NARRATIVA
sguardi S
’incontravano di lunedì, la sera dopo il cinema dietro quell’angolo buio sigillo della loro intimità. Tre sguardi e una carezza Tre parole e una risata Tre sospiri e la passione. E su quella calda roccia avrebbero passato la vita in un mondo che forse altro non era che il Paradiso di Dante. E la gente passava e rideva, o meglio, derideva: la castità di quell’amore era peccato. Ma lo era davvero, casto? Forse loro si amavano così: parole in silenzio eccitazione negli occhi desiderio nell’anima. E io li cercavo sempre, il lunedì al cinema. Ricordo una sera di ottobre fredda, buia e con l’odore di pioggia nell’aria e quell’appuntamento che pareva sempre essere il primo: timidezza, innocenza, smania di aversi l’un l’altro. Quel giorno li seguii nell’angolo buio, in quel nido di luce a cui mai avrebbero rinunciato: pura estasi. Si raccontavano storie e si guardavano, giocavano e si accarezzavano, ridevano e si seducevano. Un tale passò di lì e mi chiese cosa fosse quella strana danza di sguardi sotto la pioggia: facevano l’amore. Vittoria Castelli VG 23