Primavera, Estate, Autunno, Inverno e ancora Primavera vivere i cicli dell’esistenza ispirati

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Scuola di Agopuntura tradizionale della città di Firenze

Tesi di Tuina

“Primavera, Estate, Autunno, Inverno e ancora Primavera: vivere i cicli dell’esistenza ispirati dalla natura del femminile”

Relatrice

Bini Susanna Taccola

Accademico 2020/2021

Candidata
Teresa
Anno

tre come principio

vuoto mediano: uomo, terra,

Spazio

cicli

gui e fasi della

Simbologia dei numeri: due, tre, quattro, cinque…………………

La donna e la naturale ricezione delle leggi celesti

cielo alla terra: meridiani curiosi

il ritorno al sé nelle varie fasi

Essere sé, irrompere nella vita, accordandosi alle sue fasi e ai suoi

chong mai, wei mai

mai

mai

qiao mai

mai,

2 INDICE 1. Premessa…………………………………………………………………..5 2. Il
di trasformazione nel
cielo e i tre tesori…………………………………………………………..9 2.1. Jing………………………………………………………………..11 2.2. Qi………………………………………………………………….13 2.3 Shen……………………………………………………………… 14 2.4.
vuoto………………………………………………………17 3. Essenza e
del femminile…………………………………………….22 3.1. Tian
vita…………………………………………..23 3.2.
29 3.3.
……………….31 4. Dal
e
esistenziali………………………………………………………………..35 4.1.
ritmi:
e
……………………………………35 4.1.1. Chong
………………………………………………….36 4.1.2. Wei
…………………………………………………….38 4.1.3 Qiao mai……………………………………………………40 5. Trattamento adattativo e consolidamento: chong mai, wei
qiao mai 44 6. Conclusioni………………………………………………………………48 7. Bibliografia………………………………………………………………51

Desidero ringraziare Susanna Taccola, relatrice di tesi e referente del corso di Tuina. Punto di riferimento per me in questo percorso didattico e di crescita personale; docente in cui la sintesi tra sapere e saper fare lascia l’impronta nel suo saper essere.

Ringrazio il dott. Franco Cracolici che, con l’eco dei suoi genitori ai quali va un sentimento di riconoscenza, ha reso possibile, con la scuola, questa opportunità di crescita professionale.

Ringrazio tutti i docenti che hanno arricchito di conoscenze il corso di Tuina. Per citarne alcuni: Antonella Traversi, Duccio Petri, Federico Berti…Insieme a loro ringrazio la segreteria: Barbara, Lucilla e Sandra.

Ringrazio i compagni di corso coi quali ho potuto condividere studio, pensieri e perplessità. Li ringrazio per aver condiviso momenti di apertura e fiducia reciproca, in un approccio manuale, tattile, all’inizio un po’ goffo, azzardato, timido, impaurito e inesperto, che via via ha lasciato posto a rispetto, relazione, scambio, attenzione, ed intenzionalità.

Ringrazio le circostanze della vita, quelle sincronicità che mi hanno accompagnata fino a questo percorso e alla sua conclusione, percorso che mi ha arricchita, consapevolizzata, individuata e attesa.

Ringrazio la mia famiglia, in particolare i miei fratelli Daniele, Lorenzo e Martina: a loro devo soprattutto la mia esperienza di pratica di Tuina.

Ai miei compagni di vita coi quali insieme ci teniamo le vele in tempesta, un grazie: cari amici, vi abbraccio forte, auguro a tutti noi bei panorami.

3 RINGRAZIAMENTI

Un pensiero va alla passione per l’arrampicata, simbologia di vivere tra cielo e terra, ben radicati a terra per poter salire al cielo… Sport che mi ha accompagnata in varie fasi della vita, a ricordarmi che le vette si conquistano con tenacia, presenza e pazienza, in un’armonia tra equilibrio e disequilibrio, tra lanci e passi lenti. Che non si può stare sempre sulla vetta, e nemmeno solo in basso. Per quanto il calcolo tenti di rassicurarci nelle distanze, è meglio abbandonarsi con perseveranza oltre le previsioni: è il percorso che segna la via. Quello che sembra semplice a volte ci arrende, e quello che sembra impossibile svela veri orizzonti.

Un pensiero dal cuore va a Gabriele, che col suo andare via ha scosso in me l’urgenza di essere.

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Premessa

Bisogna, alle cose, Lasciare la propria quieta, Indisturbata evoluzione Che viene dal loro interno E che da niente può essere Forzata o accelerata.

Tutto è: portare a compimento la gestazione e poi dare alla luce,

maturare come un albero che non forza i suoi succhi e tranquillo se ne sta nelle tempeste di primavera, E non teme che non possa arrivare l’estate[…].

L’input di questo lavoro nasce da riflessioni sul contesto attuale, su presupposti quotidiani, sociali, culturali ed economici del nostro vissuto quotidiano, i quali, percepiti in un’ottica di accelerazione e produzione, sembrano allontanare l’uomo dalla sua vera natura, e al tempo stesso la natura dall’uomo, in un vortice vizioso in cui il fare si sostituisce all’essere.

Così, anche in ambito sanitario, la ricerca sempre più approfondita e specializzata (focalizzata sulla dicotomia problema-soluzione, malattia-cura), da una parte purò sembrare rassicurante, dall’altra sfugge da una visione d’insieme, olistica e ampia. In ciò, la malattia rischia di diventare protagonista e unico oggetto di attenzione, a discapito della salute.

5 1.

È nel recupero, e nell’integrazione tra scienza e sapienza, dei grandi simboli e strutture su cui si muove l’universo e di conseguenza l’individuo, che possiamo trovare una sintesi e una visione che supporta e sostiene la salute dell’individuo e dell’ambiente in cui vive. Sta proprio nella funzione del simbolo la possibilità di collegare l’ordine naturale della vita e le leggi universali alle infinite manifestazioni di essa. Si pensi all’ideogramma xiang, “l’orma dell’elefante”: esso evoca la struttura, l’archetipo su cui si sviluppano le varie manifestazioni sulla terra.

La verità si cela nella relazione fra immanente e trascendente: xiang informa la costituzione e la tendenza costruttiva ed evolutiva della forma dei fenomeni e del singolo umano che, immerso nelle leggi del dinamismo naturale è sottoposto ad un rimaneggiamento ciclico per tutta la durata della vita. La speculazione e il calcolo sono importanti strumenti dell’intelligenza umana, infinitamente potenziati nell’elaborazione elettronica, ma potrebbe mai un computer coltivare lo spirito in modo che si sviluppino le facoltà dell’ammirazione, dell’intuizione, della contemplazione? In altri termini si potrebbe dire che un’intelligenza senza ammirazione, senza contemplazione e quindi senza intuizione è un’intelligenza senza spirito, quindi incompleta.

Nel taoismo si ritrova la necessaria comunione di Cielo, Terra e Uomo; shen, jing e qi; spirito, materia e movimento. È nei processi tra interiorizzazione ed esteriorizzazione, tra spazio e tempo, tra maschile e femminile, tra condensazione ed espansione, cioè tra yin e yang, che si ha un’eterna creazione della vita. Ed è nel costante rapporto tra macrocosmo e microcosmo, tra individuo e ambiente che la vita può svilupparsi, ed esprimersi. Il continuo rapporto tra cielo e terra è reso possibile dal Qi, emblema della relazione,

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connessione e trasformazione. È all’interno di questo processo spazio temporale che l’uomo può evolvere e adattarsi tra le leggi del cielo e della terra, attraverso la sua peculiarità, unica e irripetibile. Per questo in medicina cinese si fa spesso riferimento al mantenimento di un cuore “vuoto”, presupposto indispensabile per mantenere la propria autenticità all’interno di un sistema più ampio.

Protagonista della creazione, della vitalità e della salute dinamica è sicuramente la donna, la quale per natura si trova a vivere a ritmo con i cicli naturali (il ciclo mestruale, la gestazione…). Tali ritmi la richiamano ad un ascolto del corpo e della mente, nel quale si ripropongono le varie stagioni: primavera, estate, autunno, inverno e ancora primavera. Tutto ciò è in accordo con le stesse leggi che regolano l’universo, i cicli della luna, i cicli delle maree, i cicli stagionali, che come due ruote di uno stesso carro si muovono all’unisono, influenzandosi in uno spazio che cede il passo alla creatività.

La creatività è qui intesa come processo continuo di nascita, crescita, morte e rinascita, dove materia e spirito, terra e cielo, jing e shen, sono in continua trasformazione. La vita è guidata dai ritmi e dai cicli naturali, poiché viene vissuta tra materia e sacro. Solo così la donna può rendere tributo a se stessa, essere in salute e sostenere l’umano nell’ascoltare il flusso della vita. Senza questa naturalezza e questo ascolto, nascono il sintomo, la disarmonia e, a lungo andare, la malattia.

A partire da queste riflessioni si sviluppa la tesi, che vede al centro la donna, i cicli a lei propri (ciclo dei 7 anni, ciclo mestruale, fasi di passaggio psichiche e interiori) e il richiamo a quelle strutture energetiche profonde, quali i meridiani straordinari e la tian gui. La tian gui è l’essenza del ciclo mestruale, che consente creatività, crescita, procreazione e longevità. Anche nel simbolo

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rappresenta il potere del cielo in relazione alla parte yin, l’acqua ed il sangue che sostengono il cammino dell’essere sulla terra.

La tesi si conclude quindi con un’ipotesi di trattamento a supporto dell’adattamento ai cicli, fasi di passaggio della vita, per evitare segni di squilibrio sulla fisiologia dell’essere.

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2. Il tre come principio di trasformazione nel vuoto mediano: uomo, terra, cielo e i tre tesori

La numerologia ci permette di sottolineare la relatività di tutti i fenomeni a partire da una struttura replicabile, archetipica, simbolica. Legato alla creazione e alla struttura base dell’universo è il numero tre, che rappresenta lo spazio tra cielo e terra e indica l’aspetto più dinamico e attivo della vita. Il tre è preceduto dall’uno, associato al cielo (yang), all’inizio e dal due, la terra (yin). Insieme, danno luogo ai diecimila esseri.

La vita del cosmo (cielo terra) e quella dell’organismo (uomo) si articolano tramite due coordinate: una alto-basso, intesa come asse ontologico, verticale (cielo anteriore) e una destra sinistra, l’asse fenomenico, orizzontale (cielo posteriore). Ciò rende evidente la relazione tra macrocosmo e microcosmo. L’uomo è la manifestazione derivata dall’incontro del cielo e della terra e porta in sé cielo e terra, alto e basso, e si apre alla continua relazione tra cielo e terra grazie al vuoto mediano, compiendo tutte le trasformazioni note nei cinque movimenti.

La simmetria assiale indaga il mistero della relazione tra l’essere individuale e lo spazio globale; la proporzione del tre si replica all’interno del microcosmo “uomo”, ritrovando ad esempio i tre riscaldatori, nei quali avvengono le trasformazioni dei tre tesori (jing, qi e shen), in una dialettica trasformativa.

I tre tesori rappresentano la condizione fondamentale per la fisiologia della vita e conclusione numerica di un ciclo essenziale. Ogni aspetto vitale è rappresentato dall’interrelazione e dalla trasformazione di questa unità tripartita:

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jing, qi e shen. Significano una sola cosa: quando scorre è qi, quando è concentrato è jing e quando la sua essenza è sottilmente spirituale è shen (Yasuo,1993).

Nell’ideogramma san il tratto superiore, il Cielo, può relazionarsi con la Terra, il tratto che sta sotto, e attraverso questa relazione nasce il piccolo tratto centrale: l’Essere. Il Cielo ordina, la Terra provvede all’esecuzione, rende concreta un’intenzione, un ordine. La vita e il vivere sono l’adeguamento consapevole alla legge naturale della vita, che ci permette di cogliere e sfruttare appieno tutta la potenza:

“Il supremo Dao produsse l’uno, l’uno produsse il due, il due, ritornando all’uno, produsse il tre.

Il tre dette vita alla moltitudine degli esseri e delle cose”

(Lao Tzu, Dao De Jing, capitolo XLII)

L’Essere è ciò che unisce il Cielo con la Terra e, allo stesso tempo, ne è il frutto. Piccolo è l’uomo in relazione allo spazio cielo-terra, come piccolo è il tratto centrale di san. Grandi sono i segreti del Cielo e grandi sono le distanze sulla Terra rispetto all’Uomo che ne è permeato. I tre dan tian sono i tre riscaldatori, sono i luoghi dei tre tesori e corrispondono a tre diverse zone del corpo umano, aree principali della trasmutazione dell’alchimia interna. Questi centri energetici conservano e trasformano i tre tesori:

1. dan tian inferiore: localizzato nella zona addominale sotto l’ombelico(CV 6 qihai) è sede del jing;

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2. dan tian medio: localizzato nella zona al centro del petto (CV 17 danzhong), è la sede del qi;

3. dan tian superiore: localizzato nella fronte tra e dietro gli occhi, nella zona del punto extra yin tang, è la sede dello shen “I tre gioielli del corpo sono l’essenza, il soffio e l’energia spirituale […] se li distinguiamo secondo la loro funzione: l’energia spirituale controlla e governa, il soffio presiede all’esecuzione degli ordini e l’essenza presiede alla trasformazione e alla generazione.” Sutra del sigillo del cuore, dinastia Ming (1364 1644).

Jing, qi e shen costituiscono una triade che sub stanzia la personalità e le facoltà individuali e che connette la personalità individuale con l’intelligenza universale. Questo è il motivo per il quale vengono chiamati “i tre tesori”. Essi trasmutano l’uno nell’altro: il qi accumulandosi si trasforma in Essenza, l’essenza può trasformarsi in qi, l’essenza e il qi nutrono lo spirito, shen, che trasforma essenza e qi. Sono questi i passaggi che permettono l’evoluzione della vita a livello di sopravvivenza (jing), relazioni ed emozioni (qi), fino a quello più sottile e spirituale, connesso all’evoluzione e alla trasformazione (shen).

2.1. Jing

Quello che precede sempre la creazione del corpo è chiamato jing (Ling shu, capitolo 30). Rappresenta l’essenza vitale di un individuo, è l aspetto più fisico e materiale del prendere forma di una nuova vita, è la materia basilare di un essere vivente che si organizza; le essenze hanno in sé delle specificità (come il seme di una pianta) che vengono dalla Terra (dati genetici, qualità delle essenze del padre e della madre) ma anche dal Cielo, perché il soffio vitale del

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Cielo viene a un certo momento ad animare questa composizione particolare di essenze, autorizzando l’inizio di una nuova vita e determinando la natura propria di questo essere.

Il jing è associato al centro inferiore, al bacino. È nel bacino infatti che sono racchiusi gli organi genitali, quelli che al momento dell’atto sessuale trasmettono la vita a un nuovo essere. Il bacino rappresenta la nostra fisicità, il nostro radicamento alla terra, la nostra solidità. È yin legato alla terra, all’acqua e quando viene messo in moto grazie al fuoco, allo yang, ecco che si parla di yuan qi, che è il jing che si muove a partire dal bacino, dai due reni.

“le essenze sono il radicamento dell’essere” (Su Wen cap. 4)

Il jing si divide in due grosse categorie:

1. jing del cielo anteriore: parte strutturale che ci deriva dai nostri genitori, è la fusione delle loro due essenze che, insieme agli shen del cielo, hanno originato la scintilla vitale che ha generato la nascita. Il jing del cielo anteriore non è rigenerabile, ha sede nel ming men, posto al centro dei reni. L’esaurimento del jing del cielo anteriore comporta la morte;

2. jing del cielo posteriore: rappresenta tutto ciò che diventiamo dopo la nascita. A differenza di quello del cielo anteriore, questo è modificabile, viene rigenerato con ciò di cui ci nutriamo, l’attività fisica e spirituale: le essenze sono rinnovate dalla distillazione incessante operata sugli alimenti che avviene nella digestione grazie a Milza e Stomaco. Una buona assimilazione di tale jing ci consentirà di consumare meno il jing del cielo anteriore. Ciò che determinerà il passaggio dal “senza forma” “alla forma” possiede perciò un’essenza indispensabile di organizzazione corporea che è il jing

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2.2. Qi

È energia, movimento, relazione e scambio. Il qi è il movimento che ci porta verso il mondo, verso gli altri e andare verso gli altri vuol dire attuare una comunicazione. È quindi trasformazione e cambiamento.

Scomponendo l’ideogramma qi, vediamo che la parte sinistra presenta un fascio di spighe di riso, mentre la parte destra mostra il vapore che tende a salire. Il primo simboleggia il materiale, gli elementi che costituiscono la struttura (yin) mentre il vapore rappresenta il movimento di ascensione e dispersione verso il cielo, il lavoro che sostiene la struttura (yang).

La materia è condensazione dell’energia che, quando si disperde, ritorna al suo stato puramente energetico, il qi è substrato di tutto ciò che è e avviene nell’organismo, compresi lo yin e lo yang.

“Il soffio appare sempre come yin yang, ritmo e combinazione, movimento e trasformazione […] sono l’espressione più reale del lavoro che avviene nelle forme. Sono dunque ciò su cui deve lavorare colui che desidera mantenere intatte le proprie capacità fisiche e mentali, restare nella rettitudine morale, che non è affatto distinguibile dalla salute, poiché entrambe riposano sul medesimo movimento: guidare i propri soffi a immagine del soffio cosmico […]” (Cracolici, Infertilità di coppia e procreazione assistita, 2014)

Il qi è il soffio generatore, l’energia vitale prodotta a partire da una sostanza nutritiva, il riso, attraverso le trasformazioni operate grazie al calore. Il qi cambia rapidamente, il jing lentamente (ogni 7 anni per la donna, 8 anni per l’uomo). È fondamento sia della forma che della funzione, governa tutte le mutazioni del corpo umano sia a livello macroscopico che a livello

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microscopico. Al suo interno comprende l’interazione di due forze opposte e complementari, lo yin e lo yang.

Il qi rappresenta il movimento, l’ attivazione nel corpo umano: la parte materiale si anima, si scalda si muove e lavora per mezzo del qi. I soffi danno inizio al processo di formazione e di caratterizzazione degli esseri viventi; determinano il loro aspetto esterno e i loro movimenti interni. Si appoggiano sul dinamismo originario; traggono forza e si rinnovano grazie alle essenze estratte dagli alimenti, prodotti dalla Terra, grazie alla respirazione con l’inspirazione dei soffi del cielo.

Le circolazioni, gli scambi, le trasmissioni, i cambiamenti dei liquidi in vapore e dei vapori in liquidi, degli alimenti in essenze e delle essenze in soffi, il mantenimento di una corretta temperatura corporea, il rispetto dei ritmi e dei cicli, le aperture e le chiusure degli innumerevoli passaggi e degli orifizi, tutti i movimenti di trasformazione che producono e sostengono la vita, si operano grazie ai soffi […] i cinque soffi che nel corpo corrispondono ai cinque elementi sono i soffi dei cinque organi e, a livello mentale, i soffi dei cinque voleri; nell’ambiente sono i cinque soffi climatici: freddo, calore, secchezza, umidità, vento […] gli spiriti guidano i soffi; il cuore sovrano è responsabile della loro armonia, sapendosi mantenere lui stesso in armonia”. (De la Vallée, Le 101 nozioni chiave della medicina cinese, 2011, p.56)

2.3. Shen

“Quando il cielo produce diecimila esseri, ogni essere è perfuso da una guida maestra, è quello che si chiama shen” Su Wen Il suo ideogramma rappresenta il cielo che irradia vibrazioni che provengono dal sole, dalla luna e dalle stelle, rivelando agli uomini la trascendenza dell’universo. La

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seconda parte dell’ideogramma rappresenta l’alternanza della natura”. (Cracolici, Infertilità di coppia e procreazione assistita, 2014)

Lo shen consente all’essere umano la presenza della trascendenza, che lo nutre e lo irradia al di là delle sue scelte personali. Esso è il patrimonio universale che si radica nel singolo individuo a livello del cuore e ne guida l’orientamento, ispirandolo a seguire la propria spontaneità naturale e il proprio destino. Rappresenta il principio divino.

Ciò che l’uomo deve trasformare è in definitiva se stesso. Tutta la vita nel cielo posteriore consentirà la trasformazione, che nella pratica significa trasformare il jing in qi e il qi in shen.

Ling shu al capitolo 8 recita: “Ciò che segue fedelmente lo shen nel suo andare e venire denota gli hun ciò che si associa al jing nel suo uscire ed entrare denota i po. Ciò che prende in carico gli esseri viene chiamato Cuore. Il Cuore si applica, ecco il proposito yi. Il proposito diviene permanente, ecco il volere zhi. Il volere, che si mantiene, cambia, ecco il pensiero si. Il pensiero si dispiega in lontananza e potentemente, ecco la riflessione lu, La riflessione dispone di tutti gli esseri, ecco il saper fare zhi, la saggezza.” Nell’uomo, in particolare, gli shen radicano un aspetto peculiare di sé in alcuni organi o visceri, tale che le alterazioni dello shen o dell’organo viscere hanno influenze reciproche.

“[…] gli spiriti sono dunque l’animazione celeste in ogni essere, sono l’ordine sacro della vita in ogni fenomeno naturale e nelle vicende umane, la sorgente delle trasformazioni che fa apparire le molteplici forme di vita[…]sono

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potenze cosmiche, celesti, originarie, rappresentano l’ordine naturale della vita nel cosmo, come si vede, per esempio, nell’alternarsi delle quattro stagioni, del giorno e della notte.” (De la Vallée, Le 101 nozioni chiave della medicina cinese, 2011)

Lo shen forma l’esperienza emotiva della vita umana che, grazie al jing, viene depositata nel cervello. Per questo il Su Wen al capitolo 15 recita: “possedere lo shen è lo splendore della vita”.

J. Yuen afferma che lo shen è un riflesso del concetto di armonia, di un flusso senza impedimenti, di uno scorrere che non ha inizio né termine, che non avendo fine abbraccia ogni cosa. Dalle fondamenta del nostro percorso spirituale, possiamo fare esperienza del mondo, vivere le emozioni, comprenderci e, infine, seguire il proprio mandato.

“Gli spiriti che sono nel mio cuore, sono in me, essi sono il mio cuore e sono me, il mio io è il mio cuore. Se divento quello che sono destinato a essere per natura, allora divento spirito o simile agli spiriti, dal momento che gli spiriti vengono in un essere umano e danno la luce al suo cuore in modo che possa condurre la propria vita secondo l’ordine naturale” (De la Vallée, Le 101 nozioni chiave della medicina cinese, 2011)

La memoria consapevole delle esperienze compiute portata al cervello, definito come mare del midollo, rappresenta la fusione di jing e shen. È qui che si ha memoria e coscienza della propria vita in base alle esperienza, che viene consolidata ed assimilata per lasciare spazio a qualcosa di nuovo: è il momento in cui entriamo in contatto con l’origine della vita, quella forza che è al di là del

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pensiero e della materia e al tempo stesso ne è l’origine. Questa forza è essenzialmente spazio, vacuità e qui tutto è possibile.

2.4. Spazio vuoto

È la vacuità del vuoto mediano che permette di sintetizzare e sincretizzare le trasformazioni dei tre tesori e tesaurizzare nel sanjiao la jingqi, che, come energia esperienziale, rende possibile l’adeguamento alle necessità e agli stimoli della vita:

“Trenta raggi convergono nel mozzo di una ruota; grazie al suo vuoto, al suo non essere, abbiamo l’utilità del carro. Modelliamo l’argilla per farne un vaso e grazie al suo vuoto abbiamo l’utilità del vaso. Ritagliamo porte e finestre nel fare una casa E grazie al loro vuoto abbiamo l’utilità della casa.

Perciò, se l’uso dell’essere è benefico, l’uso del non essere è ciò che ne crea l’utilità.” (Lao Tzu, Dao De Jing)

Accumulare, muovere e comprendere sono i tre aspetti di un’unica realtà che è vivere, e si vive in ogni momento. Il movimento Terra è quindi preposto a ciò che possiamo considerare l’essenza dell’adattamento: è il centro delle coordinate spaziali e del ciclo temporale, è l'elemento che consente la trasformazione e l'interrelazione tra tutti i diversi livelli energetici' nota.

La sequenza cosmologica descrive la Terra come centro neutrale che permette l'interazione di tutte le forze in gioco. In questa sequenza si rispetta un ordine riferito ai cinque movimenti: Acqua Fuoco Legno Metallo Terra.

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Quindi, attorno alla Terra, si costruisce il sistema mutuato dall'osservazione astronomica, che associa ad ogni movimento un punto cardinale. I quattro poli interagiscono lungo assi perpendicolari esprimendo dinamiche opposte e complementari: l'Acqua (nord) si condensa e scende sulla terra, il calore del Fuoco (sud) suscita i movimenti ascensionali dalla terra verso il cielo, il Legno (est) erompe dalla terra e si espande, il Metallo (ovest) si struttura per compressione nelle profondità della terra.

Ciò si riflette nella fisiologia umana dove all'asse verticale Fuoco Acqua corrisponde la relazione tra Cuore e Reni e all'asse orizzontale Legno Metallo il rapporto tra Fegato e Polmoni. La Terra ha funzione di sostegno sia per il Fuoco (in particolare grazie al ruolo della Milza nella produzione del sangue da inviare in alto, al Cuore) che per l'Acqua (grazie al ruolo dello Stomaco nella produzione di liquidi corporei essenziali per il Rene, che scendono); partecipa inoltre (attraverso la Milza) alla funzione del Fegato di distribuzione e direzione del sangue e, insieme al Polmone, espleta la funzione di sublimazione e composizione della zeng qi, destinata a nutrire e proteggere tutto l'organismo.

La Terra rappresenta la funzione di fulcro rispetto a numerose dinamiche di interazione nel corpo umano. Alla Terra viene attribuito un ruolo chiave nella teoria dei cinque movimenti, quello di base per ogni trasformazione e centro di ogni passaggio da una fase all'altra. Ciò è testimoniato tra l'altro dal comune utilizzo di questa teoria per descrivere l'alternarsi delle stagioni. Al Legno si attribuisce la primavera, al Fuoco l'estate, il Metallo rappresenta l'autunno e l'Acqua l'inverno. Alla Terra si riferisce invece non una stagione ma bensì il periodo di passaggio dalle stagioni calde a quelle fredde (fine estate) e la 'mezza stagione' cioè la fase di transizione. Ancora una volta vediamo che il movimento

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Terra assume una connotazione 'speciale', non necessariamente per preponderanza o prestigio, ma per la sua funzione di combinare e lasciar interagire fattori complementari e opposti.

Come l'istituzione ospite di un incontro diplomatico importante diviene fondamentale per le trattative da svolgersi, non in base al proprio prestigio personale ma al ruolo di facilitatore che assume, alla facoltà che ha di dare luogo ad un potenziale accordo, così, anatomicamente, il movimento Terra si trova al centro del corpo e questa collocazione viene enfatizzata nella descrizione del viscere 'Triplice Riscaldatore' (in cinese san jiao), che ha implicazioni fondamentali per tutto ciò che riguarda le trasformazioni nel corpo umano.

Il tronco è diviso in tre parti, i riscaldatori, tre unità metaboliche interconnesse che svolgono funzioni integrate: superiore (petto), medio (ventre), inferiore (basso ventre). Il sistema Milza Stomaco rappresenta appunto il riscaldatore medio. Il sistema Terra associato a Milza e Stomaco è posto al centro, nella teoria dei cinque movimenti, come nella teoria dei tre riscaldatori; si trova anatomicamente al centro del corpo e fluisce intorno al perno dell'ombelico, CV 8 shen que (palazzo dello shen), che ha una connessione speciale con la prenatalità e l'individualizzazione dello spirito che avviene col concepimento. Ad assicurare il libero fluire del qi intervengono il triplice riscaldatore e la vescica biliare, che in relazione al meridiano curioso dai mai, impediscono i ristagni e assicurano il flusso del qi, presupposto al mantenimento del cuore vuoto. Il dai mai, insieme al suo meridiano collaterale bao mai raggiunge il cuore: “è l’estensione del Dai Mai che cerca di effettuare un pellegrinaggio nel cuore”, afferma Jeffrey Yuen. Esso va da CV 8 Shenque a VG 1Changqiang, per risalire lungo l’interno della colonna fino a VG 9 Zhiyang

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e portarsi sul davanti a CV 15 Jiuwei. in questo modo collega davanti e dietro con il canale del dai mai

È fondamentale garantire l’armoniosa circolazione dei soffi, ricreando il cuore nello spazio vuoto, tramite il sostegno della vescica biliare. La vescica biliare, viscere curioso, tesaurizza il jing, lo pulisce garantendo il libero fluire. In quanto viscere curioso ci lega al cielo anteriore, ci indica la possibilità di rinnovarci. Inoltre, secondo la regola mezzogiorno mezzanotte, è in relazione col cuore, e ne permette che le emanazioni dell’imperatore raggiungano ogni luogo. Come ricorda la funzione del suo livello energetico di appartenenza, ha un’azione di perno, cerniera. Associata alla rettitudine mediana, la vescica biliare, ci permette di conservare chiara la percezione della direzione del nostro percorso. Legata al cuore, è sede della consapevolezza individuale e della capacità di giusto discernimento. La centralità della GB esprime la sua capacità di attivare e muovere energie vitali profonde, relazionandoci con l’esterno e attraverso questo, ci permette di evolvere, in un processo di consapevolezza che può manifestarsi in la relazione col mondo esterno.

L’altro viscere, sullo stesso livello energetico della GB, shaoyang, che permettere il libero fluire dei soffi, è il “triplice riscaldatore”: come il pericardio è primo ministro del cuore, così il triplice è l’ambasciatore del rene, in quanto via maestra della yuan qi.

L’energia yuan, che si attiva a partire dal jing dei reni, viene trasportata a tutto l’organismo grazie al TR e ai punti posti sui meridiani principali (punti yuan). Attraverso il suo ramo interno, porta la yuan qi alla colonna vertebrale, e tramite gli shu del dorso arriva agli organi, rispettando la dialettica jing/shen, e dai reni, il jing si attiva in yuan qi. Tramite la colonna raggiunge il cervello e i

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vari organi, in cui, tramite i MO, sintesi rappresentante l’unità jing shen, viene modulato il passaggio dell’uomo dal cielo anteriore al cielo posteriore.

Esso, con la sua funzione molto yang, energetica, garantisce l’integrità, il nutrimento e l’adattamento, è grande motore che attiva le trasformazioni organiche e ne fa circolare i prodotti (qi, sangue, jin ye), purificandole. La sintesi dei tre tesori, jing, qi e shen, è quindi resa possibile dallo spazio vuoto: a livello del cuore garantisce la libertà dello shen col libero fluire delle emozioni, a livello della milza/stomaco il libero fluire del qi e all’interno dell’utero, col jing, ci permette la vita.

Nel contesto della medicina cinese, un'idea che più di altre appare mutuata dalla filosofia taoista è quella di 'vuoto funzionale': il concetto che nei meati, grandi o piccoli, nell'assenza di forma e pensiero, si annidi la forza che presiede e promuove ogni attività vitale, l'autentica radice d'ogni forma dell'essere. Il vuoto è il presupposto per accedere alla sapienza innata. Capienza che si fa capacità, che nella cava recettività "femminile" e nell'assenza d'azione egoica vedono la caratteristica fondante del cammino autentico.

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3. Essenza e cicli nel femminile

“Per la donna è necessario cercare di capirsi con maggior impegno e la maggior serietà possibile nella sua diversità dall’uomo, utilizzando scrupolosamente i minimi indizi, sia del loro corpo che della loro anima: solo così riuscirà a salvaguardare la propria autonomia, l’armonia più integra, […]la donna ha bisogno di assorbire sempre luce e aria, di espandersi e di fiorire […]. Insieme all’uomo, rappresentano due modi di vivere e di portare al più alto livello di sviluppo la vita […]. ” (Lou Andreas Salomé, L’erotismo, l’umano come donna, 1985)

La donna, tramite la sua natura, il ciclo mestruale e la gravidanza, si vede richiamata a continui cambiamenti. Attraverso la fisiologia a lei propria si trova a fluire nel movimento, tra interiorità ed esteriorità, tra introspezione ed espressione, condensazione ed espansione, che la porta costantemente alla creazione. Così come la donna, si muove la natura con le stagioni, le maree, le fasi lunari… Queste manifestazioni armoniose si offrono alla nostra intelligenza come un esempio e un modello per la condotta della nostra vita. Dal Dao De Jing di Lao Tzu, “lo spirito della valle”:

“Lo spirito della valle non muore: è la femmina oscura.

La porta della femmina del profondo è l’origine di cielo e terra. Sottile, sottile, come appena presente: eppure il suo uso è inesauribile”.

“Attieniti al tuo femminile”

Conosci il tuo maschile,

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ma attieniti al tuo femminile e diventa il torrente del mondo.

Diventando il torrente del mondo

La tua virtù non verrà mai meno

E tornerai a casa allo stato del neonato. Conosci la tua chiarezza, ma attieniti alla tua oscurità E diventa l’esempio del mondo […].

3.1. Tian gui e fasi della vita

Il termine tian gui si compone dei due ideogrammi “tian” Cielo (ciò che deriva dal Cielo Anteriore, è il qi vero che proviene dal Cielo) e “gui” il quale fa riferimento al decimo tronco celeste. Il decimo tronco celeste corrisponde al solstizio d’inverno, il momento in cui il sole si trova alla sua minima declinazione. È il giorno più corto dell’anno dove la notte prevale sul giorno, è il massimo dello yin che contiene il germe dello yang. A partire dal giorno successivo, lo yang riprende a crescere. Analogamente, il decimo tronco celeste corrisponde all’elemento Acqua, massima espressione yin, all’interno della quale si trova il germe del Fuoco. Rappresenta pertanto il momento in cui termina un ciclo e ne inizia uno nuovo. Ha una doppia origine, materiale e immateriale. Essa indica la possibilità che proviene dalla potenzialità di creare una nuova esistenza. Tale possibilità è legata a due aspetti yin e yang. Rappresenta il potere del cielo in relazione al movimento dell’acqua, è una sostanza yin in quanto parte materiale paragonabile all’assetto endocrino (legata al rene yin), che consente crescita, procreazione e longevità. La parte Yang non compare esplicitamente nei testi medici, si riferisce probabilmente all'aspetto dell’attuazione e programmazione delle leggi del cielo. Il destino che non

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dipende dalle essenze parentali e che è fuori dalla portata dell'intervento umano, ossia il "destino fato", oppure più semplicemente, il nostro spirito originale.

Ciò avviene per cicli distinti per la donna (su base sette) e per l'uomo (su base otto); ad esempio: il menarca compare a quattordici anni (7x2) e la menopausa a 49 (7x7), mentre agli uomini la barba comincia a spuntare a sedici anni (8x2) e l'andropausa è attorno ai 64 anni (8x8).

La tian gui è fondamentale nella procreazione femminile. Sembrerebbe quasi di ritrovare il 'mistero' nella 'femmina', quella parte di essenza non parentale che ci rende figli dell'universo.

La rugiada celeste è in relazione con i cicli dell'essenza che regolano lo sviluppo a lungo termine delle fasi vitali e l'assunzione dei caratteri sessuali secondari: la maturazione e il decadimento sessuale e procreativo ne sono espressioni peculiari. È quella forza sottile che dà origine alla vita e ne regola i tempi di sviluppo. Dalla tian gui dipendono il concepimento, la gravidanza, la crescita e lo sviluppo sessuale dell’uomo.

La femmina oscura è quella porta misteriosa, spazio vuoto da cui ogni forma trae origine, da cui si esce nella vita. Così come la donna, nell’utero, vuoto, dà nascita al feto. Dal Dao De Jing, capitolo 6: “lo spirito della valle non muore: è la femmina del profondo. La porta della femmina del profondo è l’origine di Cielo e Terra. Sottile, sottile, come appena presente: eppure il suo uso è inesauribile”.

Come il feto è accolto nel grembo materno che lo nutre, l’essere umano è accolto dalla femmina oscura, dalla madre terra. Così come è possibile sostenere lo sviluppo del feto attraverso l’energia della madre, è possibile pensare di

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sostenere lo sviluppo e la crescita dell’uomo portando in equilibrio la sua tian gui, in una relazione fra macro e microcosmo.

Si propongono alcuni punti che potrebbero essere utilizzati nelle patologie delle età della vita per riequilibrare tale relazione:

• 4 CV guan yuan (passo originario);

• 8 CV shen que (porta del palazzo dello spirito);

• 17-CV dan zhong (centro del petto), uno dei nomi secondari è yuan er (origine del bambino) e ancora yuan jian (visione originaria);

• 4 GV ming men (porta della vita);

• 23-BL shen shu (shu del Rene);

• 7 LU lie que (frattura in un utensile), è anche il nome proprio del dio del tuono e in questo senso al punto viene attribuito il significato di fessura celeste, luogo dove scaturiscono tuoni e fulmini; un nome secondario è tong xuan (profondo, misterioso per un bambino), in questo senso viene indicato come un punto straordinario nei sintomi dei bambini;

• 4 SP gong sun (nonno nipote).

Oppure si lavora sulla barriera orizzontale, per agire in maniera più selettiva sulla tian gui (i punti sulle linee orizzontali sono quelli che danno stabilità e piani d’appoggio per l’esistenza):

• 7-CV yin jiao (incrocio yin), punto di riunione del ren mai, chong mai e meridiano principale del Rene;

• 15 KI zhong zhu (corrente centrale), punto di comando anteriore del Rene (Kespi);

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• 26-ST wai ling (collina esterna), regola la circolazione del qi, porta calore nel riscaldatore inferiore;

• 14 SP fu jie (nodo del ventre), disperde l’ostruzione del qi nell’addome

Inoltre si propone di utilizzare il punto xi del meridiano principale corrispondente al tronco celeste secondo la fase della vita: per esempio fra 7 14 anni (per la donna) e 8 16 anni (per l’uomo) si può fare il 36 GB wai qiu (collinetta esterna). Fra i 14 21 anni (per la donna) e 16 24 anni (per l’uomo) si può utilizzare il 4 PC xi men (porta del punto xi) o il 6 HT yin xi (fessura dello Shaoyin).

La tian gui,“rugiada celeste” proviene dal jing dei reni, sostanza necessaria per regolare la crescita e permettere la riproduzione. La rugiada celeste accompagna il femminile dalla nascita alla menopausa. Si forma dalle essenze dei genitori e si sviluppa direttamente grazie al qi del cielo posteriore. L’acqua insieme alla terra (rappresentata da ren mai, chong mai e dal sistema milza stomaco) sono espressione del femminile ed entrambe segnano la fisiologia mestruale della donna.

Come afferma lo Huang Nei Jing Su Wen: “nelle bambine, all’età di 7 anni, l’energia dei reni si manifesta; i capelli e i denti hanno il loro pieno sviluppo. All’età di 14 anni esse raggiungono la pubertà, le ovaie incominciano a funzionare, compaiono i mestrui e la fanciulla è fertile. In questo momento l’energia del ren mai circola con abbondanza e chong mai è prospero. All’ età di 21 anni (tre volte sette), l’energia dei Reni è pienamente funzionante, spuntano i denti del giudizio. All’età di 28 anni (quattro volte sette), le ossa e i muscoli divengono forti e il corpo è più robusto. All’età di 35 anni (cinque volte sette) l’energia degli organi della digestione incomincia a indebolirsi. Sul viso iniziano

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a comparire le rughe e i capelli a indebolirsi. All’età di 42 anni (sei volte sette), l’energia dei sei meridiani yang diminuisce nella parte superiore del corpo, il viso tende ad asciugarsi e i capelli a ingrigire. All’età di 49 anni (sette volte sette), l’energia dei meridiani curiosi ren mai e chong mai è indebolita, gli ormoni genitali esausti e la donna diviene sterile. (Su Wen, capitolo 6)

Ogni ciclo esprime l’abbondanza o la carenza della yuan qi e quindi del jing individuale. La yuan qi continua a fiorire per cinque cicli, ove ogni ciclo corrisponde a uno dei cinque movimenti, secondo una sequenza temporale che ha inizio con il Legno, per proseguire secondo la legge del ciclo di generazione (Fuoco, Terra, Metallo, Acqua). Si dice che quando l’Acqua raggiunge la sua pienezza con il compimento del quinto ciclo (35 anni per la donna e 40 per l’uomo), tutto torna indietro e inizia il declino della yuan qi, che si svolge per altri cinque cicli, in ordine inverso.

Il 7 rappresenta il numero di base della progressione temporale dello sviluppo della donna. È dispari, rappresenta quindi una posizione di potenzialità, sviluppo e di cambiamento. Mentre l’8, che regola i cicli nell’uomo, porta ad una definizione, ad una chiusura, consente alla potenzialità e alla creatività del 7 di rimanere in ordine.

Henning Strom ipotizza e propone un’analogia interessante fra l’evoluzione del feto durante la vita intrauterina in dieci tappe (10 mesi lunari) e l’evoluzione dell’uomo nella vita post natale, anch’essa in 10 tappe (di 7 anni per la donna e 8 anni per l’uomo). Le 10 tappe sono correlate ai 10 tronchi celesti, ognuno dei quali è governato da uno specifico elemento. Così come i mesi lunari della gravidanza sono governati ognuno da uno specifico elemento, così, per analogia, si potrebbe dire delle tappe di sviluppo dell’uomo. In altre

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parole la crescita dell’essere umano verrebbe ad essere regolata dai diversi elementi e dai corrispondenti organi e visceri secondo il seguente schema:

• 0 ai 7-8 anni: il bambino è governato dal Legno nella sua espressione yin, quindi dal Fegato;

• 7 8 anni ai 14 16 anni: prevale il Legno nel suo aspetto yang, quindi la Vescica Biliare (tronco jia e yi, indicano la prima fase di apparizione del tenero germoglio in cui inizia a scavare il terreno e cresce);

• 14-16 anni ai 21-24 anni: prevale il Fuoco nella sua espressione yin, cioè il Cuore e pericardio;

• 21 24 anni ai 28 32 prevale fuoco con espressione yang triplice riscaldatore e intestino tenue (tronchi bing e ding, completezza dello yangqi e procedere della crescita del germoglio);

• 28-32 anni ai 35-40 anni: prevale la terra nella sua espressione yin, cioè milza;

• 35 40 anni ai 42 48: prevale la terra nella sua espressione yang, cioè stomaco (tronchi wu e ji, momento in cui la pianta arriva a piena maturità)

• 42 48 anni ai 49 56: prevale l’autunno nella sua espressione yin del polmone;

• 49 56 anni ai 56 64anni: prevale l’autunno nella sua espressione yang del grosso intestino (tronchi kang e xin, indicano il momento in cui la vitalità si indebolisce e un nuovo organismo è in fase di formazione);

• Dai 56 64 anni prevale l’inverno, con rene e vescica (tronchi ren e gui che indicano il momento di una nuova gestazione e in cui l’organismo sta per acquisire nuova vita).

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Nell’ultimo ciclo, associato a inverno come percorso di compimento del ciclo dei cinque elementi, si ha la seconda primavera nella donna, momento di nuova potenzialità, in cui non si ha più una perdita mensile di sangue ed essenza, l’energia che prima veniva utilizzata per garantire un adeguato apporto di sangue destinato ad una possibile gravidanza ora può essere impiegata nel modo che desideriamo. Di conseguenza ci sentiamo ringiovanite e rinvigorite da un nuovo potenziale: ecco cos’è la seconda primavera (Xiaolan Zhao, L’energia vitale della donna, p.202).

“A 30 anni la donna è lupo, a 40 anni è tigre, a 50 anni è drago”. È quindi un momento di espansione, rinnovamento, in cui il sangue è destinato a una dimensione più sottile e ad avere più energia per un aspetto mentale ed emozionale, anch’essi legati al sangue, ma connessi con lo shen. È il momento in cui la donna può comprendere e realizzare i desideri del cuore.

La donna, come simboleggiato dal ciclo mestruale, affronta da vicino la simbologia della vita: nascita, crescita e morte, premonitrice di una nuova rinascita. Solo seguendo naturalmente e consapevolmente questi cambiamenti, la donna può mantenere la propria armonia, così come seguono le stagioni: primavera, estate, autunno e ancora primavera.

3.2. Simbologia dei numeri: due, tre, quattro, cinque…

Il carattere Due raffigura l’alto e il basso, il Cielo e la Terra, si apre per accogliere altri tratti nello spazio mediano, generando così altri caratteri. Due è anche il radicale di Cinque. Due e Cinque, sono lo yin/yang e i Cinque Elementi; la loro somma è Sette. Cinque è allora il numero dell’organizzazione della vita intorno a un Centro, la suddivisione e le relazioni armoniose dei Cinque

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movimenti di soffi che costituiscono ogni vivente e ogni fenomeno. Numero di tutte le serie composte sul modello dei Cinque elementi e numero del Centro, Cinque regola i cambiamenti e le associazioni di tutti i soffi. È il numero dell’armonia assoluta. Armonizzare è la grande caratteristica del Centro, sia che esso sia spaziale o temporale. Armonizzare i momenti del tempo, le stagioni, è fare in modo che esse scivolino le une verso le altre e si trasformino l’una nell’altra a tempo dovuto. Che la primavera arrivi in primavera e che succeda all’inverno e che prepari l’estate, è un effetto dell’armonia legata ai soffi del Centro. È così che le Quattro stagioni divengano Cinque momenti del tempo, perché ciò che li armonizza, li lega, li unisce è la quinta qualità del soffio.

L’ordine più antico della presentazione dei Cinque Elementi evoca un incrocio dato da due assi: prima uno verticale, dall’Uno al Due, dal basso (Acqua) in alto (Fuoco); poi uno orizzontale, da Tre a Quattro, da sinistra (Legno) a destra (Metallo), designando una croce che, al suo centro, in quinta posizione, costituisce la Terra, definita capace di ricevere le semenze e di dare i raccolti.

I soffi differenziati si incontrano e fanno apparire un Centro verso il quale tutto converge e dal quale tutto emana. Tra la recezione e la distribuzione vi sono tutte le trasformazioni, le mutazioni che non sono null’altro che il mutuo gioco dei soffi intrecciati al Centro.

Come lo yin/yang esiste unicamente per e nell’incrociarsi dello yine dello yang, Cinque è il risultato dello yin/yang, ma, come abbiamo visto, a un altro livello che è il Tre. Tre è l’emergere dei soffi che si manifestano nei e per gli esseri viventi, i Diecimila esseri. Cinque sono questi stessi soffi che uniscono le loro specificità apparse con il Quattro, per organizzarsi e armonizzarsi.

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Il Cinque rappresenta la costituzione di un Centro organizzatore, di un’organizzazione interna, a partire dalla quale si effettua la messa in movimento e la regolazione delle differenti modalità del soffio che agisce sulla Terra, identificate come i Cinque Elementi. Questa regolazione include tutti i rapporti del Centro con la periferia, dell’interno con l’esterno e pure con tutte le relazioni interne dei diversi soffi; tutto è organizzato secondo criteri analogici per Cinque.

Ed è dal Cinque, attraverso l’azione dello yin e dello yang, che arriviamo al Sette, numero del femminile, che rappresenta l’azione dirompente e vivificatrice che permetterà a tutti gli esseri di esistere.

3.3. La donna e la naturale ricezione delle leggi celesti

Il corpo della donna comunica attraverso il sangue. Esso irrompe nella vita dell’adolescente, si nasconde nel tempo della maternità, si ritira come la bassa marea nell’età della “meditazione”.

L’ultima fase dei cicli della donna, la “seconda primavera” rappresenta nuovamente, come ogni fine, l’inizio di una fase di rinascita. Nella seconda primavera, nella donna vi è un cambiamento dell’equilibrio yin/yang, diminuisce lo yin e l’energia yang fa sì che la donna possa affrontare l’ennesima trasformazione, rivolta a sé, ed ascoltare i suoi bisogni più intimi e spirituali.

“[…] quando il sangue smette di fluire nell’utero è libero di raggiungere il cuore, dove nutre lo shen, cioè lo spirito […]”

La primavera è la stagione con la massima energia potenziale. Associata al legno e al verde, è legata al risveglio delle piante che dischiudono le loro gemme a nuova vita. Associata all’organo fegato, rappresenta un nuovo slancio della vita. Legato al suo shen, hun, indica la possibilità di andare e venire il più

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lontano possibile, collegando le esperienze che l’uomo fa vivendo la sua vita terrena con la ricerca dell’oltre, in una dimensione di costante movimento ed esplorazione.

Mi piace sottolineare l’aspetto della nuova primavera in ogni ciclo, poiché la vita è sempre una ripartenza. Anche la gestazione ricorda questa consapevolezza: nella donna i due jing si incontrano, si ha il concepimento, primavera di una nuova vita all’interno dell’utero, una vita dentro una vita: è arrivando al culmine di questo momento che la donna sperimenta una “separazione” da questa vita, che in realtà, nasce… Così accade nel vivere le varie esperienze della vita che sono accompagnate da acumi e declini, condensazioni ed espansioni che permettono alla potenzialità di esprimersi per poi ricrearsi.

“La luna cresce e diminuisce, la marea c’è mattina e sera, le mestruazioni vengono una volta ogni luna, con mutuo accordo, perciò sono chiamate acque della luna” (Li Shizhen, Bencao gangmu, volume II). La luna per compiere un giro completo intorno alla terra impiega ventotto giorno, proprio come il ciclo mestruale, infatti l’intervallo di tempo tra un ciclo e un altro è di circa ventotto giorni.

Il corpo femminile riflette in scala ridotta, attraverso il flusso mestruale, i cicli della natura come le maree e le quattro stagioni; per questo motivo in molte culture il ciclo mestruale veniva considerato sacro. Il ciclo mestruale gestisce sia il modo in cui la donna percepisce le informazioni che le sue capacità creative: è l’immagine della potenza femminile che si fa realtà. L’inconscio giunge alla coscienza, è l idea che si realizza. Questi concetti caratterizzano la mutevolezza del mondo, delle emozioni e della qualità del processo.

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Il femminile parla attraverso una lingua che nasce dal profondo, esprimendosi tramite il mondo dei bisogni e delle emozioni, il suo apprendimento si esplica attraverso l’intuizione e la riflessione delle emozioni emerse. Il ciclo mestruale è una guida che permette di sperimentare la ciclicità, permette l’esperienza del nostro “profondo” di recuperare creatività e fertilità:

1) La fase mestruale è la parte più yin. In questo periodo ci si dovrebbe dedicare esclusivamente a sé, con momenti di profonda intimità con i propri lati oscuri (pianto, nervosismo, emotività). Le vulnerabilità sono una parte importante della conoscenza di sé ed è possibile costruire sensatamente un progetto personale solo facendosene carico e traducendo tutto il potenziale trasformativo che contengono. L’inconscio si manifesta e contiene i semi del proprio essere. Questa è associata alla luna nera (o luna nuova) in cui ci troviamo alla fine di un ciclo, presupposto per il nuovo;

2) Nella fase post mestruale abbiamo momenti dove ci sono dei vuoti, stanchezze, l’organismo ha bisogno di ricostruirsi, l’interno richiede di ricevere grande nutrimento. Il movimento è di espansione, con una direzione verso l’alto, cresce lo yin, l’ovulo e aumentano creatività ed espansione emotiva. È la fase della luna crescente;

3) La parte ovulatoria è infine caratterizzata da massima espansione e creatività. Si ha aumento degli estrogeni e degli ormoni. È la fase della luna piena;

4) Fase pre mestruale, l’energia si muove verso l’interno, verso il sangue, vicinanza con la parte più oscura; rappresentata dalla luna calante. È il momento in cui si fanno riflessioni e bilanci e si affrontano i bisogni profondi.

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Il sangue rappresenta la sostanza yin per eccellenza, il fondamento di tutta la fisiologia della donna, è l’espressione della sua salute. Tramite le mestruazioni si ha una pulizia mensile dell’utero e l’eliminazione dei carichi emozionali. Il ciclo mestruale costituisce anche il flusso delle informazioni proveniente dalla vita emozionale, è associato alla funzione del fegato e a tutti i processi creativi organici, le abilità sociali, artistiche e spirituali. È un prodotto sia del cielo anteriore, dove la tian gui e il jing del rene sono il materiale fondamentale e congenito di natura yin, sia del cielo posteriore, perché il suo nutrimento dipende da milza cuore e fegato.

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4. Dal cielo alla terra: meridiani curiosi e il ritorno al sé nelle varie fasi esistenziali

“Non mi sono accadute che cose inaspettate. Molto avrebbe potuto essere diverso se io fossi stato diverso. Ma tutto è stato come doveva essere; perché tutto è avvenuto in quanto io sono come sono”. (Carl Gustav Jung)

4.1. Essere sé, irrompere nella vita, accordandosi alle sue fasi e ai suoi ritmi: chong mai, wei mai e qiao mai.

Gli otto meridiani straordinari permettono all’uomo di entrare in rapporto con una dimensione sacra, divina, poiché creano un legame tra terra e cielo, come rappresentato dal numero 8, quali sono i meridiani curiosi. Il numero 8 è quello dell’equilibrio cosmico, governa la sopravvivenza e la trasmissione della vita, il passaggio tra divino e terreno, dalla non vita alla vita, dalla potenzialità all’attuazione.

Nella loro funzione straordinaria (o di creazione), questi meridiani rappresentano il sistema energetico che ci permette di ricrearci ogni giorno e creare sul piano materiale, psichico ed energetico. Essi ricordano all’individuo la continua rinascita, la trasformazione nel tempo di ciò che è, in un percorso tra fato e destino.

I primi 4 meridiani, quelli di prima generazione (chong mai, ren mai, du mai, dai mai) costruiscono l’uomo in base alle regole del cielo anteriore, in essi è inscritta tutta la potenzialità della vita. I meridiani di seconda generazione, provvedono ad attualizzare la vita dell’individuo nel tempo e nello spazio: costruiscono l’uomo in base alle regole del cielo posteriore. In essi circola yuan qi, energia innata, che porta gli ordini del corpo. Sono in relazione con i visceri

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curiosi, nei quali circola il jing (cervello, osso, midollo, vasi sanguigni, cistifellea e utero).

I visceri curiosi sono descritti nella pratica meditativa in quanto partecipano all’evoluzione spirituale dell’individuo, simbolicamente definita come trasformazione del jing in qi e in shen. Tutto questo a livello corporeo è rappresentato dai tre dan tian, collegati dalla colonna vertebrale (ossa), midollo e vasi.

4.1.1. Chong mai

Chong è lo schema ancestrale, è il meridiano che serve da fondamento, è il dischiudersi dello yin e dello yang, ed è questo sbocciare che sostiene il qi postnatale. Chong mai supporta l’integrità dopo la nascita, quindi la milza e lo stomaco, e anche la comunicazione tra il rene e il cuore; ne consegue che il percorso del meridiano passa là dove si trova il jing del rene, cioè nel basso ventre e si dirige là dove si trova il qi postnatale cioè nell’addome. Inutile dire che deve passare anche dove si trova il cuore, nel petto.

È il canale più antico, rappresenta la forza vitale, ciò che irrompe da un incrocio (cioè dall’unione del padre e della madre). Esso è legato ai reni e al livello energetico yang ming (questo legame fa da centro di comunicazione tra qi e xue). L’ideogramma è composto da una componente sinistra e una destra che compongono “ xing” e che significa cammino, mentre la parte centrale significa pesante, grave. Nel suo insieme tale ideogramma indica un punto di passaggio, una grande strada, irrompere, lanciarsi. Chong ha quindi il significato di un movimento che irrompe, ma anche di un movimento continuo. Tale meridiano ha la caratteristica di dare forza, irruzione alla vita. Il Chong mai è in stretto

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rapporto con i meridiani di prima generazione, con cui condivide l’origine dal Ming Men; nei testi classici è il mare del sangue dei 12 meridiani, dei 5 organi e dei 6 visceri. I suoi rapporti con il meridiano dello stomaco e con il rene organo fanno comprendere il suo ruolo di collegamento tra il cielo anteriore e il cielo posteriore. Chong mai infatti supporta la Milza tramite il Rene yang. Questo rende ragione dell’indicazione di Chong mai nelle patologie legate all’assorbimento, così come nelle deficienze croniche di qi di Milza. Il supporto che il Chong fornisce alla Milza facilita la fiducia e i legami nelle relazioni così come la coerenza tra ciò che siamo e ciò che diventiamo, una volta inseriti nell’ambiente sociale.

Il chong mai, col suo percorso rappresenta la dialettica tra natura e cultura: acqua (rene) e Fuoco (cuore) con la mediazione della terra. Il suo sviluppo è completo alla fine del primo ciclo di sette (donna) o otto anni (uomo) e influisce profondamente nella vita. È il progetto del nostro essere, di costruzione della vita, della realizzazione della nostra individualità.

È quindi considerato quello che oggi chiamiamo il materiale genetico necessario per il dispiegarsi della vita. Rappresenta la somma delle esperienze emozionali e fisiologiche in utero e influenza il nostro modo di vivere, la capacità dell’individuo di intessere relazioni profonde. Dalla nascita sostiene continuamente i processi vitali, rappresenta la forza con cui portiamo avanti il nostro progetto di vita. Nel corso della vita la funzione del Chong è di permettere la trasformazione a livello sia fisico che psichico; insieme allo spirito Yi è il maestro delle trasformazioni e nel Dao De Jing di Lao Zi si giunge alla conclusione che “ senza trasformazione non vi è né crescita né sviluppo”, motivo per cui nelle turbe di tale funzione il soggetto è incapace di affrontare i grandi

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cambiamenti psicofisici come pubertà, età adulta, menopausa/andropausa e manifesterà gravi forme depressive, con immobilità, incapacità di pulsioni o entusiasmi, astenia fisica, psichica, intellettuale e sessuale.

Lao Tzu Dao De Jing, Tornare alle radici:

Arriva al culmine del vuoto, mantieni la quiete e la solidità […] tornare alle radici è la quiete, è tornare al proprio destino.

Tornare al proprio destino è l’eterno […]

4.1.2. Wei mai

L’ideogramma rappresenta una fibra, filamento, unire, legare, mantenere, preservare. Componente sinistra: legare, collegare meditante una rete; componente destra: uccello che dà l’idea di movimento, di volo. Gli wei mai rappresentano qualcosa che lega, congiunge e nel contempo preserva gli spazi, yin (gli yin wei mai controlla no i processi di creazione di tipo yin, cioè i processi materiali come il 9 KI Zhubin per il feto,) e yang (creazione intellettuale e spirituale).

Rappresentano il primo slancio alla creazione del cielo, a cui la terra corrisponde con i qiao. Sono la vitalità, l’iniziativa, permettono di collegare le varie fasi della vita dell’essere umano facendo mantenere il senso dell’io.

I wei ci consentono di riconoscerci nel piccolo bambino di una vecchia foto, nell’adolescente o nell’adulto e di riconoscere un senso al percorso che questo “io” ha compiuto Sono importanti nelle fasi di passaggio della vita (adolescenza, vecchiaia, ma anche nei cicli di 7 anni nella donna, di 8 anni nell’uomo), danno

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senso di continuità di un essere umano, che si riconosce come se stesso nelle varie fasi dalla nascita alla morte. Gli yinwei sono in rapporto con l’invecchiamento strutturale, lo yangwei mai con l’invecchiamento che origina dalle scelte, dai conflitti e dagli stili di vita: esprime la libera espressione della potenzialità del vivere, limitata col crescere per scelte ed imposizioni. Nel Nan Jing si afferma che “Yang wei unisce tutti gli yang”, “Questo meridiano inizia all’incrocio degli yang e insieme a yin wei collega tra loro tutti i meridiani. Se il meridiano non può legare tutti gli yang si è senza forza e non si può prendere niente da sé stessi. Se yin wei non può legare gli yin, si è contrariati e si perde volontà. Quando lo yang wei è colpito, si hanno febbre e brividi; quando è colpito lo yin wei si soffre di dolori al cuore”. Oltre al ruolo spaziale, i meridiani wei hanno la funzione di riserva di energia e del sangue eccedenti nei meridiani principali; anche se questa è una prerogativa dei meridiani curiosi nella loro funzione di regolazione, in questo testo si fa espressamente riferimento ai Wei mai; sempre nello stesso testo viene detto che se vi è alterata comunicazione tra gli spazi yin e yang del corpo appaiono turbe dell’energia mentale, tristezza, incapacità di realizzare i progetti, apatia e scarso controllo di sé” .

La funzione del Yin wei mai è di prendersi carico dei vari passaggi, grandi e piccoli, della vita, vivendo il momento presente senza rimuginare sui fatti del passato e senza ansie per il futuro. Il compimento del Ming viene sostenuto proteggendo l’individuo dai fattori patogeni interni, dai sentimenti e dalla morale. Se questa funzione viene alterata, vi saranno comportamenti infantili o adolescenziali, scatti di collera incontrollabili, continua rimuginazione di fatti del passato, con incapacità di vivere il momento presente, paura del futuro, perenne malumore, impazienza e intolleranza, cefalea a casco, malattie psicosomatiche a

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livello cardiaco e intestinale, precordialgie, contratture muscolari dolorose da collera repressa

Ad essi sono collegate le porte, punti utilizzati nella clinica per superare le fasi di passaggio nei vari cicli:

• BL 61 pucan: porta dei talloni (infanzia), comanda la crescita nell’infanzia;

• GB 29 zhonglushu: porta delle anche (adolescenza), segna il passaggio dall’infanzia all’adolescenza;

• SI-10 naoshu: porta delle spalle (età adulta), regola il passaggio alla piena maturità;

• VC 23 lianquan: porta delle tonsille, regola il passaggio alla testa, luogo dove tutti si ricapitola, regola l’accesso a piano di crescita superiori, spirituali;

• VG-15 yamen: porta delle orecchie o del mutismo della voce: è la porta del silenzio interiore, è la porta del passaggio dalla dimensione ordinaria a quella ultraterrena;

• VG 20 baihui (illuminazione): presa di coscienza di tutto il percorso fatto. Sono anche i meridiani che ci preparano alla morte, intesa anch’essa come fase della vita.

4.1.3. Qiao mai

L’ideogramma qiao rappresenta “alzarsi in piedi, nella punta dei piedi per vedere meglio, prendere appoggio sulla terra con i piedi e andare oltre l’immediata apparenza per guardare una realtà che sta oltre l’orizzonte

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precedente” . La componente di sinistra rappresenta un piede, quella di destra l’atto di alzarsi, alzare.

I meridiani straordinari qiao appartengono alla seconda generazione, insieme ai wei mai. Il termine qiao, viene tradotto con tallone, e in sé il significato di “sollevarsi sui talloni”. Esprimono il cammino di crescita individuale. Camminare nel mondo ci porta a guardare il mondo, nel senso di accettare il mondo per quello che è, ma anche a guardare il mondo dentro di noi.

L’unione di tutti gli spazi yin e yang permette di accordarsi con i ritmi del cielo, la tian gui, e si attiva la naturale evoluzione che con i qiao assicura la dialettica costante tra cielo e terra. Il loro tragitto percorre una linea dai malleoli (radicalità) all’occhio (legato alla facoltà della vista ma anche connesso al cervello e al ritmo sonno veglia, regolato da apertura e chiusura degli occhi). L’alzarsi i piedi, si correla alla crescita, allo sviluppo di autonomia individuale e alla curiosità, rappresenta il modo naturale di crescere, alzarsi, verso il cielo dalla terra, tra jing e shen. I punti di apertura (BL 62 shenmai e KI 6 zhaohai), rappresentano simbolicamente il luogo delle ali di mercurio, colui che stabilisce il legame tra cielo e terra.

L’uomo virtuoso porta a termine il suo mandato celeste vivendo gli anni a lui assegnati, dove il curvarsi del corpo in vecchiaia prefigura il momento del ritorno ad una dimensione “iniziale”.

I qiao regolano la coscienza dell’esperienza fatta e stabiliscono la prospettiva e il baricentro interiore necessari per orientarsi ed agire: infatti fanno comunicare lo yin e lo yang, il sangue e l’energia in modo complementare.

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Lo yin qiao mai regola l’organismo in modo da renderlo adatto a vivere nello spazio tempo. È annesso al rene e porta l’energia ancestrale verso l’alto

I meridiani straordinari qiao hanno a che fare con il rapportarsi dell’individuo con il mondo e il poter guardare al mondo esterno per quello che è (yang qiao) e anche con il poter guardare il proprio mondo interiore ed accettarli entrambi.

Sono associati alle grandi articolazioni che ci permettono il movimento nel mondo. Essi colgono il momento in cui siamo e percepiamo l’esterno e l’interno per quello che sono. Cogliere il presente vuol dire anche scegliere e scegliere vuol dire cambiare, l’impossibilità di cambiare crea rigidità: se non procediamo assumiamo un atteggiamento rigido e da qui subentrano i blocchi.

Nei disturbi dei qiao si avrà quindi una postura rigida, con tensione alla muscolatura della schiena, si noterà spesso anche rigidità articolare in individui legati nei movimenti e rigidi nel camminare.

Il blocco articolare può anche non essere costituzionale, ma subentrare in un momento specifico della vita, come rifiuto ad accettare una situazione che ci troviamo a dover fronteggiare. A volte oltre ad un atteggiamento di resistenza ai cambiamenti, il blocco può esser dato da un trauma fisico, che, seppur risolto da un punto di vista clinico, non siamo riusciti ad accettare e superare a livello psichico.

Yin qiao mai rappresenta il modo in cui un individuo si vede (consapevolezza di sé, guardarsi dentro) mentre yang qiao mai rappresenta il modo di vedere il mondo e come vorremmo che fosse: rappresenta l’evoluzione dell’individuo dal punto di vista temporale.

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Sia i qiao mai che gli wei mai hanno a che fare col muoversi nel mondo: i qiao colgono il momento presente in questa dinamica, mentre gli wei mai fanno riferimento al ciclo della vita nella sua interezza, collegano le fasi della vita al fine della nostra evoluzione.

La funzione straordinaria è rappresentata dalla realizzazione della vita, dall’unione dello yin e dello yang, dalle nostre radici, dalla nostra identità; lo yin qiao dirige i processi del tempo yin, influenzando il ciclo mestruale, la gravidanza, il parto, l’atto sessuale rallentando o accelerando i ritmi. Inoltre rappresenta “il modo in cui vediamo e consideriamo noi stessi” (Jeffrey Yuen). Sono l’espressione delle esperienze che il soggetto compie nella vita; tali esperienze vengono poi riportate al cervello e da qui alla costituzione. Esse possono accelerare l’invecchiamento.

Il radicamento alla terra per portare a termine il ming è il compito dello yin qiao mai. Se questa funzione è turbata, compariranno invecchiamento precoce, sterilità, sindrome premestruale, turbe del flusso mestruale, turbe sessuali, cefalea premestruale che migliora o scompare in gravidanza, palpitazioni, precordialgie, iperemotività, depressione, ipersonnia, pesantezza agli occhi, difficoltà ad aprire gli occhi, disturbi del comportamento alimentare. Controlla le accelerazioni e le attività degli yang; tali accelerazioni variano a seconda che l’uomo si trovi in un tempo yin (notte) o in un tempo yang (giorno).

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5. Trattamento adattativo e consolidamento: chong mai, wei mai, qiao mai

Il trattamento proposto nasce come supporto al rinnovamento in quelle fasi della vita in cui ci troviamo alla fine di un ciclo, per iniziarne uno nuovo. Nei momenti di cambiamento, interiori, fisiologici e situazionali, l’individuo ha bisogno di spazio per riorganizzare la propria energia e gettare le basi di una nuova ripartenza, occasione per riportare sé al centro di un nuovo adattamento e a sostegno di una nuova primavera. Motivo per cui il trattamento prevede il massaggio dei canali utili al rinnovamento (chong mai) alla chiusura di un ciclo per l’inizio di uno nuovo (wei mai), in un rapporto che vede il soggetto rideterminarsi in un nuovo adattamento (qiao mai). Tutto ciò è sostenuto dal corretto libero fluire dell’energia, col sostegno del livello energetico shao yang e riportando l’individuo al suo centro, attraverso i triangoli della terra.

Il trattamento è sviluppato secondo le seguenti fasi:

1. Attivare lo shen universale:

• Fen yin yang: apertura dei cancelli del cielo;

• Tian men: aprire il grande cancello del cielo (dalla radice del naso all’attaccatura dei capelli);

• Cuo fa: grattare la testa con 4 dita sul percorso di GB, sul lato temporale;

• An pulsato su VG 20 baihui

2. Pulire e stimolare il jing degli organi:

• Massaggiare occhi, naso e orecchie;

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3. Portare il cielo in noi:

• Tuifen su costato;

• Tuifen su ipocondri;

• Gun zona LU 1 zhongfu: stimola discesa del qi e contemporaneamente anrou ST-25 tianshu;

• Anrou col palmo su ombelico.

4. Attivare riscaldatore inferiore e sostenere tian gui:

• Anrou LU 7 lieque;

• Gun ulnare sulla linea pubica;

• Anrou VC-17 shazhong, VC-4 guanyuan, VC-7 yinjiao.

5. Sostenere la terra:

• An VC 12 zhongwan e contemporaneamente tui su yang ming degli arti inferiori;

• Anrou sui Triangoli di terra VC 12 zhongwan, ST 36 zusanli, VC 13 shang wan e PC 6 neiguan.

6. Fare spazio a livello del cuore:

• tui controcorrente su mp PC e HT.

7. Sostenere lo yang di rene:

• Tui o an lento sul mp BL;

• Dian su huatoujiaji;

• Tonificazione reni: moxa / an BL-23 shenshu e VG-4 mingmeng / zheng su zona renale e sacrale.

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8. Trattamento di chong mai: “sostenere”

• A rou SP-4 gongsun, seguire tratto di chong mai, anrou ST-30 qichong, mani a taglio da KI 11 al KI 27, trattare eventuali shu anteriori degli organi interessati.

Si esegue la sequenza per 2/4 sedute.

Nelle sedute successive si lavoreranno in contemporanea wei e qiao, mantenendo la prima parte del trattamento:

8.1. Sostenere yang wei mai: trattamento in funzione straordinaria:

• Tui Controcorrente MP BL + GB: Da BL 61 a GB 29/30;

• Tui controcorrente BL e GB fino alle scapole e poi su arti superiori, sulla superficie dorsale;

• Anrou BL 61 pushen, VB 29 jujiao, SI 10 shaoze, VG 15 yamen Lavoro cioè sulle porte (in successione: porta dei talloni, porta delle anche, porta delle spalle, porta del mutismo).

8.1.1. Trattamento di yinqiao e yangqiao per favorire la riunione cielo terra:

• An con polpastrelli su BL 1 jingming, BL 2 cuanzhu;

• Chafa e mobilizzazioni articolari, maggiormente cingoli;

• Mo fa su addome

• (prono): tuifa e anfa au tutta la BL;

• Pi fa su BL in 3 rami dal VG 14 al VG 9;

• Mo fa in zona renale;

• Anrou con tenar da GB-25 a GV-4;

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• Anrou BL-62 shenmai: punto di apertura di yang qiao mai e KI-6 zhaohai punto di apertura di yin qiao mai;

• An pianta dei piedi

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Conclusioni

La filosofia Taoista e la medicina cinese tradizionale, offrono una scommessa e vari stimoli per un’armonia dell’essere, per la possibilità di vivere “altro” e soprattutto in “altro” modo il nostro contesto sanitario e culturale; la ciclicità e la trasformazione sono il modo di vivere in salute il cammino dell’esistenza. Sostenere clinicamente i ritmi e le fasi naturali dell’uomo, in accordo con l’ambiente sociale e naturale, può essere uno strumento funzionale.

Per questo motivo, supportare le fasi di passaggio nel ciclo delle emozioni, nel ciclo mestruale, delle stagioni,... diventa uno strumento di sostegno alla salute.

L’osservazione dell’interazione tra macrocosmo e microcosmo diventa testimone fedele e suggerimento di una rivalutazione per un approccio alla salute olistico e armonioso. La visione meccanicistica occidentale ha un cammino sempre più specialistico e disarticolato che stenta di cogliere la vita e l’uomo nella sua ricchezza e complessità. Un’integrazione col taoismo e con la medicina tradizionale cinese, può essere una scommessa che vede l’uomo ritornare ad una visione di fondo, che silenziosamente preme in ogni individuo, una via, quella dell’aspirazione e della ricerca, che accomuna uomini di ogni cultura.

A seguito dei miei studi in infermieristica e a partire dagli studi di questi tre anni, possono crearsi nuovi presupposti in termine di supporto alla salute a partire dall’analisi dei bisogni di ogni individuo in un’assistenza preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa, di natura tecnica, relazionale ed educativa, come recita il profilo professionale della figura dell’infermiere. È infatti capacità dell’infermiere, quella di individuare i bisogni da cui poi scaturisce

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l’identificazione di obiettivi, preceduti da un’idonea pianificazione di corretti trattamenti.

“Primavera, estate, autunno, inverno e ancora primavera”, sta a sottolineare quindi l’evoluzione ciclica della vita alla quale siamo chiamati ad accordarci. Nel recupero del femminile, della sua natura, vi è simbolicamente e concretamente iscritto questo processo. Accordandoci con esso, ogni cosa fluisce e resta in salute.

“Nulla è permanente, niente è duraturo. Vivere significa utilizzare le cose, rallegrarsi per la loro presenza, ma anche essere in grado di lasciarle andare. Fugacità è solo un altro termine per esprimere l’evoluzione e quindi la perfezione della creazione. Siamo creature perfette solo nel momento in cui sperimentiamo la felicità in ciò che chiamiamo fugacità. Gli alberi fioriscono, le foglie cadono, le stagioni vanno e vengono, dai rifiuti nasce la vita. Senza la morte non ci potrebbe essere nuova vita. Il vero miracolo della vita è la sua continua trasformazione.” (Willigis Jager, L’essenza della vita)

Al di là di questo perpetuo mutamento è solo il vuoto essenziale da cui ogni cosa emerge e a cui ogni cosa ritorna, il vuoto creativo che è l’inizio del Cielo e Terra e che i taoisti chiamano Dao. Quel vuoto è la vera dimora, la morte è un ritorno a casa, alla casa da cui in verità non ci siamo mai allontanati, alla casa che è sempre stata con noi.

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“Girando senza sosta cielo e terra si trasformano segretamente…

Ciò che decresce da un lato cresce da un altro, ciò che giunge A compimento da un lato decade da un altro. Decrescita E crescita, compimento e decomposizione si avvicendano e scompaiono. Nel loro avvicendarsi le transizioni sono impercettibili…

In ogni singola cosa il soffio vitale non cessa di svilupparsi mentre la forma non cessa di decadere: ma non ci rendiamo conto né del giungere a completezza dell’uno né del cominciare a decadere dell’altra.

Così è per l’essere umano nel suo cammino dall’infanzia alla vecchiaia: il suo aspetto, il suo colorito, il suo intelletto e il suo atteggiamento cambiano giorno per giorno impercettibilmente; la pelle, le unghie, i capelli crescono e cadono continuamente.

Nulla resta così com’era nell’infanzia.

Le transizioni sono impercettibili: le riconosciamo solo a posteriori”. Ogni cosa muta e si trasforma incessantemente, tutto segue un corso ciclico di nascita, crescita, declino e dissoluzione. Vita e morte sono parte integrante di questo ciclo universale in cui gli opposti si richiamano a vicenda la crescita implica la decrescita, la vita implica la morte e viceversa.

Lie Tzu, Il gioiello celeste

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