sala&cucina magazine di accoglienza e ristorazione - Maggio 2022

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FARE RISTORAZIONE Autrice: Giulia Zampieri

Quanto può essere importante un’attività di ristorazione per un piccolo borgo? In questi primi mesi dell’anno abbiamo già percorso un piacevolissimo itinerario lungo alcuni dei borghi d’Italia. Dal Trentino alla Liguria, dalla Toscana alla Basilicata: in più occasioni, parlandovi di ospitalità, abbiamo appreso che una sana attività di ristorazione ha un potere considerevole nei bilanci e nella notorietà di un borgo. In alcuni casi il ristorante è un vero traino per l’economia di quel luogo, dei suoi produttori e dei servizi connessi. Funge da collettore. In altri è l’ulteriore elemento di valore di una località già di per sé meravigliosa, che non può però essere priva di una buon indirizzo gastronomico. Ma quante altre cose si dovrebbero dire in merito?

Il borgo è un luogo d’incontro Ogni volta che si esce da un borgo si porta a casa qualcosa di persistente: il ricordo puro di uno scorcio, di un volto, di un sapore. Spesso è proprio in queste località che si preservano i mestieri e si tramandano i saperi. Muovendosi al loro interno si possono incontrare norcini, pescatori, artigiani o imbattersi in straordinarie connessioni tra il cibo, il vino, le abitudini a tavola e i riti popolari, custodite grazie all’isolamento e alla tenacia dei loro abitanti. Queste conoscenze fortuite rendono davvero unico, speciale, l’itinerario. Altre volte l’incontro avviene al contrario: è la curiosità che avvolge un’insegna che spinge a mettersi in viaggio. Pensiamo a Villa Maiella della famiglia Tinari nel borgo di Guardiagrele, in Abruzzo, o alla pizzeria Pepe in grani di Caiazzo, nell’Alto Casertano; traguardi gastronomici che si tramutano in piacevoli scoperte una volta giunti sul posto. In alcune circostanze la copiosa affluenza dei locali ha pure reso necessari interventi di ristrutturazione del borgo, dandogli vita nuova e generando belle opportunità per gli altri residenti. Di guide si parla sempre per altre ragioni, ma in realtà in questo contesto possono molto: possono indirizzare lo spostamento, allungare la permanenza in un territorio, dilatare l’esperienza proponendo consigli e visite ai produttori. Oggigiorno sono soprattutto le guide e gli altri strumenti digitali e il passaparola a stimolare movimento e a foraggiare la promozione turistica. E lo stesso ristoratore può trarre molto dai nuovi canali di comunicazione.

La ristorazione nei nostri borghi

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