ISSN 2612-5595
Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, LO Brescia
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Rivista bimestrale di ANCE Brescia
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Ance Brescia: un baricentro per il settore, aperto al confronto Generare è un’azione che riguarda poche persone, o comunque una cerchia ristretta, rigenerare è invece un compito che coinvolge un più ampio spettro di attori. Quest’anno l’assemblea della nostra Associazione ha voluto focalizzare su questo tema in uno dei luoghi che, a pochi passi dalla nostra sede, rappresenta un esempio del percorso che vogliamo continuare a promuovere per una città più attrattiva e sostenibile. Il parco di Campo Marte, infatti, è diventato cornice della ricorrenza associativa, arricchendola di una triplice valenza, di cui ci siamo fatti parte attiva: apertura e condivisione, sintesi dello spirito che muove il nostro operato; lavoro di squadra, sottotitolo dell’appuntamento assembleare e premessa per il raggiungimento dei risultati attesi; e infine, impegno per la rigenerazione, responsabilità che i costruttori portano avanti in continuo dialogo con il territorio e i suoi abitanti. Il parco stesso è, infatti, esempio di una riqualificazione che riconsegna alla cittadinanza una parte importante della storia della città, rifunzionalizzandola da spazio di addestramento militare in disuso a pista di atletica e verde attrezzato al fitness a disposizione di tutti i bresciani. È partendo da modelli di rigenerazione come questi che Ance Brescia ha sviluppato il confronto proposto durante l’assemblea pubblica 2022, un momento partecipato che ha ricordato il ruolo cardine dell’edilizia nel rinnovamento del territorio, focalizzando sulla rinascita dell’esistente. Il nostro comparto è, infatti, protagonista nel quadro di trasformazione che interessa immobili e spazi urbani che vogliono evolvere al passo con i nuovi canoni del vivere e dell’abitare. ANCE BRESCIA, CON I SUOI Una sfida che affrontiamo, al fianco delle nostre 75 ANNI DI PRESENZA ATTIVA SUL TERRITORIO È PARTE imprese, impegnandoci ad essere punto di rifeDELLA CITTÀ, DELLA SUA rimento per il settore, baricentro da cui partire STORIA E DEL SUO FUTURO. per stimolare il cambiamento. Non siamo, però, AL PERCORSO INTRAPRESO un baricentro autoreferenziale, chiuso in se NEGLI ANNI SI AFFIANCANO stesso. L’Associazione non rappresenta un monORA NUOVI OBIETTIVI E PROSPETTIVE, IN ACCORDO do a sé stante, lontano dalle questioni che inteCON L’EVOLUZIONE ressano la cittadinanza, ma, al contrario, è una DEL CAPOLUOGO BRESCIANO. realtà aperta e disponibile al confronto, alla collaborazione e alla cooperazione per tutte quelle tematiche in cui l’edilizia è una leva per la crescita economica, lo sviluppo sostenibile e il miglioramento della Qualità della vita. Lo abbiamo ricordato aprendo l’assemblea di quest’anno con un video che riassume come, insieme, si possano raggiungere grandi risultati. La metafora sportiva che ha accompagnato la giornata ha sottolineato, ancora una volta, la necessità di lavorare in squadra per portare a casa vittorie straordinarie. Ance Brescia, con i suoi 75 anni di presenza attiva sul territorio è parte della città, della sua storia e del suo futuro. Al percorso intrapreso negli anni si affiancano ora nuovi obiettivi e prospettive, in accordo con l’evoluzione del capoluogo bresciano. Le sinergie che promuoviamo e stringiamo con gli attori pubblici e privati, dentro e fuori dai confini territoriali, ampliano la platea di giocatori. Le partite che dobbiamo affrontare riguardano tutti sin dalle prime battute. Non è una gara con un unico atleta, i partecipanti non sono avversari e non devono stare confinati in panchina. Le imprese con la filiera, il nostro sistema associativo, le rappresentanze politico-amministrative, le istituzioni hanno tutti un ruolo per segnare punti decisivi in una competizione che ha per avversari il tempo, la malaburocrazia, il disallineamento di idee, metodologie e procedimenti, ma devono condividere una visione comune, avanzando di pari passo verso l’obiettivo. Questo è, ad esempio, il cammino che abbiamo intrapreso con Campus Edilizia Brescia, esempio positivo di energie canalizzate per individuare un percorso compartecipato e corresponsabile di crescita. Massimo Angelo Deldossi Presidente Ance Brescia
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Rigenerare Brescia
Un lavoro di squadra
Via Ugo Foscolo, 6 - 25128 Brescia tel. 030399133 - info@ancebrescia.it www.ancebrescia.it
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Lavoriamo per generare attrattività, ma attenzione agli ostacoli I mesi appena trascorsi sono stati intensi per la nostra associazione. A partire dalla partecipata assemblea tenutasi in Campo Marte, incontro ricco di spunti che ha intessuto le basi di proficue collaborazioni future, fino al lancio del concorso fotografico “Fotografiamo il futuro — Obiettivo sull’edilizia” patrocinato dal Comune di Brescia. Un progetto ideato con lo scopo di rappresentare il nuovo volto dell’edilizia, quell’immagine moderna del settore, ormai sviluppatasi negli ultimi anni. Abbiamo sottolineato più volte il rebranding in atto del comparto del costruito, un cambiamento che si è reso necessario, non solo perché l’edilizia non si riconosceva più in un’immagine vecchia e datata, ma soprattutto per diventare più attrattivi nei confronti dei giovani, le nostre risorse del futuro. Lo stesso ministro Andrea Orlando, invitato a intervenire da Ance in occasione della firma del rinnovo del Contratto collettivo nazionale del settore, ha rimarcato quanto occorra lavorare di più sull’appetibilità dell'accesso al lavoro, che non è soltanto un problema di salario o di carattere culturale, ma di una svalutazione complessiva del lavoro manuale. Andare a lavorare in un'impresa edile non è un fallimento, anzi è necessario rompere questo tipo di pregiudizio. Confermo ogni considerazione del ministro, riconoscendo le nostre stesse colpe. Negli anni il settore non ha saputo valorizzare i propri pregi e gli aspetti positivi. Di conseguenza, nell’immaginario comune l’edilizia non si è mai evoluta, ma è ancora rappresentata dall’operaio e il cappellino di carta ricavato dalle pagine dei giornali. Sappiamo quanto non rispecchi la realtà. L’ediNEGLI ANNI IL SETTORE NON HA lizia è un settore attivo, al passo con i tempi e SAPUTO VALORIZZARE I PROPRI PREGI E GLI ASPETTI POSITIVI. con le nuove tecnologie, le quali permettono NELL’IMMAGINARIO COMUNE di svolgere il lavoro bene, rapidamente e in siL’EDILIZIA NON SI È MAI curezza. Sono aspetti ormai caratterizzanti del EVOLUTA, MA È ANCORA nostro settore, che ci auguriamo possano esRAPPRESENTATA DALL’OPERAIO sere descritti bene attraverso gli scatti dei parE IL CAPPELLINO DI CARTA RICAVATO DALLE PAGINE DEI tecipanti al concorso, per farli conoscere anche GIORNALI. SAPPIAMO QUANTO all’intera cittadinanza. NON RISPECCHI LA REALTÀ. Saper comunicare porta enormi vantaggi. Anche Brescia ha iniziato un processo di rebranding e di rigenerazione della città. Un cambiamento strategico della sua identità che ha il compito di rendere il centro urbano attraente e desiderabile. Con il 2021 Brescia è entrata in una fase di trasformazione, che si basa sull’avvio di un ciclo espansivo di investimenti che riguardano l’edilizia, gli ambiti urbani, le infrastrutture e le connessioni. Si tratta, quindi, di riflettere sulla capacità attrattiva della città, vale a dire sulle tre componenti che più ne determinano il successo: lavoro, qualità della vita e capacità di produrre un progetto di futuro. Saper sfruttare al meglio i fondi del Pnrr, semplificando il processo di gestione e organizzazione, può determinare la riuscita del progetto. Per tale ragione insieme al Collegio dei geometri siamo intervenuti su una problematica burocratica, che rischiava di mettere in discussione la concessione di contributi per la realizzazione di opere di sostenibilità che interessavano oltre quattromila Comuni italiani. Una questione paradossale generata da intricati iter in chiave digitale. Dalla controversia, infatti, è emersa la difficoltà per le amministrazioni comunali di destreggiarsi giornalmente con numerosissime piattaforme di inserimento dati, che rendono l’esecuzione complessa e frammentaria. Sono dinamiche come queste, purtroppo frequenti, che rischiano di bloccare i lavori. Abbiamo, quindi, ancora tanto da fare e grandi obiettivi da raggiungere. E dopo tutto questo tempo trascorso a pianificare la rinascita occorre chiedersi: per quanto ancora la “mala” burocrazia sarà di ostacolo allo sviluppo? Alessandro Scalvi Direttore Ance Brescia
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Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, LO Brescia
sommario maggio-giugno 2022
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editoriale/1 Ance Brescia: un baricentro per il settore, aperto al confronto di Massimo Angelo Deldossi editoriale/2 Lavoriamo per generare attrattività, ma attenzione agli ostacoli di Alessandro Scalvi
30-39 / focus Studio Brescia Next 2020>2050 parte seconda: alcune anticipazioni
fotonotizia
a cura della redazione
Rivista bimestrale del collegio costruttori edili di Brescia e provincia anno 4 - numero 3 Editore: C.E.R. srl Unipersonale Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia Direttore responsabile Adriano Baffelli Redazione e Direzione ANCE Brescia - Collegio Costruttori Edili di Brescia e provincia Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia Comitato di redazione Stefano Assini, Ferruccio Benetelli Roberto Facchetti, Emanuele Plona Fabio Rizzinelli, Francesca Scolari Pubblicità: C.E.R. srl Unipersonale Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia t. 030 392895 - f 030 381798 info@cerbrescia.it
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in primo piano Assemblea Ance Brescia 2022 Rigenerare Brescia Un lavoro di squadra
18 economia Primo trimestre positivo per le aziende bresciane 20 università Corso in Tecniche dell’edilizia: il primo laureato è Giovanni Melotti
a@collegiocostruttori.ancebrescia @ancebrescia Ance Brescia
44 capitale della cultura L’Autostrada A35 Brebemi-Aleatica Brescia/Bergamo//Milano
Registrazione del Tribunale di Brescia: 5 settembre 1951, n. 54
53 eseb Nasce eco.build Academy 54 Edilizia e sicurezza
Quote di iscrizione, che danno diritto a ricevere tutte le pubblicazioni curate da ANCE Brescia Collegio Costruttori Edili, escluse quelle destinate riservatamente ai soci:
57 gruppo giovani Il nuovo presidente è Santo Prandelli 60 cape Check: ora in tutta Italia 62 cattive pratiche Dumping contrattuale. La pratica che danneggia il settore, il committente e la regolarità 63 ance informa
22 fotografiamo Al via il concorso fotografico Fotografiamo il futuro
Numero singolo anno 2022: euro 10,00
z Gruppo Corrispondenti: euro 120,00 + IVA 22% Pari a euro 146,40; z Architetti, ingegneri, geometri iscritti ai rispettivi Albi: euro 60,00; z Gruppo Giovani Costruttori: euro 30,00 La collaborazione alla Rivista è aperta a tutti. Gli articoli devono essere trasmessi alla Redazione e la loro pubblicazione è subordinata al giudizio insindacabile del Comitato di Redazione. L’accettazione di uno scritto non implica da parte del Comitato di Redazione e di ANCE Brescia-Collegio Costruttori Edili, di cui la Rivista è l’organo, riconoscimento od approvazione delle teorie o delle opinioni dell’autore. Gli articoli non pubblicati non vengono restituiti. La riproduzione, anche parziale, di articoli o disegni è subordinata alla citazione della fonte. Progetto grafico e impaginazione
26 storia per il domani Costruire per trasportare: calcestruzzo per la meccanica 40 nuovo ccnl edilizia Patto di alleanza della filiera edile 42 il futuro dell’edilizia ESG & dintorni. Una via digitale?
Stampa: LITOS srl, Gianico (Bs)
48 incontri
Marco Tolla di Adriano Baffelli
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Strada della Forra SI SONO CONCLUSI I LAVORI DI SISTEMAZIONE DELLA STRADA DELLA FORRA A TREMOSINE SUL GARDA. LA CHIUSURA DEL PERCORSO SCAVATO NELLA ROCCIA E AFFACCIATO SUL LAGO RISALE AL DICEMBRE 2020 A SEGUITO DI ALCUNI DISSESTI. L’INTERVENTO, DA 1,2 MILIONI APPALTATI DALLA PROVINCIA, TITOLARE DELLA STRADA, TERMINA IN TEMPO PER LA STAGIONE ESTIVA.
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MARCO GHIRELLO - UNSPLASH
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assemblea ance brescia
L’appuntamento annuale dell’Associazione riunisce ospiti e imprese in Campo Marte per parlare di edilizia e riqualificazione del territorio
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rescia è da rigenerare, insieme. Da questa premessa si sono sviluppati gli interventi dei relatori che hanno animato l’assemblea pubblica 2022 di Ance Brescia, ospitata quest’anno nel parco di Campo Marte in città. L’evento rappresenta l’occasione annuale di ritrovarsi e dialogare sugli argomenti di attualità del settore edile, preziosi spunti per sviluppare strategie di crescita del territorio. Come suggerito dal titolo stesso dell’assemblea, “Rigenerare Brescia. Un lavoro di squadra”, l’incontro si è focalizzato sul concetto di rigenerazione urbana, in una fase in cui le comunità possono godere di incentivi socioeconomici significativi, ad iniziare dalle risorse del Pnrr, che opportunamente impiegati rappresentano un’opportunità per
modernizzare città e provincia. “In questa partita Ance Brescia — commenta il suo presidente, Massimo Angelo Deldossi — lavora con determinazione e massima apertura per giungere a meta insieme a tutti gli stakeholder della dinamica filiera del costruito e con le istituzioni, giocando un ruolo da player chiave nella squadra, contribuendo a riqualificare un territorio sostenibile e pronto ad affrontare grandi sfide”. Durante l’incontro si sono alternate le testimonianze delle istituzionali locali e di Regione Lombardia, a cui è seguito il confronto “Rigenerare Brescia”, partecipato da Ordini professionali (Ordine degli ingegneri, Ordine degli architetti e Collegio geometri), Confindustria Brescia, A2A, Comune di Brescia e Provincia, e moderato da Nunzia Vallini, direttrice del Giornale di Brescia. “Brescia è forte perché ha deciso che tipo di sviluppo vuole avere” ha affermato con convinzione il primo cittadino Emilio Del Bono. “È una città che smette di consumare suolo, rigenera il patrimonio edilizio esistente e rifunzionalizza le aree dismesse, rispondendo alle attese della popolazione”. “Dobbiamo lavorare assieme al Piano territoriale di coordinamento provin-
nnn Il presidente Angelo Massimo Deldossi, a fianco, il sindaco di Brescia Emilio Del Bono. Nella pagina seguente, dall’alto: Samuele Alghisi, Franco Gussalli Beretta, Michela Tiboni e Stefano Molgora.
“Brescia è forte perché ha deciso che tipo di sviluppo vuole avere” ha affermato con convinzione il primo cittadino Emilio Del Bono
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Il presidente Deldossi: uniti verso un obiettivo comune
Celebrare l’appuntamento assembleare in uno dei luoghi simbolo della città, ricorda che la nostra Associazione è parte integrante della storia di Brescia e del suo futuro. Una storia iniziata più di 75 anni fa e che ancora continua. Celebriamo il traguardo di un lungo percorso al fianco delle imprese e, allo stesso tempo, portiamo avanti l’impegno a partecipare attivamente allo sviluppo e alla riqualificazione di Brescia. I costruttori sono tra gli assi portanti che aiutano la città a vincere le nuove sfide del futuro, rigenerandola. Come possiamo farlo? Lavorando come squadra, uniti verso un obiettivo comune, teso a rendere Brescia più bella, sostenibile, competitiva e inclusiva. Il tema scelto per la nostra assemblea credo sia rappresentato al meglio dalle parole di Andrew Carnegie, filantropo e grande imprenditore del Novecento: “Il lavoro di squadra è la capacità di lavorare insieme per una visione comune. La capacità di dirigere il lavoro individuale verso gli obiettivi dell’intera organizzazione. È il carburante che consente a persone comuni di ottenere risultati non comuni”. Con il rilancio della nazione attraverso il Pnrr possiamo davvero raggiungere risultati “non comuni”. A disposizione del settore edile ci sono ben 108 miliardi che possiamo impiegare per realizzare opere essenziali per il territorio. Per costruire infrastrutture e collegamenti. Solo per portare un esempio, ricordiamo, fra i
tanti interventi, quello della Tav. Ma possiamo annoverare opere di riqualificazione delle scuole e degli edifici pubblici. Lavori che rendono la vita di ogni singolo cittadino migliore in termini di qualità e di vivibilità e che spianano la strada verso il futuro. Il Superbonus ha rappresentato una dimostrazione delle potenzialità che si possono trarre da Pnrr. Recenti dati Enea riportano cifre sorprendenti. Oltre 40mila interventi avviati e già conclusi, più di 6 miliardi di investimenti ammessi e milletrecento gigawatt di risparmio energetico all’anno. Dati che rispecchiano anche l’andamento della nostra piattaforma My Bonus Now, il portale che collega le imprese e i committenti interessati ai lavori di riqualificazione legati alle agevolazioni. Attualmente si calcolano oltre millesettecento richieste inviate per un valore totale di lavori che raggiunge i 94 milioni di euro.n campo per risolvere problemi e criticità Malgrado i dati positivi, come sappiamo, le difficoltà generate dall’aumento dei prezzi dei materiali ha provocato una pesante battuta d’arresto che sta mettendo a rischio il proseguimento delle opere incluse nel piano. Una problematica che già all’inizio dello scorso anno minacciava il settore. Purtroppo, il 2022 non ha portato buone notizie su tale versante. A causa dello scoppio del conflitto russo-ucraino ci siamo trovati ad affrontare una situazione ben più complessa di quella prospettata. I prezzi di materiali essenziali
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Il presidente Deldossi: uniti verso un obiettivo comune
ciale” ha esortato il Presidente della Provincia Samuele Alghisi, indicando che servizi e connettività sono prioritari per progettare il futuro. “Il Ppp è la leva su cui puntare” ha sottolineato l’assessore regionale alla Casa e all’Housing sociale Alessandro Mattinzoli. Ad aprire i lavori, il discorso di apertura del presidente dei costruttori Massimo Angelo Deldossi, che ha evidenziato l’impegno dell’Associazione, da 75 anni parte integrante della storia di Brescia, a vincere le nuove sfide del futuro, rigenerando la città. Sono seguiti gli interventi de I Centurioni Rugby, ospiti d’eccezione, che, attraverso le testimonianze del presidente Ottorino Bugatti e del general manager Luca Raza, hanno metaforicamente richiamato il lavoro di squadra, più volte sottolineato nel corso dell’appuntamento assembleare. La collaborazione e la partecipazione attiva allo sviluppo e alla rigenerazione della città sono state infatti più volte menzionate per rendere Brescia più bella, sostenibile, competitiva e inclusiva. Cuore dell’incontro è stata la presentazione in anteprima dell’ultimo studio “Brescia Next 2020 > 2050” condotto dal Cresme e nato in seno a Campus Edilizia Brescia, che porta il titolo “Dinamiche e potenzialità in uno scenario complesso”. L’analisi, di cui proponiamo una breve sintesi nel focus di questo numero, è finalizzata ad approfondire e indagare il territorio bresciano, sottolineandone le potenzialità future alla luce degli eventi internazionali in atto.
per la costruzione sono arrivati alle stelle e a questi si sono aggiunti anche i costi maggiorati di energia, petrolio, gas e derivati. In tale situazione l’Associazione non ha atteso tempo e ha intrapreso azioni atte alla soluzione del problema. Abbiamo lavorato al fianco delle imprese, uniti per essere più forti e superare le difficoltà insieme. Lo abbiamo fatto intavolando da subito un collegamento con le istituzioni, i rappresentanti e le pubbliche amministrazioni. Il nostro grido di allarme, lanciato con una lettera in cui avanzavamo la richiesta di apertura al dialogo per trovare una soluzione comune, è stato accolto. Il confronto aperto con A2A, Acb, l’Associazione dei comuni bresciani e Acque Bresciane, realtà che ringrazio per la disponibilità alla collaborazione, ha dato vita a tavoli tecnici e all’istituzione di un osservatorio sui prezzi. Inoltre, le nostre posizioni sono state adottate come modello da atre associazioni del sistema Ance, consolidando allo stesso tempo la nostra autorevolezza di seconda associazione di categoria del sistema. Tali considerazioni ci aiutano a capire quanti sforzi dobbiamo profondere per riuscire a concretizzare le opportunità esistenti. Allo stesso tempo, però, dobbiamo essere in grado di carpirle e gestirle nel migliore dei modi. Ma questo non è possibile se in primis non c’è la collaborazione fra noi imprese, associazioni di categoria, enti locali, amministrazioni e istituzioni.
Tutti noi abbiamo a cuore l’obiettivo di rendere migliore la nostra provincia. Aspetto che non dobbiamo perdere di vista perché ci ricorda, anche nei contrasti, che siamo uniti dalla stessa volontà. La metafora sportiva del gioco di squadra è la più calzante e rappresentativa di questa collaborazione e noi oggi non dobbiamo vincere una sola partita, ma un intero campionato.
La squadra Ance, con Campus, per il futuro della città Il nostro impegno, quello di Ance Brescia, ha valore anche perché condiviso con l’intero sistema, in cui ogni membro della squadra fa la propria parte. Della nostra squadra fanno parte anche gli enti bilaterali Cape, Eseb e i sindacati di categoria, con i quali condividiamo gli obiettivi e insieme li portiamo avanti. Il lavoro di ogni membro della squadra è un tassello fondamentale per ogni organizzazione, anzi, passatemi la metafora sportiva, un punto in più nel campionato, che ci porta in cima alla classifica, contribuendo alla crescita e allo sviluppo sano del territorio. Un lavoro di attività intensa che stiamo supportando all’interno del nostro sistema, ma che abbiamo anche divulgato all’esterno, tramite il coinvolgimento e l’apertura verso i maggiori stakeholder del territorio. Sono i partner che hanno scelto di aderire al progetto di Campus Edilizia
nnn Luca Raza.
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L’invito a lavorare a un progetto di futuro e le testimonianze dei player coinvolti nnn Dall’alto: Alessandro Mattinzoli Carlo Fusari, Marco Patuano e, a deistra, Guido Galperti. Nella pagina seguente, dall’alto: Lorenzo Bellicini, Giuseppe Zipponi e Ottorino Bugatti.
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Invitati dalla moderatrice Vallini a portare il proprio contributo al confronto sul tema della rigenerazione, nella seconda parte dell’assemblea si sono susseguiti gli interventi dei rappresentanti di alcune delle realtà aderenti al progetto Campus Edilizia Brescia, un’iniziativa che testimonia l’impegno di attori territoriali pubblici e privati per lo sviluppo e la crescita locali. I primi a prendere la parola sono stati i presidenti dell’Ordine degli Ingegneri e del Collegio dei Geometri. Per l’ingegner Carlo Fusari la chiave è valorizzare le competenze per una corretta rigenerazione, che rispetti l’ambiente e parta da una promozione del territorio sotto tutti gli aspetti. Il geometra Giuseppe Zipponi ha invece ricordato l’importanza di fare squadra anche per assicurare uno snellimen-
to normativo, perché le lungaggini burocratiche frenano il cammino di riqualificazione rapida e diffusa del patrimonio immobiliare esistente. La parola è passata poi al vicepresidente della Provincia, Guido Galperti, che ha menzionato altri due ostacoli alla rigenerazione del territorio: “Esistono due elementi di difficoltà che il legislatore deve affrontare: il primo ha a che fare con la difficoltà di acquisire i beni sottoposti a procedure di fallimento e il secondo riguarda i tempi lunghi delle bonifiche”.
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Il presidente Deldossi: uniti verso un obiettivo comune
Dalla riqualifica dei siti contaminati alla salvaguardia della qualità dei beni culturali e del paesaggio. Anche su quest’ultimo aspetto l’edilizia può intervenire e promuovere buone pratiche. Un tema che è stato sollevato dall’intervento successivo, quello del presidente dell’Ordine degli Architetti, Stefano Molgora, che ha ricordato la necessità di coinvolgere i cittadini nelle operazioni di tutela del territorio e del patrimonio storico-architettonico. Anche sul fronte produttivo il comparto delle costruzioni gioca un ruolo da protagonista. “L’edilizia traina le economie, compreso il settore manifatturiero-industriale” afferma il leader di Confindustria Brescia, Franco Gussalli Beretta, proponendo di fare sistema anche per creare maggiore “cultura del lavoro”, contrastando il fenomeno dei Neet (Not in education, employment or training), ovvero dei giovani che non studiano, non hanno un lavoro e non sono impegnati in percorsi formativi, indirizzandoli verso un impiego.
Brescia che ringrazio per il loro apporto e supporto. Grazie all’impegno di ognuno di loro portiamo avanti, con risultati di rilevanza a livello nazionale, un progetto che sta contribuendo positivamente al rilancio del nostro territorio e che potrà essere il volano per l’evoluzione di Brescia. Proprio da tale progetto vorrei prendere spunto per riportare un concreto esempio di gioco di squadra. Insieme, lo scorso dicembre, abbiamo intrapreso una difficile battaglia nei confronti di una variazione applicata alla prima stesura della legge di Bilancio che, se adottata, avrebbe escluso dalle agevolazioni gli edifici collegati al teleriscaldamento. Grazie alla nostra azione congiunta, accolta e sottoposta dai nostri rappresentanti al Governo abbiamo ottenuto l’emendamento “Salva Brescia”, che ha permesso a tali edifici di poter usufruire delle agevolazioni fiscali. Quel momento ha segnato per noi il raggiungimento di un significativo traguardo e ha portato l’attività di Campus oltre i confini della nostra provincia, permettendoci di toccare con mano le grandi potenzialità racchiuse nella sua Vision. Brescia è una città che gode della reputazione, anche a livello internazionale, di “saper fare” in modo concreto. Dobbiamo essere all’altezza della nostra reputazione, perché solo con il nostro pragmatismo possiamo darci un metodo di lavoro che ci permetta di aumentare la qualità della vita della provincia, di contribuire al
miglioramento delle soddisfazioni dei lavoratori delle nostre imprese e industrie, al fine anche di aumentare la ricchezza della società. Facendo questo riusciremo a creare una nuova città, con una nuova vitalità urbana, e soprattutto una città attrattiva, ove sia bello abitare. È sulla forza di questa visione che intendiamo dare una nuova veste operativa a Campus Edilizia Brescia come attore al servizio del territorio, e con esso creare un progetto di futuro per città e provincia, insieme a tutte le realtà istituzionali, associative e professionali che lo compongono. Sin da oggi inizia una fase di ascolto e di confronto con la città e il territorio, con tutti gli stakeholder coinvolti, sui temi della rigenerazione urbana, dell’economia e della cultura.
Appuntamento al 2 ottobre 2022 Per una prima verifica di questo intenso lavoro invito a partecipare, il prossimo 2 ottobre, assemblea che Ance Brescia dedicherà al tema della sostenibilità e della riqualificazione urbana, nella cornice della rassegna Futura Expo a Brixia Forum. Considerando il momento di opportunità che stiamo vivendo, immaginiamo quali altri risultati possiamo raggiungere valorizzando a pieno Campus Edilizia Brescia. La vera domanda da porci è: siamo pronti a cogliere queste occasioni per rigenerare
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A discutere un altro capitolo chiave per la rigenerazione bresciana è Marco Patuano, presidente di A2A: “Nei prossimi dieci anni investiremo tre miliardi per il rafforzamento infrastrutturale di reti idriche, elettriche, del gas. Oltre un miliardo è destinato alla depurazione e riduzione del 25% della dispersione idrica”. Così come il capitolo dell’acqua, anche il più ampio tema della lotta al cambiamento climatico non è potuto mancare durante l’animato confronto. In chiusura, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Brescia, Michela Tiboni, ha segnalato il piano strategico portato avanti dalla Loggia, che punta al coinvolgimento della popolazione e degli stakeholder, menzionando il progetto “Un filo naturale” e ricordando la cooperazione con Campus Edilizia Brescia per interventi di rigenerazione del territorio che partono dalle esigenze della comunità. A mettere a sistema gli spunti emersi dai vari interventi il presidente di Ance Brescia Deldossi, che nelle sue conclusioni ha ricordato alcuni ri-
levanti risultati ottenuti dall’unione di più forze in gioco per il bene della città. L’appuntamento assembleare, nell’estende a tutti i partecipanti l’invito di Ance Brescia a fare squadra e a riflettere sulla capacità attrattiva di Brescia, ha riassunto quali azioni si sono intraprese e indicato quali sono le strade percorribili d’ora in avanti per fare in modo che l’edilizia diventi sempre più una forza rigeneratrice in grado di far correre l’economia, rigenerando i territori. La via consigliata dal direttore del Cresme, Lorenzo Bellicini, parte dalle tre componenti che più sono in grado di determinare il successo di una città come Brescia: lavoro, qualità della vita e capacità di produrre un progetto di futuro. Condividendo questa visione, Ance Brescia e le altre realtà di Campus Edilizia Brescia, attore al servizio del territorio, intendono lavorare insieme a tutte le realtà istituzionali, associative e professionali che lo compongono. Il prossimo appuntamento è a ottobre, in occasione di Futura Expo, un evento che invita a farà rete per la sostenibilità e a cui Ance Brescia non può mancare per promuovere un costruito sempre più ecocompatibile e meno energivoro.
L’inaugurazione e benedizione del nuovo Auditorium dei Capimastri Il confronto “Rigenerare Brescia”, pomeriggio di condivisione con imprese, ospiti e altri partecipanti all’assemblea pubblica sui temi caldi che interessano edilizia e territorio, è stata preceduta da una parte privata, nella sede di via Foscolo, che ha visto l’approvazione delle modifiche allo statuto dell’Associazione. Gli adempimenti all’ordine del giorno si sono tenuti nel rinnovato auditorium dei Capimastri, che ha ricevuto la benedizione del Monsignor Carlo Tartari, in rappresentanza del Vescovo di Brescia, Sua Eccellenza Monsignor Tremolada. La giornata, che ha celebrato il settantacinquesimo anniversario dell’Associazione, è stata anche un’occasione per aprire la Casa di tutte le imprese edili del territorio a ospiti esterni, oltre che agli associati, che hanno potuto vedere gli spazi oggetto di recenti interventi di ammodernamento.
Tutte le fotografie che corredano l’articolo sono di Fotolive.
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economia Primo trimestre positivo per le aziende bresciane
nuove aziende primo trimestre 2022 aziende cessate primo trimestre 2022
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2.128 I numeri del Registro delle imprese delle Camera di Commercio segnalano un primo assestamento della natalità e mortalità imprenditoriale. In provincia, saldo in attivo di 148 unità a una sfida all’altra, quasi a voler confermare che, anche per il made in Brescia, gli esami non finiscono mai. Superata la fase più drammatica collegata alla pandemia da Covid-19, per il sistema economico-produttivo della provincia ecco subito il confronto con gli effetti prodotti dal conflitto innescato dalla Russia con l’invasione dell’Ucraina: una guerra che, già in questi primi mesi, ha avuto conseguenze pesanti non solo in termini di vite umane, con ricadute che non hanno guardato in faccia nessuno. In questo scenario condizionato da diverse ombre, non manca, comunque, qualche spiraglio di luce. Il primo trimestre 2022 chiude con un bilancio positivo sul fronte delle aziende in provincia di Brescia: lo testimoniano i dati Movimprese elaborati da Unioncamere InfoCamere evidenziando che, nel periodo analizzato, a livello territoriale, sono «nate» 2.276 nuove società, mentre quelle cessate sono state 2.128 con un saldo in attivo di 148 unità. Il totale delle realtà iscritte in Camera di commercio si attesta a quota 118.901. A livello 18
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generale, a distanza di due anni dall’irrompere dell’emergenza sanitaria, i numeri del Registro delle imprese delle Camera di Commercio segnalano un primo, parziale assestamento della natalità e mortalità imprenditoriale, senza tuttavia recuperare ancora i livelli pre-pandemia. Alle 101.955 iscrizioni di nuove attività economiche rilevate tra gennaio e marzo, hanno risposto 103.104 cessazioni, per la prima volta in ripresa verso valori più normali dopo la forte contrazione legata all’attesa dei ristori governativi. Segnali incoraggianti anche dal fronte Cassa integrazione. Nonostante le difficoltà delle aziende legate all’innalzarsi dei costi dell’energia e le «fermate» di alcuni grandi opera-
tori del territorio, che hanno spostato il lavoro nel weekend o nelle ore di minor costo per alcune settimane, il ricorso all’ammortizzatore sociale a livello territoriale è calato rispetto a febbraio: a marzo come emerge dai dati dell’Inps - si sono registrate solo 374 mila ore autorizzate alle imprese dall’Istituto di previdenza, contro gli 1,08 milioni di ore di quello precedente (65,3%). Ancora più cospicua la discesa considerato il confronto con gennaio, quando si sono registrati 1,5 milioni di ore di Cassa concesse: il calo, rispetto al primo mese dell’anno, è del 75,1%. Il dato di marzo 2022 è in linea con il periodo pre-Covid. Nel primo trimestre di quest’anno la maggioranza delle
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Pmi bresciane ha continuato il trend positivo dei mesi precedenti crescendo per fatturato, ordinativi e produzione. Buoni segnali arrivano anche dall’occupazione, mentre i costi di produzione restano l’elemento più critico, come emerge dall’analisi congiunturale del Centro Studi Apindustria Confapi Brescia, realizzata analizzando un campione di associate. Nel dettaglio, il fatturato cresce per il 63% delle intervistate, la produzione per il 61% e gli ordini per il 56%. L’occupazione è in crescita per un’impresa su quattro, mentre per il 71% è stabile. Le quotazioni di materie prime e dell’energia sono la fonte di maggior preoccupazione per le aziende: per oltre il 90% degli intervistati, i prezzi di entram-
be le componenti di costo sono cresciuti, per 8 su 10 in modo «marcato». Inevitabile, a fronte di un così vistoso aumento degli oneri di produzione, che ci siano state ricadute sul fronte dei prezzi di vendita: più di 8 imprese su dieci hanno dovuto rivedere al rialzo i propri listini anche se questo non riflette appieno le variazioni subite dall’aumento dei costi. Il risultato è, quindi, che, a fronte di un incremento dei fatturati e dei prezzi di vendita, si registra una significativa riduzione dei margini. A livello geografico, nel primo trimestre 2022 si rileva un leggero peggioramento delle relazioni con i mercati esteri, soprattutto al di fuori dell’Ue. L’Italia è il mercato in maggiore espansione, con sei Pmi su
10 che incrementano fatturati e ordinativi. All’estero la situazione è meno rosea: le imprese in crescita sono quattro su dieci, quelle che arretrano circa il 30%. Le tensioni internazionali e la guerra in Ucraina, pur non avendo ancora ricadute immediate sui conti del primo trimestre, sono ovviamente una delle maggiori fonti di preoccupazione per le imprese, sia per gli effetti sul fronte costi sia - più in generale - per i timori di arretramento del Pil. In tale contesto di incertezza, spicca il numero di aziende - ben quattro su dieci - che lavora con impianti sotto il 70% della capacità produttiva, di cui una discreta fetta (il 13% del totale degli intervistati) ha un tasso di utilizzo inferiore al 50%.
Segnali incoraggianti a parte, il conflitto russo-ucraino, la tensione sui prezzi delle materie prima, unita alle difficoltà nel reperirle, e l’impennata dei costi energetici pesano anche sulle altre imprese a livello provinciale, già provate dal caos degli incrementi generali scattati nel secondo semestre dell’anno scorso: dal semplice imballaggio di carta ai noli e ai trasporti, con evidenti conseguenze sui mercati e sulle nostre aziende. Un made in Brescia che, se confermati i prezzi medi energetici sull’intero anno, dovrà fare i conti con cifre mai viste prima: lo ha messo in evidenzia la recente edizione dell’Osservatorio congiunturale «Scenari & Tendenze», istituito nel 2008 dal Comitato Piccola Industria e dai Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia e promosso dall’organizzazione imprenditoriale con la Camera di commercio territoriale. La spesa stimata delle bollette di energia elettrica passerà dai 447 milioni di euro del 2019 ai 2,12 miliardi, mentre quella del gas registrerà un balzo del 584%, passando dai 139 milioni ai 954 di quest’anno. Un conto, nel complesso, stimato in una cifra superiore ai 3 miliardi di euro. Il settore più colpito? Quello metallurgico con stime di crescita delle spese per l’energia elettrica dai 253 milioni del 2019 agli 1,2 miliardi di euro del 2022. In questo contesto, a marzo 2022 i prezzi alla produzione dell’industria aumentano del 4% su base mensile e del 36,9% su base annua. Lo rende noto l’Istat aggiungendo che i prezzi alla produzione delle costruzioni per «Edifici residenziali e non residenziali» mostrano un incremento congiunturale del 2,8% e del 9% tendenziale (60% a febbraio). I prezzi di «Strade e Ferrovie», rispettivamente, aumentano dell’1,7% e del 7,3% (dal 5,5% del mese precedente).
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università Partì nell’anno accademico 2019/2020 la sperimentazione di un nuovo corso di laurea professionalizzante triennale in Tecniche dell’Edilizia (Ted), nato dalla stretta collaborazione tra Università degli studi di Brescia e Collegio dei Geometri di Brescia, insieme con Ance Brescia ed Ente sistema edilizia Brescia. Ospitato negli spazi del Dicatam (Dipartimento di Ingegneria civile, architettura, territorio, ambiente), il corso ha l’obiettivo di formare figure tecnico-professionali altamente specializzate, intermedie tra il geometra e l’ingegnere civile, in grado di rispondere alle esigenze del settore e di soddisfare le offerte di lavoro avanzate dal mercato. A completare il ciclo di studi di tre anni, diventando il primo geometra laureato Ted dell’Università di Brescia, è Giovanni Melotti, che abbiamo il piacere di intervistare per raccontare il percorso vissuto all’interno dell’Università e i momenti successivi alla consegna della pergamena.
Geometra Melotti, ora che ha portato a termine il suo percorso di studi al Dicatam, come valuta alla fine dei tre anni l’esperienza accademica vissuta?
In modo assolutamente positivo. Mi ha permesso di acquisire conoscenze e competenze che potranno aiutarmi nel corso della professione e che difficilmente sarei riuscito a ottenere in altro modo. Tornassi indietro, rifarei questa scelta, anche perché mi ha permesso di incontrare persone con cui oggi collaboro. Ha saputo darmi anche un immediato sbocco lavorativo. Inoltre, la combinazione tra giovani studenti neodiplomati e professionisti già avviati ha creato dinamiche interessanti durante le lezioni. Quali aspetti del corso ha ritenuto più interessanti per lo sviluppo di una carriera professionale nel settore edile?
Il corso di laurea affronta temi che la scuola superiore classica non tratta o sviluppa in modo superficiale. Ho potuto conoscere più a fondo la fisica tecnica, ovvero tutto ciò che ri20
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Corso in Tecniche dell’edilizia: il primo laureato è Giovanni Melotti
Diplomato all’istituto superiore Olivelli-Putelli di Darfo Boario Terme, Melotti ha conseguito la laurea triennale presentando uno studio sulla riqualificazione strutturale ed energetica di un edificio polifunzionale per persone con disabilità. La tesi si articola su un progetto, seguito nel corso del tirocinio curriculare, che parte dalla richiesta della Cooperativa Arcobaleno Onlus di Breno di ampliare i propri spazi. Terminato il praticantato e superato l’esame di stato per l’abilitazione, Melotti si è iscritto all’Albo, ha aperto partita iva e collabora con uno studio d’ingegneria di Darfo Boario Terme.
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nnn Nell’immagine il neolaureato Giovanni Melotti (al centro), il relatore e associato di Tecniche delle costruzioni professor Antonio Conforti (a sinistra) e il presidente del Consiglio del corso di studio in Tecniche dell’edilizia professor Giovanni Plizzari (a destra).
guarda le trasmittanze dei materiali, le caratteristiche dei climatizzatori, delle pompe di calore, come scegliere i materiali in base alle loro caratteristiche e alle esi genze dell’edificio. Tutti aspetti che, con i vari incentivi riguardanti l’efficientamento energetico, sono basilari per chi vuole intraprendere la professione. Un altro esempio riguarda le lezioni di topografia, non incentrate sulle classiche metodologie di rilievo, ma sulla fotogrammetria e sul laser scanner. Anche l’introduzione al Bim è stata fondamentale, così come le lezioni di idraulica. Cosa l’ha spinta ad iscriversi al corso in Tecniche dell’Edilizia?
Deldossi presidente Ance Come Ance Brescia salutiamo con particolare soddisfazione il primo laureato del corso in Tecniche dell’edilizia. L’edilizia del nostro
Bettoni presidente Eseb Il raggiungimento del significativo traguardo dei giovani tecnici dell’edilizia è un’ottima notizia per l’intero Sistema dell’edilizia
territorio vive una stagione di grande sviluppo e necessita di giovani tecnici altamente specializzati per rispondere alle richieste delle nostre imprese. Nel nostro settore sono sempre più rilevanti i processi e parallelamente tecnici che li sappiano gestire. Per questo sosteniamo convinti il corso Ted.
bresciana che si arricchisce di figure adeguatamente preparate a raccogliere le nuove sfide. Il costruito bresciano è all’avanguardia anche grazie alla specifica formazione dei suoi addetti, per questo supportiamo convinti l’Ateneo bresciano in questa ottima iniziativa.
Innanzitutto, questa possibilità mi è stata data dalla mia famiglia, che ringrazierò sempre. Da oltre 70 anni porta avanti un’azienda operante nel settore edile e questo mi ha permesso fin da piccolo di entrare nel vivo delle tematiche del cantiere, che mi sono sempre piaciute. E, in generale, perché un diplomato Cat dovrebbe frequentare un corso di laurea professionalizzante?
Una volta finita la scuola superiore bisogna fare comunque 18 mesi di praticantato. Essendo poi che l’esame di stato per l’abilitazione si tiene solo una volta all’anno a novembre, cominciando il praticantato a settembre (post diploma) si finirebbe a marzo / aprile dell’anno successivo, ma bisognerebbe comunque aspettare fino a novembre per potersi abilitare. Di conseguenza diventano due anni. Il corso Ted permette a un geometra neodiplomato, con un anno in più rispetto al tempo ordinario, di ottenere una laurea e tutte le conoscenze e competenze che ne conseguono. Inoltre, il terzo anno è composto solamente da un’esperienza di tirocinio, ben diversa dagli stage delle superiori, e insegna molto bene a lavorare
in gruppo. Sono dell’idea che se uno studente vuol fare l’ingegnere o l’architetto le strade siano altre, probabilmente più lunghe e faticose, ma se vuole fare il geometra il futuro della professione è questo. Quale contributo ritiene possano dare i giovani laureati al settore delle costruzioni e alla rigenerazione dei territori?
I giovani laureati possono portare innovazione nel mondo delle costruzioni. Il mercato corre e anche l’edilizia sta vivendo l’evoluzione degli altri settori. Ritengo si debba entrare nell’ottica del riutilizzo dei materiali, della scelta di componenti riciclabili, della creazione di un’edilizia sempre più sostenibile, puntando alla rigenerazione del patrimonio immobiliare esistente. In questo contesto, il neolaureato può portare nuove conoscenze tecnologiche relative sia ai materiali, sia soprattutto alla strumentazione, sempre più all’avanguardia, che va saputa utilizzare nel modo migliore. Il passo più importante, a mio avviso, sarà proprio quello riguardante la gestione dei cantieri con il Bim. Se verrà sviluppato e utilizzato da tutti nel modo corretto potrà ridurre a monte le problematiche del cantiere. Pensando al futuro, dove pensa sarà il Geometra Melotti tra cinque/dieci anni?
Fino ad ora la professione del geometra mi sta piacendo molto e nello studio con cui collaboro mi trovo benissimo, c’è un bel rapporto. Dall’altro lato, però, c’è l’azienda di famiglia (la Melotti Ceramiche srl) che avrebbe bisogno dell’ingresso di giovani per evolversi. Fortunatamente sono due attività che parlano la stessa lingua e che hanno bisogno tante volte l’una dell’altra. Mi piacerebbe poter entrare nell’azienda continuando a svolgere la professione del geometra. maggio/giugno/2022
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otocamera in mano e pronta allo scatto per immortalare la nuova immagine dell’edilizia. Come anticipato sullo scorso numero, la rivista “Costruire il futuro” di Ance Brescia lancia la prima edizione del concorso fotografico “Fotografiamo il futuro — Obiettivo sull’edilizia”, rivolta a professionisti e appassionati di tutta Italia. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Brescia, è finalizzata a valorizzare il volto migliore del comparto, che continua a evolvere, spronato a migliorarsi grazie alla spinta data dalla digitalizzazione e da una forte attenzione nei confronti degli equilibri ambientali. “Negli ultimi anni il settore ha trasformato la propria immagine, innovandosi e interpretando nelle opere edili cambiamenti di design e di stile di vita, con un’attenzione sempre più inclusiva al tema della sostenibilità. L’edilizia ha assunto un ruolo cardine per l’evoluzione delle città, contribuendo anche al benessere di ogni cittadino. È questa la nuova fisionomia del costruito odierno che vogliamo raccontare grazie all’iniziativa. Un’identità che si disegna passo dopo passo con chi vive i territori e che anticipa le esigenze delle comunità per migliorare la Qualità della vita” dichiara il presidente di Ance Brescia Massimo Angelo Deldossi, spiegando quali motivi hanno spinto l’associazione dei costruttori bresciani a dare vita al progetto. A selezionare le fotografie vincitrici, sei in totale, una giuria di rilievo presieduta da Massimo Tedeschi, già caporedattore del Corriere della Sera di Brescia, presidente dell’Associazione degli artisti bresciani, e composta da: Adriano Baffelli, direttore responsabile della rivista “Costruire il futuro”; Laura Castelletti, vicesindaco della città di Brescia; Renato Corsini, direttore artisti22
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È partita la sfida rivolta a fotografi e fotoamatori di tutta Italia per individuare le sei immagini più rappresentative del nuovo costruito. In palio un posto sulla copertina di «Costruire il futuro», compensi in buoni acquisto e una mostra dedicata.
Al via il concorso fotografico
Fotografiamo il futuro obiettivo sull’edilizia
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co del Macof (Centro della fotografia italiana con sede a Palazzo Martinengo Colleoni) e Luigi Serboli, architetto bresciano. “Operare sul volto della città — spiega Laura Castelletti, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Brescia - significa tutelare l’esistente immaginando al contempo nuovi scenari, significa avere cura del patrimonio storico e allo stesso tempo fare ricorso a nuove tecnologie, nuovi materiali, nuove soluzioni, capaci di garantire estetica, funzionalità, sostenibilità, salubrità. Di pari passo con l’urbanistica, l’edilizia — pubblica e privata — gioca un ruolo fondamentale nel presente delle città e nei segni che oggi lasciamo per il futuro. È un processo di grande valenza culturale, e vedere come lo leggono i cittadini, attraverso l’obiettivo fotografico, sarà di sicuro una esperienza interessante”. Il direttore di “Costruire il futuro”, Adriano Baffelli, così sintetizza l’iniziativa promossa dalla rivista di Ance Brescia: “Il concorso nasce dalla volontà di creare sinergia tra immagine, quale elemento culturale e realtà del settore edile bresciano. L’iniziativa si colloca in una fase di avanzato rebranding del costruito. L’edilizia non si riconosce più nell’immagine datata di un comparto statico,
poco incline al rinnovamento. Grazie ai progressi della tecnica e a un cambiamento della visione generale più attenta alla sostenibilità e all’armonia dei centri urbani con l’ambiente, il costruito assume un ruolo cardine per il benessere della popolazione”. “Sollecitare fotografi professionisti e appassionati di tutta Italia a puntare i loro obiettivi su prodotti e cantieri del settore edilizio è un’iniziativa meritoria dell’Ance Brescia e della sua rivista ‘Costruire il futuro’” afferma Massimo Tedeschi. “Esiste un importante filone, interpretato dai maestri della fotografia italiana, che ha esplorato in passato i luoghi dell’abitare, le forme dell’architettura, le modalità del costruire. È utile e importante creare occasioni per rinnovare questo filone artistico-documentario, tanto più in un momento in cui l’edilizia vive profonde trasformazioni e concorre a costruire un ‘nuovo futuro’ dell’Italia”. Il concorso è aperto a fotografi e fotoamatori di ogni regione d’Italia, ai quali è richiesto di inviare almeno uno scatto, in bianco e nero o a colori, in grado di rappresentare un settore, quello edile, simbolo del cambiamento e dell’evoluzione stessa dell’uomo. Cantieri, boschi verticali, strutture moderne e di design possono diventare soggetti d’ispirazione per rappresentare concetti quali sostenibilità, innovazione e modernità. I sei scatti selezionati saranno protagonisti delle prossime copertine di “Costruire il futuro 2023” e per gli autori attende un compenso in buoni sino a tremila euro per l’acquisto di attrezzature fotografiche professionali. I nomi dei sei vincitori - tanti quanti i numeri annuali della rivista - saranno proclamati il 2 ottobre in occasione dell’assemblea di Ance Brescia che si terrà al Brixia Forum, nella cornice della kermesse Futura Expo 2022. Per partecipare basta seguire le istruzioni presenti sul sito del progetto www.fotografiamoilfuturo.it e rispettare i requisiti tecnici richiesti dal regolamento. Le opere possono essere inviate entro e non oltre il 31 agosto 2022. Solo le fotografie verticali possono aggiudicarsi un posto sulla copertina della rivista e il compenso in buoni acquisto. Per gli scatti orizzontali e per quelli che non rientrano nei primi sei posti si apre una seconda chance. Potrebbero, infatti, essere selezionati dalla giuria, insieme alle immagini vincitrici, per far parte di una mostra interamente dedicata al concorso fotografico, che sarà allestita a partire dal mese di ottobre al MoCa di via Moretto. Uno spazio aperto alla cittadinanza in grado di valorizzare al meglio le opere degli artisti partecipanti.
La giuria
Massimo Tedeschi Presidente di Giuria Giornalista, già caporedattore del Corriere delle Sera di Brescia, presidente dell’Associazione Artisti Bresciani
Laura Castelletti Vicesindaco della città di Brescia con deleghe a Cultura, creatività e innovazione
Renato Corsini Fotografo e direttore artistico del Macof centro della fotografia italiana nella sede di Palazzo Martinengo a Brescia
Adriano Baffelli Giornalista, direttore responsabile della rivista «Costtuire il futuro»
Luigi Serboli Architetto, co-fondatore dello studio Boschi-Serboli
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Concorso fotografico
FotografiAMO il futuro Obiettivo sull’edilizia Innovazione, design e sostenibilità: il nuovo volto del comparto delle costruzioni attraverso gli scatti di fotografi e fotoamatori CANDIDATURE DAL 1/05/2022 AL 31/08/2022
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Termini e modalità di partecipazione su: www.fotografiamoilfuturo.it Per i primi sei classificati un compenso in buoni acquisto. Le fotografie vincitrici appariranno in copertina sulla rivista bimestrale “Costruire il futuro” Iniziativa esclusa Ar t. 6 dPR 430/2001 promossa da Ance Brescia - Collegio dei Costruttori di Brescia e provincia, valida dal 1/5/202 2 al 31/8/202 2
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Superbonus 110% «senza pensieri» Network & Knowledge, società tra professionisti iscritta all’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, stringe una partnership con Ance Brescia per aiutare, insieme all’Associazione costruttori, le imprese edili meno strutturate a gestire, per conto dei loro Committenti, contratti di appalto aventi ad oggetto interventi associati alle agevolazioni edilizie (Superbonus 110% per efficientamento energetico e interventi antisismici, recupero del patrimonio al 50%, bonus facciate al 90% e interventi di riqualificazione energetica al 50-65%). NK affianca le Imprese curando gli aspetti fiscali, legali e finanziari dell’intera operazione, partendo dall’analisi dell’intervento fino alla pratica di cessione del credito, il tutto in stretta collaborazione con i tecnici incaricati del progetto. NK si propone infatti come soggetto di riferimento unico, d'intesa con Ance Brescia, per le Imprese meno strutturate assistendole in tutto il processo: 1) nell’analisi di pre-fattibilità iniziale per la verifica dell’esistenza delle condizioni richieste dalla normativa in vigore per accedere ad una o più agevolazioni edilizie, con la conseguente stima del risparmio fiscale potenziale; 2) nella predisposizione della contrattualistica con i Committenti e le Imprese subappaltatrici; 3) nella richiesta di affidamenti bancari per soddisfare le esigenze finanziarie del cantiere; 4) nella gestione dello sconto in fattura (modalità tecniche e fatturazione); 5) nella richiesta a Istituti Bancari o a Poste Italiane di plafond per l’acquisto del credito originato dalla sconto in fattura; 6) nell’assistenza al caricamento di tutta
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la documentazione sulla piattaforma dell’Istituto Bancario; 7) nella pratica di cessione del credito successiva allo sconto in fattura e al rilascio del visto di conformità. Nella sostanza, NK ha l’obiettivo di permettere all’impresa, che non è strutturata con un proprio apparato tecnico e amministrativo, di concentrarsi su quello che meglio sa fare, ovvero la realizzazione dell’intervento, potendo contare su un Partner “a portata di mano” che si occupa per lei di tutti gli aspetti burocratici legali allo sconto in fattura e alla successiva cessione del credito, mettendola così nelle condizioni di accettare lavori che, altrimenti, andrebbero ad appannaggio delle società concorrenti più strutturate. Tutte le competenze integrate della nostra Società sono infatti messe al servizio delle Imprese per governare a 360 gradi le procedure di ottenimento del beneficio fiscale e per assisterle in ogni problematica che potrebbe emergere nelle varie fasi dell’intervento, evitando future e spiacevoli contestazioni, e consentendo all’Impresa di lavorare serenamente “senza pensieri”.
Chi fosse interessato ai servizi NK può fin da ora contattare in Ance Brescia il Rag. Enrico Massardi (enrico.massardi@ancebrescia.it - 030 399133), oppure il Dott. Nicolò Marini, responsabile del Team Superbonus in NK (info@n-k.it - 030 983333)
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storia per il domani
Costruire per trasportare: calcestruzzo per la meccanica di Franco Robecchi, ingegnere e autore
ra le infrastrutture tecniche di interesse urbano, nonché di interesse per la categoria dei costruttori, esiste un filone importantissimo, nato con la città industriale che ha iniziato a formarsi dalla prima metà dell’Ottocento. Si tratta dell’universo dei trasporti, che non ha solo immensamente condizionato la forma e la vita delle città, ma ha anche rivoluzionato i rapporti produttivi, commerciali ed economici, e quindi politici, dell’intero mondo. In questo settore la storia precedente aveva visto solo una fase di grande rilievo ed era quella dell’antica Roma, nota per le sue capacità costruttive, in particolare inerenti alla realizzazione di strade e ponti. Questi ultimi hanno costituito i manufatti più specialistici e delicati di questo settore, per la pericolosità della loro eventuale imperfezione e quindi per l’abilità di chi, come appunto i Romani, sapeva, con scienza ed esperienza, edificare opere che ancora sono funzionanti dopo duemila anni. Al di là di questa tipologia il mondo delle costruzioni non ebbe motivo di interessarsi dei trasporti. La costruzione delle strade era molto sommaria, né si pretendevano forzature delle forme dei terreni, proprietà private incluse, dovendosi adattare agli andamenti altimetrici, così come alle semplificazioni planimetriche, anche le più passive, come quelle derivanti dai confini delle proprietà private. Le pavimentazioni erano molto povere, dovendosi ancora risalire all’epoca romana per trovare strutture minimamente tecniche e pensate. I sottofondi erano pressoché sconosciuti e ci si limitava a qualche acciottolato, migliorato nelle vie urbane, da pavimenti in cotto o, molto raramente, in lastre di pietra. Non fu più così quando nacquero i trasporti meccanici, il treno in primis. La “strada ferrata” era molto più esigente per quanto riguardava gli aspetti costruttivi extra-meccanici. Voleva andamenti il più possibile rettilinei, non tollerava pendenze ec-
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cessive e non poteva attraversare fiumi e valli seguendo le ondulazioni delle quote, magari con improvvise discese o istantanee risalite. In ciò avevano ancora fatto scuola i Romani nella costruzione degli acquedotti, calibrati al centimetro sia altimetricamente sia planimetricamente. Per la costruzione delle vie ferrate si dovettero mettere in conto gli sbancamenti, gli scavi in trincea, i riporti nei terrapieni. Si dovettero pianificare con cura i percorsi e i ponti, anche su piccoli avvallamenti, e nelle città si dovette iniziare a convivere con le vie esistenti, le loro dimensioni e le loro tortuosità. L’affiatamento fra i costruttori edili e gli ingegneri meccanici fu reso necessario dal contesto e dai fatti. La costruzione della massicciata e la posa dei binari dovevano andare di pari passo con le caratteristiche delle locomotive e dei vagoni. Quando i binari fecero la loro irruzione anche nel tessuto urbano, sotto forma di tram a cavalli e poi di tram elettrici, tutta la città ne rimase coinvolta. L’edilizia dovette cercare nuovi equilibri e anche l’urbanizzazione iniziò a vivere in simbiosi con i trasporti, poiché la mobilità diventava l’anima del lavoro, del commercio e della vita sociale. Sulla meccanica dei trasporti meccanici si conformò anche l’edilizia in altezza poiché tutti sappiamo che senza la messa a punto degli ascensori non sarebbe mai nata la città moderna, con l’avvio delle grandi edificazioni di grattacieli americani, intorno agli anni Settanta del XIX secolo. Senza gli ascensori non sarebbero mai nate New York e tutte le metropoli sue imitatrici. L’edilizia, quindi, cambiò totalmente la sua dimensione proprio grazie a un nuovo sistema di trasporto, stavolta in verticale. E ancora, rimanendo nel campo del superamento meccanico di dislivelli, pensiamo a quanto lavoro costruttivo a terra fu necessario per impiantare le prime funivie e le prime funicolari. L’avvento dell’automobile, a partire dai suoi prototipi di fine Ottocento, avviò un immenso lavoro costruttivo, fatti grandi progetti stradali e poi autostradali, molti dei quali espansero un’altra attività centrale nel rapporto fra costruzioni a terra e mobilità meccanica: la perforazione di gallerie. Mai nella storia era stato necessario scavare dei tunnel nelle montagne. L’immensa branca delle costruzioni inerenti alle gallerie mise in moto progettisti, imprenditori sempre più specializzati, maestranze e macchinari con prestazioni mai viste. L’unico precedente era co-
nnn Cantiere ottocentesco per grandi opere stradali.
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stituito dalle miniere, tuttavia di dimentropolitano, che poi fu chiamato semplisioni e caratteristiche molto diverse. Non cemente “metropolitana”, sottintendendo la parola ferrovia. Fu l’avvio di un gigana caso, proprio nel Bresciano, le prime tesco settore, che ampliò sempre più le imprese che si dedicarono ai trafori fersue tecnologie giungendo a modi e macroviari e stradali furono camune, derivando la loro capacità e la loro organizzazione chinari allora impensabili. Ne abbiamo maturata nell’antica formazione sotterraavuto un esempio d’avanguardia in Brenea delle miniere. Quello delle gallerie fu un filone costruttivo di strettissima assoGià a metà Ottocento a Londra ciazione fra costruzioni civili si pensò di alleggerire il traffico e mezzi di trasporto. Pensiache si addensava nelle strade, mo alle grandi gallerie ferroviarie che furono perforate sia pure ancora basato sotto le Alpi e poi, nel Bresu carri e carrozze, immaginando sciano, per le strade della una rete di strade sotterranee, Gardesana occidentale o per magari abbinate alle ferrovie la strada della Valcamonica. Si è giunti infine anche a scavare un tunnel sotto il mare, come bene sanno francesi e inglesi legati scia, con la nostra metropolitana leggera in quel modo attraverso la Manica. senza conduttore. Una macchina perfoGià a metà Ottocento a Londra si pensò ratrice che scavava un tunnel 24 metri di alleggerire il traffico che si addensava sotto terra, sottopassando palazzi e monelle strade, sia pure ancora basato su numenti, non rientrava nemmeno nei carri e carrozze, immaginando una rete pensieri della fantascienza più sfrenata di strade sotterranee, magari abbinate aldi inizio Novecento. Il reticolo delle cavità le ferrovie. Era nata l’idea del treno mesotterranee delle grandi città comprende
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i tunnel delle metropolitane e anche quella vera e proprio città ribaltata che è costituita da cunicoli, tubazioni, cavi per ogni tipo di servizio, da quello fognario alla rete di gas e acquedotti, nonché di fili elettrici e oggi anche di fibre ottiche. In un certo senso, anche quell’immensa maglia è una questione di “trasporti”. Nel terzo decennio del Novecento i costruttori iniziarono a fare i conti anche con altre immense infrastrutture, che il nuovo mondo era andato inventando: gli aeroporti. Dopo una ventina d’anni di piccola aeronautica pionieristica, anche se già usata in guerra, si passò dai minuti aerei a uno-due posti ai maggiori velivoli che poterono far pensare a un trasporto di molti viaggiatori. A metà degli anni Venti nasceva in Italia l’aviazione civile e la costruzione degli aeroporti, sempre più articolati ed estesi, iniziò il suo cammino. Più tradizionale, anche se ovviamente soggetta a importanti innovazioni, fu l’edilizia dei porti marittimi. Ritornando alle costruzioni stradali, notevoli sono state le invenzioni tecniche indotte dall’esperienza e dalla ricerca. Pensiamo solo alle pavimentazioni e al
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A sinistra: Perforazione di un tunnel sotterraneo nel 1882 con un macchinario ingegnoso ma primordiale.
Sotto e a destra: La festosa conclusione dei lavori del tunnel ferroviario del Moncenisio nel 1868.
Scavi e posa di tubi di aerazione per la metropolitana di Parigi.
Grande cantiere stradale alla fine dell’Ottocento. I tram elettrici a Brescia nei primi anni del Novecento.
Sezione verticale di una strada londinese nell’imminenza della costruzione della metropolitana. Un tunnel con volta per la metropolitana di Parigi.
grande filone dell’asfaltatura, tuttora in evoluzione per motivi ecologistici. Il dialogo dei bitumi, della loro grana e della permeabilità è andato crescendo in fitto dialogo con i costruttori di pneumatici. Pensiamo all’esasperazione del problema nel campo degli autodromi, dove aderenza, abrasione, assorbimento della pioggia e resistenza alle frenate affidano all’asfaltatura un ruolo non da poco sul quale si giocano i 370 chilometri orari e i centesimi di secondo che fanno la differenza per una vittoria. Ma pensiamo anche alla branca della sicurezza, sulla quale i costruttori di strade hanno dovuto giustamente impegnarsi. Anche in questo caso i manufatti, la segnaletica, gli accorgimenti hanno indotto una nuova dinamica nel mondo e nell’evoluzione delle costruzioni. È ormai lunga, ad esempio, la storia dei guard-rail, dei loro materiali, delle loro forme, delle loro dimensioni. Altrettanto è stato per le cugine barriere dette New Jersey, in cemento, in plastica ripiene di acque, a seconda degli usi. A proposito del curioso nome ricordiamo che esso deriva dallo stato americano dove, nel 1955, fu sperimentata la prima bar-
riera spartitraffico e salva-corsia in calcestruzzo. Lo stato del New Jersey è sulla costa orientale degli Usa e comprende anche una porzione della città di New York. Appunto riferendoci all’America abbiamo negli occhi paesaggi contorti e straordinari di vita dell’oggi, costituiti dalla costruzione di nodi viari che, visti dall’alto, sembrano opere d’arte contemporanea: raccordi, anelli, sottopassaggi e cavalcavia che si intrecciano, su nove corsie, per il formicolare della società metropolitana. I trasporti hanno cambiato il volto delle nostre città e delle nostre campagne. A questo proposito vogliamo conclu-
Notevoli sono state le invenzioni tecniche indotte dall’esperienza e dalla ricerca. Pensiamo solo alle pavimentazioni e al grande filone dell’asfaltatura, tuttora in evoluzione per motivi ecologistici
dere con una nota che riprende il più ovvio nesso fra i grandi sistemi di trasporto e l’edilizia o l’architettura: le stazioni di sosta. Il campo era di gran lunga più tradizionale. Sempre di un edificio si trattava. Ma la funzionalità smosse l’ingegno e, ad esempio, si recuperarono, già nell’Ottocento, rare forme di immense volte in ferro che non avrebbero avuto altra occasione per essere progettate e costruite. Pensiamo solo alla Stazione Centrale di Milano. Poniamo come perla di chiusura una delle opere del genere più raffinate e artistiche fra quelle che oggi possiamo vedere nel nostro Paese. Parliamo della stazione per la ferrovia ad alta velocità, eretta in piena campagna presso Reggio Emilia, che si vanta di essere “una stazione mediopadana, unica ad alta velocità nel territorio fra Bologna e Milano”, ma soprattutto può vantare di essere una delle architetture più eleganti e geniali che Santiago Calatrava abbia deposto in Italia, nel 2013. La vediamo scorrendo in autostrada e si resta davvero estasiati dalla più rara estetica abbinata alla più semplice concezione costruttiva. maggio/giugno/2022
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Studio Brescia Next 2020>2050 parte seconda: alcune anticipazioni
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Presentati in occasione dell’Assemblea 2022 di Ance Brescia i dati aggiornati elaborati dal Cresme, che analizzano l’andamento demografico, economico e sociale della nostra provincia e l’evoluzione del comparto delle costruzioni, delineando il quadro attuale e proponendo scenari evolutivi alla luce delle nuove dinamiche locali, nazionali e internazionali.
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focus studio brescia next 2020>2050
Brescia Next 2020>2050 parte seconda
A
lcuni dei punti salienti dello studio condotto dal Cresme per Ance Brescia. Una panoramica su dinamiche e potenzialità di città e provincia. Durante l’Assemblea pubblica dell’Associazione costruttori edili di Brescia, il Centro ricerche economiche sociologiche e di mercato nell'edilizia, nella persona del direttore Lorenzo Bellicini, ha condiviso con i partecipanti all’iniziativa i dati dell’ultimo studio “Brescia Next 2020 > 2050”, che porta il titolo “Dinamiche e potenzialità in uno scenario complesso”. Si tratta della seconda parte della ricerca promossa dal sistema Ance Brescia e dalle altre realtà aderenti al progetto Campus Edilizia Brescia, che portò nel 2019 alla pubblicazione del volume “Brescia Next 2020 > 2050. Quale futuro per la quinta area economica italiana?”. Quest’anno l’Associazione ha voluto accogliere nel proprio appuntamento assembleare “Rigenerare Brescia. Un lavoro di squadra”, una sintesi dei risultati del nuovo studio, per fornire dettagliate indicazioni eco-
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nomiche, sociali e demografiche utili a disegnare la Brescia di domani. I dati forniti dal Cresme alimentano un ragionamento di ampio respiro, finalizzato alla crescita e allo sviluppo della nostra provincia” afferma il presidente dei costruttori bresciani Massimo Angelo Deldossi. “Forniscono una chiara sintesi delle ricadute dettate dai cambiamenti post-pandemici, prevedendo quello che potrebbe accadere nel breve-medio periodo a causa del conflitto russoucraino. Brescia, come ricorda l’architetto Bellicini, è una città dinamica, demograficamente in crescita e presenta innumerevoli potenzialità per un solido sviluppo economico, ma è caratterizzata anche da diversi elementi di fragilità”.
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Andamento demografico 2001-2020 La popolazione nella provincia di Brescia 2001-2020 ANNO
PROVINCIA
ALTRI COMUNI
ALTRI COMUNI
2001
1.110.269
187.856
922.213
2013
1.255.637
191.621
1.070.674
2019*
1.255.437
196.340
1.059.097
2020*
1.255.709
197.304
1.058.405
Variazioni 2001-2020
+145.640
+9.448
+136.072
V.a. 2013-2020
+72
+5.683
-5.611
V.a. 2019-2020
+272
+964
-692
Fonte: elaborazione Cresme su dati IS
Secondo lo studio Cresme, Brescia sta infatti beneficiando di un incremento della popolazione, mentre gli altri comuni della provincia registrano un pesante segno meno. Tra il 2001 e il 2020 la città è cresciuta di 9.448 abitanti. Nel 2020, l’anno della pandemia, durante il quale il saldo naturale negativo tra nati e morti ha superato le 1.500 unità raddoppiando i dati del 2019, la popolazione in città ha registrato +964 abitanti. Un aumento significativo, che nella comparazione con gli altri comuni italiani, colloca Brescia in undicesima posizione nella classifica delle città in crescita. Per quanto riguarda gli altri comuni della provincia, nel periodo 2001-2020 si evidenzia un incremento di 136.072 abitanti, ma tra il 2013
e il 2020 la popolazione diminuisce di 5.611 unità, mentre il capoluogo continua a crescere (+5.683 abitanti). La flessione è continuata nel 2020, quando in provincia si perdono 692 unità e la città attrae altri 964 abitanti. Previsioni demografiche 2021-2032 Lo scenario di previsione demografica per i prossimi dieci anni elaborato dal Cresme colloca il comune di Brescia al terzo posto in Italia, con una crescita attesa della popolazione del 3,4%, dietro a Prato (+10,9%) e Lodi (+3,7%). La crescita della provincia nel prossimo decennio sarà caratterizzata da un modesto +0,4%, trainata dal capoluogo, ma tale incremento, nel debole quadro delle dinamiche demografiche italiane, vale il quinto posto tra le province italiane. La classifica è guidata da Prato (+9,3%) e da Bolzano (+3,35), ma sono solo sette province su 107 a registrare una previsione di crescita. Nel complesso, l’Italia presenta infatti una dinamica demografica particolarmente critica.
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focus studio brescia next 2020>2050
Il Pil cresce e supera la pesante caduta del 2020 Nel 2020 l’economia bresciana ha pagato molto care le ricadute dell’emergenza sanitaria Sars-Cov-2. Non sono disponibili dati aggiornati di fonte ufficiale, ma la stima del Cresme descrive per l’anno pandemico una caduta del 12,3% del valore aggiunto, contro l’8,7% della Lombardia e l’8,8% dell’Italia (fonte Istat). La ripresa del 2021 è stata fondamentale per Brescia ed è stimata dal Cresme in un +15,7%. L’analisi dei dati storici di fonte ufficiale mostra come la provincia bresciana dal 2015 abbia registrato una crescita economica superiore a quella media lombarda Stime del valore aggiunto nella provincia di Brescia, in Lombardia e Italia Valore aggiunto - variazioni % su valori concatenati 20,0
15,0
10,0
5,0
0,0
- 5,0
-10,0
-15,0 2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
2021
―― Italia | ―― Lombardia | ―― Brescia Fonte: elaborazione Cresme su dati Istat (fino al 2020 per dato nazionale e regionale, fino al 2019 per dato provinciale), modello previsionale Cresme per dato nazionale e regionale 2021, e per dato provinciale 2020-2021
Nuova stima Cresme per Brescia: -12,3% nel 2020; +15,7% nel 2021 Italia: -8,8% nel 2020 (Istat); +6,6% nel 2021 (Istat) Lombardia: -8,7% nel 2020 (Istat); +9% nel 2021 (Cresme)
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Il boom della compravendita immobiliare
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La dinamica positiva della città è testimoniata dall’andamento del mercato immobiliare locale. Nel 2021 le compravendite di abitazioni nella provincia di Brescia sono state 18.880: una crescita rilevante che si avvicina al picco immobiliare del 2005 (20.634). Nel solo comune di Brescia le compravendite del 2021, 3.202 in totale, hanno addirittura superato le 2.835 del 2005. Il mercato immobiliare mostra che la pandemia ha di nuovo portato al centro del pensiero delle famiglie la casa, ma allo stesso tempo ha rivelato come lo smart working stia favorendo insediamenti di carattere
strategico sul territorio rispetto alle aree economiche terziarie più dinamiche. La crescita demografica di Brescia può essere un elemento interessante nella valutazione riguardante i temi della competizione territoriale.
Il mercato immobiliare mostra che la pandemia ha di nuovo portato al centro del pensiero delle famiglie la casa
In ripresa anche il mercato non residenziale La dinamicità economica bresciana è testimoniata anche dalla ripresa delle compravendite di immobili non residenziali: nel 2021 si sono compravenduti tra uffici, locali commerciali e immobili a fini produttivo 2.060 immobili, valore che, a differenza del residenziale, non raggiunge i livelli del periodo 2004-2007, ma che, rispetto al picco minimo toccato nel 2015, registra una crescita del 70%. In particolare, l’incremento delle compravendite di immobili industriali (637) registra, dopo il 2005, il secondo anno più significativo degli anni Duemila. maggio/giugno/2022
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focus brescia next
Resta il problema di trovare nuovi lavoratori La difficoltà nel trovare manodopera specializzata da inserire nel proprio organico non interessa solo le aziende del settore edile. I dati Unioncamere-Anpal del Sistema informativo Excelsior, che censiscono la domanda di lavoro da parte delle imprese, hanno rilevato che, ad aprile 2022, le aziende della provincia bresciana erano alla ricerca di 10.470 lavoratori, rispetto ai quali il reperimento è apparso difficile per 4.600 unità, nel 27,6% dei casi. Per 2.960 domande i lavoratori non sono risultati reperibili, mentre nel 13,3% dei casi non si sono presentati profili sufficientemente preparati. I dati evidenziano come l’economia bresciana sia alla ricerca urgente di lavoratori, ma non li trovi. In questo contesto, il tema della capacità attrattiva della città e del territorio bresciano ha carattere strategico anche da questo punto di vista.
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100,0% 82,0%
4.745
4.745
Edilizia residenziale
Edilizia residenziale
387
1.979
Edilizia non res. privata
Edilizia non res. privata
1.074
581
Opere pubbliche
Opere pubbliche
407
317
Fonte: Cresme
49,7%
1.868
Manutenzione straordinaria
Nuovo 32,3% Recupero 67,7%
34,2%
Nuovo
1.041
18,0%
Manutenzione ordinaria
10,0%
32,3% 6,7%
Investimenti
5.786
5,5%
In base alle stime del Cresme, la fase pandemica ha avuto un impatto “contenuto” sul settore, che è stato ampiamente recuperato nel 2021: il valore della produzione delle costruzioni è stimato in un +25% rispetto al 2020. Secondo i dati della Cassa Edile di Brescia gli occupati nelle costruzioni nel 2021 sono cresciuti del 18%, mentre le ore lavorate e la massa salari sono aumentate del 30%.
Valore della produzione
18,6%
Nel 2021 il valore della produzione edile in provincia di Brescia, comprendendo anche gli interventi di manutenzione ordinaria sul patrimonio esistente, è stato di 6,2 miliardi di euro, pari al 14% del valore aggiunto prodotto in città. Un dato rilevante al quale si aggiunge l’indotto delle costruzioni.
Il valore della produzione nelle costruzioni per comparti di attività nella provincia di Brescia nel 2021
7,0%
Il settore delle costruzioni a Brescia
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Le altre criticità a cui far fronte: ambiente, cultura e sicurezza Ripercorrendo le diverse analisi che hanno per oggetto di indagine la qualità della vita, analizzando in dettaglio i dati delle Classifiche del Sole 24 Ore, di Italia Oggi, di Legambiente e di Fpa, ricordando che Brescia è economicamente e per popolazione la quinta provincia italiana, si apre nel 2021, rispetto agli anni precedenti, un percorso di miglioramento. In particolare, secondo la classifica del Sole 24 Ore, Brescia passa dal trentanovesimo posto del 2020 e dal quarantaseiesimo del 2019 al ventunesimo. Posizione confermata da Italia Oggi, ma ferma rispetto al 2020. Anche la classifica di Legambiente attesta un miglioramento: Brescia sale dal trentaquattresimo a ventisettesimo posto; mentre si registra un leggero peggioramento, dalla quindicesima alla diciassettesima posizione, per quanto riguarda gli indicatori di innovazione utilizzati da Fpa. Brescia è terza in Italia
per indici relativi alle tecnologie di rete e ottava per wi-fi pubblico, ma non compare nelle prime dieci posizioni per gli altri indici rilevati. Le analisi svolte evidenziano come le criticità per Brescia non siano certo quelle degli affari e del lavoro, ma quelle dell’ambiente, pur in miglioramento, e della giustizia e sicurezza. Dati questi che, ad esempio, nella classifica del Sole 24 Ore, pongono Brescia al sessantanovesimo posto tra le province italiane. E, anche per quanto riguarda il tempo libero e la cultura, la posizione di Brescia, pur migliorando dal 2020 (da settantaquattresima è salita al cinquantatreesimo posto), resta in una posizione non confacente ad un’area territoriale così prestigiosa. Ambiente, cultura e sicurezza sono dunque punti essenziali su cui la città deve certamente investire, perché componenti fondamentali per determinare la qualità della vita di un territorio.
Posizione della provincia di Brescia nelle classifiche sulla qualità della vita (evoluzione 2014-2021) Anno
Qualità della vita (Il sole 24 ore)
Qualità della vita (ItaliaOggi)
Ecosistema urbano (Legambiente)
I City Rank (Fpa)
2008
53° posto
34° posto
35° posto
-
2014
26° posto
15° posto
80° posto
17° posto
2017
46° posto
27° posto
49° posto
28° posto
2020
39° posto
21° posto
34° posto
15° posto*
2021
21° posto
21° posto
27° posto
17° posto*
* Posizione relativa unicamente all’indice di trasformazione digitale. Fonte: elaborazione Cresme su dati Il Sole 24 Ore “Qualità della vita” 2008, 2014, 2017, 2020, 2021; Italia Oggi “Qualità della vita” 2008, 2014, 2017, 2020, 2021; Legambiente “Ecosistema urbano” 2008, 2014, 2017, 2020, 2021; Fpa “ICity Rate” 2014, 2017 e “ICity Rank” 2020 e 2021.
Le analisi svolte evidenziano come le criticità per Brescia non siano certo quelle degli affari e del lavoro, ma quelle dell’ambiente, pur in miglioramento, e della giustizia e sicurezza.
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focus studio brescia next 2020>2050
Obiettivo: puntare su vitalità e attrattività urbana Il Cresme, con le realtà che animano Campus Edilizia Brescia, riflette su un nuovo modello di partecipazione e corresponsabilità per la costruzione del futuro della città
La città mostra segni di miglioramento economico e rivela una maggiore attrattività. Sono in corso, inoltre, considerevoli progetti di trasformazione che verranno analizzati e descritti da Campus Edilizia Brescia in autunno, anche se permangono forti criticità. Con il 2021 Brescia è entrata in una decisiva fase di cambiamento, che si basa sull’avvio di un ciclo espansivo di in38
maggio/giugno/2022
vestimenti. Investimenti che riguardano l’edilizia e gli ambiti urbani, le infrastrutture e le connessioni, i settori produttivi. L’indice più rilevante di questo scenario è forse la domanda crescente di lavoro: la città cerca lavoratori e fa fatica a trovarli. Si tratta, quindi, di riflettere sulla capacità attrattiva di Brescia, vale a dire sulle tre componenti che più ne determinano il successo: lavoro,
qualità della vita e capacità di produrre un progetto di futuro. “Quest’ultimo — precisa il direttore del Cresme Bellicini — si traduce in una visione strategica del domani, con al centro l’attore pubblico, ma costruita coinvolgendo realtà locali attraverso un principio di corresponsabilità. Vi sono, tuttavia, altre due componenti che sono determinanti per incrementare la capacità at-
Con il 2021 Brescia è entrata in una decisiva fase di cambiamento, che si basa sull’avvio di un ciclo espansivo di investimenti
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trattiva di un territorio. La prima riguarda quello che potremmo definire come “il metodo”, vale a dire la capacità di fare sistema, di integrare le azioni, di accordare i processi decisionali e in sostanza di realizzare i progetti in tempi certi, di evitare posizioni ostative. E la “reputazione”, ovvero quell’insieme di percezioni che fanno di una città, di un territorio, di un’amministrazione, di un insieme di attori,
qualcosa di valore, in grado di ranti nel campo della cultura attirare investimenti, persone e della società, e ancora nel e attenzioni”. Secondo il Cresme La capacità attrattiva è su questi piani di Brescia è determinata da che è necessario agire, ed è intortre componenti: lavoro, no a questi qualità della vita e capacità aspetti che si indi progettare il futuro tende muovere Campus Edilizia Brescia, attore al servizio del campo dell’economia e della trasformazione urbana, per territorio. “Incontrare gli stakeholder del territorio opediscutere e condividere una
visione del futuro del territorio, sarà una delle azioni principali che Campus Edilizia Brescia porterà avanti per continuare l’impegno rivolto allo sviluppo di città e provincia” conclude l’architetto Bellicini. Lo studio che si sta elaborando, e del quale in queste pagine si fornisce una sintetica anteprima, è il momento di avvio di questo percorso, che continuerà nei prossimi mesi. maggio/giugno/2022
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nuovo ccnl edilizia
Patto di alleanza della filiera edile
La firma del nuovo contratto collettivo nazionale dell’edilizia pone l’attenzione sulle problematiche attuali del settore edile, rafforzando i temi della formazione, sicurezza e qualità del costruito 40
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I
l 3 marzo scorso è stato firmato da Ance, Alleanza delle cooperative (LegaCoop, Confcooperative, Agci) e i rappresentati di Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil, il rinnovo del contratto collettivo nazionale dell’edilizia che conferma la volontà delle parti di raggiungere traguardi per il settore in termini di rafforzamento della sicurezza, legalità e qualità del lavoro per imprese e dipendenti. Il nuovo accordo, che riguarda oltre un milione di lavoratori, va a sostituire quello siglato nel 2018, aggiornandolo per ulteriori ventotto mesi e vede la disponibilità da parte dei sindacati a lavorare con Ance per raggiungere obiettivi sensibili per le imprese ed essenziali per il benessere dell’intero comparto. La valutazione del panorama attuale è stata imprescindibile per la definizione dell’accordo. L’intesa, infatti, si è focalizzata su un intervento congiunto da parte delle parti coinvolte col fine di giungere insieme a soluzioni in grado di rispondere all’emergenza in atto, tutelando imprese e di conseguenza i lavoratori. Nello specifico il rinnovo è intervenuto per supportare il settore con l’introduzione di modifiche atte a rispondere a tematiche di forte attualità. È noto co-
me l’aumento dei prezzi dei materiali abbia generato estreme difficoltà per le imprese edili e le ricadute non si sono percepite solo per la realizzazione delle opere. Una minaccia più che reale, la quale apporta pesanti conseguenze che gravano sulla salute dell’intera filiera. Altra questione da non sottovalutare è lo stesso aumento delle commesse generato anche in parte dalla spinta dei bonus fiscali, superbonus in primis. Se da un lato ha giovato all’intero mercato edile, dall’altro si è sommato alle difficoltà di reperimento dei materiali e all’aumento dei costi, oltre che alla proliferazione di nuove imprese di dubbia trasparenza. Come riscontrato con l’occasione del superbonus si è registrato un vertiginoso aumento della natalità di nuove imprese. Secondo i dati di Ance solo nel secondo semestre del 2021 sono nate 11.563 nuove imprese, quasi 64 al giorno, alcune legalmente non in linea con le normative. In particolare, si è evidenziata una proliferazione di nuove microsocietà, molto spesso di persone e imprese con uno o tre dipendenti, di queste la maggior parte risultano avere un codice Ateco diverso da quello edile. Tale considerazione va di pari passo con l’aumento di
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infortuni sul lavoro e lo scandalo delle irregolarità rilevate tra alcune imprese che hanno eseguito i lavori dei bonus fiscali. Tenendo conto che la natura stessa del settore dell’edilizia richiede un’elevata specializzazione, competenze tecniche importanti, ore di formazione a scuola e nei cantieri, soprattutto convive con un elevato rischio di incidenti e infortuni sul lavoro e diverse caratteristiche che garantiscono i valori di trasparenza e qualità delle opere, ciò che preoccupa è proprio la poca attenzione che può essere posta a tali aspetti essenziali per l’intera categoria da quelle imprese improvvisate. Si è reso dunque indispensabile nella contrattazione del nuovo accordo, trovare formule in grado di tutelare e avvantaggiare le imprese virtuose in termini di regolarità e qualità del lavoro. Sono state individuate fra le principali aree di intervento urgente: l’introduzione di norme specifiche per l’immediato aggiornamento dei prezziari e il sollecito ad azioni immediate per l’adeguamento dei prezzi di contratto in corso. Si aggiunge l’inserimento di una se-
rie di norme che vuole impedire il ribasso d’asta sul costo della manodopera e supportare la qualificazione delle imprese incentivando la formazione dei lavoratori con agevolazioni per lo svolgimento degli aggiornamenti necessari. Dall’accordo emerge anche la volontà di appoggiare la realizzazione delle opere del Pnrr che coinvolge in maniera verticale ogni attore della catena di produzione. Per dare un messaggio forte sul fronte economico e delle competenze del settore è stato previsto, oltre all’aumento salari e ai premi per l’ingresso dei giovani lavoratori nelle imprese, anche uno sgravio fiscale a supporto delle imprese. Infatti, le parti hanno confermato il proprio impegno al fine di ridurre l’aliquota Cigo per gli operai edili, attualmente prevista nella misura del 4,70%, al fine di riallinearla alle aliquote del settore industria, in considerazione dei notevoli avanzi di gestione maturati nel corso degli anni per il settore edile tra le entrate contributive per cassa integrazione ordinaria e le uscite per i relativi trattamenti.
Secondo le nuove disposizioni, il catalogo dell’offerta formativa proposta dalle scuole edili e dagli enti unificati territoriali sarà uniformato, facendo particolare attenzione al green building e alla sostenibilità, con un richiamo dei lavoratori anticipato rispetto alla norma di legge. Inoltre, è stato stabilito un ulteriore aumento dello 0,20% dedicato alle imprese che indirizzano i lavoratori alla formazione. Un vantaggio significativo per incentivare le imprese a rendersi parte stessa promozionale della qualificazione e professionalizzazione della forza lavoro edile. Questione che si integra all’accordo premiale, già raggiunto a febbraio del 2022, il quale consente l’accesso alle agevolazioni alle sole imprese che applicano il contratto collettivo nazionale dell’edilizia. Secondo Ance ciò garantisce un’impresa trasparente che riconosce il giusto compenso ai lavoratori e l’applicazione delle corrette norme di sicurezza.
11.563 imprese edili nate in Italia nel 2021
64 al giorno
Ma l’apporto più significativo nel rinnovo dell’accordo è sicuramente dato alla formazione, che va di pari passo con la sicurezza. Azioni che rispondono all’andamento dello stesso mercato, come ricordato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando, invitato da Ance in occasione della presentazione del nuovo accordo: “Innovare un contratto oggi non è come rinnovarlo qualche tempo fa. Nel momento storico attuale ci troviamo di fronte a un passaggio nel quale si determina un impoverimento di un pezzo significativo del mondo del lavoro, con conseguenze anche di carattere macroeconomico, perché poi questi inevitabilmente ha un impatto sulla domanda interna e rischia di determinare una spinta verso la recessione”. Rivolgendosi poi all’impegno di Ance e dell’intero settore nell’attività di rebranding ha aggiunto: “Avete contribuito tanto per rovesciare una percezione dei luoghi comuni per i quali dell’edilizia è un comparto in qualche modo arretrato rispetto ad altri compagni. Dobbiamo lavorare di più sull’appetibilità dell’accesso al lavoro, che non è soltanto un problema di salario ma di carattere culturale. C’è stata una svalutazione complessiva del lavoro manuale, con precondizioni di sicurezza. A supporto da parte dello Stato c’è la volontà di andare nella direzione di un riconoscimento di un diverso trattamento fiscale per le spese che vengono compiute sul fronte della formazione della sicurezza. Abbiamo le risorse per poterlo fare perché possiamo sommare i meccanismi della filiera con percorsi i di politiche attive del lavoro”. Con la firma apposta al nuovo Ccnl dell’edilizia si attendono con interesse gli sviluppi futuri che interesseranno l’ammodernamento del testo contrattuale e semplificheranno gli adempimenti.
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il futuro dell’edilizia
ESG & dintorni Una via digitale? di Angelo Luigi Camillo Ciribini Università degli Studi di Brescia
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a tematica del merito creditizio, influenzato da parametri non finanziari, nel momento in cui le imprese di costruzioni, impegnate nel rispetto dei contratti pubblici o di quelli privati, tanto più se soggetti ai regimi di agevolazione e di incentivazione fiscale (a iniziare dal Superbonus 110%), soffrono acutamente il rilevante aumento dei prezzi delle forniture e, ancor più, il ritardo della consegna delle stesse, può apparire inappropriata o, nel migliore dei casi, una vera e propria fuga in avanti. Allo stesso tempo, ipotizzare che in questo ambito la digitalizzazione, a meno che con essa non ci riferisca a una mera dematerializzazione documentale, accompagnata dal ricorso a qualche software di calcolo, possa avere un ruolo significativo può sembrare, a buon diritto, velleitaria eventualità. Eppure, una serie di iniziative, a un livello di operatività più o meno avanzato, relative alla decarbonizzazione delle produzioni cantieristiche (come nel caso di Ance assieme a Boston Consulting Group), alla regolarità e alla salute e sicurezza sui cantieri stessi (come nel caso della piattaforma digitale Check promossa da Eseb), a ecosistemi di dispositivi semi automatici legati ai cespiti residenziali prevalentemente condominiali (come nel caso di Elisir, ideata da un consorzio avente come capofila il Dicatam della Università degli Studi di Brescia), introdotte in piattaforme digitali, sono già state, come si suole dire con una locuzione piuttosto inelegante, «messe a terra». Esse di fatto costituiscono, per così dire, l’avanguardia, o meglio, i presupposti per una Twin transition, per una transizione digitale e sostenibile che, proprio nell’ambito della concessione del credito e del
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servizio al debito alle imprese di costruzioni, assumono una concretezza forse meno percepibile ragionando solo sui ben noti obiettivi relativo allo sviluppo sostenibile espressi dalle Nazioni Unite (Sustainable development goals ovvero Sgd). È chiaro, d’altronde, che le imprese di costruzioni, afflitte in qualche modo da una storia controversa di non performing loan e, soprattutto, da una annosa sottocapitalizzazione, possano confrontarsi con maggiore pragmaticità con i nuovi quadri valoriali propri all’ambiente costruito attraverso gli indicatori non finanziari, finalizzati, tuttavia, alla valutazione del merito creditizio, contenuti nei cosiddetti criteri Esg (Environmental social governance). Per questa ragione l’Esg rating riferito al settore dell’ambiente costruito implica, stante la specificità poliedrica del comparto, criteri e modalità peculiari, sartoriali e, infine, semplificati. Non sono mancate, peraltro, alcune significative esperienze internazionali dedicate, quale, ad esempio, quella del Gresb (Global esg benchmark for real assets). Il tema appare oggi essere affrontato sia in funzione della valutazione quantitativa, sia in merito al perseguimento di obiettivi specifici di natura qualitativa. Sotto questo profilo, uno degli scopi principali consiste nel valorizzare non solo gli aspetti di natura ambientale, circolare e sostenibile, ma pure quelli di natura sociale e gestionale che, almeno in parte, si riconducono ai sistemi di controllo di gestione e di conduzione delle commesse e alle soluzioni attinenti alla gestione della salute e della sicurezza nei cantieri temporanei o mobili. Occorre perciò affermare che, in virtù del contesto estremamente frammentato del
tessuto tanto della committenza, pubblica e privata, del versante della domanda, quanto del lato dell’offerta, professionale e imprenditoriale, emerge la necessità di concepire modelli organizzativi e gestionali adattati e, in ultima analisi, semplificati. Certo, in essi non possono non figurare gli aspetti orientati alla gestione dell’ambiente (environmental), dall’efficientamento energetico del cantiere alla gestione circolare dei prodotti e dei rifiuti, dall’elettrificazione dei mezzi e dei macchinari alla mitigazione degli impatti ecologici, ma, appunto i risvolti indirizzati alla responsabilità sociale (social) e alla gestione organizzativa (governance), dalla correttezza nella acquisizione e nella gestione della esecuzione del contratto all’ottimizzazione del processo produttivo, possono e devono sempre più essere formalizzati, persino resi computazionali (essere resi autenticamente digitali), includendoli in apposite dashboard, più o meno analitiche. Il settore del credito sta, appunto, attivandosi con una certa intensità anche nei confronti della sensibilizzazione degli operatori economici a cui rivolge i propri servizi finanziari, come dimostrano le iniziative intraprese da diversi gruppi bancari, ma, ancora una volta, sarebbe utile che possano darsi iniziative specifiche che tengano in conto la peculiarità del settore. La ricerca scientifica, a livello internazionale, focalizzandosi specificamente sul settore della costruzione e dell’immobiliare, ha peraltro evidenziato come non vi sia sempre piena corrispondenza, all’interno delle comunicazioni societarie destinate ai mercati mobiliari in tema di Esg, tra gli operatori economici e i loro stakeholder, considerando, d’altronde, che questi ultimi siano molto eterogenei, inclu-
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dendo azionisti, dipendenti e investitori. È intuibile, a questo proposito, che Mog (Modelli organizzativi gestionali) finalizzati alla valutazione dei criteri Esg, attagliati alle caratteristiche del governo e della dimensione delle piccole e delle medie imprese di costruzioni, possano assolvere al compito di facilitare il supporto a livello territoriale all’imprenditoria da parte degli istituti di credito, dei fondi immobiliari e delle società di gestione del risparmio, oltreché degli sviluppatori immobiliari, allorché si ritiene essenziale fare evolvere, qualitativamente e quantitativamente, le operazioni di rigenerazione urbana, anche in forma partenariale. È stato evidenziato, infatti, come i criteri di sostenibilità stabiliti nell’ambito della finanza sostenibile non abbiano sempre coinciso con quelli diffusi all’interno dell’ambiente costruito, per cui pare rendersi necessario un allineamento. La determinazione e la valutazione dei componenti dell’Esg rating e, ancor prima, la definizione degli obiettivi stessi relativi richiede, pertanto, non solo un adattamento al comparto, ma pure un peculiare orientamento ai destinatari individuali. Al contempo, sarebbe opportuno che alcuni degli indicatori e dei parametri fossero definiti in termini computazionali, profittando del processo incrementale di digitalizzazione del settore. D’altra parte, le relazioni che intercorrono tra i contesti della sostenibilità, intesa nella sua accezione più larga, e quelli della digitalizzazione sono sempre più oggetto di riflessione e investono il quesito inerente al ruolo oggettivo e soggettivo di ciascuna delle due categorie. È palese, in ogni caso, che i criteri attinenti all’Esg siano molteplici e articolati, cosicché, almeno nell’ottica di un assessment
perlomeno semi-quantitativo, sarebbe auspicabile non solo che se ne isolassero alcuni, ma pure che una parte di essi, quella meno trattata all’interno del tema ambientale (concernente le organizzazioni e il loro ruolo sociale), riguardasse i processi e le corrispondenti prestazioni. Per il settore è chiaro, infatti, che la sostenibilità ambientale sia ormai un ambito piuttosto frequentato e formalizzato, dal livello del prodotto a quello del processo, dalle diverse modalità di certificazione ambientale e di stima del ciclo di vita alle forme di stakeholder engagement nei processi, supportate da analitiche, più o meno predittive, operate entro piattaforme digitali e social network, ma, con particolare riguardo alle imprese di costruzioni, la digitalizzazione dei processi offre spunti e potenzialità. Tale digitalizzazione ambisce, in effetti, a produrre metriche idonee a misurare, esattamente così come accade nell’ambito manifatturiero della Quarta rivoluzione industriale, le prestazioni dei processi attivi entro le commesse e degli attori coinvolti, ancor più che gli esiti: i (social) outcome prima ancora degli output della produzione. Ciò si riflette, in primo luogo, sugli aspetti della produttività e della marginalità riferibili ai singoli Project o Programme e all’equilibrio economico-finanziario dell’impresa e, di conseguenza, ricade nei tradizionali indicatori finanziari, particolarmente critici per operatori solitamente sottocapitalizzati e afflitti, perlomeno nel recente passato, da una controversa reputazione. L’avvento della finanza sostenibile enfatizza, tuttavia, come è chiaro dalle premesse, anche i risvolti non finanziari, cosicché alcuni di essi potrebbero ricadere nell’alveo dei processi produttivi (cantie-
ristici) in corso di progressiva digitalizzazione, vale a dire, sempre maggiormente data driven. Tra queste ultime componenti, possiamo annoverare, ad esempio, le condotte corrette ai fini della aggiudicazione dei contratti, oltreché nel senso del Green procurement, la selezione e la gestione dei fornitori ispirata alla configurazione di catene strategiche della fornitura, dispositivi di automazione e di robotizzazione a supporto del lavoro femminile nei cantieri, e, specialmente, la configurazione di una sala di controllo virtuale dei processi produttivi che dia origine a una dashboard sintetica in grado di contemperare numerosi indicatori che possano contribuire all’assessment, al reporting e, infine, al rating. Restando comunque nel primo alveo si potrebbe, innanzitutto, sfruttare la legacy del Superbonus 110%, intrinsecamente analogica, attraverso misure che valorizzino le best practice (ad esempio, attraverso uno schema certificativo che potrebbe denominarsi Oltre 110 platinum), per esaltare gli interventi di maggiore successo, con la finalità di creare, a partire da essi, una linea di servizi e di lavori estesa ben oltre gli interventi trainanti e trainati contemplati dai dispositivi di legge, per esprimere, nella dimensione dello sviluppo urbano, interventi, non esclusivamente di (social) housing, in grado di rispecchiare l’intero spettro degli obiettivi contenuti nei criteri dell’Esg. Tali criteri, unitamente ai Sdg, restituiscono concretezza all’insieme valoriale formato da sostenibilità, circolarità, inclusione (sociale), neutralità (climatica), nel senso di investire i cespiti immobiliari e infrastrutturali di una connotazione fortemente legata all’industria di servizio e all’interazione degli asset con gli user. maggio/giugno/2022
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capitale della cultura #BSBG23 percorso dalle strutture alle culture
Quinta tappa:
l’Autostrada A35 Brebemi-Aleatica Brescia/Bergamo /Milano di Adriano Baffelli
L’Autostrada Brebemi ha avvicinato non solo Brescia e Milano, ma ha reso più facile la comunicazione tra parte del territorio bresciano e quello bergamasco
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ncontriamo nella sede della società, a Brescia, il presidente della A35 BrebemiAleatica, Franco Bettoni, che per la realizzazione della direttissima Brescia-Milano si batté con determinazione quando rivestiva tra gli altri l’incarico di presidente della Camera di Commercio di Brescia e la percorrenza della A4 sulla direttrice tra la metropoli meneghina, Bergamo e Brescia e viceversa, era una corsa ad ostacoli per autovetture e mezzi pesanti, con infinite ed estenuanti code. Gli chiediamo anzitutto quale sia la situazione attuale e come vada oggi la Brebemi. “Dopo i primi anni difficili dovuti all’impossibilità di costruire l’interconnessione con l’Autostrada A4, una volta riusciti a costruire la stessa, — risponde Bettoni — la Brebemi è diventata un’autostrada interconnessa e i risultati si vedono. Da quattro anni i valori sono incrementati e l’autostrada ha cominciato a rispondere sotto il profilo trasportistico in modo eccezionale. In questi primi mesi del 2022 il traffico autostradale è aumentato a doppia cifra, soprattutto per quanto concerne il movimento dei camion e degli autoarticolati. Naturalmente con una positiva ricaduta per gli azionisti”. Presidente Bettoni, parafrasando una canzone di successo potremmo dire che
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oltre la Brebemi c’è di più... “Vero, oltre a velocizzare i collegamenti tra i territori di Brescia, Bergamo e Milano c’è un secondo aspetto legato alla A35, quello di aver creato le premesse perché ci fosse una corsa a realizzare lungo il suo corso infrastrutture d’avanguardia. Grandi aziende, tra le altre Amazon, Md e Italtrans, hanno costruito circa una trentina complessi in fregio alla Brebemi”. Si è così creato un network di logistica moderna con positive ricadute su tutto il territorio attraversato dalla A35. La società ha calcolato che in questi anni sono stati assunti novemila addetti, non solo nella logistica, hanno trovato spazio nuove professionalità nei settori ingegneria, packaging, digitale e online. “Nuove tecnologie e nuove figure, base fondamentale — commenta Franco Bettoni — per una fase di ulteriori crescita e sviluppo. Un risultato eccezionale che aveva bisogno del giusto tempo per concretizzarsi e che ora possiamo anche dire che forse la fase di gestazione è stata anche più breve di quel che si poteva immaginare. Di sicuro oggi si sono create interessanti premesse per una nuova fase di sviluppo”. Un terzo aspetto da considerare analizzando l’andamento dell’arteria autostradale aperta nel 2014 è legato alle positive ricadute createsi per via delle interconnessioni locali favorite dall’infrastruttura. Si pensi alla nuova modalità di raggiungere Rovato, Chiari e Orzinuovi, peraltro nello specifico con la quasi totalità dei tratti percorribili senza oneri. Il tutto grazie a nuovi funzionali collegamenti che fanno dimenticare agli automobilisti code e disagi delle vecchie strade locali, perennemente intasate e insufficienti a rispondere alla crescente presenza di mezzi che si muovono, ad esempio tra la città, l’hinterland e l’Ovest Brescia-
no. L’Autostrada Brebemi ha avvicinato non solo Brescia e Milano, ma ha reso più facile la comunicazione tra parte del territorio bresciano, di quello bergamasco soprattutto del trevigliese, e di quello cremasco. Oltre che facilitare la connessione tra queste aree, ha reso anche possibile lo sviluppo logistico e commerciale delle stesse. Arena del futuro vera e propria rivoluzione L’Ovest Bresciano è protagonista di una grande innovazione innestata sulla tradizione, quella della mobilità tradizionale che ha saputo sviluppare un’iniziativa orientata al futuro. Dall’idea iniziale di utilizzare un pantografo per ricaricare i veicoli a trazione elettrica c’è stata una rilevante evoluzione, favorita dall’incontro e dalla collaborazione con l’israeliana Electreon, leader globale della tecnologia di ricarica wireless per una gamma completa di veicoli elettrici. Oltre alla disamina sopra affrontata si apre un nuovo capitolo, legato all’A35, un’innovazione che rappresenta una vera e propria rivoluzione copernicana in tema di decarbonizzazione. Ci riferiamo all’“Arena del futuro”, progetto finalizzato a creare le condizioni per lo sviluppo di un innovativo sistema di mobilità delle persone e delle merci a zero emissioni lungo corridoi di trasporto autostradali. All’iniziativa partecipano realtà industriali internazionali, affiancate da Università e Istituzioni, che stanno insieme lavorando per dimostrare l’efficacia e l’efficienza delle tecnologie relative all’alimentazione di veicoli elettrici mediante carica induttiva dinamica senza contatto. “L’unicità di questo progetto — spiegano i vertici della società — è quella di veder scendere in campo congiuntamente, per la prima volta al mondo, un pool di entità na-
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zionali e internazionali con lo scopo di analizzare tutti i dati che stanno emergendo in questi mesi di lavoro e di studio relativi a questa avveniristica tecnologia”. Come commenta, Bettoni, questa novità: “Con orgoglio oggi siamo leader al mondo per lo studio in fase avanzata nel Centro Tecnologico di Chiari Ovest, in uno spazio che era destinato a stazione di servizio ma che invece abbiamo trasformato splendida Arena, dove si crea e sperimenta il nuovo, il futuro, garantendo un fondamentale supporto alla transizione ecologica, elettrica ed energetica. Ritengo sia una grande fortuna avere sul territorio bresciano questa grande iniziativa alla luce del previsto passaggio dal motore termico a quello elettrico, considerando la grande valenza dell’automotive nella nostra provincia, grazie al nostro progetto potremo disporre di un’enorme quantità di investimenti e occupazione. E mi lasci dire, ancora una volta Brescia sarà leader mondiale nel settore della mobilità”. Per il nostro interlocutore il progetto rientra perfettamente nella logica e nel concept del recente report presentato dal ministro delle Infrastrutture e 46
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L’Arena del futuro, che ospita le fasi di test della nuova tecnologia è stata inserita dalla prestigiosa rivista Time come una delle cento invenzioni più importanti del 2021 dei Trasporti, Enrico Giovannini, per de-carbonizzare il paese. Nel caso dell’Arena del futuro sarà una vera e propria realizzazione di un’economica circolare in considerazione del fatto che l’energia elettrica si ottiene da un sistema di induzione dinamica (Dwpt - Dynamic Wireless Power Transformation). Sistema che si avvarrà di energia prodotta dal sistema fotovoltaico posizionato lungo l’autostrada utilizzando una nuova tecnologia: il Bess (Battery Energy Storage System), utilizzando anche la realizzazione di Cer (Comunità Elettriche Rinnovabili) che Regione Lombardia è stata la prima ad approvare con apposita legge, dopo il recepimento nazionale delle relative norma-
tive europee. Con approvazione trasversale unanime, anche perché contiene aspetti sociali a supporto di famiglie e Pmi in sofferenza per l’incremento dei costi energetici, gas ed elettricità. L’Arena è già adesso operativa e agli inizi di giugno è stata presentata ufficialmente. La sperimentazione prevede già l’utilizzo su strade, autostrade, porti, aeroporti, mentre è già impiegata in Usa, Svezia, Israele, Spagna. “La grande intuizione — è Bettoni a parlare — l’ho, l’abbiamo avuta avviando una partnership innovativa per la mobilità a zero emissioni di persone e merci che vede cooperare: A35 Brebemi — Aleatica, Abb, Electreon, Fiamm Energy Tecnology, Iveco, Iveco Bus, Mapei, Pizzarotti, Politecnico di Milano, Prysmian, Stellantis, Tim, Università Roma Tre, Università di Parma, Vigili del Fuoco e Polizia Stradale”. L’Arena del futuro, che ospita le fasi di test della nuova tecnologia è stata inserita dalla prestigiosa rivista Time come una delle cento invenzioni più importanti del 2021. Dopo la sperimentazione in atto, per il presidente di Brebemi: “Nei prossimi mesi potremo avere contezza di quello che è il meglio dell’induzione
dinamica, che consente la ricarica dei mezzi mentre viaggiano, a differenza dell’induzione statica che necessita del fermo dei veicoli. Inoltre, sono previste interconnessione e interoperabilità tra mezzi diversi con utilizzo anche di viabilità predittiva, premessa della guida autonoma”. Electreon è il partner israeliano e con il supporto da questo garantito sarà possibile anche uno sviluppo del progetto all’estero. Brebemi Spa ha brevettato, “Primi al mondo”, commenta Bettoni, un sistema che utilizza corrente in continua e non alternata, si tratta di una delle grandi novità insite nel Progetto Arena del Futuro. Un progetto al quale guarda di sicuro con interesse Bergamo, una delle nove città italiane, con Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino, scelte dalla Commissione Europea per guidare la sfida urbana alla decarbonizzazione e alla riqualificazione ecologica. Bergamo è una delle cento città europee che partecipano alla missione Ue per città intelligenti e a impatto climatico zero entro il 2030. Anno entro il quale dovrà de-carbonizzare il suo territorio. “La scelta di Bergamo — commenta il sindaco Giorgio Gori — tra le cento città che guideranno la sfida alla neutralità climatica del nostro Continente è una straordinaria opportunità per il nostro sviluppo futuro. Si tratta di un obiettivo particolarmente ambizioso e sfidante, a cui ci siamo candidati con entusiasmo proprio perché l’Amministrazione è determinata (ancora di più dopo l’emergenza Covid19) a mettere al centro delle scelte locali le tematiche ambientali e di progressiva decarbonizzazione. Ringrazio tutte le persone che hanno lavorato perché potesse essere conseguito questo importante risultato, in particolare gli uffici Ambiente e Progettazione Europea del Comune di Bergamo”.
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Marco Tolla LA CRISI ECONOMICA COME OCCASIONE DI INFILTRAZIONE E PROFITTO DELLA CRIMINALITÀ, CHE SFRUTTA LA FASE PER INSINUARSI NELL’IMPRENDITORIA LEGALE, PER ACQUISIRE INDEBITAMENTE CONTRIBUTI PUBBLICI DESTINATI A SOSTENERE L’ECONOMIA O INSERIRSI NEL MERCATO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE E SANITARI. LA GUARDIA DI FINANZA DI BRESCIA HA SVOLTO INDAGINI INCISIVE PER LA TUTELA DEI CITTADINI E DELLA LEGALITÀ ECONOMICO FINANZIARIA. HA SEQUESTRATO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE IRREGOLARI E DANNOSI PER LA SALUTE, E INDIVIDUATO NUMEROSE PERCEZIONI DI CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO, CON IL RECUPERO DI RISORSE PER GLI EFFETTIVI AVENTI DIRITTO.
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Conosciamo il Comandante della Guardia di Finanza di Brescia L’impegno della Guardia di Finanza a tutela dell’economia legale e dell’imprenditoria sana di Adriano Baffelli
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La Caserma Leonessa, sede del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Brescia, affaccia la sua torretta grigia e la parete principale gialla sulla dinamica via Milano, l’arteria che congiunge il centro storico (piazza Garibaldi da qui si intravede) con l’Ovest, il lago d’Iseo e la Valcamonica. Nella pietra prende forma l’appellativo attribuito da Giosuè Carducci alla città nell’ode Alla Vittoria, per il coraggio dimostrato durante l’insurrezione delle Dieci Giornate contro gli austriaci invasori. Varcando il cancello si percepisce il movimento di uomini e di mezzi destinati a una moderna, quanto antica battaglia: quella combattuta quotidianamente dalle donne e dagli uomini in divisa grigia con le mostrine giallo-verdi contro il malaffare e il crimine finanziario ed economico. Così come il traffico di stupefacenti, che fa impallidire il contrabbando dei decenni andati, e molte altre forme di comportamenti tutt’altro che onesti. Colonnello Tolla, anzitutto da quando comanda la Guardia di Finanza di Brescia e provincia e qual è il suo rapporto con questo territorio? Ho preso il comando della Guardia di Finanza di Brescia il 3 agosto del 2020. L’intera provincia rappresenta un territorio di rilevantissimo valore, una delle aree portanti per l’intera economia nazionale, che, per questo, merita un’azione
del Corpo indirizzata alla tutela del prosperoso sistema economico e produttivo sano e legale rispetto all’aggressività del crimine economico-finanziario, sempre più organizzato e capace di penetrare i mercati. Il mio rapporto con il territorio non può che essere quello di un legame, anche affettivo, che si va sempre più rafforzando. Sebbene non sia qui da lungo tempo, ho avuto modo di riscontrare la ricchezza del patrimonio culturale, storico, artistico e paesaggistico di Brescia e della sua provincia. Prima di operarci attivamente, cosa rappresentava per lei la nostra città? La mia idea di Brescia è sempre stata quella di una provincia laboriosa, con grandi capacità imprenditoriali, ma anche ricca di cultura, storia, arte e tradizioni. Il dinamismo economico, tuttavia, può costituire un indice di attrattività notevole per la criminalità economico-finanziaria ed organizzata, di qui il forte impegno della Guardia di Finanza a tutela dell’economia legale e dell’imprenditoria sana. Al termine, confidiamo tutti, di un lungo periodo, presumibilmente ancor più complesso e delicato per via della pandemia, quale bilancio stila la Guardia di Finanza nella provincia di Brescia? Gli ultimi due anni sono stati particolarmente complessi. La
pandemia, oltre ad essere una terribile tragedia umana e sanitaria che ha comportato un costo altissimo in termini di vite umane, ha anche determinato gravi problematiche economiche e sociali. Nel bresciano sono state sviluppate importantissime iniziative di solidarietà, che hanno evidenziato la generosità e l’altruismo delle comunità del territorio di Brescia. L’imprenditoria, poi, ha fatto fronte alle difficoltà con grande capacità e determinazione. Tuttavia, è evidente come la crisi economica possa costituire un’occasione di infiltrazione e profitto da parte della criminalità, la quale può sfruttare la situazione per insinuarsi nell’imprenditoria legale, per acquisire indebitamente contributi o finanziamenti pubblici finalizzati al sostegno dell’economia o inserirsi nel mercato dei dispositivi di protezione e sanitari. Al riguardo, nel periodo in considerazione la Guardia di Finanza di Brescia ha svolto indagini particolarmente incisive in tutti i settori di competenza, per la tutela dei cittadini e della legalità economico finanziaria. Sono stati sottoposti a sequestro centinaia di migliaia di dispositivi di protezione individuale irregolari e dannosi per la salute, individuati numerosi casi di indebita percezione di contributi a fondo perduto e di finanziamenti garantiti dallo maggio/giugno/2022
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finanziaria, ha frequentato il Corso superiore di polizia tributaria presso la Scuola di Polizia Economico Finanziaria del Corpo. Dall’estate 2020 è Comandante provinciale di Brescia.
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Nato a Cagliari nel 1973, si è arruolato nella Guardia di Finanza il 14 ottobre 1993. Dopo la frequenza del corso di Accademia, ha svolto diversi incarichi operativi e di stato maggiore. Laureato in giurisprudenza, scienze politiche e scienze della sicurezza economico -
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Una menzione particolare v a fatta alla lotta al riciclaggio di capitali illeciti, nell’ambito della quale sono stati investigati numerosi casi, di importo anche molto rilevante. Sul fronte del recupero delle risorse, oltre ai maggiori tributi scoperti, sono stati operati sul piano penale sequestri e confische molto ingenti
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Stato a sostegno dell’economia in relazione all’emergenza sanitaria, con il conseguente recupero di risorse per gli effettivi aventi diritto. Siete intervenuti anche a fronte di reati socialmente percepiti come più disdicevoli del solito in ragione del periodo vissuto? Attesa la contingenza economica, è stato dato particolare impulso al contrasto di reati particolarmente gravi e sgradevoli, quali quello dell’usura, ove sono stati segnalati all’Autorità giudiziaria diversi responsabili. Nel settore della spesa pubblica il Corpo ha operato importanti investigazioni che hanno fatto emergere ipotesi di reato e responsabilità erariali. Inoltre, con specifico riferimento al reddito di cittadinanza, sono stati scoperti e segnalati all’Autorità giudiziaria e all’Inps numerosi casi di indebita percezione, che hanno determinato la sottrazione di risorse alle famiglie meno abbienti. E, ancora, sono state svolte importanti indagini nel settore degli stupefacenti sequestrando notevoli quantitativi di droghe pesanti, evitandone così il consumo. In ambi-
to tributario sono stati raggiunti rilevantissimi risultati nel contrasto dell’evasione fiscale nazionale e internazionale. Sono state scoperte imponenti frodi fiscali, nonché decine e decine di evasori totali del tutto sconosciuti al Fisco. Una menzione particolare va poi fatta alla lotta al riciclaggio di capitali illeciti, nell’ambito della quale sono stati investigati numerosi casi, di importo anche molto rilevante. Sul fronte del recupero delle risorse, oltre ai maggiori tributi scoperti, sono stati operati sul piano penale sequestri e confische molto ingenti. Da ultimo, la Guardia di Finanza ha condotto importanti operazioni a contrasto dell’infiltrazione e del radicamento della criminalità organizzata. Ci sono caratteristiche che rendono peculiare la nostra realtà territoriale in tema di rapporti con il Fisco e in generale con l’Amministrazione pubblica? La realtà produttiva ed imprenditoriale di Brescia è molto strutturata e dinamica. Per la grande maggioranza vige la regolarità e la trasparenza, in tutti i settori economici; inne-
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gabile comunque è l’esistenza di talune sacche di scarsa adesione ai principi di correttezza fiscale. In questi casi la scelta di violare le norme è esclusivamente del singolo. E nello specifico qual è la situazione nel settore edile in tema di rispetto delle normative fiscali? Come ho accennato in precedenza, la grande maggioranza delle imprese bresciane opera nella legalità, così avviene anche nel settore edile. Tuttavia, vi sono stati alcuni casi in cui le attività di indagine e ispettivo-tributarie hanno evidenziato la commissione di illeciti fiscali. Al di là degli aspetti professionali, che cosa rappresenta per lei il mondo della filiera del costruito? La filiera del costruito rappresenta, senza dubbio, un settore tradizionalmente trainante. Ne sono testimonianza i recenti provvedimenti legislativi emanati a sostegno del comparto, atti ad agevolarne la ripresa con le conseguenti positive ricadute sul mondo del lavoro. Tra i vari impegni di Ance Brescia, forse saprà che la promozione e l’applicazione della le-
galità, rappresenta una delle sue principali attività, condivisa con le istituzioni per mezzo di uno specifico accordo. Crede sia un aspetto sul quale sia possibile un confronto anche con la Guardia di Finanza? Certamente. La condivisione di esperienze e conoscenze su una tematica così importante non può che rappresentare un’importante occasione di confronto professionale. Le risulta vi siano situazioni particolarmente preoccupanti in tema di presenza di organizzazioni criminali in territorio bresciano? Il dinamismo economico del territorio bresciano costituisce una forte attrattiva per l’infiltrazione e il radicamento di sodalizi criminali interessati ad investire i propri proventi illeciti nell’economia legale. Sul fenomeno, tuttavia, vi è una grandissima attenzione della Magistratura e delle Forze di polizia, come anche evidenziato nell’ambito delle relazioni presentate in occasione dell’inaugurazione del corrente Anno Giudiziario. Quali sono i principali reati tributari commessi da bresciani e in terra bresciana? maggio/giugno/2022
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La filiera del costruito rappresenta, senza dubbio, un settore tradizionalmente trainante. Ne sono testimonianza i recenti provvedimenti legislativi emanati a sostegno del comparto, atti ad agevolarne la ripresa con le conseguenti positive ricadute sul mondo del lavoro
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Le indagini hanno disvelato una certa ricorrenza di frodi fiscali realizzate mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti di cui agli articoli 2 e 8 del decreto legislativo n. 74/2000, nonché indebite compensazioni di cui all’articolo 10-quater del medesimo provvedimento legislativo. Perché un giovane dovrebbe oggi essere invogliato ad indossare la divisa grigio scura con le Fiamme Gialle? Si sceglie di indossare la divisa e quindi di entrare nella grande famiglia della Guardia di Finanza se si è disposti a dedicare la propria vita all’Istituzione, sposandone gli ideali. Questo lavoro richiede spesso di anteporre il servizio alla propria vita privata. Tanti i sacrifici, ma ancora più numerose sono le soddisfazioni morali derivanti dalla consape-
volezza che, nel contrastare ogni forma di criminalità economica e finanziaria, si assicura una effettiva giustizia sociale, consentendo, attraverso la tutela di un corretto prelievo fiscale e della spesa pubblica, la fruizione da parte di tutti i consociati di importantissimi servizi sociali, tra cui, in particolare, la sanità, l’istruzione, il welfare e la giustizia. Nei momenti in cui il colonnello Marco Tolla può dimenticare, almeno temporaneamente, le molte responsabilità insite nel ruolo, quali sono le attività che predilige praticare? Al di fuori dell’attiva lavorativa, dedico il tempo libero alla mia famiglia. Grazie a loro traggo la serenità necessaria per affrontare gli impegni quotidiani che il mio ruolo comporta.
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Nasce eco.build Academy L’accordo Eseb-Calcestruzzi offre a studenti, imprese e professionisti innovative competenze nelle costruzioni cepresidente di Eseb, Sara Piazza, afferma: «Plaudo a questa iniziativa che conferma quanto sia rilevante che i lavoratori siano sempre più formati e competenti. Lavoratori protagonisti del proprio settore che anche grazie a una preparazione costantemente
aggiornata possono e debbono disporre di un lavoro sicuro e adeguatamente retribuito». «Oggi occorre sicuramente un modo nuovo di rapportarsi con il mercato e con i clienti cominciando proprio dalle scuole edili. La firma del protocollo va in questa direzione: FOTOLIVE
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stato firmato il protocollo di intesa tra l’Ente sistema edilizia Brescia (Eseb) e Calcestruzzi (gruppo Italcementi) per attivare eco.build Academy, un percorso di iniziative di informazione e formazione rivolte a studenti, imprese e professionisti del settore delle costruzioni, sul tema dei calcestruzzi e di tutte le nuove tecnologie. Il focus è sulle nuove sfide che attendono i professionisti del settore: dalla digitalizzazione nella fase di progettazione e in cantiere, alla sostenibilità dei materiali, dal riutilizzo delle materie da demolizione in un’ottica di economia circolare, alle pavimentazioni sostenibili che rispettano il ciclo naturale dell’acqua, dalla manutenzione delle infrastrutture ai protocolli di certificazione degli edifici in chiave di risparmio energetico. «Consideriamo questa joint venture assai preziosa — commenta il presidente di Eseb, Paolo Bettoni — perché le aziende che sviluppano e applicano l’innovazione e si propongono al nostro settore hanno capito che la Scuola edile è fondamentale. Allo stesso tempo istituti formativi come il nostro hanno sempre più chiaro quanto sia importante relazionarsi con aziende innovative, offrendo strumenti adeguati». Dal canto suo la vi-
coinvolgere e formare una filiera delle costruzioni in un approccio multidisciplinare di progetto e nella sinergia continua tra i protagonisti della filiera. Per il superamento delle problematiche di cantiere è necessario il dialogo e il confronto tra committenza, progettisti e fornitori, per questo motivo la formazione assume un ruolo di primo piano», ha detto Alfonso Di Bona, Consigliere delegato e Direttore generale di Calcestruzzi — «Particolare attenzione sarà posta anche ai temi della sicurezza in cantiere, per mettere il lavoratore al centro del proprio sistema sicurezza e di quello di chi lavora con lui». “Proprio Brescia è stata la prima provincia in Italia a sperimentare i nuovi micro-calcestruzzi fibrorinforzati per la riabilitazione dei ponti in cemento armato — commenta Giovanni Plizzari, professore ordinario di Tecnica delle costruzioni dell’Università statale di Brescia — intervento eseguito nell’ambito del progetto Mosore della Regione Lombardia, coordinato dal nostro Ateneo e da una serie di partner industriali, tra cui Italcementi e Calcestruzzi. Un motivo in più per salutare con soddisfazione l’iniziativa eco.build Academy, alla quale garantiamo l’apporto di conoscenze dell’Università”. maggio/giugno/2022
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eseb
Edilizia e sicurezza Eseb si aggiudica entrambi i premi Cncpt.
Assegnate all’ente, sul podio con i progetti iEseb e Smart Safety, risorse per capannoni smart e sistemi di sensorizzazione
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a sempre in campo per promuovere la sicurezza in cantiere, impiegando le nuove tecnologie a tutela della salute dei lavoratori delle costruzioni, Ente sistema edilizia Brescia vince i premi “Innovazione tecnologica nella sicurezza delle costruzioni” e “Promozione attività per la sicurezza” indetti dal Cncpt (Commissione nazionale per la prevenzione infortuni, l’igiene e l’ambiente di lavoro). Candidando rispettivamente i progetti “Smart Safety”, in collaborazione con l’Università degli studi, e “iEseb”, aggiudicandosi risorse utili a dare maggior impulso alle attività che l’ente svolge sul versante della sicurezza e della comunicazione.
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“Ci riempie di orgoglio il riconoscimento ricevuto da Cncpt, che gratifica e supporta l’impegno portato avanti da Eseb non solo sul fronte della formazione dei giovani addetti al rispetto delle regole che garantiscono la sicurezza in cantiere, ma anche nella più ampia promozione e sensibilizzazione sul tema e nell’individuazione di soluzioni che possano concretamente contribuire all’incolumità degli operatori sul campo sfruttando le nuove tecnologie” affermano il geometra Paolo Bettoni e la dottoressa Sara Piazza, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Ente sistema edilizia Brescia. Nello specifico, con il progetto “Smart Safety”, Eseb sta sviluppando un Proximity Warning System (Pws), basato su sistemi di sensorizzazione che tutelano i lavoratori in cantiere dal rischio di travolgimento e
Da sempre in campo per promuovere la sicurezza in cantiere, impiegando le nuove tecnologie a tutela della salute dei lavoratori delle costruzioni, Ente sistema edilizia Brescia vince i premi “Innovazione tecnologica nella sicurezza delle costruzioni” e “Promozione attività per la sicurezza” indetti dal Cncpt
Per lo sviluppo del progetto Smart Safety, l’Ente sistema edilizia Brescia ha stretto una collaborazione con Takeuchi Italia, che fornisce i mezzi d’opera utilizzati per la sperimentazione. Il confronto con i produttori permette di intervenire direttamente sui veicoli e le macchine di lavoro, ipotizzando, per esempio, scenari di rallentamento e arresto graduale in caso di pericolo o di invio tempestivo dai mezzi d’opera di notifiche e segnali d’allarme. Una futura ingegnerizzazione di prodotto potrebbe riguardare l’inserimento dei sensori all’interno delle macchine stesse e dei dpi in dotazione ai lavoratori. La sinergia con Takeuchi Italia punta a garantire una sempre maggiore sicurezza e digitalizzazione del settore dell’edilizia. Un obiettivo che parte dalla formazione a scuola: gli studenti iscritti a Eseb hanno la possibilità di utilizzare un mini-escavatore TB240 e una pala cingolata TL10V2 per il corso Macchine movimento terra, provandoli nel rispetto di tutte le misure di sicurezza nel campo macchine dell’istituto.
investimento da parte di un mezzo d’opera in movimento, oggi, secondo i dati Inail 2019, causa del maggior numero di incidenti mortali per il settore delle costruzioni. Il sistema studiato dall’ente con l’Università degli studi di Brescia adotta tecnologie di Internet of things (Iot) e traccia in tempo reale la posizione di lavoratori e mezzi, inviando un segnale di allerta agli operatori nel caso in cui le reciproche posizioni siano considerate “a rischio” a causa di un’eccessiva prossimità, misurata secondo una scala di rischio incrementale definita. Il progetto iEseb (Information exchange about safety and environment in building) riunisce, invece, tutte le azioni intraprese o in programma da parte dell’ente per favorire uno scambio di informazioni riguardo la sicurezza, comunicando le proprie attività in modo efficacie e digitale. È formato da diverse aree di intervento e prevede, fra il resto, lo sviluppo di “capannoni smart”, spazi interattivi in cui i corsisti possono accedere a video tutorial sulle attività di cantiere, ai social network di Eseb e a piattaforme in cui monitorare le condizioni di macchine e attrezzature. Parte fondamentale del progetto è legata anche alla comunicazione visiva, con la realizzazione e l’aggiornamento di cartellonistica funzionale e specifica e altri supporti informativi. maggio/giugno/2022
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gruppo giovani
Il nuovo presidente è Santo Prandelli
Il giovane imprenditore è stato eletto dal Consiglio direttivo per il triennio 2022/2025. Al suo fianco i vicepresidenti Severino Arici e Davide Castelli
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anto Prandelli è il nuovo presidente del Gruppo Giovani di Ance Brescia eletto dal Consiglio direttivo, rinnovato nei giorni scorsi, per il triennio 2022/ 2025. A seguito dell’assemblea elettiva, svoltasi nella sede dell’associazione dei costruttori edili, i consiglieri hanno conferito con voto unanime la carica di nuovo leader al giovane trentenne di Lumezzane. Un mandato che si pone in continuazione con quello interrotto dalla prematura scomparsa dell’ex presidente Alberto Bergomi. A supporto di Prandelli è stata eletta anche la squadra dei vicepresidenti formata da: Severino Arici, direttore tecnico dell’impresa Arici Dario e Davide Castelli direttore tecnico dell’impresa Castelli Srl. Il neopresidente
dei giovani di Ance Brescia ricopre il ruolo di responsabile commerciale e direttore organizzativo dell’impresa di famiglia Prandelli Srl, che da tre generazioni opera nel settore delle demolizioni speciali e bonifiche ambientali. Ha iniziato da giovanissimo, a soli diciassette anni, la sua carriera di crescita nell’edilizia lavorando nell’impresa di famiglia, sino a ricoprire l’attuale incarico e diventare inoltre amministratore unico di altre società legate al recupero rifiuti inerti non pericolosi. Prandelli fa parte del Gruppo Giovani di Ance Brescia dal 2011, muovendo da subito i primi passi nel Consiglio direttivo. È stato poi eletto vicepresidente per due mandati triennali, sino al nuovo incarico. maggio/giugno/2022
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gruppo giovani
Opportunità nel settore appalti pubblici Il Gruppo Giovani di Ance Brescia all’istituto Capirola di Leno Il mercato degli appalti pubblici è alla continua ricerca di figure tecniche e amministrative specializzate. La crescita delle richieste, incentivata dai provvedimenti governativi e i nuovi fondi a disposizione del Pnrr, aprono ai giovani numerose opportunità lavorative nel settore. Con lo scopo di far conoscere agli studenti quali figure potrebbero essere utili al mondo dell’impresa e capire i meccanismi dei bandi di gara, il Gruppo Giovani di Ance Brescia ha organizzato due incontri con gli studenti delle classi quinte dell’istituto Capirola di Leno, iscritti all’indirizzo Costruzioni, ambiente e territorio (Cat). In aula, la dottoressa Sara Meschini, responsabile dell’area Lavori pubblici
nnn Nella pagina precedente, da sinistra: Severino Arici, Santo Prandelli, Davide Castelli.
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Nelle sue prime dichiarazioni rilasciate dopo la nomina ha commentato: “Sono emozionato e felice allo stesso tempo di ricoprire questo ruolo. Una responsabilità che condivido con una squadra preparata e pronta a dare il meglio per far crescere il Gruppo Giovani. Il loro supporto sarà la chiave per creare insieme una linea di obiettivi condivisa, in cui ognuno abbia il proprio compito da svolgere con il fine comune di assumere autorevolezza anche a livello nazionale. Per questo incentiveremo i rapporti con le altre associazioni territoriali attraverso attività comuni, per rafforzare l’immagine di sistema edile unito. Fra gli obiettivi del triennio, oltre a quelli soste-
di Ance Brescia ha illustrato ogni aspetto che riguarda la gestione dei bandi di gara, a partire dalle nozioni tecniche sino alle normative, spiegando quali siano le figure necessarie allo svolgimento del processo e richieste dal mercato del lavoro. Infatti, il settore degli appalti pubblici è soggetto a frequenti cambiamenti normativi, perciò, è opportuno restare al passo con le modifiche, aggiornandosi e formandosi di continuo. Se da una parte complica il processo di svolgimento della pratica, dall’altra invece può aprire spesso scenari a nuove figure professionali, molto richieste nel mercato del settore delle costruzioni. L’incontro, patrocinato dai giovani imprenditori di Ance Brescia, si è rivelato un’occasione per comprendere le complesse dinamiche che regolano gli appalti pubblici e le nuove opportunità lavorative da cogliere. Ad accompagnare la dottoressa Meschini, i neoeletti vicepresidenti del Gruppo Giovani di Ance Brescia, Severino Arici e Davide Castelli. Le loro testimonianze in qualità di direttori tecnici presso le proprie imprese hanno fornito agli studenti esempi pratici e testimonianze del percorso di crescita che attende ogni giovane volenteroso di intraprendere questa strada.
nuti da sempre dal nostro collettivo, quali la digitalizzazione e avvicinare i giovani al settore, ci saranno anche temi più attuali legati alla promozione dell’edilizia sostenibile e all’economia circolare”. Con la nomina del presidente e dei vicepresidenti, la nuova squadra che guiderà il Gruppo Giovani di Ance Brescia nel triennio è al completo. Insieme ai tre neoeletti sono al lavoro i nuovi membri del Consiglio direttivo: Michelle Amadei (Amadei costruzioni Srl), Andrea Galetti (Galetti & Co Srl), Laura Parietti (P.& R. pavimenti e rivestimenti Srl), Luca Pavoni (Pavoni Spa), Francesca Scolari (Società generali costruzioni Srl), Nicola Zogno (Cospec Srl).
Il neo presidente Santo Prandelli fa parte del Gruppo Giovani di Ance Brescia dal 2011. Ha iniziato da giovanissimo nell’impresa di famiglia, sino a ricoprire l’attuale incarico e diventare inoltre amministratore unico di altre società legate al recupero rifiuti inerti non pericolosi.
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cape
Check: ora in tutta Italia Esportato fuori provincia il portale gratuito che organizza il lavoro in cantiere
È
online il nuovo portale di Check, nato a Brescia, per semplificare e automatizzare il lavoro degli operatori del settore edile. Frutto del “Patto di legalità” sottoscritto da Ance Brescia, Cape, Eseb, sigle sindacali di categoria, ordini professionali provinciali e Comune di Brescia, il software è un aiuto concreto per il monitoraggio e la gestione delle attività di cantiere, snellendo processi e tagliando i tempi degli adempimenti burocratici. Con oltre 12 mila cantieri, quasi 40 mila documenti condivisi e oltre 3.100 macchinari caricati, Check si pone come strumento all’avanguardia per la digitalizzazione dei processi edili e il coordinamento degli operatori di cantiere. Dopo Brescia e l’implementazione in atto a Savona, Vicenza, Verona e Cagliari, oggi la piattaforma si rende disponibile in tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di migliorare qualità, sicurezza e rispetto delle norme, valori imprescindibili del sistema associativo Ance e delle associazioni sindacali. “Abbiamo voluto valorizzare il progetto, esportandolo fuori provincia, per mettere il software a disposizione delle imprese, dei professionisti e dei committenti di tutto il Paese, certi che Check possa fornire un prezioso supporto al lavoro in tutti i cantieri italiani”,
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affermano i promotori della piattaforma (Ance, Ance Brescia, Cape, Eseb, Feneal-Uil, Filca-Cisl, FilleaCgil di Brescia). Da poco online con una veste grafica rinnovata, la piattaforma è di semplice fruizione, anche grazie al sito dedicato (www.check-cantiere.it), che illustra le varie funzionalità del software, disponibile su qualsiasi dispositivo informatico. Attraverso l’accesso con credenziali personalizzate, infatti, ciascun utente può restare aggiornato sullo stato dei lavori 24 ore su 24. La piattaforma permette quindi alle imprese di ottimizzare il tempo, con un’agile e innovativa condivisione delle informazioni. Non solo. Check si assicura che tutto sia in regola, informando gli utenti dei cambiamenti normativi nel settore edilizio ed evitando il rischio di sanzioni. Si tratta di un vero passo avanti verso la gestione 4.0 del cantiere: unico esempio sul territorio nazionale per la condivisione dei dati e la gestione dei lavori in sicurezza, rapidità e totale trasparenza.
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I servizi
Visualizzazione dei dati di cantiere 24 ore su 24 e condivisione con gli operatori coinvolti nei lavori Gestione del magazzino attrezzature e delle apparecchiature da lavoro Archiviazione della documentazione professionale dei dipendenti Collegamento con i data base dell’edilizia per una veloce acquisizione dei dati sulle imprese e dei cantieri Digitalizzazione della documentazione amministrativa da conservare in cantiere Scadenziario riferito a documenti, corsi professionali e revisione dei veicoli e attrezzature Diario di cantiere digitale per redigere i rapportini e condividere informazioni tra gli attori del cantiere
Cassa Edile Awards 2022: CAPE invia le candidature dei propri iscritti Anche per questa nuova edizione Cape ha raccolto, selezionato e inoltrato le candidature dei propri iscritti in gara per aggiudicarsi il riconoscimento in base alle categorie prescelte. Negli anni le realtà bresciane sono state spesso protagoniste della competizione, primeggiando con un alto numero di imprese e consulenti sul podio. Solo lo scorso anno Cape ha candidato 120 lavoratori, 20 consulenti e 71 imprese. Le premiazioni di questa nuova edizione si terranno il 21 ottobre 2022 a Bologna fiere, nell’ambito del Saie, il salone nazionale del settore delle costruzioni.
Gestione del controllo accessi collegato ai profili professionali dei dipendenti
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cattive pratiche Dumping contrattuale La pratica che danneggia il settore, il committente e la regolarità Un gioco scorretto di offerta a ribasso che nuoce alle imprese e ai lavoratori
I
l Superbonus oltre a rendere chiaro il concetto di efficientamento energetico, ha portato alla ribalta un altro termine sino ad ora sconosciuto al cittadino comune: il dumping contrattuale. Un fenomeno che danneggia e penalizza ogni settore, incluso quello edile. Si tratta di un gioco scorretto di offerta a ribasso, che provoca uno squilibrio del mercato, incentiva la concorrenza sleale fra le imprese e penalizza anche i lavoratori. Nel settore edile, non sono rari i casi in cui, specialmente nelle gare di appalto, vengano presentati contratti dagli escamotage fantascientifici, pur di avanzare un prezzo significativamente più basso rispetto alla concorrenza, a discapito della qualità. Muratori inquadrati come florovivaisti e, perché no, anche metalmeccanici, con un risparmio netto che va dall’8 al 15% sulla paga base. Senza contare il
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risparmio sui costi dell’Inail e sui contributi Inps. In effetti, di norma, i costi del lavoro nei vari appalti sono stimati in base ai valori tabellari del contratto di riferimento. È chiaro che applicare un contratto “sbagliato”, ma più conveniente consente un vantaggio economico immediato all’impresa, ma del tutto ingiustificato. In Italia il numero di Ccnl è quasi triplicato negli ultimi anni. A novembre 2021, secondo i dati Cnel, i contratti in Italia sono 933, di cui 75 sono quelli edili. Da soli, 128 di questi, pari al 14% dei contratti vigenti, coprono 10,5 milioni di lavoratori, pari all'87% del totale. Il restante 86% dei testi è firmato da associazioni sindacali e datoriali minori. In tutti i settori contrattuali, i primi cinque Ccnl maggiormente applicati coprono almeno l’80% dei lavoratori, e in sei settori su dodici ne coprono più del 95%. Ciò favorisce le organizzazioni sindacali di comodo e l’offerta al ribasso. In sostanza capita sempre più spesso che
si crei un nuovo contratto collettivo che disciplina un settore, proponendo un trattamento più basso che viene poi ulteriormente ridotto da un successivo e diverso contratto collettivo. I contratti che operano in questo modo sono definiti “contratti pirata” e a lungo andare questa procedura finisce per indebolire il mercato del lavoro e la produzione in generale. Nel caso particolare dei contratti edili, si assiste anche al problema del mancato lavoro a causa delle situazioni metereologiche avverse, coperto dalla cassa integrazione guadagni. Utilizzando un contratto diverso però tali imprese si presentano all’Inps come non edili e possono usufruire di contributi più bassi, potendo proporre di conseguenza prezzi più competitivi. Il problema non è sconosciuto al settore tanto che, anche negli ultimi periodi, sono state applicate normative con il tentativo di scongiurare certe pratiche scorrette. Ne è un esempio l’obbligo di possesso dell’attestato di congruità per i cantieri pubblici e privati di importo superiore a 70 mila euro. Il documento serve a verificare che l’incidenza della manodopera relativa allo specifico intervento realizzato nel settore edile, sia nei lavori pubblici che privati, eseguiti da parte di imprese affidatarie, in appalto o in subappalto, non sia inferiore rispetto a quella che realmente servirebbe per eseguirli, secondo gli indici minimi di congruità riferiti alle singole categorie di lavori. Anche un altro traguardo si è aggiunto alla lotta al dumping contrattuale nel settore edile. Si tratta del decreto legge pubblicato lo scorso 25 febbraio che limita l’accesso ai bonus fiscali alle sole imprese regolari e qualificate che applicano il contratto collettivo nazionale e territoriale dell’edilizia, trattato in più occasioni all’interno della rivista. Entrambe le normative hanno delle limitazioni di applicazione, ma sono stati fatti dei passi avanti. In questo modo si è attivata la sensibilizzazione nei confronti dei committenti verso il problema. La domanda da porsi è la seguente: basterà a contrastare i furbetti del contratto?
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ance brescia
Dai notiziari mensili di maggio e giugno 2022, una panoramica su alcune delle ultime novità in tema di tributi, lavori pubblici, sindacale e rifiuti. Tutte le notizie sono riportate anche sul sito internet dell’Associazione: ancebrescia.it
TRIBUTI
2022
SU P P L E M E N T O N. 1 AL N. 12 / 2018 DEL NOT IZ I A RIO DEL COL L EGIO COS T RU T TORI
ISSN 24 65 -3101
V ia U. F oscolo, 6 - 25128 Brescia Registr azione del Tr ibunale di Brescia del 5 set tembre 1951 n. 5 4 Diret tore responsabile: Adr iano B a f felli P o s t e I t a l i a n e S . p. A . - S p e d . i n a b b. p o s t . D.L . 35 3/ 20 0 3 ar t. 1, comma 1, DCB Brescia (Conv. L . 27/ 02 / 20 0 4 n. 4 6)
maggio / Bonus alberghi: definite le modalità per l’erogazione degli incentivi Definite le modalità applicative della “fase di erogazione” degli incentivi per il recupero edilizio degli alberghi, con un’apposita richiesta da presentare, insieme alla relativa documentazione tecnica, dopo la conclusione dell’intervento e tramite la piattaforma online Invitalia. Individuati anche i criteri di calcolo del contributo a fondo perduto, fino a 100mila euro e del credito d’imposta dell’80%. Queste le principali novità d’interesse dell’avviso pubblico 8 aprile 2022, disponibile sul sito internet del Ministero del Turismo (www.ministeroturism o.gov.it).
maggio / Crisi d’impresa: l’entrata in vigore del codice slitta al 15 luglio Proroga dal 16 maggio al 15 luglio 2022 l’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, compresa l’applicabilità, a regime, della “composizione negoziata della crisi
d’impresa”. Questa la principale novità, in tema di crisi d’impresa, contenuta nel decretolegge 30 aprile 2022, n.36, recante “Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.100 del 30 aprile 2022 e che verrà trasmesso in Parlamento per la relativa conversione in legge.
LAVORI PUBBLICI
maggio / Caro materiali contratti pubblici secondo semestre 2021: in Gazzetta le istruzioni per l’accesso al fondo adeguamento prezzi da parte delle stazioni appaltanti È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 100 di sabato 30 aprile u.s. il decreto del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile del 5 aprile 2022 recante “Modalità di utilizzo del Fondo per l’adeguamento dei prezzi dei materiali da costruzione” che detta, appunto, le regole che le stazioni appaltanti dovranno seguire per la richiesta di accesso alle risorse del Fondo per l’adeguamento prezzi per il secondo semestre 2021.
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ance brescia
Maggiori informazioni sul sito www.ance brescia.it.
maggio / Campagna legale Ance sui bandi di lavori pubblici: prezzi inadeguati negli appalti Ance Brescia informa che Ance ha impugnato i seguenti bandi di gara in quanto i valori a base d’asta risultano sottostimati rispetto ai valori reali: la maxi-gara Anas da un miliardo per la Ragusa-Catania; la gara Anas da 145 milioni per realizzare la Grosseto-Fano e la gara Rfi Termoli-Lesina da 437 milioni di euro. Gli uffici di Ance Brescia rimangono a disposizione per eventuali chiarimenti 64
e terranno aggiornate le imprese associate in merito alla campagna legale avviata.
SINDACALE
maggio / Ministero del Lavoro: rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile e termine per l’invio Il Ministero del Lavoro e quello delle Pari opportunità hanno emanato il decreto interministeriale 29 marzo 2022 che definisce le modalità di redazione del rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile da parte delle aziende
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pubbliche e private che contano più di 50 dipendenti. Per quanto concerne i termini entro cui procedere all’invio, il decreto dispone che, in via eccezionale, per il biennio 2020-2021, esso debba essere effettuato entro e non oltre il 30 settembre 2022, mentre quelli riferiti ai bienni successivi dovranno essere inviati entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello di chiusura del biennio.
maggio / Aggiornamento codice di comportamento delle imprese di costruzione 2022 Ance ha predisposto il Codice di comportamento delle
imprese di costruzione 2022 che, in data 4 aprile 2022, è stato giudicato idoneo dal Ministero di Giustizia. Il documento sostituisce la revisione del 2013 ed è disponibile in forma integrale sul sito di Ance Brescia.
RIFIUTI
maggio / Regione Lombardia: comunicato importante per i gestori degli impianti di smaltimento rifiuti Regione Lombardia segnala che, al fine di semplificare gli adempimenti degli operatori, nonché razionalizzare la gestione dei dati quantitativi e
qualitativi dei rifiuti e dei derivanti oneri tributari, i gestori delle discariche e degli impianti di incenerimento “senza recupero energetico o comunque classificati esclusivamente come impianti di smaltimento mediante l’operazione D10” dovranno, secondo quanto stabilito con d.g.r. n. 5993 del 21/02/2022, obbligatoriamente inserire nell’applicativo O.R.So. entro il 20 del mese successivo a quello di riferimento, i dati relativi alla produzione e alla gestione dei rifiuti, a partire da quelli relativi ai conferimenti effettuati nel mese di luglio 2022. Per saperne di più, visita il sito dell’Associazione.
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