Legami di quartiere: un esercizio di rigenerazione urbana in Bolognina

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2.4 ILMERCATO ORTOFRUTTICOLO Il piano di ampliamento che accompagna il piano regolatore del 1889 definisce, tra l’altro, la realizzazione, appena fuori dal centro storico, di nuovi stabilimenti dedicati all’industria. Le aree destinate sono quelle in prossimità dell’antico porto e della recente stazione ferroviaria.1 In una di queste aree nel 1930 viene costruito il mercato ortofrutticolo. La struttura, con i suoi 30.000 m2, resterà il secondo mercato all’ingrosso d’Italia per quasi sessant’anni.2 Il luogo, poiché è servito dalla ferrovia e soprattutto dallo scalo Arcoveggio, è estremamente strategico per lo stoccaggio di beni e derrate. Fortemente danneggiato dal secondo conflitto mondiale, il mercato verrà ricostruito e rientrerà in funzione nel 1950. Dopo anni di attività continua vengono a crearsi le condizioni per la delocalizzazione del mercato: da un lato mutano le esigenze della città, che vuole recuperare un area centrale, dall’altro mutano i bisogni del mercato che necessita di essere ampliato e che lentamente ha modificato lo smistamento merci dal traffico su ferro a quello su gomma. È quindi con il piano regolatore del 1985-89 che viene prevista la delocalizzazione del mercato. Lo spostamento nella nuova sede del CAAB in Via Paolo Canali avverrà soltanto nel 1999. 1 2

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Zavanella, Leti e Veggetti, 2013 Zavanella, Leti e Veggetti, 2013


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