BeLeaf GENNAIO-MARZO 2022
DIARIO DI UN GROWER ITALIANO
L’INCUBO DEL RAGNETTO ROSSO, VI SPIEGO COME ELIMINARLO Funkyo
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tate osservando le vostre piantine, soddisfatti di come crescono, oppure avete appena trapiantato dei bei cloni forniti dal vostro vivaio di fiducia...la felicità vi avvolge e già pregustate le cime belle dense ed abbondanti che andrete a raccogliere. Quella appena descritta, dovrebbe essere l'immagine che ci accompagna ad ogni ciclo. Purtroppo però, spesso questo idillio viene tramutato velocemente in incubo, nel momento in cui ci accorgiamo di alcuni "puntini" sulle foglie, entrando in un inferno ahimè ormai sempre più diffuso tra i growers: l'infestazione di ragnetto rosso! Ma non temete! In questo articolo spiegherò come risolvere il problema e come evitare che si ripresenti. Innanzitutto, applichiamo la sacra regola "conosci il tuo nemico": il ragnetto rosso (nome scientifico Tetranychus Urticae) è un aracnide prevalentemente fitofago, caratterizzato da dimensioni piccolissime, comprese tra 0,5 millimetri per le femmine e ancora meno per i maschi. Questo è il motivo per cui ci accorgiamo di un'infestazione principalmente dai segni dei morsi, piuttosto che dagli esemplari che passeggiano sulle piante. A complicare le cose, si aggiunge la sua velocità di riproduzione, che porterà ad avere infestazioni (con il risultato della morte delle nostre bimbe) in tempi rapidissimi, se non si agisce in tempo ed in maniera decisa. Ma come arrivano questi parassiti nel nostro cultivo? Le risposte potrebbero essere molteplici, ma nella maggior parte dei casi siamo proprio noi il "mezzo di trasporto". Visitare coltivazioni di amici e poi entrare nella nostra con gli stessi vestiti, avere animali che fanno dentro e fuori dal nostro indoor, inserire nel cultivo piante provenienti dall'esterno senza fare prima nessuna quarantena, sono fra le maggiori cause di infestazioni. Questo anche e sopratutto a causa di molti vivaisti che, vuoi per scarsa professionalità, vuoi perchè pensano unicamente a vendere quante più piante possibili, fanno girare talee con sopra adulti, uova e larve. Quindi come prima cosa è fondamentale adottare le seguenti precauzioni: se abbiamo visitato amici che coltivano e siamo stati nel loro campo, indoor o serra, cambiamoci i vestiti (dopo una bella doccia) prima di rientrare nel nostro spazio di coltivazione. Se invece abbiamo preso talee da qualcuno (fosse anche l'amico più fidato) è buona norma tenere le piante in osservazione per almeno 10 giorni in un luogo separato, eliminandole al primo segno della presenza di parassiti o malattie. Ma come accorgersi di avere questo acaro? Andremo ad osservare tutte le foglie, cercando eventuali segni come puntini, arricciamenti e colorazione simil bronzo. Con l'aiuto di una buona lente o meglio con un microscopio usb (ormai si trova-