SENTIERI ACCESSIBILI
Niente su di noi, senza di noi Se c'è la volontà di superare gli ostacoli, nulla è impossibile. Ne è convinto il presidente della Fish, Vincenzo Falabella: «La montagna? Per le persone con disabilità era una bellezza inarrivabile. Ora, invece...» di Gianluca Testa
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on è mai facile raccontare la disabilità. Spesso lo si fa nel tentativo di alimentare una narrazione positiva che, ammettiamolo, riesce quasi sempre a colpire le emozioni e la parte più sensibile del cuore. Ma tutto questo comporta almeno un paio di rischi. Il primo riguarda l’eccesso di retorica, che potrebbe far apparire il racconto come una straordinaria eccezione. Il secondo ha a che fare col significato intrinseco della narrazione. Ovvero: evidenziando o esaltando con toni quasi supereroistici la rarità di un evento o il superamento di un ostacolo, si dimostra implicitamente quanto la normalità sia culturalmente rappresentata da barriere, nega16 / Montagne360 / settembre 2021
zioni e impedimenti. In questo contesto, sentire qualcuno che quando parla di “persone con disabilità” aggiunge anche “e le loro famiglie”, be’, fa riflettere. Perché significa riconoscere immediatamente la rete delle relazioni affettive. Un concetto tutt’altro che scontato. E se è vero che gli ostacoli sono ovunque, superarli equivale a compiere un’azione di straordinaria consuetudine che non avrà solo un impatto diretto sulla singola persona, bensì sull’intero universo familiare e perfino sulla società fatta di relazioni, servizi e diritti. Tutte cose che alle persone con disabilità fin troppo spesso vengono negate. «La nostra missione è proprio quella di garantire pari opportunità, superan-