CULTURA
Sul tetto del mondo La storia di Rossana Podestà e Walter Bonatti sarà raccontata in una docufiction per Rai1 firmata dal figlio dell’attrice, Stefano Vicario. Abbiamo parlato con lui. Ecco le sue parole, intime e toccanti di Luca Calzolari
S
u di loro e sulle loro vite in molti hanno scritto e detto di tutto. Libri, articoli, interviste, mostre. Eppure, c’è ancora qualcosa d’inedito che meritava di essere narrato e condiviso. Qualcosa di misterioso e privato che ha preso la forma di una docufiction dal titolo evocativo: “Sul tetto del mondo”. E così, a dieci anni dalla scomparsa di Walter Bonatti e a otto da quella di Rossana Podestà, ecco il film che racconta la storia di questa straordinaria coppia e del loro amore. È questa la cornice e la lente attraverso cui vengono raccontati i trent’anni passati insieme e la personalità di Bonatti, il suo alpinismo, la battaglia per la verità sul K2, l’avventura, i reportage e i viaggi. Tutto questo, com’è ovvio che sia, insieme a fram58 / Montagne360 / settembre 2021
menti di vita privata. «Walter mi raccontava che si svegliava di notte, di soprassalto, a volte con un ruggito, per gli incubi che gli procurava l’abbandono subito sul K2, che ha segnato la sua vita sin da ragazzo. Quelli che lui considerava un padre putativo e un fratello maggiore l’hanno scientemente abbandonato a una morte quasi certa, in un luogo impervio e pericoloso». A parlare così, senza mezzi termini, è Stefano Vicario, classe 1953, figlio di Rossana e regista televisivo di grande esperienza. Non poteva essere che lui a firmare la regia della docufiction che sarà trasmessa in anteprima il 12 settembre su Rai1 (ore 21.25). «La parte della storia di Walter alpinista – prosegue Vicario – si apre con l’incubo costante di Walter per l’ingiusti-