CRONACA EXTRAEUROPEA a cura di Antonella Cicogna e Mario Manica - antcico@yahoo.com
Cuore d’Alaska Il Mount Huntington (3731 m, Central Alaska Range) è da sempre meta di cordate dall’altissima preparazione tecnica. Ed è qui, sulla sua parete ovest, che i forti Ines Papert e Luka Lindič hanno aperto Heart of Stone (1050 m, M7, 50-90°) nel Denali National Park firmare la prima salita del Mount Huntington (3731 m) furono gli uomini di Lionel Terray nel 1964 lungo la cresta Nord-ovest: super corniciata, ghiaccio duro e ripido. Gli otto alpinisti trascorreranno 3 settimane di freddo polare per dar vita a una linea spettacolare la French Ridge: 2100 metri, IV; AI4/65°. Terray stesso subirà una brutta caduta su ghiaccio, tra i più difficili mai affrontati nell’intera sua carriera, con frattura del gomito. La cima sarà raggiunta il 25 maggio. E quando Robinson-Newvill-Jones-Newman-Rentchler-Campbell realizzeranno la prima ripetizione della via nel 1976, opteranno per una partenza differente, 500 metri diretti, così da ovviare al grande pericolo di valanghe. Creste corniciate e complesse. Questo è il Mt Huntington. Con l’indimenticabile prima integrale della complessa cresta Sud,
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battezzata Gauntlet Ridge: 2500 m, grado Alaska 6, M6, A0, 95° neve. Firmata da Roskelley-Helander nel 2017. Una delle più lunghe nuove linee dell’intera Alaska Range. 5 giorni ininterrotti, il culmine dello sforzo delle cordate precedenti (Kerr, Woolums, Jay, Thomas, Mayo, Adamson, Child, Knight, Tackle , Smith) che ne avevano percorso già diverse sezioni e due delle quattro sottocime che, insieme al Mt Huntington vero e proprio, costituiscono la cresta sud. Pareti ripide, di ghiaccio e roccia. Con la Nord: verticale senza posa, mastodontici ghiacciai pensili ed enormi seracchi; solcata dalla mai ripetuta Timeless Face: 1700 m di AK6, 5.9, WI4/5. Audacia allo stato puro. Nove giorni di lotta per Mc Cartney-Roberts (1-10.07.1978, cima 6.07). La Est, una complessa façade di verticali speroni affacciati su ghiacciai impenetrabili, con The British
Route (1370 m), grado scozzese III/IV, F7, 24 ore in parete, 6 giorni totali dal Ruth Glacier e ritorno per la cordata Bell-Mear (1319.05.1980). La Ovest: una ripida e apparentemente inaccessibile fortezza di roccia e ghiaccio. La parete con più linee (e varianti e ripetizioni). Come la certamente fascinosa seconda nata del Mt Huntington: la Harvard route (1212 m), VI 5.9A2 AK5. Aperta da D. Roberts, D. Jensen, E. Bernd, M. Hale nel 1965, segnata dalla tragica scomparsa in discesa di Bernd. O il West Face Couloir: realizzata nel 1978 senza cima da Evans-Hogan; completata con cima da Nettle-Quirk nel 1989 AK3+ WI4, M4/60°. Scelta da Colin Haley e Jed Brown per firmare la prima invernale alla montagna nel marzo 2007. La soluzione “meno complicata” per giungere in vetta, con avvicinamento più rapido e una discesa più lineare. La mitica Phantom Wall, la linea del 1991 di Smith-Teare, una delle più prominenti dell’intera catena, tanto che per difficoltà viene paragonata al Moonflower Buttress al Mt Hunter. O la Colton-Leach, dei britannici Nick Colton e Timothy Leach nel 1981, ben a sinistra della Harvard e del West Face Couloir lungo lo sperone Ovest, che poi si collega alla Harvard. Ed è proprio sulla Colton-Leach che la cordata sloveno-tedesca di Luka Lindič e Ines Papert (assistita da un tempo ottimo che ha consentito di avanzare velocemente per trovare la neve in ottime condizioni) ha effettuato a metà aprile scorso una ripetizione con cima in 12 ore veloci dalla base. Per poi ritornare alla Ovest a due giorni di distanza e aprire, in un giorno e mezzo in stile alpino, la bella Heart of Stone 1050 m M7, 50-90° (26-27.04.2021). Con 20 nuove lunghezze e vetta il 27 aprile 2021. La linea rimane tra la Colton-Leach e il West Face Couloir. «Abbiamo anche le scarpette di arrampi-