INTRODUZIONE Paolo Polimanti “Quella degli investimenti finanziari è una attività noiosa. Se vuoi emozioni forti, prendi 800 dollari e vai a Las Vegas” Paul Samuelson, premio Nobel per l’economia 1970 L’esigenza di promuovere iniziative di educazione finanziaria è oramai sentita a tutti i livelli e in tutte le istituzioni pubbliche, tuttavia, nonostante le buone intenzioni, poco si è fatto. Le ragioni dell’assenza di una politica pubblica che si faccia carico di iniziative in tal senso sono dovute essenzialmente al fatto che si ritiene che fare educazione finanziaria abbia un costo che, nella migliori delle ipotesi, porta dei benefici nel lungo periodo. In realtà le sempre più frequenti crisi dei mercati e le ricadute negative nella società dimostrano esattamente il contrario, ovvero che è costoso “non fare” politiche di educazioni finanziaria. Il presente testo non ha la pretesa di essere un testo di educazione finanziaria, in primis perché proprio per l’economia del lavoro non possono essere sufficienti poche pagine per avanzare una tale pretesa. Inoltre, fare educazione finanziaria significa incontrare il risparmiatore vis a vis attraverso un percorso formativo calibrato sul background della persona. Nelle pagine che seguono, abbiamo volutamente tralasciato i riferimenti normativi che costituiscono gli architravi della tutela del risparmiatore e le basi alle quali si poggiano i suoi diritti. Le norme dettate dal diritto comunitario e nazionale meritano una trattazione più completa che non è possibile dare seguito in questa sede. L’obiettivo, invece, del presente lavoro è quello di sensibilizzare il lettore a “fare qualcosa”, uno stimolo a intraprendere un percorso che lo porti a migliorare le proprie conoscenze nel mondo del risparmio. La pianificazione dell’economia di 15