VerdEtà 80 - Luglio 2021

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IL RACCONTO

GOODBYE FABIO MASSIMO

Venerdì sera, la stazione centrale era affollata, i treni si succedevano a pochi minuti l'uno dall'altro. In molti attendevano il treno per l'aeroporto e si affollavano sotto i tabelloni per controllare il binario e gli eventuali ritardi. La folla era cosmopolita, s'intrecciavano e sovrapponevano la maggioranza delle lingue del continente, molti erano turisti ma la maggioranza rientravano nei loro paesi dopo la settimana o le giornate di lavoro e d'incontri. Era una serata di fine estate e l'aria nella stazione sotterranea era calda, umida, afosa. Fu in quel momento che i loro sguardi s'incrociarono. Di mezza età entrambi, lei indubitabilmente nordica, chiara di colori, alta ed ancora slanciata malgrado gli anni, non più giovanili, lui più 32 | VERDETÁ n° 80

mediterraneo, brizzolato ma ancora atletico. L'incrocio degli sguardi fu casuale, succede spesso. Il treno era in ritardo, loro a poca distanza, tra la folla. Entrambi vestiti con l'eleganza formale degli incontri internazionali, lei più giovanile, sotto la giacca professionale aveva una gonna chiara femminile ed elegante ma poco usuale. Il treno si fermò ed entrambi salirono sulla stessa carrozza, lui ebbe un'esitazione, come se aspettasse e le lasciò il passo. Durante il viaggio leggevano, quando il controllore passò gli sguardi s'incrociarono di nuovo, casualmente. Lei è una bella donna, lui pensò, ma viaggiando


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