Essere Impresa febbraio 2023

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› FEBBRAIO 2023

Crisi d’impresa? No, grazie

Il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza impone all’imprenditore di dotarsi di strumenti adeguati per la tempestiva rilevazione dello stato di crisi e per l’assunzione di idonee iniziative. Per dare massimo rilievo a questa norma ancora poco nota, ma che avrà un impatto molto importante sulla vita delle imprese, l’associazione ha organizzato lo scorso novembre un incontro con Simone Brancozzi, economista e formatore che ha chiarito i contenuti salienti della norma. Per un ulteriore approfondimento dei contenuti normativi del decreto, giovedì 23 marzo nella sede di Confartigianato Forlì, interverrà l’avvocato Luca Giannini, che illustrerà gli strumenti percorribili per intervenire sulle situazioni a rischio, per trovare vie d’uscita all’eventuale crisi. In questo numero è presente un test di autovalutazione, che consente di iniziare un percorso di migliore conoscenza della propria azienda. Da pagina 15

L’EDITORIALE: Alla vigilia delle elezioni per il rinnovo degli organi elettivi di Confartigianato, il presidente Luca Morigi ringrazia i dirigenti uscenti per l’impegno profuso nell’ultimo, difficile, quadriennio. A pagina 3

ASSOCIAZIONE: Una riflessione sul futuro dell’economia regionale promosso da Confartigianato Emilia Romagna, partendo dalla centralità della micro e piccola impresa, vero motore produttivo, troppo spesso trascurata dalla politica. Da pagina 4

IL NOTIZIARIO TECNICO: Le novità fiscali e in materia di lavoro contenute nella Legge di Bilancio 2023. Sotto la lente le norme sugli esoneri contributivi, le prestazioni occasionali e il congedo parentale. Da pagina 9 a pagina 13

Il CATALOGO CONVENZIONI 2023: Allegato a questo numero di Essere Impresa il nuovo opuscolo benefit, contenente le principali opportunità riservate agli imprenditori che si associano o rinnovano l’adesione a Confartigianato di Forlì Federimprese.

Anno 13 - Direttore Responsabile Roberta Zoli - Mensile di informazione tecnica, economica, professionale - Forlì, viale Oriani 1 Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale in regime libero D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”
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CONTIENE I.P.

Per la tutela del Made in Italy Puntiamo sui giovani

› a cura del segretario Mauro Collina

Il tema del rapporto giovani e lavoro, in queste settimane, è tornato all’attenzione dei media sia per la difficoltà degli imprenditori di reperire forza lavoro qualificata, sia per il fenomeno delle grandi dimissioni, che sta iniziando a interessare anche il mercato del lavoro italiano. Soprattutto nella micro e piccola impresa il lavoratore rappresenta una risorsa, eppure, in Emilia Romagna, più del 52% degli imprenditori artigiani lamenta la difficoltà di intercettare i profili richiesti. Si impone quindi una riflessione. Il presidente di Fondazione ADAPT Francesco Seghezzi, sul tema, scrive “stanno arrivando al pettine alcuni nodi legati ai cambiamenti demografici che portano a pensare che, più che la scomparsa del lavoro a causa della tecnologia, il problema oggi sia quello della scomparsa dei lavoratori a causa dello svuotamento delle coorti anagrafiche più giovani. Milioni di giovani in meno negli ultimi anni, a causa del calo della natalità, sommato alle corpose emigrazioni.” In assenza di nuove leve in grado di portare avanti la tradizione del made in Italy, il futuro della manifattura italiana è a rischio. Sono indispensabili un cambio culturale e una più intensa collaborazione fra mondo dell’istruzione e lavoro, per consentire ai giovani di liberarsi dai pregiudizi e conoscere meglio le potenzialità del lavoro artigiano. Chi si avvicina al fare impresa necessita di competenze specifiche, frutto di un articolato percorso formativo, che ancora oggi il mondo dell’istruzione non riesce a garantire. Non a caso fra le figure più richieste ci sono tecnici e amministratori Ict, analisti e progettisti software, elettricisti e idraulici. Avvicinare i ragazzi alla piccola impresa per consentire loro di decidere il futuro professionale, per toccare con mano il lavoro, che è sintesi di tradizione e innovazione. La tecnologia oggi permea ogni ambito della produzione, rendendo anacronistiche sia la narrazione romantica dell’artigiano nella bottega di fine ottocento, sia quella sminuente del lavoro autonomo come ultima chance per chi non è riuscito nel percorso scolastico. Il futuro della piccola impresa sono i giovani. Noi per primi stiamo scommettendo su di loro, assumendo under 30 che, con la loro freschezza, ci aiutino a rinnovare il nostro modo di essere associazione.

Viale Oriani, 1

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ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE

Anno XIII • n. 01 FEBBRAIO 2023

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febbraio 2023

Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/1978

Tariffa R.O.C: “Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale in regime libero

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009

Direttore Responsabile Roberta Zoli

Redazione a cura di Confartigianato Forlì

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Il prezzo di abbonamento al periodico è pari a 6 € ed è compreso nella quota associativa. La quota associativa non è divisibile. La dichiarazione viene effettuata ai fini postali. Immagini generiche di Freepik.

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editoriale

Elezioni 2023

Cambiamo assieme

› a cura del presidente Luca Morigi

Nella primavera del 2023 si terranno i rinnovi delle cariche sociali di Confartigianato, un momento chiave per la vita dell’Associazione. Gli imprenditori, che vorranno candidarsi, mettendosi in gioco in prima persona per portare avanti le istanze dell’artigianato e della micro e piccola impresa, devono essere consapevoli dell’importanza del ruolo che andranno a ricoprire, se risulteranno eletti. Sedere nei consigli di categoria, nei comitati zonali o nei massimi organi della rappresentanza dell’associazione, richiede passione, entusiasmo e di essere propositivi, per farsi voce delle necessità di coloro da cui si è ricevuto mandato.

Un patto di fiducia, tra chi ben conosce cosa implica fare impresa nel nostro Paese. Il gruppo dirigente, che guido da quattro anni, ha mostrato grande coesione, uno spirito di servizio e di piena collaborazione che ci ha permesso di far fronte anche ai difficili anni della pandemia nel migliore dei modi, mantenendo sempre lucidità, nonostante la situazione critica. A loro va il ringraziamento mio e quello dell’intera struttura, non solo per quanto realizzato, ma anche per l’esempio mostrato. Chiunque sarà chiamato a succedere loro nei diversi incarichi, non potrà prescindere da quello che è stato fatto in questo mandato, segnato dai lockdown, dalle crisi causate dal Covid e dal conflitto in Ucraina. Mesi di paure, in cui tutti i punti di riferimento sono stati stravolti e durante i quali non abbiamo mai smesso di esserci per i nostri associati.

Gli uffici sono sempre rimasti attivi e i dipendenti presenti nelle sedi, per aiutare gli imprenditori a ottenere i ristori e a orientarsi fra la pletora di divieti assunti per tutelare la salute della collettività. Momenti che hanno rappresentato una sospensione della normalità, bloccando progetti, ridefinendo le priorità di mandato e costringendoci a rimodulare le nostre vite, sperando di tornare a una quotidianità che, oggi, è sicuramente differente. Il 2020 ha costituito uno spartiacque, ma non è venuto meno il nostro impegno per ridare slancio e fiducia alla micro e piccola impresa locale, che, ancora una volta, ha messo in campo le forze migliori, reagendo alle crisi, non da ultima quella energetica e delle materie prime di questi ultimi mesi.

Il nuovo gruppo dirigente che uscirà dalle urne sarà chiamato a traghettare l’associazione in un contesto nuovo, nel quale la tradizione e l’artigianalità coesisteranno con l’intelligenza artificiale e le sue applicazioni, in cui la vetrina digitale acquisirà un ruolo sempre più importante, pur continuando a essere centrali il rapporto umano, la capacità di fare sistema e di creare relazioni. Perché sicuramente il mondo corre veloce e la tecnologia forse di più, ma la pandemia ha reso evidente il nostro bisogno di socialità e di stare assieme per essere più forti.

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Stefano Bonaccini al convegno di Confartigianato Emilia-Romagna

Artigianato, cuore pulsante della regione

“Emilia Romagna punto di riferimento per lo sviluppo economico e sociale?”

è stato il tema al centro del convegno che si è tenuto giovedì 26 gennaio al Savoia Hotel di Bologna a cui ha partecipato anche una delegazione forlivese, guidata dal presidente Luca Morigi. Un dialogo tra il presidente della Regione Stefano Bonaccini, il presidente nazionale di Confartigianato, Marco Granelli, e il presidente regionale di Confartigianato, Davide Servadei, moderato da Agnese Pini direttrice di QN, Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno. Un’occasione per riflettere sui temi caldi dei prossimi mesi: dai costi dell’energia alla mancanza di manodopera, dalla necessità di creare un sistema formativo di qualità, fino al dialogo tra parti sociali e Regione per continuare a garantire ai nostri territori una crescita all’avanguardia in Italia e in Europa. I dati indicano che nel 2023 la crescita a livello nazionale sarà ridotta rispetto a quella degli ultimi anni, anche se in Emilia Romagna potrà essere più robusta proprio per la caratteristica del sistema produttivo regionale, caratterizzato soprattutto da piccole e medie imprese, con manifatture di livello talmente eccellente da essere in grado di competere con i territori più avanzati d’Europa e del mondo. Confartigianato vuole accompagnare questa crescita con tutti gli strumenti necessari, semmai adattandoli anche a quelle che sono le caratteristiche del tessuto produttivo. Fondamentale sarà la ripresa e il rilancio del turismo che già la scorsa estate ha dato segnali importanti, in alcuni casi superiori a quelli pre pandemia. Per non disperdere quanto realizzato è necessario che

si abbassi l’inflazione e i relativi costi delle materie prime e dell’energia che stanno mettendo in difficoltà tante imprese. L’Emilia Romagna è stata la regione con la crescita più elevata, addirittura al primo posto anche sul valore aggiunto industriale a livello europeo, davanti alle regioni tedesche. È indispensabile accompagnare questo percorso con crescenti investimenti in ricerca e innovazione, puntando sulla transizione digitale ed ecologica, per fare correre l’Emilia Romagna ancora una volta più forte del resto d’Italia. Il presidente Bonaccini ha ribadito “il ruolo dell’artigianato e della piccola media impresa è fondamentale, oltre il 90% delle imprese di questa regione hanno queste caratteristiche. L’artigianato esprime capacità e qualità che hanno permesso negli ultimi decenni di costruire moltissime opportunità, non solo di fare impresa ma anche di posti di lavoro. Mi auguro che, come chiede anche Confartigianato, il Governo ascolti la richiesta che arriva dai territori per tagliare il costo del lavoro. Abbiamo bisogno di un beneficio fiscale per le imprese che assumono e investono e, sul fronte occupazionale, di aumentare i redditi che purtroppo in Italia negli ultimi 30 anni sono cresciuti meno che nel resto dell’Europa e superare la precarietà del lavoro. Così come è fondamentale la formazione per creare quelle figure professionali che oggi mancano, ma nello stesso tempo dovremo essere capaci di trattenere e richiamare talenti da altre parti d’Italia e dal mondo. La Regione, a questo proposito, sta predisponendo una legge

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Artigianato, cuore pulsante della regione

apposita.” Il presidente nazionale Marco Granelli ha precisato “per il 2023 come Confartigianato vogliamo porre al centro il tema del lavoro. Crediamo che occorra sviluppare delle politiche attive capaci di creare quelle figure professionali necessarie alla crescita e allo sviluppo delle imprese. Dobbiamo incentivare i giovani perché vengano a rimpinguare le file dell’artigianato, così da dare la possibilità a tanti di potere continuare questa grande tradizione artigiana. E per farlo l’apprendistato è lo strumento più valido, accanto a percorsi formativi continui che sono il vero valore aggiunto. Un altro fronte che ci vedrà impegnati è quello della transizione digitale. Nel 2023 vogliamo mettere ancora di più al centro dell’attenzione l’artigianato 4.0, perché siamo convinti che un artigiano che tiene conto di questa innovazione sarà in grado, anche dai luoghi più disagiati e remoti, di arrivare in ogni parte del mondo. La padronanza e la dimestichezza con queste tecnologie potranno renderci partecipi di questo grande obiettivo che è quello di mantenere questa regione ai primi livelli nazionali ed europei. L’altro grande tema che

affronteremo sarà quello legato all’indipendenza energetica. Dal 1973 paghiamo lo scotto di non avere saputo creare delle infrastrutture adatte. Ora credo che si debba sviluppare una politica energetica che io amo definire di prossimità. Ciascun territorio deve valorizzare le proprie peculiarità: in certi posti si potrà fare del fotovoltaico, penso ai tanti tetti dei nostri laboratori e dei nostri capannoni, in altri si potrà fare ricorso alle biomasse, alla geotermia o al mini idroelettrico. Certo non sono la soluzione totale, ma sembrano cose che possiamo mettere in campo subito e che possono dare un beneficio immediato alle nostre aziende e alle nostre comunità. Tutto questo va accompagnato con un’opera di sburocratizzazione che renda più agevole percorrere queste strade e infine, ma non ultimo, bisogna eliminare l’incidenza degli oneri strutturali sulle bollette.” Per il presidente regionale Servadei “al centro dell’attenzione vi sono i temi del rincaro delle materie prime e dei prezzi dell’energia, ma io vorrei aggiungere un ulteriore elemento che sta creando non pochi problemi ai nostri imprenditori: la mancanza di manodopera. Il

reddito di cittadinanza su questo fronte è un problema, non è pensabile che qualcuno riceva soldi in cambio di nulla. C’è una grossa percentuale di persone che devono continuare a riceverlo, ma ve ne sono molte altre che devono rimettersi in gioco.

C’è una grande turnazione nel mondo del lavoro e questo, per determinate attività, impedisce di creare professionalità tali da garantire la qualità dei prodotti per i quali siamo riconosciuti nel mondo. La formazione è l’aspetto cruciale di tutto questo ragionamento. Con la Regione abbiamo svolto un ottimo lavoro sui bandi, tanto che quello sulla digitalizzazione ha fatto il pienone, a dimostrazione che il nostro mondo non arretra di fronte alla sfida dell’innovazione e della digitalizzazione, ma oggi chiediamo un passo in più. Tutti questi strumenti devono anche essere pensati a misura di piccola e media impresa, troppe volte ci troviamo di fronte a misure che escludono artigiani e piccole attività perché pensati ad hoc per la grande impresa.”

Le conclusioni sono state affidate al segretario regionale Amilcare Renzi “Confartigianato Emilia Romagna ha organizzato questo momento di confronto all’inizio dell’anno per dare il senso della nostra volontà di essere attori in positivo dello sviluppo della regione. Un importante confronto sulle sfide che saremo chiamati ad affrontare nel prossimo futuro. Il nostro è un mondo molto attento, ricco di valori, che ha sempre saputo rimboccarsi le maniche e che ha dimostrato di saper affrontare tutte le sfide con quella passione e determinazione necessarie per vincerle e lo farà anche nel futuro”.

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associazione
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Madonna del Fuoco

Sabato 4 febbraio, dopo gli anni di stop legati alla pandemia, è stata ripresa la tradizione dell’omaggio alla Beata Vergine del Fuoco da parte dei Salinari di Cervia, storicamente esiste, infatti, un particolare culto nei confronti della Patrona di Forlì. In passato i salinari cervesi erano raggruppati proprio nella confraternita della Beata Vergine del Fuoco, specie di corporazione o “arte” medioevale, culto che è arrivato sino ai giorni nostri. Tanto che, la scorsa estate, il vescovo Livio Corazza, accompagnato dal sindaco Gianluca Zattini e dal presidente di Confartigianato Luca Morigi, ha visitato le saline di Cervia per conoscere le fasi della “cavadura”, la caratteristica estrazione del sale, che conferisce all’oro bianco di Cervia le sue peculiarità. A fare gli onori di casa, il sindaco di Cervia Massimo Medri, il vice sindaco Gabriele Armuzzi, Aldo Ferruzzi general manager delle terme di Cervia - Brisighella e Giuseppe Pomicetti, presidente del Parco della Salina di Cervia chiamato a illustrare ai presenti sia le qualità dell’oasi naturalistica e le azioni messe in campo

per tutelarla, sia le attività di promozione del sale dolce di Cervia, per fare conoscere anche all’estero questo prezioso prodotto. Il gemellaggio ha radici antiche e nasce dalla devozione alla Beata Vergine del Fuoco, patrona non solo della città di Forlì, ma anche dei salinari, che nei secoli hanno reso omaggio offrendo in dono il sale e oggetti preziosi, ancora oggi conservati all’interno della Sacrestia della Cappella della Madonna del Fuoco. La tradizione è rimasta solida e sentita e ogni 4 febbraio una delegazione, da Cervia giunge a Forlì per rendere onore alla Beata Vergine. Il presidente Luca Morigi, di origini cervesi, chiarisce “la pandemia aveva sospeso anche questa sentita tradizione, per questo, la scorsa estate, abbiamo pensato di favorire la ripresa dei contatti tra la Curia forlivese e il mondo dei salinari, fatto di fatica, dedizione al lavoro e di valori autentici, tra cui il culto mariano.” Nell’occasione il vescovo Corazza ha manifestato grande interesse nei confronti della lavorazione di un prodotto di punta della promozione del territorio romagnolo, sottolineando che la vicinanza tra i territori di Forlì e Cervia non è solo geografica. Come spiegato dal sindaco Zattini “Cervia è il mare dei forlivesi, per questo l’obiettivo resta una sinergia di intenti per rendere maggiormente sicura la viabilità di collegamento fra le due realtà.”

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Si rinnova il sodalizio coi salinari di Cervia
SANDRA E URBANO FOTOGRAFI

Verso il congresso

Realizzate le assemblee territoriali

Si è concluso il ciclo delle cinque assemblee territoriali, realizzato per illustrare le modalità di candidatura e far conoscere agli imprenditori associati interessati in cosa consista il ruolo del dirigente artigiano. Nel corso degli incontri i presidenti dei diversi comitati zonali hanno affiancato il segretario Mauro Collina e il presidente Luca Morigi, sintetizzando quanto realizzato nei territori nel corso dell’incarico quadriennale. Nonostante gli eventi straordinari vissuti negli ultimi anni e che hanno imposto una ridefinizione degli impegni di mandato l’obiettivo è sempre stato agevolare il lavoro delle imprese che vivono e operano nel comprensorio forlivese. Come evidenziato dal presidente “è stato intensificato il confronto con le amministrazioni comunali, per portare avanti i temi cari a chi anima l’economia locale. Evidenziamo la sensibilità di tutti gli amministratori locali, coi quali abbiamo instaurato un proficuo dialogo, riscontrando una rinnovata attenzione nei confronti della micro e piccola impresa,

il cui ruolo chiave è pienamente riconosciuto. Continuiamo ad auspicare un coordinamento tra comuni, precondizione anche per sostenere la micro e piccola impresa e l’artigianato: una progettazione condivisa, che trascenda l’ambito strettamente comunale.” Come ribadito nel corso delle serate “chi verrà eletto a seguito di questa tornata elettorale deve sapere che sarà chiamato a impegnarsi per ridare forza a un gruppo, per ricominciare a incontrarsi e a favorire il confronto sui temi dell’impresa. Il

comitato zonale dovrà tornare a essere, e probabilmente a diventarlo ancora di più, il luogo in cui gli associati della zona possono confrontarsi, presentare eventuali problemi, creare progetti, iniziative e immaginare soluzioni da condividere con il consiglio direttivo. Il comitato zonale è il primo punto di contatto con gli associati, in cui si raccolgono le esigenze degli imprenditori che operano nell’area di appartenenza. Un punto di riferimento per chi fa impresa nel territorio, per trovare risposte e per portare eventuali problematiche all’attenzione delle istituzioni, scegliendo l’interlocutore più idoneo per arrivare a una conclusione positiva.” Nel concludere gli interventi il presidente ha ribadito “sono stati quattro anni emozionanti, intensi, chi sarà eletto per il prossimo mandato avrà l’opportunità di dare il proprio contributo per favorire il rilancio della nostra economia, che passa sicuramente dalla valorizzazione dei piccoli comuni e delle numerose bellezze paesaggistiche di cui si giova il nostro territorio.”

Lunedì 8 maggio alle ore 19,00 presso la sede di Confartigianato Forlì in Via Oriani 1 Forlì

Per discutere il seguente ordine del giorno:

ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI

L’Assemblea di Confartigianato Servizi Forlì Soc. Coop. è convocata in seduta ordinaria e in prima convocazione lunedì 17 aprile alle ore 6,30 presso la sede di Confartigianato Forlì in Via Oriani 1 e, in caso non venisse raggiunto il numero legale, in seconda convocazione per:

 Bilancio d’esercizio al 31/12/2022 - approvazione;

 Rinnovo cariche sociali;

 Varie ed eventuali.

Il Presidente Alberto Brunelli

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Consulenza fiscale

LE NOVITÀ FISCALI CONTENUTE NELLA

LEGGE DI BILANCIO 2023

Si evidenziano in sintesi le misure fiscali più importanti misure fiscali contenute nella Legge di Bilancio 2023 (legge n. 197/2022):

Regime forfetario

Si innalza a 85.000 euro la soglia di ricavi e compensi che consente di applicare un’imposta forfettaria del 15% sostitutiva di quelle ordinariamente previste.

Tassa piatta incrementale

A determinate condizioni e limitatamente all’anno 2023, per le persone fisiche titolari di reddito d’impresa e/o di lavoro autonomo che non applicano il regime forfettario viene prevista una tassa piatta al 15% da applicare alla parte degli aumenti di reddito calcolata rispetto ai redditi registrati nei tre anni precedenti.

Aliquote IVA

Si applica l’aliquota IVA ridotta al 5%:

 ai servizi di teleriscaldamento, contabilizzati nelle fatture emesse per i consumi stimati o effettivi dei mesi di gennaio, febbraio e marzo dell’anno 2023;

 i prodotti per la protezione dell’igiene intima femminile, i tamponi e gli assorbenti (precedentemente soggetti all’aliquota IVA al 10%), nonché alcuni prodotti per l’infanzia.

Ammortamento imprese commercio al dettaglio

Le imprese che esercitano l’attività del commercio di beni al dettaglio possono dedurre le quote di ammortamento del costo dei fabbricati strumentali per l’esercizio dell’impresa in misura non superiore a quella risultante dall’applicazione al costo degli stessi fabbricati di un coefficiente fissato al 6%.

IVA acquisto immobili a risparmio energetico

È possibile detrarre dall’IRPEF il 50% dell’IVA versata per l’acquisto, entro il 31 dicembre 2023, di immobili residenziali di classe energetica A o B ceduti dalle imprese costruttrici.

La detrazione è pari al 50% dell’imposta dovuta sul corrispettivo ed è ripartita in dieci quote costanti nell’anno in cui sono state sostenute le spese e nei

nove periodi d’imposta successivi ed è consentita anche con riferimento agli acquisti da OICR.

Esenzione IRPEF redditi dominicali e agrari

Si estende all’anno 2023 l’esenzione ai fini IRPEF - già prevista per gli anni dal 2017 al 2022 - dei redditi dominicali e agrari relativi ai terreni dichiarati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola.

Affrancamento utili esteri

I contribuenti che, nell’ambito di attività di impresa, detengono partecipazioni in società ed enti esteri, in particolare ubicati in Stati o territori a regime fiscale privilegiato, possono affrancare o rimpatriare, attraverso il pagamento di un’imposta sostitutiva, gli utili e le riserve di utili non distribuiti alla data del 1° gennaio 2023, come risultanti dal bilancio chiuso nell’esercizio 2021.

Assegnazione beni ai soci

Vengono introdotte alcune agevolazioni fiscali temporanee per le cessioni o assegnazioni di beni immobili e di beni mobili registrati ai soci, da parte delle società - ivi incluse le c.d. società non operative.

In particolare, a queste operazioni si applica un’imposta sostitutiva pari all’8% (10,5% per le società non operative) delle imposte sui redditi e dell’IRAP ed è ridotta l’imposta di registro.

Estromissione beni d’impresa

Le norme sull’estromissione dei beni di imprese individuali - ossia la possibilità di escludere beni immobili strumentali dal patrimonio dell’impresa, assegnandoli all’imprenditore dietro pagamento di un’imposta sostitutiva - sono estese anche alle esclusioni dei beni posseduti alla data del 31 ottobre 2022, poste in essere dal 1° gennaio 2023 al 31 maggio 2023.

Rivalutazione plus/minusvalenze e terreni e partecipazioni

Si prevede la facoltà di assumere, ai fini del computo di plusvalenze e minusvalenze finanziarie, anche riferite a titoli o partecipazioni negoziate in mercati regolamentari, il valore normale di tali titoli al 31 dicembre 2023, in luogo del loro costo o valore di acquisto, dietro il versamento di un’imposta sostitutiva con aliquota al 16%.

Sono inoltre estese alla rideterminazione dei valori di acquisto delle partecipazioni negoziate e non negoziate in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione e dei terreni edificabili e con destinazione agricola - posseduti alla data del 1° gen-

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notiziario tecnico

naio 2023 - le disposizioni in materia di rivalutazione, già previste in passato e più volte prorogate nel tempo, stabilendo anche per tali operazioni un’imposta sostitutiva con aliquota al 14%.

Accise sui tabacchi

Vengono rivisti i criteri utilizzati per il calcolo della quota specifica in misura fissa, nonché di quella ad valorem, che determina l’accisa sui tabacchi lavorati.

Partite IVA apri e chiudi

Si riconosce all’Agenzia delle Entrate la possibilità di effettuare specifiche analisi del rischio anche attraverso l’esibizione di documentazione tramite cui sia possibile la verifica dell’effettivo esercizio dell’attività.

Vengono altresì specificate le modalità con le quali, successivamente al provvedimento di cessazione, la partita IVA può essere nuovamente richiesta nonché il regime sanzionatorio applicabile.

Vendita beni mediante piattaforme digitali

Al fine di apprestare misure di contrasto alle frodi IVA, si impongono obblighi comunicativi, relativi ai dati dei fornitori e delle operazioni effettuate, a carico della piattaforma digitale che facilita la vendita on line ai consumatori finali di determinati beni (quali, ad esempio, telefoni cellulari, console da gioco, tablet PC e laptop), successivamente individuati con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, che siano presenti nel territorio dello Stato.

Responsabilità cessionario e committente per operazioni IVA inesistenti

Si modifica la responsabilità di cessionario o committente nell’ipotesi di cessione di crediti IVA inesistenti, nei casi in cui il cessionario applichi l’inversione contabile per operazioni esenti, non imponibili o comunque non soggette a imposta.

Definizione

agevolata avvisi bonari

È possibile definire con modalità agevolate le somme dovute a seguito del controllo automatizzato (cd. avvisi bonari), relative ai periodi d’imposta in corso al 31 dicembre 2019, al 31 dicembre 2020 e al 31 dicembre 2021, per le quali il termine di pagamento non sia ancora scaduto alla data di entrata in vigore della norma in esame, ovvero i cui avvisi siano stati recapitati successivamente a tale data.

È anche prevista la definizione agevolata delle somme derivanti da controlli automatizzati le cui rateazioni sono in corso all’entrata in vigore della norma in esame, che possono essere definite col pagamento del debito residuo a titolo di imposte e contributi pre-

videnziali, interessi e somme aggiuntive. Anche in tal caso le sanzioni sono dovute nella misura del 3%.

Regolarizzazione irregolarità formali

È possibile sanare le irregolarità, le infrazioni e le inosservanze di obblighi o adempimenti, di natura formale, non rilevanti sulla determinazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi, ai fini dell’IVA e dell’IRAP e sul pagamento di tali tributi, se commesse fino al 31 ottobre 2022, mediante la loro rimozione e il versamento di una somma pari a 200 euro per ciascun periodo d’imposta cui si riferivano le violazioni, eseguito in due rate di pari importo, la prima entro il 31 marzo 2023 e la seconda entro il 31 marzo 2024.

Ravvedimento speciale

In deroga all’ordinaria disciplina del ravvedimento operoso, è possibile regolarizzare le dichiarazioni (validamente presentate) relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e a quelli precedenti, purché le relative violazioni non siano state già contestate alla data del versamento del dovuto (in unica soluzione o alla prima rata) mediante la rimozione dell’irregolarità o dell’omissione e il pagamento dell’imposta, degli interessi e delle sanzioni, queste ultime ridotte a un diciottesimo del minimo edittale irrogabile.

Definizione agevolata atti di accertamento

È possibile definire con modalità agevolate gli atti del procedimento di accertamento adottati dall’Agenzia delle Entrate, purché non impugnati e per i quali non siano decorsi i termini per presentare ricorso, nonché quelli notificati dall’Agenzia delle Entrate entro la data del 31 marzo 2023.

Più in dettaglio sono previste sanzioni ridotte, da 1/3 a 1/18 del minimo previsto dalla legge, per gli accertamenti con adesione relativi a:

 processi verbali di constatazione consegnati entro la data del 31 marzo 2023;

 avvisi di accertamento, rettifica e liquidazione, non impugnati e ancora impugnabili, nonché avvisi notificati entro il 31 marzo 2023.

La stessa riduzione a 1/18 è applicata anche agli atti di accertamento con adesione relativi agli inviti a comparire per l’avvio del procedimento di definizione dell’accertamento.

Le somme dovute possono essere anche dilazionate in un massimo di 20 rate trimestrali di pari importo, con applicazione degli interessi al saggio legale per le rate successive alla prima.

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Definizione agevolata liti tributarie

È possibile definire con modalità agevolate le controversie tributarie pendenti alla data di entrata in vigore della norma, anche in Cassazione e a seguito di rinvio, in cui sono parte l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia delle Dogane, aventi ad oggetto atti impositivi (avvisi di accertamento, provvedimenti di irrogazione delle sanzioni e ogni altro atto di imposizione), mediante il pagamento di un importo pari al valore della controversia.

Conciliazione agevolata liti tributarie

In alternativa alla definizione agevolata delle controversie, è possibile definire - entro il 30 giugno 2023 - con un accordo conciliativo fuori udienza le controversie tributarie pendenti, aventi ad oggetto atti impositivi in cui è parte l’Agenzia delle Entrate.

Si prevede la sottoscrizione di un accordo tra le parti nel quale sono indicate le somme dovute con i termini e le modalità di pagamento.

Regolarizzazione dei versamenti

Si consente di regolarizzare l’omesso o carente versamento di alcune somme riferite a tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate e, in particolare:

 delle rate, successive alla prima, relative alle somme dovute a seguito di accertamento con adesione o di acquiescenza agli avvisi di accertamento, degli avvisi di rettifica e liquidazione, nonché a seguito di reclamo o mediazione;

 degli importi, anche rateali, relativi alle conciliazioni giudiziali.

La regolarizzazione si perfeziona con l’integrale versamento di quanto dovuto entro il 31 marzo 2023, ovvero in un massimo di 20 rate di pari importo, e consente al contribuente di corrispondere la sola imposta senza sanzioni e interessi.

Stralcio dei debiti fino a 1.000 euro

Previsto l’annullamento automatico dei debiti tributari fino a mille euro (comprensivo di capitale, interessi e sanzioni) risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, ancorché ricompresi in precedenti definizioni agevolate relative ai debiti affidati all’agente della riscossione. Per i carichi fino a 1.000 euro affidati agli agenti della riscossione da enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali, l’annullamento automatico opera limitatamente alle somme dovute a titolo di interessi per ritardata iscrizione a ruolo, di sanzioni e di interessi di mora.

Rottamazione delle cartelle

Si ripropone, anche se con alcune novità, la disciplina della definizione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione (rottamazione delle cartelle esattoriali) nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022. Il debitore beneficia dell’abbattimento delle somme affidate all’agente della riscossione a titolo di sanzioni e interessi, nonché degli interessi di mora, delle sanzioni civili e delle somme aggiuntive. La definizione agevolata richiede quindi il versamento delle sole somme:

 dovute a titolo di capitale;

‹‹‹ Segue da pagina 10 Continua

 maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notifica della cartella di pagamento.

Si può effettuare il pagamento in unica soluzione o anche a rate, con un tasso di interesse al 2%.

In caso di rateazione si può effettuare il pagamento in un numero massimo di 18 rate, da corrispondersi con le modalità e nell’ammontare di seguito illustrati:

 la prima e la seconda, ciascuna di importo pari al 10% delle somme complessivamente dovute, scadenti rispettivamente il 31 luglio e il 30 novembre 2023;

 le restanti, di pari ammontare, scadenti il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2024.

Con il versamento della prima o unica rata delle somme dovute si estinguono le procedure esecutive già avviate.

Limiti per la contabilità semplificata

Dal 1° gennaio 2023, le soglie di ricavi da non superare nell’anno per usufruire della contabilità semplificata sono elevate da 400.000 a 500.000 euro per le imprese che esercitano la prestazione di servizi e da 700.000 a 800.000 euro per le imprese aventi a oggetto altre attività.

Pagamenti in contante e mezzi di pagamenti elettronici

Si innalza il valore soglia oltre il quale si applica il divieto al trasferimento di denaro contante, portandolo, a decorrere dal 1° gennaio 2023, da 1.000 a 5.000 euro. Inoltre, viene previsto che le associazioni di categoria maggiormente rappresentative dei soggetti che effettuano l’attività di vendita, e che sono tenuti ad accettare anche pagamenti attraverso carte di pagamento, e quelle dei prestatori e dei gestori di servizi di pagamento, determinano in via convenzionale le modalità dei loro rapporti al fine di garantire oneri proporzionali alle transazioni.

essere impresa febbraio 2023 › 11 notiziario tecnico
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Consulenza del lavoro

LEGGE DI BILANCIO 2023

Novità in materia di lavoro

Dal 1 gennaio 2023 è in vigore la Legge n.197/2022, cd. Legge di Bilancio 2023, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 303 del 29 dicembre 2022.

Di seguito si segnalano le principali novità in materia di lavoro.

Esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti

Articolo 1, comma 281

La norma ha prorogato per il 2023 la riduzione della quota della contribuzione IVS (invalidità, vecchiaia e superstiti) per i lavoratori dipendenti, esclusi i lavoratori domestici, introdotta per il 2022 dalla legge n. 234/2021 (Legge di bilancio 2022).

Tale esonero è confermato nella misura:

 del 2%, a condizione che la retribuzione imponibile non ecceda l’importo mensile di 2.692,00 euro per 13 mensilità;

 del 3%, a condizione che la retribuzione imponibile non ecceda l’importo mensile di 1.923,00 euro per 13 mensilità.

Come per l’anno precedente resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

Esonero contributivo per i percettori del reddito di cittadinanza

Articolo 1, commi da 294 a 296

La norma riconosce ai datori di lavoro privati che, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, assumono percettori di reddito di cittadinanza con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, l’esonero del versamento del 100% dei contributi previdenziali dovuti dal datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL.

L’esonero è riconosciuto anche per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato effettuate nel corso del 2023, mentre è escluso per i rapporti di lavoro domestico.

L’incentivo spetta per un periodo massimo di 12 mesi e nel limite di importo pari ad € 8.000,00 su base an-

nua riparametrato e applicato su base mensile, ed è in alternativa all’esonero previsto dall’articolo 8 del D.L. 04/2019 per l’assunzione dei percettori del reddito di cittadinanza. L’efficacia dell’esonero è subordinata all’autorizzazione della Commissione Europea e circolare Inps esplicativa.

Esonero contributivo giovani under 36

Articolo 1, comma 297

Viene esteso per tutto il 2023 l’esonero del 100% dei contributi a carico del datore di lavoro, per le assunzioni di giovani under 36, nel limite massimo di € 8.000,00 su base annua (il precedente limite era fissato a 6.000,00 euro) per un periodo massimo di 36 mesi. L’esonero è riconosciuto per le nuove assunzioni a tempo indeterminato e le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato effettuate a decorrere dal 1° gennaio 2023 fino al 31 dicembre 2023.

Si fa presente che per i datori di lavoro privati che effettuino assunzioni in una sede o unità produttiva ubicata nelle Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna) il periodo di applicazione dell’esonero viene elevato a 48 mesi. L’efficacia dell’esonero è subordinata all’autorizzazione della Commissione Europea e circolare Inps esplicativa.

Esonero contributivo donne svantaggiate

Articolo 1, comma 298

L’esonero contributivo totale già previsto per il biennio 2021-2022 per l’assunzione di donne cd. “svantaggiate” viene esteso anche per l’anno 2023.

L’incentivo trova applicazione per le assunzioni di donne che si trovano nelle seguenti condizioni:

 donne con almeno 50 anni di età e disoccupate da oltre 12 mesi;

 donne di qualsiasi età, residenti in Regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi;

 donne di qualsiasi età che svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità di genere, con un tasso di disparità uomo-donna che superi di almeno il 25% la disparità media uomo-donna, e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi;

 donne di qualsiasi età, ovunque residenti e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno ventiquattro mesi.

Continua a pagina 13

essere impresa 12 › febbraio 2023
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››› notiziario
tecnico

L’incentivo consiste in un esonero contributivo del 100% dei contributi previdenziali dovuti dal datore di lavoro (con esclusione dei premi e contributi dovuti all’inail), nel limite massimo di € 8.000,00 su base annua e spetta per i seguenti periodi:

 in caso di assunzione a tempo determinato, per massimo 12 mesi;

 in caso di assunzione a tempo indeterminato, per massimo 18 mesi;

 in caso di trasformazione a tempo indeterminato di un tempo determinato agevolato, l’agevolazione spetta fino al raggiungimento del limite massimo di 18 mesi.

L’efficacia dell’esonero è subordinata all’autorizzazione della Commissione Europea e circolare Inps esplicativa.

Lavoro agile per i soggetti fragili

Articolo 1, comma 306/307

Fino al 31 marzo 2023 il datore di lavoro assicura ai lavoratori fragili il diritto a svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione compresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi di lavoro vigenti, senza alcuna decurtazione della retribuzione, e ferma restando l’applicazione delle disposizioni dei relativi contratti collettivi nazionali di lavoro ove più favorevoli.

Il diritto è riconosciuto esclusivamente ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, affetti dalle patologie e condizioni individuate dal decreto del Ministro della Salute del 4 febbraio 2022.

Prestazioni occasionali (ex voucher)

Articolo 1, commi da 342 a 354

La norma interviene sulla disciplina del contratto di prestazione occasionale (disciplinato dall’art. 54 bis del DL n. 50/2017 conv. nella Legge 96/2017) nell’ottica di rendere più flessibile il ricorso a tale forma contrattuale.

Le modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2023 sono le seguenti:

 l’innalzamento da € 5.000 a € 10.000 del limite massimo dei compensi per prestazioni occasionali erogabili complessivamente da ciascun utilizzatore, con riferimento alla totalità dei prestatori.

Rimane fermo il limite di € 5.000 dei compensi complessivi per ciascun prestatore, con riferimento alla totalità degli utilizzatori ed il limite di € 2.500,00 per le prestazioni complessivamente rese da ciascun prestatore in favore del medesimo utilizzatore.

 l’ampliamento della possibilità di utilizzo del contratto di prestazione occasionale consentendolo ad utilizzatori che abbiano alle proprie dipendenze fino a 10 lavoratori subordinati a tempo indeterminato (il precedente limite era 5), senza distinzioni tra i settori produttivi.

 per il settore agricolo viene invece introdotta, per il biennio 2023-2024, una disciplina sperimentale per lo svolgimento di prestazioni di lavoro subordinato occasionale a tempo determinato riferite ad attività stagionali, per la durata massima di 12 mesi e per un massimo di 45 giornate lavorative per ciascun lavoratore.

Congedo parentale

Articolo 1, comma 359

La norma riconosce ai lavoratori dipendenti la possibilità, limitatamente ad uno o a più periodi non superiori ad un mese, ad un aumento dell’ indennità del congedo parentale nella misura dell’80% anziché del 30%. E’ possibile richiedere tale incremento purché:

 il mese sia fruito entro il sesto anno di vita del bambino ovvero entro il sesto anno dall’ingresso in famiglia del minore nel caso di adozione o affidamento;

 i genitori beneficiari abbiano terminato il periodo di congedo di maternità o, in alternativa, di paternità successivamente al 31 dicembre 2022.

L’Inps con circolare n. 4/2023 ha reso noto che istruzioni dettagliate saranno fornite con apposita circolare.

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essere impresa febbraio 2023 › 13
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essere impresa 14 › febbraio 2023

Convegno sul codice della Crisi d’Impresa

Lo scorso 3 novembre nella sede di Confartigianato si è tenuto il partecipato seminario sul Codice della Crisi d’Impresa con la relazione di Simone Brancozzi che, da 35 anni, studia le patologie aziendali, le motivazioni e le cause alla base dei dissesti aziendali, portando la propria esperienza al servizio delle aziende e degli imprenditori col preciso scopo di poter intercettare per tempo potenziali segnali di crisi aziendale, prima che possano sfociare in stati di insolvenza severamente regolamentati dalla nuova normativa in vigore. Durante l’evento il relatore ha illustrato gli aspetti pratici che caratterizzano la nuova normativa. Proprio l’interesse che l’argomento trattato ha suscitato negli imprenditori presenti all’evento, ha reso evidente l’importanza di estendere a tutte le aziende associate l’opportunità di conoscere in modo dettagliato le novità introdotte accompagnandole in un percorso di adeguamento alla normativa stessa.

Per continuare ad approfondire i contenuti della norma Confartigianato di Forlì organizza un evento dedicato agli aspetti giuridici e tecnici di questa nuova norma che prevede l’obbligo, per tutti gli imprenditori, indipendentemente dalla dimensione della propria azienda, di dotare l’attività di un “adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile” capace di intercettare precocemente gli indizi di una possibile crisi aziendale e in particolare quelli legati alla perdita della continuità aziendale.

Giovedì 23 marzo nella sede di viale Oriani 1 a Forlì alle ore 17.30 si terrà il confronto con Luca Giannini avvocato e professore straordinario di Diritto Commerciale alla Link Campus University di Roma. Nel corso dell’incontro, gratuito e riservato agli associati e ai loro collaboratori, saranno sviscerati gli aspetti tecnico-giuridici per comprendere tutte le ripercussioni che il decreto può avere sulla vita di ogni azienda. Il terzo comma dell’art. 3 del decreto legislativo 14/2019 pone l’obbligo in capo agli imprenditori della “tempestiva rilevazione degli indizi di crisi dell’impresa e alla sollecita adozione delle misure più idonee”. In pratica l’imprendi-

tore è chiamato a istituire un sistema di controllo incentrato sulla rilevazione anticipata del rischio di insolvenza. La norma prevede, inoltre, che gli amministratori, qualora non ottemperino a quanto previsto, risponderanno con il proprio patrimonio delle obbligazioni delle società da loro amministrate per l’inosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione dell’integrità del patrimonio sociale come da art. 2476 VI comma. Per il rispetto della nuova normativa le aziende hanno la necessità di dotarsi di un sistema di controllo che sia capace di misurare la continuità aziendale all’interno di un’adeguata struttura “organizzativa, amministrativa e contabile”, ma cosa sottende questa espressione?

Per comprendere se l’azienda ha un “adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile” come richiesto dalla normativa vigente, è possibile compilare il questionario che segue, inviandolo all’indirizzo email l.bandini@confartigianato.fo.it Un consulente di Confartigianato di Forlì valuterà le risposte per offrire all’impresa una consulenza completamente gratuita mirata a rilevare tempestivamente e preventivamente l’eventuale mancanza dei requisiti richiesti, permettendo all’azienda di conformarsi a quanto previsto dalla riforma attraverso un percorso strutturato sulla base delle specifiche esigenze che emergeranno durante la fase consulenziale.

L’ufficio Credito è a completa disposizione per programmare un incontro direttamente in azienda che consenta di approfondire tutti gli aspetti legati alla consulenza sia in merito agli adempimenti richiesti dalla nuova normativa in vigore, sia in merito al rilevamento dei requisiti.

Per chiarimenti, Barbara Pasi telefono 0543.452804340.8063163 email: barbarapasi@confartigianato. fo.it o Gianluigi Bandini telefono 0543.452895340.4594940 email: l.bandini@confartigianato.fo.it

essere impresa febbraio 2023 › 15 credito
Giannini chiarisce adempimenti, responsabilità e procedure
a cura di Gianluigi Bandini

1. Quanti dipendenti ha la tua impresa?

 Fino a 10 dipendenti

 Fino a 50 dipendenti

 Oltre i 50 dipendenti

2. Qual è il volume di affari annuo della tua impresa?

 Meno di 3 milioni di euro

 Da 3 a 15 milioni di euro

 Oltre i 15 milioni di euro

3. Quanto sei preparato sulla normativa e sulle prassi vigenti relative alla riforma della legge sulla crisi d’impresa e in generale sulle tecniche di gestione delle imprese suggerite dall’Economia Aziendale?

 Conosco la normativa ma non la prassi, e poco le tecniche di gestione.

 Conosco la normativa e la prassi, e sono esperto di tecniche di gestione aziendale.

 Non conosco né la normativa, né la prassi, e non conosco gli elementari concetti di economia aziendale.

4. La tua azienda fa almeno una volta all’anno una analisi SWOT: punti di forza, punti di debolezza, minacce, opportunità?  Si

No

5. La tua azienda fa almeno due volte all’anno l’analisi di scenario?  Si

No

6. La tua azienda ha un piano strategico a tre anni?  Si  No

7. L’impresa è in grado di stimare l`andamento gestionale anche ricorrendo ad indicatori chiave gestionali (KPI) che consentano valutazioni rapide e in continuo?

 Si

 No

8. La tua azienda fa incontri periodici con il proprio legale?

 Si  No

9. La tua azienda ha un consulente strategico e/o per il controllo di gestione?

 Si

 No

10 . La tua impresa ha un organigramma?

 Si

 No

 Più o meno SI

11. Nella tua azienda i compiti riguardanti lo svolgimento delle direttive e la gestione dei “Processi” Direzionali, Gestionali ed Operativi sono suddivisi tra Amministratori, Management e Risorse operative aziendali in modo conforme?

 Si

 No

 Più o meno SI

12. Nella tua azienda le decisioni vengono prese dai soggetti che hanno effettivamente mansione e/o potere per poterle assumere?

 Si

 No

 Più o meno SI

essere impresa 16 › febbraio 2023
Continua a pagina 17 ››› credito QUESTIONARIO

‹‹‹ Segue da pagina 16

13. I beni aziendali (immobili, macchinari, merci etc.) hanno idonea copertura assicurativa per il rischio di distruzione e/o danneggiamento?

 Si

 No

 In parte

14. Se dividi il costo annuale della manodopera per il volume di ricavi, che valore percentuale % hai?

 Maggiore di 60%

 Compreso fra 30% e 60%

 Minore di 30%

15. La tua impresa predispone bilanci periodici e budget economico/finanziari?

 Si

 No

 Saltuariamente

16. La tua impresa calcola con sistematicità il margine di contribuzione?  Si  No

 Solo occasionalmente

17. La tua azienda utilizza gestionali ERP verticali?  Si  No

 Usiamo dei fogli excel e dei software ma non collegati fra loro

18. Se dividi il totale dei debiti verso terzi (fornitori, banche, Stato, dipendenti) per il patrimonio netto quale risultato ottieni?

 Minore di 3

 Compreso tra 3 e 5

 Maggiore di 5

19. Per ogni 100 ore retribuite, quante ore di formazione hanno fatto i tuoi dipendenti?

 Più del 5%

 Tra il 3% e il 5%

 Meno del 3%

20. Fatto 100 di volume di ricavi, quanti ricavi provengono dalla vendita di nuovi prodotti?

 Più del 20%

 Meno del 20%

21. La tua azienda rileva almeno due volte all'anno il clima aziendale?

 Si  No

22. La tua azienda rileva la soddisfazione dei clienti?

 Si  No

 In parte

23. Sai determinare, nell'arco dell'anno, il numero di clienti nuovi e il numero di clienti totali?

 Si  No

24. La tua azienda nella gestione dei rapporti con i clienti usa un CMR?

 Si  No

essere impresa febbraio 2023 › 17
credito QUESTIONARIO

Codice della crisi d’impresa

Dal 16 marzo 2019 il Codice della Crisi d’Impresa (D.Lgs. 14/2019) prevede l’obbligo di dotare l’azienda di un “adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile” capace di intercettare precocemente gli indizi di una possibile crisi aziendale e soprattutto quelli legati alla perdita della continuità aziendale.

Inoltre il terzo comma dell’art. 3 del D.Lgs. 14/2019 obbliga gli imprenditori alla “tempestiva rilevazione degli indizi di crisi dell’impresa ed alla sollecita adozione delle misure più idonee”. In pratica l’imprenditore è chiamato ad istituire un adeguato sistema di controllo incentrato sulla rilevazione anticipata del rischio di insolvenza. Lo stesso D. Lgs. 14/2019 prevede che gli amministratori che non avranno dotato l’azienda di un “adeguato assetto organizzativo, contabile ed amministrativo” risponderanno con il proprio patrimonio delle obbligazioni delle società da loro amministrate per l’inosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione dell’integrità del patrimonio sociale come da art. 2476 VI comma.

Per il rispetto della nuova normativa entrata in vigore il 15 luglio 2022, le aziende hanno la necessità di dotarsi di un sistema di controllo che sia capace di misurare la continuità aziendale all’interno di un’adeguata struttura “organizzativa, amministrativa e contabile”. A tal fine si rende necessario analizzare la realtà aziendale non solo sotto un profilo “quantitativo” rilevabile dai dati contabili e di bilancio, ma anche sotto un profilo prettamente “qualitativo” che aiuti l’imprenditore a misurare il reale “stato di salute” della propria azienda.

Con la sentenza n. 188/2021 del Tribunale di Cagliar i giudici hanno fornito degli interessanti spunti di operatività sulla predisposizione degli adeguati assetti che si riportano nel dettaglio.

Per l’assetto organizzativo sono state riscontrate le seguenti inadeguatezze:

 organigramma non aggiornato e difetta dei suoi elementi essenziali;

 assenza di un mansionario;

 inadeguata progettazione della struttura organizzativa e polarizzazione in capo a una o poche risorse umane di informazioni vitali per l’ordinaria gestione dell’impresa (ufficio amministrativo);

 assenza di un sistema di gestione e monitoraggio dei principali rischi aziendali.

Per l’assetto amministrativo le carenze evidenziate sono:

 mancata redazione di un budget di tesoreria;

 mancata redazione di strumenti di natura previsionale;

 mancata redazione di una situazione finanziaria giornaliera;

 assenza di strumenti di reporting;

 mancata redazione di un piano industriale. Infine, per l’assetto contabile, i Giudici hanno rilevato:

 la contabilità generale non consente di rispettare i termini per la formazione del progetto di bilancio e per garantire l’informativa ai sindaci;

 assenza di una procedura formalizzata di gestione e monitoraggio dei crediti da incassare;

 analisi di bilancio unicamente finalizzata alla redazione della relazione sulla gestione;

 mancata redazione del rendiconto finanziario. In particolare nella sentenza, che farà giurisprudenza sul tema, si evidenzia come la mancata adozione degli adeguati assetti organizzativi è più grave in un’impresa in condizioni di equilibrio economico finanziario piuttosto che in un’azienda con una crisi in corso. Per i giudici infatti “la violazione dell’obbligazione”...”è più grave quando la società non si trova in crisi, anche perché”...”ha le risorse anche economiche per predisporre con efficacia le misure organizzative, contabili e amministrative”. La sentenza prosegue dicendo che “gli adeguati assetti sono funzionali proprio ad evitare che l’impresa scivoli inconsapevolmente in una situazione di crisi o di perdita della continuità, consentendo all’organo amministrativo di percepire tempestivamente i segnali che preannunciano la crisi, consentendogli in tal modo di assumere le iniziative opportune”. Proprio per questo è fondamentale uno strumento di early warning basato su parametri quantitativi ma soprattutto qualitativi, ovvero un’allerta precoce per garantire la continuità aziendale, prevedere una possibile crisi aziendale e mettere in atti manovre di correzione.

essere impresa 18 › febbraio 2023 credito
essere impresa febbraio 2023 › 19

Chi ha diritto all’esenzione?

In alternativa, se il canone non dovuto è stato versato mediante la bolletta elettrica, è possibile richiedere il rimborso, dopo aver presentato la dichiarazione sostitutiva che attesta il possesso dei requisiti, utilizzando lo specifico modello - pdf che può essere trasmesso anche on line- indicando la causale 1.

Icittadini che hanno compiuto 75 anni, con un reddito annuo proprio e del coniuge non superiore complessivamente a 8.000 euro e senza conviventi titolari di un reddito proprio (fatta eccezione per collaboratori domestici, colf e badanti), possono presentare una dichiarazione sostitutiva (sezione I dell’apposito modello) con cui attestano il possesso dei requisiti per essere esonerati dal pagamento del canone TV. L’agevolazione compete se nell’abitazione di residenza si possiedono uno o più apparecchi televisivi, mentre non compete nel caso in cui l’apparecchio televisivo sia ubicato in luogo diverso da quello di residenza. L’agevolazione spetta per l’intero anno se il compimento del 75° anno è avvenuto entro il 31 gennaio dell’anno stesso. Se il compimento del 75° anno è avvenuto dal 1° febbraio al 31 luglio dell’anno, l’agevolazione spetta per il secondo semestre. I soggetti che hanno presentato la dichiarazione sostitutiva, se le condizioni di esenzione permangono, possono continuare a beneficiare dell’agevolazione anche nelle annualità successive, senza procedere alla presentazione di nuove dichiarazioni. Se, invece, si perdono i requisiti attestati in una precedente dichiarazione sostitutiva, ad esempio perché si supera il limite di reddito previsto, è necessario presentare la dichiarazione di variazione dei presupposti (sezione II del modello di dichiarazione sostitutiva). I cittadini che hanno pagato il canone TV, pur essendo in possesso dei requisiti previsti dalla legge, possono chiederne il rimborso mediante il modello per la richiesta di rimborso che contiene anche la dichiarazione sostitutiva attestante la sussistenza delle condizioni e dei requisiti che danno diritto all’esenzione.

Si ricorda che la dichiarazione sostitutiva e la richiesta di rimborso possono essere spedite a mezzo del servizio postale in plico raccomandato, senza busta, al seguente indirizzo Agenzia delle entrate- Direzione Provinciale I di Torino- Ufficio Canone TV- Casella postale 22 - 10121 Torino (in tal caso va allegata copia di un valido documento di riconoscimento); oppure essere trasmesse, firmate digitalmente, tramite posta elettronica certificata all’indirizzo cp22.canonetv@postacertificata.rai.it essere consegnate dall’interessato presso un qualsiasi ufficio territoriale dell’Agenzia delle entrate.

Festa Nonni e Nipoti 2023

Nuovo appuntamento con la Festa dei nonni e nipoti, che quest’anno si terrà da domenica 11 al 18 giugno al Nicolaus Club Magna Grecia Resort a Lido di Metaponto, Matera. La formula prevede la possibilità di partecipazione anche dei nipoti con offerte vantaggiose per i quali sarà prevista animazione specifica. La quota di adesione prevista per ciascun socio partecipante è di 480 euro a persona in camera doppia (soci Anap/ancos e coniugi) e 530 euro per i non soci. La quota di partecipazione comprende la sistemazione in camera doppia con trattamento Soft Inclusive e la tessera Club e servizio spiaggia. Le camere disponibili sono 120 e verranno assegnate in ordine di prenotazione, da effettuarsi entro il 30 marzo 2023. Condizioni di favore per i bambini, a seconda della fascia di età.

Per tutte le informazioni e per iscrizioni, contattare Giuseppe Mercatali, coordinatore Anap allo 0543452960.

essere impresa 20 › febbraio 2023 movimenti anap
Canone Rai

Riforma assistenza anziani

Approvato il disegno di legge delega

Il disegno di legge delega approvato dal Governo Meloni ha confermato l’impianto elaborato dalla precedente legislatura, che aveva recepito numerose proposte del Patto per un nuovo Welfare sulla non Autosufficienza. Anap e Confartigianato persone, che fanno parte del Patto, valutano positivamente l’approvazione del disegno di legge delega che si articola lungo due direttrici. Da una parte, c’è la volontà di superare l’attuale frammentazione delle risposte esistenti per costruire un sistema che sia unitario, semplice per anziani e famiglie e riconoscibile per tutta la popolazione: il Sistema Nazionale Assistenza Anziani (SNA). Dall’altra, si vogliono costruire interventi di qualità e capaci di rispondere in modo appropriato

alle eterogenee condizioni degli anziani. Dai servizi domiciliari a quelli residenziali, dai trasferimenti monetari ai sostegni ai caregiver familiari e alle assistenti familiari (“badanti”). La parte del precedente testo specificamente rivolta ai caregiver familiari è stata eliminata, in quanto il Governo dedicherà a questo tema fondamentale una normativa specifica. I caregiver sono un asse portante dell’assistenza: è necessario, quindi, prevedere

Festa Nazionale del Socio 2023

La Festa del Socio, tradizionale appuntamento per gli aderenti all’Anap, quest’anno si svolgerà presso il complesso Serenusa Village a Licata dal 17 al 27 settembre. La manifestazione intitolata “SENIOR 2023” nasce in collaborazione, con ANCoS e con artQuick e oltre al soggiorno marino offrirà tantissimi momenti di confronto e di svago. La quota di adesione prevista per ciascun partecipante è di 799 euro a persona in camera doppia (per soci Anap/ Ancos e coniugi) e per i non soci di 830 euro a persona in camera doppia. La quota di partecipazione comprende il soggiorno in Formula Più con servizio di ristorazione (prima colazione con caffetteria non espressa (da dispenser), pranzo e cena con servizio

tempestivamente azioni organiche e strutturate a loro sostegno, al fine di assicurarne la massima integrazione rispetto alla rete dei servizi erogati.

Anap esprime soddisfazione per questo passaggio, ringraziando il Governo per aver valorizzato l’intenso lavoro di elaborazione compiuto dalla società civile nella precedente legislatura. Come chiarito dai vertici Anap “l’approvazione del DDL è una buona partenza ma siamo solo all’inizio. Ora è necessario che il tema diventi una priorità politica per il Governo e il Parlamento. Solo così, infatti, sarà possibile trovare i fondi necessari per dare sostanza alla riforma. Quella per gli anziani non autosufficienti deve diventare una grande e qualificante riforma della nuova legislatura”.

a buffet e show cooking), acqua microfiltrata e vino alla spina inclusi ai pasti. Spiaggia con un ombrellone e due lettini per camera, desk personalizzato a disposizione nella hall e Tessera Club. Le camere disponibili sono 400 e verranno assegnate in ordine di prenotazione da effettuarsi entro il 30 aprile 2023. Per informazioni e iscrizioni contattare il coordinatore Giuseppe Mercatali allo 0543452960.

essere impresa febbraio 2023 › 21 movimenti anap

I dati dell’imprenditoria femminile

Nel corso dell’assemblea di Donne Impresa, l’ufficio studi di Confartigianato ha illustrato l’andamento dell’imprenditoria in rosa. Come evidenziato dai dati, la ripresa dell’economia è sostenuta soprattutto dal settore costruzioni di cui il 6,4% delle imprese è femminile. Un contributo importante arriva anche dalla ripresa del turismo che mostra una crescita delle presenze trainata da quelle degli stranieri impattando positivamente soprattutto sulle realtà dell’ospitalità e ristorazione che contano 135.062 imprese femminili. Lo scenario economico continua a risentire del clima di incertezza collegato all’invasione dell’Ucraina e della conseguente amplificazione della crisi energetica: a dicembre 2022 l’Italia registrava la più alta inflazione energetica nell’Unione europea, seconda nell’Ocse dietro alla Turchia. Queste dinamiche aumentano il gap di competitività delle imprese italiane soprattutto se piccole, che pagano il più elevato prezzo dell’elettricità e più che doppio rispetto a quello sostenuto da una piccola impresa francese. Dallo scoppio della guerra in Ucraina si è presentata una ulteriore anomalia data dal disaccoppiamento tra prezzo del gasolio e quello della benzina: dallo scoppio del conflitto il prezzo della benzina, al netto delle imposte, è sceso mentre quello del gasolio è salito mantenendosi stabilmente

più alto di quello della benzina. Risultano più colpiti i comparti manifatturieri a maggiore intensità energetica e che contano 29.066 imprese femminili registrate (20,9% del totale imprese energivore). I settori energivori contano 380mila donne addette e, sul lato dell’offerta, 1425 imprese femminili nei settori dell’energia, quelli dei prodotti da raffinazione petrolifera e della fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata. Come sintetizza la presidente di Donne Impresa Forlì Diana Lolli “l’analisi dell’imprenditoria femminile ne tratteggia i punti di forza. L’Italia detiene la leadership nell’Unione europea per numero di imprenditrici e lavoratrici autonome. Sono più di un milione e trecentomila le imprese rosa registrate, il 22,1% del totale di cui 220mila sono imprese artigiane. In particolare, sono 151.952 imprese femminili giovanili, di cui 29.470 artigiane. Importante anche la presenza straniera 155.701 gestite da over 40 e 25.760 quelle giovanili. Rispetto al 2019 sono in lieve crescita sia il totale delle

imprese femminili sia le imprese femminili artigiane. Dato allarmante è che sono 651mila le giovani donne under 35 che non studiano, non sono in percorsi di formazione, non cercano lavoro (Neet) e oltretutto non sono disponibili a lavorare, il 71,2% del corrispondente totale di 914mila giovani, e l’11,1% delle under 35, il sesto valore più alto nell’Unione europea. Il lavoro è uno dei canali privilegiati per aumentare l’integrazione, soprattutto delle donne straniere sono quasi un milione le occupate (949mila), il 10% del totale. La conciliazione tra vita e lavoro rimane difficile; il tasso di occupazione femminile tocca il massimo per le donne senza figli per diminuire in presenza di figli e con l’aumentare del loro numero: l’Italia è ultima fra i 27 paesi dell’Unione per il tasso di occupazione delle donne di 25-49 anni in coppia con figli a carico e la partecipazione delle donne al mondo del lavoro viene messa a dura prova soprattutto in presenza di figli piccoli.”

Continua la presidente “è fondamentale aumentare la diffusione dei servizi per l’infanzia che, in Italia, è inferiore rispetto alla media. Migliorare le condizioni lavorative delle donne aiuta anche a contrastare gli effetti dell’inverno demografico con le nascite di bambini in calo e la popolazione che invecchia.”

Sostenere le donne contribuisce

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essere impresa 22 › febbraio 2023
Basta disparità di trattamento tra lavoro autonomo e dipendente
movimenti Donne Impresa
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Femminile, impresa di valore

La Convention di Donne Impresa

Alla Convention 2023 di Donne Impresa

Confartigianato dal titolo “Femminile, impresa di valore”, svoltasi il 1° febbraio a Roma, le imprenditrici hanno lanciato un messaggio chiaro: serve una svolta culturale per sostenere il lavoro e l’imprenditoria femminile. Un appello che le rappresentanti del Governo e del Parlamento hanno raccolto con l’impegno comune a creare le condizioni per esaltare il talento delle donne e favorirne la partecipazione al mercato del lavoro. “Le imprenditrici e in generale le donne italiane - ha sottolineato la Presidente nazionale di Donne Impresa Daniela Biolatto - devono fare i conti con la carenza di politiche a favore dell’occupazione femminile e con un welfare che non aiuta a conciliare il lavoro con la cura della famiglia. Serve una svolta nelle politiche per il lavoro femminile. Basta con gli interventi-spot: il futuro del nostro Paese dipende anche da quanto e come investiremo, con misure strutturali e stabili,

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per favorire la piena e duratura partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Anche grazie alle risorse del PNRR abbiamo l’occasione imperdibile di creare le condizioni per sostenere e valorizzare finalmente il talento delle donne e la loro capacità di contribuire alla crescita economica e sociale”. La ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Maria Roccella, impossibilitata a intervenire alla Convention per concomitanti impegni in Parlamento, ha inviato alla Convention un messaggio sottolineando “la necessità di politiche attive che agevolino la presenza femminile nel lavoro e nell’imprenditoria. C’è bisogno di rimettere al centro il tema della maternità. Per il mio Ministero e per l’intero Governo questa è una priorità. Ne abbiamo dato prova già in occasione della legge di bilancio, tirando dalla parte della famiglia una coperta resa cortissima dalle contingenze. E ne daremo prova con gli interventi strutturali che intendiamo mettere in campo per promuovere quella

Basta disparità di trattamento tra lavoro autonomo e dipendente

a valorizzare una parte qualificata del capitale umano. Le donne indipendenti sono maggiormente istruite: sono laureate quattro imprenditrici e lavoratrici autonome su dieci, quota quasi doppia rispetto agli uomini. Nonostante la minor presenza delle donne in percorsi scolastici STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), l’Italia è 12° in Ue per la quota di laureate in tali ambiti, superando Germania e Spagna, mentre gli uomini sono al 16° posto.

conciliazione tra lavoro di cura e lavoro extra-domestico che è indispensabile per rilanciare al tempo stesso la natalità e il lavoro femminile. Il mio Ministero può svolgere una importante funzione di stimolo e di raccordo: con gli altri ministeri, con le imprese e le categorie professionali, con il terzo settore, con gli enti locali, per mettere in rete le buone pratiche e fare del “fattore familiare” un criterio preminente nei vari ambiti dell’azione dell’esecutivo. Stiamo predisponendo iniziative per incentivare la conciliazione e rendere la vita più semplice alle donne che vogliono diventare madri senza per questo rinunciare alla propria vocazione professionale. Intendiamo ricostruire quella rete di assistenza, servizi e solidarietà che un tempo era rappresentata da una rete parentale oggi molto sfibrata e può essere rimessa in piedi attraverso il welfare di prossimità, utilizzando anche le potenzialità delle nuove tecnologie. Partecipiamo inoltre con il Dipartimento delle Pari Opportunità all’attuazione della misura del Pnrr dedicata all’imprenditoria femminile, che mette a disposizione 400 milioni di euro. Serve un salto culturale, che restituisca alla maternità il suo valore sociale. Ma questo salto culturale ha bisogno di iniziative molto concrete, ed è la concretezza la cifra che intendiamo imprimere al nostro agire. Una concretezza, è il caso di dirlo, da artigiani”.

essere impresa febbraio 2023 › 23 movimenti Donne Impresa

Tra timori di recessione e debole ottimismo

L’ufficio studi di Confartigianato a inizio febbraio ha presentato una nuova analisi dedicata alla congiuntura economica. Sul 2023 incombono le ombre della stagflazione, un fenomeno in cui coesistono stagnazione economica e alta inflazione. Dalla lettura dei dati emerge una forte frenata per gli investimenti: proprio per questa componente di domanda, nel 2022, l’Italia è stata locomotiva nell’Unione europea. I più recenti indicatori sono però positivi con un calo del PIL meno severo del previsto, rendendo attualmente meno probabile uno scenario di recessione. Per quanto attiene alla stretta monetaria si iniziano ad apprezzare i primi effetti di una riduzione dell’inflazione che a dicembre 2022 resta alta ma beneficia del calo dei prezzi sui beni energetici. Nonostante al momento non ci siano segnali di un’intensa spirale tra prezzi e salari, permane il rischio di una sincronizzazione prociclica con una politica fiscale

prudente. I tassi praticati alle imprese stanno accelerando e solo durante la crisi del debito sovrano si registrò una crescita tendenziale più intensa: c’è il rischio di effetti negativi su investimenti, produttività e transizione green e digitale. La salita dei tassi sui mutui per l’acquisto di abitazioni è un fattore di freno alla filiera immobiliare, il settore driver della ripresa post pandemia. Per quanto riguarda la dinamica dei prestiti alle imprese, continuano a crescere, sostenuti dai servizi, ma in rallentamento per la minor richiesta a fine di investimento e a seguito del più alto livello dei tassi di interesse, sale invece la domanda per finanziare scorte e capitale circolante. Cresce la difficoltà di accesso al credito e continuano a peggiorare le condizioni di offerta. Sulle prospettive per il 2023 incombono alcuni fattori di incertezza: intensità della stretta monetaria, instabilità finanziaria, evoluzione della guerra in Ucraina,

dinamica dei prezzi dell’energia, il rallentamento della Cina e i ritardi nell’attuazione del PNRR. Resta alta l’incertezza delle imprese manifatturiere sull’andamento futuro dei propri affari con un quinto delle imprese esportatrici che registra scarsità di materiali: su quasi una su tre pesa l’influenza negativa di costi e prezzi mentre pare migliorare il problema dei tempi di consegna, complice anche il forte calo dei costi del nolo di container. Lo studio mostra che la produzione manifatturiera registra un calo congiunturale dello 0,5% nel trimestre settembre-novembre 2022, dopo la crescita del primo semestre 2022, trainata da moda, gioielleria, occhialeria e legno, settori con ampia presenza di imprese artigiane. Nel 2022 le esportazioni sono cresciute del 20,5% in valore, ma solo dello 0,3% in volume e ciò grazie al 4,3% dei beni di consumo, a una maggior spinta dai settori a maggior presenza di MPI e dei mercati europei nonché degli USA, terzo partner commerciale del nostro Paese. La produzione delle costruzioni registra un aumento congiunturale dell’1,4% nel trimestre settembre-novembre 2022, continuando la salita iniziata in estate, dopo la frenata in primavera 2022 influenzata dalle modifiche alle normative sui bonus edilizi: tra agli incentivi si segnala che il Superbonus 110% a fine 2022 ha toccato quota 62,5 miliardi di euro ammessi a detrazione.

essere impresa 24 › febbraio 2023
Manifattura in affanno, resistono le imprese artigiane
categorie e mercato

categorie e mercato

Scuola distante dalle imprese

Demografia e mercato del lavoro

demografica si riflettono infatti sul sistema delle imprese con il calo della forza lavoro e la difficoltà nel reperire giovani qualificati ai quali trasmettere il sapere artigiano.

La crisi demografica è uno dei temi chiave per il futuro dell’economia italiana. Come sintetizzato in un recente intervento dal presidente nazionale di Confartigianato Marco Granelli “il progressivo invecchiamento della popolazione unito alla costante denatalità rappresentano un fenomeno che vede il nostro Paese con la popolazione meno giovane in tutta l’Unione europea. Di questo passo si arriva a minare la stabilità economica e sociale dell’Italia e la capacità di competere alla pari con gli altri Paesi, non solo occidentali.” Le conseguenze della crisi

Confartigianato ha ripetutamente espresso preoccupazione per questa tendenza che rischia di compromettere l’eccellenza manifatturiera espressa dagli artigiani e dalle piccole imprese italiane e di farci scivolare verso produzioni a minore valore aggiunto. L’assenza di vero dialogo tra scuola e mondo del lavoro aggrava ulteriormente la situazione, lo scollamento tra queste due realtà fa sì che i giovani non abbiano le competenze richieste dalle imprese. Evidenze che inevitabilmente si riverberano sul mercato del lavoro. Eppure, nonostante l’incertezza del momento, cresce la domanda di lavoro stabile e 2 occupati permanenti su 3 sono richiesti dalle micro imprese, soprattutto le realtà che operano nel comparto edile si confermano driver del recupero post-pandemia. Le previsioni sulle entrate di lavoratori nelle imprese crescono nel I trimestre 2023 trainate da manifatturiero e costruzioni. Resta il paradosso, frutto del pesante gap formativo fra domanda e offerta, di rilevare che sono difficili da reperire il 45,6% delle entrate previste a gennaio 2023, quota che sale a 55,8% per gli operai specializzati e conduttori impianti.

essere impresa febbraio 2023 › 25

categorie e mercato

Vero made in Italy

Difendere la tradizione della produzione italiana, che segue logiche di eccellenza, in quanto parte integrante dell’identità identità culturale del nostro Paese. La produzione italiana non è soltanto un prodotto bello e fatto bene, con l’impiego di materie qualitativamente superiori, è un ecosistema da valorizzare e salvaguardare mettendolo al centro della strategia complessiva di rilancio del Paese, con un approccio coordinato delle politiche economiche. Sono alcuni dei passaggi dell’intervento dei rappresentanti di Confartigianato recentemente intervenuti all’audizione nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul Made in Italy alla Commissione Atti-

vità Produttive della Camera. La produzione italiana si identifica con la storia, la cultura, l’economia espressa da tutto il Paese. Ne sono protagonisti 4,4 milioni di artigiani e di piccole imprese, con 10,9 milioni di addetti, senza i quali l’Italia non potrebbe essere il secondo maggior Paese manifatturiero in Europa e leader globale nei settori di eccellenza (agroalimentare, moda, legno-arredo e meccanica). Confartigianato, forte di questi risultati. chiede che il patrimonio di imprese e di occupazione, che esprime innovazione, sostenibilità, presidio sociale delle comunità territoriali, venga sostenuto con misure strutturali finalizzate a difendere la qualità e l’autenticità della produzione italiana, a promuoverla sui mercati interno ed estero e a difenderla dalle contraffazioni. Confartigianato ha apprezzato la costituzione del Fondo Made in Italy quale contenitore di programmi e progetti da finanziare con risorse adeguate e del Fondo per la sovranità alimentare da ampliare al settore delle aziende manifatturiere della trasformazione agroalimentare, soprattutto in una logica di prossimità e di Km 0. Per accompagnare le piccole imprese sui mercati esteri, è necessario concentrare le risorse su interventi continuativi e strutturali a misura di micro e

essere impresa 26 › febbraio 2023
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Confartigianato in pressing per tutelarlo
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Codice appalti

Confartigianato e le altre associazioni dell’artigianato, in audizione alla Camera, hanno chiesto regole chiare e di facili applicazione per la riforma del Codice degli appalti. Per le associazioni di categoria pur essendo condivisibili i principi sono necessarie alcune correzioni al decreto legislativo all’esame del Parlamento, per garantire un’effettiva e concreta apertura del mercato degli appalti pubblici alle micro e piccole imprese. In dettaglio, le organizzazioni hanno rilevato l’esigenza di intervenire su alcuni meccanismi e disposizioni del nuovo codice al fine di favorire la partecipazione delle piccole imprese: suddivisione in lotti, regole sul subappalto e consorzi di imprese artigiane. È necessario introdurre vincoli nei confronti delle stazioni appaltanti per assicurare la suddivisione degli appalti in lotti funzionali e prestazionali e valorizzare la prossimità delle imprese. Si ritiene,

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Confartigianato in pressing per tutelarlo

piccole imprese alle quali va riservato almeno il 50% degli stanziamenti. Tra questi vanno potenziati e resi strutturali strumenti che si sono già rivelati efficaci come il voucher Digital Temporary Export Manager e il bonus export digitale. Il made in Italy deve essere sostenuto con misure di medio lungo periodo per promuovere l’innovazione delle imprese e difendere la qualificazione dei prodotti, potenziando il “Sistema Italiano per la Qualità” e con l’adozione di un “marchio 100 per cento Italia” per la corretta informazione del consumatore sull’origine e la tracciabilità delle nostre produzioni. Altrettanto importante la lotta alla contraffazione, sia con la repressione degli illeciti sia con azioni di orientamento e educazione dei consumatori, a cominciare da iniziative formative nei confronti dei giovani. Il tema era stato posto all’attenzione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durante la convention nazionale di Confartigianato di novembre, trovando grande attenzione da parte della premier, che ha ribadito l’impegno del suo Governo nella lotta ai falsi e alla concorrenza sleale.

inoltre, opportuno reintrodurre limiti al ricorso al subappalto, almeno nell’ambito del sotto-soglia, con particolare riferimento agli appalti di minor valore, poiché obbligano l’impresa appaltatrice ad avere al proprio interno le risorse necessarie. Da qui la necessità di modificare la norma sui consorzi. In particolare i consorzi di imprese artigiane non possono essere assimilati ai consorzi stabili. Apprezzabile la proposta di revisione e semplificazione del sistema di qualificazione degli operatori economici ma contrarietà all’estensione dell’attestazione SOA anche ai settori forniture e servizi.

In termini generali viene riconosciuto lo sforzo di razionalizzazione e semplificazione della normativa ma si ritiene necessario, prima dell’entrata in vigore del testo, un momento di confronto con le Stazioni appaltanti e gli operatori del mercato, mancato del tutto nella fase di redazione.

Le novità, anche formali, contenute nel Codice avranno, inoltre, bisogno di un tempo congruo per essere assimilate da tutti gli attori interessati. Per gli operatori economici e, ancor di più, per il personale delle Stazioni Appaltanti, sarà necessario prevedere un periodo in cui formare adeguatamente il personale e contenere gli effetti dello shock normativo che potrebbe derivare da una repentina entrata in vigore della nuova disciplina.

Tenuto conto della necessità di non rallentare l’attuazione degli investimenti del PNRR, per le associazioni sarebbe auspicabile che le disposizioni del nuovo codice entrassero in vigore non prima di fine 2023.

essere impresa febbraio 2023 › 27
categorie e mercato
Confartigianato chiede regole chiare

Confartigianato Auto-Bus Operator e Trasporti lanciano l’allarme

Le imprese del trasporto persone, già pesantemente colpite dai provvedimenti di restrizione della mobilità nel periodo pandemico, si trovano in queste ultime settimane a fronteggiare numerose difficoltà legate all’impennata dei prezzi alla pompa del gasolio per autotrazione che si collocano pericolosamente anche oltre i 2 euro al litro. Per Confartigianato Auto-Bus Operator il mancato rinnovo del taglio delle accise sta determinando una situazione insostenibile e considerando che la quasi totalità dei mezzi utilizza il gasolio come carburante, gli aumenti stanno creando un forte appesantimento dei costi di gestione delle imprese, che potrebbero diventare insostenibili se non interverranno provvedimenti di calmierazione del prezzo come avvenuto nel caso del trasporto merci. Da diverso tempo la categoria chiede di poter usufruire del recupero dell’accisa sul gasolio che aiuterebbe sicuramente il comparto. Confartigianato Trasporti, al contempo, ha richiamato l’attenzione sugli aspetti cruciali per gli autotrasportatori e ha sollecitato interventi per risolvere la questione dei transiti al Brennero e per ammodernare le infrastrutture viarie del Paese. In tema di rincari dei carburanti, Confartigianato sottolinea l’importanza dello stanziamento di 200 milioni dedicato alle imprese che operano in conto terzi. Una misura che va difesa per salvaguardare le

esigenze dei nostri autotrasportatori i quali chiedono anche il rafforzamento delle regole per garantire il rispetto dei tempi di pagamento da parte della committenza. Sul fronte della transizione green, Confartigianato Trasporti ribadisce l’impegno per il rinnovamento del parco veicolare. Ora servono risorse, con un fondo di almeno 250 milioni di euro, per consentire la dismissione dei vecchi camion e l’acquisto di mezzi ecologici. Confartigianato Trasporti ha infine auspicato un confronto intenso con il Ministero anche per affrontare il tema della carenza di personale e della formazione degli autisti.

Contenimento emissioni CO2 Guidare le imprese

Per raggiungere quanto previsto dalla nuova proposta della Commissione europea sugli obiettivi per le emissioni di CO2 per i nuovi veicoli pesanti, l’UETR chiede la creazione di un ambiente normativo e operativo praticabile, garantendo il mix energetico e la neutralità tecnologica europea. Il sostegno finanziario e le misure di accompagnamento alle

essere impresa 28 › febbraio 2023
categorie e mercato GROUP Continua a pagina 29 ›››
Più attenzione ai trasporti

Trasporti: interessante confronto

Collaborazione Italia Germania obiettivo possibile

A fine gennaio si è tenuto l’incontro bilaterale tra il vicepresidente del Consiglio e ministro Matteo Salvini e il ministro federale delle Infrastrutture, i Trasporti e gli Affari digitali della Germania Volker Wissing a cui ha partecipato il Presidente di Confartigianato Trasporti e Unatras Amedeo Genedani

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Guidare le imprese

imprese, sia in termini di veicoli sia di prodotti energetici, saranno fondamentali. Un quadro europeo comune, che includa linee guida per gli Stati membri e aiuti di Stato per agevolazioni fiscali, riduzione dei costi di produzione e incentivi all’acquisto, può creare un ambiente favorevole. La nuova proposta richiede di garantire al più presto il pieno sviluppo nell’Unione di una rete di infrastrutture per i combustibili alternativi a un costo accessibile per i piccoli trasportatori. Insieme agli obiettivi e ai requisiti per i punti di ricarica nello sviluppo della rete transeuropea di trasporto (TEN-T), occorrono incentivi per gli investimenti in stazioni di ricarica private nei centri logistici e nei magazzini.

in rappresentanza del comparto dell’autotrasporto merci italiano. Con l’obiettivo di avviare un dialogo strutturato con Berlino, su come gestire l’impatto della doppia transizione “verde” e “digitale” nel settore dei trasporti, nel corso del confronto, i Ministri hanno confermato l’attenzione e la necessità di uno stretto coordinamento tra Roma e Berlino. Confartigianato ha apprezzato impegno dei ministri Salvini e Wissing, sui temi di vitale importanza per il settore, l’auspicio è che questi contatti siano preludio di una proficua collaborazione tra Italia e Germania, affinché si mettano in campo azioni e obiettivi credibili per raggiungere una transizione ecologica graduale, di neutralità tecnologica e ci si adoperi congiuntamente per risolvere una volta e per tutte la grave e annosa questione della libera circolazione delle merci attraverso il Brennero. Se necessario attuando anche iniziative di reciprocità nei confronti di chi si ostina a ostacolare i nostri trasportatori e i nostri traffici economici.

Consultabili sul sito dell’Associazione www.confartigianato.fo.it le tariffe 2023 per il soccorso stradale e la custodia dei veicoli, elaborate dalla Commissione presieduta dal Delegato per la materia Ruggero Scagnetti, in funzione degli indici ISTAT e delle dinamiche del mercato.

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essere impresa febbraio 2023 › 29
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categorie e mercato

Crisi energetica

Costi intollerabili per le imprese

Il presidente nazionale di Confartigianato Marco Granelli ha evidenziato come uno dei nodi chiave della politica energetica la necessità di contenere i costi di approvvigionamento della materia, in primis gli squilibri del prelievo fiscale che penalizzano le piccole imprese. Le riforme da adottare sono urgenti, dato che la crisi energetica manifesta pesanti effetti recessivi sul sistema delle micro e piccole imprese italiane.

Secondo le analisi dell’ufficio studi confederale nel 2022 il costo dell’elettricità per le piccole imprese è aumentato di 18 miliardi di euro rispetto all’anno precedente mentre il costo del gas è cresciuto di 5,9 miliardi di euro. Nel complesso il caro-bollette incide sui piccoli imprenditori per 23,9 miliardi di euro, con un incremento che pesa per il 6,1% del valore aggiunto creato dalle imprese fino a 49 addetti. Un’escalation non omogenea dei costi dell’energia amplia, inoltre, il gap di competitività delle imprese italiane. La verifica dei dati rilevati dalla Commissione europea sui mercati energetici, evidenzia che, nel terzo trimestre 2022, il prezzo dell’elettricità pagato da una piccola impresa italiana è il più elevato tra i paesi dell’Unione europea, risultando superiore del 44,6% alla media, del 58% superiore a quello di una impresa spagnola e più che doppio (+105,8%) rispetto a quello pagato da una piccola

impresa francese. Lo stress sui costi e il divario di competitività per le imprese italiane potrebbe peggiorare in un contesto in cui, a dicembre 2022 in Italia, i prezzi al consumo dell’energia, sono cresciuti del 65,1% (con un lieve rallentamento rispetto al 68,1% a novembre) a fronte del 25,7% dell’Eurozona, dove sono in forte discesa (era 34,9% di novembre), mentre l’inflazione energetica negli Stati Uniti si ferma al 7,3%. Nel confronto europeo l’Italia è al primo posto sia per tasso di inflazione energetica sia per quello di crescita del prezzo dell’energia elettrica. Quest’ ultimo, sempre a dicembre 2022, si colloca al 165,4% (in decelerazione rispetto al +174,8% di novembre e al +199% di ottobre), a fronte del +32,3% della media Ue, del +27% della Germania e del +7,3% della Francia. Il prezzo del gas europeo, già instradato in un sentiero di crescita dall’anno precedente, nel 2022 deraglia, raggiungendo il picco ad agosto, per poi scendere nei mesi successivi a seguito di una pluralità di elementi: dalle temperature miti in autunno, all’avvenuto riempimento degli stoccaggi sino al forte calo della domanda di gas da parte delle imprese manifatturiere: nel trimestre settembre-novembre 2022 i consumi dell’industria scendono del 22,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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essere impresa 30 › febbraio 2023

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