Trentino Industriale aprile-maggio 2020

Page 9

editoriale

07

La sicurezza riparte dal lavoro Le prime parole della nostra Costituzione sono “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Cosa accade, se il lavoro è vietato per Decreto? In queste settimane, ci si è interrogati sulla liceità di misure che toccano i nostri diritti fondamentali, come la libertà individuale e la tutela della privacy. Non si è usato lo stesso senso di responsabilità e di giustizia nel dibattito sulla gestione dell’emergenza economica, polarizzato su due posizioni antitetiche: quella di quanti chiedevano che, con le dovute misure di sicurezza, si potessero continuare le attività produttive e quella di quanti chiedevano indiscriminatamente uno stop generale. Grazie al cielo, per tutti noi è evidente che la salute è un diritto che in alcun modo può essere messo in discussione. Ovviamente, per mantenere il nostro sistema sanitario a carattere universale è necessario produrre reddito, perché è la tassazione del reddito a sostenerlo. Abbiamo potuto constatare come disporre di una sanità efficiente possa diventare improvvisamente un elemento chiave per tutti noi, già noto ai malati oncologici, ai cardiopatici e a tante altre categorie di persone che con l’arrivo di questa emergenza sembrano sparite dai radar della comunicazione. Questa pandemia ha colto di sorpresa anche la scienza, che non ha saputo parlare a una voce: abbiamo letto tutto e il contrario di tutto. Una certezza: che il distanziamento sociale e l’utilizzo di adeguati dispositivi di protezione individuale potevano mitigare il rischio. La richiesta del rischio zero è semplicemente risibile. Abbiamo lasciato che si affrontasse il tema del lavoro con una domanda ingannevole: è ragionevole mettere a repentaglio la salute, se non addirittura la vita, di una maggioranza di persone, in nome del profitto di pochi? La risposta è no, certo che no. È l’inganno di una domanda così formulata, ad avere scatenato la rabbia e la satira, ad averci divisi quando avremmo dovuto restare uniti. “Annebbiato dal dio denaro” chi chiede di lavorare: non è facile sentir dire queste parole a un Ministro della Repubblica. Non mi curo del politicamente corretto e dico: non siamo stati bravi a spiegare che se la produzione industriale cala del 50%, di certo l’occupazione non può crescere. Non mi curo di chi ci deride perché riteniamo che la creazione di valore passi attraverso il lavoro organizzato, attraverso l’impresa. Avremmo dovuto chiederci come agire, nel comune interesse di preservare salute e lavoro. Lavoro, che torno a rammentare, essere il primo dei principi fondamentali sul quale si costruisce l’identità del nostro paese. Questa era la domanda che avrebbero dovuto farsi tutti coloro che hanno la responsabilità di realizzare il primo articolo della Costituzione: gli autori delle politiche; le parti sociali; tutti quanti noi, ai quale appartiene la sovranità di questo nostro Paese. Oggi, io voglio dire che non è tardi per iniziare a fidarsi gli uni degli altri. Stiamo vivendo una caduta senza precedenti, ma insieme possiamo impostare una strategia per rialzarci, per il futuro dei nostri figli e del nostro territorio. La ripresa non è un processo fisiologico, non è il naturale epilogo di uno stallo. La ripresa si fa con l’impegno, il lavoro e con gli investimenti, pubblici e privati, si fa con idee nuove e con nuovi business, all’insegna della sostenibilità e della responsabilità. Per una “nuova normalità” che valga la pena di essere vissuta. Fausto Manzana Presidente di Confindustria Trento

TRENTINOINDUSTRIALE.COM | APR-MAG 2020


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.