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POMEZIA-NOTIZIE

Febbraio 2022

più armonioso l’insieme. È quanto si ricava da poesie quali All’improvviso o I ricordi del passato. Leggiamo dalla prima: «All’improvviso / si apre la porta / e una luce, /come un lampo nella notte, / spalanca i tuoi occhi». E dalla seconda: «I ricordi del passato / ti sfuggono. / I contorni della mente / sono sfocati. / Le linee del tempo distorte». Un libro vario, dunque questo nuovo di Manuela Mazzola, che sa toccare molte corde dell’animo umano e parlare agli altri con sommessa voce. Certo, un libro da non dimenticare. Liliana Porro Andriuoli

D. Defelice: Il microfono (1960)

NOTIZIE “POLIFONIA. I LINGUAGGI DEL FEMMINILE”, MOSTRA D’ARTE CONTEMPORANEA di ALBA FOLCIO In occasione della Giornata contro la violenza sulle donne che si celebra ogni anno il 25 novembre il Comune di Lecco, in collaborazione con il Sistema Museale Urbano Lecchese, ha ospitato presso le Scuderie di Villa Manzoni dal 21 al 28 novembre la mostra dell’artista Alba Folcio dal titolo “POLIFONIA. I LINGUAGGI DEL FEMMINILE”, inserita tra gli eventi collegati con il “bosco diffuso di Lecco”, promosso e organizzato dallo stesso Comune con lo scopo di indurre una riflessione trasversale sulla sostenibilità, nella sua accezione più ampia, come ha spiegato l’Assessore all’Ambiente Renata Zuffi,

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anche insegnante di “Arte e Territorio” all’Istituto “Giuseppe Parini” di Lecco: “Quando si parla di sostenibilità è doveroso non tralasciare la dimensione sociale. Questa installazione è realizzata per ricordare, con il linguaggio simbolico ed espressivo dell’arte, la Giornata contro la violenza sulle donne. L’intento è promuovere una riflessione sui linguaggi del femminile che leghi il rispetto della persona e la cura per ogni forma di vita e diversità”. La mostra constava di due installazioni, “FARSI IN 7” e “POLIFONIA”, create in tempi diversi, accomunate però dal filo che unisce le espressioni femminili. “FARSI IN 7”, nome ricavato dalle espressioni “farsi in quattro” e “sudare sette camicie”, è nata durante la pandemia e rimanda al dato di fatto che un tempo svuotato da impegni esterni può diventare opportunità di vicinanza al proprio mondo interiore. Composta da sette camicie bianche usate, simbolo maschile, decorate da ornamenti che rappresentano invece i talenti delle donne, stanno a dimostrare che solo la fusione di questi due opposti elementi permette uno stare nel mondo in modo creativo. I nomi attribuiti alle camicie rimandano alle qualità che caratterizzano l’orizzonte femminile: “ARMATE DI SILENZIO”, “TESSITRICI DELL’INVISIBILE”, “ACROBATE DEL QUOTIDIANO” “SCIENZIATE DELLA PASSIONE”, “SPELEOLOGHE DELL’


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