L'Industria della Gomma 4/2023

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MATERIALI SOSTENIBILI

GOMMA PER AUTOMOTIVE

INCHIESTA MATERIE PRIME

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA

MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • Aprile 2023

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Gianpaolo Brembati, Giuseppe Cantalupo, Enzo Cardone, Eugenio Faiella, Beatrice Garlanda, Maria Francesca Guardamagna, Gabriella Oldani, Maurizio Toma

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Abbiamo letto

ANNO 66 - APRILE

10 RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA

Mondogomma

16 LA CELLULOSA COME CARICA GREEN

PER UNA TECNOLOGIA SOSTENIBILE DELLA GOMMA

La continua ricerca di cariche green naturali, non derivate dal petrolio, è una sfida accattivante nella moderna ricerca sulla gomma: la cellulosa, sia microcristallina che nanocristallina, è in grado di migliorare le proprietà meccaniche e termiche delle mescole, soprattutto di gomma naturale. Una ricerca pubblicata su Science Direct verifica i progressi raggiunti dalle mescole di gomma caricate con cellulosa

22 AUTORUBBER: IL NUOVO FASCICOLO DEDICATO

ALLA GOMMA PER L’AUTOMOTIVE

La via che porta all’elettrico nell’automotive è in buona parte tracciata, ma una neutralità tecnologica che comprenda tutte le opportunità tecniche per raggiungere l’obiettivo è assolutamente auspicabile. Il nuovo Autorubber, che verrà pubblicato il prossimo settembre, si propone di scattare una fotografia quanto più attinente alla realtà e alla attualità di questo settore, senza pregiudizi o posizioni ideologiche e preconcette

24 MATERIE PRIME: UN TRANQUILLO TRIENNIO DI PAURA

Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione

Registro Operatori della Comunicazione n. 06090

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Srl - Viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano (o ai riferimenti sotto trascritti), luogo della custodia della banca dati medesima.

L’Industria della Gomma una rivista edita da:

Edifis S.r.l.

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE

Prima di leggere le risposte che abbiamo raccolto nella nostra inchiesta sulle materie prime, ripercorriamo le vicissitudini che si sono susseguite negli ultimi tre anni, tra scenari impensabili e imprevedibili e un futuro quanto mai incerto

FOCUS MATERIE PRIME

29 È TEMPO DI CAMBIARE PASSO

Le aziende che distribuiscono materie prime si trovano da tre anni ad affrontare una situazione economica e geopolitica estremamente complessa, con troppe variabili in gioco e mancanza di sicurezze. Tuttavia, oggi, non è tanto la carenza di materie prime e prodotti di per sé a preoccupare, quanto l’incapacità, a livello Europeo, di affrontare e gestire le situazioni di emergenza. Serve, inoltre, una serie riflessione critica su globalizzazione e delocalizzazione e una strategia di lungo periodo, fondata su concetti come riutilizzo delle materie prime, impiego di tecnologie all’avanguardia e nuovo design dei prodotti finiti.

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2 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023
SOMMARIO

MENSILE

Normative

42 VERSO UN NUOVO REGOLAMENTO EUROPEO SU IMBALLAGGI E RIFIUTI DI IMBALLAGGIO

Il nuovo regolamento, che desta preoccupazioni in Italia, persegue tre obiettivi: prevenire la produzione di rifiuti di imballaggio, promuovere il riciclaggio di alta qualità in modo sostenibile entro il 2030 e ridurre il fabbisogno di materie prime “primarie”. In questo numero ci occupiamo delle disposizioni generali e dei requisiti di sostenibilità. Nel numero di maggio approfondiremo gli altri aspetti

50 IDEE, DIRITTI DI PRIVATIVA E PATENT BOX

Le forme in cui un’idea può essere realizzata, e quindi tutelata, sono svariate, dal diritto d’autore ai brevetti, fino alla tutela del marchio, ma ha un costo in termini di risorse materiali e finanziarie. La Legge di Bilancio 2022 ha riformato il Patent Box e merita un approfondimento, per la sua capacità di limitare (pur indirettamente) i costi delle idee innovative

Dalle aziende

52 PROCESSI ALTAMENTE AUTOMATIZZATI

La nuova Desma 968.160/50/x Rotary Compact con sistema di rotazione integrato per quattro stampi è la base ideale per l'automazione di processo altamente efficiente di prodotti ad alto volume, con un tempo di ciclo notevolmente ridotto

55 IL TACCUINO

u Amaplast: un settore in salute, alle prese col regolamento imballaggi

u Un dispositivo salva motociclisti in gomma riciclata

u Nuovo pneumatico CrossContact Extreme E Continental

u KCM entra nel gruppo Colmec

u Martin Schürmann lascia la direzione di Desma

64 GLI INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO

RESILIENTI
66 - APRILE SOMMARIO
DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI
ANNO
42 4 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023 24 29 22 News

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6 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023
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8 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023 srl RUBBER CLUB GLI SPONSOR
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Rassegna della stampa tecnica estera

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C. Yingying, Y. Benyi, X. Cheng, Giti Tire Research and Development Center, Uniontown, Ohio (USA)RUBBER&TIRE, settembre 2022, pag. 14-20

Gli elastomeri termoplastici (TPE) sono sistemi a due fasi, una elastica e una termoplastica, e colmano così il divario fra i due gruppi di materiali, con un struttura che combina le proprietà funzionali degli elastomeri con le proprietà di lavorazione dei termoplastici. I più brevi tempi di processo connessi li rendono allettanti per l’utilizzo in applicazioni degli elastomeri convenzionali: con le loro due categorie di copolimeri a blocchi e miscele polimeriche, simili tra loro per caratteristiche meccaniche, i TPE sono considerati fra i più innovativi materiali polimerici e registrano una crescita annua del 7%.

Per applicazioni nell’ambito delle guarnizioni di tenuta, i TPE, con un comportamento iniziale quasi statico, manifestano un rilassamento di sforzo sotto deformazione statica particolarmente importante per dimensionare i componenti. Il loro comportamento meccanico è largamente influenzato dallo stato di sollecitazione

e dalla temperatura, con un’anisotropia localmente variabile, derivante dalla lavorazione, per la diversa morfologia di fase dei componenti elastomerici e termoplastici in funzione delle condizioni di flusso.

In funzione di questa anisotropia occorre prendere in considerazione molto attentamente le condizioni di processo durante la modellazione, sviluppando una combinazione fra processo e simulazione strutturale.

L’obiettivo di questo percorso di ricerca di due anni è quello di identificare modelli idonei di materiale sulla base di ricerche meccaniche, estendendole a considerare anisotropia, temperatura e stato di sollecitazione. Inoltre viene sviluppato un metodo integrativo di simulazione, da utilizzare per mappare l’anisotropia locale indotta dal processo nel componente.

Lo studio si basa su indagini sperimentali del comportamento di materiale TPE su termoplastico vulcanizzato TPV di durezza 50 Shore A, partendo dalla preparazione dei campioni e dalla procedura sperimentale. Successivamente viene effettuata la caratterizzazione del comportamento quasi-statico del materiale e del comportamento di rilassamento, per affrontare poi la casistica della simulazione sulla base della modellazione dei comportamenti quasi-statici e di rilassamento rispetto a temperatura e stato di sollecitazione, fino ad arrivare al metodo integra-

tivo di simulazione, i cui risultati vengono confrontati con i dati sperimentali per la convalida della modellazione. Il modello di materiale sviluppato nello studio costituisce una possibilità per valutare il comportamento viscoelastico del materiale con riferimento ad anisotropia locale, temperatura e stati di sollecitazione, e mette in rilievo come l’esame della anisotropia locale sia un grande vantaggio per prevedere il comportamento di deformazione.

ELASTOMERI E APPLICAZIONI QUANTIFICAZIONE ED ESTRAZIONE DI LATTICE DI TARAXACUM KOK-SAGHYZ DALLE RADICI.

N. King-Smith, K. Molnar, J.E. Puskas, K. Cornish, The Ohio State University, Columbus, Ohio (USA), M. Mutalkhanov, Al-Farabi Kazakh National University, Almaty (Republic of Kazakhstan)RUBBERWORLD, novembre 2022, pag. 27-32

Negli USA, ma anche in Europa, la gomma naturale è classificata come materia prima critica di grande importanza economica, che richiede diversificazione di approvvigionamento, considerando che gli alberi di Hevea sono ormai per la maggior parte cloni e, di conseguenza, sono soggetti a malattie e cattivi raccolti. È chiaro che affidarsi globalmente a un’unica fonte può portare a un crollo dell’economia mondiale. Sia per quanto riguarda gli USA, a

10 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023
RUBBER CLUB
PICTURE-PERFECT Bridgestone’s latest take on colored sidewalls is lightweight, and simple enough to be applied by dealers THE NEXT TOP MODEL We explore the role of tire data in vehicle performance simulations. Will engineers ever know enough? UNIVERSITY FOCUS Isoprene from cellulose: how the paper industry could enter the tire supply chain
Revolution or rush job? Important questions remain unanswered ahead of tire labeling’s introduction in European markets INTERVIEWS Jean-Pierre Jeusette general director, Luxembourg Innovation Center, Goodyear Dunlop Roger Sanders EXPO REVIEWProduct debuts from Tire Technology Expo 2012 www.tiretechnologyinternational.com APRIL 2012
I più interessanti articoli usciti di recente sulle riviste tecniche internazionali specializzate e riguardanti materiali, applicazioni, processi, prove, misurazioni e destinati al settore della trasformazione della gomma. Letti e riassunti per voi dai nostri esperti

cui questo studio si riferisce, che l’Europa, la filiera di approvvigionamento si affida completamente all’importazione e la criticità di questa situazione è risultata evidente con la diffusione della pandemia Covid 19. Bisogna poi considerare che l’habitat dell’Hevea si sta riducendo a causa dei cambiamenti climatici, per cui non è possibile ipotizzarne un aumento di produzione che soddisfi le previste richieste future, a prescindere dagli scenari di mancati raccolti (un interessante grafico illustra passato, presente e futuro di produzione e domanda della gomma naturale).

La gomma da tarassaco è la principale alternativa disponibile, ma finora è stata considerata una fonte di gomma naturale per pneumatici, mentre il lattice di tarassaco è pressoché identico a quello dell’Hevea ed è quindi un ottimo candidato per essere una fonte domestica di gomma, visto che può crescere in zone temperate. L’obiettivo di questo studio consiste nello sviluppare metodi di purificazione del lattice da radici di tarassa-

co, adattando i metodi usati per l’arbusto del guayule.

Le radici di tarassaco, utilizzate nello studio, sono il frutto di tre raccolti, due in una serra di coltivazione della varietà “Golf”, generata da cinque fasi di selezione e coltura per radici di grandi dimensioni (in effetti questa varietà presenta radici grosse il doppio del tarassaco di campo), ed una in un campo coltivato a tarassaco. Citati i reagenti utilizzati per l’omogeneizzazione e la purificazione del tarassaco, lo studio illustra la metodologia dei due processi, passando poi a descrivere dettagliatamente la quantificazione del lattice ottenuto, la centrifugazione a dischi, la concentrazione del lattice ottenuto con centrifugazione ad alta velocità, la purificazione con scrematura del lattice e la preparazione dei campioni per la caratterizzazione della gomma.

Vengono citate brevemente la necessità di un’ulteriore purificazione con la centrifuga a dischi, l’efficacia dell’estrazione e della purificazione del lattice, con determinazione della sua concentrazione al

fine di valutare quanto lattice sia disponibile per le due lavorazioni, e la caratterizzazione molecolare del lattice estratto da radici di serra e di campo.

In pratica il risultato ottenuto indica che la quantità di lattice nelle radici originali era di 10,52 e 22,88 mg/g in peso per le radici di serra e di campo rispettivamente, con la più bassa concentrazione per la prima dovuta probabilmente al fatto che queste radici sono state ottenute da piante più giovani di quelle di campo e immagazzinate per un periodo più lungo.

La bassa concentrazione del lattice in generale era comunque prevista, perché la parte di gomma nelle radici di tarassaco coagula col tempo mentre le piante sono ancora vive e la frazione di lattice è solo il 25% del contenuto totale di gomma, considerando anche che il recupero di lattice da radici di serra e di campo è simile (72 e 73% rispettivamente).

In entrambe le radici il lattice è di alto peso molecolare, con peso molecolare e contenuto di gel più alti per le radici

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di campo, che denotano però contenuto di oligomero più basso (la ragione può essere ancora la diversa età delle piante, 4 e 8 mesi rispettivamente): non si sa se queste differenze abbiano influenza sulle proprietà meccaniche dei manufatti finali ma, quando si raccoglierà sufficiente lattice sotto forma di film, si metteranno a punto formulazioni per produrre guanti monouso con le proprietà richieste. In definitiva, la gomma da tarassaco risulta simile alla gomma da Hevea, per cui i relativi manufatti dovrebbero a loro volta mostrare proprietà simili e in futuro si introdurranno i metodi per ridurre la quantità di coagulazione del lattice dal vivo e per migliorare l’efficienza dell’estrazione.

ELASTOMERI E LAVORAZIONE

ELASTOMERI ELETTRICAMENTE

CONDUTTIVI SU BASE GOMMA

NATURALE E POLIANILINA

J.A. Malmonge, R. Hidalgo Santim, Universidade Estadual Paulista, Sao Paulo (Brazil), C. McMahan, United States Department of Agriculture, Washington (USA) - RUBBERWORLD, novembre 2022, pag. 34-36

La gomma naturale è un materiale isolante dal punto di vista elettrico, ma la conduttività della mescola può aumentare con l’introduzione di cariche conduttive come carbon black, grafite, nanofibre/nanotubi di carbonio o cariche metalliche, tutti materiali a cui si ricorre frequentemente per proteggersi da interferenze elettromagnetiche e radioelettriche e per usi in laboratorio e nel settore militare. Esistono anche polimeri intrinsecamente conduttivi, come polipirrolo (PPy) e polianilina (Pani), che si possono miscelare con elastomeri per aumentarne la conduttività. Tuttavia l’incorporazione di cariche e termoplastici determina cambiamenti di processo e riduce morbidezza e flessibilità degli elastomeri: per risolvere questo inconveniente i polimeri conduttivi possono essere incorporati in elastomero con miscelazione meccanica, in soluzione, con metodi elettrochimici (sedimentazione) e polimerizzazione in situ. L’utilizzo di gomma naturale in applicazioni elettroconduttive è interessante per aumentare il contenuto rinnovabile dei prodotti in applicazioni per dispositivi elettronici indossabili e in elettronica. A questo proposito è fattibi-

le la polimerizzazione di anilina e pirrolo in una matrice lattice di gomma naturale per produrre elastomeri conduttivi elettricamente su base gomma naturale. In questo studio viene usato un approccio simile per verificare la possibilità di polimerizzare l’anilina in lattice prevulcanizzato.

Esposti i materiali e i metodi adottati per le prove, vengono spiegate la prevulcanizzazione del lattice di gomma naturale, la sintesi dei nanocompositi di gomma naturale/Pani e le loro caratteristiche, sia NRP (gomma naturale polianilina) che NRPV (gomma naturale polianilina prevulcanizzata).

Nella sezione risultati e discussione viene illustrata la morfologia dei nanocompositi gomma naturale/Pani, con la considerazione che si possono ottenere diverse morfologie di Pani (granulare, nanofibre, nanotubi, particelle colloidali etc.) a seconda delle condizioni di sintesi: in questo caso la morfologia è granulare, con geometria molto irregolare e dimensioni da 20 nm a 2 μm. La Pani si disperde omogeneamente nella matrice gomma naturale, indicando che le condizioni adottate fanno ottenere i nanocompositi desiderati. Una morfologia totalmente diversa si realizza quando la polimerizzazione viene fatta con lattice prevulcanizzato. Per quanto riguarda la conduttività, a parità di proporzione gomma naturale/ anilina i nanocompositi NRPV mostrano più alta conduttività rispetto a quelli NRP, grazie alla distribuzione Pani lamellare. Analogamente, nella stessa proporzione gomma naturale/anilina, i nanocompositi NRPV danno più alti valori di carico di rottura rispetto a quelli NRP, risultato che si attribuisce alla formazione di legami e alla morfologia lamellare della distribuzione Pani.

Infine, l’utilizzo di lattice prevulcanizzato introduce flessibilità e facilita ottimizzazione dei formulati e lavorazione.

ELASTOMERI E LAVORAZIONE

EFFETTO DELLE CONDIZIONI DI INVECCHIAMENTO DI MASTERBATCH

DI GOMMA NATURALE SU REOLOGIA E PROPRIETÀ DI UNA MESCOLA FINALE

A. Vahidifar, S. Yu, AirBoss of America, Newmarket, Ontario (Canada) - RUBBERWORLD, novembre 2022, pag. 38-45

Una semplice e simpatica figura, a cui si riferisce l’introduzione dell’articolo, esemplifica i vari tipi di degradazione della gomma e i relativi agenti chimici, fisici e biologici che la determinano. Tra questi, ozono, ossigeno e temperatura elevata sono i più importanti fattori di deterioramento, che provocano invecchiamento da ozono e termo-ossidativo: le tre degradazioni sono legate fortemente fra loro e si verificano simultaneamente durante la vita delle gomme, con gli effetti dei fattori citati che dipendono dalla durata della loro azione (tempo di esposizione), tipo di gomma e impurità, nonché da spessore e forma del manufatto.

I due successivi paragrafi (degradazione termica e ossidativa degli elastomeri/ meccanismo della degradazione termica) sono un utile richiamo alla conoscenza di base sul comportamento della gomma ad alte temperature con il particolare rilievo che, in generale, la vulcanizzazione con perossido conferisce più alta resistenza al calore rispetto a quella con zolfo. Lo studio prende in esame una formulazione a base gomma naturale SIR 20, con la quale si preparano vari masterbatch comprensivi di tutti gli ingredienti, tranne il sistema accelerante, che vengono successivamente invecchiati in forno ad aria ventilata a 23, 40, 50, 60 e 70 °C per periodi di tempo da 1 a 60 giorni. Le mescole finali vengono realizzate con i masterbatch invecchiati e caratterizzati per il comportamento di vulcanizzazione, le proprietà tensili, l’abrasione e la resilienza, con il calcolo di una previsione finale di vita per i masterbatch.

I risultati delle prove mostrano che la temperatura di invecchiamento può essere divisa in tre diversi livelli. Il primo è la temperatura ambiente a 23 °C: in quest’area la mescola è stabile e anche dopo 90 giorni di invecchiamento i cambiamenti sono trascurabili, dal momento che l’energia termica, a causa della bassa temperatura, non è sufficiente per dare inizio a degradazione e a scissione di catena, e tutte le proprietà del masterbatch, del batch finale e dei campioni vulcanizzati rimangono inalterate.

Nella zona con temperatura da 40 a 60 °C tutte le proprietà diminuiscono linearmente a velocità costante e la degrada-

12 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023
RUBBER CLUB

zione aumenta all’aumentare della temperatura: questo indica una reazione di scissione di catena con zero ordine di reazione cinetica, poiché temperatura ed energia termica sono sufficientemente alte per iniziare la scissione di catena ma non abbastanza per sostenere la fase di propagazione autocatalitica della reazione. Quando la temperatura supera i 60 °C, temperatura ed energia termica sono alte abbastanza per iniziare una reazione lineare di autocatalisi: a questo punto le proprietà della gomma decadono in tutto il masterbatch, a dimostrazione che la regola della sovrapposizione tempo-temperatura prevede correttamente la riduzione di proprietà rispetto al tempo.

MATERIE PRIME E APPLICAZIONI

SINTESI E CARATTERIZZAZIONE DI EPDM CARICATA CON CARICA MISTA ZINCO/CARBON BLACK

K. Alfaramawi, S. Abboudy, L. Abulnasr, A.O. Haridy, Department of Physics Faculty of Science, Alexandria University, Alexandria (Egypt)email: kalfaramawi@alexu.edu.eg - KGK n. 5/2022, pag. 39-47

Adispetto del titolo dello studio, la sua introduzione affronta subito l’argomento trattato ma, curiosamente, non lo enuncia nemmeno, lanciandosi invece in una rassegna dei lavori di vari ricercatori, incentrati in buona parte sullo studio di mescole conduttive, a carica carbon black e derivati oppure ibride. Lasciamo quindi il lettore a farsi domande in merito a meno che, andando subito a leggere i titoli delle singole sezioni e della conclusione, si sia reso pienamente conto dell’argomento e dello svolgimento. I materiali utilizzati nello studio sono EPDM, di grado e produttore non specificati, carbon black N220 ed N774 di Alexandria Carbon Black e polvere di zinco di purezza 99% di Bio-Merieux. Vengono preparate varie mescole a base EPDM con una formulazione identica per tutte, una di riferimento senza e cinque con polvere di zinco a livello di 5, 20, 40, 60 e 75 phr. I campioni per le prove sono stampati in forma di lastrine per studiare la morfologia dei campioni, di dischi per le misurazioni elettriche e di manubrio (dumbbell) per le misurazioni meccaniche. Lo svolgimento del lavoro è ben strutturato nelle seguenti sezioni:

- analisi strutturale - le immagini SEM mostrano che le particelle di carbon black tendono ad agglomerarsi, mentre la distribuzione delle particelle metalliche nella gomma dipende dalla concentrazione, per cui la loro aggregazione si verifica da 20 phr di contenuto fino a formare larghi aggregati che, se da un lato hanno effetto negativo sul reticolo di carbon black, dall’altro hanno un grande effetto positivo su proprietà elettriche e meccaniche;

- dipendenza della conduttività elettrica dalla concentrazione della carica - esaminata a temperatura di 20, 40, 60 e 90 °C, la conduttività mostra un aumento sotto 5 phr (contatto con carbon black), una diminuzione fra 20 e 40 phr (disturbo da parte degli aggregati di zinco) e un ulteriore aumento da 40 a 75 phr (nuovo reticolo degli aggregati zinco);

ABBIAMO LETTO PER VOI

- dipendenza della conduttività elettrica dalla temperatura - sembra che la conduttività si mantenga quasi invariata da 20 a 40 °C, dopodiché si assiste ad un aumento uniforme da 40 a 120 °C; - caratteristiche di corrente-voltaggio; - proprietà meccaniche - il miglioramento del comportamento meccanico e l’elevato valore del modulo di Young possono essere attribuiti all’elevata quantità di carbon black nella mescola, che si distribuisce bene in forma di aggregati e reticolo, supportando l’interazione carica-carica e contrastando fortemente l’allungamento della gomma. Concludendo, la presenza nelle mescole della carica secondaria zinco mostra un grande effetto positivo sulla loro conduttività elettrica.

ELASTOMERI E MATERIE PLASTICHE

MECCANISMO DI RINFORZO DI SISTEMI DI CARICA IBRIDA SU BASE

PARTICELLE DI GOMMA DI SCALA

NANOMETRICA E SILICE

M. Xu, U. Giese, Deutsches Institut für Kautschuktechnologie, Hannover (Germany), T.Frueh, Lanxess, Leverkusen (Germany) - email: ulrich.giese@ dikautschuk.de - KGK n. 5/2022, pag. 48-57

Èrisaputo che le proprietà degli elastomeri sono fortemente migliorate dall’incorporazione di cariche attive come carbon black e silice, che non solo rinforzano la matrice polimerica ma modificano anche le sue proprietà dinamiche. In Europa, in particolare, sono molto importanti le mescole, in cui la silice ha sostituito del tutto o parzialmente il carbon black nel pneumatico per automobile: la silice impartisce al pneumatico un miglior bilanciamento di resistenza al rotolamento, tenuta sul bagnato e resistenza all’abrasione. Tuttavia la silice tal quale presenta problemi di dispersione nell’interazione col polimero e la soluzione più comune è l’utilizzo di un silano. Partendo dalle considerazioni sopra esposte, lo studio enuncia quasi subito, nella lunga introduzione all’ancor più lungo svolgimento, l’opzione di Arlanxeo per il miglioramento delle mescole con silice: l’aggiunta di additivi polimerici idrossilati di scala nanometrica, a nome commerciale Nanoprene. In effetti l’introduzione spiega poi come il Nanoprene viene prodotto (processo di polimerizzazione in emulsione con ottenimento di un lat-

tice di particelle polimeriche sferiche, con un diametro di ~ 50 nm e distribuzione granulometrica molto stretta etc.). Viene evidenziato perché non è semplice classificare il Nanoprene come carica, meglio come additivo, e soprattutto si sottolinea come ci siano molte questioni aperte sul meccanismo di rinforzo del Nanoprene. In pratica le questioni aperte sono essenziali per valutare l’efficacia del Nanoprene come valido additivo per la formulazione di pneumatici e riguardano:

- silanizzazione dei gruppi idrossilici presenti nel Nanoprene;

- influenza del Nanoprene sulla flocculazione della silice e successiva rottura del reticolo della carica;

- influenza del Nanoprene sui vulcanizzati. L’obiettivo di questo studio è una migliore comprensione del meccanismo di rinforzo del Nanoprene in mescole caricate con silice. È questo il motivo per cui lo studio si articola in uno svolgimento impegnativo, di sicuro interesse per chi non conosce il Nanoprene o non ha ancora avuto modo di sperimentarlo in pratica, sia dal punto di vista chimico che applicativo e delle prove di caratterizzazione. Le prove sono effettuate con S-SBR Buna VSL 4526-2MH e BR Buna CB25 e, ovviamente, Nanoprene BM75OH, tutti prodotti Arlanxeo, come prodotti Evonik sono la silice Ultrasil VN3 e il silano Si75. Vengono prodotte, mantenendo costanti tutti gli altri ingredienti, una mescola senza carica, due con silice e due con silice e Nanoprene: una di quelle con silice ed una di quelle con silice e Nanoprene contengono anche silano. La parte risultati e discussione è accurata e dettagliata, con molto spazio riservato, in particolare, alle prove dinamo-meccaniche e agli esperimenti di equilibrio del rigonfiamento, prova che non si può effettuare sulla silice, carica che non si rigonfia, ma che risulta importante per il Nanoprene, in quanto dimostra che questo prodotto supporta la dispersione della silice e provoca una forte interazione polimerocarica: sembra così che la silanizzazione della silice venga aumentata dalla presenza di Nanoprene, che indirettamente aumenta il numero di legami chimici del sistema. Focalizzato su mescole per battistrada pneumatico caricate con silice, lo studio riesce a dimostrare che i gruppi idrossilici del Nanoprene interagiscono con le aree non silanizzate della silice, così da formare legami idro-

geno fra loro, dando luogo ad agglomerati ibridi silice/Nanoprene. Questi agglomerati ibridi sembrano ridurre gli effetti negativi, che si associano di solito ai reticoli di carica della silice.

ELASTOMERI E MATERIE PLASTICHE PROPRIETÀ

ELETTRICHE E SPETTROSCOPIA DIELETTRICA DI MATERIALI DI GOMMA: RASSEGNA DELLA LETTERATURA

H. Serdar, Department of Computer Engineering

Seydisehir Ahmet Cengiz Faculty of Engineering, Necmettin Erbakan University, Konya (Turkey) - email: hserdar@erbakan.edu.tr - KGK n. 5/2022, pag. 58-63

La gomma è presente con molti manufatti nel settore elettrico, in cui vigono proprietà come conduttanza e permittività, che li caratterizzano dal punto di vista dielettrico e li rendono idonei all’utilizzo nelle tecnologie microelettroniche. In questo breve studio vengono esaminate le proprietà dielettriche dei materiali di gomma mediante la spettroscopia dielettrica, che le misura in funzione della frequenza. Si tratta quindi di un percorso in una nicchia di mercato, che fa scoprire applicazioni della gomma per lo più ignorate, se non dagli addetti ai lavori, ma che consentono nuove conoscenze, per esempio, sulla gomma polibutadiene (BR), di solito pensata solo come componente di battistrada e fianco del pneumatico. In realtà lo studio si limita a parlare di proprietà e risposte dielettriche e dell’utilizzo della spettroscopia dielettrica applicata ai materiali di gomma, valutando il loro comportamento, perché la sezione risultati e discussione si limita, come del resto indica il titolo, a fornire una rassegna per argomenti degli studi pubblicati negli ultimi 21 anni in merito. Molto utile, per un approfondimento mirato dell’argomento, la tabella che elenca per tema tutte le pubblicazioni citate nelle referenze, ben 47, così che gli interessati potranno analizzare la materia nei dettagli, specificatamente per polimeri, cariche e additivi.

ELASTOMERI E MATERIE PLASTICHE POLISACCARIDI INGEGNERIZZATI E RINFORZO DI ELASTOMERI

M.C.V. Omelan, I. Weilert, U. Giese, Deutsches Institut für Kautschuktechnologie, Hannover (Germany), L. Tong, Kingston (Canada), N. Behabtu, Oegst (The Nertherlands), C. Lenges, IFF Health and Biosciences, Wilmington, Delaware

14 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023
RUBBER CLUB

(USA) - email: ulrich.giese@ dikautschuk.de - KGK n. 5/2022, pag. 64-76

L’introduzione rappresenta la parte più cospicua di questo studio, che si sviluppa per ben 12 pagine, sia pure con la quasi metà costituita da grafici, tabelle e fotografie. Questo può meravigliare un po’, visto l’argomento non certo abituale per la gomma, ma senz’altro in linea con la sua tendenza green attuale. Partendo dalla considerazione che al giorno d’oggi gli elastomeri devono soddisfare molte richieste di funzionalità in condizioni operative estreme, di durata, di alte temperature etc., che i sistemi di cariche stanno diventando sempre più sofisticati con prodotti su scala nanometrica, l’introduzione presenta una classe speciale di cariche a bassa densità con alto potenziale di rinforzo, derivate da risorse rinnovabili: i polisaccaridi. I polisaccaridi sono una variegata classe di biopolimeri, composti da ripetute unità monosaccaridi collegate da legami glicossidici, che trova nella cellulosa il materiale più conosciuto nell’ambito della gomma.

Per un utilizzo ottimale in gomma la cellulosa dev’essere disponibile con dimensioni su scala nanometrica. Per ottenere questo risultato si ricorre di solito a processi meccanici, chimici o enzimatici, quest’ultimo di grande attualità al presente: la polimerizzazione enzimatica è infatti una versatile piattaforma tecnologica emergente, che potrebbe potenzialmente fornire accesso ad una gamma di biomateriali unici. La grande sfida nell’utilizzo dei polisaccaridi come cariche rinforzanti in gomma è la loro elevata polarità, non compatibile con un polimero di base tipicamente idrofobico e non polare, con l’ulteriore aggravante della loro alta affinità con l’acqua, che può rimanere nel prodotto finale.

Lo studio prende in considerazione il polisaccaride alpha-1,3-glucan, ottenuto per polimerizzazione enzimatica del saccarosio, ed effettua fondamentali caratterizzazioni chimiche e fisiche dei suoi sistemi, oltre a spiegare la sua preparazione e a caratterizzare mescole di gomma che lo includono. Inoltre, per migliorare l’interazione polime-

ro-carica, si esaminano le reazioni di modifica per idrofobizzare la superficie del prodotto, con utilizzo della ben nota tecnologia di alcheniltriclorosilani.

Lo svolgimento dello studio comprende la caratterizzazione delle materie prime e delle mescole NBR/glucan non modificato e modificato a concentrazione costante. In conclusione, i risultati forniscono il primo supporto a convalida che il polisaccaride alpha-1,3-glucan, derivato da una polimerizzazione enzimatica del saccarosio, ha il potenziale per rinforzare le mescole di gomma, rivelandosi una carica più leggera delle cariche tradizionali come silice e carbon black, grazie alla sua struttura, e dotata di elevata area superficiale.

In generale, l’utilizzo dei polisaccaridi come carica rinforzante richiederà una modifica e un’ottimizzazione della tecnica di incorporazione, in questo caso della miscelazione in lattice, così come si dovranno sviluppare e ottimizzare la chimica di legame rispetto ai consolidati sistemi con silice, al fine di ottenere mescole di rilevanza commerciale.

ABBIAMO LETTO PER VOI

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La cellulosa come carica green per una tecnologia sostenibile della gomma

La continua ricerca di cariche green naturali, non derivate dal petrolio, è una sfida accattivante nella moderna ricerca sulla gomma: la cellulosa, sia microcristallina che nanocristallina, è in grado di migliorare le proprietà meccaniche e termiche delle mescole, soprattutto di gomma naturale. Una ricerca pubblicata su Science Direct verifica i progressi raggiunti dalle mescole di gomma caricate con cellulosa

La cellulosa, un polimero biologico naturale rinnovabile, abbondantemente disponibile in natura sotto forma di materiali di legno e scarti agricoli, è in generale un polisaccaride non ramificato, nella cui struttura sono presenti interazioni di legami idrogeno fra atomi di ossigeno e gruppi idrossilici, che fornisco -

no un contributo essenziale alle sue caratteristiche cristalline. Può essere preparata da biomasse con un approccio top-down, in cui le elevate forze di taglio sono usate per ridurne la dimensione in sospensione, oppure può essere generata da batteri con un approccio bottom-up, con la purezza del tipo da batteri più alta rispetto a quel -

lo da pianta o biomassa. L a tecnologia delle cariche è una parte interessante e complessa della chimica della gomma, anche se in principio esse vengono semplicemente aggiunte alla gomma per migliorare le prestazioni di lavorazione e le proprietà meccaniche. La più popolare carica rinforzante, usata nell’industria del settore, è il

16 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023

carbon black, di cui il 90% della produzione mondiale viene impiegato per la p roduzione di pneumatici. È tuttavia indiscutibile che il carbon black è un derivato del petrolio, che durante la produzione e l’applicazione in gomma causa severo inquinamento ambientale e il suo utilizzo impoverisce le riserve globali di petrolio e aumenta la concentrazione dei gas serra e il riscaldamento globale. Da qui si comprende come sia un problema urgente per scienziati della gomma e tecnologi ambientali scoprire cariche accettabili per la gomma non derivate da petrolio e rinnovabili. I n tempi recenti si è cercato di ridurre l’utilizzo di carbon black nelle mescole di gomma, usando cariche bianche come silice, fibre naturali e lignina, sistemi di cariche ibride su base cariche green e anche cariche derivate da scarti di gomma. L a cellulosa è il polimero naturale più abbondante, con caratteristiche uniche di disponibilità e rinnovabilità, è leggera ed ecocompatibile e negli ultimi dieci anni è stata adottata con

successo nella tecnologia della gomma come carica rinforzante non derivata dal petrolio. È risaputo che la cellulosa è fortemente idrofila a causa dei suoi gruppi ossidrilici, per cui il progetto di realizzare un’interfaccia adeguata fra matrice gomma idrofobica e carica cellulosa idrofila è molto complesso in natura e questo rende difficile il suo impiego in mescole di gomma sostenibili. Per superare tale ostacolo, negli ultimi cinque anni diversi gruppi di ricercatori hanno effettuato molti studi, a cui si aggiunge questa ricerca pubblicata su Science Direct (Current Research in Green and Sustainable Chemistry, autori K Roy, A. Pongwisuthiruchte, S. Chandra Debnath, P. Potiyaraj - Chulalongkorn University, Bangkok, Thailand e University of Kalyani, Nadia India), che intende verificare i progressi delle mescole di gomma caricate con cellulosa.

METODI DI MODIFICA SUPERFICIALE DELLA CELLULOSA

L a presenza di gruppi ossidrilici sulla

sua superficie fa sì che la cellulosa tenda ad agglomerarsi, fenomeno questo che rende difficile una sua omogenea dispersione nelle mescole di gomma idrofobica e, di conseguenza, il raggiungimento di un ottimo livello di rinforzo nelle proprietà meccaniche con la sua semplice addizione come carica in gomma naturale.

S olo per mezzo di un idoneo trattamento superficiale la cellulosa può fungere da carica per mescole green di gomma naturale, attraverso i metodi seguenti:

- t rattamento con organosilano, che migliora l’interazione interfacciale gomma-cellulosa.

S ilani come il TESPT (bis[3-etossipropil]tetrasolfuro) sono stati usati con successo per ridurre la natura idrofila dei nanocristalli della cellulosa (CNC), ricchi di gruppi idrossilici, mediante aggraffaggio sulla superficie;

- e sterificazione, che si effettua fra reagenti chimici e gruppi idrossilici della cellulosa, che diminuiscono sia nel caso dei nanocristalli che delle nano -

MATERIALI SOSTENIBILI
1
Fig.
17 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023
Figura 1 - Metodi di modifica superficiale della cellulosa.

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fibre (CFN);

- t rattamento con tensioattivi cationici, che aumenta la caratteristica idrofobica dei CNC;

- p rocesso di ossidazione, che trasforma i gruppi idrossilici della cellulosa in gruppi carbossilici.

PREPARAZIONE E PRESTAZIONI

DELLE MESCOLE CARICATE CON CELLULOSA

S i possono produrre direttamente le mescole con la tradizionale lavorazione su mescolatore aperto oppure si può prima disperdere la cellulosa con agitazione meccanica in lattice, che viene poi essiccato in forno prima della mescolazione.

I n questa ricerca viene discusso l’effetto rinforzante di tre tipi di cellulosa, nanocristallina (CNC), nanofibre (CNF) e microcristallina (MCC), sulle relative mescole, esaminando prima i cambiamenti provocati sulle loro prestazioni dall’uso della cellulosa come carica.

PROPRIETÀ MECCANICHE

Tra i vari tipi di cellulosa, i nanonocristallini sono i più accreditati come carica rinforzante nella tecnologia della

gomma. Sono molti gli studi effettuati in merito e, in generale, i gradi non modificati forniscono solo un piccolo miglioramento nelle proprietà meccaniche dei manufatti: le conclusioni a cui sono arrivati i ricercatori sono di -

verse e, come valido risultato, si può comunque affermare che i trattamenti superficiali della cellulosa con l’utilizzo di anidride maleica o tensioattivi anionici migliorano anche enormemente le caratteristiche meccaniche. U n valido esempio è quello di gomma naturale epossidata (ENR), caricata con CNC trattati con anidride maleica, che grazie alla formazione di legami covalenti fra i gruppi epossidici della gomma e i gruppi carbossilici della cellulosa e di legami fisici fra i gruppi epossidici della gomma e i gruppi idrossilici della cellulosa, a livello di 10 phr della carica manifesta un ottimo incremento delle proprietà meccaniche. A nche le nanofibre di cellulosa (CNF) arrivano a questo risultato, tenendo conto del fatto che si rivela importante il loro diametro oltre al trattamento superficiale e utilizzandole in mescole di gomma naturale o SBR. R imane sempre un compito difficile realizzare una buona compatibilità fra matrice gomma naturale idrofobica e superficie idrofila della cellulosa microcristallina (MCC), che mostra un moderato rinforzo delle proprietà meccaniche in gomma naturale epossidata e gomma naturale con anidride maleica come compatibilizzante.

Fig. 2 Figura 2 - Carico di rottura di mescola ENR caricata con CNC. Fig. 3
18 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023
Figura 3 - Proprietà meccaniche di mescole in gomma naturale caricate con CNF

PROPRIETÀ DI VULCANIZZAZIONE

L’indice di velocità CRI (Cure Rate Index) e la differenza di torque sono in grado di stabilire se una carica può essere utilizzata nell’industria della gomma.

I ricercatori hanno sempre cercato di sviluppare mescole di gomma che mantengano sia più alto CRI che eccellenti proprietà meccaniche, ma sfortunatamente sia CNC che CNF non modificate non si sono dimostrate capaci di migliorare il valore di CRI: anche in questo caso un trattamento superficiale con tensioattivo CTAB (CetilTrimetil Ammonio Bromuro) o con silano ha fatto aumentare considerevolmente questo valore. I l valore della differenza di torque è la chiara indicazione della densità di reticolazione della mescola e l’uso diretto di CNF può aumentarla, mentre la CNC modificata con silano lo fa in modo eccezionale.

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Fig. 4 Figura 4 - Carico di rottura di mescole in gomma naturale caricate con MCC
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PROPRIETÀ DINAMO-MECCANICHE

U na carica efficace può migliorare sia proprietà meccaniche che dinamo-meccaniche, considerando che il modulo di stoccaggio, come il carico di rottura, dipende dall’entità dell’interazione interfacciale gomma-carica. Sia CNC che CNF sono in grado di aumentare il modulo di stoccaggio di mescole di gomma naturale, a causa dell’aumento di rigidità e densità di reticolazione.

I ricercatori hanno cercato di stabilire una stretta correlazione fra proprietà meccaniche e dinamo-meccaniche, misurando il modulo di stoccaggio in presenza di CNC o di CNF non modificate e modificate: le prove effettuate con SBR hanno constatato che CNF graffate con vinile possono aumentarlo considerevolmente, mentre CNC graffate con carbossile riescono meglio ad aumentarlo in mescole di ENR.

U n altro interessante parametro per misurare l’interazione interfacciale gomma-carica è la tangendelta, la cui riduzione nell’altezza di picco ne indica un miglioramento, in particolare nel caso di CNC trattata con CTAB.

PROPRIETÀ TERMICHE

Poche prove sono state fatte con l’analisi TGA di mescole di gomma caricata con cellulosa. L’eventuale miglioramento nella stabilità termica delle mescole è indicata dall’aumento della temperatura di inizio decomposizione: il solo caso in cui questo avviene è quello relativo a CNF modificata con organosilano APTES (3-amminopropiltrietossisilano), molto efficace nel migliorare la stabilità termica di mescole LRS (Liquid Silicone Rubber).

PROPRIETÀ DI AUTORIPARAZIONE

I l criterio di base per la produzione di mescole di gomma autoriparante è la reticolazione reversibile e finora esistono pochissime informazioni riguardo a mescole con cellulosa, anche se uno studio ha ipotizzato la possibile formazione di legami idrogeno reversibili in sistemi di ENR con nanocellulosa tunicata (t-CNC).

CONFRONTO TRA CELLULOSA

E CARBON BLACK IN MESCOLE

DI GOMMA

È senz’altro interessante paragonare l’effetto rinforzante di cellulosa e car -

bon black e, prendendo in considerazione la proprietà meccaniche, è stato provato che la capacità di rinforzo di un sistema a carica ibrida con 2 phr di CNF e 50 phr di carbon black, in mescole di gomma naturale, è quasi paragonabile a quello con 65 phr di carbon black, per cui 2 phr di CNF equivalgono a 15 phr di carbon black. Tuttavia, in questo caso, le CNF sono utilizzate come carica di rinforzo secondaria, per cui manca il confronto diretto CNF e carbon black.

CONCLUSIONE E PROSPETTIVE FUTURE

L o sviluppo di materiali di gomma green e sostenibili è il requisito di base nell’attuale industria della gomma dal punto di vista della sicurezza ambientale. La convenienza commerciale è considerata una sfida importante nella produzione di mescole di gomma basate su cariche non derivate dal petrolio.

A l di là di quanto detto fino a questo punto della ricerca, è davvero importante mettere in evidenza la situazione presente e le prospettive future della tecnologia della gomma basata sulla cellulosa. Rimangono parecchi punti fondamentali da risolvere prima di preparare l’attuale progetto per l’utilizzo industriale di mescole di gomma caricate con cellulosa. Ecco quindi alcuni dei punti più importanti:

- i n generale è possibile incorporare 5-10 phr di CNC o MCC come carica nella matrice gomma. Con l’utilizzo di questa piccola quantità richiesta, per ora sono realizzabili solo attività di laboratorio, mentre rimane tuttora insoluta l’applicazione su scala industriale;

- l a stabilità termica è un criterio importante per utilizzare manufatti di gomma in applicazioni di lunga durata. La cellulosa, sia non modificata che trattata in superficie, non è in grado di migliorare la stabilità termica di mescole in gomma naturale: questo

Fig. 5 Figura 5 - Carico di rottura e proprietà autoriparanti di mescole ERN caricate con t-CNC
20 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023

esclude che la si possa utilizzare come carica primaria nella tecnologia dello pneumatico;

- è senz’altro di stimolo lo sviluppo di materiali ENR/t-CNC, ma il concetto esisteva nella prima fase della ricerca su gomma e cellulosa e si può pensare a procedere in futuro con mescole di gomma naturale maleata (MNR) e t-CNC, badando ad aggraffare anidride maleica sulla superficie della gomma come primo stadio della lavorazione;

- i gradi di cellulosa modificata in superficie hanno il miglior potenziale per l’utilizzo come carica rinforzante in mescole di gomma. Difficile stabilire oggi se essi siano idonei sostituti del carbon black nella tecnologia dello pneumatico.

C ’è quindi una lunga strada da percorrere prima di arrivare a una produzione di larga scala per materiali di gomma su base cellulosa, validi dal punto di vista commerciale, anche se l’aspettativa futura è che la cellulosa possa rivelarsi una carica versatile in molti settori della gomma, soprattutto nell’industria dell’automobile. u

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Il nuovo fascicolo dedicato alla gomma per l’automotive

La via che porta all’elettrico nell’automotive è in buona parte tracciata, ma una neutralità tecnologica che comprenda tutte le opportunità tecniche per raggiungere l’obiettivo è assolutamente auspicabile. Il nuovo Autorubber, che verrà pubblicato il prossimo settembre, si propone di scattare una fotografia quanto più attinente alla realtà e alla attualità di questo settore, senza pregiudizi o posizioni ideologiche e preconcette

Le istituzioni internazionali da un lato e la coscienza sociale sempre più diffusa dall’altro spingono sempre più in alto i limiti consentibili delle emissioni di sostanze clima alteranti e, tanto peggio, di quelle effettivamente inquinanti. In questa situazione si inserisce un dibattito che proprio in questo periodo si sta facendo sempre più acceso su quali siano le strategie più efficaci per perseguire una concreta decarbonizzazione del Vecchio Continente.

Una parte significativa dei rappresentanti politici europei spinge fortemen-

te per misure molto drastiche, che però vengono viceversa contestate da un numero almeno altrettanto importante di eurodeputati e addirittura da alcuni governi nazionali della Comunità.

N el mezzo della diatriba sta la verità scientifica, che spesso viene artatamente ignorata o, peggio, distorta. La via che porta all’elettrico nell’automotive è in buona parte tracciata e sono tenui le possibilità che si possa ingranare una vera retromarcia, ma è anche vero che tecnologia e progresso mettono a disposizione sempre più valide alternative o, meglio, soluzioni complemen-

tari tali da suggerire che una neutralità tecnologica che non preveda una sola ed esclusiva scelta ma che, al contrario, comprenda tutte le opportunità tecniche per raggiungere l’obbiettivo sia assolutamente auspicabile.

Tale situazione si riverbera in modo determinante soprattutto sull’industria automotive che, come è noto, fa larghissimo impiego sia di materie plastiche che di derivati dalla gomma. Il nuovo fascicolo di Edifis - Autorubber - si propone di porgere al lettore una fotografia quanto più attinente alla realtà e alla attualità di questo settore, senza pregiudi-

Autorubber
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di Maurizio Toma
22 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023
Kia EV9, il SUV elettrico coreano.

zi o posizioni ideologiche e preconcette. Le sfide da affrontare sono davvero numerose e straordinariamente impegnative. L’avvento delle nuove tecnologie impone un cambiamento che non è mai stato tanto radicale, veloce e improrogabile come ora.

S e la direzione è quella della definitiva elettrificazione dei veicoli, sia per la mobilità individuale che per il trasporto delle merci leggero, il paradigma che è stato valido sin qui deve necessariamente cambiare e aggiornarsi. I veicoli saranno differenti da come li abbiamo conosciuti fino a oggi, nelle forme, negli spazi disponibili, nella dinamica e, fatto fondamentale, nelle masse che saranno destinate a subire significativi incrementi.

G li pneumatici, ma anche la componentistica dei veicoli che tanto largo impiego fanno dei materiali plastici e della gomma devono di conseguenza evolversi a grande velocità in questa direzione, tenendo in debita considerazione anche la sostenibilità nell’approvvigionamento delle materie prime e dei processi industriali di produzione e smaltimento di ciascun componente impiegato. Autorubber descrive dunque la “road-map” che conduce al cambiamento, grazie anche alle più qualificate indagini internazionali che riguardano il settore così come con le opinioni e i programmi dei maggiori player dell’industria automotive.

Perché una cosa è destinata a restare relativamente immutata in questo ambiente industriale, il fatto che per molto tempo ancora, in attesa di droni e altri sistemi “volanti”, i veicoli si muoveranno ancora sugli pneumatici delle proprie ruote. u

AUTOMOTIVE
La Lamborghini Invencible, l’ultima con il motore termico prima del passaggio all’ibrido. MINI e Plenitude (Eni), attraverso la controllata Be Charge, collaborano alla diffusione delle infrastrutture di ricarica per la mobilità elettrica.
23 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023
Il prototipo 4 ever Trophy anticipa la futura Renault 4, che recupera gli stilemi del modello francese e li declina in un suv elettrico.

Materie prime Un tranquillo triennio di paura

Prima di leggere le risposte che abbiamo raccolto nella nostra inchiesta sulle materie prime, ripercorriamo le vicissitudini che si sono susseguite negli ultimi tre anni, tra scenari impensabili e imprevedibili e un futuro quanto mai incerto

Mai come negli ultimi tre anni il settore della gomma ha sperimentato scenari impensabili e imprevedibili fino a poco tempo prima. Pur registrando ancora, almeno fino a oggi, risultati in definitiva positivi dal punto di vista della fornitura di materie prime, gli avvenimenti del triennio appena terminato lasciano intravedere un futuro quanto mai incerto e suscitano

forti dubbi sulla globalizzazione e sulla filiera di fornitura.

2020

L’anno inizia bene per la gomma, a ritmi sostenuti in alcuni casi, ma l’insorgere della pandemia da Covid-19, alla fine di febbraio, fa diventare l’Italia il nuovo epicentro del virus, che incomincia a spostarsi da una regione all’altra del

mondo, bloccando i movimenti di persone e l’economia come non succedeva dalla seconda guerra mondiale. L’effetto sulle attività industriali produttive è immediato e un primo rallentamento è seguito dalla chiusura di molte aziende, con l’eccezione dei settori farmaceutico, alimentare, mangimistico e detergenza. Il comparto gomma, dopo un primo momento di confusione e in-

MONDOGOMMA
di Gabriella Oldani
24 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023
Rubber tree by Fahroni.

certezza, si assesta gradualmente con sistemi di smart working, customer service, videochiamate con fornitori, clienti e colleghi, revisione dei turni di lavoro del personale, che consentono alle aziende di continuare a lavorare, sia pure nei limiti consentiti dai codici Ateco assegnati.

L’andamento del mercato nel corso dell’anno si mostra decisamente mutevole: dopo un secondo trimestre molto penalizzato, già da luglio prende piede un recupero delle perdite e l’ultimo trimestre evidenzia una decisa inversione di tendenza che, con ripresa di fiducia e ordini, consente alla maggior parte delle aziende fornitrici di materie prime di chiudere l’anno con perdite limitate spesso a una sola cifra in percentuale. In effetti un dato molto positivo si rivela la mancanza di fallimenti e insolvenze, chiaro sintomo di un settore e di un mercato sostanzialmente sano e corretto, che rispetta gli impegni presi nei confronti dei fornitori, a loro volta solerti

nel cercare di reperire e distribuire i materiali richiesti, e che di fronte a una crisi improvvisa e inaspettata reagisce con prontezza ed efficacia.

L’anno si chiude con serie preoccupazioni per la disponibilità delle materie prime, per la continuità di importazioni da Far East e Americhe, per la tempistica degli approvvigionamenti e per la diminuzione delle scorte di magazzino da parte di produttori e distributori.

2021

Il 2021 si apre con un’evidente voglia di ripartire, sia pure fra tante difficoltà, che si scontra con la consapevolezza di un momento molto complesso dal punto di vista delle forniture di materie prime dal Far East, situazione confusa determinata dalla decisa ripresa dell’economia cinese, che assorbe gran parte della domanda lasciando gli attori europei a contendersi le rimanenze.

L’intera economia mondiale si riprende più velocemente delle aspettative

e soprattutto delle capacità produttive (diversi impianti hanno cessato o rallentano le produzioni) e della logistica globale, che faticano a supportarla: tutti questi fattori fanno aumentare i costi di trasporto, soprattutto marittimi, e lievitare i prezzi delle materie prime (la domanda supera l’offerta e la speculazione gioca la sua parte), con la conseguenza che la scarsa disponibilità, in tempi e volumi, di molti se non di tutti i materiali costringono i fornitori ad allocare le quantità disponibili.

Ancora segnato dalla pandemia, con la svolta iniziale rappresentata dall’avvio della somministrazione delle prime dosi di vaccino, con l’adozione dei provvedimenti di Green Pass e obbligo vaccinale e, a concludere, con il miglioramento dei ricoveri ma con la preoccupazione per le mutazioni del virus, il 2021 è caratterizzato soprattutto da:

- congestione del traffico marittimo, per scarsità di navi e di container, con aumenti vertiginosi dei noli per recuperare

SCENARI
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Foto di Alexandra_Koch da Pixabay.

le perdite del 2020 e con tempi di consegna più che raddoppiati;

- accaparramento di materie prime da parte della Cina;

- prezzi delle materie prime alle stelle, a causa di una domanda eccessiva, rispetto all’offerta limitata, e superiore alle reali necessità degli utilizzatori, preoccupati di costituire scorte di magazzino adeguate.

L a reazione del mercato si concretizza in un adeguamento obbligato alla situazione, con accettazione degli aumenti successivi dei prezzi e, da parte dei fornitori di materie prime, con estrema attenzione a mantenere livelli di magazzino adeguati per garantire costanza di fornitura ai clienti. Come per il 2020, anche il 2021 si chiude in modo positivo per la maggior parte delle aziende, in termini soprattutto di fatturato, visti gli aumenti dei prezzi dei materiali, ma spesso anche di volume.

2022

L’inizio del 2022 vede finalmente avvicinarsi la fine della pandemia, con le aziende che tornano a una quasi normale gestione pre-Covid, pur mante -

nendo ad esempio in vigore lo smart working per alcune categorie di lavoratori, ma proprio quando le speranze di fine 2021 in una diminuzione dei prezzi e una migliore disponibilità delle materie prime stanno per concretizzarsi, lo scoppio della guerra in Ucraina le vani-

fica e apre nuovi preoccupanti scenari. Le conseguenze del conflitto si manifestano quasi subito in uno stallo delle importazioni dalla Russia, che però riprendono dopo poco tempo, sia pure con difficoltà connesse alla logistica, a causa della chiusura delle frontiere,

MONDOGOMMA
Covid safety checkpoint by seventyfourimages.
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Foto di wal_172619 da Pixabay.

che obbliga al trasbordo delle materie prime russe (polimeri, carbon black e PEG) su automezzi europei per trasporto e consegna ai clienti della Comunità Europea, con tempi lunghi di sdoganamento e difficile reperimento di mezzi e di autisti per le rotte europee. Le difficoltà aumentano nei mesi successivi, sia per la disponibilità dei materiali che per i conseguenti aumenti di prezzo, che a volte ne impediscono l’utilizzo e favoriscono la ricerca di materiali alternativi su altri mercati. Occorre poi considerare che alcune aziende decidono di rinunciare a utilizzare materie prime di produzione russa, mentre le aziende italiane che esportavano i loro prodotti in Russia vedono annullate le esportazioni con pesanti conseguenze economiche.

Nonostante questa situazione, il primo semestre dell’anno registra un aumento di lavoro per molte aziende trasformatrici, in particolare per i produttori di mescole, che per questo motivo e per i continui aumenti di prezzo tendono a costituire maggiori scorte di magazzino. Nella seconda parte dell’anno si assiste a un’inversione di tendenza che, a partire già da luglio ma soprattutto da settembre, determina un ritorno a ritmi di lavoro normali. Nel contempo aumenta la disponibilità di parecchie materie prime, che incominciano a manifestare diminuzioni di prezzo. A consuntivo, anche il 2022, nonostante la sofferenza di alcuni settori, come l’automotive, e i pesanti aumenti dei costi energetici nel secondo semestre, si conclude positivamente per il settore della gomma, lasciando comunque grosse incognite per il futuro e importanti interrogativi, a cui è difficile, se non impossibile, dare una risposta al momento attuale.

IL FUTURO È UN’IPOTESI

Attualmente la situazione economica è molto complessa, per le troppe variabili in gioco e per la mancanza di sicurezze: tuttavia non è tanto la carenza di materie prime e prodotti in se stessa a preoccupare, quanto il mancato coordinamento internazionale nella gestione della pandemia e della filiera di fornitura globale.

Possiamo limitarci a prendere atto delle difficoltà manifestatesi in questi tre anni e a ipotizzare cambiamenti da adottare per cercare di impedire che si verifichino nuovamente, ma alla base di una seria ricerca delle cause, che le hanno scatenate, sta forse una semplice riflessione critica su globalizzazione e delocalizzazione, tanto osannate in anni recenti come panacea.

L’Europa, in particolare, si dimostra incapace di affrontare e gestire situazioni di emergenza, sembra essere diventata solo una regione di consumi, ha perso capacità produttive e si avvolge sempre più in una rete di certificazioni, regolamenti, manuali di qualità, che alimentano gestioni burocratiche del tutto incapaci di dare slancio e crescita all’econo-

mia, con un Greenwashing (ecologismo di facciata) che sembra rimpiazzare lo slancio ambientalistico di partenza. Il 2023 manifesta per ora una tendenza al ribasso per quasi tutte le materie prime, ma già si affacciano nuovi aumenti per i costi energetici, il rallentamento del mercato italiano ed estero lascia spazio a scenari incerti e mutevoli, le nuove sanzioni alla Russia rischiano di far mancare all’Europa una parte considerevoli dei consumi di carbon black e polimeri dopo giugno 2024. Di certo il futuro non si presenta roseo nell’immediato ma, confidando nella forte e connaturata resilienza della gomma, la speranza è che il settore sarà in grado di superare anche questa fase di accentuata criticità. u

SCENARI
Foto di Casey Horner su Unsplash.
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Le nostre domande

1.

Anche il 2022, come l’anno precedente, è stato un anno positivo per il settore della gomma. Siete d’accordo su questa affermazione?

2.

Nel 2022 l’andamento del mercato ha manifestato due diversi scenari nella prima e nella seconda metà dell’anno, sia per i prezzi delle materie prime che per la consistenza del lavoro per le diverse aziende utilizzatrici. Avete riscontrato anche voi questa situazione?

3.

La guerra in Ucraina ha reso difficile, se non problematico, l’approvvigionamento di materie prime dalla Russia, in particolare per elastomeri e carbon black. Questo ha influito sulla vostra attività?

4.

L’ultimo pacchetto di sanzioni UE per la Russia, varato il 24 febbraio scorso, ha praticamente bloccato le importazioni di gomma sintetica e carbon black sia pure con deroga, entro determinati limiti di volume, sino alla fine del 2023. Quale pensate che sarà l’impatto sul mercato europeo e, in particolare, sul mercato italiano?

5.

L’inizio del 2023 è stato caratterizzato da incertezza e confusione sull’approvvigionamento delle materie prime anche, e soprattutto, per la generalizzata tendenza al ribasso dei prezzi: potete ipotizzare a quali scenari si potrebbe arrivare nel corso dell’anno?

È tempo di cambiare passo

Le aziende che distribuiscono materie prime si trovano da tre anni ad affrontare una situazione economica e geopolitica estremamente complessa, con troppe variabili in gioco e mancanza di sicurezze. Tuttavia, oggi, non è tanto la carenza di materie prime e prodotti di per sé a preoccupare, quanto l’incapacità, a livello Europeo, di affrontare e gestire le situazioni di emergenza. Serve, inoltre, una serie riflessione critica su globalizzazione e delocalizzazione e una strategia di lungo periodo, fondata su concetti come riutilizzo delle materie prime, impiego di tecnologie all’avanguardia e nuovo design dei prodotti finiti

FOCUS MATERIE PRIME
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Le risposte degli esperti

“Purtroppo la buona volontà di chi produce è frenata da mille richieste e domande su carbon print, sostenibilità, ethic code, Life cycle, dichiarazioni varie, regolamenti, certificazioni”

A ZIENDA CHIMICA

M ILANESE

G iovanni Arnò - A mministratore

1.

S arà che per carattere non sono un entusiasta, non credo ci sia molto di cui rallegrarsi. Volumi a parte. Io al ritorno dalle fiere di Norimberga e Düsseldorf avrei brindato con un bicchiere di petrolio. Purtroppo la buona volontà di chi produce è frenata da mille richieste e domande su carbon print, sostenibilità, ethic code, Life cycle, dichiarazioni varie, regolamenti, certificazioni. In gomma non si possono fare miracoli: va bene un po’ di polverino, va bene un po’ di rigenerato, va bene un polimero monomero vegan, se esagero un po’ di ESBO. Ma dobbiamo farci un’insalata o una mescola che risponde a dei capitolati sempre più esigenti? Purtroppo il settore gomma soffre come quello della plastica, dove però le operazioni di riciclo sono più semplici.

Ad esempio, un calzaturificio deve macinare e far rigenerare le sue mescole, non potrebbe utilizzare materiali ricavati da pneumatici esausti perché altrimenti gli stilisti sverrebbero. Inoltre la termoplastica erode il mercato dell’elastomero tradizionale. Quindi per rispondere alla domanda: non sono d’accordo.

Fortunatamente la maggior parte i prodotti che tratto non hanno sofferto problemi di shortage, ma certamente ne hanno risentito indirettamente. Se mancano materie prime le mescole non si fanno, anche se le mie sono disponibili. Confermo l’andamento dei prezzi con ripercussioni importanti e improvvise.

3.

Non tratto né prodotti russi né ucraini.

4.

Purtroppo ci siamo abituati a cercare lontano le materie prime per poterle pagare di meno. I nodi vengono al pettine, ma si guarderà sempre fuori poiché l’Europa piuttosto che implementare vere politiche industriali ed energetiche serie, preferirà essere una entità di consumatori da ZTL lasciando ai fornitori esteri il monopolio purché non emettano polveri sottili nel nostro quartiere. Ovviamente con la raccomandazione di fare i bravi altrimenti si paga dazio in dogana. Che comunque

pagheremo noi poiché non vi è altra alternativa. I più colpiti saranno Germania e Italia. Essendo poi i teutonici una parte importante dei nostri clienti ci sarà poco da stare tranquilli. Dico questo in maniera generale, non in particolare per la crisi Ucraina, che sicuramente aggiunge ulteriori difficoltà. Certamente ci saranno altre opportunità di diversa importazione dove se paghi bene avrai il materiale, altrimenti rimarrai in coda.

5.

I prezzi saliranno con la stabilizzazione del mercato u

"La tendenza dei prezzi sarà molto legata alla maggiore o minore ripresa del mercato interno della Cina e in parte all’evoluzione dei mercati americano ed europeo"

E ICO NOVACHEM

D aniele Girelli - Project Manager

Technical Sales Manager

1.

L’anno, seppur con luci e ombre, può essere considerato un buon anno per il settore della gomma anche perché segue due anni molto particolari influenzati dalla pandemia e ci si è dovuti confrontare con l’effetto improvviso e inaspettato dell’invasione della Russia in Ucraina con tutto quello che ne è derivato.

2.

Posso confermare che anche per quanta riguarda Eico Novachem l’anno è stato nettamente diviso: a una prima parte molto attiva e positiva sia in termini di volumi che di fatturato, che però scontava una dinamica dei prezzi in continua salita, è seguita una seconda parte caratterizzata da molta incertezza, riduzione progressiva dei volumi sulla fine dell’anno.

3.

Non avendo questa tipologia di materie prime nel nostro portafoglio prodotti non siamo stati direttamente coinvolti, ma abbiamo registrato i problemi affrontati dai clienti. Segnalerei come altra materia prima per il settore gomma che ha riscontrato questi problemi il Glicole Polietilenico PEG.

4.

L’effetto finale sarà da verificare anche in base alla gestione delle deroghe e dal comportamento dei grandi gruppi produttori di pneumatici che per queste materie prime dettano le tendenze del mercato.

FOCUS
2.
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5.

Se è vero che per alcune materie prime si è registrata una continua tendenza al ribasso già a partire dalla fine dello scorso anno, altre sono rimaste praticamente stabili.

La tendenza dei prezzi sarà a mio parere molto legata alla maggiore o minore ripresa del mercato interno della Cina e in parte all’evoluzione dei mercati americano ed europeo al momento in stagnazione se non in rallentamento. u

Le nostre domande

1. Anche il 2022, come l’anno precedente, è stato un anno positivo per il settore della gomma. Siete d’accordo su questa affermazione?

2. Nel 2022 l’andamento del mercato ha manifestato due diversi scenari nella prima e nella seconda metà dell’anno, sia per i prezzi delle materie prime che per la consistenza del lavoro per le diverse aziende utilizzatrici. Avete riscontrato anche voi questa situazione?

3.

“I numeri positivi hanno interessato, seppur in misura diversa, tutte le aree di business, permettendoci di raggiungere i migliori risultati di sempre”

EIGENMANN & VERONELLI

C inzia Gottero - G roup Business

L ine Manager Rubber

Sarà che per carattere non sono un entusiasta, non credo ci sia L’anno 2022 ha confermato il trend di crescita di E&V iniziato già nell’anno precedente, che ha portato il Gruppo a chiudere l’esercizio con un fatturato in crescita rispetto al 2021. I numeri positivi hanno interessato, seppur in misura diversa, tutte le aree di business, permettendoci di raggiungere i migliori risultati di sempre e creando i presupposti per essere pienamente soddisfatti del nostro lavoro.

2.

Sicuramente la prima parte dell’anno è stata trainata dalla scarsità di materie prime. Dalla fiera DKT che si è tenuta in giugno a Norimberga abbiamo notato una più attenta programmazione degli ordini.

3.

La prima parte dell’anno è stata influenzata sia dal punto di vista dei polimeri che dal carbon black. Qualche cliente ha approfittato a omologare nuovi gradi performanti per poter avere più possibilità di manovra all’interno del compound.

4.

In realtà c’è già movimento e alcuni clienti stanno studiando prodotti alternativi. Sicuramente ci troveremo di fronte a delle richieste. I materiali definiti green sono richiesti per poter avere un prodotto nuovo e definito come sostenibile.

5.

C’è molta cautela a definire degli scenari per il 2023. Sia il mercato italiano che quello estero hanno subito un rallentamento. Sia settore automotive che quello dell’articolo tecnico non hanno le richieste del 2022. Ma le aziende, grazie ai fatturati del 2022 hanno iniziato a investire, soprattutto in trasformazioni digitali. Le materie prime stanno lentamente tornando ai prezzi prima della crisi e questo porterà a un rallentamento della domanda sino a metà del Q2 2023. u

La guerra in Ucraina ha reso difficile, se non problematico, l’approvvigionamento di materie prime dalla Russia, in particolare per elastomeri e carbon black. Questo ha influito sulla vostra attività?

4. L’ultimo pacchetto di sanzioni UE per la Russia, varato il 24 febbraio scorso, ha praticamente bloccato le importazioni di gomma sintetica e carbon black sia pure con deroga, entro determinati limiti di volume, sino alla fine del 2023. Quale pensate che sarà l’impatto sul mercato europeo e, in particolare, sul mercato italiano?

5.

L’inizio del 2023 è stato caratterizzato da incertezza e confusione sull’approvvigionamento delle materie prime anche, e soprattutto, per la generalizzata tendenza al ribasso dei prezzi: potete ipotizzare a quali scenari si potrebbe arrivare nel corso dell’anno?

“Vi è stato un drastico calo nella domanda per fattori esogeni, ma anche poiché molte aziende avevano elevato le proprie scorte di magazzino durante i primi mesi dell’anno”

EPICHEM

1.

Completamente d’accordo per il primo semestre, mentre si è una notata una forte recessione soprattutto nell’ultimo quadrimestre a causa, prevalentemente, degli alti costi energetici e di un forte calo della domanda dovuta in gran parte al fortissimo aumento dell’inflazione.

2.

Come anticipato prima, vi è stato un drastico calo nella domanda per fattori esogeni, ma anche poiché molte aziende avevano elevato le proprie scorte di magazzino durante i primi mesi dell’anno (proprio in previsione dell’aumento delle materie prime).

3.

Nei primi due mesi dallo scoppio della guerra vi è stato un po' di sbandamento per le notizie contraddittorie che arrivavano e problemi logistici; dopodiché sia le gomme che il nerofumo russo sono continuate ad arrivare senza problemi nel mercato europeo.

4.

L’impatto sarà praticamente nullo in quanto le quote stabilite dei due prodotti sono superiori ai volumi normalmente impor-

MATERIE PRIME
1.
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tati in Europa. L’impatto parziale sarà solamente psicologico e non effettivo. Se invece l’embargo previsto per giugno 2024 verrà puntualmente rispettato allora l’impatto sarà molto importante sia sui prezzi che sulle disponibilità.

5.

Dopo un calo vistoso dei prezzi iniziato a partire da settembre, oggi si è raggiunta una certa stabilità nonostante la domanda sia ancora molto scarsa per cui non prevediamo ulteriore ribassi nei prossimi mesi ma, anzi, qualche rimbalzo sui prezzi delle materie prime più sacrificate. u

4.

Prima di tutto, mi auguro che questa situazione si risolva nel più breve e pacifico tempo possibile. Questa situazione durerà ancora per tutto il 2023 e noi faremo il possibile per mitigare l’impatto sull’economia. Abbiamo a tal proposito chiesto al nostro fornitore di Carbon Black Cancarb una maggiore disponibilità e flessibilità su eventuali aumenti di volume da importare. Mi auguro che questa situazione possa in qualche modo servire a ripensare la distribuzione delle risorse e delle produzioni a livello italiano, europeo e anche mondiale. Forse il concetto di delocalizzazione di alcune produzioni deve essere rivisto. Gli ultimi anni ci hanno veramente mostrato i punti deboli di questa troppo lunga catena produttiva.

“Dal canto nostro siamo stati in grado di esaudire tutte le richieste sfruttando al massimo il nostro stock italiano e anche una migliorata logistica con il Canada”

I MCD Italia

S tefano Corna - Market Manager & PM Advanced Materials, Compounders Plastic, Rubber & MB

1.

Come una famosa citazione di un intervista calcistica direi che “sono completamente d’accordo a metà”. Da quanto ho appreso delle notizie del mercato, posso confermare che vi sono state molte realtà che hanno registrato un fatturato in crescita, anche a doppia cifra, ma se andiamo a verificare le quantità prodotte e/o vendute il numero di aziende che sono cresciute si riduce di molto.

2.

Anche il 2022 è stato caratterizzato da eventi devastanti. Il conflitto Russia/Ucraina ha fatto sì che la difficile reperibilità di materie prime del 2021 si prolungasse durante gran parte del 2022. A partire da settembre in poi mi sarei aspettato un cambiamento più accentuato dello scenario economico e commerciale, mentre invece abbiamo assistito a una graduale inversione di tendenza sia dei prezzi che della disponibilità di materie prime. Anche in questo caso con situazioni totalmente diverse a seconda della merceologia e del legame con il costo energetico. In alcuni momenti ho avuto la sensazione che vi fosse timore del ritorno alla “normalità”. Ad esempio, pur basso che sia, ho trovato prezzi delle materie prime che ancora contemplano il wooden surcharge (per il costo aumentato dei pallet di legno).

3.

La situazione ha influito sia direttamente che indirettamente sulla mia attività. In qualità di distributore di Thermal black (N-990) ho ricevuto molte richieste in più rispetto all’anno precedente. Dal canto nostro siamo stati in grado di esaudire tutte le richieste sfruttando al massimo il nostro stock italiano e anche una migliorata logistica con il Canada. Dal lato opposto, per alcuni ausiliari di processo e alcuni Chemical da noi distribuiti, abbiamo ricevuto richieste di posticipo di consegne da parte dei clienti a causa della difficoltà di approvvigionamento del polimero base.

5.

Quest’anno i prezzi si sono abbassati ma non così repentinamente come forse ci si aspettava. I cambiamenti troppo veloci rendono ancora più difficile gestire le forniture. Credo che in qualche modo questa perpetrata carenza di materie prime stia favorendo un cambiamento lento dei prezzi. Lo scenario potrebbe modificarsi qualora si riducessero i volumi produtivi.

La visibilità degli ordini si è ridotta molto. I macchinari dei clienti e dei fornitori lavorano senza sosta me navigano a vista. Difficile oggi fare programmi a lungo termine. In molti casi sembra di assistere ad una fase di studio tra due pugili dove nessuno si azzarda a lanciare i propri colpi con il timore di abbassare la guardia e scoprire punti vitali. u

“È necessario usare molta prudenza affinché le sanzioni contro la Russia, per quanto giustificate, non risultino poco efficaci o addirittura dannose per l’economia italiana ed europea”

L AGORIO & DUFOUR

A mbrogio Dufour

A mministratore delegato

1.

Il 2022 ha superato il 2021 in termini sia di fatturato che di volume, nei settori a cui ci riferiamo.

Alcuni segmenti di mercato hanno avuto un’impennata di consumi dovuti alla maggiore richiesta di prodotto. Il fatto che la Cina fosse ancora bloccata dalla situazione Covid con il conseguente calo delle esportazioni verso l’Europa ha sicuramente influito su un aumento della produzione domestica.

Altri prodotti sono stati maggiormente richiesti anche a causa della carenza sul mercato di prodotti alternativi (ad esempio EVA), i quali avrebbero normalmente coperto parte della domanda.

2.

Più in generale si è trattato di una vera e propria corsa all’approvvigionamento che trovava una delle principali cause nella difficile reperibilità di materie prime riscontrata nel 2021.

I trasporti marittimi dall’oriente non solo erano diventati estremamente costosi, ma i tempi di trasporto erano triplicati, incidendo sulla disponibilità di magazzino di quasi tutti i nostri clienti. Me-

FOCUS
32 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023

mori di questo fenomeno in atto, gli acquirenti sono stati indotti ad acquistare un volume maggiore di merce per evitare di trovarsi nuovamente privi di scorte sufficienti. Nella prima metà del 2022 alcuni mercati avevano già raggiunto gli stessi volumi di tutto il 2021. Questo aumento di richiesta su scala globale ha sicuramente contribuito, insieme all’aumento dei costi logistici, a un repentino aumento dei prezzi. Nella seconda parte dell’anno c’è stato un rallentamento, da imputarsi principalmente proprio all’eccessivo volume acquistato in precedenza il quale, non essendo sempre basato su un reale consumo, ma su una strategia di magazzino, ha poi contribuito a coprire le necessità della seconda metà dell’anno. Anche i costi logistici, legati ai noli marittimi, sono scesi a livelli più accettabili. I prezzi di tutte le materie prime che commercializziamo, che avevano raggiunto il picco nel corso del secondo trimestre 2022, sono poi gradatamente scesi fino a fine anno.

3.

I mercati a cui ci riferiamo non sono direttamente coinvolti con l’import dalla Russia. Il carbon black è un prodotto importantissimo usato in combinazione con tanti tipi di gomma, ma nel 2022 il consumo di gomma non sembra avere risentito della mancanza di tale prodotto.

4.

La situazione è di difficile interpretazione. Ogni qualvolta viene emesso un nuovo pacchetto di sanzioni si genera molta allerta nel mercato, dato che il mercato Russo è importante sia per l’im-

Le nostre domande

1. Anche il 2022, come l’anno precedente, è stato un anno positivo per il settore della gomma. Siete d’accordo su questa affermazione?

2. Nel 2022 l’andamento del mercato ha manifestato due diversi scenari nella prima e nella seconda metà dell’anno, sia per i prezzi delle materie prime che per la consistenza del lavoro per le diverse aziende utilizzatrici. Avete riscontrato anche voi questa situazione?

3.

La guerra in Ucraina ha reso difficile, se non problematico, l’approvvigionamento di materie prime dalla Russia, in particolare per elastomeri e carbon black. Questo ha influito sulla vostra attività?

4.

L’ultimo pacchetto di sanzioni UE per la Russia, varato il 24 febbraio scorso, ha praticamente bloccato le importazioni di gomma sintetica e carbon black sia pure con deroga, entro determinati limiti di volume, sino alla fine del 2023. Quale pensate che sarà l’impatto sul mercato europeo e, in particolare, sul mercato italiano?

5.

L’inizio del 2023 è stato caratterizzato da incertezza e confusione sull’approvvigionamento delle materie prime anche, e soprattutto, per la generalizzata tendenza al ribasso dei prezzi: potete ipotizzare a quali scenari si potrebbe arrivare nel corso dell’anno?

port che per l’export. È quindi necessario usare molta prudenza affinché le sanzioni contro la Russia, per quanto giustificate, non risultino poco efficaci o addirittura dannose per l’economia italiana ed europea.

MATERIE PRIME dgts 210x146 2018 TR ai 1 20/03/18 10 53 dgts_210x146_2018_TR.ai 1 20/03/18 10.53

5.

L’inizio del 2023 è stato in linea con l’ultima parte del 2022, con consumi più contratti e prezzi in discesa. Scenari drammatici di un’economia in crisi hanno spaventato l’industria, ma per il momento non si sono ancora verificati, almeno nelle dimensioni che ci si aspettava. Anche la questione dei costi energetici sembra essere meno grave rispetto all’anno scorso, per quanto ancora provvisoria. Da sensazioni del mercato, sembra che il secondo trimestre vedrà un parziale recupero dei consumi, ma anche un limitato aumento dei prezzi. La situazione economica è troppo incerta per ipotizzare cosa accadrà nella seconda metà dell’anno. u

“Nel corso del 2023 stiamo rinforzando l’organico commerciale in modo da garantire una presenza sempre più capillare all’interno del mercato italiano ed europeo”

N OVACHEM

Ivano Liguori Ceo

1.

A ssolutamente, abbiamo assistito a un anno in crescita, sia in merito ai volumi venduti (+12% rispetto al 2021) sia in fatturato (+31% rispetto al 2021). Tramite il nostro partner Novalca abbiamo portato le no stre vendite a sfiorare le 10.000 MT in Europa e ad avvicinare il traguardo dei 25.000.000 € di fatturato, per noi grande motivo di orgoglio. Con grande soddisfazione stiamo portando avanti la nostra primaria missione, ossia aumentare in modo significativo la nostra presenza nel mercato europeo e non solo in quello italiano, che rappresenta tuttora il 60% circa delle nostre vendite. Nel corso del 2023 stiamo inoltre rinforzando l’organico commerciale in modo da garantire una presenza sempre più capillare all’interno del mercato italiano ed europeo.

2.

E ffettivamente abbiamo assistito a un significativo cambio di scenario tra il primo e il secondo semestre. I primi cenni, a essere più precisi, si sono visti a inizio agosto, e curando un mercato internazionale e non solo italiano, a agosto abbiamo assistito a una forte inversione di tendenza a livello mondiale. A mio parere, il trend negativo dell’ultimo quadrimestre 2022 è stato dovuta principalmente a due fattori: la scelta da parte dei clienti di aumentare lo stock a magazzino per paura dello shortage del primo semestre e un’evidente flessione della domanda a livello globale. Fortunatamente la congiuntura negativa non ha intaccato in modo significativo il nostro risultato operativo del 2022. L’andamento poi dei prezzi dei monomeri principali, come ad esempio il butadiene, sia a livello spot che a contratto, non hanno facilitato l’ultimo semestre. Sul butadiene siamo passati da quotazioni a spot di 1.650 usd Fob Rotterdam al 02.08.2022 ai 500 usd fob Rotterdam al 25.11.2022. Ciò ha aumentato sempre di più la tendenza a evitare programmazione di acquisti e ha funzionato come volano de lla mancanza di domanda.

Le nostre domande

1. Anche il 2022, come l’anno precedente, è stato un anno positivo per il settore della gomma. Siete d’accordo su questa affermazione?

2. Nel 2022 l’andamento del mercato ha manifestato due diversi scenari nella prima e nella seconda metà dell’anno, sia per i prezzi delle materie prime che per la consistenza del lavoro per le diverse aziende utilizzatrici. Avete riscontrato anche voi questa situazione?

3.

La guerra in Ucraina ha reso difficile, se non problematico, l’approvvigionamento di materie prime dalla Russia, in particolare per elastomeri e carbon black. Questo ha influito sulla vostra attività?

4. L’ultimo pacchetto di sanzioni UE per la Russia, varato il 24 febbraio scorso, ha praticamente bloccato le importazioni di gomma sintetica e carbon black sia pure con deroga, entro determinati limiti di volume, sino alla fine del 2023. Quale pensate che sarà l’impatto sul mercato europeo e, in particolare, sul mercato italiano?

5. L’inizio del 2023 è stato caratterizzato da incertezza e confusione sull’approvvigionamento delle materie prime anche, e soprattutto, per la generalizzata tendenza al ribasso dei prezzi: potete ipotizzare a quali scenari si potrebbe arrivare nel corso dell’anno?

3.

D irei che a parte qualche cliente europeo che per policy aziendale preferisce tuttora non acquistare alcun prodotto di origine russa, abbiamo effettivamente notato un’inferiore presenza di gomma sintetica russa nel mercato europeo. Diversamente è avvenuto per il Carbon Black, che è diventato immediatamente short dall’inizio del conflitto per poi, già da fine maggio 2022, tornare sul mercato con approvvigionamenti tramite canali usuali. Francamente non abbiamo riscontrato nella distribuzione un’influenza significativa rispetto alla presenza dei polimeri russi. Sul Carbon Black invece, come distributori Negroven Venezuela, abbiamo sperato che le sanzioni già a inizio conflitto potessero essere più gravose. Diverso nel trading in quanto, soprattutto a partire da marzo 2022, sia i produttori russi che i produttori cinesi hanno iniziato a utilizzare come valvola di sfogo dell’alto stock creatosi, paesi che precedentemente non erano mercati considerati. Mi riferisco per esempio a determinati mercati in America Latina.

R eputo personalmente che le sanzioni dell’UE pubblicate il 25 febbraio relative ai codici doganali del Carbon Black e delle gomme sintetiche siano mirate a mantenere lo status quo. Evidentemente i regolamenti europei emessi sono volti al mantenimento delle quote di import in Europa basandosi su dati statistici storici. Se consideriamo, infatti, che nel corso del 2021 la confederazione Russa ha esportato 760.000 MT circa (dati WITS) di Carbon Black in tutto il mondo e che i paesi dell’UE hanno importato totalmente dalla Russia Carbon Black per circa 550.000 MT e il limite al 30.06.2024 è di 750.000 MT, non vedo come le sanzioni possano avere effetto. Simile situazione sulle gomme sintetiche. Limite di importazione di gomme sintetiche posto a 562.000 MT con una esportazione della confederazione russa nel mondo nel

FOCUS MATERIE PRIME
4.
34 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023

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2021 pari a 1.260.000 MT e importazioni in Europa di circa 500.000 MT. Detto ciò, tali sanzioni potrebbero comunque avere un impatto “psicologico” nel mercato EU e un effetto speculativo nei prossimi mesi. Ma ripeto, numericamente le sanzioni dell’UE sono più minatorie che effettive. 5.

Parlando esclusivamente dei polimeri, basandoci sugli andamenti dei monomeri, sulle politiche dei produttori e sulle tendenze di mercato, per il secondo quadrimestre 2023 a livello mondiale reputo possibile uno scenario di aumento di prezzi di elastomeri di origine butadienica come BR, SBR, NBR e gomme termoplastiche come SBS ad esempio. Le gomme sintetiche di origine poliolefiniche come l’EPDM credo che possano essere soggette a un roll over abbastanza continuo per tutto il 2023. Ovviamente tutte le considerazioni sono al netto di stravolgimenti del trend di mercato che sempre di più è basato su speculazioni continue. u

che a gennaio 2023. Già però durante il mese di febbraio abbiamo registrato un rallentamento di questa situazione e in alcuni casi una ripresa dei prezzi in aumento. L’incertezza del momento rende difficile una previsione di quello che realmente accadrà.

I n questo momento storico l’economia mondiale potrebbe vivere di sussulti positivi e/o negativi a seconda delle conseguenze derivanti dal conflitto in essere tra Russia/ Ucraina e non solo.

I l mercato non può essere impermeabile a questa situazione e quindi creare incertezze come illusioni. Sarà un anno tutto da vivere con grande attenzione e capacità di adattarsi rapidamente ai vari cambiamenti. u

“U na delle più importanti vie che le imprese possono percorrere ora è quella della costruzione di nuove partnership nel segno dell’innovazione”

“S arà un anno tutto da vivere con grande attenzione e capacità di adattarsi rapidamente ai vari cambiamenti ”

RDC

G iorgio Marzari

S ales Director

D irei di sì anche se poi l’ultimo trimestre dell’anno ha evidenziato una evidente flessione specialmente nel settore automotive.

2.

S ì, lo abbiamo riscontrato anche noi, a partire dal mese di settembre 2022 la domanda di prodotti e servizi ha cominciato a diminuire e le materie prime sono di conseguenza tornate disponibili con regolarità e a quotazioni in ribasso.

C ertamente la guerra ha influito negativamente sulla nostra attività, sia per l’acquisto di materie prime, ma soprattutto per la vendita dei nostri prodotti colpiti ovviamente dalle sanzioni in essere imposte dalla UE verso la Russia.

C rediamo che ne gioveranno i produttori europei e asiatici con conseguente allineamento dei prezzi al rialzo. Questo è almeno ciò che la logica farebbe pensare, poi c’è il mercato che a seconda del suo stato di salute potrebbe invece smentire questa teoria.

5.

L a riduzione dei prezzi delle materie prime iniziata già nel corso dell’ultimo trimestre del 2022 è continuata poi an -

RESCHEM

Tra i settori chiamati a trasformare le proprie strategie c’è sicuramente quello della gomma. Una delle più importanti vie che le imprese possono percorrere ora è quella della costruzione di nuove partnership nel segno dell’innovazione. Il cambio di passo richiesto all’industria della gomma va tradotto in una strategia di lungo periodo, fondata su concetti come riutilizzo delle materie prime, impiego di tecnologie all’avanguardia da utilizzare a questo fine e nuovo design dei prodotti finiti.

Q uesto ha permesso e permetterà al settore di continuare ad avere un trend crescente come negli ultimi due anni; sia in termini di fatturato che di volumi.

2.

S e per il comparto degli pneumatici l’andamento è sempre stato in crescita, e il futuro sarà orientato in maniera sempre più marcata verso prodotti più duraturi ed economici, che impattino anche più positivamente sul dispendio di carburante, il resto del mercato della gomma ha goduto di una crescita generale nella prima metà dell’anno, per poi subire una veloce stagnazione nei mesi successivi. Anche l’andamento dei prezzi di conseguenza ha seguito le stesse dinamiche, subendo un importante decremento.

3.

N onostante le evidenti difficoltà che la guerra in Ucraina ha trasferito in maniera trasversale in qualunque settore industriale, il Gruppo Reschem Italia è riuscito a contrastare positivamente questa situazione risultata davvero complicata in termini di approvvigionamento. Infatti l’acquisizione dell’azienda KPI Srl e le solide partnership che l’azienda rappresen -

FOCUS
1. 3. 4. 1.
36 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023

ta tra cui Honeywell (cere polietileniche), Hoshine (gomme siliconiche), Cabot (carbon black) e Brueggemann (ossidi di zinco attivo) ha permesso al gruppo Reschem Italia di migliorare notevolmente la propria presenza nel settore della gomma, e di affrontare le problematiche legate all’indisponibilità delle materie prime con una migliore organizzazione.

4.

Q uest’ultimo pacchetto di sanzioni era da tutti previsto e atteso, nonostante la Russia negli ultimi anni sia stata un importante partner e fornitore di polimeri e carbon black nel mercato europeo. Come accade per le forniture di gas, il limite di importazione di gomma sintetica e carbon black seppure con deroga, serviranno a mitigare il fabbisogno di un mercato che nonostante la situazione geopolitica continuerà a crescere, dando così opportunità a produttori indiani e cinesi, fino a ieri secondari, di consolidare la loro presenza in Europa e in particolare in Italia.

5.

D ifficile fare previsioni a medio-lungo termine, le dinamiche di mercato sono ancora troppo incerte. Si può ipotizzare che nonostante il ribasso dei costi di alcune materie prime, come i prodotti petroliferi, la tendenza del mercato sarà legata a una domanda sicuramente superiore all’offerta, causando così una possibile contrazione dei prezzi soprattutto di quei prodotti di cui abbiamo parlato prima: i carbon black e i polimeri. u

Le nostre domande

1. Anche il 2022, come l’anno precedente, è stato un anno positivo per il settore della gomma. Siete d’accordo su questa affermazione?

2. Nel 2022 l’andamento del mercato ha manifestato due diversi scenari nella prima e nella seconda metà dell’anno, sia per i prezzi delle materie prime che per la consistenza del lavoro per le diverse aziende utilizzatrici. Avete riscontrato anche voi questa situazione?

3.

La guerra in Ucraina ha reso difficile, se non problematico, l’approvvigionamento di materie prime dalla Russia, in particolare per elastomeri e carbon black. Questo ha influito sulla vostra attività?

4.

L’ultimo pacchetto di sanzioni UE per la Russia, varato il 24 febbraio scorso, ha praticamente bloccato le importazioni di gomma sintetica e carbon black sia pure con deroga, entro determinati limiti di volume, sino alla fine del 2023. Quale pensate che sarà l’impatto sul mercato europeo e, in particolare, sul mercato italiano?

5.

L’inizio del 2023 è stato caratterizzato da incertezza e confusione sull’approvvigionamento delle materie prime anche, e soprattutto, per la generalizzata tendenza al ribasso dei prezzi: potete ipotizzare a quali scenari si potrebbe arrivare nel corso dell’anno?

MATERIE PRIME

“Fare delle stime è molto difficile, ma data anche la riduzione dei costi energetici ci potrebbero essere dei buoni spunti di recupero dei volumi durante i prossimi mesi ”

R ESINEX

A lberto Pancani

S ales Manager Elastomers

1.

I l 2021 e 2022 sono state due annate sicuramente positive ma molto anomale per il settore gomma e non solo. I volumi ci sono stati, così come i profitti, ma i numeri sono distorti rispetto ai cicli precedenti, altissima domanda con bassa disponibilità e prezzi in continuo aumento trascinati dai rincari energetici nella seconda metà del 2022. A lcuni settori, in particolare l’automotive, sono stati molto impattati a causa di un crollo della domanda e dalla difficoltà nel reperire i materiali necessari per la costruzione dei veicoli (esempio: semiconduttori) causando un malessere generale in tutta la supply chain; altri hanno tenuto bene per tutto l’anno come il settore dei nastri adesivi e tubi industriali.

2.

Tutti abbiamo visto un eccellente primo semestre e un’inversione del trend da luglio con una domanda sempre più ridotta, quasi azzerata verso la fine dell’anno. A seguito della difficoltà di reperibilità dei materiali durante il biennio passato molti utilizzatori e distributori hanno tenuto nel 2022 i magazzini molto alti con prezzi che alla fine si sono rivelati dei boomerang specialmente verso la fine dell’anno con un crollo dei monomeri e bassa domanda. I costi energetici hanno impattato molto anche i grandi utilizzatori, che hanno dovuto rallentare l’output e quindi essere meno presenti sul mercato.

N o, questo conflitto non ha intaccato la nostra distribuzione in quanto Resinex non distribuisce polimeri di origine Russa.

Vengono bannate le quote eccedenti gli attuali livelli di import di SR e CB dalla Russia, quindi non vedo un serio pericolo per gli utilizzatori europei sempre che la domanda di SR e CB non esploda durante il prossimo biennio e le altre fonti alternative siano in difficoltà a colmare il gap, ma è troppo presto per dirlo.

5.

S e la domanda europea non riprenderà come a inizio 2022, sicuramente vedremo un continuo drop delle quotazioni per incentivare gli utilizzatori ad acquistare; già per alcuni materiali abbiamo visto importanti riduzioni di prezzo da inizio anno e conseguente recupero dei volumi persi da parte di alcuni produttori nella seconda metà del 2022. Al momento fare delle stime è molto difficile, ma data anche la riduzione dei costi energetici ci potrebbero essere dei buoni spunti di

recupero dei volumi durante i prossimi mesi. Il fattore Cina resta sempre di particolare attenzione per tutti noi, in quanto volumi di SR/NR e prodotti chimici potrebbero tornare a scarseggiare se ci sarà una piena ripresa dell’industria cinese che al momento è ancora in stallo. u

“La sensazione per il prosieguo dell'anno è che assisteremo a una situazione di prezzi mediamente bassi e disponibilità adeguata”

S.INT.A

Federico Doveri

1.

Effettivamente si è trattato di un anno nel complesso ancora positivo, ma in misura inferiore rispetto al 2021, in quanto la spinta ai consumi derivante dal deciso miglioramento della situazione pandemica si è affievolita, e l'irrompere della guerra in Ucraina e il conseguente effetto inflattivo si sono fatti sicuramente sentire a livello macroeconomico.

2.

Volendo limitarsi alle materie prime principalmente da noi trattate, ovvero lattici e gomme naturali, possiamo affermare che effettivamente dal punto di vista dei prezzi l'anno è stato nettamente diviso in due, con la prima parte caratterizzata da quotazioni sostenute mentre la seconda ha visto un calo deciso, tanto da portare le stesse a livelli ben inferiori a quelli dello stesso periodo del 2021.

D i tale situazione hanno potuto beneficiare i nostri principali clienti che hanno in molti scelto di effettuare coperture contrattuali importanti per la prima metà del 2023.

3.

Possiamo indirettamente confermare quanto affermato, avendo avuto riscontro di tale situazione da diversi nostri clienti, ma allo stesso tempo possiamo dire che tali difficoltà non hanno impattato sulla nostra attività, in quanto trattasi di materie prime da noi non trattate.

4.

Come precisato nella precedente risposta, siamo nel campo di materie prime non trattate (o trattate solo marginalmente) dalla nostra società, per cui ci risulta difficile esprimere una attendibile previsione di mercato in questo specifico settore.

5.

S empre limitandoci ai soli lattici e gomme naturali, possiamo dire che essendosi tale tendenza al ribasso manifestata nel semestre precedente, l'inizio dell'anno è stato sotto tale punto di vista tranquillo, così come non ci sono state criticità di sorta sul fronte approvvigionamenti.

La sensazione per il prosieguo dell'anno è che assisteremo a una situazione di prezzi mediamente bassi e disponibilità adeguata,

FOCUS
3. 4.
38 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023

laddove l'unico fattore di incertezza potrà essere rappresentato dal mercato cinese che è stato caratterizzato oramai da molti mesi da una domanda molto inferiore alle attese e che, se dovesse tornare a “tirare”, aprirebbe a scenari sicuramente più complicati sia in termini di prezzi che di disponibilità. u

“Auspicando che il settore pneumatico non fagociti eccessivamente i volumi indicati, la situazione potrebbe mantenersi quasi normale fino a giugno 2024”

TORCHIANI

Ermes Veneri

Responsabile settore gomma

1.

Nonostante le pessimistiche previsioni di fine 2021, il 2022 è stato in effetti un anno positivo per noi e per i nostri clienti, nonostante la prima parte dell’anno sia stata ancora segnata dalla pandemia (alcune aziende continuavano a rifiutare incontri personali con i fornitori), ma nonostante soprattutto la precaria situazione delle materie prime.

2.

Confermiamo questa situazione: nel 2022 l’andamento del mercato ha manifestato caratteristiche nettamente diverse nel primo e nel

Le nostre domande

1. Anche il 2022, come l’anno precedente, è stato un anno positivo per il settore della gomma. Siete d’accordo su questa affermazione?

2. Nel 2022 l’andamento del mercato ha manifestato due diversi scenari nella prima e nella seconda metà dell’anno, sia per i prezzi delle materie prime che per la consistenza del lavoro per le diverse aziende utilizzatrici. Avete riscontrato anche voi questa situazione?

3.

La guerra in Ucraina ha reso difficile, se non problematico, l’approvvigionamento di materie prime dalla Russia, in particolare per elastomeri e carbon black. Questo ha influito sulla vostra attività?

4.

L’ultimo pacchetto di sanzioni UE per la Russia, varato il 24 febbraio scorso, ha praticamente bloccato le importazioni di gomma sintetica e carbon black sia pure con deroga, entro determinati limiti di volume, sino alla fine del 2023. Quale pensate che sarà l’impatto sul mercato europeo e, in particolare, sul mercato italiano?

5.

L’inizio del 2023 è stato caratterizzato da incertezza e confusione sull’approvvigionamento delle materie prime anche, e soprattutto, per la generalizzata tendenza al ribasso dei prezzi: potete ipotizzare a quali scenari si potrebbe arrivare nel corso dell’anno?

secondo semestre. All’inizio dell’anno praticamente tutti gli utilizzatori hanno incominciato a lavorare a ritmi elevati (non era strano che si lavorasse anche durante il fine settimana), la richiesta di materie prime è aumentata per tutti i prodotti e le previsioni di crescita erano più che ottimistiche. Contemporaneamente si sono però re-

MATERIE PRIME

gistrati un forte aumento dei costi energetici, andati alle stelle nel primo trimestre, e in seguito i prezzi di diverse materie prime sono aumentati di molto, in entrambi i casi con percentuali almeno a doppia cifra. Questa tendenza delle materie prime è continuata fino all’estate e ha coinvolto, per esempio, olio di processo, cere, silice, carbon black e alcuni tipi di elastomeri come lo SKI-3S. Nonostante questa situazione, tuttavia, la maggior parte delle aziende ha continuato a lavorare a pieno ritmo fino alle vacanze estive, sia pure incominciando a denotare un rallentamento di lavoro già in luglio. Da settembre in poi il rallentamento del lavoro si è consolidato, fino ad arrivare a una situazione di tranquilla regolarità nella norma, e i prezzi delle materie prime hanno incominciato a scendere, non in maniera drammatica ma senz’altro riportandosi a livelli più accettabili. Nel contempo abbiamo notato un calo della richiesta di materie prime, dovuto anche al fatto che molti utilizzatori, a fronte di una scarsa disponibilità delle materie prime e di continui aumenti di prezzo, avevano acquistato da mesi più del necessario per disporre di un magazzino ben fornito.

3.

Come rivenditori di materie prime di produzione russa abbiamo avuto molti problemi, legati alla difficoltà di approvvigionamento (per tragitti più lunghi e difficoltosi, per lungaggini alle dogane con la Russia, per scarsità di mezzi e autisti e così via), alla scarsa disponibilità e all’aumento dei costi. Tuttavia siamo riusciti quasi sempre ad accontentare i nostri clienti e a consuntivo abbiamo confermato i numeri del 2021.

4.

L’impatto ci sarà e anche pesante, se nel frattempo la guerra non finirà (ipotesi per ora remota) e se la deroga delle sanzioni per gomma e carbon black al 30 giugno 2024 non consentirà agli importatori di tutta l’Unione Europea di costituire scorte di magazzino sufficienti, che durino almeno per tutto il periodo 2023/2024 (possibilità a sua volta quanto mai difficile a realizzarsi nella pratica). Non conosciamo con esattezza l’importanza di gomma sintetica e carbon black russi sui mercato europeo e italiano, ma è certo che i volumi in gioco siano perlomeno allineati a quelli indicati nella sanzione (circa 750.000 tonnellate di carbon black e 560.000 di gomma sintetica). Auspicando che il settore pneumatico non fagociti eccessivamente i volumi indicati, come del resto è già successo a più riprese in passato, la situazione potrebbe mantenersi quasi normale fino a giugno 2024, ma il pericolo ipotizzabile e verosimile è che il settore dell’articolo tecnico sia costretto ad affrontare un delicato periodo di carenza di gomma sintetica e carbon black con un conseguente nuovo aumento dei prezzi.

5.

Gennaio 2023 è stato caratterizzati da una fase di stanca del mercato, beninteso con qualche situazione anomala in controtendenza, ma da febbraio in poi lo scenario sembra migliorato: molte aziende hanno ripreso a lavorare a pieno ritmo, i prezzi delle materie prime continuano a diminuire, magari lentamente ma diminuiscono quasi in tutti i casi, soprattutto per quelle dal Far East visto che, fra l’altro, i noli marittimi sono scesi di molto rispetto al 2022 unitamente a tempi di consegna più corti. Ipotizzare gli scenari che si verificheranno nel corso dell’anno è impresa impossibile, ma è lecito avere qualche barlume di ottimismo che aiuti in ogni caso ad andare avanti. u

“Ritengo che una ampia diversificazione dei mercati, una stretta cooperazione con i clienti e una accurata gestione delle scorte siano fondamentali per affrontare le turbolenze”

VIBIPLAST

1.

Il 2021, anno della ripresa post Covid, ha portato ottimi risultati. Confermo che anche il 2022, nonostante le ben note condizioni avverse, è stato positivo. In aggiunta, se vogliamo considerare il 2019 come ultimo anno “normale”, quello scorso è stato decisamente migliore in termini di volumi e fatturato.

2.

La diminuzione dei prezzi di alcune materie prime nel secondo semestre ha compensato solo marginalmente gli altri trend. L’incertezza dello scenario geopolitico, i tassi di inflazione, i prezzi dei trasporti e i costi energetici hanno sicuramente provocato una contrazione generalizzata della domanda e delle produzioni degli ultimi sei mesi.

Tuttavia non in maniera drammatica, considerando anche i risultati più che soddisfacenti dei primi due trimestri. Ritengo che una ampia diversificazione dei mercati, una stretta cooperazione con i clienti e una accurata gestione delle scorte siano sempre elementi fondamentali per affrontare le turbolenze.

3.

Possiamo indirettamente confermare quanto affermato, avendo Essendo già inesistente la nostra importazione di materie prima dalla Russia, fortunatamente non abbiamo subìto alcun impatto sulla nostra attività produttiva e sulla capacità di soddisfare le richieste dei nostri distributori e clienti.

4.

A mio avviso le difficoltà maggiori a livello internazionale si sono verificate nei primi mesi successivi all’inizio del conflitto, costringendo le aziende a gestire la situazione in breve tempo e in molti casi a trovare delle alternative valide, anche se a costi maggiorati.

R ispetto a questo scenario, al momento sembra che i mercati abbiano ritrovato un equilibrio accettabile; a meno che nel corso dell’anno non ci sia una crescita molto importante, non penso che l’ultimo pacchetto di sanzioni vada a condizionare significativamente le produzioni europee.

5.

I n una situazione influenzata come sempre da molti fattori esterni, e con una visibilità a corto raggio, ogni previsione a lungo termine è secondo me azzardata. Indipendentemente dai prezzi delle materie prime e dal loro campo di applicazione. Ad ogni modo guardiamo con fiducia al buon risultato del primo trimestre 2023, che ha invertito la rotta del secondo semestre 2022. u

FOCUS
40 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023

“La prima parte dell’anno per le specialty degli elastomeri di ZE è stata caratterizzata da una forte crescita, che non ha subìto nessun rallentamento anche nella seconda parte”

Z EON

1.

Il 2022 è stato per Zeon Europe GmbH (ZE) un anno positivo come quello precedente che ha vissuto nuovamente il rimbalzo post Covid-19.

2.

La prima parte dell’anno per le specialty degli elastomeri di ZE è stata caratterizzata da una forte crescita che non ha subito nessun rallentamento anche nella seconda parte legata dal cambio di paradigma dell’automobile, da veicolo con motore a combustione interna a veicolo con motore elettrico o ibrido. Per quanto attiene le commodity, la prima parte dell’anno è stata caratterizzata da una forte crescita che si è rallentata a causa delle crisi

sa e Ucraina non ha influito sulla nostra attività in Europa se non in piccolissima parte dovuta alla chiusura del mercato della Federazione Russa.

4.

Il mercato italiano non avrà particolari conseguenze dal nuovo pacchetto di sanzioni varato da UE in quanto la situazione di crisi si è verificata per il nostro mercato solamente nel primo e secondo trimestre dello scorso anno ed è stata superata brillantemente nella seconda parte dell’anno utilizzando fornitori alternativi.

5.

L’incertezza sarà il fattore caratterizzante di tutto il 2023. La tendenza al ribasso dei prezzi si è verificata solo per le commodity nei primi mesi, ma per tutti gli altri prodotti in questo momento si vede una generale stabilizzazione supportata dalla mancanza delle materie prime e dalla crisi della logistica. Definire i possibili scenari è chiaramente difficile per l’incertezza generata dalla crisi geopolitica in atto in UE (guerra tra Russia e Ucraina) e da quella tra USA e Cina (crisi dei semiconduttori). u

Photo By ndanko/Envato.

Verso un nuovo regolamento europeo su imballaggi e rifiuti di imballaggio

Il nuovo regolamento, che desta preoccupazioni in Italia, persegue tre obiettivi: prevenire la produzione di rifiuti di imballaggio, promuovere il riciclaggio di alta qualità in modo sostenibile entro il 2030 e ridurre il fabbisogno di materie prime “primarie”. In questo numero ci occupiamo delle disposizioni generali e dei requisiti di sostenibilità. Nel numero di maggio approfondiremo gli altri aspetti

La Commissione UE ha presentato il 30 novembre 2022 la proposta di regolamento su imballaggi e rifiuti di imballaggio che modifica il regolamento 2019/1020/ UE sulla vigilanza del mercato e conformità dei prodotti e la direttiva 2019/904/UE sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente e abroga la direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio.

La pubblicazione della corposa proposta è solo all’inizio dell’iter di approvazione del documento finale. Essa deve ora essere esaminata dal Parlamento europeo e dal Consiglio nell’ambito della procedura legislativa ordinaria.

A oggi, si può prevedere che la pubblicazione definitiva del regolamento avverrà ad aprile 2024.

Va osservato che i regolamenti, a differenza delle direttive, sono direttamente operativi in tutta la UE. Un atto identico per tutti i 27 Stati membri garantisce la certezza del diritto e riduce distorsioni nella concorrrenza. Se, da un lato, quindi un provvedimento uniforme può essere visto con favore, dall’altro la

mancanza di recepimenti differenziati sui territori nazionali può essere considerato un limite e potrebbe portare a procedimenti di infrazione qualora gli Stati adottassero una normativa non conforme.

Informiamo che la base giuridica della proposta in oggetto è l’art. 114 del trattato sul funzionamento dell’unione europea (TFUE) sul ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri che hanno per oggetto l’instaurazione e il funzionamento del mercato interno. La proposta del regolamento in esame persegue tre obiettivi principali:

- prevenire la produzione di rifiuti di imballaggio, attraverso soluzioni di riutilizzo e ricarica e limitando gli imballaggi non necessari.

- promuovere il riciclaggio di alta qualità (circuito chiuso) rendendo tutti gli imballaggi sul mercato UE riciclabili in modo economicamente sostenibile entro il 2030.

- ridurre il fabbisogno di materie prime “primarie” , creando un

NORMATIVE di Beatrice Garlanda
Parte 1 42 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023
Foto di Karl Allen Lugmayer da Pixabay.

mercato ben funzionante per le materie prime secondarie e aumentando l’uso della plastica riciclata negli imballaggi attraverso obiettivi obbligatori.

Si segnala che per materie prime secondarie si intendono materie che sono state ottenute attraverso processi di riciclaggio e possono sostituire le materie prime “primarie”.

DISPOSIZIONI GENERALI

Il primo capo della proposta (articoli da 1 a 4) contiene le disposizioni di carattere generale. Per comodità di lettura useremo il termine “regolamento” al posto di “proposta di regolamento”.

Oggetto

Il regolamento stabilisce i requisiti dell’imballaggio durante l’intero ciclo di vita in materia di sostenibilità ambientale, etichettatura, responsabilità estesa del produttore, nonché di raccolta, trattamento e riciclaggio dei rifiuti di imballaggio. Chiariamo che per regime di responsabilità estesa del produttore s’intende “una serie di misure adottate dagli Stati membri per garantire che i produttori abbiano la responsabilità finanziaria o la responsabilità finanziaria e organizzativa per la gestione della fase di rifiuto del ciclo di vita di un prodotto” (art. 3 direttiva 2008/98/CE)

Il provvedimento contribuisce ad un efficiente funzionamento del mercato interno armonizzando le misure nazionali su-

gli imballaggi e i rifiuti di imballaggio con lo scopo di evitare ostacoli al commercio, distorsioni o restrizioni della concorrenza nella UE.

Allo stesso tempo si vogliono prevenire e ridurre gli effetti avversi che gli imballaggi e i rifiuti di imballaggio possono avere sulla salute umana e l’ambiente.

Il testo s’inserisce nel quadro dell’ economia circolare, adottando misure conformi alla gerarchia dei rifiuti come previsto dall’art. 4 della direttiva quadro 2008/98/CE. L’ordine di priorità è il seguente:

-prevenzione

- preparazione per il riutilizzo

- riciclaggio

- recupero di altro tipo, per esempio recupero di energia

- smaltimento

Campo d’applicazione

Il regolamento si applica a tutti gli imballaggi, a prescindere dal materiale usato, e a tutti i rifiuti di imballaggio. Ciò indipendentemente dal contesto in cui sono usati o da cui provengono (industria,altre attività manifatturiere, vendita al dettaglio o distribuzione ecc.).

Definizioni

L’art. 3 comprende sessanta definizioni. Tra queste ci pare utile ricordare:

- imballaggi: articoli di qualsiasi materiale, destinati ad essere

IMBALLAGGI
DE GRANDI SRL De Grandi srl 27029 Vigevano (PV) C.so Vittorio Emanuele II, 24 Tel. +39 0381 79159 - 78707 Fax +39 0381 73440 info@degrandisrl.it www.degrandisrl.com Stabilimento: 27020 Tromello (PV) - Via Buccellati, 2/4 Tel. +39 0382 868402 - Fax +39 0382 868584 Micronizzazione polveri per l’industria della gomma e delle materie plastiche MICRONIZZAZIONE = AUMENTO DELLA SUPERFICIE DI CONTATTO = CREAZIONE DI FORZA La Micronizzazione al servizio dei Polimeri compositi SIAMO INOLTRE PRODUTTORI DI RITARDANTI DI FIAMMA HALOGEN FREE PER POLIOLEFINE DG/HF 2000 – Ritardante di fiamma organico intumescente ad alte prestazioni

Allegato II: categorie e parametri per la valutazione della riciclabilità dell’imballaggio

L ista indicativa dei materiali, tipi e categorie di cui all’articolo 6

Categoria n. Materiale di imballaggio predominante Tipo di imballaggio Formato Colore

1 Vetro Vetro Bottiglie, barattoli, flaconi, vasetti per cosmetici e vaschette di vetro

2 Vetro Imballaggi compositi in cui il componente principale è il vetro Bottiglie, barattoli, flaconi, vasetti per cosmetici

3 Carta/cartone Imballaggi di di carta/cartone S catole, vassoi, imballaggi multipli

4 Carta/cartone Imballaggi compositi in cui il componente principale è in carta/cartone

Include cartoni per bevande, piatti, bicchieri ecc.

5 Metallo Acciaio Imballaggi rigidi (bombolette aerosol, barattoli di vernice, scatole) in acciaio

6 Metallo Imballaggi compositi in cui il componente principale è in acciaio Fusti, tubi, lattine, scatole ecc

utilizzati per contenere e proteggere prodotti e consentirne la manipolazione, la consegna o la presentazione e che possono essere differenziati in base alla funzione cui sono adibiti, al materiale di cui sono composti o alla loro progettazione Un elenco indicativo degli imballaggi è contenuto nell’allegato I

- imballaggio per il commercio elettronico: imballaggio per il trasporto utilizzato per la consegna di prodotti al consumatore finale prodotti nell’ambito di una vendita online o di altre modalità di imballaggi di vendita a distanza.

- riutilizzo: ogni operazione con la quale un imballaggio riuti-

lizzabile è usato nuovamente per lo stesso scopo per il quale è stato concepito

- imballaggio monouso: imballaggio non riutilizzabile

- operatori economici: fabbricanti, fornitori, importatori, distributori, distributori finali, fornitori di servizi di logistica

- imballaggio composito: unità di imballaggio costituita da due o più materiali differenti (esclusi i materiali per l’etichetta, le chiusure e la sigillatura) che non possono essere separati manualmente, che costituisce pertanto un’unità individuale integrale. Va poi detto che un imballaggio è considerato rici-

NORMATIVE
7 Metallo Alluminio Imballaggi rigidi
Metallo Imballaggi
è in
10 Plastica PET-rigido Bottiglie Trasparente chiaro /azzurro 11 Plastica PET-rigido Bottiglie e flaconi Trasparente/altri colori 12 Plastica PET-rigido Imballaggi rigidi, diversi dalle bottiglie Trasparente 13 Plastica PET-flessibile Pellicole 14 Plastica HDPE-rigido Contenitori e tubi Naturale/incolore 15 Plastica HDPE-rigido Contenitori e tubi Colorato 16 Plastica PE-flessibile Pellicole Naturale/incolore 17 Plastica PE-flessibile Pellicole Colorato 18 Plastica PP-rigido Contenitori e tubetti Naturale/incolore 19 Plastica PP-rigido Contenitori e tubetti Colorato 20 Plastica PP-flessibile Pellicole Naturale/incolore 21 Plastica PP-flessibile Pellicole Colorato 22 Plastica HDPE e PP rigido Cassette e pallet 23 Plastica PS rigido Imballaggio rigido (tranne EPS e XPS) 24 Plastica EPS- rigido S catole per il pesce o per elettrodomestici 25 Plastica XPS-rigido 26 Plastica Altre plastiche rigide, incluse PVC, PC-rigido R igido 27 Plastica Altre plastiche flessibili, incluse pellicole di plastica multistrato e plurimateriali-flessibile Borselli 28 Legno, sughero Imballaggi in legno, incluso il sughero Pallet, scatole 29 Prodotti tessili Fibre tessili naturali e sintetiche S acchi 30 Ceramica, porcellana o gres A rgilla, pietra Vasi, contenitori, bottiglie
1 44 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023
8 Metallo Alluminio Imballaggi semirigidi e flessibili 9
compositi in cui il componente principale
alluminio Fusti, tubi ,lattine, scatole, vassoi
Tabella

Classi di prestazione di riciclabilità

C lassi di prestazione d i riciclabilità

Valutazione della riciclabilità per unità, in peso

Classe A ≥95%

Classe B ≥90%

Classe C ≥80%

Classe D ≥70%

Classe E <70%

clabile quando è prodotto in modo tale da consentire il riciclaggio di una determinata percentuale in peso dei materiali utilizzati.

Nel riciclaggio un materiale da rifiuto diventa una nuova risorsa in grado di generare un nuovo prodotto. Per la definizione di riciclaggio il regolamento in esame rimanda alla direttiva 2008/98/CE. Riciclaggio è “qualsiasi operazione di recupero mediante la quale i materiali di scarto sono ritrattati in prodotti, materiali o sostanze per gli scopi originari o per altri scopi”.

L’art. 6 specifica meglio, come vedremo, quando un imballaggio debba essere considerato riciclabile.

Libera circolazione

L’art. 4 stabilisce il principio della libera circolazione nel mercato unico degli imballaggi conformi ai requisiti di sostenibilità e di etichettatura previsti dal regolamento in oggetto.

REQUISITI DI SOSTENIBILITÀ

Il capo II del regolamento in oggetto (articoli da 5 a 10) concerne i requisiti di sostenibilità previsti per il packaging.

Restrizioni

L’art. 5 stabilisce restrizioni all’uso di sostanze pericolose negli imballaggi. Essi devono essere costruiti in modo tale che la presenza e la concentrazione di sostanze pericolose nei materiali che costituiscono gli imballaggi o in qualsiasi componente siano ridotte al minimo, anche considerando i rifiuti che ne derivano.

Fatte salve le disposizioni di cui all’allegato XVII del regolamento REACH (restrizioni in materia di fabbricazione, immissione sul mercato e uso di talune sostanze, miscele e articoli pericolosi) e, se applicabili, le restrizioni di cui al regolamento (UE) 1935/2004 sugli imballaggi destinati al contatto con gli alimenti, la somma dei livelli di concentrazione di piombo, cadmio, mercurio e cromo esavalente presente negli imballaggi o nei componenti dell’imballaggio non deve superare i 100 mg/kg. La conformità a tale prescrizione deve essere dimostrata nella documentazione tecnica stilata ai sensi dell’allegato VII (procedura di valutazione della conformità) del nuovo regolamento europeo sugli imballaggi.

Tenendo conto del progresso tecnico scientifico, la Commissione potrà adottare atti delegati per modificare il regolamento in esame al fine di abbassare il livello di

IMBALLAGGI

2

Allegato V: restrizioni all’uso di certi formati di imballaggio

Restrizione all’uso

1

Formato dell’imballaggio

Imballaggi multipli di plastica monouso

Imballaggi di plastica monouso, imballaggi compositi monouso o altri imballaggi monouso per prodotti ortofrutticoli freschi

3 Imballaggi di plastica monouso, imballaggi compositi monouso o altri imballaggi monouso

4

Imballaggi monouso per condimenti, conserve, salse, panna da caffè e zucchero nel settore alberghiero, della ristorazione e del catering

5 Piccoli imballaggi monouso utilizzati negli alberghi

Gli imballaggi di plastica usati nel commercio al dettaglio per raggruppare prodotti venduti in lattine, vasi, vaschette e confezioni concepite come imballaggi di comodo per consentire agli utilizzatori finali di acquistare più di un prodotto o incoraggiarli a farlo. Sono esclusi gli imballaggi multipli necessari per facilitare la manipolazione nella distribuzione

Imballaggi monouso per meno di 1,5kg di prodotti ortofrutticoli freschi, a meno che non sia dimostrata la necessità di evitare perdite di acqua, o turgore, rischi microbiologici o urti

Imballaggi monouso per alimenti e bevande riempiti e consumati all’interno dei locali nel settore alberghiero, della ristorazione e del catering

Imballaggi monouso nel settore alberghiero, della ristorazione e del catering, usati per condimenti, salse ecc.. eccetto take-away di alimenti già pronti destinati al consumo immediato senza ulteriori preparazioni

Per prodotti cosmetici e per l’igiene, inferiore a 50 ml per prodotti liquidi o a 100 g per prodotti non liquidi

concentrazione sopra citato e di stabilire eventuali esenzioni. Alcuni di essi potrebbero avere un’efficacia limitata nel tempo, per assicurarsi che l’esenzione sia rivista regolarmente o perché richiedono una marcatura appropriata e requisiti specifici di informazione.

Imballaggi riciclabili

Secondo quanto previsto dall’art. 6, tutti gli imballaggi dovranno essere riciclabili. L’imballaggio è considerato riciclabile se:

a) è progettato per essere riciclabile;

b) è oggetto di raccolta differenziata efficiente e efficace;

c) è smistato in flussi di rifiuti definiti senza compromettere la riciclabilità di altri flussi di rifiuti;

d) può essere riciclato in modo che le materie prime secondarie siano di qualità sufficiente a sostituire le materie prime primarie;

e) può essere riciclato su larga scala.

Si segnala che la disposizione di cui alla precedente lettera a) si applica dal 1° gennaio 2030 e quella di cui alla precedente lettera e) dal 1° gennaio 2035.

Attraverso atti delegati la Commissione dovrà stabilire criteri di progettazione per il riciclaggio e classi di prestazione di riciclabilità, secondo i parametri minimi dell’allegato II per tutte le categorie di imballaggi elencate nell’allegato stesso (vedi tabella 1). A partire dal 1° gennaio 2030, non saranno considerati riciclabili gli imballaggi che corrisponderanno alla prestazione di classe E in base ai criteri stabiliti negli atti delegati.

L’art. 6 stabilisce anche che i contributi finanziari che i produttori devono versare per conformarsi agli obblighi di responsabilità estesa dei produttori sono modulati in base alla classe di prestazione di riciclabilità e, per gli imballaggi di plastica, in base alla percentuale di contenuto riciclato.

La Commissione per ogni tipo di imballaggio elencato nell’allegato II può stabilire se è riciclabile in scala, utilizzando almeno gli elementi previsti dall’art. 6, comma 6.

Segnaliamo che, dal 1° gennaio 2030, gli imballaggi innovati-

Esempi illustrativi

Film estensibili, film di plastica termoretraibili

Reti, sacchetti, vassoi, contenitori

Vassoi, piatti e bicchieri usa e getta, sacchetti, scatole

Bustine, vaschette, vassoi, scatole

Flaconi di shampoo e di lozioni, piccoli sacchetti per saponette

vi (ovvero gli imballaggi fabbricati utilizzando materiali o processi di progettazione o produzione nuovi, che determinano un miglioramento significativo delle funzioni dell’imballaggio e vantaggi ambientali dimostrabili), possono restare in commercio per un periodo massimo di cinque anni dopo la prima immissione sul mercato. L’imballaggio innovativo sarà accompagnato dalla documentazione tecnica di cui all’allegato VII, che ne dimostra il carattere innovativo. Decorso tale periodo, quest’imballaggio è corredato dalla documentazione tecnica di cui all’art. 6, par. 8.

Contenuto minimo di materiale riciclato negli i mballaggi in plastica

L’art. 7 prevede che, dal 1° gennaio 2030, gli imballaggi in plastica dovranno contenere un contenuto minimo di materiale riciclato recuperato dai rifiuti di plastica post-consumo, per unità di imballaggio pari a:

a) 30% per gli imballaggi sensibili al contatto costituiti da PET come componente principale;

b) 10% per gli imballaggi sensibili al contatto costituiti da materie plastiche diverse dal PET, eccetto le bottiglie di plastica monouso per bevande. Si osservi che per imballaggi sensibili al contatto si intendono gli imballaggi destinati a essere utilizzati per le finalità previste dai regolamenti (CE) 1831/2003, (CE) 1935/2004, (CE) 767/2009, (CE) 2009/1223, (UE) 2017745, (UE) 2017/746, (UE) 2019/4, (UE) 2019/6 e dalle direttive 2001/83/ CE e 2008/68/CE;

c) 30% per le bottiglie di plastica monouso per bevande;

d) 35% per gli imballaggi diversi da quelli di cui ai precedenti punti.

Dal 1° gennaio 2040 gli imballaggi in plastica dovranno contenere un contenuto minimo di materiale riciclato recuperato dai rifiuti di plastica post-consumo, per unità di imballaggio pari a:

a) 50% per gli imballaggi di plastica sensibili al contatto, ad eccezione delle bottiglie di plastica monouso per bevande;

b) 65% per le bottiglie di plastica monouso per bevande;

NORMATIVE IMBALLAGGI
2
Tabella
46 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023

Tecnologia e competenza

Carbon black, prodotti chimici e soluzioni individuali per l’industria della Gomma

Additivi chimici per:

• Vulcanizzazione

• Anti-invecchiamento Rinforzo

• Riduzione del peso/ ag. espandenti

Disponibili:

• Sostanza pura

• Pasta Dry liquid

• Supportato su polimero

• Supportato su cera

Carbon Black

• Furnace Black

• Thermal Black Lamp Black

Materiali di rinforzo

• Mica

• Silice precipitata

Silice pirogenica

• Talco

• Renewable Functional Fillers (RFF)

Gomme sintetiche

• EPDM

• NBR SBR

• SSBR

• BR

• HSR

• SBS

• CR

www.lehvoss.it
We it.
nostri
LUVOMAXX®
LUVOPOR®
LUVOMAG®
I
marchi •

Allegato I Esempi illustrativi dei criteri di cui all’art.3 comma 1, riguardante la definizione di imballaggio

Allegato II Categorie e parametri per la valutazione della riciclabilità dell’imballaggio

Allegato III Imballaggi compostabili

Allegato IV Metodologia per valutare la riduzione al minimo dell’imballaggio

Allegato V Restrizioni all’uso per determinati formati di imballaggio

Allegato VI Requisiti specifici per in sistemi di riutilizzo e le stazioni di ricarica

Allegato VII Procedura di valutazione della conformità

Allegato VIII D ichiarazione di conformità UE

Allegato IX Informazioni per le iscrizioni e comunicazioni al registro di cui all’art.39

Allegato X Requisiti minimi per i sistemi di deposito e restituzione

Allegato XI Piano di attuazione per il miglioramento del punto d) dell’art.46

Allegato XII D ati sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio che gli Stati membri devono inserire nelle loro banche dati

Allegato XIII Tavola di concordanza

c) 65% per gli altri imballaggi di plastica, diversi da quelli di cui ai punti a) e b).

Le disposizioni viste sopra non si applicano:

a) al confezionamento primario, quale definito dalla direttiva 2001/83/CE (recante un codice comunitario per i medicinali per uso umano) e dal regolamento (UE) 2019/6 (sui medicinali veterinari);

b) agli imballaggi di plastica sensibili al contatto di dispositivi medici di cui al regolamento (UE) 2017/745;

c) agli imballaggi di plastica sensibili al contatto di dispositivi medico-diagnostici di cui al regolamento (UE) 2017/746;

d ) all’imballaggio esterno come definito dalla Direttiva 2001/83/CE e al confezionamento esterno quale definito dal regolamento (UE) 2019/6 nei casi in cui l’imballaggio o il confezionamento di cui si tratta siano necessario per salvaguardare la qualità del medicinale.

Si osservi che le percentuali che abbiamo sopra riportato non si applicano agli imballaggi compostabili di plastica.

Entro il 31 dicembre 2026, la Commissione dovrà definire la metodologia per il calcolo e la verifica della percentuale di contenuto riciclato recuperato da rifiuti di plastica post-consumo e il formato della relativa documentazione tecnica.

La Commissione può, dove giustificato e con atto delegato, modificare temporaneamente le percentuali minime sopra ricordate.

Imballaggi compostabili

L’imballaggio compostabile è l’imballaggio in grado di subire una decomposizione fisica, chimica, termica o biologica tale che la maggior parte del compost di risulta finisca per decomporsi in bissido di carbonio, sali minerali, biomassa e acqua e che non ostacola la raccolta differenziata e il processo o l’attività di copostggio in cui è introdotto in condizioni di controllo industriale.

Ai sensi dell’art. 8, le bustine di the o cialde per il caffè (o le unità monodose destinate alla preparazione di the e caffè), le etichette adesive applicate a frutta e verdura e le borse di plastica molto leggere dovranno essere compostabili entro ventiquattro mesi dall’entrata in vigore del regolamento.

Agli imballaggi compostabili è dedicato l’allegato III del documento in esame.

Riduzione al minimo dell’imballaggio

L’imballaggio deve essere concepito in modo tale che il suo peso e volume siano ridotti al minimo necessario per assicurarne la funzionalità tenendo conto del materiale di cui è composto (art. 9).

L’articolo in esame vieta l’immissione sul mercato degli imballaggi che non rispettano nessuno dei criteri metodologici per la riduzione al minimo dell’imballaggio previsti dall’allegato IV e quelli con caratteristiche intese solamente ad aumentare il volume percepito del prodotto, comprese doppie pareti, falsi fondi, strati non necessari, salvo se il modello dell’imballaggio è soggetto a indicazioni di origine geografica protetta ai sensi della legislazione dell’Unione. Lo spazio vuoto deve essere ridotto al minimo. La riduzione si applica:

a) agli imballaggi di vendita in relazione al volume totale del prodotto imballato e alle sue caratteristiche;

b) agli imballaggi multipli e a quelli per il trasporto, incluso l’imballaggio per il commercio elettronico, in funzione del volume totale dei prodotti raggruppati nell’imballaggio o in esso trasportati e dei loro imballaggi per la vendita.

Per la conformità alle disposizioni di cui sopra, gli spazi riempiti con carta, cuscinetti ad aria, schiuma, polistirene, trucioli ecc sono considerati spazi vuoti.

Il rispetto delle disposizioni dell’art. 9 deve essere dimostrato con la documentazione tecnica di cui all’allegato VII.

Imballaggio riutilizzabile

Un imballaggio è considerato riutilizzabile se sussistono le condizioni seguenti:

- è stato concepito, progettato e immesso sul mercato allo scopo di essere riutilizzato o nuovamente riempito;

- è stato concepito e progettato per effettuare il maggior numero possibile di spostamenti o rotazioni in condizioni d’uso normalmente prevedibili;

- può essere svuotato o scaricato senza subire danni che ne impedirebbero il riutilizzo;

- può essere svuotato, scaricato, nuovamente riempito o ricaricato rispettando le prescrizioni di sicurezza e igiene applicabili;

- può essere ricondizionato rispettando quanto previsto dalla parte B dell’allegato VI, mantenendo la sua funzionalità;

- può essere svuotato, scaricato, nuovamente riempito o ricaricato mantenendo la qualità e la sicurezza del prodotto imballato e permettendo l’apposizione dell’etichettatura e la fornitura delle informazioni sulle proprietà del prodotto e sull’imballaggio stesso, incluse pertinenti istruzioni e informazioni riguardanti la sicurezza, l’uso adeguato, la tracciabilità e la durata di conservazione del prodotto;

- può essere svuotato, scaricato, nuovamente riempito o ricaricato senza rischi par la salute e la sicurezza di chi svolge queste operazioni;

- quando è smaltito come rifiuto, soddisfa le disposizioni specifiche per gli imballaggi riciclabili, ai sensi dell’art. 6. La conformità a quanto sopra detto deve essere dimostrata con la documentazione tecnica di cui all’allegato VII. u

NORMATIVE
3 IMBALLAGGI 48 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023
Tabella

NORMATIVE di Maria Francesca Guardamagna e Enzo Cardone

Idee, diritti di privativa e Patent Box

Le forme in cui un’idea può essere realizzata, e quindi tutelata, sono svariate, dal diritto d’autore ai brevetti, fino alla tutela del marchio, ma ha un costo in termini di risorse materiali e finanziarie. La Legge di Bilancio 2022 ha riformato il Patent Box e merita un approfondimento, per la sua capacità di limitare (pur indirettamente) i costi delle idee innovative

della novità e del carattere inventivo). Le forme estetiche di un prodotto possono essere tutelate con la registrazione prevista per i disegni e i modelli. In tali casi, la protezione riguarda le forme “capricciose” e voluttuarie, che distinguono un prodotto senza essere dettate dalle sue caratteristiche tecniche o da necessità funzionali: le gambe di un tavolo non sono tutelabili in sé, ma, se presentano orpelli capricciosi, questi possono essere tutelati.

U n altro tipo di tutela è quella del marchio, la cui funzione è di collegare un prodotto alla sua origine imprenditoriale. Esso fa sì che il consumatore, vedendo il marchio, colga immediatamente la provenienza del prodotto o servizio da una certa azienda. Anche i marchi devono essere nuovi (quindi non costituiti da parole, segni, loghi, colori, suoni già utilizzati in tale funzione) e devono avere carattere distintivo, determinando la diretta associazione fra segno e origine imprenditoriale del prodotto.

“Ch e idea ho avuto! Corro a brevettarla”. Quanti pensano che le cose siano così semplici. Le idee in quanto tali, in realtà, non posso essere protette, perché l’ordinamento, nazionale ed europeo si fonda sui principi di libertà di espressione e di concorrenza. Quindi, tutto ciò che si può tutelare con una privativa, idonea a limitare il diritto altrui, deve essere codificato.

L’ idea in sé è un “fatto” troppo generico per trovare protezione. Ciò che può essere tutelato è la sua concretizzazione: non si può tutelare l’idea di un dipinto raffigurante una donna dal sorriso enigmatico, con un paesaggio alle spalle, mentre è tutelabile (ed è tutelata) la Gioconda.

QUANTE FORME PUÒ AVERE UN’IDEA

Le forme in cui un’idea può essere realizzata, e quindi tutelata, sono svariate. Le opere originali dotate di carattere creativo sono protette dal diritto d’autore.

U n’altra tutela è quella brevettuale, riconoscibile a un’invenzione che risolva un problema della scienza e della tecnica non prima r isolto, a condizione che ricorrano i requisiti

LA RIFORMA DEL PATENT BOX

L’attività creativa costa in termini di risorse materiali e finanziarie. La tutela garantita dalla legge d’autore o dalla registrazione di brevetti, marchi o modelli permette alle imprese che hanno sostenuto costi di Research & Development di sfruttare in esclusiva i propri beni IP. S otto il profilo fiscale, l’attività R&D può vedersi “premiata” dalle norme sul Patent Box, che prevedono vantaggi per chi investe in sviluppo di software, brevetti, disegni e modelli.

La Legge di Bilancio 2022 ha riformato il Patent Box, già oggetto di un restyling introdotto dal D.L. n. 146/2021. L’agevolazione oggi consiste in una sorta di “super deduzione” del 110% dei costi R&D sostenuti per gli asset immateriali utilizzati nell’attività di impresa. La riforma non modifica la rosa dei potenziali destinatari: l’agevolazione è rivolta a tutti i titolari di reddito d’impresa (indipendentemente da forma giuridica, dimensioni e settore produttivo), incluse le stabili organizzazioni in Italia di residenti in Paesi parte

50 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023
Foto di fancycrave1 da Pixabay.

di un accordo di esclusione della doppia imposizione e con i quali lo scambio di informazioni sia effettivo.

S ono beneficiari dell’agevolazione i titolari di reddito d’impresa che assumono le vesti di “investitori”, ovvero i titolari del diritto allo sfruttamento economico dei c.d. intangibles, a prescindere dalla loro titolarità giuridica. Essi devono sostenere i costi relativi agli investimenti, assumendone i rischi.

I l ventaglio dei beni “agevolabili” è limitato a tre tipi di intangibles: 1) software protetto dal diritto d’autore, 2) brevetti industriali, 3) disegni e modelli. Sono esclusi marchi d’impresa e know-how.

L’attività R&D deve riguardare: ricerca industriale e sviluppo sperimentale; innovazione tecnologica, design e ideazione estetica; tutela legale dei diritti sui beni immateriali; ricerca fondamentale, ideazione e realizzazione del software protetto da copyright. S ono esclusi i titolari del diritto allo sfruttamento economico che però non supportano né i

costi dell’attività né rischi dell’investimento. Naturalmente, occorre che gli investitori siano in regola con le norme in materia di sicurezza sul lavoro e di previdenza sociale e non siano destinatari di sanzioni interdittive nel periodo di svolgimento delle attività di ricerca e sviluppo.

U na delle novità più significative introdotte dalla Legge di Bilancio 2022 è quella del c.d. recapture ottennale, che consente di estendere la super deduzione fiscale (del 110% delle spese agevolabili) ai costi R&D sostenuti entro l’ottavo periodo di imposta antecedente a quello nel quale l’immobilizzazione immateriale ottiene il titolo di privativa industriale.

I n definitiva, benché il “nuovo” Patent Box presenti zone d’ombra, che, rispetto alla veste precedente, ne diminuiscono l’appeal tra le imprese che investono in R&D per creare intangibles, lo strumento merita almeno un approfondimento, proprio per la sua capacità di limitare (pur indirettamente) i costi delle idee innovative. u

I nostri esperti

Lo Studio Legale Gealex – Guardamagna e associati (www.gealex.eu), che cura questa rubrica, è uno studio legale, con sede principale a Milano, ma presente in Italia e all’estero grazie a un network di professionisti affermati a livello internazionale. Lo studio è la prima scelta per clienti che cerchino consulenti legali esperti e competenti in pratiche multidisciplinari, come il diritto commerciale e societario, il contenzioso civile, l’M&A, il diritto del lavoro, la proprietà intellettuale, il real estate, il recupero crediti, i rapporti bancari e anche il diritto dello sport. Gli autori dell’approfondimento sono la partner Maria Francesca Guardamagna (mfguardamagna@gealex.eu), Direttrice del Dipartimento di Proprietà Intellettuale, e il collega di Studio, avvocato Enzo Cardone.

IL CONSIGLIO LEGALE
LOGO GEALEX #1
51 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023
Foto di Myriams-Fotos da Pixabay.

Processi altamente automatizzati

La nuova Desma 968.160/50/x Rotary Compact con sistema di rotazione integrato per quattro stampi è la base ideale per l'automazione di processo altamente efficiente di prodotti ad alto volume, con un tempo di ciclo notevolmente ridotto

Nel mercato dello stampaggio a iniezione della gomma Desma è da tempo impegnata nello sviluppo di soluzioni produttive, concetti di automazione e applicazioni che possono contribuire attivamente a un futuro più sostenibile. I l dipartimento interno di ingegneria di progetto comprende un team responsabile per l’automazione integrata, uno per la progettazione/costruzione di stampi, e uno responsabile dei centri tecnici nei quattro siti di produzione a livello globale.

PROGETTI CHIAVI IN MANO

D esma è posizionata in modo ottimale per offrire e implementare soluzioni di produzione completamente integrate realizzate da un unico soggetto.

C iò riduce notevolmente i tempi di sviluppo e riduce al minimo la logistica non necessaria evitando le sub-forniture. La realizzazione complessiva di progetti chiavi in mano è una delle tante competenze chiave di Desma. Q uesto aspetto è particolarmente importante oggi, visti gli enormi cambiamenti che molti settori industriali stanno affrontando sia per iniziative di sostenibilità, sia per altre questioni geopolitiche. Tale cambiamento determina la necessità di processi completamente nuovi e sviluppi speciali delle macchine a ssociate.

DALLE AZIENDE 52 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023

L A NUOVA MACCHINA

N el mercato dello stampaggio a iniezione della gomma, la nuova Desma 968.160/50/x Rotary Compact con sistema di rotazione integrato per quattro stampi è la base perfetta per l'automazione di processo altamente efficiente di prodotti ad alto volume. D ividendo il tempo di vulcanizzazione tra quattro stazioni, il tempo complessivo di ciclo può essere ridotto a circa il 30% di un ciclo standard. Ciò garantisce la massima efficienza di utilizzo dell'automazione di processo collegata.

Q uesto processo è particolarmente adatto quando sono necessari lunghi tempi di vulcanizzazione e operazioni di caricamento dell'inserto. Inoltre, nella stazione di sformatura vera e propria possono essere integrati ulteriori processi.

I l sistema rotativo elettrico integrato consente tempi di movimento rapidi e può anche spostarsi in posizioni inter-

medie con precisione. I cambi stampo sono semplici e veloci grazie al sistema di fissaggio rapido integrato.

L'unità di iniezione FIFO-A è disponibile in diverse dimensioni su questa macchina (inclusa una variante ad alta pressione) e può essere dotata di tecnologia ad ugello FlowControl+ per un'ulteriore riduzione dei tempi di vulcanizzazione e il mantenimento dell’ugello pulito.

I n alternativa, è disponibile il collaudato ugello Desma con chiusura a valvola rotante.

U n totale di cinque pompe a portata variabile forniscono più movimenti paralleli, al fine di ridurre al minimo il tempo complessivo di ciclo.

Q uesta tecnologia di produzione consente l'utilizzo di stampi con un basso numero di cavità, ma raggiunge comunque la massima resa grazie a quattro stampi utilizzati contemporaneamente.

U n'altra caratteristica speciale è che

la macchi na può essere azionata con solo uno, due o tre stampi, se necessario.

C iò significa, per esempio, che è comunque possibile continuare a utilizzare la macchina con una produttività ridotta anche se si rende necessaria la riparazione o la pulizia di uno degli stampi.

I VANTAGGI

I l più grande vantaggio di questo tipo di macchina è che gli stampi e i sistemi di automazione possono essere progettati con un numero di cavità relativamente basso, anche per la produzione di volumi elevati.

I l tempo di ciclo notevolmente ridotto consente un funzionamento altamente efficiente dell'intero sistema di automazione del processo. Fondamentalmente, si tratta di una macchina rotativa con le dimensioni di una tipica macchina da 40 0 tonnellate. u

AUTOMAZIONE
53 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023

Amaplast: un settore in salute, alle prese col regolamento imballaggi

Sono adesso ufficiali i dati consuntivi sul 2022 e il quadro che emerge dal Centro Studi Mecs che li ha pubblicati è quello di un anno da incorniciare: infatti, il settore delle tecnologie per la plastica e la gomma rappresentato da Amaplast (Associazione nazionale costruttori di macchine e stampi per materie plastiche e gomma) ha chiuso l’anno con un fatturato pari a 4,67 miliardi di euro, seconda performance migliore di sempre.

L’incremento rispetto al 2021 è stato del +5% e le previsioni dei preconsuntivi pubblicati a dicembre (pari a 4,5 miliardi) si sono quindi rivelate particolarmente caute. Il bilancio della sola compagine associativa è stato persino migliore (+9% il fatturato rispetto al 2021). Il risultato è tanto più soddisfacente se rapportato alle numerose difficoltà che il comparto ha dovuto affrontare nel corso dell’anno – peraltro non ancora del tutto superate – tra i limiti alle esportazioni in Russia, lo shortage di materie prime e componentistica nonché l’incremento dei costi energetici. A permettere questo risultato storico all’intero settore è stato soprattutto l’export, che ha registrato un andamento particolarmente positivo sul finire d’anno, con un valore totale tornato sopra la soglia dei 3 miliardi di euro. Dopo l’ottimo 2021, il mercato interno è rimasto più statico, pur con una variazione positiva dello 0,8% e un fatturato pari a 2,54 miliardi di euro.

Nel dettaglio, l’export dei costruttori italiani – che continua a rappresentare una quota del 70% sulla produzione – risulta in progressione sostenuta verso le tre principali macro-aree di destinazione: Europa (sia comunitaria, sia extra UE) +8%; Americhe +12% (grazie soprattutto al quadrante meridionale, +33% nel suo complesso, con picchi soprattutto per il Brasile ma anche, pur con va-

lori assoluti più bassi, per Colombia, Cile e Perù). In ambito USMCA, rallentano leggermente gli Stati Uniti (-3%) ma segna un nuovo forte rimbalzo il Messico (+35%); Asia +9% – nell’Estremo Oriente (+9% in media) spicca il +24% delle vendite in India mentre arretra la Cina (-7%); in Medio Oriente (+11% nel complesso) fanno da traino Arabia Saudita (+36%) ed Emirati Arabi Uniti (+58%). Dal continente africano giungono segnali contraddittori e contrari rispetto a quanto registrato nel corso del 2021: l’export in Nordafrica cala del 24% in media e quello verso i mercati sub-sahariani aumenta nella stessa misura. Quanto alla merceologia dell’export di settore, tra le macchine per la trasformazione primaria si osserva una robusta crescita degli estrusori (+23%) e degli impianti per mono-multifilamenti (+58%), categoria quest’ultima che in particolare nell’ultimo triennio ha regi-

strato una progressione molto sostenuta, partendo dai 74 milioni di euro del 2020 per raggiungere nel 2022 il picco storico di quasi 140 milioni, dopo che nel decennio precedente il range di valore era stato di 30-50 milioni.

Piatto invece l’andamento delle macchine a iniezione e decisamente negativo quello delle macchine per soffiaggio (-19%) e delle termoformatrici (-22%).

Quanto al primo trimestre 2023, l’indagine congiunturale svolta tra gli Associati a inizio gennaio ha restituito le seguenti attese: +7% gli ordini (rispetto allo stesso periodo 2022). Le prospettive sono positive, con intensità sostanzialmente simile, per quanto riguarda il mercato italiano e quelli esteri; +6% il fatturato, un dato ancora ampiamente positivo ma leggermente meno brillante di quello indicato nei trimestri precedenti. Le vendite all’export, nuovamente, dovrebbero dare maggiori soddisfa-

55 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023 NEWS TACCUINO

zioni. Le prospettive per il 2023 restano incerte, visto il contesto economico e politico ancora in cerca di assestamento. Se da un lato, infatti, è parzialmente migliorata la situazione relativa ai costi energetici e alla disponibilità di materie prime e componentistica, dall’altro continuano a susseguirsi criticità – come la recente crisi degli istituti finanziari – che rendono difficile ogni tentativo di fare previsioni. Un focus sui competitor tedeschi che, in base alle ultime indagini, hanno registrato a consuntivo 2022 un calo di tredici punti degli ordini (particolarmente debole il mercato interno) e, al contrario un +10% per le vendite (bene soprattutto quelle all’estero). In questo primo scorcio di 2023, si accentua la forbice tra gli ordini (-40%, con un crollo di quelli domestici) e le vendite (+21% ma in questo caso però la performance migliore è registrata in casa).

Tornando in Italia, tra i temi caldi in questo momento c’è il nuovo Regolamento imballaggi (di cui trovate il nostro approfondimento a pagina 42), sul

quale Amaplast, insieme a Ucima (Unione Costruttori Italiani di Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio) ha organizzato recentemente un convegno per un confronto sulle diverse criticità che questo comporta. “La fattibilità tecnica del nuovo regolamento non è un aspetto da poco e va valutata attentamente”, ha commentato al riguardo il presidente Dario Previero. “Fare fronte comune tra Associazioni ha lo scopo di poter dar voce alle perplessità delle aziende e poter lavorare per la miglior soluzione possibile”.

Per il settore italiano, comunque, il 2023

è soprattutto l’anno di Plast, la fiera che tornerà, dopo 5 anni di assenza, dal 5 al’8 settembre 2023 a Fiera Milano Rho. Le aziende si stanno preparando per mostrare al mondo il meglio del Made in Italy sotto il profilo della progettazione, dei materiali, della sostenibilità e delle tecnologie smart. u

NEWS TACCUINO PACKAGING

Un dispositivo salva motociclisti in gomma riciclata

Strade sicure, performanti e sostenibili per tutti gli utenti, anche per quelli più vulnerabili ed esposti come i motociclisti. Questo l’obiettivo dell’innovativo progetto Anas (Gruppo FS Italiane) che ha testato, in campo prova certificato ai sensi della UNI CENT TS 17342, e con ottimi risultati un nuovo prototipo di dispositivo di sicurezza ecofriendly salva motociclisti realizzato con i compound in gomma riciclata dagli PFU-Pneumatici Fuori Uso: grazie all’elasticità e alla capacità di assorbimento degli urti dei compound in gomma, il nuovo prototipo di dispositivo Anas assicura la massima sicurezza nei casi di impatto con il corpo del motociclista limitando le lesioni gravi e azzerando gli interventi manutentivi, grazie alla capacità della gomma di ritornare nella forma originale a seguito dell’urto. Il progetto D.s.m.U Ecofriendly Anas, è stato studiato e progettato in house da Anas, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli Studi di Fi-

renze per la verifica di funzionamento agli elementi finiti, l’azienda Proge Plast per la realizzazione dei prototipi al vero ed Ecopneus, la società senza scopo di lucro principale operatore della gestione dei PFU in Italia, per la parte materiali, con l’obiettivo di garantire la massima sicurezza per i motociclisti e in linea con la necessità di rendere la rete infrastrutturale sempre più sostenibile e al tempo stesso performante. Fin dai primi test effettuati, il prototipo ha ottenuto ottimi risultati, raggiungendo caratteristiche prestazionali di massima sicurezza nei casi di impatto con il corpo del motociclista e in grado di limitare le lesioni gravi, adattandosi anche a stretti raggi di curvatura. Grazie alla combinazione del design e l’utilizzo del compound in gomma riciclata da PFU per la sua realizzazione, il dispositivo assicura infatti molteplici vantaggi: è flessibile e modulare, adattabile ai diversi raggi di curvatura della strada; facile da installare, grazie a un sistema di aggancio al montante della barriera stradale, ga-

rantisce una continuità su strada, in virtù del sistema di collegamento a incastro tra i diversi elementi e non richiede interventi di manutenzione o ripristino a seguito dell’urto, grazie all’elasticità conferita dalla gomma riciclata che consente al dispositivo di ritornare nella forma originale e azzerare di conseguenza i costi manutentivi. L’attività di ricerca Anas prosegue con la validazione del nuovo prototipo installato su barriere stradali di tipo discontinue secondo i test della norma EN 1317. u

Nuovo pneumatico CrossContact Extreme E Continental

Continental ha sviluppato una nuova versione dello pneumatico

CrossContact Extreme E per la ter-

za stagione del campionato offroad di SUV elettrici che ha avuto inizio l’11 e il 12 marzo con la tappa del Desert X Prix a Neom, in Arabia Saudita. Nel complesso, lo pneumatico è costituito per circa il 43% da materiali riciclati e rinnovabili come la silice derivata dalla cenere della lolla di riso, un residuo delle lavorazioni agricole. Oltre all'acciaio lavorato e al nerofumo, Continental integra, ancora una volta, nella progettazione dello pneumatico filati di poliestere ricavati da bottiglie di plastica PET riciclata. Parallelamente all’incremento dell'uso di nuove soluzioni più sostenibili, il Gruppo ha diminuito di due chili il peso complessivo del CrossContact Extreme E, permettendo così una riduzione di emissioni.

Il CrossContact Extreme E di terza generazione si avvale della tecnologia Continental ContiRe.Tex che prevede l’im-

piego del filato di poliestere ricavato - senza alcun passaggio chimico intermedio - da bottiglie in PET usate che non vengono riciclate altrove perché provengono esclusivamente da aree sprovviste di un ciclo di riciclaggio chiuso. Sono tre i modelli di pneumatici Continental presenti sul mercato che impiegano poliestere da bottiglie in PET riciclate: il PremiumContact 6, l'EcoContact 6 e l’AllSeasonContact, ciascuno in cinque misure.

Insieme alla gomma, anche i riempitivi come la silice sono una parte essenziale della costruzione di uno pneumatico. Ad esempio, la silice aiuta a migliorare significativamente il grip, la resistenza al rotolamento e il chilometraggio.

Nel CrossContact Extreme E, la lolla di riso rappresenta la materia di partenza per una silice prodotta in modo sostenibile. La lolla di riso è uno scarto del riso e non può essere utilizzata come alimento o mangime per animali. La silice derivata dalla cenere di questo prodotto è più efficiente dal punto di vista energetico rispetto a quella ottenuta da materiali convenzionali come la sabbia di quarzo. u

59 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2023
NEWS TACCUINO

KCM entra nel gruppo Colmec

La spagnola KCM entra a far parte del Gruppo Colmec, specialista nella progettazione e costruzione di linee di estrusione e miscelazione di gomma e silicone, per fornire soluzioni complete nella trasformazione degli elastomeri.

Q uesta unione mira a rafforzare entrambe le aziende.

D a un lato, Colmec amplia le proprie conoscenze nel campo della mescolazione potendo offrire anche mescolatori interni, sia tangenziali che compenetranti.

K CM riesce a dare continuità al progetto iniziato nel 1989 mantenendo la struttura organizzativa, e allo stesso tempo a beneficiare di una maggiore penetrazione nel mercato, offrendo macchinari che il gruppo non aveva finora.

C on questa mossa, il gruppo Colmec

è in grado di fornire soluzioni complete per la lavorazione della gomma, dalla mescolazione al prodotto finito.

“S iamo molto contenti di poter ampliare la famiglia Colmec con l’acquisizione di KCM, entrambe le aziende condividano gli stessi valori di passione, impegno e orientamento al cliente, questo garantisce una relazione fluida e la possibilità di crescere insieme”, commenta in una nota Ubaldo Colombo, presidente di Colmec (a destra nella foto).

“Q uesta unione ci permette di dare continuità all’azienda e allo stesso tempo di arrivare molto più lontano. Il rapporto con Colmec è ricco di sinergie che ci permetteranno di crescere molto più velocemente”, aggiunge Francesc Vilella, direttore generale di KCM.

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Martin Schürmann lascia la direzione di Desma

Dopo 16 anni alla guida di Desma, Martin Schürmann ha deciso di lasciare l’azienda.

La decisione è stata presa di comune accordo con l’azionista Salzgitter AG e le funzioni di Schürmann nel consiglio di amministrazione saranno inizialmente svolte dal col-

lega Michael Zaun. Prima di approdare alla Desma, Schürmann era amministratore delegato della società sudafricana KHS AG di Johannesburg, anch’essa appartenente al Gruppo. Schürmann ha svolto un ruolo fondamentale nel plasmare e dare forma al percorso di crescita dell’azienda. Recentemente, in particolare, ha fatto molto per far progredire la digitalizzazione nel settore.

Il team di KDE (Klöckner DESMA Elastomertechnik GmbH) e l’azionista ringraziano, in una nota, Schürmann per i suoi 35 anni di lavoro svolto con successo in diverse funzioni all’interno del Gruppo. Salzgitter intende espandere ulteriormente la business unit “Tecnologia” come parte della sua strategia. Al fine di attuare la strategia di crescita di KDE e allo stesso tempo di rafforzare le prestazioni interne, Desma continuerà a realizzare progetti strategici per garantire la posizione di mercato acquisita a lungo termine. u

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Gli inserzionisti di questo numero

GLI INSERZIONISTI BIESSE BROKER 35 CDG TRADING III COP COATING TECHNOLOGY IV COP DE GRANDI 43 DER-GOM 45 DGTS 33 DP GOMMA SRL 56 ELASTOMERS UNION 57 G3 60 GIBITRE INSTRUMENTS I COP IMCD ITALIA SPA 19 IMG SRL 1 INNOVATIV GUMMI TECH 37 INTERSEALS 15 JP-TECH SRL 49 LAGORIO & DUFOUR 3 LEHVOSS ITALIA 47 LTE 21 PEZZATO 61 PRESMA 64 R.P.M. II COP RDC 62 RODOLFO COMERIO 58 ROGITEX 5 RUBBER TRADE 11 SERMAC 41 SUPREMA 39 SYNTHOS SCHKOPAU GMBH 13 T.S.F. 54 ZEON 9

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