Meeting e Congressi - Set Ott 2020

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MEETING PLANNER CORPORATE

Perché un evento in...

DOSSIER

EVENTI AUTOMOTIVE MOTIVE

SET-OTT | 2020

numero

04

COVER STORY: AGENZIE PARTNER

TRA INNOVAZIONI E DUBBI VERSO UNA NUOVA NORMALITÀ FOCUS ON: GREEN & SOSTENIBILITÀ

LE SCELTE ECO DEGLI HOTEL LA COMPAGNIA: CDSHOTELS

IL MICE COME MISSION LA DESTINAZIONE: CAGLIARI

GIOIELLO AL SOLE

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Stefania Agostini ˜ FESTINA LENTE: SIATE PRUDENTI E RIFLESSIVI ... MA AGITE! ° 09/10/20 14:36


Keynotes

Thematic Tables

Workshops

Meeting Rooms

Expo Area

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04 2020

sommario editoriale Uno spirito nuovo

in my opinion 9

HOT TOPICS meeting comment Uniti si vince – Carlotta Ferrari

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incentive comment Un think tank per salvare l’elefante... – Luca Corsi

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l’intervista Stefania Agostini: I am acsè

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compagnia del mese CDSHotels: il Mice come mission

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destinazione del mese Cagliari, gioiello al sole

DOS

SIER

under the spotlight Convento San Giuseppe: incontrarsi nella storia Ediman ricorda Nino Vermicelli

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fuori dal coro – Emanuele Nasti

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workout – Simona Ciotti

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italy docet – Rodolfo Musco

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cover story: agenzie partner Verso una nuova normalità?

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CS Events: settembre, andiamo

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Kassiopea Group: sempre più vicini

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focus on: green & sostenibilità Ambiente: rottura o continuità?

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Perdepera Resort: dove la sostenibilità è nel Dna

8o

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out of the box

Eventi in alta quota

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Palazzo di Varignana: tra le pieghe della storia Park Hotel ai Cappuccini: intramontabile accoglienza Perdepera Resort: spettacolare, singolare, sicuro FA Travel: curve da moto

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EVENTI AUTOMOTIVE

Andavo a cento all’ora Delphina Hotels & Resorts: auto con vista Gruppo UNA vola con i motori Chervò Golf Hotel Spa & Resort: ritorno in campo!

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incentive bizarre – Emanuela Giordano

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04 2020

sommario mice from amerika Pianificare in modo exponenziale

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how to #torneremoaviaggiare?

incentive resort Eventi di qualità al Loano 2 Village Yes Hotel Touring: convegni top vista mare Resort Castelfalfi: nel cuore della Toscana

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90 PARTNER

digital tips Tutti i perché del podcast

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service & technology Convegni ibridi: il domani è ora con M&P Informatica 114 NETWORKING

highlights 94 SITE INSPECTION chains and clubs Russotti Gestioni Hotels: phygital, il futuro è adesso

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The Westin Palace, Milan: Milano, green attitude

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Sheraton Diana Majestic: Liberty esclusivo

101

Cenobio dei Dogi: lusso ed eventi in riva al mare

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Mercure Hotel Villa Romanazzi: business con charme 104 Meeting raffinati al Grand Hotel Tiziano & dei Congressi 106

179

notiziari e associazioni notiziario Federcongressi notiziario Mpi

118 120

indirizzi

hotel

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workshop and exhibition Buy Mice Online: il nuovo workshop digitale del Mice 116

121 perché un evento in… Veneto Toscana Torino e Piemonte

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123

I NOSTRI PROSSIMI EVENTI E-WORKSHOP AGENZIE & CORPORATE 1 7 - 8 novembre 2020 The Building Hotel – Roma

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E-WORKSHOP AGENZIE & CORPORATE 2 Dicembre 2020

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colophon Presidente: Marco Biamonti Resp. comunicazione e marketing: Lorenzo Bini

LA RIVISTA DELLA MEETING INDUSTRY Organo di consultazione per dirigenti, industrie, associazioni, ordini professionali, studi di pubbliche relazioni e di consulenza aziendale, agenzie di pubblicità, sindacati, partiti politici, organismi internazionali, agenzie di viaggio, ecc. Prezzo della copia: € 5,16 più spese di spedizione

DIRETTORE RESPONSABILE Marco Biamonti COORDINAMENTO EDITORIALE Simona P.K. Daviddi IMPAGINAZIONE E CONSULENZA GRAFICA Sara Di Molfetta Sagula DOSSIER TERRITORIALI Luciana Francesca Rebonato SEGRETERIA DI REDAZIONE Jessica A. Presa – jessica.presa@ediman.it HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Antonella Andretta, Alessandra Boiardi, Luca Corsi, Simona Ciotti, Emanuela Giordano, Andrea Matteucci, Domenico Matarazzo, Rodolfo Musco, Emanuele Nasti, Sabrina Piacenza, Luciana Francesca Rebonato, Nicoletta Toffano PROGETTO GRAFICO Silvia Ferri – www.madeweb.it Fotolito e stampa: Logo srl - Ciserano (Bg) Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 177 del 27/04/1973 Tiratura del presente numero: 11.000 copie

ANNO 48° - N. 4 settembre-ottobre 2020 Abbonamento annuo € 150,00 (Estero € 200,00) L’abbonamento comprende anche la “GUIDA” delle Sedi Congressuali. La rivista non è in vendita nelle edicole e viene spedita direttamente agli abbonati.

Ediman Srl Via Ripamonti, 89 - 20141 Milano Telefono 02.57.31.15.11 (r.a.) Fax 02.55.23.14.86 info@ediman.it Sito web Ediman: www.ediman.it Sito web Meeting e Congressi: www.meetingecongressi.com Cap.soc. € 93.600 i.v. Redazione (diretto): 02.57.31.15.33 jessica.presa@ediman.it Ufficio abbonamenti: Gloria Giovannico Tel. 02.57.31.15.26 – gloria.giovannico@ediman.it

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BASILICATA, CALABRIA, PUGLIA: Vito Di Savino Cell. 347.78.03.446 vito.disavino@ediman.it SICILIA: Promoservice – Vincenzo Morreale Via Lancia di Brolo, 167 - 90145 Palermo Tel./Fax 091.68.19.344 - Cell. 348.51.06.384 vincenzo.morreale@ediman.it SARDEGNA: Pamela Perone Via Baunei, 12 - 09044 Quartucciu (Ca) Cell. 347.05.19.798 pamela.perone@ediman.it

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editoriale Il virus ci ha fatto “sentire” che alla base del nostro progresso c’è il rispetto della natura, e con esso il rispetto della collettività. Un grande traguardo, soprattutto per noi italiani, da sempre in ritardo su questi temi centrali in paragone ai Paesi socialmente più evoluti del nostro

MARCO BIAMONTI direttore responsabile marco.biamonti@ediman.it

Uno spirito nuovo D

a tanti mesi ormai siamo tutti tenuti sotto scacco da una minaccia che continua a frustrare ogni nostro tentativo di ristabilire un equilibrio sufficientemente stabile. Nel nostro settore, colpito dalla pandemia molto più duramente di tanti altri, ciascuno ha di necessità sviluppato nuovi parametri di sopravvivenza: trarre il massimo dai pochi eventi “redditizi”, ridurre i costi il più possibile ma garantendo l’operatività, familiarizzarsi con il fenomeno virtuale, sfruttare gli aiuti pubblici, scommettere quotidianamente con la data dell’apparizione del vaccino-libera-tutti. Francamente non credo che questa esperienza, quando sarà terminata, porterà dei significativi cambiamenti nella sensibilità e nei comportamenti degli operatori Mice – siano essi planner, strutture, destinazioni o servizi. Tuttavia, sono certo che qualcosa si modificherà e oso – rischiando – fare una previsione. La cosa più probabile è che si ridurranno ulteriormente gli scettici della sostenibilità ambientale. Anche se non ce lo ha veramente dimostrato, il virus ci ha fatto “sentire” che alla base del nostro progresso c’è il rispetto della natura, e con esso il rispetto della collettività. Un grande traguardo, soprattutto per noi italiani, da sempre in ritardo su questi temi centrali in paragone ai Paesi socialmente più evoluti del nostro. Questa accresciuta consapevolezza si propagherà sempre più anche nel mondo congressuale, peraltro uno

dei primi destinatari “naturali”, date le sue caratteristiche di aggregare tanti individui, solitamente dotati di strumenti di lettura della realtà superiori alla media. Un segnale quindi forte per destinazioni, strutture, agenzie: così come a fine pandemia rinunceremo con difficoltà agli spazi all’aperto messi a disposizione dalle amministrazioni comunali a bar e ristoranti (vivacizzando, tra l’altro, molte città altrimenti tetre), così la domanda congressuale – sia aziendale sia associativa, sia domestica sia internazionale – si aspetterà uno spirito nuovo nell’approccio di fornitori e intermediari. Meno forma più sostanza, meno promesse più evidenze, meno scetticismo più fiducia, meno vendita più risultati. In sintesi, un lavoro di pulizia che favorirà chi avrà meglio compreso questo segnale.

Il nostro Nino Vermicelli ci ha lasciati. Nino era parte delle radici di Meeting e Congressi e della Ediman, che aveva contribuito in maniera determinante a consolidarsi e svilupparsi negli anni. Lo ricordiamo con dolore e rimpianto all’interno della rivista. Io vorrei solo aggiungere che la sua nota più distintiva era l’unicità: non credo conoscerò mai un uomo che era insieme così generoso, attento, elegante, umile e innamorato della vita come Nino.

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MEETING COMMENT

Uniti si vince P

enso di non essere stata la sola ad aver provato una sensazione dolceamara dopo aver visto la presentazione sui bellissimi dati 2019 emersi dall’Oice, l’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi, l’unico studio di settore che dal 2015 monitora annualmente l’andamento del settore Mice. Un dato su tutti: +4,1% di incremento medio annuo del numero degli eventi organizzati in Italia. Un numero davvero significativo se pensiamo anche che nei cinque anni pre-Covid il trend era in crescita costante. È giusto provare frustrazione – e anche rabbia – per il modo in cui gli avvenimenti di quest’anno hanno improvvisamente destabilizzato questa crescita. Inutile nascondersi, il Covid è reale, così come è reale il suo impatto sulla Mice industry. Se niente potrà essere come prima (salvo un vaccino-libera-tutti), non vuol dire che non si potrà fare più business: lo testimoniano i vari eventi e congressi internazionali che pian piano stanno tornando a essere organizzati, sia in forma ibrida, ma anche totalmente in presenza e in assoluta sicurezza. Oltre alla crescita del numero degli eventi organizzati, ci tengo a evidenziare un altro, importante dato emerso dallo studio

I dati Oice del 2019 dimostrano che l’Italia stava finalmente trovando quella coesione tra le parti fondamentale per presentarsi all’estero come destinazione Mice completa e strutturata dell’Oice: nel 2019 gli eventi associativi (principalmente congressi) hanno incrementato il proprio peso percentuale raggiungendo il 25,3% del totale degli eventi organizzati in Italia e invertendo quel trend negativo che invece aveva caratterizzato il periodo dal 2015 al 2018. La crisi, dunque, come opportunità: dobbiamo concentrarci sul planning a lungo termine puntando proprio sul mercato associativo internazionale che riporterà grandi eventi di grande impatto nelle città italiane già dal 2022 e 2023. Se si guarda all’immediato sembrano date lontane, ma si tratta comunque di certezze importanti e di eventi con ricadute positive a cascata per il tutto territorio, di cui tutta la Mice Industry locale trarrà beneficio. Cosa ci indica questo dato? Sicuramente una forte maturità raggiunta dalle destinazioni italiane, ma anche una testimonianza di crescita e d’integrazione con il territorio da parte del sistema locale che, unendosi sotto l’unica

“bandiera” della destinazione si presenta al mercato internazionale con un’offerta completa, strutturata e di altissimo livello: requisito minimo, lo sappiamo bene, per avere delle possibilità concrete di ospitare congressi associativi internazionali. Serve però anche altro: dobbiamo continuare anche a sensibilizzare le istituzioni sulla necessità di supporto e di investimenti importanti per il Mice Made in Italy, continuare a lavorare per accrescere la competenza delle destinazioni e diventare garanti inflessibili dei protocolli per organizzare eventi in sicurezza (fondamentale per la fiducia di chi viaggia). Una caratteristica ha contraddistinto sempre noi italiani: fortissime capacità di adattamento e di coesione davanti alle avversità; ed effettivamente, in attesa di ulteriori sviluppi, l’Italia sta dimostrando di aver adottato misure efficaci di contenimento del contagio. La partita è ancora lunga, ma la direzione è quella giusta.

CARLOTTA FERRARI Presidente Convention Bureau Italia c.ferrari@conventionbureau.it

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hot topics

INCENTIVE COMMENT

Un think tank per salvare l’elefante… …e il mondo degli eventi. Sfruttiamo la crisi per pensare a format meno “pachidermici” e ritrovare una nuova creatività

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mmagino che almeno una volta nella vita vi sia capitato di andare al circo e di assistere agli spettacoli con gli elefanti. E vi sarà senz’altro capitato anche di vedere quei poveri pachidermi fuori dal tendone, incatenati a un paletto di legno conficcato nel terreno. Ora, alzi la mano chi come me si è domandato stupito come sia possibile che un bestione di quattro o cinque tonnellate si lasci trattenere prigioniero da un bastoncino di ottanta centimetri piantato a terra alla bell’e meglio. È uno dei tanti enigmi che mi hanno sempre incuriosito e del quale ho trovato la soluzione nel libro di Jorge Bucay “Lascia che ti racconti. Storie per imparare a vivere”: l’elefante non scappa perché è stato legato a quel paletto fin da quando era molto piccolo. Immaginate, infatti, un elefantino appena nato, che per giorni, o forse per mesi, tenta inutilmente di liberarsi tirando con tutte le sue forze la catena che lo lega al paletto. Ma non ci riesce, perché è troppo piccolino per avere successo nell’impresa. Alla fine rinuncerà, rassegnandosi impotente al proprio destino, ormai convinto che la forza di quel paletto sarà sempre superiore alla sua. Anche una volta diventato grande e possente come un elefante adulto. Ecco, l’attuale mondo degli eventi assomiglia molto a quell’elefante. Abbiamo imparato da bambini (quando l’event

industry era agli albori) un format che funziona e ne siamo rimasti prigionieri anche dopo essere cresciuti. Per l’amor del cielo, abbiamo girato attorno a quel format arricchendolo, innovandolo con gli strumenti che la tecnologia ci offriva via via che passavano gli anni (dagli ologrammi, agli effetti di luce laser, ai social network come second screen…), ma non abbiamo mai osato allontanarci più di tanto dallo schema base, per liberare la fantasia e magari creare qualcosa di totalmente nuovo, che fosse altrettanto efficace. Certo, i fatti di cronaca ci hanno dato qualche scossone a cui abbiamo dovuto adeguarci. Nel 2001 le torri gemelle hanno cambiato il nostro modo di viaggiare, per dire, e quest’anno il Covid-19 ha cambiato il nostro modo di aggregarci, di sederci a tavola, di avvicinarci a un buffet, indirizzandoci verso eventi digitali che sono la mera trasposizione del format in presenza, ma in ambiente virtuale. Quindi, in tutti questi anni la nostra capacità di adattamento ci ha indotti ad apportare soltanto qualche piccolo maquillage al vecchio format ormai rodato. È possibile che dal Festival di Sanremo in poi gli eventi siano sempre rimasti sostanzialmente identici, compresi quelli declinati online? Possibile che non esista altro modo di comunicare un messaggio a una platea? Un

modo più vivace, più interattivo, meno “già visto” della sequenza di artisti inframmezzata dagli speech dei manager e dalla premiazione dei presenti? Io credo che, così come l’elefante rimane incatenato a un esile paletto di legno soltanto perché non sa di poterlo adesso sradicare facilmente, altrettanto gli event manager e le agenzie creative restano incatenate ai soliti format soltanto perché non sanno che adesso potrebbero percorrere altre vie. Quali non so, ma sono sicuro che altre vie esistono per certo. Vi lascio quindi con una proposta provocatoria: troviamole insieme! Diamo vita a un think tank in cui mettere a fattore comune la nostra esperienza, le nostre competenze, la nostra creatività, per tracciare insieme nuovi percorsi verso eventi meno “pachidermici”, più brillanti, più divertenti, in una parola: più nuovi! In fondo siamo primati, non elefanti…

LUCA CORSI Responsabile comunicazione & eventi Vorwerk Folletto luca.corsi@folletto.it

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hot topics

L’INTERVISTA

Stefania Agostini

I am acsè È una delle signore della meeting industry italiana, Stefania Agostini: una carriera lunghissima e prestigiosa, che ha coinciso per gran parte con l’ascesa della destinazione Rimini sulla scena Mice internazionale di SIMONA P.K. DAVIDDI

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hot topics

Stefania Agostini

D

ici Rimini e pensi subito a Stefania Agostini, alla sua verve romagnola e all’avveniristico centro congressi di cui si è dotata la città. Ma pensi anche al convention bureau e alla trasformazione della destinazione, che ha saputo letteralmente cambiare pelle e ritagliarsi un ruolo di primo piano sulla scena Mice internazionale. Quest’anno Agostini ha ufficialmente ceduto le redini di Rimini Convention – dal 2014 la divisione eventi e congressi di Ieg (acronimo di Italian Exhibition Group) e precedentemente noto come Convention Bureau della Riviera di Rimini –, ma rimane la presidente di Visit Rimini – Dmc che lavora in sinergia con gli altri attori della filiera per promuovere e valorizzare la città a tuttotondo –, trasferendo il proprio know-how alle nuove generazioni. Stefania, ci racconti le tappe principali della tua lunghissima carriera, svelandoci anche c ome sei approdata nella meeting industry? «In effetti è davvero lunga: parliamo di oltre quarant’anni. Gli inizi sono sempre importanti: sono quelli maggiormente formativi, che ti lasciano l’imprinting e nel mio caso hanno coinciso con la storia di Rimini e hanno rappresentato per entrambi –per me e per la città – una vera a propria fase pionieristica. Rimini infatti stava iniziando ad “assaggiare” questo nuovo settore e a capire che poteva essere la soluzione al problema della destagionalizzazione per i suoi numero alberghi, riuniti nella più grande cooperativa privata d’Italia, “Promozione Alberghiera”. Per ospitare gli eventi, allora c’erano i padiglioni della Fiera, usati per una manciata di manifestazioni all’anno. L’intuizione è stata proprio questa: capire che si poteva lavorare su questi elementi in maniera strutturata per attrarre fiducia e investimenti. E così per 21 anni mi sono occupata della divisione congressuale della cooperativa alberghiera».

rilievo. La città è tutt’ora in continua trasformazione e il suo fermento è stato colto, oltre che da Ieg – che ha assorbito il convention bureau – anche dal resto della filiera, che ha favorito la nascita di un Dmc dedicato alla valorizzazione del territorio, Visit Rimini». Sei diventata ben presto un punto di riferimento per il Mice internazionale: dov’è riconoscibile la tua impronta nel settore, ovvero, ci sono best practice o novità che hai apportato o contribuito a introdurre? «Credo di aver contribuito a far conoscere il settore congressuale a quegli interlocutori istituzionali che non ne avevano compreso l’importanza strategica, in primis la Regione, che aveva una legge sullo sviluppo turistico che però non prevedeva investimenti nella

L’INTERVISTA

Sotto il titolo (“acsè” in dialetto romagnolo significa “così”) Stefania Agostini nel suo ufficio. Nelle altre due immagini, due momenti istituzionali: qui sotto, nel 2004 durante una serata al Grand Hotel di Rimini in occasione del decimo anniversario del Convention Bureu della Riviera di Rimini, con l’allora presidente Maurizio Ioli. In basso, durante la festa d’addio organizzata a sorpresa dal suo team lo scorso giugno; accanto a Stefania, Fabio De Santis, che l’ha sostituita alla guida del Palacongressi

Erano anni durante i quali il settore andava un po’ inventato... «Sì, gli Anni 80 erano il periodo dei grandi congressi sindacali e politici: tutti i partiti – dell’arco costituzionale e non – volevano fare il loro congresso annuale a Rimini e noi siamo stati davvero dei pionieri, se pensiamo ai ritmi serrati che l’organizzazione e la sicurezza richiedevano – in un continuo fare e disfare che concentrava tutto nei due mesi precedenti l’evento –, con delegazioni italiane e straniere da gestire e l’informatica che era ai primissimi passi. Nel 1994 c’è la svolta culturale, con la costituzione del Convention Bureau della Riviera di Romagna – che diventerà poi Cb di Rimini, ndr – del quale ho assunto la direzione nel 2000: Rimini inizia ad avere una forte reputation internazionale, per la quale la “semplice” ristrutturazione dei quartieri fieristici non basta, occorre pensare a una struttura nuova e avveniristica. E così nel 2011 vede la luce l’ultramoderno e ambizioso Palazzo dei Congressi, che catapulta definitivamente Rimini nel pantheon delle destinazioni Mice di

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hot topics

L’INTERVISTA

Stefania Agostini

meeting industry: oggi il segmento Mice non solo compare nelle linee di sviluppo regionali, ma è anche considerato strategico per l’intera economia e non solo per il comparto turistico. Proprio questa esperienza è diventata una best practice ed è stata all’origine di Italia 4 Events, il progetto di promozione che ha visto per la prima volta 17 regioni collaborare tra loro mettendo da parte ogni individualismo; gemmazioni di Italia 4 Events sono state poi Federcongressi e il Cb nazionale. Nello stesso periodo e con le stesse basi ho creato il Col, il Comitato Organizzativo Locale, che ha unito cinque comuni della costa romagnola e ci ha permesso di presentarci come territorio coeso e di avventurarci nell’intricato e allora ancora sconosciuto mondo delle candidature internazionali». Quali sono state le principali sfide che ti sei posta e che hai vinto? «La sfida più impegnativa e sicuramente più affascinante è stata quella legata al nuovo Palazzo dei Congressi: grazie alla lungimiranza di Rimini Fiera e del suo presidente Lorenzo Cagnoni, ho avuto la possibilità di sedere al tavolo di progettazione ed essere ascoltata come voce “tecnica” autorevole da uno dei più importanti studi di architettura a livello internazionale. È stata davvero un’esperienza straordinaria: poter trasferire tutto il know-how accumulato in vent’anni di lavoro all’interno delle strutture congressuali, spiegare quali sono gli elementi importanti, le sale, l’illuminazione, gli ingressi, insomma entrare nel merito di tutti quei dettagli che dopo fanno la differenza tra una struttura funzionale e moderna e una che non lo è. Sfidante è stato poi passare alla gestione del Palazzo dei Congressi, quindi diventare l’interlocutrice degli organizzatori».

Come abbiamo già ac cennato, sei riuscita a far cambiare pelle a un territorio, quello della Riviera di R imini, da div ertimentificio d’Italia a destinazione a for te vocazione Mice: quali potenzialità della destinazione ti hanno convinta che la “ mutazione” era possibile? Su quali elementi hai f atto leva per fare sistema e riuscire a strutturare un filiera completa e per certi versi all’avanguardia? «Sicuramente è stato importante, oltre a preparare tutta la filiera a supportare la nuova realtà, creare una forte brand identity della destinazione per differenziarci dai competitor: Rimini è ora sinonimo di “grandi spazi per grandi eventi”, elemento che è stato anche la nostra fortuna in periodo di Covid e che ci ha permesso di ospitare, subito dopo l’estate, alcuni eventi in presenza – come Grande Oriente, con duemila partecipanti – e altri ibridi, il Congresso di Cardiologia in primis». Nella meeting e inc entive industry le “ quote rosa” sembrerebbero abbastanza rispettate: possiamo dire che si tratta di un settore prevalentemente “al femminile”? «In passato era un settore quasi esclusivamente femminile; oggi il panorama mi sembra più misto e la cosa non mi dispiace: un mix di qualità e di talenti crea sempre armonia e consente a entrambe le parti di acquisire nuove skill e di crescere dunque professionalmente». Tu sei stata testimone e f autrice dell’evoluzione del modo di fare eventi: ci racconti come è cambiato il M ice in I talia, da quando hai iniziato agli ultimi anni (parliamo dell’era pre-Covid)? «Il cambiamento principale è stato sicuramente nelle figure professionali: il lavoro si è decisamente semplificato e questo ha comportato una maggior facilità di accesso e il conseguente proliferare di infinite realtà che, se da un lato ha ampliato il mercato dell’offerta mettendo le agenzie in costruttiva concorrenza tra loro, dall’altro ha portato, in molti casi, a una competizione disordinata e selvaggia, con la conseguente perdita di eticità e di professionalità – ovviamente non si può generalizzazione – e quindi a un generale abbassamento della percezione del know-how degli addetti ai lavori da parte dei committenti». La destinazione Italia è riuscita negli anni a scalare le classifiche di gradimento, eppure negli ultimi tempi sembra in una fase di stallo: quali azioni si potrebbero intraprendere per aumentare la sua reputation e quindi attirare un maggior numero di eventi dall’estero? Le associazioni potrebbero avere un ruolo differente? «Credo che occorra investire nel modo di comunicare i nostri prodotti e le nostre abilità: ci vuole maggior semplificazione e trasparenza. I due asset sui quali dobbiamo fare leva sono la fiducia – che va conquistata con fatti concreti, precisione e puntualità, anche nel medio termine delle gare internazionali – e la creatività, che gli stranieri si aspettano da noi – insieme

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Stefania Agostini

alla convivialità –, in qualsiasi ambito, dai contenuti di una proposta alla soluzione di un problema. Le Regioni poi, rivestono un ruolo di primaria importanza nel supporto dei progetti di candidatura internazionale. Infine, credo che le istituzioni dovrebbero finanziare maggiormente le attività delle associazioni – Federcongressi e Cb Italia in primis – in modo da sollevarle dai problemi di vera e propria sussistenza e permettere loro di dare un valido supporto alle imprese associate sia nelle gare internazionali, sia nel concepimento di strategie e prodotti creativi, innovativi e competitivi». Quali sono invece gli scenari futuri che immagini per il settore, nell’era post-Covid? «È ancora troppo presto per poter immaginare uno scenario futuro: ci sono ancora troppe variabili in gioco. Sono notoriamente ottimista, ma in questo caso preferisco essere prudente. Mi sento però di augurare a tutti che non si prenda in considerazione un nuovo periodo di lockdown, ma che invece si riesca a lavorare tutti insieme – lentamente ma in maniera costante – per tornare agli eventi in presenza e al “lavoro in presenza”: teamwork, creatività e organizzazione poco conciliano con lo smartworking».

realtà, in modo da imparare quelle skill fondamentali, da “importare” poi anche nelle successive realtà lavorative». Ci sveli qual è il motto , se ce l’hai, che ti ha ac compagnato lungo la tua carriera? «Sono famosa per le numerose citazioni di mia nonna Adele, ma il mio motto è un ossimoro – e non poteva essere altrimenti: sono nata sotto il segno dei gemelli –, pronunciato da Augusto ai suoi comandanti: “Festina lente”, affrettatevi lentamente, un invito alla prudenza e alla riflessione ma al contempo uno sprone al combattimento e all’azione. Ultimamente ho fatto mia anche un’espressione che Alessandro Manzoni mette in bocca al Gran Cancelliere di Milano: “Adelante con juicio”, andiamo avanti con giudizio, un’altra contrapposizione nei termini, oggi però attuale più che mai».

L’INTERVISTA

In pagina, Stefania Agostini con il suo staff e due foto tratte dall’album dei ricordi: con Marco Biamonti e Lorenzo Cagnoni e, nell’immagine di sinistra, insieme al cardiologo Mario Marzaloni, uno dei primi “ambasciatori” di Rimini

C’è qualche consiglio che vuoi dar e alle nuove generazioni che stanno muovendo i primi passi professionali nella meeting industry? «Formazione, formazione, formazione. Di alto livello e professionale. E poi fare esperienze trasversali e possibilmente in grandi

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Compagnia del mese: CDSHotels

Il Mice come mission di ANDREA MATTEUCCI

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ision strategica e metodica, un percorso di costante crescita aziendale, di fatturato e di investimenti, un modello organizzativo, di formazione e valorizzazione delle proprie risorse umane, attento e professionale, focus e mission sul cliente; da poco più di trent’anni CDSHotels rappresenta eccellenza e qualità nel settore dell’ospitalità alberghiera e degli eventi congressuali. Una realtà consolidata sul territorio, con l’obiettivo di rendere sempre più protagonisti, nel panorama turistico leisure e Mice,

Il Salento, la Puglia e la Sicilia, grazie anche a precisi piani di comunicazione. Una struttura organizzativa, suddivisa strategicamente in due macro aree, sempre più votata a promuovere il segmento di meeting e convegni che, seppur rallentati dal lockdown conseguente all’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, hanno per la catena ripreso nuovo slancio, grazie a precisi presidi medici e di distanziamento fisico e alla disponibilità di ampi spazi interni ed esterni modulari, versatili e personalizzabili, delle sue strutture.

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COMPAGNIA DEL MESE

Puglia e Sicilia protagoniste per la meeting industry: CDSHotels da più di trent’anni valorizza le destinazioni e i professionisti che le scelgono, grazie a un bouquet di professionalità, servizi completi, alti standard qualitativi e forte identità di marchio

Dodici, a oggi e nell’immediato futuro, i resort a quattro e cinque stelle tra proprietà e gestione con hotel di lusso, villaggi turistici e masserie, tutti accomunati da una forte brand identity, espressione di plus, standard qualitativi e caratteristiche di CDSHotels. EVENTI E CONGRESSI VISTA MARE Un ideale percorso, da nord a sud, porta alla scoperta di otto strutture Mice-oriented affacciate sul Mare Adriatico. Pietrablu Resort & Spa si trova a Polignano a Mare: immerso nel verde della vegetazione mediterranea, tra prati, ulivi e piccoli trulli, dispone di 191 tra camere e suite, dotate di ogni comfort. Gli ospiti trovano anche una spiaggia privata attrezzata, campi per attività sportive, un completo centro benessere e tre piscine. I tre ristoranti, di cui uno con vista sul mare, propongono piatti della tradizione pugliese e internazionale. Il centro congressi è la sede ideale per meeting, convegni e incontri di lavoro: le tre sale, che possono ospitare da cento a 650 persone e che dispongono di illuminazione naturale, sono dotate di attrezzature audio e video. A disposizione, inoltre,

uno staff dedicato all’assistenza tecnica, servizio di interpretariato e hostess di segreteria. L’offerta Mice si completa con ampie aree esterne, ideali per esposizioni, cene di gala, welcome drink e coffee break. Riaprirà invece a breve, dopo un importante intervento di ristrutturazione già avviato, CDSHotels Porto Giardino, elegante struttura ubicata a Monopoli, circondata da un parco di venti ettari e affacciata sulla costa. 221 le sue camere, tutte con patio o con balconcino, tre invece

Dodici tra resort, hotel di lusso, villaggi turistici e masserie, tutti a quattro e cinque stelle: è l’offerta di CDSHotels, tra Puglia e Sicilia. In apertura il CDSHotels Terrasini, vicino a Palermo; qui sopra un interno del lussuoso hotel Basiliani a Otranto

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TUTTI I NUMERI DEL MICE ■ Le cifre non mentono, e raccontano un 2019 ricco di meeting e congressi per le strutture della catena CDSHotels, a conferma di un ventaglio di proposte e soluzioni completo, altamente professionale e versatile rivolto all’utenza Mice: a fronte di un numero totale di 42 sale per quasi ottomila posti a platea sono stati realizzati ben cinquanta eventi business

In alto il Pietrablu Resort & Spa di Polignano a Mare. In basso, due immagini del Relais Masseria Le Cesine, adiacente all’omonima oasi protetta del Wwf

di diversa tipologia per 16.500 partecipanti, che hanno occupato complessivamente 8.651 camere nei suoi diversi hotel. Cifre, queste, forse difficilmente replicabili per l’anno in corso, a causa del lockdown dovuto all’emergenza Coronavirus, ma comunque testimoni della costante crescita, di anno in anno, dei convegni ospitati nelle strutture della catena.

i ristoranti, per un’offerta gastronomica che varia dalle ricette della gastronomia internazionale a quelle regionali. Il ventaglio di servizi comprende anche campi sportivi, centro benessere, piscina scoperta, un percorso jogging e una spiaggia convenzionata. Il centro congressi ben si presta a meeting, eventi, seminari, workshop, esposizioni e team building. Le 11 sale, che possono ospitare sino a 1.200 persone, sono dotate di tutte le at-

trezzature tecnologiche. Non mancano uno staff dedicato all’assistenza tecnica e un servizio di interpretariato e hostess. Ampie zone esterne sono lo scenario perfetto per coffee break e aperitivi di benvenuto. Scendendo lungo la costa, il confine tra il Salento e la Valle d’Itria, a pochi passi dalla riserva naturale e area marina protetta di Torre Guaceto, ospita Riva Marina Resort, immerso in un paesaggio pugliese di ulivi, mandorli e carrubi, ricco di baie e insenature. 18 i suoi ettari di estensione per 443 camere, eleganti, accoglienti e full optional. Due i ristoranti, con ampi spazi all’aperto, e diversi i servizi, che includono tre bar, centro benessere, impianti sportivi, spiaggia privata attrezzata, anfiteatro e due piscine con idromassaggio. Il centro congressi è composto da otto sale, da venti a novecento posti, con illuminazione naturale. Per eventi e meeting gli ospiti possono usufruire di assistenza tecnica, business office e hostess di segreteria. Completano l’offerta un elegante foyer esterno e una grande open square attigua alla hall, ideale per esposizioni e cene di gala. Per aperitivi, welcome coffee e buffet, al primo piano è situato il roof garden. Adiacente all’oasi protetta del Wwf Le Cesine, il

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Relais Masseria Le Cesine, vicino ad alcuni dei più importanti centri culturali del Salento e a due passi da alcune delle più belle località marine della costa, è composto da un hotel e da un’antica masseria ristrutturata immersa nel verde. Le camere e suite sono 123, ampie, luminose, dotate di tutti i comfort e distribuite nei due distinti corpi che compongono il complesso. Piatti tipici della cucina salentina e pugliese e ricette gastronomiche italiane e internazionali vengono proposti nei raffinati e caratteristici ristoranti; gli ospiti trovano a loro disposizione, tra l’altro, anche tre piscine attrezzate, impianti per differenti attività sportive, percorsi fitness, una spiaggia privata con ombrelloni e lettini, tre diversi bar e un piccolo ma completo centro benessere con piscina idromassaggio anche all’aperto. Due le sale per convegni, da 120 e duecento posti ciascuna. Scendendo verso sud l’hotel Basiliani è invece un punto di riferimento dell’hotellerie di lusso di Otranto. Con i suoi ampi pergolati, terrazze esterne, sentieri e vialetti all’aperto incastonati nella pietra, tipici dell’architettura del luogo, presenta 128 camere e suite dagli arredi eleganti e raffinati, di differenti tipologie e accomuna-

te da comfort di livello superiore. Tre sono i bar, di cui uno nella zona della piscina, ai quali si affianca il ristorante con menu tipici della cucina pugliese uniti a piatti della gastronomia internazionale. Ben duemila i metri quadrati del suo centro benessere, tra i più grandi di tutto il Salento, che propone un bouquet completo di trattamenti, mentre sono sei le sale congressi. Di queste, tre sono modulabili e tutte rappresentano la cornice ideale per convegni, meeting, seminari, conferenze ed esposizioni. MEETING DOC TRA SALENTO E SICILIA Dal Mar Adriatico allo Ionio per giungere a Lido Marini, nei pressi di Ugento: Costa del Salento Village si trova lungo la costa ionica salentina, qui caratterizzata da una baia con una lunghissima spiaggia di sabbia bianca ed è immerso nel verde di una rigogliosa macchia mediterranea. Le sue camere, di diversa tipologia cui si affiancano alcuni appartamenti di differenti metrature e caratteristiche, sono di elegante praticità e dotate di ogni comfort. All’interno dell’hotel si trovano anche un ristorante, che presenta piatti tipi-

In alto, due immagini del CDSHotels Porto Giardino di Monopoli; qui sopra il Riva Marina Resort a Torre Guaceto. In basso il Grand Hotel Riviera nei pressi di Gallipoli

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ECCELLENZA, IL VALORE AGGIUNTO ■ Qualità come vision strategica e imprenditoriale. Una parola che rappresenta, per CDSHotels, un concetto volto alla ricerca dell’elevato livello dei servizi offerti e che abbraccia tutti i settori, sia quelli propri dell’ospitalità alberghiera e congressuale sia quelli relativi al “capitale umano” dell’azienda e delle persone che la compongono. Un valore aggiunto di grande importanza

In senso orario dall’alto, una sala del Riva Marina Resort, due foto del CDSHotels Terrasini, una sala banchetti al Grand Hotel Riviera, due interni del Marenea Suite Hotel e la piscina del Marelive, che verrà inaugurato il prossimo anno a due passi dai faraglioni di Sant’Andrea

manageriale per un crescente e costante successo, quindi, e che si traduce nella fidelizzazione del cliente, nella continua ricerca di strategie, soluzioni e idee, negli investimenti nelle sue strutture e nella formazione del suo personale, per alti standard di professionalità che guardano alle esigenze e necessità di domani, se possibile anticipandone i desideri. ci della tradizione locale e regionale uniti a proposte internazionali, uno spazio in pineta dedicato al benessere con possibilità di massaggi, tre bar, alcuni campi per attività sportive, la piscina scoperta e una spiaggia privata attrezzata. La struttura dispone inoltre di due sale per convegni e meeting, con tutte le attrezzature audio e video, da venti e ottanta posti ciascuna. Risalendo verso nord il Grand Hotel Riviera, storico albergo ritornato agli antichi splendori dopo una completa e accurata ristrutturazione, si inserisce nel pittoresco paese di Santa Maria al Bagno, nei

pressi di Gallipoli e si presenta con i suoi due ettari di parco posto sulla scogliera terrazzata sino al mare. 98 sono le sue ampie e luminose camere, di diversa tipologia e dai plus di elevato livello, mentre l’offerta gastronomica coniuga piatti e ricette della cucina tradizionale accompagnati da prelibatezze gourmet. Per i clienti sono disponibili anche due piscine, bar e lounge bar, un piccolo ma competo centro benessere scavato nella roccia e il lido privato attrezzato. Il centro congressi presenta due sale per convegni e meeting sino a 180 posti, mentre tre terrazze con vista sul mare si propongono per ricevimenti ed eleganti serate di gala. Lasciando il Salento per giungere in Sicilia troviamo CDSHotels Terrasini: circondato da un parco di 27 ettari, con ulivi, cactus, fichi d’india e una lussureggiante macchia mediterranea, è una delle più grandi e delle più note strutture ricettive dell’isola e punto di riferimento per italiani e stranieri. Un resort esclusivo che si inserisce armoniosamente sulla scogliera che digrada verso il mare e permette di godere di una vista mozzafiato sul Golfo di Castellammare. Ben 803 le sue camere, complete di ogni benefit e quattro i suoi ristoranti, di cui tre a tema, situati in zone diverse, alcuni dei quali con vista mare. Sette invece i bar e quattro le piscine, anch’esse affacciate sul mare pro-

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spiciente, oltre a campi sportivi, percorso natura, spiaggia e lido privati e una spa. Il centro congressi è composto da 11 sale da venti a 560 posti a platea, un ampio foyer interno, una terrazza vista mare e un teatro con gradinate in pietra immerso nel parco e con vista sul golfo. LEISURE DI QUALITÀ L’offerta di hotellerie a elevati plus di CDSHotels non è solo declinata a un’utenza congressuale: sono infatti quattro le sue strutture pensate per la clientela leisure, situate lungo la costa adriatica pugliese. Verrà inaugurato all’inizio del prossimo anno Marelive, 103 le sue camere, una piscina scenografica con bar al centro e un ristorante con patio. Un vero e proprio villaggio, posto a pochi passi dai faraglioni di Torre Sant’Andrea e dallo splendido mare Bandiera Blu 2020 del litorale di Melendugno. Si sale di pochissimi chilometri per giungere a Torre dell’Orso, che ospita Alba Azzurra, vicinissima a una delle più belle insenature del Salento, dove l’acqua cristallina lambisce l’ampia spiaggia di sabbia bianca incastonata tra le scogliere. Con le sue costruzioni tipicamente mediterranee circondate dal verde il villaggio è composto da sei palazzine dove sono ubicate le camere, 71 in tutto di due differenti tipologie e accomunate da ogni comfort e ampi spazi esterni, e da una zona dedicata ai servizi comuni alla quale si accede separatamente. Vicinissima a luoghi di interesse storico, naturalistico e paesaggistico sia della costa sia dell’interno la struttura dispone di un ristorante che propone, oltre alla cucina locale e regionale, anche piatti della gastronomia internazionale, due piscine attrezzate, campi sportivi, una spiaggia con ombrellone e lettini e servizio di navetta presso i lidi convenzionati. Arrivando a Otranto una storica e suggestiva corte del Salento, posta a pochissimi metri dal castello e dal porto turistico, ospita Corte di Nettuno, vero e proprio hotel-museo del mare nel quale gli elementi del mare si riflettono negli arredi, nei complementi e accessori e nel mosaico artigianale che si snoda lungo l’intera location e nei reperti museali (molti dei quali catalogati dalla Sovrintendenza ai Beni

A TAVOLA CON PUGLIA E SICILIA ■ L’offerta per il segmento Mice, di alto livello qualitativo e a tutto tondo, non può prescindere da servizi, post congress e non, che devono far parte di un pacchetto di completi ed elevati standard “chiavi in mano”. E, nell’ottica della valorizzazione dell’identità professionale dell’azienda e delle eccellenze e delle tipicità culinarie proposte

per cene di gala e pranzi di lavoro originali e di forte appeal, dai sapori e profumi locali e regionali, i ristoranti Il Pugliese, brand ristorativo presente in molte strutture del gruppo CDSHotels, e Il Siciliano, situato nella struttura isolana di Terrasini, presentano ricette e specialità gastronomiche proprie della cultura e della tradizione delle due regioni.

Culturali) di antica marineria. Le sue 28 camere, di diverso tipo, sono ampie, luminose, arredate con garbo in stile nautico e offrono elevati plus di comodità. L’elegante e raffinato ristorante presenta volte in pietra locale e una corte esterna: qui una cucina di alto livello, i prodotti e i vini locali sono protagonisti. A disposizione degli ospiti, tra i numerosi e diversi servizi, anche il servizio spiaggia presso il lido convenzionato, la terrazza solarium e tutti i trattamenti e massaggi del centro benessere, ubicato nel vicino hotel Basiliani. Il percorso termina a pochi passi dall’antichissima e suggestiva Castro. Qui ulivi e muretti a secco terrazzati immersi nel bosco del parco naturale di Marina di Marittima sono lo scenario che accoglie Marenea Suite Hotel, situato nel tratto orientale della costa salentina, in una posizione panoramica tra le più belle di tutta la Puglia. Le sue 25 camere e suite con terrazza, di diverso tipo, sono ampie, dotate di comfort superiori e arredate in un elegante stile country, mentre nell’esclusivo ristorante si possono gustare i piatti tipici della cucina salentina preparati con prodotti a chilometro zero che seguono le stagionalità degli alimenti, accompagnati da una ricca selezione di vini. Due sono le piscine con gazebo dell’hotel, che dispone anche di un’area fitness tra gli ulivi, due bar, una zona lounge con divani e tavolini e un vicino lido convenzionato attrezzato. indirizzi a fine rivista

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Destinazione del mese: Cagliari

Cagliari, gioiello al sole di LUCIANA FRANCESCA REBONATO

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orge nella parte più interna del golfo degli Angeli, Cagliari, e si estende in tutta l’area compresa tra il mare, il parco naturalistico di Molentargius – che la racchiude a oriente –, Santa Gilla – a occidente, l’intrigante sito dei primi insediamenti fenici – e un gruppo di bianchi colli calcarei. Gli stessi colli sui quali, nei secoli passati, sono sorte le fortificazioni che dominavano la città e fra le quali emerge il colle del castello, Su Casteddu, che conferisce alla destinazione un caratteristico profilo.

UNA CITTÀ PER TUTTE LE STAGIONI Indiscusso, l’appeal del capoluogo sardo. E non solo in estate: Cagliari, infatti, è una destinazione gettonata tutto l’anno e a questo concorrono numerosi fattori. Fra i principali, la capacità ricettiva in costante crescita – sotto il profilo qualitativo e quantitativo –, l’immediata accessibilità dall’aeroporto alla città, il clima mite in tutte le stagioni, uno stile di vita a misura d’uomo, la vivacità in ogni momento dell’anno e pressoché tutto il giorno, le ricchezze artistiche e naturalistiche – pra-

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DESTINAZIONE DEL MESE

Cagliari, la grande bellezza. Incastonata tra l’azzurro del mare e luminose rocce di calcare bianco, è una destinazione Mice sospesa tra icone storiche imponenti e un presente effervescente, che la vede protagonista sul palcoscenico degli eventi

ticamente all’interno dei confini della città – e poi ancora una storia millenaria, cultura, natura e vita notturna. Un sapiente mix in grado di soddisfare pienamente il Mice, intrigato dal dinamismo di una città sorprendentemente viva e, naturalmente, dal mare di Sardegna. A questo panel di attrattive Cagliari ne sottolinea una e ne aggiunge un’altra. Innanzitutto la rapidità degli spostamenti. Per il Mice che atterra a Cagliari, infatti, c’è la pratica opportunità di un treno che collega il centro e l’aeroporto: dalla nuova stazione Elmas Aeroporto è possibile raggiungere la stazione del capoluogo in circa sei minuti e la frequenza media dei collegamenti è di un treno ogni venti minuti. E poi ecco la carta vincente fra le attrattive di Cagliari: la città è scenario di eventi sportivi di rilevanza nazionale e internazionale. Un esempio su tutti: Luna Rossa. Cagliari è la base di Luna Rossa Prada Pirelli Team e ad aprile avrebbe dovuto ospitare le World Series dell’America’s Cup, con il porto dall’inedito volto e un mega villaggio dell’America’s Cup a Su Siccu. A causa dell’emergenza Covid, purtroppo, tutti gli eventi mondiali sono stati annullati.

PROGETTUALITÀ E PROATTIVITÀ Cagliari, intanto, continua a investire sul proprio waterfront, a dispetto dell’inevitabile stop delle World Series di vela. Da maggio e fino alla primavera del prossimo anno il lungomare della calata dei Trinitari, nel tratto compreso tra il pennello Bonaria e il molo di Sant’Elmo, sarà sottoposto a una radicale azione di restyling, di riordino della viabilità e della sosta dei mezzi. Il nuovo look prevede l’intervento dell’Autorità di Sistema Portuale

Una storia millenaria, una vita culturale vivace, un contesto naturalistico di charme sono tra i plus che fanno di Cagliari una destinazione tutta da scoprire

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DESTINAZIONE DEL MESE

Un territorio multiforme e ricco di risorse, una città in continua evoluzione, una serie di location originali che affascinano la meeting industry: Cagliari si guadagna un ruolo da protagonista sul palcoscenico del Mice

del Mare di Sardegna che definirà, attraverso una serie di accorgimenti architettonici, la separazione tra le aree antistanti alle sedi della Lega Navale, alle società sportive e al lungomare. Nel porto storico sarà consentito l’utilizzo dello specchio acqueo compreso tra il molo Sabaudo e il Sanità per l’ormeggio di imbarcazioni da diporto ed è prevista la creazione di una marina di grandi dimensioni in grado di accogliere anche yacht importanti – da regata, quindi almeno settanta piedi di lunghezza –, mentre la nautica da diporto, infine, troverà spazio anche al molo Ichnusa. È ufficiale e recente, inoltre, la riqualificazione del Poetto: otto i milioni previsti per le opere pubbliche, finalizzate a valorizzare le risorse naturali e incrementare ulteriormente l’appeal turistico di Cagliari. A pochi chilometri dal centro città è presente anche la piccola spiaggia di Calamosca, riparata dai venti di

maestrale e particolarmente amata dagli appassionati dello snorkeling. Perché si sa, il leggendario mare della Sardegna è da sempre la musa dei meeting planner, ma ci sono molti altri volti inediti della destinazione da scoprire, ulteriori opportunità per eventi da realizzare in ogni stagione e con tariffe oltremodo competitive. Soprattutto quando l’estate si stempera nell’autunno oppure quando le strutture riaprono, per esempio: archi temporali che costituiscono un ottimale incontro tra domanda e offerta, con grandi vantaggi per tutti gli attori della meeting e incentive industry. In una quinta che inserisce il pilota automatico verso il successo. UNA E CENTOMILA Cagliari, dalle numerose anime e dalle altrettante direttrici post congress che ne propongono il volto glamour intrecciato a curiosità e

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DESTINAZIONE DEL MESE

CAGLIARI

Un mix di storia, natura, cultura, nightlife. Ma anche clima mite, ottima ricettività, servizi e logistica al top: la vocazione Mice di Cagliari si fonda su solide basi RITORNO AL PRESENTE Dopo un tuffo nel passato, il piacere del presente. Eretta su sette colli che identificano altrettanti quartieri cittadini – Castello, Tuvumannu, Tuvixeddu, Monte Claro, Monte Urpinu, Bonaria, San Michele –, Cagliari consente al Mice in routing post evento di scoprire le architetture moderne che ancora oggi sono fra i suoi simboli. Fra queste, il Palazzo Civico e il Bastione di Saint Remy, con la suggestiva Passeggiata Coperta e i percorsi archeologici sotterranei della Galleria dello Sperone. I più importanti centri culturali di Cagliari, inoltre, sono strutture che hanno fatto parte della storia della città, con diverse funzioni, e hanno avuto un nuovo uso e una nuova vita dopo attente opere di restauro. Tra questi spiccano il Lazzaretto, il Ghetto, L’Exma, la Mem, il Castello di San Michele, il Palazzo di Città, Sa Manifattura e il Parco dell’ex Vetreria. Poco distante dal Castello, è in scena un singolare tempio nel quale si officia quotidianamente un rito collettivo, quello della gastronomia: è San Benedetto, tra i più grandi mercati coperti d’Italia, circa ottomila metri

© Roberto Dessì

tradizioni. E su Casteddu è per antonomasia il battito antico della città, epicentro culturale nonché punto di partenza ideale per dirigersi verso la Cittadella dei musei, sede delle principali collezioni cittadine, fra le quali il Museo Archeologico Nazionale – con testimonianze dell’età Nuragica, tra le quali i famosi “bronzetti” e i maestosi Giganti di Mont’e Prama – e la Pinacoteca Nazionale, connubio tra l’arte figurativa autoctona e quella di matrice catalano-aragonese. Nella Cittadella hanno sede anche il Museo d’Arte Siamese Stefano Cardu – una collezione di manufatti provenienti dall’Estremo Oriente –, il Museo delle Cere Anatomiche Clemente Susini e il Museo Etnografico Regionale (Collezione Luigi Cocco). I principali nuclei delle collezioni comunali sono esposti all’interno dei Musei Civici, che comprendono – oltre al già citato Museo d’Arte Siamese – la Galleria Comunale d’Arte, incastonata nello splendido scenario dei Giardini Pubblici, e il Palazzo di Città, sede della Municipalità di Cagliari dal Medioevo fino agli inizi del XX secolo. Oltre ai grandi classici, le inaspettate sorprese: il Mice deve conoscere anche i musei originali della città, che contemplano sicuramente la collezione delle Cere Anatomiche di Clemente Susini, il piccolo museo Contus de Arrejolas e il museo delle Ferrovie dello Stato, per ammirare i cimeli che raccontano la storia delle ferrovie in Sardegna. Forte della sua storia, Cagliari è un forziere di volti delle antiche civiltà che vi si sono succedute e percorrendola il Mice può scoprirne le intriganti testimonianze: punica nei resti della necropoli di Tuvixeddu, romana nell’Anfiteatro, la villa di Tigellio, la Grotta della Vipera e l’Area Archeologica situata sotto la chiesa di Sant’Eulalia, bizantina con la Basilica di San Saturnino, pisana con le Torri dell’Elefante e di San Pancrazio (temporaneamente chiuse per restauro) e la Torre Campanaria della Cattedrale di Santa Maria (accessibile dall’interno della cattedrale), spagnola con i possenti bastioni e sabauda con il Palazzo Regio.

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quadrati: l’essenza di un luogo risiede nella sua terra e per coglierla bisogna assaggiarne i frutti, per poi sbizzarrirsi con attività di team building incentrate sulla gastronomia – dall’acquisto dei prodotti freschi alla loro preparazione – in una sarabanda di colori, profumi e sapori. Sempre nell’ottica dello shopping, in questo caso non enogastronomico, la meta è l’area del Castello, che presenta apprezzabili botteghe antiquarie nelle quali curiosare dopo aver visitato la Cattedrale di Santa Maria e l’annesso Museo Capitolare, con il suo prezioso ostensorio dorato del 1818. Per direttrici post evento all’insegna del relax, nulla di meglio che godere di splendidi panorami dalla sommità dei colli cittadini: dai Giardini Pubblici e dal Terrapieno, Monte Urpinu, Colle di San Michele e parco di Monte Claro. Occasioni per vivere in diretta tutto il magnetismo della destinazione.

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Oltre alla ricca proposta culturale e ai numerosi musei, Cagliari ha anche un’anima mondana, scandita dai grandi eventi – soprattutto sportivi –, che richiamano in città un folto pubblico internazionale

PENNELLATE DI BLU E DI VERDE Osservando Cagliari dal mare, si avvista il sapore africano delle palme che viene stemperato da un’architettura marcatamente occidentale e proprio il connubio di caratteri così distanti rende la città unica nella sua molteplicità. Ma Cagliari è anche una delle città più green d’Italia, con oltre due milioni di metri quadrati di aree verdi. Fra le aree di maggior interesse spicca il Parco Naturale Regionale Molentargius-Saline, luogo di sosta, svernamento e nidificazione di numerose specie di uccelli acquatici. Non si può perdere l’occasione di esplorarne i segreti e conoscere da vicino i suoi eccezionali abitanti: fenicotteri rosa, falchi pellegrini, garzette dalla candida livrea... È un mondo a sé, dove la vita scorre tra richiami nascosti e voli improvvisi e ogni primavera si accende di rosa, per lo spettacolo di migliaia di fenicotteri che si raggruppano sui suoi argini per nidificare. L’Orto Botanico, invece accoglie al suo interno circa duemila specie vegetali, prevalentemente originarie dal Mediterraneo, ma con una

buona presenza di piante grasse e tropicali. L’area del giardino riveste notevole importanza di carattere archeologico anche per la presenza di cisterne e pozzi di età romana. I Giardini Pubblici che conducono alla Galleria Comunale d’Arte, invece, vantano al loro interno alcune bellissime piante secolari. Imperdibile è il sentiero naturalistico della Sella del Diavolo uno dei luoghi più affascinanti e simbolici di Cagliari, sia per le sue peculiarità ambientali – che la rendono un vero e proprio gioiello a due passi dal centro urbano –, sia per le numerose testimonianze archeologiche presenti sull’area, grazie alle quali è possibile scoprire la storia della città, dal neolitico fino all’epoca moderna. Nei routing incentive o post evento il Mice può esplorare anche il colle di Tuvixeddu, che ospita la più grande necropoli fenicio-punica del Mediterraneo. Un must sono anche le Fai Saline Conti Vecchi: un’immensa area naturalistica e un sito di archeologia industriale all’interno di un impianto di estrazione di sale tuttora produttivo. UNDERGROUND, SACRA E… TEATRALE Cagliari, la città della luce anche in pieno inverno, svela un inedito volto, quello sotterraneo, scavato nel calcare, la roccia tipica sulla quale la città è eretta. Un’esperienza insolita ed esclusiva: nascosta sotto gli strati della città di oggi c’è una realtà fatta di cave, cisterne, cripte e gallerie. Fra le opportunità, la Cripta di Santa Restituta, esempio magnifico di architettura tardoromana e bizantina, realizzata in memoria della martire cristiana omonima. Oggi è uno dei luoghi di maggiore importanza storica di Cagliari, che racchiude al suo interno i segni delle dominazioni straniere succedutesi nei secoli e determinanti per la cultura e la storia sarda. È poi la volta della cripta conosciuta come Carcere di Sant’Efisio, un tuffo nella storia più antica di Cagliari, ancora oggi in buono stato di conservazione. Segue la Galleria, rifugio dell’Istituto

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hot topics

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dei Salesiani, una lunga galleria usata durante la Seconda Guerra Mondiale per offrire un rifugio anti-aereo ai giovani studenti della scuola. Oggi la galleria appare come un percorso quasi mistico con le sue arcate di mattoni rossi, illuminata dalla luce soffusa delle candele. E a proposito di ceri e incensi, è preziosissimo il patrimonio culturale religioso della città, in particolare la Cattedrale di Santa Maria e la Cripta dei Martiri, il Santuario e la Basilica di Nostra Signora di Bonaria e il suggestivo Chiostro del Convento di San Domenico. Passando al profano, il Mice a Cagliari può assistere a una grande varietà di spettacoli e iniziative culturali. Al Teatro Lirico di Cagliari, per

esempio, struttura moderna il cui calendario comprende lirica, concerti, balletto classico e danza contemporanea. All’Arena del Parco della Musica, dove è andata in scena la rassegna Classicalparco. Le stagioni di prosa sono ospitate al Teatro Massimo, mentre altri piccoli teatri come il Teatro delle Saline e il Piccolo Auditorium Comunale ospitano rassegne specifiche di teatro e danza. In estate i grandi concerti vanno in scena all’Arena in Fiera presso la Fiera Campionaria di Cagliari mentre gli eventi di musica jazz sono incastonati in quinte scenografiche quali arene, parchi e corti all’aperto. indirizzi a fine rivista

LOCATION: ALTA GAMMA E AMPIA SCELTA

Gli spazi attuali di Cagliari garantiscono la massima sicurezza nel distanziamento, dispongono di ampie superfici e, spesso, di aree outdoor. Ve ne proponiamo una selezione, una playlist di valore per eventi sicuri e di successo. ■ Centro Comunale d’arte e Cultura “Ghetto” Sul bastione di Santa Croce, a picco sulle mura di cinta del quartiere di Castello. Indoor, sala conferenze: sino a 80 persone. Cortile: sino a 150 persone. ■ Centro Comunale d’arte e Cultura “Exma” Ospita esposizioni temporanee di fotografia, scultura, grafica. Indoor, sala conferenze: sino a 99 persone. Cortile: sino a 150 persone. ■ Centro Comunale d’arte e Cultura “Ex Vetreria” Mirabile esempio di architettura

industriale. Laboratori e arte a tutto tondo. Indoor, teatrino: sino a 130 persone. Cortile, sino a 150 persone. ■ Centro Comunale d’arte e Cultura “Il Lazzaretto” Uno dei centri culturali più importanti della città, completamente rinnovato nel Duemila. Indoor, sala conferenze: sino a 100 persone. Cortile, capienza massima: 150 persone. . ■ Teatro Massimo Antico e all’avanguardia, rinnovato e di prestigio. Sala Grande: sino a 742 persone. Sala Piccola: sino a 193 persone.

■ Teatro Civico di Castello Elegante, all’aperto e per manifestazioni d’appeal. Attualmente chiuso per restyling. Sino a 178 persone. ■ Teatro Piccolo Auditorium Fra i principali palcoscenici teatrali in città. Attualmente chiuso per restyling. Sino a 293 persone. ■ Passeggiata Coperta Vasti e luminosi ambienti, dipinti con colori vivaci. Sino a 500 persone.

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THE CONGRESS CENTER MODERNO E FUNZIONALE 1800 MQ COMPLESSIVI DISPOSTO SU UN UNICO PIANO INGRESSO SEPARATO COLLEGATO ALL’HOTEL DA UN CORRIDOIO PANORAMICO 10 SALE MODULABILI DOTATE DI LUCE NATURALE PARCHEGGIO DI OLTRE 500 AUTO

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LUCI E OMBRE DI UN SETTORE CHIAVE

Tra saloni dell’auto che annullano le edizioni 2020 e altri che registrano invece un boom di visitatori nel pieno rispetto della normativa anti Covid; tra innovazioni digital e trend in ascesa, test drive e lanci di nuovi modelli: l’automotive non si ferma

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Andavo a cento all’ora Non solo annullamenti di saloni storici come quello di Ginevra, ma anche tante idee innovative e trend in ascesa, come quello del camper: in queste pagine cerchiamo di fare il punto della situazione di ANTONELLA ANDRETTA

I

n attesa delle auto volanti, o più precisamente gli eVTOL, velivoli elettrici che decollano e atterrano in verticale sui quali si è lanciata soprattutto l’industria nipponica (e in particolare SkyDrive, collegata a Toyota), rimaniamo coi piedi a terra per continuare a parlare di velivoli a quattro e due ruote, prodotti di un’industria già in crisi e che, a causa del Covid, ha visto anche big del settore col fiato corto un po’ in tutto il mondo. Il settore produttivo delle automobili è infatti probabilmente il più globale in assoluto, con una filiera ininterrotta che collega i continenti e le nazioni dove si estraggono materie

prime, dove si producono componenti, dove si realizzano vetture: se cade una tessera del domino, cadono tutte, rendendo evidente una fragilità che, mai fino a ora, ci era parsa più evidente (e non solo nel settore dell’auto). Come scrive Valerio Berruti, giornalista, responsabile del settore automotori del quotidiano La Repubblica, servirebbero degli “stati generali” del mondo dell’auto per trovare nuovi accordi ed equilibri internazionali. L’auto infatti è un prodotto fondamentale, sebbene non primario, per quanto primario sia invece il settore in termini economici e di occupazione. Il mercato dell’auto in Italia nei

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aver superato le aspettative. Anche se molte aziende non hanno aderito per diffidenza, siamo arrivati ad avere tremila partecipanti, trenta aziende nell’area espositiva, 15 case automobilistiche con i relativi manager e cinquanta workshop ricchi di contenuti». E le criticità invece? «In parallelo a una grande soddisfazione per i contenuti dei workshop, si è riscontrato invece un po’ meno entusiasmo per il networking, con qualche difficoltà nelle videochat. Ma ciò che speriamo di aver innescato è una riflessione seria sul contributo che il digitale può avere anche nel B2B e B2C dell’automotive, un settore messo a dura prova, contribuendo a un passaggio culturale che utilizzi la tecnologia per fornire migliori contenuti e servizi».

primi otto mesi del 2020 ha subito un calo del 38,9% (il dato fino a giugno era molto peggiore, il recupero c’è stato a luglio e soprattutto agosto, grazie anche agli incentivi statali): rimettere in moto – mai metafora fu più azzeccata – una filiera che è uno dei motori dell’economia nazionale e che vale il 19,5% del Pil, significa far funzionare anche la macchina che conosciamo meglio: quello degli eventi che vi ruotano intorno.

TOMMASO BORTOMIOL, partner, vicepresidente corporate & industry relations di Quintegia «Con l’Automotive Dealer Day e attraverso le nostre ricerche di mercato, abbiamo dimostrato che è possibile un approccio digitale anche in questo settore: quattro clienti su dieci si dicono pronti ad acquistare un’automobile nuova senza recarsi in concessionaria».

SE IL DIGITALE ARRIVA IN CONCESSIONARIA Ne abbiamo parlato con chi da anni si confronta col settore, Tommaso Bortomiol, partner, vicepresidente corporate & industry relations di Quintegia, società che organizza l’Automotive Dealer Day, il principale evento dedicato al B2B del sistema auto in tutta Europa, giunto a settembre di quest’anno alla diciottesima edizione. La grande differenza rispetto gli appuntamenti precedenti è che quest’anno l’evento si è svolto in digitale, senza perdere di smalto ma anzi cercando di portare innovazione anche in un mondo molto legato alla “stretta di mano”. Dice Bortomiol: «Abbiamo garantito continuità e mantenuto la nostra peculiarità: innovazione, contenuto, networking, il tutto in un ambiente indipendente. Con questo evento e attraverso le nostre ricerche di mercato, abbiamo dimostrato che è possibile un approccio digitale anche in questo settore: quattro clienti su dieci si dicono pronti ad acquistare un’automobile nuova senza recarsi in concessionaria e in cluster particolari la percentuale sale ulteriormente. Ciò non vuol dire che pensiamo di eliminare la fisicità o l’evento in presenza: stiamo già lavorando all’appuntamento del 13 maggio 2021, che sarà ibrido e che consentirà a chi vuole di intervenire di persona ma anche di collegarsi da remoto: bisogna trovare un equilibrio tra i bisogni di tutti, anche di chi dall’estero ha limitazioni negli spostamenti». Come è stato il feedback di chi ha partecipato all’edizione di settembre? «Positivo al punto di

COME TI PRESENTO IL NUOVO MODELLO Dal punto di vista della frequenza, gli eventi che si svolgono più spesso sono sicuramente presentazioni e test drive di nuovi modelli di automobili, motociclette e veicoli commerciali. Neppure il Covid ha fermato il lancio della nuova 500 Elettrica: presentata prima in grande stile a Palazzo Chigi e al Quirinale e subito dopo presso il Mirafiori Motor Village (il flagship store di Fca) e il concessionario Programma Auto di Piacenza, la nuova vettura ha poi intrapreso un tour (a porte chiuse e su appuntamento proprio per evitare ogni possibile assembramento) presso una cinquantina di concessionari in tutta Italia. In parallelo è partita anche la formazione sui

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dealer organizzata presso varie strutture da nord a sud, tra cui il Park Hotel ai Cappuccini di Gubbio (per dettagli rimandiamo al redazionale dedicato). A ogni lancio, infatti, corrisponde anche un periodo di formazione dei dealer: si tratta, come si può intuire, di numeri importanti, visto che in Italia ci sono migliaia di concessionarie e che le più grandi, circa una quarantina, quasi sempre strutturano piani formativi ad hoc. Talvolta la formazione viene fatta internamente ma talvolta si tratta di veri e propri eventi che comprendono test drive e che si svolgono di solito in modalità back to back verso varie destinazioni che si concentrano soprattutto in Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Sardegna, dove non mancano strutture particolarmente indicate a questo genere di occasioni che richiedono ampi spazi e servizi particolari (vedi anche box in questo articolo “Auto in hotel? Sì grazie” e i redazionali dedicati a Delphina Hotels & Resorts, Perdepera Resort, Palazzo Varignana, Chervò Golf Hotel Spa & Resort San Vigilio e Gruppo UNA Hotel). Di fondamentale importanza anche tutti i servizi forniti dai Dmc locali, che oltre a occuparsi di logistica, assistenza e creatività (come nel caso del glamping messo a punto da FA Travel, che raccontiamo nel redazionale specifico). I Dmc svolgono spesso anche un ruolo di mediazione e relazione con le autorità locali, soprattutto quando test drive o esposizioni vanno a ricadere anche su vie e spazi pubblici.

I GRANDI EVENTI TRA OMBRE E LUCI Iniziamo con le ombre: non è una stagione facile e lo dimostra la cancellazione di fiere che hanno fatto la storia stessa del settore, come il Salone di Ginevra che in media richiamava oltre seicentomila visitatori ogni anno. Il Salone non solo è stato annullato nella sua edizione del 2020 causa coronavirus (con una perdita per la fondazione che organizza l’evento, il Salon International de l’Automobile, di 11 milioni di franchi), ma rischia anche di non andare più in scena, con gravi ripercussioni su chi opera direttamente negli spazi fieristici e su tutto l’indotto esterno fatto di pernottamenti, ristoranti, taxi e così via (l’impatto economico del Salone è stimato in duecento milioni di franchi). Anche l’edizione del 2021 è infatti già stata annullata, questa volta con largo anticipo, dal momento che buona parte degli espositori aveva già declinato. Il Salone è stato quindi venduto alla società Palexpo Sa, proprietaria degli spazi espositivi della manifestazione: rimaniamo in attesa di novità. Ma parliamo anche delle luci, rappresentate dalla conferma di numerose manifestazioni, come per esempio il Salone del Camper che si è tenuto dal 12 al 20 settembre presso Fiere di Parma di cui Antonio Cellie è Ad, che così commenta: «Si è concluso uno dei migliori Saloni di sempre, per la passione, l’impegno e la dedizione che tutti ci abbiamo messo affinché tutto funzionasse al meglio. Abbiamo dimostrato che una fiera in sicurezza con il pubblico pagante si può fare. Gli oltre 54mila

ANTONIO CELLIE, amministratore delegato di Fiere di Parma «Si è concluso uno dei migliori Saloni di sempre, per la passione, l’impegno e la dedizione che tutti ci abbiamo messo affinché tutto funzionasse al meglio. Abbiamo dimostrato che una fiera in sicurezza con il pubblico pagante si può fare. Gli oltre 54mila visitatori che hanno riempito per tutti i nove giorni della kermesse i 61mila metri quadrati della superficie espositiva hanno rispettato tutti gli accorgimenti e tutte le misure di controllo previsti».

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RENZO SERVADEI, amministratore delegato di Autopromotec «Abbiamo in programma di realizzare un evento digitale che unisca una parte convegnistica a una parte che favorisca lo scambio di idee e il networking, uno degli aspetti principali di ogni evento, soprattutto all’interno del settore B2B. L’obiettivo è sempre uno: mantenere vivo il contatto con i nostri espositori, far sapere che noi “ci siamo” e che stiamo lavorando per loro».

visitatori che hanno riempito per tutti i nove giorni della kermesse i 61mila metri quadrati della superficie espositiva hanno rispettato tutti gli accorgimenti e tutte le misure di controllo previsti». Un’edizione emblematica non solo per il momento in cui è stata organizzata, ma anche perché quest’anno il camper è stato in nettissima ripresa dopo il lockdown, con mesi come luglio e agosto che hanno fatto segnare un aumento di immatricolazioni oltre il cento per cento rispetto al 2019, proprio perché è stato considerato un mezzo ideale per una vacanza in sicurezza. Un’altra buona notizia viene da Autopromotec, la fiera internazionale dell’aftermarket automotive, che è stata premiata come miglior fiera internazionale per il 2019 dalla rivista Automotive Magazine di Lisbona, classificandosi davanti a big come Salone di Ginevra e Iaa di Francoforte, a dimostrazione della validità di questa manifestazione che da anni rappresenta un punto di riferimento per il settore e un appuntamento importante per la città di Bologna e per tutti gli operatori. Abbiamo chiesto a Renzo Servadei, amministratore delegato di Autopromotec, un po’ di anticipazioni sulla prossima edizione, posticipata di un anno rispetto alla cadenza biennale e prevista per il 2022, che si terrà come sempre presso Fiera di Bologna. Come stanno andando le prenotazioni? L’emergenza Covid si sta facendo sentire oppure no?

«Le manifestazioni di interesse da parte delle aziende espositrici raccolte fino a oggi sono in linea con quelle delle edizioni precedenti. Tuttavia, Autopromotec ha come obiettivo primario la tutela delle circa 1.700 aziende partecipanti, di cui il 43% provenienti dall’estero (dati relativi all’edizione 2019); è per questo che abbiamo deciso di annunciare lo spostamento al 2022 con un anno di anticipo, dopo un’approfondita analisi del contesto economico e sanitario a livello mondiale». Cosa chiedono al momento gli espositori? «Gli espositori hanno molto apprezzato lo spostamento. Ci chiedono tuttavia di programmare iniziative di avvicinamento che consentano loro di presentare le proprie novità». Quali sono le vostre di novità? «Abbiamo in programma di realizzare un evento digitale che unisca una parte convegnistica a una parte che favorisca lo scambio di idee e il networking, uno degli aspetti principali di ogni evento, soprattutto all’interno del settore B2B. Stiamo lavorando anche a un appuntamento per il 2021 del quale però, in questo momento, non posso svelare di più. L’obiettivo è sempre uno: mantenere vivo il contatto con i nostri espositori, far sapere che noi “ci siamo” e che stiamo lavorando per loro. Anche durante il lockdown abbiamo messo in piedi una bella iniziativa che ha riscosso un successo inaspettato, “A testa alta”, nell’ambito del nostro progetto “Focus Offi-

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cina”». È previsto in futuro qualcosa di ibrido tra reale e virtuale? «Stiamo giusto lavorando a una partecipazione “ibrida” alla fiera Auto Aftermarket di Guangzhou, in programma nella città cinese dall’11 al 13 ottobre, una delle fiere più importanti per l’aftermarket automobilistico alla quale avevamo già partecipato lo scorso anno con una delegazione di trenta espositori. Quest’anno, con i nostri partner cinesi di Sinomachint e Bologna Fiere China e con il patrocinio di Ita, Italian Trade Agency, abbiamo voluto ripetere l’iniziativa ma – considerate le mutate condizioni – abbiamo proposto ai nostri espositori una formula ibrida, appunto, che permettesse loro di essere presenti pur senza dover affrontare un viaggio che, in questo momento, sarebbe stato piuttosto impegnativo». AUTO EN PLEN AIR Ultimo ma non ultimo, il capitolo dedicato agli eventi all’aria aperta che solitamente sono molto numerosi, soprattutto i raduni di auto e moto d’epoca (ma ci sono anche quelli di trattori, di camion, di autobus: il mondo degli appassionati si divide e moltiplica in infiniti rivoli). Uno dei più storici e famosi è sicuramente la 1000Miglia, che si correrà anche quest’anno dal 22 al 25 ottobre (le foto fanno riferimento all’edizione 2019), seguendo tutti i protocolli relativi alla prevenzione anti Covid-19. Al di là delle agenzie direttamente coinvolte nella logistica dell’evento (per esempio CS Events, come ripor-

tato nel redazionale dedicato), l’impatto sul territorio di manifestazioni con centinaia di iscritti, oltretutto itineranti come questa, è facilmente immaginabile. Per completezza, ricordiamo che vi sono manifestazioni legate alle auto storiche che si

AUTO IN HOTEL? SI GRAZIE

Abbiamo chiesto a Emilio Zappalà (nella foto a fianco), responsabile sales & marketing, brand, communication, revenue and distribution Gruppo UNA un elenco dei servizi e delle skill dei loro hotel e resort più adatti a ospitare un evento automotive. Ecco cosa ci ha risposto: ■ Raggiungibilità della struttura: vicino ad arterie di comunicazione, raccordi autostradali, circuiti automobilistici, strade panoramiche. ■ Spazi espositivi ampi e modulari. ■ Possibilità di introdurre autovetture nelle sale meeting (per la formazione, il lancio e lo studio da vicino dell’autovettura) o di utilizzare gli spazi esterni come giardini e foyer. ■ Spazi esterni per esposizione. ■ Disponibilità di parcheggi per le bisarche (che devono

scaricare le auto) e di parcheggi da cui le auto partono per i test drive. ■ Punti acqua per la pulizia delle auto oppure presenza di autolavaggi in zona. ■ Perfetta copertura wi-fi. ■ Personalizzazione degli spazi e dei servizi ristorativi. ■ Team interno dedicato alla fase progettuale. ■ Team interno di supporto per la gestione dell’evento dall’inizio alla fine.

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ANDREA LEVY, presidente di Milano Monza Open-Air Show «La situazione attuale ci ha condotti a un’evoluzione del format della nostra manifestazione che, diventando diffusa su un territorio ampio come quello di Milano, scongiura i rischi di assembramento e regala alla città e a tutto il sistema automotive la possibilità di ripartire, con tutte le accortezze del caso. Presso l’Autodromo di Monza si daranno invece appuntamento i brand con l’anima racing, i collezionisti e i club che potranno utilizzare il circuito di Formula 1 e l’Anello Alta Velocità»..

svolgono anche in contesti più formali, come per esempio il Salone auto e moto d’epoca che si tiene presso Fiera di Padova. È l’appuntamento di riferimento del settore in Italia e uno tra i più importanti in Europa, in calendario anch’esso dal 22 al 25 ottobre. Quest’anno oltre al grande mercato dei dealer specializzati e alla partecipazione dei vari club, accende i riflettori sui marchi italiani che hanno segnato l’epoca della rinascita e del boom economico con due mostre dedicate: il tema giusto per dare un segnale di ripresa per tutto il settore. Una novità assoluta è invece il Milano Monza Open-Air Motor Show, che si terrà da giovedì 29 ottobre a domenica 1° novembre 2020, dopo lo spostamento dalla storica sede del Salone del Parco Valentino di Torino. Inizialmente come sede dell’esposizione era stato individuato l’autodromo di Monza, ma poi la scelta è ricaduta su Milano, con piazza Duomo al centro dell’evento. uesto “salone a cielo aperto” sarà rivolto al pubblico, gratuito e diffuso per le strade di Milano su oltre quaranta piazze, che diventeranno headquarter delle varie case. Auto e moto verranno esposte su pedane, dotate di Qr code con le informazioni sul modello esposto e ci saranno ingressi e uscite separati. Tramite il sito della manifestazione sarà possibile anche prenotare test drive che si terranno in Piazza Castello e Piazza Sempione.

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Tra le ragioni del cambio di location, la possibilità di rispettare al meglio le disposizioni in termini di sicurezza sanitaria, come spiega Andrea Levy, presidente di Milano Monza Open-Air Show: «La situazione attuale ci ha condotti a un’evoluzione del format della nostra manifestazione che, diventando diffusa su un territorio ampio come quello di Milano, scongiura i rischi di assembramento e regala alla città e a tutto il sistema automotive la possibilità di ripartire, con tutte le accortezze del caso. Presso l’Autodromo di Monza si daranno invece appuntamento i brand con l’anima racing, i collezionisti e i club che potranno utilizzare il circuito di Formula1 e l’Anello Alta Velocità». Un bel modo insomma per riscaldare i motori delle città coinvolte e per ridare fiato al settore degli eventi.

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Auto con vista

di ANTONELLA ANDRETTA

Otto strutture affacciate sul mare del Nord Sardegna, tra strade che invitano a guidare e spazi all’aperto che enfatizzano forme, linee e colori delle vetture più belle: questo e molto altro nei Delphina hotels & resorts

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a vista è quella, unica e inimitabile, che si può ammirare da ognuna delle otto strutture Delphina, incastonate lungo la costa della Gallura. Una vista che si affaccia sui panorami della Costa Smeralda, dell’Arcipelago di La Maddalena e del Golfo dell’Asinara, tra i più belli su cui occhio umano possa posarsi e sfondo ideale per ogni genere di eventi, compresi quelli che abbiano a che fare col mondo dei motori. Ma quali sono le strutture più adatte? Risponde Silvia Ibba, responsabile reparto Mice Delphina hotels & resorts: «Negli ultimi anni abbiamo ospitato molti eventi legati al settore automotive: c’è chi ci ha scelto per un lancio di prodotto, chi come destinazione di partenza per raduni di auto e chi come vetrina per nuovi modelli. I grandi eventi li ospitiamo al Resort Valle dell’Erica Thalasso & Spa, cinque stelle a Santa Teresa Gallura che si estende su 28 ettari. Oppure al Resort & Spa Le Dune, quattro stelle e quattro stelle S, con 496 camere immerse nella macchia mediterranea: qui la piazzetta dei Fichi è una splendida vetrina dove esporre auto in un ambiente informale. Eventi di medie o piccole dimensioni trovano ospitalità presso altri due cinque stelle, l’Hotel Marinedda Thalasso & Spa a Isola Rossa, da cui si ammirano tramonti spettacolari, e presso l’Hotel Capo

d’Orso Thalasso & Spa a Palau, perfetto per chi è alla ricerca di privacy e riservatezza». Quali skill deve avere una location per risultare appetibile per eventi automotive? «Essere inserita in contesti particolari e avere degli ampi spazi espositivi all’aperto; va da sé che trovarci in Gallura ci favorisce: nel raggio di pochi chilometri si passa da esperienze legate alla storia e alle tradizioni a quelle più glamour; i panorami sono mozzafiato e le strade si prestano a essere battute da velocità costanti o cambi di marcia repentini, cosa volere di più?». E se i plus sono innumerevoli, interessanti sono anche i progetti per il futuro del gruppo alberghiero: «Pur non essendo un periodo facile – conclude Silvia Ibba – anche quest’anno porteremo avanti investimenti di ristrutturazione e restyling, oltre a pratiche sostenibili e iniziative di valorizzazione del territorio. Dal 2017 utilizziamo energia cento per cento verde, abbiamo scelto prodotti eco bio, paraben free ed ecolabel, utilizziamo macchine elettriche per gli spostamenti degli ospiti all’interno delle strutture. Delphina è proprietaria, gestisce e commercializza direttamente tutte le strutture e questa è una bella garanzia per le agenzie, che sanno di poter contare su un unico referente». indirizzi a fine rivista

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GRUPPO UNA vola

Versilia Lido di UNA Esperienze

Gruppo UNA “mette le ali” alla ripresa della meeting e incentive industry e lo fa nel suo stile tutto italiano, con professionalità, qualità e visione del futuro ripartendo proprio dal mondo dei motori

di NICOLETTA TOFFANO

UNAWAY Congress Hotel Bologna San Lazzaro

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motori sono quelli silenziosi della Suzuki Across Hybrid 2020, l’innovativo suv ibrido ricaricabile che ha mosso i suoi primi passi in Italia in un articolato test drive svolto – tra il 22 e il 23 settembre – lungo il tratto stradale tra Lido di Camaiore e Firenze, passando, senza far rumore, per il suggestivo Teatro del Silenzio di Lajatico. La due giorni, dedicata alla stampa nazionale, è stata organizzata da Garage Group Eventi e ha avuto come location logistica Versilia Lido di UNA Esperienze, dove sono stati articolati diversi momenti: l’esposizione delle autovetture, la conferenza stampa, il cocktail sul roof panoramico. Commenta l’indomani il successo dell’evento Emilio Zappalà, responsabile sales & marketing, brand, communication, revenue and distribution Gruppo UNA: «Vogliamo continuare a rappresentare

un punto di riferimento per il segmento automotive, oggi più che mai all’insegna della sicurezza, (grazie al nostro protocollo UNAsafe, molto attento alle esigenze di meeting ed eventi) che nelle nostre strutture trovano il loro habitat naturale per spazi e capacità organizzative». È UNAsafe il claim che accompagna il programma dettagliato dei processi e delle attività adottato da Gruppo UNA per contrastare la diffusione del Covid-19: per il settore Mice si basa su quattro punti cardine (capienza sale ridefinita, nuove distanze interpersonali, pulizia e igienizzazione straordinaria, no oggetti di uso promiscuo) e in tutti gli alberghi attualmente operativi è già stato sottoposto alla verifica di DNV GL – Business Assurance e ritenuto in linea con i protocolli previsti. Così, oltre alla struttura toscana, sono già state verificate altre location ideali proprio per il segmento automotive. La prima è il Principi di Piemonte di UNA Esperienze, lo storico hotel cinque stelle nel cuore di Torino caratterizzato da sei sale congressi e dal famoso Salone delle Feste di 252 metri quadrati, con ingresso dedicato. In Sicilia altre due strutture verificate: l’UNAHOTELS Naxos Beach Sicilia, che dispone di ben 1.600 metri quadrati di spazi per eventi e l’UNAHOTELS Capotaormina che mette a disposizione importanti infrastrutture di servizio.

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L’INNOVATIVO CONCEPT DI MILANO VERTICALE DI UNA ESPERIENZE È il flagship hotel che sta per nascere nell’area tra piazza Gae Aulenti e Porta Nuova, frutto della riconversione dell’ex residence The Big attraverso un importante progetto orientato alla sostenibilità, che introdurrà inoltre un innovativo concept di ospitalità fondato sui must di Milano: moda, design, cultura, cibo. La struttura si articola su una superficie di novemila metri quadrati e ospiterà 173 camere, oltre al ristorante gourmet, il bistrot, il cocktail e lounge bar, la terrazza, l’area fitness e wellness e il centro congressi con sale polifunzionali. I suoi grandi spazi esterni, caratterizzati da un attuale landscape design, fungeranno da filtro tra albergo e città, prestandosi come luogo scenografico e alternativo per realizzare diverse tipologie di eventi.

Principi di Piemonte di UNA Esperienze

con i motori IL FUTURO CON GLI OCCHI DELL’ESPERIENZA Le strutture di Gruppo UNA sono da anni amatissime dal segmento automotive, scelte da case quali Citroen, Peugeot, Nissan, Bmw, Subaru, Fiat, Lancia, Mercedes, Porsche, Volkswagen, Renault, Maserati, Tesla e anche, per prestigiosissimi eventi, da Ferrari, Lamborghini e Pagani. La ragione di tale successo sono le skill eccezionali: caratteristiche logistiche e tipologie strutturali uniche, qualità dei servizi e supporto tecnico (per le quali rimandiamo al box contenuto nell’articolo “Andavo a cento all’ora”). In un percorso ideale da nord a sud attraverso l’Italia alla ricerca delle migliori location dove esporre, presentare e provare nuovi modelli di auto troviamo in Lombardia l’UNAHOTELS Expo Fiera Milano, la cui peculiarità è quella di consentire l’accesso diretto all’interno della struttura stessa dei veicoli da presentare. È ricco di oltre seimila metri quadrati tra sale plenarie e spazi polifunzionali, tra cui due sale open air coperte e pavimentate. Non distante, l’UNAHOTELS Varese, caposaldo ideale per scoprire una zona a tratti inaspettata sotto il profilo naturalistico: l’hotel dispone di due sale principali attrezzate con tecnologie d’avanguardia. In Emilia un riferimento strategico per la posizione è l’U-

NAWAY Congress Hotel Bologna San Lazzaro, situato vicino all’aeroporto e a pochi minuti dal centro storico del capoluogo emiliano. Si trova all’interno di un parco e dispone di ben 12 sale meeting. Nel paesaggio incantato dei colli senesi, troviamo Relais Villa Grazianella di UNA Esperienze. Si tratta di un edificio di origine settecentesca, oggi trasformato in struttura di grande charme e che, al pari dell’altra struttura toscana, l’albergo di design UNAHOTELS Vittoria Firenze, progettato dall’architetto Fabio Novembre, dispone di spazi ideali per ospitare manifestazioni non solo legate alle quattro ruote, ma anche alle moto, come nel caso di Ducati e Honda. Il bagaglio enorme di esperienza nella progettazione e realizzazione di eventi, maturato negli anni da Gruppo UNA è anche il punto chiave per le future novità, come illustra Emilio Zappalà presentando la nuova struttura milanese che aprirà a marzo 2021: «Guardando avanti, Milano Verticale di UNA Esperienze arricchirà la nostra offerta dedicata all’automotive, con la scenografica piazzetta antistante l’albergo che rappresenterà la cornice ideale per esporre e dare risalto al design delle moderne autovetture fondendolo magicamente con quello della struttura sullo sfondo». indirizzi a fine rivista

UNAHOTELS Capotaormina

UNAHOTELS Expo Fiera Milano

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Ritorno in campo! Lo staff del Chervò San Vigilio comunica i nuovi progetti e le conferme arrivate dal mercato degli eventi per lo splendido golf resort sul Garda. Importanti banchi di prova per una struttura pronta a ripartire di NICOLETTA TOFFANO

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arà il Chervò Golf Hotel Spa & Resort San Vigilio di Pozzolengo a ospitare dal 22 al 25 ottobre la 77esima edizione degli Open d’Italia di Golf, un torneo iconico che vede la luce nel lontano 1925 al Golf Club Alpino di Stresa e che dal 1972 entra a far parte dell’European Tour. «Dopo avere organizzato e ospitato una manifestazione di questo livello, nessun evento sarà più al di fuori della nostra portata» è stato, a inizio settembre, l’entusiastico commento del management della bella struttura gardesana nell’apprendere la notizia che si era aggiudicato l’ospitalità di quello che viene considerato l’appuntamento più importante del green tricolore. Subito quindi a rimboccarsi le maniche nei preparativi per l’evento che, senza pubblico, con giocatori e staff alloggiati in un resort-bolla, per evitare rischi di contagio, non sarà disperso su infrastrutture come tribune e stand commerciali, ma si concentrerà sul percorso stesso. Quel green da sogno disegnato nel 2009 da Kurt Rossknecht, il più celebre architetto tedesco del golf, che delle 36 buche ne ha progettate 27 da campionato e nove executive, suddivise in tre percorsi. È questo il nucleo da cui poi si è sviluppato l’intero resort, oggi composto

da un hotel, appartamenti, spa, ristoranti, sale meeting, un centro sportivo e piscine. Il gioco del golf è inoltre il centro di tante attività, dedicate anche al mondo aziendale, condotte dall’esperienza dei maestri della Chervò Golf Academy: da una lezione introduttiva alla disciplina – con momenti di pratica direttamente sui campi da golf –, all’organizzazione di minitornei corporate. GOLF & MOTORI Non indifferente al fascino del green anche il mondo dei motori: sono infatti molteplici le case automobilistiche internazionali che presso il Chervò San Vigilio – oltre a organizzare meeting classici –, sponsorizzano incentive e gare golfistiche. «Ma non solo – spiega Maria Lalia, executive manager della struttura –: il resort è scelto per raduni di brand storici come Mercedes e Porsche Classic e per le presentazioni di modelli in anteprima come Jeep, Porsche e Skoda. Una ulteriore conferma per la nostra struttura, particolarmente apprezzata per un insieme di caratteristiche altamente competitive per il settore: un centro congressi panoramico, realizzato presso la club house, con cinque sale e plenaria da 250 posti, sale accessibili per posizionare le auto, ampi spazi interni ed esterni per esposizione, parcheggi e garage, location per cene di gala, sala stampa, e per i test drive percorsi outdoor panoramici che si sviluppano sulle splendide strade tra Sirmione e Desenzano». Ripreso alla grande quindi anche il settore degli eventi al Chervò San Vigilio, con quella spinta innovativa che ne ha sempre caratte-

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Chervò Golf Hotel Spa & Resort San Vigilio  Pozzolengo (Bs) Numero totale camere: 131 | Ristoranti: 1 | Posti: 550 | Sale meeting: 5 | Capienza sala maggiore: 320 posti | Capienza sala minore: 40 posti | Saletta segreteria | Possibilità organizzazione post congress

rizzato le attività anche nei momenti più difficili di questo storico 2020, come ci conferma la manager: «In questo tempo abbiamo continuato con azioni di promozione attraverso la partecipazione a workshop in conference call e a fiere virtuali, abbiamo lavorato su nuovi mercati, abbiamo investito in un rinnovo strutturale dotandoci per esempio di fibra ottica. Stiamo quindi raccogliendo il frutto di un’attività che di fatto non si è mai fermata: dagli Open di Golf, agli eventi per il lancio di nuovi prodotti ai meeting dei settori bancario, farmaceutico e automotive, mentre dall’estero si stanno già muovendo i mercati di Svizzera e Germania». Sarà comunque una ripresa, quella del Mice, che vedrà forti cambiamenti, con aziende che si sono attrezzate per lo smartworking e quindi per realizzare eventi e webinar a distanza. Anche se, osserva Maria Lalia: «Resta la necessità di organizzare eventi finalizzati a rafforzare l’immagine aziendale abbinando attività di team building, preferibilmente all’aperto, nostro grande punto di forza».

È questa la voce della consapevolezza per una struttura con caratteristiche tali da abbattere ogni timore legato al Covid-19: oltre ad avere avviato tutte le procedure sanitarie necessarie, il resort dispone di una gamma straordinaria di spazi outdoor, capaci di superare facilmente la problematica del distanziamento. I 110 ettari, tra l’altro gestiti secondo i principi della sostenibilità (attenzione al consumo di carta, bando ai pesticidi e ai prodotti chimici per i trattamenti del verde, utilizzo solo di auto elettriche per spostamenti interni, presenza di colonnine di ricarica...) sono ben attrezzati grazie allo strepitoso green, campi da tennis, da beach volley, da calcetto, due piscine di cui una bionatura di mille metri quadrati, giardini e tanto verde. Il Chervò Golf Hotel Spa & Resort San Vigilio sulle sue caratteristiche e sul modus operandi dell’intero staff si guadagna così la fiducia del cliente rappresentando un modello di ripartenza per l’intero settore. indirizzi a fine rivista

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Tra le pieghe della storia Più di una location: Palazzo Varignana è un intero piccolo mondo tra le colline emiliane dove soggiornare, ambientare presentazioni e organizzare eventi potendo contare su grandi spazi aperti di ANTONELLA ANDRETTA

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uale location più adatta di un grande resort sulle colline che lambiscono la Motorvalley per ospitare eventi legati al mondo delle quattro e due ruote? Palazzo Varignana sorge proprio là, dove la parola motore fa rima con amore per alcuni dei marchi più universalmente noti: Ferrari, Lamborghini, Maserati, Ducati solo per nominarne alcuni. E non a caso negli ultimi anni Palazzo Varignana ha visto passare tra i suoi viali e spazi espositivi quasi tutte le case automobilistiche italiane (e non). Ma andiamo con ordine e cominciamo a spiegare per quali motivi questa location è così appetibile per questo genere di eventi (oltre che per molte altre occasioni).

UN AMBIENTE UNICO Il resort si trova a pochi chilometri da Bologna e Castel San Pietro Terme, immerso nel verde: cuore del resort è Palazzo Bentivoglio, una villa risalente all’inizio del Settecento, completamente ristrutturata in modo da mantenerne vivo il fascino antico. La villa è circondata da trenta ettari di terreno nei quali si trovano sei eleganti complessi abitativi (collegati tra di loro da camminamenti e vialetti che si snodano tra piante, siepi e fiori) che ospitano in totale 140 camere con vetrate, patio e balconi, realizzate appositamente per far godere il più possibile agli ospiti il paesaggio e il panorama circostanti. Tra l’altro, il Giardino Ornamentale di Palazzo di Varignana è inserito nel prestigioso network dei Grandi Giardini Italiani ed è visitabile anche senza soggiornare nel resort. La struttura offre poi due ristoranti: la Trattoria Le Marzoline, un omaggio alla cucina tipica emiliano-romagnola e Aurevo Restaurant, circondato da vetrate che si aprono sul verde del parco e sulla bella piscina esterna. Altro vanto del resort è la spa con cinque piscine esterne: 3.700 metri quadrati totali dove rilassarsi sotto i getti d’acqua di pi-

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scine e docce sensoriali, nella bio-sauna o lasciarsi andare al piacere dei trattamenti. Non mancano poi una palestra, campi da tennis, squash e paddle, perfettamente integrati nel contesto, dai quali si può godere di una magnifica vista sulle colline. Passiamo ora agli spazi dedicati ai meeting: il Centro Congressi Bentivoglio offre una sala plenaria da trecento metri quadrati a luce naturale e pareti modulari, molto versatile e perfettamente attrezzata; c’è anche un ampio foyer di duecento metri quadrati. A tutto ciò si aggiunge lo Spazio Belvedere, collegato direttamente col centro congressi attraverso la sorprendente Wunderkammer, una “galleria delle meraviglie”, molto in voga all’epoca in cui venne costruita la villa. Spazio Belvedere può contare su 770 metri quadrati di ambienti polifunzionali disposti su due livelli da cui si domina l’intero resort, perfetto sia come spazio espositivo sia come location per banchetti, sfilate, eventi musicali e danzanti, rinfreschi e presentazioni.

tare appetibile in questo genere di eventi? «Nel nostro caso, sono due le conditio che rendono la struttura così interessante: la vicinanza all’autodromo di Imola per le prove su pista, e la vicinanza di colline e di numerose strade panoramiche che permettono suggestivi test drive per i giornalisti e gli addetti ai lavori». E per il prossimo futuro? «Il resort si sviluppa su trenta ettari di terreno e con l’arrivo dell’azienda agricola nel 2015, siamo diventati una destinazione perfetta per tour di qualsiasi genere tra sterrati e strade sviluppate su oltre trecento ettari. Nel 2022 avremo altre venti camere che porteranno la nostra capienza a 169 doppie, con tre ristoranti e ampi percorsi dislocati all’interno del resort. Tra le novità anche una cantina e un frantoio in arrivo per creare esperienze ad hoc e valorizzanti del nostro territorio».

Palazzo di Varignana  Castel San Pietro Terme loc. Varignana (Bo) Numero totale camere: 140 | Ristoranti: 2 | Posti: 300 | Sale meeting: 11 | Capienza sala maggiore: 400 posti | Capienza sala minore: 5 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 770 | Possibilità organizzazione post congress

indirizzi a fine rivista

VIVA I MOTORI Ma torniamo al tema di questo speciale. Ne abbiamo parlato con Stefania Steffanini, meetings & conferences manager : «Da Lamborghini a Ferrari abbiamo ospitato sia i loro meeting interni sia lanci di vetture, oltre ad aver accolto quasi tutti i marchi esteri più importanti. L’evento più impegnativo è stato forse il lancio della Peugeot 3008 nel 2016, che ci ha visto coinvolti in una due giorni di grande lavoro – e soddisfazione – per tutto lo staff. Palazzo Varignana è adatto anche per gruppi legati alle auto storiche o per gruppi amatoriali di appassionati di vetture. In questo momento purtroppo è tutto un po’ fermo, un momento di stasi dovuto ai dubbi legati alla situazione contingente del Covid-19». Quali skill deve avere una location per risul-

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Park Hotel Ai Cappuccini  Gubbio (Pg) Numero totale camere: 92 | Ristoranti: 4 sale | Posti: 60/500 | Sale meeting: 12 | Capienza sala maggiore: 450 posti | Capienza sala minore: 8 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 430 | Possibilità organizzazione post congress

Intramontabile accoglienza di ANTONELLA ANDRETTA

Lo storico Park Hotel ai Cappuccini, ricavato da un ex convento risalente al XVII secolo, è da molti anni un importante punto di riferimento per il turismo, congressuale e non, di Gubbio e di tutta l’Umbria

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ppartato, per quanto vicino al centro della città, il Park Hotel ai Cappuccini accosta comfort moderni e ambienti antichi, palcoscenico ideale per mettere in scena ogni genere di evento che abbia a che fare col mondo dei motori: «La struttura negli anni ha ospitato importantissime presentazioni alla stampa come quelle di Audi Tt coupè, Audi Tt spider e della nuova Mini con centinaia di giornalisti provenienti da tutto il mondo» risponde Maria Carmela Colaiacovo, amministratore delegato di Tourist Spa (società che ha in gestione il Park Hotel ai Cappuccini). «Ciò che ha fatto di Park Hotel ai Cappuccini un brand riconoscibile e apprezzato – continua la manager – sono i nostri skill più riconosciuti, a partire dalla professionalità di tutto lo staff, per arrivare, in questi ultimi tempi, al rispetto dei più rigidi protocolli anti-Covid, reso possibile anche dalla presenza di sale interne di grandi dimensioni e di aree all’aperto non meno spaziose e flessibili. A dimostrazione di tutto ciò e nonostante le ovvie difficoltà del

momento, siamo stati scelti da Fca per accogliere e aggiornare i dealer sulla nuova Fiat 500 Elettrica. Si è trattato di un evento di formazione strutturato su due sessioni giornaliere in presenza che hanno coinvolto personale delle concessionarie umbre e delle regioni limitrofe. Ciascun gruppo era composto da circa sessanta persone che si sono alternate prima in aula e poi nel test drive comparativo con vetture della concorrenza. Il nostro territorio, con i suoi magnifici percorsi panoramici immersi nella natura, le lunghe strade ricche di curve e cambi di direzione, si presta alla perfezione per questo genere di prove». Per quanto riguarda l’ospitalità, il Park Hotel ai Cappuccini può contare su 92 camere tra quelle ricavate nella parte antica del monastero, sopra il bel chiostro, e quelle in stile contemporaneo nella parte nuova, comprese alcune esclusive junior suite e suite. Ottimo il ristorante Nicolao, con affreschi di Capogrossi e con una cucina di livello ispirata alla tradizione, da affiancare a una selezione di vini conservati nell’antica cisterna dell’acqua dei frati, ora enoteca. «Al momento l’immediato futuro è irto di ostacoli, ma ciò che ci aspettiamo, non appena la situazione si normalizzerà, è che il settore del Mice torni a essere trainante per l’industria dell’ospitalità», conclude infine Colaiacovo. Una speranza che non possiamo che condividere. indirizzi a fine rivista

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dimora storica contemporanea L’Umbria conserva intatto il fascino della natura, delle arti e delle tradizioni. Gubbio, nel cuore dell’Umbria, rappresenta un candido gioiello incastonato nel verde, le sue architetture sono tra le testimonianze più alte di un Medioevo colto e raffinato e giungono a noi come monumenti senza tempo. In questa cornice vi accoglie il Park Hotel ai Cappuccini, dimora ideale di un’antica, nuovissima ospitalità, offrendovi spazi esclusivi e servizi eccellenti per convegni e incentives di sicuro successo.

Park Hotel ai Cappuccini Via Tifernate • 06024 • Gubbio (Perugia) • Italy • Tel. +39 075 9234 • Fax +39 075 9220323 www.parkhotelaicappuccini.it • info@parkhotelaicappuccini.it


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PERDÈPERA RESORT  Località Perd’e Pera Marina di Cardedu (Og) Numero totale camere: 146 | Ristoranti: 2 | Posti: 450 + 70 | Sale meeting: 1 | Capienza sala maggiore: 200 posti | Capienza sala minore: 70 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 150 | Possibilità organizzazione post congress

Spettacolare, singolare, sicuro A est della Sardegna, nell’Ogliastra, un territorio grandioso solcato da strade spettacolari, ideale per eventi automotive, si trova il Perdèpera Resort, flessibile negli spazi e con uno staff dinamico e creativo di NICOLETTA TOFFANO

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l suo nome è strada 125 Orientale Sarda: si tratta di un tracciato straordinario di 265 chilometri lungo il versante orientale della Sardegna, che unisce Santa Teresa di Gallura a Cagliari, unico nel suo snodarsi tra curve e tornanti a tratti a picco sul mare per poi incunearsi nell’entroterra offrendo inediti scorci di valli e montagne. Nella costa dell’Ogliastra, circa a metà di questo lungo percorso, da cui dipartono centinaia di chilometri di sterrate (un paradiso per i test drive!) si trova, la Marina di Cardedu dove, tra acque cristalline e la macchia di verde mediterraneo, è incastonato il Perdèpera Resort. Una bella struttura in cui i 65mila metri quadri che la circondano tra spiaggia, pineta, piscine e giardino mediterraneo, abbinati alle procedure introdotte per contrastare il Covid-19, rendono il distanziamento e la sicurezza quasi un fatto naturale. Il resort, aperto sin dal 1998, nel 2011, in occasione di un cambio di gestione, viene coinvolto in un intenso piano di rinnovo. Lavori strutturali che trasformano completamente il suo allure e gli donano un design contemporaneo – senza dimenticare nei colori e nei materiali i richiami alla tradizione sarda –, ampliano la ricettività, che

oggi conta 146 camere, ambientano tre bellissime piscine, vero cuore della struttura, introducono due ristoranti (uno centrale gourmand e uno sulla spiaggia) e realizzano, inaugurata nel 2019, la sala congressi (duecento posti a pieno regime, ma suddivisibile fino a tre spazi più piccoli e separati) affacciata sul mare. E che mare: una spiaggia privata di sabbia fine e di candidi ciottoli bianchi lambita da acque limpidissime. Sono questi gli anni in cui al Perdèpera Resort si sono verificati importanti cambiamenti anche dal punto di vista del posizionamento sul mercato: al tradizionale target famiglia si accostano altri segmenti quali l’individuale, l’escursionistico, lo sportivo (con l’ospitalità per esempio di tornei e campus di tennis e beach volley) e il congressuale. «Un mercato, quest’ultimo in crescita dopo l’apertura della nuova sala congressi – spiega il management della struttura – poi ci sono state le complicazioni legate all’emergenza Covid-19, dove ogni decisione ha dovuto essere attentamente ponderata non avendo dati previsionali come riferimento. Quindi la ripartenza con il leisure, i soggiorni legati allo sport e pian piano anche il ritorno dei meeting locali, con richieste per il 2021. Mentre stiamo già pensando a nuove campagne di comunicazione e a investimenti tecnologici proprio a completamento della struttura congressuale». Ancora novità quindi, per guardare oltre il 2020 e a mercati più lontani: altre regioni italiane, Inghilterra, Germania e Norvegia. indirizzi a fine rivista

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Curve da moto di ANTONELLA ANDRETTA

FA Travel è tra le principali Dmc per l’incoming e per gli eventi automotive in Sardegna, tra percorsi panoramici e grandi spazi, dove organizzare un test drive motociclistico da ricordare

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i sono strade che sembrano fatte apposta per le due ruote e la Sardegna ne è particolarmente ricca: quale set più adatto per ambientare il lancio di un motoveicolo? Certo, per organizzarne uno davvero speciale ci vuole quel qualcosa in più: creatività, esperienza e un’idea che funga da leit motive. Ne abbiamo parlato con Andrea Atzeri, una vita nel turismo e titolare di FA Travel, Dmc tra le principali dell’isola. «Il programma che abbiamo messo a punto fonde alla perfezione ingredienti dal sapore intenso e inconfondibile come la nostra terra, accogliente e selvaggia allo stesso tempo. L’esperienza che abbiamo ideato è infatti molto wild e parte dall’idea di utilizzare come base un campo tendato con cupole geodetiche, un glamping in piena regola, dove alla libertà del camping si abbina il glamour di soluzioni di grande comfort e charme». La zona individuata è una delle più suggestive: il sud e l’isola di Sant’Antioco. Ma lasciamo che Atzeri ci racconti qualcosa di più di questo bel progetto messo a punto proprio per venire incontro alle esigenze del momento, distanziamento da una parte e necessità per le case automobilistiche di continuare con i lanci dei loro prodotti. «Il

village di tende è destinato a ospitare giornalisti e partecipanti al lancio: una tenda viene allestita come spazio espositivo, un’altra utilizzata per il briefing coi piloti. Non manca neppure un’area service per le moto dove effettuare manutenzione e lavaggi». I test drive si possono sviluppare su tre direttrici, tutte nella zona di Carbonia-Iglesias: la prima nell’area di Masua e Porto Flavia, tra vecchie miniere e scorci mozzafiato; la seconda nell’area di Santadi, con le grotte di Is Zuddas e la cantina di Santadi e Mesa (che possono essere utilizzate per gli stop tecnici); infine, l’area di Teulada con le spettacolari spiagge di dune di sabbia chiara, come la Tuerredda. «La cena di gala, fronte mare, è prevista su una delle spiagge dell’isola di Sant’Antioco, collegata all’isola maggiore con un lungo ponte quasi a sfioro sull’acqua, altro luogo di grande impatto, tra sole, vento e paesaggi unici. Dal punto di vista della logistica, il tutto è da gestire attraverso back to back sul vicino aeroporto di Cagliari in gruppetti di una ventina di persone, un piccolo numero che consente di mantenere il necessario distanziamento in tutte le fasi del test», conclude Atzeri. indirizzi a fine rivista

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UNDER THE SPOTLIGHT

Il Convento San Giuseppe è fra le più intriganti location di Cagliari, un antico convento e al contempo una dimora storica. Un luogo di atmosfera incantata che si srotola in mille anni di passato per eventi memorabili nel presente

Incontrarsi nella storia di LUCIANA FRANCESCA REBONATO

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ui c’è la storia. Varcare la porta del Convento San Giuseppe significa entrare in un mondo nel quale il tempo sembra essersi fermato, se non fosse per tutti gli eventi, i meeting e le iniziative che lo animano. Una location raffinata, solenne eppure emozionale, un susseguirsi di quinte nelle quali allestire coreografie, anche in spazi inattesi, celati al primo sguardo, perché la location è pur sempre uno scrigno che arriva da secoli di ordini monastici e riserva molte sorprese. Un luogo prezioso per persone speciali, ambasciatore della cultura e della gastronomia sarda nel mondo. VERSATILITÀ, PIACERE ESCLUSIVO Il nuovo ristorante della location, Viceversa, si configura come l’officina delle idee che viaggiano sulle direttrici del gusto, un laboratorio nel quale l’impossibile diventa fattibile nelle creazioni degli chef: sperimentazioni, innovazioni, viaggi personali, racconti. Tutto concorre a creare – e poi a far assaporare – un elisir di Sardegna. Ci si emoziona, al Convento San Giuseppe, gli eventi si intrecciano a piacevolezze sensoriali e – soprattutto – il fattore umano fa la differenza,

Convento San Giuseppe Cagliari Sale meeting: 8 | Capienza sala maggiore: 400 | Capienza sala minore: 30 | Saletta segreteria | Sala banchetti interna | Posti: 800 | Possibilità organizzazione post congress con una squadra affiatata e appassionata che promuove coesione. Da oltre trent’anni il Convento è un punto di riferimento per gli eventi nel capoluogo sardo, una cornice intrisa di suggestioni in ogni ambiente nei quali dare vita a eventi di grande impatto. Nelle otto sale e nei cinque giardini della location la coreografia e la fantasia non hanno limiti, così come gli allestimenti e le personalizzazioni. Basti pensare alla sala Cavalli, la plenaria per 180 persone, impreziosita da travi in olmo, castagno e ginepro, da porte e finestre con cornici di pietra di tufo o di ladiri, i mattoni di terra cruda della tradizione del Campidano. O alla sala del Grano – che insieme alla sala dei Cavalli accoglie 450 ospiti seduti –, un tempo granaio e fienile, oggi una delle sale più versatili che insieme alle due salette adiacenti forma un unico ambiente a pianta rettangolare attraversato da due archi. O ancora alla sala delle Olive: insieme alla sala della Musica è stata costruita quasi mille anni fa. I giardini e le corti accolgono il Mice in quinte di grande fascino e promuovono sensazioni che rimangono impresse nel tempo. indirizzi a fine rivista

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EDIMAN RICORDA...

Raccontare Nino Vermicelli, che è venuto a mancare a luglio all’età di novant’anni, non è facile: non solo perché significa ripercorrere le origini dell’editoria dedicata al Mice, ma soprattutto perché vuol dire parlare di un amico

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l suo aplomb era impeccabile in qualsiasi ora del giorno lo si incontrasse: il viso sempre perfettamente rasato, gli abiti di sartoria e la camicia senza una piega: Nino era elegante senza la stucchevolezza degli eccessi. E poi c’era il suo sorriso, che in un attimo ne illuminava il volto e che rispecchiava la grande e contagiosa capacità che Nino aveva – e che forse è stato un po’ anche il suo elisir di lunga vita – di entusiasmarsi ancora, di lasciarsi ancora sorprendere dalla vita, da quella vita che lui ha sempre desiderato vivere il più pienamente possibile: «Tra i 30 e i 50 anni , dormite il meno possibile» era solito dirci quando veniva a trovarci in redazione. Un galantuomo d’altri tempi, con una parola gentile per chiunque incontrasse, ma anche in questo caso, nulla di circostanza,

né di banale o di preconfezionato: i suoi complimenti arrivavano dritti al cuore perché erano pensati per indirizzarsi proprio a quella persona ed erano formulati con quella capacità di linguaggio e quell’amore per la lingua italiana che tradivano non solo la sua passione per la cultura, ma anche le sue origini di giornalista. QUELLA VOLTA CON BRIGITTE BARDOT... Già, perché Nino – prima di essere tra i protagonisti della prima ora della meeting industry e di Ediman in particolare –, è stato un giornalista di cronaca mondana in quell’epoca d’oro della Dolce Vita romana, quando le serate – e le notti! – della Capitale era popolate da eccentriche star hollywoo-

diane e paparazzi in cerca di fama. Gli aneddoti che Nino raccontava di quei tempi dorati lasciavano tutti a bocca aperta e lo ascoltavamo tutti con un’espressione sognante dipinta sul volto: come quella volta che, con uno stratagemma, durante il Festival del Cinema di Venezia, riuscì a intrufolarsi nella camera di Brigitte Bardot e a ottenere da lei un’intervista in esclusiva; o quando – giovanissimo – viaggiò tutta la notte in treno e restò ore appostato vicino all’ascensore del Grand Hotel Excelsior al Lido per incontrare Hemingway: il grande scrittore, colpito da tanta intraprendenza, invitò Nino a colazione e gli concesse un’intervista. Roma era il suo ambiente naturale: ne amava la bellezza ma anche l’eleganza, ne conosce-

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NINO VERMICELLI

va non solo le grandi attrazione – delle quali sapeva raccontarne la storia in maniera affabulatoria – ma anche i templi del bien vivre più di classe, dove le cene diventavano delle vere esperienze dei sensi e i dopocena erano forieri di incontri Vip. IL RUOLO IN EDIMAN Nino Vermicelli ha fatto la storia di Ediman ma delinearne i suoi ambiti professionali non è facile: forse la definizione di “pilastro” della casa editrice rende l’idea della vivacità di pensiero con la quale lui interveniva in ogni ambito. Scriveva articoli per Meeting e Congressi ed era un teorico di questo nuovo settore che era il Mice in Italia; aveva anche una connotazione commerciale, ma le strutture che se-

guiva per lui non erano “clienti” ma realtà da “prendere sotto la sua ala” e supportare a 360 gradi nell’approccio al mondo del congressuale di alto livello; e, ça va sans dire, si occupava anche delle pubbliche relazioni e dei rapporti istituzionali – ufficialmente rivestiva proprio il ruolo di direttore delle relazioni esterne in Ediman –, attività che più di tutte gli erano connaturate. I RICONOSCIMENTI Negli anni non sono mancati premi e riconoscimenti di grande valore. Di due in particolare Nino Vermicelli andava fiero: il premio “Turismo è Comunicazione”, ricevuto a dicembre 2010 con una premiazione degna degli Oscar – nei sontuosi ambienti della Scuola Grande di San Giovanni Evange-

lista a Venezia, alla presenza, tra il pubblico, di numerosi premi Nobel per l’economia – e con una motivazione emozionante: «Lungimirante innovatore del turismo congressuale in Italia, per lo sviluppo del quale, attraverso la casa editrice Ediman, con instancabile tenacia e forte passione, ha profuso risorse e intuizioni nel giornalismo, nel marketing e nella comunicazione». E poi la nomina nel 2012, a presidente della prestigiosa Associazione Internazionale dei Cavalieri del Turismo, che riunisce il gotha dell’accoglienza e delle agenzie di viaggio e di trasporto, per quale, sempre instancabile fino alla fine ha organizzato congressi, conferenze, presentazioni, site inspection, il tutte sempre ammantato dalla sua immancabile eleganza e signorilità.

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FEDERICO VERMICELLI RICORDA...

NINO VERMICELLI

di FEDERICO VERMICELLI

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o ricevuto da Marco Biamonti l’invito a scrivere una nota in ricordo di mio padre. La richiesta mi ha, al contempo, sorpreso e lusingato. La sorpresa è legata al fatto che l’idea di riportare qualche mio pensiero su questa rivista rappresenta un’anomalia rispetto all’usuale separazione tra lavoro e affetti, tra azienda e famiglia, tra professione e vita privata. Distinzione che, di norma, non ammette contaminazioni tra i due mondi, neanche nelle occasioni più solenni. Riflettendoci, ho poi compreso che, in questa particolare circostanza, un’eccezione era giustificata. Infatti, per mio padre non è mai esistita una netta separazione tra ciò che faceva per vivere e ciò per cui viveva. Gli oltre quarant’anni da lui vissuti in Ediman, facendo il lavoro che amava e cavalcando la passione che sentiva per il mondo del turismo e per il nostro Paese, ben

si sono conciliati con gli impegni, le responsabilità e i piaceri che la nostra famiglia ha saputo riservargli. Anzi, proprio il fatto di amare quello cha faceva, la circostanza di sentirsi “in famiglia” anche con il team della casa editrice e con i tanti albergatori che incontrava costantemente, gli ha permesso di essere un padre migliore e un esempio di vita unico. Credo che questo sia il segreto che gli ha permesso di raccogliere le tante attribuzioni di stima e le manifestazioni di affetto che ho ricevuto in occasione della sua scomparsa. Sono invece compiaciuto dall’invito perché posso dire di essere cresciuto con Meeting & Congressi. Molti ricordi della mia infanzia e adolescenza sono legati alle tante copertine della rivista lasciata da papà sulla sua scrivania o nel salotto di casa. Copertine che raffiguravano i personaggi del momento, i leader storici, gli oggetti del tempo, le nuove

tendenze. Nel frattempo crescevano il numero delle pagine, la ricchezza dei contenuti e il compiacimento di mio padre per i successi raggiunti, accompagnando e interpretando non solo il progresso che la nostra Italia compiva dagli Anni 80 in poi, ma anche quell’evoluzione fisiologica e intellettuale che qualsiasi giovane, come me, viveva in quegli anni. Dunque, questa testata ha sempre rappresentato per me lo specchio dei tempi e, qualche volta, ho riposto la speranza di trovare nel mondo che essa così bene raffigura il mio futuro professionale. Poi il destino ha voluto diversamente e ho seguito altre strade e passioni. Ecco perché, a distanza di tanti anni, scrivere oggi su queste pagine (anche se per poche righe e in una circostanza così dolorosa) mi rende orgoglioso. Spero che tutto ciò strappi un sorriso anche a papà che ci guarda da lassù.

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IN MY OPINION

Incentive bizarre

Professione resilienza: il piano B Quante volte durante un evento, un viaggio, un corso di formazione o un team building abbiamo sentito citare la parola “resilienza”, tanto di moda al punto da risultare in alcuni casi abusata

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EMANUELA GIORDANO Founder e creative manager di Quid Italy emanuela.giordano@quiditaly.com

n questo 2020, la resilienza si è decisamente presa la rivincita su di noi: nell’anno che passerà nei libri di storia come quello della pandemia mondiale e del lockdown, la resilienza si è fatta largo, non più come fattore di moda ma come realtà necessaria, fino a diventare un silenzioso quanto imperante vessillo, simbolo di quel popolo operoso, creativo e inarrestabile che è motore e cuore pulsante degli eventi. Improvvisamente a febbraio questa macchina virtuosa si ferma, e questo popolo si trova catapultato in un clima irreale: nessun evento realizzabile, il niente assoluto, il nulla… Una situazione che nessuno di noi mai avrebbe minimamente immaginato. Certo, è stato così per tutte le professioni – o quasi –, ma la verità è che nessuno di noi avrebbe mai pensato che proprio nel nostro settore potesse accadere uno stop di questa portata. Abbiamo sperato tutti, popolo degli eventi e non, che tutto questo finisse presto, ma così non è stato, il mondo ha subìto un cambio di rotta e noi con lui. Chi ha avuto coraggio, lungimiranza e resilienza, appunto,

ha messo in campo tutte le sue competenze, professionalità e creatività per mettere in atto un “piano B”. Sappiamo tutti che non si vince in un evento senza un buon piano B. Ognuno a suo modo ha estratto un coniglio dal cilindro – o almeno ci ha provato e ci sta provando –, in alcuni casi inventandosi per necessità una nuova professione temporanea. La creatività, forza, ingegno e determinazione di uomini e donne degli eventi si è manifestata ed è esplosa in tutte le direzioni possibili e inimmaginabili: a partire dalla più ovvia che è lo smartworking (che personalmente pratico da molti anni con soddisfazione), c’è chi ha inventato nuove formule di eventi online e/o ibridi, chi eventi all’aperto appena la situazione lo ha reso possibile; chi nuovi allestimenti in sicurezza; chi ha proposto corsi online rispolverando competenze sopite; chi ha lanciato una serie di appuntamenti outdoor per piccoli gruppi di individuali puntando sul benessere e le discipline olistiche; chi si è rimboccato le maniche mettendo a frutto la sua expertise nel campo degli eventi come commerciale

e lanciandosi in attività di vendita di vino o prodotti tipici. Potrei elencare ancora molte attività “tampone”, ma il succo è che siamo un comparto professionale con skill di altissimo livello, che con la resilienza ci va a nozze. Niente ci può e deve fermare, e se adesso qualcuno di noi si è dovuto temporaneamente reinventare, be’, tanto di cappello perché ci vuole una mente allenata “al piano B” per trovare la forza e il coraggio. E allora non smettiamo di lottare, perché abbiamo la fortuna di fare uno dei lavori più belli del mondo e di poterlo fare sempre con gioia, perché siamo spinti da amore e dedizione incomparabili. Tornerà anche per noi l’arcobaleno, torneremo a preparare progetti nel cuore della notte, a saltare pasti e a commuoverci per un applauso quando un evento è vincente, e se tutto questo un tempo ci sembrava normale e a volte anche stressante, d’ora in poi ci sembrerà meravigliosamente straordinario, come straordinari siamo tutti noi: regine e re della resilienza. In alto i cuori!

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IN MY OPINION

Fuori dal coro

Ci vuole una vision condivisa La premessa è banale ma indispensabile. Ancora nessuno sa quando e come il mondo uscirà dalla pandemia, ma una cosa è certa: ci sarà un prima e un dopo

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gni singolo aspetto della vita di ciascuno di noi, come individuo e come collettività, non potrà tornare a essere come prima del Covid19. Prendere coscienza dell’inevitabile e permanente cambiamento che stiamo vivendo, accettarlo e adeguarsi in modo fluido, è un primo passo per poter andare oltre. Sono le scelte che facciamo oggi che decidono se si tratterà di sopravvivenza o semplicemente di una nuova vita, non necessariamente peggiore della precedente. Le industrie e le grandi imprese dovranno riorganizzarsi. Pescheranno a piene mani dagli ingenti aiuti in arrivo, ma non basterà senza una dolorosa ristrutturazione aziendale che dovrà passare da forti ridimensionamenti della produzione, quindi anche del personale. A oggi qualsiasi proiezione di come tali scelte impatteranno sulla meeting industry è prematura. Certamente le previsioni non sono rosee, ma saranno comunque conseguenziali ai tempi di ripresa del sistema economico globale. Per questo oggi dobbiamo cercare di guardare un po’ oltre il nostro orticello e trovare nelle pieghe delle scelte strategiche delle grandi aziende, un barlume di chiarezza sul nostro futuro. Le azioni correttive, laddove non ancora attivate, si annunciano inevitabili. Esse però possono essere gestite in modo più o meno etico, con o senza vision, in modo

mirato o con tagli orizzontali privi di strategia. Il mercato saprà riconoscere con il tempo la qualità di queste scelte e ne trarrà le conseguenze che segneranno il loro successo o fallimento. Per le piccole imprese, la questione è ancora più complessa. Innanzitutto perché i sostegni comunitari si misureranno con il contagocce e non saranno quindi di per sé sufficienti. Ancor di più, perché ogni singolo asset aziendale, che si tratti di attrezzature, immobili o risorse umane, ha un peso percentualmente e qualitativamente molto più rilevante. Ogni rinuncia può significare la resa. Si dovrà quindi puntare su quello che i trainer chiamerebbero “recupero attivo”. Rallentare la corsa, senza mai fermarsi, mantenendo tutti i muscoli in movimento ma a un ritmo molto blando fino a quando non si saranno smaltite le scorie e non potremo ripartire con nuovi obiettivi. Per gli atleti sarà anche un sollievo, ma per le aziende può essere una tortura perché è un esercizio contro natura. Siamo cresciuti con il mito della iper-produttività, ecco perché mantenere il team motivato, efficiente e fedele è estremamente complesso. La soluzione non va ricercata in quello che possiamo fare oggi ma in quello che si è fatto prima della crisi. La chiave del successo sta infatti in una vision aziendale che ogni membro del team ha condiviso e fatto sua già

molto prima del Covid. È necessaria una partecipazione attiva alle sorti di quella che deve trasformarsi da impresa a cooperativa. Ciò non vuole assolutamente significare una commistione, o peggio uno scambio dei ruoli. Gli imprenditori dovranno prendere decisioni condivise con il proprio team ma senza sottrarsi al peso della responsabilità e alle conseguenze di tali risoluzioni. Non dovranno mai dimenticare che il miglior modo di difendere i posti di lavoro dei propri collaboratori è difendere il proprio profitto; equo, proporzionato, etico ma pur sempre un guadagno, che non va in alcun modo demonizzato. Per questo un indebitamento senza una strategia di lungo termine non può essere la soluzione. I dipendenti devono invece imparare a diventare un po’ imprenditori. Devono riconoscere e incentivare gli sforzi delle imprese di cui fanno parte e fare la loro parte. Dovranno però anche difendere i loro diritti e saper riconoscere il limite fra una gestione condivisa della crisi che richiede a tutti importanti sacrifici e la spregiudicatezza di chi pensa di difendere solo i propri profitti a scapito dei propri collaboratori. Ecco perché avere una vision comune è la strada maestra. Nella rilettura della vision aziendale prima del Covid e nella sua proiezione nel post Covid, risiedono le fondamenta della ricostruzione.

EMANUELE NASTI General manager Htms International enasti@htmsinternational.com

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IN MY OPINION

Workout

Smart working? Smart management! Ovvero come il Covid-19 ha accelerato l’esigenza di nuove competenze manageriali, leadership emotiva in primis

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SIMONA CIOTTI Hr manager e coach simona.ciotti.MeC@gmail.com

ià da un po’ di anni la tendenza presente nel settore terziario – e non solo – voleva che il manager rispondesse con un approccio più ampio alle nuove istanze indotte dalle trasformazioni sociali, economiche e tecnologiche: capacità di gestire un budget, di definire i propri obiettivi produttivi e i metodi per conseguirli in condivisione con il proprio responsabile o con un gruppo di lavoro più ampio. Nel 2018 da un’indagine portata avanti da Quadrifor-Doxa si evidenziava che stava diventando sempre più frequente la gestione di team in remoto, a seguito della diffusione di modelli di lavoro flessibili, tra cui anche lo smart working, che però fino al 2020 era usato in maniera saltuaria e soprattutto dalle grandi aziende. Gli eventi che stiamo vivendo quest’anno hanno accentuato la necessità di esplorare all’ennesima potenza questo approccio alla gestione, rivedendo le modalità di comunicazione, di engagement e di condivisione

di informazioni e obiettivi, fino ad arrivare a parlare di smart management. Per risultare un manager efficace nella gestione delle persone, quindi, non si dovrà semplicemente motivare le proprie risorse, ma servirà creare le condizioni affinché ogni persona possa esprimere al meglio le proprie potenzialità. Sarà fondamentale utilizzare una comunicazione chiara e precisa, condividere e valutare gli obiettivi aziendali e individuali di ogni singolo membro del team per creare un equilibrio al tempo stesso motivante ma anche sfidante tra attività e competenze specifiche della persona. I manager dovranno essere sempre più capaci di prevedere e non solo di agire e servirà essere resilienti e capaci di far sentire tutti i componenti del team parte di una squadra, anche se si opera a distanza. La comprensione di culture e valori differenti e in generale della diversity sarà un’altra competenza importante e non solamente per le realtà di carattere internazionale. Definitivamente non basteranno più l’attitudine al comando e le competenze tecniche per ottenere i risultati: servirà una lea-

dership emotiva, che permetta di mobilitare le energie migliori del proprio gruppo di lavoro, sapendo giocare sulle motivazioni profonde di ognuno e allo stesso tempo analizzando lucidamente le proprie, esercitando il proprio autocontrollo e facendo leva su un approccio che dia feedback costruttivi per puntare al dialogo e al miglioramento. Le competenze tecnologiche non saranno più una scelta: si dovrà essere in grado di utilizzarle in modo agile e dinamico. Non si tratta solo di saper lavorare a distanza destreggiandosi tra i vari strumenti tecnologici per effettuare un collegamento da remoto, bensì di gestire processi e prendere decisioni in modo efficace sia a distanza sia in presenza, mettendo in campo un approccio basato sulla creatività e l’innovazione. Le aziende, nonostante tutto, quindi, se vorranno vincere la sfida dovranno preparare in continuazione i manager, presenti e futuri, e aiutarli a sviluppare quelle (soft) skill diventate fondamentali con sessioni di formazione, coaching individuale e programmi personalizzati di mentorship.

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IN MY OPINION

italy docet

Dialoghiamo anche a distanza

L’importante è comunicare e scambiarsi idee ed esperienze, indipendentemente dal mezzo: anche senza incontrarsi il dialogo porta sempre benefici

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RODOLFO MUSCO pubblicista e meeting architect certificato Cmp, Cmm, Cme-it musco@motivationandevents.com

appiamo bene che le “idee” per migliorare la produttività in senso lato possono germogliare nella mente di tutti i componenti di un team, indipendentemente dai loro ruoli. Ma molto spesso le “intuizioni” non possono essere espresse a causa di barriere gerarchiche e sono destinate a evaporare. Un periodo come questo, che impone le distanze, può essere l’occasione per incrementare il libero scambio di idee e coglierne i benefici. La motivazione è un processo fondamentale per l’interazione tra le persone; Wikipedia la definisce come “l’espressione dei motivi che inducono un individuo a compiere o a tendere verso una determinata azione. Da un punto di vista psicologico può essere definita come l’insieme dei fattori dinamici aventi una data origine che spingono il comportamento di un individuo verso una data meta; secondo questa concezione, ogni atto che viene compiuto senza motivazioni rischia di fallire”. Quindi la motivazione è un bisogno. Oltre mezzo secolo fa Abraham Maslow diffuse una “piramide” che metteva in evidenza i bisogni di sicurezza (fisica, di

occupazione, morale, familiare, di salute e di proprietà), i bisogni di appartenenza (amicizia, affetto familiare), di stima (autostima, autocontrollo, realizzazione, rispetto reciproco), e i bisogni di autorealizzazione (moralità, creatività, spontaneità, problem solving, accettazione e assenza di pregiudizi). Il successo di qualunque gruppo di persone dipende molto dalla motivazione dei suoi componenti, ma è fondamentale considerare i livelli gerarchici come contenuti di responsabilità, non di autorità: ualunque “dirigente” di gruppi di persone, infatti, ha il dovere di individuare gli obiettivi, progettare le fasi e le azioni per raggiungerli, condividere le informazioni con tutti i componenti del gruppo e motivarli a contribuire al loro raggiungimento. Questo processo ha bisogno di comunicazione costante, estesa, coinvolgente. È normale che nei gruppi ci siano persone con diversi livelli culturali ed esperienze pregresse differenziate. Ma è anche risaputo che un concerto non può essere fatto da persone che suonano tutte lo stesso strumento. Perciò riflettiamo sulla utilità di comunicazione senza barriere tra tutti i componenti del gruppo, anche per rafforzare il senso di appartenenza. Specialmente in questo periodo di pandemia la comunicazione può avvalersi di messaggi via

web, meglio se personalizzati. È facile diffondere informazioni sugli obiettivi da raggiungere e sul contributo che ogni addetto ai diversi ruoli può apportare. Se tutti sanno e contribuiscono, il “concerto” ha successo. Sono necessarie parole semplici, comprensibili per tutti. Ed è necessaria la diffusione delle proposte e i nomi di chi le ha formulate. Indipendentemente dai livelli. Senza dimenticare di ringraziare chi ha fatto la proposta. In molti anni di progettazione e gestione di programmi di motivazione ho raccolto moltissimi esempi di coinvolgimento e reazioni: operai addetti al funzionamento dei macchinari di produzione che suggeriscono ai dirigenti piccole modifiche per accrescere i flussi produttivi; l’autista di un’autobotte di carburante che suggerisce al direttore amministrativo un semplice elemento per ridurre i costi; impiegati di enti pubblici che facilitano e migliorano i rapporti con i cittadini dopo aver simulato i loro bisogni e i loro approcci da “oltre il vetro”. Approfittiamo allora di questo periodo che ci costringe a mantenere le distanze fisiche per valutare appieno il valore dei processi di motivazione e i vantaggi che la comunicazione tra tutti e verso tutti i componenti del gruppo (aziendale, associativo, istituzionale) possono generare.

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Verso una nuova normalità? Il percorso a ostacoli sulla via degli eventi in epoca Covid, tra innovazioni, dubbi, poche certezze e tanta voglia di fare da parte delle agenzie, all’insegna di una “nuova normalità”. Tra reale e virtuale di ANTONELLA ANDRETTA

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iamo tutti consapevoli del fatto che l’epidemia abbia stravolto il mondo e si sia abbattuta come una mannaia sul nostro settore, lasciandolo boccheggiante e attonito. Ma se da una parte i timori sono palpabili, per quanto spesso sottaciuti, dall’altra è altrettanto chiaro che gli operatori del Mice

non ci stanno a fare i dead man walking della situazione. Credono che una “nuova normalità”, tra reale e virtuale, magari non immediata ma comunque perseguibile, sia possibile e ce ne hanno dato testimonianza, con le loro storie di resilienza, creatività e innovazione. Ecco le loro testimonianze.

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GRANDI AZIENDE, GRANDI MANOVRE L’impatto del Covid non è uguale per tutti. C’è chi, come Uvet, ha potuto fare investimenti rapidi nell’implementazione del digitale e si dice comunque soddisfatto dei risultati ottenuti in questo periodo, come ci ha confermato Tiziano Polledri, direttore generale Divisione Pharma & Healthcare del gruppo Uvet: «La pandemia ha inevitabilmente comportato importanti cambiamenti nel mondo degli eventi, in primis lo smart working, che abbiamo adottato in maniera massiva ma che era già una nostra prerogativa, su base settimanale, anche prima. Certamente la routine lavorativa è stata adattata alle nuove esigenze: le riunioni sono diventate virtuali, i confronti con i colleghi sono diventati telefonici ma l’operatività non si è fermata e anzi, per certi versi, si è fatta più frenetica con la trasformazione virtuale di moltissimi degli eventi in presenza già programmati per la seconda parte del 2020. Fondamentale è stata la capacità di adattamento, sostenuta da importanti investimenti nel settore della trasformazione digitale. A oggi gli eventi virtuali sono ancora i più richiesti: i clienti hanno avuto modo di apprezzarne i vantaggi e sono certo che li richiederanno maggiormente anche in futuro, ma l’organizzazione dei meeting face to face sta lentamente riprendendo, anche se si cerca di bilanciare il mix almeno fino alla prima parte del 2021. Tra i servizi più richiesti ci sono le nuove soluzioni virtuali sia per la parte scientifica – con gestione relatori e congressi con tutto il relativo supporto in termini di assistenza tecnica, regia, montaggio – sia per la parte corporate relativa ai momenti di aggregazione, con i team building rivisti in chiave virtuale. In definitiva,

per quanto sia innegabile che gli ultimi mesi non siano stati facili, posso dirmi soddisfatto dei risultati ottenuti da tutto il gruppo di lavoro e fiducioso in una ripartenza». LO SPETTRO DEL 31 DICEMBRE Ma c’è anche chi espone opinioni più critiche, come Renato Farina, da molti anni alla guida di Top Team, agenzia milanese attiva nel settore incentive dal 1988: «La situazione è in stallo: i manager internazionali sono impossibilitati a viaggiare e nelle ultime tre settimane, tre grossi eventi già programmati su Genova, Roma e Napoli sono stati bloccati per via dell’aumento dei contagi. È impossibile programmare, stiamo navigando a vista, ce la stiamo mettendo tutta ma non è facile. Aggiungiamoci che stanno iniziando a stancare gli eventi digitali, manca il contatto, le persone vogliono tornare a guardarsi negli occhi. A mio avviso, la situazione per le agenzie potrebbe diventare ancor più complicata a fine anno, in vista della scadenza della cassa integrazione ma una via d’uscita può essere quella di diversificare i target, di creare prodotti che siano appetibili e vendibili anche in questo periodo così difficile.». Aggiunge Paola Allione, responsabile Mice di Synapsy Mice: «Concordo con la visione di Renato e siamo a ogni modo fiduciosi. Credo che ci sarà una ripresa, certamente lenta, progressiva e quindi non immediata. Certo, ora stiamo concentrando tutto sull’Italia e questo ha risvolti positivi, pur non senza difficoltà ma, riagganciandomi a ciò che ha accennato Renato Farina sui target, puntiamo molto sul nostro nuovo prodotto pensato per viaggi individuali e sul quale ci siamo concentrati già a partire dall’estate: c’è bisogno e voglia di viaggiare, torneremo a farlo».

TIZIANO POLLEDRI, direttore generale Divisione Pharma & Healthcare del gruppo Uvet «Fondamentale è stata la capacità di adattamento, sostenuta da importanti investimenti nel settore della trasformazione digitale. A oggi gli eventi virtuali sono ancora i più richiesti ma l’organizzazione dei meeting face to face sta lentamente riprendendo, anche se si cerca di bilanciare il mix almeno fino alla prima parte del 2021».

RENATO FARINA, presidente di Top Team Incentive & Convention «È impossibile programmare, stiamo navigando a vista, ce la stiamo mettendo tutta ma è davvero difficile. Aggiungiamoci che le persone stanno iniziando a stancarsi degli eventi digitali: manca il contatto, vogliono guardarsi negli occhi».

PAOLA ALLIONE, responsabile Mice di Synapsy Mice «Credo che ci sarà una ripresa, certamente lenta, progressiva e quindi non immediata. Certo, ora stiamo concentrando tutto sull’Italia e questo ha risvolti positivi, pur non senza difficoltà».

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IRENE BIAGIOLI, titolare di Aemc2 «Io credo molto nella sinergia, nell’ascolto, nell’affiancare i clienti con un rapporto personale e di fiducia: in questo momento ripeto a tutti “piuttosto di annullare, spostiamo”, ma lo facciamo ragionando insieme, tutti quanti, senza addebitare penali, in una logica win-win».

TORNARE A PIANIFICARE? SÌ, GRAZIE La pianificazione è la croce di ogni event planner, e non solo post Covid. «Perché, diciamolo chiaramente – esordisce Irene Biagioli, Pco e titolare di Aemc2, di Roma – magari tutto ciò ci riportasse a condividere coi clienti una pianificazione ponderata e seria, dopo anni di eventi last minute, con tutto ciò che ne deriva. Io credo molto nella sinergia, nell’ascolto, nell’affiancare i clienti con un rapporto personale e di fiducia: in questo momento ripeto a tutti “piuttosto di annullare, spostiamo”, ma lo facciamo ragionando insieme, tutti quanti, senza addebitare penali, in una logica win-win. Gli eventi in presenza, con attenzione, si possono anche fare: non molti giorni fa abbiamo organizzato la conferenza stampa di un’istituzione con grande soddisfazione finale di tutti i giornalisti presenti. Ma non dobbiamo demonizzare neppure gli eventi digitali: basta pensare che siano solo momenti di freddezza e distacco, possono anzi diventare avvolgenti e coinvolgenti, purché vi siano momenti ludici e piacevoli abbinati alla serietà e alla profondità di contenuti veri, con relatori sottoposti, come facciamo noi, a un training per prepararli all’impatto delle telecamere e dei monitor. Di base, resta fondamentale il nostro ruolo di professionisti del Mice: professionalità e competenza resteranno le parole d’ordine, la base dell’evoluzione. Chi saprà evolvere, chi saprà essere flessibile ma anche proattivo ce la farà».

COME CI SI REINVENTA La capacità di reinventarsi è un altro dei leit motive, come conferma anche Maria Teresa Sotgiu, fondatrice e manager di Kassiopea Group, Dmc e Pco specializzato in congressi medici: «Questa terribile situazione ci ha insegnato a vivere il presente e per noi, che siamo soliti programmare e pianificare gli eventi a lunga distanza di tempo, sembra un po’ surreale. Il Covid-19 ha sconvolto tutto e tutti, è arrivato come una bomba, ma abbiamo avuto una capacità di reazione immediata: con tutto lo staff – che ringrazio ancora per l’impegno – ci siamo confrontati e nel giro di poche settimane abbiamo attivato una piattaforma che ci consentisse nell’immediato di poter organizzare eventi Ecm a distanza. Le nostre riunioni, settimanali nella normale attività, durante il lockdown erano diventate giornaliere anche di due/tre ore. Si faceva tanta formazione per poter imparare nel più breve tempo possibile tutto ciò che riguardava il mondo della tecnologia, per poi poter trasmettere le nostre conoscenze ad alcuni nostri clienti che con noi avevano deciso di scommettere su questa nuova avventura. Abbiamo reinventato quindi la nostra professione, imparando l’utilizzo di nuove piattaforme e implementando le conoscenze tecnico/informatiche. Lo smart working ha aiutato a essere più flessibili negli orari e nell’operatività dei congressi, ma nello stesso tempo ci è mancata la parte “fisica”, l’interazione con le persone, che è l’essenza vera di questo lavoro.

MARIA TERESA SOTGIU, fondatrice e manager di Kassiopea Group «Questa terribile situazione ci ha insegnato a vivere il presente e per noi, che siamo soliti programmare e pianificare gli eventi a lunga distanza di tempo, sembra un po’ surreale (…). Abbiamo reinventato quindi la nostra professione, imparando l’utilizzo di nuove piattaforme e implementando le conoscenze tecnico/informatiche».

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STEFANIA MURA, events & marketing director di CS Events «Siamo alla ricerca di una nuova normalità ma siamo anche convinti che il virtuale tout court non possa competere col reale e lo dimostra il fatto che, secondo alcuni analisti del settore, il 2021 sarà l’anno degli eventi».

Una parte dei clienti ci ha seguito nella formazione via webinar e talvolta i relatori si sono rivelati dei veri e propri anchorman, con grandi capacità di comunicazione e di gestione del pubblico. Una buona parte però è rimasta all’evento tradizionale in presenza, anche se sono tutti consapevoli che probabilmente non tutto tornerà come prima». LA NUOVA NORMALITÀ Smart working, telelavoro, webinar, ma anche mascherine da indossare nei luoghi chiusi, termoscanner, distanziamento (con tutti i controsensi che le cronache non mancano quotidianamente di sottolineare): siamo tutti alle prese con qualcosa che di normale, rispetto a prima, ha ben poco ma che, con una buona dose di resilienza – che contraddistingue forse in modo particolare chi lavora nel Mice – stiamo tramutando in una nuova normalità, come afferma anche Stefania Mura, events & marketing director di CS Events, agenzia di event management ed event production di Roma: «Siamo alla ricerca di una nuova normalità ma siamo anche convinti che il virtuale tout court non possa competere col reale e lo dimostra il fatto che, secondo alcuni analisti del settore, il 2021

sarà l’anno degli eventi. A oggi infatti location, talent, service, fornitori hanno il calendario primavera-autunno del prossimo anno che si sta riempiendo di prenotazioni, offrendo al contempo una flessibilità che non vedevamo da molto tempo e che sicuramente aiuterà. E credo anche che sia necessario fare rete, comunicare con i colleghi, confrontarci, capire come “ristrutturarci”. Siamo convinti che quando tutto tornerà alla normalità “di prima”, verranno premiati coloro che non sono rimasti fermi e che avranno colto in questo periodo non solo un limite ma anche un’opportunità per aumentare le connessioni lavorative, professionali e personali con la propria community: clienti, fornitori, collaboratori, colleghi». COME TI INDOSSO IL DEVICE È opinione comune che l’evento online, il virtuale, non abbia lo stesso appeal di un evento live. Ma c’è anche chi crede che il virtuale abbia ancora molto da dire e sta lavorando attivamente per migliorare l’esperienza che si può vivere pur restando nell’ambito protetto di un ambiente privato, casa o ufficio che sia. Ce ne parlano Gianfranco Maiorana, presidente e amministratore delegato e Laura Mancini, director sales & mar-

GIANFRANCO MAIORANA, presidente e amministratore delegato di Creo «Attraverso la nostra piattaforma digitale trasformiamo l’esperienza live in un’esperienza virtuale: cambiano lo spazio, le interazioni di chi parla e la percezione di chi ascolta, anche gli ospiti da semplici partecipanti diventano i veri e propri attori dell’evento».

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LAURA MANCINI, director sales & marketing Mice area di Creo ««Il prossimo step sarà quello di far interagire

sempre di più i partecipanti tramite device innovativi, anche da indossare, dotati di sensori, visori e altro ancora, che consentano un’interazione più immersiva, più rapida, più vera e meno “quotidiana” di quella consentita da un mouse, percepito da tutti noi come strumento di puro lavoro.».

keting Mice area di Creo, agenzia di marketing esperienziale, eventi, incentive, comunicazione e Dmc di Milano. «Il mondo degli eventi è il più colpito – esordisce Maiorana – e su questo non ci sono dubbi, la nuova normalità non è neppure lavorare in smart working per noi che siamo abituati a lavorare in qualsiasi posto del mondo ed in qualsiasi fuso orario. La nuova normalità è trasmettere ai nostri clienti che è ora di creare connessioni umane differenti basate fondamentalmente su contatti digitali. La crisi e la necessità di agire sono diventati per noi una grande opportunità per fornire soluzioni integrate che creano scenari differenti nella collaborazione tra persone. Abbiamo infatti messo a punto una piattaforma di nostra proprietà, che abbiamo battezzato DeepBlue, operativa da maggio, molto performante dal punto di vista tecnologico. Per fare un esempio, siamo stati in grado di gestire un evento con 12mila persone collegate, più di cinquanta relatori e circa 250 premiati “sul palco” collegati in remoto, oltre a quelli presenti in studio. Tante persone in contemporanea da luoghi diversi sono stati presenti in collegamento nello stesso istante, senza delay e con grande interazione. In poche parole, attraverso la nostra piattaforma digitale trasformiamo l’esperienza

live in un’esperienza virtuale: cambiano lo spazio, le interazioni di chi parla e la percezione di chi ascolta, anche gli ospiti da semplici partecipanti diventano i veri e propri attori dell’evento». Prosegue quindi Laura Mancini: «Il prossimo step sarà quello di far interagire sempre di più i partecipanti tramite device innovativi, anche da indossare, dotati di sensori, visori e altro ancora, che consentano un’interazione più immersiva, più rapida, più vera e meno “quotidiana” di quella consentita da un mouse, percepito da tutti noi come strumento di puro lavoro. La vera rivoluzione sta proprio nel colmare il gap tra evento in presenza ed evento digitale». Conclude infine Maiorana: «Siamo convinti fautori dell’esperienzialità come metodologia: uno streaming non è un’esperienza, ma un evento digitale live può esserlo eccome». VIRTUAL TEAM BUILDING? COL DELIVERY È MEGLIO A dimostrazione che alla creatività non c’è limite, ecco cosa ci ha raccontato Barbara Ancillai, event planner, fondatrice e direttore creativo di A&G Global Events di Roma: «Oltre a essere provider Ecm e aver continuato a erogare corsi su piattaforma digitale, in

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AGENZIE PARTNER

questo periodo post lockdown abbiamo anche organizzato eventi aziendali per gruppi di poche persone in presenza: siamo stati noi stessi a consigliare alle aziende, soprattutto di healtcare e di It, che sono tra i nostri principali clienti, di stabilire più appuntamenti piccoli invece di uno solo grande. Da approntare mettendo in campo tutte le attenzioni del caso e utilizzando soprattutto come location gli alberghi che garantiscono elevati protocolli di igiene e sanificazione degli spazi e che hanno personale formato. Se invece vogliamo parlare di uno spunto più creativo, grande soddisfazione ci ha dato aver organizzato dei virtual team building che ci hanno dato la possibilità di spaziare con la fantasia. Una cosa però mancava sempre: la pausa a tavola. Ed è per questo che ci è venuta

un’idea che è piaciuta molto, ovvero quella del delivery! Il partecipante al virtual team building non sapeva neanche che a una certa ora avrebbero suonato al citofono per consegnargli una scatola che conteneva un menu studiato ad hoc insieme ai vari catering con cui collaboriamo, tutti a chilometro zero sul territorio: finger food e persino le bollicine da stappare in compagnia, per quanto a distanza. L’idea, che abbiamo battezzato Nutrimentiamo, è piaciuta moltissimo anche perché è stata curata nei dettagli sotto tutti i punti di vista, compreso un packaging originale, compostabile e realizzato appositamente. Siamo riusciti addirittura a organizzare degustazioni online con lo stesso meccanismo. Insomma, la situazione è difficile, ma non molliamo».

NUOVI FORMAT: QUANDO IL CONGRESSO VA DAL MEDICO Le restrizioni Covid-19 hanno pesantemente colpito il congressuale, ma Siaarti, Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva, non ha mancato di credere nella creatività della proposta di Aim Group per il format dell’evento. Per la prima volta, è stato realizzato un tour itinerante con un truck Siaarti adibito a ospitare eventi live “on the road”, effettuato in otto tappe dal 21 settembre al 4 ottobre in prossimità dei maggiori ospedali di otto importanti città italiane, da Torino a Bari passando per Milano, Brescia, Padova, Bologna, Roma e Napoli. Il tour “In viaggio con ICare” in sintesi è stato concepito per portare un programma di eventi digitali e dal vivo direttamente da quei medici che in questi ultimi mesi sono stati in prima linea nel fronteggiare l’emergenza Covid. In questo modo si è favorito lo scambio di esperienze e conoscenze, evitando ai medici di doversi spostare e dando un segnale di vicinanza alla categoria. Il programma quotidiano di ogni tappa si è svolto in sicurezza in una struttura mobile all’aperto (un tendone pop-up) e ha previsto una serie di eventi live, trasmessi sempre online e sugli schermi in piazza: dibattiti sulla gestione della crisi, incontri con esperti, responsabili sanitari e amministratori locali e coi rappresentanti degli

BARBARA ANCILLAI, fondatrice e direttore creativo di A&G Global Events «Il partecipante al virtual team building non sapeva che a una certa ora avrebbero suonato al citofono per consegnargli una scatola che conteneva un menu studiato ad hoc insieme ai vari catering con cui collaboriamo, tutti a chilometro zero: finger food e persino le bollicine da stappare in compagnia, per quanto a distanza. Siamo riusciti addirittura a organizzare degustazioni online con lo stesso meccanismo».

sponsor. Il tour ha rappresentato anche una fase pre-congressuale, in quanto gli spunti raccolti sono stati poi ripresi nel congresso annuale Siaarti ICare 2020, che normalmente riunisce circa quattromila anestesisti e rianimatori, svoltosi in modalità completamente virtuale, con un format innovativo sia nella pianificazione, con sessioni distribuite in più giornate lungo tre fine settimana (dal 9 al 25 ottobre), messo a punto per facilitare la partecipazione di chi è comunque molto impegnato in ospedale, sia per favorire l’interazione e la partecipazione attiva.

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Settembre, andiamo Stefania Mura, events & marketing director di CS Events, illustra in questa intervista una visione del presente basata sull’esperienza e la voglia di far fronte alle sfide in divenire di questo momento complesso

di ANTONELLA ANDRETTA

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l titolo dannunziano rimanda a un mese atteso e temuto ma non solo dagli studenti che ritornano a scuola: sono in molti infatti a considerare il rientro dalla pausa estiva come il vero inizio dell’anno. Settembre è anche la chiave di volta del quadrimestre che porta al raggiungimento dei budget annuali e che decreta segni attivi o passivi

ai bilanci finali. E mai come quest’anno, settembre è stato impegnativo, come ci conferma Stefania Mura, events & marketing director di CS Events, agenzia romana che opera a 360 gradi nel Mice: «Per CS Events è stato un mese importante perché finalmente siamo tornati fisicamente nei nostri uffici: dopo mesi di smartworking, ritrovarsi e guardarsi negli occhi senza il tramite di un monitor è stato emozionante e vitale, per quanto durante il lock down non abbiamo mai interrotto le nostre attività. E anzi ne abbiamo approfittato per potenziare la comunicazione social, incrementando la nostra presenza su Facebook, Instagram e Linkedin, orientando i contenuti a consigli e messaggi motivazionali e puntando tanto sul mercato Italia. Certo, riprendere le fila di ciò che l’emergenza ha messo in stand-by, ha richiesto e sta richiedendo grande impegno e concentrazione, non solo su ciò che è stato ma soprattutto su ciò che sarà. Quindi, dopo aver fatto il punto sulla situazione nazionale e internazionale, abbiamo potenziato i servizi in grado di tornare rapidamente a regime in particolare nell’ambito del Dmc, integrando e ampliando la nostra offerta con consulenze calibrate, ad hoc per ogni cliente, italiano o estero che sia». Il buon vecchio tailor made, quello fatto come si deve, che non solo modella ogni evento su misura, ma cerca sempre soluzioni anche a ciò che non si può pianificare in anticipo. «Abbiamo appena saputo, per esempio, e siamo a fine settembre, di essere stati scelti per fornire il servizio di catering all’interno dell’area paddock nella zona riservata a un nostro cliente durante la 1000Miglia in partenza il 22 ottobre: tempistiche strette, ma la nostra capacità di problem solving viene da trent’anni di esperienza, in Italia ma soprattutto con l’estero, dove siamo sempre stati orientati». indirizzi a fine rivista

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Sempre più vicini Con Maria Teresa Sotgiu scopriamo il presente e il futuro di Kassiopea Group che, grazie anche alla forza di un team ben rodato, sta portando avanti un’intensa attività di formazione e di organizzazione di eventi di ANTONELLA ANDRETTA

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hi l’ha detto che avere base su un’isola, per un’agenzia, sia un limite? È vero invece il contrario, anche perché chi nelle isole ci è nato, ci lavora, sa quanto sia importante mantenere stretto e forte il contatto con la Penisola. Lo dimostra l’esperienza e la storia stessa di Kassiopea Group, Pco e Dmc nato nel 1998 con base a Cagliari, specializzato nell’organizzazione di congressi, provider Ecm e punto di riferimento per importanti enti e associazioni nazionali e internazionali, di cui gestisce le segreterie scientifiche. Ecco cosa ci ha detto a proposito Maria Teresa Sotgiu, fondatrice e manager della società: «Certo, siamo sardi e ne siamo orgogliosi. E siamo ovviamente molto esperti nell’organizzare eventi di ogni genere nella nostra regione. Ma siamo anche una realtà che gestisce il sessanta per cento della propria attività al di fuori dell’isola, tra l’Italia e l’estero. Subito prima dell’emergenza Covid, non a caso stavamo per aprire un ufficio di rappresentanza a Roma, proprio perché il nostro operato ha respiro ampio su tutto il territorio nazionale e non. La pandemia ha purtroppo bloccato questo progetto, che non è stato comunque abbandonato ma

semplicemente rimandato al prossimo anno, anche in attesa di capire cosa ci riserva il futuro». Come state lavorando in questo periodo? «Prima dell’emergenza eravamo già provider Fad e durante il lockdown, grazie a un grande lavoro di tutto lo staff che ha dimostrato grande volontà e grande gioco di squadra, in poche settimane, abbiamo implementato e attivato una piattaforma che ci consentisse nell’immediato di poter organizzare eventi Ecm a distanza, mettendo anche a disposizione – all’interno dei nostri uffici – una sala dotata di apparecchiature tecnologiche, dove il relatore può collegarsi con i discenti». Questa sala, in grado di accogliere fino a quaranta persone, prima del Covid ospitava attività formative in presenza rivolte soprattutto ai medici, visto che la sede di Kassiopea è a breve distanza da diversi ospedali. Conclude quindi Maria Teresa Sotgiu: «Penso che la modalità a distanza durerà abbastanza a lungo, magari anche solo in parte on line e in parte in presenza, ma siamo comunque pronti anche per gli eventi interamente dal vivo, attraverso allestimenti adeguati, personale formato – stiamo programmando dei corsi di formazione per i collaboratori esterni – sicurezza della sede prescelta, fornitori, servizi catering e così via. Oltre a seguire i protocolli ufficiali di Federcongressi&eventi, ci siamo dotati di uno specifico protocollo di calcolo del rischio biologico per ciascun evento, da applicare con adeguati interventi proprio per mitigare il pericolo di contagi». indirizzi a fine rivista

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FOCUS ON

AMBIENTE: rottura o continuità? Un futuro fatto di luci e di ombre, che sta generando una profonda incertezza a livello globale: tra le necessità economiche e il rispetto per il pianeta, le scelte di oggi coinvolgono tutti i settori e la realtà quotidiana di ciascuno di noi di NICOLETTA TOFFANO

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a pandemia da Covid-19 è stata come una bufera che all’improvviso ha scoperchiato un vaso di Pandora contenente gli elementi alla base del nostro mondo (ambiente, società ed economia) e così, nel caos generale, si è compreso all’improvviso quanto questi fattori fossero strettamente connessi e quanto al

variare di uno di essi il sistema si sia rivelato fragile e inconsistente. Sarà la priorità sanitaria a costituire il dictat della ricostruzione sottraendo risorse all’ambiente? La risposta che viene da più parti è no, poiché come è stato evidenziato anche in questi giorni durante l’Esof 2020 (l’Euro-

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GREEN & SOSTENIBILITÀ

science Open Forum che, ospitato a Trieste, ha segnato la ripartenza per le manifestazioni a carattere scientifico per il grande pubblico) esistono connessioni fra l’attuale pandemia di Covid-19 e la crisi ambientale e climatica in corso. Il ciclone del coronavirus, per quanto devastante, pare tuttavia essere stato utile per comprendere la necessità di costruire una società più resiliente, cioè in grado di resistere meglio a shock futuri, e più sostenibile, cioè che consenta di preservare parte delle risorse del pianeta per le future generazioni. Parliamo di seguito, focalizzandoci sul settore hospitality (uno dei primi a essere stato coinvolto nella ripresa del Mice) proprio di sostenibilità intesa nella sua complessità come modo di innovare l’attività d’impresa in un’ottica di equilibrio tra la mitigazione d’impatto sul pianeta (ambiente) la produzione di servizi (società) e la creazione di valore (economia). GREEN HOSPITALITY Mentre timidamente riprendono i viaggi e ancora più prudentemente l’organizzazione di eventi in presenza, è logico pensare di trovarsi di fronte a una domanda più attenta, informata e preparata; ma di contro come risponde l’offerta? Lo abbiamo chiesto agli esperti dell’hospitality, il settore che secondo una recente ricerca, condotta dall’Università di Sydney e pubblicata su Nature Climate Change, rappresenterà un elemento essenziale nella domanda turistica di domani, che prediligerà destinazioni con strutture dove vengono adottate chiare politiche sulla sostenibilità.

Ne è convinto Marco Gilardi, operations director di NH Hotel Group Italy & New York, che dice: «Sbaglia chi pensa che la sostenibilità passerà in secondo piano: è un percorso senza ritorno quello che abbiamo intrapreso da più di dieci anni in NH Hotel Group. Tutto è iniziato con il programma “20-20-20”, dove il numero venti stava a significare la volontà di riduzione percentuale di acqua, luce, gas e a conti fatti oggi possiamo dire che in ogni singolo ambito abbiamo invece addirittura raddoppiato il risparmio di risorse rispetto alle previsioni, grazie all’adozione di tecnologie green all’avanguardia. Per fare qualche esempio pratico: abbiamo evitato di immettere in atmosfera 37 milioni di Kg/Co2 ossia quanto compenserebbero in un anno 52.300 alberi in città; abbiamo poi evitato di consumare 7,7 milioni di litri di acqua pari al contenuto di 270 piscine. Tantissime anche le iniziative culturali e formative, portate avanti negli anni dal nostro gruppo alberghiero, e poi i risultati dell’iniziativa chiamata “Cork2Cork”: tutti gli hotel NH raccolgono i tappi di sughero delle bottiglie stappate all’interno delle proprie strutture che vengono riciclati in altri prodotti, come per esempio i pannelli isolanti: con mille chili di tappi si producono materiali termo-assorbenti per 150 delle nostre camere combinando i principi dell’economia circolare con il risparmio di energia». Nonostante le effettive difficoltà e le contraddizioni in termini di ambiente dettate dall’emergenza Covid (dispositivi monouso, colazioni e catering monoporzione, reintroduzione delle plastiche, uso di igienizzanti

MARCO GILARDI, operations director di NH Hotel Group Italy & New York «Sbaglia chi pensa che la sostenibilità passerà in secondo piano: è un percorso senza ritorno quello che abbiamo intrapreso da più di dieci anni in NH Hotel Group. Tutto è iniziato con il programma “20-20-20”, dove 20 stava a significare la volontà di riduzione percentuale di acqua, luce, gas: oggi possiamo dire che in ogni singolo ambito abbiamo addirittura raddoppiato il risparmio di risorse rispetto alle previsioni, grazie all’adozione di tecnologie green all’avanguardia».

Orti a chilometro zero, risparmio energetico, plastic free ed economia circolare: sono numerose le catene alberghiere che vantano una svolta green delle proprie policy. Sotto, l’NH Collection Grand Hotel Convento di Amalfi

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FOCUS ON

LUCA BOCCATO, amministratore delegato di HNH Hospitality «Tutti gli hotel HNH compresa la sede, situata a Venezia Mestre, utilizzano energia da fonti rinnovabili: centrali idroelettriche situate sulle alte Dolomiti che sfruttano la potenza dell’acqua per generare energia pulita certificata al cento per cento. Questa scelta lungimirante ci ha permesso nel 2018 di evitare l’immissione in atmosfera di più di due milioni di Kg/Co2».

chimici...), Luca Boccato, amministratore delegato di HNH Hospitality (uno dei principali operatori alberghieri indipendenti italiani nel segmento degli hotel quattro e cinque stelle) non ha dubbi sulla continuità della politica ambientale portata avanti dal suo gruppo alberghiero: «Tutti gli hotel HNH compresa la sede, situata a Venezia Mestre, utilizzano energia proveniente da fonti rinnovabili: centrali idroelettriche situate sulle alte Dolomiti che sfruttano la potenza dell’acqua per generare energia pulita certificata al cento per cento. Questa scelta lungimirante ci ha permesso nel 2018 di evitare l’immissione in atmosfera di più di due milioni di Kg/ Co2. E poi siamo arrivati ad avere ben l’ottanta per cento dei fornitori a chilometro zero, mentre il cinquanta per cento delle nostre strutture ha ottenuto alti rating di sostenibilità ambientale». UN SISTEMA IN EQUILIBRIO Spesso si parla di climate change e quindi di tutte quelle azioni ambientali messe in atto per contrastarlo, ma è giusto ricordare che la sostenibilità prevede anche il fattore sociale, importantissimo nel momento in cui le strutture si devono relazionare con i territori e le culture dei luoghi in cui sono inserite. Uno dei paradossi messi in luce oggi, circa il Mice, è che, se effettivamente gli

eventi a distanza “consumano” meno risorse ambientali, di contro, non creando relazioni umane reali, rappresentano un danno per la sopravvivenza delle comunità locali che si avvantaggiavano dell’indotto generato del settore. Lo sa bene Hilton, presente in ottanta Paesi del mondo, come ci spiega Nassos Papazoglou, general manager di Hilton Milan, parlandoci del programma “Travel with Purpose”: «Messo a punto nel 2018 si pone l’obiettivo, attraverso una serie articolata di azioni, di dimezzare entro il 2030 l’impronta ambientale della catena nel mondo e di raddoppiare il proprio investimento sull’impatto sociale». Si tratta di un’attenzione costante del Gruppo verso le comunità e i territori n cui si trovano le proprie strutture. Rimaniamo in Italia e precisamente nel Nord della Sardegna: qui Delphina Hotels & Resorts rappresenta il simbolo del turismo a quattro e cinque stelle dell’area e si può fregiare di essere stata una delle prime al mondo a utilizzare in tutte le strutture energia al cento per cento proveniente da fonti rinnovabili – una struttura del gruppo, il Valle dell’Erica, nel 2019 si è aggiudicato il premio come migliore green resort d’Europa ai prestigiosi World Travel Award – . Delphina inizia la sua attività negli anni Novanta con lo slogan: “La natura come progetto” distinguendosi con azioni improntate al rispetto dell’ambiente.

NASSOS PAPAZOGLOU, general manager di Hilton Milan «Messo a punto nel 2018, il programma “Travel with Purpose” si pone l’obiettivo, attraverso una serie articolata di azioni, di dimezzare entro il 2030 l’impronta ambientale della catena nel mondo e di raddoppiare il proprio investimento sull’impatto sociale».

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GREEN & SOSTENIBILITÀ

ELENA MUNTONI, brand manager di Delphina Hotels & Resorts «Crediamo fortemente che il nostro ruolo sia quello di offrire agli ospiti i veri prodotti della nostra terra e che sia fondamentale supportare le realtà economiche e le piccole eccellenze dei nostri territori, aiutandole così a crescere e ad aprirsi ai mercati internazionali».

Dal 2017, con l’iniziativa “We are green“, si è resa protagonista di un ulteriore salto di qualità, che tra le buone pratiche comprende la responsabilità sociale e il sostegno al territorio, come spiega Elena Muntoni, brand manager del gruppo: «Crediamo fortemente che il nostro ruolo sia quello di offrire agli ospiti i veri prodotti della nostra terra e che sia fondamentale supportare le realtà economiche e le piccole eccellenze dei nostri territori, aiutandole così a crescere e ad aprirsi ai mercati internazionali». Riferirsi al territorio, soprattutto nell’ospitalità di eventi, è uno dei punti chiave del successo CDSHotels (che comprende una collezione di hotel e resort in Puglia e Sicilia) come ci racconta Ada Miraglia, direttore commerciale: «Nelle nostre strutture promuoviamo quelli che sono gli antichi mestieri, l’artigianato, le tradizioni culturali e folcloristiche in modo che gli ospiti possano arrivare a conoscere la cultura locale. Questo anche negli eventi, poiché l’ospite congressuale, che vive un’esperienza per qualche giorno, si appassiona e ritorna con la famiglia: si crea insomma un circolo virtuoso. E comunque un aspetto importante da sottolineare è che le energie rinnovabili, le tecnologie pulite, il sostegno sociale costituiscono già oggi un vantaggio economico enorme». Con questa considerazione accenniamo al terzo fattore della sostenibilità, quello economico, che si aggiunge all’ambientale e al sociale. La sostenibilità si può intendere quindi come resilienza, competitività e riduzione del rischio: proprio quello di cui abbia-

ADA MIRAGLIA, direttore commerciale di CDSHotels «Nelle nostre strutture promuoviamo quelli che sono gli antichi mestieri, l’artigianato, le tradizioni folcloristiche in modo che gli ospiti possano arrivare a conoscere la cultura locale. Questo anche negli eventi, poiché l’ospite congressuale, che vive un’esperienza per qualche giorno, si appassiona e ritorna con la famiglia: si crea insomma un circolo virtuoso».

Sopra, lezioni di yoga sul roof dell’Hilton Milan. Accanto, la cura del verde all’NH Collection Amsterdam Barbizon Palace

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FOCUS ON

mo bisogno per uscire dalla crisi economica scatenata dalla pandemia. La sostenibilità sarà la scelta obbligata per molte aziende dopo il Covid-19: si legge nel focus recentemente presentato da CensisConfcoperative “Smart & green, l’economia che genera il futuro” che entro il 2023 in Italia il green (settore, che già oggi vale il 2,4% del Pil) genererà mezzo milione di nuovi posti di lavoro.

GIORGIO VACCHIANO, ricercatore in scienze forestali all’Università di Milano e divulgatore scientifico «Oggi le realtà frutto di progetti sostenibili rappresentano non solo un’esperienza di viaggio ma anche la consapevolezza di cosa saranno i “luoghi del futuro”: rifugi climatici preservati economicamente grazie all’attivazione di attività locali, connessi al mondo attraverso tecnologie avanzate, energicamente autosufficienti».

CINQUE VIAGGI NEL FUTURO Innegabile che con il rallentamento delle attività e anche dei viaggi (che da soli producono l’otto per cento delle emissioni totali di Co2) l’ambiente ne ha tratto un immediato giovamento. Altro fenomeno post Covid-19 che riguarda il turismo è che mai come quest’anno l’esotico e l’insolito è stato rappresentato da luoghi ameni, dispersi, solitari e – novità – tutti italiani! Chi sa leggere il futuro come Giorgio Vacchiano, ricercatore in scienze forestali all’Università di Milano e divulgatore scientifico, ci racconta come proprio questi luoghi, esempi di progetti sostenibili, generano processi

virtuosi: «Oggi rappresentano non solo un’esperienza di viaggio ma anche la consapevolezza di cosa saranno i “luoghi del futuro”: rifugi climatici preservati economicamente grazie all’attivazione di attività locali, connessi al mondo attraverso tecnologie avanzate, energicamente autosufficienti». Sono posti dove il distanziamento avviene naturalmente: si può soggiornare, lavorare grazie a connessioni stabili e veloci, organizzare eventi per numeri ristretti in totale sicurezza e al contempo fare innumerevoli attività sportive e provare esperienze uniche, come il forest bathing. Quest’ultima consiste nella pratica di immergersi totalmente in una foresta per ritrovare la connessione con l’ambiente naturale, capace di produrre benefici per la mente e il corpo. Con la guida d’eccezione di Giorgio Vacchiano andiamo quindi a conoscere cinque di questi luoghi, nascosti tra le pieghe più incontaminate del nostro territorio. Il primo è Ostana, nella valle del Po, una sorta di mondo incantato formato da borgate in pietra che affacciano sul gruppo del Monviso, punto di partenza di sentieri alpini. A partire dalla metà degli anni Ottanta

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© Michele Vacchiano

GREEN & SOSTENIBILITÀ

Accanto, il borgo di Giaglione, considerato il belvedere della valle di Susa. Il particolare microclima consente un’ottima produzione di vino, frutta e castagne: qui l’agricoltura è un settore ritenuto indispensabile per mantenere l’aspetto del territorio ed essere la giusta integrazione al turismo slow. È in cantiere un progetto di albergo diffuso

qui è stato avviato un programma di sviluppo sostenibile e l’ultimo intervento è proprio la riconversione della splendida borgata Ambornetti in chiave ricettiva. Il secondo è Giaglione, considerato il belvedere della valle di Susa. Il particolare microclima consente un’ottima produzione di vino, frutta e castagne: qui l’agricoltura è un settore ritenuto indispensabile per mantenere l’aspetto del territorio ed essere la giusta integrazione al turismo slow, per cui si stanno realizzando progetti di albergo diffuso e di cammino dolce. Il terzo è Elva, un tipico paese costituito da borghi incastonati in una conca tra le montagne cuneesi della valle Maira. Nel 2019 questo territorio è stato oggetto di un approfondito studio relativo alla promozione del suo sviluppo sostenibile, che tra le diverse azioni prevede un progetto ricettivo attraverso la riqualificazione dell’edilizia rurale, promosso dall’attuale proprietà del bellissimo resort con spa, Le Colonne, presente nel borgo. Il quarto è Ghesc nella valle dell’Ossola, un borgo medievale abbandonato da oltre cento anni, teatro di un progetto di recupero che lo ha trasformato in “villaggio laboratorio” con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico-architettonico locale, attraverso attività didattiche, divulgative e artistiche che coinvolgono persone provenienti da tutto il mondo. Infine il quinto luogo è Cerreto Alpi,

un piccolo borgo medievale nell’Appennino Tosco-Emiliano, costruito in pietra d’arenaria e legno di castagno. Qui, nel 2003, un gruppo di giovani, la Cooperativa dei Briganti, ha creduto nelle risorse della montagna come spunto per arginare l’abbandono e creare posti di lavoro attraverso l’integrazione di attività agricole, turistiche, educative e forestali. Tra il 2006 e il 2007 la cooperativa decide di puntare sul settore del turismo ottenendo la gestione di un vecchio mulino, trasformato in albergo, e iniziando a proporre nuove attività escursionistiche e sportive.

COP26: ITALIA PROTAGONISTA DEL CLIMA Potrà essere l’Italia a guidare la svolta green con le presidenze di Cop26 (insieme al Regno Unito). È stato confermato in questi giorni che la 26esima Conferenza internazionale delle parti (Cop) della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici si terrà a Glasgow a novembre 2021, mentre l’Italia, Paese co-organizzatore, ospiterà

a settembre (sempre 2021) a Milano i due momenti preparatori: la PreCop, dove si negozieranno gli accordi che saranno poi ratificati a Glasgow, e la Yout4Climate, la prima conferenza mondiale dei giovani sul clima. Confluiranno nel capoluogo lombardo centinaia di giovani e migliaia di membri delle delegazioni da tutto il mondo.

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FOCUS ON GREEN & SOSTENIBILITÀ

Dove la sostenibilità è nel Dna All’interno del territorio ancora incontaminato dell’Ogliastra, le scelte in tema di sostenibilità del Perdèpera Resort, per l’ambiente e in un’ottica di responsabilità sociale, rappresentano oggi uno degli esempi italiani più riusciti di NICOLETTA TOFFANO

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ai come in questi tempi si comprende quanto la tutela dell’ambiente non possa che essere il risultato di un insieme di fatti tra loro fortemente connessi. E questo lo sanno da tempo al Perdèpera Resort, la bella struttura affacciata sulla costa ogliastrina che, inserita in un ambiente naturale, conta 146 camere, due ristoranti e una sala congressuale per duecento posti. Qui da anni vengono promosse azioni sui temi definiti i pilastri della sostenibilità: ambiente, società ed economia. Ne abbiamo parlato con il management scoprendo punto per punto quali siano le interconnessioni tra le diverse azioni e i risultati attesi. Tutto ha inizio nel 2011, quando a seguito del cambio di gestione viene redatto un piano di ristrutturazione altamente innovativo. Dal punto di vista strutturale si inseriscono

tecnologie all’avanguardia, come il fotovoltaico e il riciclo dell’acqua, inoltre ogni nuovo intervento da quel momento in poi avrebbe dovuto riferirsi ai materiali e alle maestranze locali; insomma un’edilizia a chilometro zero. La responsabilità sociale diventa così un must anche nell’assunzione di personale esclusivamente locale. Il risultato di queste azioni sarà il mantenimento della tipicità architettonica e al contempo l’innesco di una spirale di benessere per il territorio con la conseguente affezione alla struttura da parte dei residenti, non più vista come un elemento estraneo e impattante. Così i dipendenti stessi si sono dimostrati negli anni gli attivatori di un altro fenomeno, quello del coinvolgimento di tante piccole eccellenze del territorio: dall’artigiano al caseificio, alla cantina, alla guida naturalistica. A questo punto l’esito è stato duplice: al sostegno della società locale si è abbinata la possibilità di offrire agli ospiti esperienze altamente immersive. Un’ultima nota riguarda l’Ogliastra, in cui il Perdèpera Resort è inserito: come è logico aspettarsi, la sua tutela ha avuto ripercussioni sulla struttura stessa e sulla gamma di attività da potere svolgere anche in occasione di un evento. Si estende dall’alto bacino del Flumendosa fino ai versante orientale del Supramonte, affacciandosi sul Mar Tirreno con una costa alta e rocciosa intramezzata da spiagge silenziose. È considerata una delle cinque blu zone del pianeta (quelle aree geografiche dove per fattori ambientali, sociali e genetici si concentrano il maggior numero di centenari) e dove sono state da tempo adottate misure di valorizzazione delle aree boschive. Ed è in questo ambiente incontaminato che si possono compiere trekking alla scoperta del patrimonio naturalistico d’entroterra, sailing tra piccole cale solitarie, escursioni archeologiche tra nuraghi e testimonianze dell’epoca prenuragica. Il Perdèpera Resort è uno di quei luoghi meravigliosi da cui possono partire tanti viaggi, ognuno dei quali rappresenta l’esperienza di un paesaggio ogni volta diverso e incantevole. indirizzi a fine rivista

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L’evento più alto d’Italia.

Esperienza di ascesa con Skyway Monte Bianco Location spettacolare con cabine rotanti Sale meeting panoramiche Cinema alpino a 2200 metri Servizi catering


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© Alexa Rainer

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Eventi in

ALTA QUOTA

Lontane dagli assembramenti della città, le vette sono luoghi perfetti nei quali rigenerare corpo e mente. I paesaggi mozzafiato e le numerose strutture di qualità collocate in quota diventano, oggi più che mai, un binomio vincente anche per la meeting industry, per dar vita a eventi sicuri a un passo dal cielo di SABRINA PIACENZA

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e nell’era pre-Covid perché un evento fosse davvero memorabile occorreva “solamente” che le diverse componenti trovassero la perfetta integrazione e che la location scelta fosse in linea con le aspettative – anzi, se possibile, che andasse oltre – oggi il requisito principale e imprescindibile che determina le scelte di planner e Pco è la si-

curezza dei partecipanti, garantita in primis da distanziamento sociale e igienizzazione accurata. Anche il green e la sostenibilità sono elementi considerati sempre più rilevanti nella scelta di una venue: grandi spazi per un numero limitato di persone, quindi, ma anche location dove respirare aria pura all’aperto ed evitare assembramenti, e dove

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le policy sono sempre più all’insegna dell’ecocompatibilità – con il risparmio energetico e il plastic-free in pole position – . Ecco allora una carrellata di realtà differenti tra loro, accomunate da un dettaglio che le rende assolutamente originali e perfette per il periodo storico attuale: si tratta di location d’alta quota, realizzate nel cuore di paesaggi mozzafiato, spesso sfidando le leggi della fisica, caratterizzate da un mix unico di design e sostenibilità, che ha dato vita a edifici che sembrano sospesi nel vuoto, ad architetture contemporanee che hanno saputo però inserirsi al meglio nel paesaggio.

© Arianna Airoldi

SOTTO LE STELLE ITALIANE È il caso di SkyWay Monte Bianco, un’opera di avanzata ingegneria che permette oggi a visitatori, turisti e amanti della montagna di raggiungere in tutta sicurezza Punta Helbronner, sul lato meridionale del massiccio del Monte Bianco, la vetta più alta d’Europa. Una funivia innovativa che parte da Courmayeur e dopo una prima tappa alla stazione intermedia del Pavillon du Mont Frétyy, approda in soli 15 minuti ai 3.466 metri d’altitudine con una terrazza mozzafiato sulle principali vette innevate che la circondano. Un collegamento sicuro e veloce, con un’ottima capacità di trasporto, ma anche un complesso che si è rapidamente affermato come location per il Mice, come testimoniano i numerosi eventi che ha già ospitato dalla sua inaugurazione. Se lo spettacolo naturale è indimenticabile, non mancano altresì gli spazi perfetti per organizzare eventi unici. A partire dalla stazione intermedia – 2.173 metri di altitudine –, che ospita un ristorante, una sala conferenze da 150 posti, altre sale meeting di capienza minore, un’area shopping e un laboratorio degustazione nel quale conoscere le eccellenze enogastronomiche locali. All’esterno, un rarissimo giardino botanico alpino e il nuovo Hangar 2173, un padiglione recuperato che permette di conoscere la storia di questa funivia, per un’esperienza davvero piena e irripetibile. In quota, nella struttura di Punta Helbronner, che è oggi considerata il tetto d’Europa, si può approfondire la conoscenza della montagna con la collezione ospitata nella sala dei cristalli o pranzare nel Bistrot Panoramic, a sbalzo sui pendii rocciosi. Un luogo nel quale uomo e natura si incontrano e si fondano, in una sintesi perfetta, quasi assoluta. Dalla parte opposta, le Alpi sud-orientali ospitano il comprensorio di Plan de Corones, ogni stagione meta di migliaia di sciatori. Scelta privilegiata dal turismo invernale, ma anche location perfetta per la meeting industry grazie alla presenza di alcuni spazi di grande interesse e fascino. Come l’Mmm, il Messner Mountain Museum Corones, un museo fortemente voluto da Reinhold Messner e progettato dall’archistar Zaha Hadid, che ha aperto i battenti cinque anni fa Una struttura unica dal punto di vista archi-

In apertura, lo scenografico Mmm, il Messner Mountain Museum Corones, un museo voluto da Reinhold Messner e progettato dall’archistar Zaha Hadid. A fianco il Lumen AlpiNN, un interessantissimo museo della fotografia a 2.275 metri di quota, con annesso un ristorante di livello. Sotto, due immagini dello SkyWay Monte Bianco, che consente di organizzare eventi unici al cospetto delle montagne più alte d’Italia

tettonico, perfettamente integrata alla vetta. La sua conformazione planimetrica permette di entrare nel corpo della montagna per coprire la storia e l’evoluzione dell’alpinismo moderno, ma allo stesso tempo le ampie vetrate aperte sui diversi fronti assicurano una vista sul paesaggio circostante che lascia letteralmente senza parole. L’Mmm può diventare sede di eventi esclusivi e presentazioni, alle quali poter affiancare un ricco programma incentive, che può prevedere escursioni per ogni livello e

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Qui sotto, lo Chalet Fiat a Madonna di Campiglio, a 2.100 metri di altitudine. In basso, il Fiore di Pietra Monte Generoso, progettato da Mario Botta. Nella pagina accanto, dall’alto a sinistra in senso orario, la maestosa sala plenaria del Radisson Blu Reussen; il nuovo ristorante dell’elegante The Chedi Andermatt, aperto in cima al monte Gütsch, a 2.300 metri d’altitudine; due immagini dell’esclusivo Hotel Chetzeron a Crans-Montana, inserito tra i cento alberghi più belli del mondo; e la piscina del Radisson

numerose attività sportive. A breve distanza ha inaugurato due anni fa il Lumen AlpiNN, un interessantissimo museo della fotografia a 2.275 metri di quota. Ottenuto dal recupero della stazione della funivia, l’edificio ospita, oltre allo spazio espositivo, un ristorante di alto livello che propone una cucina che rispetta il contesto montano delle Dolomiti e usa materie prime e ricette che seguono stagionalità, sostenibilità e regionalità del luogo. Uno spazio panoramico nel quale gustare una proposta gourmet innovativa (curata da Norbert Niederkofler e Paolo Ferretti), ammirando il panorama a 360 gradi. Ottimo cibo e paesaggio incantato danno vita a un connubio vincente anche nello Chalet Fiat a Madonna di Campiglio, una struttura versatile collocata a 2.100 metri di altezza dalle notevoli sfaccettature. Di giorno può essere un punto di sosta per un caffè al volo, per rigenerarsi pranzando con vista sulle Dolomiti di Brenta, ma anche per eventi originali sulla neve; la sera, invece, grazie all’esclusiva risalita in notturna con la cabinovia dello Spinale, lo chalet si presta per cene di gala o eventi esclusivi.

ALTA QUOTA OLTRECONFINE Montagne cool da scoprire e da vivere anche per il segmento business, sempre alla ricerca di nuove opportunità per stupire e rendere originale ogni evento, venue dislocate nell’arco alpino, non solo nel nostro Paese. Bastano infatti solo pochi chilometri per raggiungere il confine svizzero e scoprire il Fiore di Pietra Monte Generoso, progettato dall’architetto Mario Botta e costruito sulla roccia a 1.700 metri di altitudine. Un fitto programma di eventi ha contraddistinto questo luogo sin dalla sua apertura, dalle serate a tema alle mostre, dai concerti a cene esclusivissime. Oltre a poter disporre della sala riunioni multifunzionale “Belvedere”, infatti, grande attenzione è stata dedicata all’offerta gastronomica con due ristoranti nei quali poter gustare le specialità regionali immersi in uno splendido paesaggio. Sempre in Svizzera, appena dopo il Passo del San Gottardo, adagiato in una vasta valle a 1.400 metri di altezza il comprensorio di Andermatt è un luogo perfetto sia per il turismo estivo sia per quello invernale, ma è anche destinazione ideale per il segmento business e la meeting industry più in generale grazie a un’offerta di ospitalità di altissimo livello, ma non solo. A partire dal magico cinque stelle deluxe The Chedi Andermatt che, dopo aver ricevuto la stella Michelin per il ristorante The Japanese by The Chedi Andermatt, quest’anno ha raddoppiato con l’apertura di un secondo ristorante in cima al monte Gütsch, a 2.300 metri d’altitudine, portando la migliore cucina nipponica direttamente sulle piste da sci. Poco distante dal The Chedi, si incontra il quattro stelle Radisson Blu Reussen, dalla naturale vocazione congressuale: 240 camere e suite, un ristorante, una sala concerto, nonché un centro per eventi e conferenze. Entrambi gli hotel sono punti di riferimento per soggiornare, organizzare meeting e riunioni di lavoro, oppure per concedersi un meritato relax grazie all’offerta wellness suggerita da entrambe le strutture. Anche la proposta incentive è di livello assoluto, sia per quanto riguarda le attività spor-

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tive con le piste invernali ma anche con il vicino Andermatt Swiss Alps Golf Course, un campo da golf a 18 buche perfettamente inserito nel paesaggio, sia per quanto riguarda l’offerta culturale con i diversi festival musicali organizzati nella nuova Sala Concerti Andermatt e la possibilità di immergersi nella storia del luogo nel museo Talmuseum Ursern. Le opportunità per organizzare giornate ed eventi ricchi di significato qui ad Andermatt non mancano davvero. Come avviene anche nel Canton Vallese, a Crans-Montana, location da sempre punto di riferimento per il turismo invernale ma oggi, grazie ad alcune strutture ricettive top, destinazione interessante anche per il segmento Mice. È proprio qui che si trova uno dei simboli dell’approccio consapevole che ha trasformato edifici esistenti in “nuovi luoghi” per eventi. L’Hôtel Chetzeron, recentemente inserito tra i cento alberghi più belli del mondo, nasce in-

fatti dalla radicale riqualificazione di una vecchia stazione di arrivo di una funivia, abbandonata da anni e in stato di totale degrado. Oggi è un hotel con due ristoranti gourmet che propongono una cucina ricercata fortemente legata al territorio, una spa esclusiva e una meravigliosa piscina sul tetto, con spazi per eventi e conferenze. A tutto questo si aggiunge una vista senza soluzione di continuità dai 2.112 metri di altezza su cui sorge la struttura. Le destinazioni in quota hanno lo straordinario vantaggio di essere davvero meravigliose in tutte le stagioni dell’anno, regalando scenari diversi, dalla magia del bianco inverno fino al lussureggiante paesaggio estivo, ma soprattutto hanno la straordinaria capacità di riportare in equilibrio l’uomo e la natura, un rapporto spesso in conflitto che di questi tempi ha l’assoluta necessità di essere riportato in armonia. Il tutto, assolutamente Covid-free.

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Pianificare in modo exponenziale La crescita esponenziale interessa molteplici fenomeni, anche in questo anno particolare. Il fattore sorpresa è una sua caratteristica, che crea shock e opportunità al contempo. Bisogna però anche pensare in modo esponenziale dal nostro corrispondente a New York DOMENICO MATARAZZO

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el numero precedente di Meeting e Congressi si è visto come i meeting online abbiano avuto un’impennata durante il lockdown, sia attraverso servizi accessibili a tutti come Skype o Facetime, sia attraverso piattaforme dedicate che diventano ogni giorno più sofisticate.

La pandemia è stato ovviamente l’elemento che ha spinto la crescita di questi servizi. In California, e in Silicon Valley in particolare, alla pandemia si è aggiunto un altro fattore che spinge a rimanere a casa: il fumo derivante dagli incendi selvaggi che stanno devastando le foreste. Online meeting, pandemia e incendi sono tre elementi del 2020 accumunati da un fattore che influenza non solo la vita quotidiana, ma anche il business management: la crescita esponenziale. Negli Usa ci si riferisce a questi fenomeni in modo sintetico, chiamandoli semplicemente “exponentials”.

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MICE ESPONENZIALE Paul Saffo è professore in engineering presso la Stanford University ma è anche uno dei più accreditati studiosi di scenari futuri. È stato il fondatore dell’Institute for Future in Palo Alto, centro che poi ha abbandonato per dedicarsi a scenari più a lungo termine nell’ambito della Singularity University. Saffo ha parlato del fenomeno degli exponential, durante Semicon 2020, uno degli appuntamenti principali nel settore dei semiconduttori. Gli exponential sono presenti in misura maggiore di quanto si creda: la crescita della popolazione, il cambiamento climatico e, ovviamente, il Covid-19 sono esempi di crescite esponenziali attualmente in corso. Gli stessi fenomeni hanno una dinamica comune in quanto iniziano lentamente, ma poi hanno un’impennata improvvisa. Da questo punto di vista anche la crescita dei meeting online, soprattutto in Usa, è un esempio di crescita esponenziale. Hanno iniziato lentamente con meeting tramite Skype, Webex, Zoom, ma hanno avuto un’impennata improvvisa con la diffusione del Covid-19. Purtroppo, secondo Saffo, nella maggioranza dei casi ci si rende conto della presenza di un esponenziale quando è troppo tardi, e questo crea lo shock maggiore. È ciò che sta accadendo con la pandemia: in molti hanno negato la realtà della pandemia nei primi mesi del 2020 perché sembrava un aumento contenuto, fino a che la diffusione si è impennata all’improvviso rendendo molto più difficile recuperare il ritardo e creando invece un panico totale. LA LEGGE DI MOORE Non è un caso che la presentazione di Saffo sugli exponential avesse luogo durante un evento dedicato al futuro dei microprocessori: la legge di Moore è l’esempio più emblematico di un’esponenziale, e la sua popolarità è tale che, secondo Saffo, ha oscurato tutte le altre. Secondo la legge di Moore, il numero di transistor che è possibile includere in un circuito integrato raddoppia ogni i 18-24 mesi, ma con una contemporanea riduzione dei costi. Nel settore dei meeting, se oggi è possibile raccogliere ed elaborare una massa enorme di dati, effettuare meeting online o in presenza di avatar è grazie proprio ai microchip. Di fatto lo sviluppo degli ultimi cinquant’anni in praticamente qualsiasi settore è dovuto alle tecnologie introdotte e sviluppate grazie all’applicazione della legge di Moore. Per alcuni economisti la crescita dei circuiti integrati, infatti, ha contribuito a un terzo della crescita della produttività degli Stati Uniti fin dal 1974. Anche le tecnologie con cui viviamo quotidianamente, dagli smartphone ai notebook, dal Gps agli smart watch, sono un riflesso diretto della previsione di Gordon Moore, così come lo sono le nuove discipline legate a intelligenza artificiale o medicina genetica, per esempio. Negli ultimi cinque anni però il settore informatico si lamenta con maggior frequenza della fine della legge di Moore. Ogni spazio sfruttabile in un chip è stato sfruttato, altri spa-

zi possono essere creati, ma a costi maggiori. Quindi cosa riserva il futuro? Dal punto di vista matematico, la crescita esponenziale non può continuare, altrimenti il risultato tenderebbe all’infinito. Nel caso dei microprocessori, per esempio, ciò consentirebbe di installare un numero infinito di nuovi transistor modificando la struttura del chip indefinitamente. Dalla soluzione di questo problema vengono indicazioni importanti anche per il futuro del settore dei meeting. Sempre a Semicon 2020 John Kelly, senior vice president e director di Ibm Research ha ribadito che «La fine della legge di Moore rappresenta solamente la fine dell’inizio». Saffo offre la stessa interpretazione, ma in un modo applicabile a ogni settore: «Le curve esponenziali non sono affatto esponenziali ma sono la fase esponenziale di qualcos’altro, e questo qualcos’altro è una curva logistica». Una curva logistica ha forma di S e ha come caratteristica la presenza di un punto

Secondo il futurista Paul Saffo (qui sopra nella foto), l’elemento umano evolve secondo una funzione aritmetica, per tale motivo non tiene il passo con la crescita esponenziale tipica del mondo digitale

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intermedio, chiamato punto di flesso, in cui avviene un cambiamento rapido e improvviso. In quest’ottica l’impennata dei meeting online che si è registrata ad aprile 2020 con il lockdown, rappresenta il punto di flesso del settore. Per alcuni, il termine più corretto sarebbe punto di decollo. Il problema, secondo Saffo, è che una crescita esponenziale è di routine in un ambiente digitale, ma a questa si accompagna la crescita di un altro fattore che cresce più lentamente, secondo una funzione aritmetica: il fattore umano. L’affermazione trova riscontro anche in quanto emerge nelle casistiche di management più recenti. IL DIGITAL COME FATTORE TRAINANTE DEL MICE Nei sistemi industriali tradizionali i modelli di crescita sono lineari, i punti di partenza e di arrivo sono ben definiti, si migliora un prodotto esistente e ci si accontenta se si ha una crescita del dieci per cento lungo il percorso. In ambiente digitale la crescita è esponenziale, il punto di arrivo non è sempre chiaro, il modo di pensare non è di “migliorare” ma di creare qualcosa di differente. Gli incrementi che ci si attende non sono del dieci per cento ma dieci volte meglio di quanto si ottiene oggi. I punti di riferimento sono società come Paypal, Uber, Shuttefly, AirBnB, Shopify

e altre aziende della new economy i cui leader sono accreditati del successo per pensare in modo esponenziale. Se si segue l’evoluzione naturale, c’è d’aspettarsi che il format digitale dei meeting sarà il fattore determinante per la crescita del Mice in generale. Superato lo shock dell’impennata iniziale, i planner ora possono pianificare scenari in cui l’offerta tiene conto del nuovo format. Se da un lato, come dice Saffo, lo shock iniziale crea affanno per recuperare il terreno, dall’altro gli exponential offrono anche vantaggi e chi è preparato al cambiamento ne diviene il beneficiario. Gli stessi responsabili di Semicon a lavori conclusi hanno dichiarato come l’edizione 2020 dell’evento abbia registrato un numero molto maggiore di partecipanti. Un’indicazione importante avverrà nel corso della prossima edizione della convention della National Retail Federation, il primo evento internazionale che apre il nuovo anno, dedicato a marketing e vendite. L’evento è stato diviso in due capitoli, il primo è virtuale e avrà luogo nella prima settimana di gennaio, come da tradizione. Il secondo avverrà tra le mura del Javits Center, in piena estate, a giugno, forse per la prima volta nella sua storia. UN FUTURO… FUTURISTICO Anche se la legge di Moore sta lentamente volgendo alla fine, gli sviluppi in corso creano scenari futuristici per i quali è bene essere preparati. Per Saffo è compito del settore hi-tech e delle istituzioni educare gli individui sulle potenzialità delle nuove tecnologie digitali. Nel settore di microprocessori, per estendere la legge di Moore, le poche aziende che dominano il comparto lavorano su nuove architetture di chip e queste includono l’inserimento di acceleratori, architetture in 3d, ovvero chip montati su altri chip, o processing a livello degli atomi, e poi ancora quantum computing. Il processore sviluppato da Tesla per le proprie auto è un esempio di design moderno ma non ancora futuristico. Solamente questa prima nuova generazione di chip però consente l‘elaborazione di una enorme massa di dati in pochi istanti attraverso machine learning che consente la guida autonoma. Se i veicoli di Tesla stanno rivoluzionando il trasporto in auto e in futuro lo stesso tessuto urbano, si può immaginare l’impatto che processori simili avranno quando saranno usati nell’ambito dell’internet of things. Lo sviluppo di computer neuronali e quantum computing, invece, consentirà di affrontare temi che non presentano una linearità come le previsioni del tempo, la salute, la carenza d’acqua e per fino il nostro subconscio. Solamente due anni fa, questi concetti erano stati presentati sempre a Semicon come ricerche di laboratorio in Ibm. Oggi vengono presentate già le prime applicazioni con incredulità da parte degli stessi ricercatori, come ha dichiarato John Kelly. Se questa crescita sorprende anche i ricercatori, è probabile che si sia vicini a un’altra impennata. Meglio prepararsi.

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torneremo aviaggiare?

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Ovvero, qual è “the new normal” per il mondo del business travel e dei viaggi di lavoro per partecipare a meeting, riunioni e fiere. Perché il digitale e l’ibrido hanno “tamponato” l’emergenza, ma non diventeranno la regola di SIMONA CIOTTI

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un anno esatto di distanza dall’articolo uscito sul numero di settembre 2019 di Meeting e Congressi dedicato alla sicurezza durante gli eventi e i viaggi di lavoro, abbiamo chiesto ad alcuni degli interlocutori di allora cosa sia cambiato in materia. Inutile dire che tutti i parametri si sono completamente modificati e che il rischio maggiormente percepito oggi è quello viene definito “biologico”. Dietro a questa parola, ça va sans dire, sta il Covid-19. La domanda che abbiamo quindi posto agli intervistati è non

solo come vengono organizzate oggi le trasferte di lavoro, ma soprattutto se sono ancora presenti nelle agende degli uomini d’affari. Durante il lockdown abbiamo vissuto on line con i webinar e i vitual meeting che ci hanno occupato le agende talvolta anche per più tempo rispetto alle vecchie riunioni in presenza, vuoi a causa dell’emergenza, vuoi perché si è imparato a lavorare in modo nuovo e, settimana dopo settimana, le aziende si sono strutturate per portare i risultati (anche) con un team “diffuso”. Dobbiamo quindi pen-

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sare al digital come un traguardo raggiunto o come una soluzione contingente? «Il Mice è definitivamente entrato in un nuovo mondo: l’organizzazione di eventi ibridi e virtuali andrà ad affiancare la modalità classica ancora per diverso tempo permettendo una partecipazione diffusa e, allo stesso tempo, una razionalizzazione dei costi» è l’opinione di Maria Guadalupe Lucasevich, Mice director di Cisalpina, che prosegue: «Noi, infatti, accanto a eventi digitali e ibridi, ultimamente abbiamo organizzato alcuni mini meeting in presenza per un massimo di venti persone: sono diverse le realtà aziendali che stanno avvertendo la necessità di riprendere a incontrarsi fisicamente; anche per quanto concerne il mondo fieristico riscontriamo una timida ripresa, nonostante le manifestazioni più importanti siano state spostate al 2021». LOCATION A PROVA DI COVID Non è facile scegliere una venue dove svolgere un evento oggi, o un hotel dove soggiornare durante un viaggio business: sono aumentate le variabili da considerare e forse anche per questo la pianificazione è sempre più a breve termine e attenta alle dinamiche in atto. «Prima di effettuare una proposta quanto più possibile tailor made sulle esigenze del cliente, dobbiamo fare un’attività di screening delle location valutando se la struttura garantisca un’adeguata policy anti Covid – interviene ancora Lucasevich –. Questa attività si affianca a quella di negoziazione con le strutture, con l’obiettivo di avere la massima flessibilità, che includa opzioni di cancellazione senza penali, una politica di riduzione elastica e l’opportunità di riprogrammare il gruppo in un’altra data in caso di cancellazione. Sul fronte anti Covid gli hotel e in generale le location per gli eventi si sono mossi tempestivamente ridisegnando le planimetrie delle sale meeting con severi protocolli di regolamentazione e, in alcuni casi, anche certificazioni da auditing esterni. Ovviamente questo si è riverberato sul costo complessivo, che è aumentato perché – oltre ai costi aggiuntivi relativi all’igienizzazione –, occorre prendere in considerazione sale molto più grandi per vivere gli spazi in totale sicurezza». Le fa eco Roberta Basso, vicepresidente di Basso Hotels & Resorts, di cui fa parte anche il Best Western Premier Bhr Treviso Hotel: «Il nostro focus degli ultimi mesi è stato quello di organizzare e raggiungere l’eccellenza nei protocolli di sanificazione e salvaguardia della salute per gli ospiti e per i nostri collaboratori. Far parte di un’importante catena come Best Western ci permette non solo di poter usufruire di protocolli di igiene e sicurezza all’avanguardia a livello mondiale, ma anche di poter offrire ai nostri clienti un unicum: una assicurazione sanitaria gratuita che li tutelerà durante la loro permanenza in hotel». Spazi congressuali ridisegnati, flussi di persone gestite diversamente, sanificazione degli impianti di aerazione e dotazioni necessarie

per una perfetta disinfezione della struttura in ogni momento della vita dell’albergo sono tra le misure che le location hanno dovuto adottare, senza tuttavia diminuire gli standard dei servizi offerti: «Nella nostra riorganizzazione, oltre a un’attenzione capillare alla sicurezza dei nostri ospiti, abbiamo dato particolare enfasi nel mantenere un alto livello nella ristorazione, modificando le modalità ma non le qualità di servizio, come nel caso delle colazioni, che non sono più servite a buffet ma espresse al tavolo» prosegue Basso. IMPROVVISAZIONE? NO, GRAZIE! Adesso più che mai, è indispensabile pianificare la riunione o l’evento senza lasciare nulla al caso e diventa fondamentale prevedere tempistiche di preparazione più lunghe: «Già in fase di progettazione è necessario effettuare un vero e proprio business plan, che permetta di valutare la fattibilità dell’evento. Questo ne fa capire la complessità, soprattutto quando si prevede un grande afflusso di persone, motivo per cui consiglio vivamente di effettuare prima delle attente valutazioni tecniche – calcolando i tempi di accesso, le misure per mantenere il distanziamento, per esempio ¬– ed economiche, pensando sia ai costi della segnaletica informativa per gestire i comportamenti dei presenti, sia al personale dedicato, che andrà incrementato rispetto agli eventi pre-Covid» afferma Francesco Lavagetto, presidente del Consorzio Mr. Wolf. Della stessa opinione anche Andy Francis Onyemem, managing director di Consolo Produzioni & Consulenza, che spiega: «È essenziale fare un sopralluogo tecnico, magari avvalendosi di una consulenza ingegneristica per la valutazione degli spazi, in relazione al tipo di evento, che consenta di stabilire modalità e fattibilità dell’evento desiderato. Oggi è probabile dover pensare a eventi e meeting spalmati su più giorni, per consentire il distanziamento sociale e abbattere il rischio di contagi. In ultimo, il monitoraggio dei flussi, con tutte le specifiche nominali e gli orari di ingresso, a partire dal singolo fornitore all’ospite finale dell’evento. Questo consente, in caso di contagio, di poter tracciare in maniera certa chi sia venuto a contatto con il “contagiato”». BT: COSA DICONO I PROTOCOLLI DI SICUREZZA Molte aziende hanno policy restrittive rispetto alla partecipazione a eventi e a viaggi di lavoro. Abbiamo chiesto a Lorenzo Cairo, partner dello Studio Legale Gattai, Minoli, Agostinelli Partners, se e come si può fare secondo la normativa. «I protocolli di sicurezza stabiliscono che sono sospese e annullate tutte le trasferte/viaggi di lavoro nazionali e internazionali. Questa regola è stata prevista in pieno lockdown, non è mai stata modificata ed è ancora in vigore. Tuttavia, dopo l’avvio della c.d. “fase 2” nel mese di maggio 2020, il divieto di viaggi è stato interpreta-

MARIA GUADALUPE LUCASEVICH, Mice director di Cisalpina «Stiamo trasmettendo serenità e tranquillità per la ripresa: abbiamo creato vademecum utili per i travel manager, comunicazioni in tempo reale con partner e vettori, e un programma di formazione sia interna aziendale sia manageriale per le aziende. In questo scenario andremo a lavorare sulle travel policy perché è cambiato il panorama del business travel e bisogna pensare ai viaggi del futuro».

ROBERTA BASSO , vicepresidente di Basso Hotels & Resorts «Far parte di un’importante catena come Best Western ci permette non solo di poter usufruire di protocolli di igiene e sicurezza all’avanguardia a livello mondiale, ma anche di poter offrire ai nostri clienti un unicum: una assicurazione sanitaria gratuita che li tutelerà durante la loro permanenza in hotel».

ANDY FRANCIS ONYEMEM, managing director di Consolo Produzioni & Consulenza «Oggi è probabile dover pensare a eventi e meeting spalmati su più giorni, per consentire il distanziamento sociale e abbattere il rischio di contagi. Il monitoraggio dei flussi, con tutte le specifiche nominali e gli orari di ingresso, a partire dal singolo fornitore fino all’ospite finale dell’evento. Questo consente, in caso di contagio, di poter tracciare in maniera certa chi sia venuto a contatto con il “contagiato”».

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FRANCESCO LAVAGETTO presidente del Consorzio Mr. Wolf «Già in fase di progettazione è necessario effettuare un vero e proprio business plan, che permetta di valutare la fattibilità dell’evento. Questo ne fa capire la complessità, soprattutto quando si prevede un grande afflusso di persone, motivo per cui consiglio vivamente di effettuare prima delle attente valutazioni tecniche, calcolando per esempio i tempi di accesso e le misure per mantenere il distanziamento».

Le misure di tutela dalla normativa trovano riscontro nella dinamica effettiva dei viaggi di lavoro: «In questo scenario Cisalpina Tours e Cisalpina Mice stanno investendo sulla tecnologia e sulla consulenza per essere pronti quando il mercato riprenderà a pieno regime. Stiamo trasmettendo serenità e tranquillità per la ripresa: abbiamo creato vademecum utili per i travel manager, comunicazioni in tempo reale con partner e vettori, e un programma di formazione sia interna aziendale sia manageriale per le aziende. In questo scenario andremo a lavorare sulle travel policy perché è cambiato il panorama del business travel e bisogna pensare ai viaggi del futuro» conferma Lucasevich.

to con maggiore flessibilità. Già il 26 aprile, Confindustria, con nota illustrativa, affermava che le limitazioni relative a trasferte e viaggi di lavoro, dovevano intendersi circoscritte alle attività complementari mentre quelle necessarie per le attività principiali dell’azienda dovevano intendersi permesse. Gli ultimi provvedimenti del Governo consentono, dal 1°settembre, le manifestazione fieristiche e i congressi, previa adozione di Protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico, ma è fondamentale prendere visione delle linee guida e delle indicazioni di salute pubblica fornite dall’Oms relativamente ai raduni di massa, mantenendosi costantemente aggiornati sull’argomento».

E SE MI AMMALO AL LAVORO? Lorenzo Cairo, partner dello studio legale Gattai, Minoli, Agostinelli Partners, conferma che le basi della responsabilità del datore di lavoro in materia di sicurezza non siano cambiate. «In particolare non hanno subito modifiche né il generale obbligo previsto dall’art. 2087 c.c. di tutte le misure necessarie a eliminare o almeno ridurre i rischi, né il regime di responsabilità che consegue all’omissione di tali misure di sicurezza. In particolare, in caso di danni causati dall’omissione delle necessarie misure di sicurezza l’azienda è soggetta a responsabilità civile e, a seconda del caso, a responsabilità penale e amministrativa dell’ente ai sensi del D. Lgs. 231/2001. A seguito dell’emergenza Covid-19, questo sistema non è stato modificato.

Il quadro normativo si è però arricchito delle misure di sicurezza specifiche che l’azienda deve adottare al fine di contenere il rischio di diffusione del virus Sars-Cov-2». La fonte principale degli obblighi aziendali è costituita dai vari Protocolli di sicurezza vigenti nei vari settori, e in particolare, il Protocollo di Sicurezza firmato il 24 aprile 2020 dal Governo e dalle parti sociali. «Questo significa che il datore di lavoro non avrà responsabilità per il semplice fatto che in azienda si siano verificati casi di Covid-19 ma solo quando sia dimostrabile che questi dipendano dal mancato adempimento delle misure di sicurezza stabilite dal Protocollo applicabile nel settore di riferimento».

LORENZO CAIRO partner dello studio legale Gattai, Minoli, Agostinelli Partners ««Il datore di lavoro non avrà responsabilità per il semplice fatto che in azienda si siano verificati casi di Covid-19 ma solo quando sia dimostrabile che questi dipendano dal mancato adempimento delle misure di sicurezza stabilite dal protocollo applicabile nel settore di riferimento».

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Tutti i perché del podcast C

he siate tra coloro che hanno già nella propria playlist i loro preferiti, o tra chi non ne ha ancora ascoltato uno, sicuramente avete già sentito parlare di podcast. Possiamo infatti dire che i podcast siano diventati un vero fenomeno di massa, capace di ritagliarsi un posto al sole nell’offerta di contenuti digitali ben prima che la pandemia Covid-19, il lockdown e le restrizioni anti-contagio facessero esplodere le videoconferenze, le riunioni via Zoom e gli eventi digitali. Tecnicamente si tratta di programmi audio, che vengono registrati a episodi e che possono essere scaricati sul proprio device e ascoltati on-demand. Esistono podcast praticamente su qualsiasi argomento, per la sfera professionale e personale, a seconda degli interessi. Siete appassionati di storia? Un podcast che letteralmente spopola è quello dell’avvincente professor Alessandro Barbero. Vi piace pensare “out of the box”? Provate ad ascoltare il podcast Morgana, dove Michela Murgia e Chiara Tagliaferri raccontano le biografie di donne conosciute da un punto di vista originale. Ma consigli per l’ascolto a parte, perché vi stiamo parlando di podcast? Per almeno tre buoni motivi. PODCAST E PERSONAL BRANDING Un podcast è un ottimo strumento per costruire il proprio personal branding. Organizzatori di eventi, ma anche location e fornitori di servizi, potreste pensare di iniziare a pubblicarne uno. Quello che conta è individuare una nicchia per cui vorreste essere riconosciuti come autorevoli, diventando un punto di riferimento per tutti colori a cui interessano gli argomenti che trattate. Un aspetto particolare dell’organizzazione eventi, i trend del banqueting, come allestire al meglio gli spazi congressuali… a patto che siate riconoscibili per stile e contenuti. Se vi sentite pronti, sappiate che un podcast ha tutta una sua tecnica: meglio seguire un breve corso prima di buttarsi. Bisogna sapere come utilizzare al meglio la voce, come scegliere l’immancabile jingle che apre la trasmissione, come scegliere la piattaforma più adatta (Spotify, Spreaker e tante altre), come condurre un’intervista. Ma nulla di impossibile. PER IL TUO AGGIORNAMENTO Se ancora non siete pronti per aprire il vostro podcast, potreste intanto ascoltare cosa fanno gli altri. Seguire podcast sulla meeting industry potrebbe infatti essere un’ottima occasione per aggiornarvi. Che siano specifici sull’organizzazione degli eventi (in italiano se ne trovano solo alcuni ma non continuativi) o meno (tra quelli molto seguiti in area mar-

Per un professionista degli eventi un podcast può essere un pozzo di spunti. Questo sia come autore del podcast sia come fruitore. Non avete mai pensato di pubblicarne uno dedicato ai contenuti del vostro evento?

keting c’è per esempio il podcast di Marco Montemagno). Per quanto riguarda i primi, i più seguiti sono in lingua inglese, vi segnaliamo per esempio “How great events happen” e “Meeting minds”. IL PODCAST VA ALL’EVENTO Forse l’utilizzo più interessante, anche se meno diffuso, almeno per ora più che altro in Italia, è quello che di un podcast si può fare a un evento, digitale o in persona che sia. Un podcast, così come gli altri canali dell’evento e come lo stesso sito web, può creare infatti interessanti sinergie con gli sponsor e, se ci sono, con gli espositori. Non solo, si tratta di contenuti sempre fruibili, che permettono di fare storytelling dell’evento, realizzare interviste a relatori e partecipanti, creare contenuti che possono essere condivisi sui social aumentando l’ingaggio, con il vantaggio che i fruitori non devono per forza essere seduti al computer, ma possono ascoltare facendo altro, in qualsiasi altro momento della loro giornata.

di ALESSANDRA BOIARDI content manager di Meetingecongressi.com

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hot topics

HIGHLIGHTS

di ALESSANDRA BOIARDI

DESTINAZIONI ITALIA

LA LIGURIA RIPARTE DAGLI EVENTI IBRIDI

Il settore Mice viene da un biennio molto positivo, come confermato dai dati nazionali appena presentati dall’Osservatorio Oice, che mostrano una crescita costante degli eventi in Italia anche nel 2019, con un tasso di incremento medio del numero di eventi del 4,1% annuo. Numeri ottimi, che sono stato purtroppo bruscamente azzerati dall’emergenza Covid-19.

Per quanto riguarda la Liguria, i dati a livello nazionale possono essere tradotti a livello locale con percentuali ancora più elevate, se si considerano le complicazioni legate ai blocchi autostradali che hanno colpito la regione al termine del lockdown. Infatti, per quanto concerne il territorio regionale, è ipotizzabile una stima di cancellazione che supera i diecimila eventi. Il Convention Bureau Genova ha sempre mantenuto un ruolo attivo sia a livello nazionale attraverso l’associazione di categoria Federcongressi&Eventi – che fin dall’inizio della crisi ha attivato un concreto dialogo con le autorità governative nazionali – sia a livello locale, nell’obiettivo di dar voce alle istanze della meeting industry. La visione del prossimo futuro dei congressi per Carla Sibilla, presidente del Convention

DESTINAZIONI ITALIA

PERSONE

FERRARI E RUFFINI TRA I CENTO PIÙ INFLUENTI DELLA MEETING INDUSTRY

IL PIANO DI FIRENZE CONVENTION BUREAU CHE RILANCIA IL CONGRESSUALE Individuare i punti di forza e di debolezza del comparto congressuale fiorentino, per migliorare la sua performance e incrementare l’acquisizione di congressi internazionali: è questa l’azione intrapresa da Firenze Convention Bureau, che ha presentato “Florence Re:Start”, il nuovo studio dedicato al turismo congressuale a Firenze, e il nuovo piano strategico messo in atto con il supporto di partner pubblici e privati per rilanciare il settore. Nello studio, realizzato grazie al contributo della Camera di Commercio in partnership con il Comune di Firenze con il supporto dell’agenzia di consulenza Gaining Edge e condotto da Firenze Convention Bureau per identificare il posizionamento competitivo della città come destinazione congressuale sul mercato europeo, Firenze è fra le prime quaranta città congressuali in Europa e si classifica al quarto posto nella sua categoria che comprende città come Ginevra, Glasgow, Lione, Valencia, Goteborg, Amburgo, Rotterdam. I punti di forza di Firenze sono l’attrattività della destinazione e l’ampia offerta ricettiva, che su-

Bureau Genova, è quello di una formula ibrida, che unisca l’incontro tradizionale tra i partecipanti a uno scambio di relazioni sul web: «Il convegno nel post Covid-19 a Genova potrebbe ripartire con queste nuove modalità: tra le diverse sedi da considerare ci sarà anche quella virtuale, anche se il convegno esclusivamente online può essere una soluzione solo nel breve periodo. Per sua natura il congresso ha bisogno del rapporto umano, che spesso è il valore aggiunto. L’obiettivo è dunque riaprire le porte dei congressi e, a livello cittadino e regionale, lo sforzo di Cbg è quello di dialogare con le aziende e con gli organizzatori per gestire al meglio l’agenda dei congressi e dei molti appuntamenti che in questi mesi sono stati prorogati all’autunno o al 2021, che sarà sicuramente l’anno del rilancio del settore».

perano il punteggio medio rispettivamente del 49% e del 43%. Per accrescere la competitività di Firenze come destinazione Mice, il convention bureau ha predisposto un piano strategico di ripartenza per l’acquisizione di congressi associativi internazionali dal 2023 in poi. In base ai risultati ottenuti dallo studio del Competitive Index, si stanno affinando i criteri per sviluppare le candidature che meglio si adattano alla destinazione. Fra le azioni che il Cb vuole portare avanti, c’è un potenziamento della promozione di Firenze come destinazione privilegiata per congressi scientifici, ma anche una parte dedicata agli incentivi per l’acquisizione di congressi: i vari componenti della filiera metteranno a disposizione tariffe e servizi competitivi dedicati a questo segmento di mercato, da prezzi vantaggiosi per i pernottamenti a tariffe scontate su voli e treni, fino a servizi aggiuntivi all’interno del polo di Firenze Fiera.

Carlotta Ferrari, presidente di Convention Bureau Italia e direttrice di Firenze Cvb e Annamaria Ruffini, Site Global PPsCouncil e founder & Ceo di events in & out, sono state inserite nella lista delle cento persone più influenti al mondo della meeting industry stilata da Eventex, il celebre benchmark mondiale di riferimento del Mice, con l’intento di dare il giusto riconoscimento e di premiare la creatività, visione e capacità di innovazione di quei professionisti che stanno dietro al successo delle aziende per cui collaborano e dei loro progetti più ambiziosi. La lista è il risultato delle preferenze espresse da oltre 5.500 event professional di tutto il mondo. Il successo delle due professioniste corrobora la mission di Women in Leadership Italia – un progetto nato su iniziativa, tra le altre, proprio di Ruffini e Ferrari promuovere la leadership femminile nel Mice.

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HIGHLIGHTS

EVENTI HOTEL

EDIZIONE VIRTUALE PER IBTM WORLD 2020 Si sarebbe dovuta tenere dal primo al 3 dicembre a Barcellona, ma è arrivato l’annuncio che Ibtm World 2020 sarà un evento virtuale e si terrà dall’8 al 10 dicembre. L’evento sarà accessibile tramite piattaforma digitale dalle 7 del mattino alle 10 di sera, così da favorire l’accesso dalle diverse parti del mondo. La decisione di trasformare la manifestazione dedicata al mondo degli eventi e dell’incentive in un evento virtuale è stata presa, come riportato da Ibtm Events, soprattutto a causa delle restrizione nei viaggi imposte dalla situazione legata alla pandemia. «Abbiamo cercato di mantenere l’evento previsto in presenza a dicembre fino alla fine, sappiamo quanto le persone desiderino tornare a incontrarsi, ma la situazione in Europa e soprattutto nel resto del mondo è molto incerta. Abbiamo quindi preferito assumerci le nostre responsabilità, anche se manca qualche mese, soprattutto nei confronti dei partner e degli espositori, ma anche dei buyer e dei visitatori, per permettere loro di programmare la loro partecipazione virtuale per tempo» ha affermato il direttore David Thompson (nella foto).

MH MATERA HOTEL AGGIUNGE UNO NUOVO SPAZIO EVENTI

Un’importante novità per l’accoglienza congressuale a Matera è il nuovo conference centre di Mh Matera Hotel, il quattro stelle guidato da Francesco Ascalone, che aggiunge alle cinque sale meeting del suo centro congressi un nuovo ed elegante contenitore per eventi estremamente modulabile. Il nuovo spazio è stato inaugurato nel 2019 con diversi eventi di carattere nazionale, ed è ora prontissimo per ricominciare ad accogliere convegni, workshop, iniziative per la formazione e molte altre tipologie di evento. Di nuovissima costruzione, tutte le sale e le aree del convention centre, oltre a essere multifunzionali, dotate di luce naturale e disposte su due piani, possono ospitare fino a ottocento posti a platea. Gli ampi spazi garantiscono il distanziamento interpersonale necessario per organizzare eventi sicuri secondo le misure anti-contagio vigenti e particolare attenzione è stata messa nel fornire attrezzature tecniche all’avanguardia specialmente per quanto riguarda l’impianto audio-video Bose, con regia fissa, telecamera remota per invio immagini agli schermi, due monitor di rimando 65” disposti a metà sala che possono riprodurre le immagini del ledwall. L’ ambiente è dotato di reception e guardaroba dedicato, bar su ogni piano con relativa cucina e ampi spazi nel foyer antistante la sala che permettono esposizione di prodotti e show room.

DESTINAZIONI MOND

O

ABU DHABI CREA LA SAFE ZONE PER EVENTI ANTI-COVID Ripartono gli eventi e il turismo internazionale ad Abu Dhabi. A sostenerli, la creazione della safe zone, una zona di sicurezza già collaudata con successo nel mese di luglio, durante l’Ufc Fight Island (Ultimate Fighting Championship, l’organizzazione di arti marziali miste basata a Las Vegas). Una nuova formula promossa dal Dipartimento Cultura e Turismo di Abu Dhabi e che viene confermata, a tre mesi di distanza, con l’annuncio del ritorno della celebre serie Ufc, “Return to Ufc Fight Island”, in programma dal 26 settembre al 24 ottobre. La safe zone, creata in occasione dell’Ufc Fight Island, ha ospitato circa 2.500 persone a Yas Island, permettendo la realizzazione delle fight night più seguite della storia di Ufc. L’area interessata, un tratto di 11 chilometri sull’isola di Yas, è rimasta chiusa e completamente isolata dal resto dell’emirato per cinque settimane. Il personale Ufc di 35 nazioni, lo staff dell’evento e i dipen-

denti di Yas Island hanno soggiornato per l’intera durata della manifestazione in alcuni dei migliori hotel di Abu Dhabi, circondati dalle principali attrazioni per l’intrattenimento. In linea con i principi del programma di certificazione “Go Safe”, disposto dal Dipartimento Cultura e Turismo di Abu Dhabi e approvato dal Governo, le ampie procedure riguardanti salute e sicurezza, rispettate dal personale dell’evento, hanno incluso test Covid-19 ogni

72 ore e isolamento precauzionale di 14 giorni. Il perimetro della safe zone ha incluso il circuito di Yas Marina, il campo da golf Yas Links, Yas Beach e il Flash Forum, lo spazio polifunzionale al coperto, dove si sono svolti i combattimenti. Considerata la sua buona riuscita, Dct Abu Dhabi prevede ora di mantenere ed estendere ulteriormente il progetto in vista del ritorno del turismo ad altri eventi nei prossimi mesi, compreso il Gran Premio di Formula 1 Etihad Airways Abu Dhabi, in programma a fine 2020. All’interno della “zona sicura” si trovano anche la du Arena, il forum all’aperto noto per i concerti di portata internazionale, e l’Etihad Arena, destinata a diventare la più grande area indoor polivalente della regione, grazie alle sue 18mila sedute. Nel centro di Abu Dhabi, Zayed Sports City ospita uno stadio di calcio, un campo da tennis e numerosi hotel, oltre a uno stadio di cricket adiacente.

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HIGHLIGHTS

HOTEL

EVENTI SUL ROOFTOP AL NUOVO B&B HOTEL

AGENZIE

GATTINONI È IL NUOVO PLAYER DI TURISMO TORINO E PROVINCIA

MILANO CITY CENTER DUOMO

Un nuovo player entra a far parte del network Turismo Torino e Provincia. Si tratta dello storico Gruppo Gattinoni, attivo da 35 anni nel turismo leisure, nel Mice e nel business travel, che si aggiunge ai partner iscritti nel Registro Operatori Incoming e nel Registro Operatori Congressuali, il club di prodotto di operatori privati per la promozione congressuale della destinazione. «Siamo lieti di accogliere questo importante gruppo tra i nostri partner – sottolinea Marcella Gaspardone, marketing, public relations & convention bureau manager di Turismo Torino e Provincia – che vanta una capillare rete di agenzie in tutta Italia, a San Marino e in Svizzera, una sede a Milano e diverse sedi operative: Mice (Milano, Lecco, Torino e Roma) e business travel (Monza, Milano, Bologna, Torino e Roma); la scelta di investire su Torino è un forte segnale positivo per tutto il comparto del nostro territorio e siamo sicuri che, insieme, così come con tutti i nostri operatori, attueremo una serie di iniziative per affrontare questa delicata fase socio-economica». «Questa operazione arriva in un momento importante per noi sulla piazza di Torino, dove stiamo ultimando i lavori per i nuovi uffici, che avranno all’interno il reparto Mice e business travel, un’agenzia di viaggi e spazi per eventi – spiega Franco Gattinoni (nella foto), presidente dell’omonimo Gruppo (nella foto) – questo ci permetterà di ampliare e sviluppare nuove attività con le aziende piemontesi. Tutto ciò si concretizzerà con l’inaugurazione del nuovo hub sito in via Cesare Battisti angolo Via Roma, cuore pulsante di Torino. L’evento sarà previsto per il prossimo dicembre».

B&B Hotels rafforza la presenza sulla piazza milanese con il nuovo B&B Hotel Milano City Center Duomo. L’hotel si trova in zona centralissima, in via San Tomaso 4, tra il Duomo e il Castello Sforzesco, e presenta un design innovativo e ispirato alla storia di Milano. In particolare, il B&B Hotel Milano City Center Duomo, che aderisce al protocollo Safety Label High Quality Anti Covid-19 sviluppato da B&B Hotels Italia, offre un rooftop di 150 metri quadrati all’ultimo piano, a disposizione di tutti gli ospiti sia interni sia esterni per l’organizzazione di eventi, nel rispetto delle normative vigenti. Il progetto ha visto una ridefinizione della porzione di un edificio sorto negli anni Sessanta e ha previsto anche il restauro del palazzo, risalente alla fine dell’Ottocento. «Sono molto orgoglioso di ripartire con una nuova apertura su Milano, una della città italiane più creative e dinamiche, riconfermando la strategia espansionisti-

CENTRI CONGRESSI

TRIESTE CONVENTION CENTER: ORA LE MISURE ANTI-COVID, POI OLTRE 12MILA POSTI

È stato inaugurato in tempo per accogliere il suo primo evento in programma a inizio settembre, Esof 2020, il Trieste Convention Center. Si tratta del centro congressi situato presso il Porto Vecchio di Trieste, che con oltre novemila metri quadrati è uno degli spazi polifunzionali per eventi più grandi del Nord Est. Una vera corsa contro il tempo quella della sua realizzazione, penalizzata da oltre due mesi di fermo a causa della pandemia Covid-19 (i lavori erano stati sospesi parzialmente il 12 marzo 2020), che ha impiegato nonostante tutto 15 mesi e 12mila persone permettendo di consegnare l’opera poco prima dell’inizio del grande evento internazionale che da luglio era stato posticipato al 2 settembre. Il progetto del centro congressi si inserisce in quello che prevede la riqualificazione di 630 metri quadrati di area del Porto Vecchio, di cui

il Comune di Trieste è proprietario dal 2017. La struttura si compone dei magazzini 27 e 28, ristrutturati e ampliati con un nuovo spazio. Lo spazio più ampio è un auditorium di quasi duemila posti, al quale si aggiunge una sala polifunzionale da cinquecento posti, che può essere utilizzata sia per esposizioni sia per conferenze. Il Magazzino 28 occupa una superficie di circa 3.380 metri quadrati su un livello. Le funzioni al suo interno saranno di salone principale

– che occuperà una superficie di 1.640 metri quadrati –, foyer, magazzini e impianti. Dal suo ampliamento è stato realizzato il nuovo edificio denominato “Magazzino 28/1”, dove è stata allestita una sala conferenze polifunzionale con un totale di 1.856 posti. Il Centro Congressi potrà ospitare a regime, annualmente, all’incirca 12.500 partecipanti a congressi internazionali (dieci congressi/eventi da circa 1.250 partecipanti per una durata media di quattro giornate) oltre a congressi nazionali, fiere e altri eventi. Per l’edizione 2020 di Esof è stata tuttavia necessaria l’adozione di diversi provvedimenti per l’adeguamento alle misure anti Covid-19, prima fra tutte quella del distanziamento interpersonale. Questo ha infatti imposto capienze diverse degli spazi: nella sala da 1.856 posti, per esempio si sono potute accogliere quattrocento persone.

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UNA

NUOVA DESTINAZIONE

E UN CONCEPT UNICO A

AGENZIE

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MILANO:

CAMERE HOTEL E SPAZI EVENTI

UN WHITE PAPER SU EVENTI VIRTUALI E IBRIDI DA AIM GROUP INTERNATIONAL La pandemia globale ha portato la meeting industry a esplorare il mondo degli eventi virtuali come mai prima. Anche Aim Group International, sin dai primi mesi di quest’anno, si è mossa in questa direzione con molti clienti aziendali e associativi che hanno fatto le prime esperienze di eventi completamente virtuali, spesso pianificandoli in tempi molto brevi. Sperimentare il digitale è stata una necessità, maturata in circostanze senza precedenti, che tuttavia in alcuni casi può portare a realizzare in fretta eventi virtuali senza una strategia adeguata. Nasce da questa riflessione l’iniziativa di Aim Group volta a valorizzare l’esperienza acquisita a livello nazionale e internazionale con i clienti con la pubblicazione di un white paper dal titolo “Virtual and Hybrid Events: a guide to success”, firmato da Annalisa Ponchia, director of innovation and customer experience di Aim Group International (nella foto). Il documento contiene le linee guida su come pianificare e organizzare eventi virtuali in grado di soddisfare tutti gli stakeholder – partecipanti, relatori e sponsor –, sfruttando le nuove opportunità offerte dai format e canali digitali. La metodologia presentata nel white paper suggerisce sei passaggi: 1. Produrre il giusto contenuto per il formato digitale 2. Avvalersi di un digital event team 3. Scegliere la piattaforma digitale e user experience più adatta 4. Esplorare le opportunità digitali di sponsorizzazione e aree espositive virtuali 5. Non dimenticare l’importanza della comunicazione 6. Considerare sostenibilità e iniziative di Csr.

HOTEL, COLIVING, CO(Z)WORKING, SPAZI EVENTI

DISEGNATI PER OSPITARE

CON IL MASSIMO DEL COMFORT E DEL DESIGN

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CHAINS & CLUB

Digital transformation nel segno dell’attualità e dell’innovazione: Russotti Gestioni Hotels, da sempre al fianco del segmento Mice, lancia una nuova tecnologia ibrida per coniugare con efficacia, funzionalità e versatilità, eventi fisici e virtuali

Phygital, il futuro è adesso di ANDREA MATTEUCCI

L’

integrazione fisico-virtuale riscrive i paradigmi del settore e spinge verso la ripresa: nasce un nuovo hub tecnologico italiano per meeting ed eventi. Il futuro del turismo congressuale è phygital. Due parole (physical e digital), un solo obiettivo: integrare il fisico e il virtuale in un contesto che ha visto rimodulare spazi, connessioni, relazioni e confini. Essere consapevoli della nuova normalità trasformando le distanze in un nuovo riavvicinamento, “phygital” appunto. Una sfida lanciata da Russotti Gestioni Hotels, il gruppo dall’anima siciliana e dalla vision internazionale che in Italia gestisce cinque strutture (Milan Marriot Hotel, Rome Marriott Park Hotel, Russott Venezia Hotel, RG Naxos Hotel e Ortea Palace Luxury Hotel Siracusa) con 1.473 camere e oltre ventimila metri quadrati di spazi congressuali. Per ripartire in sicurezza e dare nuovo slancio a un settore colpito dalla crisi dettata dal lockdown, la governance ha deciso di offrire una risposta innovativa, lanciando modelli combinati di business e sperimentando una convergenza tra esperienza reale e digitale che la pandemia ha costretto ad accelerare. INSIEME MA DISTANZIATI Il phygital consentirà infatti di suddividere gli ospiti per area geografica e accoglierli

contemporaneamente in più sedi; e ancora collegare uno o più relatori da qualsiasi parte del mondo e avere sempre la sensazione di essere tutti insieme grazie a sofisticate tecnologie ibride, chromakey e ologrammi. Le modalità di interazione cambiano dunque pelle con la digital transformation, annullando ogni distanza e consentendo di organizzare eventi e congressi diffusi su più sedi territoriali, con l’integrazione della connessione da remoto e la presenza virtuale che potrà comunque interagire dal vivo in sala. Tecnologia e funzionalità si fonderanno riscrivendo così i paradigmi esperienziali, grazie al partner Dhs event solutions, che seguirà l’organizzazione tecnica pre, durante e post evento, armonizzando tempi e servizi in ogni sede. Ledwall di ultima generazione, sistema audio Line Array, impianto luci con più di cinquanta corpi illuminanti motorizzati in sospensione, piattaforma streaming e studio virtuale, chromakey e schermo olografico, banda internet simmetrica garantita fino a un gigabyte, realtà aumentata e virtuale: ci sono tutti gli ingredienti per lanciare un nuovo modello di consumo e spingere verso la ripresa del comparto. indirizzi a fine rivista

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HOTEL

The Westin Palace, Milan  Milano Numero totale camere: 231 | Ristoranti: 3, The Lounge Bar; PanEVO Restaurant; Terrazza PanEVO (estate) | Sale meeting: 14 | Capienza sala maggiore: 300 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 2.000 | Possibilità organizzazione post congress

Milano, green attitude © Matteo Barro

U

na facciata completamente green, con fiori, piante e vegetazione lussureggiante incornicia l’ingresso principale del Westin Palace Milan. Frutto di un progetto a cura di Peverelli, azienda leader nel settore – riconosciuta anche per l’innovativo progetto del Bosco Verticale –, è la novità più evidente per la location sita nel quartiere di Porta Nuova a Milano. Sono invece una caratteristica consolidata le cure per l’ospite, che garantiscono un ambiente sano e sicuro e la proposta culinaria che soddisfa sia gli ospiti dell’hotel sia i clienti esterni. Come per esempio il Lounge bar, intimo e ospitale, perfetto per un caffè o per un meeting informale, è aperto tutti i giorni con menu all-day-dining, fino a tarda sera. Per incontri più strutturati, dai piccoli ai grandi numeri, per cui l’hotel è ben conosciuto, ci sono 14 sale modulari e modernamente attrezzate, la maggior parte con luce naturale.

© Simona Bruno

EVENTI OPEN AIR Agli spazi interni si aggiungono anche due spazi outdoor unici. La Terrazza PanEVO è intima e perfetta per aperitivi e piccoli eventi, affaccia sulla maestosa Piazza della Repubblica, mentre la 8th Floor Rooftop Terrace ha una superficie di

© Matteo Barro

Nell’avveniristico quartiere di Porta Nuova, il raffinato Westin Palace Milan riapre, desideroso di ridare il benvenuto ai propri clienti. E, tra le novità, propone la promozione “Rediscover the Beauty”

di SILVIA FRAU

settecento metri quadrati, da cui si vedono fino alle guglie del Duomo. Questa magnifica location sita, come dice il nome, all’ottavo piano dell’edificio, è fruibile anche quando le giornate diventano più fresche con The Circle Experience, una soluzione innovativa, pensata per godere della splendida vista sulla città senza rinunciare al comfort di un ambiente accogliente. È una installazione dalla forma tubolare adattabile e personalizzabile, in accordo con la natura dell’evento, che grazie a un forte impianto di riscaldamento mantiene una temperatura gradevole anche con le più avverse condizioni atmosferiche. È stato pensato per ospitare coffee break, meeting aziendali, cocktail e cene private sotto le stelle. The Westin Palace Milan, parte della catena Marriott International, ha aderito alla promozione “Buongiorno Italia - Rediscover the beauty”, valida fino al 30 novembre 2020 per segnare il ritorno ai viaggi in Italia. Tra i benefit la colazione inclusa nella prenotazione della camera, un credito di cinquanta euro per il food & beverage e la possibilità di late chek-out, per godere a pieno della permanenza in città. indirizzi a fine rivista

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HOTEL

Sheraton Diana Majestic  Milano Numero totale camere: 106 | Ristoranti:1, Diana Garden Bar & Restaurant |Sale meeting: 4 | Capienza sala maggiore: 130 posti | Capienza sala minore: 35 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive:1.000 | Possibilità organizzazione post congress

Riapre uno dei luoghi più amati di Milano, il raffinato Sheraton Diana Majestic, con il suo giardino accogliente e mondano. Con una novità che piacerà al Mice: sarà possibile averlo in esclusiva

Liberty esclusivo di SILVIA FRAU foto MATTEO BARRO

S

i trova nel quartiere di Porta Venezia, tra le eleganti architetture dei palazzi Liberty, uno dei luoghi di riferimento della mondanità meneghina, che dall’1 settembre ha potuto tornare a darsi appuntamento nel suo rigoglioso giardino per un caffè o un aperitivo. Scoprendo alcune novità. Prima tra tutte il nome del bar, che è diventato Diana Garden, per ricordare l’area verde, un’oasi in centro città, della quale gli ospiti possono godere, con la giusta distanza tra loro, a tutte le ore del giorno, anche grazie a una carta all-day dining (dalle 7 alle 23). Ed è già attiva anche un’altra proposta: l’aperitivo con sushi, oltre a quello classico, in collaborazione con Neta – ristorante di cucina giapponese contiguo all’hotel – che, su prenotazione, prepara una

selezione di assaggi da abbinare a un cocktail (dalle 19 alle 22, da prenotare con due giorni di anticipo per minimo dieci persone). PRIVATI ED ESCLUSIVI Uno dei principali temi per la stagione 202021 saranno infatti gli eventi privati. Tra questi il format “My Diana” ha l’obiettivo di proporre un’esperienza d’incontro sicura e al tempo stesso originale, nonché (e qui è il caso di dirlo) esclusiva: avere l’hotel tutto per sé, che si tratti di organizzare una festa, un meeting aziendale o una presentazione, avendo a disposizione dalle camere alle aree comuni. Si possono ovviamente riservare anche i singoli spazi, le quattro sale meeting modulabili, distribuite su due piani e con accesso agli spazi esterni; quelle del piano terra sul giardino e quelle del primo piano sull’ampia terrazza, una occasione per portare coffee break e rinfreschi all’aperto. Nelle giornate più fredde, poi, sarà possibile stare nel verde, ma al caldo, grazie alle ampie vetrate del Gazebo Garden Lounge. Marriott International, per segnare il ritorno dei viaggi in Italia, ha lanciato la promozione “Buongiorno Italia - Rediscover the beauty”, valida fino al 30 novembre 2020. Sheraton Diana Majestic ha aderito all’iniziativa e includerà colazione e parcheggio gratuiti dando la possibilità di early check-in/late check-out, per godere a pieno della città. indirizzi a fine rivista

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Storia, raffinatezza e fascino: è un mélange riuscito e seducente, quello dell’Hotel Cenobio dei Dogi, celebre resort della riviera ligure di Levante, dove l’hotellerie più esclusiva si sposa con l’offerta Mice di qualità

Lusso ed eventi in di ANDREA MATTEUCCI

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n’icona di charme, eleganza e alta qualità professionale nel cuore della riviera ligure di Levante. Le quattro stelle dell’Hotel Cenobio dei Dogi descrivono una location, Mice e leisure, storica e unica inserita in un contesto paesaggistico, quello di Camogli, del verde che la circonda e del mare su cui la cittadina si affaccia, di grande fascino e richiamo. Un resort, incorniciato da un parco con pini secolari e da un curatissimo giardino fiorito, nel quale si respirano raffinatezza, esclusività, riservatezza ed elevati standard, a cominciare dalle sue cento silenziose camere affacciate direttamente sul mare o con vista sul promontorio di Portofino e suddivise tra standard, classic e suite. Differenti per soluzioni estetiche, ubicazione e disposizione l’una dall’altra, sono tutte accomunate da comfort superiori e scelte di colori e arredamenti attentamente studiate, di pregio e forte personalità, per uno stile tutto italiano all’insegna della signorilità e del buon gusto. Sono due i ristoranti panoramici interni, Del Doge e La Playa, dei quali il secondo è aperto nella sola stagione estiva, da

maggio a settembre: entrambi, comunque, accomunati da scelte gastronomiche proprie sia della cucina internazionale sia di quella della tradizione ligure più autentica in ambienti eleganti, accoglienti e affacciati direttamente sul mare; sono quindi location ideali per cene di gala e pranzi di lavoro, per una capienza complessiva di duecento persone, all’insegna del gusto, della qualità delle materie prime e del glamour per un sicuro effetto scenografico e di intenso appeal, ma possono anche diventare un set ideale per contest gastronomici e per attività di team building e di incentivazione, oltre che per lezioni di cucina tenute dagli abili chef del resort. A TUTTO MICE Ovviamente anche meeting, convegni e occasioni di lavoro trovano nell’Hotel Cenobio dei Dogi la soluzione ideale, sia che ci si rivolga a un numero importante di partecipanti sia che si tratti di riunioni business riservate a platee più raccolte e intime; l’hotel dispone infatti di un vero e proprio centro congressi interno,

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riva al mare adatto a ogni tipo di evento professionale, in virtù di versatilità degli ambienti, che consentono differenti volumetrie e set-up, della dotazione audio e video, particolarmente completa e tecnologicamente all’avanguardia, e della possibilità di organizzazione di attività post congress alla scoperta, per esempio, della vicina Portofino o delle celebri Cinque Terre, non lontane dal resort e comodamente raggiungibili. Sono sei le sale congressi disponibili, da venti fino a duecento posti – quelli del Salone a Mare, la sala plenaria, polifunzionali e dotale di luce naturale –, configurabili quindi per qualunque esigenza di occasione di lavoro; a disposizione su richiesta, ovviamente, anche un qualificato ed esperto staff tecnico e congressuale, oltre a un servizio di hostess specializzato e alla possibilità di organizzare attività di team building e di incentivazione. Diversi sono gli spazi per l’accoglienza e la registrazione di delegati e ospiti e per l’esposizione di prodotti, oltre al bar interno, disponibile per coffee break e welcome cocktail anche in una delle scenografiche terrazze vista mare. Differenti, e di

alto livello e interesse, le possibilità per un post congress all’insegna del benessere psicofisico e del riposo dopo un’intensa giornata dedicata al lavoro: l’Hotel Cenobio dei Dogi dispone infatti, a pochi passi, di una esclusiva spiaggia privata circondata dalla vegetazione mediterranea con servizio di lettini e ombrelloni, e di un’attrezzatissima piscina scoperta con acqua di mare, dove nuotare, rilassarsi e riposare. Il “pacchetto benessere” del resort si completa con la Doge Beauty Spa, piccola e raccolta, ma caratterizzata da un bouquet di trattamenti e massaggi personalizzati completo e di elevato standard professionale. Su richiesta inoltre l’hotel può organizzare, per la sua clientela Mice, anche diverse attività esclusive, quali per esempio serate al teatro storico di Camogli, lezioni di pilates, trattamenti di osteopatia, escursioni in barca alla scoperta delle più belle spiagge nascoste del Levante ligure e immersioni nei meravigliosi fondali della vicina area marina protetta di Portofino.

Hotel Cenobio dei Dogi  Camogli (Ge) Numero totale camere: 100 | Ristoranti: 2 | Posti: fino a 200 | Sale meeting: 6 | Capienza sala maggiore: 200 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 60 | Possibilità organizzazione post congress

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Elegante e con un bouquet di servizi, leisure e Mice, completo e di alti standard: è Mercure Hotel Villa Romanazzi Carducci, location storica e di forte appeal, sede perfetta per eventi della meeting industry a elevato valore aggiunto

Business con di ANDREA MATTEUCCI

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l suo nome è evocativo, e rimanda a passato, presente e futuro di storia e alta qualità dei numerosi servizi offerti. Mercure Hotel Villa Romanazzi Carducci, quattro le stelle di questa residenza nobiliare risalente alla fine dell’Ottocento, rappresenta quasi da sempre un punto fermo, una vera e propria icona, per una clientela leisure e Mice alla ricerca di una location che sposi idealmente antico e moderno senza rinunciare all’eccellenza, perfetta sede per qualunque tipo di evento congressuale, da quello più intimo e riservato fino a occasioni caratterizzate da un grande numero di partecipanti. Tanti gli spazi e gli ambienti interni ed esterni, di diverso tipo e dalle dimensioni generose, in grado quindi di garantire sempre – grazie anche a precisi e severi protocolli sanitari pensati e voluti dal management –, il distanziamento fisico imposto dalle normative dovute all’emergenza Coronavirus; soggiorni ed eventi in tutta sicurezza, quindi, in un hotel di grande pregio architettonico posto in posizione particolarmente strategica, facilmente raggiungibile dalle più importanti strade, dalla stazione ferroviaria e dall’aeroporto di

Bari ma, al contempo, immerso nella quiete e nel silenzio di un maestoso parco di ben 23mila metri quadrati che abbraccia l’elegante e storico complesso. SOGGIORNI DI FASCINO Non manca nulla nelle 126 camere: due sono le suite, quattro invece le junior suite e tre le dépendance, queste ultime ubicate nel parco: tutte sono caratterizzate da uno stile ricercato e raffinato senza però rinunciare a comfort di livello superiore e ad ampi spazi interni. Anche la ristorazione, al Mercure Hotel Villa Romanazzi Carducci, si presenta con plus superiori: il Ristorante Carducci, ospitato in ambienti moderni e luminosi affacciati sul verde che circonda l’hotel, propone una cucina principalmente declinata a ricette della tradizione locale e regionale nel segno di materie prime selezionate, della stagionalità degli alimenti e del chilometro zero, senza però rinunciare alla creatività propria degli chef e all’eleganza di una mise en place in linea con gli alti standard del ristorante. Proposte gastronomiche e sale che rappresentano soluzioni ideali sia per cene di gala

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charme eleganti e di forte impatto scenografico sia per business lunch più informali ma altrettanto efficaci. SPAZIO AL MICE Meeting, convegni ed eventi trovano poi nel Mercure Hotel Villa Romanazzi Carducci la loro cornice ideale: la struttura dispone infatti di un vero e proprio centro congressi, con ben venti sale (otto sono quelle modulari), polivalenti e funzionali, destinate a ogni tipo di occasione di lavoro, oltre a diversi e ampi spazi indoor e outdoor per accreditamento degli ospiti, esposizioni di prodotto, cocktail di benvenuto e welcome coffee. 1.500 metri quadrati interni dedicati esclusivamente alla meeting industry e dotati di un ventaglio di attrezzature audio e video completo e tecnologicamente all’avanguardia. A disposizione, ovviamente, anche uno staff riservato alla riuscita dell’evento congressuale, in grado di proporre idee e soluzioni personalizzate e di seguire la clientela Mice sino dal primo contatto. Delle venti sale destinate ai convegni, dieci si trovano nell’elegante e scenografica Villa Rachele, che ospita le prestigiose sala Liberty e sala Federico II:

sono tutte dotate di luce naturale e possono ospitare fino a cento persone, mentre altri spazi business si trovano nel moderno Giulia Centre. Sala Europa, che può accogliere fino a 450 delegati e sala Scuderia sono invece immerse nella quiete del parco dell’hotel. Sono questi i nomi degli ambienti congressuali più importanti, ideali in ogni momento dell’anno grazie alla possibilità di allestire eventi all’interno come all’esterno; sale che rappresentano una cornice suggestiva e raffinata. Diverse, infine, le possibilità per occasioni post congress all’insegna di relax, attività sportive, benessere e per andare alla scoperta delle bellezze architettoniche e paesaggistiche della regione: l’hotel dispone infatti di una bellissima piscina scoperta e di un centro benessere, oltre a una fitness room interna. Il Mercure Hotel Villa Romanazzi Carducci è poi la base di partenza ideale per andare alla scoperta della Bari più autentica e delle località della costa e del suo interno più interessanti come Monopoli, Trani, Polignano a Mare e Alberobello con i suoi celebri trulli, fino ad arrivare alla celebre Matera, non lontana dalla struttura.

Mercure Villa Romanazzi Carducci  Bari Numero totale camere: 126 | Ristoranti: 1 | Posti: 70 | Sale meeting: 20 | Capienza sala maggiore: 450 posti | Capienza sala minore: 6 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.200 | Possibilità organizzazione post congress

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Grand Hotel Tiziano & dei Congressi  Lecce Numero totale camere: 273 camere | Ristoranti: 2, Michelangelo e salone delle Feste (solo per ricevimenti) | Posti: 100–300 | Sale meeting: 12 | Capienza sala maggiore: 800 posti | Capienza sala minore: 5 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.000 | Possibilità organizzazione post congress

Un hotel moderno dall’anima antica per un’offerta completa e di alto livello professionale. Tutto questo, e molto altro ancora, è il Grand Hotel Tiziano & dei Congressi, da sempre icona Mice nel centro del capoluogo salentino

Meeting raffinati nel cuore di Lecce di ANDREA MATTEUCCI

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uattro stelle divise tra antico e moderno nel cuore barocco di Lecce: è questa la sintesi, estrema ma di certo non esaustiva, del Grand Hotel Tiziano & dei Congressi. I suoi plus sono Mice-oriented, per un’offerta, rivolta quindi alla clientela professionale, di elevati standard qualitativi. La posizione è strategica: solo pochi metri infatti lo separano dalle mura del centro storico della città. Un elemento che permette di evitare l’uso dell’automobile, anche in virtù della presenza dei diversi parcheggi interni ed esterni disponibili. Un hotel facilmente raggiungibile dalla principale rete viaria della regione, dal cuore contemporaneo e da comfort ed eleganza di alto livello, a iniziare dalle sue 273 raffinate camere, ampie e luminose, suddivise tra classic e superior. Il ristorante interno, Michelangelo, offre particolari suggestioni mescolate a una ricercata sostanza: nelle sue sale, che presentano alte volte a stella e che si prestano idealmente a eleganti cene di gala, si possono assaporare piatti di cucina classica uniti a ricette tradizionali locali e regionali. Inusuale e particolarmente scenografico anche il

Giardino d’Inverno del Grand Hotel Tiziano & dei Congressi, completamente circondato da un guscio di vetro: qui pranzi di lavoro e light lunch trovano una location perfetta, decisamente originale e di grande impatto. Ben 12 invece le sale congressi, ideali sia per meeting con un grande numero di delegati sia per riunioni di lavoro più raccolte. La capienza interna dei singoli ambienti varia dai cinque fino agli ottocento posti della sala plenaria; le dotazioni audio e video, all’avanguardia, sono complete così come è a disposizione personale tecnico e convegnistico. Diversi anche i foyer, così come sono presenti la sala segreteria, aree espositive, camerini, un locale dedicato alla regia e la cabina per la traduzione simultanea. Non mancano neppure spazi esterni, ideali per aperitivi di benvenuto e coffee break. In ultimo, diverse le possibilità di relax post congress: gli ospiti troveranno infatti la piscina scoperta e la spa interna, che riserva un ampio bouquet di trattamenti benessere, per momenti di riposo psicofisico e di break dagli impegni professionali. indirizzi a fine rivista

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Loano 2 Village  Loano (Sv) Numero totale camere: 360 | Ristoranti: 3 banqueting room + 1 ristorante à la carte | Posti: fino a 500 | Sale meeting: 5 | Capienza sala maggiore: 450 posti | Capienza sala minore: 15 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 600 | Possibilità organizzazione post congress

Eventi di qualità in Riviera di ANDREA MATTEUCCI

Polivalente e completo: è questa la sintesi vincente del Loano 2 Village, elegante e moderno resort nel cuore del Ponente ligure; una location perfetta per congressi al top

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a una doppia vocazione, leisure e business, e si trova in una delle più frequentate località balneari della Riviera ligure di Ponente, in posizione strategica e facilmente raggiungibile dalle più importanti città del nord Italia. Loano 2 Village è un resort versatile e di alto livello: le sue quattro stelle sono immerse nel verde di un ampio giardino e dispongono di un bouquet di servizi completo e di qualità, per una location perfetta per convegni e meeting di ogni genere, destinati sia a un numero elevato di partecipanti sia a

gruppi più piccoli e riservati. Sono 360 le sue camere, di diversa tipologia per venire incontro a tutte le esigenze e necessità ma accomunate, tutte, da dotazioni complete e da arredi sobri ma, allo stesso tempo, eleganti e pratici. Due, invece, i ristoranti, ai quali si aggiunge un bistrot per business lunch veloci e informali; in ogni caso, il leitmotiv gastronomico porta alla scoperta della cucina tradizionale della regione, unita a ricette classiche e internazionali. Un’offerta, quella di Loano 2 Village, ideale anche per il banqueting: diversi gli spazi disponibili, tra i quali spicca una splendida terrazza vista mare, per aperitivi e coffee break di grande effetto. Non mancano una panoramica sala banchetti in grado di accogliere fino a 250 persone e il pool bar, con un’ampia veranda aperta sulle piscine, ambiente accogliente e curato pensato per i momenti di relazione e per ospitare welcome drink, aperitivi, degustazioni e serate a tema. Sono cinque, invece, le sale meeting del centro congressi interno all’hotel: la plenaria è in grado di accogliere fino a 450 persone a platea, mentre la più piccola (15 i posti disponibili) è perfetta per riunioni di lavoro più intime e raccolte; a disposizione anche un’area espositiva e spazi polivalenti per l’accoglienza e i servizi di segreteria. La dotazione tecnologica prevede tutte le più moderne attrezzature audio-video, wi-fi, collegamento internet veloce e assistenza tecnica e congressuale con staff dedicato. Numerose, infine, le soluzioni per momenti post congress: tre le piscine all’aperto e diversi gli spazi dedicati a differenti attività sportive, oltre alla possibilità di organizzare tour ed escursioni alla scoperta del territorio circostante. indirizzi a fine rivista

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INCENTIVE RESORT

Yes Hotel Touring  Miramare (Rn) Numero totale camere: 110 | Ristoranti: 1 | Posti: 275 | Sale meeting: 4 | Capienza sala maggiore: 279 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 793 | Possibilità organizzazione post congress

Convegni top vista mare

di ANDREA MATTEUCCI

Moderno, versatile e con un ventaglio di servizi completo e personalizzabile. Il riminese Yes Hotel Touring, con la sua anima Mice, è la soluzione ideale per eventi di qualità

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n hotel per tutte le stagioni. Potrebbe essere questo il claim di Yes Hotel Touring, quattro stelle sulla riviera romagnola, a Miramare. Un resort, posto direttamente sul mare e aperto tutto l’anno, principalmente declinato a un’utenza leisure nel periodo estivo ma che, nelle altre stagioni, viene scelto soprattutto da una clientela Mice in virtù della sua posizione e raggiungibilità (è pressoché equidistante dalle principali città del nord e del sud Italia e ben collegato con la rete viaria, autostradale e con la linea ferroviaria dell’alta velocità) e di benefit e caratteristiche business-oriented. Ma è anche una struttura ecofriendly, che guarda al futuro del nostro pianeta con soluzioni e filosofia rispettose dell’ambiente dovute a iniziative di politiche di gestione attente, per esempio, a inquinamento, alla lotta contro lo spreco del cibo e alla mobilità elettrica, grazie alla presenza di colonnine di ricarica per veicoli ibridi e green. TRADIZIONALE E INTERNAZIONALE Le camere dell’hotel sono 110, suddivise tra classiche e superior, accomunate tra loro dal-

la sobria semplicità di arredi comunque eleganti, senza però rinunciare a comfort di livello superiore, e adatte a qualunque esigenza, professionale e non. Anche la ristorazione, al Yes Hotel Touring, garantisce standard qualitativi elevati: è un vero e proprio viaggio nel gusto, con proposte legate alla stagionalità degli alimenti, al chilometro zero e con un occhio di riguardo nei confronti dell’alimentazione biologica, delle eventuali intolleranze alimentari e delle scelte nutrizionistiche. È una cucina creativa, quella degli chef del ristorante Golden, ma che si ispira alle ricette della tradizione locale, pronta però anche a proposte proprie della gastronomia internazionale. Qui cene di gala come pranzi di lavoro più informali trovano la location perfetta, grazie anche alle suggestioni regalate dalla vista, che spazia fino al Mare Adriatico, su cui gli ambienti e le terrazze dell’hotel si affacciano. CONGRESS E POST CONGRESS Ma il plus più significativo, per l’utenza business, è forse rappresentato dall’anima convegnistica di Yes Hotel Touring: soluzioni personalizzate per ogni tipo di evento e un vero e proprio centro congressi interno rappresentano infatti la punta di diamante del resort, unitamente alla sua posizione strategica, che lo pone a pochissimi chilometri dal Palazzo dei Congressi di Riccione e dal Palacongressi e dalla Fiera di Rimini. Sono quattro le sale riservate a meeting e convegni, funzionali,

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luminose e allestibili in diverse configurazioni: la sala degli Scacchi è quella più capiente, potendo ospitare fino a 279 delegati, mentre la più piccola, la sala del Consiglio, si presta idealmente a riunioni di lavoro più raccolte per un massimo di dieci ospiti. Per tutti gli ambienti, comunque, un bouquet completo e all’avanguardia di dotazioni tecnologiche audio e video, oltre a uno staff dedicato in grado di proporre soluzioni ad hoc per qualunque tipo di esigenza e di seguire il cliente in ogni fase dell’evento, inclusa la possibilità di organizzare diverse attività post congress per coniugare idealmente momenti leisure a quelli Mice. L’hotel, grazie anche alla completezza dei servizi offerti, alla sua posizione e versatilità e a benefit e caratteristiche dei quali dispone, rappresenta anche una location ideale per periodi di smart working e per le opportunità legate al welfare aziendale, riconosciute dal testo unico delle imposte sui redditi, che consentono al datore di lavoro e ai suoi dipendenti di godere di particolari e favorevoli vantaggi fiscali. Notevoli e tra loro diverse anche le possibilità di attività post congress legate a cultura, tempo libero e relax psicofisico: tra l’altro, il resort dispone, infatti, di una elegante piscina, scoperta nel periodo estivo e coperta in quello invernale, e di un servizio di noleggio di biciclette, per andare alla scoperta di Rimini, con le sue mille attrazioni, e delle vicine località balneari. Non mancano neppure opportunità legate

al benessere: la Honesty Spa, interna al Yes Hotel Touring, presenta un ventaglio di trattamenti completo e può essere riservata, in esclusiva, come benefit per i partecipanti a meeting ed eventi Mice. Anche il territorio circostante si presta idealmente a gite ed escursioni legate al divertimento, alla cultura e alla scoperta delle numerose bellezze paesaggistiche e architettoniche della regione. indirizzi a fine rivista

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Toscana Resort Castelfalfi  e  Montaione (Fi) Numero totale camere: 151 | Ristoranti: 4 | Posti: Via Del Sale – 120; Rosmarino – 80; Rocca – 100| Sale meeting: 6 | Capienza sala maggiore: 120 posti | Capienza sala minore: 20 posti | mq di aree espositive 150 | Possibilità organizzazione post congress

Nel cuore della Toscana

di SABRINA PIACENZA

Tradizione, benessere, lusso e natura incontaminata sono gli elementi caratterizzanti di Toscana Resort Castelfalfi, una prestigiosa tenuta immersa nella bellezza autentica di una delle regioni più belle d’Italia

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na destinazione d’elezione per chi desidera un luogo ricco di fascino e storia, caratterizzato da una ospitalità, unica ed esclusiva, da un’ottima cucina che attinge a piene mani alla generosa tradizione locale, dalla possibilità di praticare molte attività sportive e di benessere totalmente immersi nella natura. Il Toscana Resort Castelfalfi è tutto questo e anche di più, un vero paradiso naturale posizionato magicamente – e strategicamente – tra Firenze e Volterra, a una manciata di minuti dai borghi spettacolari di San Miniato e San Gimignano, a un’ora dall’aeroporto di Firenze e poco meno da quello di Pisa, immerso nella più tipica campagna toscana, quella da cartolina per intenderci, e parte di un borgo medievale sapientemente ristrutturato nel pieno rispetto del luogo. Ma non solo, Toscana Resort Castelfalfi è una realtà estremamente attenta alla sostenibilità. Tutta la ristrutturazione della tenuta è stata infatti realizzata secondo i principi della bioedilizia: dalla scelta dei materiali, alle prestazioni energetiche, dall’adattamento del progetto alla vegetazione circostante all’utilizzo di illumina-

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zione naturale, elementi che contribuiscono a garantire il massimo comfort e massimi standard di salute per gli ospiti. POLIEDRICA OSPITALITÀ Sono molteplici gli aspetti caratterizzanti il Toscana Resort Castelfalfi che risultano essere perfetti per la meeting Industry e il Mice più in generale. A partire dall’ampia offerta di accommodation: due hotel, appartamenti e ville, sistemazioni di varie tipologie e metrature in grado di accontentare ogni esigenza. Altrettanto ampia e diversificata la proposta gastronomica, grazie alla presenza di quattro ristoranti di altissimo livello e differenti per offerta culinaria. All’nterno della tenuta sono presenti anche diverse soluzioni per l’organizzazione di meeting e congressi, sale di varie dimensioni e dotate delle migliori tecnologie. Ad arricchire ulteriormente i servizi dell’hotel un accogliente fitness center e una spettacolare spa di mille metri quadrati dove sono previste numerose aree che comprendono sauna, bio-sauna, bagno turco e un centro estetico, il tutto immerso in un ambiente meraviglioso in cui godere di momenti di assoluto relax. LE ATTIVITÀ DEDICATE AL MICE Le location suggestive, gli ampi spazi all’aperto (che comprendono anche piscine panoramiche e campi da tennis) e i 1.100 ettari di Toscana

Resort Castelfalfi offrono la possibilità di personalizzare ogni evento scegliendo fra numerose possibilità e servizi dedicati. Attività all’aria aperta, escursioni e degustazioni tra cui trekking guidato, bike rental, caccia al tartufo o wine tasting per assaporare le delizie del territorio, ma anche lezioni di benessere come lo yoga, il pilates o la meditazione, fino a vere e proprie attività sportive fra cui spicca il golf. Fiore all’occhiello della tenuta, e parte integrante dello splendido paesaggio, è uno dei campi da golf più spettacolari d’Italia (e tra i più grandi della Toscana). Il Golf Club Castelfalfi è stato realizzato sfruttando la topografia naturale del territorio e la vegetazione preesistente, che comprende boschetti di ulivi. Si sviluppa su 270 ettari per 27 buche e due percorsi. Il 18 buche Mountain Course è uno dei tracciati italiani più impegnativi e stimolanti, di sicuro richiamo per giocatori esperti di tutto il mondo, il Lake Course da nove buche è invece stato progettato per offrire un percorso adatto a ogni livello di esperienza. Last but not least, per chi desidera prenotare tour alla scoperta dei dintorni – magari a bordo di una tradizionale Vespa italiana – cene o pranzi nei ristoranti del territorio, o semplicemente avere maggiori informazioni sul territorio e le sue bellezze, è a disposizione il servizio concierge dell’hotel.

UN NUOVO PUNTO D’INCONTRO Inaugurato a ottobre l’ultimo tassello del complesso e poderoso progetto Toscana Resort Castelfalfi: la Clubhouse del Golf Club. Nata dalla ristrutturazione di un antico casale, secondo i criteri di restauro conservativo e di bioedilizia, il concept della Country Clubhouse trae ispirazione dal castello medievale di Castelfalfi, che domina in alto tutta la tenuta. L’edificio è caratterizzato da grandi vetrate, da raffinati materiali di provenienza locale ed è completamente immerso nel campo da golf con vista dominante al Mountain Course.

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PARTNER

SERVICE & TECHNOLOGY

Una software house dinamica e all’avanguardia, che pensa al futuro facendone una realtà di oggi: è questa la mission di M&P Informatica, azienda ligure specializzata nella creazione di soluzioni tecnologiche per il Mice

Convegni ibridi: il domani è ora di ANDREA MATTEUCCI

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ata nel 2005, M&P Informatica è un punto di riferimento nel settore della progettazione, sviluppo e personalizzazione di software per la gestione dell’azienda e degli eventi; consulenza, predisposizione ad hoc, formazione, assistenza e manutenzione sono il nucleo dei servizi offerti. L’emergenza dovuta al Coronavirus ha costretto il settore dei convegni e degli eventi a ripensare alle modalità di incontro e di interazione, ridotte in un primo momento a meri collegamenti da remoto. La domanda che il team si è posto ha quindi riguardato le soluzioni fino ad ora utilizzate, se fossero legate alle necessità o se potessero diventare parte integrante della comunicazione condivisa nel settore congressuale. L’evento ibrido, diviso tra momenti fisici e parti Fad, sembra dunque essere la risposta per una ripresa che tenga conto del distanziamento sociale e dei dispositivi di protezione. NOVITÀ IN CASA M&P Il team di M&P Informatica si sta quindi concentrando su sviluppo e perfezionamento di servizi per l’organizzazione di meeting e convegni, con un occhio più attento alla sicurez-

za. Va in quest’ottica lo sviluppo di Mice Suite Desk, la piattaforma che ottimizza i processi organizzativi e velocizza le fasi della gestione operativa. All’arrivo del partecipante l’ingresso potrà essere autorizzato con la scansione a distanza del Qr code del badge sullo smartphone o effettuato in modalità self, così da incidere sulle fasi di accreditamento, le più soggette all’interconnessione tra individui e all’assembramento. Al fianco di questo modulo si collocano diverse opzioni per adempiere alle nuove norme per la gestione dei quiz Ecm e degli attestati sfruttando le possibilità del web. Ogni iscritto all’evento avrà una propria area riservata online, dove troverà il materiale, svolgerà e trasmetterà i questionari e scaricherà il proprio attestato. M&P Informatica ha riservato inoltre un’attenzione particolare alle integrazioni, per agganciare la piattaforma con sistemi Fad e Zoom. Nei prossimi mesi verrà introdotta anche una novità per sfruttare le funzionalità di Mice Suite Desk evitando di dover predisporre un’infrastruttura tecnica ad hoc per il software. indirizzi a fine rivista

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WORKSHOP ED EXHIBITION

Buy Mice Online: il nuovo workshop digitale del Mice Il successo del suo debutto a luglio e della seconda edizione di ottobre fanno entrare a pieno titolo questo nuovo format nell’offerta annuale degli eventi Ediman di ALESSANDRA BOIARDI

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ra le lezioni più importanti che la pandemia Covid-19 ci ha insegnato è che le persone hanno, sempre e comunque, bisogno di incontrarsi. Ancora di più in un momento in cui tutto il settore della meeting industry è alla ripartenza, il dialogo tra domanda e offerta è fondamentale. Quali misure hanno adottato le strutture per adeguarsi alle nuove norme anti-contagio? Quali sono le aziende che hanno già in calendario qualche evento nei prossimi mesi? Come scegliere i partner professionali più adatti? Sono queste e tante altre le domande dei diversi attori dell’organizzazione di eventi che hanno trovato risposta dal confronto diretto offerto da un’occasione unica come il Buy Mice Online. Avete già partecipato, come espositori o in veste di buyer, al nuovo workshop digitale di Ediman dedicato al Mice? Volete saperne di più? Ecco di cosa si tratta e come sono andate le prime due edizioni. COS’È BUY MICE ONLINE La “location” di Buy Mice Online è la sua innovativa piattaforma che permette ai buyer di scoprire, navigando sul proprio pc o tablet, l’area espositiva: si possono visitare gli stand virtuali degli espositori e incontrare in videoconference private o via chat con instant messaging i responsabili di strutture, destinazioni e società di servizi congressuali a disposizione all’interno degli stand che interessano maggiormente per i propri eventi. L’interattività multicanale permette agli

espositori, come in un workshop “dal vivo”, non solo di presentare le proprie attività, ma anche di arricchirle con immagini e video durante gli incontri. La piattaforma è molto intuitiva, ma per ogni eventualità ed esigenza, come del resto negli altri workshop live, lo staff di Ediman è a disposizione per tutta la durata dell’evento, così come l’assistenza tecnica. DAL DEBUTTO, UN SUCCESSO La prima edizione di Buy Mice Online è stata quella del 16 luglio. Un debutto che ha segnato anche il primo successo: durante il nostro primo workshop digitale 28 supplier tra location e destinazioni congressuali sono entrati in contatto con 297 meeting planner corporate e di agenzia tramite la piattaforma messa a disposizione, realizzando ben 449 video meeting one-to-one e 390 conversazioni via chat. «Tornare in fiera, seppur virtualmente per adesso, credo sia un messaggio positivo sia per noi supplier sia per i buyer, in modo da poter trovare insieme la giusta via d’uscita e far ripartire il nostro settore. La piattaforma è sicuramente molto intuitiva e di facile utilizzo. Ha funzionalità che rispecchiano molto bene le esigenze che hanno supplier e planner di questo settore» è stato il commento di Ilenia Pasi, sales and international events di Destination Florence Convention & Visitors Bureau, tra gli espositori della prima edizione. «La piattaforma è di facile utilizzo, intuitiva e molto funzionale. Ho trovato la chat molto utile per comunicare con i buyer e mostrare loro il mio interesse. Da molti di questi sono stato poco dopo contattato per un video meeting» è il feedback di Dario Indovino, Mice sales manager di Gruppo UNA, un altro espositore.

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WORKSHOP ED EXHIBITION

I planner partecipanti sono visibili in una pagina dedicata. Cliccando sull’immagine di uno di essi, l’utente può visualizzarne il profilo professionale, oltre alla dimensione e alla tipologia degli eventi organizzati

Gli espositori sono elencati nel Parterre degli espositori. I referenti di ognuno di essi sono segnalati in giallo se occupati in un video-incontro, in green-blu quando liberi

LA CONFERMA NELLA SECONDA EDIZIONE L’appuntamento con il Buy Mice Online si è rinnovato, per la seconda edizione, il 6 ottobre. Con le stesse modalità, 26 operatori e 250 partecipanti, hanno realizzato quattrocento video-incontri per una media di 15,3 buyer incontrati in video per ogni espositore. «All’inizio ho avuto qualche problema di collegamento, che l’help desk ha saputo prontamente risolvere. Diciamo che l’esperienza digitale è molto diversa da quella live, ma comunque positiva» ha raccontato Daniela Capelletti di Gastaldi Incentive, che ha partecipato all’evento come buyer. «Il mio feedback è molto positivo perché durante gli incontri si può avere un “assaggio” delle strutture che possono essere di interesse per gli eventi che si spera riusciremo a realizzare il prossimo anno» è il commento di Paola Mantana di Aeonvis, che ha partecipato anch’essa come buyer. MA NON FINISCE QUI Buy Mice Online è un evento che Ediman ha pensato, strutturato e inaugurato per

mantenere in contatto domanda e offerta del nostro settore in un momento storico in cui i propri workshop in presenza non si sarebbero potuti tenere. Ma la peculiarità di questo nuovo strumento/evento di contatto, che permette la partecipazione anche a organizzatori di eventi che non hanno la possibilità di intervenire ai workshop in presenza per distanza fisica o difficoltà a spostarsi dal proprio ufficio, dà a Buy Mice Online l’opportunità di essere un appuntamento fisso, arricchendo a pieno titolo l’offerta annuale degli eventi Ediman. Arrivederci quindi al 2021 per la prossima edizione.

Gli stand virtuali di Buy Mice Online presentano gli espositori con slideshow fotografici o video, profilo descrittivo dell’offerta meeting e i due referenti disponibili agli incontri con i buyer

Buyer ed espositori hanno modo di relazionarsi non solo attraverso video-incontri, ma anche via chat, un sistema di instant messaging one-to-one molto utilizzato per sondare l’interesse all’approfondimento della rispettiva conoscenza

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NOTIZIARI E ASSOCIAZIONI

Un trend positivo stoppato dal Covid-19 Analisi di un settore in crescita costante, che oggi dà prova di resilienza per reagire a un cambiamento improvviso e senza precedenti. I dati dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi di Federcongressi&eventi

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a male. Fa male vedere come l’emergenza Covid-19 stia impattando su un settore che, negli ultimi cinque anni, era in crescita costante, con un tasso di incremento medio del numero di eventi del 4,1% annuo. Sì, perché anche i dati 2019 dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-Oice confermano il trend positivo della meeting industry italiana. Secondo la ricerca promossa da Federcongressi&eventi e realizzata dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – Aseri lo scorso anno in Italia sono stati realizzati 431.127 eventi (+2,3% rispetto al 2018) per un totale di 29.101.815 partecipanti (+2,5%), 43.398.947 presenze (+2,6%) e 613.842 giornate (+2,8%). Gli eventi della durata superiore a un giorno sono stati il 28,7% del totale e hanno totalizzato 11.994.000 partecipanti (+2,9% rispetto al 2018) e circa 29.020.000 presenze (+1,3% rispetto al 2018), venendo a rappresentare il 10,3% delle presenze riscontrate da Istat presso il totale delle strutture alberghiere.

Sopra, Alessandra Albarelli, presidente di Federcongressi&eventi

CRESCE IL PESO DELLE ASSOCIAZIONI Aziende, associazioni e istituzioni sono i principali promotori di eventi: insieme raggiungono il 94,6% del totale. Un dato interessante è che nel 2019 gli eventi promossi da associazioni hanno incrementato il proprio peso percentuale raggiungendo il 25,3% del totale e interrompendo così il trend decrescente degli ultimi anni (22,8% nel 2018, 25,5% nel 2017, 31,6% nel 2016 e 34,8% nel 2015). Conseguentemente hanno diminuito il proprio peso percentuale gli eventi promossi da aziende rappresentando una quota del 62,4% del totale degli eventi (65,5% nel 2018, 64,6% nel 2017, 56,5% nel 2016 e 55,4% nel 2015).

Hanno invece un andamento nel tempo maggiormente altalenante gli eventi promossi da enti e istituzioni di tipo governativo, politico, sindacale e sociale: nel 2019 hanno continuato a crescere venendo a costituire il 12,3% degli eventi totali (11,7% nel 2018, 9,9% nel 2017, 11,9% nel 2016 e 9,8% nel 2015). DA DOVE ARRIVANO I PARTECIPANTI Per quanto riguarda la provenienza geografica dei partecipanti, come negli anni passati la maggioranza degli eventi (57,9%) si è svolta in ambito locale, cioè con partecipanti (relatori esclusi) provenienti prevalentemente dalla stessa regione della sede congressuale. Il 32,3% degli eventi ha invece avuto un orizzonte nazionale − ossia con partecipanti provenienti prevalentemente da fuori regione – e il 9,8% internazionale, con una crescita di 1,7 punti percentuali rispetto al 2018. Quest’ultimo dato, insieme alla crescita degli eventi associativi, indica come l’appeal della destinazione Italia sui mercati stranieri sia in costante crescita e che mai come oggi abbia bisogno di essere sostenuto dalle istituzioni. «Ci stiamo reinventando, ci stiamo mettendo in gioco per garantire la sicurezza degli eventi in presenza: è ora che le istituzioni facciano la loro parte per dare un ristoro degno di tale nome alle imprese del settore che è allo stesso tempo il più colpito dalla crisi ma anche il più strategico per uscirne», commenta la presidente di Federcongressi&eventi Alessandra Albarelli. DOVE SI FANNO GLI EVENTI Più della metà degli eventi, il 57,6%, si è svolto al Nord, il 24,9% al Centro e il 17,5% nel Sud e nelle Isole. Per quanto riguarda le location, sono stati gli alberghi i più utilizzati aggiudicandosi la maggioranza degli eventi

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(l’80,9%), con una netta prevalenza di eventi aziendali e il 58,6% delle presenze. Il 2,9% degli eventi si è svolto nei centri congressi che, però, hanno realizzato il più elevato numero medio di eventi per sede (139,2) e hanno concentrato il 13,2% delle presenze. Per quanto riguarda le sedi fieristico-congressuali e le dimore storiche, le prime hanno mantenuto invariata dal 2016 la quota di eventi ospitati (lo 0,4% del totale) mentre le seconde (abbazie, castelli, antiche locande e casali, palazzi storici, ville) hanno ospitato il 2,4% degli eventi. COME CAMBIANO LE PRIORITÀ DI INVESTIMENTO Se prima dell’emergenza Covid-19 oltre la metà delle sedi per eventi (55,7%) aveva previsto di effettuare nel 2020 almeno un investimento, la cancellazione della maggior parte degli eventi in calendario in molti casi le ha obbligate a rinunciare agli investimenti programmati. Gli investimenti che hanno subito la maggiore quota di cancellazioni (il 66,6% delle sedi che li avevano programmati) sono stati quelli in risorse umane. Sono stati però mantenuti gli investimenti considerati maggiormente strategici, e cioè quelli in tecnologie (confermati interamente o parzialmente dal 70,4% delle sedi) e in infrastrutture/servizi (69,2%).

La sintesi dell’Oice è disponibile sul sito www.federcongressi.it

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Rotta verso il

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Dopo il The Movie Charity Auction a Venezia, Mpi Italia guarda al 2021, tra eventi, formazione e la certificazione per meeting & event manager

porate e agenzie, per ritrovarsi in sicurezza nella rinnovata struttura veronese del gruppo HNH Hospitality.

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@MPI_Italia info@mpiweb.it www. mpiweb.it www. mpiweb.org

o scorso 11 settembre, presso l’Hotel Excelsior al Lido di Venezia, si è tenuta la settima edizione del The Movie Charity Auction, asta benefica accompagnata da un evento di networking rivolto agli operatori della meeting industry, che ha raccolto un ricavato di cinquemila dollari che Mpi Italia, promotrice dell’evento dalla sua prima edizione, ha devoluto alla Mpi Foundation a sostegno della meeting industry internazionale. L’atteso evento, quest’anno trasformato in formula ibrida, nell’ambito della 77esima edizione del Festival del Cinema, con l’intervento speciale dell’attrice Elena Cucci e del direttore marketing Enit Italia, Maria Elena Rossi, in presenza di quaranta operatori del settore, ha inaugurato la nuova stagione del Capitolo italiano dell’associazione, tra innovazione e visione. Una visione tradotta in una fitta agenda di eventi e formazione che ha preso forma allo scorso retreat del board italiano tenutosi a Verona presso l’Indigo Grand Hotel Des Arts, anticipato da un aperitivo di networking che ha riunito settanta operatori del settore, cor-

UNO SGUARDO AL FUTURO Il prossimo appuntamento è a Milano per riunirsi con i planner del Nord Italia nel nuovo spazio eventi HangarQ per conoscere la nuova idea di catering di Alce Nero con un esclusivo Bioeducational insieme allo chef Simone Salvini, Mpi propone webinar di aggiornamento professionale, a partire dalla gestione del rischio nella contrattualistica di settore. Il 5 novembre sarà possibile partecipare virtualmente al World Education Congress (Wec) di Mpi Global attraverso il capitolo italiano, che sta lavorando per offrire un apposito intervento formativo da inserire nel programma dell’evento mondiale, quest’anno in formula ibrida da Grapevine, Texas. Un occhio particolare sarà dato agli studenti, soci e non del capitolo Mpi Italia, attraverso un appuntamento online volto ad attivare un laboratorio di idee e un calendario di appuntamenti in giro per l’Italia al quale il board italiano sta lavorando, in sinergia con BeAcademy. Party a sorpresa prima della pausa natalizia, per poi inaugurare il 2021 all’insegna della leadership femminile, che sarà oggetto di inspirational talk a cura di figure di rilievo nel panorama internazionale; questo in linea con l’adesione di Mpi Italia al Manifesto “Women in Leadership” al fianco di Federcongressi&eventi, Site e Convention Bureau Italia. La partecipazione a eventi del capitolo italiano Mpi proseguirà con il Mice Village in Bit a Milano e con una partecipazione all’edizione ibrida di Emec 2021 (European Meetings & Events Conference), quest’anno a Brighton. L’autunno di Mpi Italia sarà impreziosito dall’avvio della nuova certificazione in meeting & event management per la quale Mpi Italia è centro esame insieme a Federcongressi&eventi. resto il calendario delle sessioni d’esame in giro per l’Italia.

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indirizzi HOT TOPICS compagnia del mese ■ CDSHOTELS Via Bastianutti, 25 73100 Lecce Tel. 0832 351321 – Fax 0832 228794 info@cdshotels.it – www.cdshotels.it destinazione del mese ■ COMUNE DI CAGLIARI Assessorato alle attività produttive, turismo e promozione del territorio - Servizio S.U.A.P.E. Mercati Attività Produttive e Turismo Piazza Alcide De Gasperi, 2 09125 Cagliari Tel. 070 6778538 turismo@comune.cagliari.it pecturismo@comune.cagliari.legalmail.it https://servizi.comune.cagliari. it/portale/page/it/ufficio_ turismo?contentId=ORG9584 dossier automotive ■ DELPHINA HOTELS & RESORTS Ufficio eventi, Incentive & Meeting Località Cala di Lepre 07020 Palau (Ss) Tel. 0789 790078 meeting@delphina.it www.delphina.it ■ GRUPPO UNA via Gioacchino Murat, 23 20159 Milano Tel. 02 895261 info@gruppouna.it reservation@gruppouna.it www.gruppouna.it ■ CHERVÒ GOLF HOTEL SPA & RESORT SAN VIGILIO Loc. San Vigilio, 1 25010 Pozzolengo (Bs) Tel. 030 91801 info@chervogolfsanvigilio.it www.chervogolfsanvigilio.it ■ PALAZZO DI VARIGNANA Via Ca’ Masino, 611/A 40024 Varignana (Bo) Tel. 051 19938300 events@palazzodivarignana.com www.palazzodivarignana.com ■ PARK HOTEL AI CAPPUCCINI Via Tifernate 06024 Gubbio (Pg) Tel. 075 9234 Fax 075 9220323 info@parkhotelaicappuccini.it www.parkhotelaicappuccini.it

■ PERDÈPERA RESORT Località Perd’e Pera – Marina di Cardedu 08040 Cardedu (Og) Tel. e Fax 0782 24081 – 249003 – 249008 commerciale@perdeperaresort.it www.perdeperaresort.it ■ FA TRAVEL Via San Tommaso D’Aquino, 18A 09134 Cagliari Tel. 070 554195 Viale Aldo Moro 367 c/o La Serenissima 2 07026 Olbia (Ss) Tel. 0789 1832587 dmc@fatravel.it www.fatravel.it under the spotlight ■ CONVENTO SAN GIUSEPPE Via Paracelso – 09131 Cagliari Tel. 070 503343 – Fax 070 522765 eventi@conventosangiuseppe.com www.conventosangiuseppe.com cover story: agenzie e partner ■ CS EVENTS Via della Marrana, 8 00181 Roma Tel. 06 92091004 requests@csevents.it - www.csevents.it ■ K ASSIOPEA GROUP Via San Tommaso D’Aquino, 20 09134 Torre Verde – Cagliari Tel. 070 651242 info@kassiopeagroup.com www.kassiopeagroup.com focus on: green & sostenibilità ■ PERDÈPERA RESORT Località Perd’e Pera – Marina di Cardedu 08040 – Cardedu (Og) Tel. e Fax 0782 24081 - 249003 – 249008 commerciale@perdeperaresort.it www.perdeperaresort.it SITE INSPECTION chains & club ■ RUSSOTTI GESTIONI HOTELS Via Washington, 66 20146 Milano sales@russottigh.com www.russottigestionihotels.com hotel ■ THE WESTIN PALACE, MILAN Piazza della Repubblica, 20 – 20124 Milano Tel. 02 63361 www.marriott.com

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Mauro Zaniboni Presidente MZ CONGRESSI

FOOD FOR GOOD è il progetto di recupero delle eccedenzze alimentari dagli eventi a cura di Federcongressi&eventi, in collaborazione con le Onlus Banco Alimentare ed Eqquoevento. Aderire al progetto è semplice, non comportaa impegnii gravosi né costi, e avviene nel rispetto delle normative deella Legge Gadda. Contatta FEDERCONGRESSI per conoscere le modalità di adesione al progetto. www.foodforgood.it. @ProgettoFoodforGood


Perché un evento in...

Veneto Eventi memorabili in un mosaico d’arte, natura e Unesco

Una destinazione seducente con unicità di coreografie e innumerevoli attrattive. Un’anima e mille volti, scenari e location all’insegna di bellezza, sicurezza e spettacolarità

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Dritto alla meta

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’importante è (ri)iniziare. E il resto vien da sé. In questo caso, l’esempio è illustre e d’appeal internazionale: si tratta della 77esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Il Festival del Cinema di Venezia 2020, infatti, è destinato a essere ricordato come il primo grande evento di portata mondiale organizzato in Italia con le misure antiCovid imposte dalla pandemia. Un’edizione confermata ad aprile in pieno lockdown e la cui organizzazione ha costituito uno sforzo notevole da parte di tutti gli addetti ai lavori. Distanziamento interpersonale e senza pubblico, per esempio, assenza di celebrità internazionali che non hanno potuto raggiungere Venezia per le limitazioni ai viaggi dettate dalla prevenzione, la riduzione delle proiezioni con due arene all’aperto – una ai Giardini e una al Pattinodromo del Lido – per garantire una maggiore distribuzione degli eventi. Ma l’evento è andato in scena. Con pianificazione rigorosa e tutto minuziosamente programmato, protocolli di sicurezza e sanificazione, biglietti rigorosamente in digitale, capienza massima delle sale al cinquanta per cento e molto altro. Alla fine, l’obiettivo è stato raggiunto e con un segnale per tutto il settore: gli eventi in presen-

Con la mente concentrata sul presente, il Veneto concerta il futuro. Proattiva e fattiva, la destinazione predispone al meglio la sua offerta e con lo sguardo che punta lontano appronta proposte all’insegna di diversificazione, sicurezza, attrattiva e qualità za, con tutte le precauzioni del caso, sono possibili. L’esperienza di Venezia rappresenta ora una best practice per gli eventi che verranno e nell’intera destinazione anche le altre province non stanno certo a guardare. In tutto sono sette, ognuna con la propria personalità, tutte fiere del fil rouge che le vede essenziali all’arazzo dell’intera regione, da sempre sinonimo di spettacolarità, efficienza e proattività. Un’offerta Mice ben delineata e, soprattutto, organizzata.

di LUCIANA FRANCESCA REBONATO

Concretezza, innanzitutto Numerosi gli asset messi in campo dalla destinazione, a iniziare dal fondo anticrisi del “Piano ora Veneto”, indetto ai primi di settembre. Molti gli interventi di supporto finanziario, caratterizzati da procedure snelle e con poca burocrazia, proprio per dare alle imprese colpite dalla crisi

In alto, la Giudecca, la Venezia più genuina. Sopra, lo spettacolare santuario della Madonna della Corona, in provincia di Verona

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Perché un evento in... Veneto

Sopra, la medievale Marostica. Nella pagina accanto, la Basilica di Sant'Antonio a Padova

un sostegno rapido e adeguato alle esigenze in termini di liquidità e di investimento. All’intervento è riservata una dotazione iniziale di sessanta milioni di euro, con facoltà della giunta regionale di rideterminare tale importo. Ed è notizia del 18 settembre di nuovi contributi per sei milioni e mezzo di euro complessivi destinati alla valorizzazione delle destinazioni turistiche del Veneto. Federico Caner, assessore al turismo della regione, ha infatti dichiarato: «Riteniamo che a sostegno del nostro turismo, i cui operatori sono fra i più penalizzati, la risposta possa essere efficace soltanto mobilitando ulteriori risorse». Con queste parole l’assessore sottolinea l’approvazione da parte della giunta regionale della sua proposta di un ulteriore bando per erogare contributi destinati ad attuare interventi che fortifichino l’orientamento alla domanda turistica, anche nel contesto internazionale. Prosegue Caner: «Ci troviamo di fronte a un quadro totalmente modificato per quanto riguarda le strategie dell’intero sistema turistico, costretto a recuperare il proprio posizionamento sui mercati internazionali. Una regione come la nostra che conta settanta milioni di presenze annue deve fare tutto quanto è possibile per difendere un simile capitale di ricchezza e posti

di lavoro. Con questo provvedimento la regione del Veneto rinnova concretamente la volontà di restare al fianco degli operatori del settore».

Strategie di rinnovo Fra le misure attuate per favorire la ripresa, vi sono quelle relative alla rigenerazione e riqualificazione delle strutture ricettive, obiettivo che coincide con le finalità strategiche delle politiche regionali nel settore turistico della destinazione. Anche qui, la giunta regionale del Veneto, con un provvedimento proposto dall’assessore al turismo, ha incrementato di oltre 3,6 milioni di euro la dotazione finanziaria del bando per la concessione di contributi alle piccole e medie imprese di pianura per investimenti innovativi nel settore ricettivo turistico, utilizzando risorse derivanti sia dalla rimodulazione del Por Fesr 2014-2020, sia dall’accordo di programma tra il Ministero dello Sviluppo Economico e la Regione Veneto. Gli interventi consentiranno di accrescere la competitività di offerta nel mercato sia per quanto riguarda i servizi da erogare ai clienti, sia per l’efficienza delle stesse strutture ricettive. L’obiettivo della regione è quello di promuovere uno sviluppo turistico sostenibile, favorendo l’innovazione delle aziende, puntando all’incre-

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Grandi mostre, alto gradimento Ingente, l’offerta culturale della destinazione, tutta fruibile dal Mice. Riaperte le sedi, ecco una selezione delle maggiori mostre in calendario. ■ Venezia – Henri CartierBresson. Le Grand jeu Fino al 20/03/2021, Palazzo Grassi 385 immagini del grande artista francese. Un progetto inedito basato sulla Master Collection, selezione di scatti operata dallo stesso CartierBresson nel 1973. ■ Padova – Van Gogh. I colori della vita Sino all’11 aprile 2021, Centro culturale San Gaetano La più grande esposizione dedicata all’artista olandese mai organizzata in Italia. Presenti le opere di Van Gogh e di altri artisti che con lui hanno intrecciato un percorso creativo.

■ Verona – La mano che crea. La Galleria pubblica di Ugo Zannoni Sino al 31 gennaio 2021, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Achille Forti Uno studio dedicato all’artista e al tema del mecenatismo che ha portato alla nascita delle collezioni civiche della Galleria d’Arte Moderna. ■ Vicenza e provincia – Tiepolo 250 Fino al primo maggio 2021 Le opere di Giambattista Tiepolo, in occasione del 250esimo anniversario dalla sua scomparsa. Il progetto propone una visita diffusa, tre ville e due palazzi dove l’artista

mento dei flussi turistici e, soprattutto, all’innalzamento della qualità dell’accoglienza delle destinazioni venete. Pioggia di milioni anche per il piano di marketing – 2,3 milioni di euro – all’insegna del claim “Veneto, the Land of Venice” che coniuga innovazione e tradizione, pragmatismo, dinamismo e velocità. All’illustrazione del piano di rilancio turistico, il presidente della regione Luca Zaia ha aperto i lavori asserendo: «Da questa situazione massacrante vogliamo uscire con un’azione comunicativa forte e accattivante».

dipinse alcune tra le sue opere più significative: palazzo Chiericati e palazzo Barbarano; villa Valmarana ai Nani, villa Zileri Motterle e villa Cordellina Lombardi. ■ Conegliano (Treviso) – Steve McCurry. Icons Dal 23 dicembre 2020 al 2 maggio 2021, Palazzo Sarcinelli Oltre cento fotografie di uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea. Una completa rappresentazione della sua esclusiva visione estetica. ■ Rovigo – Marc Chagall. Anche la mia Russia mi amerà

Sino al 17 gennaio 2021, Palazzo Roverella L’originalissima lingua poetica di Marc Chagall. Un mondo fantastico dove tutto può accadere, ispirato alla visionaria tradizione culturale della Russia con ricchezza di immagini e di leggende. ■ Padova – I Macchiaioli. Capolavori dell’Italia che risorge Sino al 18 aprile 2021, Palazzo Zabarella Oltre cento capolavori, il mondo emotivo dei Macchiaioli. Spiriti indipendenti e rivoluzionari, i Macchiaioli dipingevano ciò che il “vero” offriva ai loro occhi.

force dedicata, concentrata sulla sicurezza di passeggeri e lavoratori con interventi che sono stati indagati e valutati positivamente da Aci. Tra questi, l’organizzazione degli spazi per garantire il distanziamento sociale, l’incremento delle attività di pulizia e disinfezione delle aree, i controlli

Efficienza e sicurezza Sul fronte dell’accessibilità e della sicurezza, intanto, a fine estate è stato consegnato all’aeroporto Marco Polo di Venezia il prestigioso “Airport health Accreditation” dall’Airports Council International, che rappresenta oltre 1.900 aeroporti a livello internazionale, certificandone l’efficacia dei protocolli e delle misure introdotti da Save, società di gestione dello scalo, che risultano del tutto allineati alle linee guida fornite dall’Aci – Aviation Business Restart and Recovery – e alle raccomandazioni dell’Icao – Council Aviation Recovery Task Force – e dell’Easa, European Union Aviation Safety Agency. Dall’inizio dell’emergenza, Save ha costituito una task

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Perché un evento in... Veneto

L'elegante Feltre, in provincia di Belluno

Gli incredibili colori montani del Lago di Misurina

Sotto, cupole, statue e campanili movimentano lo skyline di Padova

della temperatura corporea con termoscanner, la distribuzione all’interno del terminal di gel igienizzanti, una nuova organizzazione delle aree check-in e di imbarco sia per il distanziamento dei passeggeri sia per la protezione degli operatori, la fornitura di dispositivi di protezione individuale ai dipendenti dell’aeroporto, la segnaletica dedicata ai percorsi interni che sono stati parzialmente modificati, integrata da frequenti comunicazioni sonore e dal costante aggiornamento delle informazioni sul sito dell’aeroporto. A tutto questo si è aggiunta, in tempi più recenti, l’effettuazione dei tamponi ai passeggeri in arrivo da Grecia, Spagna, Croazia e Malta che – primi in Italia – gli aeroporti di Venezia e Verona hanno tempestivamente introdotto in collaborazione con le Ulss locali. E a proposito di Verona, ecco che il Veneto fa il bis. A settembre anche l’aeroporto Catullo di Verona ha ricevuto l’Health Accreditation da parte di Aci. Un risultato eccellente per lo scalo scaligero che insieme a Venezia costituisce un unico sistema aeroportuale. A ottobre 2014, infatti, Save è entrata nel capitale di Aeroporto Valerio Catullo di Verona S.p.A.

che gestisce gli aeroporti di Verona e Brescia, di cui oggi detiene il 41,63%. Un passaggio che ha condotto alla costituzione del nuovo Polo Aeroportuale del Nord Est e che contempla Venezia, Treviso, Verona e Brescia.

Accessibilità agevolata Dalle rotte del cielo alla viabilità terrestre. Al fine di ottimizzare l’accessibilità alla destinazione e potenziare complessivamente il sistema dei trasporti, la giunta regionale del Veneto ha approvato la delibera e le misure organizzative per attivare le iniziative necessarie alla realizzazione di un terminal ferroviario a Isola della Scala, in provincia di Verona. La notizia, recente, mette in evidenza la volontà di eliminare il sovraffollamento del traffico sull’asse del Brennero e il conseguente spostamento degli attuali flussi di traffico dalla modalità della gomma al ferro, ottimizzando così l’efficacia e l’integrazione del sistema di trasporti intermodale. Un terminal di interesse strategico non solo per l’intero territorio, quindi, che renderà l’area ancor più al centro dell’intero sistema logistico italiano.

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Eventi unici nel cuore di Venezia A soli due passi da Piazza San Marco, l’Hotel Monaco & Grand Canal vi accoglie con le sue 92 camere di pregio completamente rinnovate H YL RIIUH OH PDJQLÀ FKH VDOH EDURFFKH GHO 5LGRWWR SHUIHWWH SHU L YRVWUL PHHWLQJ LQFHQWLYH H EDQFKHWWL

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Perché un evento in... Veneto

Intenzioni e azioni Successo di squadra e obiettivi comuni. Il Veneto accorda gli strumenti e apre il sipario su piani di rilancio, risorse e sinergie, opportunità e fruibilità in continuo divenire di LUCIANA FRANCESCA REBONATO

Sopra, Soave e il suo famoso castello medievale

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alla progettualità alla realizzazione. Il Veneto è ripartito con determinazione e con una corale partecipazione degli stakeholder. Fatti, non parole, per una destinazione eterogenea che reagisce e agisce per giungere a risultati concreti.

Ne abbiamo parlato con Federico Caner, assessore al turismo Regione Veneto. Questa estate è stato avviato il piano strategico di rilancio turistico del territorio veneto. In cosa consiste? «Si tratta di una delle campagne promozionali più rilevanti nella storia del turismo veneto: in termini di risorse, per la varietà di azioni programmate e per il grandissimo numero di persone che in Italia e all’estero sono state raggiunte, nei modi più diversi, dal messaggio targato “The Land of Venice”. Si tratta di un’operazione del tutto originale, che coniuga innovazione e tradizione, basata su pragmatismo e dinamismo, in

modo da affrontare il più efficacemente e velocemente possibile la crisi causata dalla pandemia di Coronavirus. Il piano di marketing prevede l’attivazione di tre linee di intervento: i canali tradizionali, ovvero l’utilizzo di media, giornali, radio e televisioni (locali, nazionali e internazionali); i canali digitali – Facebook, Instagram, YouTube –; l’attività di influencer marketing, ovvero blogger, videomaker, fotografi, creatori di contenuti, che veicoleranno, rivolgendosi a target diversi, il messaggio promozionale attraverso il loro racconto – storytelling – di esperienze dirette vissute tra i vari tesori del Veneto, seguendo cinque percorsi tematici che vanno dalla cultura all’enogastronomia, dal relax all’esperienza di vacanza attiva. Gli influencer entrano in contatto con il territorio per rendere tali esperienze replicabili dai loro follower e dai turisti, coinvolgendo ancor più i visitatori attraverso l’indizione di un concorso fotografico. Vogliamo trasmettere un messaggio di bellezza e di sicurezza dei nostri territori, non escludendo alcuna destinazione o prodotto turistico. Nelle suggestive immagini del Veneto che veicoleremo diffusamente campeggerà sempre una grande “V”, un vero e proprio marchio identificativo di tutta la regione, e il bollino “safe area”, per assicurare che da noi viaggi, vacanze ed escursioni

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si svolgono in un ambiente controllato, in una regione dalla sanità eccellente, uscita dalla lotta al Covid-19 ancora più forte». Quali saranno, nel contesto del suo assessorato, i prossimi step per un progressivo ritorno alla “nuova” normalità? Ci stiamo muovendo su diversi fronti. Oltre al piano di marketing, segnalo l’iniziativa di promozione congiunta di questa estate, già avviata in Germania e intitolata “Friaul, Venetien und Emilia Romagna, die italienische Adria. Nichts liegt näher!“, ovvero “Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna, La Riviera Adriatica italiana. Niente di più vicino!”. Un invito rivolto dalle tre Regioni ai turisti tedeschi con una campagna televisiva congiunta sul più famoso sito di previsioni meteo tedesco (640 milioni di visitatori l’anno) e su un network di canali tv privati. L’operazione si basa su un accordo triennale tra Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia Romagna con un investimento annuale di trecentomila euro (centomila euro a regione). La pianificazione per l’estate 2020 ha sviluppato azioni di comunicazione del valore di oltre 1,8 milioni di euro. In programma entro l’anno anche un workshop, realizzato in modalità online con le più moderne tecnologie digitali di comunicazione per la commercializzazione delle proposte di vacanza delle tre regioni. Data l’ampiezza dell’offerta, si prevede di ospitare oltre cento buyer in rappresentanza di tutta la domanda turistica nazionale e internazionale. Inoltre, ancor

più di prima, in questa fase sarà importante mettere a frutto i finanziamenti comunitari, integrati con risorse totalmente regionali, per avviare i processi di rigenerazione e riqualificazione delle strutture ricettive per mantenere e accrescere la competitività di offerta nel mercato turistico, sia per quanto riguarda i servizi da erogare ai clienti, sia per l’efficienza delle stesse strutture ricettive. L’obiettivo della Regione è quello di promuovere uno sviluppo turistico sostenibile, favorendo l’innovazione delle aziende, puntando così all’incremento dei flussi turistici ma soprattutto all’in-

International, thank you Una vera e propria sfida, quella di riportare la clientela straniera nel nostro Paese. E il Veneto è in prima linea per tornare ad accogliere. Dichiara Federico Caner: «Il Veneto è una meta sicura e gli ottimi risultati conseguiti sul piano sanitario dalla nostra Regione nella lotta al virus, tanto da diventare un modello a livello europeo, sono il miglior biglietto da visita che possiamo esibire a quanti desiderano venire nella prima regione turistica d’Italia. Degli oltre settanta milioni di presenze che abbiamo registrato lo scorso anno, ben il 67,6% è di clienti stranieri, a conferma della storica vocazione dei nostri territori all’internazionalità, a un’ospitalità che non conosce confini. Sappiamo che per ritornare a questi livelli dovremo affrontare un percorso estremamente impegnativo e che la risalita non sarà immediata, ma le attività promozionali e di sostegno al settore che stiamo promuovendo, coordinandoci con le associazioni imprenditoriali e i diversi soggetti della filiera turistica, ci fanno ben sperare in un consolidamento del nostro appeal nei mercati esteri».

Federico Caner, assessore al turismo Regione Veneto

Treviso, perla acquatica di raro fascino

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Sopra, il Palazzo della Ragione a Padova

nalzamento della qualità dell’accoglienza delle destinazioni venete». «Il Veneto non ha destinazioni turistiche di serie A, B o C. E oltre alle destinazioni, l’attenzione è rivolta ai prodotti turistici, vale a dire all’insieme di beni, servizi ed esperienze che, messi a sistema, rispondono a una precisa domanda di soggiorno». È una sua dichiarazione. La approfondiamo? «Nessuna realtà turistica come quella veneta è in grado di offrire una straordinaria varietà di proposte di viaggio, di scoperta, di vacanza e di escursione, in ambienti e paesaggi diversissimi tra loro, con una ricchezza culturale ed enogastronomica che risulta persino difficile censire. Nel Veneto, in pochissimo tempo e in pochi chilometri, si passa da una delle tante città storiche

A fianco, l’Arena di Verona vanta un ricco calendario di eventi artistici en plein air

conosciute nel mondo per i loro tesori artistici, all’irripetibile panorama delle più belle montagne del mondo, le Dolomiti, da lunghe spiagge sicure al più grande lago d’Italia, da uno dei più antichi comprensori termali alla suggestione dei paesaggi collinari o del Delta del Po, tra preziose ville e borghi murati. Questo enorme patrimonio, se non viene considerato e gestito all’interno di un sistema organizzato e funzionale, può perdere le sue potenzialità. Per evitare che questo accada ci siamo dotati un Piano Strategico che, oltre a interventi sul versante strutturale per rendere le nostre imprese rispondenti alle richieste di una domanda sempre più esigente, sul versante dell’innovazione e differenziazione dell’offerta, con le risorse destinate ai club di prodotto, cura soprattutto l’aspetto organizzativo, puntando a superare la frammentazione di ruoli e competenze delle varie destinazioni. Tutte le organizzazioni di gestione delle destinazioni devono fare un salto di qualità e darsi una dimensione organizzativa e operativa moderna e pronta ad “assorbire” i costanti mutamenti in atto a livello mondiale, affinché nessuno rimanga indietro. Consideriamo il Veneto come un’unica grande destinazione fatta di tante componenti, la holding di tante società: se qualcuna di quest’ultime segna il passo, a subirne le conseguenze è la stessa holding». La Regione promuove eccellenze produttive e territoriali, stanziando finanziamenti rivolti a sostenere concretamente le filiere, dando un fortis-

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simo impulso e una preziosa visibilità al territorio, anche dal punto di vista turistico. “Caseus Veneti”, per esempio, in calendario a fine settembre. Ce ne parla? «Caseus Veneti, evento promozionale del comparto caseario, è una delle “vetrine di eccellenza” della regione, realizzato d’intesa con le organizzazioni e i consorzi dei produttori, per valorizzare il meglio dell’enogastronomia e delle produzioni di qualità. Il connubio tra turismo e settore primario è molto stretto: le proposte in ambito rurale, gli agriturismi e le fattorie didattiche, i gusti e i sapori delle nostre terre sono una delle chiavi di volta della nostra offerta. Questo evento, giunto quest’anno alla sedicesima edizione, ha registrato una crescita costante d’inte-

resse e partecipazione, tanto da richiamare un pubblico di oltre quarantamila visitatori. La manifestazione prevede, oltre al concorso per i migliori formaggi a cui partecipano caseifici privati, cooperative, piccole aziende di trasformazione, malghe, stagionatori e affinatori, anche corsi di cucina, cooking show con cuochi emergenti e degustazioni guidate».

Sopra, il cortile interno del Palazzo del Doge nel cuore di Venezia

Una parola, outdoor, innumerevoli opportunità per il turismo leisure e anche congressuale. Percorsi a piedi, in sella alle due ruote o a cavallo. Quali le frecce all’arco del suo assessorato? «Disponiamo di una ricca faretra e sappiamo anche a quali obiettivi mirare, con la consapevolezza, restando nella metafora, che per la La magia di Venezia “filtrata” dalla Scala Contarini del Bovolo

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mutevolezza della domanda turistica si tratta di bersagli mobili. Questo non ci scoraggia, anzi, ci impegna ancor di più ad affinare la nostra mira».

Per una panoramica sull’accessibilità aerea della destinazione, abbiamo intervistato Enrico Marchi, presidente del Gruppo Save, che gestisce il Sistema Aeroportuale del Nord Est. Enrico Marchi, presidente del Gruppo Save

Sopra, l’isola di San Giorgio Maggiore, nella Laguna di Venezia

L’aeroporto di Venezia è di nuovo a regime. Facciamo un punto della situazione? «La crisi che stiamo attraversando ha colpito il sistema aeroportuale con una gravità che non ha precedenti, è stato davvero sconvolgente assistere impotenti al repentino azzeramento di un’operatività costruita con fatica nel tempo. La ripresa, ne siamo consapevoli, sarà lenta e geograficamente imprevedibile, con un recupero dei livelli di traffico del 2019 preventivabili non prima del 2022. Quel che è comunque importante sottolineare è che l’aeroporto non si è mai fermato, affrontando la situazione sotto la guida di un management preparato, che ha gestito il nuovo contesto con azioni che si sono tradotte anche in nuove forme di organizzazione. Prontamente è stata costituita una task force che in tempi brevissimi ha attuato le disposizioni governative relative alla sicurezza sanitaria. Nel contempo, sono proseguiti i contatti con le

compagnie aeree in una prospettiva di graduale ripresa. Come previsto, i primi collegamenti che si sono riattivati sono stati quelli nazionali, verso metà giugno, ai quali sono seguiti i voli europei. La terza fase corrisponde al ripristino dei voli intercontinentali ed è quanto mai interconnessa all’andamento della pandemia a livello internazionale». La collaborazione fra gli stakeholder è essenziale alle destinazioni turistiche. Come vede la situazione allo stato dell’arte? «L’esperienza che stiamo vivendo porta con sé riflessioni che evidenziano l’importanza di una gestione in rete di tutta la filiera turistica, in cui gli aeroporti costituiscono un riferimento fondamentale non solo per gli aspetti di logistica e mobilità, ma in quanto indicatori delle tendenze dei mercati incoming nazionali ed esteri. Il confronto e la collaborazione con gli stakeholder sono in tal senso strategici, ancor più in questo periodo così complesso, e nel nostro caso si sono concretizzati nella partecipazione a livello regionale a tavoli comuni con operatori del settore. Un’attività che si intensificherà ulteriormente in vista delle Olimpiadi invernali 2026, assegnate al nostro territorio anche in considerazione del suo efficacie sistema di aeroporti. Il turismo è una leva fondamentale dell’economia del nostro Paese, l’occasione va colta per ripensarlo in termini di sostenibilità e di qualità. Vene-

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zia per prima potrebbe cambiare passo, anche con flussi più ridotti di visitatori che soggiornino però per più tempo in città, puntando anche a un turismo congressuale oggi non ancora adeguatamente sviluppato». Suo obiettivo primario è sempre stato quello di dare energia al sistema produttivo del Nord Est e a fine maggio lei è stato nominato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella Cavaliere del Lavoro. Un suo commento?

«La soddisfazione per la nomina a Cavaliere del Lavoro va condivisa con i miei collaboratori che, nell’ambito aeroportuale, mi hanno affiancato in tutti questi anni sul complesso progetto che ha portato alla costituzione del polo del Nord Est. Rappresenta senza dubbio il coronamento di un percorso che si è concentrato sullo sviluppo di una realtà fondamentale per la competitività del territorio, nel contempo costituisce un impegno a proseguire con altrettanta responsabilità verso nuovi obiettivi».

Sopra, Venezia da cartolina, tra canali e gondole Sotto, Punta San Vigilio, sulla sponda veronese del Lago di Garda

Un lago di opportunità Sulla sponda veronese del lago di Garda, si snoda la Riviera degli Ulivi: cinquanta chilometri di costa con località e paesaggi diversi ritmati da rocche, pievi, borghi, insenature e, nella parte settentrionale, strapiombi vertiginosi. Il Mice più sportivo trova qui il suo regno d’elezione: venti costanti per praticare surf e vela, verticalità di pareti per team building all’insegna delle arrampicate, spumeggianti torrenti per canyoning, sentieri da

percorrere a cavallo, a piedi e in mountain bike. Non solo. Anche prelibatezze enogastronomiche, orgoglio del territorio, famoso per l’olio genuino e per i vini pregiati. Fra Bardolino – la cui notorietà è legata anche ai vini che vi si producono, fra i quali eccelle il leggero e brioso vino omonimo – e Garda vi sono una trentina di frantoi e oltre sessanta cantine nelle quali, oltre a degustazioni e assaggi, è possibile acquistare i prodotti tipici locali.

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Parola d’ordine, digitalizzazione di LUCIANA FRANCESCA REBONATO

Strategie e risorse per ottimizzare l’economia turistica della destinazione. Fra le azioni, la digitalizzazione delle imprese, per accrescere competitività e differenziazione dell’offerta

I Sopra, gli imponenti interni del Teatro Olimpico di Vicenza, “griffato” Palladio

narrestabile, il Veneto. La giunta regionale il 21 settembre ha ufficializzato una dotazione finanziaria di tre milioni di euro finalizzata all’erogazione di contributi alle Pmi turisticoricettive, a sostegno degli investimenti innovativi in ambito digitale. Un nuovo provvedimento con il quale prosegue l’impegno della Regione a sostenere la ripresa del settore turistico.

Turismo 4.0, quindi, con riflettori accesi sull’importanza dell’innovazione da intendersi non solamente come automatizzazione e digitalizzazione del settore, piuttosto come riformulata visione strategica e organizzativa. Più che mai in questo periodo abbiamo verificato l’importanza della “connessione” e la portata delle nuove tecnologie per lo sviluppo del turismo si misura anche sul fronte della raccolta e dell’elabora-

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zione dei dati, sull’adeguamento dei servizi, sul rafforzare la promozione del territorio mettendo a sistema l’offerta turistica regionale, passando dal prodotto alla “filiera”.

Determinati e competitivi Il bando, varato nell’ambito del Por Fesr 20142020, comprende interventi di riqualificazione delle strutture ricettive nell’ottica dell’innovazione e a questo proposito Federico Caner afferma: «Si tratta di una priorità di intervento per contrastare gli effetti economici sul comparto turistico determinati dalla crisi post lockdown. Gli investimenti in ambito digitale sono indispensabili per rendere ancor più competitivo il nostro sistema di accoglienza, favorendo la differenziazione dell’offerta, la rigenerazione e il riposizionamento dell’impresa. Con questo bando forniamo ai nostri imprenditori uno strumento per farsi trovare pronti e all’altezza delle richieste del mercato turistico». I contributi per le spese sostenute in interventi finalizzati alla digitalizzazione delle imprese e delle strutture ricettive riguarderanno in particolare attività di acquisto o consulenza relativi ad hardware e software per videoconferenze; sistemi e soluzioni per lo smart working e il telelavoro; internet; cloud, fog e quantum computing; cyber security, risk management e business continuity; intelligenza artificiale e machine learning; soluzioni tecnologiche per la navigazione immersiva, interattiva e partecipativa (realtà aumentata, realtà virtuale e ricostruzioni 3D); soluzioni tecnologiche per la gestione e il coordinamento dei processi aziendali con elevate caratteristiche di integrazione delle attività; sistemi di pagamento mobile e/o via internet; soluzioni tecnologiche digitali per favorire forme di distanziamento sociale dettate dalle misure di contenimento legate all’emergenza sanitaria da Covid-19.

Qualità e velocità Ovviamente, nel bando sono contemplati gli interventi volti a favorire la connettività a banda ultra larga delle imprese. Per un impatto di ottimale visibilità e promozione, è previsto l’aggiornamento dei siti web delle strutture ricettive con le principali lingue degli ospiti, così come risultanti dalle statistiche ufficiali della regione Veneto. Il tutto con l’adeguamento agli standard di sicurezza, all’interoperabilità e all’accessibilità del sito web, ovvero l’eliminazione di “barriere architettoniche informatiche”. Non solo. Sono contemplati ulteriori step, fra i quali l’adozione, da parte delle strutture ricettive alberghiere, di software di performance su occupazione di posti letto e di camere nonché

l’adozione – da parte delle strutture ricettive denominate “complementari” e in ambienti naturali – di software per la trasmissione contestuale dei dati relativi alla statistica turistica, ai dati di Ps relativi agli ospiti della struttura e ai dati relativi all’imposta di soggiorno, laddove venga applicata. Sempre in ottica digitale, a fine settembre ha preso il via un ciclo di webinar – per la durata di tutta la stagione autunnale e sino alla fine dell’anno – promosso dalla Regione Veneto. Una serie di incontri digitali incentrati sulla situazione delle città venete per quanto riguarda la qualità dell’ambiente, la sicurezza, lo sviluppo turistico e culturale, le aree funzionali e le reti di governance territoriali.

Sopra, lo scenografico ponte di Bassano del Grappa

Dal virtuale all’outdoor È il bello dei contrasti. Dall’accesso alla destinazione con eccellenze digitali alla possibilità di vivere il Veneto “dimenticando” la tecnologia. In una parola, outdoor. Il Veneto, infatti, spinge sull’acceleratore e si dirige saldo e propositivo verso natura e paesaggi, cammini e attività sportive. Quanto agli itinerari ciclabili, sono ben ottomila i chilometri censiti della rete regionale. Attenzione particolare la destinazione la dedica al turismo slow, tutto da vivere dal Mice in un arazzo regionale di opportunità. Dal mare alla montagna tracciati e cammini da esplorare a piedi, sulle due ruote o a cavallo per vivere en plein air esperienze autentiche. E per iniziare a curiosare fra gli itinerari green del Veneto, è possibile scaricare “Veneto Outdoor”, l’app dedicata lanciata dalla Regione: realizzata con tecnologia Open Data, è dotata di un database di partenza con circa quattrocento fra percorsi, itinerari e sentieri, spesso sconosciuti e per questo ancor più intriganti.

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All’insegna della completezza

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n percorso attraverso il Veneto all’insegna dell’arte. Se l'architettura dà forma allo spazio e la pittura lo rappresenta, la scultura lo occupa fisicamente e per questo esercita un forte impatto a livello estetico ed emotivo. Ottime ragioni per il Mice, che in Veneto trova testimonianze eccellenti di quest'arte, dall'antichità fino ai giorni nostri, una realtà patrimoniale quanto mai ricca, diversificata e capillarmente distribuita in tutta la destinazione. E poi l’architettura, che da sempre riveste un ruolo centrale per la cultura e l’identità: il Veneto ne offre straordinarie testimonianze, anche contemporanee. Basti pensare alle opere di Carlo Scarpa, ai progetti realizzati da Andrea Palladio prima e poi da Vincenzo Scamozzi – così come dai suoi successori – che hanno influenzato gran parte dell'edilizia monumentale, sia europea sia d'oltreoceano, a partire dal XVII secolo. Nel Veneto architetti di fama internazionale sono impegnati nella realizzazione di grandi opere per la valorizzazione del territorio: fra gli esempi, “Memoria e Luce”, il memoriale per ricordare le vittime dell’11

Affreschi naturali declinati a ogni latitudine e longitudine, cultura a tutto tondo, icone storiche e artistiche tutelate dall’Unesco. C’è tutto, in Veneto. Basta scegliere una direttrice e percorrerla all’insegna dell’emozione settembre al World Trade Center, progettato per la città di Padova da Daniel Libeskind, oppure al terzo ponte sul Canal Grande, opera di Santiago Calatrava, o alle famose “Bolle” per la distilleria Nardini a Bassano, progettate dall'architetto Massimiliano Fuksas, oppure ancora alle opere di Tadao Ando, come “Punta della Dogana”, solo per citare alcuni episodi recenti e significativi.

di LUCIANA FRANCESCA REBONATO

Cultura d’appeal Otto siti Unesco. È uno dei punti di forza culturali della destinazione e l’ultimo sito in ordine di tempo è quello delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene: un museo open air del patrimonio naturalistico, antropico e, ovviamente enoturistico. E poi Venezia e la sua

In alto, le geometrie disegnate dai vigneti a Valdobbiadene

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Perché un evento in... Veneto

Sopra, i romantici canali di Chioggia

Laguna, intrigo a 360 gradi e impreziosita da fondazioni pubbliche e private: dalla Fondazione Musei Civici alla Fondazione di Venezia, dalla Peggy Guggenheim alla Fondazione Pinault, ai musei statali, alle Gallerie dell’Accademia, alla casa museo Palazzo Grimani. Protagonista nell’arte, il Veneto dal 24 al 26 settembre lo è stato anche al WeGil di Roma, il salone mondiale dei siti e delle città Unesco. È una delle regioni italiane con più siti Unesco e da anni partecipa al Wte Unesco di cui, peraltro, ha ospitato ben tre edizioni a Palazzo della Ragione a Padova. Non a caso l’assessorato al turismo sta lavorando per riportare la manifestazione proprio nella regione e nella città di Padova: sarebbe anche di buon auspicio per la candidatura dell’Urbs Picta, la Cappella degli Scrovegni di Giotto e i cicli affrescati del Trecento di Padova. E sempre a proposito di cultura, a settembre il presidente del Veneto Luca Zaia ha dichiarato che «Il settore in Veneto rappresenta il cinque per cento del Pil regionale». E molto è stato fatto e si farà in quest’ottica. È già stato studiato per esempio l’accordo di programma “Stagione culturale e teatrale nella Regione del Veneto” – per il rilancio della cultura attraverso un piano di investimenti –, un accordo fra quattro grandi istituzioni

culturali venete: il Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni, l’Associazione regionale per la promozione e la diffusione del teatro e della cultura nelle comunità venete – Arteven di Venezia, la Fondazione Teatro Comunale di Vicenza e la Federazione Italiana Teatro Amatori del Veneto. L’obiettivo è quello di sostenere la programmazione con un incentivo concreto allo spettacolo live, il che significa produrre oltre duecento spettacoli di compagnie teatrali legate al Teatro Stabile del Veneto, in scena sui palcoscenici di oltre cinquanta comuni che a oggi hanno aderito al progetto “Il teatro torna a casa” di Arteven.

Oltre le rotte comuni Un Veneto al di fuori dei soliti routing, lontano dalle mete più gettonate, una selezione di luoghi che raccontano la bellezza di una terra continuamente sorprendente. Come Valle Millecampi e i casoni della Fogolana – Codevigo, Padova –, paesaggi percorsi dai silenzi della laguna, dalle numerose specie di uccelli che qui hanno trovato l’habitat ideale e dalla vegetazione in grado di sopravvivere alle acque salmastre. I casoni della Fogolana riproducono le tipiche abitazioni della valle, con le loro pareti di mattoni di terracotta e il tetto a quattro falde

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spioventi, con copertura in canna palustre. E poi il mare di fossili a Bolca, in provincia di Verona: una storia che inizia una cinquantina di milioni di anni fa, quando la Lessinia era occupata da un mare caldo abitato da pesci, crostacei e alghe. E i Monti Lessini hanno conservato gelosamente tutti questi organismi e Bolca, in particolare, è stata dichiarata "Capitale mondiale dei Fossili dell'Era Terziaria". Per un approfondimento indoor, si può visitare il Museo dei Fossili con il "pesce-angelo", fiore all'occhiello della collezione. Per il Mice più sportivo e adrenalinico, ecco Calà del Sasso – Valstagna, Vicenza –, un itinerario emozionante che prevede una scala di 4.444 gradini di pietra di calcare grigio, tra le più lunghe d’Italia. Il percorso collega il comune di Valstagna alla frazione Sasso di Asiago, sull’altopiano dei Sette Comuni, più conosciuto con il nome di Altopiano di Asiago. Costruita intorno al Quattrocento per mandare al fiume Brenta i tronchi destinati all’Arsenale di Venezia, questa scala è un capolavoro di artigianato stradale. Per il Mice avventuroso, invece, ecco le Grotte del Caglieron – Breda di Fregona, Treviso –, ambiente straordinario creato dal fenomeno naturale del carsismo e da interventi dell’uomo per le attività di estrazione della cosiddetta “pietra dolze”. Le passerelle in legno sospese sopra il torrente consentono di ammirare la profondità della forra, le cascate e le marmitte create dall'azione erosiva dell'acqua. Unico in Italia, a Bergantino – Rovigo – è il Museo della Giostra e dello Spettacolo Popolare, che propone un percorso espositivo che parte dai giochi dell'antico Egitto e arriva ai grandi e tecnologici luna park odierni. A tutta natura, invece, è Brent de l’Art a Sant’Antonio in Tortal – Borgo Valbelluna, Belluno –. Quello che oggi assomiglia a un canyon è il risultato dell’erosione millenaria delle acque del torrente Ardo che hanno portato alla luce, modellandoli, strati di roccia di milioni di anni fa. Un luogo che sembra cesellato come un prezioso gioiello dalle mille sfumature, dove a dominare è il tipico colore della “scaglia rossa”.

Passeggiando per Venezia A Venezia ogni pietra, ogni calle, ogni ponte custodisce storie, leggende e segreti. Un volto tutto da scoprire, lontano dai riflettori, come Campo Sant’Angelo, per iniziare a conoscere le origini della città. Con i suoi pozzi quattrocenteschi e il suo caratteristico campanile pendente, sopravvissuto al terremoto del 1347, nel cuore del sestiere di San Marco, uno dei primi campi a essere pavimentati in cotto e che offre una miriade di spunti per post congress, a partire dai palazzi che lo circondano. Percorrendo la strettissima Calle del Caffettier, invece, si raggiunge l’imponente Teatro d’Opera La Fenice, scenario perfetto per aprire il sipario su spettacoli d’autore. A questo proposito e open air, l’8 settembre, si è tenuto un concerto del Coro e dell’Orchestra del Teatro La Fenice in Piazza San Marco per aprire i festeggiamenti e le celebrazioni dei 1.600 anni dalla fondazione di Venezia. E poi Palazzo Contarini del Bovolo, una casa-fontego, nella sua accezione di residenza privata e di gusto tardo neo-gotico. Quello che la caratterizza

Sopra, la bellezza senza tempo di Venezia

Una laguna di soprese Oltre alla mondana Mostra del Cinema della Biennale, l’altra Venezia, tra Burano e Mazzorbo, Torcello e San Francesco del Deserto. Dove si respira un'atmosfera differente, rilassata, l’autentica espressione del mondo lagunare. Un punto di partenza ideale è l'ingresso a nord in laguna da Altino, a breve distanza dall'aeroporto. Intorno al Museo Archeologico della cittadina si estende un'ampia area archeologica, oggi in gran parte interrata. Si prosegue poi per Burano, dove vivere da protagonisti esperienze di pescaturismo, alla scoperta dei luoghi più suggestivi e delle tradizioni

della laguna. Sulla vicina isola San Francesco del Deserto, invece, tra l'isola di Burano e l'isola di Sant'Erasmo, un convento – duecentesco – francescano può offrire al Mice un “ristoro” spirituale. A Sant'Erasmo si scoprono sapori genuini: è l'isola più grande della laguna e da sempre è l'orto che riforniva Venezia di frutta e verdura fresca. Sulla lunga striscia di terra la vocazione all'orticoltura rimane intatta e il Mice può partecipare alla raccolta dei prodotti e assaggiare prelibatezze – seguendo ricette rigorosamente locali – in sfiziosi e gustosi team building.

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Perché un evento in... Veneto

A destra, Verona, magica in tutte le stagioni

Sport e natura

Sopra, le infinite piste da sci delle Dolomiti

maggiormente è l’eccentrica scala a chiocciola – in veneziano, “bovolo” –, fatta aggiungere verso la fine del Quattrocento dal rampollo Pietro Contarini e costruita probabilmente dall’artigiano locale Giovanni Candi. Attraversando Calle delle Ballotte – così chiamata per la presenza di artigiani attivi nel confezionamento delle palline impiegate nelle votazioni per la magistratura di Venezia – si giunge al Casino Venier, caratteristico ridotto di fine Settecento. Affascinante esempio dei circoli di moda per l’aristocrazia dell’epoca che li utilizzava anche come luoghi per incontri galanti, questo piccolo gioiello incastonato tra Ponte di Rialto e Piazza San Marco è tutto un susseguirsi di spioncini, passaggi segreti, specchi e salette nascoste. Le decorazioni del salone centrale e il liagò – in dialetto veneziano un terrazzo chiuso da vetrate – sono ulteriori elementi che evocano un’epoca fiorente.

Immenso, il patrimonio naturale del Veneto, ben tutelato e protagonista anche di circuiti internazionali, per i quali la regione predispone innovazioni. È il caso, fra gli esempi, del finanziamento per la realizzazione e l’ammodernamento degli impianti di risalita in vista dei Campionati Mondiali di Sci Alpino di Cortina d’Ampezzo 2021 e delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, che richiedono adeguate infrastrutture nell’ambito dell’impiantistica funiviaria. Gli impianti di risalita, oltre a essere funzionali all’organizzazione delle competizioni sportive, dovranno migliorare permanentemente la qualità dell’offerta dei territori. Fra gli obiettivi, creare nuovi collegamenti tra i comprensori sciistici e saranno privilegiate le linee di trasporto che abbiano un rilevante impatto nell’offerta delle località così come gli impianti indispensabili all’organizzazione di eventi sportivi di rilievo internazionale. Nel frattempo, Cortina accoglie il Mice in un paesaggio dalle mille cromie e lo invita a visitare luoghi come il Lago di Federa, Croda da Lago, il bosco di larici di Larieto. O, per la meeting industry più allenata, l'escursione dei Tre Laghi, un giro ad anello per ammirare il Lago Pianozes, il Lago d'Ajal e il Lago Federa. Una natura grandiosa in Veneto è sicuramente quella del Delta del Po, patrimonio Unesco: 645 chilometri quadrati con due aree relativamente omogenee, la laguna e la valle, popolate da oltre trecento specie di uccelli, il paradiso del birdwatching. E dei safari fotografici, di percorsi in barca alla scoperta del più grande sistema lagunare italiano nel quale canali, paludi e laghetti si perdono all’orizzonte nel paesaggio tipico delle valli da pesca con gli immancabili “casoni” di paglia distribuiti in un – apparente – inestricabile sviluppo di acque e di argini. Il fruscio del vento, le luci filtrate dalle canne, la colonna sonora degli uccelli stanziali e di passo sono da scoprire anche in bicicletta in percorsi lungo gli argini alla portata di tutti i livelli di preparazione del Mice.

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Perché scelti perun voievento in... Veneto BL

Dolomiti-Belluno Convention Bureau Belluno e provincia: un’articolata offerta di location e scenari anche a differenti altitudini. Per gli eventi d’autore della meeting e incentive industry

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n arazzo di opportunità per il Mice. È quello di Belluno e del suo territorio, orchestrato dal Consorzio Dmo Dolomiti, dal chiaro core business: unire le motivazioni professionali all’emozione di scoprire e vivere un contesto naturalistico spettacolare. Oltre alla città di Belluno – culturale e con un passato ricco d’arte – qui si trova il trionfo della montagna, non una qualsiasi: sono le Dolomiti, patrimonio dell’Umanità riconosciuto dall’Unesco e del Mice, che qui trova emozioni in qualsiasi stagione dell’anno. L’inverno si declina in tutte le attività di team building sulla neve: oltre allo sci, anche percorsi su slitte trainate dai cavalli, partite di curling, discese in slittino, ciaspole e ice-kart, mentre in estate via libera ad arrampicate in parete, gare di orienteering, cacce al tesoro. E Cortina

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d’Ampezzo, punta di diamante delle Dolomiti venete, consente al Mice personalizzazioni difficili da realizzare in altri luoghi: per team building diversificati, per esempio, c’è il Cortina Adrenalin Center, uno dei centri più importanti per gli sport estremi, che organizza attività praticabili tutto l’anno. Per immergersi nella storia e nella tradizione ampezzana, invece, ecco la “Ciasa de ra regoles”: molti spunti curiosi e tre musei al suo interno. Durante l’anno, via libera ai segreti delle erbe in laboratori con esperti botanici e trionfo gastronomico lungo la Strada dei formaggi e dei sapori delle Dolomiti bellunesi – dal formaggio Piave Dop al miele delle Dolomiti bellunesi Dop, dal Bastardo al Morlacco del Grappa, dal fagiolo di Lamon Igp all’orzo delle valli bellunesi –, passando

per i prodotti freschi di malga e dell’alpeggio fra i quali lo Schiz, specialità tipica bellunese che nasce dalla cagliata del latte appena munto.

Usual e, soprattutto, unusual location Comodamente raggiungibile in pochi minuti d’auto dall’uscita della A27 è l’offerta del sistema congressuale della provincia di Belluno con centri congressuali ma anche ville, castelli, rifugi e musei. Ampi spazi diversificati, modulabili e polifunzionali, con sale attrezzate e servizi personalizzabili secondo le richieste. Il tutto all’insegna della massima sicurezza e flessibilità necessarie alla realizzazione di eventi, meeting e convegni rispondenti alle aspettative del committente. Con location ubicate in posizioni strategicamente complementari.

Consorzio Dmo Dolomiti-Belluno c/o Provincia di Belluno Tel. 0437 959247 g.vantaggi.dmo@provincia.belluno.it www.infodolomiti.it

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scelti per voi

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Padova Convention & Visitors Bureau Un nuovo e avveniristico centro congressi – disegnato da Kengo Kuma – e la candidatura a sito Unesco per i preziosissimi cicli pittorici: Padova è una città in fermento. E Mice-oriented

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Padova Convention & Visitors Bureau P.zza Insurrezione XXVIII aprile ‘45, 1A 35137 Padova Tel. 049 8201394 info@padovaconvention.it www.padovaconvention.it

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a città della scienza, della ricerca, della grande cultura. Padova, con la sua Università, è una delle città più attive anche a livello internazionale nell’ambito del sapere e dell’innovazione. Forte di una tradizione centenaria – l’Università degli Studi di Padova è nata nel 1222, fra le più antiche al mondo – l’intera città è culla di grandi iniziative congressuali, che spesso la trasformano in vera e propria “capitale” di specifici settori. Fra i quali emerge sicuramente l’ambito medico: la scuola di medicina padovana è oggi uno dei riferimenti internazionali per competenza e preparazione e spesso è spunto per l’organizzazione di importanti meeting dove scienziati e studiosi, da tutto il mondo, condividono il loro sapere all’ombra delle cupole del Santo.

Vocazione Mice Ma Padova è particolarmente attiva anche nell’associazionismo e nel terzo settore, che registra un trend di decisa crescita, anche per quanto riguarda gli eventi generati. Impossibile non citare che la città, quest’anno, è stata nominata Capitale Europea del Volontariato, ospitando nell’intero territorio una fitta agenda di festival, eventi, incontri e spettacoli. Ed è l’intero territorio a manifestare una decisa vocazione verso il settore Mice, a partire dalla posizione geografica: al centro del Veneto, collegata da una efficiente rete autostradale alle principali destinazioni nazionali, con una linea ferroviaria ad alta velocità e vicina a numerosi aeroporti. C’è poi il tema della mobilità interna, che a Padova punta decisamente al green, con le linee

elettrificate del moderno tram e con un efficiente servizio di bike e car sharing, oltre alle numerosissime piste ciclabili che la pongono fra le destinazioni più “amiche” delle due ruote, paragonandola alle città più ciclabili del Nord Europa. Oltremodo suggestiva e completa è la proposta di location congressuali: dalle affascinanti ville venete e sale monumentali, a moderne soluzioni in meeting hotel e strutture dedicate, per finire con l’assoluta novità del nuovo centro congressi, oggi in costruzione. Sarà tra i più grandi e innovativi del Nordest italiano. Il Padova Convention & Visitors Bureau, attivo dal 2013, è un’altra delle “certezze” padovane: favorisce l’incontro, con competenza, di domanda e offerta congressuale. informazione pubblicitaria

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scelti per voi

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Rovigo Convention & Visitors Bureau Rovigo: una green destination, un mosaico della natura forgiato dallo scorrere del Po e dell’Adige e coordinato da Rovigo Convention & Visitors Bureau, che invita il Mice nel suo seducente territorio in cui campeggiano icone rurali, storiche e naturalistiche

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li scenari della provincia di Rovigo sono così intriganti da essere diventati set cinematografici d’autore: un’alchimia di acque che trova il suo trionfo nel Delta del Po, quando il Po – qui “grande fiume” – si apre a ventaglio in sette rami. La forza e la bellezza della natura di Rovigo e provincia rappresentano la quinta perfetta per eventi e meeting oltre le rotte comuni e in scenari rurali punteggiati da ville venete, dimore storiche e da un terreno fertile per innumerevoli opportunità sportive così come per team building incentrati anche su prelibatezze gastronomiche. In ogni stagione – soprattutto in questo inedito momento che stiamo vivendo – le diverse location, sovente attorniate da parchi e giardini, consentono di alternare momenti indoor e outdoor,

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godendo dei colori della campagna circostante o del contesto che abbraccia il continuo interagire tra natura e produttività con le sue icone di archeologia industriale. Tutti da conoscere open air sono i piccoli borghi della provincia: Fratta Polesine con la palladiana Villa Badoer – patrimonio Unesco –, Lendinara, Badia Polesine, oltre a Rovigo città e Adria, antico porto etrusco, scenario perfetto per scoprire come perpetuare l’equilibrio tra terra e acqua nel tempo che scorre.

Plus e gift Rovigo Convention & Visitors Bureau ha previsto gift e agevolazioni per agenzie, Pco e corporate che vorranno effettuare site inspection e/o seminari-meeting per piccoli gruppi entro il 30 novembre

2020. Un ulteriore incentivo a scoprire i numerosi e pregevoli plus culturali di Rovigo, che danno maggior valore a un viaggio Mice facendo scoprire anche i luoghi dell’arte, dell’archeologia, della musica e della natura del territorio. Fra gli eventi in calendario per questo autunno-inverno vi sono: la prima edizione di “Wallabe” Street Art Festival; le mostre “Marc Chagall anche la mia Russia mi amerà” a Palazzo Roverella e “La Quercia di Dante” a Palazzo Roncale – entrambe dal 18 settembre 2020 al 17 gennaio 2021 –. E ancora il festival “Tensioni: Geografia delle Relazioni”, ospitato alla Fabbrica dello Zucchero il 3 e il 4 ottobre, oltre a diverse iniziative culturali in occasione della 538esima edizione della Fiera d’Ottobre nel centro storico.

Rovigo Convention & Visitors Bureau Viale del Lavoro, 4 45100 Rovigo Tel. 0425 403535 – 333 2930606 eventi@rovigoconventionbureau.com www.rovigoconventionbureau.com

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Perché un evento in... Veneto

scelti per voi TV

Marca Treviso Convention Bureau Treviso: la garanzia per la meeting industry di alta professionalità, qualità dei servizi e sicurezza. Per grandi congressi così come per piccoli meeting

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l Marca Treviso Convention Bureau è una sezione specializzata della Fondazione Marca Treviso e partecipa, in rappresentanza del sistema turistico locale trevigiano, al progetto di eccellenza Venice Region Convention Bureau Network. Il ruolo del Marca Treviso Convention Bureau è quello di individuare e valorizzare i punti di forza, le eccellenze della città e del suo territorio, per proporli agli operatori del settore che non conoscono le potenzialità di Treviso e provincia, una piccola città d’arte ma anche una grande destinazione.

Marca Treviso Convention Bureau Piazza Borsa, 4 31100 Treviso Tel. 0422 595790 conventionbureau@marcatreviso.it conventionbureau.marcatreviso.it

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I numeri di Treviso Il Marca Treviso Convention Bureau risponde a qualunque richiesta della meeting industry, segnalando le strutture più idonee a seconda delle richie-

ste. Il convention bureau, infatti, rappresenta il primo punto informativo nella ricerca di un hotel congressuale, di una dimora storica, di un set cinematografico o fotografico, di una location per eventi sportivi - anche itineranti –, di wedding experience e di team building. È compito del Marca Treviso Convention Bureau costruire un’offerta integrata adatta e interessante per i professionisti del settore, coinvolgendo le strutture e gli operatori associati, creando sinergie nel territorio, snellendo le procedure burocratiche e dando ampia visibilità, qualora richiesta. L’offerta consiste in oltre ottanta diverse location con 120 sale meeting per un totale di 25mila posti, un’ampia offerta alberghiera ed extra alberghiera che comprende ville storiche,

castelli, hotel e sedi moderne, ottimi ristoranti e numerose attività complementari. Una grande novità è anche la nuova sede per eventi realizzata all’interno di un progetto di rigenerazione urbana di un’ex area industriale dismessa che in un’unica sala può ospitare grandi eventi fino a 1.200 persone, oltre a mettere a disposizione altre sale con molti servizi annessi. Per tutte le attività post-congress e per i team building, c’è la possibilità di collaborare con le reti di imprese del territorio specializzate in particolare nel turismo attivo come golf e cicloturismo, oppure nel turismo enogastronomico, specialmente nel territorio Unesco delle Colline del Prosecco e nella città di Treviso, capitale del tiramisù. informazione pubblicitaria

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scelti per voi VE

Vela Ve.La.: la società commerciale della mobilità e di marketing di Venezia, che si occupa dell’organizzazione delle principali manifestazioni tradizionali della città e della gestione di immobili comunali per eventi

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enezia e la laguna, il dedalo di rii, l’acqua che scorre nei canali più larghi e luminosi formando le vaste pianure liquide sulle quali si staglia la destinazione, che vanta questa unicità di paesaggio lagunare e non “solo”. Venezia, infatti, è una delle grandi capitali mondiali della cultura, dell’arte e dello spettacolo: chiese, musei, teatri, gallerie d’arte, artigianato e shopping d’eccellenza sono presenti in ogni angolo della città e consentono di personalizzare le esperienze di visita della città lagunare in innumerevoli combinazioni, impreziosite da una prestigiosa offerta ricettiva e gastronomica. Grazie a una lungimirante strategia avviata dall’Amministrazione Comunale e Metropolitana, negli ultimi anni si è realizzato un significativo sviluppo delle attività di marketing territoriale con particolare riferimento al comparto

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degli eventi e dei congressi. Il settore è coordinato da Ve.La., società pubblica che gestisce il marchio Venezia Unica, il marketing della città di Venezia e la valorizzazione di prestigiosi asset e location, anche con altri soggetti che operano a Venezia e nel territorio metropolitano.

Alta gamma Venezia offre a organizzatori di eventi e congressi un ventaglio di opportunità e di servizi ineguagliabile. Nella playlist spiccano sedi per eventi prestigiose, modulari e multifunzionali, in particolare il centro congressi del Palazzo del Cinema e del Casinò al Lido di Venezia, a cui si affiancano prestigiosi siti storici quali Palazzo Ducale o l’Arsenale. In particolare, il polo congressuale che sorge nell’area della Mostra d’Arte Cinematografica del Lido, è composto da location che, unite, possono

ospitare oltre tremila persone e offrono la possibilità di realizzare le più diverse tipologie di manifestazioni: congressi internazionali, convention aziendali, workshop e cene di gala. E poi i plus della Serenissima quali l’utilizzo degli spazi pubblici cittadini – anche acquei –, incluso l’ottenimento di autorizzazioni e permessi; l’event card dedicata ai congressisti – che favorisce la mobilità su trasporto pubblico (vaporetti e bus) –; la possibilità di partecipare da protagonisti a eventi storici, anche con ospitalità o incentive personalizzati: dinner-show ufficiale del Carnevale, cene di gala a Palazzo Ducale per la Festa del Redentore, palco delle autorità alla Regata Storica. E per le attività di pre/post congress, Ve.La. collabora con le principali istituzioni culturali quali il Casinò di Venezia, il teatro La Fenice, i Musei Civici, La Biennale.

Vela spa Isola Nova del Tronchetto, 21 30135 Venezia Tel. 041 2722626 meetingsevents@velaspa.com www.velaspa.com

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Perché un evento in... Veneto

scelti per voi

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Verona & Lago Di Garda Convention Bureau Verona: una cornice unica per gli eventi, immersi nella storia e nei panorami del Lago di Garda e delle sue numerose aree vinicole

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Verona & Lago di Garda Convention Bureau info@visitverona.it www.visitverona.it

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razie alla leadership nell’attività fieristica, a Verona si è sempre più consolidata la capacità di accogliere grandi eventi e convegni in ogni stagione dell’anno e si sono moltiplicate le offerte di sale e soluzioni in tutto il territorio della provincia. A iniziare dal centro storico e dalle sale del quartiere fieristico di Veronafiere, per continuare con le nuove sale predisposte dalla Camera di Commercio, che hanno completato l’offerta in città. Verona consente occasioni post congress in qualsiasi periodo e si inserisce nel panorama veneto con un ricco programma culturale ed economico che può fare da supporto al Mice: gli spettacoli all’Arena di Verona da maggio a ottobre, per esempio, così come le iniziative legate al mondo del vino e dell’enogastronomia che vedono ora Verona inserita nel circuito internazionale The Great Wine Capitals, ovvero tra i

luoghi più esclusivi al mondo in questo settore. Le migliori cantine vinicole e le ville del territorio sono ora attrezzate con sale e ricettivo per ospitare in tutte le stagioni e con spazi adeguati per meeting ed eventi. Il vino, quindi, come fil rouge per una città che, in base all’esperienza di Vinitaly, può offrire interessanti proposte e soluzioni su questo tema. Il Lago di Garda, inoltre, accoglie tutto l’anno in diverse strutture adatte per grandi eventi, basi di partenza per visite culturali, attrazioni e parchi.

Verona e la sua storia Verona vale la pena di un incontro per approfondire la sua storia. Approfittando di un evento si possono scoprire angoli della città e anche dell’intera provincia collegati con le tradizioni nonché l’ampia offerta enogastronomica, che vede oggi Verona tra le

protagoniste nel panorama nazionale. La proposta culturale parte dal circuito museale del centro storico e giunge alle infinite escursioni sia in città sia nella provincia, incentrate sui diversi periodi che hanno fatto grande Verona nei secoli. “Città di Giulietta e Romeo”, Verona, ma ancor più città di grande importanza nella storia romana con siti pregevoli non solo in centro città ma anche nella Val Polis Cellae, la più famosa delle valli dei vini veronesi, dove recentemente sono stati rinvenuti bellissimi mosaici di ville dell’epoca. Verona è anche la porta del Veneto dal Brennero e dal nord-ovest, la vetrina che apre alla cultura veneta per chi arriva non solo dall’Italia. Logisticamente, permette di raggiungere Venezia in poco più di un’ora di macchina e quindi di effettuare, oltre all’evento a Verona, delle visite in giornata negli altri territori del Veneto. informazione pubblicitaria

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Vicenza Convention Bureau Vicenza: una città forte del suo passato e che investe sul futuro; una destinazione raffinata, qualificata ed eterogenea per molteplici tipologie di evento

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unteggiata da ben 23 opere “griffate” Palladio nel centro storico e da centinaia di ville nei suoi dintorni, Vicenza è annoverata nel patrimonio dell’Unesco grazie al suo unicum architettonico. Destinazione Mice d’appeal, Vicenza è anche la terza provincia italiana nel comparto dell’export, merito di imprenditori operosi e lungimiranti. Sono targati Vicenza, infatti, Dainese – abbigliamento protettivo sportivo –, Campagnolo – inventore del cambio da bici –, Zambon – leader mondiale della farmaceutica – e qui operano, fra gli altri, Renzo Rosso, patron di Diesel e Zamperla, costruttore di attrazioni per i parchi di tutto il mondo. Solo per fare alcuni esempi.

Vicenza… c’è! Facilmente raggiungibile, Vicenza offre spazi meeting e informazione pubblicitaria

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congressuali per eventi da novemila a novecento ospiti, location intrise di fascino e del calibro di ville e dimore storiche, ex-lanifici, distillerie e cantine per incontri aziendali, seminari formativi e team building in e outdoor. A pochi chilometri dal centro, inoltre, il Mice trova suggestive venue nel paesaggio rilassante delle colline così come lungo le rive del fiume Brenta, scenario per praticare attività sportive – in primis bici e rafting –, fino ad arrivare all’Altopiano di Asiago, capitale dello sci nordico, con i suoi cinquecento chilometri di piste e con i suoi numerosi percorsi per trekking ed escursioni nella natura. Attrattive imperdibili sono sicuramente i prodotti tipici del territorio trasformati in sfiziose specialità – uno su tutti, il bac-

calà alla vicentina – a base di broccolo fiolaro, sopressa, formaggio asiago, asparagi bianchi, ciliegie, patate di montagna, riso, mostarda, fagioli, piselli, tarassaco. Prelibatezze da accostare ai paladini di Bacco delle quattro zone doc vicentine e anche alle acque delle sorgenti locali, tra cui la famosa Recoaro. Vicenza è un gioiello veneto già apprezzato da Goethe, Camus, Salvador Dalì e da innumerevoli reali europei, così come da numerosi registi che hanno ambientato qui film di successo come Senso di Visconti, Casanova 70 di Monicelli, Il Commissario Pepe di Scola, Il Prete Bello di Mazzacurati, Don Giovanni di J.Losey. Vicenza è tutta da scoprire e, come disse Albert Camus, «Il faut alors che je pense a Vicenza».

Vicenza è Convention & Visitor Bureau Via Montale, 25 36100 Vicenza Tel. 0444 994770 info@vicenzacb.com www.vicenzacb.com

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scelti per voi

Padova Hall e Disegnato dall’archistar Kengo Kuma, il nuovo Centro Congressi di Padova – la cui architettura con importanti portici richiama quella del non lontano centro storico – sarà operativo a inizio 2021

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Antonio Santocono, presidente di Padova Hall

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ollocato in posizione strategica, negli spazi della Fiera di Padova, con facile accesso e un’ampia area parcheggi, il nuovo centro congressi di Padova potrà ospitare oltre 3.500 persone nella totalità degli spazi. Una novità importante per la città, un traguardo atteso e un passo decisivo per consolidare la crescita dei volumi dell’attività congressuale registrata negli ultimi anni. Concepito come un contenitore polifunzionale e flessibile,

ha due ambienti principali, con capacità di 1.600 e 900 persone, cui si affiancano cinque sale, divisibili ciascuna in due aree indipendenti; una moderna press room, un ristorante con terrazza e un bistrot. Non ultima la rilevante possibilità di utilizzare gli spazi attigui della fiera quando i numeri dei delegati fossero ancora maggiori. «Padova – spiega Antonio Santocono, presidente di Padova Hall, la società che gestisce il quartiere fieristico –

diventerà la meta ideale per eventi internazionali a caccia di location uniche. Vicino a Venezia, al centro di una vasta area metropolitana che si allarga a tutto il Nordest, ricca di attività produttive, destinazioni turistiche note in tutto il mondo, in scia con una secolare esperienza accademica e di ricerca che ne ha fatto la meta di elezione per pensatori provenienti da ogni dove. Il Centro Congressi sarà il baricentro di discussione, il punto d’incontro per le community che lo sceglieranno come luogo per parlare di futuro in un contesto territoriale unico». La nuova struttura si colloca infatti in un Hub dell’innovazione che, spiega Santocono, «Tiene insieme diverse funzioni che danno vita a un contesto estremamente stimolante». Nel quartiere fieristico ci sono il Parco Scientifico Galileo, il Competence Center del Nordest con una live demo dedicata a Industria 4.0, la facoltà di ingegneria, gli uffici per l’internazionalizzazione di Promex, le imprese che ruotano attorno a Università e Fiera, e i padiglioni espositivi per manifestazioni internazionali e B2B, che si svolgono lungo tutto l’arco dell’anno. «Un quartiere brulicante d’idee, talenti, opportunità. Quante altre città italiane possono offrire altrettanto?». informazione pubblicitaria

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Padova Convention & Visitors Bureau La parola al Convention Bureau Sull’importanza di quella che sarà una delle più grandi strutture congressuali del Triveneto insiste anche Roberto Crosta, il presidente del Padova Convention & Visitors Bureau (Consorzio Dmo Padova). «Darà linfa all’intero settore congressuale non solo di Padova, ma di tutto il Nordest, focalizzando l’attenzione di realtà pubbliche e private sull’ambito Mice». E, aggiunge: «Molti degli eventi sospesi causa Covid-19 sono stati posticipati e l’indotto avrà ricadute positive nel prossimo periodo (secondo le rilevazioni di Icca, l’International Congress and Convention Association, nell’ultimo decennio la città nel suo complesso ha ospitato dagli otto ai 13 congressi di associazioni internazionali all’anno. Nel 2019 il dato “record” di 18 convegni in ambito associazionistico, che conferma un importante trend di crescita). Abbiamo un consolidato know-how legato al congressuale, anche grazie al ruolo dell’Università. In futuro ci aspettiamo che gli aspetti scientifici e di ricerca, legati soprattutto all’ambito medico, trovino in Padova la loro destinazione privilegiata. Auspichiamo quindi che il 2021 e il 2022 siano anni di rilancio, dopo un 2020 complesso a causa della pandemia. Noi del Padova Convention & Visitors Bureau stiamo lavorando a tal fine, coinvolgendo l’intero territorio, perché diventi una delle destinazioni congressuali più ambite, anche a livello internazionale». informazione pubblicitaria

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Il Convention Bureau di Padova è lo strumento in grado di guidare le scelte dei player congressuali, italiani e stranieri, che vogliono meglio cogliere le opportunità offerte dalla città e dalla sua provincia. Più di cinquanta aziende padovane del settore Mice hanno scelto negli anni di affiliarsi al convention bureau, che grazie anche a queste sinergie offre un panel di servizi completi per chi intende organizzare un evento nel padovano. Recentemente sono confluiti all’interno della compagine societaria del Consorzio Dmo di Padova le principali associazioni di categoria dell’ambito turistico, i consorzi di promozione turistica e Padova Hall, che affiancano il socio di maggioranza, la Camera di Commercio: un ulteriore segnale di attenzione per il settore congressuale, che a Padova è in grado di unire l’intera città nel segno dell’accoglienza. «Vogliamo confermare gli ottimi dati degli anni precedenti – termina il presidente Crosta –. Accoglienza, tecnologia e sicurezza saranno le parole chiavi del nostro rilancio. Senza dimenticare il territorio. Non solo perché la città è posta in posizione strategica, collegata con la rete autostradale e con tre aeroporti nel raggio di ottanta chilometri, ma per il contesto che la rende unica per storia, cultura, arte».

Roberto Crosta presidente del Padova Convention & Visitors Bureau

© Simone Gastaldon

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Perché un evento in... Veneto

scelti per voi

Padova è candidata alla lista dei patrimoni Unesco per i suoi, preziosi, cicli pittorici trecenteschi, dei quali la Cappella degli Scrovegni (nella foto a destra) ne è la massima espressione

Unesco in vista

Andrea Colasio assessore alla cultura del Comune di Padova

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Dell’unicità di Padova ci parla Andrea Colasio, assessore alla Cultura del Comune di Padova, capofila del Comitato promotore della candidatura a sito Unesco per Padova Urbs Picta, che da subito inquadra la città come luogo di dialogo e scambi fin dall’antichità. «Padova era importante già nel VI secolo, un luogo di scambio per il mondo greco, non mi riferisco solo a Siracusa; epicentro e canale di connessione tra l’Oriente e il Nord Italia da molto prima di Venezia. È la più antica città del Veneto e il ruolo cosmopolita è nel suo Dna». E ricorda: «nel 1222 docenti e studenti vennero da Bologna a Padova perché l’Università era più libera». Una città custode di tesori di inestimabile valore, che il Comune promuove con entusiasmo, ne è prova il dossier per Padova Urbs Picta, che presenta la città come candi-

data nella lista dei patrimoni Unesco per i cicli pittorici trecenteschi. «Il 1300 rappresenta il secolo d’oro, eravamo una capitale artistica e politica – Padova inglobava Rovigo, Belluno, Vicenza –; qui lavoravano artisti come Giotto, Guariento di Arpo, Altichiero… ». Oltre alla Cappella degli Scrovegni, che in tanti conoscono, vi sono altri edifici di immenso valore: «i Lupi di Soragna fecero edificare la Cappella di San Giacomo e il capolavoro dell’Oratorio di San Giorgio», candidati al prestigioso riconoscimento insieme al palazzo della Ragione, l’Oratorio di San Michele, la Basilica e convento

Padova Hall Fiera di Padova Via N. Tommaseo, 59 35131 Padova Tel. 049 840 497 spazioeventi@fieradipadova.it www. spazioeventipadova.it

del Santo, il Battistero, la Chiesa degli Eremitani. Quasi inutile sottolineare che si tratta «di una candidatura autorevole. Anche se non molti sanno che siamo la città con più affreschi al mondo, non ho dubbi che questo inestimabile patrimonio sia interessante anche per il mondo legato agli eventi. Gli ospiti del nuovo Centro Congressi e i loro accompagnatori avranno l’opportunità di occupare le ore libere per visitare la città» e gli organizzatori un ventaglio di proposte davvero interessante sulle quali costruire i programmi pre e post evento. In una città accogliente e vivace.

Padova Convention & Visitors Bureau P.zza Insurrezione XXVIII aprile ‘45, 1A 35137 Padova Tel. 049 8201394 info@padovaconvention.it www.padovaconvention.it informazione pubblicitaria

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Perché un evento in... Veneto

scelti per voi

Aqualux Hotel Spa Suite & Terme Bardolino Un design hotel dall’anima green che si distingue per accogliere meeting e viaggi di lavoro secondo altissimi standard di qualità e sicurezza. Situato in uno dei borghi più suggestivi della sponda orientale del Lago di Garda

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qualux Hotel Spa Suite & Terme Bardolino ha messo a punto proposte ancor più complete ed esclusive per il Mice: dotazioni hi-tech, spazi modulabili – dai meeting per 25 persone ai 1.200 metri quadrati di moderno ed efficiente spazio congressuale – e la possibilità di trasformare eventi di lavoro in esperienze sensoriali a 360 gradi. In tutta sicurezza, grazie al progetto #stayInSafe@Meeting – con la consulenza dell’eccellenza di InSafe, network di aziende italiane e svizzere – mirato a garantire la tutela degli ospiti e del personale, a sua volta appositamente formato.

Aqualux Hotel Spa Suite & Terme Via Europa Unita, 24B 37011 Bardolino (Vr) Tel. 045 6229999 events@aqualuxhotel.com www.aqualuxhotel.com

Sicurezza, innanzitutto Il pacchetto #stayInSafe@Meeting, dedicato ai meeting fino a ottanta persone, è valido fino al 31 dicembre e comprende l’utilizzo di una sala individua-

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ta in base alle esigenze e alla tipologia di evento – incontri informali, riunioni riservate ed esclusive, meeting con più partecipanti – e il supporto della più moderna tecnologia. Le procedure messe a punto evitano gli assembramenti e declinano gli allestimenti delle sale per rispettare il distanziamento tra le persone. Al check-in e tutti i giorni al breakfast viene rilevata la temperatura. Le sale meeting, dotate di un sofisticato sistema di ventilazione, vengono arieggiate e gli ambienti sono sanificati dopo ogni evento. Checkin e check-out si effettuano secondo precise fasce d’orario come il buffet breakfast servito. Sfiziosi coffee break e aperitivi – stuzzichini dolci e salati fatti a mano – si svolgono secondo la formula “servito” da un cameriere presso le zone adibite a buffet. In base

al numero dei partecipanti, vengono previsti più gruppi e diverse aree. Pranzi e cene, con gustosi ingredienti del territorio, prevedono il servizio al tavolo con un massimo di tre persone per il formato tondo e sedute alternate per i tavoli con disposizione rettangolare, con le bevande servite da un cameriere. Lo staff meeting è a disposizione per originali team building sia indoor sia outdoor negli affascinanti contesti naturali del Lago di Garda, sempre nella massima sicurezza, e vi sono inusuali opportunità di team building online. E per rilassarsi in struttura e all’insegna del benessere, ecco l’impareggiabile atmosfera dell’AquaExperience. Otto piscine – interne ed esterne –, percorsi di acqua corrente, area dedicata al nuoto, stazioni idro e aeromassaggio, vasca salina dedicata al relax. informazione pubblicitaria

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La magia di un castello per eventi di successo Nel cuore delle colline del Prosecco, tra Venezia e le Dolomiti, tra due dei più bei borghi d’Italia, CastelBrando offre un moderno centro congressi dotato di tecnologie all’avanguardia che può ospitare fino a 1800 persone. All’interno del castello un prestigioso hotel con centro benessere, due ristoranti, diversi bar e negozi completano i servizi che rendono indimenticabile ed esclusivo qualunque evento.

q +39 0438 9761 E info@castelbrando.it www.castelbrando.it


Perché un evento in... Veneto

scelti per voi

Palazzo Verità-Poeta Nel centro di Verona spicca Palazzo VeritàPoeta, forziere di storia e di arte. Eleganza antica e suggestioni d’autore per i più importanti eventi contemporanei del Mice

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harme storico e tecnologia del terzo millennio. Questo è il fil rouge degli eventi ambientati a Palazzo VeritàPoeta, che consente di rivivere in diretta il passato e di percepirne tutto il magnetismo dei tesori artistici e architettonici custoditi. Palazzo Verità-Poeta, antica dimora storica scaligera, è ora cornice di eventi di alto livello: al suo interno, la location custodisce affreschi e decorazioni settecentesche in intreccio con l’avanguardia millennial e all’insegna dell’ecosostenibilità.

Le stagioni degli eventi

Palazzo Verità-Poeta Vicolo San Silvestro, 4/6 37122 Verona Tel. 045 596214 info@palazzoverita.it www.palazzoverita.it

Palazzo Verità Poeta è vicino all’Arena, a Castelvecchio e alle mura romane e medievali, così come all’Arco dei Gavi, una delle principali porte d’accesso di Verona. Un’icona storica che incede nell’alveo delle innovazioni e con uno sguardo rivolto all’ottica green, come attesta il restyling del sistema di climatizzazione della location: un intervento idronico volto – anche – a eliminare le emissioni di gas

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serra dal centro città. E proprio nel cuore di Verona la villa apre i battenti al Mice nei suoi “tre livelli”. Il primo è il giardino, un trionfo di verde dal quale accedere direttamente alle cantine con le volte in cotto: grazie alla loro perfetta insonorizzazione, si rivelano cornice sfiziosa per eventi musicali oltre che per classiche degustazioni. Il secondo livello, invece, è costituito dal piano terra, provvisto di terrazza con affaccio al giardino e, infine, ecco il piano nobile. Raggiungibile dallo scalone principale, il piano nobile contempla il Salone delle Feste e altre sei sale per una capacità complessiva di trecento persone di cui 120 nella principa-

le. Tutte affrescate da autori di notorietà internazionale, le sale presentano diverse superfici – comprese tra i 35 e i settanta metri quadrati –, sono impreziosite da affreschi e da mobili d’epoca e si rivelano ideali per ospitare eleganti serate di gala. A Palazzo Verità Poeta, grazie alle numerose ambientazioni, si possono organizzare eventi in ogni periodo dell’anno: durante la bella stagione è protagonista il giardino – ricco di alberi e di specie floreali – per ricevimenti all’aria aperta o per sorseggiare aperitivi discorrendo d’affari. Nella stagione più fresca, il Mice ha a disposizione tutti gli altri eleganti spazi indoor della location. informazione pubblicitaria

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Toscana Coreografie e location eccellenti per eventi vincenti

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Ai nastri di partenza G

round zero. Dal primo settembre, eventi e congressi sono ripartiti. Una boccata d’ossigeno e un segnale decisivo per la ripresa di un settore che in Italia impiega circa 570mila addetti ai lavori. E Firenze a settembre ha inaugurato la nuova stagione con due appuntamenti clou, la sfilata di Dolce & Gabbana e il Gran Premio di Formula 1 all’autodromo del Mugello. Ne abbiamo parlato con Carlotta Ferrari, direttore di Destination Florence Convention & Visitors Bureau e presidente di Convention Bureau Italia. «Entrambi gli appuntamenti rappresentano un importante spinta per la nostra città sia come ricaduta economica sia per l'immagine di Firenze nel mondo. La sfilata di Dolce & Gabbana è stato il primo grande evento di moda internazionale dal vivo in città dall'inizio dell'emergenza Covid-19. Una “tre giorni” di sfilate ed eventi della maison che ha presentato le collezioni di alta moda, alta sartoria e alta gioielleria, coinvolgendo 38 artigiani del territorio e scegliendo alcune fra le location più belle e suggestive della destinazione per rendere omaggio alla storia e all'arte del capoluogo toscano. Tra le venue

Attrarre, qualificare, diversificare: questo il paradigma del rilancio toscano. Che attinge dalle immense potenzialità di cui la destinazione dispone, una lunga storia di ingegno, proattività e bellezza coinvolte, il chiostro di Santa Maria Novella, il salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, villa Bardini – con il suo meraviglioso giardino – e le cantine Antinori al Bargino. È stato un evento vincente, grazie alla stretta collaborazione tra gli enti pubblici, Comune di Firenze, Ente Cassa di Risparmio di Firenze, il Centro di Firenze per la Moda Italiana, Pitti Immagine e molti altri. Tutta la città di Firenze è stata impegnata a qualsiasi livello per questo evento al fine di celebrare non solo il nostro Rinascimento, ma anche la rinascita. Molto più un evento di moda: un evento che ha promosso i valori fondanti della nostra destinazione quali tradizione, artigianato e anche innovazione. Il tutto con una forte ricaduta a livello d’immagine e turismo e noi, in qualità di partner del comune di Firenze, abbiamo dato massima assistenza per i servizi di hospitality».

di LUCIANA FRANCESCA REBONATO

In alto, l'Autodromo Internazionale del Mugello, simbolo della ripartenza degli eventi internazionali a Firenze

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Perché un evento in... Toscana

Sopra, la Val d’Orcia, paesaggi da incentive e post congress

Circuiti internazionali «Per quanto concerne il Gran Premio di Formula 1 del 13 settembre all’autodromo del Mugello – prosegue Carlotta Ferrari – è stato un evento fortemente voluto dalle istituzioni da molto tempo, arrivato finalmente nell'anno in cui ce n’era più bisogno. L'autodromo del Mugello, socio sostenitore di Destination Florence Cvb, ci ha incaricato ufficialmente di gestire l'hospi-

tality per tutto il team del Gp, durante i giorni dell'evento. I numeri sono estremamente positivi e rappresentano un grosso indotto per tutta la filiera turistica della destinazione: occupate quattro strutture in esclusiva in città con oltre 2.600 room night e oltre venti strutture ricettive in esclusiva intorno al Mugello. Inoltre, il 12 e 13 settembre in Piazza della Signoria, si è tenuto l'evento di celebrazione dei mille Gran premi vinti dalla Ferrari in Formula 1: due giorni di festa a Firenze per raccontare la storia della squadra corse e della casa automobilistica». Scaldati i motori con la Formula 1 e sempre in un alveo di internazionalità, è stato presentato il 25 settembre “Florence Re:Start” , il nuovo studio dedicato al turismo congressuale a Firenze, un piano strategico messo in atto con il supporto di partner pubblici e privati per l’acquisizione di congressi associativi internazionali dal 2023 in avanti. Secondo i dati Oice – Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi –, Firenze nel 2019 ha ospitato quasi 15mila eventi per un totale di 1,5 milioni di presenze. All’interno di questa dinamica, l’obiettivo è quello di rilanciare il comparto congressuale internazionale, contraddistinto da una più elevata spesa media dei partecipanti, 670 euro al giorno. «Il settore congressuale – ha dichiarato Federico Barraco, presidente di Firenze Convention Bureau – deve essere uno degli asset strategici della ripresa del turismo a Firenze. Mai come adesso occorre fare sistema per far fronte a una concorrenza che sarà sempre più agguerrita». Ha aggiunto Carlotta Ferrari: «Stiamo lavorando su trenta candidature in via prioritaria nell’immediato futuro, per stimolare l’arrivo di nuovi congressi internazionali nei prossimi tre-cinque anni», sottolineando che i congressi a cui si punta implicano un forte coinvolgimento del mondo accademico e ospedaliero locale, per i quali Firenze ha tutte le carte in regola.

Florence Re: Start, la voce dei congressi Nel piano strategico “Florence Re:Start” e nella parte dedicata agli incentivi per l’acquisizione di congressi, tutti i componenti della filiera metteranno a disposizione tariffe e servizi competitivi dedicati – da prezzi vantaggiosi per i pernottamenti a tariffe scontate su voli e treni – fino a servizi aggiuntivi all’interno del polo di Firenze Fiera Congress & Exhibition Center. E Leonardo Bassilichi, presidente della Fiera, ha dichiarato: «Anche in questo periodo difficile Firenze Fiera non si è mai fermata, con una serie

di investimenti programmati, risorse stanziate e progetti approvati, oltre ad alcune attività realizzate proprio durante il lockdown, come il restyling del padiglione delle Nazioni. Siamo determinati ad andare avanti su questa strada. Firenze risulta fra le prime quaranta città congressuali in Europa. Fra i punti di forza, l‘attrattività della destinazione e l’ampia offerta ricettiva, che sarà ulteriormente arricchita con un agguerrito piano di incentivi creato ad hoc per l’acquisizione di congressi scientifici,

in sinergia anche con il mondo accademico fiorentino». «Con lungimiranza – ha aggiunto Cecilia Del Re, assessore al Turismo del Comune di Firenze – un anno e mezzo fa il Comune di Firenze ha stretto un accordo con Firenze Convention Bureau per appoggiarsi sulle loro competenze e partecipare a bandi per fiere e congressi da portare sul nostro territorio, dando a questo consorzio di imprese un contributo annuo da investire per incrementare il numero di fiere e congressi a Firenze».

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Perché un evento in... Toscana

Rotta verso il futuro

Una destinazione che percorre le direttrici dell’innovazione e della ripresa con protagonisti di grande valenza ed esperienza. Per delineare scenari contrassegnati da fattività, novità e opportunità di LUCIANA FRANCESCA REBONATO

In alto, il monumento a Francesco Petrarca a Prato e il campanile del Duomo

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na walking destination per un congresso… “spaziale”. È questo il risultato raggiunto da Destination Florence Convention & Visitors Bureau, che ha vinto il bando per portare a Firenze nel 2022 il congresso dell’Associazione mondiale aeronautica. Entriamo nei dettagli con Carlotta Ferrari, direttore di Destination Florence Convention & Visitors Bureau e presidente Convention Bureau Italia. «Il congresso Icas – International Council of the Aeronautical Sciences –, in programma al Palazzo dei Congressi e al Palazzo degli Affari dal 9 al 13 settembre 2024, prevede circa mille delegati provenienti da tutto il mondo. La candidatura è stata vinta grazie a un lavoro di squadra fra Associazione Italiana di Aeronautica e Astronautica, Aim Group International, Firenze Convention Bureau – divisione Mice del Destination Florence Cvb –, Firenze Fiera, istituzioni locali, università, enti di ricerca e importanti aziende di settore. Firenze è riuscita a prevalere su un forte competitor del calibro di Sydney,

grazie alla reputazione della società scientifica italiana e dell’intera community nazionale, alla qualità delle visite tecniche proposte, al sostegno coeso della città, delle istituzioni e della industry, alla sostenibilità economica del progetto e a un efficace dossier di candidatura che ha incluso un video emozionale nella fase di finale della gara, proseguita regolarmente nonostante il lockdown». Parliamo di presente, ora. “Firenze 2020: vai sul sicuro, scegli la bellezza”, è la campagna nata per incentivare la ripartenza di un nuovo turismo a Firenze. Tra le proposte l’active tourism, biciclette elettriche in notturna, il safari tra i vigneti, le visite ai giardini privati. Approfondiamo? «Per Firenze 2020 abbiamo già raccolto quaranta proposte turistiche, in vendita sulla nostra piattaforma (www.destinationflorence.com). Un’importante campagna che vuole ridare vita alla destinazione e attrarre turisti. Inoltre, dopo un’attenta analisi del mercato e della domanda, abbiamo deciso di elaborare ulteriori prodotti legati anche alla vendita delle camere, oltre che alle esperienze ed attività. I prodotti Firenze 2020 saranno online fino a marzo 2021, riguarderanno non solo safari e outdoor ma anche cultura, arte e tradizioni in un format a condizioni totalmente

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sicure. Tra le attività intraprese recentemente per rilanciare il turismo nazionale anche “Donna Avventura”, il docu-reality che dal 1989 coniuga la passione per l’avventura a quella del reality e che ha avuto come protagonista Firenze nella puntata del 27 settembre 2020 in onda su Rete 4». E dopo Firenze, il cluster congressuale pisano, provvisto di tutte le caratteristiche di sicurezza per accogliere eventi di qualsiasi tipologia. Ne abbiamo parlato con Barbara Mori, presidente di Evinco. Si riparte, si ha voglia di tornare a incontrarsi. Quali sono, secondo lei, gli scenari possibili e quali le dinamiche? «Positività e ottimismo sono necessari per chi vuole muoversi in questo settore. La presenza sul web è stata incrementata perché il ricorso alla rete è stato obbligatorio, non avendo altra via di uscita. Molto cavalcata per non perdere opportunità di business, apprezzata dal pubblico in un primo momento perché senza alternative, successivamente utilizzata per necessità. Ma la voglia, il bisogno di confrontarsi socializzando in presenza è tornata, benché in forme diverse e non per tutti contemporaneamente. È chiara e netta la percezione di voler cambiare rotta, di riappropriarsi della propria vita e di soddisfare i bisogni, il passaggio sarà lento e decisamente frammentato a causa delle diverse “disposizioni” cui si devono attenere gli attori del turismo con-

gressuale in funzione della natura del pubblico utilizzatore. Ci vogliono tanta forza di volontà e investimenti: i margini sono e saranno – ancora per un po’ – ridotti sia per minori economie di scala sia per la diminuita propensione a sponsorizzare da parte delle aziende. Indubbiamente ci sarà una selezione». La data di riapertura di congressi, eventi e fiere di settembre sblocca il nostro settore, che genera un indotto di 64,7 miliardi di euro, con un impatto diretto sul Pil di 36,2 miliardi di euro all’anno. Con l’Italia che rappresenta la sesta nazione al mondo per impatto economico generato dal settore degli eventi e dei congressi. Come è articolata l’offerta congressuale del cluster pisano? «Pisa è una realtà che ha il vantaggio di accogliere molti eventi scientifici, che sono collegati direttamente o indirettamente all’università. A oggi abbiamo in essere la prima manifestazione nazionale dedicata all’editoria indipendente – piccola e media editoria – in presenza. Un evento che non è stato abbandonato nemmeno in lockdown, grazie alla sinergia e all’investimento degli organizzatori privati. Gli eventi congressuali del 2020 “fortunatamente”, nella maggior parte dei casi, sono stati riprotetti sul 2021 e quindi non persi».

Carlotta Ferrari, direttore di Destination Florence Convention & Visitors Bureau e presidente di Convention Bureau Italia

A ognuno il suo evento. Anche ibridi e virtuali, con Pisa che è una continua fonte di sorprese. Quali, per esempio, soprattutto in questo contesto storico?

Barbara Mori, presidente di Evinco

A sinistra Siena, medievale e magnetica

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Perché un evento in... Toscana

Sopra, Castiglione della Pescaia, rotte di incentive A destra in basso, Piazza dell’Anfiteatro a Lucca. Sotto, San Gimignano: torri e vigneti, storia e post congress

«Pisa si è impegnata molto in eventi che per tema e pubblico portano in evidenza la destinazione in tutto il mondo. Mi riferisco prevalentemente a eventi istituzionali. Sul fronte privato posso mettere in risalto due manifestazioni, una sportiva e una culturale, che con impegno, sacrificio e professionalità letteralmente incontrano il pubblico in presenza, lo accolgono. Nella realizzazione il ricorso al web è incisivo, va oltre la comunicazione, e si inserisce quale strumento di lavoro e logistico fondamentale».

Studio, formazione, networking. Il brainstorming di ogni giorno ci ha portato a individuare vie di comunicazione e di presenza diverse nei confronti del pubblico. Anziché raggiungerlo con il “web in proprio” abbiamo prodotto un progetto di presenza su tv web per arrivare a un pubblico più vasto, con contenuti che riteniamo utili e di accrescimento culturale e personale del pubblico e che contemporaneamente danno spazio a realtà che direttamente o indirettamente possono trarne visibilità e vantaggio».

Evinco, agenzia di eventi, congressi e incentive, di cui lei è presidente, è una realtà consolidata. Ci delinea una panoramica completa dei suoi campi di azione? «L’impegno e l’attenzione sono rivolti a costruire, a crescere professionalmente, nel rispetto dei nostri valori di qualità e cura del servizio.

Top of line e top of mind «Siamo certi che ci vorrà solo del tempo, ma Firenze tornerà a essere “top of line” nel comparto congressuale». Proattiva e propositiva, Carlotta Ferrari prosegue: «Firenze resta una delle mete più appealing a livello internazionale, grazie alla presenza di un centro congressi in città, strutture ricettive di alto livello nelle vicinanze e attrazioni walking distance. I nostri punti di forza sono un piano di incentivi molto aggressivo e una destinazione che fin dal punto zero della riapertura ha puntato sulla sicurezza. La Fortezza, per esempio, ha spazi talmente grandi da consentire il social distancing». E la Toscana, che lo scorso anno si è aggiudicata la medaglia d’oro quale prima wedding destination italiana, resta una destinazione “top of mind”. Commenta Carlotta Ferrari: «Nonostante il lockdown, non sono stati interrotti i rapporti con i nostri clienti wedding e ci riapproprieremo del nostro primato non appena sarà possibile. Il marchio Tuscany for Wedding, infatti, continua a essere forte, in programma proprio per questi mesi abbiamo tanti appuntamenti b2b e workshop virtuali, nonché eventi sul territorio in collaborazione con la nostra rete».

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La Galleria degli Uffizi, fra i musei più importanti al mondo

Parola d’ordine, network di LUCIANA FRANCESCA REBONATO

Analisi, monitoraggio, strategia. Poi ancora condivisione, concertazione, azione. Nel palinsesto del Mice la Toscana fa sistema tracciando rinnovati scenari e opportunità in continuo divenire

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a questa estate Federico Barraco è il nuovo presidente del Destination Florence Convention & Visitors Bureau. Una nomina – all’unanimità – arrivata in un periodo storico delicato e, alla sua elezione Barraco ha dichiarato: «Abbiamo aperto un canale di lavoro con tutti gli stakeholder cittadini, dal Comune alla Camera di Commercio». Per fare sistema, ovviamente. E ora che punto siamo? Glielo abbiamo chiesto: «Siamo a un ottimo punto. Quello che ci rende orgogliosi della nostra destinazione è il gioco di squadra che da anni unisce pubblico e privato. Siamo partner ufficiali del Comune di Firenze e grazie a un protocollo di intesa voluto dall’assessore al Turismo Cecilia del Re, tra Comune di Firenze, Città Metropolitana, Camera di Commercio e Università degli Studi di Firenze, siamo stati riconosciuti come l’unico soggetto per la realizzazione di iniziative in grado di ampliare il turismo di qualità nella città di Firenze, con l’obiettivo di valorizzare il turismo congressuale. Un progetto concreto che si traduce in un team operativo che mensilmente si unisce per elaborare e pianificare strategie sul futuro. Questa rete di relazione dà grande stabilità al nostro consorzio non solo per-

ché riceviamo contributi economici ma perché ci permette di collaborare attivamente allo sviluppo di candidature e all’acquisizione di eventi e congressi di prestigio per il nostro territorio».

Successo di squadra Fra gli obiettivi raggiunti, la prima regata velica aziendale in Arno, sotto al Ponte Vecchio. Ci racconta Carlotta Ferrari: «Dal 25 al 27 settembre abbiamo ospitato un evento promozionale Mice per il quale siamo stati host destination, l’Hcsc – Hotel Chains Sailing Challenge 2020, la prima regata velica internazionale sull’Arno, organizzata da Sailing Challenge. Un grande evento che ha portato sul territorio oltre cinquanta buyer nazionali – le più importanti agenzie di eventi aziendali italiane –, che hanno scoperto Firenze da una prospettiva inedita. Oltre all’attività in barca a vela, anche un nuovo format di team building in bicicletta sempre nel cuore di Firenze, sulle sponde dell’Arno, dove i partecipanti si sono cimentati in una “cronosquadre” innovativa nella quale non contava essere i più veloci in assoluto, bensì i più affiatati. Anche questo evento ovviamente è stato realizzato grazie al supporto del nostro network di soci e partner».

Dante 2021, parafrasi slow Creare itinerari culturali e naturali ispirati alla figura, alle opere, ai viaggi di Dante Alighieri in Toscana ed EmiliaRomagna – il “Sommo poeta” è nato a Firenze e morto a Ravenna – e all’insegna del turismo slow. È quanto prevede “Le vie di Dante”, accordo che impegna gli enti locali a individuare i cammini da mettere in rete e le modalità di percorrerli in vista del 2021, anno del settecentenario dantesco. Molti i progetti: valorizzazione economica, culturale e turistica, ciclovie, vie del trekking, iniziative d’arte. «Con la sottoscrizione dell’accordo da parte dei territori – ha sottolineato Francesco Palumbo, direttore di Toscana Promozione Turistica – si consolida il progetto interregionale tra Toscana ed Emilia Romagna». In città, saranno organizzati molti eventi e già da ora è visitabile nella sua nuova veste il Museo Casa di Dante, nel cuore di Firenze.

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Perché un evento in... Toscana

Terre di Siena, tra inedito e mistero Siena, ogni strada un segreto. Palazzo delle Papesse, per esempio, dove Galileo Galilei visse al confino per sei mesi a causa delle sue teorie eliocentriche oppure Diana, il fiume che la leggenda vuole scorresse sotto la città – tanto cercato e mai trovato –, o ancora i luoghi di Santa Caterina da Siena. Molte le emozioni da vivere, grazie a Siena e Terre di Siena che, insieme, hanno individuato ben 81 itinerari inediti - raggruppati in nove diversi percorsi tematici - per offrire storie e tesori inediti di luoghi che hanno tanto da raccontare. Interessante, per esempio, “Arte e storia lungo la via Lauretana”, l’antica strada etrusco-romana che collega Cortona a Montepulciano e Siena. Si arriva a Chiusdino seguendo le tracce di San Galgano, il cavaliere che visse da eremita dopo aver conficcato la sua spada nella roccia, oggi racchiusa nell’eremo di Montesiepi. C’è poi Rapolano Terme, terra di “argille, acque e pietra”, ovvero il travertino toscano usato per la facciata del Duomo di Pienza, la città ideale di papa Pio II. Dal sacro al profano, immancabili gli itinerari del gusto – dal vino al pecorino, dallo zafferano alla Cinta senese – e quelli alla scoperta de “Le botteghe storiche e gli artigiani senesi”, che tramandano mestieri antichi, da conoscere e mettere in pratica in sfiziosi team building.

Il fascino del Chianti: natura, vini, storia e terme

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nnumerevoli, i volti della Toscana. Al Mice la destinazione dedica arte eccelsa e di prestigio internazionale, certo, ma anche il trionfo di una natura tutta da scoprire, percorsi enogastronomici con visite e degustazioni nelle cantine, corsi di cucina, raccolte di olive nei frantoi, preparazione del prelibato olio extravergine d’oliva, laboratori per scoprire antichi mestieri e le loro opere: manufatti in cuoio, creazioni in oro e ferro battuto. Oppure la ceramica di Montelupo fiorentino, il cristallo di colle Val d’Elsa e l’alabastro di Volterra. E ancora, guidare Ferrari nel Circuito del Mugello, esplorare borghi a bordo di auto d’epoca o veleggiare con la barca fra le calette dell’isola d’Elba o catturare con lo sguardo la destinazione da una mongolfiera.

Sipario su must e sorprese E poi Pisa, cluster congressuale sulle rive dell’Arno e con il mare a una decina di chilometri dal centro. E a Pisa - candidata capitale della cultura 2022 - il Mice trova tesori da raggiungere a piedi, in bicicletta, in carrozza o in battello.

Oltre alla celeberrima torre, altri due campanili pendenti: quello della chiesa di San Nicola e quello della chiesa di San Michele degli Scalzi, che piega in maniera vistosa verso l’Arno. A Pisa il Mice trova anche street art, l’ultima opera pubblica in Italia di Keith Haring: è il gigantesco murale “Tuttomondo”. E poi la Versilia e Viareggio e le raffinate atmosfere Liberty, poi Torre del Lago Puccini e i routing in Lucchesia, con piccoli borghi arroccati, ville settecentesche, terme e giardini e un fiume, il Serchio, sinonimo di rafting. Da conoscere è Lucca, con la sua cinta muraria perfettamente conservata – ideale per caccie al tesoro – e tornando sulla costa ecco che le fragranze salmastre incontrano note di cuoio: sono i finimenti dei cavalli in Maremma. In questo spaccato toscano spicca Castiglione della Pescaia, da scoprire a cavallo - “butteri per un giorno” –, a piedi, in bicicletta, in barca a vela – deriva o catamarano. E poi San Gimignano – dal duecentesco profilo turrito, che si staglia sui colli della Val d’Elsa – e le colline degli Etruschi, con testimonianze e reperti eccellenti a Populonia, Vetulonia, Sovana e Volterra.

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a sempre il gruppo Fh55 Hotels punta all’innovazione e interpreta i cambiamenti per potenziare i servizi offerti, garantendo esperienze personalizzate e di qualità. La sicurezza e il benessere degli ospiti e dei collaboratori sono sempre stati una priorità e mai come in questo momento il gruppo è impegnato a offrire il meglio dell’ospitalità italiana.

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Il Grand Hotel Mediterraneo di Firenze nasce nel 1955, grazie a Dino Innocenti, pioniere nel settore dell’hôtellerie. Una struttura alle porte del centro storico di Firenze, sulle rive dell’Arno, il cui edificio centrale è stato ampliato nel 2009 con il South Wing per dare maggiore spazio al congressuale. Oggi il Grand Hotel Mediterraneo è tra i primissimi centri congressi alberghieri per gran-

dezza in Toscana e dispone di 327 camere, tre sale ristorante, 18 sale meeting e un garage privato prenotabile a uso esclusivo. Il centro congressi Il Globo accoglie sino a seicento persone grazie alla videoconferenza fra i saloni: tre sale plenarie con una sala principale (salone dei Continenti) e due secondarie (sala degli Oceani e sala delle Americhe, di cento metri quadrati). Il salone dei Continenti (314 metri quadrati) e il salone degli Oceani (220 metri quadrati) possono essere entrambi divisi in tre sale di sottocommissione che consentono, insieme a tutte le altre sale, un utilizzo versatile dello spazio. E il wi-fi, con una banda larga in fibra da cinquecento Mb – garantiti da Vodafone –, collega fino a cinquecento utenti complessivi e trecento contemporanei. Lasciando il Lungarno e salendo sulle colline fiorentine,

ecco il fiore all’occhiello di Fh55 per le vacanze del Mice, l’Hotel Villa Fiesole: una meravigliosa villa ottocentesca immersa nel verde con 32 stanze e piscina con solarium. Fra le facility, una sala meeting per 28 ospiti a platea, un ristorante per 28 persone e una terrazza panoramica per ottanta persone, – anche con copertura – e parcheggio gratuito. Eccellenza anche nel raffinato Hotel Calzaiuoli, nel cuore di Firenze tra il Duomo e Palazzo Vecchio, al centro dell’elegante via dei Calzaiuoli: 54 camere ubicate in un prestigioso palazzo storico dal quale ammirare la città. Completa l’offerta di Fh55 il Grand Hotel Palatino di Roma, a due passi dal Colosseo: duecento camere, quattro sale meeting e tre sale ristorante, perfetto per piccoli e grandi eventi così come per un soggiorno di piacere nel cuore della Capitale.

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Perché un evento in... Toscana

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na manciata di minuti di macchina dal centro di Firenze e si arriva a Bagno di Ripoli, dove Villa Olmi Firenze attende il Mice nel suo elisir di Toscana, con tutte le seduzioni della campagna ma a un battito di ciglia dalla città. Una villa settecentesca incastonata nel verde, convertita in hotel e sotto l’egida del brand ToFlorence Hotels insieme all’Hotel Mulino di Firenze e al Plaza Hotel Lucchesi Firenze. Un tris d’assi di strutture ricettive per un gruppo alberghiero che unisce la passione della famiglia Lotti per la storia e per i simboli della propria città – Firenze – alla professionalità e all’esperienza del general manager Giancarlo Carniani. La società agisce con dedizione e determinazione alla condivisione di obiettivi e valori del capoluogo fiorentino e questo si intuisce subito visitando i

suoi tre hotel situati a Firenze. Funzionale e strategica è la creazione di un corporate office al fine di riunire sotto un unico ed efficiente organico la direzione, l’amministrazione, le prenotazioni e la commercializzazione delle tre strutture ricettive. Nella mission del gruppo – soprattutto per quello che riguarda gli eventi – l’intenzione è di far vivere ai partecipanti esperienze dall’alta memorabilità grazie anche al servizio impeccabile e a strutture che rispettano la storia e la bellezza architettonica dei palazzi che le ospitano, senza rinunciare a dotazioni tecnologiche che si trasformano in veri plus per gli organizzatori.

Libertà di scelta Villa Olmi Firenze è la location perfetta per eventi di lavoro ed è anche la scelta ideale per le vacanze del

Mice e per il wedding. La Villa, la Fattoria e la Colonica sono le antiche strutture che compongono il complesso di Villa Olmi Firenze, rivisitate da un sapiente restauro e nel pieno rispetto delle caratteristiche architettoniche originali. Un contesto di grande fascino nel quale il Mice può vivere eventi all’insegna del tipico stile toscano con travi a vista, pavimenti in terracotta e affreschi d’epoca incorniciati in stucchi eleganti, mobili antichi, tappezzerie pregiate e preziosi lampadari in cristallo. Negli spazi verdi sono stati ricreati il giardino all’italiana con le sue eleganti geometrie di siepi e fiori e “l’hortus conclusus”, il giardino medievale, che si rivela intimo e raccolto. Agli eventi Villa Olmi Firenze dedica tre sale provviste di tecnologia all’avanguardia. informazione pubblicitaria

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scelti per voi

Firenze

e

Fiore all’occhiello della residenza è il salone delle Feste: accoglie sino a cento persone a teatro, tra pareti ricamate con preziosi stucchi e lampadari in vetro di Murano. Per eventi dal sapore più rustico c’è la sala delle Volte a botte, ricavata dalle antiche cantine – fino a cento ospiti con una disposizione a banchetto – mentre il Pergolato regala atmosfere luminose grazie alle ampie vetrate che si affacciano sul giardino. Le sale meeting coniugano lo stile unico ed elegante della residenza storica con le tecnologie più avanzate e via libera anche a cene di gala e d’atmosfera nel ristorante informazione pubblicitaria

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della struttura – in estate anche all’aperto, sotto il pergolato e nel verde – Il Cavaliere: un soffitto con mattoni rossi a vista, vetrine che incorniciano le pareti ed esibiscono i vini delle migliori cantine e un percorso gastronomico legato indissolubilmente al territorio e alla ricerca delle materie prime nel rispetto anche delle stagionalità.

Nuovi spazi, nel verde Sono ben due i nuovi spazi ristorativi di Villa Olmi Firenze: il Pergolato e la Veranda, entrambi con ampie vetrate e affaccio sul verde del giardino che circonda la location e dove vengono svolti eventi, banchet-

ti, pranzi e cene. Il Pergolato è concepito per accogliere una cinquantina di persone mentre la Veranda una trentina. Numeri che, ovviamente, rispettano i distanziamenti Covid-19. Villa Olmi Firenze vanta anche una posizione strategica: immersa nella natura ma vicina al cuore storico di Firenze, si delinea vincente nella scelta degli organizzatori di eventi anche per la sua accessibilità, e perfetta per chi si sposta in auto. La struttura, infatti, è facilmente raggiungibile dall’autostrada e dispone di un ampio parcheggio gratuito. Fra le facility della location è presente anche un eliporto a disposizione della clientela dell’albergo.

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Perché un evento in... Toscana

scelti per voi

Palazzo dei Congressi di Pisa Il patrimonio Unesco tutto di Pisa e una versatile location per eventi di qualsiasi tipologia. Un mosaico di prestigio ad alto impatto funzionale ed emozionale

U

na location nella quale attualità fa rima con flessibilità. È il riferimento del cluster congressuale pisano ed è situato a un quarto d’ora di passeggiata dal centro storico di Pisa e a nemmeno 1.500 metri dalla stazione centrale. Immerso in un polmone verde fra il Lungarno Buozzi e il viale delle Piagge, il Palazzo dei Congressi di Pisa accoglie gli eventi all’insegna della massima tecnologia e sicurezza. Con uno sguardo sempre rivolto all’ottica eco-sostenibile: la location, infatti, è all’avanguardia nel contesto green con un impianto di illuminazione a led e ridotto impatto ambientale.

Una nuova stagione ISono tre i livelli della location, con il primo e il secondo col-

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legati tra loro da una grande vetrata inclinata che illumina naturalmente le gallerie superiori. E la superficie interna è totalmente priva di barriere architettoniche. Un design, quello del Palazzo dei Congressi di Pisa, che vede l’edificio dalla caratteristica forma semicircolare con giardini e un’originale copertura a gradinate – simile a un anfiteatro all’aperto – che consente un agevole e più che mai interessante connubio tra interno ed esterno. Al Palazzo dei Congressi il Mice trova una pluralità di sale modulari e provviste di attrezzature di ultima generazione, il tutto a budget interessanti e competitivi. La sala plenaria accoglie mille ospiti, l’auditorium cinquecento e affiancano l’offerta di spazi

un’area con tre sale da novanta posti e quattro sale da trenta, oltre a gallerie e a versatili spazi espositivi. Forte di un Dna votato al perenne miglioramento, il Palazzo dei Congressi può offrire anche ledwall, realizzazione di filmati 3D, realtà virtuale e aumentata e modelli olografici tridimensionali interattivi. Sono disponibili anche atti congressuali multimediali. Una struttura, il Palazzo dei Congressi, ad alta digitalizzazione e che si inserisce perfettamente anche nell’alveo delle nuove modalità di eventi, i cosiddetti “ibridi”. Anche Pisa è sempre sulla cresta dell’ottimizzazione, come palesano il suo aeroporto e il Pisa Mover, una navetta completamente automatizzata che collega l’aeroporto alla stazione e la sua fermata intermedia facilita la raggiungibilità del Palazzo dei Congressi con transfer agevoli.

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Torino e Piemonte Eventi sicuri e versatili in location top level

Icone del tempo e proposte all’avanguardia, tradizione e innovazione, creatività e funzionalità. Una destinazione fruibile in ogni stagione e con le antenne sensibili per captare sempre nuove opzioni I_Dossier COP_PIEMONTE_ok.indd 1

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Dove osa l’ingegno

«T

out passe, tout lasse … et tout se remplace». Tradotto: tutto passa, tutto ci lascia e tutto si rimpiazza. A dirlo – nel XIX secolo –, il francese Auguste Comte, fondatore del Positivismo, ma l’espressione è più che mai attuale in questo contesto storico. Facile pensare alla Francia, scrivendo di Torino e Piemonte: la destinazione italiana è attraversata da segni dell’influenza d’Oltralpe. Come certi vezzi della Torino sabauda, per esempio, o la sua austera bellezza ancora viva nell’architettura e nella coreografia delle piazze. Torino, però, è una città in perenne evoluzione, dove cultura e turismo incedono di pari passo, le infrastrutture e i trasporti sono una priorità e il Mice viene accolto in un’innovatrice city Unesco nonché company town. Una destinazione attenta al rinnovo e che si distingue per know-how in diversi settori, fra i quali automotive, aerospaziale, food e biomedicale. Ed è proprio a Torino che il Governo ha assegnato ai primi di settembre la sede dell’I3A, istituto per l’intelligenza artificiale, mentre – in contemporanea e per ottanta milioni di budget – a Milano quella del Tribunale Unificato dei Brevetti. L’I3A funzionerà come un vero e proprio network nazionale con l’obiettivo di coordinare le diverse attività di ricerca del settore, diventando uno dei principali tasselli

Si riparte. Con la fierezza del passato, la fermezza del presente e la progettualità per il futuro. Una destinazione decisa, organizzata e coesa, sempre attenta al nuovo, incline alla rigenerazione della strategia del ministero per lo sviluppo economico. Una struttura capace di attrarre talenti dal mercato internazionale e, contemporaneamente, diventare un punto di riferimento per l’espansione dell’intelligenza artificiale in Italia, in connessione con i principali trend tecnologici fra i quali 5G, industria 4.0 e cybersecurity.

di LUCIANA FRANCESCA REBONATO

#RipartiTurismo Segnali di ripresa arrivano dall’intera destinazione e il Piemonte ha palesato i primi segni positivi nella stagione estiva, risultato conseguito grazie anche alla campagna #RipartiTurismo, predisposta dalla Regione Piemonte e coordinata da VisitPiemonte per sostenere la ripartenza. Approntata per il mercato italiano e i Paesi dell’area Schengen, la campagna è rivolta anche all’autunno e all’inverno ed è declinata su quattro temi: bellezza, gusto, libertà e spirito. Gli elementi chiave contemplano “Arte, cultura e Unesco”, “Outdoor, neve e paesaggio”, “Enoga-

Sopra, i Colli Tortonesi: ciliegie, tartufi e presidi Slow Food In apertura, la basilica di Superga: per la sua costruzione, nell’arco di un anno fu abbassato il monte di quaranta metri

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Perché un evento in... Torino e Piemonte Tutto il fascino dell’Isola Bella, sul Lago Maggiore Sotto, Moncalvo Monferrato, patrimonio Unesco

Lo sapevate che... ■ Fra gli eventi della stagione, a Torino sono in calendario Artissima – dal 6 all’8 novembre – e il 38esimo Torino Film Festival, dal 20 al 28 novembre. Ad Alba, Città creativa per la gastronomia Unesco, torna la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco dal 10 ottobre all’8 dicembre. ■ È stato realizzato un masterplan di cinquanta idee per “portare” Stupinigi in Europa e accedere ai fondi comunitari per circa 25 milioni di euro. Obiettivi? Valorizzazione del turismo ecosostenibile, realizzazione di percorsi museali, naturalistici e di un distretto del cibo; recupero di chiese, poderi e granai, mobilità ciclistica. ■ Dopo secoli, riapre il parco del Castello Reale di Moncalieri, alle porte di Torino. Dieci ettari della collina torinese – sulla migliore esposizione – torneranno fruibili. Gli alti muraglioni che nascondono il parco alla vista, riveleranno la parte alta del giardino tenuta a bosco, progettata a metà Ottocento come parco all’inglese per le passeggiate e la caccia al piccione.

stronomia e gusto”, “Spiritualità”. Un poker d’assi fruibile dalla meeting industry che sta (ri)avendo proiezioni e conferme: basti pensare a Esb 2025, congresso internazionale della European Society of Biomaterials, per il quale sono attesi nel 2025 a Torino mille partecipanti. Tornerà quindi in Italia il prestigioso appuntamento grazie alla proposta presentata al board dell’associazione dal Politecnico di Torino con il sostegno di Turismo Torino e Provincia Convention Bureau. «Focus dell’evento sarà l’innovazione in campo medico e scientifico – afferma Alberto Sacco, assessore al commercio e turismo della città – e proprio l’innovazione è stata indicata fra gli asset strategici per la ripresa del Paese e della nostra città». Prosegue Marcella Gaspardone, direttore

marketing Turismo Torino e Provincia: «È una notizia che ci rende ancor più soddisfatti e fiduciosi verso una completa ripresa; il Mice rappresenta una grande opportunità per la destinazione: un turismo di qualità e con una consistente ricaduta economica sul territorio».

Segni particolari, versatile Razionale e scientifica, Torino, ma anche creativa. Basti pensare a “Torino Città del Cinema 2020”, il progetto indetto per il ventesimo anniversario dell’apertura del Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana e della nascita di Film Commission Torino Piemonte. La settima arte da sempre caratterizza fortemente Torino perché si fonda sui suoi elementi distintivi: creatività e razionalità, progettualità e produzione, innovazione e applicazione. Torino, inoltre, è sede di importanti festival cinematografici – Torino Film Festival, Lovers Film Festival, Cinemambiente, Sottodiciotto, Seeyousound, View Conference, Piemonte Movie – e di eventi, spazi e progetti legati all’innovazione e alla creatività contemporanea come il Creative Europe Desk Media. Un distretto culturale e industriale che si è ritagliato uno spazio significativo nel comparto audiovisivo nazionale e internazionale e che ha portato alla realizzazione a Torino e in Piemonte di oltre milleduecento progetti in due decenni, fra i quali più di duecento lungometraggi per il cinema.

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Innovazione e versatilità 2020. Un anno tagliato in due da un “prima” e un “dopo”. Nella volontà di agire e pianificare, quali sono lo stato dell’arte e le proiezioni? Lo abbiamo chiesto a due stakeholder della destinazione

U Marcella Gaspardone, direttore marketing di Turismo Torino e Provincia In apertura, Serralunga d’Alba, nelle Langhe, con le colline dei grandi vini

n focus sul presente della destinazione con lo sguardo rivolto al domani. Lo abbiamo richiesto a Marcella Gaspardone, direttore marketing di Turismo Torino e Provincia. «In un primo tempo si ipotizzavano un ritorno alla normalità nel secondo semestre e la riprogrammazione degli eventi nell’autunno. Poi, scoprendo di volta in volta tutti gli effetti della pandemia, ci siamo resi conto che anche il secondo semestre è pesantemente compromesso. Stiamo tuttavia affrontando la situazione e alcuni grandi eventi si realizzeranno, anche se con format diversi. Per esempio il Salone del Gusto e Terra Madre, che quest’anno sarà globale, fisico e digitale. Completamente rinnovata rispetto al passato, la 33esima edizione parte l’8 ottobre 2020, con un calendario ricco di attività che si svilupperanno in modalità virtuale e in parte saranno diffuse a Torino, in Piemonte e nel mondo. Si proseguirà poi per sei mesi con eventi digitali e numerosi eventi fisici. E terminerà ad aprile 2021, quando si svolgerà il Congresso internazionale di Slow Food. Ma il ritorno alla normalità sarà prima: il

settore fieristico è ripartito con Expocasa, dal 26 settembre al 4 ottobre, presso Lingotto Fiere per poi proseguire con Artissima, la principale fiera d’arte contemporanea in Italia, dal 6 all’8 novembre 2020». Eventi ibridi. Cosa ne pensa? «A oggi gli eventi ibridi sembrano essere il nuovo orizzonte nel breve e medio termine, fanno raggiungere persone che altrimenti non avrebbero partecipato dando il massimo dell’esperienza possibile attraverso le soluzioni offerte dalle nuove tecnologie, ma l’evento live è insostituibile. Il networking, le emozioni e il contatto fisico non sono sostituibili dalle moderne tecnologie». E a proposito di “Meet the ChaMPIons: incontriamoci a Torino” – evento di luglio –, cosa è successo? «Il 3 luglio scorso la meeting industry nazionale e internazionale è tornata a riunirsi in occasione dell’evento ibrido “Waiting for… Meet The ChaMPIons”, la pre-edizione della 29esima convention annuale di Mpi Italia, originariamente prevista a Torino dal 3 al 5 luglio. Ed è stato un successo: cinquecento partecipanti collegati online e cento in presenza, distribuiti in sette selezionate sedi alberghiere dell’Nh Hotel Group – tra cui l’Nh Carlina di Torino –, hanno partecipato a una ricca mattinata di contenuti d’ispirazione. Ospiti di eccezione Oscar Farinetti, patron di Eataly, e Fiona May, atleta e medaglia d’oro e d’argento

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Perché un evento in... Torino e Piemonte

Lago d’Orta e isola San Giulio, atmosfera d’appeal Sotto, le risaie di Vercelli: shopping gourmand, risotti e “paniscia”

ai Giochi Olimpici, che hanno condiviso esperienze d’azienda e di vita e insegnamenti frutto di percorsi, prove e vittorie. L’evento digitale si è svolto in partnership con Enit – Agenzia Nazionale del Turismo e VisitPiemonte, ed è stato sponsorizzato da Turismo Torino e Provincia Convention Bureau, Nuvola Lavazza e Visit Langhe Monferrato e Roero». Show must go on. Candidature in corso e congressi acquisiti per gli anni futuri? «Anche durante il lockdown e per tutto questo periodo di emergenza sanitaria abbiamo continuato a lavorare per assicurare a Torino importanti congressi per gli anni futuri, e proprio da remoto, in collegamento con il board dell’European Society of Biomaterials, abbiamo presentato e vinto la candidatura di Torino per la 33esima Annual Conference 2025. Siamo inoltre al lavoro su altre candidature, per esempio un congresso scientifico internazionale (trecento

partecipanti nel 2021) che riguarda la ricerca sul cancro, un congresso scientifico di acustica a livello europeo (1.200 partecipanti nel 2022), un congresso europeo (quattrocento partecipanti) sulle fonti di energia sostenibili per il 2023». Turismo Torino e Provincia Convention Bureau incrementa sempre il panel dei suoi nuovi partner. Ne parliamo? «Nonostante il periodo, anche nel 2020 abbiamo arricchito il nostro Registro Operatori Congressuali. Recentemente è entrato a far parte dei nostri partner il Gruppo Gattinoni – presente sul mercato Mice e leisure da 36 anni – che ha deciso di investire su Torino, dando un segnale positivo all’intero territorio. Nel secondo semestre dello scorso anno, invece, si sono aggiunte due location: Villa Sassi e il Mercato Centrale. La prima con i suoi trecento anni di storia, un parco secolare e una ristrutturazione attenta ed elegante. Una lussuosa location per eventi e cene di gala fino a cinquecento partecipanti. La seconda, di recente apertura, all’interno del PalaFuksas, è un centro gastronomico che annovera 26 botteghe tra artigiani del gusto, un mulino, un’area didattica – in cui fare team building con speciali cooking class – e una piccola torrefazione. Al piano superiore una sala multifunzionale ospita eventi fino a trecento partecipanti, mentre nell’area sotterranea vi sono le antiche ghiacciaie risalenti XVIII secolo, riportate alla luce dopo attenti scavi e visitabili per gruppi. Come sempre – e ora più che mai –, siamo al fianco dei nostri partner con iniziative dedicate di promozione e formazione, e proprio in questo momento di emergenza sanitaria, abbiamo condiviso costantemente informazioni, documenti e articoli sempre aggiornati, al fine di far sempre più sistema e rete. Last but not least, fin da subito abbiamo deciso di sospendere il pagamento della quota annuale per

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In alto, il Ricetto di Candelo, suggestiva architettura di epoca medievale A fianco, la Valle dell’Orco: escursioni e itinerari in qualsiasi stagione

andare incontro a tutti i privati iscritti al nostro Registro Operatori Congressuali». Aggiornamenti sull’accessibilità con l’intervista ad Andrea Andorno, amministratore delegato Sagat – Aeroporto di Torino. Dallo scorso anno, cambio ai vertici di Sagat Lei è il nuovo amministratore delegato. Quali sono state le sue priorità alla ripartenza, soprattutto nel contesto della messa in sicurezza? «La nostra priorità in questo momento è rappresentata dalla sicurezza per i passeggeri e per gli operatori aeroportuali in modo da poter accompagnare la ripartenza del traffico nel modo migliore. La gestione dell’emergenza Covid, che ha visto l’aeroporto di Torino sempre aperto anche durante i mesi scorsi, ci ha portati

a implementare tutta una serie di misure a tutela dei passeggeri e dei lavoratori: nella massima sicurezza, dalla metà di giugno sono ripartiti in maniera graduale i collegamenti con le varie destinazioni del network, ripristinando sostanzialmente la rete pre-Covid, sebbene con minori frequenze sul segmento internazionale». Durante lo scorso inverno è stato inaugurato il livello superiore delle Partenze, con aree dedicate all’edutainment – sulla storia del volo – e alla scoperta dello spazio e della food court. Approfondiamo? «Il 2019 è stato un anno di grandi investimenti sul fronte infrastrutturale. Abbiamo rinnovato la scorsa estate il livello Arrivi, completamente riqualificato sul fronte architettonico e funzionale, oltre che nell’offerta retail e food, con l’apertura

Andrea Andorno, amministratore delegato Sagat – Aeroporto di Torino

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Perché un evento in... Torino e Piemonte Asti e i preparativi per il suo palio, con i cavalli montati a pelo. A destra, la fontana dei 12 Mesi a Torino, un vero tripudio di statue allegoriche in marmo Sotto, il Castello del Valentino, nell’omonimo Parco sulle rive del Po

Torino Caselle, voli e network Come è ripartito l’aeroporto di Torino Caselle? E quali le previsioni di network per l’anno in corso? Ci risponde Andrea Andorno, amministratore delegato Sagat – Aeroporto di Torino. «Tra i nuovi voli che hanno preso il via nella stagione estiva 2020 si ricordano le rotte domestiche di Volotea, Alghero e Catania, partite a luglio; sul fronte internazionale, le novità per la stagione sono state Tirana e Iasi, servite da Wizz Air. Per la stagione invernale 2020-2021 contiamo di sviluppare ulteriormente il segmento della neve, caratteristico per il nostro scalo: una prima novità sarà la ski route di Wizz Air per San Pietroburgo, operativa da dicembre. Da settembre Blue Air ha aggiunto un aeromobile basato a Torino, aumentando così l’offerta con nuove rotte (Bari e Cagliari) e più frequenze; da marzo 2021, infine, si aggiungeranno ulteriori nuove rotte per il vettore, verso Olbia e Bucarest».

di un infopoint turistico realizzato in collaborazione con le istituzioni del territorio. A novembre è stata la volta del livello superiore delle Partenze, che ospita ora un’offerta food completamente rinnovata, realizzata in collaborazione con Chef Express, e un’area edutainment realizzata grazie alla partnership con Leonardo e Thales Alenia Space. Un investimento che rafforza il rapporto con il territorio, storicamente legato all’industria aviation e aerospaziale». Torino è il quarto aeroporto in Italia dopo Milano, Roma e Venezia per il livello di connessione con gli hub europei. Quali innovazioni trova oggi la meeting industry all’Aeroporto Internazionale di Caselle? «Nel 2019, oltre ad avere completamente riqualificato l’infrastruttura, sono state implementate nuove soluzioni digitali. La nuova app Torino Airport, per esempio, che include funzioni innovative come il servizio di tracking in real time del proprio volo che, attraverso notifiche, aggiorna costantemente sullo stato del volo, fino al momento dell’imbarco. Con le informazioni

in tempo reale sullo smartphone, il passeggero può gestire la permanenza in aeroporto e approfittare di coupon e offerte per gli acquisti nei negozi e ristoranti. Il passeggero ha inoltre a sua disposizione tre funzioni altamente innovative: con “Da casa al gate” potrà stimare i tempi per arrivare da casa fino alla porta d’imbarco, inclusi i tempi di attesa ai controlli di sicurezza grazie a un sistema intelligente di monitoraggio e gestione delle code; con la funzione “Order & Pick-up” potrà ordinare tramite app la propria spesa e ritirarla in appositi digital locker in area riconsegna bagagli quando atterra all’aeroporto. Un’ottima soluzione per risolvere la cena o la colazione al rientro da un viaggio di lavoro o dalle vacanze, o per gustarsi una birra speciale o un vino piemontese anche in tarda serata; attraverso la funzione “Shop & Collect”, infine, la app consente al passeggero di fare shopping in sala imbarchi prima di partire, viaggiare leggeri e ritirare i propri acquisti, tramite Qr code, una volta rientrati a Torino, sempre nei locker situati nell’area riconsegna bagagli».

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Parola d’ordine, futuro

Guardare avanti e riprogrammare. È questo il must della meeting industry che si proietta – innanzitutto – nel 2021 intessendo un panel di eventi di grande spessore. A iniziare da Torino, protagonista di congressi – anche – dai grandi numeri

Agevolazioni agli eventi: al via ulteriore tranche

L

e dinamiche degli eventi sono cambiate, ma la forza di una destinazione si palesa sempre con gli appuntamenti in calendario. Nel capoluogo piemontese, quali sono quelli che erano definiti per il 2020 e che sono stati posticipati al 2021 causa emergenza sanitaria? Lo abbiamo chiesto a Marcella Gaspardone, direttore marketing di Turismo Torino e Provincia Cb. «Uno dei principali congressi previsti nel 2020, spostato inevitabilmente all’anno prossimo, è il 26th Eacr Congress – European Association for Cancer Research – rinviato al 9-12 giugno 2021 presso Lingotto Fiere. L’appuntamento richiama circa duemila tra ricercatori e medici che studiano e operano nell’ambito della ricerca sul cancro. Per tale evento il convention bureau è al lavoro da anni: dalle prime fasi di candidatura alla presentazione del bid insieme ad Alberto Bardelli, professore ordinario del Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino e direttore del Laboratorio di Oncologia Molecolare presso l’Istituto di Candiolo, dalla promozione di Torino con

un proprio stand e materiale dedicato durante l’edizione precedente ad Amsterdam, all’accoglienza dei partecipanti con una serie di benefit e agevolazioni che avremmo organizzato per il 2020 e che rimandiamo al prossimo anno. Ma il 2020 prevedeva anche un ricco calendario di congressi scientifici internazionali – acquisiti in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e il Politecnico – da trecento-quattrocento persone come, per esempio, il congresso di chimica Polymers rimandato al 17-19 maggio 2021; il XXVI Congresso Nazionale Italiano di Entomologia rinviato al 7-11 giugno 2021; la undicesima Conference on Solar Chemistry and Photocatalysis: Environmental Applications (Spea11) rinviata a giugno 2021; Iacmag Congress – International Association for Computer Methods and Advances in Geomechanics rinviato al 21-27 febbraio 2021; altri da mille-duemila delegati come nel caso di Ecmp Congress – European Congress of Medical Physics –, spostato al 16-19 giugno 2021 e del Congresso Internazionale EuroPlant, posticipato al 28 giugno-1 luglio 2021».

Turismo Torino e Provincia Convention Bureau, in collaborazione con Camera di Commercio di Torino, da tre anni invita a realizzare eventi in città, offrendo un vantaggioso pacchetto di agevolazioni. Ci ragguaglia Marcella Gaspardone: «Grazie agli incentivi economici, Torino è riuscita a battere la concorrenza di altre destinazioni acquisendo importanti congressi. Questo ha condotto a un incremento dell’attività congressuale che ha portato benefici sul sistema economico locale, in particolar modo sul comparto alberghiero, della ristorazione e del largo consumo. Sono state attivate tre tranche dal 2018 a oggi che ci hanno permesso di acquisire trenta congressi per un totale di oltre 22mila partecipanti, 68mila presenze e una ricaduta economica stimata sul territorio di oltre venti milioni di euro. Al momento siamo al lavoro per confermare nuovamente questi incentivi in collaborazione con la Camera di Commercio di Torino in modo da attivare una quarta tranche

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Perché un evento in... Torino e Piemonte

En plein air

I nuovi scenari della meeting industry necessitano di ulteriori, inedite direttrici. Massima tecnologia, certo, ma anche maggiore sensibilità al green e all’outdoor per eventi, incentive e post congress Stresa, un must del congressuale sul Lago Maggiore

“D

istanziamento” è fra le parolechiave di oggi. Ed è più che mai il momento di declinare proposte incentrate su opportunità outdoor, per occasioni – anche – post evento ad alto impatto emotivo in un’ottica che intercetta sovente il green. Soprattutto in questa destinazione: “Torino a cielo aperto” è un must, visto che è tra le città italiane più ricche di verde pubblico. Un’anticipazione della natura che inizia da Torino, prosegue nella sua cinta e si estende in tutto il Piemonte.

Destinazione da gustare Assaggiare la destinazione. È questa l’esperienza – fra le numerose – più gustosa di Langhe, Monferrato e Roero, che offrono al Mice un patrimonio enogastronomico: dall’illustre Barolo al Barbaresco, passando per il Moscato; dal bianco tartufo d’Alba ai saporiti formaggi passando per le famose nocciole. Le località sono punteggiate da castelli, manieri e torri, scrigni d’arte e di storia, sovente trasformati in alberghi, ristoranti, enoteche con sale riunioni. In queste cornici di pregio si possono organizzare attività alla scoperta dei prodotti tipici del territorio, dalla caccia al tartufo – con aperitivo dedicato al celebre tuber magnatum – alla “nocciola experience”, una full immersion nella nocciola Piemonte Igp e nei relativi dolci, passando per “cashemere & Barolo con personal shopper”. E poi ancora i segreti, le passioni e le curiosità che rendono il settore vitivinicolo piemontese un mondo tutto da scoprire. Anche con auto d’epoca, in bicicletta o in mongolfiera.

Il bello dell’outdoor Appoggiata ai piedi della collina, abbracciata dal corso del fiume Po e dei suoi affluenti, Torino vanta 320 chilometri di viali alberati e innumerevoli parchi urbani ed extraurbani dove camminare, pedalare, pagaiare. Sul Po, naturalmente. E si assomigliano, Torino e il suo Po, con quel suo procedere lento e maestoso attraverso luoghi, eventi e persone. Il fiume narra al Mice storie sedimentate sulle sponde e strettamente intrecciate al tessuto cittadino. Concerti, sfilate di barche, ciclovie: Gianluca Zanichelli, direttore dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po, in occasione del progetto di una nuova fruibilità, ha recentemente dichiarato che il Po è una risorsa per Torino da sviluppare ulteriormente in ottica turistica e si intravede, quindi, la possibilità che il fiume possa diventare un asset della città, al pari della Juventus o dei musei. Tutt’intorno, nella regione, il blu dei laghi, il verde dei boschi e dei prati in estate e il bianco della neve in inverno. È il benvenuto al Mice da parte del Lago Maggiore – e icone quali l’elitaria Stresa e la vivace Baveno – del Lago d’Orta e del Lago di Mergozzo, un ventaglio di scenari per eventi e post congress incentrati soprattutto su natura, sport e avventura. Meeting esperienziali tutti giocati sulla destinazione e, come in questo caso, sui suoi campi da golf, oppure sugli specchi lacustri dove primeggiano canoa, vela, yachting e sci nautico. Oppure ancora mountain bike in itinerari con diversi gradi di difficoltà per tutte le esigenze del Mice e, in inverno, via libera a sci, sci alpinismo e snowboard. Anche e soprattutto nella Via Lattea, circa quattrocento chilometri di piste per qualsiasi livello e quinte olimpioniche quali Sestriere, Sauze d’Oulx e Bardonecchia.

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© Consorzio delle Residenze Reali Sabaude La Reggia di Venaria

© Turismo Torino e Provincia, Roberto Borgo

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VisitPiemonte Anche durante la fase di emergenza sanitaria VisitPiemonte si è preparato per la ripartenza, in raccordo con la Regione, le Agenzie Turistiche Locali e Unioncamere Piemonte

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VisitPiemonte Regional Marketing and Promotion Via Bertola, 34 10122 Torino (To) Tel. 011 4326210 info@visitpiemonte-dmo.org www.visitpiemonte.com informazione pubblicitaria

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l Piemonte turistico ha evidenziato i primi segni di ripresa nei mesi estivi. Un risultato conseguito anche grazie alla campagna #RipartiTurismo, predisposta dalla Regione e coordinata da VisitPiemonte per sostenere la ripartenza sia per la stagione estiva sia per quella autunno/ inverno. “Libertà singolare”, “Bellezza singolare”, “Gusto singolare” e “Spirito singolare” sono i claim della nuova campagna di advertising, che si pone l’obiettivo di invogliare alla scoperta di una regione insolita e ricca di fascino, puntando sui quattro elementi-chiave della proposta turistica piemontese (arte, cultura e Unesco; outdoor, neve e paesaggio; enogastronomia e gusto; spiritualità) rielaborata per venire incontro alle nuove esigenze dei visitatori in questa fase post emergenza sanitaria. E, trasversalmente per ciascuno dei temi proposti, l’invito a beneficiare dei voucher vacanze “Ospitalità singolare. Sei nostro ospite due notti su tre”, sostenuti dalla Regione Piemonte e gestiti dai consorzi turistici.

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Ai nastri di partenza E anche eventi e congressi si preparano a ripartire, in seguito alla riapertura del settore a partire dal 1° settembre (come decretato dal Dpcm del 7 agosto). «Il 2020 è stato un anno sicuramente molto duro per il settore Mice, dopo un 2019 in crescita nella nostra Regione – spiega il direttore generale di VisitPiemonte Luisa Piazza –. Tuttavia in questo ultimo trimestre il Piemonte darà un forte segnale a livello nazionale ospitando alcuni eventi di grande importanza, che spaziano dall’arte all’enogastronomia. Dall’8

ottobre prenderà il via Terra Madre Salone del Gusto, con un’edizione speciale che prevede un programma di iniziative diffuse fino ad aprile 2021. Ad Alba, Città Creativa per la Gastronomia Unesco, dal 10 ottobre all’8 dicembre 2020 torna la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco e il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco, quest’anno alla sua novantesima edizione. E Torino ospiterà Artissima Fair, la più importante fiera italiana di arte contemporanea, dal 3 al 5 novembre, e il 38esimo Torino Film Festival, dal 20 al 28 novembre».

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Perché un evento in... Torino e Piemonte

scelti per voi

Centro Congressi Unione Industriale Torino Non arrendersi, mai. Guardare avanti, con proattività e creatività. È nel dna del Centro Congressi Unione Industriale Torino, da sempre protagonista sulla scena degli eventi del capoluogo piemontese

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Centro Congressi Unione Industriale Torino Sede Legale: via Fanti, 17 Ingresso Sale Congressi: via Vela, 17 10128 Torino Tel. 011 5718277 Fax 011 5718531 centro.congressi@ui.torino.it centrocongressiunioneindustriale.it

XII | settembre-ottobre 2020

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i riparte. A dire il vero, il Centro Congressi Unione Industriale Torino non si è mai fermato e ha voluto, fin da subito, trovare soluzioni alternative che potessero fornire un’immediata e positiva risposta alle incertezze del momento: innanzitutto la creazione del progetto digitale “Una lettura d’Unione”, realizzato durante il lockdown, al fine di coinvolgere digitalmente diversi autori, a partire da coloro che sarebbero stati ospiti in presenza ai Caffè Letterari. Oltre a Una lettura d’Unione, sempre nei “mesi sospesi”, è stata organizzata una coinvolgente e partecipata conferenza in we-

binar con il professor Marco Magnani. E non solo. In presenza e a oggi, la capienza delle sale arriva a duecento persone ma – laddove cambiassero le direttive nazionali e unendo le due meeting room – può essere incrementata. Il tutto nel pieno rispetto delle normative in sicurezza, per eventi ibridi, flessibili e sicuri.

Parola d’ordine: eventi Fra le proposte, con le prescrizioni del protocollo di sicurezza minuziosamente rispettate, si è svolto al centro congressi un nuovo ciclo di eventi dal titolo “Uno spettacolo d’estate”

(che è diventato poi spettacolo d’autunno, con sei incontri dal 21 settembre al 19 ottobre), ciclo di spettacoli musicali e letterari con l’obiettivo di accogliere nuovamente il pubblico nella moderna sala Agnelli, ristrutturata e fornita di un ampio palco che può ospitare anche esibizioni musicali, letterarie e corali. Per l’autunno, fra i numerosi appuntamenti, è prevista la presentazione del libro “Presunto colpevole. Gli ultimi giorni di Craxi” di Marcello Sorgi, con special guest Stefania Craxi, la figlia del leader politico. Oggigiorno è fondamentale promuovere il Made in Italy, sostenere l’export e la domanda interna e a questo proposito è nato “Mezz’ora con…”, un ciclo di eventi digitali indetti con l’obiettivo di dar voce a nuove idee imprenditoriali, nicchie lavorative, riconversioni di produzione rispondenti alla crisi in atto. Il format seguirà il classico modello di incontri settimanali, scegliendo preferibilmente un giorno fisso. Quattro eventi hanno composto il primo ciclo, al quale ne seguiranno altri durante il corso dell’anno. E questo per (ri)iniziare. informazione pubblicitaria

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scelti per voi

La Venaria Reale A pochi chilometri dall’antica capitale del regno sabaudo, una residenza reale dal cuore barocco si presenta come location per eventi esclusivi e di forte suggestione

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ichiarata dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’umanità, La Venaria Reale – riportata al suo antico splendore dopo un enorme e intenso lavoro di restauro durato otto anni –, si presenta come un incredibile e immenso complesso monumentale in stile Barocco alle porte di Torino, un vero e proprio progetto culturale permanente; una corte settecentesca di altissimo pregio e valore in grado di offrire i piaceri dell’arte, della storia, dell’architettura e dell’ospitalità in un contesto paesaggistico naturale unico e straordinario, affacciato direttamente sulla catena delle Alpi. L’edificio monumentale, di ben ottantamila metri quadrati di superficie, vanta alcune delle più elevate espressioni del Barocco internazionale, unite a fastose decorazioni. Vista dall’alto la Reggia, con i suoi giardini, disegna uno spazio di 950mila metri quadrati di architetture e parchi e rappresenta il perno intorno

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al quale si articolano i grandi complessi espositivi delle Scuderie Juvarriane, delle sale dei Paggi e delle sale delle Arti, il Centro Conservazione e Restauro, il Borgo antico cittadino e il Castello della Mandria.

Location regale È quindi un enorme e suggestivo insieme destinato a una clientela Mice alla ricerca di una location raffinata, elegante e seducente quello della Venaria Reale, costituito dalla Reggia, dai Giardini e dal Castello della Mandria e che presenta un pacchetto completo di servizi, che comprendono anche caffetterie, bookshop, punti di ristoro e un raffinato ristorante stellato Michelin: qui convegni, occasioni di rappresentanza, mostre, attività didattiche e di formazione trovano una soluzione di particolare pregio e forte impatto per eventi dal sapore decisamente originale ed esclusivo, in primo luogo cene di gala e

ricevimenti in grande stile e di alto livello. Diversi, in tutto 11 con caratteristiche differenti tra loro, gli ambienti disponibili, interni (alcuni progettati da Benedetto Alfieri, Filippo Juvarra e Amedeo di Castellamonte e tra i quali spiccano la sala di Diana, la Galleria Grande e la Cappella di Sant’Uberto) ed esterni. Di questi, alcuni sono dotati di cucina attrezzata, montacarichi e guardaroba: elemento comune, per tutti, è la forte personalità unita all’eleganza e alla raffinatezza proprie dell’architettura del più importante Barocco settecentesco. Aperitivi, conferenze ma, soprattutto, cene di gala ed eventi di rappresentanza dall’elevato valore, trovano gli incantevoli e solenni scenari della Reggia di Venaria per la loro perfetta riuscita.

La Venaria Reale Piazza della Repubblica, 4 10078 Venaria Reale (To) Tel. 011 4992300 Fax 011 4598432 ilmiospazio@lavenariareale.it www.lavenaria.it

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Perché un evento in... Torino e Piemonte

scelti per voi

Villa Bria Residenza storica dall’architettura originale, solenne ed elegante, circondata dal verde dei colli. È una location suggestiva, per eventi di rappresentanza glamour

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Villa Bria Via Bussolino, 149 10090 Gassino Torinese (To) Tel. 347 4162809 info@villabria.com www.villabria.com

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l primo impatto visivo è decisamente inconsueto: Villa Bria, immersa nella natura delle morbide colline che abbracciano Torino e facilmente raggiungibile sia dalla città – dalla quale dista pochi chilometri, sia dalle principali strade e autostrade del Nord Italia –, si presenta come un’austera, elegante e armoniosa dimora seicentesca ricca di storia e di antiche suggestioni, interamente ristrutturata nel 2013 nel pieno rispetto della struttura originaria. La residenza sorge su un silenzioso pianoro con uno spettacolare affaccio sulla valle circostante, dove l’occhio si perde dal verde delle alture che la circondano fino al bianco dei monti della catena delle Alpi. Le sue proporzioni armoniose e gli ideali equilibri creati tra l’ambiente circostante e lo stesso edificio fanno di questa location un gioiello architettonico dalle perfette simmetrie.

Eventi sontuosi Il corpo principale, dall’elegante e ariosa facciata in mat-

toni a vista con loggia e atrio, risulta di grande impatto scenico e si sviluppa su due piani per un totale di 12 sale e due saloni comunicanti ricchi di pregevoli affreschi con temi biblici e mitologici; sono spazi funzionali, ideali per ogni tipo di evento, workshop, team building, meeting, convegni e ricevimenti, potendo ospitare complessivamente fino a quattrocento persone. Al livello sottostante si trova invece la sala delle Fondazioni, testimonianza di antiche fortificazioni antecedenti l’edificazione della dimora, un luogo suggestivo che può accogliere fino a 180 partecipanti. Villa Bria si caratterizza inoltre per una scenografica galleria settecentesca di sessanta metri di lunghezza, impreziosita da raffinati stucchi e illuminata da ariose finestre; la capacità, per

questo ambiente, è invece di trecento persone. Sono locali interni originali e di forte impatto estetico, perfetti quindi per cene di rappresentanza e per eventi che necessitano di una location e di un servizio con plus di signorilità, raffinatezza ed elevati standard qualitativi; caratteristiche, queste ultime, proprie anche del catering interno, in grado di venire incontro a ogni singola esigenza per offrire menu personalizzati e di alto livello nel segno del gusto. Verdi e curatissimi giardini all’italiana, con un’elegante Peschiera, abbracciano Villa Bria e sono il palcoscenico ideale per eventi, cene di gala e scenografici cocktail all’aperto fino a ottocento persone. Diversi spazi interni dedicati ai servizi di supporto e un ampio parcheggio per gli ospiti completano il complesso architettonico. informazione pubblicitaria

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scelti per voi

Villa Sassi Antica dimora di charme, di principi e baroni, si presenta come location raffinata ed elitaria per eleganti eventi di gala funzionali, originali ed esclusivi

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iù di trecento anni di storia, di cultura e di suggestioni immersi in un bellissimo parco secolare di 22 ettari, vera e propria oasi di verde e di quiete a pochi passi dal centro di Torino: sono questi alcuni dei plus di Villa Sassi, affascinante ed elegante residenza nella quale echi di antica nobiltà si fondano armoniosamente con elementi e arredi di design, attenzione ai dettagli, funzionalità e raffinatezza. Facilmente raggiungibile dalle reti autostradali, dall’aeroporto e dalle stazioni ferroviarie, la dimora è un esclusivo punto di riferimento per l’ospitalità di eventi pubblici e privati ed è ideale per ogni tipo di manifestazione, che qui trova elevati benefit, non certo comuni e di spiccata originalità.

Eleganza contemporanea Recentemente e interamente ristrutturata, sia negli ambienti interni sia nei giardini che la circondano, Villa Sassi offre sale modulari dove

il passato dialoga con la contemporaneità nel segno dell’eleganza. Qualunque tipo di evento professionale trova qui la sua sede naturale: i suoi quattro saloni, dotati di complete attrezzature audio e video, sono interamente oscurabili e altrettanto invasi dalla luce naturale, mentre le salette più piccole sono ideali per incontri di lavoro più raccolti, riservati a un ridotto numero di partecipanti, e per briefing pre-convegno. Tutti gli spazi interni della dimora sono caratterizzati da un forte impatto estetico per un’atmosfera di assoluta elitarietà e originalità e di un garbo senza tempo, uniti all’eccellenza dei servizi offerti. Una grande cucina attrezzata con un servizio di catering interno garantiscono poi un servizio raffinato, vario e personalizzabile per cene di gala dal sapore esclusivo, mentre il grande ed elegante prato all’inglese che circonda la location, particolarmente

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adatto per originali attività di team building, esperienze wild, percorsi natura e per l’esposizione di vetture, offre una spettacolare e suggestiva scenografia in ogni stagione, oltre a essere perfetto per ricevimenti e momenti conviviali all’aperto. Villa Sassi è quindi location ideale per eventi glamour e raffinati, lontana dalle contaminazioni del traffico e del rumore ma, allo stesso tempo, vicina al centro cittadino, isolata per offrire charme e quiete eppure parte integrante della pulsante dimensione urbana. La sapiente e attenta ristrutturazione, rispettosa del passato ma volta alla contemporaneità e al futuro, ne ha inoltre garantito piena funzionalità, nel rispetto di tutti gli standard di comfort e sicurezza.

Villa Sassi Strada al Traforo di Pino, 47 10132 Torino Tel. 329 8299909 Tel. 347 4162809 info@villasassitorino.it www.villasassitorino.it

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