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Tutti i perché del podcast C
he siate tra coloro che hanno già nella propria playlist i loro preferiti, o tra chi non ne ha ancora ascoltato uno, sicuramente avete già sentito parlare di podcast. Possiamo infatti dire che i podcast siano diventati un vero fenomeno di massa, capace di ritagliarsi un posto al sole nell’offerta di contenuti digitali ben prima che la pandemia Covid-19, il lockdown e le restrizioni anti-contagio facessero esplodere le videoconferenze, le riunioni via Zoom e gli eventi digitali. Tecnicamente si tratta di programmi audio, che vengono registrati a episodi e che possono essere scaricati sul proprio device e ascoltati on-demand. Esistono podcast praticamente su qualsiasi argomento, per la sfera professionale e personale, a seconda degli interessi. Siete appassionati di storia? Un podcast che letteralmente spopola è quello dell’avvincente professor Alessandro Barbero. Vi piace pensare “out of the box”? Provate ad ascoltare il podcast Morgana, dove Michela Murgia e Chiara Tagliaferri raccontano le biografie di donne conosciute da un punto di vista originale. Ma consigli per l’ascolto a parte, perché vi stiamo parlando di podcast? Per almeno tre buoni motivi. PODCAST E PERSONAL BRANDING Un podcast è un ottimo strumento per costruire il proprio personal branding. Organizzatori di eventi, ma anche location e fornitori di servizi, potreste pensare di iniziare a pubblicarne uno. Quello che conta è individuare una nicchia per cui vorreste essere riconosciuti come autorevoli, diventando un punto di riferimento per tutti colori a cui interessano gli argomenti che trattate. Un aspetto particolare dell’organizzazione eventi, i trend del banqueting, come allestire al meglio gli spazi congressuali… a patto che siate riconoscibili per stile e contenuti. Se vi sentite pronti, sappiate che un podcast ha tutta una sua tecnica: meglio seguire un breve corso prima di buttarsi. Bisogna sapere come utilizzare al meglio la voce, come scegliere l’immancabile jingle che apre la trasmissione, come scegliere la piattaforma più adatta (Spotify, Spreaker e tante altre), come condurre un’intervista. Ma nulla di impossibile. PER IL TUO AGGIORNAMENTO Se ancora non siete pronti per aprire il vostro podcast, potreste intanto ascoltare cosa fanno gli altri. Seguire podcast sulla meeting industry potrebbe infatti essere un’ottima occasione per aggiornarvi. Che siano specifici sull’organizzazione degli eventi (in italiano se ne trovano solo alcuni ma non continuativi) o meno (tra quelli molto seguiti in area mar-
Per un professionista degli eventi un podcast può essere un pozzo di spunti. Questo sia come autore del podcast sia come fruitore. Non avete mai pensato di pubblicarne uno dedicato ai contenuti del vostro evento?
keting c’è per esempio il podcast di Marco Montemagno). Per quanto riguarda i primi, i più seguiti sono in lingua inglese, vi segnaliamo per esempio “How great events happen” e “Meeting minds”. IL PODCAST VA ALL’EVENTO Forse l’utilizzo più interessante, anche se meno diffuso, almeno per ora più che altro in Italia, è quello che di un podcast si può fare a un evento, digitale o in persona che sia. Un podcast, così come gli altri canali dell’evento e come lo stesso sito web, può creare infatti interessanti sinergie con gli sponsor e, se ci sono, con gli espositori. Non solo, si tratta di contenuti sempre fruibili, che permettono di fare storytelling dell’evento, realizzare interviste a relatori e partecipanti, creare contenuti che possono essere condivisi sui social aumentando l’ingaggio, con il vantaggio che i fruitori non devono per forza essere seduti al computer, ma possono ascoltare facendo altro, in qualsiasi altro momento della loro giornata.
di ALESSANDRA BOIARDI content manager di Meetingecongressi.com
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