L’ETERNA ATTUALITÀ DI UN’UMANISSIMA LEGGENDA Jerzy Kukuczka nasce a Bogucice, quartiere di Katowice, il 24 marzo del 1948 da una famiglia di Górali, montanari dei Beschidi, provenienti dalla piccola località di Istebna, trasferitisi nel centro della Slesia come tanti altri, per cercare lavoro e un’esistenza migliore. All’età di un anno fa temere i genitori per la prima volta: ammalatosi, gli vengono prescritte alcune medicine. Il miglioramento tanto atteso non arriva e, come se non bastasse, il bambino dorme per tre giorni filati, mandando la famiglia nel panico. Corsa all’ospedale, analisi, visite… Alla fine la verità viene a galla: lo sciroppo per il bambino era stato preparato in farmacia, dove l’avevano poi messo dentro ad una bottiglietta già usata per sonniferi e mai lavata… Essere figlio di Górali gli permette fin dai primi anni di vita di andare a passare le vacanze in montagna a Istebna, dai nonni, divertendosi ad osservarli durante il lavoro sui campi e con le bestie, per la gioia del nonno che se lo porta dietro ogniqualvolta si muove per fare un qualche lavoro. Come tutti i nonni cerca di accontentarlo in tutto e quando il piccolo Jurek chiede di fare un giro a cavallo, il nonno non ci pensa due volte e lo sistema sul dorso dell’animale. La cavalla, però, parte a tutta velocità verso la stalla, dove c’era il suo puledrino, tra le urla del nonno che grida a Jurek di tenersi forte. Il bambino, però, continua a saltare sulla schiena dell’animale che arriva fin quasi all’entrata nella stalla, dove viene fermato dal provvidenziale intervento di un vicino di casa che, resosi conto della situazione, riesce a fermare il cavallo prendendolo per le redini. Fosse entrato in stalla, il bambino sarebbe andato a sbattere contro il soffitto, e probabilmente si sarebbe fatto male. Istebna e le origini di montanaro dei Beschidi segnano la sua crescita, per tutta la vita il villaggio natale dei suoi sarà sempre il suo buen retiro, il luogo cui poter sempre fare ritorno per sentirsi a casa da ogni punto di vista. Per i ragazzi della Slesia, uno dei passatempi preferiti era andare a giocare agli indiani nelle piccole miniere abbandonate che ribattezzano “le Alpi”. A un certo punto però i suoi coetanei spostano i loro interessi su tutt’altro, dedicandosi anche già ai primi innamoramenti, mentre lui continua a fare il “conquistatore delle Alpi”. A scuola eccelle in geografia e in educazione fisica, si Jerzy Kukuczka IL MIO MONDO VERTICALE 16