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IN QUESTO NUMERO: INTERVISTA: BOEHRINGER INGELHEIM ALIMENTAZIONE: LA SICUREZZA DEL PET FOOD MERCATO: LA CURA E L’IGIENE IN ESTATE DIGITAL MKT: LA TRASFORMAZIONE DIGITALE
Rivista mensile inviata gratuitamente tramite Poste Italiane S.p.A - ISSN 2279-5790
ANNO 10 • N° 4 • MAGGIO 2021
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EDITORIALE
LA FIERA TORNA “FISICA”
D MARCO MORESCO
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opo una lenta e stentata fase iniziale della campagna vaccinale, l’apparato messo in piedi dallo Stato e dalle regioni per raggiungere l’agognata “immunità di gregge” sembra andare a regime, anche grazie all’arrivo di una quantità di vaccini finalmente adeguata alle necessità del Paese. Il concretizzarsi di questo obiettivo fondamentale, unitamente alle richieste provenienti da più parti, hanno portato il Governo a rendere noti, a metà aprile, tutta una serie di provvedimenti che mirano a un graduale ritorno alla normalità pre-covid. Come ormai tutti sappiamo, nelle regioni che rispecchiano i parametri previsti, stanno riaprendo e riapriranno varie attività economiche e commerciali. Dopo bar e ristoranti, seguono cinema e teatri, pur nel rispetto del distanziamento tra gli spettatori. E, sempre con tutte le limitazioni del caso, è poi il turno degli eventi sportivi, delle piscine all’aperto e delle palestre. Ma la notizia che a noi, ovviamente, interessa di più è il ritorno alle fiere e ai convegni, come eventi “fisici”, a partire dal 1° luglio. Un fatto importante, accolto da tutti con grande soddisfazione e che, pur nel rispetto dei limiti imposti da una fase ancora di transizione verso l’uscita dalla pandemia, consente finalmente di vedere il ritorno al normale svolgimento delle manifestazioni fieristiche. Una notizia che va a rafforzare le aspettative per Zoomark International, il salone dei prodotti per animali da compagnia che si tiene a Bologna dal 10 al 12 novembre 2021. Pensata dall’inizio con una modalità mista, sia in presenza sia digitale, la manifestazione vede così ulteriormente accresciuta la propria attrattiva come momento insostituibile dove le aziende e gli operatori del settore possono di nuovo incontrarsi per instaurare e rinnovare nuovi e già esistenti legami di collaborazione. Main Media Partner della manifestazione, Pet Trend ha aderito al programma di preprazione a Zoomark International con il primo di una serie di webinar pensati per approfondire temi di particolare interesse e attualità. Trasmesso in diretta online il 20 aprile, il seminario ha visto una grande partecipazione di pubblico a testimoniare l’interesse per l’argomento trattato, “Digitalizzazione e innovazione”, e l’apprezzamento per i relatori intervenuti. Dopo l’intervento di apertura di Domenico Lunghi (Director Private Label, Food & Pet Industry at BolognaFiere SpA), il nostro esperto di marketing Fabrizio Vallari ha moderato l’incontro che è entrato nel vivo con la relazione di Silvia Bosio sulle prospettive offerte dalla trasformazione digitale e i successivi interventi di Marco Angeli (Key Account Manager Italia di Camon spa), Alessio Costa (Direttore generale di Rebo srl) e Aldo Rossi (Marketing & Sales manager di Dorado srl). Per chi non avesse avuto modo di vederlo in diretta, il webinar sarà prossimamente disponibile sul sito di Zoomark International. Per chi volesse invece saperne di più ora sul tema della trasformazione digitale, invitiamo a leggere l’articolo, sempre di Silvia Bosio a pag. 34. Lo stesso invito vale, naturalmente, per tutti gli altri articoli di questo numero con cui tocchiamo, come di consueto, vari temi di interesse per gli operatori professionali del nostro settore. Buona lettura! ●
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In questo numero
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Editoriale LA FIERA TORNA “FISICA”
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Purina Pro Plan PURINA® PRO PLAN® FORTIFLORA® UN PROBIOTICO PER MILLE VANTAGGI
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Original Legno
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PASSIONE PER IL LEGNO E AMORE PER LA NATURA
Intervista IL VALORE DELLA PREVENZIONE
Schesir PETIT DÉLICE
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Formevet I PRINCIPALI ECTOPARASSITI DEL CANE E DEL GATTO
Alimentazione LA SICUREZZA DEL PET FOOD
Ever Clean EVER CLEAN SPRING GARDEN: LA FRESCHEZZA NATURALE DI UN GIARDINO DI PRIMAVERA
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Marketing
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Hill’s
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Mercato
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Ceva
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digital marketing
Innovet RETOPIX®: PROTEZIONE NATURALE DELLA PELLE DI CANI E GATTI
OBIETTIVO: UN MONDO PIÙ “VERDE” HILL’S PRESCRIPTION DIET METABOLIC IGIENE E PROTEZIONE PER L’ESTATE PROTEGGERE I PET E LA CASA DAI PARASSITI: ECCO COSA C’È DI NUOVO CAMBIARE PER RESTARE SÉ STESSI
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In questo numero
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Monge & C. Spa, azienda leader in Italia e tra le più importanti realtà in Europa e nel mondo nel mercato petfood; proprietaria di importanti brand quali Monge Natural Superpremium, Gemon, VetSolution, Monge BWild, Excellence, Lechat, Special Dog, Simba, Leo’s; in forte crescita di fatturato dal 2000 ad oggi e con obiettivi ancora più ambiziosi nel prossimo triennio, ha intenzione di potenziare ulteriormente la sua efficace rete di vendita Specialist (catene pet, petshop, garden, agrarie, brico). Stiamo cercando un agente per le zone di Parma, Mantova e relative provincie.
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Il candidato/la candidata ideale: • ha una significativa esperienza ed introduzione nel settore Specialist • conoscenza dei più importanti clienti in zona • determinazione e autonomia organizzativa nel ruolo • capacità a lavorare con metodo e su obiettivi specifici
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Cosa offriamo? • Una zona con importanti fatturati e clienti già acquisiti • Coinvolgimento nella gestione dei punti vendita delle catene pet • Un portafoglio di prodotti/marchi molto ampio e al top di mercato • Interessanti trattamenti provvigionali, in grado di soddisfare candidature molto qualificate • Un piano di incentivi trimestrali, su obiettivi commerciali • Un periodo iniziale di formazione in azienda per conoscere i prodotti e la politica commerciale • Ulteriori momenti di formazione in ambito commerciale e nutrizionale Inviare il Curriculum con foto a Info: info@monge.it; Tel: 0172/747111; https://www.monge.it/
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Morando
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Vitakraft
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Cani di razza
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Ceva
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Razze feline
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Oasy
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Zoodiaco
52
Comportamento
54
Monge
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Cerere Pars
57
Speciale salute
60
Chemi-Vit
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Ricerche scientifiche
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Costume e società
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Rinaldo Franco
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Approfondimenti
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Erpetologia
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Ornitologia
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Acquariologia
MORANDO AMPLIA LA GAMMA MIOCANE SENSITIVE CON UNA NUOVA RICETTA DEDICATA AI CANI STERILIZZATI
VITAKRAFT RINNOVA LA LINEA POESIE E LANCIA “PETIT”, I NUOVI MENU DA 50g
IL VOLPINO DI POMERANIA
NUOVE ADOZIONI: I CONSIGLI PER VIVERE INSIEME FELICEMENTE
IL SOMALO
OASY GRAIN FREE FORMULA
PROLIFE STERILISED, UNA LINEA DEDICATA AL GATTO STERILIZZATO
LA CUTE SPECCHIO DELLE EMOZIONI
MONGE NATURAL SUPERPREMIUM MONOPROTEIN “SOLO”
PARS PREDA INTERA
LA ROGNA NON È PIÙ UN PROBLEMA
GUSTO, BENESSERE O NATURE BAKERY?
I SEGRETI DELL’ERBA GATTA
LESSICO ANIMALE
RECORD: LE NOVITÀ 2021
LE API AL SERVIZIO DEI PET
LA TARTARUGA ELMETTO AFRICANA
LE CASARCHE
GASTEROPODI PER L’ACQUARIO REEF
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Per maggiori dettagli visitate il sito www.purina-proplan.it
PUBBLIREDAZIONALE
PURINA® PRO PLAN® FORTIFLORA® UN PROBIOTICO PER MILLE VANTAGGI Cos’è un probiotico? I probiotici veterinari sono batteri benefici vivi che contribuiscono alla salute intestinale ed al rinforzo del sistema immunitario nei cani e nei gatti. Il tratto intestinale del gatto o del cane in normali condizioni ospita migliaia di specie batteriche differenti, sia benefiche che potenzialmente patogene. Nell’intestino in salute i batteri “buoni” e “cattivi” sono in una situazione di equilibrio, che può essere alterata da eventi stressanti o malattie che potrebbero implicare una terapia antibiotica. Abbinare un probiotico alla razione alimentare può contribuire al mantenimento o al ripristino dell’equilibrio intestinale.
I probiotici non sono tutti uguali Ogni ceppo di probiotici conferisce differenti benefici all’organismo ospitante. Non tutti possono essere efficaci per gli animali ed essere in grado di resistere alla loro forte acidità gastrica o ad altre sostanze presenti nello stomaco. Per questi motivi PURINA® ha sviluppato PRO PLAN® FORTIFLORA®: un alimento complementare per cani adulti e cuccioli e per gatti adulti e gattini per aiutare a supportare il benessere e l’equilibrio intestinali. Fortiflora®, la cui efficacia è comprovata da studi clinici, contiene un livello garantito di un ceppo batterico vivo di Enterococcus faecium
SF68 NCIMB 10415 (1x1012 x CFU*/kg) che, grazie a un processo brevettato di microincapsulazione, arriva vitale nel tratto gastrointestinale. ● *CFU: unità formanti colonie
Quando e come consigliare PURINA® PRO PLAN® FORTIFLORA® al cane o al gatto del tuo cliente? Fortiflora® può essere utilizzato: • In corso di manifestazioni gastrointestinali; • Per aiutare a ridurre la flatulenza e la scarsa qualità delle feci; • Durante il trattamento antibiotico per aiutare a ripristinare l’equilibrio della flora intestinale; • In situazioni di stress, come in corso di una vacanza; • In caso di cambio di alimentazione; • Per aumentare l’appetibilità della razione giornaliera di cani e gatti con scarso appetito; • Per essere un valido supporto durante la fase di svezzamento e il ciclo di vaccinazione di cuccioli e gattini. Rassicura il tuo cliente perché Fortiflora® è economico e semplicissimo da utilizzare! Infatti è scientificamente provato che, per essere efficace, basta aggiungere una sola bustina al giorno all’alimento abituale del cane o del gatto, indipendentemente dalla taglia, dal peso e dall’età; ricorda inoltre che può essere utilizzato a lungo termine e anche dal cucciolo e dal gattino.
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Original Legno Italia Z.i. Fegotto - 91013 Calatafimi Segesta (TP) Tel. 0924 514511 info@original-legno.it www.original-legno.it
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ORIGINAL LEGNO ITALIA Passione per il legno e amore per la natura
O
riginal Legno Italia nasce dalla passione per la lavorazione del legno e dall’amore per la natura, con particolare attenzione per gli animali domestici. È un’azienda dinamica che gode, sin dalla sua nascita, di grande rispetto e fiducia da parte dei propri clienti che ne apprezzano sia la professionalità che la qualità dei propri prodotti. La lavorazione consiste nella trasformazione del legno ad alto livello qualitativo, fino ad ottenere il prodotto finito, che viene collaudato e imballato, pronto per la spedizione in tutta Italia e all’estero. Tutta la produzione viene realizzata interamente nei nostri stabilimenti in Italia.
CUCCIA MODELLO ITALY Original Legno, in base alle richieste del mercato, ha pro8
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gettato e presentato il nuovo modello di Cuccia in legno. La novità consiste, rispetto al classico modello Alpi consolidato da anni, il tetto semipiano. Questo è dotato di un pratico gancio per facilitarne l’apertura. Colori Tetto: Rosso Tegola o Verde Prato. L’ingresso, dotato di bordatura in alluminio antimorso, è stato posizionato per soddisfare l’esigenze dei nostri amici a 4 zampe. Oltretutto è stata realizzata con un robusto legno massello spessore 15 mm di prima qualità, adatto per l’esterno. Poggiano su piedoni in materiale plastico che proteggono dall’umidità tutta la struttura. Le cucce sono altamente resistenti, adatte per l’esterno ed alle basse temperature e soddisfano tutte le taglie dei cani.
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RECINTO DIVISORIO IN LEGNO Il recinto modulare è realizzato in legno, finitura acero perfetto per animali domestici come cani, gatti, conigli ecc. È adatto per uso interno ed esterno. È completo di cancelletto con chiusura per facilitare l’entrata e l’uscita. È completo di piedi in gomma ed è facile da montare e smontare. Il recinto è uno strumento utile per chi ha bisogno di delimitare il raggio d’azione del proprio cane, in
presenza di ospiti, perché deve allontanarsi da casa per un po’ e non vuole correre il rischio di lasciare il cane a casa o libero in giardino, con la possibilità che metta tutto a soqquadro. Può essere utilizzato per dividere ambienti come scale, balconi e ingressi. Tutti i nostri prodotti sono verniciati con vernice atossica, ecologica, antimuffa, antisettica e repellente all’acqua. ●
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INTERVISTA
IL BENESSERE ANIMALE È DA SEMPRE LA PRIORITÀ PER IL GRUPPO BOEHRINGER INGELHEIM ANIMAL HEALTH, DA RAGGIUNGERE ATTRAVERSO LA PRODUZIONE DI ANTIPARASSITARI, VACCINI E TERAPEUTICI
IL
VALORE DELLA PREVENZIONE
Stefania Colasuono Redazione Distribuzione Moderna
I
nizia nel 1885 la storia di Boehringer Ingelheim, fondata in Germania e diventata in poco tempo una multinazionale presente in tutto il mondo. Prevenire, curare malattie e contribuire al benessere animale è la missione del gruppo, che rivolge il proprio impegno sia verso gli animali da reddito sia verso quelli da compagnia. Particolarmente attiva in Italia, con uno stabilimento produttivo in Veneto, l’azienda guarda al futuro con grande determinazione, affinché - attraverso il ricorso alla scienza e all’innovazione - possa continuare a essere un punto di riferimento per gli animali e i loro proprietari. Ne abbiamo parlato con Filippo Valle, Head of Business Unit Pet HealthCare di Boehringer Ingelheim Animal Health Italia.
heim, dove ancora oggi c’è il nostro headquarter. Il gruppo Boehringer Ingelheim Animal Health offre un ampio e innovativo portafoglio di prodotti e servizi per prevenire malattie e migliorare la salute e il benessere animale in tutto il mondo, sia nell’area degli animali da reddito (ruminanti, suini e avicoli) che in quella degli animali da compagnia (cani, gatti e cavalli). Siamo presenti in oltre 150 Paesi con più di 10.000 dipendenti, 20 centri di ricerca e sviluppo e 11 siti produttivi nei cin-
que continenti. L’Italia è uno dei Paesi chiave, dove abbiamo un’organizzazione capillare sul territorio, pianificata secondo strutture verticali divise per specie. I nostri uffici sono a Milano ma abbiamo uno stabilimento a Noventa Padovana, che produce per tutto il mondo, eccellenza nella produzione di vaccini aviari. SC: In quali aree di business siete
maggiormente attivi e quali sono i vostri principali obiettivi?
Stefania Colasuono: Boehringer In-
gelheim è tra i principali player del mercato pet care a livello internazionale: come siete organizzati nel mondo e in Italia? Filippo Valle: Siamo una multinazionale attiva in tutto il mondo, ma restiamo un’azienda di proprietà familiare. Boehringer Ingelheim è nata in Germania nel 1885, a Ingel10
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Filippo Valle, Head of Business Unit Pet HealthCare di Boehringer Ingelheim Animal Health Italia.
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L’headquarter del gruppo a Ingelheim, in Germania.
FV: BI Animal Health detiene un ruolo di leadership negli antiparassitari, nei vaccini e nei terapeutici. Il nostro obiettivo è quello di sviluppare, grazie alla scienza e all’innovazione, soluzioni volte a creare valore per la salute e la prevenzione, sia per gli animali che per il contesto e/o la filiera di cui fanno parte. Come azienda leader, abbiamo dunque un’importante responsabilità coerente con la nostra mission, ossia garantire il benessere animale attraverso la protezione e la prevenzione. SC: Parliamo di Frontline, vostro brand di punta di antiparassitari: da quali prodotti è caratterizzato e come si distingue sul mercato? FV: L’Italia, per il business degli antiparassitari di automedicazione, è tra i primi Paesi per fatturato con una storia di successo di oltre 25 anni, che ha contribuito a contrastare il fenomeno delle parassitosi, problema molto diffuso sul territorio. A
oggi, Frontline è un “marchio ombrello” che racchiude un’ampia linea di prodotti sviluppata nel corso degli anni, per la protezione antiparassitaria del cane e del gatto. La gamma si compone di differenti prodotti complementari, infatti ognuno di essi risponde a una o più esigenze specifiche dei pet owner, garantendo un’efficace protezione sia dei pet che della casa, a partire già dal secondo giorno di vita del cucciolo in poi. SC: Quali studi e ricerche ci sono alla base della loro produzione? FV: Nei nostri laboratori di ricerca e sviluppo gli scienziati lavorano quotidianamente nell’ottica dello sviluppo e dell’ottimizzazione delle formulazioni, sempre partendo dal consumatore e dall’evoluzione dei suoi bisogni. Sappiamo, dalle nostre ricerche sia locali che globali, che i pet owner cercano in primis trattamenti efficaci e sicuri e alla base di queste caratteristiche è molto sentito
il bisogno di protezione del pet. Inoltre, dal punto di vista dell’utilizzo del prodotto, sappiamo che le aree di interesse riguardano la durata della protezione, la velocità di azione e la facilità d’uso. In tutta la gamma Frontline, per com’è concepita e sviluppata nelle sue declinazioni, teniamo conto di queste richieste del mercato e lavoriamo nell’ottica dell’innovazione continua su tutte le leve che abbiamo a disposizione per andare incontro a ogni specifica esigenza.
Frontline è la linea completa pensata per la protezione antiparassitaria di cani e gatti, composta da prodotti complementari per rispondere alle specifiche esigenze dei pet e dei loro proprietari. Ne fa parte anche il nuovo Frontline Homegard, lo spray insetticida e acaricida da utilizzare negli ambienti.
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INTERVISTA
SC: Quali soluzioni destinate, in
Frontline Tri-Act è la soluzione spot-on per cani, studiata per proteggerli da pulci e zecche, mosche cavalline, flebotomi e zanzare.
SC: Avete lanciato recentemente
alcune novità? FV: Nel 2021 abbiamo lanciato sul mercato italiano alcune novità tra cui Frontline Homegard, uno spray biocida insetticida e acaricida da utilizzare non sull’animale, ma negli ambienti in cui vive, per combattere eventuali infestazioni in casa di pulci e zecche. Da inizio anno sono disponibili anche le nuove monopipette di Frontline Tri-Act che rispondono sia all’esigenza dei nuovi pet owner che vogliono trattare i cuccioli dal secondo mese di vita (e, considerato che è tarata in base al peso, utilizzano una sola dose), sia di coloro che, per esigenze diverse, preferiscono comprare una singola pipetta e non le confezioni multiple da 3 o 6 pipette. Inoltre, per la gamma Frontline Tri-Act abbiamo recentemente ottenuto il claim di protezione dal rischio di trasmissione della Leishmaniosi canina, che da questa stagione stiamo comunicando al consumatore attraverso tutti i canali media. SC: A proposito di canali, attraverso
quali sono distribuiti i vostri prodotti? FV: Ci definiamo un’azienda con un approccio orientato al cliente, per questo il nostro obiettivo principale è essere vicino allo shopper ovunque lui sia e nel momento in cui sta cercando un antiparassitario per proteggere il proprio amico a quattro zampe o la propria casa. In ogni situazione cerchiamo di offrirgli la miglior customer experience possibile in base alle sue necessità. La nostra missione è fornire a ciascun pet owner sempre la risposta migliore per le sue esigenze, dove e quando la sta cercando. 12
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particolare, al canale specializzato? FV: Il canale specializzato rappresenta per noi uno dei canali focus per la nostra strategia di goto-market. Abbiamo una consolidata presenza e relazione con i negozianti specializzati e con l’intera filiera di distribuzione. Sappiamo che, per specificità, il canale specializzato ha degli importanti punti di forza (ampiezza e profondità dell’assortimento, spazio dedicato alla categoria, ruolo centrale di expertise e di consiglio del negoziante nei confronti dello shopper) e cerchiamo di supportare il retailer con tutti gli strumenti utili alla gestione della categoria nel punto vendita e a veicolare al consumatore le informazioni corrette sui prodotti. Ciò che ci guida è ragionare sempre in ottica di partnership con il negoziante. SC: Organizzate attività di formazione con il personale dei pet shop, suggerendo anche particolari soluzioni espositive? FV: Sappiamo che sempre più consumatori acquistano il prodotto nei pet shop in maniera autonoma ed è, quindi, fondamentale che il consumatore abbia le informazioni corrette nel punto vendita per essere guidato nella scelta del miglior antiparassitario per il suo pet. Come azienda produttrice vogliamo garantire uno sviluppo sano della categoria e lavoriamo, dunque, affinché il personale dei negozi sia il più preparato possibile e che abbia a disposizione strumenti per gestire ed esporre correttamente i prodotti. Puntiamo sia sulla formazione al negoziante, di prodotto ma anche tecnico-commerciale, sia sull’implementazione di soluzioni espositive idonee a dare la giusta visibilità ai prodotti e in grado di comunicare le informazioni corrette allo shopper durante il processo di scelta. SC: Realizzate iniziative e campagne di comunicazione rivolte ai proprietari dei pet? FV: Crediamo molto nella comunicazione rivolta direttamente ai proprietari di cani e gatti, con l’obiettivo di sviluppare sensibilità sulla tematica dei parassiti e dei
Frontline Combo è la soluzione spot-on per proteggere gatti e furetti da pulci, zecche e pidocchi masticatori.
relativi rischi, sia per i nostri amici a quattro zampe che per le patologie correlate e trasmissibili all’uomo. Anche per questo, nel 2020, Frontline è stato il brand leader in comunicazione media nel settore antiparassitari. SC: Analizzando il comparto degli antiparassitari in generale, qual è la situazione attuale e quale futuro prevede? FV: Il 2020 ha visto crescere il valore della categoria degli antiparassitari più velocemente di quanto è avvenuto nei precedenti anni, con lo sviluppo di tutti i canali. Gli amici a quattro zampe sono sempre più presenti nelle famiglie italiane e negli ultimi 12 mesi si è registrato un aumento delle adozioni di cuccioli sia di cane che di gatto. La pandemia, inoltre, ha reso tutti più sensibili ai temi della salute e del benessere, sia per le persone che per gli animali, che sono considerati sempre più veri e propri membri della famiglia. Queste premesse, insieme alla crescente consapevolezza dei proprietari di cani e gatti, portano a stimare uno sviluppo ulteriore del mercato anche nei prossimi anni. SC: Come guarda al futuro, invece,
l’azienda? FV: Crediamo fermamente che le vite degli animali e delle persone siano interconnesse in modi profondi e complessi: quando gli animali sono sani, anche le persone sono “più sane” ed è per questo che il nostro impegno quotidiano e i nostri piani futuri sono focalizzati a fornire valore attraverso l’innovazione, migliorando il benessere dei pet e delle persone. ●
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Agras Pet Foods Via Martin Piaggio 13 A - 16122 Genova Tel. 010588586 - Fax 010588914 www.schesir.com E-mail: contact@agraspetfoods.com
PETIT DÉLICE Una golosa novità nel range umido gatto Schesir: arriva la mousse mini-porzione, per un’occasione di consumo aggiuntiva Nuove opportunità di mercato da cogliere
I gatti del Vip Club Schesir approvano Petit Délice*
Il mercato mousse pesa circa il 10% del totale umido monoporzione gatto e il 50% di tale mercato è presidiato da un marchio della grande distribuzione. Schesir sceglie da sempre di non essere presente nella grande distribuzione e continua ad investire nel canale specializzato, in cui ha consolidato la sua leadership come primo marchio nell’umido gatto. Il brand, forte della sua esperienza e prestigio, intende pertanto cogliere le opportunità che il segmento mousse può offrire nel canale specializzato.
Oltre 8 gatti su 10 hanno gradito le nuove ricette e i loro proprietari consiglierebbero ad altri questi nuovi prodotti, dichiarando che utilizzerebbero Petit Délice come premio e “coccola” extra, integrandolo come aggiunta alla loro alimentazione abituale.*
Il contesto I proprietari di pet sono sempre più sensibili, oltre che alla qualità e al gusto, ad esperienze di acquisto coinvolgenti, e dimostrano crescente attenzione anche all’originalità della proposta. Per questo un nuovo prodotto che invita all’acquisto di impulso rappresenta un’opportunità per vendite extra.
La risposta Petit Délice è la novità Schesir per coccolare e conquistare il gatto con una delizia inaspettata: un doppio avvolgente sapore ed una sorprendente consistenza in una piccola porzione, per premiarlo regalandogli un momento extra di gusto e benessere. La nuova linea arricchisce l’offerta superpremium Schesir: • Ingresso, da brand leader nell’umido gatto, anche nel segmento mousse • Creazione di una nuova occasione di acquisto extra in piccolo formato, che non “cannibalizza” il resto dell’offerta Schesir, ma si propone come aggiunta e premio all’alimentazione umido+secco • Proposta del trend vincente e attrattivo dello human food della patisserie d’eccellenza, che richiama raffinatezza e alto livello di qualità. In 6 invitanti e golose ricette, che propongono il tonnetto abbinato a carni e a topping speciali, preparate con maestria in un’invitante mousse: • POLLO E TONNETTO CON MANGO • POLLO E TONNETTO CON MIRTILLI • TONNETTO CON MANZO • TONNETTO CON AGNELLO • TONNETTO CON POLLO E GAMBERETTI • POLLO E TONNETTO CON KIWI Il tonnetto proviene da pesca sostenibile e tracciata: sulla confezione viene chiaramente indicata la specie di tonnetto utilizzata per ogni lotto.
*Il prodotto è stato provato da un campione di gatti i cui proprietari si sono iscritti al Vip Club di Schesir e hanno scelto di partecipare al test di prodotto.
Nuovo packaging e formato per valorizzare la proposta Il prodotto è offerto al consumatore in 2 piccole porzioni da 40g in cup trasparente, e riciclabile, che mette in luce, già alla vista, la nuova consistenza in morbida mousse, riproducendo la presentazione stile patisserie. Il cartoncino esterno che avvolge le due cup, con la sua originale grafica, conferisce visibilità ed attrattività. Le emissioni di CO2eq associate al consumo di carta utilizzata per l’involucro che avvolge le due vaschette Petit Delice vengono compensate attraverso il supporto a un progetto di riforestazione in Italia.
Una comunicazione dedicata sul punto vendita In occasione del lancio delle ricette Petit Délice, Schesir ha studiato un kit di materiali efficaci, per sostenere le vendite, conquistando i clienti più attenti all’originalità e all’acquisto aggiuntivo. Con Petit Délice* ancora innovazione e creazione di nuove occasioni di acquisto da Schesir, per creare valore extra, e crescere insieme anche nel segmento mousse ●
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Formevet S.r.l. Via Savona 97 - 20144 Milano Tel. 02 4345891 - Fax 02 43458922 www.formevet.com vetline@formevet.it
I PRINCIPALI ECTOPARASSITI DEL CANE E DEL GATTO
C
on l’arrivo della bella stagione, si ripresentano puntualmente anche zecche, pulci, flebotomi e zanzare, che rappresentano i quattro principali parassiti esterni del cane e del gatto. Le zecche che infestano il cane e/o il gatto appartengono alla famiglia delle Ixodidae, dette anche “zecche dure”, sono pressoché endemiche in tutta Europa ed appartengono principalmente ai generi Rhipicephalus, Dermacentor ed Ixodes. In Europa la specie di pulci che si rinviene più frequentemente su cani e gatti è la Ctenocephalides felis, seguita dalla Ctenocephalides canis. In genere, le infestazioni sia da pulci che da zecche si osservano maggiormente nel periodo che va dalla primavera all’inizio dell’autunno, quando le condizioni climatiche sono più favorevoli al completamento del loro ciclo vitale. Tuttavia, laddove le condizioni ambientali sono particolarmente favorevoli, esse possono essere attive tutto l’anno e quando meno te lo aspetti, anche nella stagione invernale. Ciò è dovuto al costante ripetersi di stagioni invernali più miti che mettono questi parassiti nella condizione di prosperare anche nella stagione a loro meno propizia, ma soprattutto al fatto che, le pulci si sono perfettamente adattate all’ambiente domestico dove trovano le condizioni ideali per lo svolgimento ininterrotto del loro ciclo indipendentemente dalla stagione, e le zecche, di per sé già assai resistenti, possono essere trasportate negli ambienti domestici o peridomestici, e qui rimanere attive, anche dopo semplici passeggiate all’aperto. I flebotomi (o pappataci) sono insetti appartenenti all’ordine dei Ditteri cui fanno parte anche le zanzare. Mentre entrambi i sessi si nutrono di succhi zuccherini vegetali,
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solo le femmine sono ematofaghe (succhiano il sangue di un ospite, animale o uomo che sia) per procurarsi l’apporto proteico necessario alla produzione e deposizione delle uova. I flebotomi sono generalmente attivi durante il crepuscolo e le ore notturne. Durante il giorno tendono a evitare la luce del sole e a nascondersi in ambienti freschi e umidi come stalle, pollai, abitazioni, fessure e cavità dei muri. Le zanzare sono insetti dell’ordine dei Ditteri appartenenti alla famiglia Culicidae. Come per i flebotomi, solo la femmina è ematofaga ed il sangue di cui si nutre viene utilizzato principalmente per la produzione e la maturazione delle uova e, siccome le zanzare si riproducono in ambienti acquatici, esse prosperano soprattutto nelle zone dove vi sono stagni, pozze d’acqua, sottovasi, copertoni dismessi, piccoli specchi d’acqua, ecc. Gli ectoparassiti possono essere portatori di problemi importanti per il cane, il gatto, gli altri animali domestici ed anche per l’uomo perché responsabili di gravi zoonosi. La difesa e la prevenzione sono quindi aspetti importanti per una protezione efficace. Il mercato oggi offre una vasta gamma di prodotti contro le ectoparassitosi per il cane ed il gatto tra cui scegliere. Sono infatti disponibili prodotti sotto forma di spot-on, shampoo, spray e collari e anche di compresse o soluzioni iniettabili. Ciascuno di questi prodotti è caratterizzato da propria azione, durata, efficacia e praticità di impiego e per tale motivo è consigliabile farsi accompagnare nella scelta dell’antiparassitario da usare dal proprio Veterinario di fiducia che saprà consigliare il trattamento più adeguato alle esigenze individuali del proprio animale. Pur trattando con regolarità l’animale, le re-infestazioni possono ripresentarsi con frequenza e costanza anche nella stessa stagione o tutto l’anno. Il cane, il gatto e l’uomo hanno in comune una cosa molto importante: l’ambiente in cui convivono. Per perpetuare il loro ciclo biologico, i parassiti esterni del cane e del gatto fanno infatti uso dell’ambiente in cui gli animali convivono con l’uomo sfruttandolo nel modo per loro più efficiente. Una soluzione a questo aspetto del problema “parassiti esterni del cane e del gatto” passa quindi attraverso l’adozione di strategie e sistemi di controllo del ciclo del parassita nell’ambiente che i nostri pet condividono con noi. È solo un corretto programma di trattamento sull’animale che, unitamente ad una buona e specifica gestione dell’ambiente, permette un controllo ottimale delle infestazioni da pulci, zecche, flebotomi e zanzare. ●
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ALIMENTAZIONE
UNA DELLE CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DEGLI ALIMENTI DESTINATI AI NOSTRI PET È CHE ESSI SIANO ASSOLUTAMENTE SICURI PER LA LORO SALUTE. ECCO UN VIAGGIO “DIETRO LE QUINTE” ATTRAVERSO LE ANALISI DI LABORATORIO
LA SICUREZZA DEL PET FOOD
C Elisa Quitadamo Dottoressa in Scienze Animali, curriculum Animal Nutrition and Feed Safety - Esperta in nutrizione animale Foto di Luisa Quattrina
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osì come accade nell’alimentazione umana, l’intero processo produttivo del pet food deve essere costantemente monitorato e sorvegliato, a partire dalle materie prime fino al prodotto finito. Secondo il Regolamento (CE) n. 183/2005 che stabilisce i requisiti per l’igiene dei mangimi, la sicurezza degli alimenti e dei mangimi deve esser garantita lungo l’intera filiera dall’operatore del settore dei mangimi (OSM), al fine di proteggere la salute dei consumatori. L’OSM deve provve-
dere ad attuare un piano di autocontrollo basato sul sistema HACCP (Hazard analysis and critical control points) e sull’analisi del rischio per poter aumentare il livello di sicurezza dei prodotti.
Tipologia delle analisi Un modo per monitorare la sicurezza degli alimenti è rappresentato dall’esecuzione di analisi di laboratorio cosiddette “in autocontrollo”. La tipologia di analisi da effettuare e la
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ALIMENTAZIONE
loro frequenza vengono stabilite e approvate dagli organismi di controllo (in particolare i servizi veterinari delle ASL) in base alla materia prima, al prodotto finito e all’analisi dei rischi. Le analisi possono essere effettuate dall’OSM in laboratori interni all’azienda, se presenti, o commissionate a laboratori esterni. Il vantaggio della presenza di un laboratorio interno è quello di poter svolgere alcuni controlli molto rapidamente. Per esempio, è possibile effettuare analisi sugli ingredienti prima che essi vengano scaricati e utilizzati, con la possibilità di poterli rifiutare qualora dovessero risultare non conformi. Il vantaggio di appoggiarsi a laboratori esterni è quello di
avere a disposizione metodiche accreditate e macchinari più sofisticati, con la possibilità di effettuare un ventaglio di analisi sicuramente maggiore. In questo caso, inoltre, i rapporti di prova (ovvero il documento che riporta i risultati dell’analisi) sono considerati ufficiali e quindi utilizzabili anche in caso di verifiche o contestazioni o nel caso di richieste specifiche pervenute da clienti.
Analisi organolettiche e di laboratorio L’analisi deve essere effettuata su un’aliquota, di materia prima o prodotto finito, rappresentativa. Per esser considerata tale, è necessario prelevare
dei campioni da diversi punti del carico nel caso delle materie prime o delle confezioni nel caso del prodotto finito. Le prime analisi che vengono effettuate dagli operatori sul campione prelevato sono di tipo organolettico: il campione viene cioè analizzato visivamente per controllare che l’aspetto sia conforme (per esempio, la texture e il colore devono essere adeguati e non devono essere presenti corpi estranei), e in alcuni casi viene valutato anche dal punto di vista olfattivo per individuare eventuali odori non caratteristici (come quello di muffa per i cereali o di rancido per i grassi). Successivamente, possono essere eseguite delle analisi di laboratorio con macchinari specifici in base al tipo di campione. Riguardo l’attrezzatura impiegata, è importante che tutti gli strumenti siano controllati e tarati da parte di enti accreditati al fine di poter garantire il loro costante e perfetto funzionamento.
Materie prime: i cereali I principali parametri che devono essere analizzati nei cereali sono: il peso specifico (per una valutazione qualitativa); l’umidità (se elevata rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di muffe); la presenza e la quantificazione delle micotossine. Queste analisi possono essere effettuate tramite l’uso di metodi rapidi che in pochi minuti danno i risultati, come, per esempio, le termobilance per l’umidità ed i kit rapidi in grado di sfruttare la tecnica lateral-flow per rilevare e quantificare la presenza della micotossina ricercata. La presenza di micotossine non deve essere assolutamente sottovalutata in quanto, se presenti in quantità elevate, rappresentano un pericolo per la salute dell’animale a causa dei loro effetti altamente negativi che possono, inoltre, essere potenziati dalla capacità che hanno di interagire tra di loro. Nei cereali, ma anche nel prodotto finito, vengono analizzati prevalentemente i livelli di Aflatossine, Deossinivalenolo, Fumonisine, Ocratossine e Zearalenone. Sui cereali possono essere condotte inoltre analisi più specifiche, come quelle per individuare la presenza di OGM e di pesticidi.
Materie prime: proteine PAT e SOA Le proteine animali vanno distinte in trasformate (PAT) e in sottoprodotti 18
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ALIMENTAZIONE
di origine animale (SOA). Poiché le PAT (ovvero le farine di carne) negli alimenti secchi e i SOA negli alimenti umidi sono tra gli ingredienti solitamente presenti in quantità maggiore nella ricetta, è importante verificare che i componenti analitici dichiarati dal fornitore siano rispettati al fine di ottenere dei prodotti finiti conformi con quanto dichiarato in etichetta. A questo scopo si possono usare metodiche tradizionali come, per esempio, il metodo di Kjeldahl per la determinazione della proteina grezza; l’incenerimento in muffola per determinare il contenuto di ceneri e l’essiccazione
in stufa per la determinazione dell’umidità e della sostanza secca. Per fornire i componenti analitici della materia prima in maniera rapida e precisa possono essere utilizzati anche macchinari di ultima generazione come il NIRS (Near Infrared Spectroscopy), il quale è in grado di analizzare l’interazione tra la radiazione del vicino infrarosso ed una materia prima. Sulle materie prime di origine animale possono essere svolte, inoltre, analisi microbiologiche, analisi di specie, la ricerca di determinate sostanze indesiderate come la melammina ed i metalli pesanti.
IL PROCESSO PRODUTTIVO E IL PACKAGING È importante monitorare non solo le materie prime e i prodotti finiti ma anche l’ambiente in cui vengono lavorati. Per verificare che non siano presenti microrganismi indesiderati e che le operazioni di sanificazione e disinfezione siano state efficaci, possono essere effettuati dei tamponi ambientali sui nastri dove vengono trasportate, durante il processo di confezionamento, le materie prime o i prodotti finiti. Anche l’acqua utilizzata nel processo produttivo può essere sottoposta ad analisi per la verifica della potabilità e dell’eventuale presenza di microrganismi patogeni. Le confezioni degli alimenti non sono esenti dal concetto di sicurezza; infatti, il materiale di cui è costituito un imballo primario deve essere in grado di preservare al meglio il prodotto contenuto per tutta la durata della sua shelf life e, inoltre, non deve avere caratteristiche tali per cui potrebbe rappresentare un pericolo per l’alimento stesso e, di conseguenza, per i consumatori. Per garantire l’idoneità del materiale a contatto con gli alimenti, gli imballi primari sono in possesso del Certificato di Alimentarietà e possono inoltre essere effettuate, periodicamente, delle prove di migrazione per verificarne la conformità.
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Materie prime: oli e grassi Gli oli e i grassi impiegati possono essere sia di origine vegetale sia animale. Trattandosi di fonti lipidiche, bisogna tenere in considerazione la loro suscettibilità alle alterazioni, in particolare a quelle ossidative. Per questo motivo è utile e importante effettuare l’analisi del numero di perossidi, dell’acidità e dell’irrancidimento. Questi valori possono essere analizzati tramite l’uso di macchinari che permettono di avere i risultati nell’arco di qualche minuto oppure, con metodi tradizionali come, per esempio, il saggio di Kreiss per quanto riguarda l’irrancidimento. La conformità di oli e grassi può essere inoltre accertata tramite analisi specifiche come la presenza di OGM per prodotti di origine vegetale e analisi microbiologiche nel caso di oli e grassi di origine animale.
Il prodotto finito Come per le materie prime, l’analisi visiva e olfattiva è sempre importante in quanto, il prodotto deve essere omogeneo, con odore e colore caratteristici e, nel caso degli alimenti secchi, ben espanso in quanto questo parametro ne influenza la digeribilità. È importante analizzare i componenti analitici (proteine, grassi, fibre e ceneri), che devono essere in linea con quanto dichiarato sull’etichetta e l’aw (ovvero il contenuto di acqua libera) poiché, se non conforme, può favorire la proliferazione di microrganismi sgraditi. Come per le farine di carne, queste analisi possono essere eseguite tramite metodiche tradizionali o NIRS. Possono inoltre essere effettuate analisi microbiologiche, chimico-fisiche, sul contenuto di micotossine (soprattutto negli alimenti secchi dato il contenuto maggiore di cereali) e sui livelli di sostanze indesiderate come i metalli pesanti, le diossine, i residui di pesticidi e di farmaci. ●
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ver Clean rinnova la sua gamma di lettiere e introduce Spring Garden, appositamente pensata per eliminare i cattivi odori rilasciando un delicato profumo floreale. La fragranza è racchiusa nei granuli e si attiva grazie al contatto con i liquidi o con le zampette. Le note naturali della lettiera Spring Garden vengono rilasciate, assicurando un profumo fresco e delicato: gli agenti bloccanti degli odori con tecnologia brevettata di altissimo livello si legano agli stessi recettori olfattivi dei cattivi odori, annullandone così la percezione. La nuova Ever Clean Spring Garden rappresenta un aggiornamento dell’offerta per il consumatore, allineandosi ai trend per quanto riguarda le profumazioni. Dagli studi preliminari è infatti emerso che il 60% dei proprietari di gatti che utilizzano lettiere preferisce fragranze floreali ispirate alla natura.
Espositore da parete PetTrend • Maggio 2021
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RETOPIX®: PROTEZIONE NATURALE DELLA PELLE DI CANI E GATTI Grazie alla Ricerca Skinalia® (aliamidi in dermatologia veterinaria) disponiamo di una linea di prodotti topici per la normalizzazione della cute interessata da prurito, arrossamento e alterazioni della barriera e della microflora superficiale La cute: una formidabile barriera naturale La barriera cutanea è un target d’elezione per la salute della cute del cane e del gatto. Quando integra e sana, è infatti una formidabile difesa naturale contro le aggressioni ambientali e l’invasione da parte di batteri, funghi e allergeni. Evita inoltre la perdita dell’acqua dagli strati sottostanti e garantisce la corretta termoregolazione. Quando alterata (ad esempio in seguito a grattamento continuo scatenato da condizioni allergiche di varia natura), diventa maggiormente permeabile all’acqua, ma anche ad allergeni, irritanti e microrganismi vari. Il risultato è la comparsa di una cute secca, disidratata o, alternativamente, untuosa e affetta da lesioni di vario tipo, che complessivamente non è più in grado di assolvere alle sue funzioni protettive, ma peggiora il decorso stesso delle allergie e facilita la comparsa di infezioni ricorrenti.
Adelmidrol: per la protezione “secondo Natura” della barriera cutanea Uno dei modi per garantire ai nostri amici animali una pelle sana e “in forma” è anche quello di mantenere e/o ripristinare le caratteristiche chimico-fisiche e l’integrità funzionale e anatomica della barriera cutanea. Oggi, la dermatologia veterinaria può contare su sostanze presenti naturalmente nell’organismo (pelle compresa) dei nostri animali, e capaci di agire su particolari cellule specializzate del sistema immunitario cutaneo (i mastociti), fondamentali sentinelle a protezione e difesa del fisiologico equilibrio cutaneo. Queste sostanze si chiamano aliamidi e, somministrate sia per via orale che locale, hanno dimostrato di riportare a norma, in maniera del tutto fisiologica, la funzionalità dei mastociti cutanei e, così facendo, di ripristinare il benessere della barriera cutanea, e migliorare le condizioni di salute e la qualità della vita di cani e gatti con problemi di cute e di mantello. Per l’utilizzo locale, in particolare, è stata sviluppata un’aliamide (Adelmidrol) che, associata ad altre sostanze capaci 22
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di ricostruire la barriera cutanea e recuperarne il corretto equilibrio idrico e microbico, allevia il prurito, lenisce arrossamenti e lesioni e limita la secchezza o l’eccessiva untuosità della pelle.
Linea RETOPIX® RETOPIX® è la linea di prodotti topici a base di Adelmidrol, sviluppata dalla ricerca Skinalia® per la protezione naturale della pelle di cani e gatti. Nella linea Retopix®, Adelmidrol è associato ad altre sostanze che, svolgendo azioni idratanti, ristrutturanti e igienizzanti, riequilibrano le alterazioni della barriera cutanea e della microflora superficiale degli amici a 4 zampe. Tre sono i prodotti della linea. Retopix® FLUIDO è il fluido dermatologico lenitivo e idratante che, grazie alle pratiche fialette da 2 ml, si adatta bene a un’applicazione localizzata sulle aree maggiormente interessate da prurito, arrossamento, secchezza e desquamazione cutanea; Retopix® SPRAY è la soluzione dermatologica lenitiva e igienizzante, utilmente impiegabile per applicazioni diffuse, in quanto si distribuisce velocemente e non unge il pelo. Retopix® OTO è formulato in gocce auricolari appositamente sviluppate per l’applicazione nell’orecchio esterno spesso interessato da prurito, secrezioni ceruminose e cattivo odore. Maggiori informazioni nella sezione “Prodotti” di www.innovet.it ●
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MARKETING
Fabrizio Vallari Giornalista e docente di Fondamenti di marketing e cultura d’impresa
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cologia e cambiamento climatico (citati dal 38% degli intervistati) costituiscono un aspetto importante verso il quale dovrebbe concentrarsi l’impegno della società civile e della classe politica nei prossimi 3-5 anni, dopo i problemi legati all’occupazione (70%) e alla sanità (66%). Un ulteriore 19% degli italiani auspica che gli sforzi comuni vadano nella direzione di uno sviluppo sostenibile. A evidenziare questa tendenza è la consumer survey condotta dalla società di ricerche e consulenza Nomisma nel gennaio 2021 su oltre 1.000 responsabili di acquisto compresi fra i 18 e i 65 anni, presentata in occasione del terzo appuntamento dell’Osservatorio Packaging del largo consumo. Lo scenario prospettico entro cui ci si muove è quindi quello di una ripartenza verde. Posizione che appare ancora più chiara se si pensa che 6 italiani su 10 si dichiarano preoccupati per il cambiamento climatico,
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L’EMERGENZA SANITARIA NON SPOSTA L’ATTENZIONE DALLA SOSTENIBILITÀ E, ALL’ALBA DEL NEW NORMAL, GLI ASPETTI AMBIENTALI SONO ANCORA PIÙ IMPORTANTI NELLA QUOTIDIANITÀ PER IL 27% DEGLI ITALIANI
OBIETTIVO: UN MONDO PIÙ “VERDE”
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Markus Trier - Pixabay
MARKETING
Gli elementi che definiscono la sostenibilità
il 46% per la produzione e lo smaltimento dei rifiuti e il 41% per l’inquinamento atmosferico. La presenza di
microplastiche in alimenti e bevande, inoltre, impensierisce il 35% degli intervistati.
Ma cosa sono disposti a fare, concretamente, gli italiani? In primis a utilizzare mezzi di trasporto amici dell’ambiente, a ridurre lo spreco alimentare e in generale ad adottare un approccio sempre più green quando si tratta di comportamenti di consumo e stili di vita. Questo si concretizza nell’acquisto di prodotti ottenuti con metodi sostenibili (il 54% lo farà regolarmente nei prossimi mesi), locali e a chilometro zero o, ancora, di alimenti biologici. A raccontare l’impegno delle persone verso la transizione verde è anche l’acquisto di beni con un ridotto impiego di imballaggio o con un packaging sostenibile - scelta che, nel giro di un anno, diventerà la norma per il 65% dei responsabili di acquisto. I grandi aspetti che, secondo i consumatori, contribuiscono a definire la sostenibilità di un prodotto alimentare sono quattro. Il primo - con un peso del 34% - concerne i metodi di produzione, seguiti, appunto, dalle caratteristiche del packaging (33%), dai temi della filiera e dell’origine delle materie prime (22%) e infine dalla responsabilità etica e sociale dell’impresa (13%).
Il fattore packaging Il packaging si conferma un attributo in grado di definire la percezione della sostenibilità di un prodotto per il 47% degli intervistati. Un ruolo che segue, ovviamente, i più tradizionali e fondamentali compiti di conservazione (66%) e protezione organolettica (60%). Non solo, un pack non sostenibile rappresenta un motivo di abbandono: negli ultimi 6 mesi il 14% degli italiani ha smesso di acquistare prodotti dotati di una confezione priva di elementi di sostenibilità. Fra le caratteristiche richieste a un imballaggio green ci sono l’assenza di overpackaging (55%), la riciclabilità (43%), la presenza di materie prime derivanti da fonti rinnovabili o a ridotte emissioni di CO2 (43%). Dalla ricerca emerge anche l’insoddisfazione legata alla quantità e alla tipologia di informazioni disponibili per valutare la sostenibilità dei prodotti acquistati. Per reperire queste notizie i consumatori leggono le etichette (75%) e si informano on-line (20%), ma il 26% valuta ancora insufficienti le indicazioni e un ulteriore 64% vorrebbe saperne di più. ● 26
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Hill’s Pet Nutrition
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HILL’S PRESCRIPTION DIET METABOLIC L’esclusiva tecnologia per la gestione del peso di Hill’s, basata sulla scienza della nutrigenomica assolve in pieno questo obiettivo. La nutrizione di Prescription Diet Metabolic influisce sul metabolismo cellulare per aiutare ad attivare la naturale capacità dell’organismo ad utilizzare, per scopi energetici, il grasso in eccesso, favorendo così la transizione dell’animale da un profilo di accumulo a un profilo di consumo di grasso. Grazie alla miscela sinergica di ingredienti naturali, Hill’s Prescription Diet Metabolic è un alimento raccomandato dal veterinario per i pet che hanno bisogno di un maggior supporto per perdere peso e la sua efficacia è stata testata nel mondo reale con dei risultati sorprendenti. • L’88% dei pet ha perso peso in 2 mesi. • Ha aiutato i pet a sentirsi sazi tra un pasto e l’altro senza la necessità di particolari privazioni. • I proprietari non hanno avuto la sensazione di somministrare una dieta dimagrante.
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l sovrappeso si verifica quando un animale supera il suo peso ideale, che dipende dalla razza, dalla fase della vita e dalla composizione corporea. Gli animali in sovrappeso rischiano di avere una vita più breve. Anche solo il 20% di peso in eccesso può aumentare il rischio di patologie gravi come osteoartrite, disturbi alle vie urinarie, malattie respiratorie e cardiovascolari¹ per cui diventa importante riportare gli animali in perfetta forma fisica e gestire il peso in modo che non riacquistino quello perso.
Elemento ancora più importante è che, continuando a nutrire con l’alimento Prescription Diet Metabolic, i cani ed i gatti che hanno raggiunto il loro peso ottimale e seguendo il programma per il mantenimento, si evita che si verifichi il riacquisto del peso perso. La nutrizione di Prescription Diet Metabolic è infatti in grado di mantenere il profilo metabolico tipico dei soggetti magri che ostacola l’accumulo del grasso. Ovviamente la supervisione da parte del proprio veterinario di fiducia è sempre fondamentale perché possa impostare e seguire il corretto piano di dimagrimento, ma con Metabolic perdere peso diventa più facile. Metabolic è un’alimentazione dall’ottimo sapore che aiuta a trasformare la vita del tuo animale domestico. Produciamo i nostri alimenti con ingredienti di altissima qualità in modo che soddisfino i nostri severi requisiti di purezza e contenuto di nutrienti. Disponibile sia la versione per gatti che per cani, nei formati secco e umido. Per scoprire di più sui prodotti Hill’s visita www.hillspet.it Prezzo secco gatto: 54.10 €; 4 kg
¹ 2018 Pet Obesity Study. Association for Pet Obesity Prevention.
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MERCATO
L’ACQUA DI MARE, LA SABBIA, IL CLORO E L’ESPOSIZIONE AL SOLE IMPONGONO CURE PARTICOLARI PER I PET ESPOSTI A QUESTI FATTORI “STRESSANTI”. ECCO IL PERCHÉ DEL PARTICOLARE SUCCESSO DURANTE I MESI ESTIVI DEI PRODOTTI E DEGLI ACCESSORI PENSATI PER IL BENESSERE DELLA CUTE E DEL PELO
SHUTTERSTOCK
IGIENE E PROTEZIONE PER L’ESTATE Stefania Colasuono Redazione Distribuzione Moderna
O
rmai manca davvero poco all’estate e tutti non vedono l’ora di correre al mare con i propri animali da compagnia. Anche i cani e i gatti, infatti, passeranno a breve molte ore al sole e all’aria aperta. E per chi di loro ama l'acqua, sarà anche il momento di farsi qualche bel tuffo nel mare o in piscina. Momenti incantevoli, ma che richiedono anche qualche attenzione. Vediamo allora come consigliare i migliori prodotti per la cura e l’igiene dei pet durante i mesi estivi.
I “pericoli” della spiaggia Ecco, allora, che dedicare del tempo alla pulizia del mantello dopo una giornata in spiaggia è fondamentale. Se è vero che la sabbia e l’acqua sono per il cane spesso fonte di gioia e divertimento, è altrettanto vero che entrambi possono rappresentare un pericolo per il suo benessere. Pulirlo, quindi, in maniera accurata serve per proteggerne sia il pelo evitando che perda lucentezza e morbidezza, che la cute, allontanando il rischio di dermatiti o reazioni allergiche. La salsedine, infatti, può causare secchezza,
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mentre tra i granelli di sabbia potrebbero trovarsi piccoli insetti che attaccano il mantello e la pelle del pet. La stessa accortezza vale, inoltre, nel caso in cui il cane nuoti in piscina, per i possibili effetti negativi del cloro. Cosa fare, allora? «Così come noi umani facciamo una doccia rinfrescante - spiega Daniele Pecorella, Sales Manager di Chemi-Vit -, la stessa identica cosa vale per il nostro amico a quattro zampe che deve fare un bagno rigenerante e, soprattutto, detergente. Quando si rientra dalla spiaggia o dalla piscina, va delicatamente ma accuratamente spazzolato per eliminare la sabbia, che potrebbe causare fastidi alla sua pelle, e va sciacquato abbondantemente con acqua dolce e tiepida, per eliminare
tutti i residui di cloro o salsedine. L’uso, poi, di uno shampoo delicato e di un buon balsamo completeranno il dopo spiaggia».
Prodotti ad hoc La scelta dei prodotti da utilizzare è molto importante per rispettare completamente le caratteristiche fisiologiche del pet e ottenere risultati efficaci. Formule specifiche e delicate, che non aggrediscano la cute sono le più indicate, come sottolinea Alice Canazza, Marketing Manager di Camon: «per lavare un cane (o un gatto) è necessario usare prodotti professionali e di qualità che, oltre a togliere lo sporco, normalizzino la produzione di sebo, non intacchino la struttura lipidica della pelle e del mantello e ri-
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La Crema all’Ossido di Zinco e Tea Tree Oil di Camon ha un’azione riparativa, igienizzante ed emolliente, risultando ottima per proteggere i polpastrelli dall’azione abrasiva e lesiva di asfalto, ghiaccio, sale, e perfetta da applicare anche su polpastrelli già alterati come aiuto alla cicatrizzazione.
Ingenya e Orme Naturali, che comprendono una vasta gamma di shampoo, balsami nutrienti e lozioni adatti a diverse esigenze: «la nostra dermocosmesi tratta soluzioni per la pelle attraverso l’utilizzo di preparati cosmetici arricchiti di principi attivi funzionali ad alta concentrazione. Le soluzioni adatte al problema o alla condizione specifica della cute vengono tradotte con formulazioni studiate e mirate. Il loro scopo primario è di mantenere in buone condizioni la pelle o riportare in condizioni di normalità una cute alterata» dichiara Alice Canazza.
Le performance migliori La lozione per polpastrelli di Camon contribuisce al rinforzo dei polpastrelli, alla protezione dei cuscinetti plantari e a lenire le screpolature.
spettino il pH fisiologico della cute. È fondamentale informarsi prima di scegliere: un prodotto sbagliato, infatti, può abbassare le difese immunitarie della pelle, “aprendo la porta” a funghi e batteri oppure provocando dermatiti e prurito».
Il successo del naturale Proprio per la loro capacità di garantire efficacia e delicatezza, negli ultimi anni si continua a registrare il crescente successo delle formulazioni naturali, a base di estratti vegetali. I proprietari ricercano soprattutto prodotti privi di alcol e parabeni, solfati e siliconi: shampoo, balsamo, detergenti e lozioni che non hanno effetti collaterali sull’animale né un impatto
negativo sull’ambiente. Per rispondere a questa esigenza, Vitakraft ha studiato una gamma di prodotti specifici per cani, con formule delicate e che non utilizzino sostanze aggressive: «gli shampoo Professional Line - racconta l’Amministratore Delegato Claudio Sciurpa - rispettano il naturale pH cutaneo del pet e sono formulati senza ricorso a PEG, SLS, SLES, parabeni e coloranti. Una linea recentemente rinnovata, disponibile in flaconi da 250 e 400 ml, completamente riciclabili nel contenitore per la raccolta della plastica». La naturalità degli ingredienti è il principio cardine della linea cosmetica Beauty Essence Cliffi (Chemi-Vit), i cui prodotti sono stati integrati con essenze naturali note per i benèfici effetti sulla cute e sul pelo, come l’olio di Argan, il midollo di Bamboo, l’Ylang-Ylang, il Lichene Islandico e il burro di Karité. Ampia, inoltre, l’offerta di Camon con i brand
Defence è la linea firmata Chemi-Vit, caratterizzata da uno shampoo e una lozione a base di oli essenziali di origine vegetale, come Olio di Neem, Tea Tree Oil, Eucalipto, Aloe Vera e Citronella, che tengono lontani gli insetti senza alcun rischio per il cane.
Tra le categorie di prodotti maggiormente ricercati dagli acquirenti per l’igiene del proprio animale da compagnia rientrano le salviette detergenti, indispensabili anche per una pulizia immediata subito dopo un bagno in mare o in piscina. Un trend rilevato da Claudio Sciurpa, il quale afferma come, per Vitakraft, «esse rappresentino una delle linee top seller del proprio assortimento. Disponibili in tante versioni e in continua evoluzione, sono fondamentali per detergere cute e pelo, ma anche per occhi, orecchie e zampe. Svolgono altresì un’azione rinfrescante, igienizzante e allontanano gli insetti». Particolarmente soddisfacenti, poi, le vendite degli shampoo. «Questi ultimi - sottolinea, invece, Daniele Pecorella - sono per noi di Chemi-Vit i prodotti per l’igiene più performanti, perché in grado di soddisfare qualsiasi esigenza. Per citarne alcuni: Nutrycare, nutriente e idratante, Regenera (che ridà corposità e lucentezza al pelo secco e sfibrato) e Purify, dermopurificante e lenitivo. Accanto a essi registriamo performance
La linea Cliffi Beauty Essence di Chemi-Vit è composta da shampoo, balsami, lozioni e fragranze per cani e gatti, integrati con essenze naturali dagli effetti benèfici sulla cute e sul pelo.
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MERCATO
A tutta crema (solare)
Paw Clean di Mugue è lo spray igienizzante per le zampe e i cuscinetti plantari di cane e gatto, 100% Made in Italy.
La crema solare Solar di Mugue protegge il pelo e la cute di cani e gatti dalle radiazioni UV. La sua formula naturale, priva di conservanti e parabeni, è caratterizzata da un leggero profumo di vaniglia e non unge.
positive anche dalle lozioni che consentono una perfetta pulizia dell’animale senza l’uso dell’acqua, come Hydraclean all’estratto di Ylang-Ylang e Glossy, un lucidante, nutriente ed elasticizzante all’olio di Argan, studiato per il mantello di cani e gatti».
Una protezione dal sole Prendersi cura del proprio pet in estate significa anche proteggerlo dai raggi solari, sia che ci si trovi al mare che in montagna. «Una protezione specifica Corinna Musuruana, Responsabile Marketing di Mugue - necessaria soprattutto per i cani nudi oppure con il pelo chiaro o corto (perché soggetti a un particolare tipo di dermatite che provoca arrossamenti e desquamazione) e per quelli che hanno il tartufo di colore chiaro; è fondamentale, inoltre, per i gatti bianchi o a pelo chiaro, quelli con orecchie bianche, nasi chiari e i gatti privi di pelo, soggetti alla dermatite del padiglione auricolare di cui è responsabile il sole».
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Come garantire un’efficace protezione agli amici a quattro zampe, senza il rischio di scottature? Una soluzione efficace è il ricorso alla crema solare, studiata specificamente per cani e gatti: Mugue, in particolare, ha in assortimento da ormai diversi anni Solar, «la crema SPF 50 che idrata e protegge il pelo e la cute sottostante dalle radiazioni UV. - continua Corinna Musuruana -. Particolarmente indicata per orecchie, naso, cuscinetti plantari, zone con poco pelo o prive del tutto, è caratterizzata da una formula senza
conservanti né parabeni; al delicato profumo di vaniglia, si assorbe rapidamente, non unge e non rimane grassa né appiccicosa. Si tratta di un prodotto assolutamente sicuro, perché testato presso cliniche veterinarie, e Made in Italy». Dedicata alla protezione dal sole anche la Crema all’Ossido di Zinco e Tea Tree Oil di Camon, che può essere applicata sul tartufo e sulle orecchie del pet. Mentre, come ausilio dopo sole, l’azienda propone una Lozione Dermoprotettiva specifica a base di propoli e ortica.
Hurtta Cooling Wrap è il nuovo gilet refrigerante che contribuisce a regolare la temperatura corporea del cane attraverso l’evaporazione. Disponibile in due colori (rosa antico e verde acqua) e in taglie per toraci da 40 a 95 cm, è realizzato con materiali tecnici e innovativi per garantire alte prestazioni.
L’ABBIGLIAMENTO CONTRO IL CALDO TORRIDO In estate non è importante proteggere i pet solo dai raggi solari, dalla salsedine o dalla sabbia: proprio come gli umani, infatti, anche i quattrozampe possono soffrire per il troppo caldo. In loro aiuto accorrono diversi accessori rinfrescanti, in grado di abbassarne la temperatura corporea e dare un po’ di refrigerio. Tra questi, ad esempio, rientrano collari e pettorine, ma anche capi di abbigliamento: una delle ultime novità lanciate sul mercato riguarda i gilet refrigeranti per cani firmati Hurtta. «Cooling Wrap - spiega il General Manager Giancarlo Tavasci - contribuisce a regolare la temperatura del pet attraverso l’evaporazione. Basta immergere il gilet in acqua fredda e strizzarlo bene prima di farlo indossare; il naturale processo di evaporazione dell’acqua, poi, genera una reazione di raffreddamento del torace e, attraverso la normale circolazione sanguigna, tutto il corpo si manterrà più fresco». Disponibile in due colori (rosa antico e verde acqua) e in taglie per toraci da 40 a 95 cm, il gilet è caratterizzato da uno strato interno in microfibra tecnica con elevata capacità di assorbimento dei liquidi - e un tessuto esterno lavorato a rete 3D che ne amplifica l’effetto, dirigendo il flusso d’aria e facendo evaporare l’umidità dallo strato interno. Il suo particolare design, inoltre, garantisce la buona aderenza al torace, mentre leggerezza ed elasticità assicurano grande comfort.
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produrre prodotti controllati e di qualità. Vitakraft è assolutamente cruelty free e non effettua alcun tipo di test sugli animali» racconta Claudio Sciurpa.
I principali canali di vendita Gli shampoo Vitakraft Professional Line rispondono alle diverse esigenze dei cani e sono adatti a qualsiasi tipo di pelo. Formulati senza parabeni né SLES, rispettano il pH cutaneo del pet e sono amici dell’ambiente, perché interamente riciclabili nella plastica.
Un aiuto per i cuscinetti Per salvaguardare pienamente il benessere dei pet nei mesi estivi non bisogna dimenticare di proteggere zampe e cuscinetti, sempre a diretto contatto con la sabbia scottante o l’asfalto rovente. Per questo, i player del settore hanno studiato alcuni prodotti in grado di igienizzare, proteggere e dare sollievo all’animale, come Paw Clean di Mugue, lo spray igienizzante per zampe e cuscinetti plantari di cani e gatti. Oltre alla già citata Crema all’Ossido di Zinco e Tea Tree Oil che può essere massaggiata anche sui polpastrelli -, Camon ha realizzato, invece, uno specifico Spray a base di glicerina e allantoina, che contribuisce al rinforzo dei polpastrelli, alla protezione dei cuscinetti plantari e a lenire le screpolature. Un’azione efficace anche d’inverno, come barriera contro il ghiaccio e il sale che viene sparso sulle strade.
Grande attenzione sulla sicurezza Tutti i prodotti per la pulizia e la protezione dei pet vengono controllati e testati per garantirne efficacia e sicurezza. Salvaguardare il benessere degli animali è, infatti, l’obiettivo principale delle aziende, che sottopongono le proprie formulazioni a numerose analisi. «I nostri prodotti - spiega Daniele Pecorella di Chemi-Vit - sono necessariamente diversi da quelli usati
in campo umano. Vengono formulati, infatti, tenendo conto delle caratteristiche della cute e del pelo di cani e gatti: uno shampoo adatto alle persone, ad esempio, non va bene per un cane in quanto il suo pH fisiologico è molto diverso dal nostro (mentre quello umano è acido - circa 5.5 - quello del pet è neutro, circa 7). Ne consegue che l’utilizzo di un prodotto non adatto alle specifiche caratteristiche cutanee degli animali potrebbe alterare il film idrolipidico, che ha funzioni protettive e che, quindi, va salvaguardato. Anche le delicate miscele aromatiche e le leggere fragranze vengono sapientemente selezionate e dosate nel rispetto dell’elevata sensibilità olfattiva dei pet, in modo da risultare gradevoli all’uomo ma anche a loro. Ricordo, infine, che non facciamo test sugli animali, ma i nostri prodotti vengono testati esclusivamente in laboratorio».
Il ruolo chiave del reparto R&S Grande attenzione è posta anche da Mugue, che si affida al proprio team interno di Ricerca e Sviluppo gestito dalla Dottoressa Villanova, farmacista. «Solo dopo un lungo periodo di studio sulla formulazione migliore, coadiuvato da consulenti esterni per quanto concerne legislazione ed etichettatura, oltre che vari test e focus group per assicurarci che il nuovo prodotto sia user-friendly, questo viene immesso sul mercato» afferma Corinna Musuruana. Studi, analisi e controlli sono, infine, alla base dei prodotti Vitakraft, «che vengono formulati da specialisti esperti del settore, i quali si aggiornano costantemente su tutta la letteratura in materia ed esaminano le schede dei singoli componenti, utilizzando anche dei software gestionali attraverso cui controllare l’efficacia delle formule e il giusto pH, così da
Essendo prodotti specifici, il principale canale per la vendita è lo specializzato, dove l’acquirente può contare sull’aiuto e sulla consulenza di personale informato e competente per la scelta delle formule più adatte alle esigenze del proprio quattrozampe. Non solo: particolarmente importante è il ruolo svolto dalle toelettature, dove si trovano anche prodotti esclusivamente professionali. Il periodo di emergenza sanitaria dello scorso anno, con il conseguente lockdown, inoltre, ha portato a un aumento delle vendite online. Un’occasione preziosa per i distributori, secondo Corinna Musuruana, «perché - afferma - l’accelerazione evidenziata dall’e-commerce a seguito della situazione di emergenza ha interessato sia i grandi attori del canale pet che i piccoli indipendenti e questo è un comportamento vincente. Credo, infatti, che gli acquirenti che si sono affacciati per la prima volta all’online continueranno a farne uso anche nei prossimi anni».
Un futuro all’insegna dell’igiene Le prospettive per il comparto sono ottimistiche, complice la maggiore attenzione da parte dei proprietari al benessere dei pet e, quindi, alla loro pulizia. «In questo particolarissimo momento - sottolinea Daniele Pecorella - si è verificato un fenomeno importante. Milioni di italiani, durante il lockdown, hanno introdotto nelle loro vite un animale. Il virus ha cambiato il comportamento degli individui, nonché il loro atteggiamento nei confronti dei pet, che si traduce nel fornire loro non solo un’alimentazione adeguata ma anche una serie di prodotti per la loro igiene». Dello stesso avviso Alice Canazza, secondo la quale «lo scenario suggerisce che ci sarà anche in futuro uno sviluppo costante in un’ottica di ampliamento di gamma. Le nostre rilevazioni stanno confermando, infatti, che vi sia una crescente consapevolezza da parte dei proprietari sull’importanza di mantenere una corretta igiene del proprio animale domestico, privilegiando - se possibile - prodotti di origine naturale e vegetale». ● PetTrend • Maggio 2021
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PUBBLIREDAZIONALE
Ceva Salute Animale S.p.A. Viale Colleoni, 15 -20864 Agrate Brianza (MB) Tel. 039 6559.442 marketing.italy@ceva.com
PROTEGGERE I PET E LA CASA DAI PARASSITI: ECCO COSA C’È DI NUOVO “È arrivata la primavera: è ora di proteggere i nostri animali dai parassiti. Quale scelgo?”. Ecco una delle richieste più comuni con cui si confronta in questo periodo chi lavora o gestisce un pet shop. Ecco allora qualche novità per dare consigli su nuovi prodotti, validi per la protezione tutto l’anno e facili da applicare, anche per i neo-proprietari!
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ome primo punto, va sottolineato che gli esperti consigliano all’unanimità di proteggere gli animali - e con essi, la casa - dai parassiti tutto l’anno e non solo nei mesi caldi! Parassiti come pulci, zecche, zanzare rappresentano un problema 12 mesi all’anno. Questo perché, in generale, i parassiti vivono stagioni sempre più lunghe, complice il cambiamento climatico; inoltre, le pulci, in particolare, sono in grado di sopravvivere in casa tutto l’anno. Allo stadio di pupa, possono rimanere fino a 6 mesi in stato di quiescenza nei luoghi più nascosti in attesa di incontrare un organismo ospite e dunque reinfestare la casa. I luoghi preferiti per nascondersi? Battiscopa, pieghe e fessure dei pavimenti come il parquet, ma anche divani, tappeti e moquette… Se una buona norma generale è quella di un’ordinaria pulizia della casa, così come limitare l’ingresso con scarpe sporche dall’esterno, il metodo più efficace per tenere le pulci fuori di casa è l’utilizzo di un efficace antiparassitario in grado di proteggere anche l’ambiente domestico. Una grande novità su questo fronte è la linea Vectra di Ceva Salute Animale. Vectra 3D, per il cane, è l’antiparassitario esterno spot-on a più ampio spettro: è un repellente efficace contro pappataci, zanzare, pulci, zecche e mosche. La sua esclusiva formulazione, unica nel mercato, combina 3 diverse molecole - Dinotefuran, Permetrina e Piriproxifene. Una combinazione che assicura rapidità di azione (dal 1°
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giorno per 1 mese) e assicura la protezione della casa dall’infestazione di uova e larve di pulci per ben 2 mesi, dopo l’applicazione sull’animale. La linea comprende anche Vectra Felis, per il gatto: uno “specialista della pulce” grazie a velocità di azione (in 2 ore elimina le pulci adulte), durata d’azione (1 mese) e alla protezione della casa dall’infestazione di uova e larve di pulci per ben 3 mesi dopo l’applicazione sull’animale. Un plus importante della linea Vectra per i proprietari che incontrano difficoltà nell’applicazione degli spot-on è la pipetta innovativa e brevettata, che rende questa operazione davvero semplice, sia per il cane sia per il gatto. Altra interessante opzione è Duoflect cane e gatto, che grazie ai suoi 2 principi attivi Fipronil e S-Methoprene uccide le pulci adulte e le zecche sull’animale e impedisce alle uova di pulci di svilupparsi in casa. Duoflect vanta una maggiore concentrazione di principio attivo (fipronil) rispetto alla formulazione storica, il che gli conferisce una lunga protezione. Anche nel caso di Duoflect un’importante innovazione è rappresentata dalla pipetta, elaborata per rendere semplice l’applicazione, senza dispersione di prodotto e senza stress per animale e proprietario. Per saperne di più: www.vectrapet.com/it, www.duoflect.com/it o contattare marketing.italy@ceva.com ●
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DIGITAL MARKETING
LA PANDEMIA È DIVENUTA UN FORMIDABILE ACCELERATORE PER QUEI PROCESSI DI AMMODERNAMENTO DIGITALE DA MOLTI FINO A OGGI RIMANDATI. NON DOBBIAMO STRAVOLGERE LA NOSTRA IMPRESA, MA SOLO ADEGUARE LA MENTALITÀ AI TEMPI CHE CAMBIANO
Gerd Altmann - Pixabay
CAMBIARE PER RESTARE SÉ STESSI
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e la pandemia ci ha proiettati come individui in una “Nuova Normalità” fatta di rapporti a distanza, acquisti online, lavoro da casa e, in definitiva, in nuovi stili di vita e nuove abitudini acquisite in modo forzato, cosa succede invece alle nostre aziende? Come imprenditori (piccoli o grandi fa poca differenza), siamo chiamati a portare a termine il processo di Trasformazione Digitale iniziato forse senza troppo entusiasmo negli anni passati, ma che oggi deve diventare la priorità assoluta nell’agenda di tutte le imprese.
SILVIA BOSIO E-commerce specialist e divulgatrice silvia.bosio@me.com
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Che cosa è? La risposta di per sé non è difficile: la Digital Transformation o se prefe-
riamo, la Trasformazione Digitale, è “l’insieme dei cambiamenti prevalentemente tecnologici, culturali, organizzativi, sociali, creativi e manageriali, associati con le applicazioni di tecnologia digitale, in tutti gli aspetti della società umana” (Fonte Wikipedia). La trasformazione digitale può essere quindi pensata come il terzo e ultimo stadio dell’acquisizione delle tecnologie digitali. Inizialmente il primo stadio prevedeva lo sviluppo della competenza digitale, il secondo il suo utilizzo e il terzo la trasformazione digitale appunto. Lo stadio della trasformazione significa che l’utilizzo del digitale non si limita più a supportare i metodi
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tradizionali in essere, ma abilita nuovi tipi di innovazione e creatività nei vari settori e il nostro non è di certo escluso. In un certo senso, se vogliamo, può riferirsi al concetto di dematerializzazione dei documenti cartacei, questo però non significa che un progetto di digital transformation sia un progetto esclusivamente tecnologico. Anzi, tutto il contrario, la Trasformazione Digitale è molto di più.
Prima la strategia e poi la tecnologia Quando si inizia a parlare di Digital Transformation il tema ricorrente su cui le aziende tipicamente tendono a concentrarsi è l’aspetto tecnologico. Che di per sé ovviamente è corretto, ma in questo processo la tecnologia non è tutto, la trasformazione digitale non è l’acquisto di un software in grado di inviare mail ai clienti secondo le logiche e gli obiettivi di vendita del reparto commerciale. La tecnologia è importante, ma qui va vista come uno dei fattori abilitanti, come un mezzo, uno strumento, senza il quale la trasformazione rimane tale senza diventare digitale. La mera tecnologia è data per scontata, qui parliamo di altro, di “inclusione tecnologica”. Il fattore digitale non può essere un vincolo ma deve poter rendere possibili delle operazioni che altrimenti non sarebbero possibili, come per esempio l’automazione dei processi di marketing o di vendita. La digital transformation è una
COME REALIZZARE UN PROGETTO DI TRASFORMAZIONE DIGITALE Una volta assimilato che la Digital Transformation è un processo di cambiamento totalizzante dell’approccio strategico del proprio business, si può passare alla “messa a terra” vera e propria della trasformazione. Il consiglio è quello di dividere il progetto in settori e per ciascuno di questi darsi risposte esaustive a domande precise. Vediamo un esempio punto per punto: Definire strategia e obiettivi. A cosa serve questo progetto? Perché l’azienda ha deciso di realizzarlo? Quali processi coinvolge? Chi sono le persone coinvolte? Alla fine del progetto, come sarà l’azienda? Quali sono i costi/benefici dell’operazione? Analizzare i processi. Stabilire quali processi saranno coinvolti, se coinvolgerà marketing e vendite. Oggi il marketing cosa fa? La forza vendita come si comporta con i clienti? Quali sono i processi che possono essere automatizzati? Definire l’attuale customer experience. È importante analizzare l’attuale customer experience e delineare come questa può evolvere. Immaginare come dovrebbe essere l’esperienza desiderata dal cliente è quindi fondamentale per procedere con un progetto sensato. Gestire la scelta dei software. Non è un caso che la tecnologia sia solo al quarto posto. Senza i tre punti precedenti, scegliere i software giusti sarebbe un’operazione impossibile. Ci si affiderebbe al caso o alla propria esperienza che, seppur fondamentale, si appoggia sui processi conosciuti e reiterati negli anni. Ma qui stiamo attuando un processo di cambiamento e le due cose non possono andare d’accordo. Attuazione del progetto. Se non vogliamo che il tutto rimanga un bell’esercizio di stile, è il momento di rendere il progetto operativo. Cultura aziendale. La chiave per il successo del progetto è la cultura aziendale. Anche se è messo come ultimo punto, in realtà quello della formazione aziendale volta ad abbracciare il cambiamento è un tema che va messo a cavallo di tutti quelli precedenti. La formazione può essere la chiave per aprire la mente ai collaboratori e dimostrare che ciò che non si conosce non deve fare paura in quanto è fattibile senza troppe difficoltà.
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DIGITAL MARKETING
questione altamente strategica. La strategia guarda lontano, a scenari costruiti nel futuro, la tattica guarda a domani, applica azioni volte al risultato di brevissimo termine. Si tratta di un cambiamento che impatta non solo sui processi, ma sul modo di percepire e gestire quegli stessi processi. Come dice giustamente wikipedia, è un cambiamento che ha implicazioni tecnologiche, culturali, organizzative, creative, sociali e manageriali. La tecnologia è solo uno dei punti. La Digital Transformation è olistica, per usare un termine caro al settore in cui operiamo. La strategia quindi è fondamentale: avere chiari gli obiettivi per cui intraprendere un percorso di cambiamento così radicale è necessario per poter applicare correttamente la tecnologia ai processi e alle persone.
L’impatto sull’esperienza dei clienti Dicevamo che se si guarda un progetto di Digital Transformation solo dal punto di vista tecnologico, non lo si porterà mai a termine veramente. Cambiare il modo di fare marketing, e quindi di vendere, è anche l’occasione per migliorare la relazione con il cliente. La trasformazione digitale, in fin dei conti, è un modo per automatizzare 36
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la relazione, aumentando e controllando meglio i punti di contatto con il cliente lungo tutto il percorso di acquisto. L’esperienza del cliente quindi ne esce rafforzata e, attenzione, questo vale per le attività fisiche forse più che per quelle native digitali che a queste logiche si sono approcciate da tempo per loro intrinseca natura. La digitalizzazione nelle attività offline aiuta infatti a controllare meglio e in maniera automatizzata tutto il processo, consentendo di organizzare in modo più efficace la relazione con il cliente proprio perché evita una gestione manuale, che risulterebbe impossibile. Qui l’idea di inserire l’utilizzo di un nuovo strumento software è corretta, a patto che lo si veda sempre come un tassello del mosaico completo e non come uno strumento che lavora da solo senza influire su tutto il resto. Un esempio può essere quello del mail marketing o degli strumenti utili alla fidelizzazione.
Un processo di cambiamento perpetuo Quello che forse manca a quanto detto fin qui è che la trasformazione digitale è un processo di cambiamento perpetuo, una volta iniziato è in con-
tinuo divenire. Ecco perché una buona strategia iniziale è fondamentale: difficile automatizzare tutto e subito, ma sapere già dall’inizio dove si vuole arrivare è importante per impostare il percorso corretto e non perdere la visione generale. Per migliorare e fare di più occorre sempre condividere in modo chiaro l’obiettivo finale con chi lavora con noi, che siano soci, dipendenti o collaboratori. Ricordiamoci che le aziende sono fatte di persone e cambiare le abitudini delle persone può rivelarsi piuttosto complicato se non viene condiviso un fine ultimo capace di portare benefici a tutta l’organizzazione e, di conseguenza, ai singoli che ne fanno parte. Frasi del tipo «io ho sempre fatto così ed è sempre andata bene» le sentiremo sicuramente ed è il motivo principale per cui la trasformazione digitale non è un progetto solo di tecnologia. Prima ancora della tecnologia applicata è quindi fondamentale instillare l’idea di un cambiamento positivo nelle persone e nel loro modo di pensare. Alla fine ci ringrazieranno, perché solo chi interpreterà correttamente il cambiamento sarà vincente sul mercato. ●
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PUBBLIREDAZIONALE
Morando S.p.a. Via Chieri, 61 - 10020 Andezeno (TO) Tel. 011/9433311 - Fax 011/9434289 info@morando.it - www.morando.it www.facebook.com/morandopetfood
MORANDO AMPLIA LA GAMMA MIOCANE SENSITIVE CON UNA NUOVA RICETTA DEDICATA AI CANI STERILIZZATI
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orando, la storica azienda piemontese pioniera del pet food in Italia, è stata tra le prime a proporre alimenti per cani e gatti nelle farmacie con la linea superpremium Miocane e Miogatto. In risposta alle esigenze specifiche di cani e gatti con cute e intestino sensibili, Morando ha recentemente arricchito la gamma con le nuove ricette Miocane Sensitive e Miogatto Sensitive, studiate e sviluppate dal team di veterinari nutrizionisti per le esigenze specifiche di cani e gatti con cute e intestino sensibili. Gli alimenti secchi sono arricchiti da ingredienti innovativi come le alghe Schizochytrium, fonte di DHA (un acido grasso Omega 3) che supporta il corretto funzionamento della barriera cutanea e la zeolite, di origine minerale, che influenza positivamente la composizione della flora batterica intestinale (microbiota), essenziale per mantenere i regolari processi digestivi. Gli alimenti umidi, invece, sono privi di cereali. Morando ha ampliato ulteriormente la gamma Miocane Sensitive con una nuova referenza dedicata ai cani sterilizzati: le Crocchette Miocane Sensitive Sterilized al gusto Tacchino. La sterilizzazione dei cani è una pratica sempre più diffusa, grazie a numerosi vantaggi come la riduzione del rischio di gravidanze indesiderate e l’insorgenza di diverse patologie. Allo stesso tempo, può però alterare gli equilibri ormonali dei nostri amici a quattro zampe, influendo sul loro metabolismo fisiologico, con conseguente possibile aumento di peso. Per questo motivo, le crocchette Miocane Sensitive Sterilized hanno un contenuto di grassi moderato e contengono fonti di fibre selezionate (polpa di barbabietola essiccata, fibra di piselli e lignocellulosa) che contribuiscono a dare un senso di sazietà. Inoltre, tutti i prodotti Miocane e Miogatto contengono la formula My Nat-Pro, una combinazione esclusiva di sostanze naturali con un’elevata efficacia antiossidante e di protezione dai radicali liberi (tre volte superiore alla vitamina E) e migliorano la biodisponibilità degli Omega 3 assunti con il cibo.
Morando, la storia del pet food in Italia
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Vitakraft - Italia S.p.a. Tel.: 075 965601 E-mail: info@vitakraft.it www.vitakraft.it
PUBBLIREDAZIONALE
VITAKRAFT RINNOVA LA LINEA POESIE E LANCIA “PETIT”, I NUOVI MENÙ DA 50G Qualità e freschezza nella ciotola Una gamma di alimenti super appetitosa prodotta con ingredienti di alta qualità disponibile in tante ricette originali e sfiziose. Sono queste le caratteristiche principali di Poesie, la linea di alimenti umidi per gatti proposta da Vitakraft. I vari menù sono perfettamente calibrati per le esigenze nutrizionali dei felini, prodotti con materie prime selezionate e un’elevata percentuale di carne. Un alimento naturale senza aggiunta di zuccheri, coloranti, esaltatori di sapidità e, ad eccezione delle Mousse, anche senza conservanti. L’assortimento, tutto Made in Germany, è ampio e appetitoso così da permettere di variare spesso l’alimentazione, cosa molto gradita ai gatti.
Le sottolinee Création, Délice e Mousse Poésie® Création, nell’inconfondibile ed esclusiva vaschetta a forma di cuore da 85g, è il menù simbolo della linea che convince gatti e padroni per il gusto irresistibile e le sfiziose ricette. L’alimento è disponibile in 4 varianti Sauce (pollo & verdure dell’orto, tacchino in salsa al formaggio, manzo & carote, merluzzo nero con pasta & pomodoro), 2 Gelée (selvaggina in gelatina di mirtilli rossi e salmone & spinaci) e 2 multipack con speciali selezioni. La sottolinea Poésie® Délice è disponibile in delicata salsa o gustosa gelatina, sia per gatti adulti che nella versione «Junior» per gattini. Il confezionamento in pouch bag richiudibile da 85g è molto apprezzato per la facilità di apertura e il minimo ingombro dopo l’uso. Disponibili 8 varianti Sauce (tacchino, pollo, manzo, cuore, merluzzo e merluzzo nero) di cui 2 in versione Junior (pollo e tacchino), 2 gusti Gelée (pollo e tacchino) e 4 multipack con speciali selezioni di carne e pesce. Poésie® Mousse, invece, sono soffici paté da leccarsi i baffi. Una prelibatezza leggera e spumosa con un’elevata percentuale di carne o pesce in scatolette da 85g. Quattro le varianti: pollo, manzo, salmone e anatra.
Arriva Poesie Petit, piccola porzione, grande gusto Adesso la linea si amplia con Poesie Petit, un nuovo menù da 50 g gustoso e raffinato. Una nuova delizia in una piccola 38
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confezione pouch bag per offrire più pasti al giorno. Ogni porzione è servita fresca, con gustosi pezzetti naturali di carne senza aggiunta di zuccheri, coloranti artificiali, conservanti e cereali (nella versione Cat Grass Selection senza frumento). Piccoli pasti dalla grande appetibilità che supera il 90%. Sappiamo che nel segmento degli alimenti umidi per gatti la gran parte del fatturato delle confezioni pouch viene realizzata con i multipack che creano quindi nuove occasioni di consumo. Per questo Poesie Petit si presenta in un elegante e pratico multipack da 6 bustine. Più varietà nella ciotola del gatto, grazie a questo nuovo alimento completo arricchito con pezzetti di cuore o irresistibile erba per gatti. Due le varianti: Heart Selection con 3 bustine al manzo e 3 al pollame e Cat Grass Selection con 3 bustine al pollo e 3 al tacchino.
Nuovo design e sub-brand I pack di tutta la linea si presentano ora sugli scaffali degli alimenti per gatti con un nuovo design dal layout ancora più moderno, emozionale e di alta qualità. Nuove anche le foto di gatti e prodotti sfusi e l’impostazione grafica che evidenzia in modo ancora più chiaro tutti i plus dei prodotti. Sono stati creati i nuovi sub-brand Délice, Creation e Pétit per completare il rinnovo di gamma e orientare meglio il consumatore nella scelta del prodotto. Nuovi anche il key visual di tutta la comunicazione che con il cuore richiama naturalmente all’amore tra gatto e padrone, nuovo anche slogan “Grazie di esistere” di grande impatto emotivo.
Pubblicità e materiale Pop A partire da maggio forte sarà la campagna pubblicitaria per il rilancio della linea e la presentazione dei nuovi mini pasti Petit. È prevista un’attività di sampling di decine di migliaia di pezzi, una campagna stampa su tante riviste specializzate sul mondo degli animali e una forte attività web attraverso banner in siti web di appassionati di gatti e di interesse femminile. Molto intensa anche l’attività social. Su Facebook e Instagram in particolare sono previsti giochi a tema, stories, post e contest a premi. Saranno coinvolti inoltre numerosi influencer selezionati. Per valorizzare al meglio la linea Poesie sul punto vendita, Vitakraft ha predisposto anche specifici display da 1/8 e ¼ pallet e una serie di materiali P.O.P. come: stopper oscillanti, roll up e totem.●
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CANI DI RAZZA
VOLPINO NANO, LOULOU, SPITZ TEDESCO. SONO MOLTI I NOMI DI QUESTO CANE PICCOLO MA AUDACE, ROBUSTO E DALLA TEMPRA MOLTO FORTE. L’ATTACCAMENTO ALL’AMICO UMANO LO RENDE TANTO AFFETTUOSO QUANTO MORBOSO
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VOLPINO DI POMERANIA
M Nicolas Patrini Psicologo, educatore cinofilo Foto di Tommaso Urciolo
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algrado oggi la razza sia conosciuta per lo più come “volpino di Pomerania”, nome dovuto alla regione d’origine, situata nell’Europa centrale nei pressi del Mar Baltico, per gli addetti ai lavori il nome di riferimento è spitz nano tedesco. Non è stato però sempre così, dato che all’origine questo piccolo cane era conosciuto come loulou. In questo caso, i molti cambiamenti di nome vanno di pari passo con un profondo mutamento nel tempo dei tratti morfologici: dapprima spitz di taglia medio/grande, discendente dal Canis Familiaris Palustris, come dimostrano i numerosi ritrovamenti fossili e rupestri, lo spitz venne man mano “rimpicciolito”. Alcuni ritrovamenti mostrano esemplari risalenti all’epoca del Medio Evo che si attestano sui 14 kg. Nel XVII secolo lo spitz era prevalentemente diffuso nei villaggi, dove svolgeva il proprio compito al servizio dell’uomo. Il suo carattere forte, unito a un fisico robusto, lo rese un ottimo cane alla guardia del gregge o come sentinella delle proprietà, data l’attitudine spiccata all’abbaio.
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La storia più recente
LO STANDARD DI RAZZA Aspetto generale. Le proporzioni importanti di questa razza vedono un rapporto tra l’altezza al garrese e la lunghezza del corpo di 1:1. Il rapporto tra la lunghezza del muso e la lunghezza del cranio è invece, approssimativamente, di 2:4. Testa. Di media misura, se vista dall’alto appare più ampia nella zona posteriore e si assottiglia verso il tartufo, che si presenta tondo e piccolo. Lo stop è marcato. Le labbra sono aderenti alla mascella, che ha chiusura a forbice da 42 denti. La mancanza di alcuni premolari è tollerata dallo standard, così come la chiusura a tenaglia. Occhi. Sono di media grandezza, a mandorla, leggermente obliqui e scuri. Orecchie. Si presentano piccole e inserite alte, relativamente ravvicinate; sono di forma triangolare. Collo. Di media lunghezza, è di ampia inserzione nelle spalle, leggermente arcuato, non presenta giogaia ed è ricoperto da un pelo fitto e abbondante che forma un largo collare. Coda. A cespuglio che parzialmente lo ricopre. Corpo e arti. Torace profondo, con costole ben cerchiate e petto ben sviluppato. Gli arti anteriori piuttosto larghi, con forte sviluppo osseo. La spalla è ben muscolosa e saldamente collegata al torace. La scapola è lunga e ben obliqua. Il braccio, con una lunghezza all’incirca uguale a quella della scapola, forma con quest’ultima un angolo di 90°. L’articolazione del gomito è forte, fermamente aderente al torace. L’avambraccio è di media lunghezza in relazione al corpo, robusto e completamente diritto. La parte posteriore degli arti anteriori è ben fornita di frange. I piedi anteriori sono il più possibile piccoli, rotondi e compatti, con dita ben arcuate e chiuse. Gli arti posteriori sono muscolosi, frangiati fino ai garretti, diritti e paralleli. L’articolazione del ginocchio è forte, con un angolo moderato. I piedi posteriori sono il più possibile piccoli, rotondi e con dita ben arcuate e chiuse. Mantello. Lo spitz tedesco nano ha un doppio pelo: quello di copertura è lungo, diritto, sollevato. Non si presenta ondulato, arricciato o ispido; il sottopelo è corto, fitto, simile all’ovatta. Colori. I principali colori ammessi sono: bianco, nero, marrone, arancio, grigio-sfumato, crema, crema zibellino (creme-sable), arancio zibellino (orange sable), nero focato e pluricolori (particolor). Gli esemplari particolor devono sempre avere il bianco come colore principale. Le macchie devono essere uniformemente di un colore. Taglia e peso. L’altezza al garrese dello spitz tedesco nano si attesta sui 21 cm, con scarto in positivo o negativo di 3 cm. Il peso è adeguato alla taglia.
Un ruolo più prestigioso arrivò grazie ai nobili, che nel 1800 lo scelsero per via dell’aspetto, sempre più somigliante al pomerania che conosciamo oggi, come cane da compagnia all’interno delle corti. Michelangelo, Giuseppina di Francia, Mozart sono solo alcuni dei nomi illustri che si possono accostare a questa razza. Il successo maggiore lo ebbe però in Inghilterra, grazie alle attenzioni della regina Charlotte e, successivamente, di re Giorgio III. Il progressivo passaggio da cane da lavoro a cane da compagnia sancì anche un profondo mutamento nella selezione, sempre più improntata alla miniatura. La regina Vittoria fu la prima a istituire un canile dedicato allo spitz nano, con l’obiettivo di selezionare solo i cani che non superassero i 5 kg di peso. Un compito arduo, reso però più facile grazie a un viaggio in Italia, dove vide il nostro volpino. Dall’unione dei due vennero selezionati i primissimi pomerania moderni. Ciò, come è facile immaginare, diede vita a numerose controversie riguardanti la paternità della razza. Il dibattito cessò solo nel secondo dopoguerra, quando la FCI (Federazione Cinofila Internazionale) attribuì l’origine della razza alla Germania e suddividendo, in base alle dimensioni, la razza spitz in cinque categorie a seconda dell’altezza al garrese: gigante (49 cm), grande (46 cm), medio (34 cm), piccolo (26 cm), nano (21 cm). Naturalmente, a livello morfologico, le cose cambiano non poco, anche se tra nano e piccolo
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CANI DI RAZZA
le differenze non sono sostanziali per via di un certo valore di tolleranza, stabilito in + o - 3 cm. Oggi il pomerania è pressoché solo un cane da compagnia molto apprezzato, pensate che in Italia, negli ultimi 10 anni, le iscrizioni sono passate da 500 a oltre 2.000 esemplari all’anno.
Il carattere Se ragioniamo sul carattere del pomerania a partire da quelle che sono le sue attitudini originarie non sbagliamo strada. In una certa dose, tutti i cani conservano nel loro corredo genetico degli “strascichi”, ovvero caratteristiche spesso mitigate da secoli di selezione, ma pur sempre presenti in una certa quota. Lo spitz è nato come guardiano e offriva il proprio servizio anche grazie all’abbaio, uno
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strumento utilissimo a segnalare la presenza di pericoli. Questo piccolo cane fa dunque della propria “voce” uno strumento prezioso, malgrado spesso sia scambiato dai proprietari come un fastidio. Si tratta inoltre di un cane che può convivere facilmente con altri animali e con i propri simili (meglio se di taglia simile), verso i quali raramente è aggressivo.
L’importanza dell’educazione Chi acquista un volpino di pomerania dovrà dunque aspettarsi di sentirlo abbaiare più che altre razze. Dal punto di vista temperamentale si tratta di un cane forte, leale, intelligente e pronto ad affezionarsi in particolare al conduttore. Il membro della famiglia a cui si lega di più è spesso visto come un leader da seguire e proteggere,
tanto da essere morboso nel rapporto. Ciò apre la strada a due considerazioni: la prima riguarda l’autonomia. Un cane morboso ed eccessivamente attaccato rischia di essere a disagio se lasciato solo, cosa su cui è necessario lavorare fin da subito con il cucciolo affinché sappia anche passare qualche ora “in solitaria” senza troppi stress. La seconda riguarda l’evidente problematicità verso gli estranei, che spesso sono visti come minacce. Da questo punto di vista è bene abituare fin da subito il cucciolo a tollerare la presenza di sconosciuti, abituandolo gradualmente tramite una corretta socializzazione. Altri tratti peculiari dello spitz nano tedesco sono la docilità verso la famiglia, l’intelligenza e l’obbedienza all’interno delle mura domestiche. ●
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NUOVE ADOZIONI: I CONSIGLI PER VIVERE INSIEME FELICEMENTE In quest’ultimo periodo pandemico, un dato positivo c’è: tanti animali hanno trovato una nuova famiglia. I dati ENPA parlano di 17.600 animali domestici adottati nel 2020, pari al 15% in più dell’anno precedente loro serenità. I risultati sono visibili già dalla prima settimana. Se il nuovo arrivato è un gatto, la prima cosa da ricordare è di rispettare i suoi tempi e sapere che la sua amicizia va guadagnata. Come? Innanzi tutto la casa andrà allestita nel rispetto dei suoi bisogni, quindi avere tutte le risorse fondamentali a portata di zampa e collocate nel posto giusto. Ad esempio, la cassetta in bagno e sempre pulita, le ciotole del cibo e dell’acqua lontane dal bagno e altrove collocare la zona riposo. Anche la pappa e piccoli premi in cibo gli faranno capire di essere il benvenuto e di potersi fidare, così come fondamentale nella relazione è prevedere del tempo per il gioco… ma solo quando lui si mostra disponibile! Anche nel caso del gatto, l’alleato per un’accoglienza in tutta serenità sono i feromoni - in questo caso i “feromoni felini”. Il prodotto, l’unico, che riunisce un mix di diversi feromoni, nella corretta concentrazione per la massima efficacia è FELIWAY Optimum. Grazie alla sua formulazione esclusiva, offre un aiuto concreto nella prevenzione e gestione di tutti i maggiori segnali di stress nel gatto: marcature urinarie, graffiature, paura eccessiva e conflittualità con altri gatti.
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er tutti i neo proprietari, è importante prepararsi al meglio e conoscere le esigenze del nuovo arrivato per iniziare una vita felice insieme: le indicazioni del negoziante possono essere preziose per avviare bene la nuova vita familiare. Quando il nuovo arrivato è un cane, occorre prima di tutto predisporre un luogo confortevole dove il cane possa sentirsi sicuro, con i suoi nuovi giocattoli e distrazioni. Sarà necessario, soprattutto all’inizio, non isolarlo ma, anzi, dedicargli tempo, portarlo fuori spesso - in particolare se cucciolo - e lasciarlo esplorare e abituare all’ambiente secondo i suoi tempi. Verrà poi il momento in cui bisogna lasciarlo solo, per andare al lavoro o fare commissioni: per le prime volte il distacco dovrà essere graduale. È ideale se il momento del saluto avviene dopo una bella passeggiata insieme e un buon pasto. Abituarlo alla separazione e a restare a casa da solo non sono passaggi semplici. Per preparare al meglio l’ambiente e gestire bene tutte queste novità, il migliore alleato è ADAPTIL, sotto forma di diffusore per ambiente o di collare e anche in formulazione ADAPTIL Junior, collare ideato appositamente per i cuccioli. ADAPTIL è la gamma di prodotti per la serenità dei cani, è elaborato per inviare ai cani un messaggio di rassicurazione chiamato scientificamente “feromoni”. I feromoni sono una forma di comunicazione di tipo chimico che i cani rilasciano in natura e che ADAPTIL riproduce per trasmettere 44
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RAZZE FELINE
Francesca Serena Medico veterinario Master II liv in Medicina Comportamentale Vice presidente Commissione Tecnica Centrale ANFI Presidente Assemblea Allevatori con Affisso ANFI
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ra il dopoguerra e il conflitto non era stato una catastrofe solo per gli esseri umani, ma anche per le popolazioni animali. Gli allevatori di gatti abissini erano disperatamente a corto di soggetti per perpetuare le linee di sangue e molto probabilmente iniziarono a introdurre soggetti di altre razze, fra i quali gatti dal pelo lungo. Quando però iniziarono ad apparire nelle cucciolate degli abissini i primi soggetti a pelo lungo, gli allevatori andarono nel panico e dettero in adozione questi esemplari come pet sterilizzati in modo da non “inquinare” lo standard.
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L’ORIGINE DI QUESTO GATTO RIMANE MISTERIOSA. MOLTI CREDONO CHE SIA IL RISULTATO DI UNA MUTAZIONE SPONTANEA DELLA RAZZA ABISSINA. UNA TEORIA PIÙ PROBABILE INVECE RITIENE CHE ABBIA AVUTO ORIGINE IN INGHILTERRA NEGLI ANNI ’40
IL
SOMALO
La storia Raby Chuffa di Selene fu il primo abissino a pelo lungo a comparire ufficialmente sulla scena americana nel 1953 e uno dei primi nati nei quali fu identificato il gene longhair. Presumibilmente tale gene derivava dalla madre, una femmina abissina inglese la cui madre era di origini incerte e probabilmente era portatrice del gene longhair. La maggior parte degli allevatori continuò a tacere sugli occasionali gattini a pelo lungo che nascevano nelle proprie cucciolate di abissini, ma altri riconobbero la bellezza unica e le potenzialità di questa nuova
razza, e continuarono ad allevarli, concentrandosi interamente su di essa. Il primo allevatore che raggiunse obiettivi importanti fu Evelyn Mague di Gillette, New Jersey, che mise le basi per la creazione di una nuova linea di abissini a pelo lungo, i cui appartenenti furono i primi somali ufficialmente portati in esposizione negli Stati Uniti. Allo stesso tempo, e all’insaputa di Mague, gli allevatori in Canada, Europa, Australia e Nuova Zelanda avevano portato avanti il lavoro di selezione con i soggetti a pelo lungo già da diversi anni. Quindi, quando Mague chiese soggetti di linee di sangue
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diverse da quelle americane per dare forza e vigore alla razza, fu felice di scoprire che c’era già un buon numero di allevatori con i quali poteva collaborare. Ma altri allevatori di abissini non erano soddisfatti di questo sviluppo e trattavano gli allevatori di abissini dal pelo lungo con sussiego ritenendo che la variante a pelo lungo fosse una deviazione dallo standard da non perseguire. Questa scuola di pensiero arrivò addirittura a opporsi al fatto che questi soggetti fossero chiamati “Abissini”, tanto che alla fine Mague decise di chiamare i suoi soggetti “Somali”. La Somalia confinava infatti con l’Abissinia (ora Etiopia) e Mague sostenne che, così come i confini terrestri sono una creazione umana, così lo è il confine genetico tra l’abissino e l’abissino a pelo lungo. Nel 1972, Mague fondò il Somali Cat Club of America e, nel 1979, la razza fu riconosciuta dal CFA (Cat Fanciers Association) in Nord America e poi in Europa nel 1982. Attualmente la razza è ampiamente (anche se non universalmente) accettata a livello internazionale e partecipa ai campionati di tutte le più importanti associazioni feline.
La personalità e il temperamento Questo gatto vivacissimo porta una ventata di energia esplosiva nella famiglia umana. Curioso e giocoso, ha la destrezza di aprire armadi, aprire i rubinetti dell’acqua, esplorare gli scaffali più in alto della cucina e trovare gli spazi più piccoli dove andare a curiosare. Secondo quel che dicono alcuni proprietari di questi gatti, il somalo può tenere i croccantini e gli oggetti nelle zampe come se fosse dotato di piccole manine. Alcuni tratti
LO STANDARD Aspetto generale. Aspetto molto accattivante con grandi orecchie mobili e con un folto pelo, spesso e pieno sul petto e intorno al collo (l’area indicata come collare), che termina in una folta coda soffice simile a una volpe. È un gatto medio-grande, muscoloso e ben proporzionato, naturalmente elegante ma solidamente costruito. È una razza a lento sviluppo, che raggiunge le sue dimensioni, maturità e potenziale completi intorno ai 18 mesi. Testa. Leggermente arrotondata e a cuneo. Sul muso ci sono linee scure che si allungano dagli occhi, contornandoli come se fossero truccati, e dalle sopracciglia e che proseguono lungo la schiena. Occhi. Sono grandi, a forma di mandorla, di colore dorato o verde e con espressione attenta. Orecchie. Grandi e larghe. Zampe. Sono sottili con piedi piccoli e compatti di forma ovale, tanto che sembra che questi gatti stiano in piedi sulle punte. Coda. A spazzola, piena e piumosa, spessa alla base e affusolata in fondo. Mantello. Morbido e setoso con una struttura fine e compatta, più denso è meglio è, si distingue dall’abissino anche per la presenza di una gorgera intorno al collo e di «pantaloni» di pelo che gli conferiscono un aspetto decisamente vistoso insieme ai ciuffi di pelo che gli ornano le orecchie. Con l’abissino condivide il pelo agouti, cioè ogni pelo singolo presenta per tutta la lunghezza da 4-20 bande di colore; questo disegno su ogni pelo conferisce al mantello il colore ticked (ticchettato); più bande sono presenti, più il mantello è apprezzato; il ticked è abbastanza lento a svilupparsi; su un gattino di 12 settimane si potrebbe vedere solo sulla parte posteriore del collo, ma si sviluppa in pieno dopo l’anno di età. Colori. Il mantello ticked è composto da bande alternate di colori caldi o freddi, ma comunque molto naturali; tra questi, è possibile distinguere tre categorie di varianti cromatiche: 1) Lepre o Ruddy: calde tonalità marrone ruggine, con petto, interno zampe, sottocoda e base del pelo di un colore arancio intenso; 2) Blu: mantello blu-grigio intenso, ticking acciaio scuro e sottopelo crema rosato; 3) Sorrel: rosso rame, con punta della coda rossobruno scuro. Le varietà chocolate (cioccolato) sono forme diluite con il sorrel e presentano toni più rossi; il lilac (lilla) è una variante del blu con toni più leggeri e delicati; nel fawn (camoscio) il mantello è color cremarosato freddo, con ventre e interno zampe crema pallido. Il pelo assume la sua colorazione definitiva attorno ai due anni di età. Difetti rispetto allo standard di razza. Testa troppo rotonda, muso pinzato (più stretto distalmente), sottopelo troppo chiaro, troppo scuro o troppo grigio. Assenza o poca presenza di ticking nelle parti dove è richiesto.
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RAZZE FELINE
della personalità sono veramente tipici della razza: uno è la sua tendenza a improvvisi picchi di energia durante il giorno, allora corre dappertutto e salta su tutte le superfici. A causa della sua elevata energia e curiosità, il somalo deve essere tenuto in ambienti sicuri, come si farebbe per un bambino. Detto questo, è un gatto che ama stare con gli esseri umani e gradisce sentire il loro affetto e la loro attenzione, desiderando passare con loro più tempo possibile. Affettuoso e socievole, il somalo rimarrà vicino alle persone senza essere troppo impegnativo, ma cercherà di condividere ogni aspetto della vita della famiglia. I somali si adattano bene a qualsiasi situazione dove si sentano amati e apprezzati: se i componenti della famiglia passano molto tempo fuori per lavoro o a scuola, sarà opportuno trovargli una compagnia che possa tenere testa al loro livello di attività. Sono una scelta perfetta per famiglie con bambini e cani. Sono abbastanza intelligenti per sottrarsi ad attenzioni indesiderate senza problemi ma amano i bambini, perché sono in sintonia con la loro energia e curiosità. Nulla li spaventa, 48
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certamente non i cani, e faranno presto a fare amicizia con loro, come con altri pet della famiglia.
La salute I somali, come gli abissini, possono manifestare alcuni problemi di salute di natura genetica. I problemi che possono interessarli sono le malattie periodontali, la lussazione della rotula e una patologia chiamata Atrofia pro-
gressiva della retina, (PRA) una malattia dell’occhio degenerativa, che gli allevatori tengono sotto controllo tramite oculati incroci di linee di sangue prive del problema. Un’altra malattia ereditaria che colpisce questi gatti è l’amiloidosi renale, che determina l’accumulo di una proteina detta amiloide negli organi del corpo, soprattutto nei reni fino a causare insufficienza renale.
La cura del pelo Il mantello del somalo è generalmente morbido, ma la consistenza può variare a seconda del colore a causa del modo in cui le particelle di pigmento sono modellate e distribuite all’interno del fusto del pelo, non è comunque un mantello complicato da gestire e richiede solo una moderata quantità di cura. È sufficiente pettinarlo una volta o due alla settimana con un pettine in acciaio inox per rimuovere il pelo morto e prevenire o eliminare i nodi. In primavera, quando il gatto effettua la muta, potrebbe essere necessario pettinarlo ogni giorno. In questi momenti un bagno contribuirà a rimuovere il pelo in eccesso più rapidamente. ●
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COMPORTAMENTO
ALCUNI PROBLEMI CUTANEI DEI GATTI POSSONO DERIVARE ED ESSERE LEGATI A DISTURBI COMPORTAMENTALI: VEDIAMO COME LA CUTE RIFLETTE GLI STATI EMOTIVI
LA
CUTE
SPECCHIO DELLE EMOZIONI Francesca Serena DVM Medico veterinario Master II livello in Medicina Comportamentale degli animali d’affezione dell’Università di Pisa. Membro dell’ISFM (International Society of Feline Medicine) ISFM Advanced Certificate in Feline Behaviour.
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l veterinario o al toelettatore a volte capita di vedere gatti con strane macchie sul corpo, con la pancia spelacchiata o con il pelo sulla schiena che appare spezzato, Si tratta di alcuni esempi di problemi cutanei del gatto che hanno origine da disturbi comportamentali. L’alopecia (mancanza di pelo) felina è molto spesso legata a tali problemi, ma è assai difficile capire l’esatta incidenza di questi ultimi perché sono spesso sotto diagnosticati. Stati di accresciuto stress come traslochi, arrivo di nuovi gatti in casa o altri animali, modifiche dell’ambiente in cui il gatto vive sono facilmente fattori scatenanti di crisi e, come avviene per gli esseri umani, anche per i felini è già da tempo noto che disturbi a base psicogena spesso si manifestano con lesioni cutanee autoinflitte. Grazie a una migliore comprensione del comportamento felino, è ora possibile diagnosticare correttamente questi disordini e conseguentemente trattarli
in modo efficace poco dopo la loro insorgenza.
I problemi più frequenti Le lesioni cutanee sono solo una parte dell’intero quadro clinico, ma sono di solito la ragione principale per cui viene richiesto un consulto. Nei gatti il problema più comune è l’alopecia simmetrica, sebbene si possano presentare diversi altri tipi di lesioni. Come vedremo, le lesioni dovute a disturbi comportamentali sono sempre autoindotte. L’Alopecia Simmetrica è dovuta a leccamento continuo di una parte del corpo, può essere molto estesa, interessare l’intero addome, i fianchi e il
posteriore, oppure localizzata interessando le aree inferiori dell’addome. L’Alopecia Focale si caratterizza per il leccamento intensivo focalizzato su un’area del corpo che determina una perdita di pelo ben delimitata. Le zone più colpite sono gli arti, il tronco, la coda, l’area sul dorso tra le spalle e il naso. Le escoriazioni, causate dal grattamento e dal leccamento, possono diventare delle vere e proprie automutilazioni; di solito tali lesioni si trovano su collo e muso, se prodotte da grattamento, e sui fianchi e sulla coda, se provocate dal morso. L’Onicofagia si verifica quando il gatto si lecca e mordicchia le unghie
in continuazione, con la conseguenza che le zampe sono sempre bagnate.
Una valvola di sfogo della tensione emotiva
lare, identica e particolare, senza un motivo evidente. Non c’è una sequenza e il gatto si ferma solo se interviene uno stimolo esterno. Un’altra sintomatologia possibile è il cosiddetto tail chasing, il gatto può dare la caccia alla sua stessa coda e può attaccarla come se fosse una preda. Le lesioni causate dai morsi e dai graffi possono danneggiare gravemente l’estremità fino a renderne necessaria l’amputazione.
La diagnosi Arrivare alla diagnosi di problemi cutanei come manifestazioni di un disordine del comportamento è molto
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Il leccarsi, l’onicofagia e il grattarsi sono in realtà attività sostitutive. Esse vengono effettuate fuori contesto quando l’animale è in preda a una situazione di conflitto. Le attività di sostituzione sono una valvola di sfogo della tensione emotiva del gatto, ma il loro instaurarsi non permette che il gatto sviluppi altre risposte adattative. Quando l’ansia non viene gestita si possono instaurare delle stereotipie, cioè una serie di azioni effettuate in una maniera rego-
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PROBLEMATICHE DI ORIGINE NON COMPORTAMENTALE Prima di procedere con la terapia comportamentale, si deve verificare che il disturbo non sia dovuto a problematiche che possono causare tali lesioni come: dermatosi parassitarie, dermatofitosi, ipersensibilità/allergia (alimentare o ambientale). • dermatosi parassitarie che possono provocare prurito. La maggior parte dei gatti che presentano perdita di pelo e macchie soffre di allergia da pulci. Il prurito è così intenso che può essere causa di stati ansiosi. Tutti i gatti che mostrano segni di prurito cutaneo devono per prima cosa, essere trattati correttamente contro le pulci, e lo stesso trattamento deve essere effettuato sui gatti conviventi e anche sull’ambiente dove vivono. • dermatofitosi. Le dermatiti e le otiti da micosi superficiali determinano uno stato pruriginoso con frequenti leccamenti e grattamenti e presenza di macchie prive di pelo • ipersensibilità/allergia (alimentare o ambientale).
complesso perché le lesioni cutanee sono nella maggior parte dei casi aspecifiche, tranne le lesioni della coda. Tuttavia, una visita clinica, dermatologica e comportamentale approfondita può aumentare la possibilità di arrivare alla diagnosi corretta. La visita deve essere accurata, in quanto è possibile rilevare malattie concomitanti, che possono essere la prima causa di problemi cutanei, come patologie endocrine, manifestazioni neuro-vegetative e obesità. È molto importante innanzitutto verificare che non si tratti di problematiche che possono causare tali lesioni come: dermatosi parassitarie, dermatofitosi, ipersensibilità/allergia (alimentare o ambientale). Se la diagnosi differenziale è negativa, a questo punto si deve prendere in considerazione la possibilità di un disturbo comportamentale. Oggi tali disturbi vengono trattati con successo tramite Terapie Comportamentali (tecniche che mirano a modificare i comportamenti del gatto e, conseguentemente, le sue reazioni) e con la Terapia Feromonale. I feromoni sono molecole naturali di comunicazione secrete da un animale e percepite da altri animali attraverso l’organo vomero-nasale. Nei gatti i feromoni di familiarizzazione sono un trattamento di base in molte forme di ansia. I migliori risultati si hanno quando le modifiche comportamentali fanno parte del programma generale di trattamento. ● PetTrend • Maggio 2021
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MIUM MONOPROTEIN “SOLO” e “FRUITS” sono made in italy. Monge Monoprotein è presente in 2 formati: la pratica vaschetta 150 g per cani di piccola taglia (oggi i più diffusi) e la lattina 400 g. Ecco le ricette: • Monge Solo Pollo 150 e 400 g; • Monge Solo Tacchino 150 e 400 g; • Monge Solo Agnello 150 e 400 g; • Monge Solo Tonno 150 e 400 g; • Monge Solo Anatra 150 g e 400g • Monge Solo Maiale 150 g e 400g • Monge Solo Coniglio 150 g. • Monge Solo Manzo 150 g. • Monge Solo Cervo 150 g.
MONGE NATURAL SUPERPREMIUM MONOPROTEIN “SOLO” È UN’AMPIA GAMMA DI ALIMENTI UMIDI COMPLETI PER CANI, CARATTERIZZATA DA DIVERSE VARIETÀ DI FONTI PROTEICHE ANIMALI, E NELLA LINEA “FRUITS” DALL’INCLUSIONE DI FRUTTA IN OGNI RICETTA I benefici di un’alimentazione formulata con una singola fonte proteica animale per ogni ricetta
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li alimenti MONGE MONOPROTEIN sono formulati con singole fonti proteiche animali e nascono dalla sempre più elevata richiesta di formulazioni semplici descritte da etichette chiare. Le nostre ricette MONGE MONOPROTEIN sono inoltre realizzate senza l’utilizzo di cereali e, quindi, comunemente definite come “GRAIN FREE”. La tapioca rappresenta nelle nostre ricette una valida alternativa nutrizionale ai comuni cereali, fonte naturale di fibre vegetali. Solo ingredienti selezionati per le loro proprietà nutrizionali sono presenti nelle ricette di MONGE MONOPROTEIN: fonti proteiche animali altamente digeribili. La linea paté MONGE MONOPROTEIN “SOLO” si completa con le seguenti referenze: Solo Manzo, Solo Maiale e Solo Anatra. L’ampia variabilità di singole fonti proteiche animali permette di favorire un’alimentazione equilibrata ai piccoli animali domestici, che sempre più frequentemente richiedono, oltre alla somministrazione di un alimento secco, anche una quotidiana assunzione di alimenti umidi. Tutti i prodotti della linea MONGE NATURAL SUPERPRE-
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MONGE NATURAL SUPERPREMIUM MONOPROTEIN è anche con frutta. La linea FRUITS è composta da 6 ricette nella vaschetta 150g e 3 in lattina da 400g. MONGE MONOPROTEIN FRUITS è disponibile nelle seguenti varianti: Pollo con Ananas, Pollo con Mela Junior, Coniglio con Mela, Anatra con Lamponi, Agnello con Mirtilli e Tacchino con Agrumi. Le ricette sono caratterizzate dall’aggiunta di: • Mela, un vero concentrato di nutrienti, quali vitamine e sali minerali. La mela è inoltre ricca di fibre vegetali per favorire la regolarità intestinale e una corretta digestione e assorbimento dei nutrienti. • Agrumi, fonte di vitamine e componenti con proprietà antiossidanti per poter neutralizzare i radical liberi. • Ananas, fonte naturale di vitamine, nel particolare Vitamina A, e minerali, come calcio, fosforo e potassio, per il bilanciato apporto di tutti i nutrienti. • Lamponi, che concentrano elevate quantità di vitamine, oltre che di sostanze ad attività antiossidante per poter neutralizzare i radicali liberi. • Mirtilli, ricchi in vitamine, fibre e pectine per il supporto intestinale. Tutte le ricette MONGE NATURAL SUPERPREMIUM MONOPROTEIN sono formulate senza coloranti e conservanti. I patè Monge Monoprotein sono No Cruelty test, quindi non vengono testati in modo forzato sugli animali, ma solo attraverso prove di somministrazione libera per individuare le ricette più idonee in termini di appetibilità. È disponibile in esclusiva solo nei pet shop e negozi specializzati. ●
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PARS PREDA INTERA
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li animali che vivono in compagnia dell’uomo hanno fabbisogni nutrizionali definiti da Madre Natura attraverso il lungo cammino dell’evoluzione. PARS Preda Intera, ricostruisce in forma disidratata quello che potrebbero normalmente procurarsi in natura.
PARS Preda intera si presenta in tre gusti diversi • CARNI ROSSE formulato con proteine derivanti da un’unica classe ed ordine animale: bovini ed ovini • CARNI BIANCHE formulato con proteine derivanti da un’unica classe ed ordine animale: tacchini e polli • PESCI OCEANICI formulato con pesci marini oceanici Le carni e i pesci sono presenti in forma fresca e in forma sgrassata e disidratata con percentuali superiori al 40%. Per il cane sarà un vero ritorno alla natura, gli sembrerà di mangiare una vera preda intera e fresca. I vari “tagli” animali (muscolo, fegato, cuore, trippe, midollo, ossa, ecc.) apportano tutti i nutrienti essenziali e naturali quali proteine (nel muscolo); vitamine e minerali
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(negli organi); calcio e fosforo (nelle ossa e nelle cartilagini). Le tre varietà contengono solo cereali ancestrali che non hanno subito variazioni genetiche nel corso del tempo rispetto al loro antenato primitivo come il riso integrale, il grano saraceno e il sesamo, completamente privi di glutine.
Integrate con • BIO DIET NUTRACEUTICAL (polpa di barbabietola, erba medica, semi di lino, carote, spinaci, barbabietola rossa, inulina di tarassaco, FOS frutto-oligosaccaridi, MOS mannano-oligosaccaridi), per un’ ottima funzionalità intestinale. • BIO DIET METABOLIC (rosmarino officinalis, camomilla, anice stellato, china calisaia, issopo, rabarbaro, zedoaria (curcuma), per un’ottima funzionalità digestiva. Tutti e tre i prodotti sono disponibili nelle confezioni da 2 kg; 7,5 kg; 12 kg. ●
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SPECIALE SALUTE
Alessio Arbuatti Medico veterinario, docente di Zoologia ed Ecologia, Facoltà di Medicina Veterinaria, Università degli Studi di Teramo
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a rogna è una condizione presente in cani, gatti e piccoli mammiferi causata da specifici acari. Diverse per localizzazione, età del soggetto colpito e approccio terapeutico, tutte le rogne sono condizioni che necessitano di un rapido intervento veterinario. Per tale motivo, il responsabile del pet shop e il toelettatore possono essere utili nell’aiutare il proprietario a riconoscere comportamenti e condizioni anomale del pelo. Non da ultimo, la resistenza nell’ambiente di alcuni di questi parassiti ne impone la conoscenza da parte degli operatori di settore al fine di mettere in atto tutte quelle manualità di rimozione dei parassiti dall’ambiente di lavoro.
È FREQUENTE DESCRIVERE QUALCOSA DI DIFFICILE DA RISOLVERE COME UNA “ROGNA”. VEDIAMO DI SFATARE IL SENSO COMUNE: ECCO UN CIRCOLO VIRTUOSO PER PREVENIRE E RICONOSCERE LE ROGNE NEL CANE E NEL GATTO
LA ROGNA NON È PIÙ UN
PROBLEMA
Sarcoptes scabiei var. canis è l’agente della forma rognosa più nota, quella sarcoptica. Questo piccolo acaro dalla forma rotondeggiante, dal diametro massimo di 0,4 mm, ha un particolare apparato buccale specializzato nello scavo di gallerie nella cute dell’ospite (Fig. 1). Durante la lenta ma costante progressione si nutre di cellule e linfa causando nel frattempo un danno alla cute e seguente reazione infiammatoria e immunitaria. Queste azioni si traducono in un prurito costante, con comparsa di lesioni, zone prive di pelo e croste a carico delle regioni colpite tra le quali i gomiti, i garretti e il muso. All’interno dei canalicoli creati le femmine depongono anche le uova (Fig. 2) che si schiudono dopo tre/cinque giorni liberando forme larvali che creano nuovi scavi divenendo adulte in tre settimane. Tanto il contatto diretto tra esemplari quanto la capacità di sopravvivere nell’ambiente per diverse settimane favoriscono la trasmissione tra i cani.
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La rogna sarcoptica
Se non trattata, la patologia può causare una grave debilitazione del pet (Fig. 3) anche a seguito dell’insorgenza di infezioni batteriche secondarie. I trattamenti farmacologici veterinari garantiscono una risoluzione del problema e una progressiva ricostituzione del mantello. Le varietà di S. scabiei sono ospite-specifiche e la trasmissione al proprietario consegue alla capacità dell’acaro di sopravvivere, ma non riprodursi,
sull’uomo. La specie umana è infatti colpita dallo specifico acaro della rogna S. scabiei var. hominis.
La rogna notoedrica Questa particolare forma di rogna è sostenuta dal patogeno Notoedres cati e colpisce principalmente felini e conigli. Gli studi condotti hanno evidenziato un ciclo biologico quasi del tutto sovrapponibile a quello di Sarcoptes, ma più breve. Inoltre, le PetTrend • Maggio 2021
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SPECIALE SALUTE
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La rogna demodettica 2
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femmine non scavano gallerie ma costruiscono dei “nidi cutanei”. Una volta schiuse, dalle uova emergono forme larvali che in un periodo massimo di tre settimane raggiungono la maturità riproduttiva. La rogna notoedrica ha un’elevata contagiosità e si trasmette tra gli esemplari per semplice contatto diretto o per via indiretta (condivisione degli spazi o manualità dei proprietari). Negli esemplari colpiti le lesioni primitive interessano la nuca, i bordi auricolari e la parte frontale della testa ma si estendono man a mano su tutto il capo e sul collo (Fig. 4). Superfici crostose, secche, molto pruriginose sono alcuni dei segni clinici più comuni che richiedono un rapido intervento veterinario poiché tale patologia parassitaria può divenire molto debilitante per il soggetto colpito fino a portarlo persino alla morte.
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Esiste una seconda forma di rogna che può colpire il cane e il gatto sostenuta da alcune specie di acari appartenenti al genere Demodex. Tra queste le più comuni sono Demodex canis e D. injai nel cane mentre D. cati e D. gatoi colpiscono il gatto. Pur con piccole differenze nella conformazione, tutti gli appartenenti al genere Demodex sono piccoli acari (0,2 - 0,3 mm) dalla tipica forma a sigaro e otto corti arti (Fig. 5). La loro sopravvivenza è legata alle strutture annesse alla cute dei pet, infatti non sopravvivono al di fuori di questa se non per brevi periodi. Tutti i cani, i gatti, nonché molti mammiferi, uomo compreso, ospitano popolazioni di Demodex che si insediano nei bulbi piliferi e nelle ghiandole sebacee (organismo commensale). Nei pet il passaggio avviene a seguito dei numerosi contatti tra il neonato e la cute materna durante la suzione e il lambimento. Una volta giunti sulla cute del nuovo ospite, i Demodex penetrano lungo i peli e nelle ghiandole compiendovi all’interno un intero ciclo ogni circa 30 giorni. Le femmine depongono circa 20-25 uova dalle quali si schiudono nuovi individui che, dopo una serie di mute, divengono adulti. Nella maggior parte dei casi questi piccoli ospiti non causano alcuna manifestazione clinica negli esemplari, ma in particolari condizioni favorite anche da predisposi-
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zioni genetiche, possono dar luogo alla sintomatologia tipica della rogna demodettica.
Occhi aperti fin dai primi mesi del pet Alcuni fattori predisponenti possono favorire l’insorgenza della patologia sia negli esemplari giovani, sia negli adulti. Nei primi si assiste a una maggior frequenza in alcune linee genetiche pure entro i 12-18 mesi d’età, sia con forme localizzate sia generalizzate. La sintomatologia clinica si manifesta con zone più o meno estese prive di pelo (alopecia), desquamate, arrossate e talvolta ispessite, mentre il prurito non è sempre presente a meno che non vi siano sovrainfezioni batteriche. Anche quando presente solo sottoforma di piccole lesioni alo-
peciche, la rogna non deve mai essere sottovalutata. Solo i regolari controlli veterinari potranno garantire la giusta terapia e consentire di mettere in atto tutta una serie di comportamenti utili nel diminuire la possibilità di una ricomparsa in età adulta. Nei soggetti maturi la comparsa di rogna demodettica è più comune a partire dai quattro anni d’età ed è spesso conseguenza di una sottostante condizione patologica che merita approfondimenti diagnostici. Infatti, patologie sistemiche, neoplasie, stati infettivi e trattamenti che riducono le difese immunitarie sono alla base della comparsa della forma generalizzata. In questi casi si assiste spesso a forme squamose accompagnate da sovrainfezioni batteriche ed è anche
LE PRECAUZIONI DA OSSERVARE La rimozione di possibili acari dal luogo di lavoro è fondamentale per il toelettatore e per il negoziante poiché in questi spazi comuni transitano numerosi cani e gatti. L’utilizzo di guanti monouso, la detersione e la disinfezione dell’attrezzatura da lavoro dopo ogni cliente, unita a una pronta rimozione del manto caduto a terra con un potente aspirapolvere, sono senza dubbio comportamenti utili alla rimozione di eventuali acari. A queste manualità vanno uniti la disinfezione della suola delle calzature di lavoro, l’utilizzo di retine per capelli e una pulizia profonda giornaliera sia meccanica (aspirazione e utilizzo di sistemi a vapore) sia basata su una detersione e disinfezione dei pavimenti. Non da ultimo, quando si lavora in ambienti limitati come la stanza per la toelettatura, è possibile pianificare periodici trattamenti ambientali con spray acaricidi che consentono la penetrazione delle molecole nei più piccoli pertugi.
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possibile apprezzare un tipico odore intenso.
Un parassita che vive nei padiglioni auricolari L’evoluzione ha portato alla nascita di organismi molto specializzati anche tra i parassiti. Otodectes cynotis (Fig. 6) ne è un esempio poiché vive nei padiglioni e nei canali auricolari di cane e gatto causando la rogna otodettica. Caratterizzata da un’elevata contagiosità, favorita anche dalla capacità degli adulti di sopravvivere nell’ambiente 8-12 settimane, questa forma è tanto localizzata quanto fastidiosa poiché causa un’infiammazione (otite) molto pruriginosa che comporta un quasi costante grattamento da parte del pet colpito. Alla lunga, si assiste alla comparsa di lesioni a carico della faccia esterna del padiglione auricolare e dell’intera zona che possono portare fino alla formazione di un otoematoma. ● PetTrend • Maggio 2021
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GUSTO, BENESSERE O NATURE BAKERY? Credete anche voi che poter offrire snack «healthy» sia ormai indispensabile?
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oi siamo convinti che la ricerca di una maggiore sostenibilità, anche da un punto di vista squisitamente nutrizionale, non sia un fenomeno passeggero o destinato a esaurirsi, ma che anzi rappresenti un trend in continua e ineluttabile crescita. C’è sicuramente un upgrade nella formazione culturale dei consumatori, che sono molto più attenti a scegliere, per i loro animali, snack naturali e magari anche funzionali, che siano in grado di assicurare benessere, pur offrendo un gusto irresistibile. Sì, perché uno snack è sempre stato e dovrebbe restare un piccolo e piacevole goloso momento di gratificazione, che possiamo concedergli tra i pasti principali della giornata, per premiarlo in ogni momento in cui merita di essere ricompensato. Uno snack dal gusto irresistibile, digeribile, leggero e funzionale, tutto benessere? NATURE BAKERY è la risposta. I NATURE BAKERY sono una linea di biscotti “healthy” che concretizzano il connubio perfetto di gusto e benessere. 100% NATURALI SENZA OLIO DI PALMA, SENZA COLORANTI, AROMI E CONSERVANTI ARTIFICIALI, preparati con FARINE INTEGRALI di FARRO, AVENA E SEGALE, grani riscoperti, che non hanno subito manipolazioni genetiche. Queste farine sono meno raffinate e quindi mantengono maggiormente le proprietà nutrizionali presenti nella cariosside, sono più leggere e digeribili, limitano l’insorgenza di intolleranze, perché sono in generale meno utilizzate, hanno un rapporto più equilibrato tra amido e glutine, contenendo una percentuale minore di questa proteina e sono naturalmente ricche di fibra, così importante per il benessere dell’organismo. Le 5 varietà della linea NATURE BAKERY possono soddisfare ogni esigenza di naturalità e i gusti più difficili e raffinati; ricchi di bontà e benessere, sono caratterizzati da specifiche funzionalità. • I “RELAX” contengono CAMOMILLA e PASSIFLORA note per le loro qualità rilassanti naturali, e MIELE.
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Sono ideali per contribuire al relax dei cani iperattivi, ansiosi, irritabili, agitati. • I “TRAINING” contengono formaggio stagionato, naturalmente privo di lattosio, sono perfetti durante l’addestramento, grazie alle loro piccole dimensioni e al basso apporto calorico. 1 biscotto ha meno di 3,5 calorie! • I “DENTAL”, oltre a svolgere un’azione meccanica di pulizia dei denti grazie alla loro consistenza croccante, contengono PREZZEMOLO e TE’ VERDE utili al benessere di denti e gengive e per un alito fresco e gradevole in modo naturale. Sono preparati senza zuccheri aggiunti e il formaggio stagionato, naturalmente privo di lattosio, li rende particolarmente appetitosi e graditi. • I “MELA E CANNELLA” con MELA benefica e gustosa, CANNELLA, che i cani adorano e che ha effetti positivi sul loro benessere e MIELE, hanno il gusto genuino dei biscotti fatti in casa, con ingredienti naturali di qualità. • Il sapore e le proprietà nutritive dell’agnello unite allo zenzero, noto per le sue tante benefiche proprietà, danno ai biscotti “AGNELLO E ZENZERO” un gusto unico e inconfondibile. Sono preparati in modo semplice e cotti al forno; grazie alla loro consistenza croccante aiutano a mantenere i denti puliti. Il packaging ben esprime l’idea di naturalità e artigianalità italiana, l’autenticità di un prodotto buono, fatto in casa con tutto l’amore e l’attenzione alla genuinità che qualunque possessore di un cane, vorrebbe potergli offrire. Contattaci per conoscere le nuove, fantastiche offerte e tutte le informazioni per poter ricevere l’espositore personalizzato bifacciale che mette in evidenza e promuove tutta la linea dei biscotti naturali NATURE BAKERY, confezionati in sacchetti trasparenti, che danno al prodotto una visibilità totale, fasciati da un cavallotto in cartoncino autoreggente. ●
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RICERCHE SCIENTIFICHE
LA TIPICA ATTRAZIONE CHE I GATTI DIMOSTRANO VERSO ALCUNE PIANTE HA UN’UTILITÀ PRATICA PER I PICCOLI FELINI. VEDIAMO COSA HA SCOPERTO A QUESTO RIGUARDO UN TEAM DI RICERCATORI GIAPPONESI
SEGRETI DELL’ERBA GATTA I
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el mondo animale possiamo distinguere due tipi di comportamento, quello appreso e quello che possiamo definire innato. Mentre i comportamenti appresi consentono di adattarsi in modo flessibile ad ambienti complessi e mutevoli, i comportamenti innati sono messi in atto senza dover acquisire competenze imitando soggetti più anziani della stessa specie. I comportamenti innati sono spesso provocati da segnali chimici presenti nelle secrezioni dei conspecifici (feromoni), o da segnali chimici emessi da predatori o prede (cairomoni). Esi-
stono però anche alcuni odori provenienti dai vegetali che possono suscitare determinate risposte negli animali. È il caso del gatto (Felis silvestris catus) e di altri felidi che amano sfregare il muso e la testa nell’erba gatta (Nepeta cataria) e nella vite d’argento (Actinidia polygama). I proprietari di gatti, in questi casi, possono osservare infatti una serie di comportamenti che vanno dal leccare e masticare la pianta, allo sfregare il muso e la testa contro la pianta stessa, fino al rotolarsi sul terreno. Sebbene questa risposta comportamen-
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doide. È apparso quindi chiaro che il nepetalattone rappresenti una difesa chimica sicuramente contro le zanzare e forse anche contro virus e insetti parassiti.
Perché i gatti si rotolano?
tale sia ben nota, la sua funzione biologica e il meccanismo che la determina fino a oggi non erano stati del tutto approfonditi. Grazie a una recente ricerca scientifica è stato chiarito il meccanismo neurofisiologico che si innesca in queste situazioni e perché osserviamo un simile comportamento nei gatti.
Un repellente contro le zanzare Lo studio “The characteristic response of domestic cats to plant iridoids allows them to gain chemical defense against mosquitoes”, pubblicato su Science Advances da un team di ricercatori delle università di Iwate, Nagoya e Kyoto, insieme a un altro team dell’università di Liverpool, ha avuto da subito l’obiettivo di scoprire il meccanismo neurofisiologico alla base del comportamento dei gatti e la funzione biologica che si cela dietro tale risposta comportamentale. Il punto di partenza è costituito da
alcune caratteristiche specifiche delle piante che tanto attraggono i felini. Sia nell’erba gatta che nella vite d’argento sono presenti composti iridoidi bioattivi, ossia composti chimici prodotti dal metabolismo che svolgono una funzione difensiva contro gli insetti. La ricerca ha permesso innanzitutto di scoprire che fra tutti questi iridoidi il nepetalattone è il principale responsabile del tipico comportamento che osserviamo nei gatti. Quando il gatto di casa si strofina sull’erba gatta non fa infatti altro che trasferire il nepetalattone sul proprio muso e sulla propria testa con lo specifico obiettivo di tenere lontane le zanzare. Nel corso dello studio si è osservato in particolare che sulle teste dei piccoli felini dove era presente il nepetalattone si posava un numero molto minore di zanzare rispetto a quanto si poteva osservare sulle teste dei gatti che non avevano avuto l’opportunità di attingere all’iri-
PERCHÉ SOLTANTO I FELIDI? Questi risultati suggeriscono che i gatti e altri felidi potrebbero aver sviluppato nel corso dell’evoluzione specifici recettori olfattivi che rilevano il nepetalattone e altri iridoidi emessi da alcune piante specifiche. Un ulteriore studio potrebbe consentire di identificare i geni del recettore olfattivo e le specifiche vie neuronali coinvolte per comprendere come e perché questa risposta caratteristica alla vite d’argento e all’erba gatta si è evoluta nei felidi e non, per esempio, in altri carnivori. In mancanza di una risposta scientifica al riguardo, si può ipotizzare che un simile comportamento si sia sviluppato nei felidi in quanto queste specie per catturare le loro prede si affidano ad appostamenti furtivi e agguati, un tipo di strategia predatoria per la quale l’impiego di un repellente contro le zanzare si rivela molto utile per restare immobili e silenziosi.
La seconda importante scoperta dei ricercatori è il meccanismo biologico che si cela dietro la risposta comportamentale prodotta nei gatti dall’erba gatta e dalla vite d’argento. L’ipotesi di partenza era che il contatto con il nepetalattone metta in azione nel gatto i recettori μ-oppioidi, che nell’uomo sono associati a effetti euforici. A questo proposito i ricercatori hanno testato i livelli di �-endorfina nel sangue del gatto, prima e dopo la risposta indotta dal nepetalattone, e hanno scoperto che l’iridoide attiva la parte del sistema nervoso responsabile della reazione che induce l’euforia. Vista la funzione che il nepetalattone svolge come repellente per le zanzare, i ricercatori hanno pensato che la risposta euforizzante permetta ai gatti di trasferire l’iridoide della pianta su tutto il loro mantello. Dagli esperimenti condotti nel corso della ricerca è poi effettivamente emerso che il sistema μ-oppioide è coinvolto nella risposta comportamentale dei gatti che, attraverso lo sfregamento e il rotolamento, trasferiscono il nepetalattone sul muso, sulla testa e su tutto il corpo producendo l’effetto repellente contro le zanzare. In particolare, si è visto che i gatti sfregavano prima il muso e la testa che sono le parti più vulnerabili alla puntura delle zanzare e poi si rotolavano a terra solo quando tale comportamento era effettivamente utile a portare l’intero corpo a contatto con il nepetalattone. La stimolazione del sistema μ-oppioide potrebbe anche fornire un ausilio ulteriore, fornendo un supporto analgesico capace di ridurre l’irritazione contro le punture già subite dal piccolo felino. ● Le fonti • Science Advances 20 Jan 2021 • Reiko Uenoyama, Tamako Miyazaki, Jane L. Hurst, Robert J. Beynon, Masaatsu Adachi, Takanobu Murooka, Ibuki Onoda, Yu Miyazawa, Rieko Katayama, Tetsuro Yamashita, Shuji Kaneko, Toshio Nishikawa, Masao Miyazaki • https://advances.sciencemag.org/content/7/4/eabd9135?fbclid=IwAR0OVbamppaLsKeheobbSrVVc85PuFlXEBlD0ZWP moBZKS4oP-J-kDodTOw
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COSTUME E SOCIETÀ
È GIUSTO DIRE PADRONE O PROPRIETARIO DI UN PET? A MOLTI PERALTRO NON PIACE NÉ L’UNO NÉ L’ALTRO TERMINE. LA SITUAZIONE POI SI COMPLICA ULTERIORMENTE QUANDO DOBBIAMO DEFINIRE GLI ANIMALI DAL PUNTO DI VISTA GIURIDICO
ANIMALE
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LESSICO
Lorena Bassis
porto profondo che cresce e si sviluppa con il tempo. L’animale dona emozioni e non può essere messo sullo stesso piano di un’automobile o di un appartamento. Trovare la definizione giusta non è però così facile. Vediamo perché.
Giornalista
Cosa sono io per te?
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egli anni è cambiato il modo con cui gli individui vivono il rapporto con gli animali da compagnia. Se in passato veniva facile definirsi padroni o proprietari di un pet, come se si trattasse di un qualsiasi oggetto di uso comune, oggi occorre rivedere il linguaggio. Con un cane o un gatto si innesca un rap-
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In passato chi decideva di prendere un cane diventava inevitabilmente il suo «padrone». Essere padroni però vuol dire comandare ed esercitare un dominio assoluto. E chi ama il suo animale non vuole collocarsi in questa posizione di superiorità nei confronti dell’amato pet. Più spesso, oggi, si utilizza la parola «proprietario», anche se non piace a tutti perché lascia sempre intendere di poter disporre in modo
pieno ed esclusivo di qualcosa che si considera di proprietà. Ma un pet non è un oggetto da poter utilizzare per soddisfare le proprie necessità. Ecco che allora si scatena una frenetica ricerca per trovare il modo più consono per definire l’umano che convive con un pet. Qualcuno ama farsi chiamare «mamma» o «papà». Il che potrebbe anche andar bene tra le mura domestiche, ma suscitare disapprovazione quando ci si trova fuori casa perché è altresì poco apprezzato umanizzare gli animali. Se poi l’animale combina qualche guaio è l’umano che ne risponde, allora si potrebbe anche ricorrere al termine tecnico di «responsabile». Sono solo delle idee come quella di essere un «leader» per il pet o il suo «conduttore». O forse sarebbe preferibile uti-
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lizzare l’espressione «compagno di viaggio», perché in fondo è poi così che vanno le cose. Con il pet si condividono tanti momenti della nostra vita, tanto che quel cane o quel gatto diventano davvero parte della famiglia. Ma non è finita. Nonostante la lingua italiana abbia una capacità espressiva e argomentativa che poche altre lingue vantano, non manca chi sostiene che il nome più corretto per definire chi ha un cane sia il termine inglese «adopter», cioè adottante. D’altra parte gli anglicismi fanno parte del nostro modo di parlare. E allora il nostro lessico è in via di estinzione? Chi può dirlo?
Gli animali nel codice civile Che si tratti di un cane, di un gatto, di un pesce rosso o di qualsiasi altra specie, non fa alcuna differenza.
Il Codice Civile classifica tutti gli animali da compagnia come res, ossia «cose». E così, giuridicamente parlando, il nostro amato pet viene messo sullo stesso piano di un televisore, di un divano, di un’automobile. Ma chi può guardare negli occhi un cane e dire che si tratta di una cosa? Nella precedente legislatura ci sono stati diversi tentativi di introdurre nell’ordinamento giuridico italiano la soggettività degli animali. Ovvero, riconoscerli come esseri senzienti in grado di provare sensazioni essendo dotati di sensi. Non solo semplici res. Ma in realtà sono stati fatti pochissimi passi in avanti. «Abbiamo una popolazione che ha un forte sentimento animalista e non possiamo permetterci di avere ancora dei codici
A OGNI CARATTERE IL SUO ANIMALE Se da un lato è difficile trovare il modo più adatto per indicare il rapporto tra l’umano e il suo animale, dall’altro molto spesso i pet vengono invece utilizzati nella lingua italiana per esprimere meglio un concetto, un’idea. Quante volte abbiamo sentito, per esempio, dire a una persona invadente che è «curiosa come una scimmia», oppure a un perditempo che è «lento come una lumaca». Anche le condizioni atmosferiche coinvolgono i pet quando si dice che c’è un «freddo da lupi» o che abbiamo «la pelle d’oca». L’elenco potrebbe andare avanti all’infinito parlando di «specchietto per allodole» o «di una questione di lana caprina». Gli animali sono sempre in primo piano anche nelle favole di Esopo e di Fedro per indicare questa volta gli istinti degli esseri umani. Ecco che allora la persona sagace e beffarda sarà una rappresentata da una volpe, quella sleale e feroce da un lupo, il vanitoso da un cervo e gli stupidi dai caproni.
prodotto di una mentalità ferma al periodo della seconda guerra mondiale», ha sottolineato Michela Brambilla deputata di Forza Italia e presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali. Si tratterebbe dunque di portare l’Italia sullo stesso piano di altri paesi che sotto questo punto di vista sono più avanzati, come per esempio, Germania, Austria e Svizzera.
È ancora una cosa, ma non è pignorabile Gli animali, pur continuando ad avere la stessa identità giuridica di sempre - nel nostro diritto civile restano «res», cose -, oggi è quantomeno vietato il loro pignoramento. Dopo anni di lunghe battaglie è stata approvata la riforma dell’articolo 514 del Codice di procedura civile che ne autorizzava il sequestro. La riforma - in vigore dal 2016 - dichiara “assolutamente impignorabili gli animali di affezione o da compagnia tenuti presso la casa del debitore o negli altri luoghi a lui appartenenti, senza fini produttivi, alimentari o commerciali” e “gli animali impiegati a fini terapeutici o di assistenza del debitore, del coniuge, del convivente o dei figli”. Quella del pignoramento è stata una pratica che in passato aveva trovato applicazione più di quanto si possa immaginare. Diversi sono stati i casi di persone che, travolte da problemi finanziari, si sono viste portar via l’amato animale esattamente come si trattasse di un soprammobile o di un gioiello. ● PetTrend • Maggio 2021
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Rinaldo Franco Spa tel. 0248376157, fax 0241291840 www.recordit.com, record@recordit.com fb google+
RECORD: LE NOVITÀ 2021
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e novità in casa Record non mancano mai. Il lavoro per rinnovare e aggiungere valore al già vasto assortimento Record è in costante e continua evoluzio-
ne. Molte categorie presenti sul catalogo generale Record sono state ampliate e sono stati sviluppati alcuni cataloghi stagionali, creati appositamente per dare risalto ad ogni settore (come per esempio il catalogo Fashion per l’abbigliamento, Home Design per la cuscineria, Summer, Natale, Halloween ecc). Tutte le novità vengono comunicate ai clienti con una newsletter dedicata, seguendo un nuovo format di comunicazione che prevede schede tecniche approfondite per spiegare al meglio ogni singolo prodotto. Le schede novità possono essere sfogliate sul sito www.recordit.com all’interno del banner “novità”.
soffice peluche, nella versione rosa, grigia e beige è appena stata riassortita. Inoltre, sono tornate disponibili anche le Home villa, cuccetta/pouf per cani di piccola taglia o gatti in tessuto vellutato con finiture in metallo dorato, perfette per arricchire con gusto moderno l’interno di ogni abitazione.
CATALOGO SUMMER Il catalogo Summer racchiude tanti nuovi articoli estivi tutti da scoprire, dai giochi al tappetino refrigerante, dalla piscina alle borracce fino al kit con pallina, asciugamano, ciotola pieghevole e dispenser, perfetto per le uscite fuori città.
ANANAS POWER Una delle principali novità all’interno del catalogo Summer è il gioco in gomma naturale biodegradabile Ananas Power, con foro per snack. In materiale super resistente, è adatto anche ai cani più mordaci e inoltre favorisce la pulizia dei denti. Disponibile in 2 formati e nella versione con bottiglia riciclata all’interno per far divertire ancora di più il proprio amico a 4 zampe.
CATALOGO FASHION MILANO 2021-2022 Con oltre 530 articoli, il catalogo Fashion Milano racchiude una collezione di abbigliamento disegnata per affrontare con i nostri amici a quattro zampe qualsiasi clima, dall’inverno più freddo alla giornata più soleggiata. La linea Fashion Milano offre una gamma sempre più ampia di impermeabili tecnici, apprezzati per la loro qualità e funzionalità, tascabili, comodi e pratici da portare sempre con sé, ma anche t-shirt, maglioncini e cappottini per ogni gusto ed esigenza.
CATALOGO HOME DESIGN Una nuova varietà di cuccette e cuscini, con diverse fantasie e tessuti di alta qualità. La cuccia Batuffolo, in 66
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TAPPETINI ASSORBENTI È arrivata la nuova linea Tappetì, tappetino sottile e resistente con adesivi agli angoli. È disponibile in confezioni da 10, 50 e 100 pezzi, nel formato 60x60 cm e 60x90 cm. Le fibre interne sono in morbida cellulosa e contengono polimeri attivi ultra assorbenti che assorbono anche grandi quantità di liquidi.
LETTIERA AL TOFU La gamma di lettiere al tofu è in continuo ampliamento: alla versione classica e profumata alla pesca, sono state aggiunte la profumazione al tè verde, la versione al carbone e il formato da 12 litri della classica. Apprezzata principalmente per essere agglomerante, per coprire perfettamente gli odori e per la facilità nello smaltimento (basta gettare la “palla” nel wc). Queste sono solo alcune delle ultime novità. Per scoprirle tutte basta iscriversi alla newsletter o seguire i social facebook (Record- Rinaldo Franco spa) e instagram (Record by Rinaldo Franco). ●
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PollyDot - Pixabay
APPROFONDIMENTI
GRAZIE ALLE LORO STRAORDINARIE QUALITÀ, I PRODOTTI DELL’ALVEARE SONO AMPIAMENTE UTILIZZATI NELLA MEDICINA E NELL’ALIMENTAZIONE UMANA. QUALCHE APPLICAZIONE SI TROVA GIÀ NEL SETTORE PET FOOD, MA ANCORA MOLTE SONO LE POTENZIALITÀ DA SFRUTTARE
LE API AL SERVIZIO DEI PET
L Bill Buster
e prime testimonianze della raccolta del miele sono antichissime, in particolare in un’incisione nella Cueva dell’Arana in Spagna, risalente a circa il 5000 a.C., dove si vede un uomo intento a raggiungere un alveare. Con la nascita dell’apicoltura in Egitto, 2400 - 2600 anni fa, l’uomo ha iniziato a utilizzare tutti i prodotti derivati dall’attività delle api. Non solo miele ma anche cera, propoli, pappa reale e polline. Egizi, greci e romani ne hanno fatto ampio uso apprezzandone alcune proprietà che sono state talora di-
menticate nel corso dei secoli. Oggi, grazie al miglioramento delle tecniche di allevamento, all’igiene degli alimenti e alla ricerca, i prodotti dell’alveare sono ampiamente impiegati nella medicina e nell’alimentazione umana. Vediamo quindi quali sono gli utilizzi di questi prodotti e quali le loro potenzialità nel settore pet.
La duttilità del miele Il miele è un alimento energizzante ricco di zuccheri semplici (80%), questa caratteristica ne ha permesso un duttile PetTrend • Maggio 2021
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APPROFONDIMENTI
quali sono quelli ottenuti dalla pianta di manuka, leptospermum scoparium (Fig. 2).
Jacinta Lluch Valero
utilizzo come ingrediente in diversi prodotti destinati ai pet. Grazie al potere dolcificante superiore al saccarosio, è utilizzato in piccole quantità tanto da essere tra gli ingredienti impiegati in alcune linee di snack per cani, uccelli e piccoli roditori. Le proprietà ricostituenti lo rendono interessante anche nelle linee dedicate alla cura del mantello così come l’essenza odorosa è inclusa in alcune linee di lettiere. A fronte del potere energizzante e delle numerose differenze fisiologiche tra le diverse specie di pet, per il consumo dei prodotti a base di miele e anche, per l’eventuale somministrazione della materia prima tal quale, è vivamente consigliato seguire le indicazioni del veterinario. Sarebbe inoltre più corretto parlare di mieli, poiché solo in Italia ne sono prodotte 40 varietà monofloreali alle quali vanno aggiunte quelle millefiori, tutte con caratteristiche organolettiche differenti, e specifiche proprietà. Meno noto ma altrettanto importante è l’uti-
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lizzo del miele, fin dall’antichità, per il trattamento delle ferite. Isola, protegge la lesione e favorisce lo sviluppo del nuovo tessuto di granulazione. Oggi sono disponibili linee di prodotti specifici veterinari a base di mieli utilizzati per il trattamento di lesioni cutanee anche importanti. Grazie all’elevata osmolarità derivata dagli zuccheri, al basso pH e all’enzima glucosio ossidasi che favorisce la formazione di perossido d’idrogeno sulla ferita, il miele funge da ottimo supporto alle terapie farmacologiche. Sarà dunque solo il veterinario a prescrivere questi specifici prodotti o particolari mieli titolati idonei a tale fine, i più noti dei
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Anche la cera fa la sua parte La cera è un composto lipidico nobile che riveste un ruolo fondamentale all’interno dell’alveare. È infatti utilizzata dalle giovani api operaie per creare il favo (Fig. 3), per delimitare le singole celle e per tapparle durante l’opercolatura. Per lungo tempo l’origine di questo composto è stata dibattuta, tanto che Aristotele riteneva derivasse dai fiori. In realtà le api operaie possiedono specifiche ghiandole ceripare tramite le quali producono un sottile strato liquido che a contatto con l’aria si solidifica sottoforma di una microscopica scaglia di cera. Una volta estratta dai favi e dagli opercoli, la cera può essere utilizzata per vari scopi poiché si presenta flessibile, untuosa e duttile. Si compone per l’80% di esteri cerosi, 14% acidi grassi liberi, idrocarburi e infine in piccole quantità (1,5%-2%) di propoli, pollini, alcoli e acqua. Nel settore pet è utilizzata, miscelata ad altri oli ed estratti vegetali, per la produzione di linee naturali destinate alla protezione dei cuscinetti plantari. Tali prodotti sono indicati sia durante la stagione fredda sia prima di passeggiate su terreni sconnessi, grazie all’azione protettiva, idratante, isolante unita all’intrinseca insolubilità in acqua. Essendo di origine naturale e non dige-
David Goehring
L’ape mellifera, Apis mellifera (Linnaeus, 1758), è un insetto che vive in colonie nelle quali si riconoscono tre forme di esemplari: la regina, i fuchi (maschi) e le operaie. Ogni classe ha i propri compiti specifici all’interno e all’esterno dell’alveare che può essere dunque considerato come un unico super organismo. Le operaie bottinatrici hanno il compito di portare l’alimento (polline, nettare e melata) (Fig. 1) dalle piante all’alveare. Una volta rientrate, il materiale raccolto è passato di bocca in bocca, trasformandosi in un miele che necessiterà di ulteriore asciugatura.
David Hoshor
UNA SOCIETÀ LABORIOSA E COMPLESSA
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ribile, la cera d’api si dimostra sicura anche in caso di ingestione accidentale.
Un cibo non solo per regine La pappa reale è la gemma più nobile dell’alveare; è prodotta dalle ghiandole faringee e mandibolari delle api nutrici che la destinano all’alimentazione delle larve e non solo della futura regina (Fig. 4). La produzione di pappa reale è complessa; dipende dalla tecnica utilizzata, dalla salute delle api, dalle condizioni climatiche e dalla manualità dell’operatore negli innesti. Appena estratta, si presenta di colore biancastro, dall’odore acre e leggermente acida. La quantità massima prodotta è di circa 500 g per alveare, ma ciò che la rende molto interessante è la composizione. È infatti costituita da zuccheri semplici come fruttosio e glucosio ma presenta soprattutto un contenuto proteico medio del 14%, con un profilo ricco di amminoacidi essenziali. I grassi rappresentano solo circa il 5% ed è ampio il contenuto di vitamine del gruppo B oltre che di sali minerali. Una materia prima delicata poiché sensibile alla temperatura e all’esposizione alla luce. In medicina umana è ampiamente utilizzata sia per i pazienti geriatrici sia in pediatria e le ricerche ne hanno dimostrato i numerosi benefici fisiologici apportati. Nel pet food la pappa reale, seppur indirettamente, può essere compresa nell’ampio gruppo dei superfood e la si ritrova, previa liofilizzazione, in piccole percentuali tra
Nickodoherty
Vipin Baliga
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gli ingredienti utilizzati nella produzione di alcune linee di alimenti completi e snack per cani e gatti, sia umidi sia secchi. La liofilizzazione consente di mantenere inalterate le qualità garantendo allo stesso tempo una sicurezza igienico-sanitaria della stessa. Simili utilizzi si ritrovano nell’ornitologia ornamentale.
Una resina dalle sorprendenti qualità La propoli è prodotta a seguito di diversi passaggi che iniziano con un’ape bottinatrice che raccoglie piccole porzioni di composti resinosi su specifici alberi ad alto fusto. La resina è trasportata sottoforma di pallina nell’alveare dove altre api ripuliscono la portatrice e rielaborano il materiale arricchendolo di secrezioni salivari ed enzimi. Il derivato è la propoli (Fig. 5) che è poi utilizzata per rinforzare alcune porzioni dell’alveare. La composizione chimica di questa sostanza varia in relazione a diversi fattori, dalla stagione al tipo di alberi presenti, ma si caratterizza in linea generale per la presenza di oli essenziali, acidi alifatici, aldeidi, resine, cere, idrossiacidi, oltre a sali e vitamine. Una review scientifica del 2015 sull’utilizzo della propoli nella medicina canina ha evidenziato la necessità di condurre specifiche indagini scientifiche su questo prodotto proprio perché la bibliografia scientifica, pur fornendo interessanti spunti, comprende spesso ricerche condotte in vitro. Tra queste alcune svolte in laboratorio mostrano
l’effetto della propoli sulle cellule del tumore venereo trasmissibile (sarcoma di Sticker) e nell’osteosarcoma canino. Interessanti spunti derivano anche dalle proprietà antibatteriche a livello cutaneo, in presenza di otiti esterne e patologie dentali dove si è rivelata di interesse a supporto della terapia veterinaria prescritta. L’utilizzo come ingrediente in alimenti completi è per ora limitato a specifiche linee per cani, gatti, in ornitologia e in acquacoltura ornamentale.
Un patrimonio da studiare e valorizzare La scoperta di numerose proprietà dei prodotti d’apicoltura, tra le quali quelle antibatteriche e immunostimolanti, sono il frutto di ricerche condotte per lo più in ambito umano o in laboratorio. Sarebbe dunque auspicabile creare progetti di ricerca dedicati alle singole specie di pet al fine di pubblicare una maggior mole di dati scientifici. Questi potrebbero a loro volta portare a un utilizzo più ampio e mirato di queste materie prime nell’industria dei prodotti per pet. Allo stesso modo, non tutti i prodotti d’apicoltura sono uguali, basti solo pensare a quanti fattori possono modificare le qualità di un miele. Non da ultimo, i proprietari non devono mai procedere con il “fai da te” ma è sempre opportuno avere come riferimento il proprio medico veterinario, che saprà consigliare quale, come e quando utilizzare specifiche formulazioni a base di prodotti d’apicoltura. ● PetTrend • Maggio 2021
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ERPETOLOGIA
PELOMEDUSA SUBRUFA È LA TARTARUGA D’ACQUA DOLCE PIÙ PRIMITIVA CHE ESISTA. UNA SPECIE DI LIBERA VENDITA CHE PRESENTA MOLTE CARATTERISTICHE DI GRANDE INTERESSE
TARTARUGA ELMETTO AFRICANA LA
L Serena Sola Medico veterinario GPCert ExAP e Certificato ESVPS Responsabile Società Italiana Animali Esotici - Regione Veneto
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a Pelomedusa è la tartaruga più diffusa in Africa tropicale, sub sahariana, occidentale e meridionale. Dal carattere molto timido e schivo, al minimo rumore o movimento cerca immediatamente rifugio in qualche nascondiglio, ma quando si tratta di cibo è disposta ad affrontare qualsiasi pericolo e superare ogni ostacolo pur di catturare il boccone. Si fa ancora più coraggio in branco: in
natura, infatti, caccia solo ed esclusivamente insieme ai suoi consimili; a differenza della maggior parte delle tartarughe, è un pet sociale. Di libera vendita, è inserita in Appendice III - C.I.T.E.S. solo per la nazione del Ghana.
L’habitat e la diffusione in natura Semiacquatica, in natura vive in corsi d’acqua bassissimi, torrenti,
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stagni e nelle pozzanghere che si formano durante la stagione delle piogge. Nei periodi di siccità, comuni in Africa, la Pelomedusa resta parecchi mesi fuori dall’acqua andando anche in estivazione sotterrandosi nella sabbia o nell’argilla. Le temperature dei luoghi in cui vive sono molto elevate, superano infatti i 30 gradi di media. Questa caratteristica è molto importante e va presa in considerazione durante l’allestimento del suo habitat: garantire temperature elevate è di fondamentale importanza per la sua salute e per il suo benessere. Non va in letargo. In natura può essere soggetta a estivazione (vedi box ). È diffusa principalmente nell’Africa centro-meridionale, nella zona del Sahara, ma non solo; si può trovare anche in Etiopia, nel sud dell’Arabia Saudita, nello Yemen, nel Sudan, in Nigeria, Senegal, Mali, Camerun fino al Sud Africa. Sono state evidenziate tre sottospecie (vedi tabella): P.s. subrufa (localizzata nelle zone della Somalia/Sudan, Ghana, Sud Africa e Madagascar), P.s. olivacea (presente in Etiopia, Sudan, Senegal, Costa d’Avorio, Camerun e Nigeria) e P.s. nigra
(rinvenuta solamente nelle zone del Sud Africa).
Come identificare le sottospecie La diversità delle tre sottospecie è da ricondurre, molto probabilmente, al diverso areale di distribuzione, che ha determinato lo sviluppo di differenze morfologiche legate prevalentemente alla colorazione ma anche alla disposizione degli scuti pettorali: in P.s. subrufa di norma si ricongiungono tra loro sulla linea mediana del piastrone; in P.s. olivacea invece sono generalmente separati; P.s. nigra gli scuti pettorali si riuniscono lungo la linea mediana del piastrone, hanno una forma triangolare e sono di colore scuro. Questa distinzione non è sempre la regola e molto spesso il grado in cui gli scuti pettorali sono uniti o separati è variabile, dovuto alle possibilità d’ibridazioni tra sottospecie ma anche alle condizioni di allevamento.
Le caratteristiche fisiche La specie è di discrete dimensioni: gli esemplari adulti raggiungono una lunghezza che oscilla dai 12 ai 20 cm (in casi eccezionali si possono avere
degli esemplari che arrivano ai 30 cm). La colorazione differisce a seconda della provenienza: il carapace e la testa possono essere beige, marrone o verde oliva. Il piastrone può presentare diverse tonalità di giallo: giallo più intenso, crema o scuro. Il collo, gli arti (non palmati) e la coda hanno una pigmentazione grigia, marrone o verde oliva sulla parte superiore mentre giallastra o bianca sul ventre. Il collo è abbastanza lungo e sottile, viene retratto solo parzialmente e, in posizione di chiusura, orientato tutto a destra o sinistra lungo la parte sottostante del carapace. L’esemplare maschio possiede una coda significativamente più grande della femmina che si estende oltre il bordo esterno degli scuti anali quando è ritirata; la coda della femmina è molto più ridotta e non si estende oltre lo scuto anale. Il piastrone nel maschio è leggermente concavo, proprio per favorire la monta sulla femmina che, al contrario, lo ha piatto. La testa del maschio è generalmente più grande di quella della femmina. Gli occhi hanno la particolarità di avere l’iride di colore azzurro ghiaccio che fa quasi da contrasto al colore della testa.
L’allevamento
L’ESTIVAZIONE L’estivazione è un fenomeno che si verifica in vari animali e vegetali, specialmente nelle regioni desertiche tropicali. Si tratta di un adattamento fisiologico che permette loro di sopravvivere nei lunghi periodi di grande caldo, riducendo al minimo il fabbisogno di aliamento e di acqua, rallentando la loro attività e il loro metabolismo: entrano in uno stato di vita latente. Come l’ibernazione, l’estivazione è da considerarsi compresa in quel complesso di reazioni di adattamenti che consentono a molti animali e piante di sottrarsi a condizioni ambientali sfavorevoli.
È una specie molto semplice da allevare, soprattutto se adottata da cucciola; visto l’areale di provenienza, non va in letargo, pertanto è importante mantenere le temperature elevate (30/ 32°C) durante tutto l’anno; nella stagione estiva, se allevata nelle nostre zone climatiche, può anche stare all’esterno in aree molo soleggiate; tuttavia, non appena le temperature cominciano a scendere, è preferibile trasferirla in un acquaterrario dotato di termoriscaldatore. La temperatura dell’acqua deve oscillare tra i 24 e i 26°C; l’acqua inoltre dovrà essere poco profonda con un substrato di sabbia molto fine e con molte piante galleggianti e radici sommerse per creare una sorta di habitat paludoso; la zona emersa deve essere ampia. Più spazio viene messo a disposizione meglio è per il benessere dell’animale. Come minimo il terrario deve essere 80-100 cm di lunghezza per 40-50 cm di larghezza (parametri per un singolo esemplare adulto). La pulizia dell’acqua è molto importante: il sistema di filtraggio deve essere adePetTrend • Maggio 2021
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ERPETOLOGIA
guato per le deiezioni della tartaruga (un consiglio che il petshopper deve sottolineare con impegno). Il pH che questa tartaruga richiede è abbastanza elevato (tra 7,5 e 8,5). Per garantire parametri migliori si consiglia l’utilizzo di un condizionatore in grado di eliminare il cloro e i metalli pesanti dall’acqua, e prodotti a base di batteri depuratori per degradare i rifiuti. Il cambio parziale dell’acqua è da eseguire circa una volta al mese. L’illuminazione nel terrario va fornita sia da una lampada SPOT (riscaldante) sia da una lampada UVB in modo che la tartaruga possa stare al caldo quando è sulla zona emersa ma, cosa ancora più importante, in modo che la stessa abbia una buona crescita senza problemi di metabolismo. In Italia possono essere allevate in un laghetto solo nei mesi estivi avendo l’accortezza di provvedere affinché non siano possibili fughe nel-
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l’ambiente esterno. I maschi non vanno mai allevati insieme essendo molto territoriali; per le femmine, invece, non c’è alcun problema. Meglio evitare qualsiasi convivenza tra taglie diverse.
L’alimentazione La specie è carnivora in senso stretto. Si nutre soprattutto di insetti, molluschi, lumachine, lombrichi e altri animali che possono fornire un alto contenuto proteico. Può alimentarsi anche di piante acquatiche, ma molto raramente. In caso di allevamento in cattività, si possono utilizzare gli alimenti surgelati disponibili nel negozio specializzato: cozze, gamberetti, artemie, chironomus, come pure le camole della farina. Al cliente va consigliato di integrare il calcio nell’alimentazione. In caso di esemplari baby, la somministrazione dei pasti deve essere quotidiana, con-
CLASSIFICAZIONE Classe
Reptilia
Ordine
Testudines
Sottordine
Pleurodira
Famiglia
Pelomedusidae
Genere
Pelomedusa
Specie
Pelomedusa subrufa
Sottospecie
• P.s. subrufa • P.s. olivacea • P.s. nigra
siderando al massimo un giorno di digiuno durante la settimana. Successivamente è possibile fornire l’alimento ogni due giorni. In commercio ci sono anche dei pellets specifici che devono essere molto proteici, evitando quelli composti esclusivamente da gamberetti essiccati. ●
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ORNITOLOGIA
ANATIDI DEL GENERE TADORNA SPP., HANNO UN ASPETTO SIMILE A OCHE MOLTO PICCOLE MA CON CARATTERISTICHE INCONFONDIBILI PROPRIE DEL GENERE. SONO DIFFUSE NELLA MAGGIOR PARTE DELL’EURASIA, DELL’AFRICA E DELL’OCEANIA
CASARCHE Robert Balog - Pixabay
LE
G Diego Cattarossi Medico veterinario accreditato Fnovi per la cura degli animali esotici
li appartenenti al genere Tadorna spp., comunemente noti come casarche, sono anatre aggraziate la cui diffusione comprende la maggior parte dell’Eurasia, dell’Africa e dell’Oceania, sia nelle aree costiere, palustri e lagunari, sia nell’entroterra, dove nell’Himalaya raggiungono anche i 5.000 metri di quota. A questo genere appartengono sette specie di anatidi, tra cui la Casarca ferruginea (Tadorna ferruginea) e la Volpoca (Tadorna tadorna), molto diversi sia per struttura corporea che per colorazione del piumaggio.
La descrizione Le casarche sono anatre dall’aspetto simile a oche molto piccole ma con caratteristiche inconfondibili proprie del genere. Di dimensione oscillante tra i 60 e i 70 centimetri di lunghezza e di peso tra 1 e 2 chili, presentano un becco molto piccolo e piatto. La Casarca ferruginea mostra una livrea omogenea marrone pastello, come la Casarca del Sudafrica (Tadorna cana). In queste due specie maschio e femmina sono riconoscibili poiché il primo presenta un’area bianca più accentuata PetTrend • Maggio 2021
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Zhu Bing - Pixabay
ORNITOLOGIA
L’alloggio e l’allevamento
SajeevBhaskaran - Pixabay
intorno al becco. Diverso è per la Casarca radjah (Tadorna radjah) che si presenta uniformemente bianca con le ali nere. Simili tra loro invece sono la Casarca del paradiso (Tadorna variegata) e la Casarca australiana (Tadorna tadornoides) le quali possiedono tinte più cupe dal marrone scuro al nero sull’intero corpo; in più nella Casarca del paradiso è la femmina ad avere la testa completamente bianca diversamente dal maschio che ha la testa interamente nera. Infine, inconfondibile rispetto alle altre, è la Volpoca, in cui il becco del maschio presenta una gobba sulla ranfoteca superiore e il colore prevalente del piumaggio è il bianco interrotto da una singola fascia brunastra sul petto e testa e collo di colore verde olivastro.
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Le abitudini in natura Le casarche non sono anatre dalle abitudini stabili: in alcuni areali è considerata stanziale, mentre in altri migratoria (principalmente nell’area asiatica). Le popolazioni di casarche e volpoche non sono considerate al momento a rischio estinzione, sebbene la caccia nei loro confronti sia elevata. Sono facilmente riconoscibili in natura in quanto il loro volo ampio e lento assume una conformazione particolare a V serpeggiante; inoltre emettono delle vocalizzazioni tipiche, simili a rumori di clacson, diversi tra i maschi e le femmine: i primi emettono dei suoni molto ottusi mentre le seconde dei vocalizzi molto più acuti.
Le casarche sono animali gregari che facilmente si possono allevare assieme ad altre specie di volatili. Eccezione è il periodo degli amori in quanto queste anatre sono molto attaccate al nido e alla prole, che difenderanno con coraggio indipendentemente da chi sia l’intruso. La voliera dovrebbe essere sviluppata molto più in lunghezza che in altezza, in modo da favorire l’attività pascolativa. Nella voliera dovrebbe sempre essere presente uno specchio d’acqua, anche non e grande e senza ricambi continui, contornato da un’ampia area di erba e/o altre graminacee su cui le casarche possano pascolare e brucare. Sono poi necessarie delle zone d’ombra che potrebbero essere garantite sia da arbusti che da casette per anatidi.
Il nido Qualora si volesse farle figliare, per rispettare le loro abitudini riproduttive, si consiglia di costruire un nido a cassetta, interrato per metà, di dimensioni 35x35 cm collegato a un tubo di materiale facilmente lavabile, resistente e non attaccabile dall’acqua (PVC) per permetterne l’uscita. Attenzione: se il nido è interrato, è anche più esposto a eventuali inondazioni a seguito di brusche tempeste. Si consiglia quindi, qualora fosse una zona a rischio, di appoggiarlo semplicemente al terreno o aggiungere muretti di ghiaia per bloccare il flusso dell’acqua.
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La riproduzione
DerWeg - Pixabay
Le casarche sono anatre la cui riproduzione è abbastanza semplice in quanto capaci di metter su famiglia in diversi habitat e areali. Sono generalmente monogame: il legame di coppia, una volta instaurato, è forte e duraturo e prosegue anche per le stagioni riproduttive successive. I soggetti raggiungono più o meno precocemente la maturità sessuale a seconda della specie: Volpoca e Casarca ferruginea al secondo anno di vita, mentre Casarca radjah e Casarca del paradiso al terzo. La femmina sceglierà durante la stagione invernale il suo compagno che cambierà solo in caso di fallimento della stagione riproduttiva. Il nido, foderato solo da erba e piume, viene costruito intorno al periodo di feb-
braio-marzo (con l’eccezione della Casarca australiana che predilige giugno-luglio) all’interno di tane abbandonate, sponde delle rive di un fiume, all’interno di tronchi di alberi o rovine di edifici, potendo anche quindi essere rialzato da terra, a eccezione della Volpoca la quale predilige fare il nido in buche del terreno. La femmina generalmente depone da 5 a 15 uova (a seconda della specie) bianche e lisce la cui cova dura circa 28-32 giorni. Il maschio generalmente coadiuva la femmina alla cova per questo motivo in allevamento è consigliato lasciarli assieme nella medesima voliera, meglio se soli. Sebbene gli adulti siano anche capaci di bere acqua salata, è fondamentale che vicino al nido vi sia una fonte di acqua dolce per la prole.
È importante considerare il fatto che le casarche si incrocino facilmente con esemplari di specie diverse del genere Tadorna spp. Questo permette la creazione di bellissimi ibridi che non devono mai venire in contatto con le popolazioni selvatiche perché la loro fuga potrebbe andare a intaccare l’integrità delle popolazioni selvatiche autoctone.
Alimentazione Le casarche sono animali prettamente onnivori. In natura, si nutrono sia di piccoli pesci, molluschi, crostacei e invertebrati, sia di alghe, granaglie, bacche, germogli e colture agricole. Comune è la loro attitudine di razzolamento nei campi appena coltivati oppure nelle praterie umide. Qualora quindi le anatre dispongano di un’area in cui poter brucare, basterà somministrare delle granaglie in piccola quantità e, durante la stagione riproduttiva, introdurre nella dieta anche proteine di origine animale. Con queste anatre bisognerebbe cercare di evitare il più possibile la somministrazione di alimanti altamente calorici o iperproteici a causa delle problematiche di sviluppo osseo che ne potrebbero insorgere, inducendo quindi un accrescimento molto più lento ma omogeneo. Si consiglia di ospitarle in ambiente esterno dove la irradiazione solare diretta permetta, attraverso l’esposizione alla frazione ultravioletta, l’attivazione della vitamina D assunta come precursore alimentare favorendo un corretto sviluppo osseo. ● PetTrend • Maggio 2021
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ACQUARIOLOGIA
IL SUCCESSO NELL’EQUILIBRIO CHIMICO-FISICO DI UN ACQUARIO REEF PUÒ PASSARE ANCHE ATTRAVERSO L’ATTENTA E OCULATA INTRODUZIONE DI ALCUNE SPECIE DI GASTEROPODI MARINI
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GASTEROPODI PER L’ACQUARIO REEF Alessio Arbuatti Medico veterinario, accreditato FNOVI in “Medicina dei pesci e gestione degli acquari”, Professore di Zoologia ed Ecologia, Facoltà di Medicina Veterinaria, Università degli Studi di Teramo L’autore ringrazia il negozio Blue Coral di Vasto (CH)
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sente di raschiare le superfici per alimentarsi. Singole differenze dei denti radulari sono segno di differenti regimi alimentari tra le varie specie di gasteropodi.
Attenti giardinieri subacquei La sottofamiglia Trochinae comprende diversi generi, tra i quali Trochus e Tectus, gasteropodi marini ornamentali molto apprezzati poiché si alimentano di alghe, cianobatteri (Fig. 1) e diatomee (Fig. 2) che si sviluppano sui substrati e che sono organismi indesiderati in vasca. Originaria dell’Indopacifico, Trochus histrio (Reeve, 1842) (Fig. in apertura) è forse la specie più nota e disponibile sul mercato. La tipica conchiglia piramidale e le dimensioni ridotte (4 cm) rendono questa specie un ospite ideale anche per gli acquari più piccoli. L’alimentazione impone la presenza in vasca di una rocciata viva ben matura e, se necessario, di un’integrazione con alimenti semplici (alghe essiccate). T. histrio
ha sessi separati e si riproduce in acquario; a seguito del rilascio dei gameti segue una prima fase della vita planctonica poi la ricerca di un substrato stabile. Non di rado gli esemplari molto giovani si ritrovano anche nella sump dell’acquario. Come tutti i molluschi è 1
Alessio Arbuatti
L
a conoscenza zoologica degli organismi non è un esercizio puramente da ricercatori poiché ha importanti risvolti pratici in un sistema semichiuso come è un acquario reef, basti pensare alla scelta e gestione dei coralli. Da questo punto di vista è interessante approfondire le proprie conoscenze sui gasteropodi, organismi spesso poco visibili ma instancabili lavoratori a supporto del benessere dell’intero sistema. La classe dei gasteropodi appartiene al phylum dei molluschi e comprende più di 80000 specie. Tutti i gasteropodi hanno alcune caratteristiche comuni, come il corpo che si compone di un capo e di un piede muscoloso che consente loro di spostarsi strisciando. Il sacco dei visceri è posto al di sopra di questa struttura ed è avvolto all’interno di una conchiglia formata da minerali che si sviluppa lungo un asse noto come columella, assumendo di conseguenza uno sviluppo a spirale o a vite. Il corpo può rientrare completamente all’interno della conchiglia e isolarsi dall’esterno grazie all’opercolo che agisce come un tappo ermetico. L’apparato digerente è complesso a partire dalla radula, una struttura chitinosa retrattile dotata di microscopici denti che con-
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sensibile alle alterazioni a carico del ciclo dell’azoto, tra cui l’aumento dei nitrati in vasca, e ad alcuni trattamenti medici veterinari, se somministrati direttamente in acqua.
Un gigante buono, ma non per tutti Nella famiglia Trochidae è incluso anche il genere Tectus di particolare interesse internazionale con la specie Tectus niloticus (Linnaeus, 1767). Questo gasteropode popola i fondali dallo Sri Lanka fino alla costa sud del Giappone, dalle porzioni più superficiali delle barriere coralline fino a 30 metri di profondità. La specie è sfruttata sia a fini alimentari sia per la produzione della madreperla. Questo mollusco può raggiungere i 12-15 cm in lunghezza, di sviluppo verticale e i 16 di diametro della base (Fig. 3). In natura presenta un’attività per lo più crepuscolare e notturna, oltre a una maggior staticità degli individui adulti rispetto ai giovani. T. niloticus è una grande consumatrice di alghe filamentose, alghe turf, biofilm e diatomee, per questo motivo è adatta solo per vasche molto grandi, ben mature e che dispongano anche di spazio libero per muoversi. È inoltre possibile che il peso di un esemplare adulto possa provocare la caduta di parte della rocciata se non ben strutturata e fissata. Da tenere presente anche la longevità
(fino a 15 anni) che rende questo animale una scelta da fare a lungo termine. In negozio sono ideali anche per le vasche espositive (Fig. 4), ma bisogna sempre ricordarsi che possono rendersi necessarie integrazioni alimentari aggiuntive a base di alghe e alimenti completi per pesci vegetariani. Inoltre è sconsigliata la coabitazione con i pesci appartenenti alla famiglia Diodontidae poiché predatori dei giovani esemplari. I sessi sono separati e la maturità sessuale è raggiunta a circa due anni di età, quando sono lunghi 67 cm. Il ciclo riproduttivo completo non è segnalato negli acquari ornamentali, mentre in diversi centri di ricerca la sopravvivenza si assesta al 75% dei nati. La fecondazione è esterna, con il rilascio del seme e delle uova (almeno 100.000) che, fecondate, si disperdono per poi schiudersi dopo una serie di trasformazioni anatomofisiologiche. Seguono ulteriori accrescimenti fino a giungere allo stadio larvale finale, il veliger, che dopo 4-6 giorni dalla schiusa si deposita su un substrato solido. Le seguenti metamorfosi portano allo sviluppo di un individuo giovane che, con l’aumento delle dimensioni, migrerà verso il margine del reef corallino.
Mettere il “turbo” in acquario Lithopoma tectum (Lighfoot, 1786), classificata anche come Astrea tectum, è un piccolo gasteropode di colore brunastro che raggiunge 5 cm di lunghezza, dotato di una conchiglia piramidale caratterizzata da asperità e anelli sulla superficie (Figg. 5, 6) che ne conferiscono il nome “astrea”. In natura la specie popola un areale di distribuzione
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esteso dal Golfo del Messico a tutte le coste delle nazioni caraibiche ed è facile poterla osservare nelle pozze di marea e a basse profondità. Il successo in acquariologia ornamentale deriva dall’alimentazione esclusivamente vegetariana che le rende ideali per il controllo biologico di alcune alghe indesiderate. Le piccole dimensioni permettono a questi invertebrati di muoversi agevolmente anche attraverso passaggi molto stretti. Il costo contenuto e la possibilità di disporre di esemplari d’allevamento, portano questa specie sul podio dei gasteropodi utili nella vasca reef. Altrettanto attivi nell’eliminazione di alghe sono i gasteropodi del genere Turbo, termine che deriva dalla conformazione della conchiglia, caratterizzata da linee più smusse, un ampio opercolo calcareo e da avvolgimenti che ricordano per l’appunto un turbante PetTrend • Maggio 2021
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ACQUARIOLOGIA
(Fig. 7). Non di rado è possibile osservare come, in alcuni stock list, il termine comune “turbo” accompagni anche i gasteropodi del genere Lithopoma (Astrea) e alcune specie del genere Trochus che, pur condividendo le medesime abitudini alimentari, non appartengono comunque al medesimo genere e mostrano differenti caratteristiche. È dunque fondamentale valutare i singoli esemplari che si vorrebbe acquistare dal grossista e dal petshop avvalendosi, per esempio, di comodi e specifici database scientifici online.
Tra detriti e zombie Alcuni generi di gasteropodi si rivelano utili nella movimentazione del substrato delle vasche DBS (Fig. 8) (Fig. 9) e nel consumo degli eventuali residui organici che giacciono sul substrato, agendo così in sinergia con gli altri organismi ospitati. Si prestano in maniera ottimale a tale ruolo le specie appartenenti ai generi Nassarius (Fig. 10) tra le quali N. vibex (Say, 1822) e N. distortus (Adams, 1852). Lunghe circa 2 cm, preferiscono rimanere sotto la sabbia o nelle zone più riparate per poi fuoriuscire velocemente. Per questo nel mondo anglosassone sono note anche con il nome popolare di “lumache
zombie”. È affascinante osservare come, grazie a un olfatto che consente di individuare l’alimento anche a due metri di distanza, compaiano all’improvviso alla vista e si dirigano velocemente verso il cibo. Facili da allevare, economiche ed esteticamente caratterizzate da una conchiglia liscia, sono un ottimo aiuto alle dinamiche della vasca, anche minireef, purché si rispetti un rapporto di uno - due esemplari ogni quattro litri circa. Anche le lumache appartenenti al genere Cerithium, sono ottime detritivore comunemente disponibili, soprattutto la specie C. caeruleum (Sowerby, 1855). Caratterizzate dalla lunga conchiglia spiralata, che raggiunge in media i 3 cm di lunghezza, sono originarie dell’Indopacifico.
Una filiera virtuosa, senza lasciare nulla al caso Così come gli organismi che nell’acquariofilia d’acqua dolce sono erroneamente definiti “pulitori”, i gasteropodi marini non devono essere considerati i “problem solver” della vasca reef; bisogna creare alla base le corrette condizioni per evitare un eccessivo sviluppo algale e di cianobatteri. I gasteropodi possono però divenire un importante supporto multifunzio-
IL TRASPORTO E LA MESSA A DIMORA Il trasporto e la messa a dimora rappresentano momenti critici come dimostrato dalle esperienze riportate da diversi hobbisti. Gli esemplari al momento dell’acquisto devono essere attivi, integri e senza lesioni a carico delle conchiglie. Una volta inseriti nel sacchetto, andranno evitati urti e traumatismi. Giunti a casa, l’acclimatazione dovrà essere estremamente lenta, utilizzando una tecnica a goccia lenta per un tempo consigliato fino a cinque ore, controllando costantemente la temperatura e la salinità. I gasteropodi sono infatti molto sensibili alle modificazioni chimico-fisiche dell’acqua, soprattutto alla temperatura e alla salinità che ne modifica la frequenza respiratoria. Allo stesso tempo sarà importante monitorare i minerali disciolti in vasca ed evitare la presenza di predatori come pesci balestra, paguri e granchi che potrebbero attaccarli.
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nale tenendo sotto controllo questi organismi poco desiderati sia nell’acquario berlinese sia DSB. La filiera virtuosa deve partire dalla cura del pet shopper specializzato nel rifornirsi da quei grossisti che possano innanzitutto offrire esemplari correttamente classificati e non accompagnarli solo con i nomi comuni. È infatti evidente quanto l’aspetto tassonomico sia importante a fronte di comportamenti alimentari e caratteristiche molto diverse anche tra specie di gasteropodi in apparenza simili. Seguirà la scelta della specie più idonea alle singole esigenze e caratteristiche della vasca e infine il corretto numero di esemplari. A tal proposito, ogni vasca reef è infatti un sistema con proprie dinamiche biochimiche ed ecologiche, per questo motivo basarsi solo sui calcoli del tipo numero di individui/litri è utile ma nel contempo molto generico. In caso di immissione di troppi esemplari, le risorse alimentari nel tempo potrebbero scarseggiare; si dovrà ricorrere a integrazioni alimentari come le alghe essiccate e alimenti vegetali completi per pesci, aumentando però così il carico organico in vasca. Si consiglia, dunque, che il numero corretto di esemplari venga stabilito nel tempo in relazione alle singole vasche e al lavoro svolto da eventuali molluschi già introdotti. Per le specie che si nutrono solo di alghe, vegetali e cianobatteri bisognerà dunque puntare all’equilibrio tra lo sviluppo di questi elementi indesiderati e il numero di gasteropodi. ●
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Maggio 2021 N° 4 - ANNO 10 Edizioni EV SOC. CONS. a R.L. via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Direttore editoriale: ANTONIO MANFREDI Direttore responsabile: ANTONIO MANFREDI antonio.manfredi@pettrend.it Coordinamento editoriale: MARCO MORESCO marco.moresco@pettrend.it
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Ufficio Stampa: ILARIA COSTA Pubblicità: ILARIA COSTA marketing@pettrend.it Hanno collaborato a questo numero Alessio Arbuatti, Lorena Bassis, Silvia Bosio, Bill Buster,
Servizio abbonamenti: ILARIA COSTA ilaria.costa@pettrend.it
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