GBI
LA DISTRIBUZIONE HORECA
T R E N D/ EST E RO
NIENTE (O M E N O A LC O L ) , SIAMO INGLESI I C O N S U M I D I B E VANDE DE L R EG NO U NI TO SI STANNO S P OSTA N D O – C O M PLI C I L E PR EOC CU PAZI ONI PE R L A SALUT E E L’A M B I E N T E – VE RS O OPZI ONI CON MI NOR E G RADO ALCOLICO E PI Ù SOSTE NI BI L I DI ANNA MUZIO
S
empre un passo avanti. Spesso le tendenze di costumi e consumi, anche quelli food & beverage, passano da Londra prima di arrivare da noi. Se sarà ancora così, anche nel post Brexit, si vedrà. Intanto però abbiamo ritenuto utile partire con l’esplorazione dei mercati esteri per GBI proprio dal Regno Unito, che resta uno dei mercati più vivaci del Continente. Cosa bevono dunque i britannici? Una delle tendenze recenti più forti è la richiesta di abbassare il grado alcolico. Secondo la società di ricerche IBIS World, a spingerla inizialmente è stata la maggiore attenzione verso la salute, seguita poi dal cambiamento dell’atteggiamento nei confronti dell’alcol, dall’invecchiamento della popolazione e dalla popolarità delle bevande analcoliche. S E NZA A LC O L ORA È ALL R I GHT
Il filone low ABV (alcohol by volume) o alcol-free ha portato a una piccola rivoluzione nei menu dei più raffinati bar londinesi, ma anche nei pub, da sempre
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roccaforte della tradizione: alcuni propongono ormai varie opzioni di birra senza alcol alla spina (come quelli della catena BrewDog). L’offerta di mocktails è ormai talmente accettata che il termine, derisorio (mock=finto), è andato in soffitta e ora si parla semplicemente di spirits-free