Le Venezie, cultura e territorio - Agosto 2020

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di Gabriele Colleoni

di Adua Villa

di Ulderico Bernardi

Anno 16 - Numero 46 - Agosto 2020 - POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% - DCB VERONA

PREMI MASI NEL SEGNO DELLA SOSTENIBILITÀ MASI PRIZE FOCUSES ON SUSTAINABILITY

L’ITALIA DEL GUSTO RIPARTE DAI TERRITORI GASTRONOMIC ITALY RESTARTS FROM THE REGIONS

QUEL LEONE SIMBOLO DELLE SERENISSIME TERRE THE LION THAT IS A SYMBOL OF THE SERENISSIMA’S LANDS


sommario | contents cultura e territorio 2

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di Gabriele Colleoni

di Adua Villa

di Ulderico Bernardi

L’ITALIA DEL GUSTO RIPARTE DAI TERRITORI GASTRONOMIC ITALY RESTARTS FROM THE REGIONS

QUEL LEONE SIMBOLO DELLE SERENISSIME TERRE THE LION THAT IS A SYMBOL OF THE SERENISSIMA’S LANDS

In copertina. L’alpeggio negli alti Pascoli della Lessinia (foto U. Sauro) Cover photograph. Mountain scene in the high pastures of Lessinia (photo U. Sauro)

Direttore responsabile Gabriele Colleoni

In redazione

Dora Stopazzolo Cristina Valenza Elisa Venturini

Traduzioni

Stephen Hobley

Impaginazione e stampa Tipografia La Grafica Vago di Lavagno (Vr)

Anno 16 - Numero 46 - Agosto 2020 - POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% - DCB VERONA

PREMI MASI NEL SEGNO DELLA SOSTENIBILITÀ MASI PRIZE FOCUSES ON SUSTAINABILITY

Referenze fotografiche

Archivio Fondazione Masi Archivio Masi Arch. Serego Alighieri Biblioteca Inter. La Vigna MAG Museo Alto Garda Museo Egizio Torino Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum, Innsbruck Ezio Bresciani Giuseppe Milani Laura Pietra Jacopo Salvi Ugo Sauro

Hanno collaborato

Mario Bagnara Ulderico Bernardi Marco Colognese Franco Farina Roberto Fiori Adua Villa © 2020 – Fondazione Masi Villa Serego Alighieri Gargagnago di Valpolicella (Verona) Testi e immagini possono essere riprodotti, anche parzialmente, con autorizzazione

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Un Premio per coltivare la speranza concreta A prize to cultivate real hope di Gabriele Colleoni

Premio Masi: la sostenibilità come antidoto nel dopo-Covid Masi Prize: sustainability as the antidote post Covid di Gabriele Colleoni

“Un’esperienza culturale al mese la miglior cura di normalità” “One cultural experience per month, the best way to return to normality” di Roberto Fiori

Italia del gusto verso un futuro con tante incognite e qualche certezza Gastronomic Italy: many unknowns and some certainties for the future di Adua Villa

Una montagna di delizie sui sentieri del buon vivere Foodie delights in the mountains, paths to the good life di Marco Colognese

Il leone alato ‘custode’ perenne dei domini della Serenissima The perennial winged lion, ‘guardian’ of the domains of the Serenissima di Ulderico Bernardi

In cammino con Goethe verso il Garda Walking with Goethe to Lake Garda di Franco Farina

A San Francesco il vigneto urbano più antico di Venezia Venice’s oldest urban vineyard, at San Francesco

di Mario Bagnara

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Addio a un ambasciatore dell’art-de-vivre italiana Farewell to an ambassador of the Italian art-de-vivre

Redazionale

Pubblicazione realizzata con il contributo di Masi Agricola SpA Anno 16 - Numero 46 - Agosto 2020 - pubblicazione quadrimestrale Registrata presso il Tribunale di Verona il 24 giugno 2005, n. 1669

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Dalla Fondazione Masi: flash Newsflash from the Masi Foundation


EDITORIALE EDITORIAL

UN PREMIO PER COLTIVARE LA SPERANZA CONCRETA A PRIZE TO CULTIVATE REAL HOPE di Gabriele Colleoni

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l Premio Masi approda alla sua 39ma edizione nell’anno segnato, per il nostro paese come per tanti altri nel mondo, dalla più drammatica esperienza dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Un iter – quello che ha portato alla scelta dei nomi e alla successiva consegna dei riconoscimenti – complicato dal lockdown e dal distanziamento forzato vissuti in primavera per l’esplosione della pandemia di Covid-19 e, successivamente, dalle severe regole prescritte per il contenimento e la prevenzione del contagio dopo l’emergenza. Tuttavia la decisione di attribuire i premi – come avviene dal 1981 – non è mai venuta meno e, anzi, ha maturato l’ambizione di rappresentare un preciso e forte segnale di resilienza in un contesto di ripartenza generale – dall’economia alla scuola, dal mondo dello spettacolo all’editoria, dal turismo all’enogastronomia – che si presenta davvero complicato e di grande incertezza, caratterizzato com’è dal persistere dell’epidemia e dall’attesa di un vaccino. Un contesto che richiederà massicce dosi di energie, di determinazione e di… fantasia per immaginare percorsi originali con i quali attraversare questi tempi difficili che ci aspettano, con qualche speranza concreta di farcela. Al tempo stesso dovremo avere la consapevolezza di poter contare ancora su quel solido patrimonio umano e culturale che i nostri territori hanno saputo costituirsi e sanno ancora esprimere, affinché si possa tornare a fruirlo appieno. Pensiamo a Venezia e alla sua laguna, alle nostre città d’arte, alle Dolomiti, alla vicina Lessinia, all’Altopiano di Asiago… un patrimonio di valore universale, come il Premio Premio Masi anche quest’anno prova a ricordarci.

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he Masi Prize reaches its 39th edition in a year that has seen the most dramatic events since the end of the Second World War, for our country and many others. The awards process itself, dealing with the choice of names and conferral of prizes, has been complicated by the lockdown and social distancing of the spring that were the result of the Covid-19 pandemic and then the strict rules imposed for the subsequent containment and prevention of contagion. However, the decision to award the prizes – as in every year since 1981 – has never wavered, and indeed, is intended to be a strong and precise sign of resilience in the context of a general restart – from the economy to schools, from the entertainment world to publishing, from tourism to food and wine. A restart that is really complicated and full of uncertainties, characterized as it is by the persistence of the epidemic and the wait for a vaccine. Massive doses of energy, determination and sheer imagination will be necessary to show the way through the difficult times that await us and ensure a real hope of success. At the same time, we must remember that we can still count on that solid human and cultural heritage that our territories have built up and still know how to express. So that we can return to enjoying it fully. We’re thinking of Venice and its lagoon, our art cities, the Dolomites, nearby Lessinia, the High Plains of Asiago… a heritage of universal value. This is what the Masi Prize seeks to remind us of, this year as well.

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PREMIO MASI MASI PRIZE

PREMIO MASI: LA SOSTENIBILITÀ COME ANTIDOTO NEL DOPO-COVID

DIRETTA STREAMING DALLE CANTINE MASI LIVE STREAMING FROM CANTINE MASI SABATO 24 OTTOBRE 2020 - ORE 17.00

MASI PRIZE: SUSTAINABILITY AS THE ANTIDOTE POST COVID di Gabriele Colleoni

I premi Civiltà Veneta a Ilaria Capua, Reinhold Messner e Andrea Rigoni Civiltà Veneta Prizes to Ilaria Capua, Reinhold Messner and Andrea Rigoni An internationally famous Italian researcher and viroloUna ricercatrice e virologa italiana di fama internazionagist, a mountaineer who has shown that courage and le, l’uomo ed alpinista che ha dimostrato che il coraggio intelligence make even seemingly impossible entere l’intelligenza rendono ‘possibili’ anche imprese all’apprises possible, and an entrepreneur who is a pioneer parenza impossibili, e un imprenditore, pioniere delof environmental sustainability: Ilaria Capua, Reinhold la sostenibilità ambientale: sono Ilaria Capua, Reinhold Messner and Andrea Rigoni – these are the three winMessner e Andrea Rigoni i tre vincitori del Premio Civilners of the Masi Foundation’s Civiltà Veneta Prize 2020. tà Veneta 2020, promosso dalla Fondazione Masi. Il PreThe Civiltà del Vino Prize, on the other hand, goes to mio Civiltà del Vino è stato invece attribuito alla famithe Riedel family, who have made the production of glia Riedel che ha saputo erigere ad arte la produzione wine glasses using recycled crystal glass into an art. di calici nel segno del riciclaggio del cristallo, mentre va Finally, the Grosso d’Oro Veneziano, awarded to peral diplomatico italiano Filippo Grandi, Alto Commissario sonalities who have distinguished themselves in the Onu per i Rifugiati, il Grosso d’Oro Veneziano, assegnafield of human rights and civil progress, goes to Italian to a personalità distintesi nel campo dei diritti umani e diplomat Filippo Grandi, UN High del progresso civile. Commissioner for Refugees. Nell’anno segnato dalla drammatiIl Grosso d’Oro Veneziano In a year marked by the dramatic ca emergenza planetaria della pana Filippo Grandi, planetary emergency of the Covdemia del Covid-19, l’iter di selezioid-19 pandemic, the awards selecne per i riconoscimenti ha dovuto il Civiltà del Vino tion process has had to deal with fare i conti con l’ostacolo del distanal Gruppo Riedel the obstacle of social distancing, ziamento forzato, ma la FondazioGrosso d’Oro Veneziano but the Masi Foundation decided ne Masi ha deciso di assegnare coto carry on with the Prize anyway, munque il Premio, giunto alla sua to Filippo Grandi, now in its 39th edition, as a delib39ma edizione, come preciso seand Civiltà del Vino erate act in the general ‘restart’ gnale nel quadro di una ripartento the Riedel Group that will require determination, za che richiederà determinazione, 2


ILARIA CAPUA Premio Masi per la Civiltà Veneta Masi Civiltà Veneta Prize competenza e capacità di visione. E proprio in considerazione delle fragilità emerse in questi mesi, le scelte della Fondazione si sono focalizzate sul tema della sostenibilità nella sua declinazione ambientale, sociale ed economica dove salute pubblica, solidarietà e impegno umanitario accompagnano l’interesse per l’ecologia, il territorio e il paesaggio. Da sempre tradizionale appuntamento culturale e conviviale, anche la cerimonia della premiazione quest’anno sarà costretta a cambiare formula, con i riconoscimenti consegnati sabato 24 ottobre in diretta streaming online, senza pubblico nel rispetto delle disposizioni per il contenimento del Covid. Da sempre il suo obiettivo è ‘fare ricerca’ e, dopo trent’anni di esperienze nella rete dei laboratori degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali italiani, nei quali si è specializzata sulle malattie trasmissibili dagli animali all’uomo, in particolare sui virus influenzali, dal 2016 Ilaria Capua dirige l’One Health Center of Excellence all’Università della Florida a Gainsville. Il Premio Civiltà Veneta le è stato attribuito “come veneta di adozione” per gli studi compiuti e gli anni di lavoro come ricercatrice all’Università di Padova, e “per esser stata socialmente e politicamente attiva in Regione, fino all’elezione in Parlamento” nel 2013 come deputata per

competence and vision. And precisely because of the fragilities that have emerged in recent months, the Foundation’s choices have focused on the theme of sustainability in its environmental, social and economic aspects where public health, solidarity and humanitarian commitment accompany concern for ecology, the region and the landscape. The awards ceremony itself has always been a traditional cultural and social event, but this year it will be different, with the Prizes awarded on Saturday 24 October in a live online broadcast, without an audience, in compliance with provisions for containing Covid. Her goal has always been to ‘do research’, and Ilaria Capua has spent thirty years in laboratories connected with Italian Experimental Zooprophylactic Institutes, specialising in diseases that can be passed from animals to humans, particularly influenza viruses. Since 2016, however, Capua has been Director of the One Health Center of Excellence at the University of Florida in Gainsville. The Civiltà Veneta Prize was awarded to her “as a Venetian by adoption”, for her years of work as a researcher at the University of Padua, and “for having been socially and politically active in the Region, until her election to Parliament” in 2013 as the deputy for Civic Choice. She resigned the seat in 2016 to de3


REINHOLD MESSNER Premio Masi per la Civiltà Veneta Masi Civiltà Veneta Prize vote herself completely to research, this time abroad. Scelta Civica, seggio da cui si è dimessa nel 2016 per The international fame of this virologist, born in Rome tornare a dedicarsi completamente alla ricerca, stavolin 1966, is confirmed by her inclusion as one of world’s ta all’estero. La fama internazionale della virologa, nata Top 50 scientists by ‘Scientific American’, one of the olda Roma nel 1966, è confermata dal suo inserimento est and most authoritative scientific journals. fra i 50 scienziati top da parte di ‘Scientific American’, The first to have climbed all fourteen 8000m peaks una delle più antiche e autorevoli riviste di divulgazioon the planet and to have climbed Everest alone and ne scientifica. without oxygen, Reinhold Messner has been one of Primo ad aver scalato tutti i 14 Ottomila del pianeta e the heroes of world mountaineering since the 1970s, a esser salito sull’Everest in solitaria e senza ossigeno, with over 3,500 peaks and hundreds of new routes to dagli anni Settanta Reinhold Messner è tra i protagohis credit. Born in Bressanone in 1944, Messner has nisti assoluti dell’alpinismo mondiale, con all’attivo olcompleted feats such as crossing the Antarctic on foot tre 3.500 cime e un centinaio di nuove vie. Nato a Bresin 1989, with the German exsanone nel 1944, Messner ha plorer Arved Fuchs, and crosscompiuto imprese come la traLa virologa inserita tra i 50 ing the Gobi Desert by himself versata a piedi, con l’esploscienziati top al mondo. in 2004. He has written dozratore tedesco Arved Fuchs, ens of books. Since 1983, he dell’Antartico nel 1989 e quelMessner, alpinista dei record has lived in Castel Juval, in Val la solitaria del deserto del Gobi e ‘difensore’ della montagna Venosta, where he has a farm, nel 2004. Alcune decine i suoi The virologist who is one and from where he directs the libri. Dal 1983 vive a Castel JuMessner Mountain Museums, val, in val Venosta, dove ha of the top 50 scientists the network of six mountain un’azienda agricola, e da dove in the world; and Messner, museums he started in 2006 dirige i Messner Mountain Muthe record-holding alpinist with the establishment of the seum, la rete di sei musei deland ‘defender’ of the mountains one in Castel Firmiano. Inla montagna da lui avviata nel 4


ANDREA RIGONI Premio Masi per la Civiltà Veneta Masi Civiltà Veneta Prize 2006 con l’istituzione di quello a Castel Firmiano. L’attenzione al territorio l’ha portato, con il ‘collega’ Hans Kammerlander, a fare il giro delle vette sui confini del Südtirol/Alto Adige incontrando abitanti e contadini delle zone attraversate e capirne situazioni e bisogni. Dal 1999 al 2004 è stato europarlamentare verde. Il Premio Civiltà Veneta gli è stato attribuito per il contributo “alla difesa dell’ambiente sociale, culturale e paesaggistico della montagna”. Premiato come “imprenditore italiano dell’anno” nel 2018, Andrea Rigoni è presidente e amministratore delegato della storica azienda di famiglia di Asiago, le cui radici affondano nell’attività di apicoltura avviata un secolo fa dalla nonna Elisa al ritorno sull’Altopiano dei Sette Comuni dopo la Grande Guerra. Agricoltura biologica, qualità delle materie prime, innovazione produttiva per garantire prodotti buoni per l’uomo e rispettosi dell’ambiente: questa, in sintesi, è la filosofia del gruppo, che, dal 1979, ha esteso la produzione dal miele alle marmellate, alla nocciolata e ai succhi di frutta arrivando a fatturare oltre 150 milioni di euro, a diventare leader italiano nel settore bio e a proiettarsi sui mercati internazionali. Il riconoscimento a Rigoni va “per avere scelto, da pioniere tra gli industriali, la strada del biologico segnando un passo importan-

terest in the territory of Südtirol / Alto Adige led him to climb the peaks on its borders with his ‘colleague’ Hans Kammerlander, and to meet the farmers and inhabitants of the region to understand their situations and needs. From 1999 to 2004 he was a green MEP. The Civiltà Veneta Prize was awarded to him for his contribution “to the defence of the mountain environment in its social, cultural and landscape aspects”. Voted “Italian Entrepreneur of the Year” in 2018, Andrea Rigoni is president and CEO of a historic family business in Asiago, whose roots lie in the beekeeping enterprise started a century ago by grandmother Elisa on her return to the Altopiano dei Sette Comuni after the Great War. Organic farming, quality of raw materials, and production innovations to guarantee both suitability for human consumption and respect for the environment: this is the philosophy of the group which, since 1979, has extended its production from honey to jams, to hazelnut spreads and fruit juices, reaching a turnover of over 150 million euros, and becoming the Italian leader in the organic sector as well as expanding onto international markets. The Masi Prize goes to Rigoni “for being a pioneer among industrialists and having chosen organic cultivation, marking an important step towards a global path of sustainable development 5


GRUPPO RIEDEL Premio Internazionale Masi per la Civiltà del Vino International Masi Civiltà del Vino Prize te verso un cammino globale di sviluppo sostenibile while maintaining a deep bond with Asiago, the commantenendo un legame profondo con Asiago, territopany’s place of origin”. rio di origine”. World leader in the production of glasses designed to Al primo posto nel mondo per produzione di calici proenhance individual wine types and in the concern for gettati per esaltare ogni singolo vino e attento al riutilizthe reuse of recycled crystal glass, the Riedel group, zo del cristallo riciclato, il Gruppo Riedel, sede a Kufbased in Kufstein in Austria but with historical roots in stein in Austria ma radici storiche in Boemia nel 1756, Bohemia dating back to 1756, has made an important ha dato un contributo importante alla cultura del vino contribution to the culture and appreciation of wine. e al suo apprezzamento. Il riconoscimento Civiltà del The Civiltà del Vino Prize is awarded for an exemVino premia l’esemplare capacità di coniugare innovaplary combination of innovation, love for the product zione, amore per il prodotto e rispetto dell’ambiente, and respect for the environment, and the imagination e l’intuizione di un calice specifico per i singoli vini (inneeded to design specific glasses for individual wines cluso l’Amarone). Ma il gruppo, oggi guidato da Maxi(including Amarone). Now led by Maximilian Riedel, milian Riedel, è all’avanguardia anche nella sostenibilità the group is also at the forefront of sustainability using con l’impiego del cristallo riciclaup to 50% recycled crystal glass to in produzione che arriva al 50 in the manufacturing process Il Premio alla 39ma edizione per cento di recuperato (in ge(as a rule, the figure does not segnale di rilancio nell’anno nere non si supera il 15-20). ‘The exceed 15%-20%). ‘The Wine Wine Advocate’, la più autoreAdvocate’, the world’s most audrammatico della pandemia vole rivista mondiale in matethoritative wine magazine, has The 39th edition of the Prize ria di vino, ha definito i calici Riedefined Riedel glasses as “the marks the moment del “i più bei bicchieri sia sotto il most beautiful glasses, both profilo tecnico sia in quello delof resumption in the dramatic from a technical and from a la degustazione, cristalli dal protasting point of view, with a proyear of the pandemic fondo effetto sul buon vino”. found effect on good wine”. 6


FILIPPO GRANDI Premio Masi Grosso d’Oro Veneziano International Grosso d’Oro Veneziano Prize Milanese, classe 1957, il vincitore del Premio Internazionale Grosso d’Oro Veneziano, Filippo Grandi dal 2016 è alla guida dell’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati, dopo un trentennale impegno diplomatico nell’assistenza alle decine di milioni di profughi che purtroppo si contano nel mondo per cause belliche, economiche o sanitarie. Dall’Afghanistan al Golfo, dalla Palestina alla Siria e allo Yemen, dal Ruanda al Congo: dal 1988, anno da cui lavora per le agenzie delle Nazioni Unite, non c’è stata crisi umanitaria in cui Grandi non sia stato operativo nel coordinamento dell’assistenza agli ‘ultimi tra gli ultimi’, ora anche i più esposti e fragili di fronte all’emergenza sanitaria del Covid. La sua esperienza sul campo l’ha raccontata nel libro Rifugi e ritorni. Storie del mio lungo viaggio tra rifugiati, filantropi e assassini, edito nel 2017 da Mondadori, a testimonianza dell’importanza attribuita anche all’azione di sensibilizzazione di opinioni pubbliche e media su questi temi.

Gabriele Colleoni, giornalista, è stato caporedattore de ‘L’Arena’ di Verona ed è ora vicedirettore del ‘Giornale di Brescia’ e direttore della rivista ‘Le Venezie’. Si è occupato di America Latina e cooperazione internazionale. Ha collaborato anche con Radio Vaticana.

Milanese, born in 1957, the winner of the International Grosso d’Oro Veneziano Prize, Filippo Grandi, has been at the helm of the UN High Commission for Refugees since 2016, after a thirty-year diplomatic career assisting tens of millions of refugees in the world displaced for reasons of war, the economy or health. From Afghanistan to the Gulf, from Palestine to Syria and Yemen, from Rwanda to the Congo: ever since starting work for the United Nations in 1988, there has never been a humanitarian crisis in which Grandi has not been involved in the coordination of ‘assistance to the last of the least’, now also including some of those most exposed to the Covid emergency. Grandi relates his experiences in his book Rifugi e ritorni. Storie del mio lungo viaggio tra rifugiati, filantropi e assassini (Shelters and returns. Stories of my long journey among refugees, philanthropists and murderers, Mondadori 2017), which raises the point of how important it is to alert public opinion and the press to these questions.

Gabriele Colleoni, journalist, former editor-in-chief of ‘L’Arena’, now deputy editor of the ‘Giornale di Brescia’ and editor of the Magazine ‘Le Venezie’. Has covered Latin America and international co-operation for many years. Has worked in the news service for Vatican Radio.

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SERVIZI FEATURES

“UN’ESPERIENZA CULTURALE AL MESE LA MIGLIOR CURA DI NORMALITÀ” “ONE CULTURAL EXPERIENCE PER MONTH, THE BEST WAY TO RETURN TO NORMALITY” Christian Greco

di Roberto Fiori

La ‘ricetta’ del direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco This ‘recipe’ from Christian Greco, Director of the Egyptian Museum in Turin “My idea is simple: in this somewhat strange summer, “La mia ricetta è semplice: in questa estate un po’ stralet’s treat ourselves to a cultural experience once a na, regaliamoci una volta al mese un’esperienza culturamonth. We’ll go to visit a museum, and buy a ticket for le. Andiamo a visitare un museo, compriamo il biglietto a concert or for a theatre show. If we all did this, each per un concerto o per uno spettacolo teatrale. Se lo faof us would be enriched personally and the artistic hercessimo tutti, ognuno di noi si arricchirebbe interiormenitage would benefit greatly. te e il patrimonio artistico ne trarrebbe un grande benefiFor this reason, from 31st July, we in Turin have decided cio. Per questo dal 31 luglio noi a Torino abbiamo deciso to return to our usual opening times – 7 days a week, di tornare ai nostri orari abituali, 7 giorni su 7, aperti 364 364 days a year – to get back to being everyone’s mugiorni all’anno: per ritornare a essere il museo di tutti, seum, and to put these difficulties we are facing behind per metterci alle spalle le difficoltà che stiamo affrontanus. It’s a return to normality and a nod to article 9 of the do. Un ritorno alla normalità e un richiamo all’articolo 9 Italian Constitution, which declares culture one of the della Costituzione italiana, che pone la promozione delfundamental principles of our democratic life.” Christian la cultura fra i principi fondamentali del nostro vivere deGreco, winner of the Masi Prize for Venetian Civilisation mocratico”. Christian Greco, Premio Masi per la Civiltà Ve2018, is at the helm of the oldest neta nel 2018, è alla guida del più museum in the world dedicated antico museo al mondo dedicaIntervista a tutto campo to Egyptian culture, considered to alla cultura egizia, che per valoal Premio Civiltà Veneta 2018: second only to Cairo in terms of re e per numero di reperti è conthe value and number of exhibits. siderato il più importante dopo “Così possiamo riprenderci” Appointed director of the Egypquello del Cairo. Nominato diretWide-ranging interview tian Museum of Turin in 2014, at tore del Museo Egizio di Torino nel with winner of the Civiltà 38 years of age, he has managed 2014 a 38 anni, è riuscito a increto increase the number of visimentare notevolmente il numero Veneta 2018: “This is how tors significantly, up to 900,000 di visitatori, che nel 2019 ha sfiorato start again” in 2019. Which was before quarto le 900mila presenze. Poi anche 8


Galleria dei sarcofagi, Sala 8, Museo Egizio, Torino “Visitare un Museo fa assaporare il senso della normalità, specie in questi tempi” Gallery of the Sarcophaguses, Room 8, Egyptian Museum, Turin “Visiting a museum brings one back to normal, especially these days”

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antine affected mummies and mummie e statue sono andastatues alike. But in Turin the te in quarantena. Ma a Torino lights never went out. Because non si è mai spenta la luce. Pertalking to Greco means being ché dialogare con Greco signifioverwhelmed by a mixture of ca essere travolti da un impasto enthusiasm, curiosity and taldi passione, curiosità e talento, ent, as well as determination nonché di determinazione e proand a deep sense of service. fondo spirito di servizio. “È ciò “We are concentrating on our che ci impone di metterci a ditwo fundamentals: the collecsposizione dei due elementi per tion and the public. A museum noi vitali: la collezione e il pubis not an island; it’s part of a blico. Un museo non è un luosocial context, and we want to go sospeso, avulso dal contesto Christian Greco firma la botte del Premio Masi nel 2018 stand alongside society and the sociale di cui è invece parte inChristian Greco signs the Masi Prize barrel in 2018 community at a time when the tegrante, e noi vogliamo porci al whole country is struggling to react to the critical issues fianco della comunità in un momento in cui tutto il Paese of the past few months. Visiting a museum is an expesta cercando di reagire alla criticità dei mesi scorsi. Visitarience that can revive a bit of normality, actually even re il Museo è un’esperienza capace di far riassaporare un on better terms than before: with calmness, at a meapo’ di normalità, addirittura col vantaggio di poterlo fare sured pace, with careful attention, and without queues come mai è stato possibile: con tranquillità, lentezza e ator crowded rooms.” tenzione, senza code e con le sale prive di affollamento”. But aren’t you afraid of a low turnout, or of a lack of Ma non ha paura proprio della scarsa affluenza, dei repeat visitors? conti che non tornano? “I believe that we can face reality in two ways: pessi“Io credo che si possa affrontare il periodo che abbiamo mistically, looking at the mass of red on the balance di fronte in due mondi. Con pessimismo, guardando i bisheets and the small number of visitors at the door, or lanci in rosso e i pochi visitatori all’ingresso, oppure cerpositively, by looking for strengths, and the extraordicando i punti di forza, le straordinarie opportunità che si nary opportunities they offer. We can complain about offrono. Possiamo lamentarci dell’assenza del turismo the absence of foreign tourism, or we can think about straniero, o ricordarci che secondo l’Ocse solo il 26% dethe OECD figure that only 26% of Italians visit a musegli italiani visita un museo almeno una volta all’anno. La

La prima sala è dedicata alla storia del museo stesso, che nel 2019 ha registrato quasi 900.000 presenze The first room is dedicated to the history of the museum itself, which had almost 900,000 visits in 2019


Dopo le aperture contingentate, dal 31 luglio il museo è tornato alla normale attività After various experiments with opening, the museum returned to normal on 31 July

fascia tra i 18 e i 45 anni quasi non ci mette piede. Abbiaum at least once a year. Those aged 18-45 are practimo 60 milioni di italiani da convincere a partecipare alle cally non-existent. We have 60 million Italians we can attività culturali del nostro paese. Philippe de Montebeltry to convince to participate in the cultural experiences lo, storico direttore del Metropolitan Museum di New of our country. Philippe de Montebello, the former diYork, amava ripetere: ‘Nessun museo può avere l’arrorector of the Metropolitan Museum of New York, loved ganza di pensare di esistere per diritto divino’. Ogni giorto say: ‘No museum can be allowed the arrogance of no dobbiamo conquistarci la nostra credibilità, ad esemthinking it exists by divine right’. Every day we have to pio proponendo biglietti ridotti per non essere sordi alle win our spurs, by offering reduced price tickets, for exdifficoltà che le famiglie stanno vivendo”. ample, so as not to be deaf to the difficulties that famiLei ha partecipato alla task force per la ripartenza lies are experiencing now.” guidata da Vittorio Colao, dando il suo contributo al You have been part of Vittorio Colao’s task force progetto di rilancio dei musei italiani. Quali sono i for the relaunch of museums in Italy. What are the punti principali? main points of this programme? “Primo, la cura del patrimonio. Abbiamo spese che non “First of all, care for our patrimony. We have expenspossiamo comprimere, né tanto meno interrompere. Il es that we cannot ignore, let alone suspend. The secsecondo punto è salvaguardare la ricerca. Per questo ho ond point is to safeguard research. For this reason, I proposto di utilizzare per i Beni culturali il Fondo di finanhave proposed using the same fund employed to run ziamento ordinario che usano le universities for cultural heritage. università. Bisogna rovesciare la Viewpoints must be changed: re“Possiamo lamentarci prospettiva: la ricerca non deve essearch must be seen as an investdella crisi del turismo sere più il ‘passivo’ dei musei, ma ment for the future rather than a un investimento per il futuro. Tutte passive affair concerning just the o sfruttare le opportunità” le statistiche internazionali dicono “We can either weep about museum. All international statische un euro per la ri-cerca ne portics say that one euro spent on the crisis in tourism or we ta due di investimento. Infine, amresearch brings two euros in inpliare la partecipazione museale: vestment. Finally, increasing attencan seize the opportunity” dobbiamo fare ricerca con antrodance at museums: we need to 11


“Dobbiamo creare strumenti innovativi che non sostituiscano la visita reale, ma ci permettano di vedere l’invisibile” “We must create new experiences that aren’t a substitute for physical visits, but make it possible to discover the invisible”


“Cerchiamo i punti di forza, trasformandoli in opportunità per ripartire” afferma Christian Greco “We are looking for strengths, and turning them in to opportunities for the restart,” emphasises Christian Greco

pologi, sociologi e filosofi per capire come attirare vecchie e nuove generazioni per far conoscere l’immenso patrimonio artistico che abbiamo nel nostro Paese. La rivoluzione digitale sarà un tassello imprescindibile, come hanno dimostrato i mesi di lockdown. Non possiamo più tornare indietro, dobbiamo creare degli strumenti innovativi che non riducano il tour virtuale a un surrogato della visita al museo, ma che ci permettano di vedere ciò che non sarebbe visibile nemmeno se fossimo di fronte all’oggetto. È ciò che ad esempio facciamo con la mostra temporanea ‘Archeologia Invisibile’”. Dunque, è fiducioso nel futuro? “Sono gli oggetti stessi che custodiamo nel nostro Museo a darmi fiducia. Hanno una vita media di 3.500 anni e sono perfettamente conservati, non saranno questi pochi mesi di difficoltà a intaccare la loro lunga storia. L’Egitto ci comunica il senso dell’immortalità, perché la sua civiltà è stata capace di superare la caducità umana e i limiti del tempo e questo può essere un motivo di conforto per tutti noi. Un paese non può avere un futuro se non preserva il proprio passato”.

Roberto Fiori, 39 anni, albese, giornalista. Lavora a La Stampa, dove si occupa di vino, cibo e questioni agroalimentari tutte le volte che la cronaca glielo consente. Insegna Teoria e tecniche del linguaggio giornalistico all’Università Cattolica di Milano.

employ anthropologists, sociologists and philosophers to understand how to attract older and newer generations to enjoy the immense artistic heritage that we have in our country. The digital revolution will be an essential element, too, as the months of lockdown have shown. We can no longer go back, we must create innovative tools that do not simply propose replica tours of a museum, but which allow us to see what would not be visible even if we were in front of the object. This is what we do for example with our temporary exhibition, ‘Invisible Archaeology’ “. So, are you confident in the future? “It is the objects themselves that we keep in our Museum that give me confidence. They have an average age of 3,500 years old and are perfectly preserved; these few months of difficulty will not affect their long history. Egypt brings us a sense of immortality because its civilisation was able to conquer human transience and the limits of time, and this can be a reason for comfort for us all. A country cannot have a future if it does not preserve its past.”

Roberto Fiori: 39 years old from Alba, journalist. Works at La Stampa, where he writes about wine, food, and food industry questions whenever they come up in the news. Teaches Theory and Technique of Journalistic Language at the Catholic University of Milan.

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VENEZIE ART DE VIVRE VENETIAN ART DE VIVRE

ITALIA DEL GUSTO VERSO UN FUTURO CON TANTE INCOGNITE E QUALCHE CERTEZZA GASTRONOMIC ITALY: MANY UNKNOWNS AND SOME CERTAINTIES FOR THE FUTURE di Adua Villa

Il lockdown ha colpito duro: valorizzare il territorio per una buona ripartenza Lockdown has struck hard: a good restart depends on regional promotion A short time ago research carried out by Bain & ComPoco tempo fa una ricerca effettuata dallo studio Bain pany highlighted uncomfortable data for the catering & Company ha evidenziato dati sconfortanti per la risector and the service economy in general, after two storazione e il comparto somministrazione in generale, and a half months of forced closure during lockdown. causati da una chiusura forzata durata circa due mesi e The figures speak for themselves: loss of turnover in mezzo sotto il lockdown. Le cifre parlano chiaro: 14 miItaly comes to 14 billion euros (with a correspondliardi di euro è l’ammontare della perdita di fatturato in ing loss of approximately 1.6 billion in tax revenues) Italia (che corrisponde a circa 1,6 miliardi di minori enthanks to the closure of bars and restaurants in the trate fiscali) per chiusura di bar e ristoranti nel periodo period from March to mid-May. marzo-metà maggio. La ricerca condotta su 40mila punResearch on 40,000 points of sale has shown that reti vendita ha evidenziato che le misure restrittive sulstrictive measures on reopening could cause a total la riapertura potrebbero causare una perdita di oltre 30 loss of over 30 billion in the current year. And it is immiliardi nell’anno in corso. Dobbiamo mettere in risalportant to note that this sector accounts for around to anche altri dati importanti: questo settore, per esem4% of national GDP and 5% of jobs. As can be seen, pio, incide circa il 4% sul PIL nazionale e rappresenta il the service economy is fundamental for the restart 5% dei posti di lavoro. Come vediamo il mondo della not only of the restaurant sector, but somministrazione è fondamentale per also for markets such as tourism, winla ripartenza non solo della ristorazione Il Bel Paese: ery visiting and sustainability. Themes stessa, ma anche per mercati come il uno scrigno unico that, together with art, have always turismo, l’enoturismo e la sostenibilità. Temi che da sempre, insieme all’arte, di tesori per il palato been Italy’s speciality. These numbers are extremely high contraddistinguono l’Italia nel mondo. The Bel Paese and leave a big question mark: what Questi numeri sono altissimi e lasciahas a unique will the future be? One answer could no un grande punto interrogativo: quale be the promotion of our natural and sarà il futuro? Una risposta possiamo trofoodie heritage cultural heritage, through internal stayvarla nella valorizzazione del nostro pa14


Pagina precedente. Il Desco, lo stellato di Verona ha riaperto in grande stile Preceding page. The starred restaurant in Verona, Il Desco, has reopened in great style Villa Serego Alighieri: la convivialità è ripartita serenamente negli spazi aperti Villa Serego Alighieri: conviviality happily back again in open spaces


cations. A truly short journey brings Italians to an aptrimonio naturale e culturale, in un 2020 all’insegna delpreciation of the beauty of their own country: villages, le vacanze di prossimità: pochi chilometri da percorrere nature, art and places where food and wine experience una maggiore attenzione alla bellezza della nostra Itaes are available. lia: borghi, natura, arte e luoghi dove poter vivere un’eThis is how we come to read the word ‘experience’ sperienza enogastronomica. Ed ecco che arriviamo a legwith new eyes. For some time now, a certain type of gere con occhi nuovi la parola ‘esperienza’. Da tempo, un restaurant has come up with the term ‘experience’: certo tipo di ristorazione si presenta con il termine ‘espefood and wine have become tools for living unforgettarienza’: il cibo e il vino sono diventati strumenti per vible moments. We appreciate what is on the plate and vere momenti indimenticabili. Apprezziamo che cosa ci in the glass by discovering the sia nel piatto e nel bicchiere scopaths that have led there, paths prendo i percorsi che hanno porthat are flavoured by the territato a quella interpretazione. Pertory of origin, by the chef’s own corsi che possono essere indicati life, and come together in a culdal territorio in cui si opera, incontural synthesis to be enjoyed in a tri di vita dello chef, culture che social context. In recent months, si mescolano per sintetizzarsi in many restaurateurs have proun piatto da gustare in un conposed new ways to engage testo conviviale. In questi mesi, the senses. They have adapted molti ristoratori si sono messi in to new requirements, complied gioco proponendo nuove formuwith regulations, and proposed le che sono andate a colpire pronew solutions. Here are some prio i sensi. Hanno lavorato adatof them: Ristorante da Aldo, tandosi alle nuove esigenze, riin Legnago (Verona), is now a spettando le normative e geneFood Truck: from appetizers to rando nuove offerte. Eccone alcudesserts, quality cuisine is ofni: Ristorante da Aldo, a Legnago Enoclub a Milano, l’Enoteca con la E maiuscola (Verona), è oggi un Food Truck: fered through traditional recipes Enoclub in Milan, the wine shop par excellence 16


Pagina precedente. QR code per l’esclusiva carta dei vini dell’Hofstede Meerzigt. La Brasserie 1640 offre take away e picnic area per famiglie in Olanda, a Zoetermeer Preceding page. QR code for the exclusive wine list at Hofstede Meerzigt in Zoetermeer, Holland Brasserie 1640, at Zoetermeer in Holland, offers take-aways and picnic areas for families A lato. Prelibatezze e bottiglie preziose alla storica Enoteca Fermi di Treviso. This page. Treats and fine wines at the historic Enoteca Fermi in Treviso. Sotto. A San Paolo del Brasile, il famoso ristorante Comité consegna menù abbinati a Campofiorin Under. At São Paulo in Brazil, the famous Comité restaurant constructs food menus paired with Campofiorin

dall’antipasto al dolce la cucina di qualità è proposta tramite ricette della tradizione rivisitate appunto per le quattro ruote. Trattoria Caprini, a Torbe (Verona) fra le prime ad aprire fisicamente al pubblico, credendo e investendo nella ripresa del settore e offrendo accurato servizio

adapted to a four-wheel vehicle. Trattoria Caprini in Torbe (Verona) was one of the first physically to reopen to the public, believing and investing in the recovery of the sector and offering a fine delivery service during the pandemic. Trattoria alla Ruota in Maz-


A lato. Esclusivo sushi di carne proposto da Trattoria alla Ruota, Marano. A Napoli, Mimì alla Ferrovia consegna le sue specialità per imbarcazioni. This page. Exclusive meat sushi as served by Trattoria alla Ruota, Marano. In Naples, Mimì alla Ferrovia prepares food for passengers Pagina successiva. Enoturismo e sostenibilità: a Tenuta Canova, a Lazise, si cena tra vigneti e olivi del Garda Next page. Wine tourism and sustainability: dining in the vineyards and olive groves of Lake Garda at Tenuta Canova in Lazise

zano (Verona), one of those in the Michelin Guide, ofdi delivery durante la pandemia. Trattoria alla Ruota, a fers a delivery service of food chosen directly from the Mazzano (Verona), fra le trattorie citate dalla Guida Mimenu on their website, and their meat sushi is not to chelin, ha attivato un servizio di delivery organizzandosi be missed! con gli ordini e le consegne scegliendo direttamente dal Mimì alla Ferrovia takes us to Naples and did not menù sul loro sito: il loro sushi di carne è imperdibile! have a summer break. Their #MimiLovesBoat is a Mimì alla Ferrovia ci porta a Napoli e per l’estate non special menu for the summer: si ferma. La loro #MimiLoves3 special boxes, to be chosen Boat è un menù speciale per from the ‘stories’ featured on l’estate, 3 special Box, da scetheir Instagram profile. Ordergliere tra le ‘stories’ in evidenza ing is easy, and delivery is nel loro profilo Instagram. Con straight to the quayside. The grande facilità si ordina e verNeapolitan tradition follows ranno recapitate direttamente you on the open sea. in banchina. La tradizione naEnogastronomia Baggio is a poletana vi segue in mare aperplace famous for its gastroto. Enogastronomia Baggio è nomic tradition in Bassano un luogo della tradizione gastrodel Grappa; and the wine list nomica e di grande riferimenis extensive. They opened a to a Bassano del Grappa: la lonew branch just before lockro carta dei vini è amplissima. down, but that hasn’t stopped Essi hanno appena aperto una them in the slightest. All their nuova sede, proprio prima del specialities, wine pairings and lockdown, ma questo non li ha fresh pasta are delivered to minimamente fermati. Tutte le Enogastronomia Baggio, a Bassano del Grappa: your home. Enoclub, the goloro specialità, gli abbinamenspecialità culinarie a rallegrare il confinamento to wine shop in Milan, has ti ai vini e la pasta fresca vengoEnogastronomia Baggio, at Bassano del Grappa: no consegnati a domicilio. greatly increased its delivery culinary specialties to brighten even lockdown 18


LA RIPARTENZA: ALCUNI CONSIGLI THE RESTART: SOME SUGGESTIONS Enoclub, Milano Da Aldo, San Pietro di Legnago, Verona Alla Ruota, Marano, Verona Ristorante Il Desco, Verona Trattoria Caprini, Torbe di Negrar, Verona Brunetti Gusti e Sapori, Piubega, Mantova Enoteca Fermi, Treviso Enogastronomia Baggio, Bass. del Grappa, Vicenza Locanda Perinella, Brogliano, Vicenza Il Cantinone 2.0, Sarzana, La Spezia Taste, Marcianise, Caserta Mimì alla Ferrovia, Napoli Prosit Ristorante, Napoli Wine shop, Positano, Salerno Art Deco Hotel Montana, Lucerna, Svizzera Seehotel Waldstätterhof, Brunnen, Svizzera Restaurant Aklin, Zurigo, Svizzera Ristorante Al Dente, Glattpark, Svizzera Restaurant Vorderer Pfannenstiel, Meilen, Svizzera Hofstede Meerzigt, Zoetermeer, Olanda Brasserie 1640, Zoetermeer, Olanda Ristorante, Petit Comité Rotisserie, São Paolo, Brasile


Enoclub, enoteca di riferimento a Milano, ha fortemente potenziato le consegne. Inoltre, i loro famosi corsi di degustazione che si tenevano in sede, si sono trasformati in degustazioni su piattaforma Zoom. Il Cantinone 2.0 a Sarzana in Liguria ha creato la ‘Food Wine N Music Box’. Non solo consegne a domicilio, ma un pensiero vero nella creazione dell’esperienza dove, oltre alla sezione cibo, si trova la sezione ‘atmosfera’. Inoltre, si può

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service. In addition, their famous tasting courses that were held on site have been transformed into virtual tastings on Zoom. Cantinone 2.0 in Sarzana (Liguria), on the other hand, has created the ‘Food Wine N Music Box’ – not just home deliveries, but a new experience where, in addition to the food section, there is the ‘atmosphere’ section. The add-on is a music playlist chosen for the customer: just read the QR


Pagina precedente. Le tagliatelle della Trattoria Caprini anche in delivery box. Il box di Il Cantinone 2.0 di Sarzana include anche musica! Brunetti a Piubega, bottega ed enoteca di qualità. A Legnago e dintorni, le specialità di Aldo anche in food truck Preceding page. Tagliatelle from Trattoria Caprini also in a food box. The food box at Il Cantinone 2.0 in Sarzana includes music too! Brunetti in Piubega, a bottega and quality wine shop. At Legnago and nearby, specialities from Aldo arrive in a food truck A lato. Menù, gourmet e spazi aperti alla Locanda Perinella di Brogliano, Vicenza This page. Gourmet menus and open spaces at Locanda Perinella in Brogliano, Vicenza

godere di una playlist musicale scelta per il cliente: basta avvicinare lo smartphone ad un QR code mentre si apre la bottiglia di vino. Hofstede Meerzigt, meraviglioso ristorante dei Paesi Bassi, il 30 maggio ha aperto il PopUp Store della Wine List: il sommelier Sermand consiglierà in questo negozio digitale e proporrà delle liste di vino Taylor Made. Per saperne di più, si consultino ‘The Wine List’ su Facebook e Instagram. Concludiamo questo breve giro tornando in Italia e portando il lettore a Lazise sul Garda nella splendida cornice della Tenuta Canova. Il menù con QR code con l’abbinamento al vino più adatto, pronti per la consegna a casa, le degustazioni di Raffaele Boscaini e le ricette dello chef Vito Galluzzi su Instagram e Facebook, hanno regalato a tutti una perfetta Masi Wine Experience a distanza. Ed ora l’attività regolare è ripresa con spazi che garantiscono il distanziamento e menù che cambieranno frequentemente per seguire la stagionalità insieme alla lista dei vini in abbinamento. Qui ho citato alcuni esempi virtuosi che come molti altri hanno trovato nuove strade per far ripartire il mercato italiano attraverso la condivisione dell’esperienza. Adua Villa è un’imprenditrice e narratrice digitale, sommelier e scrittrice, fondatrice di Globetrotter Gourmet e della Globetrotter tv. Racconta i suoi viaggi nel mondo del food&wine attraverso i social media e i magazine. Dopo 14 anni di tv e Radio, oggi sviluppa progetti di comunicazione e narrazione.

code with your smartphone while opening your bottle of wine. Hofstede Meerzigt, a wonderful restaurant in the Netherlands, opened its pop-up Wine List Store on May 30th: sommelier Sermand gives the advice in this digital shop and suggests tailor-made wine lists. To find out more, search for ‘The Wine List’ on Facebook and Instagram. We conclude this short tour by returning to Italy and taking the reader to Lazise sul Garda and the splendid setting of Tenuta Canova. The menus with QR codes to suggest the most suitable wine pairing, all ready for delivery at home, the tastings by Raffaele Boscaini and chef Vito Galluzzi’s recipes on Instagram and Facebook, have already given everyone a perfect Masi Wine Experience from a distance. And now regular activity has resumed with sufficient space to guarantee social distancing and menus that will change frequently with the seasons along with the matching wine list. These are just some of the outstanding examples of ways that have been found to restart the Italian market by sharing an ‘experience’. Adua Villa is a businesswoman and digital storyteller, sommelier and writer, founder of Globetrotter Gourmet and Globetrotter tv. Her adventures in the food and wine world can be found in magazines and online. After 14 years on TV and radio, she now develops communication projects and storytelling.

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VENEZIE ART DE VIVRE VENETIAN ART DE VIVRE

UNA MONTAGNA DI DELIZIE SUI SENTIERI DEL BUON VIVERE FOODIE DELIGHTS IN THE MOUNTAINS, PATHS TO THE GOOD LIFE di Marco Colognese

Itinerari per incontrare in quota una cucina e un’ospitalità di alta qualità Itineraries in search of quality cuisine and hospitality at high altitude L’anno che stiamo vivendo è stato incredibilmente differente da tutto ciò che avremmo potuto immaginare, fuori dal comune, tragico, per certi versi folle. La rassicurante quotidianità, abbandonata di punto in bianco, ha lasciato spazio a un’incertezza mai vissuta. Corrado Benedetti in Lessinia: formaggi e salumi d’autore anche all’aperto, take away e delivery Corrado Benedetti in Lessinia, cheese and artisan salumi outdoors too, take-aways and deliveries Escursioni e gusti gourmet al Rifugio Fuciade, Passo San Pellegrino Excursions and gourmet tastes at the Fuciade Refuge, Passo San Pellegrino

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The year we are experiencing has been amazingly different from anything we could have ever imagined: out of the ordinary, tragic, and in some ways quite mad. The loss of a reassuringly predictable daily life has, suddenly, left room for a kind of uncertainty we have


La stessa che ci accompagnerà probabilmente a lungo, never experienced before. This situation will probably ma, contemporaneamente, quella che ci ha fatto camlast for some time now, but it has already made us biare registro e punto di vista. change our viewpoints. Così abbiamo aperto gli occhi allo scorrere del tempo, Thus, we have become more aware of the passage percependone l’importanza vitale che si lega a doppio of time, and know we need to spend our time more filo con una nuova necessità: trascorrerlo consapevolcarefully, without wasting a moment, in the healthimente, senza sprecarne un attiest and most tranquil way. How mo, nel modo più sano e sereno. do we do this? One idea is to Dalle Dolomiti all’Engadina, Che cosa ci serve per mettere in rediscover the power of mounalla Lessinia: le ‘sorprese’ atto il nostro proposito? Un’idea tains, the majestic vastness of è quella di riscoprire quanto da di una riscoperta coinvolgente their space, and the air found questo punto di vista sia potenin climbing them that makes us From the Dolomites te l’universo della montagna, la forget the oppressive nature of to the Engadine to Lessinia: maestosa vastità dei suoi spazi, certain summer days in an era quell’aria sottile che soltanto saof climate change that proves the ‘surprises’ lendo in quota ci fa dimenticare increasingly overwhelming and of fascinating discoveries la sensazione opprimente di cerdifficult to reverse. We are lookte giornate estive nell’era di un ing at a lifestyle that is all about cambiamento climatico sempre più incombente e difthe great value of slowness, and of taking the time to ficilmente reversibile. Guardando nella direzione di uno savour an experience; the result is that we discover the stile di vita che racconta il grande valore della lentezauthenticity of places and products that make us want za, di assaporarne il gusto, incontriamo luoghi e prodotti to know more about them. che ci portano a conoscere l’autenticità dei posti da cui All in total safety and surrounded by panoramic views provengono, spingendoci a volerli esplorare. that are often difficult to describe in words alone, such Tutto in totale sicurezza e circondati da panorami che is their inherent charm. spesso sono difficili da descrivere a parole, tanto è il One example is at Cortina d’Ampezzo, when you take loro immanente fascino, come quando ci si trova a Corthe newly refurbished Freccia nel Cielo cable car up to tina d’Ampezzo e si sale fino al Col Druscié con la nuoCol Druscié.


At 1778 metres, in the vicinity of the Tofane, is the vissima cabinovia della Freccia nel Cielo, inaugurata solo Masi Wine Bar, a place of sober mountain elegance. qualche mese fa. A 1778 metri, al cospetto delle Tofane, Traditional food dishes and fragrant wines wait for si trova il Masi Wine Bar, un ambiente di sobria eleganthose who come up here, both as refreshment after a za montana: piatti della tradizione e calici profumati atwalk, or just as a way of passing some time outdoors tendono chi arriva quassù, sia per rifocillarsi dopo una in an enchanting setting. passeggiata, sia semplicemente per trascorrere un po’ Another excellent place can be found at the San Peldi tempo all’aperto in uno scenario incantevole. legrino Pass, on the border between the Veneto and Anche al Passo San Pellegrino, sul confine tra Veneto e Trentino: excellent food and wine Trentino, si sta molto bene: luocan be found at the historic Fugo d’elezione per i buongustai ciade refuge, once an ancient e con un’ottima proposta di etibarn, now beloved by gourmet chette è lo storico Rifugio Fuciatravellers. de, un tempo antico fienile con Cosy rooms to spend the night in camere intime per passare una the Costabella heights, between notte tra la catena del Costabella; the splendid Pale di San Martino vi sono le splendide Pale di San and Col Margherita, and a base Martino e il Col Margherita, base for excursions of all kinds, are per escursioni di ogni genere: è to be found at the restored Viaun altro luogo ideale per godeverde property in Velo Veronese, re di uno spazio vitale incompain the heart of the Lessinia rabile. Famiglia di allevatori, promountains. Here the Albi family duttori di un grande formaggio raise cattle and make a fantastic di una piccola Dop come quella example of DOP Monte Veronedel Monte Veronese, gli Albi hanAlla Locanda Viaverde, Velo Veronese, gli gnocchi se cheese. no creato Viaverde a Velo Veroal Monte Veronese sono abbinati al Campofiorin People come here to eat and nese, una locanda ricavata da un At Locanda Viaverde, Velo Veronese, gnocchi sapiente restauro nel cuore deldrink well thanks to an excellent al Monte Veronese are paired with Campofiorin 24


Pagina precedente. Rifugio Fuciade: Andrea e Roberto curano la selezione dei vini. Anche in Val d’Aosta, ai piedi del Gran San Bernardo, gli Amaroni Cru di Masi nell’atmosfera calda di montagna dello storico ristorante La Croix Blanche di Étroubles Preceding page. Fuciade Refuge: Andrea and Roberto look after the wine cellar. In Val d’Aosta, too, at the foot of the Gran San Bernardo, Masi’s cru Amarones are served in the welcoming mountain atmosphere of the historic La Croix Blanche restaurant in Étroubles A lato. Alpe del Garda, Tremosine sul Garda: spazi aperti dedicati ai sapori della montagna This page. Garda Alps, Tremosine sul Garda: a place for mountain cuisine

la splendida Lessinia. Qui si viene per mangiare e bere bene grazie a un’ottima selezione di vini, ma non mancano qualche bella stanza e soprattutto un rilassante centro benessere. Ancora nel veronese, ma questa volta a Roveré Veronese, ecco il Rifugio Dosso Alto,

selection of food and wines, but there are also some comfortable rooms and above all a relaxing wellness centre. Again in the Verona area, but this time in Roveré Veronese, there is the Dosso Alto Refuge, the scene of wonderful live music events in the open Hotel Bivio, Livigno: benessere e dolce vita nelle Alpi continuano nel segno della fiducia Hotel Bivio, Livigno: well-being and ‘dolce vita’ in the Alps continue in time-honoured tradition

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Il Masi Wine Bar a Cortina, meraviglioso punto panoramico sulle Tofane, dove concedersi il massimo della bellezza naturalistica e del piacere di calici esclusivi The Masi Wine Bar in Cortina, with its panoramic views of the Tofane: the place to experience nature at its most beautiful together with some exclusive wines

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VINI MASI IN QUOTA: ALCUNI CONSIGLI MASI WINES AT HIGH ALTITUDE: SOME SUGGESTIONS Lenotti salumeria, San Zeno di Montagna, Verona Corrado Benedetti, Sant’Anna d’Alfaedo, Verona Rifugio Dosso Alto, Roveré Veronese, Verona Rifugio Parparo Vecchio, Roveré Veronese, Verona Locanda Viaverde Lessinia, Velo Veronese, Verona Caprini Franco botega e cusina, San Giovanni Lupatoto, Verona La Croix Blanche, Étroubles La Chaumière, Aosta Chalet Plan Gorret, Courmayeur Ristorante Bivio, Livigno, Sondrio Restaurant Goldener Adler, Bolzano Ristorante Pizzeria Marechiaro, Bolzano Rifugio Fuciade, Soraga, Trento Alpe del Garda, Tremosine sul Garda, Brescia Trattoria Genuisì, Coccaglio, Brescia Hotel-Restaurant Roseg, Pontresina, Svizzera


teatro di bellissimi eventi di musica live all’aria aperta in ogni fine settimana estivo, mentre nel corso dell’anno non mancano serate a tema con argomenti che vanno dal vino, ai formaggi, alla fotografia; non da meno,

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air every summer weekend, while during the year nights are themed with topics ranging from wine and cheese to photography; the website has the tempting slogan ‘Alta… cucina casalinga’ (High altitude…


Pagina precedente. Pace e serenità della pittoresca Val Roseg, Alta Engadina, Svizzera, vista dalla terrazza dell’Hotel-Restaurant Roseg Gletscher, dove gustare i vini Masi Peace and calm in the picturesque Val Roseg, Alta Engadina, Switzerland; try Masi wines on the terrace of the HotelRestaurant Roseg Gletscher A lato. Degustazioni in quota ed eventi musicali sui prati del Rifugio Dosso Alto, in Lessinia This page. High altitude tastings and musical events on the meadows around the Dosso Alto Refuge, in Lessinia

infine, l’allettante claim che compare sul sito di questo bel posto: ‘Alta… cucina casalinga’. Un suggerimento a ovest e per completare la nostra breve disamina andiamo a Étroubles, in Val d’Aosta, in una locanda che esiste da quattro secoli. Dietro La Croix Blanche passava, infatti, anticamente la Via Francigena da dove transitavano i viandanti diretti in Svizzera prima che fosse tracciata la nuova strada del Gran San Bernardo: oggi il bar e il ristorante si trovano dove una volta venivano ricoverate le diligenze; l’ottima cucina, a base di carni alla griglia e proposte tradizionali, si può gustare però anche nell’ampio terrazzo esterno, in passato il fienile della casa. Varcando invece il confine, vale la pena ricordare l’Hotel Roseg Gletscher nella Svizzera dell’Alta Engadina: un confortevole albergo di montagna la cui ampia terrazza regala una vista meravigliosa sul ghiacciaio Roseg da cui prende il nome. Qui si possono trovare un’ottima cucina del territorio e un’interessante proposta di vini, ma non bisogna dimenticare di lasciare lo spazio per il coreografico, goloso buffet di dessert. Buon divertimento!

Marco Colognese, già manager nell’ambito dei servizi finanziari, si dedica a tempo pieno alla sua passione per l’enogastronomia. È autore e referente territoriale per la ‘Guida Ristoranti d’Italia’ de ‘L’Espresso’, Guideespresso.it e ‘Reporter Gourmet’. Cura con Luigi Costa la guida ‘Venezie a Tavola’ e collabora con altre testate di settore.

home cooking). For somewhere to complete our brief round-up in the west, we go to an inn called La Croix Blanche that has been active for four centuries at Étroubles, in Val d’Aosta. Long ago, the inn was on the Via Francigena, used by travellers heading for Switzerland before the new Gran San Bernardo road was built. Today, the bar and restaurant are located where stagecoaches once broke their journey; the excellent cuisine based on grilled meats and traditional local dishes can also be enjoyed on the large outdoor terrace, once the site of the inn’s hay barn. Once over the border, don’t forget Hotel Roseg Gletscher in Switzerland’s Upper Engadine: a comfortable mountain hotel whose large terrace offers a wonderful view of the Roseg glacier, the source of its name. Here you can find excellent local cuisine and an interesting selection of wines, but don’t forget to leave room for the extravagant and delicious dessert buffet. Have fun!

Marco Colognese, once a manager in the financial services industry, now indulges his passion for wine and food full time. Author and regional correspondent for L’Espresso’s 'Restaurant Guide of Italy', Guideespresso.it and ‘Reporter Gourmet’. Manages ‘Venezie a Tavola’ with Luigi Costa and works with other titles in the sector.

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SERVIZI FEATURES

IL LEONE ALATO ‘CUSTODE’ PERENNE DEI DOMINI DELLA SERENISSIMA THE PERENNIAL WINGED LION, ‘GUARDIAN’ OF THE DOMAINS OF THE SERENISSIMA di Ulderico Bernardi

Da sempre è il simbolo più rappresentativo delle terre governate da Venezia From time immemorial, the most widespread symbol of territory ruled by Venice Lo Stato Veneto da Mar e da Terra ha avuto la sua sintesi rappresentativa nel Leone alato di San Marco. Con il libro aperto o chiuso sostenuto dalla zampa destra, la criniera folta, la coda ritorta, il muso talvolta benigno o in alcune circostanze irato. Dipinto, inciso, più spesso scolpito in pietra d’Istria oppure in marmo di varia natura. La

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The Venetian State on Land and Sea had the winged Lion of St Mark as its symbol. With the Evangelist’s gospel, open or closed, supported by its right paw, a thick mane and twisted tail, and a facial expression that could be content or sometimes angry. It could be painted or carved, most often in Istrian stone, or


pietra è già in sé simbolo di pesome sort of marble. It can be Co’ el leon alsa la coa rennità nell’opera diffusa dalle Isofound in the Ionian Islands, in le del mare Ionio, alle Albanie veVenetian Albania, in the cities of tuti i altri sbasa la soa! nete, alle città Dalmate, all’Istria, Dalmatia and Istria, and in the Detto popolare veneto al Dogado e all’intera Terraferma Dogal territories. The land-borne When the lion raises his tail che comprendeva il Friuli e le Alpi Terraferma included Friuli, the Giulie, il Trevigiano e il BelluneJulian Alps, the Trevigiano, the Everyone else lowers theirs! se, Vicenza, Padova, Rovigo, VeBellunese, Vicenza, Padua, RoviVenetian proverb rona, Brescia e Bergamo e Crema go, Verona, Brescia, Bergamo fino al confine dei Grigioni. L’effiand Crema up to the border gie del santo Evangelista Marco assume la forma ideale, with the Grisons. This symbol of Saint Mark the Evanassai nota, di icona religiosa e politica del popolo venegelist was adopted as the political and religious icon to nella multiforme espressione linguistica e culturale tra of the Venetian peoples after two merchant explorers, mito e storia, da quando due navigatori e mercanti chiatraditionally named as Rustico from Torcello and Bono mati tradizionalmente Rustico da Torcello e Bono da Mafrom Malamocco, landed at Alexandria in Egypt and lamocco, navigando a Levante, attraccarono la galea ad discovered the holy relics of Saint Mark. To smuggle Alessandria d’Egitto e scoprirono la santa reliquia di San them past the Saracens, so the story goes, they were

Pagina precedente. Il Leone marciano di Vittore Carpaccio (dettaglio, Palazzo ducale di Venezia, 1516). Parte orientale dei domini della Serenissima Repubblica in una stampa del 1700 Preceding page. The Lion of St Mark by Vittore Carpaccio (detail, Ducal Palace of Venice, 1516). Eastern part of the domains of the Serenissima Republic in a print from the 1700s A lato. Rustico da Torcello e Bono da Malamocco navigano verso Alessandria, dove trafugano i resti di San Marco per riportarlo a Venezia. Mosaico in stile bizantino della fine dell’XI secolo This page. Rustico from Torcello and Bono from Malamocco sail towards Alexandria, where they steal the remains of Saint Mark and take him to Venice. Byzantine-style mosaic from the end of the 11th century

Marco. Per sottrarla ai Saraceni, dice la leggenda, nascosero i resti dell’evangelista in una cesta sotto uno strato di carne di maiale insieme ad altre ceste di verdura. Gli ispettori doganieri musulmani rinunciarono ad accostarsi alle carni impure e i trafugatori veneziani poterono felicemente raggiungere Venezia il 31 gennaio 828. Il doge Giustiniano Partecipazio li ricompensò con 100 libre d’argento e subito iniziò la costruzione della Cappella Palatina dove venne depositato il corpo di san Marco. Mentre già la città si emancipava progressivamente dal vincolo con l’imperatore romano d’Oriente, dalla sog-

hidden in a basket under a layer of pork with other baskets of vegetables. On the way back, the Muslim customs officers refused to go near the impure meat and the Venetians successfully brought their cargo home, landing on 31 January 828. Doge Giustiniano Partecipazio rewarded them with 100 silver lire and immediately began work on building the Cappella Palatina where the body of Saint Mark was deposited. As Venice freed itself from control by the Roman Emperors of the East and then the Byzantine Empire in 31


gezione a Costantinopoli bizantina verso l’indipendenza e con il supporto e il possesso dogale della preziosa reliquia avvenne l’erezione della chiesa a lui dedicata; il simbolo del leone alato diveniva bandiera della Repubblica di Venezia. Da quel tempo la diffusione del Leone di San Marco diventò capillare. Nella forma di Leone ‘andante’, a corpo intero con le zampe che procedono su una base che comprende le onde marine e raggiunge la terraferma, sia da destra verso sinistra sia all’inverso. Può presentarsi su lapide inserita sulle mura urbane o anche scolpito a corpo libero alto su una colonna nelle piazze o sui moli delle città costiere estere. Questa è la forma più diffusa in assoluto. Differente il Leon in moléca, una piastra circolare o quadrangolare con il volto del leone racchiuso tra le ali. Nella lingua veneziana la moléca è un granchio in muta di cui sono ghiotti i consumatori della Città. In genere indicava i palazzi pubblici o comunque si applicava sulle pareti degli edifici più illustri delle ville venete, sui palazzi patrizi e sui cippi confinari montani. In entrambi, Andante e in Moléca, il libro aperto recava incisa la frase evangelica ‘Pax tibi Marce evangelista meus’ ribadendo il fondamento cristiano del simbolo che fini32

Constantinople and became independent, Dogal possession of the reliquary and the church dedicated to Saint Mark meant the winged lion become the flag of the Venetian Republic. From that time onwards, the Lion of Saint Mark was seen everywhere. The image adopted was a Leon Andante, with full body and four paws walking on land and sea. It can be found both as a plaque on city walls and as a freestanding sculpture on columns in town squares or on the piers of foreign coastal cities. This is the most widespread image, but there is also the Leon in moléca, a circular or four-sided plaque with a frontal view of the lion holding the gospel. In the Venetian dialect moléca is a moulting crab, much loved by the city’s gourmets. The Lion was generally used to identify public buildings or fixed to the most important of the Villas of the Veneto, noble mansions or mountain border outposts. In both forms, Andante and in Moléca the inscription on the open gospel is ‘Pax tibi Marce evangelista meus’, underlining the Christian heritage of the image, which actually became a war cry in battles fought by the Republic. The shout “Marco, Marco” alternating with “Par mar e par tera: Mar-


Pagina precedente. Leone su un pozzo nell’isola di Hvar, Croazia. Lapide a san Lorenzo in Pasenatico, Croazia. Leone in moèca con aspetto simile a un granchio Preceding page. Lion on a well on the island of Hvar, Croatia. Pillar dedicated to Saint Lawrence, Pasenatico, Croatia. Lion in moèca with crab-like face A lato. Il leone anche alle porte di San Lorenzo in Pasenatico, Croazia This page. Lion above the gate at San Lorenzo in Pasenatico, Croatia

va per diventare grido di guerra negli assalti a difesa della Repubblica. L’urlo “Marco, Marco” accompagnato dalla evocazione ”Par mar e par tera: Marco! ” sgorgava dalle gole dei soldati marciani. Tra le migliaia e migliaia di gonfaloni e opere d’arte di gran valore pittorico e scultoreo mi piace ricordare un antico Leone tuttora presente

co!” was the cry of the soldiery. Of the thousands and thousands of banners and works of art of great sculptural and painterly significance the one I would like to focus on can be found in San Lorenzo del Pasenatico (‘Lovre’ in Croatian), not far from Parenzo in Istria. The district was an important political, administra-

Il leone campeggia anche sul portale della fortezza veneziana di Heraklion, a Creta Lion on the gate of the Venetian fortress at Heraklion, Crete

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Meraviglioso scorcio sul Leone alato, simbolo di San Marco Evangelista, patrono della città dall’862, eretto su colonna bizantina del XIII sec. La veduta è dalla terrazza del Palazzo Ducale (foto by Jacopo Salvi)

Superb view of the winged lion, symbol of St Mark the Evangelist, patron saint of Venice since 862, topping a 13th century Byzantine column in front of the Ducal Palace (photo by Jacopo Salvi)



a San Lorenzo del Pasenatico, Lovre in croato: non lontano da Parenzo in Istria. Il paese, ornato e dotato di edifici storici fu, durante il dominio della Repubblica, un importante centro politico, amministrativo e militare. A fianco L’inaugurazione della colonna con il Leone marciano nell’affollata Piazza delle Erbe, Verona, 25 aprile 1886. La colonna, voluta ed eretta nel 1523, era stata abbattuta dai giacobini veronesi nel 1797 (arch. G. Milani)

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tive and military centre at the time of Republic and is full of fine historic buildings. Beside the Gate in the town walls there is a monument to the timespan of its Venetian history. The Lion is carved in Istrian marble The inauguration of the Lion of St Mark in a packed Piazza delle Erbe, Verona, on 25 April 1886. Designed and erected in 1523, the column was dismantled by Veronese Jacobins in 1797 (arch. G. Milani)


Pagina precedente. I confini della Repubblica superavano la città di Crema. Il Leone anche nelle isole del Mediterraneo: qui un bassorilievo a Corfù Preceding page. The borders of the Republic went beyond the city of Crema. The Lion can be found on Mediterranean islands too; here a bas relief in Corfù A lato. Il bassorilievo dello scultore veronese Giovanni Fasoli, donato da Sandro Boscaini all’Abbazia di Maguzzano (Brescia), buen retiro dello scrittore Vittorio Messori This page. Bas relief by Veronese sculptor Giovanni Fasoli; presented by Sandro Boscaini to the Abbey of Maguzzano (Brescia), bolthole for writer Vittorio Messori

della Porta che si apre sulla cinta muraria, con specifici riferimenti alla duratura storia veneziana. La lapide del Leone in pietra d’Istria reca incisa la scritta vidistis videtis videbitis (Vedeste, vedete, vedrete), datato 1547: a segno di imperitura memoria delle glorie nella formazione dell’impero marinaro e della floridezza delle campagne dove erano sparse le splendide ville venete e con il Leone andante esposto sulle facciate e nei parchi. Questa icona si è impressa profondamente nell’anima veneta anche nella contemporaneità. Dopo la fine della guerra promossa dalla Lega di Cambrai (1509-1518), in cui tutte le grandi potenze d’Europa, dai regni di Inghilterra, di Francia, di Ungheria, di Germania, il sacro Romano Impero d’Austria e altri Stati tentarono di occupare e spartirsi i territori della Repubblica di San Marco senza riuscirvi, i Leoni di San Marco in maestà fiorirono innumerevoli a salvaguardia dei Domini. E nonostante l’iconoclastia del Turco, dei Cambriani, delle spoliazioni Napoleoniche e Titine, il ricordo delle effigi che evocavano giustizia, pace, armonia del potere tuttora si perpetua come epoca di bellezza e di buon governo. Ulderico Bernardi, professore ordinario di Sociologia dei processi culturali nell’Università veneziana di Ca’ Foscari, e membro della Commissione del Premio Masi per la Civiltà Veneta è autore di numerose pubblicazioni. Si è occupato delle relazioni fra persistenza culturale e mutamento sociale, con studi e ricerche in Australia, nelle Americhe e in Europa.

and bears a Latin inscription: vidistis videtis videbitis (you saw, you see, you will see) and is dated 1547: as a sign of the abiding memory of the glories of a maritime empire and the bounteous countryside of the splendid Villas of the Veneto, the Lion of St Mark remains, on the facades of buildings and in parks. It is an image that finds profound resonance in Venetian consciousness even today. After the end of the war raised by the League of Cambrai (1509-1518), when all the great powers of Europe – England, France, Hungary and Germany, and the Austrian Holy Roman Empire – tried to carve up the lands controlled by the Venetian Republic, without success – images of the Lion of Saint Mark in majesty became legion, erected to protect the Venetian Domini. And despite the iconoclasm of the Turks, the League of Cambrai, Napoleon and Tito, the memory of the effigy that evoked justice, peace, and balance of power, still reminds us of an era of beauty and good governance. Ulderico Bernardi, former Professor of the Sociology of Culture at the Ca’ Foscari University in Venice, member of the Commission for the Masi Civiltà Veneta Prize, and author of numerous publications. Has studied the relationship of inherited cultural legacies and social change in Australia, the Americas, and in Europe.

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SERVIZI FEATURES

IN CAMMINO CON GOETHE VERSO IL GARDA WALKING WITH GOETHE TO LAKE GARDA

di Franco Farina

La meraviglia del poeta tedesco nell’incontro con il lago dall’anima marina The marvel of the German poet’s encounter with the sea-like lake Il Lago di Garda per secoli ha costituito un ‘ponte’ tra le genti nel cuore della terraferma della Serenissima ma ha anche affascinato con i suoi paesaggi e il suo clima poeti di ogni tempo. Dopo l’incontro con D’Annunzio e Catullo nei numeri precedenti, concludiamo questo tour letterario con Goethe, che scoprì il Benaco e “la terra dove fioriscono i limoni” durante il suo viaggio in Italia nel 1786.

For centuries, Lake Garda has been a ‘bridge’ between peoples in the central hinterland of the Serenissima, but it has also fascinated poets of all times with its views and climate. After talking about D’Annunzio and Catullus in previous editions, we conclude this literary tour with Goethe, who discovered the Benaco and “the land where the lemon-trees grow” during his trip to Italy in 1786.

‘Lago di Garda’: il nome italiano, squillo imperioso di The caption ‘Lago di Garda’, in Italian, a majestic allumediterraneità, stacca in nitidi caratteri latini dal gotico sion to the Mediterranean world, stands out in clear corsivo del manoscritto autografo del Tagebuch der ItaLatinate script against the otherwise gothic italics of lienischen Reise 1786 (Diario del Viaggio in Italia), scritGoethe’s Tagebuch der Italienischen Reise 1786 (Dito riservato all’amica Charlotte von Stein dall’allora trenary of the Journey to Italy 1786). The thirty-six-year-old taseienne Johann Wolfgang Goethe. Solo trent’anni Johann Wolfgang Goethe dedicated the work to his più tardi, con la pubblicazione nel 1816 del primo volufriend Charlotte von Stein, but it took another thirty me dell’Italienische Reise, il lago years – with the publication of dall’anima marina farà un ingresthe first volume of the ItalienisNel 1786 lo scrittore so solenne nella letteratura di che Reise in 1816 – for the lake viaggio, evocato dal verso delevoked by Virgil in his Georgics raggiunse a piedi il Benaco le Georgiche virgiliane: “Fluctiscendendo da Nago a Torbole to make an appearance in travel bus et fremitu assurgens, Benaliterature: “Fluctibus et fremiThe author walked down ce, marino” (“O Benàco, che levi tu assurgens, Benace, marino” to the lake, from Nago alti i tuoi flutti e hai il respiro del (“O Benàco, thou who raise mare”). Per un lapsus memoriae your waves high and have the to Torbole, in 1786 suggerito dalla voce potente del breath of the sea”). A slip of the 38


Pagina precedente. Il ritratto di Goethe del pittore J.H.W. Tischbein (dettaglio) Preceding page. Portrait of Goethe by artist J.H.W. Tischbein (detail) Pittoresco scorcio sull’anfiteatro rupestre che contorna il nord del lago, con la cittadina di Riva del Garda Picturesque glimpse of the rock amphitheatre that surrounds the north of the lake, with the town of Riva del Garda below


L’intenzione di Goethe era di raggiungere da Torbole direttamente Bardolino (e di lì Verona) su una barca a vela con due rematori. All’improvviso una traversa di Vinessa rischiò di capovolgere la barca, che a stento riparò nel porto di Malcesine. Goethe approfittò della tappa forzata per disegnare il Castello Scaligero. Ma subì ‘un’aggressione’ (parole sue) da parte degli sbirri, che lo presero per una spia, e per poco non finì in carcere duro a Verona. Trent’anni dopo, nel Viaggio in Italia, la brutta avventura sarebbe stata trasfigurata in una vivacissima scena degna di Goldoni. Goethe’s intention was to travel to Bardolino (and from there Verona) directly from Torbole on a sailing boat with two oarsmen. Crossing Vinessa the boat almost capsized, and when it put in for repair at the port of Malcesine, Goethe took advantage of the forced stop to make a sketch of the town castle. As a consequence, the authorities took hima for a spy, and he almost ended up doing hard labour in a Verona jail. Thirty years later, in the Italienische Reise, this unfortunate experience was transformed into a dramatic story worthy of Goldoni.

grande lago, Goethe modificherà nell’Italienische Reise ‘assurgens’ in ‘resonans’. Veramente il primo a dedicare la propria attenzione al Garda era stato il filosofo Michel de Montaigne nel suo Journal du Voyage en Italie en 1580 et 1581. Durante un’escursione sul Garda, Montaigne annotava gli aspetti più impressionanti del lago: la visuale che da nordest spazia all’infinito, il rigoglio d’olivi e aranci, la cornice di montagne “plus rechignées et sèches que nulles autres du chemin…” (“minacciose e brulle come mai altre lungo il tragitto…‘) e le violente, improvvise burrasche. Purtroppo però il suo scritto rimase sconosciuto: venne pubblicato solo due secoli dopo, nel 1774 (Goethe lo poté leggere al suo rientro a Weimar dal soggiorno in Italia durato quasi due anni). A far conoscere a un vasto pubblico le naturali bellezze del Benàco provvide il terzo tomo delle Historisch-kritische Nachrichten von Italien di Johann Jakob Volkmann, edito a Lipsia nel 1770/71, guida d’Italia assai popolare a quel tempo. A differenza di Montaigne che si vantava di poter fare a meno delle guide, Goethe indicava nel Volkmann la propria fonte primaria di notizie sul Benàco, preludio al Mediterraneo per generazioni di viaggiatori accomunate al Poeta dalla percezione: “Qui inizia il Sud!”. In passato gli studiosi non si erano mai posti la domanda come e per quale via Goethe, giunto di primo mattino in calesse da Rovereto a Nago, compisse il resto del 40

tongue provoked by the power of the great lake led Goethe, however, to change ‘assurgens’ to ‘resonans’ in his Italienische Reise. In fact, the very first to devote his attention to Garda was the philosopher Michel de Montaigne in his Journal du Voyage en Italie en 1580 et 1581. Out on the lake, Montaigne notes its most impressive aspects: the view from the north-east sweeping to infinity, the luxuriant olive and orange trees, the mountains that frame it, “plus rechignées et sèches que nulles autres du chemin…” (“more threatening and barren than any others along the way”) and the sudden, violent storms. Unfortunately, however, his writing was only actually published two centuries later in 1774 (Goethe read it on his return to Weimar from Italy after an absence of almost two years). It was Johann Jakob Volkmann’s popular Historisch-kritische Nachrichten von Italien, published in Leipzig in 1770/71, that told the wider public about the natural beauties of Lake Garda. Unlike Montaigne who boasted of being able to do without guides, Goethe tells us that Volkmann was his primary source of information about the Benàco, that prelude to the Mediterranean for generations of travellers who shared the poet’s observation that, “Here begins the South!”. One question hitherto unexamined by Goethe scholars is exactly “how” and “by which road” Goethe made his way to Lake Garda after journeying by buggy from Rovereto to Nago in the early morning. Both the Diario


Pagina precedente. Il castello scaligero di Malcesine in uno schizzo a mano di Goethe Preceding page. The Scaliger Castle of Malcesine in a sketch drawn by Goethe A lato. La visione idilliaca della rupe di Riva del Garda in un dipinto di J.A. Koch (Paesaggio con Apollo tra i pastori, 1837) This page. The idyllic vision of the rock of Riva del Garda in a painting by J.A. Koch (Landscape with Apollo among the shepherds, 1837)

and the later Italienische Reise are silent on the subtragitto fino al Garda. Sia il Diario che il Viaggio in Itaject, but in-depth study of Goethe’s writing suggests the lia tacciono in proposito, ma ad una lettura approfondipoet had to walk the last part of the route, as he did ta degli scritti goethiani, appare chiaro che il poeta doalso on longer stretches during the Italian Tour, from vette compiere a piedi l’ultima parte del percorso, e lo Assisi to Foligno, for example. avrebbe fatto su tratti più lunghi nel corso del Tour italiaGoethe arrived at Garda on September 13th 1786. At no, come, ad esempio, da Assisi a Foligno. that date there were two roads from Nago to the lake: Il 13 settembre 1786, data d’arrivo di Goethe sul Garda, one still called today the ‘Old Nago’, which had been da Nago portavano al lago due vie: quella chiamata anopened only a decade before and cor oggi ‘la vecchia Nago’ (o ‘dei was used for fast traffic (alternativeForti’, dalle fortezze austriache ivi ly called the “Fortress Road” from sorte nella seconda metà dell’Otthe late 19th century Austrian fortocento), aperta solo un decennio tresses built there), and the other, prima e destinata al traffico veloce, the ancient Strada di Santa Lucia, e l’antica Strada di Santa Lucia, per which was the only link between secoli l’unica via di collegamento the North and Garda for centuries. tra il Nord e il Garda. A few months before Goethe’s arPochi mesi prima della venuta di rival, on May 22nd 1786, the RovGoethe, il 22 maggio 1786, il letteereto diarist Clementino Vannetti rato roveretano Clementino Vandescribes the ‘journey’ from Rovernetti in una lettera all’amica Marianeto to Garda in a letter to his friend na Chiusole descriveva il ‘viaggio’ Marianna Chiusole. In his case, we da Rovereto al Garda. Nel caso suo can be sure that he reached Torsiamo certi abbia raggiunto Torbobole by way of the “Old Nago”: “Afle percorrendo la ‘vecchia Nago’: ter passing Nago, we suddenly saw “Oltre Nago trascorsi, vedemmo ad the mountains divide and the blue un tratto dividersi i monti e stenderLa mostra è in corso a Riva del Garda cisi innanzi le acque azzurre del mawaters of the Benàco lake spread The exhibition is at Riva del Garda 41


Sai la terra ove il limone è in fiore?

Do you know the land where the lemon-trees grow?

Questo breve canto contenuto nel romanzo di formazione Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister (1795) viene fatto pronunciare da Goethe a Mignon, la ragazzina che Wilhelm incontra in un gruppo di danzatori di strada e decide di prendere sotto la sua protezione. Mignon, di origini italiane, ricorda con nostalgia il suo Paese e diventa personificazione del desiderio del Sud. E in questa visione, altamente stereotipata del paesaggio e dell’architettura classicista, sta tutta la Sehnsucht tipicamente tedesca per il nostro Paese, nel ’700 come ancora oggi.

This short song comes from Goethe’s Wilhelm Meister’s Apprenticeship (1795). The singer is Mignon, the girl Wilhelm meets in a group of street dancers and decides to take under his protection. Mignon, with her Italian origins, recalls her country with nostalgia and becomes the personification of longing for the South. This highly stereotypical vision of Classical landscape and architecture encapsulates German Sehnsucht for our country, which is still as lively today as it was in the 18th century.

Lied di Mignon

Mignon’s Lied

Sai la terra ove il limone è in fiore arde le fronde scure oro d’arance, spira una brezza dolce dall’azzurro, sommesso il mirto, alto l’alloro spicca? Sai quella terra? Laggiù, laggiù vorrei andar con te, amore mio!

Do you know the land where the lemon-trees grow, In darkened leaves the gold-oranges glow, A soft wind blows from the pure blue sky, The myrtle stands mute, and the bay tree high? Do you know it well? It’s there I’d be gone, To be there with you, O, my beloved one!

Sai la dimora, il suo tetto ben saldo sul colonnato? Risplende la sala, la stanza è tutta tremula di luci. Guardano fisso figure di marmo: «O piccola, che cosa t’hanno fatto?» Sai la dimora? Laggiù, laggiù vorrei andar con te, mio fido amico!

Do you know the house? It has columns and beams, There are glittering rooms, the hallway gleams, Are those figures of marble looking at me? What have they done, child of misery? Do you know it well? It’s there I’d be gone, To be there, with you, O my true guardian!

Sai la montagna, il varco tra le nubi? Arrancano muli nella nebbia in cerca della via. Dentro profonde grotte s’annida la tribù dei draghi. Cade a piombo il dirupo e lo sormonta la piena delle acque… Sai la montagna? Laggiù, laggiù porta la nostra via… Andiamo, ti prego, padre mio!

Do you know the clouded mountain mass? The mule picks its way through the misted pass. And dragons in caves raise their ancient brood, And the cliffs are polished, smooth, by the flood; Do you know it well? It’s there I would be gone! It’s there our way leads! Father, we must go on!

(traduzione di Franco Farina, dall’antologia Traghettar poeti, Riva del Garda 1992; II edizione digitale 2014)

(Translation by Franco Farina, from the anthology Traghettar poeti, Riva del Garda 1992; digital edition 2014)

Limone sul Garda in una foto d’inizio Novecento (arch. G. Milani) Limone del Garda in an early 20th century photo (arch. G. Milani)

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Le ‘Passeggiate letterarie nell’alto Garda’ ideate dal prof. Franco Farina The ‘Literary Walks in Upper Garda’ were conceived by Prof. Franco Farina

rino Benàco. A tale spettacolo […] mi sentii rapir di gioja e di maraviglia…”. Qui la rivelazione del Garda è istantanea: il lago appare subito dopo la curva dei Forti nella sua abbagliante magnificenza. Goethe invece indovinò dapprima il Garda in lontananza, poi lo avvicinò per gradi. Le passeggiate letterarie goethiane da Nago a Torbole, ideate nel 1997, hanno permesso di raccogliere un gran numero di indizi a favore della tesi secondo cui Goethe raggiunse a piedi il Garda per la strada di Santa Lucia, ridotta allora a semplice viottolo: fatto, questo, che ne ha preservato la raccolta, incantevole bellezza dal degrado subito da tanta parte dell’ambiente alto-gardesano. L’indizio più forte della validità della tesi che la considera la ‘via di Goethe’ è dato dal riferimento goethiano al Felsamphitheater – l’anfiteatro rupestre all’inizio dell’oliveto – che appare per la prima volta nel Viaggio in Italia (non figurava nel Diario buttato giù a caldo trent’anni prima!). Ricostruendo a distanza di anni l’approccio al Garda, Goethe integrò gli scarni appunti del Diario sul paesaggio gardesano con la menzione di quel maestoso scenario naturale. Franco Farina, nato a Riva del Garda, insegnante di greco e latino, si è dedicato all’attività letteraria. Autore di opere in versi, traduttore e scrittore di drammi ispirati a vari poeti, tra i quali Goethe e Winckelmann, ha ideato e realizzato le ‘Passeggiate letterarie nell’Alto Garda’. Insignito della Winckelmann-Medaille der Hansestadt Stendal 2012.

out in front of us. The spectacle filled me with joy and wonder…”. Here the lake appears immediately after the Curve of the Forts in all its dazzling magnificence. Goethe, on the other hand, guessed the lake was there from a distance, and saw it emerge step by step. The creation of the Goethe Literary Walks from Nago to Torbole, planned in 1997, has given strength to the theory that Goethe reached Lake Garda by walking the Strada di Santa Lucia, reduced at the time to a simple path. It has also had the welcome effect of preserving the route from the degradation of development so common in the upper Garda area. The strongest indication that this is the real ‘Goethe Path’ is contained in the poet’s reference to a Felsamphitheater – an amphitheatre in the rocks before the olive groves – which appears for the first time in the Italienische Reise (it did not appear in the Diario thrown together thirty years earlier!). For it is here, in the reconstruction of his approach to Lake Garda many years later, that Goethe inserts a reference to the majestic natural scenery into his sparse original notes. Franco Farina, born in Riva del Garda, is a Greek and Latin teacher with a passion for literature. A versifier, translator and writer of dramas inspired by various poets, including Goethe and Winckelmann, he conceived and created the 'Literary Walks in Upper Garda'. Awarded the Winckelmann-Medaille der Hansestadt Stendal 2012.

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IL MESTIERE DEI CAMPI E DELLA CANTINA THE ART OF CULTIVATION AND OF THE CELLARS

A SAN FRANCESCO IL VIGNETO URBANO PIÙ ANTICO DI VENEZIA VENICE’S OLDEST URBAN VINEYARD, AT SAN FRANCESCO

di Mario Bagnara

Un radicale rinnovamento rilancerà ora il podere nel sestiere di Castello Radical restoration will restore the estate in the Castello district now In the Castello district of Venice, at the eastern end of In centro storico a Venezia, all’estremità orientale di una a diagonal traced from the Scalzi towards the Arsenale diagonale tracciata dagli Scalzi verso l’Arsenale e i Giarand the Biennale Gardens, and in one of the first setdini della Biennale, nel Sestiere di Castello, in uno dei tlements dating back to 5th - 6th century AD, the Franprimi nuclei abitati già nel V-VI secolo d.C., i padri franciscan fathers were gifted the vineyard, church and cescani nel 1253, per donazione testamentale del patrisurrounding houses, right on the spot where legend zio Marco Ziani, figlio del doge Pietro, divennero prosays Saint Mark was greeted as he came from Aquileia: prietari della vigna, della chiesa e delle case circostanti, “Pax tibi, Marce, evangelista meus”, said the angel. The proprio nel punto di approdo di San Marco nel suo legland was donated by the patrician Marco Ziani, son gendario trasferimento verso Aquileia, salutato dall’Anof the doge Pietro, in 1253. Here in this ancient comgelo con le parole ‘Pax tibi, Marce, evangelista meus‘. plex, first dedicated to Saint Mark, then to Saint Francis, Nell’antico complesso, prima dedicato a San Marco, più there is the oldest urban vineyard in Venice. tardi al fondatore dell’Ordine San Francesco, si trova il viThe church, whose Gothic structure is familiar to scholgneto urbano più antico di Venezia. Ben documentaars thanks to Jacopo de’ Barbari’s woodcut from the ta nelle sue forme gotiche nella xilografia di Jacopo de’ 1500s, was demolished in the first half of the century Barbari del 1500, la chiesa venne demolita per volontà by order of Doge Andrea Gritti del doge Andrea Gritti nella prima and rebuilt by Jacopo Sansovino metà del ’500 e ricostruita da JacoAll’origine della vigna using ideas from an illustrious po Sansovino in base alle misure la donazione testamentale Franciscan from the same friary, imposte da un illustre francescano dello stesso convento, padre Frandi un patrizio nel Duecento Father Francesco Giorgio Zorzi. Inspiration came from Zorzi’s cesco Giorgio Zorzi, trascritte nel The vineyard’s origins lie monumental ethical-philosophisuo monumentale trattato in latino in a 13th - century cal-theological treatise in Latin, di argomento etico-filosofico-teoDe Harmonia Mundi (full title: logico, De Harmonia Mundi (titolo patrician’s will Francisci Georgii Veneti Minoritacompleto nel frontespizio: Franci44


Pagina precedente. Lodovico Furlanetto, Nuova pianta elevata e Cospicua della Città di Venezia, 1770, dettaglio Preceding page. Lodovico Furlanetto, New elevated and detailed plan of the City of Venice, 1770, detail

A lato. Frontespizio del De Harmonia Mundi, inizio del Cap XXVIII Quid vitis & vinea, Opposite page. Frontespiece of De Harmonia Mundi, beginning of Cap XXVIII Quid vitis & vinea Dal De Harmonia Mundi, op. cit., inizio del Cap XXVIII ‘Quid vitis & vinea’ (dall’edizione originale della Biblioteca di San Francesco) From De Harmonia Mundi, op. cit., beginning of Cap XXVIII Quid vitis & vinea (original document in Biblioteca di San Francesco della Vigna) Dal De Harmonia Mundi, op. cit., a p. 2 del Cap. XXVIII From De Harmonia Mundi, op. cit., p. 2 of Cap. XXVIII


sci Georgii Veneti Minoritanae Familiae De Harmonia Mundi Totius Cantica Tria), Venezia 1525. Esperto di cabala ebraica, con interesse particolare per il significato del numero 3, voleva che la chiesa “riflettesse per intero l’armonia universale”. Sulla facciata nel 1564-’65 interverrà lo stesso Palladio, sperimentando con successo una nuova soluzione compositiva tra gli spazi esterni e quelli interni.

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nae Familiae De Harmonia Mundi Totius Cantius Tria), Venice 1525. An expert in the Hebrew cabal, with a particular interest in the meaning of the number 3, Zorzi wanted the church to “fully reflect universal harmony”. Palladio himself later modified the facade in 1564-65, successfully creating a new relationship between external and internal spaces.


Pagina precedente. La facciata palladiana in un’incisione d’epoca. Il complesso di san Francesco è tornato ai frati nel 1881. Il complesso monastico visto dall’alto Preceding page. The Palladian facade in a contemporary engraving. San Francesco was returned to the friars in 1881. Aerial view of the monastic complex A lato. Il conte Marzotto ha rinnovato l’antico impianto This page. Conte Marzotto has restored the ancient site

Con l’avvento di Napoleone che determinò la trasformaNapoleon’s use of the friary as a naval barracks and zione del convento in caserma della marina e poi, con la Austrian use of the buildings as an artillery barracks, dominazione austriaca, in caserma di artiglieria, anche il damaged the friary of San Francesco. And even if toconvento di San Francesco subì gravi menomazioni. Anday’s friars boast of the continuity of their wine proche se ancor oggi i frati della comunità vantano la contiduction, they were only able to officially return to their nuità della loro produzione vinicola, solo nel 1881 poteroconvent in 1881. no ufficialmente ritornare nel loro convento. Negli ultimi In more fortunate times, in 2012, Veronese entrepreneurs anni provvidenziale è stato nel 2012 l’interessamento di from the Zymè winery in S. Pietro in Cariano della Valimprenditori veronesi della cantina Zymè di San Pietro in policella took an interest in the site. After careful analyCariano della Valpolicella. Dopo un’attenta analisi del tersis of the soil, they decided to plant cuttings of various reno decisero di impiantare barbatelle di varie uve rosred grapes, making a fine wine which bears a very se, ottenendo un vino pregiato al quale, a testimonianlearned name, Harmonia Mundi, harking back to the za forse anche dell’antica tradizione, è stato attribuito un ancient traditions of the site. nome molto dotto, tratto dal De Harmonia Mundi: uno De Harmonia Mundi is one of 30,000 manuscripts, indei 30.000 volumi, tra corali, manoscritti, incunaboli, cincluding choral works, incunabula, and books from the quecentine, libri dei secoli XVII-XVIII e di un fondo moXVII  -  XVIII centuries that form a modern collection of derno di circa 110.000 opere: davvero una ricca Biblioteabout 110,000 works in all, dating back to 1437 but amalca (documentata la sua esistenza gamated in 2001 by the Direzione già nel 1437) ove dal 2001 sono conBeni Culturali of the Veneto region Dal 2012 con uve rosse fluiti, previo accordo con la Direziowith ancient collections belonging ottenuto un vino pregiato, to two deceased friars and various ne Beni Culturali della Regione Veneto, vari fondi antichi appartenuti suppressed Franciscan convents. il ‘De Harmonia Mundi’ a due confratelli defunti e ad alcuIt is no accident that the learned ‘De Harmonia Mundi’, ni conventi francescani soppressi. author of De Harmonia Mundi (1 a fine wine made from Non è un caso che nelle stesse paCanticle, Tome 7, chap. XXVIII) also gine del corposo volume (I Cantitalks about the drunkenness of Mored grapes since 2012 co, Tonus Septimus, cap. XXVIII) il ses after the Flood and cites bibli47


cal passages, such as “Ego vitis vera, et vos palmites”, dottissimo autore accenni anche all’ubriacatura di Mosè and from Ecclesiasticus, “Ego quasi vitis fructicavi suadopo il diluvio universale e citi passi biblici, come “Ego vivitatem odoris” and “Operuit montes umbra eius… Extis vera, & vos palmites”, “Ego quasi vitis fructicavi suavitendit palmites eius usque ad mare… usque ad flumen tatem odoris” (inquit Sapientia in Ecclesiastico) e ancora propagines eius”. The name of the wine is therefore an Propheta inquit: “Operuit montes umbra eius… Extendit allusion to the harmony that the nose, colour and flapalmites eius usque ad mare… usque ad flumen propavour can instil in those who taste it. Again, the label, gines eius”. Dal nome del vino quindi anche l’indicazione designed by AF Architects Studio in Mestre, links the codell’armonia che il profumo, il colore e il sapore riescolours blue and white, the first of which belongs to the Inno a infondere in chi lo degusta. Al design dell’etichetta, stitute of Ecumenical Studies of San Bernardino, located sempre per ideazione dello Studio Architetti AF di Mestre, in the convent since 1989, which brings Catholic, Orthosi sono aggiunti i due colori azzurro e bianco di cui il pridox and Protestant students togethmo è proprio dell’Istituto di Studi Ecuer for ecumenical theological training. menici di San Bernardino che dal 1989 Appropriately, revenue from sale of ha sede nel convento, riunendo, per the thousand bottles produced creatuna formazione teologica ecumenica, ed study bursaries for the students. The studenti cattolici, ortodossi e protestansecond colour, white, belongs to traditi a beneficio dei quali sono destinate tional ecclesiastical symbolism. The laanche le borse di studio ricavate dalla bel is completed by the outline of the vendita del migliaio di bottiglie prodotbattlements of the Arsenale as a repte. Il secondo colore, il bianco, apparresentation of the church in the Castiene alla simbologia ecclesiastica traditello district. An exciting development zionale. Completa l’originale etichetta, came in 2019 when the Santa Marghercome rappresentazione simbolica della ita Wine Group took over the managechiesa nel Sestiere di Castello, il profilo ment of the Vigna di San Francesco. della merlatura dell’Arsenale. Dal 2019 The Group was founded in 1935 by the un’interessante novità: a gestire la ViL’esclusivo rosso ‘Harmonia Mundi’ gna di San Francesco è arrivato il Grupfamous textile entrepreneur from ValThe exclusive red ‘Harmonia Mundi’ 48


Pagina precedente. La facciata palladiana e l’altissimo campanile, che ricorda quello di San Marco Preceding page. The Palladian facade and extremely high bell tower, similar to the one at San Marco A lato. Il vigneto più antico di Venezia si affaccia sulla laguna This page. Venice’s most ancient vineyard faces the lagoon

po Vinicolo Santa Margherita di Portogruaro, fondato nel 1935 dal famoso imprenditore tessile di Valdagno, conte Gaetano Marzotto, e tuttora abilmente gestito dagli eredi di quarta generazione. Da pochi mesi è in atto un radicale rinnovamento, frutto di un’attenta valutazione pedologica del terreno alla ricerca anche degli antichi vitigni. Un oneroso impegno anche mecenatistico che, nella continuità di una tradizione la quale ha saputo sempre armonizzare sviluppo economico e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale di un territorio, a San Francesco, oltre all’area viticola, sta procedendo anche al restauro dell’antica Cappella di San Marco, ora in stato di abbandono (ultimo intervento nel 1885). Grandi attese quindi anche da San Francesco di Venezia, come già avvenuto per la Vigna milanese di Leonardo, per la riscoperta di un patrimonio vitivinicolo e architettonico di particolare pregio che rafforzerà la Urban Vineyards Association di cui il Gruppo Vinicolo, come dichiara Alessandro Marzotto, Hospitality manager, “mettendo al servizio dei frati che da secoli la custodiscono, la propria competenza tecnica”; è orgoglioso di essere già socio. Mario Bagnara, consulente culturale della Biblioteca Internaz. ‘La Vigna’, Vicenza (già presidente 2006-18). Pubblicista e saggista, è stato docente universitario, preside, assessore alla cultura. È Accademico olimpico e socio dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, e presidente onorario dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO.

dagno, Count Gaetano Marzotto, and is still skilfully managed by his fourth-generation heirs now. Starting just a few months ago, restoration of the site and new soil analysis began, with the additional aim of identifying ancient vines. This onerous commitment as patrons of the Vigna di San Francesco is in line with a tradition which has always been able to harmonize economic development and the enhancement of the artistic and cultural heritage of a territory. It also includes work on the restoration of the ancient chapel of San Marco, now in a state of neglect and last restored in 1885. There are great expectations, then, for the San Francesco vineyard in Venice in terms of the rediscovery of a particularly illustrious viticultural and architectonic heritage, just like what has already happened for Leonardo da Vinci’s vineyard in Milan. Alessandro Marzotto, Hospitality Manager for the Santa Margherita Group, is proud to have already joined the Urban Vineyards Association and of, “putting our technical expertise at the service of the brothers who have been guardians of the site for centuries.” Mario Bagnara, cultural consultant for ‘La Vigna’ International Library of Vicenza (former President 2006-18). Publicist and essayist, former university lecturer, head teacher and cultural commissioner. An Olympian Academician and member of the Italian Academy of the Vine and Wine; Honorary President of the Italian Association for UNESCO World Heritage Sites.

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DALLA FONDAZIONE MASI APPROFONDIMENTI FROM THE MASI FOUNDATION INSIGHTS

ADDIO A UN AMBASCIATORE DELL’ART-DE-VIVRE ITALIANA

Sirio Maccioni riceve il Premio Masi 2000 da Sandro Boscaini Sirio Maccioni receives the Masi Prize 2000 from Sandro Boscaini

Il 20 aprile scorso ci ha lasciati Sirio Maccioni. Il mitico ambasciatore della ristorazione e dell’art-de-vivre italiani si è spento nella sua Montecatini Terme, dov’era nato nel 1932 e da dove nel dopoguerra era partito con un diploma di cameriere in tasca per la sua straordinaria avventura che lo portò fino alla ‘conquista’ di New York e poi degli States. Il suo Le Cirque aperto nel 1974, negli anni Ottanta, venne definito “il più famoso ristorante al mondo” da ‘Vanity Fair’, la ‘bibbia’ del jet set planetario. Nel 2000 Maccioni fu insignito del Premio Masi Civiltà del Vino proprio per la sua attività di promozione della cultura del vino e dell’ospitalità italiani, facendoli ammirare dall’alta società americana e internazionale. Sui tavoli dei suoi locali nella Grande Mela ha introdotto ai gusti e ai piaceri della cucina del Bel Paese – dapprima come maître al Colony e poi come patron del Cirque – molti presidenti degli Stati Uniti (da Nixon a Carter, da Reagan a Clinton) e tanti personaggi della politica e dello spettacolo a stelle e strisce (da Henry Kissinger a Frank Sinatra, da Woody Allen a Robert De Niro e Barbra Streisand, solo per citarne alcuni). Il tutto grazie anche alla sua verve toscana. Nel suo curriculum figura pure un ‘passaggio’ a Parigi, dove si rivelò decisivo l’incontro con un certo Ivo Livi, pistoiese come lui, che col nome d’arte di Yves Montand era già una vedette della musica e del cinema francesi. Alla domanda su quale fosse il segreto del suo successo, Maccioni rispondeva: “La semplicità e la qualità servite con modo elegante”. 50

FAREWELL TO AN AMBASSADOR OF THE ITALIAN ART-DE-VIVRE

Sirio Maccioni left us on 20 April. The legendary ambassador of Italian restaurant culture and the Italian way of life died in his home town of Montecatini Terme, where he was born in 1932 and which he left after the war with a waiter’s diploma in his pocket for an extraordinary adventure that led him to ‘conquer’ New York and then the States. ‘Le Cirque’, which he opened in 1974, was described as “the most famous restaurant in the world” by Vanity Fair, the ‘bible’ of the planetary jet set, in the Eighties. In 2000, Maccioni was awarded the Masi Civiltà del Vino Prize for his promotion of the culture of Italian wine and hospitality, which he brought before American and then international high society. At his restaurants in the Big Apple – first as maître at the Colony and then as patron of Le Cirque – he introduced many Presidents of the United States (from Nixon to Carter, from Reagan to Clinton) and many celebrities from the American world of politics and entertainment (from Henry Kissinger to Frank Sinatra, from Woody Allen to Robert De Niro and Barbra Streisand, just to name a few) to the pleasures of the culinary arts of the Bel Paese. All thanks to his Tuscan verve. His c.v. talks about a time in Paris, and a decisive meeting with a certain Ivo Livi, who was from Pistoia like he was, and already a star of French music and cinema with the stage name of Yves Montand, When asked what the secret of his success was, Maccioni replied: “Simplicity and quality served in an elegant way”.


DALLA FONDAZIONE MASI FLASH NEWSFLASH FROM THE MASI FOUNDATION

OMAGGIO DI VENEZIA AL ‘SUO’ FOTOGRAFO FULVIO ROITER A quattro anni dalla morte Fulvio Roiter (Premio Civiltà Veneta 2002) è stato ricordato il 25 luglio all’Arena Giardini della Biennale di Venezia. La Fondazione che porta il suo nome e il Comune hanno omaggiato il fotografo di Venezia con un video con alcuni tra i suoi più begli scatti in bianco e nero.

VENICE’S TRIBUTE TO ‘ITS‘ PHOTOGRAPHER FULVIO ROITER Four years after the death of Fulvio Roiter (Civiltà Veneta 2002), the life of Venice’s photographer was celebrated by the Comune and the Biennale of Venice with the projection of a video of some of his best black and white shots in the Arena Giardini on 25th July.

PRIMA MONDIALE A BERLINO PER L’OPERA DI ANDREA BATTISTONI Grande successo per il 33enne direttore Andrea Battistoni (Premio Civiltà Veneta 2012), alla Philarmonie di Berlino l’8 marzo per la prima mondiale della sua originale partitura The Garden of Delights eseguita dal giovane flautista veronese Tommaso Benciolini e dalla Simphonie Orchester Berlin.

WORLD PREMIERE IN BERLIN FOR WORK BY ANDREA BATTISTONI Great success for the 33-year-old conductor Andrea Battistoni (Civiltà Veneta 2012) at the Berlin Philharmonic on 8th March with the world premiere of his original piece, ‘The Garden of Delights’, played by the young Veronese flautist Tommaso Benciolini and the Berlin Symphony Orchestra.

ALAIN FINKIELKRAUT PUBBLICA IN PRIMA PERSONA DA MARSILIO Da settembre è in libreria per Marsilio In prima persona di Alain Finkielkraut, il filosofo e pensatore francese Grosso d’Oro Veneziano 2019. Un libro, attraverso il quale, uno degli intellettuali europei più noti e controversi vuole liberarsi dell’immagine di reazionario che molti gli attribuiscono.

ALAIN FINKIELKRAUT’S IN PRIMA PERSONA PUBLISHED BY MARSILIO Alain Finkielkraut’s In prima persona, published by Marsilio, comes out in September. One of the most famous and controversial European intellectuals, the French philosopher Finkielkraut (Grosso d’Oro Veneziano 2019) seeks to refute his popular image as a reactionary.

ANTONIA ARSLAN INCONTRA LA SCRITTURA ‘FELICE’ DI BUZZATI La scrittrice e già docente di Letteratura italiana a Padova, Antonia Arslan, Premio Civiltà Veneta 2007, ha pubblicato da Ares nel 2019 il libro Dino Buzzati. Bricoleur & cronista visionario, dedicato allo scrittore bellunese che l’ha influenzata nella tecnica narrativa e nel raccontare ‘con felicità’.

ANTONIA ARSLAN MEETS BUZZATI’S ‘HAPPY’ WRITING The writer and former professor of Italian literature at Padua University, Antonia Arslan (Civiltà Veneta 2007), has brought out a book Dino Buzzati. Bricoleur & visionary chronicler, published by Ares, 2019, dedicated to the Belluno writer who was so important for her narrative technique and positive style.

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DALLA FONDAZIONE MASI FLASH NEWSFLASH FROM THE MASI FOUNDATION

ULDERICO BERNARDI RACCONTA CON AFFETTO LA SUA TREVISO Il sociologo e scrittore Ulderico Bernardi, collaboratore della Fondazione Masi, ha pubblicato Treviso, o cara… (ed. De Bastiani), in cui racconta con affetto il genius loci della città natale in base a un quadrilatero concettuale: le acque, la fedeltà a Venezia, la gastronomia e la contemporaneità incerta.

ULDERICO BERNARDI EULOGIZES TREVISO The sociologist and writer Ulderico Bernardi, who collaborates with the Masi Foundation, has published Treviso, o cara… (De Bastiani), in which he lovingly describes the genius loci of his hometown based on a four-part theme: the waters, loyalty to Venice, gastronomy and uncertain future.

UNA BIOGRAFIA FOTOGRAFICA PER RICORDARE IVANO BEGGIO A due anni dalla morte Ivano Beggio (Premio Civiltà Veneta 1996) è stato ricordato dalla moglie Tina, con una biografia fotografica (Zel edizioni), che ripercorre la crescita personale e dell’azienda fino alla cessione a Piaggio nel 2004 e al ritiro a vita privata dopo il pellegrinaggio a Santiago de Compostela.

BIOGRAPHY IN PHOTOGRAPHS OF IVANO BEGGIO Two years after his death, the life of Ivano Beggio (Civiltà Veneta 1996) has been recorded by his wife Tina with a photograph biography (Zel edizioni), which traces his business and private life up to the sale of his company to Piaggio in 2004 and retirement after completing the pilgrimage to Santiago de Compostela.

SOLISTI VENETI, PAOLINI E BRUNELLO IN SCENA AD OPERAESTATE Uto Ughi con i Solisti veneti (Civiltà Veneta 1982), Marco Paolini (Civiltà Veneta 2000) e Mario Brunello (Civiltà Veneta 2010) sono stati al centro del cartellone del 40mo Operaestate Festival di Bassano del Grappa. Una ripartenza con 80 eventi dal vivo e 100 serate di proiezione tra Bassano, Vicenza e Treviso.

SOLISTI VENETI, PAOLINI AND BRUNELLO ON STAGE AT OPERAESTATE Uto Ughi and the Solisti Veneti (Civiltà Veneta 1982), Marco Paolini (CV 2000) and Mario Brunello (CV 2010) are the focus for the billboard poster for Bassano del Grappa’s 40th Operaestate Festival: a restart event with 80 live performances and 100 evening screenings in Bassano, Vicenza and Treviso.

LE OPERE DI FINOTTI TESTIMONIAL DELL’ITALIA IN GRECIA Dal 7 febbraio al 14 giugno 70 opere di Novello Finotti sono stato esposte nella mostra ‘Fine notte’ alla Fondazione Teloglion a Salonicco, organizzata dall’Ambasciata d’Italia in Grecia e con l’alto patrocinio del presidente della Repubblica Greca, nell’ambito dell’iniziativa ‘Tempo forte Italia Grecia 2020’.

FINOTTI’S WORKS REPRESENT ITALY IN GREECE From 7 February to 14 June, 70 works by Novello Finotti were shown at the ‘End of the Night’ exhibition held at the Teloglion Foundation in Thessaloniki, organised by the Italian Embassy in Greece with the patronage of the President of the Greek Republic as part of the ‘Tempo forte Italy/Greece 2020’ initiative.

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ALBO D’ONORE DEL PREMIO MASI MASI PRIZE ROLL OF HONOUR

CONSIGLIO DELLA FONDAZIONE MASI MASI FOUNDATION BOARD

Presidente / President Isabella Bossi Fedrigotti

CIVILTÀ VENETA

CIVILTÀ DEL VINO

1981 1982 1983 1984

1987 Angelo Betti 1989 Emile Peynaud 1991 Zelma Long 1993 Hugh Johnson 1995 Noris Siliprandi 1996 Philippine de Rothschild 1998 Ezio Rivella 1999 Mondavi & Frescobaldi [Luce Joint Venture] 2000 Sirio Maccioni 2001 Fratelli Torres 2002 Famiglia Krug 2003 Nicolò Incisa della Rocchetta 2004 Andrea Muccioli [Comunità di S. Patrignano] 2005 Federico Castellucci 2006 Antonio Carluccio 2007 Peter Hayes 2008 Donald Ziraldo 2009 George Sandeman [Wine in moderation] 2010 Sergi di Nekresi 2011 Jacques Orhon 2012 Lynne Sherriff [Masters of Wine Institute] 2013 Gianluca Bisol Flavio Franceschet Michel Thoulouze 2014 Andrea Bocelli 2015 Giuseppe Martelli 2016 Roger Scruton 2017 Luigi Moio 2018 Gerard Basset 2019 Jeannie Cho Lee

Elio Bartolini Biagio Marin Giulio Nascimbeni Alvise Zorzi I Solisti veneti Uto Ughi Casa Marzotto Bruno Visentini Antonio Cibotto Gianfranco De Bosio Anna Proclemer 1986 Casa Benetton Ottavio Missoni Luciano Vistosi 1988 Gaetano Cozzi Giancarlo Ligabue Pilade Riello Fulvio Tomizza 1990 Claudio Magris Zoran Musić Hugo Pratt 1992 Fernando Bandini Giuseppe Gozzetti Demetrio Volcić 1994 Pier Giuseppe Cevese Renato Olivieri Ermanno Olmi Apollinare Veronesi 1995 Isabella Bossi Fedrigotti Cecilia Danieli Paul Girolami Lucia Valentini Terrani Giuseppe Zigaina 1996 Ivano Beggio Don Antonio Mazzi Pierre Rosenberg 1997 Enzo Bettiza Pierre Cardin Federico Faggin 1998 Carlo Guarienti Paola Malanotte Luigi Meneghello 1999 Tullio Kezich Cleto Munari Giorgio Zanotto 2000 Fondazione Giorgio Cini Tommaso Padoa-Schioppa Marco Paolini Giuseppe Sinopoli 2001 Mario Rigoni Stern Renzo Rossetti Wolfgang Wolters Andrea Zanzotto 2002 Silvio Bertoldi Ilvo Diamanti Fulvio Roiter Susanna Tamaro

2003 Gabriella Belli Novello Finotti Cesare Montecucco 2004 Ferruccio De Bortoli Nadia Santini Ettore Sottsass 2005 Guido Bertolaso Gillo Dorfles Francesco Macedonio Alessandro Mazzucco 2006 Pino Castagna Fondazione Cariverona Marsilio Editori 2007 Antonia Arslan Gianni Berengo Gardin Milo Manara 2008 Bepi De Marzi Lionello Puppi Giovanni Maria Vian 2009 Lino Dainese Carlo Mazzacurati Paolo Rumiz 2010 Diana Bracco De Silva Mario Brunello Francesco Tullio-Altan 2011 Giuseppe Battiston Arrigo Cipriani Massimo Marchiori 2012 Andrea Battistoni Giovanni Radossi Gian Antonio Stella 2013 Giovanni Bonotto Giacomo Rizzolatti Sergio Romano 2014 Umberto Contarello Mario Isnenghi Alberto Passi 2015 Massimiliano Alajmo Carlo Rovelli Elisa Toffoli 2016 Natalino Balasso Giosetta Fioroni Lorenzo Mattotti 2017 Emilio Franzina Paola Marini Elena Zambon 2018 Ferdinando Camon Christian Greco Carlo Nordio 2019 Roberto Citran Pietro Luxardo Nando Pagnoncelli

Vicepresidente / Vice-President Sandro Boscaini Presidente Onorario Honorary President Demetrio VolciĆ Segretario / Secretary Marco Vigevani Consiglieri / Board Members Michele Bauli Francesco Benedetti Bruno Boscaini Marzio Breda Franca Coin Federico Girotto Maurizio Marino Pieralvise di Serego Alighieri Revisore / Auditor Giovanni Aspes COMMISSIONE DEL ‘PREMIO MASI PER LA CIVILTÀ VENETA’ ‘MASI CIVILTÀ VENETA PRIZE’ COMMISSION

Ulderico Bernardi Sandro Boscaini Isabella Bossi Fedrigotti Marzio Breda Franca Coin Gabriele Colleoni Ilvo Diamanti Massimo Ferro Francesco Giavazzi Stefano Lorenzetto Piergaetano Marchetti Paola Marini Pilade Riello Pieralvise di Serego Alighieri Roberto Stringa Marco Vigevani Demetrio VolciĆ Stefano Zecchi Filiberto Zovico

GROSSO D’ORO VENEZIANO 2003 Milan Kucan 2005 Vartan Oskanian 2006 Alvise Zorzi 2007 Hans-Dietrich Genscher 2008 Sanjit Bunker Roy 2009 Luigi Luca Cavalli-Sforza 2010 Peter Esterhazy 2011 Mons. Luigi Mazzucato 2012 Kuki Gallmann 2013 Marjane Satrapi 2014 Svetlana Aleksiević 2015 Giuseppe De Giorgi [Marina Militare Italiana] 2016 Ágnes Heller 2017 Yolande Mukagasana 2018 Cardinale Mario Zenari 2019 Alain Finkielkraut

COMMISSIONE DEL ‘PREMIO INTERNAZIONALE MASI PER LA CIVILTÀ DEL VINO’ ‘INTERNATIONAL MASI CIVILTÀ DEL VINO PRIZE’ COMMISSION

Relatore / Speaker Federico Castellucci Piero Antinori Sandro Boscaini Luciano Ferraro Angelo Gaja Jens Priewe Ezio Rivella Alessandro Torcoli Demetrio VolciĆ dati al 3.9.2020

PER INFORMAZIONI FURTHER INFORMATION

www.fondazionemasi.com


Il leone marciano domina la piazza delle Erbe a Verona The Lion of St Mark dominates Piazza delle Erbe in Verona

Villa Serego Alighieri in Valpolicella 37015 Gargagnago - Verona - Telefono +39 045 6832511 www.fondazionemasi.com ¡ www.masi.it


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