Marmolada.«In queste ore - spiega Federico Sordini, amico di Trevisan - la guida alpina Valerio Scarpa abbiamo promosso l'apertura di conto corrente il cui beneficiario è Guido Trevisan (Coordinate bancarie: Iban IT64 I058 5635 2200 7757 1457 626 - Bic BPAAIT2B077). Si tratta di un aiuto immediato, anche in vista del Natale, che sarà accompagnato da una raccolta fondi su Facebook, attivata da altri amici nei prossimi giorni».Si punta in poco tempo a mettere insieme una somma simbolica ma significativa, disponibile almeno in parte già per le feste. La notizia della valanga ha scosso tutti in valle, in particolare a Canazei, come sottolinea il primo cittadino Giovanni Bernard: «Siamo dispiaciuti e vicini a Guido Trevisan e ai suoi soci, che vivono una situazione difficile. La valanga è il frutto di una concomitanza di circostanze sfortunate: precipitazioni nevose copiose, che non capitavano da tempo; stratificazioni in cresta e un rialzo improvviso delle temperature che hanno provocato un distacco nevoso importante». Un evento su cui il sindaco attende dati certi. «In questi giorni sono state effettuate solo ricognizioni con gli elicotteri. Aspettiamo, appena possibile, le rilevazioni degli esperti per capire se si tratti di un episodio eccezionale e quanto possa essere collegato ai fenomeni indotti dal cambiamento climatico e alle nuove morfologie del clima e del territorio che siamo chiamati a esplorare e fronteggiare».La valanga, che ha spazzato via anche la stazione a monte della storica cestovia (chiusa nel 2019 per fine vita tecnica) che dal Fedaia portava a Pian dei Fiacconi, sta inducendo, in alcuni, riflessioni sul progetto di un nuovo impianto. «Al di là della funzione e validità dell'impianto - dice Bernard questo evento potrebbe comportare specifiche valutazioni, da parte della società che avanza il progetto, in merito a scelte realizzative e a eventuali protezioni».©RIPRODUZIONE RISERVATA
NOTIZIE DAI PARCHI Corriere delle Alpi | 4 Dicembre 2020 p. 25 Parco, sette milioni di euro per tutta l'area protetta Raffaele Scottini FELTRE Un pacchetto da 7 milioni di euro di investimenti. È «una cifra assolutamente importante» quella che il Parco delle Dolomiti aspetta di vedersi autorizzare dal Ministero e che permetterebbe di eseguire una serie di operazioni che spaziano su tutto il territorio dell'area protetta. Il bilancio di previsione dell'ente di villa Binotto è stato approvato dal consiglio direttivo (che si è riunito in rigorosa videoconferenza), dopo aver acquisito il parere favorevole della Comunità del Parco (cioè l'organismo deputato a dare le linee guida, di cui fanno parte i rappresentanti dei Comuni).Proprio nei giorni di elaborazione del bilancio poi, il Ministero ha annunciato quattro aspetti di finanziamento, che non sono potuti entrare nel bilancio di previsione perché ormai era troppo tardi, ma che si aggiungeranno.«Sono 63 mila euro per un piano pluriennale di recupero dei muretti a secco in tutta la zona pre Parco», spiega il presidente del Parco delle Dolomiti Ennio Vigne. «Un altro intervento importante, da 43 mila euro, interesserà la sentieristica. La terza è un'iniziativa di plastic free attraverso Legambiente e la quarta riguarda l'educazione ambientale con le scuole, dalle materne alle superiori. Non è ancora la cifra che sarà a disposizione per supportare i Comuni nelle campagne di questo genere».Voltando pagina, un aspetto importante sul quale il Parco punta molto per il 2021 è quello della segnaletica per dare maggiore visibilità al territorio dell'area protetta, che deve essere facilmente identificato attraverso la cartellonistica per guidare i visitatori e per dargli il benvenuto. «È indispensabile la collaborazione dei Comuni per il completamento della tabellazione dei confini del Parco e il miglioramento della segnaletica, ma è una cosa che si fa solo in stretta sinergia, perché si tratta di andare nel dettaglio», dice il presidente Vigne, riguardo a un aspetto ritenuto strategico per fare un balzo in avanti in termini di visibilità. «Quest'anno la pandemia non ci ha aiutato e allora ci riproviamo». Approvato dal consiglio direttivo, il bilancio di previsione adesso va al Ministero per l'ultima parola. Confermate naturalmente le iniziative storiche, con tutta l'attività scientifica. Riguardo alla parte corrente (cioè il denaro che serve al normale funzionamento dell'ente), «il bilancio è stretto e il pareggio viene raggiunto con l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione. Stiamo cercando di aumentare le entrate proprie», commenta Ennio Vigne. Che infine aggiunge.«È alla firma del ministro il regolamento, mentre il Piano del Parco (lo strumento fondamentale di pianificazione territoriale dell'area protetta) è in Regione, quindi penso che nei primi mesi del 2021 ci sarà la fase delle osservazioni e anche su questo stiamo andando avanti bene. Nonostante la pandemia, riusciamo a costruire cose importanti. Abbiamo tanta carne al fuoco e una rete di relazioni che si è ravvivata». --© RIPRODUZIONE RISERVATA
Messaggero Veneto | 4 Dicembre 2020 p. 35, edizione Pordenone