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POLITICA
Vita Martinciglio: «Un'inutile ideologia contro il gioco» Reset e riordino per le Regioni SPECIALE
L'estate della ripartenza EVENTI
la bella estate del gioco
Sbc Italia, il futuro inizia adesso PERSONAGGI
Omar Di Felice Omar Hassan
COVER STORY 30
LASLOTDELMESE
Giochi del Titano Diamond da 10 e lode
FOWL PLAY WORLD TOUR | IL RITORNO DELLA GALLINA CHE FA IL GIRO DEL MONDO
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numero 7/8
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luglio/agosto 2021
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Editore GN Media srl corso Tacito, 101 – 05100 Terni
Che la bella stagione abbia inizio anche per il gioco
EDITORIALE
anno xiii
Redazione tel. 0744 461296 fax 0744 461362 redazione@gioconews.it Direttore responsabile Alessio Crisantemi Product manager Anna Maria Rengo In redazione Cesare Antonini Michela Carboni Daniele Duso Vincenzo Giacometti Francesca Mancosu Giuseppe Tondelli Hanno collaborato a questo numero Giovanni Adamo Alfonso ‘Alfi’ Amarante Luigi Barberis Michele Bragantini Geronimo Cardia Gianni Carra Ludovico Calvi Nicole Cavazzuti Marco Fiore Mark Griffith Michael Haile Nashira Riccardo Zerbetto Progetto grafico e impaginazione Francesco Bellucci via del Maglio, 6 – 05100 Terni fbellucci@me.com Foto GN Media Riccardo Morvillo Pino Musi 123rf unsplash pexels Stampa Comunicare srl piazzale degli Eroi, 8 – 00136 Roma Pubblicità Fabrizio Galli mob. 342 5813311 gioconews@gmail.com Alexander Greco mob. 393 9492062 commerciale@gioconews.it Segreteria Natasha Crisantemi segreteria@gioconews.it Reg. Tribunale Terni n. 04/2009 Iscrizione ROC n. 18462 ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE Testata associata Associazione Nazionale Editoria di Settore L’editore è a disposizione degli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione.
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E luce fu. Dopo mesi di buio totale che ha offuscato l’intera industria del gioco
pubblico, finalmente si comincia a scorgere il sole: tornato a sorgere dalle saracinesche dei punti vendita nuovamente operativi dopo un prolungato (e solo parzialmente giustificato) lockdown. Una riapertura che ha ridato subito ossigeno alle tante imprese ridotte allo stremo da questa situazione di crisi, che per il gioco è solo in parte legata all’emergenza: sì, perché nel settore, già in principio era davvero il caos. Con i tanti problemi che si porta dietro da tempo e che oggi rischiano di far capitolare gran parte della filiera, se non si troverà al più presto soluzione. Per questo, all’indomani della ripartenza, è già il momento di guardare al futuro. Che per il gioco, è il caso di dirlo, è una vera scommessa: il settore forse più bistrattato dalla politica e ampiamente dimenticato dal legislatore durante la pandemia. O, forse, dovremmo dire “accantonato”, rimanendo a lungo ignorato, vedendosi rimandare di volta in volta la riapertura. Salvo poi accorgersi, come ci racconta la cronaca, che fermare l’offerta di gioco legale significa agevolare quella illegale. Bella scoperta, verrebbe da dire, per chi si occupa del settore da tempo. Peccato però che a non (pre)occuparsene siano ancora in troppi, in politica e tra le istituzioni. Da qui il risultato che tutti conosciamo, che ha visto il settore chiudere per primo e riaprire tra gli ultimi. Solo che adesso il clima è cambiato. Con la pandemia ormai quasi alle spalle (con tutti gli scongiuri del caso) è il momento di guardare avanti, con una buona dose di concretezza. Partendo cioè dalla realtà dei fatti, che vede un settore martoriato dagli eventi poiché già fortemente compromesso dalle politiche attuate negli ultimi anni (e dagli ultimi governi), ma comunque in grado di generare un introito immenso per lo Stato, sia in termini di gettito, ma anche dal punto di vista dell’occupazione. Due temi particolarmente caldi in questa estate post-pandemica. Ma se c’è una certezza che possiamo ricavare dall’esperienza del Covid è che non ci sono più certezze: e anche quei settori che venivano ritenuti infallibili, come il gioco, almeno dal punto di vista fiscale, finiscono col capitolare (o quasi) di fronte alla serrata totale delle attività retail. Non che l’industria si sia fermata, anzi: grazie soprattutto all’offerta online, che ha inevitabilmente prosperato in questi ultimi mesi. Anche se a dilagare, nello stesso periodo, è stata l’offerta illegale, a conferma del fatto che, senza il gioco di Stato, a tornare subito a galla è il mercato illecito. Un dato ormai evidente a tutti, dicevamo, che la pandemia ha consegnato alla storia, stigmatizzando l’importanza di questa industria quale baluardo della legalità sul territorio. Ecco quindi che in un momento assolutamente senza precedenti come questo, che ironia della sorte - è finito col coincidere con la scadenza delle concessioni, diventa ancora più importante fermarsi a riflettere e provare a scorgere il futuro che si potrà delineare per questo settore. Di fronte all’annuncio (per ora, soltanto quello) di un atteso riordino che promette la ridefinizione di tutti gli schemi distributivi, e in vista di una serie di gare che potrebbero portare a nuovi equilibri, anche molto diversi rispetto a quelli attuali. Insomma, di carne al fuoco ce n’è molta in questo periodo, al punto che il silenzio di questi ultimi mesi si è fatto davvero assordante. Da qui la necessità di creare un nuovo evento, come quello proposto da Sbc e Gioco News a fine luglio, che qui raccontiamo, in grado di dare voce all’(intera) industria, allo scopo di rifondarne le basi e tracciare una nuova strada. E se la risposta, in termini di partecipazione degli stackeholder è stata più che ampia e qualificata, vuole dire che l’esigenza era davvero diffusa. Motivo in più per lavorare a un evento di qualità che, siamo certi, potrà contribuire a gettare le basi di una nuova industria. Possibilmente stabile, e sostenibile. Inaugurando una nuova stagione del gioco, che veda davvero tornare a splendere il sole: ma sull’intera Penisola, e non solo su alcune regioni. Ci siamo capiti. Alessio Crisantemi
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POLITICA
04. Contro il gioco un’inutile ideologia S O M M A R I O
La deputata del Movimento 5 Stelle Vita Martinciglio chiede di sostenere il settore legale, anche affrontando l’annoso problema dell’atteggiamento discriminatorio degli istituti bancari nei suoi confronti
06. Il grande reset
Regioni e Comuni commentano le dichiarazioni d’intenti del direttore generale dell’Adm, Marcello Minenna, sul riordino nazionale del gioco
SPECIALE
EVENTI
NORMATIVA
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12 12. Il sentimento Italia a
scaldare il cuore dei turisti
Giovanni Bastianelli, direttore dell’Enit, sottolinea la necessità di riorganizzare l’offerta alla luce di sostenibilità, sicurezza e valorizzazione di percorsi nuovi e meno noti Il valore del gioco Un’estate al parco
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18. Il futuro inizia adesso
Sostenibilità, tecnologia e responsabilità sono i tre fattori chiave per la ripartenza e lo sviluppo del settore italiano del gaming e al centro del nuovo evento di riferimento per l’industria: Sbc Digital Italia
ESTERI 26. Luglio in fiera
Torna il Summit CasinoBeats di Malta e in Grecia si tiene la prima edizione del Gaming & Affiliate Marketing Expo
28. La sottile linea rossa
32 32. L’esempio della Campania Le politiche attive messe in campo per un concreto contrasto al Dga
NEW SLOT 38. Iva e slot, l’incredibile pronuncia della Cassazione Nessuna esenzione dall’imposta per le prestazioni di servizi rese al gestore dagli esercenti nei primi anni di vita delle Awp. È quanto stabilito con cinque diverse sentenze.
IPPICA
INTERVISTE
46. I fatti, la migliore comunicazione
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Paolo Russo, deputato di Forza Italia, torna a occuparsi di ippica e chiede un sostegno per il comparto
COMMA 7
48. La bella stagione dell’amusement
Il comparto del puro intrattenimento è pronto per l’estate, dopo un inverno critico e una primavera incerta
64. Oltre il limite
FLIPPER
Omar Di Felice indica la sua strada per la felicità: uscire fuori dalla propria zona di comfort. E percorrerla, magari in bicicletta!
49. Scatta il replay
L’International flipper pinball association annuncia la ripartenza ufficiale delle competizioni ufficiali valide per il ranking internazionale dal 1° agosto
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POKER
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Pagina a fianco: Il sole aiuta a diminuire la percezione del freddo.
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65. L’arte, nuda e cruda
Partito per fare il pugile, il destino ha costretto Omar Hassan a cambiare direzione e lui è rinato grazie a un’altra passione
De felice inserto alaska NUOVO.indd 11
Vita Martinciglio
50. Il poker live torna e naviga in acque Covid-Free
CASINÒ
88. The future starts now 91. Glms, a new chapter in the fight
ESPORTS
LEAVVENTURE DAROONEY
RIFLESSIONI DAORSO
GIOCARE GIO CONGUSTO
30. Diamond da 10 e lode 86. NEWSLETTER
GIOCARE GIO CONGUSTO
FISCO&SLOT
NUOVE TENDENZE
NEWSLETTER
LEAVVENTURE DAROONEY
L’AVVOCATO DELDIAVOLO
LASLOT DELMESE
I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE
aziende
POKER STRATEGY
RIFLESSIONI DAORSO
LEAVVENTURE DAROONEY
60. 62.
NUOVE TENDENZE
L’ammissione del concordato in continuità della società di gestione del Casinò Campione d’Italia spiana la strada alla riapertura della sede PANNONERO LASLOTONLINEDELMESE
92. The thin red line 94. Innovation in the menu NEWSLETTER
DANON PERDERE
LEAVVENTURE DAROONEY
56. Verso la rinascita
LASLOT DELMESE
PANNONERO
against match fixing
GIOCO &PSICHE
PANNONERO
Tommaso Maria Ricci, fondatore della Mundial Cup a Roma, assicura che dopo la finale raggiunta alle Olympic virtual series “sicuramente non ci si fermerà alla vela” DANON PERDERE
LOSFIZIO DELGIOCO
DALMONDO
44. Mces Italia, un orgoglio a cinque cerchi
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GIOCO &ARTE
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L’OROSCOPO
56 L’AVVOCATO DELDIAVOLO
GIOCO &TECNICA
PANNONERO
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DANON PERDERE
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LOSFIZIO DELGIOCO
ca per il betting
Che impatto avranno medaglie e sport minori sulla lavagna di scommesse dei bookmaker? LEDRITTEDELMAESTRO
LAVLT DELMESE
40. Un’estate olimpi-
GIOCO &ARTE
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PROMOSPACE
66. L’ORADELGIOCO 68. DALMONDO 70. DANONPERDERE 72. VOXMANAGER 74. GIOCO&RETAIL 76. ALBARDEGLIESPORTS 78. GIOCHIDABAR 79. GIOCARECONGUSTO 80. GIOCO&PSICHE 82. L’AVVOCATODELDIAVOLO 84. LASLOTDELMESE 87. LOSFIZIODELGIOCO 96. OROSCOPO
do per il live 53. Le Wsop 2021 tornano e svelano il programma 54. Dopo il lockdown l’uomo da battere si chiama David Peters
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rubriche
Il primo torneo dopo il lunghissimo lockdown è stato un successo, sia in termini di presenze che a livello sanitario Il poker viaggia dal coaching ai social passan-
SCOMMESSE
Riflettendo sulla strada da fare: ogni avventura nasconde insidie.
Il freddo incessante non dà tregua.
POKER STRATEGY
Prevedere tra gli emendamenti segnalati al Sostegni Bis anche quello a mia firma lo vedo come un segnale importante: significa che qualcosa si sta muovendo con obiettività, e senza pregiudizi, anche nella classe politica. Si è capito che oggi il mercato del gioco legale va aiutato e va supportato. Ci si sta rendendo conto che la lotta alla ludopatia è un’altra cosa.
DALMONDO
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politica
V I T A
M A R T I N C I G L I O
Contro il gioco un’inutile ideologia di Daniele Duso
O
La deputata del Movimento 5
ggi il mercato del gioco legale va aiutato e va supportato, il conStelle Vita Martinciglio auspica trasto della ludopatia è una cosa diversa”. Vita Martinciglio, avvoil raggiungimento dell’obiettivo cato civilista, deputata del Movimento 5 Stelle, dimostra di conodi contrastare il Gap, ma chiede scere bene il settore e le sue problematiche intrinseche. di sostenere il settore legale, Deputata dal 2018, è membro della commissione Finanze della Cacompromesso dal lungo lockdown, mera e della commissione parlamentare per l’attuazione del fedeanche affrontando l’annoso problema ralismo fiscale. In merito al settore del gioco, proprio di recente, dell’atteggiamento discriminatorio si è occupata del problema dell’accesso al credito da parte di molti degli istituti bancari nei suoi confronti operatori di gioco. Come le sembra che abbia reagito la politica di fronte a questo problema? Pensa che il problema si possa dire arginato, se non proprio risolto? “Ho portato la questione in commissione Finanze con un question time. La crisi economico finanziaria ha colpito forse in misura maggioritaria il settore del gioco, con una lunga chiusura che ha compromesso la situazione economica. Ad aggravare tutto ciò c’era un atteggiamento discriminatorio, non saprei definirlo altrimenti, da parte degli istituti bancari, soprattutto nella concessione delle garanzie. Da quanto ho potuto constatare è emerso l’interesse, anche da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, di superare queste anomalie, assolutamente non giustificate. Credo che si avvieranno altre interlocuzioni, e mi sento cautamente fiduciosa anche per l’operato di questo Governo”. Ecco, a creare il problema, oltre a norme più stringenti relative ai controlli richiesti alle banche, probabilmente ha contribuito anche il clima da caccia alle streghe che si è sviluppato negli ultimi mesi in Italia. Eppure parliamo di un settore produttivo che dà lavoro a tantissime persone e contribuisce alle entrate del Paese. L’impressione, talvolta, è che una certa parte della politica segua più i pregiudizi che i ragionamenti. È possibile, secondo lei, invertire questa tendenza?
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POLITICA VITA MARTINCIGLIO
Gioco e banche, la via dei protocolli “Sulla tematica Adm ha promosso due incontri con Abi e la Banca d’Italia finalizzati all’analisi e al superamento delle criticità esistenti nel corso dei quali si è avuto modo di illustrare le peculiarità agli interlocutori. L’Agenzia riferisce che sarebbe emersa da parte della Banca d’Italia l’impossibilità di imporre in via autorizzativa agli istituti di credito un più consistente impegno nel settore dei giochi poiché le linee di indirizzo di fonte unionale vincono le attività degli istituti nazionali,inserendo per quanto in argomento tutti gli operatori di gioco fra le categorie imprenditoriali con un più alto profilo di criticità nell’ambito della disciplina anti-rici-
claggio, a prescindere dallo stato effettivo dei parametri di valutazione”. Questa la risposta che il vice ministro all’Economia, Laura Castelli, ha dato all’interrogazione a risposta immediata presentata da Vita Martinciglio in materia di rapporti fra gioco e banche, “al fine di evitare pratiche scorrette”. Da ciò, ha proseguito Castelli, “conseguirebbe il rifiuto di tali banche di effettuare alcuni prestazioni, quali il rilascio delle garanzie fideiussorie richieste per legge ai concessionari o l’apertura di conti correnti intestati ai dipendenti di dette società. Preso atto di ciò, nell’ottica di superare criticità e anomalie non sorrette da giustificati
“La ragione è questa, che si aggiunge a una indubbia riduzione dei parametri di affidabilità delle aziende del gioco. Come ho accennato si tratta di aziende che in misura maggiore rispetto ad altre hanno risentito della chiusura forzata. Per il resto non parlerei proprio di caccia alle streghe. Si sa che quando si parla di gioco si tira sempre in ballo la ludopatia, che è un fenomeno da combattere, ma sarebbe importante distinguere, per capire che contrastare le aziende, o anche proibire il gioco, non servirebbe a nulla. Purtroppo chi ha questo problema non si ferma, da membro della commissione Finanze lo so bene, visto che sono temi che abbiamo affrontato e approfondito”. Le azioni messe in atto sinora dal nuovo Governo a sostegno del settore le sembrano sufficienti? “Prevedere tra gli emendamenti segnalati al Sostegni Bis anche quello presentato da me (il 22.015) io lo vedo come un segnale importante: significa che qualcosa si sta muovendo con obiettività, e senza pregiudizi, anche tra la classe politica. Si è capito che oggi il mercato del
motivi di affidabilità finanziaria, la via più utilmente percorribile potrebbe essere quella di proseguire le interlocuzioni istituzionali avviate per per favorire agli istituti bancari una migliore conoscenza delle caratteristiche nazionali del settore dei giochi e delle sue peculiarità, anche rispetto agli operatori di altri Paesi. L’Agenzia segnala che nel rispetto della libera concorrenza e del mercato non si esclude la possibilità di definire protocolli d’intesa con società di capitale pubblico che operano nel mondo creditizio e assicurativo in modo da tracciare percorsi preferenziali per gli operatori di gioco in possesso di tutti i requisiti di solvibilità”.
gioco legale va aiutato e va supportato. Ci si sta rendendo conto che la lotta alla ludopatia è un’altra cosa”. Sempre di recente lei si è occupata anche del problema dei messaggi violenti contenuti in alcuni videogiochi che inneggiano alla malavita e invitando il giocatore a compiere azioni illegali vario tipo, anche se digitali. Nell’interrogazione al Governo presentata alla Camera si proponeva di vietare questo tipo di giochi. Può essere sufficiente, considerando la difficoltà di interazione e controllo con un mondo online che si muove a grandissima velocità? “Sì, ma bisogna contestualizzare con il periodo storico. Si tratta di una interrogazione che non considerava quanto il Covid abbia compromesso le nostre vite. La chiusura e l’isolamento forzato hanno portato come conseguenza a vedere nel mondo online un supporto, anche affettivo, e una valvola di sfogo. Tra le cose che mi ripropongo, dopo la riforma fiscale, c’è quella di ricontestualizzare questa interrogazione. Credo che il sistema non si possa bloccare con un divieto, anzi, forse così si rischia di andare a rafforzare proprio quello che si vorrebbe contrastare. Sono convinta che il ruolo di uno Stato coscienzioso sia quello di vigilare. Andrebbe quindi fatto un discorso più ampio e generale, coinvolgendo tutti i soggetti, istituzioni, scuole, comitato tecnico, in modo da fissare delle direttive per utilizzare uno strumento come la rete nel modo corretto, individuando i potenziali rischi”. LEI
CHI
È? !?
Vita Martinciglio è nata a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, il 17 settembre 1980. Si è laureata in giurisprudenza presso l’Università di Palermo ed esercita la professione di avvocato civilista; è titolare di uno studio legale a Trapani, specializzato in diritto bancario e internazionale. Alle elezioni politiche del 2018 viene eletta alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Mazara del Vallo, sostenuta dal Movimento 5 Stelle. A Montecitorio fa parte della commissione finanze.
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politica
Il grande reset Regioni e Comuni commentano le dichiarazioni d’intenti del direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Marcello Minenna, sul riordino nazionale del gioco, che prevedono un importante punto di partenza: l’azzeramento delle norme esistenti e la compartecipazione degli Enti locali al gettito erariale. di Francesca Mancosu
Le
leggi regionali sul gioco hanno ancora un senso? La domanda si pone, una volta di più, alla luce di quanto sta accadendo in questi mesi in alcuni Consigli, dove il tema non manca di suscitare polemiche fra le opposte fazioni, se non la presentazione di centinaia di migliaia di emendamenti (vedi Piemonte), ma anche un certo buon senso, con un impegno bipartisan a prorogare l’entrata in vigore del distaziometro vigente per le attività già autorizzate (vedi Lazio). Una pericolosa schizofrenia che rende ancora più evidente la necessità di risolvere la questione (territoriale) una volta per tutte e di dare un indirizzo unico agli Enti locali, procedendo al riordino nazionale della materia, dopo il tentativo fatto con l’accordo raggiunto dalla Conferenza unificata Stato-Regioni del 2017, mai attuato. Ne è convinto anche il direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Marcello Minenna, che in più occasioni è tornato a spingere per la redazione di un Testo unico dei giochi, con la delega affidata proprio ad Adm, e il reset delle leggi regionali. Ma non solo. Vediamo cosa ne pensano i rappresentanti di alcune Regioni e Comuni italiani.
LUCA COLETTO
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Coletto (Umbria)
«Destinare il gettito erariale a progetti di cura e controlli» L’assessore alla Salute e welfare della Regione Umbria, Luca Coletto, parte da una delle proposte più interessanti fra quelle avanzate da Minenna: la compartecipazione comunale e regionale al gettito erariale derivante dai giochi. “Tale compartecipazione dovrà essere finalizzata perché altrimenti rappresenterebbe una sorta di speculazione su delle persone che sono affette da una vera e propria dipendenza patologica. Non bisogna trascurare il fatto che la dipendenza da gioco coinvolge spesso persone che lasciano nelle sale il loro stipendio. Questi soldi, nella maggior parte dei casi, arrivano dalle famiglie meno abbienti sottoposte a situazioni difficilissime e spesso vittime di usura. Proprio per questo credo che la cosa più giusta sarebbe quella di applicare anche per il gioco il sistema usato per comprare le sigarette dai distributori automatici, ovvero rendere obbligatorio l’accesso al servizio (se così si può definire) attraverso la tessera sanitaria con un ‘alert’ quando si sta giocando troppo. Detto ciò, per quanto riguarda la compartecipazione ai proventi di Regioni e Comuni, penso che nel caso delle
POLITICA IL GRANDE RESET
Regioni dovrebbero essere utilizzati per coprire totalmente le spese di cura e riabilitazione dei soggetti affetti da ludopatia, mentre i Comuni dovrebbero reinvestire quelle risorse per finanziare progetti finalizzati alla sicurezza e controllo del territorio. Diversamente non sarebbe etico”.
Lanzarin (Veneto)
«Non disconoscere l’autonomia regionale» Dal Veneto, l’assessore alla Sanità e politiche sociali, Manuela Lanzarin, sottolinea che “le affermazioni del direttore generale di Adm partono da una prospettiva radicalmente diversa da quella di chi si occupa di tutela della salute e di politiche sociali. Infatti nel sito internet dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli si legge: ‘L’azione di Adm muove dalla considerazione del gioco quale fattore di promozione e sviluppo dell’integrazione sociale e della comunicazione tra gli individui. In ragione del maggior valore attribuito al momento ludico, Adm agisce al fine di garantirne all’utente la facile fruizione nell’ambito di un contesto regolamentato e di un ambiente tecnologicamente avanzato e costantemente monitorato’. All’articolo 1, comma primo della legge regionale 10 settembre 2019, n. 38 recante: ‘Norme sulla prevenzione e cura del disturbo da gioco d’azzardo patologico’ si precisa invece che: ‘La Regione del Veneto, nell’ambito delle proprie competenze in materia di tutela della salute e di politiche sociali, promuove interventi finalizzati alla prevenzione, al contrasto e alla riduzione dei rischi da gioco d’azzardo e delle problematiche azzardo-correlate, nonché al trattamento e al recupero delle persone che ne sono dipendenti e al supporto delle loro famiglie’”, ricorda l’assessore. “Si tratta di finalità profondamente diverse: nel primo caso si attribuisce ‘maggiore valore al momento ludico’, nel secondo si cerca di tutelare i cittadini e le famiglie dal disagio e dalla sofferenza indotte dal Disturbo da gioco d’azzardo. Quindi, dal nostro punto di vista, più che alla ‘numerosità’ delle norme in materia, bisognerebbe prestare attenzione alla loro efficacia rispetto al dettato costituzionale sulla tutela della salute. Allo stesso modo dovrebbe essere evitata una visione centralistica, che disconosce l’autonomia regionale (anch’essa presente nella nostra Costituzione al terzo comma dell’articolo 116). Le finalità per la Regione del Veneto e, nello specifico, di questo assessorato, sono la prevenzione, il contrasto e la riduzione dei rischi da gioco patologico e delle problematiche azzardo-correlate, nonché il trattamento e il recupero delle persone che ne sono dipendenti e il supporto delle loro famiglie. Il Testo unico può essere utile se inquadrato in tale contesto, non se questo è orientato ad una maggiore libertà di gioco ed a limitare le possibilità di intervento regionale. Inoltre non penso sia opportuno ‘un reset delle leggi regionali’, ma solo un loro miglioramento nel caso venga redatto un Testo unico
con il fine primario della tutela della salute”. Altro tema posto dal progetto di riforma del gioco postulato da Adm è la “razionalizzazione delle reti di vendita sotto il profilo numerico, qualitativo e della diffusività sul territorio, individuando modalità di compartecipazione regionale e comunale al gettito erariale”. Per l’assessore veneto sono “da escludere interventi autoritativi in materia, soprattutto se influenzati da una visione economicistica inadatta a cogliere la complessità dei temi inerenti il gioco con vincita in denaro nel nostro Paese. L’intesa tra Governo, Regioni ed Enti locali concernente le caratteristiche dei punti di raccolta del gioco pubblico del 7 settembre 2017, del 7 settembre 2017, pur non avendo prodotto i risultati sperati e desiderati, può costituire una prima base per un confronto che porti a importanti sviluppi. Ripeto, gli orientamenti di tipo centralistico sono assolutamente non idonei ad affrontare la complessità ed a rispondere ai bisogni dei diversi territori. Non dobbiamo nasconderci che l’eventuale scrittura di una norma di riordino nazionale del gioco sarebbe estremamente difficile ed impegnativa. Come ricorda la Corte costituzionale (fra le altre, Sentenza n. 72 del 22 febbraio 2010), ai caratteri comuni dei giochi, quali aleatorietà e possibilità di vincite in denaro, si riconnette un disvalore sociale, con la conseguente forte capacità di attrazione e concentrazione di utenti e la probabilità altrettanto elevata di usi illegali degli apparecchi impiegati per lo svolgimento degli stessi anche nel caso dei giochi leciti. Questo disvalore sociale si combatte su diversi piani: sociale, culturale e normativo. In tal senso, sicuramente un testo legislativo nazionale dovrebbe contemplare i seguenti capisaldi: a) tutela della salute; b) lavoro e impresa; c) ordine pubblico. Per contemperare tutti questi aspetti è indispensabile un corretto confronto tra Stato, Regioni e Comuni. Il centralismo e gli atti autoritativi non rispondono ai bisogni dei cittadini”. L’assessore Lanzarin quindi dice la sua anche sulle proroghe all’entrata in vigore delle leggi regionali sul gioco e delle modifiche normative proposte o in discussione fra Piemonte, Lazio, Marche ed Emilia Romagna. “Sulle proroghe, pur nel rispetto dell’autonomia di altri legislatori regionali, in osservanza dei principi costituzionali inerenti la tutela della salute non posso che condividere le preoccupazioni espresse dalla Caritas e da altre associazioni antiusura. In proposito un orientamento importante viene dal Consiglio di Stato che ha avuto modo di esprimersi precedentemente (Consiglio di Stato, Sezione III, 19 dicembre 2019, n. 8563) osservando che la Corte costituzionale ha ritenuto, in più occasioni, che le disposizioni sui limiti di distanza imposti alle sale da gioco dai luoghi sensibili siano dirette al perseguimento di finalità, anzitutto, di carattere ‘socio-sanitario’ e anche di finalità attinenti al ‘governo del territorio’, sotto i profili della salvaguardia del contesto urbano. Quindi, interventi dilazionati nel tempo possono produrre ritardi e discriminazioni (in relazione alla residenza) nella tutela dei cittadini.
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MANUELA LANZARIN
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politica
IL GRANDE RESET
> Rispetto alle modifiche normative proposte o in discussione fra Piemonte, Lazio, Marche ed Emilia Romagna ritengo che sia molto difficile contemperare aspetti che attengono all’ordine pubblico, all’impresa e al lavoro e alla tutela della salute. La Regione del Veneto ha raggiunto un buon punto di equilibrio, per cui al momento non sono in previsione modifiche o integrazioni”.
Barmasse (Valle d’Aosta)
«Necessario un intervento uniforme in tutto il territorio»
ALESSANDRO BARMASSE
Spostandoci in Valle d’Aosta, territorio in cui il gioco ha una valenza particolare, visto il legame fra il casinò Saint Vincent e la Regione, che ne è proprietaria, a prendere posizione sulla domanda iniziale di questo pezzo è Roberto Alessandro Barmasse, assessore alla Sanità, salute e politiche sociali, che ne approfitta per ricordare quanto fatto fin qui per il contrasto alle patologie collegate al giocare compulsivo. “La dipendenza patologica dal gioco è un fenomeno ancora poco conosciuto ma, come altre patologie della dipendenza (alcolismo, tabagismo, tossicodipendenza), anch’essa ha conquistato, senza troppo clamore, un suo posto di rilievo. Oltre alle norme nazionali, che in anni recenti sono state adottate sia al fine di regolamentare la disciplina dei giochi, sia al fine di prevedere forme di sostegno per i giocatori patologici, anche numerose regioni stanno adottando disposizioni per combattere questa piaga sociale. In realtà, il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (Dsm), sia nella IV che nella V edizione, ha sostituito il termine ludopatia con quello di disturbo da gioco d’azzardo (Dga), non riconoscendo al primo alcuna valenza scientifica. Sotto il profilo medico, il Dga è definito come un disturbo del comportamento che rientra nella categoria diagnostica dei disturbi del controllo degli impulsi. Esso ha una forte attinenza con la tossicodipendenza, tanto che nella V edizione del Dsm è stato inquadrato nella categoria delle cosiddette ‘dipendenze comportamentali’. Per combattere questa forma di dipendenza è importante che vi sia un intervento uniforme in tutto il territorio”, esordisce. Dal canto suo la Valle d’Aosta, attraverso la giunta regionale “ha approvato un Piano operativo per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno delle dipendenze gravi, previsto dalla legge n. 189 del 2012 tra le misure possibili e in attuazione della legge regionale n. 14 del 2015 ‘Disposizioni in materia di prevenzione, contrasto e trattamento della dipendenza da gioco d’azzardo patologico’. Il piano predisposto viene attuato grazie a finanziamenti presenti all’interno del ‘Fondo per il gioco d’azzardo patologico (Gap)’ istituito dalla Legge di stabilità 2016, all’art. 1 comma 946. L’assegnazione dei fondi nazionali alla Regione autonoma è stata predisposta previa presentazione del Piano di attività al ministero della Salute per una valutazione in concerto con l’Osservatorio per il
SARA SECCIA
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contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, valutato positivamente il 4 maggio 2018, dopo una rimodulazione. Il piano definisce gli obiettivi, le macro-tipologie degli interventi da attivare, i destinatari principali nonché gli indicatori di risultato e la valorizzazione economica delle attività da finanziare con i fondi, e demanda all’Azienda Usl della Valle d’Aosta, attraverso il dipartimento di Salute mentale e il servizio per le dipendenze (Ser.D), la realizzazione delle azioni previste ed il coordinamento degli attori coinvolti. La Regione ha ancora emanato la legge regionale n. 2 del 27 marzo 2019 promuovendo una mappatura dei luoghi sensibili evidenziando le aree di interdizione dal gioco d’azzardo. Ulteriori misure di prevenzione a contrasto alla ludopatia sono state introdotte con la legge regionale n. 12 ‘Divieto di apertura di spazi per il gioco d’azzardo sul territorio regionale’. Modificazioni alla legge regionale 15 giugno 2015 n. 14 (Disposizioni in materia di prevenzione, contrasto e trattamento della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico. Modificazioni alla legge regionale 29 marzo 2010, n. 11 (Politiche e iniziative regionali per la promozione della legalità e della sicurezza)”.
Cosa ne pensano i Comuni?
La posizione di Sara Seccia (Roma Capitale) La riforma del gioco proposta da Minenna vede fra i suoi interlocutori anche i Comuni. In loro rappresentanza interviene la consigliera di Roma Capitale Sara Seccia, (Movimento cinque stelle), vice presidente dell’Assemblea capitolina e referente comunale sul tema del Gap. “Dispiace dover constatare che si è speso molto tempo, anche anni, ed energie per l’approvazione di leggi regionali e regolamenti comunali che potrebbero venire neutralizzati. Nel contempo, però, sarebbe un buon segnale se si addivenisse ad una normativa finalmente unitaria su tutto il territorio nazionale, perché ad oggi le varie leggi regionali indicano distanziometri diversi tra loro e rendono la disciplina disomogenea per ogni singolo territorio”, afferma. “Personalmente, sono sempre stata contraria ad un gettito erariale proveniente dal gioco con vincita in denaro, seppur razionalizzato. Ci sono altre fonti di entrata che possono essere ricercate, ad esempio, la puntuale tassazione sui grandi colossi dell’e-commerce che in Italia riversano cifre troppo esigue rispetto al fatturato che producono. Credo fermamente – e coerentemente con il lavoro portato avanti – che le entrate per lo Stato e per gli Enti pubblici non debbano originarsi tramite l’azzardo. Lo trovo eticamente scorretto. Si dice di voler combattere la patologia del Gap e poi si lucra su di esso, addirittura estendendo gli introiti agli Enti locali? Una contraddizione in termini”. Quanto ai capisaldi che “dovrebbe contenere” un riordi-
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politica
IL GRANDE RESET
> no nazionale del gioco davvero efficace e capace di contemperare la tutela della salute con la salvaguardia della libera iniziativa economica, Seccia non ha dubbi. “Sommessamente, mi permetto di rilevare che sarebbe necessario in via preliminare un tavolo di lavoro serio tra le Autorità governative, gli Enti locali tutti e i protagonisti del settore, gestori compresi. I distanziometri retroattivi non li condivido, ma sono d’accordo nel disciplinare, non vietare, tutti gli aspetti, compreso il gioco online o la tassazione in zone fiscali ‘franche’, e in generale tutte le tipologie di gioco esistenti. Sarebbe opportuno prevedere un distanziometro univoco per tutto il territorio nazionale per non concentrare le attività in zone specifiche ed, eventualmente, valutare incentivi seri per chi intende disinstallare gli apparecchi e riconvertire la propria attività. Infine, occorrerebbe il controllo dell’importo giocato in base alle entrate mensili di ciascuno, magari con la determinazione di un importo massimo utilizzabile. Si potrebbe pensare all’attivazione del gioco attraverso un dispositivo per la rilevazione del dato biometrico (impronta digitale), con tutte le cautele del caso relativamente al trattamento dei dati personali e sensibili. È chiaro che questo lavoro non può farlo un consigliere comunale ma va demandato alla sensibilità e all’attenzione del legislatore”. La consigliera capitolina quindi interviene anche sulla proposta di proroga all’entrata in vigore della normativa regionale sul gioco nell’ambito al Collegato di bilancio e la possibilità che successivamente si arrivi alla redazione di una nuova normativa in materia. “Non credo ci sia bisogno di una nuova legge regionale, quella attuale è completa e può essere applicata, nonostante il distanziometro sia stato inserito solo nel 2018, cinque anni dopo l’approvazione della L.R. 5/2013. Tuttavia, non so come si determinerà il consiglio regionale del Lazio in merito all’entrata in vigore del distanziometro che la stessa Regione ha inserito e che doveva trovare applicazione da settembre 2021. Distanziometro, tra l’altro, retroattivo e che non tiene conto degli investimenti già effettuati dai gestori. Credo che sarebbe stato più corretto se la Giunta Zingaretti si fosse impegnata in un confronto serio con il settore e avesse previsto dei correttivi maggiormente progressivi nel tempo. Mi chiedo come mai Roma Capitale subì tredici feroci ricorsi al Tar, e poi al Consiglio di Stato, avverso l’ordinanza sindacale 111/2018, mentre dopo l’approvazione del ‘distanziometro retroattivo’ della Regione Lazio nessuno ha avuto nulla da eccepire, almeno a livello giudiziario”.
Faggiani (Anci)
«Rivedere le leggi regionali e dare maggiori risorse agli Enti locali» “Premesso che il riordino di tutta la materia non è più rinviabile, e che questo riordino è anche propedeutico alle decisioni relative al rinnovo delle concessioni, il perDOMENICO FAGGIANI
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corso più lineare potrebbe essere proprio quello della delega al Governo”. Ne è convinto Domenico Faggiani, responsabile del Tavolo sulle problematiche dell’Osservatorio sul gioco d’azzardo patologico per Anci. “Si potrebbe così arrivare alla emanazione di un Testo unico, attraverso un processo che veda il contributo di tutte le parti coinvolte, a partire dalle autonomie locali, al fine di pervenire a soluzioni che siano il più possibile condivise. È evidente che, una volta emanate le norme di riordino di tutta la materia, creata cioè una cornice nazionale, le leggi regionali andrebbero riviste e adeguate. Le ipotesi sulle quali l’Agenzia delle dogane e dei monopoli sta lavorando, e che sono state presentate dal direttore Minenna, sono condivisibili. Nel riordino è importante porre, come uno dei punti centrali, il contrasto alla dipendenza da gioco. Per questo occorre prevedere l’assegnazione di maggiori risorse agli Enti locali. Da un lato incrementare il fondo nazionale Gap, con il quale vengono finanziati i piani regionali di prevenzione e cura della dipendenza da gioco. Dall’altro destinare risorse direttamente ai Comuni perché possano essere messi in condizione di svolgere il loro ruolo a tutela del cittadino, e quindi anche della sua salute, e di contrasto ad ogni forma di illegalità, compresa quella nel settore del gioco con vincita in denaro”. Anche Faggiani poi offre la sua ricetta sulla riforma nazionale del settore: “Dovrebbe provvedere a riordinare, ridurre e riqualificare tutta l’offerta di gioco pubblico. Con un Testo unico si darebbe ordine alla materia, raccogliendo tutte le disposizioni relative al gioco con e senza vincita in denaro, e certezza per chi opera nel settore. Riprendendo quanto indicato nell’Intesa, sottoscritta in sede di Conferenza Unificata nel settembre 2017, si dovrebbe prevedere una riduzione di tutta l’offerta di gioco e, al contempo, una riqualificazione della stessa. Lo Stato, ovviamente, dovrebbe mettere in conto una contestuale riduzione delle entrate. Un consistente recupero di risorse sarebbe però assicurato da un più efficace contrasto all’illegalità e da un inasprimento delle sanzioni, viste le cifre stimate per l’illegale. In questo un contributo importante potrebbe arrivare dal coinvolgimento dei Comuni, attraverso la polizia locale. E, soprattutto, ci vorrebbero norme che consentano una adeguata prevenzione, attraverso attività di informazione, di educazione e di formazione. Informazione e educazione rivolta a tutti, ma soprattutto alle fasce più fragili, a cominciare dai giovani, nelle scuole, sia in tema di gioco fisico che di quello online, compresi i videogiochi. E poi attività di formazione per gli addetti al settore del gioco, una formazione obbligatoria e ben fatta. Tutte attività da programmare con le leggi regionali adeguatamente riviste, come dicevo prima. Ai Comuni, nel rispetto delle normative nazionali e di quelle regionali, spetterebbe il compito di adottare regolamenti attraverso i quali, tra l’altro, programmare una omogenea distribuzione, all’interno del territorio comunale, della propria quota di offerta di gioco pubblico”.
SPECIALE
Il sentimento Italia a scaldare il cuore dei turisti di Anna Maria Rengo
Giovanni Bastianelli, direttore dell’Enit, evidenzia il vantaggio competitivo rispetto ad altri Paesi europei ma sottolinea la necessità di riorganizzare l’offerta alla luce di sostenibilità, sicurezza e valorizzazione di percorsi nuovi e meno noti
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essi alle spalle, si spera per sempre, i lunghi e difficili mesi del lockdown, l’Italia si prepara all’estate con la sua ricca e variegata offerta turistica, che in alcune località si giova anche di componenti di gioco, come si spiega nelle pagine a seguire. Ma intanto, a delineare lo scenario e le prospettive genertali è il direttore dell’Agenzia Nazionale del Turismo (Enit), Giovanni Bastianelli. Quali sono le previsioni per l’andamento turistico 2021, alla luce anche delle recenti novità sul green pass europeo? “I movimenti a cui assistiamo oggi sono già sintomatici del turismo di questa estate e lasciano ben sperare. La stagione estiva passata ci ha stupito ad esempio con sold out inattesi in regioni come la Liguria, la Toscana, la Puglia, la Campania e persino la Lombardia nonostante fosse ancora alle prese con il Covid. Al momento ciò che conta più delle cifre in sé che subiranno modifiche per adeguarsi ai provvedimenti e all’andamento epidemiologico, è interessante soffermarsi sul ‘sentimento Italia’, la percezione e il desiderio rimasto sempre vivido della Penisola a livello internazionale. Il confronto sugli ultimi mesi sul sentiment e sui contenuti rilevati dalle tracce digitali dei turisti, nel confronto con Francia, Spagna e Grecia vede l’Italia partire con un vantaggio di sentiment perché mediamente offre una esperienza più soddisfacente rispetto ai competitor stranieri soprattutto per la bellezza dei luoghi e dei
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panorami oltre che degli edifici del nostro patrimonio storico-culturale”. Di che cosa ha bisogno il turismo in Italia per poter riprendersi? “Di riorganizzarsi e rivedere l’offerta turistica alla luce delle nuove esigenze legate alla sostenibilità, alla sicurezza, a percorsi nuovi e meno noti che mettano in luce l’Italia da una prospettiva differente anche utilizzando anche l’innovazione tech e digitale per semplificare l’accesso al viaggio e alle informazioni”. Da parte sua, quali sono i progetti e le politiche che l’Enit mette in campo per raggiungere l’obiettivo di rilanciare il turismo in Italia? “Enit ha all’attivo centinaia di attività tra campagne, fiere ed eventi nazionali e internazionali, progetti europei, travel academy, workshop, webinar, borse del turismo ed elabora e diffonde, da oltre un anno, i dati ufficiali sul turismo in un bollettino periodico, un cruscotto sempre aggiornato grazie anche alle 28 sedi nel mondo, che offre agli stakeholders e ai media un efficace strumento di monitoraggio ed evoluzione della situazione in tempo reale. Nell’ambito delle attività di promozione dell’Italia, l’Agenzia Nazionale del Turismo ha inaugurato l’Archivio storico del turismo italiano e la mostra virtuale permanente ‘Enit e l’Italia una gran bella storia’ con la digitalizzazione di oltre 160mila ritrovamenti (sono stati 25.137.057 gli utenti raggiunti con media relations per la valorizzazione del patrimonio culturale Enit), e ancora Visit Italy web radio la prima radio istituzionale rivolta
I L SE N T I M E N T O I TAL I A A SCAL DA R E I L CUO R E D E I T U R IST I
alla promozione dell’Italia nel mondo, l’Open library la piattaforma online che mette a disposizione di tutti gratuitamente il più grande archivio fotografico delle immagini più belle dell’Italia e in continuo aggiornamento. Enit ha sottoscritto in questi mesi numerosi protocolli di valorizzazione come Valore Paese Italia con ministero del Turismo e Mibact, Demanio e Difesa Servizi per mettere a sistema i beni abbandonati e inutilizzati e inserirli nel circuito turistico. Enit ha partecipa a grandi eventi, tra cui il Giro d’Italia, per rilanciare l’immagine del Paese anche attraverso la riscoperta dei territori meno noti dalla prospettiva sostenibile e slow della bicicletta, con oltre 14 milioni di contatti raggiunti. L’ecosistema digitale del Giro d’Italia con Enit ha registrato 4.176.396 impression. Enit ha anche preso parte ai Campionati del mondo di sci alpino a Cortina. Con oltre 500 milioni di persone in diretta televisiva da tutto il mondo ha investito su evento simbolo di ripartenza. Quanto alla comunicazione, oltre alla quotidiana attività sui social e sul web con uno dei siti più visitati al mondo, Italia.it, Enit ha di recente introdotto un nuovo strumento per la promozione del turismo italiano all’estero ovvero la web radio Visit Italy con 28 sedi nel mondo e in 13 lingue. In un periodo di stasi B2B, le attività di brand positioning e di comunicazione B2C si sono rivelate le uniche leve sulle quali poter lavorare sia per il mantenimento dell’ottima brand reputation sia per sviluppare azioni di comunicazione ad hoc in vista delle diverse riaperture. Pertanto, sono stati realizzate circa 171 attività di comunicazione che hanno generato 383.838.928 contatti complessivi. Questa strategia di comunicazione globale e di brand management ha seguito, a livello di mediaplanning e di messaggi, in maniera flessibile, le evoluzioni della pandemia così come degli assetti geopolitici riferiti alle aperture e riaperture e vaccinazioni. Si è puntato molto su quattro campagne B2C: ‘Need to be pampered’, ‘Need a fairy tale?’, ‘Can’t wait to go highes?’, ‘Can’t wait to be amazed?’. Ben 7e campagne Adv print con la mappa dei luoghi di Dante in combinato, 19 campagne digital che hanno raggiunto quasi 2 milioni di persone. E ancora 3 campagne adv tv, 80 campagne video display con oltre 65 milioni e mezzo di impressions, 20 campagne Ooh nella più importate stazione della metro e bus di Madrid, nell’aeroporto di Londra e Dublino.di Dublino, sui mezzi pubblici di Budapest e molte in programmazione. Inoltre 20 campagne internazionali con 118 influencer ingaggiati con una reach complessiva di quasi 19 milioni di persone (18.864.769) e con il coinvolgimento di oltre 170 influencer che hanno fatto appassionare all’Italia e ai percorsi legati a Dante”. Ci sono alcuni settori turistici che faranno più fatica di altri a risollevarsi? “Al primo posto la tutela delle imprese e dei lavoratori del turismo. Nessun operatore o addetto impegnato nel comparto deve restare indietro, vittima della crisi Covid anche perché il fattore umano è e resterà essenziale per il successo del turismo del nostro Paese. La priorità è stare vicino alle imprese per sostenerle e Enit si sta già occupando non solo di tenerle aggiornate sui trend e sule
evoluzioni del settore ma anche preparandole e preoccupandosi della loro formazione per la ripartenza anche verso il nuovo turismo straniero. Il comparto turistico da lavoro a oltre 4 milioni di lavoratori solo in Italia, questa la grande priorità anche G I O V A N N I B A S T I A N E L L I per tutelare la professionalità che contraddistingue il comparto. C’è poi da ripartire non solo da resistere. Non bisogna solo attendere il turismo internazionale che sicuramente dà un contributo fondamentale ma anche puntare sulla grande reattività degli italiani e il desiderio di conoscere sempre di più il proprio Paese. Occorre dedicarsi molto al turismo interno e far conoscere in modo approfondito l’Italia agli italiani e mettere in evidenza le particolarità che una vacanza interna può offrire”. In che tempi il turismo in Italia potrà tornare, se ci tornerà, ai livelli pre-pandemia? “L’Italia è leader del turismo a lungo raggio, dobbiamo considerare che il 25 percento di turisti extra Ue scelgono l’Italia come meta, ma prima di tornare alla normalità si parla del 2024. Non staremo ad aspettare perché ci sono elementi di grande ottimismo. Stanno cambiando le scelte e le caratteristiche dei soggiorni. I vacanzieri ora cercano sostenibilità e un nuovo rapporto con la natura. Il soggiorno deve essere attivo e il benessere psicofisico è al centro di tutto. Per questo l’Italia con le sue aree interne, i borghi, il mare, la cultura, l’enogastronomia rappresenta un modello vincente. La ripartenza è abbastanza palpabile con i voli covid free siamo pronti ad accogliere nuovamente i turisti stranieri da sempre estimatori dell’Italia e che rappresentano più del 50 percento circa dei turisti che soggiornano in Italia e che supportano l’economia di questo Paese leader assoluto per il turismo a lungo raggio verso l’Europa e il cui pil diretto e indiretto è rappresentato per circa il 13 percento proprio dal turismo. Il centro studi dell’Agenzia Nazionale del Turismo stima che già dal 2 giugno le prenotazioni per le strutture ricettive sono state di oltre il 30 percento. Nelle località balneari lo stesso dato raggiunge il 34,3 percento. Anche la montagna ha all’attivo già il 37,1 percento di prenotazioni. Si tratta sia di italiani che stranieri. Il mese di giugno ha già il 30,4 percento riservato in tutta la ricettività mentre il mese di luglio il dato parziale è del 16 percento. Il balneare a luglio invece è prenotato per il momento per il 20,5 percento. Questi dati lasciano ben sperare tenuto conto che anche negli anni precedenti la tendenza era quella di prenotare la vacanza all’ultimo minuto. Elementi confortanti per la ripresa dell’economia turistica del Paese”.
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SPECIALE
Il valore del gioco di Anna Maria Rengo
I territori che dispongono di location “importanti” dal punto di vista dimensionale e dell’occupazione, come i casinò, guardano all’estate con nuova fiducia dopo le attese riaperture di giugno
L’
Italia non è, non sarà mai e non aspira a essere una Las Vegas europea, ma il contributo economico, occupazionale e turistico che il gioco dà ai territori di riferimento non passa certamente inosservato alle regioni e ai comuni che ospitano le location di maggiori dimensioni, come ad esempio i tre casinò al momento aperti lungo la Penisola. E mentre la Questione territoriale resta irrisolta, in attesa che il legislatore nazionale metta mano al riordino dell’offerta, la “politica” locale, quando si tratta di esaminare i casinò e il loro indotto, mostra un approccio pragmatico e laico, evidenziandone l’appeal turistico ma senza sminuire l’importanza della promozione del gioco responsabile.
Gianni Berrino – Regione Liguria
«Casinò Sanremo prima azienda della città» Quanto è importante il Casinò di Sanremo per il turismo e l’occupazione del territorio? A rispondere è Gianni Berrino, assessore al Turismo della Regione Liguria. “Il Casino è da sempre parte integrante dell’attrattività turistica sanremese. Lo è come insieme di sale da gioco , teatro, eventi culturali, ristorazione con intrattenimento. Insomma Sanremo e il Casinò sono inscindibili, tanto che anche dal punto di vista delle immagini ne è un suo simbolo. Per quanto riguarda l’occupazione è la prima azienda cittadina, e produce occupazione anche nell’indotto, nella ristorazione, nella ricettività alberghiera, nel commercio. Quindi è fondamentale”. Quanto hanno pesato i sette mesi ininterrotti di chiusura dovuti alla pandemia? “Hanno pesato tantissimo sia dal punto di vista economico pubblico che come attrattività turistica che, infine, come occupazione generata indirettamente”.
Lei pensa che il gioco legale sia vittima di un pregiudizio ideologico e che se ne sottovalutino le potenzialità in termini economici, di legalità, culturali e turistici? “Io preferisco vedere il Casinò come un’attrattiva turistica dove al suo interno è anche possibile giocare d’azzardo ma in modo legale, da ormai molto più di cento anni e secondo regole e controlli predefiniti e con gestione pubblica. La questione è che ormai i Casinò italiani rappresentano una percentuale bassissima del volume del gioco in Italia e ormai ci sono offerte molto più semplici da raggiungere e che hanno trasformato il gioco in un fenomeno di massa”. I casinò e i giochi restano classificati come attività a rischio di contagio medio-alto. C’è il rischio che possano tornare a chiudere e come lo si può fronteggiare? “Non sono né voglio essere un virologo, ma alcune qualificazioni continuano a destarmi perplessità”.
Luciano Caveri – Regione Valle d’Aosta
«Fare sinergia è possibile» Se la Regione Liguria non ha alcun vantaggio “diretto” dal Casinò di Sanremo, caso diverso è quello della Valle d’Aosta, che detiene la licenza di quello di Saint Vincent e che è azionista
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per oltre il 99 percento delle quote, della sua società di gestione (la residua parte è appannaggio del Comune di Saint Vincent). Ovvio dunque che la chiusura del Saint Vincent Resort &
I L VA L O R E D E L G I O C O
Casino, ultima Casa da gioco a riaprire i battenti (il 25 giugno scorso) abbia avuto ripercussioni anche sulla sua proprietà. A spiegare quanto ha pesato questa lunga chiusura per il territorio di riferimento, da un punto di vista turistico e come il Casinò si colloca nell’intera offerta turistica della Valle d’Aosta, è l’assessore alle Partecipate, Luciano Caveri. “La Casa da gioco non è più la struttura degli anni d’oro, situata com’è oggi in mezzo ad una moltiplicazione parossistica dell’offerta di giochi. Resta però una specificità da mantenere, che - con l’ottimizzazione delle risorse umane - può rendere. La sua chiusura per otto mesi è stata negativa, così come è avvenuta ad esempio per i danni derivanti dalla chiusura per tutto l’inverno degli impianti di risalita”. Lei pensa che il gioco possa avere delle potenzialità dal punto turistico, anche quando non “concentrato” in location dedicate come possono essere Las Vegas o Macao? “Ci sono esempi europei che lo dimostrano e il marchio ‘SaintVincent’ Valle d’Aosta rilanciato, certo uscendo dalla monocul-
tura del gioco, sfruttando le Terme e le bellezze di quella che è nota come la Riviera delle Alpi”. Il Casinò, unico in Italia, è di proprietà regionale. Quanto è costata la sua chiusura al bilancio regionale nel 2020 e quali sono le previsioni di minori entrate per il 2021? “I milioni di euro perduti hanno avuto un peso negativo, ma la ripartenza vede tutti coesi per una nuova stagione per la Casa da gioco con entusiasmo e nuove idee. Non bisogna avere un approccio conservatore, ma saper trovare spazi nuovi per lo sviluppo futuro”. A cascata, i mancati introiti del Casinò hanno avuto conseguenze negative sull’operatività e sui servizi erogati dalla Regione? “La Regione ha una solidità finanziaria messa comunque alla prova dei problemi derivanti dallo stop a molti settori economici. Nei due anni prossimi avremo un rinculo sul riparto fiscale, ma ci stiamo attrezzando per tenere la barra dritta”.
Simone Venturini – Comune Venezia
«Turismo di alto livello e che spende in città» Tra le mete più amate dai turisti di ogni parte del mondo c’è certamente Venezia e altrettanto certamente la pandemia ha presentato un conto assai salato alla città. Ma ora che tante restrizioni sono state allentate, si guarda alla stagione estiva con tanti progetti, finalizzati appunto a sostenere il settore turistico. A fare il punto è l’assessore al Turismo Simone Venturini. “Venezia sta ripartendo grazie a una campagna vaccinale efficace e alla riapertura dei collegamenti aerei. Il turismo è una risorsa importante per la città e l’intento è tornare non “come prima” ma “meglio di prima” puntando su tecnologia, innovazione e comunicazione. Venezia ha ospitato in queste settimane i primi grandi eventi in presenza a livello nazionale, la Biennale internazionale d’Architettura e il Salone nautico, lanciando così un forte messaggio di ripartenza al mondo: la città è pronta a tornare a ospitare turisti provenienti da ogni parte del mondo, con norme chiare e l’obiettivo Venezia Covid free sempre più vicino. Le prenotazioni stanno arrivando e la città si appresta, per la prima volta nella sua storia, a monitorare i flussi attraverso una iper tecnologica sala di controllo, la Smart control room, situata al Tronchetto, in grado di raccogliere un’ingente quantità di dati in tempo reale, specie sul numero di presenze in centro storico e sulle zone dove si registrano maggiori assembramenti, per calibrare al meglio i servizi. Un cervellone che col passare del tempo potrà contare su una mole di informazioni sempre maggiore, in grado quindi di prevedere anche le possibili giornate critiche in fatto di afflussi”. Quali sono le politiche che auspicate dal Governo nazionale per sostenere il turismo e come valutate l’operato sin qui dell’Esecutivo Draghi? “Con il Governo Draghi c’è stato un inequivocabile cambio di passo, anche attraverso l’istituzione del ministero del Turismo. Quello che Venezia chiede, però, sono poteri normativi speciali per le città d’arte che permettano di governare i fenomeni deleteri causati dal turismo di massa, specie in fatto
di commercio e di affitti turistici brevi. Per questo motivo è stato consegnato all’Esecutivo, assieme alla Città di Firenze, un decalogo di richieste e proposte per poter finalmente intervenire. Allo stato Venezia ha gli stessi poteri di un qualunque altro Comune italiano, ma la sua specialità deve essere riconosciuta”. Quanto è importante dal punto turistico, per Venezia, avere un Casinò, di cui peraltro è proprietaria e una sede prestigiosa come Ca’ Vendramin Calergi? “La sede del Casinò di Ca’ Vendramin Calergi è uno dei biglietti da visita principali della città, meta di migliaia di visitatori pernottanti. È un catalizzatore di un turismo che non danneggia Venezia e che, anzi, spende in città. Al suo interno è presente anche un museo dedicato a Richard Wagner che ci visse negli ultimi anni della sua vita. Un luogo quindi importante anche dal punto di vista culturale”. Lei ritiene che il gioco possa avere un appeal turistico in un territorio come Venezia che dispone di tante altre bellezze di ben altra natura? “Il gioco legale ha un appeal inequivocabile, attirando l’attenzione di un turismo di alto livello che a Venezia pernotta”. Quanto è importante, per un Comune che possiede un casinò, promuovere e tutelare la responsabilità nel settore del gioco? “Fondamentale. Combattere la ludopatia è uno dei punti principali dell’azione dell’Amministrazione, che ha anche approvato un nuovo regolamento comunale con ulteriori restrizioni per il posizionamento di slot machine nei locali pubblici. In più in città ha avuto una vasta eco (con risultati lusinghieri) la campagna ‘no slot’, cui molti commercianti hanno aderito: sono state numerose le attività che hanno deciso di rimuovere le slot machine liberando così i propri spazi alla cultura e al commercio ‘sano’, posizionando libri, opere d’arte o merci di qualità”.
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SPECIALE
Un’estate al parco di Anna Maria Rengo
In
zona gialla dal 15 giugno, in zona bianca subito: i parchi permanenti sono riusciti a riaprire in tempo per la stagione estiva. Quale apporto daranno al turismo e all’occupazione dei territori di riferimento? Lo chiediamo a Giuseppe Ira, presidente dell’Associazione Parchi Permanenti Italiani e di Leolandia, il parco divertimenti di Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo. “I parchi sono driver di visita, al pari di altre attrazioni turistiche, quindi danno un grande apporto sia ai flussi turistici, sia all’occupazione e all’economia nei territori di riferimento. Sulla base dei sondaggi effettuati a inizio stagione e del feedback dei social, le famiglie non vedono l’ora di passare del tempo libero fuori casa e i parchi, sicuri e all’aperto, saranno una valida alternativa quest’estate. Molti sono caratterizzati da una formula unica, che li differenzia dagli altri, e questo incentiva gli spostamenti su scala nazionale ed internazionale. Leolandia, ad esempio, è il primo e unico parco a tema italiano rivolto ai bambini fino a 10 anni di età, con aree tematiche e properties in esclusiva come Pj Masks, Masha e Orso e Bing: nel 2019 – pre-Covid – il 48 percento dei visitatori arrivava da fuori regione, in molti casi anche dal centro/sud Italia con la formula parco + hotel. Per dare una dimensione completa al fenomeno, sempre nel 2019, a fronte di circa 450 milioni di euro di giro d’affari dalla biglietteria, i parchi permanenti italiani hanno generato un indotto di circa 2 miliardi tra attività interne, come la ristorazione, il merchandising e la manutenzione, e attività esterne, come hotel, trasporti, negozi, centri commerciali e altri servizi complementari nelle aree limitrofe. Lo stesso vale per l’occupazione: prima della pandemia, a fronte di 25.000 dipendenti diretti, si contavano almeno 60.000 occupati nell’indotto”.
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Temete che nell’estate ormai arrivata ci saranno meno turisti stranieri che di solito? Gli italiani riusciranno a colmare la loro mancanza? “Sicuramente ci saranno meno stranieri in Italia, anche se l’andamento spedito della campagna vaccinale e il Green Pass Europeo contribuiscono a delineare uno scenario migliore del previsto. Prima della pandemia, i parchi permanenti italiani erano visitati da più di 1,5 milioni di stranieri, che amano molto questo genere di attrazioni turistiche e hanno una propensione alla spesa più alta rispetto alla nostra. Quest’anno riscopriremo un turismo più italiano, ma è inevitabile che la contrazione degli stranieri si farà sentire, specialmente nel caso dei parchi situati nelle zone a vocazione turistica come il lago di Garda o la costa adriatica”. Nonostante la riapertura, i parchi dovranno rispettare rigidi protocolli sanitari. Riusciranno comunque a far quadrare i loro conti e a essere “attraenti” per il pubblico? “Non riusciranno a far quadrare i loro conti, in compenso saranno molto attraenti per il pubblico, che ha voglia di divertimento e leggerezza. I protocolli di sicurezza, già implementati con successo nel 2020, eliminano di fatto gli assembramenti, permettono di evitare le lunghe attese alle attrazioni e rendono i parchi ancora più vivibili rispetto al passato. Per contro, anche nel 2021 i bilanci saranno in rosso: il contingentamento degli ingressi limita le presenze rispetto alla normale capacità e l’apertura ritardata ha cancellato circa 3 mesi cruciali di stagione, da metà marzo a metà giugno, con i relativi incassi che non potranno essere recuperati. Nel periodo estivo quali sono le tipologie di parchi che attraggono un maggior flusso di turisti (oltre a quelli acquatici, ovviamente) e quali invece sono meno influenzati dalle stagioni? “La stagione estiva è il periodo più gettonato per tutti i tipi di parchi, complici il meteo favorevole, le vacanze e la pro-
Giuseppe Ira, presidente Associazione Parchi Permanenti Italiani e di Leolandia, sottolinea come il settore sia un importante driver turistico che tuttavia sconta, in questa stagione 2021, la minore presenza di stranieri, in parte compensata dall’afflusso di italiani
pensione delle persone a passare più tempo fuori casa. Alcuni parchi faunistici possono contare sulle gite di istruzione in primavera e autunno, ma in valore assoluto trionfa l’estate. Una delle sfide dei parchi, soprattutto quelli tematici, è proprio quella di ‘destagionalizzare’ l’offerta, investendo su contenuti tematici dedicati in periodi diversi, come Halloween e Natale. Questo incentiva anche il pubblico a tornare più volte nel corso dell’anno”. Tra occupazione diretta e indotto, quali sono i numeri dei lavoratori dei parchi a tema italiani? Si riuscirà a mantenerli anche in questa era pandemica, si spera verso la conclusione? “Normalmente il settore occupa 25.000 lavoratori diretti: 10.000 fissi e 15.000 stagionali. Fermo restante l’impegno di tutte le aziende del comparto per garantire l’impiego di tutta la forza lavoro, è innegabile che ci saranno dei cali legati all’occupazione stagionale. Il settore è stato uno dei più colpiti dalla crisi perché, oltre ad essere stato uno dei primi ad essere chiuso e uno degli ultimi a riaprire, ha sostenuto e continua a sostenere ingenti costi fissi per la manutenzione delle strutture e, in molti casi, il mantenimento degli animali. Come se non bastasse, ad oggi non sono ancora stati previsti ristori e agevolazioni dedicati al comparto”.
inchiesta politica eventi
Il futuro inizia adesso di Alessio Crisantemi
Sostenibilità, tecnologia e responsabilità sono i tre fattori chiave per la ripartenza e lo sviluppo del settore italiano del gaming e al centro del nuovo evento di riferimento per l’industria: Sbc Digital Italia
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avevamo annunciato come un evento di altro livello in grado di riunire l’intera industria del gaming italiano al cospetto della politica e delle istituzioni. Ed eccolo qua. La nostra promessa è stata ampiamente manteuta, come si può facilmente desumere scorrendo l’agenda del nuovo appuntamento (che trovate nel seguito) denominato “Sbc Digital Italia: Il futuro del gioco in Italia”: frutto della collaborazione tra la società specializzata nell’organizzazione di eventi di gaming Sbc (Sport betting community) e il network di Gioco News, leader nel settore. L’evento, in programma il 28 e 29 luglio, propone un parterre d’eccezione, a conferma, forse, anche dell’eccezionalità del momento: in un settore fortemente condizionato dalla pandemia, ma tutt’altro che in ginocchio. Conservando la sua capacità di generare risorse per lo Stato, oggi più preziose che mai. Un settore talmente dinamico che merita una nuova vetrina, adeguta alla sua realtà, e un nuovo modo di proporsi all’esterno. Come spiega Rasmus Sojmark, fondatore e amministratore delegato di Sbc: “L’Italia è la patria di uno dei mercati di scommesse e giochi regolamentati più grandi e più longevi del mondo, ma è poco servito dall’industria degli eventi – spiega il lader del gruppo - Per questo, come Sbc, puntiamo a cambiarlo creando un evento come Sbc Digital Italia, fornendo contenuPROMOSPACE
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RASMUS SOJMARK
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GIOCONEWS #07/08 LUGLIO/AGOSTO 2021
ti di alta qualità e un’ottima piattaforma per fare business. I primi riscontri sono stati molto positivi e abbiamo ricevuto un ottimo supporto da operatori e fornitori, desiderosi di collaborare con noi e di partecipare all’evento. In un momento cruciale per il futuro del settore in Italia, che si trova di fronte alle proposte del governo per apportare importanti modifiche al regime delle licenze. Allo stesso tempo, il settore della vendita al dettaglio sta tentando di ricostruirsi dopo l’enorme colpo finanziario delle chiusure dovute al Covid e gli operatori di gioco online stanno cercando di mantenere la crescita degli ultimi dodici mesi. Quello che farà il nostro evento è riunire il settore per condividere informazioni importanti e scambiare idee su come gestire queste sfide. Con l’aiuto della profonda conoscenza del mercato locale del team di Gioco News, nostro partner strategico, abbiamo compilato un’agenda e una lista di relatori che forniranno approfondimenti vitali su tutte le questioni chiave, mentre la sala espositiva virtuale offrirà l’opportunità di guarda gli ultimi prodotti su misura per il pubblico italiano”. Non solo. Con un pubblico atteso di oltre 1.250 delegati dell’industria, tra cui più di 500 dirigenti senior e decisionisti di operatori attivi nel mercato italiano, ci saranno anche molte possibilità per i partecipanti di entrare in contatto e parlare con le aziende durante il programma di tavole rotonde di networking e nell’area di visualizzazione interattiva dei prodotti, che presenterà le ultime innovazioni dei principali fornitori. C:84 M:65 Y:0 K:0 C:0 M:23 Y:67 K:0
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IL FUTURO INIZIA ADESSO
Così nasce l’industria di domani “Il futuro del gaming in Italia” è il sottotitolo che accompagna l’evento di Sbc e Gioco News, oggi in versione puramente digitale, ma solo per quest’anno. Con l’obiettivo di ripetersi nel tempo, diventando un appuntamento fisso e annuale. Ma già dalla prima edizione, l’evento propone un parterre di tutto rispetto e una serie di panel di alto livello, la cui conduzione è affidata a professionisti ed esperti di alto livello, che hanno deciso di mettersi in gioco, letteralmente.
Giancarlo Loquenzi (Radio Rai)
«Un’occasione di dibattito interessante» Dopo gli esordi da giornalista - nel 1978 - a Radio Radicale, di cui è stato direttore per 5 anni, è successivamente passato al quotidiano “L’Indipendente”, fondato da Ricardo Franco Levi. Tra i fondatori de “Il Foglio” di Giuliano Ferrara dove è rimasto per 3 anni come caporedattore a Roma, ha poi svolto il ruolo di vicedirettore di Liberal, il settimanale diretto da Ferdinando Adornato. Nel 2003 viene scelto come capo ufficio Stampa del Senato della Repubblica fino al 2007. Nel 2007, attraverso l’esperienza della Fondazione Magna Carta, ha dato vita a L’Occidentale il quotidiano on line di cui è stato direttore per 5 anni. Ha collaborato con RedTv e Radio3 ed è stato editorialista de Il Tempo. Conduce i programmi di Rai Radio 1 Prima di domani e (dal 2 luglio 2012 al 12 giugno 2014), Zapping, da lui ribattezzato Zapping duepuntozero. Per Radio 1 ha condotto anche Dovestate e dal 15 settembre 2014 Bianco e nero.
“Da giornalista ogni volta che vedo l’addensamento di pregiudizi in qualche punto del dibattito pubblico o politico - siano essi positivi o negativi - mi incuriosisco e mi viene voglia di capire meglio e di più. Non c’è dubbio che attorno al gioco d’azzardo, lo chiamo così per comodità e per meglio intendersi, esiste una concentrazione di pregiudizi negativi molto netta e persistente. Mi sono spesso chiesto il perché. Si tratta - almeno ad una prima analisi - di una attività di intrattenimento a pagamento come mille altre, su cui però grava una riprovazione sociale e poi anche legislativa particolarmente intensa. Se l’industria del gioco legale - spesso in soggezione rispetto alla comunicazione pubblica - decide di venire allo scoperto e dire la sua su questi aspetti, non può che venirne fuori un’occasione di dibattito molto interessante”.
Francesco Rodano
«Ragionare sul futuro sostenibile dell’industria» “Ho accettato con grande piacere la proposta di moderare il panel internazionale di Sbc Digital Italia. Il comparto del gioco è stato al centro, negli ultimi anni, di un intenso, e spesso acceso, dibattito mediatico e politico. La regolazione del settore ha portato a un considerevole aumento della visibilità delle attività di gioco, che prima si svolgevano in modo ‘sommerso’, in conseguenza dei suoi aspetti negativi. Le reazioni sono state a volte più emotive che ragionate, e hanno rischiato di mettere in secondo piano le finalità e i risultati positivi dell’attività regolatoria statale. Sbc Digital Italia rappresenta una preziosa occasione di confronto e approfondimento tra tutte le parti in causa, per ragionare insieme in maniera quanto più obiettiva possibile sul futuro sostenibile di un industria che dà lavoro a centomila persone nel nostro Paese. Nel panel che avrò l’onore di moderare, i vertici delle autorità pubbliche di regolazione di diversi Paesi condivideranno le proprie esperienze sul tema dell’accettabilità sociale del gioco, con l’obiettivo di confrontarsi e contribuire alla complessa discussione in atto nella maggior parte delle nazioni in cui il gioco è stato, o sarà a breve, regolamentato”.
Nato a Roma, è chief policy officer di Playtech. Si impegna con i decisori politici e le parti interessate sia nei mercati regolamentati che in quelli emergenti. Fornisce consulenza all’azienda sulle politiche governative a livello locale, statale, nazionale e dell’Ue, con una forte attenzione al gioco responsabile. Dal 2007 al 2016 ha lavorato per l’Agenzia italiana delle dogane e dei monopoli come regolatore del gioco d’azzardo online, contribuendo a costruire da zero il quadro normativo nazionale e guidando la crescita del mercato legale da zero a oltre 1 miliardo di euro, diventando così il secondo più grande d’Europa. Ha inoltre rappresentato l’Italia presso l’Expert Group on Gambling Services istituito dalla Commissione Europea. Ha più di 20 anni di esperienza in lavori legati all’e-business. Ha iniziato la sua carriera nell’It, poi ha lavorato in una varietà di ruoli B2B per aziende private, specializzandosi infine negli affari pubblici internazionali.
Ludovico Calvi
«Grande opportunità di confronto sul futuro» Da settembre 2017 Ludovico Calvi ha utilizzato la propria esperienza decennale nel settore del gaming e betting fornendo servizi di consulenza strategica, normativa e operativa a soggetti privati e pubblici, comprese lotterie, concessionari privati, governi, ministeri delle finanze, regolatori, federazioni sportive e forze dell’ordine. Da giugno 2015 è membro del comitato esecutivo di Global Lottery Monitoring System, nel giugno 2017 ne è stato eletto presidente e rieletto di nuovo nel maggio 2019 e, ancora, nel giugno 2021. Da maggio 2019 è anche membro della World Lottery Association (Wla) Sports Integrity Committee. Da maggio 2015 è membro dell’American Gaming Association Sport Betting Task Force.
“Sono onorato di partecipare a Sbc Digital Italia, evento organizzato da Gn Media e Gioco News insieme a Sbc e dedicato al futuro del gaming in Italia. La ritengo una grande opportunità di confronto per l’intero settore, in un’epoca di crisi senza precedenti come quella che stiamo ancora vivendo, dove la capacità di confrontarsi apertamente e soprattutto la volontà di assumersi le proprie responsabilità in maniera collettiva diventano fondamentali. Nel corso dell’ultimo anno è stato molto difficile da parte di tutti trasmettere chiarezza e sicurezza e pianificare in maniera strategica, per questo motivo ritengo sia arrivato il momento di comunicare in maniera chiara e trasparente da parte di tutti i principali esponenti dell’Industria, del Governo e delle Istituzioni di riferimento”.
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Christian Tirabassi
«Finalmente un evento di livello in Italia» “Accolgo (finalmente) un evento strutturato in maniera ortodossa e tradizionale interamente dedicato all’industria italiana delle scommesse e dei giochi. Il mercato italiano è uno dei più grandi d’Europa e necessitava di un evento - in italiano - che coinvolgesse tutti gli stakeholders del settore: governo, autorità pubbliche, concessionari, distributori, fornitori e consulenti. Questo è un elemento necessario in qualsiasi settore, in particolare quando ci sono sfide che devono trovare soluzioni sostenibili; il settore delle scommesse e dei giochi sta affrontando rinnovi delle concessioni, sfide normative, evoluzioni del business, concentrazione di fusioni e acquisizioni, che devono essere analizzati e discussi apertamente come una fase di maturità del settore. Dal punto di vista di Ficom Leisure, non vedo l’ora di discutere il modo in cui il settore può offrire uno status chiaro e stabile che incoraggerà gli investimenti in Italia”.
Fondatore e Senior Partner di Ficom Leisure, società di consulenza e M&A specializzata nel settore delle scommesse e dei giochi offline e online dal 1996, ha esperienza e competenza in tutti i segmenti dell’industria del gioco d’azzardo internazionale B2B e B2C: scommesse, casinò, lotterie, casinò dal vivo, bingo, poker e giochi di abilità per giochi fisici e online, mobili e social e gli sport elettronici. Guida un team per fornire consulenza strategica e aziendale, consulenza aziendale e servizi relativi agli investimenti sell-side e buy-side da sedi a Londra, Roma, Madrid, Malta e Miami. Ha studiato un corso postlaurea in Strategie aziendali internazionali presso la London School of Economics and Political Sciences. Parla correntemente inglese, francese, spagnolo e italiano.
Samuele Fraternali
«Garantire dialogo tra gli attori della filiera» Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Ingegneria Gestionale, con specializzazione in Management, e un Master in Business Innovation Management; dal 2011 lavora presso gli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano occupandosi di ricerca sui mercati digitali, in particolare sui temi legati all’eCommerce B2C, all’online gaming e ai contenuti digitali. Nella sua esperienza professionale ha affiancato alle attività di ricerca anche attività di advisory e di tutoring per alcune startup innovative.”
“L’industria del gioco è una componente rilevante dell’economia italiana e dei consumi nazionali e in cui l’innovazione digitale ricopre da C:84 M:65 Y:0 K:0 R:47 G:93 B:242 2F5DF2 sempre un ruolo da protagonista, spesso con C:0 M:23 Y:67 K:0 R:255 G:203 B:101 FFCB65 esternalità positive e anticipatorie per le altre industrie. Ritengo dunque importante garantire un dialogo costruttivo e formativo tra gli attori della filiera, e pertanto non potevo che non accettare l’invito a contribuire allo sviluppo di SBC Digital Italia”. Parola di Samuele Fraternali, direttore dell’Osservatorio Digital Content del Politecnico di Milano, chiamato a moderare il panel dedicato ai sistemi di pagamento nel gaming.
Massimo Caputi
«Occhio alla nuova frontiera degli esports» “Ho scelto di partecipare a questo evento perché credo che le tecnologie digitali, con tutto ciò che gravita attorno a loro, meritino di essere considerate come strumenti in grado di fungere da bussola del nostro tempo: sono utili a capire la direzione che l’intero ecosistema della comunicazione sta prendendo. Personalmente reputo gli eSports come una nuova frontiera, una realtà che nessun giornalista sportivo può permettersi di trascurare al giorno d’oggi. Dal linguaggio specifico fino alla sua giurisdizione, dai processi di formazione dei players fino alla loro partecipazione ai tornei competitivi, il mondo dei giochi virtuali sta coltivando il suo enorme potenziale e sta alimentando, a poco a poco, un universo valoriale inedito, in grado di far evolvere il paradigma di fruizione e racconto anche degli sport tradizionali”.
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Nato a Roma il 5 dicembre del 1961, inizia la carriera giornalistica nel 1984, collaborando per radiocronache, interviste e servizi tv con le emittenti romane Teleregione, Gbr e Teletevere. È il telecronista dei Mondiali di Italia ‘90, Usa ‘94 e Francia ‘98, degli Europei (‘88, ‘92, ‘96 e 2000) e della Coppa America (‘91, ‘95, ‘97 e ‘99). Dal ‘90 al ‘95 è il conduttore della trasmissione domenicale Galagoal e, dal ‘96 al 2001, di Goleada (della quale è anche il responsabile dal ‘98). Dal 1998 al 2000 ha prestato la voce al videogame Fifa con l’amico Giacomo Bulgarelli. Nell’agosto del 2001 lascia La7 per trasferirsi in Rai, nella trasmissione “Quelli che il calcio” e, sempre nello stesso anno, commenta le partite di Champions League per Stream. Nella stagione 2002-03 è il conduttore della Domenica Sportiva. Nel 2003-04 torna a “Quelli che il calcio” dove rimane anche per le stagioni 2004-05 e 2005-06. Da agosto 2013 a ottobre 2020 è stato il responsabile della redazione sportiva de “Il Messaggero”. Nel 2021 diventa ufficialmente consulente alle strategie di comunicazione del sottosegretario allo sport, Valentina Vezzali.
IL FUTURO INIZIA ADESSO
Mauro De Fabritiis
«Primo passo verso un circolo virtuoso» “Ho accettato con grande piacere di partecipare a questo evento e, in particolare, di poter moderare l’interessante panel dedicato all’ipCon un’esperienza negli ultimi 15 anni a supporto pica, collaborando affinché gli attori rappresentativi di tutta la fidelle principali aziende internazionali online e terrestri su: start-up, strategia di posizionamento, liera fossero coinvolti. A valle del recente Open Hearing promosso business modeling e pianificazione aziendale, dall’Agenzia delle dogane, in cui si è enfatizzata la volontà del remarketing, It, innovazione, M&A, è consulente per golatore di promuovere un intervento di ‘riqualificazione’ del settore ippico, gli stale autorità di gioco come Aams/AdM (Italia), Dgoj keholders hanno oggi l’opportunità di farsi ascoltare dagli interlocutori politico-isti(Spagna), Arjel (Francia), Coljuegos (Colombia), tuzionali e condividere una proposta di intervento a salvaguardia di un ecosistema, aiutando nella progettazione del quadro normativo del gioco. Prima di Mdf Partners, è stato partner di che ruota attorno al cavallo e al relativo indotto agricolo, oggi seriamente comproMag (2004-2019), società di consulenza focalizzata messo ed a rischio di estinzione. È indubbia la necessità di un intervento sistemisul gioco d’azzardo, dopo essere stato ricercatore di co, urgente e coordinato per rendere competitiva e sostenibile l’ippica come sport, marketing e docente presso l’Università Bocconi. modello culturale legato al territorio, forma di spettacolo, intrattenimento, passione e gioco. Partendo da un obiettivo condiviso i partecipanti al panel hanno oggi la grande opportunità di lavorare congiuntamente per veicolare un piano di rilancio sistemico che possa agire sulle interdipendenze tra le diverse componenti coinvolte: le istituzioni (Mef, Adm, Mipaaf e i livelli politici coinvolti) per fornire il corretto indirizzo per l’autosostentamento della filiera ippica; proprietari, allevatori, allenatori, fantini e tutti gli attori della filiera ippica, co-investitori del sistema e responsabili, a vario titolo, della produzione di corse di qualità; ippodromi come teatri di intrattenimento e luogo di generazione degli appassionati; concessionari e abilitatori tecnologici come promotori dell’offerta di scommesse sulle corse dei cavalli e delle relative immagini; gli appassionati ed i giocatori destinatari finali dell’offerta. Il progetto di riforma dell’offerta di scommesse, rappresenta un primo passo importante per avviare un circolo virtuoso di cui c’è urgente bisogno”.
SBC Digital Italia 2.0 — IL PROGRAMMA DAY ONE MER/28/LUG 1. La ricostruzione del gioco pubblico (h 11.30 – 11.50) Intervista a: • Claudio Durigon, Sottosegretario all’Economia con delega ai giochi 2. Il futuro sostenibile del gaming (h 12 – 12.40) Intervengono: • Guglielmo Angelozzi, Amministratore delegato Lottomatica Group • Fabio Schiavolin, Amministratore delegato Snaitech • Francesco Durante, Amministratore delegato Sisal • Markus Buechele, Amministratore delegato Novomatic Italia Modera: Giancarlo Loquenzi, giornalista RAI Radio 1 3. Nuovi trend nel gaming retail (h 13 – 13.40) Modera: Christian Tirabassi, Senior Partner Ficom Leisure 4. La nuova immagine dell’ippica (h 14 – 15.15) Modera: Mauro De Fabritiis, Founder MDF Partners
5. International Panel: Il fenomeno del match-fixing ai tempi del Covid (h 15.30 – 16.30) Intervengono: • Ugo Taucer, Procuratore Generale, CONI • Stefano Delfini, Dir. Servizio Analisi Criminale, Direzione Centrale Polizia Criminale, Ministero degli Interni • Roberto Ribaudo, Dir. Divisione Interpol Italia, Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia • Luca Turchi, Dir. Ufficio Controllo Giochi della Direzione Giochi Agenzia Dogane e Monopoli • Claudio Marinelli, Project Manager, Criminal Intelligence Officer Interpol Modera: Ludovico Calvi, Presidente di GLMS
DAY TWO GIOV/29/LUG 6. Sicurezza, trasparenza e legalità: il modello vincente del gaming italiano (h 10 – 10.20) Intervento di: • Carla Ramella, Responsabile Direzione Dogane e Monopoli, Pubblica Amministrazione Centrale, Sogei
7. La grande corsa del gioco online (h 10.30 – 11.10) Modera: Christian Tirabassi, Senior Partner Ficom Leisure 8. Gaming & payments (h 11.20 – 12) Modera: Samuele Fraternali, Direttore Osservatorio Digital Content & Online Gaming Politecnico di Milano 9. Poker (a)live in Italy (h 12.20 – 13) Modera: Cesare Antonini, Product manager GiocoNewsPoker.it 10. Nuove forme di marketing nella nuova normalità del gaming (h 13.20 – 14) Modera: Mauro De Fabritiis, Founder MDF Partners 11. eSports: il futuro è una scommessa (h 14.20 – 15) Modera: Massimo Caputi, giornalista, Consulente comunicazione Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, Valentina Vezzali 12. International Panel: Il ruolo del regolatore nel contesto socio politico (h 15.15 – 16.15) Intervengono: • Marcello Minenna, Direttore Generale Agenzia Dogane e Monopoli (Italia)
• Isabelle Falque-Pierrotin, Presidente Autorité Nationale des Jeux (Francia) • Liz Yeigh, Chief Strategy Officer and Corporate Secretary of the Alcohol and Gaming Commission of Ontario (CanadaOntario) • René Jansen, Chairman, Kansspelautoriteit (Olanda) Modera: Francesco Rodano, Chief Policy Officer Playtech EXTRA – Networking Session: riflessioni in libertà (h 16.30 – 17.30) Alla luce dei temi emersi durante la due giorni di lavori gli stackeholder si incontrano virtualmente in una sessione di networking dedicata.
Scopri l’agenda definitiva dell’evento con tutti gli speaker:
https://sbcevents.com/sbc-digital-italia
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inchiesta politica eventi
SuzoHapp scommette sul Betting Sostenibilità, tecnologia e responsabilità sono i tre fattori chiave per la ripartenza e lo sviluppo del settore italiano del gaming e al centro del nuovo evento di riferimento per l’industria: Sbc Digital Italia SuzoHapp, la multinazionale rappresentata in Italia da Comestero Group, è da oltre 60 anni una presenza consolidata nel settore dei giochi e dell’amusement. Un’azienda innovativa e dinamica, da sempre al fianco di produttori e operatori nella ricerca delle soluzioni più competitive ed efficaci per sviluppare il proprio business.
IL POTENZIALE DEL BETTING TERRESTRE Piero Martellotta, direttore vendite Gaming Italia, esprime il suo parere sulla attuale situazione del mercato betting. “Come sappiamo, la pandemia ha cambiato le regole del gioco. Ha rivoluzionato tutte le nostre abitudini di consumo che si sono concentrate sui canali digitali, e l’intrattenimento non ha fatto eccezione. Sono però convinto che, nonostante la crescita significativa del betting digitale, una volta che l’emergenza sarà conclusa, la rete fisica continuerà ad avere il suo spazio, soprattutto grazie alle sinergie con il betting online, in un’ottica di multicanalità”. “Con l’allentamento del lockdown e il graduale ritorno alla normalità, la gente avrà sempre più voglia di socialità e i giocatori non vedranno l’ora di tornare a frequentare le sale. Credo però che, per sopravvivere e prosperare, il mercato del betting terrestre debba necessariamente adeguarsi ai nuovi scenari, per esempio sviluppando dei servizi collegati al mobile e all’online. È poi necessario ottimizzare l’esperienza betting nei punti scommesse per garantire al giocatore massimi livelli di igiene e sicurezza, nonchè riservatezza, autonomia e comfort” continua Martellotta. “A mio avviso, questo deve essere il futuro del betting terrestre: una sempre maggiore automazione delle sale con l’utilizzo di terminali self-service all’avanguardia. Ne conseguiranno una migliore esperienza utente con una mirata ed importante riduzione dei costi di gestione”.
L’EVOLUZIONE DEL MODELLO DI BUSINESS “Forti della nostra lunga esperienza nel mondo gaming, è stato per noi naturale entrare nel settore del betting, implementando un’offerta già ricca ed eterogenea” spiega Martellotta.“Il nostro nuovo slogan ‘The Only Call You Need to Make’ rispecchia perfettamente la nostra strategia: ci proponiamo come unico partner di riP I E R O M A RT E L LOT TA
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ferimento per tutti i produttori e operatori interessati a sviluppare il business del betting terrestre, strettamente connesso ai terminali self-service per scommesse”. L’offerta di SuzoHapp è in costante evoluzione. Basta guardare il sito suzohapp.com/sportsbetting per farsi un’idea precisa dell’ampio catalogo prodotti, recentemente arricchito grazie alle numerose partnership con attori di primo piano, tra cui C:84 M:65 Y:0 K:0 R:47 G:93 B:242 2F5DF2 Elo, Custom, Nanoptix, NewY:67 K:0 R:255 G:203 B:101 FFCB65 land, MicrohardC:0 eM:23Giussani. “In Italia siamo gli unici a proporre un’offerta così completa di componentistica ad alta affidabilità” continua Martellotta. “Siamo in grado di soddisfare tutte le richieste di periferiche hardware per terminali self-service, dalla A alla Z: dai monitor touchscreen di ultima generazione alle stampanti, dai validatori di monete e banconote ai sistemi cashless, fino ai lettori di codici a barre e tessere sanitarie, altoparlanti e speaker, ventole e alimentatori, serrature ed interruttori, ricambi di qualità a prezzi competitivi.”
SPONSOR A SBC DIGITAL ITALIA Come parte del suo nuovo impegno nel settore betting, SuzoHapp sponsorizzerà l’evento Sbc Digital Italia con Piero Martellotta che interverrà come speaker in uno dei panel in cui si analizzeranno gli aspetti e le peculiarità dell’industria italiana del betting e si discuterà sulle possibili evoluzioni del settore. “Con grande piacere parteciperò a questo evento. Penso sia un’ottima occasione per condividere le proprie esperienze e confrontarsi su aspettative e necessità del settore, anche da un punto di vista normativo”.
AMPLIAMENTO DELLA FORZA VENDITE “Visto il grande rilievo che sta assumendo per noi il business delle scommesse, abbiamo deciso di potenziare la nostra forza vendita introducendo nel team italiano una figura commerciale che sarà totalmente dedicata allo sviluppo di questo settore. Non vedo l’ora di presentare al mercato il nostro nuovo ‘acquisto’ che sono certo ci darà grandi soddisfazioni!“, conclude Martellotta.
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LUGLIO IN FIERA ATENE
Torna il Summit CasinoBeats di Malta e in Grecia si tiene la prima edizione del Gaming & Affiliate Marketing Expo di Michela Carboni
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uglio ricco per il mondo del gioco sia fisico che online. Torna la terza edizione del CasinoBeats Summit a Malta, il 14 e 15 del mese. Mentre in Grecia arriva il primo appuntamento con il Gaming & Affiliate Marketing Expo (Game). Il Summit CasinoBeats di quest’anno accoglie 2.000 delegati esecutivi senior. Il contenuto dell’evento è stato accuratamente pensato, per fornire utili informazioni sul mondo delle slot online, dei casinò dal vivo e del poker, con la partecipazione dei maggiori esperti e pionieri del settore e con una forte attenzione allo sviluppo di prodotti e giochi. Verranno trattati in modo approfondito argomenti di igaming attuali e rilevanti come: “Quale ispirazione sta prendendo l’igaming dall’industria dei videogiochi?”; “Quali sono le tendenze e gli sviluppi per i prodotti igaming?”; “Cosa possono imparare gli sviluppatori di giochi dall’industria dei videogiochi?”. E altro ancora. Due giorni interi di conferenze, appuntamenti online, networking che includeranno anche i Game Developer Awards, per mettere sotto i riflettori gli studi che creano i titoli più interessanti e innovativi in questo momento. Rasmus Sojmark, fondatore e Co dell’organizzatore di eventi Sbc, dichiara: “L’agenda del CasinoBeats Summit si concentra sul prodotto dell’industria dell’igaming, in cui Malta è leader mondiale e su come gli operatori di casinò e slot online possono adattarsi all’ambiente tec-
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nologico e normativo che cambia velocemente. Con argomenti di grande rilevanza discussi da una schiera di relatori, composta da rinomati esperti, tutti coloro che sono coinvolti nello sviluppo, nella selezione e nella promozione del gioco e nell’espansione nei mercati internazionali possono raccogliere idee preziose e informazioni pratiche durante l’evento”. I delegati potranno interagire con relatori tra i più preparati e importanti del settore, come Tim De Borle (Ceo, Napoleon Sports & Casino), Alex Tomic (Ceo, Alea), Ariel Reem (Ceo , Genesis Global), Christopher Dalli (Ceo, L&L Europe), Dersim Sylwan (responsabile del marketing, LeoVegas), Matthew Vassallo (direttore operativo, Hero Gaming), Stefania Mincu (responsabile appalti, Ellmount Group) e Alessandro Allara (responsabile del digitale, Gamenet Group). Spostandoci in Grecia, Eventus International ospiterà il primo Game Greece 2021 in assoluto. In programma ad Atene, dal 22 al 23 luglio 2021, la tavola rotonda riunirà autorità di regolamentazione e funzionari governativi, investitori, operatori, affiliati e fornitori per conoscere le tante opportunità del mercato dei giochi nel Paese e nelle nazioni circostanti, sia per il settore fisico che per quello online. Situata geograficamente al crocevia tra Europa, Asia e Africa, la Grecia è una delle regioni più dinamiche d’Europa in termini di velocità nella crescita economica che di connettivi-
tà regionale. Il mercato dei giochi in Grecia ha visto un grande cambiamento evolutivo durante l’ultimo anno, con uno sforzo per concludere l’approvazione delle nuove normative sul gioco d’azzardo online. Nel gennaio 2020, il Ministero delle finanze greco ha annunciato la presentazione alla Commissione europea della propria bozza di regolamento sul gioco d’azzardo, relativo all’online e alle scommesse sportive via web. Sviluppi significativi si sono avuti anche sulla scena del gioco terrestre nel 2019, con la Grecia che ha finalmente avviato i suoi piani per autorizzare il progetto del casinò resort integrato Hellinikon e un processo di offerta irto di complessità. È in questo primo passaggio a un sistema di gioco e scommesse online completamente autorizzato e regolamentato e sullo sfondo del controverso progetto Hellinikon, che Eventus International lancia il Gaming & Affiliate Marketing Expo 2021. Esperti del settore selezionati terranno presentazioni sulla strategia di ingresso nel mercato, un piano d’azione per il gioco responsabile in Grecia, tavole rotonde sulle strategie di marketing di affiliazione di successo e metteranno in evidenza l’ultimo quadro normativo di gioco nella regione. Eventus International riunirà i più importanti esperti come relatori, offrendo ai partecipanti le informazioni necessarie per valutare le opportunità di investimento e incontrare preziosi partner commerciali.
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siste un’abbondante letteratura che riguarda giocatori problematici, ma la vasta gamma delle ricerche compiute su di loro tende a raggrupparli in una sola categoria, “giocatori patologici o ludopatici”. La gran parte dell’opposizione al gioco legale nasce dal costo sociale proveniente dalla dipendenza da esso. Negli ultimi anni c’è stato un grande dibattito sui benefici e sui costi del gioco legalizzato. L’industria del settore sostiene che il suo prodotto è semplicemente un’altra forma di intrattenimento, come andare al cinema e guardare una partita di calcio. Ma molti ricercatori ritengono che il gioco con vincita in denaro sia fondamentalmente diverso da altre forme di intrattenimento in quanto esso, a differenza dei film e del calcio, può portare alla dipendenza. Inoltre, i giocatori dipendenti o patologici sono accusati di infliggere costi elevati alla società. I ricercatori adottano diversi variabili per calcolare tale costo, ma in generale quelli sociali del gioco problematico si suddividono in nove gruppi: costi della criminalità, costi per le imprese e l’occupazione, bancarotta, suicidi, malattie legate al gioco patologico, costi per i servizi sociali, costi di regolamentazione, costi per le famiglie (divorzi) e costi diretti causati dall’abuso. Ma cos’è la “dipendenza”? La definizione scientifica che raccoglie il consenso degli esperti è “malattia neurobiologica cronica caratterizzata da comportamenti che includono uno o più dei seguenti: controllo alterato dell’uso LEDRITTE DELMAESTRO
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di Michael Haile
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Tra giocatori patologici e ludopatici esistono profonde differenze, e l’esperienza internazionale mostra come la “cura” consistente nella sola esclusione non sia efficace nel lungo periodo, che occorra un approccio non ideologico e che punti anche sull’inclusione
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LA SOTTILE LINEA ROSSA
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di droghe, alcol, gioco, sesso etc., uso compulsivo e uso continuato nonostante il danno e inabilità nel gestire la brama”. Le parole chiave sono “uso compulsivo e uso continuato nonostante il danno...”. Il problema non è la quantità e neanche la frequenza, ma l’impatto. Si può identificare un giocatore problematico quando si può dimostrare un modello di ossessione mentale e uso compulsivo di prodotti di gioco ripetuto nel tempo e con ricadute. Quando i giocatori si sentono obbligati a persistere, indipendentemente dall’impatto negativo sulla loro vita e su quella degli altri, come familiari, amici e colleghi, li si può descrivere come problematici. La dipendenza ha tre chiare caratteristiche: 1. controllo alterato 2. persistenza o ricaduta, nonostante l’evidenza del danno 3. insoddisfazione, irritabilità e desiderio intenso quando l’oggetto, sia esso droga, attività di gioco o un altro obiettivo, non è immediatamente disponibile. La “dipendenza dal gioco” ha tutti gli elementi distintivi della “ludopatia”, ma si differenzia per un aspetto fondamentale: una persona dipendente da una sostanza o dal gioco può essere curata, mentre un ludopatico, come l’alcolizzato e il tossicodipendente cronico, non può esserlo. Un alcolizzato rimarrà sempre un alcolizzato, come un ludopatico rimarrà sempre un ludopatico; quindi l’unica scelta che hanno, che poi scelta non è, è di non bere o non giocare mai.
ESTERI LA SOTTILE LINEA ROSSA
Gambling anonymous (giocatori anonimi), l’associazione che aiuta i giocatori problematici, descrive la ludopatia come “una malattia, progressiva nella sua natura, che non può mai essere curata, ma può essere arrestata”. Mentre le persone dipendenti dal gioco, simili a quelle che lo sono da stupefacenti e alcol, hanno la possibilità e la capacità di ridurre o di smettere, i ludopatici ne sono completamente incapaci. Secondo molti ricercatori e professionisti del settore, i giocatori problematici e i ludopatici condividono molti requisiti simili, innescano dopamina e endorfina nel cervello a livello crescente il che, come risultato, alza la loro eccitazione e crea una dipendenza fisica. Le endorfine sono neurotrasmettitori che aiutano a far fronte al dolore e allo stress, la dopamina è un neurotrasmettitore che stimola l’umore che viene rilasciato dopo aver raggiunto un obiettivo. Infatti il giocatore problematico non è dipendente dal gioco, ma dalla dopamina e dall’endorfina provocate dall’atto di giocare, soprattutto quando vince (vuole ricatturare il momento) o perde per un soffio (vuole raggiungere il risultato). La differenza tra un giocatore dipendente dal gioco e un ludopatico è che il “dipendente può ridurre il suo consumo o astenersi con l’aiuto di professionisti o tramite la sua libera scelta”. È possibile che abbia bisogno di “disintossicarsi” e ricevere una cura psicologica o medica per un periodo di tempo, come è anche possibile che possa riprendere a giocare in maniera sana. Insomma, è possibile curarlo. Mentre il ludopatico non può essere curato, quindi è impossibile che possa mai giocare in sicurezza e in maniera sana. Mentre esploriamo la ricerca scientifica, si deve evitare di credere che la ludopatia e la dipendenza da gioco possano essere ridotti alle azioni delle sostanze chimiche nel cervello o dei circuiti nervosi o di qualsiasi altro tipo di dati neurologici, psicologici o sociologici. Un’esplorazione a vari livelli è necessaria perché è impossibile comprendere completamente la dipendenza da una sola prospettiva, non importa quanto sia accurata, poiché il processo è troppo sfaccettato per essere compresso in un quadro limitato. La dipendenza dal gioco o la ludopatia, che a tutti gli effetti sono una malattia, non sono dissimili, anzi per molti versi sono assai simili, alla dipendenza da stupefacenti, alcol, sesso e ad altre dipendenze comportamentali. Molti studiosi sono d’accordo che i comportamenti patologici, nessuno escluso, siano frutto di traumi derivanti dall’infanzia o di fattori di stress esterni vissuti nell’arco della vita. Molto frequentemente i giocatori ludopatici soffrono di problemi finanziari, familiari e lavorativi. Le ricerche compiute dal regolatore del mondo del gioco britannico, la Gambling commission (Gc), hanno evidenziato che la maggioranza dei giocatori problematici hanno problemi anche con l’abuso di sostanze come l’alcol e gli stupefacenti (cocaina in primis). Questo dimostra che le persone possono avere più di una patologia o possono passare da una patologia a un’altra. Spesso, quando i giocatori problematici si astengono dal gioco si trasformano in alcolizzati o cominciano a manifestare altre patologie comportamentali (legate a sesso, cibo, shopping, etc). Molti ricercatori ritengono che per quanto riguarda la
maggior parte dei ludopatici, come per i drogati cronici e gli alcolizzati, non è il “prodotto” il problema, ma la “malattia”. Secondo la Gambling anonymous, il gioco patologico è una manifestazione comportamentale di un malessere psicologico e sociale. IL RUOLO DI LEGISLATORI E REGOLATORI - La lotta alla droga ha molto in comune con quella alla ludopatia. Prende di mira sia i consumatori che i produttori. La lotta alla droga per esempio crea le condizioni per la demonizzazione dei drogati, mettendoli al livello più basso della scala sociale, nel migliore dei casi, o emarginandoli e criminalizzandoli in quello peggiore. Legislatori e regolatori hanno creato un struttura simile anche per i ludopatici. Uno degli esempi più eclatanti è il sistema di “autoesclusione” adottato dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli in Italia per il gioco a distanza. Nel Regno Unito l’esclusione è estesa anche ai betting shop. Questo strumento permette ai giocatori (o ai loro familiari) di autoescludersi dal giocare online per un periodo di 30, 60, 90 giorni, o a tempo indeterminato. La parola d’ordine è “esclusione”, non dissimile da quella del tossicodipendente dalla società in quanto “diverso”. Un’altra ironia consiste nel fatto che le varie regolamentazioni che sorreggono la protezione dei giocatori sono indirizzate verso gli operatori. Chiedere a un ludopatico di escludersi dalla fonte della sua patologia è come chiedere a una persona normale di vivere senza le sue abilità sociali. Metodi bruschi come l’autoesclusione o chiedere agli operatori di sorvegliare il comportamento dei giocatori sono efficaci solo nel breve termine per quanto riguarda i ludopatici. Per quanto i regolatori e legislatori ci provino, un ludopatico, come il tossicodipendente cronico, farà di tutto per soddisfare la sua voglia. Per risolvere il problema della ludopatia nel lungo termine il primo passo che i legislatori e i regolatori devono compiere è abbandonare convinzioni di lunga data e basare le proprie strategie sull’evidenza e non sull’ideologia. Il Portogallo, per esempio, per quanto riguarda il problema dei tossicodipendenti ha messo in atto una strategia di decriminalizzazione e di inclusione nella società invece dell’esclusione, con un successo straordinario. Una strategia simile per la ludopatia vorrebbe dire porre una particolare attenzione a non stigmatizzare la condizione dei giocatori compulsivi e trattarla per quella che è: una malattia, che produce danni collaterali come debiti, divorzi e, nei casi peggiori, azioni criminose. La riabilitazione dei giocatori patologici richiede una rete di supporto psicologico, sanitario e sociale. L’autoesclusione e la sorveglianza poliziesca non sono sufficienti, anzi potrebbero essere controproducenti in L’AUTORE quanto spingeMichael Haile rebbero i ludopaEconomista, consulente economico e della regolamentazione, è stato market policy specialist della tici in un mondo Gambling Commision (Regno Unito), senior economist & dove sarebbe più analyst di Gbgc (Isle of Man) e ricercatore del Censis e del Centro Internazionale di Studi Sociali (Roma). difficile raggiungerli.
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Diamond da 10 e lode Nonostante la pandemia e la chiusura per ben 107 giorni, la società di gestione del “casinò” di San Marino chiude il bilancio di esercizio 2020 con un utile di 1,6 milioni di euro e l’estate promette un altro prestigioso torneo di poker
La
buona gestione è come la classe: non è acqua. E si vede soprattutto nei momenti di difficoltà, come certamente può essere definito il 2020, fortemente condizionato dalla pandemia e dalle misure che sono state adottate per fronteggiarla. Ne sa qualcosa il settore del gioco, anche quello sammarinese, dove la sala Diamond, il “casinò” di San Marino gestito nella zona industriale di Rovereta dalla Giochi del Titano Spa, è stata sottoposta a provvedimenti di chiusura per un totale di 107 giorni l’anno passato, oltre a dovere operare, nel periodo restante, con diverse limitazioni operative e nell’accesso. “Nonostante l’azienda abbia subito delle perdite importanti in termini di incassi, 5,7 milioni di euro in meno rispetto al 2019 – sottolinea il direttore generale della Giochi del Titano Spa, Salvatore Caronia – il bilancio di esercizio 2020, approvato dal consiglio di amministrazione, prevede un utile di 1,6 milioni di euro, al netto delle imposte. Questo a fronte di incassi complessivi, per l’anno passato, pari a 13.224.000”. Chiudere un bilancio in utile in tempi di Covid-19 non è certo cosa da poco e si può dunque dire che l’azienda ha superato lo stress test della pandemia. Ma come è stato possibile raggiungere questo risultato?
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“Partiamo dal presupposto che noi paghiamo un’imposta mensile del 40 percento sui ricavi lordi, e questo ha fatto sì che l’anno passato lo Stato sammarinese abbia rimesso circa 1,5 milioni di euro, che noi non abbiamo versato. Ciò detto, sicuramente ci ha aiutato una buona gestione anche nella fase della pandemia, aver dunque contratto tutti i costi e avere efficientato al massimo la struttura. E naturalmente, abbiamo utilizzato tutti gli strumenti messi a disposizione per gestire l’emergenza, come per esempio la cassa integrazione. Ma se il bilancio è stato alleggerito da alcune spese, dall’altro è stato appesantito da altre voci. Per esempio, abbiamo effettuato una donazione di 100mila euro a favore dell’Ospedale di San Marino, ma abbiamo anche avuto maggiori oneri dovuti appunto al Covid. Penso alle sanificazioni, ai test sierologici, al’acquisto dei termoscanner, per un importo di circa 150mila euro. Certo, se avessimo voluto realizzare in provetta uno stress test per l’azienda, non ci saremmo riusciti così bene! Ma ci fa piacere di aver superato la prova non solo dal punto di vista del bilancio, ma anche sotto il profilo della sicurezza aziendale. Dal 15 giugno 2020, quando abbiamo riaperto dopo il primo lockdown, al 23 dicembre passato, quando siamo tornati a chiudere per la seconda volta, si sono contati 81.242 ingressi. Avevamo l’obiettivo di garantire la nostra reputazione e il protocollo sanitario che abbiamo concordato con l’Istituto superiore di sanità di ha messo al riparo da tutti i rischi. In quel periodo abbiamo
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effettuato 855 test sierologici a tutti i dipendenti e ai collaboratori, anche indiretti, e altri 203 rapid test. Nel report di fine anno rilasciato dal medico del lavoro viene dichiarato che nessun caso di Covid tra quelli registrati tra i nostri collaboratori era ascrivibile al rapporto di lavoro. Il protocollo ha garantito anche la sicurezza dei nostri clienti e anche questo ha favorito la loro presenza”. Parlando dei vostri dipendenti, sono tutti tornati al lavoro? “Sì, dalla prima settimana di giugno, ossia da quando non siamo più stati soggetti al coprifuoco.” Insomma, prova superata a pieni voti... “Questo superamento racconta anche la bontà del nostro futuro piano di impresa, la cui realizzazione sconterà un po’ di ritardo ma ormai è imminente la capitalizzazione della società attraverso il rafforzamento del capitale sociale e questo ci consentirà di acquisire l’intero Palazzo Diamond e di ristrutturare tutto l’immobile per nuovi saloni da gioco e un’area adibita all’intrattenimento”. Parliamo un po’ del 2021, e di come sta andando la riapertura, avvenuta il primo maggio: “A maggio, dopo tanta assenza, c’era una gran voglia di ritornare a giocare, mentre a giugno c’è stato un genetico rallentamento della stessa. Tuttavia, ora siamo tornai all’orario normale e non sia-
mo più soggetti al coprifuoco. Certamente, come tutte le estati, sconteremo il fatto che di pomeriggio fa caldo e la gente inizia ad andare al mare, anche se si sta freschissimi anche nelle nostre sale! E dunque, è soprattutto nel turno serale, che termina alle alle 6 del mattino, che si registra la maggiore presenza”. Che estate sarà? “L’evento che la inaugura alla grande è, dal 15 al 20 luglio, l’Ipo, un marchio ormai affermato e che propone stavolta un torneo da 500mila euro garantiti. Siamo contenti di ospitarlo e di gestirlo, ovviamente supportati dagli organizzatori. Sarà un evento che garantirà anche la massima protezione possibile. Non molliamo sul pre triage, sulla misurazione della febbre, sul lavarsi le mani frequentemente, sulla mascherina obbligatoria, ma ci saranno tavoli da nove giocatori, quindi stiamo nella piena normalità”. Gioco, ma non solo. “Come sempre, il nostro ristorante è aperto nel fine settimana, da venerdì a domenica, e così sarà anche nel periodo ferragostano. Negli anni siamo riusciti a mantenere un ottimo livello di ristorazione e anche le lusinghiere recensioni confermano la validità del nostro prodotto, che è di nicchia, speciale, una coccola per il nostro cliente”.
Nell’era post Covid il grande poker è solo a San Marino Una cosa è certa: il poker live nella penisola italiana nell’era del gioco post Covid-19, sia un anno fa che adesso, ha visto protagonista principalmente la Repubblica di San Marino, la Giochi del Titano e la sua room dal vivo. E dopo lo SharkBay da 300mila euro garantiti che ne ha visti totalizzare circa 390mila, ecco tornare l’Italian Poker Open, dal 15 al 20 luglio, che parte da 500mila euro di prize pool garantito e la solita ricetta: buy in 550 euro e struttura super giocabile dai 45 minuti del Day1 ai 60 del Day2 e ai 75 fino all’elezione del winner dal Day3. A proposito del virus, nel mese di giugno lo SharkBay di EuroRounders ha rappresentato un evento Covid-free a tutti gli effetti con tamponi e pass vaccinale uniti a dei protocolli solidissimi per l’abbattimento del contagio. Un’organizzazione perfetta quella della Gt poker room e di Euro Rounders. Notizia di metà giugno è stata proprio la rimozione delle procedure pre torneo relative ai test e al pass di cui sopra. Rimangono, però, solidissimi i protocolli all’interno della sala: mascherine obbligatorie al tavolo, sanificazione delle mani frequente e obbligatoria oltre al ricambio dell’aria, anch’essa sanificata, grazie ai moderni sistemi della sala. Tornando al poker giocato si parte il 15 luglio un super satellite di qualificazione da 90 euro di buy in e ben 10 ticket garantiti con 30mila chips di stack e livelli da 20 minuti. Il 16, però, si parte sul serio con il Day1A dalle 16 che prevede il buy in da 550 euro con il consueto stack da 40.000 chips e livelli da 45 minuti che poi passeranno a 60 minuti per il Day2 fino ai 75 minuti classici per l’action super tutta da seguire in late stage dal Day3
del 19 luglio al final table tv del 20. Ma torniamo agli starting flight che saranno due il 16 e il 17 luglio con il Day1B che si giocherà alle 19 e poi il Day1C alle 12 e il Day1D alle 18:00 del giorno seguente. Last Chance il Day1E Speed del 18 luglio con start alle 11 e livelli da 25 minuti per fare redraw dei qualificati e portare tutti i players al Day2 delle 18:00. Facciamo un passo indietro, però, e torniamo al Day1A. Per questo primo starting flight ci sarà un’occasione da non lasciarsi sfuggire: i primi 10 players del chip count finale della giornata, vinceranno 10 ticket per la prossima tappa Ipo che verrà programmata a breve. In programma, in base ai numeri, anche il Sunday Side da 200 euro di buy in e il Monday Side da 150 euro.
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).
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normativa
L’esempio della Campania LE POLITICHE ATTIVE MESSE IN CAMPO PER UN CONCRETO CONTRASTO AL DGA, DOPO AVERE ADOTTATO DISTANZIOMETRI SOSTENIBILI E NON ESPULSIVI, MANTENENDO LE REALTÀ PREESISTENTI PER IL PRESIDIO DI LEGALITÀ SUI TERRITORI CON UN’OFFERTA PUBBLICA DI GIOCO MISURATA, CONTROLLATA E SEMPRE PIÙ DI SUPPORTO PER IL PERSEGUIMENTO DEGLI INTERESSI PUBBLICI
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el rinnovato contesto delle progressive riaperture e delle valutazioni in corso in ambito regionale sui distanziometri espulsivi ancora in vigore si colloca l’indagine che si sta portando avanti per analizzare le politiche attive messe in campo a livello regionale da quelle realtà virtuose che - volendo evitare ipocrisie, misure espulsive e penalizzazioni degli utenti - decidono di affrontare il problema con responsabilità e concretezza, di sentire le valutazioni delle autorità scientifiche di riferimento e di dare vita ad un sistema che è allo stesso tempo di protezione (assicurando un concreto contrasto al disturbo da gioco d’azzardo) e di presidio (assicurando la presenza sul territorio delle realtà preesistenti e prevedendo distanziometri sostenibili). Scartati i distanziometri espulsivi appurata la loro nocività sul piano sanitario, dell’ordine pubblico, del gettito erariale, occupazionale ed imprenditoriale, sul “cosa fare” invece per contrastare in concreto il “Dga” (o Disturbo da gioco d’azzardo) si sono pronunciati in tanti. Una visione concreta che può essere presa come spunto di riflessione è quella più volte sottoposta da parte dell’associazione Acadi, l’Associazione dei concessionari dei giochi Pubblici, aderente a Confcommercio Imprese per l’Italia in occasione della presentazione del primo rapporto sul gioco pubblico operata in un regime di funzionamento certamente complesso ma comunque ante-pandemico (novembre 2019). Secondo detta visione: “(…) occorre restituire stabilità al sistema concessorio per il ruolo indiscusso nel contrasto al disturbo da gioco d’azzardo. E la stabilità passa per (i) una certezza e coerenza normativa e delle remunerazioni delle attività previste in concessione e dunque per un definitivo stop agli aumenti di
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A cura di Geronimo Cardia
tassazione; (ii) un processo di qualificazione reputazionale del gioco pubblico che non solo lo distingua dall’offerta illegale ma che lo ponga al centro delle misure di contrasto all’illegalità ed al disturbo dal gioco d’azzardo sia agli occhi dell’opinione pubblica sia gli occhi delle Istituzioni. Occorre definire l’introduzione di strumenti realmente efficaci di prevenzione e contrasto rispetto al disturbo da gioco d’azzardo, attivando un processo di “qualificazione della domanda”, quali: (i) incentivi al processo di maturazione della domanda, programmando campagne di informazione e responsabilizzazione a cura di operatori privati e pubblici; (ii) trasferimento a favore gli Enti locali di parte delle esistenti imposte sul gioco pubblico sviluppato sul territorio di riferimento (senza ulteriori aumenti di tassazione), per assicurare al Servizio Sanitario Nazionario risorse per l’attuazione di politiche di prevenzione e cura sul territorio nelle strutture per le dipendenze del Servizio stesso e prevedendo un piano di controlli e verifica regionale. (…) Occorre definire l’introduzione di strumenti realmente efficaci di prevenzione e contrasto rispetto al disturbo da gioco d’azzardo, attivando un processo di “qualificazione dell’offerta” di gioco pubblico e delle reti distributive (apparecchi da intrattenimento, scommesse e gioco del bingo), in termini di prodotto, ambienti, personale, tramite: (i) l’attivazione di strumenti di accesso alle aree di gioco e del Registro nazionale di esclusione alimentabile anche da familiari (già operativo per il gioco a distanza); (ii) la revisione di parametri di gioco degli apparecchi (volta a ridurre la spesa oraria da parte del giocatore); (iii) la certificazione delle caratteristiche dei luoghi di gioco (modalità di accesso, formazione e responsabilizzazione degli addetti, ponderazione degli orari commerciali); (iv) la diversificazione dell’offerta di gioco tra punti specializzati (sale dedicate VLT, sale scommesse e sale bingo) e punti “generalisti”; (v) l’effettiva evoluzione tecnologica delle AWP (c.d.
NORMATIVA L’ESEMPIO DELLA CAMPANIA
“AWP remote”) con completa gestione online realtime (da server remoto) delle funzioni essenziali degli apparecchi da intrattenimento: (a) trasmissione dei contenuti di gioco agli apparecchi, monitoraggio e studio della domanda, modificabilità a distanza di tutti i parametri di gioco; (b) autorizzazione all’avvio delle partite; (c) verifica dell’integrità del software, in funzione di non manomissione; (d) abbinamento con soluzioni di filtro di accesso al gioco e di induzione al gioco responsabile. E’ chiaro infine che dette eventuali ulteriori iniziative ed investimenti potranno essere chiesti al comparto solo ed esclusivamente dopo avere definitivamente ripristinate la stabilità di sistema e la certezza del diritto del regime e della remunerazione del sistema concessorio (…). Diversamente risulta non possibile la pianificazione delle attività”. Ma le risposte sono arrivate anche dalle realtà regionali virtuose che hanno concepito distanziometri sostenibili salvaguardando i territori con la presenza delle realtà preesistenti, da un lato, e prevedendo una serie importante di politiche attive per il contrasto al disturbo da gioco d’azzardo, dall’altro. In particolare, le politiche attive messe in campo dalla Regione Campania per il contrasto al disturbo da gioco d’azzardo in parallelo ad un distanziometro sostenibile, che assicura il presidio dei territori con le realtà preesistenti, sono le seguenti come ritualizzate dalla Legge regionale 2 marzo 2020, n. 2 “Disposizioni per la prevenzione e la cura del disturbo da gioco d’azzardo e per la tutela sanitaria, sociale ed economica delle persone affette e dei loro familiari”. FARE SISTEMA PER CONTRASTARE IL DGA COINVOLGENDO GLI OPERATORI DEL COMPARTO La Regione Campania ha inteso individuare un sistema di misure a protezione degli interessi pubblici impattati. E lo ha fatto partendo dall’individuazione dei protagonisti di detto sistema collaborativo, definendoli i “soggetti attuatori”. I soggetti attuatori sono tutti sinergicamente chiamati, facendo la parte di rispettiva competenza, a concorrere ad assicurare le finalità della legge tra le quali spicca il contrasto al disturbo da gioco d’azzardo. Si tratta, tra gli altri di: enti locali, Aziende sanitarie locali, istituti scolastici, enti del terzo settore, enti accreditati per i servizi nell’area delle dipendenze, associazioni di consumatori e utenti, comunità e servizi territoriali di accoglienza per persone con problemi di dipendenza patologica. Interessante è il fatto che nell’elenco si trovino anche gli operatori del comparto con le associazioni dei concessionari e degli esercenti (articolo 2). Come in molte Regioni, viene ritualizzata la gestione dell’Osservatorio regionale sul Dga composto da diversi delegati (i.e. delegati dal presidente della Commissione Sanità, dall’assessore alla Sanità, dal presidente della Commissione Istruzione, dall’assessore regionale alle politiche sociali, dalle Asl, dalla direzione generale Tutela della salute e coordinamento del sistema sanitario regionale, dall’Anci, dal Co.Re.Com, dal terzo settore, dalle comunità e dei servizi territoriali). E anche in questo caso è interessante che la Regione decida di coinvolgere nell’Osservatorio altresì delegati di concessionari ed
operatori del gioco pubblico. All’Osservatorio è chiesto di monitorare il fenomeno del Dga e l’efficacia delle politiche di prevenzione e contrasto dello stesso, formulare proposte e pareri alla Giunta e al Consiglio regionale per il perseguimento dei fini della legge, formulare proposte e pareri per la redazione e l’aggiornamento del Piano di Azione regionale per il contrasto al Dga, promuovere indagini epidemiologiche mirate, trasmettere Giunta e Commissioni sanità, istruzione e politiche sociali una relazione annuale sull’attività svolta (articolo 5). In tema di coordinamento sinergico tra le diverse parti che possono essere coinvolte, la Regione punta a fare sistema anche a livello nazionale, collaborando con gli Osservatori istituiti a livello nazionale, per sviluppare e promuovere metodiche di intervento e prevenzione a tutela dei cittadini più esposti al rischio di Dga (articolo 4, comma 1, lettera i). Il principio di collaborazione interessa anche l’ambito dei controlli ed in particolare quelli finalizzati ad arginare la diffusione dell’offerta illegale, posto che la Regione pone un obiettivo di intese anche con i competenti organi dello Stato e con le Forze di polizia nella lotta al gioco d’azzardo illegale (articolo 4, comma 1, lettera h). Il principio regionale di fare sistema per perseguire insieme gli obiettivi posti dalla legge è declinato altresì laddove la Giunta provvede all’individuazione di una rete regionale per il contrasto al Dga formata dalla rete dei servizi pubblici e del privato, definendo modalità e indirizzi operativi nonché una mappa geo-referenziata dei servizi pubblici e privati (articolo 11). Inoltre, la Regione prevede di sostenere le attività degli enti del terzo settore impegnati nella presa in carico delle problematiche correlate al Dga e alle attività di sensibilizzazione e informazione sull’uso responsabile del denaro e sui rischi dell’usura, favorendo la costituzione di gruppi di Auto mutuo aiuto, promuovendo con i comuni specifici protocolli di intesa per definire collaborazioni tra i soggetti pubblici e privati coinvolti finalizzate all’ascolto, all’orientamento, al sostegno e alla cura delle persone affette da Dga e dei loro familiari. In questo modo viene tra l’altro valorizzato il ruolo e l’efficacia di una messaggistica adeguata (articolo 12). Nell’ambito delle iniziative di sostegno agli utenti prima e dopo l’accesso al gioco, la Regione stabilisce, da un lato, di sostenere soggetti del terzo settore che costituiscono gruppi di mutuo auto-aiuto, consulenza, orientamento e sostegno ai singoli e alle famiglie colpiti dal fenomeno del Dga (articolo 4, comma 1, lettera m). Anche in questo caso è molto interessante il coinvolgimento degli operatori del comparto, con l’intenzione della Regione di favorire le iniziative delle associazioni di categoria dei concessionari e degli esercenti dei giochi pubblici che si dotano di un codice etico di autoregolamentazione che li responsabilizza e li obbliga alla sorveglianza delle condizioni e delle caratteristiche di fragilità dei giocatori secondo specifici protocolli definiti dalle Asl e dai Comuni (articolo 4, comma 1, lettera n). >
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normativa politica L’ESEMPIO DELLA CAMPANIA
> LA STRATEGIA La Regione ha l’obiettivo di realizzare un’attività di programmazione per prevenzione e cura della dipendenza da Dga e a curare l’analisi di dati sul gioco e ad elaborare proposte di aggiornamento normativo (articolo4, comma1, lettera b). Sono previste azioni di prevenzione, assistenza e cura dei soggetti affetti da patologie e dei relativi nuclei familiari con supporto psicologico, economico, mediazione familiare, amministrazione di sostegno, consulenza legale, anche contro l’usura (articolo4, comma1, lettera c). I DATI La Regione non trascura l’obiettivo di individuare gli strumenti idonei per migliorare la rilevazione del fenomeno attraverso il dialogo costante sia all’interno delle strutture operative delle Asl che all’esterno tra i soggetti attuatori (articolo 6, comma 3, lettera c). In proposito, si prevede che i Comuni forniscano informazioni circa le situazioni presenti sul proprio territorio al fine di garantire il migliore espletamento degli interventi di prevenzione e contrasto al Dga, demandati a forze di polizia e polizie locali (articolo 7, comma 4). SUL PIANO SANITARIO Per il perseguimento di tutti gli obiettivi, raccolti i dati, è previsto un Piano biennale di azione regionale per la prevenzione e il contrasto del Dga per rendere omogeneo su tutto il territorio regionale il sistema di offerta sanitaria e sociosanitaria integrata, armonizzando procedure e protocolli di prevenzione universale, selettiva e di presa in carico per pervenire ad una serie di obiettivi (articolo 6). Ciascuna Asl predispone al riguardo uno specifico programma annuale per l’attuazione del Piano (articolo 8, comma 1). L’obiettivo della omogeneità di trattamento sul territorio è declinato anche e soprattutto per il profilo sanitario e dunque con riguardo ai livelli essenziali di assistenza per prevenzione, cura e riabilitazione ambulatoriale, semiresidenziale e residenziale (articolo 6, comma 3, lettera a), ovviamente senza rinunciare a favorire ed ottimizzare protocolli di diagnosi e di presa in carico con la promozione di trattamenti personalizzati, anche attraverso l’organizzazione di gruppi di mutuo-aiuto e la previsione
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di percorsi brevi di residenzialità e semiresidenzialità (articolo 6, comma 3, lettera d). In particolare, la Regione si riserva di istituire, in accordo con le Asl appositi servizi di assistenza territoriale, domiciliare e ad accesso diretto volti alla realizzazione di un programma terapeutico individualizzato che include le prestazioni mediche specialistiche, diagnostiche e terapeutiche, psicologiche e psicoterapeutiche, e riabilitative dei soggetti affetti da Dga (articolo 4, comma 2). Ed ancora alle Asl è richiesto di assicurare accoglienza, diagnosi, presa in carico e cura con progetti individualizzati, reinserimento sociale e sostegno ai familiari, anche in collaborazione con gruppi di Auto mutuo aiuto (Ama) e le associazioni che si occupano di Dga (articolo 9, comma 2). E’ stabilita, inoltre, per lo svolgimento di dette attività l’istituzione di un’équipe specialistica multidisciplinare per il trattamento del Dga formata da uno psicologo, uno psicoterapeuta, medici, assistenti sociali, educatori professionali e avvocati, integrabile a seconda dei bisogni della persona affetta da Dga (articolo 9, comma 3). Peraltro la Regione avvia un progetto pilota sperimentale impegnandosi a realizzare un Centro di riferimento regionale per il trattamento del Dga che ha l’obiettivo di garantire un rinnovamento degli approcci di intervento nel campo delle dipendenze correlate al gioco e per promuovere l’uniformità di trattamento sul territorio regionale (articolo 10). IL RECUPERO Sono, inoltre previste iniziative per la fase successiva al recupero e con riferimento all’aspetto economico, con azioni di reinserimento sociale e lavorativo di cittadini sovraindebitati a causa del gioco compulsivo (articolo 6, comma 3, lettera f ). IL PROCESSO DI QUALIFICAZIONE (NON SOLO) DELL’OFFERTA Nell’ambito delle attività relative al processo di formazione la Regione punta ad un interessante binomio formativo che interessi tanto gli operatori sanitari quanto quelli del gioco, con tale ultimo aspetto dando seguito all’intenzione di seguire un percorso per l’ulteriore qualificazione dell’offerta. È previsto, infatti, che siano attivati obbligatoriamente corsi di formazione specialistici sul tema in favore di operatori sanitari, educativi, sociali ed operatori del gioco regolamentato per migliorare l’approccio di individuazione del problema e di relativa presa in carico (articolo 6, comma 3, lettera e). In particolare, è previsto specificamente che la Regione promuove la conoscenza, l’informazione, la formazione e l’aggiornamento degli esercenti, anche favorendo il riconoscimento di crediti formativi in ragione della loro formazione e preparazione, degli operatori di polizia locale, degli operatori sociali, sociosanitari e sanitari, nonché degli operatori delle associazioni di consumatori e utenti e degli sportelli welfare (articolo 4, comma 1, lettera f ). A tal proposito, sentiti diversi enti tra cui le associazioni di categoria dei concessionari e degli esercenti, disciplina l’attività di formazione obbligatoria attraverso spe-
normativa new slot L’ESEMPIO DELLA CAMPANIA
> cifici corsi (definendone tempi, soggetti attuatori, costi a carico degli operatori e modalità) finalizzati: alla prevenzione e alla riduzione del Dga attraverso il riconoscimento delle situazioni di rischio, all’attivazione della rete di sostegno, alla conoscenza generale della normativa vigente in materia di gioco lecito, con particolare riguardo alla disciplina sanzionatoria. (articolo 18, commi 1 e 2). Inoltre, si prevede altresì che i Comuni possano stabilire caratteristiche degli spazi per il gioco con l’obiettivo di garantire condizioni di fruizione dei prodotti di gioco che consentono a giocatori di percepire lo scorrere del tempo durante il consumo di gioco (articolo 7, comma 2). Agli operatori del gioco è altresì richiesto di esporre, all’esterno e all’interno dei locali, materiale informativo predisposto dalle Asl, finalizzato a evidenziare i rischi connessi alla dipendenza da gioco, segnalare la presenza sul territorio regionale delle strutture pubbliche e del terzo settore che si occupano della cura e del reinserimento sociale delle persone affette da Dga, diffondere la conoscenza del numero verde e del sito web dedicato. (articolo 9, commi 1 e 3). Agli operatori è altresì richiesto di introdurre idonee soluzioni tecniche mirate a evitare l’accesso dei minori ai giochi e volte ad avvertire automaticamente il giocatore dai rischi derivanti dalla dipendenza da gioco (articolo 9, comma 2). Coerente con la normativa nazionale è poi il richiamo del divieto di ingresso dei minori negli ambienti di gioco ed il gioco in sé (articolo 15). IL PROCESSO DI QUALIFICAZIONE DELLA DOMANDA La Regione non manca poi di specificare la sua intenzione di puntare ad un processo di qualificazione anche della domanda, ossia dell’utenza, attraverso il fatto di voler favorire ed incentivare la formazione e l’educazione ad una corretta concezione della cultura ludica, l’informazione sull’uso responsabile del danaro e sulle conseguenze indotte dal gioco con vincite in denaro (articolo 4, comma 1, lettera g). Ed è previsto il miglioramento del “livello di informazione e sensibilizzazione sui rischi del gioco con vincite in denaro per la promozione di livelli consapevoli di comportamento, che possono prevenire atteggiamenti patologici” (articolo 6, comma 3, lettera b). Sempre in detto ambito si stabilisce che i Comuni promuovano iniziative culturali per la prevenzione e cura del Dga, anche in collaborazione con Asl, associazioni aventi finalità di prevenzione e cura del Dga e associazioni dei concessionari e degli esercenti (articolo 7, comma 3). A tal proposito, riconosciuto il ruolo centrale della scuola nel contrasto del Dga, la Regione pianifica di promuovere la stipula di accordi con l’Ufficio scolastico regionale per introdurre nelle scuole secondarie campagne di informazione e L’AUTORE di sensibilizzazione e ulteriori Geronimo Cardia iniziative didattiche volte a rapAvvocato cassazionista, dottore commercialista presentare agli studenti i poe revisore contabile tenziali rischi connessi al gioco Studio Cardia e Cardia d’azzardo, anche on line, tenenwww.gclegal.It do conto della metodologia di
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“peer education”, incentivando gli studenti a partecipare a concorsi di idee per realizzare progetti di comunicazione e prevenzione da divulgare nelle scuole oltre che specifiche iniziative formative per il personale scolastico (articolo 18, commi 3, 4 e 5). Inoltre, nell’ambito dei controlli la Regine ha impostato, per il tramite del Co.Re.Com, un’attività di monitoraggio dei mezzi di comunicazione per tutelare i minori ed i soggetti vulnerabili (articolo 4, comma 3). IL REGISTRO DI AUTOESCLUSIONE CHE COINVOLGE DOMANDA ED OFFERTA Nell’ambito delle misure di contrasto la Regione prevede espressamente la collaborazione con gli operatori del comparto, prevedendo l’istituzione del Registro dei soggetti che intendono essere inibiti dal gioco (articolo 4, comma 1, lettera l). In particolare, viene prevista l’emanazione di un regolamento per le modalità di organizzazione e di gestione del Registro sul quale l’iscrizione si realizza su base volontaria per un periodo definito, almeno semestrale, o a tempo indeterminato (articolo 14). IL NUMERO VERDE È poi prevista l’istituzione di un numero verde regionale per le segnalazioni e le richieste di aiuto, i cui riferimenti devono essere affissi su ogni apparecchio per il gioco e nei locali con offerta del gioco in concessione (articolo4, comma1, lettera e). IL LOGO “NO GAMBLING CAMPANIA” È prevista l’istituzione del logo regionale “No Gambling Campania”, rilasciato dai comuni agli esercenti che scelgono di ospitare offerta di gioco lecito. L’iscrizione all’albo, aggiornato su base annuale, è titolo di preferenza per l’ottenimento di eventuali finanziamenti previsti da disposizioni regionali o comunali, da adottarsi anche nelle forme di misure di fiscalità di vantaggio (articolo 16). Qui è molto interessante notare la differenza rispetto al progetto di legge ed a iniziative di altre realtà regionali in cui il logo risulterebbe assegnabile a chi operi una scelta di legalità optando per l’offerta pubblica di gioco. LA GIORNATA DEL “NO GAMBLING” È’ istituita la giornata del “No Gambling”, da celebrarsi il giorno 22 maggio di ogni anno, per aumentare la consapevolezza sul territorio dei fenomeni di dipendenza correlati al gioco per i giocatori e le loro famiglie, nonché dei rischi relazionali e per la salute (articolo 17). CONCLUSIONI L’esperienza campana mette sul tavolo quindi, in alternativa alla ghettizzazione se non espulsione ed alle loro conseguenze nefaste, un approccio virtuoso al contrasto al Dga che vede, tra l’altro, il coinvolgimento diretto degli operatori del comparto ai quali viene riconosciuto dunque il ruolo attivo per la messa a terra delle politiche governative nazionali e locali, siano esse di natura sanitaria, di sicurezza, fiscale ed occupazionale.
NESSUNA ESENZIONE IVA PER LE PRESTAZIONI DI SERVIZI RESE AL GESTORE DAGLI ESERCENTI NEI PRIMI ANNI DI VITA DELLE AWP. È QUANTO HA STABILITO LA CORTE DI CASSAZIONE CON CINQUE DIVERSE SENTENZE DI ULTIMA PUBBLICAZIONE, SOVVERTENDO CLAMOROSAMENTE UNA GIURISPRUDENZA UNIVOCA E CONSOLIDATA IN OLTRE 15 ANNI DI CONTENZIOSI. A cura di Giancarlo Marzo e Francesco Scardovi
Il
trattamento ai fini Iva della raccolta delle giocate operate tramite apparecchi da intrattenimento ha sempre fatto discutere. In virtù del combinato disposto dell’articolo 10, comma 1 n.6 del Dpr 633/1972 e dell’articolo 1, comma 497, della Legge 311/2004, le operazioni relative alla raccolta delle giocate risultano esenti all’imposta sul valore aggiunto, anche rispetto ai rapporti tra i concessionari della rete ed i terzi incaricati della raccolta stessa, testualmente citati come gestori ed esercenti. Ciò nonostante, l’ambito di applicazione della fattispecie agevolatrice è stato al centro di accesi dibattiti fin dai primi anni di uscita sul mercato delle new slot di Stato. In effetti, l’Amministrazione finanziaria ha fatto proprio un concetto di raccolta alquanto restrittivo confinando inizialmente l’esenzione Iva ai soli rapporti tra concessionario e gestore. Con conseguente imponibilità dei proventi percepiti dagli esercenti ritenuti portatori di mere prestazioni di servizi – come la messa a disposizione dei locali o la custodia delle macchinette - resi al gestore e dunque non rientranti nell’attività di raccolta in senso stretto (e dunque ricompresi in “tutti gli altri rapporti” citati dalla Circolare 21/E del 2005). Completamente diverso, invece, il modo di intendere il concetto di “raccolta” da parte degli operatori di settore che, per contro, han-
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no sempre considerato i propri proventi in regime di esenzione , vista l’essenzialità e la necessarietà del ruolo dei gestori e degli esercenti ai fini della raccolta, pur in presenza di modelli contrattuali inizialmente non sufficientemente chiari, specie in relazione ai rapporti con gli esercenti (per i quali, il più delle volte, i concessionari delegavano ai gestori il compito di ripartire i proventi e versare i relativi compensi). Complice anche l’incertezza normativa sul punto, la contrapposizione tra Amministrazione e contribuenti è sfociata in una miriade di contenziosi tributari. L’oggetto di giudizio? Gli avvisi di accertamento “seriali” emessi dall’Agenzia delle entrate, da un lato per il recupero a tassazione dell’Iva non inserita in fattura dagli esercenti e, dall’altro lato, per l’irrogazione, in capo ai gestori, delle sanzioni di cui all’articolo 6 del decreto legislativo n. 471/1997 per omessa regolarizzazione della fattura ricevuta senza Iva (o per omessa autofatturazione in caso di mancata fatturazione da parte degli esercenti). L’orientamento dei giudici di merito, però, non ha mai deposto in favore degli Uffici finanziari. In effetti, le commissioni tributarie di tutta Italia, disegnando la filiera del gioco come una triade di rapporti interconnessi tra concessionario, gestore ed esercente, hanno ripetutamente inquadrato tra le prestazioni essenziali ai
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Iva e slot l’incredibile pronuncia della Cassazione
IVA E SLOT L’INCREDIBILE PRONUNCIA DELLA CASSAZIONE
fini della raccolta anche quelle rese dagli esercenti, vista la loro strumentalità rispetto all’esercizio del gioco pubblico mediante gli apparecchi da intrattenimento. Tanto che, lungo questo solco, dopo centinaia di sentenze di commissioni tributarie provinciali e regionali, spesso con la condanna dell’Agenzia alla rifusione delle spese di giudizio, gli atti impositivi ancora pendenti sono stati per lo più annullati in autotutela dagli uffici tributari, che hanno ritenuto risolta la vexata questio e rinunciato alla materia del contendere. Di diverso avviso, però, la Cassazione che, pronunciandosi con riferimento ad alcuni rapporti controversi rimasti ancora in piedi in capo a due gestori, ha completamente sovvertito le decisioni delle Commissioni favorevoli all’esenzione, accogliendo i ricorsi dell’Amministrazione. Chiave di volta dell’impianto motivazionale delle sentenze (nn. 16951, 16952, 16953, 16954, 16955) del 2021 è la riserva in capo allo Stato della gestione telematica delle Slot e l’affidamento in concessione della rete tramite cui la gestione stessa viene esercitata. Facendo leva sulla inconfigurabilità di un’attività di raccolta posta in essere da soggetti privi di un affidamento diretto da parte del concessionario, la Cassazione ha ricordato che gestori ed esercenti sono sì soggetti economici chiamati a collaborare con il concessionario, ma non assumono alcun ruolo indipendente nella gestione e nell’esercizio del gioco lecito. Di conseguenza, l’esenzione dall’imposta trova applicazione soltanto nell’ambito dei rapporti tra concessionario e gestore e tra concessionario ed esercente, poiché entrambi i soggetti indicati provvedono per incarico del concessionario alla raccolta delle giocate. In altre parole, il carattere esclusivo della riserva di esercizio dei giochi leciti prevista in favore del concessionario e l’impossibilità, per il soggetto cui quest’ultimo abbia affidato il compito della raccolta, di sub-affidarlo a sua volta a terzi, implica un inevitabile restringimento della esenzione Iva ai soli rapporti in cui è parte il concessionario. Per la Suprema Corte non vi è più alcun dubbio: l’eventuale attività legittimamente posta in essere nell’ambito di rapporti instaurati fra l’esercente e il gestore può riguardare solo ulteriori prestazioni di servizi diverse da quelle della raccolta delle giocate rese al concessionario che, in quanto tali, esulano dalla fattispecie agevolatrice e vanno assoggettate a Iva con aliquota ordinaria. Di più. La Corte esclude che la prestazione di servizi resa al gestore dall’esercente possa farsi rientrare nel novero delle prestazioni accessorie a quella principale (resa dal gestore all’esercente), così da applicare l’articolo 12 Dpr n. 633/1972, che appunto uniforma il trattamento Iva della prestazione accessoria a quello previsto per la prestazione principale. Ciò in quanto l’articolo 12 potrebbe trovar spazio unicamente nell’ipotesi in cui le due prestazioni siano indirizzate in favore del medesimo destinatario, laddove invece, nel caso in esame, la prestazione principale ha quale diretto beneficiario il concessionario, mentre quella accessoria il gestore.
Quanto, invece, all’irrogazione delle sanzioni in capo al gestore per omessa regolarizzazione delle fatture dell’esercente, la Cassazione ha ricordato come, nel caso in cui l’esercente non abbia emesso fattura, non viene in rilievo un errore sulla qualificazione giuridica dell’operazione descritta nella fattura, bensì una irregolarità formale in relazione alla mancata emissione del documento, tale da generare l’obbligo del contribuente di provvedere alla relativa regolarizzazione ai sensi dell’articolo 6, comma 8 del decreto legislativo n.471/ 1997. Gli Ermellini giungono quindi a cassare le sentenze della Ctr, in quattro dei giudizi citati addirittura senza rinvio, assorbendo erroneamente anche il principio di non debenza delle sanzioni, decidendo così nel merito e rigettando i ricorsi originari dei gestori, nonostante il parere di segno opposto del Sostituto Procuratore (rappresentante “l’accusa tributaria”) intervenuto in udienza che aveva, per due dei giudizi citati, chiesto il rigetto del ricorso proposto dall’Agenzia. Col paradosso – a dir poco “kafkiano” - che, a fronte dell’intervenuta cessata materia del contendere in capo agli esercenti, quali soggetti passivi delle imposte, con atti annullati in autotutela o non appellati, i gestori debbano comunque versare delle sanzioni per delle irregolarità non realizzate a giudizio della stessa Amministrazione tributaria. La Corte dunque ha ritenuto di dare un altro schiaffo al settore, sul presupposto dell’interesse erariale prima di tutto, in spregio all’operato non solo dei terzi raccoglitori e dei loro consulenti, ma anche di centinaia di giudici tributari che hanno approfondito, compreso e giudicato a favore dell’esenzione, sulla scorta anche di una analoga giurisprudenza comunitaria. Per le annualità ancora accertabili non si prevedono ripercussioni delle sentenze per i terzi incaricati che da anni si vedono rendicontati direttamente dai concessionari le proprie quote di compensi di competenza, anche alla luce dei chiarimenti formulati dalla Circolare 2014 “Sale Giochi e Biliardi” che ha finalmente fatto chiarezza sui più corretti criteri contabili da perseguire. Ma il principio, a parere di chi scrive, deve intendersi parimenti applicabile anche per i primi anni di vigenza delle concessioni (oggetto dei ricorsi in cassazione) nei quali, come oggi, gestori ed esercenti risultavano i protagonisti indispensabili alla raccolta di giocate, remunerati dai proventi della raccolta dai gestori che intervenivano su mandato dei concessionari e, come tali, indipendentemente dalle formulazioni contrattuali, avevano pieno diritto ad iscrivere i propri compensi in esenzione da Iva. Si prevede che la saga “Iva Slot” non sia però terminata; con ogni probabiGLI AUTORI lità le “cassazioni” saranno oggetto di istanza di revoFrancesco Scardovi Dottore Commercialista cazione da parte degli opeRevisore legale, Partner ratori coinvolti, stante l’eStudio Scardovi & Giordani videnza dell’errore di fatto Giancarlo Marzo delle stesse, oltre che di Managing partner Studio legale e Tributario possibile ricorso alla Corte Marzo Associati Europea.
scommesse
UN’ESTATE OLIMPICA PER IL BETTING Dopo Euro 2020 spazio adesso ai Giochi Olimpici di Tokyo, slittati anch’essi per il dannato virus. Ma che impatto avranno medaglie e sport minori sulla lavagna di scommesse dei bookmaker?
di Cesare Antonini
Si
sa, il calcio domina su tutti, poi c’è il basket e quindi il tennis. Ma i giochi olimpici di Tokyo 2020 possono dare un impulso alla raccolta di scommesse che viene da una stagione ricchissima dopo l’annus horribilis che ha letteralmente azzerato gli eventi sportivi durante i primi lockdownd da Covid-19. Per fare il punto abbiamo interpellato i Ceo di due società molto importanti e che vantano una grandissima esperienza nel settore del gioco legale.
Caramatti (Ceo Fantasyteam.it)
«OLTRE AI GIOCHI OLIMPICI LAVORIAMO SUL PRODOTTO E NUOVI MERCATI DI SCOMMESSE» Un operatore che sta crescendo molto a livello di raccolta di gioco ma soprattutto nella qualità dell’offerta dei vari verticali di prodotto è Fantasyteam.it col suo Ceo, Niccolò Caramatti che segue insieme anche il brand dalle incredibili potenzialità mediatiche, Sportitaliabet.it. Partiamo da lui, quindi, per capire cosa significherà per i bookmaker e per i giocatori, avere a disposizione tantissimi eventi su cui scommettere come le Olimpiadi di Tokyo 2021 (o 2020). “È senza dubbio una manifestazione di grande interesse ma le scommesse rimangono per la prevalenza basate sul calcio – esordisce Caramatti – in ogni caso l’evento servirà per arricchire il palinsesto ma non mi aspetto un boom per questo evento. Gli sport minori lo sono anche per il betting. Poi c’è chi ama giocare e intrattenersi su qualunque cosa e c’è possibilità di divertirsi comunque”. Euro 2020, invece, com’è andato? “C’è stato un calo per
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tutti credo, ma lo definirei strutturale e fisiologico. La Serie A è molto più impegnativa e produce molti più flussi di gioco. I numeri sono comunque buoni e il calo dipende anche dalle poche partite offerte, seppur importanti, rispetto a quando sono attivi campionati e coppe. C’era anche la Coppa America in gioco ma anche qui sono poche le partite importanti da giocare. Avere meno mercati e meno possibilità di combinazione è un danno soprattutto per il live che ormai rappresenta 40-45 percento del giocato. E nella prima fase l’Italia che giocava bene paradossalmente ha influito negativamente sui numeri. Inoltre il calo fisiologico – prosegue Caramatti – è dovuto ai 35 gradi e alla voglia della gente di uscire dopo i tanti mesi in lockdown anche se si può giocare sempre mobile”. Fantasyteam, però, non aspetta solo che arrivino gli eventi per raccogliere gioco: “Noi stiamo dando all’appassionato di calcio nuovi mercati su cui puntare e ci stiamo avvici-
UN’ESTATE OLIMPICA PER IL BETTING
nando molto alla logica dei Daily fantasy sports da dove veniamo – prosegue Caramatti – sono scommesse molto apprezzate sulla prestazione individuale del giocatore, se verrà ammonito, se farà gol o quanti tiri in porta effettuerà. La bet in questo modo è molto più divertente e stiamo allargando molto il palinsesto su quello. Inoltre, grazie all’input della tv Sportitalia, che è la casa del calcio mercato, il bookmaker Sportitaliabet vuole diventare a sua volta punto di riferimento delle trattative ma del betting. Comunque la scala dei valori nelle scommesse rimane in quest’ordine, calcio, basket e tennis”. Al lavoro anche su nuove offerte e sui siti di gioco: “Per la ripartenza dei campionati ci sono in ballo due progetti molto importanti in collaborazione con Sportitalia che spero possa dare visibilità positiva al mercato dei giochi – spoilera Caramatti – ma continuiamo a lavorare su novità e importanti innovazioni strutturali sui siti, lanceremo anche le nuove app di gioco e di poker e tutto il sito cambierà pelle per settembre e ottobre”. La crescita è evidente, la speranza è che a livello legislativo si trovi presto la strada per bandi e riordino: “La cresci-
ta è stata possibile anche grazie al gruppo E-Play24 che sta salendo ancora più velocemente a livello di sviluppo. Noi siamo migliorati a livello esponenziale ma servono importanti investimenti per rimanere agganciati alla crescita tecnica – spiega il ceo di Fantasyteam – sui bandi siamo sempre nel campo dei rumours, alcuni più sicuri, altri vengono smentiti entro una settimana. Di sicuro le concessioni a 2,5 milioni di euro potrebbero rappresentare un problema per molti anche se alcune indiscrezioni sembrano vederli allontanare da quella convinzione”. E il riordino del settore? “Più che per le online il retail è un caos talmente grande che se non ci sarà un intervento massivo sarà difficile risolvere tutti i problemi. Per il nostro bando la valutazione sarà prettamente economica ma ha senso spremere i concessionari che poi non faranno altro che scaricare tutto sui players? Se si cerca la concentrazione la strada è quella giusta nel senso che su 86 concessioni attive circa i due terzi rischiano di non riuscire a pagare la licenza. Il rischio – conclude Caramatti – è che tanti operatori scompariranno e la concentrazione sarà più dannosa che utile al mercato”.
Mazza (Oia Services)
«LE OLIMPIADI OSSIGENO PER LE AGENZIE, SUI BANDI DI GARA SEGUIAMO L’APPROCCIO ADM» “Storicamente le Olimpiadi non attraggono gli scommettitori nella stessa misura dei grandi eventi estivi di calcio e tennis. Tuttavia, in questo anno del tutto particolare, ci aspettiamo che vi sia interesse anche su altri sport e che possa sostenere un po’ le nostre agenzie che finalmente hanno potuto riaprire dopo un lungo, e per certi versi assurdo, lockdown che le ha penalizzate in confronto di ogni altra attività commerciale”. È il punto di Carmelo Mazza, Ceo di Oia Services che detiene due brand molto importanti per le scommesse nel settore retail e online e nell’igaming a 360 gradi, Betaland ed Enjoybet. Le Olimpiadi, in effetti, potranno aiutare le agenzie partite proprio nel bel mezzo di Euro2020. E gli europei di calcio, invece, come sono andati? Qual è stato l’impatto del betting sui vostri canali? “C’è tanta voglia di normalità. E la normalità è anche poter scommettere allegramente sull’Italia dopo tanti anni che la nostra Nazionale arrivava male, o non arrivava del tutto come negli ultimi Mondiali di Calcio, alle fasi finali. L’impatto è quindi positivo soprattutto sul canale fisico che è ripartito bene”. Proprio mentre realizziamo questa intervista si rincorrono notizie su problemi ennesimi al bando per le concessioni online: qual è la posizione di Oia Services in questo caso, titolare di due importanti brand di igaming? “Noi seguiamo con grande attenzione il dibattito sulla regolazione del gioco in Italia e ci riconosciamo nelle parole di grande equilibrio del direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli Marcello Minenna – prosegue Mazza - riteniamo che oggi non vi siano le condizioni per i bandi nel settore
dei giochi in nessuno dei segmenti di prodotto e dei canali di offerta. Piuttosto che nuovi bandi noi auspichiamo da una parte il completamento del disegno regolatorio attuale sull’online che dia certezze alla rete di supporto all’acquisizione dei clienti. Dall’altra parte riteniamo giunto il tempo di un intervento di sistema che risolva le problematiche emerse negli ultimi 3 anni e che, finalmente, restituisca dignità a chi opera nel settore del gioco legale, troppo spesso trattato in modo inaccettabile da certi mezzi di comunicazione di massa. Una volta definito il modello di regolazione del settore che si vuole porre in essere, ci sarà tempo per i bandi: fare il contrario sarebbe illogico e dannoso. Riteniamo tuttavia che l’intervento di sistema non debba calare dall’alto sulla base di approcci ideologici e/o cervellotici, come troppo spesso accaduto negli anni recenti. Per questa ragione valutiamo con estremo favore il metodo dei public hearings inaugurato da Adm e che ci pare risponda adeguatamente all’esigenza di delineare una riforma il più possibile partecipata”. Dopo i primi lockdown del 2020 gli eventi sportivi sono ripresi e, come detto poco sopra, dopo Euro 2020 ecco le Olimpiadi: da annus horribilis a mesi da sogno vista la notevole offerta di gioco? “Non voglio cadere in facili entusiasmi: stiamo ancora attraversando un tempo difficile e ci sarà ancora da lavorare e lottare prima di poter dire di aver superato quello che giustamente chiami annus horribilis. Tuttavia, durante le difficoltà emergono talenti e capacità. Noi crediamo di averne abbastanza per poter essere fiduciosi in un futuro ancora da protagonisti”, conclude Carmelo Mazza.
www.gioconews.it
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LEDRITTE DELMAESTRO
Chi è Gianni Carra
Le dritte per
le Olimpiadi 2020 PROMOSPACE
M
algrado il posticipo di un anno, per via del Covid-19, le Olimpiadi che si svolgeranno in Giappone dal 23 luglio all’8 agosto, manterranno il nome Tokyo 2020. La capitale giapponese si è aggiudicata la manifestazione superando le candidature di Madrid e Istanbul e ha ostinatamente voluto che la manifestazione si svolgesse. Era in dubbio anche quest’anno ma, per gli amanti delle scommesse sarà una estate di piena di eventi: dopo gli europei di calco e la Coppa America, arrivano i giochi olimpici prima della partenza dei campionati di calcio. Le Olimpiadi sono l’evento sportivo per eccellenza, su cui ci concentra l’attenzione di tutto il mondo. Approfondiamo quindi quote e scommesse delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Saranno 339 le competizioni. In programma in 33 sport e 50 discipline, con 5 nuovi sport che si svolgeranno per la prima volta: karate, skateboard, arrampicata sportiva, surf e baseball/softball. Nell’ultima edizione di Rio 2016 gli Usa l’hanno fatta da padroni con 121 medaglie, 46 ori, ed anche in questa edizione sono i favoriti per la vittoria del medagliere davanti alla Cina. Anche la pattuglia azzurra sarà una delle protagoniste delle edizioni delle Olimpiadi, e partecipa dalla prima edizione. I nostri atleti hanno vinto 580 medaglie ai Giochi olimpici estivi e 114 medaglie
ai Giochi olimpici invernali. Siamo il sesto medagliere di sempre dei Giochi olimpici per numero complessivo di ori (247). A Rio abbiamo conquistato 28 medaglie, mentre il record è di 6 medaglie conquistate nell’edizione del 1932 a Los Angeles e nel 1960, nell’edizione di Roma. Solamente in due edizioni la nostra nazionale non ha vinto nessuna medaglia, ad Atene nel 1896 e nel 1904 a Sant Louis. Il nuoto potrebbe regalarci tante soddisfazioni, Federica Pellegrini cerca la sua terza medaglia nella quinta Olimpiade in cui partecipa. Ma puntiamo anche su giovani talentuosi: Gregorio Paltrinieri, Gabriele Detti, Simona Quadarella e Martina Carraro in vasca, e su Arianna Bridi nella 10 km in acque libere. L’altra disciplina che può regalare soddisfazioni anche per gli scommettitori è sicuramente la scherma. Alessio Foconi, ternano, e Alice Volpi nel fioretto, e Mara Navarria nella spada, sono tra i più papabili insieme alle squadre del fioretto maschile e femminile, della sciabola maschile. Altre discipline potrebbero regalarci medaglie come nella vela con la coppia Ruggero Tita e Caterina Banti nella classe Nacra 17, dal ciclismo su strada, con il veterano Vincenzo Nibali, Elisa Longo Borghini e Marta Bastianelli, nella disciplina su pista, nella mountain bike con Gerhard Kerschbaumer.
ALESSIO FOCONI
Rubrica a contenuto informativo ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n.132/19/CONS)
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Cinquantanove anni, un passato sui campi da tennis serie C1 nel 1984, ha insegnato in vari circoli lombardi dal 1980 al 1987. Dal 1976 ha iniziato a frequentare gli ippodromi, nel 1992 è collaboratore del quotidiano Cavalli e Corse. Dal 1996 la sua attività professionale principale è scommettere sugli avvenimenti sportivi. Nel 2006 inizia la sua avventura anche nel mondo del poker prima come giocatore e poi come organizzatore. Dal giugno 2012 entra nel team pro di VipBox.it poi nel luglio 2013 il salto di qualità. Carra diventa l’unico poker pro player di PaddyPower.it e cura alcune rubriche radiofoniche e in tv nel seguitissimo programma ‘Qui studio a voi stadio’ di Telelombardia, sempre come uomo Paddy Power. Quotidianamente centinaia di lettori lo seguono sulla sua pagina Facebook e anche nel suo blog, ‘Le dritte del Maestro’ (www. ledrittedelmaestro.it) dove il suo motto è: mano passata, mano finita.
Il consiglio è di puntare su questi nostri azzurri: Frank Chamizo (lotta), Simone Alessio (taekwondo), Viviana Bottaro e Luigi Busà (karate), Odette Giuffrida (judo), Abraham Conyedo (lotta), la coppia Daniele Lupo e Paolo Nicolai (beach volley), Manfreedi Rizza (canoa) e nel golf con il fortissimo Francesco Molinari. Nelle competizioni a squadre le due squadre maschili e femminili di pallanuoto potrebbero salire sul podio più alto. Nella regina degli sport, l’atletica leggera, puntiamo su Gianmarco Tamberi nel salto in alto e su Larissa Iachipino nel salto in lungo. Altri sport potrebbero regalarci delle medaglie, come il tiro al volo e il tiro con l’arco. Piace anche la pattuglia azzurra tennistica, Berrettini, Fognini, Sinner e Sonego potrebbero essere la sorpresa di queste Olimpiadi. Difficile per la nostra nazionale di calcio portare a casa una medaglia, ma dopo gli europei tutto è possibile. Consiglio personale, puntare solo scommesse singole ma con quote sopra 2.0, mentre le quote sotto la pari sono da selezionare solo per multipli con un massimo di tre eventi. Le Olimpiadi potrebbero regalarci tante soddisfazioni negli sport minori, perché i quotisti potrebbero sbagliare valutazioni su sport che durante l’anno non sono seguite. Scommettere e vincere sui nostri azzurri è il consiglio per tutti quelli che vogliono vedere le Olimpiadi e divertirsi.
esports
MCES ITALIA UN ORGOGLIO A CINQUE CERCHI Tommaso Maria Ricci, fondatore della Mundial Cup a Roma, assicura che dopo la finale raggiunta alle Olympic virtual series “sicuramente non ci si fermerà alla vela” di Daniele Duso
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ulla carta è una azienda multinazionale francese di successo. Per chi l’ha conosciuta in questi ultimi mesi è una delle realtà più dinamiche del mondo esport italiano. Anche in Italia hanno proposto il loro modello, che integra “sports + esports” con attività “sul campo” per bambini e adolescenti assieme a sportivi professionisti e training di sport elettronico. Tradizione e tecnologia, una al servizio dell’altra. E presto sono arrivati anche i risultati nel mondo competitivo, per la realtà guidata da Pierfrancesco Iazeolla, esperto di business e marketing sportivo e da Tommaso Maria Ricci, fondatore della Mundial Cup a Roma. Proprio con quest’ultimo abbiamo fatto una chiacchierata parlando degli ultimi sviluppi di Mces Italia, ecco cosa ci ha raccontato. Tommaso Maria Ricci, a un anno dallo sbarco in Italia Mces è ormai considerata una delle organizzazioni più solide e strutturate del panorama nostrano. Ma come è stato questo primo anno? “Siamo molto soddisfatti di questi primi dodici mesi di vita sul panorama esportivo italiano. Sin da subito abbiamo creduto moltissimo nelle potenzialità del mercato
italiano, e siamo stati ripagati dei nostri sforzi con ottimi risultati da un punto di vista sia sportivo che societario. Ai successi sul campo, in particolare con il nostro team di Virtual Regatta, abbiamo affiancato iniziative di alto livello come l’organizzazione del torneo Atleta League e la partnership con Romulea. Il tutto, condito dall’aumento di capitale di fine 2020 che ci ha garantito un progetto di espansione a lungo termine per consolidarci sempre di più ai vertici degli esports nazionali e internazionali”.
TOMMASO MARIA RICCI E PIERFRANCESCO IAZEOLLA
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MCES ITALIA UN ORGOGLIO A CINQUE CERCHI
Vi siete fatti conoscere puntando su titoli molto seguiti come League of Legends, Fifa, Valorant e Fortnite. Come vi è venuta l’intuizione di puntare su un titolo così di nicchia come Virtual Regatta? “La vela virtuale è da sempre un punto di forza di Mces: l’organizzazione in Francia si è da sempre affermata come leader nel settore dell’E-Sailing, e quindi anche noi abbiamo seguito le tracce della nostra casa madre francese. Grazie a un accordo con la Federazione Italiana Vela, siamo entranti nei circoli velici d’Italia proponendo i nostri modelli di business e societari: le idee sono piaciute e sono arrivati anche i risultati, con la vittoria in E-America’s Cup e la partecipazione alle Virtual olympic series che hanno fatto conoscere a tutti questa splendida disciplina”. Visto il risultato ottimo, in ottica Parigi 2024 avete intenzione di aprirvi anche ad altri virtual sport? “Sicuramente non ci fermeremo alla vela. Il nostro obbiettivo è espanderci sempre e cogliere tutte le opportunità. Nei prossimi tre anni studieremo il mercato e i nuovi trend per farci trovare pronti su più videogiochi possibili alle Olimpiadi di Parigi 2024, un appuntamento a cui teniamo molto visto che si giocano ‘in casa’ di Mces”. Continuerete a investire anche su quelli che ora possiamo già definire “esport tradizionali”? “Assolutamente sì, alcuni videogiochi non moriranno mai e resteranno sempre al top sia a livello di praticanti che di appassionati. Fifa, Pes e Fortnite ad esempio rappresenteranno sempre un punto fondamentale delle nostre attività”. Tornando ai risultati delle Ovs, con il “vostro” Lanfranchi che ad agosto si giocherà la prima finale olimpica, che effetto vi fa
essere arrivati subito così in alto? “È stata una grande emozione e motivo di grande orgoglio, risultato di un progetto serio e strutturato. Quando si lavora tutti insieme per lo stesso obbiettivo, e ci si circonda dei migliori professionisti, le vittorie prima o poi arrivano sempre. Noi siamo stati bravi ad ottenere subito risultati di prestigio, e ovviamente il merito è soprattutto dei player e dello staff che hanno lavorato e lavorano quotidianamente: allenamento e dedizione negli esports non hanno nulla da invidiare agli sport reali”. Quali sono gli altri obiettivi di questo 2021? Possiamo aspettarci qualche altra sorpresa da Mces? “L’obiettivo è quello di migliorare sempre, di restare ai massimi livelli e affermarci sempre di più nella scena esportiva italiana. Come organizzazione stiamo crescendo molto, abbiamo partnership importanti e per ora il bilancio del 2021 è assolutamente positivo. Siamo a metà stagione, e nei prossimi mesi contiamo di annunciare nuove iniziative e nuovi successi”.
FILIPPO LANFRANCHI (MCES), DAL MARE ALLE REGATE VIRTUALI Nella vita gestisce una gelateria, ma in Virtual Regatta è uno dei più forti del mondo: così è arrivato a giocarsi la finale di vela delle Olympic virtual series Nel titolo Regatta sei uno dei migliori al mondo, ma chi è Filippo Lanfranchi? Cosa fa nella vita? “Ho iniziato a fare regate da bambino ed ancora oggi continuo, quando il tempo me lo permette, a fare regate reali. Ho lavorato per quasi tren’anni anni nel campo dell’home entertainment per Warner Bros, dal 2020 ho cambiato completamente attività, aprendo una gelateria artigianale a Viareggio, dove abito”. Come hai scoperto un gioco come Virtual Regatta? Da quanto tempo giochi? “Ho scoperto questo gioco nel 2017, giocando come passatempo, ho seguito tutti i cambiamenti e la nascita del campionato del mondo dal 2018 ad oggi”. Quali sono le caratteristiche più affascinanti di questo titolo? “Sicuramente il motore del vento e l’aspetto tattico di regata, sono caratteristiche molto simili alle regate reali”. Ora, con i virtual sport e le Olympic virtual series, ti giochi un traguardo importante. Che impressione ti ha fatto partecipare
arrivare fin qui? Hai sentito la pressione di un evento che comincia a diventare qualcosa di più di un semplice gioco? “Incredibile che dopo molti anni di vela vera a livello medio bassi, grazie alla vela virtuale io sia riuscito ad ottenere risultati così prestigiosi. La partecipazione alla finale olimpica è per me un grande risultato. Continuo a giocare con tranquillità, la pressione è alta ma non mi scordo di divertirmi e, soprattutto, che si tratta di un gioco”. I tuoi prossimi obiettivi? “Intanto massimo impegno per la prossima gara, che sarà pur sempre un finale olimpica. Una regata da combattere contro nuovi e fortissimi avversari, poi continuò a pensare alla finale del campionato del mondo”.
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politica ippica
“Il
di Michela Carboni
governo dovrebbe occuparsi di sostenere una filiera di eccellenza nazionale che ha mietuto straordinari successi e che ha reso il nostro Paese ancor più attrattivo e glamour. Questo però non deve tradursi in ingerenza ed iper regolamentazione. Non possiamo diventare l’ippica della burocrazia e dei ritardi nei pagamenti dei premi e degli ippodromi. Lo Stato dovrebbe preoccuparsi della sola valorizzazione delle razze lasciando che siano gli operatori privati, gli appassionati e le imprese ippiche ad organizzare il gioco ed alimentare il sentiment”. Lo sottolinea il deputato di Forza Italia Paolo Russo, tornando ad affrontare uno dei temi a lui cari, quello appunto dell’ippica italiana. Gli ippodromi in che modo andrebbero ripensati per essere luoghi frequentati anche dalle famiglie? “Il Covid ci ha insegnato che gli spazi sono un valore e lo sono ancor di più nelle grandi aree urbane. Gli ippodromi sono naturalmente i luoghi dell’intrattenimento gioioso, della convivialità, dello sport e della partecipazione ad una socialità condivisa. Ristorazione, grandi eventi, piste per runners, giochi, intrattenimento e librerie si coniugano con i grandi spettacoli ippici
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Paolo Russo, deputato di Forza Italia, torna a occuparsi di ippica e chiede un sostegno per il comparto
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I FATTI, LA MIGLIORE COMUNICAZIONE
I FATTI LA MIGLIORE COMUNICAZIONE
che in Francia ed in Gran Bretagna fanno grandi quegli impianti”. Come andrebbero regolamentate le scommesse ippiche per essere appetibili? “Bisogna essere franchi e sconfiggere ogni ipocrisia. Si è contro la scommessa? E allora andrebbero abolite le slot machine, tutti i giochi dal tabaccaio, le giocate virtuali e quelle sportive. Certo, dovremmo fare a meno di qualche decina di miliardi di euro e le mafie che alimentano i giochi illegali si arricchirebbero, proprio come hanno fatto in piena pandemia. Se invece si consentono, allora non si capisce perché quelle che ingenerano maggiore ludopatia e ripetitività ossessiva godono di una tassazione agevolata mentre la scommessa ippica che è tipicamente scommessa di competenza visto che bisogna conoscere il cavallo, la sua genealogia, il fantino, le sue performance, il terreno di corsa, il meteo, il vento, l’umidità, è gravata da una tassazione più che doppia e praticamente respingente per il giocatore e per il concessionario. Non voglio provocare, ma se proprio non si vuole ridurre la iper tassazione sulla scommessa ippica allora si alzi la tassa sulle altre scommesse in modo da non penalizzare una filiera d’eccellenza che produce reddito, che dà da mangiare a 50mila famiglie e soprattutto che esprime al meglio il valore dell’Italia nel mondo: valore sportivo, qualità atletica, amore per l’animale, estro dei nostri artigiani, produttori ed allenatori. Per non parlare dei nostri valenti fantini”. Per quanto riguarda temi centrali come convenzione, calendario corse e pagamenti del montepremi, cosa auspica? “Regole chiare e soprattutto tempestività nell’esercizio delle funzioni ministeriali. Forse è giunto il momento, dopo gli anni bui dell’Unire, di ripensare ad una Agenzia nazionale agile e ‘corsara’, non predatoria che sappia U N A
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La società di consulenza specializzata nel settore del gaming, Mdf Partners, ha dato un suo contributo anche per il settore ippico, in occasione dell’open hearing organizzato dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli sul nuovo sistema retail dei giochi, il 31 maggio scorso. L’obiettivo di Mdf Partners è di proporre alcune linee di intervento funzionali alla “riqualificazione” dell’ippica, colpita da una crisi decennale potenzialmente irreversibile e concretizzatasi, nell’ultimo decennio, in un decremento complessivo della raccolta delle scommesse (- 60 percento dal 2012 al 2020). Secondo Mauro De Fabritiis, fondatore della società, è “necessario ed urgente individuare una serie di interventi che possano creare le condizioni di sostenibilità e di rilancio delle scommesse sulle corse dei cavalli, con l’obiettivo di favorire, attraverso il gioco e in parti-
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Il decreto sovvenzioni Nel decreto Sovvenzioni per l’anno 2021, pubblicato dal Mipaaf, si legge che “in ragione del fenomeno epidemiologico Covid-19, avendo impattato questo sul regolare svolgimento delle corse durante l’anno 2020, e quindi anche sui valori dei parametri a base del modello di computo, la sovvenzione globale assegnata ad ogni società di corse è computata con i dati del triennio 2017/2019”. Il presidente del Coordinamento Ippodromi, Attilio D’Alesio, sottolinea: “Un passo avanti è stato fatto ed il ministero ha mantenuto l’impegno preso. Ora aspettiamo la convocazione della prossima riunione per essere aggiornati sul procedimento dei contratti e dei tempi per la relativa e completa liquidazione delle spettanze dovute agli ippodromi”.
muoversi con tempestività e duttilità sul mercato della domanda e della offerta ippica delle nostre regioni”. L’ippica può rappresentare ancora un volano per il turismo? “Parigi e Londra, ma anche Emirati arabi e Giappone misurano importanti successi di incoming turistico legato al mondo dell’ippica nazionale. Se noi non utilizziamo questo canale perdiamo una occasione irripetibile. Magari l’offerta nazionale andrebbe legata alle attività agricole e alimentari dei territori e alla nostra naturale e straordinaria offerta culturale”. Pensa che la comunicazione sul settore andrebbe potenziata? In che modo? “La migliore comunicazione sono i fatti: corse sempre più belle e competitive, cavalli sempre più valorizzati nelle tradizioni genealogiche e negli allenamenti, aziende pronte ad investire in innovazione e ricerca. Quella dirittura d’arrivo che attende intrepida il muso del trottatore campione seguito a ruota dal suo competitor è la migliore comunicazione plastica e visiva capace di far innamorare tutti, grandi e piccini che vedono in quel cavallo l’amore per la natura, per gli animali in una sensibilità che noi tramandiamo da millenni!”. D E L
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colare attraverso le scommesse a quota fissa, una ‘riqualificazione’ del settore lavorando, in primis, sull’attrattività del prodotto, attualmente invendibile per i concessionari”. Tre i punti individuati da Mdf Partners: il primo relativo alla tassazione delle scommesse a quota fissa, allineandola alle aliquote di imposta unica delle scommesse sportive e ripensata in modo da garantire “un’invarianza delle entrate erariali ed il contrasto all’offerta di gioco illegale od irregolare”, il secondo relativo alle formule di gioco, predisponendo “un unico totalizzatore per l’ippica di agenzia e l’ippica nazionale” e introducendo le scommesse ‘Live’, e da ultimo la riforma della rete di vendita, favorendo il corretto presidio dell’offerta ippica: all’interno delle gaming hall, con soluzioni che ne garantiscano la visibilità, sulla rete di vendita estesa, inclusa quella despecializzata (bar, ta-
bacchi) per massimizzare la capillarità distributiva, all’interno delle gaming hall speciali, da ubicare anche negli ippodromi”. Secondo gli esperti, da tali interventi si prefigurano diversi impatti positivi: “recupero dell’interesse commerciale dei concessionari, rilancio di una modalità di gioco legata alle corse ad alta componente di intrattenimento, generazione di appassionati e di nuovi giocatori e canalizzazione del gioco illegale od irregolare sull’offerta legale”. Come precisa Mdf Partners, gli interventi proposti “necessari e potenzialmente efficaci alla ‘riqualificazione’ del settore dell’ippica e del relativo indotto” sono “da integrare all’interno di una riforma sistemica, che preveda un nuovo modello di governance della filiera ippica, la valorizzazione degli ippodromi come luoghi di intrattenimento e l’incremento della qualità delle corse e delle relative immagini”.
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PH. ALLEF VINICIUS, UNSPLASH
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LA BELLA STAGIONE DELL’AMUSEMENT di Michela Carboni
T ANDREA LO MASSARO
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empo d’estate e di vacanze. Ma anche di ripartenza per il mondo dell’amusement. Le sale giochi riaprono, nonostante le incertezze e le criticità del momento. E “il settore dell’amusement guarda all’estate in modo positivo da sempre”, come sottolinea Andrea Lo Massaro, vice presidente dell’associazione degli operatori di gioco, Sapar. “Le località turistiche di mare godono dell’implementazione alla loro offerta turistica anche con le sale giochi e queste offrono una platea diversificata di fasce di età, permettendo di sfruttare tutte le tipologie di giochi. Inoltre fungono da test sugli apparecchi di nuova installazione, in previsione della stagione invernale all’interno dei fec-bowling e multisale”. Le riaperture consentiranno di far ripartire il comparto? “Le riaperture sono l’unico strumento che permetterà di ripartire al
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comparto. I sostegni sono degli aiuti, ma solamente rimettendo a regime le attività si potrà cercare di non far sparire questa offerta di gioco che ha pagato a caro prezzo la sospensione delle attività a causa della pandemia di Covid-19”. Quali sono le incertezze e le paure del settore? “Le incertezze sono molteplici: si passa dalla non certezza che le persone riprendano i loro usuali modi e stili di vita alla paura che non tornino a frequentare le sale, che abbiano timore di ritrovarsi in luoghi chiusi, ma soprattutto che si ripeta quanto accaduto l’anno scorso appena trascorsa l’estate, con la chiusura nuovamente delle attività”. Pensate che si possa puntare sui turisti? “I turisti rappresentano oltre il 60 percento delle presenze nelle nostre località. Va da sé che molto dipenderà dalla mobilità tra nazioni, da quando avranno il pass vaccinale e
Il comparto del puro intrattenimento è pronto per l'estate, dopo un inverno critico e una primavera incerta
non da ultimo da quanto potranno mettere a budget anche per il gioco”. Cosa chiedete al Governo? “Al Governo chiediamo ascolto ed aiuti concreti: purtroppo mi sembra che non ci sia né l’uno né l’altro. Faccio un esempio: anche solo congelare il pagamento dell’Isi per il 2021, compensandolo con quanto non utilizzato, ma pagato nel 2020, già sarebbe un bell’aiuto. Per quanto riguarda invece l’ascolto, l’auspicio che il riordino non si fermi ad un evento online, con il braccio operativo dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm), ma trovi un percorso di condivisione delle scelte da fare per cercare di superare le attuali criticità operative”. Dal 1° giugno sono entrate in vigore le regole tecniche per la produzione, l’importazione e la verifica degli apparecchi da intrattenimento comma 7, approvate con la determinazione del direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli del 18 maggio 2021. Come guardate alle nuove regole amministrative rilasciate da Adm per il puro intrattenimento? “Il settore non necessitava in questa fare di ripartenza di tanta ‘violenza’ amministrativa, bensì di trovare una stabilità normativa per quegli apparecchi che ad oggi utilizziamo, ma che non sono stati mai classificati e normati in maniera corretta”. Quali sono gli auspici del settore? “Gli auspici sono un ripensamento e una rimodulazione temporale di quanto Adm ha emanato,evitando così ricorsi, oltre alla necessità che le norme permettano la produzione e l’importazione di giochi che possano incontrare le aspettative di intrattenimento della clientela attuale, oltre all’adozione di soluzioni tecnologiche sempre più veloci e performanti, esulando certificazioni costose e ingessanti. Le proposte di Sapar sono state inviate, attendiamo che vengano prese in considerazione, come contributo di operatori che da oltre sessant’anni svolgono questa attività”.
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Flipper sportivo scatta il Replay di Vincenzo Giacometti
L’INTERNATIONAL FLIPPER PINBALL ASSOCIATION ANNUNCIA LA RIPARTENZA DELLE COMPETIZIONI UFFICIALI VALIDE PER IL RANKING INTERNAZIONALE DAL 1 AGOSTO
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flipper sportivo può (finalmente) ripartire. A partire dal 1 agosto 2021, dopo quasi un anno e mezzo di interruzione (sono ben 17 i mesi di sospensione del ranking Wppr, World pinball player rankings), si potrà tornare a disputare competizioni ufficiali, cioè valide per la classifica internazionale del Wppr, che tornerà quindi ad aggiornarsi a partire da quel periodo. I direttori di tornei e delle varie leghe distribuite sul territorio globale hanno già iniziato a programmare eventi in modo da poter aggiornare fin da subito il calendario Ifpa, con una serie di appuntamenti già pronti in Europa e negli Stati Uniti. Mentre tutti i campionati nazionali che non sono stati in grado di essere completati durante la stagione 2020, potranno riprendere da dove si erano interrotti, ma l’Ifpa non terrà conto di eventuali gare giocate in precedenza, durante l’interruzione ufficiale del ranking: tutti gli eventi (campionati o i tornei) che si sono svolti tra il 17 marzo 2020 e il 31 luglio 2021 non saranno quindi idonei per il conseguimento di punti Wppr. In particolare, come conseguenza di queste decisioni sono state annullate le stagioni di qualificazione 2021 (con finali nel 2022) per le seguenti serie di campionati: Campionato nordamericano Ifpa, Campionato nordamericano fem-
minile Ifpa, Campionato Europeo Ifpa, oltre a qualsiasi Ifpa Country Championship Series. Tutti questi torneranno a disputarsi con le stagioni di qualificazione del 2022 (e le rispettive finali da disputare nel 2023). Ciò vale, quindi, anche per il Campionato nazionale italiano Ics – Italian Championship Series, che si era interrotto sul nascere durante lo scorso anno. Mentre il Mondiale 2020 Ifpa17 World Pinball Championship - originariamente previsto per giugno 2020 - è stato riprogrammato in via definitva per il 26-29 maggio 2022. Discorso diverso per il mondiale femminile, Ifpa Women’s World Championship 2022 e l’Ifpa North American Pinball Championship che sono stati invece completamente cancellati. Chi l’avrebbe mai detto, dunque, che il titolo di campione del mondo assegnato proprio nel nostro paese, in occasione dei Mondiali d’Italia di giugno 2019, sarebbe stato il più duraturo della storia della disciplina? Già, perché il campione del Mondo in carica, ormai da due anni, continua ad essere il tedesco Johannes Ostermeier, dopo il trionfo andato in scena ad Assago, alle porte di Milanno, contro il “nostro” campione nazionale Daniele Acciari. Ma anche questo è uno degli aspetti collaterali della pandemia, che tutti ci auguriamo di poter vedere presto definitivamente
sconfitta e dimenticata. Non adesso, però, non ancora: visto che i tornei dovranno ancora essere sottoposti a rigidi protocolli di sicurezza per ridurre al mimino le possibilità di contagio. “Ci aspettiamo che tutti gli organizzatori e i partecipanti seguano le linee guida in materia di salute e sicurezza dei funzionari sanitari locali – scrive Ifpa in una nota ufficiale - dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e di organismi nazionali come i Centers for Disease Control (Cdc). Incoraggiamo i direttori dei tornei a implementare qualsiasi requisito di salute e sicurezza che ritengono possa rendere il loro evento il più sicuro e accogliente possibile. Fintanto che queste linee guida sono chiaramente indicate all’annuncio dell’evento, l’Ifpa ne supporta l’applicazione”. E ancora: “Sebbene siamo entusiasti di riprendere le sanzioni, vogliamo riconoscere che non tutti gli organizzatori, i proprietari delle sedi e i direttori di tornei e leghe sono necessariamente pronti ad autorizzare eventi competitivi. Questo è stato un periodo difficile per molte persone che stanno ancora affrontando decisioni difficili riguardo a eventi futuri e chiediamo ai giocatori di essere premurosi e rispettosi in quelle circostanze”. Concludendo con un “in bocca al lupo”, seguito da “buon divertimento” e “stai al sicuro!”.
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politica poker shark bay
IL POKER LIVE TORNA E NAVIGA IN ACQUE COVID-FREE Il primo torneo dopo il lunghissimo lockdown è stato un successo, sia in termini di presenze che a livello sanitario. Noi di Gioco News c’eravamo e ve lo raccontiamo! di Cesare Antonini
San Marino — La location era collaudata ma stavolta c’erano tamponi e pass vaccinale richiesto tra siero ricevuto e chi il virus l’aveva già avuto. Ma qualche dubbio c’era per Euro Rounders, l’organizzazione che anche quest’anno ha esordito col primo torneo in Europa (l’anno scorso era a Rozvadov, in Repubblica Ceca), nella Repubblica di San Marino, in Italia in pratica anche se tutti i casinò di casa nostra erano ancora chiusi. Così dal 28 maggio all’8 giugno è rinato il poker dal vivo e anche un format storico, lo SharkBay, che è piaciuto tantissimo ai players e si è tradotto in 905 entries che hanno generato un montepremi da 284.444 euro totali sul garantito di partenza da 200.000 euro. Ed è stato Matteo Cirillo ad alzare il trofeo e vincere la moneta più importante dello SharkBay. Finale inedito e dovuto alle condizioni tecniche del tavolo e della struttura. Così i players hanno deciso per un deal Icm (si prende il valore monetario in palio e poi si divide per le chips in gioco assegnando un valore nominale ad ogni gettone che va poi moltiplicato per lo stack del player) a sei dopo una fase in cui, un paio di raddoppi o di scoppi, potevano ribaltare la situazione da un momento all’altro anche se Cirillo aveva oltre 13 milioni e sembrava non volersi fermare più. “No, infatti, continuavo a crescere e senza grossi scoppi - ha commentato il vincitore a fine torneo - e comunque da Red Shark allo Shark Bay, non potevo non vincerlo io questo MATTEO CIRILLO
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torneo!”. Il re degli squali è lui e il riferimento è ad un torneo vinto a Campione d’Italia qualche anno fa che si chiamava proprio in quel modo. A lui andarono 25mila euro e oggi, con oltre 35mila vinti, ha quasi doppiato le sue vincite lorde in MICHELE GUERRINI carriera che sono di oltre 50mila dollari su TheHendonMob. Trenta anni, milanese, nella vita fa questo: “Sì, gioco e basta, è il mio lavoro. Ormai sono dieci anni che sto nel poker sia online che live. E voglio continuare a giocare al tavolo anche grazie a questo risultato che, dopo la pandemia, dà grosse motivazioni”. Una scheggia, Matteo, che dal Day3, ha messo il turbo grazie ad alcuni colpi: “Quello con Nicola Angelini ha ingrossato definitivamente il mio stack, avevo full house di Assi con i Jack e me le ha date tutte grazie alla size scelta o probabilmente perché aveva percepito altro - prosegue Matteo - ho chiuso chip leader e oggi, piano piano, sono arrivato a 11 milioni per poi chiudere a 13”. Adesso, prossimi obiettivi? “Ora partiamo subito per Sanremo dove c’è un altro evento che speriamo di portare a casa, partiamo tutti insieme e cercheremo di vincere anche lì”. Nel gruppo in questione ci sono tanti reg online e players importanti come Andrea Shehadeh, anche lui a premio nel torneo, e Antonio Barbato che sfiorò il Wsop bracelet finendo secondo in un 6 handed del 2018. A Sanremo, torneo intanto andato in archivio nel casinò matuziano, Ci-
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IL POKER LIVE TORNA E NAVIGA IN ACQUE COVID-FREE
rillo ha condotto un ottimo Day1 per poi non riuscire a crescere nel late stage: “Avevo raddoppiato anche ma poi siamo stati a pranzo prima del torneo e ho dilapidato le chips per due bluff di cui non sono affatto contento”. Un po’ di over confidence dopo la vittoria? Matteo è giovanissimo ma ha già una notevole esperienza nei tornei. A meritarsi la seconda piazza un certo Michele Guerrini, player toscano anche lui giovanissimo e che poteva vincere anche se il torneo stava diventando durissimo per il suo stack. Nel final table ha ingranato la marcia giocando da protagonista. Nel Day3, del resto, si è ritrovato al tavolo proprio Cirillo che stava facendo il bello e il cattivo tempo e si è dovuto adeguare alla situazione. È maturato tantissimo rispetto al ragazzino che vinse l’Ipo per un importo a sei cifre e che ha centrato tanti altri results in carriera. Bene anche Bogdan Saplacan che stava per eliminare Andrea Benelli che, dopo aver chiuso chip leader all’ultimo Day2, non è riuscito ad accendersi come sa, complici an-
che due mani in cui ha schivato AA compreso l’ultimo scontro poco prima del deal raggiunto per Icm. Ha comunque condotto il solito torneo da campione riuscendo a galleggiare quando aveva perso brutti colpi e a risalire con le sue mani quando si è presentata l’occasione. Luca Del Beato è stato card dead e ha anche perI L P AY O U T D E L F I N A L D AY C O N I L D E AL ICM D E I P R I MI SE I so uno showdown che l’ha azzoppato nel suo stack. 1 Matteo Cirillo € 35.051 Alla fine il finale lo grati2 Michele Guerrini 29.170 fica visto che ad un certo 3 Bogdan Saplacan 26.232 momento del final day era 4 Andrea Benelli 20.973 salito molto in alto nel 5 Luca Del Beato 19.651 count. A chiudere Mauro 6 Mauro Trachedone 19.396 Trachedone, tra quelli che 7 Zheng Yiyi 7.679 hanno azzoppato Benelli 8 Abaz Maradona 5.688 in uno showdown in cui 9 Sara Callegari 3.697 raddoppia e ferma la corsa 10 Giovanni Giudice 3.128 dell’altro player toscano.
LE MANI DI CIRILLO CHE HANNO SPACCATO IL TORNEO Del colpo contro Nicola Angelini ne abbiamo già parlato e lo stesso Matteo Cirillo ce l’ha raccontato. Il player milanese è esploso intorno alle 21 volando a 8,4 milioni di gettoni. Siamo al livello 50.000/100.000. Matteo Cirillo super infila due colpi di fila, elimina due players e sale a 8,4 milioni di chips. Colpo pazzesco su uno spot in cui apre con Q10s a cuori e difende il BB. Flop 3 picche 8 fiori 3 cuori. Check, bet e call Cirillo. Turn K cuori, leada Cirillo e call BB. River 7 cuori, esce ancora committando l’avversario che mette tutto in mezzo e gira solo un 3. Matteo vola a 8,4 milioni. Poi Mattia Ridi, player sfortunatissimo che ha ricevuto due bad beat pazzesche come quella raccontata poco sopra, si sbaglia a mettere una pila e alla fine accetta se-
renamente di andare all in anche perché ormai si era accorciato e doveva assolutamente provare un raddoppio. AJ vs 55 di Cirillo e il board apre addirittura una scala bilaterale per Matteo che vede uscire due turn e river ideali per lui e inutili per oppo che deve uscire in 13esima piazza per 2.417 euro. Intanto cambia livello e si passa al 60.000/120.000. Finisce il torneo di Matteo Spozio che in bvb si trova ai resti contro il solito Cirillo: A5 vs AK suited a fiori e il flop è 4 fiori 10 fiori 10 picche. Al turn un J fiori che chiude il flush draw e al river sfiora la scala reale con una Q che non è di fiori ma che manda lo stesso Cirillo a 11,5 milioni.
UN TORNEO COVID-FREE E SENZA RISCHI Alla fine sono risultati tutti negativi e pronti per giocare in totale sicurezza nel Day3 dello SharkBay di San Marino. Con un field di 90 players, si ripartiva con l’action alla Giochi del Titano e c’è stata la conferma che il protocollo sanitario dell’evento ha funzionato. Proprio per il giorno decisivo che ha portato i migliori al final table, molti players hanno ripetuto il tampone dopo la scadenza delle 72 ore fissate dal regolamento e, insieme ai vaccinati e a chi aveva ancora la negatività del precedente test, ha sancito il 100 percento dell’assenza del virus nell’evento SharkBay. Tutti i players indossano ancora rigorosamente la mascherina per sicurezza e prosegue la sanificazione delle mani ad ogni alzata e seduta dal tavolo.
Soddisfazione per Antony Angeloni e Lele Sgherza, ceo e direttore esecutivo di Euro Rounders, che hanno studiato il protocollo sanitario di sicurezza di concerto con le istituzioni di cui sopra. Insomma, si può giocare in totale sicurezza e con un minimo di accortezza e prevenzione ed è assolutamente plausibile creare un evento Covid-free dove poter giocare serenamente e senza il rischio di accendere qualche pericoloso focolaio di contagio. Se i precedenti protocolli avevano già evitato e scongiurato proprio la trasmissione del virus al tavolo da gioco, con i nuovi sistemi tra tamponi, vaccini e anticorpi per i guariti dal Covid, da rischio calcolato si passa con un elevatissimo grado di approssimazione al rischio zero.
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poker
IL POKER VIAGGIA DAL COACHING AI SOCIAL PASSANDO PER IL LIVE ALLA SCOPERTA DELLA REALTÀ EMERGENTE, MA CON NUMERI DA INFLUENCER, DI XSHOVE. A RACCONTARE TUTTO A GIOCO NEWS È UNO DEI FOUNDER, ANDREA CARDINALI.
di Cesare Antonini
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al poker online alla piattaforma Twitch per passare alla piattaforma di coaching e, adesso, lo sbarco nel poker dal vivo. Dallo SharkBay dove ha partecipato e abbiamo conosciuto Andrea Cardinali, uno dei founder del progetto, all’Ips di Rozvadov in programma dal 15 al 20 luglio con mezzo milione di euro in palio al King’s Resort in Repubblica Ceca. È la strada lunga e lastricata di successi di XShove, una crew che si sta facendo largo con una crescita incredibile. “Non a caso il nostro motto è ‘strong every day’ perché siamo fermamente convinti che per centrare i propri obbiettivi nel poker, come nella vita – analizza Andrea Cardinali - sia necessario migliorarsi di giorno in giorno, affrontando le difficoltà a testa alta ed imparando da ogni sconfitta. A volte vinci, a volte cresci”. I numeri che XShove ha raggiunto sui social sono l’arrivo di un progetto nato così: “XShove nasce nel 2019 da un’idea di due giocatori di poker professionisti: io (Andrea Cardinali, Ndr) e Francesco Campioni. Dopo diversi anni di collaborazione e grande amicizia, abbiamo deciso di dare vita a questo progetto con l’idea di condividere quelle conoscenze che gli hanno consentito di superare la prova del tempo in uno dei settori più competitivi al mondo”. Ma cosa fanno i ragazzi di XShove? “Tramite contenuti di qualità che vengono aggiunti ogni giorno sul nostro sito e sui nostri social, cerchiamo di motivare altri giocatori come noi a dare il massimo per raggiungere i propri obbiettivi. Siamo anche molto attivi su Twitch, dove offriamo un momento di relax e spunti interessanti durante le nostre sessioni in diretta”. Ed è stata questa la chiave. Il boom c’è stato quando, cresciuti come scuola, gli “X-men” (possiamo chiamarli così visto i loro numeri sovrannaturali) hanno iniziato a sbarcare sui social, da YouTube a Facebook passando per Discord fino a deflagrare su Twitch: “Il nostro Andrea Gianfranceschi che tutti
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conosceranno come Zamp (ma in ogni social il suo nickname ha delle declinazioni, Ndr) è partito da intrattenitore e ha iniziato a giocare da amatore. Poi ha iniziato a vincere e adesso me lo porto a Rozvadov. Ma lui è ormai una star delle varie piattaforme con 111.000 follower su Instagram, ben 351mila su YouTube ma ben circa 37mila follower su Twitch dove è molto più difficile fare numeri. Per farvi capire io sono di Jesi - spiega Cardinali - se Zamp fa una storia totalizza 40mila view che sono gli abitanti della mia città. È una vera star dei social”. Cardinali, adesso, punta forte al poker live: “Sono un ex sportivo, ho giocato a basket tanti anni e sono rimasto molto competitivo. Già prima del Covid-19 avevamo deciso di sbarcare nel gioco dal vivo ma l’obiettivo è quello di rendere il progetto trasversale e di continuare a partire dall’online. A Rozvadov, così come a San Marino nei tornei Euro Rounders, iniziamo a muovere i primi passi”. Si continua con la scuola, con i progetti di rakeback e con tutte le attività di X-Shove. A proposito, la pandemia ha aumentato anche per voi il business visto che siete un’attività digital entertainment e social? “La pandemia ha avvicinato molto gli over 35. Io seguo una ventina di ragazzi e ho anche 5-6 over 40 e mi danno grandi soddisfazioni anche se le più grandi sono quando i players arrivano e vincono. In ogni caso in tanti hanno riattivato l’account online e sono presenti con noi”. La squadra dei coach è vastissima. Cardinali “AndreaJesi” è responsabile dell’Area Mtt, Francesco “Kiranov” Campioni dell’area cash game mentre gli Spin and Go sono di competenza di Vittorio “ForceofW1ll”. Zamp è Pro Twitcher e Mtt Player, poi i cash gamer Fabio “CryZyrC” Mazzocco, Andrea “Terrubik” Lo Sardo e Ugo “ugole” Ambrosio per finire con Stefano “Algoritmo” Pagliara Mtt player e Twitcher. L’ambizione e l’obiettivo è comunque quella di crescere e chiudere il cerchio. Good luck, quindi.
poker wsop
LE WSOP 2021 TORNANO E SVELANO IL PROGRAMMA Ben 88 Wsop bracelet da assegnare ad altrettanti campioni del mondo di poker a Las Vegas al Rio Casino. Esploriamo insieme le più ricche novità.
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al 30 ottobre al 23 novembre con 88 braccialetti da campione del mondo da assegnare. Su Wsop.com è stato pubblicato a metà giugno il programma completo delle World Series of Poker di Las Vegas che si tengono per la prima volta d’autunno, November Nine a parte che non si sono più svolti. Vi consigliamo di andare lì a vedere uno schedule pazzesco, come al solito, e che fuga qualsiasi dubbio dal punto di vista del format: Ty Stewart, direttore esecutivo delle World Series, assicura che sarà una grandissima reunion di poker e senza particolari limitazioni anche se alcune vi saranno nonostante l’ottima campagna vaccinale portata avanti dagli States. E stavolta le Wsop hanno deciso di presentare il programma tutto d’un fiato senza giocare sulla comunicazione che vedeva l’ufficio stampa lanciare a puntate pezzi di schedule. Niente spezzatino, dunque, ma noi cerchiamo di dare qualche indicazione se non altro sulle novità e sui cambiamenti che le Wsop 2021 presentano. Poi, più avanti, presenteremo anche le Wsop Europe che si terranno a Rozvadov dal 19 novembre all’8 dicembre.
ECCO LE NOVITÀ! 1 ottobre: $500 “The Reunion” con $5.000.000 di montepremi garantito – Alla faccia delle normative anti-Covid 19, l’organizzazione evidentemente crede che ormai saremo tutti vaccinati e non ci saranno grossi problemi di sicurezza. Le Wsop si aspettano oltre 10mila entries con tre flight iniziali concentrati nel weekend. 8 ottobre - 19 novembre: Return of the Record Breakers – Ogni venerdì e sabato delle Wsop 2021 ci sarà uno degli eventi No-Limit Hold’em di punta delle competizioni mondiali: The
di Cesare Antonini
Millionaire Maker, Monster Stack, Double Stack, Colossus e The Closer tornano tutti con montepremi multimilionari e un valore significativo. 5 ottobre: $25.000 Heads Up No-Limit Hold’em Championship – Il campionato annuale heads up delle Wsop guadagna prestigio con un aumento a 25.000 dollari e un tetto massimo di 64 giocatori, sicuramente un roster dell’élite mondiale. 10 ottobre: $1,000 Flip and Go Presentato da Gg Poker – Il popolare formato online viene esaltato in un evento dal vivo. Ogni giocatore sarà all in preflop alla prima mano, distribuendo tre carte e selezionandone due. Un giocatore vincerà il tavolo e andrà immediatamente a premio, dove il torneo si svolgerà secondo una struttura tradizionale. 27 - 28 ottobre: $1,000 Seniors Doubles Up – Il campionato da record Seniors No-Limit Hold’em offrirà per la prima volta due Day1, con i giocatori autorizzati a un rientro opzionale per flight. È stata una delle rivelazioni degli anni precedenti e l’organizzazione amplia lo schedule a due flight. 6, 13, 18, 21 e 24 ottobre: “Il ritorno dei freezeouts della vecchia scuola” – Il Main Event non è più l’unico puro freezeout alle Wsop. A partire dal 6 ottobre, ogni livello di buy-in popolare da $500 a $5.000 offrirà un vero freezeout. 31 ottobre: Ritorno del Deuce to Seven Single Draw NL – Il Poker Players’ Championship si espanderà a nove partite con il ritorno di 2-7 Single Draw Nl. Una versione da 2.500 dollari di questo formato sarà disponibile anche il 28 ottobre. 17 novembre: Poker Hall of Fame Bounty – In omaggio alla Poker Hall of Fame (Phof ) che ha avuto inizio nel 1979, i membri viventi della Hall of Fame saranno invitati a partecipare al freeroll del torneo No-Limit Hold’em da $ 1,979 aperto a tutti i giocatori. Ogni giocatore partecipante avrà una taglia corrispondente all’anno in cui è stato inserito nel club più esclusivo del poker e verrà annunciato il membro del Phof 2021. 19 novembre: Nosebleed Plo – Il buy-in più alto di sempre delle Wsop per un torneo Plo ($50,000 event 84) punteggia una prestigiosa serie High Roller programmata dopo il Main Event, che include anche $50.000, $100.000 e $250.000 NoLimit Hold’em. Inoltre, un quartetto di tornei Daily Deepstack torna alle 13:00, 16:00, 19:00. e 22:00 quasi tutti i giorni nella Pavilion Room, che continuerà ad ospitare tornei satellite e live-action giornalieri.
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UN FENOMENO ASSOLUTO DA OLTRE 35 MILIONI DI DOLLARI VINTI IN CARRIERA. IL DOMINIO DEL PLAYER DI LAS VEGAS NEGLI US POKER OPEN È QUALCOSA DI EPICO E VA ASSOLUTAMENTE IMPRESSO SULLE NOSTRE PAGINE.
Dopo il lockdown l’uomo da battere si chiama David Peters
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avid Peters aveva ottenuto una vittoria storica nel 2019 Us Poker Open Championship in rimonta, conquistando il torneo finale della serie per scalzare il leader classifica, Sean Winter, chiudendo una corsa al titolo da record. L’Uspo non si è tenuto durante la chiusura del poker live del 2020 per la pandemia, che ha mantenuto Peters il campione in carica quando la serie di tornei high-stakes è tornata con un festival high roller di 12 eventi nel giugno del 2021. Il 34enne di Las Vegas è andato in crisi durante la seconda metà della serie, per poi vincere tre titoli e facendo quattro tavoli finali nell’arco di cinque giorni per prendere il comando della leaderboard grazie al successo finale. L’ultimo ostacolo era Sam Soverel che aveva bisogno di una vittoria per superare Peters, ma alla fine è arrivato quinto per vedere il pro di Vegas mettere le mani anche su 50mila dollari in più e il Golden Eagle Trophy. Peters ha incassato 832.950 dollari attraverso i suoi quattro piazzamenti in the money della serie, ed è riuscito a vincere un quarto degli eventi che sono stati giocati nella serie di 12 tornei che si è svolta dal 3 al 15 giugno. “È stato fantastico chiudere un back to back del genere. Ed è fantastico fare bene contro così tanti grandi giocatori ed è stata una settimana molto emozionante - ha commentato a PokerGo Peters - è qualcosa che sarà davvero bello ricordare un giorno, guardare la mia bacheca e sapere di aver vinto trofei importanti come questo”. David anche emozionato e sorprendente: le sue foto da winner ritraggono un profilo glaciale, quasi privo di emozioni. E ancora: “È stata una settimana pazzesca. In realtà ho runnato abbastanza
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di Cesare Antonini
217.800 dollari e 218 punti Uspo per la sua vittoria in quell’evento, che è stato il più grande field di sempre in un torneo della fortunata serie high stakes. Il giorno dopo quella vittoria, è arrivato ottavo nell’evento $10.000 pot-limit Omaha per altri 25.200 dollari e 25 punti Uspo. Peters ora ha più di 35,4 milioni di dollari di guadagni nei tornei in carriera, buono per il sesto posto nella lista dei soldi di tutti i tempi del poker. Quando gli è stato chiesto quanto siano importanti i premi e i titoli per lui, Peters ha detto: “Probabilmente non è così importante quanto questo genere di cose lo è per qualcuno come Hellmuth o forse per molte persone, ma è bello avere quei riconoscimenti o come assicurarsi la tua eredità o semplicemente avere quei ricordi a cui guardare quando avrò 70 anni. Posso guardare indietro e pensare a quanto è stato bello vincerli. Significa qualcosa per me, di sicuro”.
bene. Non giocavo a poker dal vivo da più di un anno e mezzo, ma è bello essere tornato. È stato bello tornare lì, giocare contro tutti questi grandi players con cui ho combattuto in tutti questi anni. Mi è decisamente mancato tutto questo. Non avevo mai passato così tanto tempo senza giocare a poker dal vivo da quando avevo 18 anni o cose del genere. È stata una settimana molto divertente e ovviamente le cose sono andate bene e sono felice di vincere”. Peters ha scelto di non giocare i mixed game e uno dei due eventi di Pot Limit Omaha. Non è andato a premio in nessuno dei primi sei eventi della serie, ma è emerso vittorioso dal field record di 99 entries dell’evento n. 7, un torneo di no-limit hold’em con buyin di 10.000 dollari. Ha guadagnato I R I S U L T A T I D I D A V I D 2 0 2 1 U . S . P O K E R O P E N EVENTO
PIAZZAMENTO USPO POINTS
Event Event Event Event
No. No. No. No.
L A
C L A S S I F I C A
7 – $10.000 no-limit hold’em 8 – $10.000 pot-limit Omaha 10 – $10.000 short deck 11 – $25.000 no-limit hold’em
POS. PLAYER
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
P E T E R S
David Peters Sean Winter Ali Imsirovic Stephen Chidwick Dan Shak Jake Daniels Sam Soverel Andrew Lichtenberger Joe McKeehen Steve Zolotow
1 8 1 1
218 25 124 279
VINCITA
$217.800 $25.200 $124.200 $465.750
F I N A L E PUNTI VITTORIE PIAZZAMENTI
646 484 483 427 371 323 316 308 302 289
3 1 1 0 0 1 1 0 1 0
4 2 5 3 4 2 4 3 2 3
VINCITE
$832.950 $785.700 $482.000 $628.700 $459.750 $391.000 $382.300 $308.000 $302.200 $289.000
casinò
Verso la rinascita L’ammissione del concordato in continuità della società di gestione del Casinò Campione d’Italia spiana la strada alla riapertura della sede, chiusa dal 27 luglio del 2018. Lo farà, nelle attese anche dei giudici di Como, entro la fine dell’anno, e con una dotazione organica iniziale di 174 dipendenti. Un sospiro di sollievo per l’intera comunità campionese, duramente provata dal venire meno del principale motore economico, occupazionale e turistico, e tante speranze per un futuro che presenta ancora criticità e incertezze, ma che sembra finalmente delinearsi. A fare il punto, i rappresentanti dei sei sindacati in prima linea nell’affrontare le complesse e delicate vicende della Casa da gioco. di Anna Maria Rengo
Agnusdei (Slc-Cgil)
«Casinò unico sostentamento economico, ma lavorare su diversificazione» “Siamo sempre stati convinti che per la pecularietà del territorio campionese, il Casinò fosse nei fatti, l’unica realtà in grado di sostenere l’economia del luogo. Gli effetti devastanti sulla popolazione derivati dalla sua chiusura hanno dimostrato quanto il sostentamento di tutta la collettività fosse esclusivamente connessa con il Casinò. Si può o meno condividere, ritenerlo un bene o un male, ma questo è un dato incontrovertibile”. Lo sottolinea Mimma Agnusdei, segretario generale dell’Slc-Cgil di Como, secondo la quale, tuttavia, “le possibilità di trovare altre aree di sviluppo economico ulteriori ci sono o potrebbero esserci, per esempio, investendo su iniziative artistiche e culturali. Il luogo ha una sua intrinseca bellezza, spetta anche alla volontà politica, io credo, e non mi riferisco solo a quella locale, il creare le basi di sviluppo per dare finalmente dignità ai campionesi”. Quale futuro possono aspettarsi i lavoratori? “In un Paese come l’Italia in cui le ragioni spesso ven-
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gono urlate e la semplificazione pervade il sentire e il pensiero comune, questi lavoratori hanno dimostrato con la loro lotta avanzata e la tenuta dei presidi, quanto migliori essi fossero rispetto a coloro che li avevano governati e come invece su di loro siano ricadute impunemente le conseguenze di responsabilità altrui. Nei presidi io ho visto la disperazione che si compenetrava allo stesso tempo con tanta dignità e solidarietà. Chi per tanto, troppo tempo, ha stigmatizzato questi lavoratori giudicandoli ingiustamente, oggi ha modo di ravvedersi. Essi sono stati i primi a capire quanto il sistema nel quale vivevano fosse viziato, e lo hanno ulteriormente dimostrato, accettando le condizioni che la proprietà ha loro posto, a volte anche contravvenendo alle nostre indicazioni, per la definizione di un piano concordatario che fosse sostenibile. Quindi io credo che si prospetti loro un futuro comunque ancora difficile perchè non tutti saranno riassunti, ma è indubbio che questo rappresenti in ogni caso un principio di ritorno verso una ripartenza”. Come il sindacato supporterà la ripartenza del Casinò? “Esercitando il nostro ruolo di contrattazione e di mediazione. I lavoratori hanno sottoscritto delle transazioni che riguardano parte dei loro trattamenti individuali, rimane ancora aperto e da definire il contratto collettivo aziendale”.
CASINÒ VERSO LA RINASCITA
D’Aquaro (Fisascat-Cisl)
«Non ripetere gli errori del passato e rispettare i tempi fissati» Una nuova pagina per il Casinò e per i suoi lavoratori. Ma sarà davvero così o sarà difficile trovare un nuovo posizionamento sul mercato? Secondo Giuseppe D’Aquaro, sindacalista della FisascatCisl dei Laghi, “se c’è un Casinò che può farcela a riposizionarsi in un mercato stravolto dalla pandemia questo è certamente quello di Campione d’Italia. Il fascino è tanto, il contesto non replicabile e la voglia di ripartire e di rimettersi in gioco da parte di chi ci ha già lavorato sarà decisiva. Sarebbe errato aspettarsi fin da subito lo stesso movimento di qualche anno fa, ma di certo una volta messa in moto la macchina si potrà solo tornare a crescere, e a tornare a garantire l’occupazione che potenzialmente il Casinò potrà sempre esprimere”. Qual è il contributo che il sindacato darà per accelerare il più possibile la ripartenza dell’attività? “Purtroppo non sarà il sindacato a dettare le tempistiche di riapertura, per quanto ci riguarda il Casinò non doveva nemmeno chiudere! Certamente non faremo nulla che comporti un rallentamento nella ripresa dell’attività, dando la massima disponibilità a incontrare l’azienda come fatto anche negli ultimi mesi. Il nuovo contratto di lavoro dovrà essere sostenibile, la priorità del Casinò di domani sarà quella di non ripetere gli errori che hanno creato danni enormi che ancora si stanno scontando. Sarà altresì necessario tenere sempre conto delle professionalità richieste, del contesto geografico e di settore del quale si sta discutendo, e soprattutto bisognerà prevedere un canale di precedenza per i troppi ex dipendenti che non troveranno spazio fin da subito. Le assunzioni future non potranno non partire da loro”. Ma si riuscirà davvero ad aprire entro il 2021? “ Aprire la casa da gioco nel minor tempo è un dovere nei confronti della cittadinanza campionese e non solo che ha atteso troppi anni. Al tempo stesso non è semplice rimettere in moto una macchina quale il Casinò di Campione, e soprattutto far sì che la riapertura sia stabile e garantisca la dovuta continuità. I tempi previsti però sono congrui, auspico pertanto di poter rivedere il fermento di una volta nel 2021”.
renamente gli anni futuri, recuperando il più possibile l’occupazione persa in un’ottica di sostenibilità dell’attività”. Questo l’auspicio di Luca Fogliata, segretario della Uilcom-Uil di Como, dopo l’ammissione del concordato della società. Quanto è importante avere un contratto collettivo e come vi muoverete al riguardo? “Avere un contratto collettivo significa avere un’identità di settore, dunque è molto importante. Ciò è emerso in particolar modo nel periodo pandemico, dove tutti quei settori caratterizzati dalla frammentarietà e dalla mancanza di unità hanno faticato a portare le proprie istanze e le proprie ragioni al Governo. Presentarsi come interlocutore unico e rappresentativo di una ben determinata categoria è quindi fondamentale, soprattutto quando si parla di Casinò. Le quattro Case da gioco italiane hanno infatti bisogno di rivendicare il proprio ruolo di operatori storici di un azzardo gestito in maniera trasparente, responsabile e sostenibile, con un’attenzione particolare ai territori in cui sono collocate. Le segreterie confederali nazionali non hanno mai smesso di chiedere al nostro interlocutore, Federgioco, di attivare un tavolo per definire percorsi condivisi tesi alla ricerca di soluzioni alla numerose problematiche del settore. L’auspicio è che la riapertura di Campione possa rappresentare la scintilla per ripartire con nuovo slancio verso la stesura di un Ccnl delle Case da gioco”. Pensando al “vecchio” Casinò e alla sua gestione, ci sono degli errori ormai evidenti e che non devono essere ripetuti? “Sicuramente. Innanzitutto la gestione della Casa da gioco dovrà sempre mirare alla sostenibilità dell’attività. Le logiche della buona imprenditorialità dovranno coesistere con i fini del Casinò quale attività economica fondamentale per il territorio di Campione. La proprietà dovrà saper massimizzare i benefici dovuti alla presenza sul territorio di una Casa da gioco, con tutto il potenziale che ne consegue anche in termini di turismo, non limitandosi a vedere nel Casinò un gigantesco bancomat da cui attingere per finanziare spese quantomeno discutibili. Non possiamo poi non sottolineare come qualcosa non abbia funzionato nel sistema dei controlli, sia sul fronte Casinò che su quello Comune: si sarebbe potuto e dovuto intervenire prima, evitando l’accumulo di una massa debitoria importante al punto da portare alla richiesta di fallimento”. Marangio (Utl-Ugl)
Fogliata (Uilcom-Uil)
«Un contratto collettivo per dare identità al settore» “Ovviamente riteniamo importante aprire in tempi rapidi, ma dopo tre anni di attesa ancora più importante è porre solide basi per far sì che la Casa da gioco e i suoi lavoratori possano vivere se-
“Partecipazione dei lavoratori alla gestione della Casa da gioco” Come stanno vivendo i lavoratori del Casinò Campione e l’intera comunità questi mesi che sembrano precedere la riapertura? Lo chiediamo a Domenico Marangio, segretario Utl-Ugl Como: “Ormai sono anni che la comunità di Campione attende una risoluzione della problematica Casinò. Sono stati anni difficili per i lavorato-
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politica casinò
VERSO LA RINASCITA
> ri, qualcuno è riuscito a reinventarsi, altri sono, purtroppo, rimasti in Naspi. Per tutti la riapertura è uno sblocco, finalmente, a una situazione di stallo ed è una rinascita lavorativa. Attendono sicuramente con gioia”. In che cosa, nella gestione del Casinò, ci deve essere continuità rispetto al passato e in che cosa invece occorre una inversione di rotta? “La gestione deve avere come centro l’interesse dei lavoratori e della stessa comunità del Comune di Campione, attraverso una gestione partecipata, ovvero che ci sia una rappresentanza dei lavoratori al consiglio d’amministrazione, magari uno per ogni sigla sindacale che, possa dall’interno aiutare la gestione solo nella prospettiva del lavoro e dei lavoratori. Sarebbe così una partecipazione attiva che ostacolerebbe, dall’una e dall’altra parte, gli errori del passato”. Lei pensa che Campione potrà rinascere con la riapertura del Casinò, per quanto di dimensioni ridotte? “Questo è un inizio ed è un’opportunità. Sicuramente, come sindacalista non reputo giusto e tantomeno corretto lo ‘scegliere’ alcuni lavoratori ma, allo stesso tempo penso che sia un primo passo per dare la possibilità a tutti di rientrare nel proprio posto di lavoro, esattamente come era fino a prima di luglio 2018. Come Ugl, in questo senso, ci impegneremo con continuità per arrivare al ricollocamento di tutta la forza lavoro”. Toini (Snalc-Cisal)
«Gli ex lavoratori credono nell’azienda e nella ripartenza»
Ai fini dell’accoglimento del concordato, “il contributo dei lavoratori è risultato fondamentale in quanto i loro crediti sono privilegiati e rappresentano una parte consistente del totale. Ma principalmente, il fatto che circa l’80 percento abbia aderito alla proposta di concordato, dimostra ancora una volta che gli ex lavoratori del Casinò credono in questa azienda, nella sua ripartenza e nella concreta possibilità di una futura crescita”. Lo sottolinea il segretario dello Snalc-Cisal Christian Toini, al quale poniamo una questione fondamentale: il Casinò ripartirà, nelle intenzioni, entro il 2021 e con 174 dipendenti. Riuscirà a risollevare le sorti del paese con questi numeri? “Queste sono le indicazioni che emergono dal piano concordatario per la riapertura. È da considerare che dopo tre anni senza Casa da gioco, i numeri, anche se non soddisfano a pieno le necessità del paese, sono pur sem-
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pre un inizio verso l’auspicata normalità. C’è inoltre la possibilità di aumentare l’organico nel prossimo futuro, senza dimenticare che già dalla partenza, diverse persone potranno essere ricollocate nei servizi che verranno appaltati. Personalmente ritengo che l’attenzione massima debba essere rivolta a impiegare il maggior numero di persone nel minor tempo possibile, conciliando le reali necessità con la sostenibilità aziendale”. Lei è anche consigliere comunale, come giudica da un punto di vista politico la gestione delle problematiche del casinò da parte dell’amministrazione guidata da Roberto Canesi? “Da un punto di vista politico giudico positivamente la strategia adottata visto che ha portato all’accettazione del piano da parte del tribunale e quindi all’avvio del processo di riapertura. Nel mio ruolo di consigliere ho sostenuto gli interventi proposti per risanare la società di gestione della Casa da gioco ponendomi in maniera costruttiva e portando la mia esperienza, anche consapevole delle dinamiche che avevano portato alla dichiarazione di fallimento. Riaprire in tempi brevi rappresenta il cardine per la ripresa del paese e soprattutto dei campionesi e delle loro famiglie”. Cassani (Snals-Confsal)
«Finalmente la svolta per non vanificare i sacrifici dei lavoratori» A tre anni dalla chiusura del Casinò Campione, finalmente la svolta. Quali aspettative nutre per la riapertura lo SnalsConfsal di Como? La parola ad Angelo Cassani, che ne è il segretario. “La possibilità di una riapertura entro la fine dell’anno rappresenta una svolta importante affinchè non vengano vanificati, i sacrifici fatti dai lavoratori negli ultimi anni prima della chiusura e il senso di responsabilità nella sottoscrizione delle richieste conciliative fatte dalla società. È evidente che la speranza è quella di poter garantire con l’avvio della attività il rientro graduale di tutto il personale”. Il “nuovo” Casinò in che cosa sarà uguale, e in che cosa diverso, rispetto a quello che era prima del 2018? “Credo che la riapertura non possa che passare attraverso la stesura di un nuovo contratto aziendale che deve necessariamente essere adattato alla nuova realtà che di fatto ha dettato le regole di assunzione e retribuzione”. Che cosa i futuri lavoratori del casinò chiedono alla società di gestione e che cosa al Comune? “Credo che i lavoratori abbiano come prima richiesta per società e Comune quella di riavere un posto di lavoro. È l’unica richiesta che in questi anni di chiusura si è sempre levata in ogni incontro e in ogni manifestazione. La chiusura del Casinò ha rappresentato una paralisi della vita dell’intera comunità campionese che ancora oggi si interroga sulle responsabilità di quanto avvenuto”.
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vitabilmente interessata da un turnover generazionale. Il futuro di queste aziende non può solo reggersi sul passato benché lo stesso rappresenti una più che solida base sulla quale costruire nuovi processi organizzativi. E non possiamo esimerci dal ricordare che uno degli aspetti più importanti sui quale concentrarsi è la modernizzazione e la diversificazione dell’offerta di servizi complementari al gioco per aggiungere intrattenimento al divertimento che il gioco d’azzardo sa regalare. Quindi, le sfide sono diverse e tutte molto impegnative. Dal nostro punto di vista possiamo solo lanciare un garbato appello affinché una volta per tutte il settore trovi l’energia necessaria a superare gli ostacoli che oggi impediscono di trasformare un modello di business obsoleto in un esempio da presentare al nostro continente come risposta concreta all’evolversi dei tempi.
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faticato e faticano tuttora nel darsi un’organizzazione del lavoro dinamica, flessibile e al passo con i tempi. Occorre liberarsi di ingessature e regole che avevano certamente ragione di esistere in tempi gloriosi, ormai purtroppo diventati un ricordo, regole oggi non più sostenibili. Non è solo il Casinò valdostano ad essere caratterizzato da queste dinamiche, sono le stesse che direttamente o indirettamente rappresentano il tratto distintivo anche delle altre Case da gioco. Il turnover del personale rappresenta una criticità importante per tutte le aziende e in assenza di una programmazione attenta rischia di trasformarsi in un vero boomerang. Perché nel frattempo anche la clientela è cambiata, nelle abitudini e negli stili di vita. Non si tratta di “rivoluzionare” bensì di “adeguare” la propria offerta di servizi alle mutate esigenze della clientela, che allo stesso modo è stata ine-
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che oliati del passato, sono efficaci e tali da scongiurare una mancanza di allineamento dell’offerta di gioco alle aspettative della clientela. Premesso quanto sopra, ci concentriamo per un attimo sulla situazione del Casinò di Saint-Vincent per il quale, tra le tre case da gioco italiane, la ripartenza coincide anche con l’avvio di un nuovo piano di risanamento economico legato alla procedura di concordato preventivo, con la conseguente esigenza di mettere mano ad una riorganizzazione importante delle attività della produzione. Un tema in più da affrontare, peraltro di non facile soluzione, per il management della casa da gioco valdostana. Il nostro auspicio, da osservatori esterni, è quello che si possa finalmente mettere in moto un meccanismo virtuoso che renda più agile la gestione del personale, in particolare di quello che opera nel settore più delicato dell’azienda. Un problema che affonda le sue origini nei tempi passati e che purtroppo non è mai stato compiutamente affrontato. Non è certo uno spirito critico ad animare questa nostra ultima riflessione, quanto il desiderio di vedere risolte controversie che hanno per lunghi anni caratterizzato la vita della casa da gioco valdostana. I tempi sono cambiati, più volte lo abbiamo scritto, e le aziende che gestiscono il gioco d’azzardo in Italia hanno
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PANNONERO
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tanto agognata ripartenza è diventata finalmente realtà. Grazie al passaggio in “zona bianca” delle rispettive regioni hanno potuto riprendere la normale attività i Casinò di Sanremo e di Venezia, mentre per la casa da gioco di Saint-Vincent la riapertura è stata posticipata alla fine del mese di giugno grazie a un’ordinanza del presidente della Regione Erik Lavevaz che ha permesso di superare il persistere dello status di “zona gialla” che caratterizzava il territorio della Valle d’Aosta. Nel frattempo giungono notizie di cronaca confortanti sulla possibilità di una riapertura anche del Casinò di Campione d’Italia che ricordiamo era stato chiuso nel periodo ante Covid-19 per problemi di carattere economico e finanziario. Il settore produttivo di cui parliamo all’interno di questa rubrica può quindi operare nuovamente a pieno regime dopo un lunghissimo e difficilissimo periodo di chiusura forzata. Una notizia che ovviamente ci rende molto felici, allo stesso tempo, una prova certamente non facile per i gestori delle singole attività. La ripartenza coincide con l’estate, periodo in cui tradizionalmente i Casinò registrano afflussi importanti, con tutto quello che ne consegue a livello organizzativo. Però le case da gioco sono organizzate per affrontare picchi di presenze, i meccanismi più
GIOCO &PSICHE
I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE
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Estate, tempo di ripartenza
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La slot ricca di suspence e di sorprese | Nome_ Super Clue | Data di rilascio_ maggio 2021 | Payout_ 97.87% / 94,39%
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›› grafica
Ambientata sulla scena di un efferato crimine, questa nuova slot realizzata da WorldMatch vede apparire sui rulli tutte le potenziali armi del delitto, e trasforma il giocatore in un esperto detective alle prese con indizi e prove da analizzare. La slot presenta una simbologia molto ricca, varia e senza dubbio accattivante. Oltre apistole, pugnali e martelli insanguinati compaiono anche una serie di animazioni molto coinvolgenti, in altissima risoluzione. In effetti, la grafica è probabilmente uno dei punti di forza di questa slot, che sembra quasi portare il giocatore all’interno di un film, più che in un gioco da casinò, proponendo una totale immersione in un’atmosfera unica e ricca di suspence.
›› sound
A contribuire al clima di mistero offerto da questa slot, oltre agli elementi grafici d’impatto è anche e soprattutto la parte audio. Grazie ad un’accuratissima scelta di melodie ed effetti sonori, il coinvolgimento del giocatore all’interno di questa esperienza di intrattenimento aumenta ulteriormente. Molti e gradevoli sono i vari jingles che si alternano nelle diverse fasi di gioco: dallo sparo delle pistole che segnala le vincite, alla musica di sottofondo che crea suspense e aumenta l’adrenalina giocata dopo giocata.
›› giocabilità
Abbiamo a che fare con una video slot in formato 5X3, cioè con cinque rulli e linee di puntata variabili fino a un massimo di 25 e Rtp disponibile in due varianti. Con premi per singola combinazione che arrivano fino a 2.000 gettoni, e tre diversi simboli speciali: il wild, lo scatter e il bonus. Il primo si comporta come un jolly e raffigura il braccio destro del detective. Quando viene estratto sui rulli è in grado di sostituire gli altri in modo da poter completare le combinazioni estratte aumentando le probabilità di vincita. Il simbolo scatter raffigura un orologio da tasca dorato e segue regole differenti da quelle previste per qualsiasi altro simbolo: non può quindi essere utilizzato per comporre combinazioni vincenti ma consente di attivare il bonus “free spins” quando estratto in tre posizioni qualsiasi dei rulli anche se su rulli distanti tra loro, con un numero casuale di giocate gratuite. La slot prevede in particolare di dover estrarre simboli uguali in almeno tre rulli vicini partendo dalla sinistra e in posizioni che siano tutte di una singola linea di puntata.
›› bonus
Le funzioni speciali previste da questa slot, come detto, sono i free spins e i bonus game, con i primi due che abbia- mo già esplorato nel paragrafo precedente. Qui ci concen- triamo sul bonus il quale, una volta attivato, consente di incrementare le vincite. Durante il bonus le regole per la creazione di combinazioni vincenti e per l’estrazione di simboli speciali wild e bonus, sono le stesse del gioco principale. Il bonus pervade inoltre un numero di paylines attive e una puntata per giocata scommessa pari a quelli utilizzati nella giocata in cui è stato attivato. Il giocatore non paga chiaramente la puntata durante le giocate gratuite ma i premi associati alle singole combinazioni vincenti estratti sono calcolati utilizzando quel valore come riferimento.
il nostro giudizio.
Non ci vuole certo un detective per capire che questa slot ha tutte le carte in regola per conquistarsi una buona fetta di mercato all’interno del settore del gaming online italiano. Nonostante l’evidente inflazione di titoli di slot virtuali che tempestano le room dei principali operatori italiani di casinò games, i giochi che sono in grado di proporre qualcosa di nuovo e di coinvolgente riescono ancora a fare la differenza. E sembra proprio il caso di Super Clue.
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
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INTERVISTE
Oltre il limite Omar Di Felice indica la sua strada per la felicità: uscire fuori dalla propria zona di comfort. E percorrerla, magari in bicicletta! di Anna Maria Rengo
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na a fianco:
e aiuta a diminuire rcezione del freddo.
ddo incessante dà tregua.
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ai rinchiudersi nel proprio orticello, o “zona comfort” come la si voglia chiamare. Solo fuori da questa zona, infatti, la felicità ci attende. Parola di Omar Di Felice, l’atleta italiano che più si è distinto nell’ultracycling, specialità del sulla ciclismo Riflettendo strada da fare: ogni avventura in cui si gareggia su lunghissime dinasconde insidie. stanze. Una vita dedicata all’avventura e consacrata alla passione per la bicicletta, sbocciata nel 1994 seguendo le gesta del grande Marco Pantani e mai sbiadita. Una passione che viene raccontata anche nei suoi libri, ultimo dei quali è “Zona Omar, Stati Uniti coast to coast, pedalando oltre il limite”, edito da Baldini+Castoldi. “Zona Omar – racconta il giovane scrittore-atleta – nasce dalla volontà di raccontare la mia esperienza del 2019 negli Stati Uniti, dove ho effettuato prima l’attraversata in verticale dell’Alaska in inverno e poi ho preso parte alla Trans America Bike Race (7000 chilometri nel cuore degli Stati Uniti, un coast to coast dall’Oregon alla Virginia), raggiungendo il podio. Sono partito in totale autonomia, per un viaggio coast to coast che è nell’immaginario collettivo di molte persone come quello della vita. Per me è stata una grande soddisfazione, ho percorso una delle rotte più belle e racconto come ho deciso di mettermi in gioco. Spero che questo mio secondo libro aiuti le persone a motivarsi e a cercare la felicità al livello che appartiene loro, per me per esempio quello atletico. Ognuno di noi, nel proprio piccolo, può darsi grandi e piccoli obiettivi quotidiani”. Ma tu pensi tutti noi abbiamo l’attitudine a metterci in gioco oltre la nostra zona di comfort oppure molti cercano proprio lì la
loro personale felicità? “In realtà io credo una cosa ben precisa: l’essere umano cerca la sicurezza dentro la zona comfort per paura di quello che c’è fuori, ma la felicità arriva solo quando sei disposto a metterti in gioco con te stesso e a metterti d’impegno per trovarla. Io non faccio niente di speciale, ho sentito l’attitudine propria dell’essere umano e, a un certo punto della mia vita, ho deciso di perseguirla”. La tua vita è caratterizzata dalla grande passione per la bicicletta. Vuoi condividere con noi i segreti di questa passione? “Io, banalmente, ho avuto un colpo di fulmine per la bicicletta a tredici anni. Mi sono innamorato follemente, sono salito in sella di quella che sarebbe stata la 14/05/21 14:30 compagna della mia vita e non sono più sceso. In bici ho vissuto gli anni più importanti dell’adolescenza e tanti momenti difficili. In bici mi sento a casa, ho un legame primordiale con un mezzo che ci dà il mezzo ci esprimerci senza alcuna contaminazione esterna e che si muove solo grazie alla forza umana. La bici restituisce all’essere umano il suo potere”. Tu definisci l’ultracycling una filosofia di vita. In che cosa consiste e che cosa insegna? “Questa disciplina estrema è più di un semplice sport e va interpretata come una filosofia di vita: ti trovi per svariati giorni nelle più diverse condizioni climatiche a pedalare e quindi si va oltre la gara e diventa un momento di vita importante. L’ultracycling mi insegna a superare le difficoltà, è una palestra fondamentale nella quale devi affrontare la fatica estrema e trovare il modo per tirarti fuori dai guai. Se fai queste cose estreme, poi i problemi di tutti i giorni li vedi in un’ottica diversa”. Come vivono i tuoi familiari la tua passione per l’ultracycling? “Ho una compagna, Sara, con la quale quale ho condiviso l’inizio della mia carriera nell’ultracycling. Se non avessi
avuto comprensione per i miei sogni e ambizioni, oggi non sarei dove sono. È importante avere accanto chi sa chi sei e cosa fai, e dunque non devi passare la giornata a spiegarlo. Se non fossi compreso sarebbe impossibile portare a termine queste avventure, queste competizioni che richiedono che si sia al 100 percento anche dal punto di vista mentale, e se non lo si è ciò si riflette negativamente sulla prestazione”. Quali sono le sfide ciclistiche vinte che più ti hanno dato soddisfazione e quali ancora ti restano da soddisfare? “Più che di di sfide mi piace parlare di ‘percorso’. Ci sono state tante tappe che hanno seguito la mia evoluzione e il mio approccio: prima era più agonistico, ora, andando avanti con l’età, è più esplorativo. Io amo il freddo e le zone artiche, e sicuramente per il futuro ho in mente mete molto estreme e remote, tra cui la Groenlandia, un luogo incontaminato. Tra le esperienze più belle, arrivare in bici al Campo base dell’Everest, ma anche percorrere il deserto dei Gobi in Mongolia”. Tu che ami, senza alcun dubbio, la vita all’aria aperta come hai vissuto la pandemia e il confinamento casalingo che imponeva? “Proprio quando il mondo si fermava per il lockdown sono arrvato al Campo base dell’Everest, cosa curiosa. Ma quando sto a casa, il 20 percento del mio tempo, mi viverlo in maniera casalinga. Penso che il Covid ci abbia chiesto la capacità di adattarci a una nuova situazione, una sfida che ho accettato cercando di capire come e in che termini ciò fosse possibile”.
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INTERVISTE
PH. RICCARDO MORVILLO
L’arte, nuda e cruda Partito per fare il pugile, il destino ha costretto Omar Hassan a cambiare direzione e lui è rinato grazie a un’altra passione di Daniele Duso
“Il
mio professore Alberto Garutti ripeteva sempre: ‘Siete l’unica generazione che può viaggiare con pochi euro, dovete andare, scoprire, conoscere… L’Accademia non si fa in aula, si fa respirandone l’esperienza nel mondo’”. E così ha fatto Omar Hassan, classe 1987, figlio della periferia multietnica dell’hinterland milanese, padre egiziano e madre milanese. È partito da Lambrate e ha cominciato a combattere per trasformare i suoi sogni in realtà. Combattere non è un verbo ipoerbolico, nel suo caso. Omar era partito con davanti a sé una promettente carriera sportiva nel pugilato, un sogno che tuttavia si è presto infranto di fronte alla diagnosi di una grave forma di diabete. Una malattia che lo ha costretto a ritirarsi dalle competizioni agonistiche, ma che lo ha spinto, con la stessa carica agonistica, a farsi strada nel campo dell’arte, fino a diventare il massimo esponente italiano dell’action painting, che tradotto suona pittura d’azione, uno stile nel quale il colore non viene spalmato, ma lanciato, o fatto cadere spontaneamente. Omar Hassan, qualche giorno fa è uscito “Per le strade”, edito da Baldini+Castoldi, dove lei racconta la storia che l’ha portata a diventare, oggi, uno degli artisti di punta dell’action painting in Italia. Ma come dobbiamo pensarlo questo libro? Si tratta
di uno sfogo o piuttosto di un messaggio che lei ha voluto lanciare? “Questo libro è uno sfogo di tanti pensieri che avevo dentro, una raccolta di undici racconti di esperienze mie personali ma è anche un messaggio di condivisione in un momento storico dove ci si divide sempre di più”. Che cosa era per lei la competizione, e cosa è ora? “La competizione per me è sempre stata la vera occasione per misurare se stessi, in ogni ambito e situazione quando si compete lo si fa sempre con il proprio io, proprio come nella boxe, dove un pugile sfida prima, del suo avversario, le sue paure!” Ma come è stato il suo passaggio dalla boxe all’arte? Cosa ha fatto scattare la scintilla tra due ambiti così differenti? “Per me non sono ambiti differenti, anzi, il nome della boxe già dice tutto: nobile arte! Nell’ultimo racconto del libro parlo di quel momento, di quella scintilla che unì i miei guantoni al colore, ma è stata comunque sempre una presa di coscienza che dipingere e boxare erano parte di me e della mia vita, quindi unirle per me non è stato inventare nulla ma semplicemente unire ciò che sapevo fare meglio in maniera estremamente naturale. Forse funziona proprio perché sono io, così: vero, nudo e crudo”. Ci dica, Omar, in un mondo che esalta la competizione e le figure dei vincenti, come si fa a rialzarsi dopo che il destino ti rimette all’angolo? “Il destino mette spesso all’angolo anche i vincenti ma solo quando ti ci trovi realmente dentro riscopri forze che
non pensavi di avere. Nella difficoltà chiunque di noi possiede forze per reagire impensabili, bisogna trovarle dentro di noi riconoscerle e svegliarle”. È rimasta importante per lei la boxe? Oppure adesso segue o pratica qualche altro sport? “Io mi alleno sempre meno per una questione di tempi, ma sì, per me la boxe significa ancora tantissimo e spesso mi viene una voglia pazzesca di salire sul ring”. E nel tempo libero come si diverte l’uomo Omar Hassan? Qual è il suo rapporto con il gioco? “Amo tantissimo il cinema e mangiare al ristorante in compagnia di amici. Il mio rapporto con il gioco? Penso che giocare sia importante, il gioco in generale è fondamentale per alimentare il bambino che c’è sempre in ognuno di noi”. Preferisce giochi dove conta l’abilità del giocatore per vincere, o quelli dove predomina la fortuna? “Nessun dubbio. Io scelgo assolutamente i giochi dove vince il migliore!”. C’è un’opera particolare a cui sta lavorando adesso? Un qualcosa magari legato a qualche specifica tematica che le sta a cuore? “Ora sto preparando la mappa dei quartieri di Berlino realizzata con più di 10.000 tappini delle bombolette spray, dipinti a mano uno ad uno, ho voluto creare una mappa inesistente, la mappa che non viene data al turista ma essendo io stesso cresciuto in un quartiere popolare resto attaccatissimo alle dinamiche di strada dove tutti si conoscono e il singolo è importante per una collettività migliore. Realizzo la mappa dei quartieri delle città che mi ospitano istituzionalmente proprio come omaggio e dedica alla città e ai suoi abitanti”.
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L’ORA DEL GIOCO L’ORA DEL GIOCO
INNOVAZIONE NEL MENU Ristorazione: un aspetto vitale dell’intrattenimento terrestre a cura di Mark Griffith
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da capire. “L’esperienza del cliente è tutto quando si tratta del successo del ristorante - non solo il cibo”, afferma Bilal Rifaieh, responsabile della divisione rostorazione dell’operatore Al Hokair, con sede in Arabia Saudita. “Garantire che i nostri ospiti abbiano un’ottima esperienza quando visitano il nostro ristorante è uno dei fattori più importanti nella creazione di un’attività fantastica con un sacco di clienti abituali e fedeli. Al giorno d’oggi una recensione negativa può cambiare l’opinione del vostro ristorante e impedire ai clienti di scegliere il vostro locale rispetto ad altre opzioni nelle vicinanze. “Oggi la ristorazione è uno dei maggiori beni di sviluppo, come è dimostrato dalla crescita esponenziale che si è verifica-
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centro di intrattenimento di successo è quello che si afferma nella mente del pubblico come la perfetta giornata fuori e la ristorazione ne è un aspetto vitale. Per raggiungere questo obiettivo una sede deve offrire tutto; rendere felici i visitatori non riguarda solo le attrazioni – la ristorazione può creare o distruggere l’intera esperienza. Questo tipo di attività può essere fatta in diversi modi - ad esempio con piccoli caffè, fast food o ristoranti in piena regola. Può sembrare abbastanza semplice ma gli esperti sanno benissimo che la fornitura di servizi di ristorazione di alta qualità può essere un affare complesso, per il modo in cui si lega all’esperienza complessiva che è l’aspetto più importante
ta in questa categoria negli ultimi anni. In parole povere i clienti amano bere e mangiare. La chiave, tuttavia, è che non andranno bene solo bevande e cibo. I clienti di oggi richiedono una grande varietà di bevande e cibi che siano sia nutrienti ma anche deliziosi, fornendo anche un qualche tipo di esperienza memorabile offrendo abbinamenti di cibo e bevande nei loro menu, gli operatori hanno una chiara e significativa opportunità di crescita delle entrate”. In che modo Al Hokair si tiene aggiornato? “Avanzare di livello nel nostro servizio clienti. Aggiunta di opzioni più salutari nel nostro menu (bevande e cibo). Più visibilità sui social media e ci occuperemo del marchio. Fornire offerte speciali e promozioni. Sviluppare una strategia per rendere i tempi di attesa meno dolorosi. Immergersi nell’associazione delle app di consegna e aggiungere alcuni tipi di intrattenimento”. Naturalmente nessuna quantità di ristorazione di alta qualità sarà sufficiente se non c’è un mezzo per fornirla in modo efficace. In questo il sistema Pos è nato per soddisfare le esigenze di consumatore e aziende come Ideal One hanno fatto della loro missione di rendere l’esperienza culinaria del cliente la più fluida possibile.
www.intergameonline.com “Ideal One offre il sistema Pos più completo”, afferma John Vallis dell’azienda, “che è specificamente progettato per le industrie del tempo libero e dell’intrattenimento ed è disponibile in varie forme, ad esempio Pos assistito, Pos mobile, chioschi self-service e l’app del consumatore. Un buon sistema Pos è un aspetto sottovalutato ma vitale della riserva di una sede, secondo Vallis. “Un sistema completo di questo tipo può fare la differenza per l’offerta di ristorazione di un operatore dal punto di vista del cliente, del personale e della direzione. Avere un sistema completamente nativo è un must assoluto”. In questo modo gli ordini andranno direttamente al bar o alla cucina tramite una stampante o un sistema di visualizzazione. Possiamo anche indirizzare il personale al posto giusto per consegnare l’ordine, sia che si tratti di un tavolo, di una pista da bowling o di un punto di raccolta all’interno della sede. Ciò significa che gli ospiti trascorrono più tempo divertendosi senza la necessità di fare lunghe code”. L’attuazione di un tale sistema semplifica le operazioni commerciali offrendo agli operatori una visione migliore del quadro generale. “Un buon sistema Pos consente agli operatori della ristorazione di fornire un servizio migliore ai propri clienti, li aiuta a ottenere visibilità aziendale in tempo reale e a tenere traccia delle operazioni aziendali per migliorare l’efficienza e la redditività aziendale della ristorazione”, ha affermato Suresh Kumar, responsabile della ristorazione presso Semnox Solutions. Gli operatori senza una soluzione di ristorazione non possono sperare di ottenere un successo a lungo termine, ha affermato Kumar. “La ristorazione ha due obiettivi: crescita e redditività. Se le aziende di ristorazione devono crescere e diventare
redditizie è imminente che adottino la tecnologia, poiché non c’è altra alternativa a essa. Un approccio per principianti all’allestimento di una sede con Pos è installarne una che copra ogni fondamento. Embed, afferma l’amministratore delegato Renee Welsh, può fare proprio questo. “Il terminale di vendita del punto vendita di Embed guida le vendite a due cifre combinando il meglio di ciò che si sta vendendo in una gamma creativa di offerte interessanti e opportunità di vednite di articoli extra, aumentando la spesa degli ospiti”, afferma Welsh. “Il terminale di vendita è l’equivalente di un registratore di cassa elettronico e si trova ovunque vengano acquistati i prodotti. Una varietà di periferiche può essere collegata al terminale di vendita per facilitare il processo di vendita, inclusi scanner di codici a barre, stampante per ricevute e fino a quattro registratori di cassa. Il touchscreen consente all’utente di manovrare facilmente all’interno di un’interfaccia grafica, che può essere personalizzata in base alle preferenze dell’operatore. Con il sistema di Embed in atto i nostri operatori possono avere una visione a 360 gradi dei loro clienti (tutto sulle loro abitudini di acquisto, l’orario di visita, a quali giochi hanno giocato, il loro consumo di cibo e bevande, ecc.) in modo che l’operatore possa creare promozioni personalizzate, altamente pertinenti e pacchetti di vendita di articoli extra e vendite incrociate che aiutano a incrementare le visite di ritorno e ad aumentare la fedeltà dei clienti. Ma non è tutto. Sì, perché il bello viene proprio ora, dopo la pandemia. Essendo uno dei tanti aspetti dell’intrattenimento per famiglie che il pubblico ha perso durante il lockdown, la ristorazione vedrà sicuramente una rinascita nel mondo post-Covid. Ma l’uso dei sistemi Pos per la ristorazione diventerà anche più diffuso? “Il rapporto uomo-uomo continuerà a esistere”, secondo Mochkovsky. “Siamo convinti che nell’era postCovid sarà necessario disporre di un sistema Pos affinché ogni azienda possa crescere e servire i propri clienti come meritano. Oggi, poiché la
L’ORA DEL GIOCO INNOVAZIONE NEL MENU
pandemia è molto avanzata, continuiamo a vedere che le persone sono ancora assistite da una persona. “Dall’arrivo del Covid-19 c’è stato un aumento nell’uso dei sistemi Pos, soprattutto da quando molti proprietari di Fec durante il lockdown, mentre la loro attività di intrattenimento doveva rimanere chiusa, hanno dovuto reinventare, espandere o modificare le proprie attività. In diversi casi hanno trovato una soluzione per generare una fonte di reddito attraverso la vendita di cibo”. Vallis spiega che “gli ordini di app, i chioschi self-service e i Pos mobili sono diventati più diffusi e, soprattutto, più familiari al pubblico e la pandemia di Covid-19 ha sicuramente accelerato questo processo insieme all’accettazione di metodi di pagamento senza contatto e continuerà a farlo. Gli operatori hanno visto i vantaggi perché possono ridurre o ridistribuire i propri membri del personale all’interno dell’azienda e l’esperienza degli ospiti è migliorata. Ora più che mai, viviamo in un mondo in cui tutto era richiesto ieri e un ottimo sistema Pos con diverse soluzioni hardware e software sta rimodellando il futuro della vendita al dettaglio della ristorazione”. Secondo Kumar “il Covid ha imposto e obbligato a cambiare i processi aziendali di ristorazione, altrimenti gestiti tradizionalmente. I pagamenti contactless sono la nuova norma. Per rimanere rilevanti le aziende di ristorazione devono adottare questi nuovi modi di fare affari in cui i sistemi Pos, attraverso i loro progetti intelligenti, consentono alle aziende di ristorazione di conformarsi a tali processi, impegnandosi così per la propria sicurezza e per quella del cliente. Sono questi sistemi Pos e hardware progettati su misura che diventeranno sempre più diffusi nei tempi a venire”.
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NUOVE TENDENZE POKER STRATEGY
Da maggio del 2020, per via di un decreto del Governo, in Finlandia i limiti di perdita mensili e settimanali per i casinò online offerti dal regolatore Veikkaus sono significativamente ridotti. La misura, introdotta “temporaneamente” in occasione della pandemia di Covid-19, è rimasta in vigore e prorogata più volte, fino al 30 giugno. L’Esecutivo ora ha confermato che tali “paletti” diventeranno permanenti. I giocatori potranno perdere un massimo di 500 euro ogni giorno giocando ai casinò games, a fronte del tetto massimo precedente di 1.000 euro al giorno, e, come previsto dal nuovo decreto, la soglia di perdita mensile resterà a 2.000 euro, come in pandemia. “Il limite massimo di perdita ridotto è in uso da un anno”, afferma il ministro degli Interni finlandese Maria Ohisalo, e si è rivelato “un buon modo per prevenire i danni legati al gioco patologico. Oltre ai problemi connessi agli abusi del gioco con vincita in denaro, l’abbassamento del limite di perdita combatterà il sovraindebitamento e i problemi di sussistenza”, conclude il ministro. In parallelo, a partire dal 1° luglio, tutte le slot machine dell’operatore Veikkaus richiedono l’autenticazione obbligatoria, dando – anche in questo caso - validità permanente a quanto introdotto a gennaio, riducendo le perdite dei giocatori, secondo le stime, di 300 milioni di euro.
Aria di Gambling act anche in Norvegia, con una nuova legislazione che unifica il precedente Lottery act, Gambling act e Totalizator act del Paese mantenendo il monopolio di mercato condiviso da Norsk Tipping e Norsk Rikstoto e “rafforzando il modello dei diritti esclusivi”. Ciò sarà ottenuto, in parte, consentendo l’imposizione di ammende a qualsiasi altro operatore che tenti di offrire gioco in terra scandinava, come ricordato dal ministro della Cultura e dell’uguaglianza di genere, Abid Raja.“Sono lieto di poter finalmente presentare la nuova normativa, che è una pietra miliare nel lavoro del Governo per garantire un gioco responsabile e prevenire il Gap. Siamo stanchi delle società di gioco straniere che non rispettano la legge norvegese e che non operano con misure di responsabilità adeguate. Pertanto, la legge fornisce all’Autorità norvegese per le lotterie nuovi strumenti per rilevare e sanzionare le violazioni”. In base alla norme fresche di conio – criticate da parte dell’industria di settore – è vietato commercializzare il gioco senza una licenza norvegese, agli operatori come agli affiliati. Inoltre, la vendita di gioco ai bambini o ai giocatori “autoesclusi” sarà un reato penale, non si potrà giocare utilizzando carte di credito e ci saranno limiti alla pubblicità. Tutti gli operatori sono inoltre obbligati a introdurre misure di responsabilità.
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Il gioco può essere equiparato all’alcol? La domanda, posta più volte anche in Italia fin dalla regolamentazione del settore, torna d’attualità in Svezia, dove alcuni emendamenti al Gambling act - in consultazione fino al 14 ottobre - chiedono di introdurre alcune raccomandazioni negli annunci pubblicitari, cosi come accade già con le bevande alcoliche. La proposta in esame suggerisce che il marketing dovrebbe essere esentato dalla normativa sulla libertà di espressione, poiché contiene un elemento commerciale per il quale dovrebbe essere regolato dalla legge ordinaria. Invece, il gioco verrebbe commercializzato più o meno come l’alcol in Svezia, per cui il marketing “non deve essere invadente, includere attività di sensibilizzazione o incoraggiare le persone a consumarlo”, applicando tali requisiti – secondo il ministero delle Finanze - al mezzo in cui vengono visualizzati gli annunci, al contenuto e al design degli spot e a qualsiasi altro metodo di marketing. Le nuove proposte sono state respinte dall’associazione svedese di operatori online Branschföreningen för onlinespe, con il segretario generale Gustaf Hoffstedt: “Le aziende con licenza svedese hanno dimezzato i loro acquisti pubblicitari, ma la pubblicità svolge una funzione importante per un mercato dei giochi sicuro e protetto, non si può rischiare di avvantaggiare l’illegalità”.
PAROLADI COLLOVATI
Norvegia, nuovo Gambling act e stop al mercato senza licenza
TORNEANDO
Finlandia, restano i limiti alle perdite ai casinò games
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Svezia, “moderazione speciale” per gli annunci sull’online
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Scandinavia Le (nuove) regole del gioco
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Las Vegas Convention Center, North Hall 1 Las Vegas, Nevada, Stati Uniti www.amusementexpo.org fino al 1
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FINALI eEURO 2020
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EURO POKER MILLION 1MIO GTD King’s Resort, Rozvadov Repubblica Ceca www.eurorounders.com 23-29
POLISH POKER CUP
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Atene, Grecia www.eventus-international.com/game
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GEFA 2021 - GAMING EXPO FRANCOPHONE AFRICA
Casablanca, Marocco www.platform-infinity.com/gefa
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Caesar Palace Las Vegas, Nevada, Stati Uniti www.casinomarketingconf.com 27-28
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GAMING & SPORTS DUBAI SUMMIT ONLINE
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GAT EXPO VIRTUAL 2021
Cartagena de Indias Convention Center, Cartagena, Colombia www.gatexpo.net 23-27
GAMECOM 2021
Fiera di Colonia, Germania www.gamescom-cologne.com 25-26
PERU GAMING SHOW 2021
Jockey Exhibition Center, Lima, Perù www.perugamingshow.com
SBC DIGITAL ITALIA: “IL FUTURO DEL GIOCO IN ITALIA” online! https://sbcevents.com/sbc-digital-italia www.gioconews.it 29-31
PHIL-ASIAN GAMING EXPO 2021 (PAGE)
World Trade Center & Smx Convention Centre Manila, Filippine www.phil-asiangamingexpo.com AGOSTO/ AUGUST 31 luglio - 3 agosto
CHINAJOY 2021
New International Expo Center Shanghai, Cina www.chinajoy.net
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PAROLADI COLLOVATI
IAAPA EXPO ASIA 2021
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PAROLADI COLLOVATI
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Icc Sydney, Darling Harbour Sydney, Australia www.austgamingexpo.com 10-13
19-20
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AGE - AUSTRALASIAN GAMING EXPO 2021 TORNEANDO
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TORNEANDO
King’s Resort Rozvadov, Repubblica Ceca www.eurorounders.com
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Marriot Masquis, New York, Stati Uniti www.affiliatesummit.com
SPORTS BETTING WEST AFRICA+ 10-12
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Lagos, Nigeria www.sportsbettingevents.com
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Da settembre 2017 Ludovico Calvi ha utilizzato la propria esperienza decennale nel settore del gaming e betting fornendo servizi di consulenza strategica, normativa e operativa a soggetti privati e pubblici, comprese lotterie, concessionari privati, governi, ministeri delle finanze, regolatori, federazioni sportive e forze dell’ordine. Da giugno 2015 è membro del comitato esecutivo di Global Lottery Monitoring System, nel giugno 2017 ne è stato eletto presidente e rieletto di nuovo nel maggio 2019 e, ancora, nel giugno 2021. Da maggio 2019 è anche membro della World Lottery Association (Wla) Sports Integrity Committee. Da maggio 2015 è membro dell’American Gaming Association Sport Betting Task Force.
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a Hong Kong e Montreal e una nuova piattaforma di monitoraggio dei flussi di gioco • Disegnare processi interni e governance nuovi, trasparenti e più produttivi -> amministrazione, attività operative, compliance • Implementare un nuovo e più efficace Statuto, che consentirà a Glms di far crescere la base associativa coinvolgendo nuovi stakeholder strategici non solo legati al mondo delle lotterie • Rafforzare le relazioni a livello globale con i principali esponenti del settore pubblico e privato -> nuova strategia di partecipazione nei processi legislativi e regolatori (es. status di osservatore al Comitato direttivo della Convenzione del Consiglio d’Europa contro la manipolazione delle competizioni sportive) • Definire e implementare nuova strategia di comunicazione -> approccio social più efficace, nuovi siti e portali web, rivisitazione comunicazione interna, nuovo approccio alle relazioni con i media • Coinvolgere ed incrementare la base associativa -> acquisizione di 14 nuovi membri in tutto il mondo con una strategia chiara mirata ad indirizzare i mercati e le giurisdizioni con nuova regolamentazione (ad es. Stati Uniti, Brasile) Abbiamo posto basi molto solide per guidare il successo della nostra associazione nella lotta contro le partite truccate e per proteggere l’integrità sportiva in tutto il mondo. Sono pienamente convinto che Glms rappresenti un veicolo straordinario non solo per la nostra associazione e i suoi membri, ma anche per tutti gli altri principali stakeholder interessati, le nostre comunità e la nostra società nel suo insieme. ENGLISHPAGES
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Ludovico Calvi
ei media ormai ogni settimana viene segnalato un nuovo episodio di manipolazione delle competizioni sportive, specialmente dallo scoppio della pandemia. L’ecosistema sportivo non è mai stato così vulnerabile come oggi e questo fa del match fixing uno dei maggiori problemi dello sport moderno, minando direttamente l’essenza dei suoi valori e della sua credibilità. Credo fermamente che proteggere l’etica dello sport significhi salvaguardare la passione e l’integrità dei nostri figli e quindi il futuro della nostra società. Per questo sono molto felice di essere stato nominato presidente di Glms (il Global Lottery Monitoring System), l’Associazione di sport integrity che rappresenta il mondo delle lotterie, per il terzo mandato consecutivo dopo due mandati molto entusiasmanti durante i quali siamo stati in grado di: • Rivedere l’organizzazione in modo efficace -> un team con esperienza e con rappresentanti con responsabilità a tutti i livelli, compreso quelli che riguardano il comitato esecutivo • Investire in risorse umane e tecniche competenti -> nuovo segretariato generale a Losanna, nuovi hub operativi PROMOSPACE
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GLMS UN NUOVO CAPITOLO NELLA LOTTA AL MATCH FIXING
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A cura di Ludovico Calvi
La cancellazione delle competizioni sportive, l’assenza di tifosi negli stadi a causa dell’epidemia e la crisi finanziaria da essa generata hanno messo a dura prova molte organizzazioni sportive. Ciò ha portato ad un aumento del livello di vulnerabilità di diversi atleti e funzionari di club e, a sua volta, ha creato una finestra di opportunità per truffatori ed organizzazioni criminali determinati a manipolare le competizioni sportive in tutto il mondo. Le sfide che la comunità globale che si occupa di Integrità sportiva dovrà affrontare negli anni a venire sono enormi. L’approccio strategico di Glms contro la corruzione sportiva attraverso una politica di multi-stakeholder e multi-paese e con centri di monitoraggio ed analisi dei flussi in diversi continenti, ci ha permesso di alzare ulteriormente il livello di guardia negli ultimi 12 mesi. Purtroppo, il fenomeno di corruzione tra gli atleti di età relativamente giovane è ricorrente e nasce dalla mancanza di consapevolezza e dall’assenza di una cultura dell’integrità sportiva tra i giovani atleti. La tentazione di arricchirsi facilmente e senza essere scoperti, magari per la scarsa visibilità di alcuni eventi sportivi di basso profilo, sono stati fattori incoraggianti e alla base della proliferazione dei casi tra i giovani atleti professionisti, specialmente all’inizio della loro carriera, quando hanno molto poco da perdere e quindi sono più disposti a correre più rischi. Oltre agli atleti, in taluni casi possono essere implicati anche soggetti che occupano posizioni apicali in club minori con l’obiettivo di “generare cassa” per consentire alla squadra di superare indenni il periodo di crisi che sta attraversando tutto il movimento sportivo. Il “nuovo” mondo dello sport ai tempi del Covid-19 si presenta sicuramente con molte più incognite e molte meno certezze. Questo scenario ha creato le condizioni ideali affinché i “match fixers” o truffatori possano sfruttare le debolezze del sistema per trarne il massimo da questo momento di vulnerabilità nel cosiddetto new normal. È nostro dovere quindi continuare a vigilare e proteggere tutti i presidi di legalità atti a garantire la legittimità degli avvenimenti sportivi, la protezione degli atleti e gli interessi legittimi dei consumatori e di tutte le parti in causa, in ogni angolo del globo.
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LA COMMEDIA (POCO DIVINA) DELL’INTRATTENIMENTO ALLA PROVA RIPARTENZA Il settore del gaming ritrova il suo firmamento dopo le riaperture avviate progressivamente durante il mese precedente, riprendendo il suo commino di speranza: qui i consigli degli esperti per una ripartenza col botto A cura di Michele Bragantini
“E
quindi uscimmo a riveder le stelle”, scriveva Dante, lasciandosi alle spalle la profonda notte infernale raccontata nella Divina Commedia. Prendiamo in prestito le parole del sommo poeta evidenziando la similitudine con la nostra storia recente di operatori del gioco: l’emozione di uscire dalle tenebre, la gioia di riprendere con entusiasmo e speranza. Perché noi di questo mondo siamo fatti così: tante volte hanno tentato di fermarci e ogni volta ricominciamo con la stessa energia di prima. Questa volta quindi parliamo di ripartenza vera, di sale aperte, di imprenditori che finalmente possono tornare a fare il loro lavoro, insieme alle migliaia di addetti del settore che hanno vissuto una vita sospesa per molti mesi. Finalmente anche noi oggi parliamo di temi operativi, con la voglia di mettere di nuovo in campo entusiasmo e fantasia. Dedichiamo quindi questa pagina estiva agli operatori del settore amusement, occupandoci di un comparto di marketing oggi imprescindibile ma probabilmente
LUI CHI È?!? Michele Bragantini si forma in marketing e business administration. Entra nel mondo del gioco e dell’intrattenimento dal 1996, con incarichi di direttore generale e Ad di importanti aziende del settore, sia nel comparto delle macchine Comma 6 che Comma 7. È tra i primi che credono in un nuovo mercato per l’amusement, quello dei centri commerciali, e a parlare di strategie retail nell’intrattenimento, così come di “entertainment” nello shopping. Dal 2008 al 2015 è Ad di Fec Spa, la prima catena in Italia gestita direttamente di Family Entertainment Center, con insegna Playcity. Collabora negli anni successivi con un concessionario del gioco, come amministratore delegato di una società del Gruppo, per la riorganizzazione ed il riposizionamento di una catena di Sale Bingo. Attualmente è uno degli amministratori di Robox, holding del Gruppo Marai e presidente di Optima Gaming Service. È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei centri commerciali, membro del Cncc (Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali), coordinatore della commissione Food & Leisure. Svolge attività di advisor per catene retail ed è vicepresidente di due consorzi.
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non a tutti così familiare: i social. Ho scelto di parlarne con un amico, grande esperto: Filippo Bondi, project manager e digital strategy di Btrees, agenzia di comunicazione con sedi a Torino, Biella e Novara, operativa in tutta Italia. Filippo, in breve cosa intendiamo quando parliamo di Social? “I social sono luoghi online di scambio e connessione, di confronto e scontro. Abbiamo social storici, Facebook, Instagram, YouTube, Twitter, Linkedin e Pinterest, o più recent, come Twitch e TikTok. Ma anche Whatsapp e Telegram, seppur più ‘privati’, sono effettivamente social. Un universo dinamico e variegato che offre opportunità a chiunque”. Perché oggi è importante essere sui social? “Perché non essere sui social significa ignorare il principale strumento di marketing oggi esistente. Nessun media offre la possibilità di segmentare così precisamente il pubblico per un interesse. I social network hanno capacità uniche di aggregazione, creando nicchie e per un brand riuscire a inserirsi nel modo corretto in queste conversazioni è un’opportunità unica”. Su quali social è preferibile “investire? “Dipende dalla fascia di età da intercettare e dagli ‘obiettivi’. In Italia sicuramente Instagram, apprezzato dai giovani ma che coinvolge anche gli adulti e Facebook, che non passa mai di moda. Se vuoi innovare, devi osare su TikTok, un social in forte crescita, che ha nell’intrattenimento la sua anima. Cito anche Twitch, che presto farà concorrenza alle Tv”. Partiamo dall’Abc: come raccogliere contatti e creare follower? “Credo che il numero di follower non sia più una metrica così importante per diversi social (Facebook e Instagram), mentre fondamentali sono i contatti. Avere un contatto significa iniziare un dialogo. Quasi tutte le piattaforme social consentono di fare campagne pubblicitarie di lead acquisition spesso a costi contenuti.
Dobbiamo aver ben chiaro il passaggio successivo, cioè che fare dei contatti e quindi pianificarne in modo coordinato l’utilizzo sulle piattaforme digitali: social, sito internet, newsletter”. Il messaggio è elemento fondamentale per il successo social? “Il messaggio deve essere costruito con coerenza e strategia. Si deve avere un’idea chiara di dove andare, scegliere accuratamente i media e di conseguenza definire contenuti e tono del messaggio. Occorre essere inoltre consapevoli che nel percorso ci saranno sicuramente imprevisti, per cui si dovrà essere pronti e reattivi”. Immagini, storie, cosa “passa” e cosa no? “Sicuramente video e foto sono coinvolgenti e, se ben costruiti, sono contenuti che catturano l’attenzione. Pensiamo inoltre al successo dei Meme e come anche i testi possano diventare virali. Sta nelle nostre abilità di scrittura riuscire a coinvolgere anche con le parole”. Io da sempre sostengo l’importanza della competenza, questa nostra chiacchierata ne è la prova, non possiamo pensare di sapere e saper fare tutto. Quindi: il fai da te paga o è importante appoggiarsi a dei professionisti? “Partiamo dal presupposto che chiunque può pubblicare un post su Facebook o Instagram ed è il bello dei social. Detto questo, perché il social media marketing porti risultati è fondamentale avere strategia, visione e competenza. Ogni azione deve avere una finalità e per questo credo sia opportuno che le aziende si affidino a dei professionisti che lavorino in partnership con il cliente. Noi in Btrees operiamo con l’obiettivo di creare la giusta sintonia tra azienda ed agenzia, condizione essenziale per ottenere collaborazioni efficaci e risultati concreti”. La prossima volta parleremo di come si sono mossi i nostri clienti in questo primo periodo di apertura e sugli strumenti utili a fidelizzarli nel punto vendita. A proposito: buon lavoro a tutti.
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ALBAR DEGLIESPORTS
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Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports
LOSFIZIO DELGIOCO
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Gli sport virtuali? Sono come la danza sportiva A cura di Daniele Duso
La
Fisv, Federazione italiana degli sport virtuali, è pronta, manca solo l’ufficializzazione da parte del Coni. La nuova federazione si occuperà di far da supporto, e da collante, tra il mondo sportivo, rappresentato da tutte le federazioni esistenti interessate agli sport elettronici, e il mondo del virtuale. “Sarà una federazione di servizio”, spiega Michele Barbone, a capo del Comitato per gli esports voluto dal Coni, dal quale prenderà vita la nuova federazione, “sarà simile a quello che sono oggi la federazione dei medici sportivi e la federazione cronometristi”. Il presidente del Comitato per gli esports dà qualche interessante anticipazione su quello che sarà il mondo dello sport virtuale italiano da qui ai prossimi mesi. Iniziando proprio dal fornire nuove informazioni su quella federazione da lui stesso annunciata (a fine 2020, in una intervista a Esportsmag. it), ma che tarda a nascere: “Non ha importanza, sulla carta è già tutto pronto”, spiega Barbone, “noi siamo già operativi, la Federazione verrà annunciata dopo che Giunta e Consiglio nazionale avranno deliberato in merito, ma al momento, con le Olimpiadi dietro l’angolo, sicuramente il Coni avrà altro a cui pensare. E in ogni caso – aggiunge - come da regolamento la nuova federazione
MICHELE BARBONE
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sarebbe pienamente riconosciuta solo dal 1° gennaio del prossimo anno”. Intanto il gruppo, assicura Barbone, è già pronto. Ci sono quasi 200 persone già formate, a disposizione per formarne altre. “A metà settembre partirà un corso per dare la possibilità a tutti i funzionari e tecnici delle varie discipline di conoscere tutte le necessità derivanti dallo svolgimento di gare su sport virtuali. La nascente federazione, come detto, farà poi da supporto, ma vogliamo cogliere l’occasione per far sì che ogni federazione abbia, al suo interno, dei tecnici competenti sugli sport virtuali”. Di fatto poi ogni federazione gestirà la sua attività, anche nel mondo virtuale? “Esatto, sarà proprio così. Ogni singola federazione farà, per il suo sport virtuale, quello che ha sempre fatto in 60, 70, 80 anni di storia con la sua, o le sue, discipline. È questa la cosa importante che ci tengo a sottolineare: che la Federazione italiana degli sport virtuali non si impadronirà delle gare virtuali, non servirà per forza la nostra presenza per organizzare una competizione virtuale”. Ma le federazioni riusciranno a stare al gioco, a adattarsi a tutte queste novità? Molti ancora storcono il naso di fronte al parallelo dello sport con i videogiochi competitivi. “Da centinaia di anni siamo abituati a concepire lo sport in un certo modo, ora anche questa visione si sta modificando. Dobbiamo abituarci a vedere l’attività sportiva non più, e non solo, come la immaginavamo, ma anche in maniera virtuale. I tempi sono cambiati, quarant’anni fa, quando si parlava di sport, si intendeva solo impegno fisico. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che lo
sport di oggi sarebbe stato così come è ora. Venticinque anni fa si sono aggiunti la dama e gli scacchi, prima nessuno avrebbe potuto immaginare che queste discipline sarebbero diventate sport”. In quest’ottica i videogiochi competitivi, che sono qualcosa di diverso anche da dama e scacchi essendo molto legati ai social e alla spettacolarizzazione, si pongono come un ulteriore sfida. Lei come la vede? “Secondo me la questione è molto simile alla vicenda che, negli ultimi anni, ha riguardato la danza sportiva. Anche la danza sportiva, che viene dal mondo dello spettacolo, aveva dei problemi simili a quelli degli esports, e ancora adesso continua ad averne, di problemi. Perché è una disciplina nata solo di recente, che ha avuto origine come spettacolo televisivo. Non esistevano competizioni riconosciute né parametri di valutazione, e soprattutto non c’era una formazione culturale sportiva, ma tutt’altro. È questo che ho provato a portare nella danza sportiva negli anni in cui ho guidato la federazione. Ora, anche se non esiste il professionismo tra gli atleti della danza sportiva, i 5.000 tecnici federali sono tutti professionisti, e la loro attività professionale è legata solo a coloro che frequentano l’attività della danza sportiva. Ecco sì, immagino che il percorso degli sport virtuali sarà simile a questo”. Un cambio di paradigma che, come lei ha accennato in altre occasioni, potrebbe portare anche a una maggiore inclusione. E mi riferisco in particolare a quella che è la realtà degli atleti disabili. “Sicuramente. E bisognerà pensarla in modo tale da non creare preclusioni, ma soprattutto fare attenzione a quello che ha chiesto Luca Pancalli (presidente del Comitato italiano paralimpico), che dopo aver fatto tanto per portare fuori i disabili dalle loro case, non vorrebbe creare occasioni per farceli ritornare. Gli ho assicurato che stiamo pensando anche a questo, creando opportunità di fare sport e socializzazione per tutti, nel pieno rispetto dei valori e dello spirito olimpico”.
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Il cocktail degli ippodromi A cura di Nicole Cavazzuti, in collaborazione con Luigi Barberis
Classificato tra i Contemporary Classics nella lista Iba, l’Horse’s Neck è molto semplice e veloce da preparare, decisamente efficace e a bassa gradazione alcolica. Un long drink perfetto per l’estate.
Il
nome Horse’s Neck, letteralmente, significa “collo di cavallo” ed è un omaggio alla forma a spirale della scorza di limone che guarnisce il cocktail. Una decorazione che ricorda il collo poderoso e la folta criniera di un cavallo. “Il lungo zest di limone che entra dentro il drink non ha solo una funzione estetica, ma profuma l’Horse’s Neck con il suo olio essenziale” sottolinea Luigi Barberis, titolare del Caffè degli Artisti di Alessandria.
LA STORIA Partiamo dallo scenario dell’epoca in cui nasce il drink. A cavallo tra la fine IL MAGAZINE DEL PUBBLICO ESERCIZIO
Da oltre 30 anni Mixer con la sua distribuzione raggiunge ogni mese bar, ristoranti, pizzerie e hotel in tutta Italia. Mixer è un riferimento privilegiato dell’informazione professionale per i pubblici esercizi, affrontando tutte le tematiche “calde” che toccano gli operatori del fuori casa. Offre agli operatori del settore idee, spunti, opportunità con un approccio pragmatico. Mixer è disponibile anche online nella versione sfogliabile sul sito www.mixerplanet.com.
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del 1800 e i primi del 1900 nei bar degli Stati Uniti si diffondono i frigoriferi. Per il mondo della mixology è una svolta: finalmente il ghiaccio diventa un ingrediente di uso comune. Non a caso è in questo periodo che esplode la moda dei Coolers Drinks, cocktail leggeri, dissetanti e freschi (leggi il box). Qualche esempio? A Chicago nasce il Mamie Taylor con scotch, lime e ginger ale; a Boston il Boston Cooler con rum, limone e soda; e ad Atlantic City l’analcolico Horse’s Neck a base di ginger ale, ghiaccio e un lungo zest di limone a forma di spirale. È opinione diffusa che sia nato nel bar di un ippodromo della città intorno al 1890 per dissetare spettatori e scommettitori urlanti. La versione alcolica che i clienti inizialmente definivano Horse’s Neck with a kick – ovvero, con il rinforzo di uno spirit (per lo più brandy o bourbon) – è diventata nel tempo però la più popolare, tanto che oggi l’Horse’s Neck classico è a base di cognac.
Cosa sono i coolers drinks Sono cocktail con una base alcolica e un soft drink carbonato come soda e ginger ale (con un rapporto di 1 a 3), ghiaccio ed eventualmente uno zest di agrumi. Si preparano con tecnica Build e si servono in bicchiere Collins o tumbler alto con ghiaccio. Possono avere un top di bitter o di amaro.
HORSE’S NECK LA RICETTA IBA Categoria: Contemporary Classics, fa parte dei Cooler Drink (Long Drink) ed è un Anytime Cocktail Bicchiere: Tumbler alto o Collins Tecnica: Build Ingredienti: – 4 cl di Cognac (nella codifica Iba 2020 prende il posto del Brandy) – 12 cl di Ginger Ale – 2 o 3 gocce di Angostura Bitter (facoltative) Preparazione: Costruire direttamente in un tumbler alto colmo di ghiaccio a cubetti. Versare il brandy e terminare con il Ginger Ale. Decorare con una lunga spirale di scorza di limone.
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poi nella propria terra e mettere in pratica ciò che si è imparato”. Da questo nascono i piatti che l’hanno resa celebre, ma in fondo, quelli che lei preferisce – mangiare e cucinare - sono quelli (apparentemente) più semplici. “Io amo la pasta, direi quindi spaghetti aglio, olio e peperoncino. Amo poi il pesce crudo o alla griglia e tutti i frutti della terra. Trovo poetica la possibilità di coltivare gli ingredienti nel proprio orto, raccoglierli con le proprie mani e utilizzarli in cucina”.
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osa si prova? Una grande emozione, non pensavo arrivasse così presto. Non sento di aver raggiunto un traguardo, ma anzi questo premio mi ha spronato e continua a spronarmi nel dare sempre di più nel mio lavoro”. Martina Caruso, classe 1989 e chef proprietaria dell’Hotel Signum di Salina, nelle isole Eolie, è stata la più giovane cuoca a ricevere la stella Michelin in Italia, nel 2016 (quindi all’età di 27 anni appena), e continua a collezionare riconoscimenti, finendo anche nella lista delle 100 donne di successo del 2020 per la rivista Forbes Italia. Il suo è un mestiere coltivato fin da bambina, appreso dai genitori Clara e Michele, insieme con il fratello Luca. Insomma, un affare di famiglia. “Da loro ho imparato l’importanza del fare bene e sempre meglio e la capacità di fare squadra, sono cresciuta vedendo mio padre in cucina e mia madre che gestiva l’albergo. Adesso siamo io e mio fratello ad aver preso le redini: lavoriamo insieme in maniera sinergica riuscendo a coordinare una grande squadra. Entrambi abbiamo introdotto nella nostra realtà tanti elementi di novità che derivano dalle nostre esperienze
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formative. Il mio primo maestro è mio papà Michele. Tutte le esperienze fatte mi hanno dato tanto, ho cercato di imparare il più possibile da ogni situazione. Oggi mio marito Simone è la mia spalla sinistra e destra. Lui non è uno chef, è un veterinario, ma condividiamo anche la passione per la cucina, insieme a quella per la pesca e per gli animali. I suoi consigli e la sua presenza sono per me motivo costante di accrescimento”. A chi vuole intraprendere il suo stesso percorso, Martina suggerisce quindi “di lanciarsi il più possibile ed essere sicuri di ciò che si vuole, restando sempre umili. Cercare di fare quante più esperienze, viaggiare il più possibile per imparare ma di ritornare
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Martina Caruso «Non chiamatemi enfant prodige»
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A cura di Francesca Mancosu
La ricetta dello chef SGOMBRO CONFIT, ZUPPA DI OLIVE VERDI, BUFALA, FINOCCHIO DI MARE E CAPPERI CANDITI Ingredienti per 4 persone 4 filetti di sgombro, 200 g di mozzarella di bufala, 100 g di olive verdi denocciolate, 100 g di capperi di Salina, olio extravergine d ’oliva, sale bilancia-
to (sale, zucchero semolato e zucchero di canna), finocchio di mare, aceto bianco, acqua, zucchero, 6 pomodori ramati, 12 pomodorini datterini
Preparazione Mettere i capperi dissalati in un sacchetto sottovuoto e ricoprire con lo zucchero, quindi lasciare a marinare per una settimana. Conservarli sottovuoto con lo stesso liquido di canditura che si formerà. Frullare pomodori e pomodorini e lasciarli scolare per una notte in uno strofinaccio nel frigo per ottenere l’acqua di pomodoro. Frullare l’acqua con le olive denocciolate e filtrare. Fare la miscela di sale bilanciato con queste proporzioni: 65 grammi di sale marino, 25 grammi di zucchero semolato e 10 grammi di zucchero di canna (di questa miscela usarne 9 grammi per chilo). Pulire lo sgombro e abbatterlo (o surgelarlo) sotto sale bilanciato per la profilassi contro l’Anisakis. Scongelare i filetti e dopo averli tagliati secondo la grandezza desiderata, metterli sottovuoto ricoprendoli con olio e cucinarli a vapore per 7 minuti a 50°. Raffreddare il sacchetto con il pesce in acqua e ghiaccio, quindi passare i filetti di sgombro sullo yakitori (un particolare grill giapponese) prima di servirli. Sbollentare il finocchio di mare tre volte in acqua e aceto, quindi conservarlo in olio per poi piastrarlo prima del servizio. Al momento di servire, coprire con acqua molto calda la mozzarella e stracciarla. Per la composizione del piatto, sistemare la zuppa di olive quindi la mozzarella stracciata condita con un giro di pepe nero, poi il finocchietto di mare piastrato e infine il filetto di sgombro grigliato e i capperi canditi. Finire con un filo di olio extra vergine di oliva.
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nelle quali costringerlo in modo impersonale e corrispondente ad un metodo di indagine adeguato alle scienze della natura più che alle “scienze umane”; • superamento di una concezione scientistico-deterministica dell’essere umano che lo concepisce essenzialmente come oggetto di pulsioni o di condizionamenti sociali a favore di un recupero della sua capacità di scelta, di assunzione di responsabilità di fronte al suo destino che attivamente contribuisce ad autodeterminare; • valorizzazione della unicità e della dignità di ciascun essere umano che, in modo più o meno consapevole, è chiamato alla realizzazione del suo potenziale come autentica via di superamento di una condizione di nonrealizzazione nevrotica e autolimitante. Tra i più noti ricordiamo: la Terapia della Gestalt di Fritz Perls; la Psicologia umanistico-esistenziale di Rollo May; la Psicoanalisi umanista di Erich Fromm; La terapia centrata sul cliente di Carlo Rogers, l’Analisi transazionale di Eric Berne; la Logoterapia di Viktor Frankl; la Psicosintesi di Roberto Assagioli; lo Psicodramma di Jacob L. Moreno; gli approcci psico-corporei della Bioenergetica e della Caratteroanalisi reichiana; l’approccio fenomenologico-esistenziale di Ludwig Binswanger, Psicologia individuale di Carl G. Jung e la Psicologia archetipica di James Hillman, la Psicologia transpersonale di Stanislav Groff, Ken Wilber e Claudio Naranjo. Il quesito di fondo resta comunque quello di sempre e di tutti noi: cosa significa “realizzare in concreto le nostre potenzialità” dal quale deriva il corollario del chiederci come e perché siamo spesso noi stessi a sabotare la nostra spinta realizzativa e a non sostenerci nel processo per conseguirla. Nel caso del “giocatore” scopriamo che spesso è la mancanza del senso del limite e l’ambizione irrealistica ad avere di più e in modo facile (…) che lo porta a perdere anche quello di cui più realisticamente potrebbe godere. Avvieremo quindi alcune riflessioni, che potrebbero estendersi su più numeri della nostra rubrica, alla ricerca di quali motivazioni esistenziali possono sostenere un giocatore (ma chi non lo è?) nel non facile obiettivo di “divenire noi stessi”.
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È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo.
frontato nella prospettiva di una “rifondazione” delle premesse valoriali sulle quali poter avviare una ricostruzione che non preludesse a futuri crolli come spesso succede quando l’attenzione si focalizza sul sintomo più che sulle cause che lo hanno determinato e lo perpetuano. Inutile curare un ascesso ai denti con analgesici e antibiotici se non ci si decide a operare alla radice dalla quale il sintomo di rigenera ineluttabilmente. Una tipologia di intervento decisamente più complessa e ambiziosa ma che, sulla distanza, consente di dare risultati più duraturi e trasformativi sullo stesso stile di vita del giocatore e non solo su un aspetto settoriale del suo comportamento. Resta ora da chiedersi quali siano questi presupposti di carattere esistenziale che si sono dimostrati inadeguati e sui quali, di conseguenza, orientare le nostre energie mirate a un cambiamento pur consapevoli che le abitudini (sia mentali che comportamentali) non sono facili da modificare perché tendono, per loro natura, ad auto-perpetuarsi anche se disfunzionali. Merita accennare come questo orientamento, definito umanistico-esistenziale, esprime una ampia convergenza di contributi diversi ma accumunati da un orientamento di fondo che, per definizione, si presenta come “terza forza”, tra gli orientamenti di tipo analitico e quelli di tipo comportamentistico, e fu avanzata negli anni ‘60 da un gruppo di psicologi sotto la guida di Abraham Maslow in occasione della fondazione dell’Associazione di Psicologia Umanistica il cui “manifesto” prevedeva alcuni punti fondanti tra cui: • identificazione nell’essere umano, concepito nella sua interezza come oggetto di interesse prima che i suoi sintomi o le categorie diagnostiche
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ei 340 casi che abbiamo avuto la possibilità di studiare relativamente a fondo, nelle tre settimane previste dai moduli del Programma residenziale Intensivo Breve (Prib) attuato nella comunità Orthos, che, a seguito di dieci anni di sperimentazione è stato attualmente riconosciuto dal ministero della Saluta tra le formule innovativa di intervento nella cura della patologia collegata al gioco d’azzardo compulsivo, abbiamo osservato come la motivazione di fondo ad iniziare un percorso impegnativo di terapia era una grave sofferenza collegata a un collasso esistenziale. Si tratta, in genere, di persone cadute in una situazione angosciosa caratterizzata da un tracollo finanziario complicato da relazioni affettive deteriorate, se non inesistenti, da una demotivazione nell’impegno lavorativo e nella condivisione di una rete sociale e amicale su supporto con abbandono di interessi precedentemente coltivati e infine con la perdita di una “costellazione valoriale” sulla quale orientare una navigazione alla deriva di significati esistenziali che sostenessero la possibilità di affrontare e superare questa crisi esistenziale. Più che per “errore nella valutazione” del calcolo probabilistico relativo alle possibilità di vincita, su cui spesso ci si illude di poter correggere le distorsioni cognitive del giocatore, ci è apparso chiaro che lo stesso “progetto di vita” di queste persone andava coraggiosamente af-
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Cosa ci impedisce di diventare noi stessi
di Riccardo Zerbetto psichiatra, direttore scientifico di Orthos
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giurisprudenza di legittimità, secondo il quale la gestione di un “Casinò non realizza in modo immediato e diretto un interesse pubblico né concretava l’esercizio di una funzione pubblica o di un servizio pubblico a diretto beneficio della collettività, poiché l’attività da gioco, seppur autorizzata dalla pubblica autorità, presenta aspetti organizzativi distinti dalla normale struttura pubblicistica dell’ente locale, sia quando gestita direttamente sia tramite terzi.” In generale, dunque, veniva affermato che l’attività di gestione di una casa da gioco ha natura privatistica e conseguentemente il denaro proveniente non può considerarsi appartente alla pubblica amministrazione. Rilevante, infine, anche il richiamo dell’orientamento della Corte di Giustizia Europea che ha avuto modo di qualificare i giochi d’azzardo “come attività economiche finalizzate alla realizzazione di un guadagno, che dà luogo a una remunerazione specifica e che rientra nelle libertà economiche riconosciute dal Trattato”. Sulla base di tali pronunce, il Tribunale di Como ha affermato l’impossibilità di configurare il Casinò quale ente pubblico economico, e di qualificarne l’attività quale esercizio di funzione pubblica o di pubblico servizio a favore della collettività, specificando piuttosto che si tratta di attività autorizzata dalla legge in deroga al generale divieto d’azzardo. In conclusione, dunque, il Tribunale ha ritenuto il Casinò assoggettabile alla legge fallimentare, ammettendo quest’ultimo alla procedura concorsuale del concordato preventivo.
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co economico sottratto al fallimento, dovendosi avere riguardo all’attività effettivamente esercitata dalla società medesima e alla sua riconducibilità alla nozione di impresa commerciale”. Proprio in relazione alla natura commerciale dell’attività esercitata dalla casa da gioco, infatti, la Suprema Corte aveva ritenuto che, in ogni caso,“tutte le società commerciali a totale o parziale partecipazione pubblica, quale che sia la composizione del loro capitale sociale, le attività in concreto esercitate, ovvero le forme di controllo cui risultano effettivamente sottoposte, restano in ogni caso assoggettate al fallimento.” Sulla questione, poi, si evidenziava anche la sentenza n. 1055 del 2019 della Corte di Appello di Milano che, proprio con riguardo al Casinò di Campione d’Italia, aveva chiarito che i vincoli di destinazione imposti dalla legge su una parte cospicua di introiti non valgono a impedire la configurabilità dell’attività esercitata dal Casinò quale lucro oggettivo né d’altra parte lo configurano quale ente pubblico economico. Le finalità sottese alla gestione di una casa da gioco, poi, “non possono ritenersi preordinate a soddisfare l’esigenza di realizzare un interesse della collettività, trattandosi di un’attività che, anche se eccezionalmente priva della qualificazione di illecito penale, è considerata generalmente dall’ordinamento quale attività contraria al buon costume e all’ordine pubblico e penalmente sanzionata” (cfr. Tar Valle D’Aosta sent. 140/2007). Proprio in relazione a tale finalità, il Tribunale riportava l’orientamento della
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Il
Tribunale di Como con decreto del 7 giugno 2021 ha dichiarato aperta la procedura di concordato preventivo proposta dal Casinò di Campione D’Italia, dopo che lo stesso aveva eccepito la propria non assoggettabilità alla legge fallimentare. Il Tribunale, esaminando la questione relativa all’asserito difetto dei presupposti soggettivi di fallibilità in capo alla casa di gioco, rilevava da un lato la contraddittorietà dell’impostazione difensiva del Casinò, che nonostante si ritenesse esente dal fallimento proponeva di essere ammesso ad altra procedura concorsuale, dall’altra evidenziava e motivava l’infondatezza della tesi dedotta. In particolare, il Collegio ripercorrendo l’orientamento consolidato in materia, sosteneva il principio secondo il quale “non possono confondersi le peculiari modalità di costituzione di una società ad esclusiva partecipazione pubblica, quale il Casinò, con i presupposti normativi per la dichiarazione di fallimento, i quali non sono certamente esclusi dalla semplice circostanza che la società sia stata costituita con provvedimento normativo di carattere legislativo o amministrativo e non mediante le forme negoziali couni (atto costitutivo e statuto), come avviene nel settore privato”. Veniva, pertanto, evidenziato che “l’atto normativo fondante la società esaurisce la sua natura di diritto Giovanni Adamo speciale al momento genetico e nei rapporti Fondatore Studio Legale Adamo con il socio unico, ma (www.studiolegaleadamo.it) Avvocato in Bologna – Cultore non vale certamente della Materia di Diritto Civile a qualificare la socienell’Università di Bologna tà come ente pubbli-
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La legge fallimentare è uguale per tutti
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NOTE GENERALI
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Se la grafica – molto colorata e decisamente accattivante – è sempre stata un elemento di forza di questo gioco, che ha reso celebre la “gallina” nell’intera Penisola, in questa ultima versione si possono trovare anche nuove ambientazioni e animazioni che ne migliorano ulteriormente l’estetica. Come il menù di scelta iniziale che propone il tour mondiale della gallina. O i vari bonus games che rendono il tutto ancor più pittoresco: come quello della pesca tra i ghiacci, curioso e molto carino.
EFFETTI SONORI E AUDIO 19
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Anche nel caso delle sonorità, come in quello della grafica, possiamo dire che la Fowl Play, in tutte le sue edizioni, ha sempre proposto musicalità originale e in perfetta armonia con le dinamiche di gioco, in grado di conquistare i giocatori. E anche in questa nuova versione multigioco l’equilibrio viene mantenuto e, se possibile, esaltato. Dando un tocco ulteriore di dinamismo, con musiche coinvolgenti che rendono l’idea di un movimento reale, in perfetta coerenza col tema del viaggio.
GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO 19
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Prendendo in prestito un celebre claim pubblicitario potremmo dire che a Mag Elettronica piace vincere facile. Ben sapendo che la gallina fa sempre il suo effetto tra i giocatori, soprattutto tra quelli abituali, che hanno ancora nel cuore e nella mente l’antico gioco leader indiscusso sul mercato per molti anni. In questo caso, Fowl Play World Tour sposa tradizione e innovazione proponendo una rivisitazione dei due classici “Fowl Play Gold”
IL NOSTRO GIUDIZIO: Nonostante la riproposizione ulteriore di un titolo già visto e “vissuto” dai giocatori come quello di Fowl Play possa far pensare a qualcosa di “vecchio”, in realtà questa nuova edizione del gioco di Mag stupisce proprio per il suo carattere fortemente innovativo, che viene esaltato proprio dal contrasto che si viene a creare tra tradizione e innovazione, che trova qui un perfetto equilibrio, in un prodotto vincente.
NUOVE TENDENZE TORNEANDO
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DESIGN E GRAFICA 19
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La celebre “gallina” tanto amata dai giocatori italiani di slot torna alla ribalta in una nuova versione, multigioco, che si propone quale erede diretta del successo di Mag Elettronica “Fowl Play Story”. Forte dell’esperienza del gruppo e della tradizione tra i giocatori, ma con un tocco di innovazione che la rende ancora una volta al passo con i tempi. Forse, anticipandoli pure: proprio come tanti anni fa.
e “4 Fowl Play”, qui proposti in versione “Super”, accanto a due titoli completamente nuovi: “Fowl Play Ice” e “Fowl Play Egypt”. Il risultato è un prodotto nuovo, molto vario e ben assortito. Si passa dalla slot 5x3 a 15 simboli (Super Fowl Play Gold) con “bet” frammentabile da 50 a 400 e spin-hold-spin, alla slot 15 simboli ma con 3 mani aggiuntive attivabili (Super 4 Fowl Play), con bet per mano 50 – 400 (massimo bet totale pari a 1600) e spin-hold-spin da 2 spin per manche. Passando per una slot ancora 5 rulli per 3 a 15 simboli ma modificabile a 5x4 con 20 simboli, con il quarto simbolo per rullo attivabile a seconda del bet (Fowl Play Ice) e bet frazionabile da 25 a 800. Fino allo schema fisso 5x4 a 20 simboli, con bet da 25 a 400 e spin singolo per manche (Fowl Play Egypt). Il tutto sopra a un motore di pagamento che rappresenta una rivisitazione di quello della Fowl Play Story, e sarà quindi apprezzato dai tanti amanti di quest’ultima. Molto bella anche la feature comune in stile “Ruota della Fortuna”.
PRESTAZIONI 18,5
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Ancora oggi, appena usciti dal prolungato lockdown del gioco terrestre, è impossibile dare giudizi in termini di prestazioni non potendo avere dati utili provenienti dai locali che rivelino i risultati ottenuti “sul campo”. Possiamo tuttavia esprimere un giudizio ampiamente positivo basandoci sul riscontro che sta avendo tra i gestori, avendo subito suscitato grande curiosità, per via delle sua caratteristiche innovative. Oltre ai primi segnali più che positivi che emergono dai locali in cui sono stati installati i primi esemplari. E il buongiorno si vede sempre dal mattino.
BUDGET 18,5
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Mai come ora il capitolo budget diventa a dir poco fondamentale per un’azienda di gioco. Dopo mesi di lockdown che per i gestori di giochi significa incassi azzerati, la crisi di liquidità che attanaglia le imprese del comparto rischia di compromettere seriamente il ricambio del parco slot che le imprese avevano già avviato e dovevano ancora completare. Lo sanno bene, però, in Mag Elettronica, con l’azienda che già prima della pandemia aveva attivato piani specifici per i suoi clienti in grado di incentivare e supportare gli investimenti dei gestori. Con ulteriori agevolazioni consentite in questa fase di ripartenza. DESIGN E GRAFICA EFFET TI SONORI E AUDIO GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO PRESTAZIONI BUDGET
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Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).
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Data omologazione_ giugno 2021
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Specifiche normative_ comma 6a del Tulps
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Produttore_ Mag Elettronica
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Nome_ Fowl Play World Tour A cura di Vincenzo Giacometti
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NAZIONALE ELETTRONICA I TITOLI PIÙ AMATI VOLANO SUL SITO DI SCOMMESSEITALIA.IT
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asta ansie da sanificazione, Lama&Associati ha la soluzione. Dalla sua esperienza ultra ventennale in organizzazione di eventi, gestione del rischio e sicurezza, la società presenta Sanuv-1, il primo sanificatore a raggi ultravioletti per valigie, borse, pacchi e tanto altro. E virus e batteri non sono più un problema. “Garantire la sicurezza è il nostro lavoro quotidiano – spiega Alessandro Lama, Ceo di Lama&Associati – e il Covid ci ha posto davanti a nuove sfide. Da qui l’idea di realizzare uno strumento che in pochi secondi e semplici gesti consentisse di proteggerci, sanificando gli oggetti. La pandemia ha dimostrato a livello globale quanto particelle microscopiche possano essere letali per la nostra salute, da ora in avanti non possiamo più farci trovare impreparati, mantenendo costantemente una soglia di attenzione elevatissima”. Come funziona? È semplicissimo. Basta inserire l’oggetto da sanificare nel cestello e premere start. Si attiva la potente luce ultravioletta, efficace nel distruggere in pochi secondi il dna di batteri e virus come il Covid-19. Sale giochi, palestre, centri benessere, studi professionali, negozi, uffici: Sanuv-1 è il modo migliore per accogliere ospiti, clienti e personale in sicurezza. Il tutto al costo di un portatile o, con la formula noleggio, di un caffè al giorno.
nuovo canale per titoli amati dai giocatori online e retail quali “Black Black”, “Book of Cleopatra”, “Stellina” e “Madame Fortuna”. Nazionale Elettronica ha infatti stretto un rapporto di collaborazione per la distribuzione dei suoi giochi anche con ScommesseItalia.it e che li rende immediatamente disponibili sul suo sito. “Grazie alla nostra esperienza ventennale nella produzione e distribuzione di giochi in Italia e nel mondo, abbiamo sviluppato una suite di giochi molto amata per la loro semplicità di utilizzo, per le grafiche accattivanti e per la possibilità di scegliere tra i differenti Rtp”, dichiara Diego Mendez, amministratore delegato di TerryBet, divisione giochi online del gruppo Nazionale Elettronica. “Siamo sicuri che i giocatori di ScommesseItalia.it apprezzeranno particolarmente i nostri titoli e le loro features, pensati appositamente per un pubblico sempre più orientato verso una esperienza multichannel che vuole provare anche online lo stesso divertimento che può trovare nei punti retail”. Un accordo che soddisfa in pieno anche Scommesse Italia, come spiega il direttore generale, Luigi Manda: “Esprimo molta soddisfazione che si sia conclusa la procedura di integrazione, certificazione e messa online delle slot fornite da Nazionale Elettronica, tra i maggiori operatori nazionali del settore. Le nuove slot sono un prodotto made in Italy con grafiche accattivanti, ma in particolare con un motore di pagamento che consentirà ai nostri clienti di vivere un esperienza di gioco unica e divertente”.
SNAITECH LA BUONA CAUSA DEGLI SMART GAMES 2.1
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legame che si rinnova per il quinto anno consecutivo: iZilove Foundation, l’ente di Snaitech dedicato alle “good causes”, è ancora una volta partner degli Smart Games 2.1 di Special Olympics Italia, programma sportivo dedicato a persone con disabilità intellettiva. Gli Smart Games 2.1 si svolgeranno dal 1 al 15 luglio 2021 con 3816 atleti impegnati in 22 discipline sportive: atletica, badminton, basket, bocce, bowling, calcio, canottaggio, indoor rowing, karate, ginnastica artistica, ginnastica ritmica, golf, nuoto, open water, pallavolo, racchette da neve, rugby, sci alpino, sci di fondo, snowboard, tennis e tennistavolo. Le gare, strutturate attraverso singole attività da tenersi anche all’aperto in base alle relative disposizioni nazionali e territoriali in materia di sicurezza, consistono in esercizi elaborati ed adattati al contesto dallo staff tecnico nazionale di disciplina. “Il percorso intrapreso con Special Olympics e consolidatosi negli anni, ci rende davvero orgogliosi. L’impegno che Snaitech investe da anni a favore delle cause sociali ‐ dichiara Fabio Schiavolin, amministratore delegato di Snaitech ‐ è una modalità per consolidare i valori che contraddistinguono la cultura aziendale, in primis l’inclusione, e, allo stesso tempo, rafforza nei dipendenti e nei collaboratori l’orgoglio di appartenenza e lo spirito di gruppo. Gli Smart Games rappresentano una bellissima risposta alla situazione che stiamo vivendo, un’occasione per sostenere questi ragazzi, da cui, nel corso degli anni, abbiamo imparato tantissimo. La determinazione e la capacità di abbattere ostacoli all’apparenza insormontabili si sono trasformate in un’ispirazione costante”.
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LAMA & ASSOCIATI IL GIOCO È BELLO QUANDO È SANIFICATO!
PASSIONE CAVALLO
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on l’inizio della bella stagione, ci si prepara per andare in spiaggia. Bk Creativity ha pensato a un telo mare che strizza l’occhio all’affascinante universo del poker. Un asciugamano realizzato in velluto e microfibra, morbido, confortevole ed elegante, che permetterà a chi lo possiede di distinguersi dalla massa. La grandezza del telo è di 80 per 130 centimetri. Il colore bianco, con le carte da gioco rosse stampate in grande lo rendono un oggetto attraente e che non passa inosservato. Ma non si tratta di un semplice telo mare. Può essere usato anche come telo da viaggio, da campeggio, da yoga o da fitness.
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ada Trivial ha pensato di creare dei gioielli dedicati a chi ama il mondo equestre. Simpatico e brioso, l’anello con cavallo pendente è in argento bianco e si abbina bene a un look sbarazzino e giovanile. Della stessa linea l’anello con due cavalli forati e due cavalli incisi, per chi ha una mise più seria. Per chi è più scaramantico c’è l’anello chevalier “Fortunello” con cornetto, ferro di cavallo e quadrifoglio, sempre in argento 925, ma con base rotonda smaltata in rosa. L’anello è completamente personalizzabile, con incisioni sia laterali che nella parte superiore. Se buttiamo uno sguardo al magico mondo dell’infanzia, possiamo apprezzare di certo l’anello con cavallo a dondolo diamantato a mano in argento. Nada Triviàl nasce dall’idea, dalla passione e dal desiderio di creare gioielli di classe. L’azienda disegna ogni oggetto, per custodire nel tempo valore e bellezza. Tutti i gioielli sono fatti a mano, con grande precisione e lavorati in ogni dettaglio. Inoltre, l’azienda personalizza tutti gli accessori di scuderia, con tanti colori e cordini per finiture a disposizione. Possibilità anche di fare ricami.
A cura di Michela Carboni
F
allen Flowers lancia la borsa a tema casinò. Un accessorio sfizioso, ideale per viaggiare, ma comodo anche per uscire. Il tessuto resistente presenta un design accattivante, con roulette, fiches, carte da gioco e slot machine che si alternano, creando una fantasia originale. La borsa può essere appesa nella parte posteriore di un trolley o di un carrello, eliminando il problema di tenerla con entrambe le mani e dando così al viaggio maggiore praticità e comfort. La tasca principale è a doppia zip, per renderla più comoda. Inoltre la borsa ha anche una tasca laterale all’interno, per riporre piccoli oggetti. Si abbina bene a diversi look e può essere un regalo diverso non solo per chi ama il gioco.
IN SPIAGGIA CON IL POKER
LOSFIZIO DELGIOCO
L’AZZARDO IN UNA BORSA
LETTO DA VIDEOGAMER
Un
set di lenzuola firmate Loussiesd tutto a tema videogiochi. Coloratissime e piene di disegni che richiamano il magico mondo delle console, queste lenzuola sono adatte per ragazzi e bambini che non vogliono una camera monotona. Il set è tutto in microfibra spazzolata, con tasche profonde 30 centimetri, lenzuolo con angoli, resistente alle pieghe, elegante copri piumino con federe. Si adatta a quasi tutti i materassi, grazie ad un elastico avvolgente intorno ai bordi del lenzuolo che garantisce una vestibilità aderente e sicura.
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The future starts now
Sustainability, technology and responsibility are the three key factors for the recovery and the development of the Italian gaming sector and in the middle of the new reference event for the industry: Sbc Digital Italia
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By Alessio Crisantemi
We
announced it as a high-level event, able of bringing together the entire Italian gaming industry in front of politics and institutions. And here it is. Our promise has been largely kept, giving life to the new appointment called “Sbc Digital Italia: The future of gaming in Italy”: the result of the cooperation between the company skilled in the organization of gaming events Sbc (Sport betting community) and the Gioco News network, leader in the Italian gaming sector. The program of July, 28 – 29, (which you can find below) proposes an exceptional parterre, confirming, perhaps, also the exceptional nature of the moment: in a sector strongly influenced by the pandemic, but far from kneeling, keeping its ability to generate resources for the state, today more precious than ever. A sector so dynamic that deserves a new showcase, appropriate to its reality, and a new way of presenting itself to the outside world. As Rasmus Sojmark, founder and Ceo of Sbc, explains: “Italy is the home of one of the largest and longest-running regulated betting and games markets in the world, but it is poorly served by the events industry - the leader of the group explains - For this reason, as Sbc, we aim to change it, by creating an event like Sbc Digital Italia, providing high quality content and an excellent platform for doing
business. The first feedback was very positive and we received excellent support from operators and suppliers, eager to cooperate with us and participate in the event. At a crucial moment for the future of the sector in Italy, which is facing government proposals to make important changes to the licensing regime. At the same time, the retail sector is trying to rebuild itself after the huge financial blow of closures due to Covid and online gaming operators are trying to maintain the growth of the past twelve months. What our event will do is bring the industry together to share important information and exchange ideas on how to manage these challenges. With the help of the deep knowledge of the local market of the Gioco News team, our strategic partner, we have created an agenda and a list of speakers that will provide vital insights into all key issues, while the virtual exhibition hall will offer the opportunity to look at the latest products tailored for the Italian public”. Not only. With an expected audience of over 1,250 industry delegates, including more than 500 senior executives and decision makers from operators active in the Italian market, there will also be plenty of opportunities for attendees to connect and talk to companies during the workshops and networking program and the interactive product display area, which will showcase the latest innovations from major suppliers.
RASMUS SOJMARK
Giancarlo Loquenzi (Radio Rai)
PAROLADI COLLOVATI
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PROMOSPACE
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ENGLISHPAGES
“I accepted with great pleasure the proposal to moderate the Sbc Digital Italia international panel. Gaming sector has been at the center, in recent years, of an intense media and political debate. The regulation of the sector has led to a considerable increase in the visibility of gaming activities, which previously took place in a ‘hidden’ way, as a result of its negative aspects. The reactions were sometimes more emotional than reasoned, and risked overshadowing the aims and positive results of state regulatory activity. Sbc Digital Italia represents a precious opportunity for discussion and analysis between all the parties involved, to think together as objectively as possible about the sustainable future of an industry that employs one hundred thousand people in our country. In the panel that I will have the honor of moderating, the heads of the public regulatory authorities of various countries will share their experiences on the subject of the social acceptability of gaming, with the aim of discussing and contributing to the complex discussion taking place in most nations in which gaming has been, or will soon be, regulated”. PAROLADI COLLOVATI
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«Thinking about the sustainable future of industry»
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Francesco Rodano PROMOSPACE
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LEDRITTE DELMAESTRO
LAPUNTATA
“As a journalist, every time I see the thickening of prejudices at some point in the public or political debate - both positive and negative ones - I get curious and want to understand better and more. There is no doubt that around gambling, I call it that way for convenience and to better understand it, there is a very clear and lasting gathering of negative prejudices. I have often wondered why. It is - at least at a first analysis - an entertainment activity for a fee like many others, who is under a particularly intense social and then legislative disapproval. If the legal gaming industry - often intimidated by public communication - decides to come out and tell his version on these aspects, it can only result in a very interesting opportunity for discussion”.
GIOCO &ARTE
PROMOSPACE
«An interesting opportunity for debate»
LEDRITTE DELMAESTRO
GIOCO &ARTE
“The future of gaming in Italy” is the subheading of the Sbc and Gioco News event, now in a purely digital version, but only for this year. With the aim of repeating it over time, becoming a regular and annual appointment. But already from the first edition, the event offers a respectable parterre and a series of high-level panels, whose management is entrusted to high-level professionals and experts, who have decided to get involved.
PROMOSPACE
ENGLISH PAGES A cura di Natasha Crisantemi
The industry of tomorrow is born in this way
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L’OROSCOPO
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THE FUTURE STARTS NOW
Ludovico Calvi
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L’AVVOCATO DELDIAVOLO
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Christian Tirabassi
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«Finally an important event in Italy»
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Samuele Fraternali
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“I (finally) welcome an event structured in an orthodox and traditional way, entirely dedicated to the Italian betting and gaming industry. The Italian market is one of the largest in Europe and needed an event - in Italian - that would involve all the stakeholders in the sector: government, public authorities, concessionaires, distributors, suppliers and consultants. This is a necessary element in any sector, especially when there are challenges that need to find sustainable solutions; the betting and gaming industry is facing concession renewals, regulatory challenges, business evolutions, mergers and acquisitions, which need to be openly analyzed and discussed, as an industry maturity stage. From the point of view of Ficom Leisure, I look forward to discussing how the sector can offer a clear and stable status that will encourage investments in Italy”. RIFLESSIONI DAORSO
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Massimo Caputi
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“Gaming industry is an important element of the Italian economy and national consumption and in which digital innovation has always played a leading role, often with positive externalities for other industries. I therefore believe it is important to ensure a constructive and educational dialogue between the players in the supply chain, and therefore I couldn’t say no to the invitation to contribute to the development of SBC Digital Italia”. Word of Samuele Fraternali, director of the Politecnico di Milano’s Osservatorio Digital Content, called to moderate the panel dedicated to payment systems in gaming.
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«Ensuring dialogue between the players in the supply chain» TORNEANDO
LASLOT DELMESE L’ORA DEL GIOCO
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“I am honored to participate in Sbc Digital Italia, an event organized by Gn Media and Gioco News together with Sbc and dedicated to the future of gaming in Italy. I believe it is a great opportunity for discussion for the entire sector, in an era of unprecedented crisis like the one we are still experiencing, where the ability to openly discuss and above all the will to take responsibilities become fundamental. Over the last year it has been very difficult for everyone to convey clearness and security and plan strategically, for this reason I believe the time has come to communicate in a clear and transparent manner by all the main representatives of the industry, of the Government and the reference institutions”.
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«Great opportunity to discuss the future»
«Look at the new frontier of esports»
“I chose to participate in this event because I believe that digital technologies deserve to be considered as tools capable of acting as a compass for our time: they are useful for understanding the direction that the whole communication ecosystem is taking. Personally, I consider eSports as a new frontier, a reality that no sports journalist can afford to overlook today. From the specific language to its jurisdiction, from the players’ training processes to their participation in competitive tournaments, the world of virtual games is cultivating its enormous potential and is gradually nurturing an unprecedented universe of values, capable of evolving the paradigm of fruition and description of traditional sports too”.
Mauro De Fabritiis
«First step towards a virtuous circle» “I accepted with great pleasure to participate in this event and, in particular, to moderate the interesting panel dedicated to horse racing, cooperating so that the representative actors of the entire supply chain were involved. Following the recent Open Hearing promoted by the Agenzia delle Dogane, which emphasized the regulator’s will to promote a ‘redevelopment’ intervention in the horse racing sector, stakeholders today have the opportunity to be heard by political-institutional representatives and share an intervention proposal to safeguard an ecosystem, which revolves around the horse and its related agricultural activities, today seriously compromised and at risk of extinction. There is no doubt that there is a need for systemic, urgent and coordinated intervention to make horse racing competitive and sustainable as a sport, a cultural model linked to the country, a form of entertainment, passion and game. Starting from a shared target, the panel participants today have the great opportunity to work together to convey a systemic recovery plan that can act on the interdependencies between the various components involved: the institutions (Mef, Adm, Mipaaf and the political levels involved) to provide the correct direction for the self-support of the horse racing sector; owners, breeders, coaches, jockeys and all the players in the horse racing chain, co-investors of the system and responsible, for various reasons, for the production of quality races; racecourses as entertainment theaters and a place for the generation of fans; concessionaires and technology enablers as promoters of the offer of bets on horse racing and related images; fans and players who are the final recipients of the offer. The betting offer reform project represents an important first step to start a virtuous circle that is urgently needed”.
www.gioconews.it
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SuzoHapp bets on Betting The group joins the Sbc Digital Italia event to propose its vision of the future of payment systems and share the experience as a leader in the international field SuzoHapp, the multinational corporation represented in Italy by Comestero Group, has been a consolidated presence in the gaming and amusement sector for over 60 years. An innovative and dynamic company, always on the side of producers and operators in the search for the most competitive and effective solutions to develop their business.
THE POTENTIAL OF LAND-BASED BETTING Piero Martellotta, Gaming Italia sales director, expresses his opinion on the current situation of the betting market. “As we know, the pandemic has changed gaming rules. It has revolutionized all of our consumer habits, that have focused on digital channels, and entertainment was no exception. However, I am sure that, despite the significant growth of digital betting, once the emergency is over, the physical network will continue to have its space, especially thanks to the synergies with online betting, in a multi-channel perspective”. “With the relaxation of the lockdown and the gradual return to normal, people will increasingly want to socialize and players will be eager to return to gaming halls. However, I believe that, in order to survive and thrive, land-based betting market must necessarily adapt to new scenarios, for example by developing services connected to mobile and online. It is then necessary to optimize the betting experience in the betting points to assure the highest levels of hygiene and safety to the player, as well as privacy, independence and comfort” Martellotta continues. “In my opinion, this must be the future of land-based betting: an ever greater automation of the halls, with the use of stateof-the-art self-service terminals. The result will be a better user experience with a targeted and important reduction in management costs”.
THE EVOLUTION OF THE BUSINESS MODEL “Thanks to our long experience in the gaming world, it was normal for us to enter the betting sector, implementing an already rich and heterogeneous offer” Martellotta explains. “Our new slogan ‘The Only Call You Need to Make’ perfectly reflects our strategy: we propose ourselves as the only reference partner for all producers P I E R O M A RT E L LOT TA
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and operators interested in developing the land-based betting business, strictly connected to self-service betting terminals”. SuzoHapp’s offer is constantly evolving. Just look at the suzohapp.com/sportsbetting website to get a precise idea of the extensive product catalogue, recently enriched thanks to the various partnerships with leading players, including Elo, Custom, Nanoptix, Newland, Microhard and Giussani. “In Italy, we are the only ones to offer such a complete offer of highly reliable components” Martellotta continues. “We are able to satisfy all requests for hardware peripherals for selfservice terminals, from A to Z: from the latest generation touchscreen monitors to printers, from coin and bill validators to cashless systems, up to barcode readers and health insurance cards, loudspeakers, rotors and power supplies, locks and switches, quality spare parts at competitive prices”.
SPONSOR AT SBC DIGITAL ITALIA As part of its new commitment in the betting sector, SuzoHapp will sponsor the Sbc Digital Italia event, with Piero Martellotta who will intervene as speaker in one of the panels, where the aspects and peculiarities of the Italian betting industry will be analyzed and possible evolutions of the sector will be discussed. “With great pleasure I will participate in this event. I think it is an excellent opportunity to share our experiences and discuss the expectations and needs of the sector, also from a regulatory point of view”.
EXPANSION OF THE SALES FORCE “Given the great importance that the betting business is assuming for us, we have decided to strengthen our sales force by introducing a commercial figure in the Italian team, who will be totally dedicated to the development of this sector. I can’t wait to present our new ‘purchase’ to the market, which I am sure will give us great satisfaction!”, Martellotta ends.
VOX MANAGER
If
one looks at the news, every single week there is a new incident of sport competition manipulation reported, this has been particularly true since the outbreak of the pandemic. The sport ecosystem has never been so vulnerable as today and this makes “Match Fixing” one the greatest problem in modern sport, directly undermining the essence of its values and credibility. I strongly believe that protecting Sport Ethics means safeguarding the passion and integrity of our children and therefore the future of our society. I am delighted and privileged to have been appointed President of Glms (the Global Lottery Monitoring System), the state lotteries Sport Integrity Association, for a 3rd consecutive term after two very exciting mandates during which we have been able to : • Review Glms organization effectively -> strong and experienced team with accountable and responsible stakeholders at all levels, including Executive Committee members • Invest in competent human and technical resources -> new General Secretariat in Lausanne and new Operational Hubs in Hong Kong and Montreal while acquiring a new customized monitoring platform • Draw new, transparent and more effective processes and governance -> Administration, Operations, Compliance • Implement new and more efficient Statutes, which will allow GLMS to grow a diversified membership base involving new strategic Sport Integrity Stakeholders • Strengthen Relations with key public
ned to manipulate sport competitions across the globe. The challenges facing the global Sport Integrity community in the years to come are massive. GLMS’ strategic approach against sports corruption through a multi-stakeholder, multi jurisdiction policy with integrity monitoring hubs in different continents and active sport lotteries trading floors across the globe, has allowed us to raise the bar even more in the last 12 months. Unfortunately, the evidence of relatively young aged athletes being corrupted is consistent. This negative phenomenon originates from a lack of awareness and absence of a culture of sport integrity among young athletes. On top of that, the temptation of making easy money without getting caught, given the limited visibility of some low-profile sports events, have been encouraging factors and at the base of the proliferation of cases among young professional athletes. Further to that, when at the beginning of their careers as young athletes, they have very little to lose and therefore are more incline to take risks. It goes without saying that in addition to athletes, key sport club stakeholders may also be implicated in such cases with the objective of making easy unfiltered money to allow the club to “survive” in low key championships where there is very little money available. The world of sport after Covid-19 will be certainly with more unknowns and less certainties vs the past, in particular with regards to the level of revenues generated by sport clubs and the need to offset the losses with drastic cost cutting measures. This scenario is already inevitably creating conditions for fraudsters to exploit weaknesses and take advantage of this moment of vulnerability of the system in the “new normal”. It is our duty to continue to be vigilant and protect the safeguarding measures put in place to guarantee the legality and protect athletes and all the stakeholders involved across the globe.
and private stakeholders worldwide -> new corporate strategy and direct engagement in legislative and regulatory evolutions (i.e. Status of Observer to CoE Convention Committee against the manipulation of Sport competitions) • Define and implement new communication strategy -> effective social media approach, new website and portals, internal visibility strategy, new media relations approach • Engage and increase membership base effectively -> acquisition of 14 new Members worldwide with a clear strategy to target newly regulated markets and jurisdictions (i.e. Usa, Brazil, and so on) We have set very solid foundations to drive the success of our association in the titanic fight against Match Fixing and to protect Sports Integrity worldwide. I am fully convinced that Glms represents a tremendous vehicle not only for our Association and its members but also for all other key interested stakeholders, our communities, and our society as a whole The cancellation of sport competitions, the absence of supporters worldwide due to the Covid-19 outbreak and the financial crisis generated by it has put many sport organisations at all levels under a lot of strain. This has led to an increased level of vulnerability by several Ludovico Calvi sport athletes and club • President of Global Lottery Monitoring officials, and has in System Executive Committee turn, created a window • Member of the American Gaming Association Sport Betting Task Force (Aga) of opportunities for • Member of the World Lottery Association fraudsters and criminal (Wla) Sports Betting Integrity Committee organizations determi-
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GLMS A NEW CHAPTER IN THE FIGHT AGAINST MATCH FIXING
By Ludovico Calvi
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THE THIN RED LINE There are huge differences between pathological and compulsive players, and international experience shows how the “cure” of the sole exclusion is not effective in the long term, and that a non-ideological approach is needed, which also focuses on inclusion By Michael Haile
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here is an abundant literature that investigates problematic gamblers, but the vast research activities that studied problematic players tend to group them as one entity “problem gamblers” or simply “addicts”, often exchanging the words as if they have the same significance. Much of the opposition to legalized gambling is based on analyses of the social costs that occur as a result of pathological gambling. In recent years there has been a great deal of debate about the benefits and costs of legalized gambling. The gambling industry argues that its product is simply a form of entertainment, like going to movies and football games. But many researchers argue that gambling is fundamentally different from other forms of entertainment either because gambling, unlike movies and football games, can lead to addiction. Further, pathological gamblers are purported to inflict high costs on society. Researchers adopt different variables to calculate the cost on society, but generally social costs can be divided in nine categories; cost due to crime, cost to firms and occupation, bankruptcies, suicides, depression and physical illness re-
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lated to stress, costs to social services, costs of regulation, costs to families (divorces and broken homes) and direct costs of gambling abuse. But what is “dependency”? The scientific definition which most experts would agree on is the following: “a chronic neurobiological illness which is characterized by behaviours that include one or more of the following: impaired control of the use of drugs, alcohol, gambling products, sex, food etc., …compulsive and continued use despite harm, and the inability to manage craving”. The key words are “compulsive and continued use despite harm...”. The issue is not the quantity or the frequency, but the impact. Problem gamblers can be identified when they show a model of mental obsession and compulsive use of gambling products repeatedly over time with relapse. When gamblers feel compelled to persist, regardless of its negative impact on their lives and the lives of others, can be described as problem gamblers. Dependency has three characteristics: 1. impaired control; 2. persistence or relapse, despite evidence of harm;
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WHAT SHOULD LEGISLATORS AND REGULATORS DO? The war on drugs has a lot in common with the war on gambling addiction. It aims at consumers as much as producers. For example, the war on drugs creates the conditions that demonizes drug users, putting them, at the best of times, on the lowest scale of the social order or marginalizing and criminalising them in the worst case. Legislators and regulators have created a similar system for problematic gamblers. One of the most egregious example is the system of “self-exclusion” on online gambling adopted by the Italian regulator Agenzia delle dogane e monopoli (Adm) and the Uk regulator the GC. In the UK self-exclusion is even extended to betting shops. This instrument allows gamblers (or their family members) to self- exclude for a period of time ( 30, 60, 90 days or indeterminately) from gambling online. The key word is “exclusion”, not too far the exclusion from society of drug addicts as they are considered “different”. The irony also consists of that many regulations are aimed towards gambling operators. To ask addicts to exclude themselves from the source of their pathology is akin to ask a normal person to live without their social skills. Blunt methods such as self-exclusion or to ask operators to police the behaviour of gamblers work only in the short term when concerning addicts. For how hard legislators and regulators try, a gambling addict, as much as a drug addict, would go to any lengths to satisfy their craving. The first step that legislators and regulators must make to resolve the issue of long-term gambling addiction is to base their strategies on evidence and not ideology. Portugal provides a good example on how to deal with drug addiction; it constructed a strategy based on inclusion and not exclusion from society, which was extraordinarily successful. A similar strategy to combat gambling addiction would mean to pay a particular attention to not stigmatise their condition and treat their condition for what it is, an illness, even though an illness that produces collateral damage such divorces and debts, and in the worst cases, criminal behaviour. Rehabilitation of pathological gamblers requires a network of psychological, medical, and social support. Selfexclusion and behavioural policing are not sufficient, they can even be counterproductive as they might push gambling addicts underground, where it would be more difficult to reach them.
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gamblers also abuse other substances such as alcohol and drugs (cocaine). This validates the notion that people can have more than one addiction or can cross-addict. It is possible that when problem players abstain from gambling they could end up as alcoholics or begin to have pathological behaviours (sex, food, shopping etc.). Many researchers believe that most gambling addicts, similar to drug addicts and alcoholics, it is not the substance or the gambling product that is the problem, but the “illness”. According to the GA, pathological gambling is a behavioural manifestation of psychological and social malaise. DANON PERDERE
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3. dissatisfaction, irritability, or intense craving when the object, be it a drug, gambling activity or other goal is not immediately available. Dependency to gambling has all the distinctive elements to gambling addiction, but for one fundamental difference, a user dependent on a drug, alcohol, or gambling can be treated, while an addict, such as an alcoholic cannot. An alcoholic will always remain an alcoholic, such as a gambling addict will always be a gambling addict, as such the only choice they have is total abstinence, to never drink or play again. Gambling Anonymous (Ga), the fellowship that helps gamblers to stop gambling describes gambling addiction as “as an emotional illness, progressive in nature, which no amount of human willpower can stop or control”. While players who suffer dependency to gambling, akin to those dependent on drugs and alcohol, have the capacity to reduce or stop gambling, addicts are completely unable to do so. According to many researchers and experts, problem gamblers and addicts share similar features, such the activation of dopamine and endorphin in the brain on an increasing scale, which creates a physical dependency. Endorphins are neurotransmitters that help the brain to cope with pain and stress while dopamine is a mood-boosting neurotransmitter that is released after an objective is reached. As a matter of fact, a gambling addict is not addicted to the gambling product but to the dopamine and endorphin activated by the act of gambling -when they win (to recapture the moment) or following a near miss (to reach the objective). The difference between a dependent gambler and an addict is that a dependent player can reduce gambling frequency or abstain through counselling or will power. It is possible they might require a period of “detoxication” and receive medical and/or phycological help, but it is also possible that they can resume gambling safely. In conclusion, it is possible to rehabilitate a dependent gambler while an addicted gambler cannot ever safely and sanely be able to gamble again. While exploring scientific research, one must avoid believing that gambling addiction and dependency can be reduced to the actions of brain chemicals or nerve circuits or any other kind of neurological, phycological or sociological data. A multilevel exploration is necessary because it is impossible to understand dependency and addiction fully from any one perspective, regardless how accurate because the addiction process is too multifaceted to be understood within the limited framework. Gambling dependency or gambling addiction, which effectively is an illness, is not that much different, in many aspects are the same to drug, alcohol, sex and other behavioural addictions. Many experts agree that pathological behaviours, without exception, derive from a trauma suffered in childhood or they are the result of traumas resulting from childhood or external stressors experienced in life. Addicted gamblers frequently suffer financial, family and work problems. Research conducted by the UK regulator, the Gambling Commission (Gc), reveal that most problem
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INNOVATION ON THE MENU A vital aspect of location-based entertainment By Mark Griffith
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The
successful entertainment centre is one that establishes itself in the mind of the public as the perfect full day out. To achieve this, a location must offer everything; keeping visitors happy isn’t just about attractions – food and drink can make or break the whole experience. Providing F&B can be done in a number of ways - examples include small cafés, fast food outlets or full-blown restaurants. It may seem fairly straightforward, but the experts in the field know full well that the provision of high-quality F&B can be a complex affair, with the way it ties into the overall experience the most important aspect to figure out. “Guest experience is everything when it comes to restaurant success – not just the food,” said Bilal Rifaieh, food and restaurants division manager for Saudi Arabiabased operator Al Hokair. “Ensuring our guests have a great experience when they visit our restaurant is one of the most important factors in creating a fantastic business with loads of repeat customers, regulars and loyal customers. Nowadays,
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a bad review can change the opinion of your restaurant and prevent customers from choosing your establishment over other nearby options. “Today, food and beverage is one of the biggest assets to a development proven by the exponential growth that has occurred in this category over the last few years. Put simply, customers love to dine and drink. The key, however, is that not just any drink and food will do. Today’s diners demand variety galore in beverages and food that are both nutritious and delicious, while also providing some type of memorable ‘experience’ by offering food and beverage pairings on their menus, operators have a clear, significant opportunity for revenue growth.” How does Al Hokair stay ahead of the curve? “Advancing the level of our customer service. Adding healthier options in our menu (drinks and food). More visibility in social media and we will get into branding. Providing special offers and promo. Developing strategy in making waiting time less painful. Diving into the delivery apps association, and add some kinds of entertainment.” Of course, no amount of high-quality F&B will suffice if there is no medium to deliver it effectively. As such, the Pos system has arisen to meet the needs of the consumer, and companies like Ideal One have made it their mission to make the customer’s dining experience the most seamless it can be. “Ideal One offers the most comprehensive Pos system,” said the company’s John Vallis, “which is specifically designed for the leisure and entertainment industries
and comes in various different forms, for example attended Pos, mobile Pos, selfserve kiosks and the consumer app. “We have one of the most broad, deep and comprehensive F&B Pos systems on the market, which includes recipe building, inventory management and forecasting, electronic purchase ordering and receipts and direct orders to kitchen printers and kitchen display systems.” A good POS system is an underrated but vital aspect of a location’s arsenal, said Vallis. “A comprehensive Pos system can make all the difference to an operator’s F&B offering from the customer, staff and management perspective. To have one fully native Pos system is an absolute must; Ideal One offers a range of Pos set ups and configurations, from a staffed POS position to mobile Pos, self-serve kiosks and ordering through our app. In all cases, orders will go straight to the bar or kitchen via either a kitchen printer or a kitchen display system. We can also direct staff to the right place to deliver the order, whether that be at a table, bowling lane or from a collection point within the venue. This means that the guests spend more time having fun without the need to stand in long queues.” The implementation of such a system streamlines business operation while giving operators a better view of the big picture. “A good POS system enables F&B operators to deliver better service to its customers, helps them gain real-time business visibility and track business operations to improve efficiency and the F&B business profitability,” said Suresh Kumar, head of F&B at Semnox Solutions. “Semnox offers a comprehensive solutions platform to the F&B sector, starting from online ordering, table reservations and guest management followed by solutions for complete Pos operations covering Qsr, casual and full service F&B operations, inventory and costing, maintenance and asset management, marketing and Crm with complete integrations to digital payments, data visualisation, accounting, Crm and online delivery. “Going forward, our roadmap is to build a world class business analytics solution that can help the F&B sector gain actionable insights to grow the business profitably. Semnox also offers complete har-
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dware solutions on Opex model, while positioning itself as a one stop solutions partner for the F&B sector.” Operators without an F&B solution cannot hope to achieve long-term success, said Kumar. “F&B has two objectives: growth and profitability. If F&B businesses have to grow and become profitable, it is imminent that they adopt technology, as there is no other alternative to it. “To start, it can begin with a simple and easy-to-use POS with no major capital investment. POS not only delivers efficiency and speed, it also gives F&B operators the real time visibility to take timely actions to remain efficient, profitable and exceed customer expectations.” Recognising its importance to the industry, cashless systems specialist Sacoa creates solutions specifically for this sector. Sebastian Mochkovsky, Us Ceo, said: “Our Pos is specifically designed for Fecs, but it also offers the ability to sell F&B with some particular features, such as inventory tracking, combo packages, remote kitchen printing capability, support for multiple printers, running tabs and modifiers that give the flexibility to change ingredients for recipes. Customers can pay by cash, credit card or even with their Playcards. “Sacoa uses the Pos and Mpos (mobile point of sale) variants that allow for a rapid increase in sales when there is a line of customers.” A good Pos system gives the operator the ability to keep track of their business, streamline sales, order processes and quicken transactions to obtain better profits, said Mochkovsky. If presented with a location devoid of such a solution? “I would ask them if they are interested in having a full digital control of their investment made in inventory, preventing theft and getting information on when to restock, simplifying their customers’ decision by offering pre-selected promotional packages and increasing sales with
up-selling and cross-selling, speeding up their customer service times and working in a fluid and coordinated way with all areas of their business.” One beginners approach to fitting out a location with Pos is to install one that covers every base. Embed, says Ceo Renee Welsh, can do just that. “Embed’s point-of-sales Sales terminal drives double-digit sales by combining the best of what you’re selling into a creative range of attractive offers and upsell opportunities, increasing guest spending,” said Welsh. “The Sales terminal is the equivalent of an electronic cash register and is located wherever products are purchased. A variety of peripherals can be connected to the Sales terminal to facilitate the sales process, including barcode scanner, receipt printer and up to four cash drawers. The touchscreen allows the user to easily maneuver within a graphical interface, which can be customised based on the preferences of the operator. With Embed’s system in place, our operators can get a 360-degree view of their customers (everything about their purchase habits, the time of visit, which games they played, their F&B consumption, etc.) so the operator can create customised, highly relevant promotions and upsell/cross-sell bundles that help drive return visits and increase customer loyalty. “One of the key benefits of Embed’s Pos enables seamless integration with Embed’s Bookings. Bookings is the ultimate online reservation and party planning solution and is part of Embed’s Toolkit total business solution offering. It’s a modern online reservation solution for your entertainment venue. Bookings allows you to accept online reservations for parties, corporate events, meetings, on their own devices anytime, anywhere, 24/7 (via mobile). The checkout is intuitive and enables an operator to capacity-manage. Best of all, it is zero risk to the operator because the bookings are pre-paid via credit card.” As one of the many aspects of family entertainment that the public has missed during lockdown, F&B is sure to see a resurgence in the post-Covid world. But will the use of POS systems for F&B also become more prevalent? “The human-human relationship
will continue to exist,” said Mochkovsky. “We are convinced that in the post-Covid era it will be necessary to have a POS system so that each business can grow and serve its customers as they deserve. Today, as the pandemic is very advanced, we continue to see that people are still being cared for by a person. “Since Covid-19 arrived, there has been an increase in the use of POS systems, especially since many Fec owners during the lockdown, while their entertainment business had to remain closed, had to reinvent, expand or modify their businesses. In several cases, they found a solution to generate a source of income through the sale of food.” Vallis said: “App ordering, self-serve kiosks and mobile POS have become more prevalent and importantly more familiar to the public and the Covid-19 pandemic has certainly accelerated this process along with the acceptance of contactless payment methods and will continue to do so. Operators have seen the benefits because they can reduce or re-deploy their members of staff within the business and the guest experience is enhanced. Now more than ever, we live in a world where everything is wanted yesterday and a great Pos system with different hardware and software solutions is re-shaping the future of F&B retail.” Kumar said: “Covid has mandated and compelled F&B business processes to change, otherwise traditionally managed. Contactless payments are the new norm. To stay relevant, F&B businesses have to adopt to these new ways of doing business where Pos systems, through their intelligent designs, enable F&B businesses to comply with such processes, thus committing to their own and the customer’s safety. It is these Pos systems and custom designed hardware that will become all the more prevalent in times to come.”
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PER TENTARE LA FORTUNA
a cura di Nashira astrologa e sensitiva
19, 49, 66 Ambo, Terno e su Tutte, Roma, Genova SUPERENALOTTO
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Jennifer Lopez
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LEAVVENTURE DAROONEY
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cantante, attrice, ballerina, produttrice statunitense New York, 24 luglio 1969
Potete finalmente prendervela comoda, rilassarvi e pensare alle vacanze imminenti, che vi porteranno certamente una ventata di energia dopo le fatiche invernali. Progettatele con il partner e non siate egoisti! Il momento è davvero fortunato al gioco.
GEMELLI
VERGINE
SAGITTARIO
PESCI
Pensate a divertirvi, che un po’ di svago vi metterà nelle condizioni di spirito di affrontare con energia i progetti che avete in animo e che dovrete aspettare ancora un po’ prima di poter realizzare. Gli astri suggeriscono pure di tentare la fortuna al gioco.
Belli dentro e/o belli fuori, risplenderete di luce propria e chiunque avrà la fortuna di frequentarvi se ne accorgerà e resterà ammaliato. Solo un pizzico di modestia, e sarete davvero irresistibili! Anche la dea bendata è innamorata di voi, almeno fino a metà agosto.
Anziché intestardirvi su un progetto che dovreste avere capito essere irrealizzabile, fareste bene a concentrarvi su propositi alternativi e forse addirittura più piacevoli. Il momento è buono per dare una svolta alla vostra vita. Fortunati al gioco fino al 20 luglio.
Sarete un po’ frastornati da troppe voci contrastanti e faticherete a prendere la decisione giusta. Nel dubbio, gli astri consigliano di aspettare tempi migliori, e la giusta serenità per valutare tutto con attenzione. La dea bendata vi è lontana questo mese.
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PAROLADI COLLOVATI
ACQUARIO
Siete sempre tanto accorti e diffidenti, e poi in talune occasioni vi perdete nel classico bicchiere d’acqua. Occhio dunque, al momento di prenotare le vacanze, a offerte troppo “eccezionali”, potrebbero nascondere qualche sorpresa. Molto bene al gioco ad agosto.
PAROLADI COLLOVATI
SCORPIONE
Vecchi leoni, tornate a ruggire! Gli astri vi sono più che mai amici e vi decretano re della savana, anche se forse per le vacaze sceglierete delle mete meno esotiche e più italiche. Quanto al gioco, siate prudenti a luglio, mentre agosto sarà un mese fortunato.
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LEONE
POKER STRATEGY
TORO Prove di ritorno alla normalità, anche in questa estate così diversa dal solito ma nella quale si intravede la fine del tunnel. Godetevela il più che potete e non trascurate gli affetti a voi più cari, onde evitate problemi diversi dal Covid, ma comunque seri! Prudenza al gioco.
LEAVVENTURE DAROONEY
Finalmente avete raggiunto la fase zen che cercavate da tempo e anche se un pizzico di malinconia resta in fondo al vostro cuore, potete affrontare il futuro con equilibrio e saggezza. E poi, mai dire mai! Curate di più la salute e per giocare attendete agosto.
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CAPRICORNO
Potreste anche allentare i ritmi, in questo periodo che certo non è tradizionalmente di grosso lavoro. Allora, perché fare a luglio o agosto quello che può essere fatto più proficuamente in altri e più freschi mesi? Giocate poco, il periodo non vi è propizio.
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BILANCIA
Nei mesi passati c’è stata qualche tensione in ambito familiare, ma ora che i nodi sono venuti al pettine e sono stati sciolti, torna finalmente a splendere il sole sul vostro desco e potete dunque programmare con gioia le vacanze. Molto bene anche al gioco!
POKER STRATEGY
CANCRO
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ARIETE Dovrete rivedere qualche decisione presa e aggiustare qualche giudizio anche su persone a voi molto care. Non saranno dunque momenti facili, ma ogni crisi è anche un’opportunità per crescere e migliorarvi. Vi rifarete con il gioco, sarete infatti molto fortunati.
La tua carta vincente nel business Un concessionario di gioco online a misura di gestore. Un’occasione concreta per le imprese del gioco “fisico” di giocarsi le proprie carte in un mercato sempre più competitivo e di fronte a un futuro ancora incerto, ma senz’altro sfidante. Per un autentico capolavoro “Made in Italy”, destinato a rimanere nella storia.
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Il gioco è vietato ai minori di anni 18 e può causare dipendenza patologica. Per informazioni più dettagliate relative ai rischi di dipendenza patologica dalla pratica del gioco ed alle probabilità di vincita, consultare le note informative sul sito www.adm.gov.it Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)