inchiesta
Il lavoro al tempo degli eSports L’intrattenimento si fa formazione e opportunità professionale
A
nche a ManpowerGroup piacciono gli eSports. Presente in Italia dal 1994, la società statunitense che propone soluzioni per la gestione delle risorse umane, di recente ha avviato nel nostro Paese un curioso progetto che vede al centro i videogame. Accanto a Manpower una giovane realtà del mondo eSports italiano, creata da due ex calciatori, Christian Vieri e Bernardo Corradi, con l’obiettivo di valorizzare le competenze degli appassionati di videogiochi, fornendo loro suggerimenti utili a svilupparle ulteriormente per poterle utilizzare anche in ambito professionale. A Anna Gionfriddo, manpower brand Italy director, abbiamo posto qualche domanda per comprendere meglio questa partnership curiosa, che dà vita a un progetto che punta dritto ai più giovani, alla generazione Z. Un’apertura al gioco che Manpower ha fatto anche sul suo sito web, dove è possibile provare il Gaming Skills Translator, un vero e proprio test che traduce le competenze nel mondo dei videogiochi in skills da aggiungere al Cv. La gamification è un fenomeno trasversale che ha conquistato di recente moltissimi settori e ora emerge anche in ambito lavorativo, in base alla vostra recente esperienza secondo lei è un fenomeno passeggero o qualcosa che può durare nel tempo? “La gamification rappresenta un trend che sta cambiando il nostro modo di lavorare. Il modo in cui questo avverrà dipenderà fortemente dall’uso e dall’accessibilità delle nuove tecnologie, in cui l’artificial intelligence e gli algoritmi di machine learning giocano un ruolo fondamentale. A livello internazionale sono sempre più gli studi che mettono in luce come il gaming possa favorire lo sviluppo di soft skills fondamentali anche nella vita professionale. L’applicazione del gioco in ambito lavorativo favorisce l’emersione di
ANNA GIONFRIDDO
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GIOCONEWS #05 MAGGIO 2021
caratteri personali del lavoratore. L’uso della strategia di gamification interessa gli esperti di recruiting in quanto fornisce ottimi strumenti per la selezione del personale ed in particolare aiuta a far emergere il miglior lavoratore per capacità di problem solving, adattamento e attitudini”. Manpower ha stretto un accordo con Plb: com’è nata la partnership con la realtà di Vieri e Corradi, e quali finalità si pone? “ManpowerGroup ha scelto di entrare nel mondo degli eSports con un progetto di formazione e intrattenimento per lo sviluppo professionale di giovani talenti, sulla scia di una campagna globale del gruppo sul gaming. Per offrire sempre nuove opportunità e per ampliare al massimo il pool di talenti per le aziende, Manpower ha pensato di rivolgersi a chi possiede una combinazione unica tra capacità digitali e soft skills, di cui le aziende hanno maggiormente bisogno: i gamers. La partnership fra ManpowerGroup e Plb Edutainment Hub nel mondo degli eSports nasce dunque per offrire un progetto di formazione e intrattenimento per lo sviluppo professionale di giovani talenti nel mondo dei videogiochi, ma non solo. L’ultimo report ‘Let’s Play 2020 – The European Esport Market’ di Deloitte rileva che, in Europa, Italia e Spagna sono i paesi in cui il gaming competitivo è cresciuto maggiormente nell’ultimo anno, anche per questo vogliamo valorizzare le competenze degli appassionati di videogiochi. Il futuro del recruiting si gioca anche sulle ‘transferable skills’, competenze che possono essere trasferite da un ambito ad un altro e che possono fare la differenza nel mondo del lavoro. La partnership con Plb ci consente di contare sulla massima competenza ed esperienza nel mondo del digital gaming. L’obiettivo è infine anche quello di aiutare le aziende a comprendere quanto sia importante valutare anche
le soft skills con modalità meno convenzionali e la possibilità di tradurle in competenze spendibili in azienda”. Il gioco aiuta l’apprendimento, aiuta lo sviluppo di competenze di team building, puoi aiutare anche a migliorare i riflessi e la coordinazione oculo manuale, avete individuato dei giochi che danno delle skill in più sul mondo del lavoro? “I giochi multiplayer, ad esempio, consentono agli individui di potenziare capacità di collaborazione, comunicazione e leadership, mentre i giochi di strategia sono più portati a perfezionare il problem-solving e il lateral thinking. Con il paper ‘Game to work’, ManpowerGroup offre alle aziende una guida per accompagnare l’assessment: come si passa dalla capacità e bravura in un determinato gioco ad una competenza specifica? Quali i cluster di giochi e a quali set di competenze sono abbinati? Scopriamo quindi che i giochi Open World sviluppano skills creative, di collaborazione, percezione sociale e coordinazione, mentre sono proprio gli esports a sviluppare il pensiero critico, la collaborazione, il decisionmaking e la capacità di valutazione. StarCraft, Civilization, Pac-Man, Words with Friends o League of Legends consentono agli individui di potenziare il pensiero critico; World of Warcraft, Assassin’s Creed, Monster Hunter o Pokémon potenziano il problem-solving e la capacità di decisionmaking, infine Minecraft, Legend of Zelda o The Elder Scrolls sviluppano creatività e coordinazione. Ciò che conta di più, ancora una volta, è l’apprendimento continuo. Il gioco aiuta il cervello a creare modelli cognitivi o schemi migliori, rendendo più facile prevedere e reagire a nuove situazioni. Grazie al Gaming Assessment, è possibile identificare il proprio stile di apprendimento e ricevere suggerimenti su come continuare a sviluppare le proprie skills e la propria employability”. (Dd)