inchiesta esteri
Proteggere i minorenni dal rischio azzardopatia è una tra le grandi sfide a livello globale: l’Europa si è mossa da tempo ma la chiave di volta è rappresentata dalla collaborazione di famiglie, operatori e società civile di Michael Haile
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uando si parla di gioco con vincita in denaro si pensa a un’attività per adulti. Il gioco minorile è stato trascurato per decenni e solo negli ultimi anni è stato preso sul serio, a seguito di varie ricerche sull’azzardopatia. Solo recentemente, inoltre, si è notato che la maggioranza dei giocatori formano le loro abitudini di gioco entro i loro primi vent’anni. Bisogna considerare che gli adolescenti non sono totalmente pronti a bilanciare le loro emozioni e le conseguenze delle loro azioni. Sono propensi a compiere azioni rischiose e ad agire impulsivamente. Adolescenti in tutto il mondo hanno caratteristiche simili: sono portati a cercare esperienze nuove, non riescono a calcolare i rischi, quindi sono potenzialmente giocatori a rischio azzardopatia. Statistiche raccolte in molti Paesi dimostrano che più è giovane l’età nella quale si è sperimentato il gioco per la prima volta, più è alta la probabilità di diventerà giocatori compulsivi da adulti. Questa attenzione ai giovani è anche il risultato dall’esplosione di gioco online, social media e videogiochi. Una ricerca di GambleAware, un istituto che combatte l’azzardopatia nel Regno Unito, constata che più i minorenni usano social media e giocano a videogame online, più si alza la possibilità che partecipino a qualche forma di gioco con vincita in denaro. Bisogna anche tenere a mente che con l’avvento dell’online i giovani sono esposti al gioco 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Inoltre, con l’espansione dell’uso di tablet e smartphone, i giovani sono diventati particolarmente “creativi” nell’accedere ai siti che offrono gioco. PROMOSPACE
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NON È UN GIOCO DA RAGAZZI
EUROPA Regno Unito e in quelli scandinavi, dove negli ultimi anni sono stati adottati diversi cambi regolatori, programmi e strategie, con vari livelli di successo. Invece, i Paesi del sud d’Europa hanno ancora molto lavoro da fare: anche se hanno leggi e regolazioni scritte, “cadono” sul controllo e sull’implementazione di strategie di successo. Secondo uno studio pubblicato nel 2019 da Europe Pmc, una piattaforma scientifica che raccoglie ricerche di altri istituti, circa il 12,5 percento dei minorenni nell’Unione europea ha giocato per soldi in una struttura terrestre oppure online nell’anno precedente. Lo studio è stato condotto nelle scuole, in Germania, Grecia, Islanda, Paesi Bassi, Polonia e Romania. Di questi minorenni, il 28 percento erano ritenuti o a rischio o già mostravano chiari segni di azzardopatia, in particolare i maschi. I più a rischio erano quei giovani che avevano problemi comportamentali o asociali, con una scarsa prestazione scolastica e con un alto tasso di uso di internet. REGNO UNITO La Gambling Commission (Gc) è uno dei pochissimi regolatori che ha un approccio olistico nei confronti del gioco minorile. Nel Regno Unito l’età legale per il gioco è 18 anni, a parte le lotterie (inclusi i gratta & vinci), accessibili dai 16 in su, ma dal 2023 anche la soglia per giocare ai gratta & vinci sarà portata a 18. Molti studi compiuti nel Regno Unito appurano che un quarto dei giocatori adulti ha scommesso illegalmente