Happy Aquatics & Wellness n. 4 anno 2020

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-AG OST O 20 20

GLIO - LU

MER O4 Anno X XII - N U

LE PISCINE SONO IL VERO ANTI-COVID: COMUNICHIAMOLO! Riaperture, criticità, futuro Il dopo lockdown: quale domani?

INTERVISTE Move Different secondo Stefano Marcandelli Move Different a PDV: Paolo Gecchelin Il fuoriclasse del giornalismo: Stefano Arcobelli Riaperture: luci e ombre in attesa di settembre

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Sommario ANNO XXII | NUMERO 4 | LUGLIO-AGOSTO 2020

EDITORIALE

NEWS

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EAA NEWS

Noi, fra confusione e futuro Marco Tornatore

SPLASH & WELLNESS NEWS

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ANIF NEWS

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Lettera aperta ad Happy Aquatics

AQUAPOOL HISTORIES

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FITNESS

Piscine e palestre fra riaperture e futuro- La Redazione

FITNESS

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Gli italiani e il fitness nell’emergenza Covid-19 - Andrea Pambianchi

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Move different dopo Covid-19 secondo Stefano Marcandelli - Marco Tornatore

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Riaperture dei centri sportivi - criticità e prospettive - Gianfranco Mazzia

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Move different secondo PDV Ciro Lo Giudice

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Come è cambiata la domanda di sport e fitness dopo il lockdown - Eliana Fortuna

INSERZIONISTI II 1 5 7 9 13 19 25 31 37 41 55 III IV

È estate e l’immagine che ci regala Aquaestate (Noale – VE) evoca il piacere di vivere la bella stagione in piscina, garanzia di salute e sicurezza

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Ritornati! Finalmente gli Italiani hanno ricominciato a frequentare piscine e palestre, pur se a ranghi ridotti sia per le regole restrittive anti-Covid che per paura del contagio o minore disponibilità a spendere. Dopo questo progressivo collaudo estivo potremo affrontare meglio la vera ripartenza di settembre: molti centri fitness e diverse piscine sono certe del ritorno di tutti, magari con l’aggiunta di nuova clientela consapevole che la salute e la prevenzione si perseguono muovendosi in sicurezza. E chi più di una piscina o una palestra può garantire la salute senza rischi? Prendiamo il meglio dell’estate per prepararci ad una stagione 2020-21 che rilancerà il comparto.

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MANAGEMENT

POOL

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L’esperto risponde - Beatrice Masserini

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Scenari di ripartenza Francesco Confalonieri

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Il fuoriclasse del giornalismo - Marco Tornatore

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Più protocolli per la riapertura che piscine aperte - Rossana Prola

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La revisione delle concessioni inerenti gli impianti sportivi pubblici (art. 216, C. 2, del decreto rilancio) - Lorenzo Bolognini

VAS

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EXTRA

Restare a secco... nella terza età Elena Campanini

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Calendario Fiere ed Eventi

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HA Innovation

HAPPY AQUATICS & WELLNESS / HAPPY AQUATICS CONSTRUCTION Sede Legale: via Rossi 3F - 35030 Rubano (PD) / Registrazione Tribunale di Padova n. 1727 del 9 marzo 2001 / redazione@euroaquatic.it PER LA PUBBLICITÀ: eaa@euroaquatic.it DIRETTORE RESPONSABILE: Marco Tornatore COME RICEVERE HAPPY AQUATICS & WELLNESS - HA&W: Per ricevere la rivista al proprio indirizzo, basta associarsi a EAA, al costo di 30€/anno (eaa@euroaquatic. it). Come soci EAA si ha diritto a ricevere 4 numeri/anno, ovvero le edizioni di Happy Aquatics & Wellness; per le uscite degli speciali Happy Aquatics - Construction (due numeri/anno), chi fosse interessato deve farne specifica richiesta a redazione@euroaquatic.it. Possibilità di aderire con Formula EAA Club ricevendo nr 02 copie ad uscita per tutti i 6 numeri, inclusi gli speciali Construction: € 100/anno. NOTE ESPLICATIVE DELLA NUOVA IMPOSTAZIONE DI HA&W: Le quattro uscite di HA&W prevedono servizi e interviste su management, attività in piscina e nuove tendenze, integrate da approfondimenti per area Fitness e nuovi trend, a cura di Fitness Network Italia, e, per la sezione Pool, curati da Professione Acqua, sulla piscina in chiave più tecnologica e/o manutentiva. Le due uscite HA-CONSTRUCTION dedicano 50 pagine circa alla piscina, sotto il coordinamento di Professione Acqua con focus su progettazione, tecnologia, manutenzione e realizzazione di piscine e spa. COMITATO DI REDAZIONE: Stefano Candidoni, Alessandro Favero, Linda Marabello, Luca Salvatori – completano il Comitato di Redazione per l’edizione Construction di Happy Aquatics: Rossana Prola, Giuliana Bassini, Paolo Ferrario HANNO COLLABORATO: Bianca Scuderi, Mauro Pau, Massimo Donadei, Stefano Ricci, Gianni Nagni, Gianfranco Defendi, Renato Malfatti, Alessandro Martini, Vittorio Picozzi, Manuela Lovo, Matteo Melzi, Andrea Pambianchi, Gianfranco Mazzia, Eliana Fortuna, Stefano Marcandelli, Paolo Gecchelin, Stefano Arcobelli, Rossana Prola, Beatrice Masserini, Lorenzo Bolognini, Francesco Confalonieri, Elena Campanini, Ciro Lo Giudice. PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Cool Mind STAMPA: Centrooffest Master (SRL) - Rubano (PD) - Chiuso in tipografia: 18/07/2020 ANNO XXII - NUMERO 04 - LUGLIO-AGOSTO 2020

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EDITORIALE EDITORIALE

L’acqua di ogni vasca è il grande alleato anti-covid per tutti, un vero invito ad andare in piscina - ph Gardacqua

NOI, FRA CONFUSIONE E FUTURO Mentre verghiamo questa pagina imperversa la polemica sulla bozza della legge sullo sport, dove traspare l’assunto ideologico di una parte governativa, pervasa da inclinazione iconoclasta, propria di populismi antisistema. LEGISLATORE E LIMITI - Se però l’attacco viene da chi a più riprese dimostra incapacità, finanche inettitudine, l’eccesso di rigore azzera figure del sistema comunque competenti, per lasciare spazio a nullità e dilettanti, ben esemplificati da personaggi ai vertici governativi, i cui danni pagheremo pesantemente nel prossimo decennio. Non è tollerabile che la politica ingerisca vieppiù nello sport, minando la sua autonomia per lasciare spazio agli incompetenti, come avviene in altri dicasteri: allora meglio non normare e tenerci lo sport di ieri. I DANNI - Nel nostro comparto di danni ne sono già stati fatti - oltre alle riaperture tardive dello sport, nelle piscine prevale una strisciante maledizione dei protocolli le cui responsabilità non sono strettamente 4

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governative - e l’indecisionismo, acuito da ostruzionismi di burocrati di ASL e enti locali, non fa che alimentare l’ecatombe di impianti da qui a fine anno, danneggiando l’indotto. LE COLPE - La norma tanto attesa dovrebbe considerare le istanze delle categorie, le quali, disunite e solo capaci di “social-annunci” per arrogarsi meriti sul quasi nulla, nella caciara progressiva al cospetto del più noto sodale di Spadafora, Giuseppe Pierro, hanno favorito il risultato previsto: il vertice finge di ascoltare, ma questi governanti, mossi da fini distruttivi del sistema, registrano poco e fanno di testa propria. I paladini delle categorie che hanno creato sigle reboanti hanno solo confuso. Non sono però scevri di colpa coloro che si sono fatti confondere. Molti di questi, titolari o gestori, che hanno perpetuato un sistema di appalti penalizzante per sé e la categoria, ritengono che per risolvere i propri problemi gli enti pubblici debbano assicurare liquidità o soluzioni a fondo perduto: illusi. AUTODIFESA - È faticoso, ma più efficace e sicuro, rivisitare modelli di © DIRITTI RISERVATI

servizio e di gestione. Facciamo in modo che il nostro sistema, coordinandosi, auto-produca due risultati: comunicare unitariamente ai cittadini che l’acqua delle piscine è il vero anti-covid e che lo sport in generale è prevenzione e salute; allo stesso tempo, dare il via ad una rinascita di piscine e palestre, secondo modelli attuali e avulsi da schemi di inizio millennio, imponendo da settembre un cambio delle regole irragionevolmente restrittive. Marco Tornatore

Comunicare unitariamente ai cittadini che l’acqua delle piscine è il vero anti-covid e che lo sport in generale è prevenzione e salute


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NEWS EAAEAANEWS IAA, UNA SFIDA GLOBALE 16 Paesi al mondo dall’ Europa, all’America, Sudamerica e Asia, 22 trainers provenienti dalle migliori scuole internazionali affiliate ad IAA, International Aquatic Association, l’evoluzione internazionale di EAA, riuniti nel più ambizioso progetto del panorama acquatico mondiale, accomunati da una grande passione - l’ACQUA- e impegnati in un’unica missione: PIÙ SALUTE NEL MONDO CON L’ATTIVITÀ IN ACQUA. 24 settimane di formazione per ciascun programma proposto, con sessioni di training e coaching su piattaforma online presentate dal mentor coach Fabrizio Cantarini - Top Trainer EAA -, coadiuvato da Francisco Estevao, collaboratore ufficiale di EAA e responsabile di Portugal Aquatraining, H2O Spain e Aquatic Brazil, tra le scuole aderenti al progetto “SMALL GROUP” iniziato lo scorso 4 luglio. Oltre alla formazione, si lavora coesi in un unico grande team per l’elaborazione della prima approfondita ricerca scientifica sull’attività in acqua con valenza mondiale, basata sui

dati registrati da ogni singolo International Trainer, applicando i protocolli operativi nei Paese d’origine con i propri clienti. Un lavoro incredibile, una sfida globale, volta ad aumentare il “valore” dell’attività in acqua nel mondo. www.euroaquatic.it

Alcuni dei protagonisti del progetto IAA 2020 in videoconferenza

SPLASH && WELLNESS NEWS SPLASH WELLNESS FIBO, LA NUOVA BUSINESS EDITION 2020 Colonia 1-3 ottobre

Il più grande Salone mondiale del Fitness, Wellness e Salute, posticipato alla nuova data di Ottobre, sarà chiuso al pubblico, configurandosi come un Salone solo per Operatori Professionali. Una decisione dolorosa per l’intera FIBO community, ma necessaria e in parte compensata da format virtuali, video sugli espositori, live streaming, interviste ed anche allenamenti su richiesta. FIBO si svolgerà solo da Giovedì a Sabato e dà un segnale rivitalizzante con la “SPECIAL EDITION”, che anticipa quella tradizionale di FIBO 2021. Il concept di “FIBO ottobre 2020” è

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proprio costruito su queste necessità ed è per questo che, per la prima volta, sarà riservato esclusivamente ai Visitatori professionali durante i tre giorni di manifestazione. FIBO concentra quindi ad ottobre Tematiche, Format ed Aree Espositive partico-

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larmente rilevanti per gli Operatori Professionali. All’edizione 2020 sono sin d’ora attesi oltre 350 Espositori. Delegazione e Ufficio Stampa FIBO in Italia: Dr. PierGoffredo Ronchi 02.33402131 e-mail: info@pg-mktg.it; www.fibo.com


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SPLASH && WELLNESS NEWS SPLASH WELLNESS PASSO INDIETRO DELLA LOMBARDIA SULLE PISCINE CONDOMINIALI Dal 1 luglio non è più obbligatoria la presenza dell’Assistente Bagnanti nelle piscine condominiali della Lombardia, con l’eccezione di quelle con volume oltre i 300 mq e/o profondità maggiore di mt 1,40. L’obbligo era stato inserito con l’Ordinanza n° 566 che recepiva il rapporto covid19 n°37 del ISS, provocando la mancata apertura di moltissime vasche condominiali. Il perdurare di questa prescrizione avrebbe sicuramente comportato una seria riduzione del fatturato per tutte le aziende che ne curano la manutenzione stagionale. Per questo motivo AcquaNET si è prodigata per far abrogare questa ed altre prescrizioni di difficilissima applicazione. Oltre all’obbligo di presenza dell’Assistente Bagnanti, in questo tipo di piscine, non è più necessaria la rilevazione dei parametri di Cl e pH ogni 2 ore nè l’analisi mensile chimica e microbiologica dell’acqua di vasca, restando fermo l’obbligo precedente di un’analisi prima dell’apertura e una durante la stagione. Un ottimo risultato conseguito da AcquaNET a beneficio del settore piscine. www.acquanetpiscine.it

Piscine condominiali ora con obbligo di bagnino - ph SHA Wellness Clinic

FEDERAZIONE SINDACALE SPORT ITALIA - PER TUTELARE LE CATEGORIE DEL COMPARTO SPORTIVO FSSI - Federazione Sindacale Sport Italia è un’associazione di categoria datoriale e di tutti i collaboratori sportivi, che unisce gli operatori dei settori dello sport. Presieduta da Gerardo Ruberto ha lo scopo di affrontare la sfida di una società dove lo sport assume un rilievo importante per la qualità della vita, dando spazio alla crescita individuale nell’attività imprenditoriale e del Paese. Una Confederazione necessaria in ragione dell’evoluzione dell’imprenditoria del comparto: nonostante i centri sportivi siano una realtà fortemente consolidata, le politiche del lavoro, economiche e dello sport risultano essere completamente distaccate dal tessuto imprenditoriale che li riguarda. La missione: lo sviluppo della partecipazione e del welfare aziendale, e la difesa ed estensione dei diritti fondamentali dello sport e della salute veicolati dalla rappresentanza degli operatori, degli istruttori sportivi, dei lavoratori del mondo dello sport, del wellness e delle piscine, attraverso politiche di pari opportunità, valorizzando le professionalità e riconoscendone la funzione sociale ed educativa. FSSI si avvale di un’organizzazione che promuove l’associazione nei luoghi dei centri sportivi e di lavoro su tutto il territorio nazionale. Un sistema di valori che coniuga il suo modo di essere “sindacato sportivo” con il mondo lavorativo ed imprenditoriale. Facebook: @federazionesindacalesportitalia

Confederazione SportItalia La tutela dei diritti per tutti

RIMINIWELLNESS DA’ APPUNTAMENTO AL 2021 (3-6 giugno) Di concerto con tutti gli stakeholder, IEG – ITALIAN EXHIBITION GROUP ha assunto la decisione di riprogrammare al 2021 la grande kermesse Riminiwellness, leader indiscussa nel settore del fitness/wellness. Il quadro della situazione internazionale causato dalla pandemia non garantisce a operatori e pubblico quella che è sempre stata la vera forza della kermesse: essere la più grande e importante vetrina al mondo per le novità del settore, con le performance dei maggiori presenter globali e la presenza delle migliori opportunità di business, rafforzate dalla possibilità di testare ogni genere di attività. Il posticipo è un atto di responsabilità nei confronti del proprio pubblico e di tutti i partner coinvolti: territorio, espositori, associazioni di categoria dei professionisti e dell’industria. Nel rinviare la quindicesima edizione di Riminiwellness al 3-6 giugno 2021, IEG è già al lavoro per definire un evento nell´autunno 2020 pensato esclusivamente per i professionisti del comparto: un momento di dialogo prospettico per il business, per l´immediato presente e il prossimo futuro, e la condivisione di nuove soluzioni di impresa per operatori e tutta la filiera produttiva. www.iegexpo.it

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The leading international trade show for fitness, wellness & health Exhibition Centre Cologne, 1 – 3 October 2020 © DIRITTI RISERVATI

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SPLASH && WELLNESS NEWS SPLASH WELLNESS MANHATTAN PARK ARTE, PISCINE, COLORE: UNO SPETTACOLO UNICO Per il quinto anno consecutivo, la piscina all’aperto a Manhattan Park, sul lungomare al 30 River Road sull’isola Roosevelt, ha ottenuto un rifacimento stravagante appena in tempo per l’estate. Citi Habitats New Developments, insieme a K&Co e Pliskin Architecture, ha lavorato con l’artista locale Elizabeth Sutton per creare una cornice pop-up art, che rimarrà aperta per tutta la stagione. La Sutton ha dipinto un grande piano vasca di 2.800 mq, utilizzando 234 litri di vernice, 18 diverse tonalità di colore, coinvolgendo 6 collaboratori e impiegando 2 settimane. Questa piscina è l’esempio perfetto del mix città, estate, natura e divertimento che si uniscono grazie alla vasca con acqua cristallina. News e foto by Jonathan Nalepa

A Manhattan Park, sole, piscina e colori creati dall’artista Elizabeth Sutton ph Jonathan Nalepa

LEFAY RESORT & SPA DOLOMITI VINCE IL READER’S CHOICE AGLI HOSPITALITY DESIGN AWARD 2020 Lefay Resort & SPA Dolomiti si è confermato la struttura ricettiva italiana preferita dal pubblico nel programma dell’Hospitality Design Award 2020, promosso da Hotel & Tourism Forum, inserito nell’ evento online “#REStart ospitalità: Investment & Design”, a cura di PKF hotelexpert Italia. Il complesso cinque stelle lusso di Pinzolo, completato lo scorso anno nel prestigioso comprensorio sciistico di Madonna di Campiglio, era uno dei dieci candidati finalisti al premio, selezionati dalla rivista Suite. A questo successo ha contribuito anche Alberto Apostoli che, con il suo studio, è stato insignito di altri riconoscimenti per tale realizzazione. Il Lefay Resort & SPA Dolomiti fra hotel e residenze private, è un’autentica eccellenza del turismo nazionale: conta di un centro benessere di 5.000 mq, si integra perfettamente nel paesaggio e reinterpreta l’architettura tradizionale del luogo con un edificio distribuito su nove livelli con 88 suite e 23 appartamenti. Ogni area del Resort è caratterizzata da una propria e forte identità, comunque inserita nell’unicum stilistico che pervade l’intera struttura. dolomiti.lefayresorts.com

Lefay Resort, la piscina della spa disegnata da Alberto Apostoli

Lefay Resort Dolomiti, un gioiello nazionale incastonato nelle bellezze dell’Alto Adige

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SPLASH && WELLNESS NEWS SPLASH WELLNESS PISCINE STORICHE A NEW YORK Inaugurata il 4 luglio 1936, l’Astoria Park Pool è la piscina più antica e più grande di New York. Si tratta di un enorme complesso di 1 km di lunghezza e una superficie di 5.059 mq. La piscina è stata utilizzata per le prove olimpiche Sunmer nel 1936 e 1964 e progettata dal commissario dei parchi Robert Moses che ha riconosciuto l’importanza della ricreazione acquatica e ha lanciato una campagna per aprire 11 nuove piscine in tutta la città durante l’estate del 1936. La piscina Astoria si trova tra il Robert F. Kennedy e Hell Gate Bridges e offre una vista spettacolare dell’Upper East Side. È aperta al pubblico e un ottimo posto per una nuotata e l’allenamento. News di Jonathan Nalepa Smart Aquatics LCC

Astoria Park Pool, la piscina più grande e antica di New York - ph Jonathan Nalepa

PISCINE D’EPOCA E MODERNIZZATE A PARIGI La piscina Blomet, realizzata nel 1925, è stata completamente ristrutturata in 19 mesi con interventi su struttura complessiva e impianti tecnologici. Molta attenzione è stata fatta per rendere più inclusiva ed accogliente la vasca, in particolare per persone con mobilità ridotta; inoltre, si è investito su efficientamento energetico, cercando di mantenere, ove possibile, l’impostazione architettonica risalente agli anni ’20-’30. La ristrutturazione ha ovviamente riguardato anche le aree accoglienza, servizi, palazzetto dello sport e spogliatoi. I lavori più importanti sono stati sulla copertura, con nuove vetrate, sulla struttura e sulla sostituzione del bacino della vasca, resa modulare dal ponte mobile installato. Il complesso ha un volume di 6.430 mq in totale. Foto di Sergio Grazia by Les entités Bouygues Bâtiment en France

Piscina Blomet, gli spogliatoi

Piscina Blomet in Francia, la vasca

Piscina Blomet, l’esterno © DIRITTI RISERVATI

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SPLASH && WELLNESS NEWS SPLASH WELLNESS LUSSO E PISCINE ESCLUSIVE A PARIGI Piscine Molitor a Parigi, la famosa piscina dove il bikini è stato introdotto per la prima volta, è stata riaperta dopo 25 anni. Il gruppo alberghiero Accor vuole che diventi ancora una volta una dei luoghi più esclusivi di Parigi. Il complesso è stato impreziosito e reso più attrattivo con l’illuminazione subacquea a LED, sia per la parte outdoor che nelle piscine invernali. Dopo una ristrutturazione durata due anni, le porte della leggendaria piscina sono di nuovo aperte, portando il nome di un hotel a 5 stelle che fa parte del M Gallery Group di Accor. News by Water Vision

Piscine Molitor a Parigi - ph Water Vision

FAR EAST: 3 SU 5 SOCI DEI FITNESS CLUB NON TORNANO IN PALESTRA DOPO IL LOCKDOWN Causa Covid-19, alcuni paesi da poco hanno dato il via alla riapertura dei centri fitness. L’interruzione causata nel fitness dall’emergenza ha spinto il sito di recensioni sportive RunRepeat.com ad avviare un sondaggio fra i soci delle palestre per capire con che spirito guardano al ritorno dopo la riapertura e se manterranno o meno i propri abbonamenti. Emerge che quasi la metà dei soci di palestre a livello globale (46,7%) non tornerà dopo la riapertura e che il 36,6% ha già cancellato o sta pensando di annullare la propria iscrizione. L’indagine, effettuata l’ultima settimana di aprile, si basa su 10.824 interviste a soci di fitness club di 116 paesi; 6.636 degli intervistati risiedono negli USA. RunRepeat ha rilevato che le percentuali sono più elevate fra i frequentatori di palestre del Sud-Est asiatico: il 61,7% non tornerà nel club, mentre il 51,67% ha annullato il suo abbonamento. Inoltre in UK si registra il maggior numero di abbonamenti già cancellati (18,9%) mentre in Australia ben il 41,1% ha annullato l’iscrizione in palestra o sta valutando di farlo. Fonte Yahoo News Singapore – foto AFP via Getty Images

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Secondo l’indagine, diverse persone potrebbero non tornare nel fitness club

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1-2 DICEMBRE 2020

SAVE THE DATE

immagina: L’iscrizione deve essere effettuata attraverso il sito

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ANIFNEWS NEWS ANIF ANIF - RIAPRONO I LAVORI PER LA RIFORMA DELLO SPORT Prima, durante e dopo il lockdown ANIF ha proposto numerosi emendamenti a favore del settore che sono stati accolti nei Decreti Cura Italia, Liquidità e Rilancio: fondamentale il dialogo costante con il Ministro dello Sport e tutto il dipartimento dell’Ufficio Sport per riportare alla normalità il settore sport devastato dalla terribile crisi pandemica. Questo lavoro che solo un’associazione di categoria radicata sul territorio nazionale può portare avanti ha avuto il merito di sciogliere molti nodi irrisolti del settore sport che il Ministro Spadafora ha dichiarato più volte di voler risolvere. Attualmente ANIF, su invito di Spadafora, rivolto alle organizzazioni di categoria, sta partecipando attivamente all’elaborazione della Riforma dello Sport con focus particolare su 1) contratti di compenso sportivo e amministrativo per istruttori e addetti alla reception, per i quali si rende necessaria una contribuzione che sia sostenibile, in tempi di crisi da COVID, per il centro sportivo; 2) l’esigenza di una riqualificazione delle norme che già tutelano il centro sportivo per la missione salutistica e sociale: ANIF è infatti parte del tavolo di lavoro riordino delle normative tributario - fiscali del Ministero delle Finanze.

POST - COVID TALKS È importante continuare a mantenere il dialogo anche e soprattutto con la base e gli stakeholders del settore: in assenza di meeting dal vivo, vietati dalle misure anti COVID, ANIF ha inaugurato i POST - COVID Talks, degli appuntamenti formativi virtuali in diretta web che possono essere

seguiti sulla community ANIF EDUcation (https://www.facebook.com/groups/ ANIFeducation/). Sono interviste ad esperti del settore e partner dell’Associazione a cui partecipare e interagire.

ANIF INTERNATIONAL ANIF, nel suo progetto educativo con cui ha sostenuto il settore durante la chiusura e che naturalmente sta accompagnando in fase di riapertura e ripresa, ha inaugurato la traduzione e divulgazione in lingua italiana di una serie di pubblicazioni IHRSA e EuropeActive. Tra le più significative “230 milioni entro il 2030”, un report che fornisce un’eccellente analisi del settore del fitness a livello mondiale e nuovi stimoli per gli operatori affinché possano incrementare il coinvolgimento della popolazione all’interno dei propri club. Il titolo sta ad indicare l’obiettivo, ambizioso ma raggiungibile, che è quello di arrivare, entro il 2030, a 230 milioni di iscritti nei club di tutto il mondo. Tutti gli altri e-book li trovate su: https://www.anifeurowellness. it/piufortidelledistanze/

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Report-IHRSA-2020

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SPECIAL SPECIAL

LETTERA APERTA A HAPPY AQUATICS Riceviamo da MINAAB (Movimento Istruttori Nuoto Allenatori Assistenti Bagnanti) e volentieri pubblichiamo, dal momento che da sempre siamo attenti e solidali con tutti gli operatori del comparto, in primis Istruttori, Tecnici, Assistenti Bagnanti verso cui EAA si rivolge per la loro crescita professionale e valorizzazione del ruolo nel sistema sport-piscina. Auspichiamo che questo Movimento interagisca al meglio con il Comitato Diritti dei Lavoratori Sportivi alimentando un polo unitario della categoria.

MINAAB©© MINAAB Movimento Istruttori Nuoto Movimento Allenatori Istruttori Nuoto Assistenti Bagnanti Allenatori Assistenti Bagnanti

Milano, 07 luglio 2020 Estate 2020, fase 2 della pandemia, il mondo dello sport è ancora fermo. A partire dal 23 febbraio in base alle regioni, gli impianti natatori sono stati chiusi. E con una battuta di gambe a delfino, eccoci giunti all’estate nella fase 3 dove solo qualche impianto ha riaperto in forma ridotta per le disposizioni di cui all’emergenza sanitaria, mentre altri sono rimasti chiusi. A causa di questo evento straordinario, pur in una situazione che già da anni risulta precaria, su tutto il territorio nazionale sono nati gruppi spontanei di lavoratori sportivi. Proprio come fa un coach, con lo spirito di costruire una squadra forte e vincente, per unire tutti i vari gruppi già esistenti e i singoli tecnici professionisti del settore acqua, nasce MINAAB (Movimento Istruttori Nuoto Allenatori Assistenti Bagnanti) che funge da collettore. L’idea è di partire dal rispetto del lavoro già svolto, trovando punti in comune per costruire un documento condiviso relativo alla riforma del mondo dello sport da presentare al Governo, per il riconoscimento giuridico della figura del lavoratore sportivo e delle tutele connesse. Il sogno futuro è di costituire un’associazione nazionale degna della categoria dei professionisti acquatici. L’8 luglio si è tenuta la prima video

Per alcuni il fermo sarà ad oltranza, dato che diversi impianti non riapriranno neanche a settembre

chiamata nazionale nella quale sono intervenuti i gruppi maggiormente rappresentativi di tre grandi realtà quali Milano, Roma e Torino che hanno esposto le loro proposte ai partecipanti, i famosi “bordacqua”, un neologismo per chi lavora a filo d’acqua” e pur in assenza di un vero e proprio censimento della categoria, si stimano poco più di 200.000 lavoratori. Contribuire in modo positivo, costruttivo e propositivo renderà possibile una rappresentanza coesa e significativa. Questa, dunque, la nostra missione, fare sport per noi è professionalità, spirito di sacrificio, impegno, formazione continua e, anche passione, ma non volontariato. Abbiamo scritto al sig. Ministro dott. Spadafora per ottenere un incontro al tavolo della tanto auspicata e annunciata riforma del settore sportivo, al fine di restituire dignità e riconoscimenti propri della categoria professionale che rappresentiamo: ad oggi nessuna risposta. In questo contesto già difficile vogliamo fare chiarezza sulle misure adottate dal Governo: solo alcuni dei lavoratori sportivi hanno potuto beneficiare del bonus o di altri sostegni al reddito, restando esclusi da qualsiasi contributo coloro che hanno un altro reddito; infatti per molti è impossibile vivere di solo sport e per questo non sono neanche considerati. Inoltre, rappresentando tale misura solo una quota parte dei reali bisogni, comunque sia, è risultata insufficiente e non proporzionale alle attese derivanti dagli incarichi in essere al momento della chiusura degli impianti. Per alcuni il fermo sarà ad oltranza, dato che diverse piscine non riapriranno neanche a settembre. Il tema delle tutele dei lavoratori sportivi è molto delicato e la sfida di raggiungere un’unità di intenti nel settore è compito arduo. Noi ci proviamo. Un saluto alla redazione e grazie per lo spazio riservatoci. Cordialmente

Lo sport per noi è professionalità, spirito di sacrificio, impegno, formazione continua e, anche passione, ma non volontariato

Staff MINAAB©

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La Redazione

redazione@euroaquatic.it

AQUAPOOL - HISTORIES

PISCINE E PALESTRE FRA RIAPERTURE E FUTURO I racconti e le considerazioni di titolari e gestori di impianti sportivi: il dopo lockdown, le nuove regole, le speranze e le incertezze guardando alla nuova stagione e agli anni a venire. Dopo la narrazione del lockdown, vissuto da titolari di piscine e palestre, riportata su HA&W di maggio, le impressioni e le considerazioni sulla ripartenza, con un occhio a quello che ci attenderà dal prossimo settembre. I protagonisti di questa intervista, in rappresentanza di società di tutta la Penisola: WELLNEXT

Sant’Agata di Militello (ME) Bianca Scuderi, Responsabile Comunicazione

LUNA ASD

EGO WELLNESS

Lucca, Renato Malfatti, Titolare

RAPALLO NUOTO

Sestu (CA), Mauro Pau, Presidente

Rapallo GE, Alessandro Martini, Presidente

MEDITERRANEO VILLAGE

NUVOLA SPORT VILLAGE

Taranto, Massimo Donadei Direttore Generale

Cavenago MB, Vittorio Picozzi, Titolare

SPORTING CLUB CUPRAMONTANA

SPORTING CLUB NOALE-AQUAESTATE

Cupramontana MC, Stefano Ricci Titolare

Noale VE Manuela Lovo, Presidente

AQUANIENE The Sport Club

Roma, Gianni Nagni, Direttore Generale

KUMA

P&G AQUAMORE

Castiglione delle Stiviere MN Matteo Melzi, Responsabile Gestione Impianti

Codroipo (UD), Gianfranco Defendi, Titolare

La ripartenza: se l’aspettava così o differente e quali difficoltà maggiori ha affrontato nel prepararla e sta sostenendo ora che l’impianto è riavviato? WELLNEXT - Così come il blocco, anche la ripartenza ha rappresentato uno scenario mai immaginato prima e, come tale, ha avuto un forte impatto sulla gestione del Centro. Sono stati adeguati i listini ai nuovi costi e sono stati rivisti servizi e processi. Si è mantenuto il contatto con 16

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staff ed utenza attraverso il web. Si è incentrata la comunicazione su due fronti: una campagna di sensibilizzazione per sostenere lo sport e la struttura, e una incentrata sulla sicurezza, per proporsi, oggi più che mai, come luogo di salute e benessere. Questa la sfida più grande, conquistare la fiducia assoluta della nostra utenza. Tutto ciò comporta costi importanti (prodotti sanificanti, analisi mensili acque, maggior impiego di personale per sanificazione sale e attrezzature, riorganizzazione corsi © DIRITTI RISERVATI

Bianca Scuderi


AQUAPOOL - HISTORIES LA REDAZIONE

La bella zona vasche di Wellnext

ecc), ma è un investimento necessario per infondere serenità durante gli allenamenti. LUNA - Fortunatamente per noi, operiamo in realtà territoriali non gravemente colpite dal Covid. Abbiamo da subito cercato di capire cosa sarebbe stato necessario fare per riaprire al più presto. Il quadro è andato componendosi con gradualità. Il confronto con le Amministrazioni Comunali ha portato ad adottare strategie differenti: a Portoscuso si è cercato di sfruttare l’occasione per avviare opere di manutenzione straordinaria che dovrebbero chiudersi ad Agosto; a Sestu ci siamo attivati da subito per accelerare i tempi di riapertura realizzando tutto quanto ritenuto utile e necessario. Non abbiamo avuto il tempo per crearci delle aspettative sulla ripartenza. Non avevamo

mai affrontato una situazione simile, non sapevamo se e come e quando ne saremo usciti. Le difficoltà maggiori le abbiamo trovate nel ricostruire un quadro di norme certe a cui attenerci per la riapertura, infatti abbiamo atteso fino al 10 giugno. L’impegno economico necessario è stato rilevante. MEDITERRANEO - Sin dal 9 marzo, allorquando abbiamo dovuto sospendere le attività, perché catapultati in una situazione mai vissuta prima, e così per tutto il periodo dell’emergenza coronavirus, abbia-

È stato commovente ricevere complimenti e attestazioni di solidarietà dai nostri associati al momento della riapertura dei corsi Mauro Pau

Mauro Pau con suo figlio, giovane atleta promettente

La maggiore criticità attiene alla scuola nuoto ed alle attività dei bambini in generale Bianca Scuderi © DIRITTI RISERVATI

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Sorprendente lo spirito di adattamento alle regole mostrato sia dagli sportivi che dalle loro famiglie Massimo Donadei mo vissuto un’onda emotiva molto forte che alternava momenti di entusiasmo a momenti di paura ed incertezza per ciò che sarebbe stata la riapertura. Con il nostro team, abbiamo cercato di restare uniti “socialmente”, operando talvolta delle scelte difficili e “progettando” insieme la ripartenza. Da subito sapevamo di dover affrontare una gestione straordinaria, a tratti destabilizzante perché ci avrebbe costretto a confrontarci con fattori sinora fuori dagli schemi. Per questo, consapevoli che l’obiettivo più importante era tutelare la salute di tutti, negli ambienti che frequentiamo, abbiamo pensato ad un periodo di vere e proprie “prove di ripartenza”, optando per una riapertura parziale, limitata ai soli gruppi sportivi agonistici e ad alcuni servizi comunali, quali spazi acqua riservati alle ASD del territorio ed al progetto “Estate Ragazzi”, rimodulando altresì giorni, orari e durata dei corsi e considerando un diverso

utilizzo degli spogliatoi, per ottemperare rigidamente alle disposizioni sanitarie. CUPRAMONTANA - Sì me l’aspettavo così, con incertezze e paure di una parte degli iscritti che preferiscono rimandare la ripresa degli allenamenti a settembre, sostenuti nella scelta anche dal fatto che ci troviamo a fine stagione; quello che mi ha piacevolmente sorpreso è vedere un buon numero di iscritti riprendere a frequentare il centro e in particolare la piscina per necessità di salute. Questo è un elemento di riflessione per il presente. La maggiore difficoltà è stata interpretare la marea di informazioni arrivate da tutte le parti, ad impianto avviato l’attività si è rilevata condizionata, ma vista la minore affluenza di persone il rispetto dei protocolli non ha creato disservizi. AQUANIENE - Il condizionamento maggiore, più che essere dettato dalle regole restrittive del protocollo, è derivante dal fatto che l’utenza è abbastanza insicura nella ripresa delle attività sportive dopo il lockdown. Tale insicurezza con il passare dei giorni sta moderatamente passando anche se la frequenza media degli utenti è di gran lunga inferiore rispetto alla consuetudine.

Le maggiori difficoltà riscontrate: le regole poco chiare e spesso contraddittorie, il materiale necessario e obbligatorio per i dipendenti, l’inadeguatezza degli incentivi economici dello Stato

EGO WELLNESS - Non nascondo che le prime ipotesi di ri-apertura,

Vittorio Picozzi

La vasca indoor di Nuvola Sport Village

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Vittorio Picozzi

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Siamo certi che, a partire dal prossimo settembre, l’utenza tornerà gradualmente alla normalità nell’arco di sei mesi Gianni Nagni con i protocolli che giravano sul web, mi hanno fatto vacillare non poco. I protocolli definitivi e soprattutto la situazione migliorata relativa al contagio, hanno fatto sì che la ripartenza, pur sempre molto complessa, delicata e lenta, stia risultando più “sopportabile”. Abbiamo voluto fare il possibile e anche qualcosa di più per mettere in sicurezza ogni nostra area indoor e outdoor e per questo abbiamo dovuto far slittare l’apertura al 3 giugno anziché al 25 maggio. La maggior difficoltà, ma anche le maggiori soddisfazioni? A parte gli investimenti non indifferenti, è l’avvicinare i moderatamente insicuri a toccare con mano le soluzioni proposte e a farli poi riprendere l’attività…ma chi viene e vede, si convince. RAPALLO NUOTO - Quando studiavo sulla carta i primi protocolli ero parecchio negativo sulla possibile riapertura. Una volta emanate le linee guida ufficiali invece ho ripreso fiducia e con tutto lo staff non abbiamo avuto problemi ad adeguarci. Sono

Gianni Nagni - Aquaniene

indubbiamente cambiate regole e abitudini ma credo che questo possa solo che migliorare il nostro settore e la nostra vita. NUVOLA SPORT VILLAGE - La ripartenza è stata come da aspettative, inizialmente poca affluenza, e utenza suddivisa in almeno tre categorie: 1)“spavaldi”, coloro che non temono il “virus” e non vedovano l’ora di ricominciare (il 10% degli utenti ); 2) “timorosi”, coloro che vogliono ritornare alla normalità ma con un approccio molto cauto e molto attenti alle regole di sanificazione e igienizzazione( il 20% ca); 3) tutti coloro che in conseguenza alla riduzione dei servizi e al periodo estivo hanno pre-

Piscina coperta - Aquaniene

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ferito rimandare tutto a settembre. (70% fitness e ovviamente 100 % corsi nuoto). Le maggiori difficoltà riscontrate: le regole poco chiare e spesso contraddittorie, arrivate sempre all’ultimo, oltre alla difficoltà di reperire il materiale necessario e obbligatorio per i dipendenti, e soprattutto alla inadeguatezza degli incentivi economici messi a tutt’oggi a disposizione dello Stato Ora che l’impianto è avviato la difficoltà maggiore è fare delle previsioni di conto economico; stilare un BP attendibile è molto difficile perché non conosciamo con esattezza l’andamento del fatturato, e se da un lato adottare stime molto pru-


AQUAPOOL - HISTORIES LA REDAZIONE

I soci di EGO Wellness sono tornati con entusiasmo

Renato Malfatti - Ego Wellness

denziali è necessario per la sopravvivenza “economica” dell’azienda, dall’altro impedisce una buona programmazione futura. La nostra Società sta utilizzando uno strumento di analisi modificabile mensilmente da oggi e per i prossimi 6 mesi, fino a Dicembre 2020, data entro la quale tutti speriamo in una completa ripresa delle nostre attività. AQUAMORE - Ad ora la ripartenza è stata piuttosto lenta, come nelle previsioni, pur avendo una velocità maggiore in Veneto rispetto alla Lombardia. Le maggiori difficoltà sono di natura logistica e legate al volume di personale necessario per ottemperare alla norma e verificarne il rispetto. SPORTING CLUB NOALE-AQUAESTATE - La ripartenza lenta ce l’aspettavamo. Forse è stata un po’ più lenta del previsto, sia per i corsi di nuoto che per l’acquafitness. Le difficoltà sono state sia operative che economiche per mettersi a

Apparteniamo al più bel settore del mondo… questo deve spingerci tutti a coltivare insieme un “ragionevole ottimismo” Renato Malfatti

norma con tutte le disposizioni previste, adesso è richiesto impegno e costi per sostenerle. KUMA - Ad oggi (12 giugno) i nostri impianti sono ancora chiusi per problemi tecnici legati al completamento di cantieri per interventi di ampliamento e ristrutturazione che sono stati ovviamente stravolti dal lockdown prolungato. Osservando i colleghi che hanno già rimesso in funzione gli impianti, non posso dire di essere dispiaciuto: al grande entusiasmo iniziale si sta sostituendo un palpabile sconforto legato alla risposta, per usare un eufemismo, tiepida della clientela. Tengo gli occhi aperti sulle evoluzioni delle normative auspicando che, per quando riprenderemo le attività, la situazione epidemiologica consentirà un allentamento delle misure di distanziamento sociale, diversamente la scelta sarà fra rimanere chiusi e lavorare in perdita, opzione che per la nostra società non è percorribile, essendo già gravati da tutti gli oneri di gestione e da finanziamenti di milioni di euro per le suddette opere di ampliamento e ristrutturazione. Le sorprese, negative e positive nelle settimane di apertura, con indicazioni su come le nuove regole condizionino voi e la clientela.

bambini in generale. Tanta gente, con spirito di supporto e stima nei nostri confronti, ha volontariamente rinunciato a parte del proprio voucher per sostenerci. Questo ci ha riempito di orgoglio e spinto a ripartire con ancora più grinta. Qualcuno ha avuto da ridire sulla questione del recupero dei mesi attraverso il voucher spendibile in servizi, e sulle

C’è paura e si percepisce l’incertezza economica: il nostro impianto registra preiscrizioni per i corsi di settembre al 45% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno Manuela Lovo

Manuela Lovo

WELLNEXT - Nella prima settimana si è registrato un calo di accessi di circa il 50%, ma i numeri sono andati progressivamente crescendo ed il venduto tiene rispetto allo scorso anno. La maggiore criticità attiene alla scuola nuoto ed alle attività dei © DIRITTI RISERVATI

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Massimo Donadei La vasca accogliente di Mediterraneo

necessarie procedure di sicurezza (mascherina negli spazi comuni e prenotazione obbligatoria nelle ore di punta), ma crediamo che siano perplessità legittime in un momento in cui le difficoltà hanno colpito tutti, nessuno escluso. LUNA - È stata dura, ma non abbiamo avuto sorprese negative. È stato commovente ricevere complimenti e attestazioni di solidarietà dai nostri associati al momento della riapertura dei corsi. Forse, a volte, sottovalutiamo l’importanza sociale del servizio che eroghiamo. Fra le note

positive, anche il nostro staff, i nostri ragazzi, presentatisi al primo incontro per pianificare la ripartenza, con entusiasmo e senza rivendicare pretese economiche che era anche possibile attendersi. MEDITERRANEO - La prima sorpresa vera è stata senza dubbio l’emozionarsi per qualcosa che sino a poco prima rappresentava la routine: il 1 giugno, giorno di riapertura del nostro impianto, abbiamo toccato con mano la felicità estrema negli occhi dei nuotatori che, rimasti troppo tempo all’asciutto, potevano

Aquaestate Noale

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finalmente tuffarsi in piscina e tornare a “saper di cloro”. Molte famiglie ci hanno dato fiducia, permettendo ai propri figli di proseguire il percorso sospeso a marzo, e apprezzando la scelta fatta dalla società di sacrificare l’aspetto meramente economico legato alla riapertura dell’impianto in esclusiva per l’attività agonistica. Sorprendente lo spirito di adattamento alle regole, mostrato sia dagli sportivi che dalle loro famiglie: tutto ciò ci fa ben sperare per i prossimi mesi. Attraverso un sondaggio interno, abbiamo altresì avuto modo di cogliere


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Stefano Ricci Piscina di Codroipo

da parte dei nostri utenti un trend positivo rispetto alla possibilità di ripresa a settembre. Immaginando pertanto la riapertura, abbiamo tempestivamente messo in atto una procedura che consenta a ciascun abbonato di inoltrare, facilmente ed online, l’istanza di richiesta di voucher. CUPRAMONTANA - Non abbiamo avuto particolari sorprese, gli iscritti si sono adattati subito, spesso chiamando prima di iniziare per avere informazioni sul comportamento da tenere.

la clientela richiede oggi e che fa sentir loro accolti, coccolati e in perfetta sicurezza. Pochissimi gli “screanzati” o gli “irrispettosi”, anche grazie ad un nostro continuo rinforzo di comunicazione. Una buona fetta della nostra importante fascia over 70 fatica ancora a rientrare, per cui non abbiamo ancora attivato alcuni servizi accessori; attendiamo per questi di recuperare almeno lo zoccolo duro dell’intera clientela. RAPALLO NUOTO - Devo differenziare la nostra clientela tra gli amanti del nuoto per passione, gli agonisti

AQUANIENE - Le aspettative sulla ripartenza erano ovviamente pessimistiche, visto il drammatico periodo attraversato dall’intero Paese. Purtroppo anche la realtà non è stata così diversa da quanto ci aspettavamo: le difficoltà maggiori nella preparazione dell’impianto sono state quelle di adeguarlo, in breve tempo, a tutte le normative e protocolli emanati dai vari Enti preposti; mentre, quelle che stiamo sostenendo ad impianto riavviato, sono relative alla gestione degli utenti sotto il profilo comportamentale e soprattutto amministrativo. EGO WELLNESS - Siamo riusciti a presentare i nostri 2 Club (pur molto diversi tra loro) in una veste assolutamente piacevole e funzionale seppur ovviamente “contingentata”. Regole e soluzioni precise di comportamenti, distanziamento e sanificazione sono proprio ciò che

La nostra preoccupazione riguarda le conseguenze che il rispetto del protocollo avrà nei periodi di affluenza normale e l’effettivo valore di alcune norme in esso contenute Stefano Ricci

Consiglio Direttivo Kuma: a sinistra Gianfranco Defendi

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e gli stagionali estivi per le vasche aperte e solarium. Per agonisti e stagionali (acquisto postazioni ombrelloni e lettini) entusiasmo alle stelle mentre per gli abitudinari delle nuotate poca affluenza come mai ho vissuto negli ultimi 20 anni. Quello che inciderà negativamente a fine anno saranno gli aumenti dei costi ore lavoro e prodotti. NUVOLA SPORT VILLAGE - Le sorprese sono state tutte positive, la clientela che si è affacciata al centro sportivo, si è dimostrata entusiasta di rientrare e tutti hanno dimostrato un ottimo senso di responsabilità, ponendo molta attenzione e rispetto delle regole adottate. AQUAMORE - La sorpresa positiva è legata alla frequenza dei camp estivi, che complice l’esigenza da parte delle famiglie di individuare una soluzione per i ragazzi, registrano volumi interessanti. Altro settore che funziona bene è l’aquafitness. Ad ora negativo è l’apporto dei lidi estivi, che però risultano penalizzati dal meteo. SPORTING CLUB NOALE-AQUAESTATE - Difficile trovare del positivo, salvo il sostegno morale di molti frequentatori dell’impianto. L’apertura poi del parco acquatico è stata all’insegna del mal tempo… Speriamo che da adesso in poi almeno il sole sia dalla nostra parte. KUMA - Le sorprese mi sembrano

Sono indubbiamente cambiate regole e abitudini ma credo che questo possa solo che migliorare il nostro settore e la nostra vita Alessandro Martini tutte negative: chi si aspettava un ritorno a fatturati del 70-75% rispetto al solito si scontra con una realtà molto più cruda ma non inaspettata: tolto quel 10-15% di utenti iperfidelizzati che probabilmente andrebbero in piscina anche durante una pestilenza, la maggior parte dei clienti si tiene ancora alla larga dagli impianti, un po’ per paura, un po’ perché la piscina è in primis uno spazio di socializzazione e senza questa dimensione l’incentivo alla frequenza cala drasticamente, un po’ perché le risorse sono limitate. Di certo l’eccesso di prescrizioni non aiuta. Dalle prima indicazioni che registra, che idea si sta facendo sul prosieguo dell’attività a partire dalla prossima stagione invernale? WELLNEXT - I numeri, dal giorno di riapertura, sono in costante crescita, nonostante la concomitanza del periodo estivo, che ci penalizza

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ulteriormente. Con l’utilizzo degli spazi esterni stiamo facendo vivere un’esperienza nuova al nostro utente, divertente e sicura. Durante la stagione invernale siamo certi che la richiesta di fitness e benessere aumenterà e cercheremo di arricchire i nostri servizi e proporre nuove attività, per continuare a garantire ai nostri utenti un’esperienza unica di allenamento, la “Wellnext experience”! LUNA - Non saprei. Troppe sono ancora le incognite. Abbiamo riaperto i corsi di nuoto in un periodo della stagione caratterizzato da basse frequenze. Difficile fare previsioni. Le attività estive per i bimbi sembrano invece essere state accolte con entusiasmo, con segnali positivi oltre ogni previsione: per i centri estivi registriamo un + 45%, segno che abbiamo interpretato bene il bisogno delle famiglie e dei bambini, desiderosi di evasione, con l’accortezza e la sensibilità di non aumentare i prezzi, anche se i costi sono saliti. Guardando a settembre/ottobre bisognerà essere ottimisti ma realisti, ripensare un nuovo modo di vivere i nostri impianti, cercare di adeguare l’offerta alle nuove necessità. Le risorse economiche scarseggeranno. Non penso che sarà facile. MEDITERRANEO - Certamente le condizioni attuali sono restrittive e penalizzanti per noi, in termini di aumento dei costi fissi (sanificazione, rimodulazione ore di lavoro e formazione del personale, adeguamento struttura) e di riduzione dei ricavi, prevedibile in quanto le nuove regole impongono di contingentare il numero di frequentatori. Ciò, senz’altro, lascia intravedere una ripartenza piuttosto lenta e “per step”. Contenere il rischio che questi aumenti di costi possano riflettersi sulle tariffe, pur mantenendo i soliti

La vasca da 25 coperta - Rapallo Nuoto

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Alessandro Martini

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AQUAPOOL - HISTORIES LA REDAZIONE

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Matteo Melzi

Le sorprese positive: la frequenza dei camp estivi che registrano volumi interessanti; altro settore che funziona bene è l’aquafitness Matteo Melzi

standard qualitativi, richiede grande organizzazione, creatività e capacità di reinveintarsi servizi che possano far superare la fase di incertezza e stand – by ed attrarre nuovi utenti in piscina. CUPRAMONTANA - Trascorse le prime settimane crediamo che le persone pian piano riprenderanno le vecchie abitudini. La nostra preoccupazione riguarda le conseguenze che il rispetto del protocollo avrà nei periodi di affluenza normale e l’effettivo valore di alcune norme in esso contenute, come ad esempio ripetere ogni mese tutte le analisi delle acque di piscina, si tratta di una pretesa inutile e di un costo non sostenibile per le piccole realtà. Il rispetto dei livelli di cloro e ph garantisce contro l’infezione da Covid: chi ci rappresenta dovrebbe richiedere subito una revisione e l’aggiornamento del protocollo in essere, alla luce degli effetti che abbiamo potuto verificare e dell’evoluzione dell’epidemia.

che non ci siano significative ricadute durante il prossimo autunno/ inverno, siamo certi che, a partire dal prossimo settembre, l’utenza tornerà gradualmente alla normalità nell’arco di sei mesi. La maggiore criticità sarà quella di sopportare i costi con dei flussi di cassa non adeguati, fra l’altro aggravati dal recupero voucher dell’attività sportiva pagata e non goduta a causa del lockdown. Pertanto, chi finanziariamente gestiva i ricavi con il principio di “competenza” sarà nelle condizioni di sopravvivere. Contrariamente, chi utilizzava i ricavi con il principio di “cassa” dovrà necessariamente ricorrere a finanziamenti straordinari. Nel caso di una seconda ondata di diffusione dell’epidemia, tali previsioni saranno ne-

La scelta sarà fra rimanere chiusi e lavorare in perdita, opzione che per la nostra società non è percorribile Gianfranco Defendi HA 4 - 2020

EGO WELLNESS - La crescita del numero di rientri sale ogni giorno, l’atmosfera tra i rientrati è assolutamente di soddisfazione per il ritorno alla quasi normalità. Ma è ovvio che non può essere questa la soluzione definitiva, sostenibile a lungo per nessuno. Stiamo quindi facendo ipotesi, su ipotesi, su ipotesi. Nessuno può immaginare cosa succederà, soprattutto ora che in Italia ci sono 60 milioni di virologi. Ho e voglio avere fiducia nella scienza, nella medicina, nelle forze governative che “insieme” possano trovare una quadra tra far riprendere l’economia

La ripresa del corso di Acquasoft - Cupramontana

AQUANIENE - Ipotizzando che l’epidemia stia volgendo al termine e

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cessariamente riviste ma, senza un concreto intervento delle Autorità, l’impiantistica sportiva rischierà inevitabilmente il fallimento.

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NUVOLA SPORT VILLAGE - Le idee sono solo positive e di grande speranza, anche se purtroppo regna l’incertezza nella programmazione della prossima stagione sportiva, dettata non solo dall’andamento epidemiologico, ma anche per l’imminente riforma dell’ordinamento sportivo che sicuramente porterà grossi cambiamenti nella gestione tecnico amministrativa di impianti come il nostro. Personalmente non interpreto in modo negativo un cambio di rotta nell’ordinamento sportivo sia in ma-

AQUAMORE - Secondo noi è ancora troppo presto per esprimere giudizi. Importante sarà leggere la reazione dell’utenza alla prima vera ondata di caldo estivo, quando ci si potrà confrontare con volumi potenzialmente simili a quelli abituali. SPORTING CLUB NOALE-AQUAESTATE - Se l’estate porterà un po’ di tranquillità, sia emotiva che economica, qualcosa di positivo potrà accadere per il prossimo autunno.

C’è paura e si percepisce l’incertezza economica. Ad oggi il nostro impianto registra pre-iscrizioni per i corsi di settembre al 45% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Credo che da parte del Governo, con Enti e Commissioni collegati per l’emergenza Covid-19, ci sia ancora troppa confusione e poche certezze; si sente dire tutto e il contrario di tutto; assistiamo a continui proclami ma poche sono, allo stato attuale, le azioni concrete messe in atto. La comunità scientifica concorda con il fatto che bisogna essere in buona salute per combattere il virus, ma tutto quello che è necessario fare per tutelare la salute non trova riscontro pratico.

LA REDAZIONE

RAPALLO NUOTO - Vedendo come stanno reagendo le persone nella quotidianità, a patto che non ci siano ricadute virali, credo che in poco tempo tutto tornerà alla normalità e il COVID-19 sarà solo un triste ricordo.

teria di disposizioni per enti sportivi professionistici e dilettantistici, sia per il rapporto di lavoro sportivo. Mi auguro solo che chi decide colga l’occasione di innalzare la professionalità delle Aziende che investono e operano nel nostro settore; che in questi anni non è mai stata presa in considerazione, anzi è stata messa a dura prova da gestori improvvisati, e da amministrazioni non in grado di stipulare appalti adeguati alle reali esigenze. Potrebbe essere l’occasione per un cambio davvero importante, dove la professionalità, la qualità e la sicurezza di gestioni accorte e oculate siano messe al primo posto, al fine di garantire la nascita di nuove proficue collaborazioni fra pubblico e privato, per mettere al centro di tutto “lo sport”.

AQUAPOOL - HISTORIES

della nostra nazione parallelamente a contrastare e debellare definitivamente questa pandemia. Temi di una complessità incredibile, ma che se non ben affrontati e soprattutto ben risolti, rischiano di far saltare il banco Italiano. Tuttavia apparteniamo al più bel settore del mondo…. questo deve spingerci tutti a coltivare insieme un “ragionevole ottimismo”.

KUMA - Io penso che i casi siano due: la pandemia scema definitivamente e con l’autunno si torna alla normalità, recuperando i livelli di fatturato pre-Covid entro la fine dell’anno; la pandemia riprende vigore e a quel punto non voglio essere catastrofico, ma è davvero finita. Se escludiamo quella piccola percentuale di privilegiati che godono di contributi pubblici consistenti, non vedo davvero quale azienda possa sopravvivere a una riduzione dei ricavi del 75% mantenendo inalterati o addirittura aumentando i costi.

Seven Infinity Gorgonzola MI - gruppo P&G

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Andrea Pambianchi andrea@fni.fitness

FITNESS

6’

GLI ITALIANI E IL FITNESS NELL’EMERGENZA COVID-19 Dall’interessante indagine IFO-Gympass, commentata dal fondatore di FNI e Ciwas, emergono indicazioni rassicuranti che fanno ben sperare per il futuro dei fitness club nazionali Indagando il rapporto tra gli italiani e il fitness post emergenza Covid-19, dalla nuova ricerca effettuata da IFO-International Fitness Observatory in collaborazione con Gympass emerge che oltre l’ 80% degli intervistati ha voglia di tornare in un club. Nel periodo di lockdown il 64% degli intervistati ha continuato ad allenarsi a casa, ma l’86% ritiene che la presenza di un istruttore rimanga comunque fondamentale. La voglia di allenarsi e di stare bene fisicamente è rimasta costante: prima del lockdown a oltre il 71% degli intervistati piaceva “molto” e “moltissimo” andare ad allenarsi in pa-

lestra. Oltre il 64% degli intervistati ha, infatti, continuato a farlo anche a casa durante la chiusura delle palestre sia seguendo il proprio piano di allenamento (45%) sia con lezioni video online fatte da altri operatori (42%). Le attività on‐line e in streaming rimarranno, secondo gli intervistati, complementari e non sostitutive delle lezioni all’interno delle strutture sportive con un istruttore: questo è quello che pensa quasi l’86% dei partecipanti alla survey confermando così l’importanza della struttura sportiva e di un allenamento vis-àvis.

Secondo gli intervistati le attività on‐line e in streaming rimarranno complementari e non sostitutive delle lezioni all’interno delle strutture sportive con un istruttore

Attività svolta in palestra

Che attività svolgono in palestra gli iscritti?

67,8%

46,0%

Sala attrezzi è vincente con il 67%, poi i Corsi di gruppo il 46%. Seguono nuoto,15%, pilates 15%, Yoga 12,2%, tennis, squash e padle con il 4,2% e Arti marziali, con quasi il 3%.

21,0% 15,1%

Corsi di Gruppo

Nuoto

Pilates

Altro (Crossfit, box, spinning)

Yoga

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2,9%

Tennis, Scuola (arti squash, padle marziali, danza)

© Copyright ‐ IFO ‐ All rights reserved Covid‐19 Italy Fitness Centers Users 2020 Survey

International Fitness Observatory

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12,2% 4,2%

Sala attrezzi

28

14,1%

11


FTINESS ANDREA PAMBIANCHI

ll Fitness in Italia & Covid‐19 USERS ‐ Ricerca di Mercato ‐ Maggio 2020

La voglia di tornare in palestra è davvero tanta: il desiderio di ricominciare a frequentare le strutture sportive è confermato da oltre il 54% degli intervistati che hanno espresso la propria preferenza per “molto” e “moltissimo”. Quello che più è mancato è stato infatti potersi allenare (34%), l’energia del Gruppo con il quale lo si faceva (34%) e socializzare con le altre persone (35%).

Sebbene la voglia di tornare alla propria routine sportiva sia tanta, c’è ancora un po’ di timore nonostante le tante misure prese dai club per garantire la sicurezza dei frequentatori: anche se oltre il 60% degli intervistati valuta i protocolli attuali “parzialmente sicuri” e “abbastanza sicuri”, c’è comunque più del 43% che, anche in caso di protocolli adeguati, aspetterà ancora un po’ di tempo prima di tornare al Club.

Oltre l’ 80% degli intervistati ha voglia di tornare in un club

Tipo di abbonamento (per durata)

Con che tipo di abbonamento frequenti la palestra?

91,3%

Fedeli clienti Gympass: oltre il 91% utilizza questo strumento/benefit Corporate per il proprio benessere.

10,9% 1,6%

2,3%

3 mesi

6 mesi

12 mesi

2,2%

3,5%

oltre 12 mesi

A ingressi

1,9% Gympass

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International Fitness Observatory

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Altro (specificare)

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Costo mensile dell'abbonamento

Quanto costa mensilmente l'abbonamento?

40%

Abbonamenti per tutte le tasche: da meno di 30€ (per il 35%) il 30% ha un abbonamento da 30/50€, il 27% investe 50/80€ mensili, il 7,5% tra 80€ e 100€ sino a più di 100€ mensili per il 2,6% dei frequentanti.

25%

35,63% 35%

29,18%

30%

26,98%

20% 15% 10%

7,48%

5% 0%

2,64%

<30€

30€/50€

“Dalle risposte ai questionari emerge un grande desiderio di tornare a frequentare i propri Club e, nello stesso tempo, un forte richiamo alla sicurezza di se stessi e degli altri: si evidenzia un grande livello di responsabilità in

80€/100€

> 100€

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International Fitness Observatory

Mancanza di sicurezza (57%) e desiderio di allenarsi magari all’aria aperta per qualche mese (54%) sono i due motivi per cui c’è ancora un po’ di reticenza al rientro in palestra o al proprio club.

50€/80€

tutti gli intervistati. “È una situazione complessa e nella quale, per superarla, tutti dovranno adoperarsi concretamente, nei propri ruoli e con le proprie competenze, costruendo sinergie con grande impegno e determinazione. La collaborazione tra IFO e Gympass ne è una palese testimonianza e vuole guardare di nuovo positivamente al futuro” - ha dichiarato Paolo Menconi, Presidente di IFO International Fitness Observatory.

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Emerge un grande desiderio di tornare a frequentare i propri Club e, nello stesso tempo, un forte richiamo alla sicurezza di se stessi e degli altri

"Cosa" ti manca e "quanto" ti manca andare in Palestra? 0%

"Cosa" e "quanto" ti manca andare in Palestra? Fare la sauna non è una priorità, e neanche la simpatia dello staff è un fattore determinante, superati dalla professionalità degli istruttori e dalla «situazione e dall’atmosfera» che si respirano all’interno dei club.

10%

20%

30%

40%

50%

33,70% 30,11% Fare la Sauna/SPA

20,72% 11,33% 4,14% 26,59% 28,53% 27,42%

La professionalità degli istruttori/trainer/PT

13,30% 4,16% 44,72% 19,44% 18,06%

La simpatia dello staff 10,00% 7,78%

14,29% 22,10%

Altro (l'atmosfera, la situazione, ecc.)

28,84% 25,34% 9,43%

Non mi manca International Fitness Observatory

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Poco

Abbastanza

Molto

Moltissimo

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Gianfranco Mazzia

L’OPINIONE

direzione@anifeurowellness.it

FITNESS

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RIAPERTURE DEI CENTRI SPORTIVI - CRITICITÀ E PROSPETTIVE Dopo tre mesi di chiusura ha riaperto buona parte dei centomila centri sportivi italiani: le difficoltà del periodo e l’indagine di ANIF sullo stato di salute del settore durante le prime settimane di ripresa delle attività Nonostante il lockdown, l’attività dei gestori e quella di gran parte dei tecnici, pur tra mille difficoltà, non si era mai fermata: per le manutenzioni degli impianti, ma anche per i nuovi grandi problemi, del tutto sconosciuti, causati dal subdolo nemico che ha messo in ginocchio lo sport e l’intero sistema Paese. Da un lato occorreva infatti attrezzare le strutture

attenendosi rigorosamente ai Protocolli governativi, dall’altro cercare di mantenere in vita, da remoto, l’esercizio fisico per i propri iscritti. Attività queste che hanno impegnato notevolmente tutti gli addetti al settore: i gestori, nella ricerca di soluzioni certe a problemi dai risvolti molto incerti; i collaboratori sportivi che, con grande senso di responsabili-

Tante limitazioni per l’accesso a palestre e piscine nei mesi di riapertura ph National Aquatic Centre - Ireland

tà, non si sono fermati. Hanno bensì rinnovato e reinventato il proprio bagaglio professionale consentendo agli iscritti di continuare a svolgere attività fisica da remoto attraverso l’utilizzo di piattaforme digitali con servizi in video- comunication molto efficaci, apprezzati e seguiti con crescente successo. I centri sportivi, potenziando così le proprie capacità tecnologiche ed organizzative, sono riusciti a mantenere il contatto quotidiano con i propri iscritti. Si è riusciti in sostanza a non perdere e forse consolidare quel rapporto di fiducia che lega la gestione con il frequentatore. È risultato molto importante anche il grande lavoro svolto da ANIF, presso le Istituzioni di riferimento: Ministero delle Finanze, Ministero dello Sport, Ministero del Lavoro. Sotto la guida del Presidente, Giampaolo Duregon,

Il voucher, nella totalità dei casi osservati in ambito ANIF è stato accettato dai frequentatori senza riserve 32

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FTINESS GIANFRANCO MAZZIA

La tecnologia, utile durante il lockdown, permette di proseguire grazie a trainer e organizzazione aggiornata ph Switch The Gym_Myzone

Anif ha proposto infatti molti emendamenti a favore del settore che sono stati accolti nei Decreti Cura Italia, Liquidità, Rilancio: Recupero con il credito d’Imposta del 60% dei canoni d’affitto; Vaucher per i frequentatori per lo svolgimento della pratica sportiva per un periodo analogo a quello in cui non si è fruito l’esercizio fisico a causa della chiusura degli impianti; Cassa integrazione in deroga per il personale dipendente;

Riduzione del 50% dei canoni di affitto privati; contributi a fondo perduto da parte del Ministero dello Sport. Nell’insieme, una vera boccata d’ossigeno che ha consentito al settore, se non di uscire da una crisi irreversibile, almeno di tentare di rilanciarsi con vigore verso le posizioni raggiunte prima del lockdown. ANIF, parallelamente, per verificare la situazione congiunturale collega-

Le note dolenti provengono però purtroppo dai livelli di fatturato persi in questo periodo

Igiene e sanificazione attrezzi secondo le nuove regole - ph True Fitness

Bonus di €600 a favore dei collaboratori sportivi (contratti ex Art. 67 del TUIR comma 1 lettera m) per il periodo marzo-maggio; Accesso al Fondo di Garanzia e al Credito Sportivo; Proroga pagamento utenze; Slittamento di 6 mesi delle imposte ritenute alla fonte in qualità di sostituti d’imposta nei confronti dei lavoratori dipendenti, nonché dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria; Slittamento per 12 mesi delle imposte (IRES, IRAP, IVA,) quando dovute;

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Gli accessi regolati secondo le norme anti covid - ph Piscine Suzanne Berlioux - Les Halles

ta alle riaperture dei centri sportivi, ha svolto una approfondita indagine conoscitiva presso la propria base associativa puntando l’obiettivo su tre parametri fondamentali: 1. Il numero percentuale degli iscritti frequentanti, registrato nel mese di giugno 2020, con quello rilevato al momento della chiusura degli impianti; 2. Confronto percentuale del fatturato/corrispettivi del periodo gennaio-maggio 2020 con il dato relativo allo stesso periodo del 2019; 3. Gestione dei voucher rilasciati dai gestori ai frequentatori ai sensi dell’Articolo 216 comma 4 del Decreto Legge Rilancio per lo svolgimento dell’attività fisica non praticata nel periodo di lockdown. I dati relativi al fatturato e all’andamento delle frequenze non rivelano, come vedremo, situazioni negative del tutto inattese. Qualche sorpresa dall’analisi dei fenomeni connessi alla gestione dei voucher. Infatti, tenuto conto della devastante campagna mediatica, orchestrata soprattutto dalle Associazioni dei Consumatori e da altri organismi non meglio identificati, volta a favore della restituzione in denaro delle quote pagate dai frequentatori per l’esercizio fisico non praticato, si temeva la nascita di incresciosi con34

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tenziosi riguardo le emissioni dei voucher. Il dettato normativo di cui al succitato Decreto Rilancio (ART. 216 Comma 4) non lascia in verità dubbi in proposito: ...”il gestore In alternativa al corrispettivo in contanti può rilasciare un voucher di pari valore per lo svolgimento dell’attività sportiva non fruita...”. Inoltre, nel periodo di lockdown, se da un lato i gestori sono stati costretti per legge a chiudere gli impianti, dall’altro anche i cittadini sono stati obbligati a rimanere in casa. Comunque, pur agendo in punta di diritto, l’attacco veemente portato avanti dai Consumatori supportati da fior di avvocati non poteva non creare qualche apprensione a riguardo. L’indagine ha rivelato un fenomeno molto interessante ed inaspettato: il voucher, nella totalità dei casi osservati in ambito ANIF è stato accettato dai frequentatori infatti senza riserve. Anzi non pochi sono risultati i casi in cui gli iscritti, nel riconoscere le enormi difficoltà del centro sportivo ed apprezzando l’impegno da questo profuso per mantenere in vita un’attività compromessa nel rispetto rigoroso dei Protocolli governativi sulla sicurezza, hanno rinunciato al voucher. Evidenze meno confortanti arrivano invece sui livelli di fatturato e quelli relativi alle frequenze degli iscritti registrati alla riapertura de© DIRITTI RISERVATI

gli impianti. Anif nella sua indagine ha diviso gli impianti in 3 fasce di ampiezza: fino a 1000 mq; tra i 1000 e i 2000 mq; oltre 2000 i mq. Per quanto riguarda le frequenze degli iscritti si colgono differenze tra gli impianti appartenenti alle 3 fasce: il numero percentuale degli iscritti frequentanti alla riapertura rispetto allo stesso numero prima della chiusura è diminuito mediamente del: - 55% negli impianti al di sotto dei 1000 mq - 50 % negli impianti tra i 1000 e i 2000 mq - 43 % negli impianti al di sopra dei 2000 mq Ma c’è da dire che la rilevazione è

Per mancanza di liquidità un sensibile numero di centri (palestre) non ha ancora riaperto e non tutti riapriranno a settembre


Le note dolenti provengono però purtroppo dai livelli di fatturato persi in questo periodo rispetto a quelli registrati nello stesso periodo dell’anno precedente. Perdite che purtroppo non verranno certamente recuperate. C’è inoltre da dire che, sfortunatamente, per mancanza di liquidità un sensibile numero di centri (palestre) non ha ancora riaperto e non tutti riapriranno a settembre. Questo fenomeno in ambito ANIF è quasi inesistente, comunque è un

- Impianti tra 1000 e 2000 mq: la situazione appare leggermente migliore con perdita di flusso economico intorno al - 70%

I centri sportivi dovranno cioè dimostrare di essere in grado di trasformare gli effetti devastanti di questa grave crisi in opportunità, contando su un quadro di riferimento tecnico-formativo più solido e sicuro. Di necessità virtù!

GIANFRANCO MAZZIA

stata effettuata subito dopo la riapertura degli impianti. Quindi una situazione in “fieri” che rivela in realtà un trend positivo. I frequentatori stanno uscendo, infatti, lentamente dal tunnel della paura e quindi tendono a raggiungere uno standard di vita “ normale” con gradualità. Sarà pertanto interessante osservare il dato fra qualche tempo.

- Gli impianti fino a 1000 mq hanno accusato nel periodo gennaio-maggio 2020 una contrazione del flusso economico che si avvicina al – 80% rispetto al dato relativo allo stesso periodo 2019.

native a quelle tradizionali, da remoto e non. A settembre, dopo questa fase di assestamento, forti di queste esperienze, si ripartirà quindi con nuove idee orientando i servizi sportivi verso orizzonti più innovativi, più ampi e stimolanti.

FTINESS

Si spera che nel 2020 la perdita possa essere contenuta in linea generale entro il - 50 %

dato molto preoccupante. Per quanto attiene ai centri che hanno riaperto si è potuto osservare:

- Negli impianti al di sopra dei 2.000 mq la perdita è stata del 60% Si spera che nel 2020 la perdita possa essere contenuta in linea generale entro il - 50 % In conclusione, l’indagine fotografa una situazione del settore molto critica, ma per trarne un giudizio definitivo occorrerà attendere qualche tempo; dovremo cioè vedere quello che succederà a settembre, quando potremo valutare anche i risultati dovuti al ricorso delle tecnologie digitali che hanno consentito ai centri sportivi di rimanere al fianco dei frequentatori dimostrando creatività e velocità nel trovare soluzioni alter-

Durante il lockdown, i centri sportivi, potenziando tecnologia ed organizzazione, sono riusciti a mantenere il contatto quotidiano con i propri iscritti

Il rispetto del distanziamento sociale non è eludibile nelle palestre e nelle piscine - ph 360 fitness 5

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Eliana Fortuna

SPECIAL

marketing@anifeurowellness.it Responsabile Ufficio Stampa ANIF

FITNESS

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COME È CAMBIATA LA DOMANDA DI SPORT E FITNESS DOPO IL LOCKDOWN Dall’analisi del GWI, completata da Ipsos e filtrata dagli esperti di ANIF, emergono cambiamenti sostanziali nella domanda di sport e servizi che comporteranno necessari accorgimenti e trasformazioni nelle strategie e nell’offerta dei centri sportivi, con ottime possibilità di dare vigore all’attività dopo il lungo stop La fase 3 potrebbe essere intitolata come “ricerca di una nuova normalità”: la pandemia ha sottratto certezze e punti di riferimento e ha rivoluzionato i trend di consumo, alla luce dei quali privati ed imprenditori ispiravano scelte strategiche e comportamentali, in molti casi spazzando via i vecchi business model. Stiamo tutti cercando un nuovo status quo ma, per ritrovarlo, è necessario guardare in faccia il cambiamento e analizzarlo. Cosa vogliono i consumatori della “nuova normalità”?

Nuova domanda di benessere e salute Guardando, in prima analisi, alle statistiche del Global Wellness Institute, l’Italia si piazza all’ottavo posto nella graduatoria dei mercati dove si sviluppa la quota maggiore di business legato alle attività wellness, con 19,3 miliardi di dollari. Una quota che sembra destinata, sempre secondo l’indagine del GWI, ad aumentare dopo la pandemia soprattutto in merito alle attività legate

Mappare il cambiamento del consumatore durante la pandemia aiuta a prevedere quali di queste nuove abitudini di consumo sopravviveranno anche dopo il Covid

Una domanda alla quale non può seguire una risposta unica e onnicomprensiva perché sappiamo quanto il consumatore dell’epoca digitale sia sfuggente e come le esigenze di mercato non siano mai risolte ma in continuo divenire. Possiamo però mappare il cambiamento del consumatore durante la pandemia per prevedere quali di queste nuove abitudini di consumo sopravviveranno anche dopo il Covid. Quel che è certo è che la pandemia ha lasciato un segno profondo non solo nella scelta di prodotti e servizi ma anche nella cultura di consumo. Yoga e benessere, l’equlibrio mente-corpo è diventato una priorità con la pandemia ph Nahed Hakimi

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Una spinta all’indoor cycling arriva dalle esperienze maturate durante il lockdown

al benessere mentale come lo yoga, che già conta nel mondo 165 milioni di praticanti e che durante la pandemia è cresciuta ulteriormente. Diverse ricerche tra cui, tra le più autorevoli, quella di Strategy 3, nuova divisione dell’Ipsos, hanno rilevato la crescente domanda online di salute ed igiene personale sia sottoforma di prodotti da acquistare sia sottoforma di siti web e portali d’informazioni. A ciò bisogna aggiungere come l’Italia sia stato il Paese al mondo che abbia registrato la crescita maggiore di acquisti online rispetto al periodo pre Covid. Il lockdown ha triplicato i nuovi consumatori online nel nostro Paese rispetto ai primi 4 mesi del 2020. Allenamenti online e onsite

Le ricerche online in merito alla cura della salute, come riportato da Comscore, durante la pandemia, a partire da fine febbraio hanno avuto un balzo repentino di crescita nei paesi europei colpiti dal lockdown: Spagna, Italia, Francia, Germania e Regno Unito. In Italia, la domanda di salute ha virato, in particolare, verso siti web di dieta e fitness. Il numero delle visite a siti web o app di dieta o fitness è aumentato durante il lockdown del +69% in Francia, +20% in Germania, +31% in Spagna e +23% nel Regno Unito e addirittura di +133% in Italia.

Ipsos Strategy 3

Insight n.1 La prima lezione da trarre è: qualsiasi sia la tua attività, una piattaforma online diventa sempre più strategica per coprire una fetta di mercato importante per i tuoi servizi e prodotti. La vendita online è passata da un nice to have ad un must have. I club potrebbero affiancare corsi in sede a corsi online valutandone la monetizzazione. Durante e anche dopo il lockdown le prenotazioni dei corsi online offerti dalle palestre sono cresciute dell’11%, in controtendenza con la prenotazione di corsi in sede: scegliere di monetizzarli potrebbe significare compensare le perdite subite durante la chiusura. 38

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Cresce la domanda online di salute ed igiene personale sia sottoforma di prodotti da acquistare sia sottoforma di siti web e portali d’informazioni


Sport e fitness: le tendenze post COVID L’acquisizione di nuove abitudini durante il lockdown tenderà a condizionare le scelte di sport e wellness anche in futuro in quanto ha portato gli italiani a:

ELIANA FORTUNA

Insight n.2 La pandemia con le sue restrizioni ha fatto esplodere l’esigenza di sport, vissuta come un bisogno naturale e insopprimibile e ha convertito ancora di più gli italiani alla cultura di fitness, attività fisica e benessere. Il fenomeno va al di là del contesto di fruizione della mera digitalizzazione dell’offerta, ciò che è cambiato è l’atteggiamento culturale che la pandemia ha cristallizzato: una nuova domanda di fitness, attività motoria e wellness sentita come qualcosa a cui non è più possibile rinunciare. Il cambiamento culturale alla base delle scelte di consumo, è ciò a cui dobbiamo aspirare. Se l’attività motoria diventa uno stile di vita e quindi parte della nostra routine (pensiamo, come sostiene spesso Nerio Alessandri, se l’esercizio fisico diventasse simile alla routine di lavarsi i denti) allora il corso in palestra sarà una scelta sempre più naturale e automatica. La lezione da cogliere dunque è: trasformiamo sempre più i nostri club in un centro di servizi dove è possibile stare bene, sia online tramite consigli blog da trainer, nutrizionista, allenamento a distanza, app ecc, sia in sede dove l’offerta digitale diventa un’esperienza di salute live.

FTINESS

Salute, dieta e fitness

lizzo delle attrezzature per il fitness. In base a ciò gli sport indoor, secondo dati Garmin, che sono più cresciuti durante la pandemia sono: - Il ciclismo indoor (indoor cycling) che, in Italia, ha mostrato secondo le stime di Garmin un incremento del 309%; - Il fitness in generale che è incrementato del 105%; - È cresciuta la domanda di attrezzature fitness e di articoli sportivi; - Il running indoor che è cresciuto del 130%; In pratica tutti gli sport che hanno bisogno di grandi spazi sono cresciuti: una reazione al confinamento che ha visto diventare runner e ciclista anche chi finora non lo era o si cimentava solo sporadicamente. Infine, un altro grande tema a cui le persone destineranno grande atten-

zione sarà quello dell’inquinamento e del riscaldamento globale: secondo il sondaggio, sempre di Ipsos, la pandemia ha cambiato anche la valutazione delle aziende da parte dei consumatori che, avendo sviluppato una maggiore sensibilità alla salute propria e del prossimo, saranno sempre più interessate all’approccio etico di una realtà che considera l’impatto ambientale una minaccia per la salute delle persone.

La pandemia con le sue restrizioni ha fatto esplodere l’esigenza di sport, vissuta come un bisogno naturale e insopprimibile

1. riscoprire l’importanza del benessere fisico e mentale indirizzando le persone verso le discipline olistiche, come yoga e meditazione; 2. replicare gli sport outdoor in modalità indoor con la crescita dell’uti-

Tutti gli sport che hanno bisogno di grandi spazi sono cresciuti: una reazione al confinamento

L’indoor running è cresciuto come interesse e richiesta durante il lockdown ph True Fitness

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Francesco Confalonieri

francone.confalonieri@gmail.com

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SCENARI DI RIPARTENZA Uno sguardo non tanto rivolto alle riaperture estive, comunque difficili e ridotte, quanto a quello che ci attende da settembre La Pandemia ed il conseguente lock-down hanno stravolto in modo forte ed improvviso il nostro sistema economico e sociale. I Centri Sportivi e le Piscine, il loro modello gestionale, i collaboratori ed i frequentatori sono stati fra le realtà più colpite. La ripartenza, con le difficoltà e l’imprevedibilità che necessariamente ne caratterizzano le diverse fasi, impone, quindi, un profondo ripensamento del Sistema Piscina nei suoi diversi aspetti, dalla organizzazione degli spazi comuni e degli spogliatoi alla scelta ed alla tipologia dei servizi offerti. Premesso che in linea generale è necessario offrire più qualità, a costi anche relativamente più elevati, ad un numero inferiore di

frequentatori e, quindi, più salute e meno divertimento, vediamo come dovrebbe trasformarsi la piscina post Covid 19. Atrio, ingresso e spazi comuni Il numero di accompagnatori è necessariamente ridotto in modo drastico in relazione alla necessità di distanziamento. E’ probabile che da settembre nonni, genitori e baby-sitter dovranno abituarsi all’idea di lasciare i bambini all’ingresso per ritrovarli all’uscita. Il cliente dovrà pensare di utilizzare il centro esclusivamente per l’attività sportiva. Sedie, tavoli e spazi conviviali sono inevitabilmente ridotti ed anche l’at-

Area accoglienza-ingresso - piscina di Digione FRA

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tività del bar o della ristorazione, in diversi casi, dovrà essere profondamente rimodulata. L’ingresso, la permanenza e l’uscita

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È necessario offrire più qualità, a costi anche relativamente più elevati, ad un numero inferiore di frequentatori: quindi, più salute e meno divertimento


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L’attività verticale in acqua mi aiuta a superare i miei limiti. Più mi alleno e miglioro, più acquisisco consapevolezza delle mie possibilità. La soddisfazione è enorme.

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Area accesso agli spogliatoi - piscina di Digione FRA

degli iscritti alle diverse attività saranno costantemente monitorati dai gestionali collegati ai diversi sistemi di accesso. Segreteria L’attività della segreteria sta progressivamente focalizzandosi in particolare sull’informazione, sull’orientamento e sulla gestione delle eventuali problematiche urgenti. Iscrizioni, prenotazioni e pagamenti sono già ora, e lo saranno ancor di più a settembre, gestiti in prevalenza “on line” ed in remoto.

Spogliatoio Nelle piscine coperte, l’ingresso agli spogliatoi dovrà essere riservato esclusivamente agli iscritti ai corsi ed eventualmente agli accompagnatori dei bambini al di sotto dei 6 anni. La permanenza in spogliatoio dovrà essere ridotta al minimo e conseguentemente sarebbe importante privilegiare l’utilizzo di docce temporizzate. L’efficace gestione di questi spazi, che rappresenta probabilmente la criticità più significativa per una piscina, necessiterà della presenza di un sufficiente numero di addetti, adeguatamente preparati Organizzazione dell’attività

Opportunità su cui investire: i ridotti rischi di contagio dell’ambiente piscina grazie alla presenza del cloro e l’importanza dell’esercizio fisico per la salute e per il potenziamento delle difese immunitarie 42

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In questo nuovo tempo post Covid 19 il nostro settore deve confrontarsi con alcune forti complicazioni quali ad esempio: la necessità di rispettare il distanziamento e la conseguente limitazione del numero di frequentatori, il ridotto potere economico delle famiglie, la paura del contagio. Parallelamente abbiamo, per altro, alcune opportunità su cui investire fra cui in particolare: i ridotti rischi di contagio dell’ambiente piscina grazie alla presenza del cloro, la convinzione crescente dell’importanza dell’esercizio fisico per la salute in generale e per il potenziamento delle difese immunitarie in particolare, © DIRITTI RISERVATI

la consapevolezza dell’importanza di investire sulla salute della popolazione over 65, affinché non si ripetano i drammatici eventi che abbiamo vissuto. Partendo da queste premesse, l’offerta e la strutturazione delle diverse attività all’interno delle nostre vasche devono essere profondamente ripensata seguendo alcune linee guida fondamentali. - Orari di fruizione dell’impianto i più ampi possibili, indicativamente dalle 6.00 alle 24.00 e conseguente adeguamento dei sistemi di trattamento dell’acqua e dell’aria e di pulizia e sanificazione. - Massima flessibilità dell’offerta. Indicativamente in tutti gli orari dovrà essere prevista la scelta di diverse attività in modo da mantenere adeguati livelli di fatturato pur in assenza di picchi di frequentatori. Sarà imperativo “pensare in modo diverso” per esempio organizzando: - Corsi adulti di nuoto e di fitness acquatico a partire dalle 6.00 di mattina - Corsi di nuoto per bambini dalle 14.00 (materne ed elementari) alle 21.00 (medie e superiori) - Nuoto libero guidato, Palestra in acqua, Mini gruppi con obiettivi mirati


POOL

e Personal Training durante tutta la giornata.

FRANCESCO CONFALONIERI

- Diminuzione del “peso” nell’offerta globale dei corsi di nuoto tradizionale e dei corsi di aquafitness, particolarmente frequentati, considerando che dovrà essere rispettato un distanziamento indicativo di 5 metri quadri/persona. - Incremento dell’offerta “in verticale” che pone minori problemi di distanziamento ed in particolare della Palestra in acqua che offre attività in verticale fortemente individualizzata e senza vincoli orari. - Investimento su “prodotti” di elevata qualità e ad alto valore aggiunto fra cui, in particolare, tutti quelli mirati ad offrire l’“Esercizio fisico in acqua come strumento di benessere e salute attraverso la prevenzione e la terapia delle patologie più diffuse”. La sfida è complessa, ma affascinante. Vincerla sarà fondamentale per garantire un futuro al nostro settore e soprattutto per offrire un modello ed una qualità di vita migliori al mondo che verrà.

Istruttori in acqua ma con mascherina: la sicurezza prima di tutto è il must di ogni piscina - ph Dodici Sportivo

Iscrizioni, prenotazioni e pagamenti sono già ora, e lo saranno ancor di più a settembre, gestiti in prevalenza “on line”

Assistenti bagnanti, anche queste figure seguono nuove regole: esercitazioni anti Covid presso Atlantis - Palm Dubai

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Marco Tornatore

INTERVISTA

redazione@euroaquatic.it

FITNESS

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MOVE DIFFERENT DOPO COVID-19 SECONDO STEFANO MARCANDELLI Il concept nuovo per il fitness, per la salute e per lo sport, si configura più attuale alla luce della ripartenza del Paese, interpretata da un leader visionario e ineguagliabile sulla scia di wellness partnership territoriali con club e centri sportivi In una fase dove prevalgono incertezze e pessimismo, i leader della levatura di Stefano Marcandelli possono essere fonte d’ispirazione ed autentiche guide per esplorare nuove idee e modelli rivolti ad un domani dove prevalgono certezze e prospettive negate dalle criticità attuali. A condizione che le opinioni di chi ha saputo portare la propria azienda, Tecnobody, ad essere un riferimento mondiale vengano interpretate per rielaborare l’idea di servizio rivolto alla popolazione, disancorandosi da convinzioni e schemi superati e che oggi devono lasciare spazio a soluzioni ed esperienze rassicuranti per l’imprenditore, per il suo team e per una clientela trasversale ed allargata rispetto al passato.

Perché e quando ha deciso che la sua impresa doveva essere il riferimento del Medical Wellness nello sport? Quando ho fondato TecnoBody 26 anni fa la passione per il mondo della riabilitazione e del movimento mi ha guidato in una missione che ho fatto mia e ancora oggi mi guida nel percorso di crescita dell’azienda: cercare di dar vita ad un inedito incontro tra riabilitazione e fitness. Da sportivo (Campione Italiano di lancio del giavellotto) ho sempre marcato l’importanza della prevenzione per un impatto positivo sulla performance dell’atleta. Conscio del fatto che il mercato del movimento e del fitness non offriva ai professionisti e all’utente finale una proposta olistica, in grado di abbracciare ogni aspetto del movimento, ho sviluppato con i miei team un progetto ambizioso, che, prima degli obiettivi di business, mi vede impegnato nel diffondere un’idea differente di movimento. E così, recentemente, in una moda44

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lità che definirei spontanea, è nato il progetto Move Different. Di fatto il nuovo format dedicato al movimento esprime in modo sintetico ed esaustivo la mission del progetto nel nome che ho voluto dargli; da Move Different pazienti e atleti possono trovare il percorso di movi-

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mento più vicino alle proprie esigenze e sfruttare la più alta tecnologia a servizio di health fitness, prevenzione, riabilitazione, riatletizzazione e performance sportiva. Tutto ciò, da Move Different, si traduce in un servizio sartoriale per l’utente in cui la tecnologia dei sistemi TecnoBody è a


FTINESS MARCO TORNATORE

Stefano Marcandelli - ph Paolo Ferrante-Altaluce

servizio della professionalità del team di esperti del movimento, fisioterapisti e preparatori atletici che la utilizzano quotidianamente per valorizzare la propria professionalità e offrire un servizio d’eccellenza ai clienti. L’analisi oggettiva resa possibile dalla nostra tecnologia restituisce report dettagliati utili a definire in modo scientifico la situazione di partenza per ciascuna persona e, da qui, consentire di redigere piani di allenamento o di recupero con un costante feedback sulla qualità del movimento. Anche in logica post coronavirus, come ritiene debbano cambiare servizi e centro sportivo/wellness per rispondere ai reali bisogni della collettività oggi, che stiamo pianificando la ripartenza dello sport? L’innovazione è sicuramente la chiave per offrire un servizio di qualità

L’innovazione è sicuramente la chiave per offrire un servizio di qualità che garantisca all’utente finale una vera esperienza

che garantisca all’utente finale una vera esperienza. L’idea di movimento mia e delle figure professionali che sposano la filosofia Move Different si fonda sul costante pensiero del miglioramento e del valore esperienziale di un percorso di movimento. L’offerta deve necessariamente cambiare e in questo momento un servizio customizzato e di esperienza one to one o in small group garantisce l’alto valore di questa esperienza per l’utente e, soprattutto in questo periodo, è in grado di fare la differenza in termini di sicurezza di fruizione del centro e contemporaneamente di qualità di questa esperienza. Spesso il mercato del fitness è tacciato di lanciare novità effimere. Quali secondo lei sono le aree di intervento perché fitness e sport in generale siano apprezzati per contenuti solidi e ad alta redditività, richiamando anche inattivi e diffidenti, ora forse cresciuti per timori di contagio nei centri sportivi? Ho citato l’innovazione. Al di là dell’effetto wow che la tecnologia è in grado, spesso, di scaturire nelle persone che frequentano una palestra o un centro sportivo, la funzionalità garantita dalla tecnologia stessa è la chiave per far apprezzare all’utente un servizio che si distingue. Il progetto Move Different è “differente” proprio per questo motivo. © DIRITTI RISERVATI

Lo sportivo, ma anche il soggetto più sedentario che desidera cambiare stile di vita e persino i più piccoli, per un avviamento al movimento e per combattere la sedentarietà, trovano qui un incontro tra salute e performance tradotto in uno stile di vita migliore. Chi decide di intraprendere un percorso nel centro Move Different non lo fa solo per migliorare dei parametri di qualità del movimento, bensì per vivere un’esperienza di salute e benessere capace di far evadere dalla quotidianità, stare bene durante le attività e mantenere alta la motivazione; aspetto quest’ultimo, che spesso viene a mancare nei soggetti più maturi che non si sentono confidenti a frequentare un normale club oppure in tutti quei soggetti in salute che possono migliorare la qualità del movimento ma, per tanti motivi, non desiderano frequentare una palestra. Per questo chi sposa la filosofia del modello di business di Move Different ha la possibilità di aumentare il proprio valore competitivo ed essere attrattivo nei confronti di un target inedito di persone davvero variegato: dai più piccoli, alle persone che desiderano un’attenzione particolare, fino a chi necessita di un percorso di riabilitazione o all’atleta che deve ritornare alla performance dopo un infortunio o desidera conoscere i propri punti di forza e debolezza per eccellere nella sua disciplina. HA 4 - 2020

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Poter puntare su un servizio personalizzato e abbracciare esigenze di molte persone diverse rappresenta un punto di forza concreto soprattutto in questo momento di ripresa Si parla dello sport come risorsa a soccorso della Salute, nonchè del welfare e dei suoi alti costi sociali: come, in tale logica, TecnoBody può essere l’alleato ideale del centro sportivo ancor più in un momento in cui scarseggiano le risorse? Ho citato l’alto valore intrinseco dei sistemi TecnoBody e del progetto Move Different. In un modello di business va considerato il valore competitivo che la tecnologia funzionale, la ricerca e sviluppo a servizio del movimento con valore scientifico e una formazione dei professionisti costante sono in grado di garantire; tutti aspetti che permettono ad un centro innovativo di guardare al futuro con fiducia e costante slancio. La possibilità di intercettare target di utenti inediti e di anticipare i bisogni dei clienti che diversamente non frequenterebbero alcun centro o palestra è forse il punto di forza maggiore del progetto, anche in questo momento di incertezze. La fidelizzazione passa, infatti, dall’offerta di un servizio completo che regala alle persone un contenuto dall’alto valore esperienziale lo stesso che a livello nazionale potrebbe essere sempre più integrato in un’ottica di welfare, se pensiamo il movimento come miglior forma di prevenzione e benessere psico-fisico. Mai come ora le persone desiderano evadere e godere di esperienze di benessere con motivazione e riscontro sui propri miglioramenti, riscoprendo le proprie facoltà e obiettivi nuovi.

La tecnologia guida la ricerca e lo sviluppo dei sistemi TecnoBody e del servizio che amiamo disegnare per le esigenze di professionisti e utenti di Move Different. Ma sappiamo bene che uno sviluppo tecnologico fine a se stesso non è funzionale e tenderebbe a sminuire il valore e l’impatto umano dell’esperienza sia per il professionista sia per la persona che viene testata o si allena sui sistemi TecnoBody. In ogni momento dello sviluppo di un sistema della gamma e del processo di definizione dei servizi di Move Different, l’attenzione costante è riservata alla valorizzazione della professionalità. Per questo puntiamo molto sulla formazione, per integrare la tecnologia nel metodo di lavoro dei professionisti del movimento e permettere loro di avvantaggiarsi dello slancio innovativo nell’offrire un’esperienza unica agli sportivi e ai pazienti. Cosa l’ha convinta a varare il progetto Move Different e perché ha deciso di fare il primo passo con PDV, sontuoso complesso acquatico di Vicenza, escludendo di iniziare da metropoli come Roma o Milano? Come dicevo il progetto Move Different è nato in modo spontaneo. Pensando ad un concept di movimento realmente differente ed avendo a cuore non solo un modello di business, ma un’idea inedita per

La Professionalità dell’operatore passa da una formazione di alto livello

Limitazioni di accesso e controlli preventivi, oltre a check up, monitoraggio e personalizzazione sembrano essere i passaggi chiave per motivare, fidelizzare, coinvolgere. Quali le soluzioni che lei suggerisce e in che misura la tecnologia è utile o rischia di essere sterile? 46

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far muovere le persone in modo consapevole, diverso e migliore, il progetto Move Different è nato come naturale estensione di questa filosofia. L’incontro con Paolo Gecchelin è stata una fortunata casualità. Mi trovavo in viaggio per lavoro, come spesso accade, e in aereo ho avuto la fortuna di sedere vicino a lui. Parlando del più e del meno è emerso subito l’ambito del movimento quale passione comune anche ai progetti imprenditoriali e siamo subito entrati in sintonia. La grande esperienza di gestione di Paolo all’interno delle strutture di PDV Piscine di Vicenza e il suo entusiasmo mi hanno piacevolmente colpito e così è nato presto un sodalizio. Ho sempre pensato che le grandi aree urbane siano sì ricche di opportunità, ma nel contempo spesso schiave delle mode passeggere. Essere un punto di riferimento per un territorio di media estensione e puntare all’eccellenza nella provincia italiana è una grande opportunità per abbracciare un target ampio e diversificato. E poi, come per qualsiasi mio progetto, ho sempre prediletto il territorio della provincia per far emergere opportunità che si sono rivelate di successo anche all’estero. Così è stato per TecnoBody, con cui diffondiamo il made in Italy in tutto il mondo con un’internalizzazione di ogni processo concentrata in provincia di Bergamo e così è per Move Different, progetto che parte dal le-

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FTINESS

game col territorio per diffondere i propri valori.

L’offerta diversificata, la possibilità di sfruttare la tecnologia per valorizzare il proprio metodo di lavoro e offrire una vera e propria esperienza di salute e benessere sono i punti di forza del progetto Move Different. Poter puntare su un servizio personalizzato e abbracciare esigenze di molte persone diverse rappresenta un punto di forza concreto soprattutto in questo momento di ripresa. Inoltre, la possibilità di utilizzare la gamma di sistemi TecnoBody in modalità one to one o in small group rappresenta per l’utente, anche in un momento di maggior diffidenza verso i luoghi chiusi, l’opportunità di ricevere l’attenzione che la propria qualità del movimento merita, in tutta sicurezza e con il distanziamento necessario. Chi investe nei sistemi hi-tech e nel metodo di Move Different accede ad una nuova idea di movimento e ad un progetto di formazione e innovazione di lungo termine, che regala in modo concreto uno slancio imprenditoriale e di valore per diversificare la propria offerta. Quali le lecite aspettative di rendimento e di brand identity rafforzata sul territorio di un club e quanto le sue attrezzature e sofisticate macchine possono cambiare posizionamento e ricadute del club /piscina sul territorio di riferimento? Proprio perché la tecnologia deve essere un ausilio per il metodo di lavoro dei professionisti, la gamma di sistemi e il metodo Move Different si inseriscono in un’ottica di integrazione e valorizzazione della realtà sul territorio. Nel caso di PDV Piscine di

Molti frequentatori delle piscine si sono avvicinati ai servizi di Move Different e viceversa

MARCO TORNATORE

Perché un club, che magari ha un buon trend di ricavi, dovrebbe credere in Move Different e/o investire su macchine così tech, ancor più ora che siamo nel pieno di una fase tanto critica?

Tecnobody per tutti, ma anche per l’alteta di livello

Vicenza, l’ottima collaborazione con Paolo Gecchelin e tutto il suo team vede Move Different inserito in un progetto di offerta a tutto tondo sia per gli sportivi sia per tutti gli altri soggetti che già gravitavano attorno a questa realtà o che non si erano mai affacciati ad essa. La bellissima struttura dell’impianto natatorio in cui Move Different si cala adiacentemente, dimostra che l’offerta di servizi per il movimento propedeutici alla riatletizzazione e alla performance si inserisce direttamente nell’attività sportiva e in tutti i servizi annessi. Molti frequentatori delle piscine si sono avvicinati ai servizi di Move Different e viceversa, cogliendo l’integrazione nella struttura e i percorsi di movimento di Health Fitness, Sport Performance, Kids per l’avviamento al movimento e Rehab per il recupero motorio, rendendo il Centro un’eccellenza nella città e nella provincia di Vicenza, un punto di riferimento per i cittadini e i team di sport individuali e di squadra del territorio.

sonalizzazione garantita da un metodo innovativo e la ricerca scientifica che stanno alla base del progetto Move Different, lo rendono unico nel panorama dei centri sportivi. Sempre di più si dovrà pensare alle esigenze delle persone e anticiparle per offrire un servizio di benessere e salute studiato in modo sartoriale. Aspetti legati alle esigenze motorie, ma anche socio-culturali, si uniscono per darci modo di garantire la migliore risposta al mercato. Specie durante il lockdown abbiamo assistito alla crescita del fenomeno dello smart fitness e all’importanza del digitale per continuare a fornire un servizio alle persone. Questo concetto sta alla base della customizzazione per

Anche i più piccoli rientrano nel programma Move Different

Lei, che su scala planetaria è un riferimento preciso nel campo della riabilitazione e del medicale, come vede il mercato del wellness oggi e dove lo proietta nel prossimo decennio, sapendo che il 2020-21 sarà un periodo di ripartenza e rivisitazione di modelli non più attuali? In ogni momento di difficoltà è insito uno slancio positivo per ripartire con un nuovo entusiasmo, sulla base di nuovi equilibri e sul ribaltamento di concetti che credevamo scontati e che invece possono essere stravolti a vantaggio dei propri progetti. La per© DIRITTI RISERVATI

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Sempre di più si dovrà pensare alle esigenze delle persone e anticiparle per offrire un servizio di benessere e salute studiato in modo sartoriale il cliente e ridefinirà le esigenze della persona che desidera ritagliarsi del tempo per sé nella propria giornata. Professionalità, diversificazione, base scientifica per il movimento e studio sartoriale del pacchetto per il cliente sono gli ingredienti per un modello duraturo e pronto a recepire le nuove sfide del mercato, anche quando il gioco si fa più duro. Alcuni, strumentalmente, lanciano appelli per wellness e settore sportivo più per proprio tornaconto che non per il comparto sport e salute nazionale. Cosa si sente di dire e di fare per il nostro settore che ha bisogno di segnali unitari e a beneficio di tutti e non di pochi? La mia visione di movimento e quel-

Una parete Hi Tech per l’esperienza Move Different

la di Paolo Gecchelin e di chi sposa il progetto Move Different, abbraccia ogni sfera e possibilità. Per questo motivo quando pensiamo al movimento come miglior forma di prevenzione, dobbiamo pensare a proporlo come stile di vita consapevole e integrarlo nella nostra routine. Medici, specialisti e anche il Sistema Sanitario Nazionale stanno andando sempre di più verso questo concetto ed è fondamentale che percorsi di movimento - e penso soprattutto all’health fitness e all’avviamento al

PDV e Tecnobody, tecnologia per un servizio personalizzato

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movimento per i più piccoli- siano intesi come antidoto contro l’insorgere di problemi fisici e complicanze. Serve sicuramente un segnale unitario che vada nella direzione di promuovere a livello collettivo uno stile di vita attivo inteso come miglior forma di prevenzione, proprio come con Move Different ci prefiggiamo di fare e realizziamo con successo. Ecco perché credo e crediamo fortemente in Move Different e continuiamo a portare innovazione nel campo del movimento!


Ciro Lo Giudice

INTERVISTA

redazione@euroaquatic.it

FITNESS

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MOVE DIFFERENT SECONDO PDV Il primo centro sportivo che ha sposato l’idea di Move Different è Piscine di Vicenza, oggi PDV, che da sempre fa capo ad uno degli imprenditori più intraprendenti del settore piscina, Paolo Gecchelin Innovare è sempre stata la leva distintiva di una figura che nelle gestioni di impianti acquatici si è stagliata negli anni. Non è un caso che l’intuizione di Paolo Gecchelin di avvicinarsi e sposare il progetto Move Different oggi, che la sola offerta acquatica delle piscine rischia di subire un pesante rallentamento, si riveli decisiva e attualissima, coniugando al meglio concetti chiave come Salute, Sicurezza, Prevenzione, Sport, appunto attraverso il Movimento sì, ma Differente.

Da piscina, che ad inizio millennio è stata capace di raggiungere numeri da primato nazionale per l’attività in acqua, a polo della salute e del benessere, grazie alla filosofia Move Different: cosa è cambiato per lei, la sua squadra e per la cittadinanza di Vicenza? Sono cambiati l’approccio di ognuno di noi, la filosofia che sta alla base di ogni nostra scelta e proposta. Partendo dal nostro core business, l’acqua, passando per le attività terrestri ed arrivando al rivoluzionario Centro

Medico/Polo della Salute e centro Move Different con una visione comune: “il tuo stile di vita, insieme”. La cittadinanza di Vicenza, con il fondamentale contributo e sostegno del Comune di Vicenza, ha imparato a conoscerci ed apprezzare l’oggettività del nostro sistema, il monitoraggio e, soprattutto, i risultati. Ed ora fra afflizioni, preoccupazioni ed incertezza che il Paese e le piscine stanno vivendo, come vede la scelta da voi operata e il percorso che vi attende? Le preoccupazioni e le incertezze ci sono e ci saranno per tutto il 2021. Vedo la scelta come un’inevitabile, ineludibile e necessaria conseguenza nel porre al centro la Persona con la sua Salute, la Prevenzione ed il suo Stile di Vita. Ci attende un importante lavoro nella messa a punto, in collaborazione con il centro ricerca e sviluppo di TecnoBody, dei protocolli scientifici, un lavoro continuo di comunicazione, divulgazione e marketing.

Preparazione, prevenzione e training per lo sci, anche di alto livello

Non è facile modificare l’identità, consolidatasi negli anni, di centro acquatico di riferimento, in “medical wellness hub”, dove ogni attività e servizio sono misurati sulla persona, che entra nel centro sportivo © DIRITTI RISERVATI

Siamo arrivati al rivoluzionario centro Medico/Polo della Salute e centro Move Different con una visione comune: “il tuo stile di vita, insieme” fiduciosa di uscire stando meglio e motivata a tornare: come avete agito e quali le difficoltà maggiori da superare da qui al 2021 anche in ragione del Covid-19? Mai come in questo periodo dobbiamo parlare di resilienza, con la certezza che tutto non sarà più come prima. Le imprese dovranno continuare a crescere ed evolversi con lo scopo di andare incontro ai bisogni e alle aspettative dei portatori di interesse in maniera efficace. Il nostro Polo della Salute si rivolge a chiunque, fondamentalmente a chi sta bene e vuole stare meglio, a partire dai bambini per arrivare allo sport performance ed in mezzo ognuno di noi. I tre pilastri del modello MD sono le high human resources, l’I tech, l’I touch/see, un tutto organico, HA 4 - 2020

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Paolo Gecchelin Piscine di Vicenza, premiato da Alessandro Valentini (Assonuoto)

funzionale ed unitario. Difficoltà ce ne saranno molte a partire dall’energia finanziaria necessaria a superare Covid-19, di pari passo un’energia economica ma la più importante sarà l’energia mentale che dovremo mettere in campo. Perché ha sposato l’idea di Move Different e su quali punti ruota la nuova strategia di servizi e comunicazione di PDV? E’ un vantaggio per la ripartenza disporre di questa struttura? È un’idea di movimento differente, di servizio al cliente, di stile di vita, che nasce molti anni fa e che ha trovato concretezza in un illuminante viaggio con un grande imprenditore di un’eccellenza del made in Italy, Stefano Marcandelli titolare di TecnoBody, con il quale abbiamo trovato un’immediata sintonia, condivisione, allineamento e feeling sulle necessità e visioni da proporre. Centri innovativi in ambienti digitali, che si avvalgono di tecnologie avanzate, di un team di professionisti 4.0: medici (dello sport, cardiologi, ortopedici, traumatologia, medicina fisica e riabilitativa, nutrizione ecc.) fisioterapisti, massoterapisti, chinesiologi, laureati in scienze e tecniche delle attività motorie preventive ed adattate, proponendo un elevato 50

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valore esperienziale. E’ sicuramente un vantaggio, non solo competitivo, potere disporre di un centro già avviato e consolidato nel 2019, anche se non nascondiamo le difficoltà post Covid-19 e le sfide impegnative e stimolanti che ci aspetteranno. La nuova strategia di comunicazione ha come obiettivo principale dare una visione unica dei servizi e dell’immagine di PDV come azienda che va oltre il mondo dell’acqua: l’investimento fatto nell’ambito delle risorse umane e della tecnologia ci spinge a guardare ad un servizio innovativo

La nuova strategia di comunicazione ha come obiettivo principale dare una visione unica dei servizi e dell’immagine di PDV come azienda che va oltre il mondo dell’acqua

Un centro focalizzato sul miglioramento degli stili di vita di tutti, anche dei bambini

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FTINESS

che circonda la persona dalla prevenzione alla cura. La più grande sfida è sicuramente far percepire quale importante valore aggiunto sia uno stile di vita fondato sulla prevenzione. Mai come in questo momento storico abbiamo percepito come rallentare il ritmo e rispettare la propria salute fisica e mentale siano un investimento per una qualità di vita migliore.

CIRO LO GIUDICE

I vostri obiettivi a breve e medio termine. Consolidare il trend di fine 2019 estremamente positivo, essere un’eccellenza nel mondo del Health e Medical Fitness, una sempre più integrata e proficua collaborazione e sinergia con TecnoBody per progetti futuri soprattutto nel campo Sport Performance ed infine, nel medio periodo, abbiamo progettato l’ampliamento di 650 mq del Polo della Salute. Nell’ambito Sport Performance stiamo collaborando con diverse società di calcio, nuoto, pallavolo, basket, atletica, ginnastica, golf, automobilismo, tennis, triathlon, sci ecc. Un discorso a parte, in ottica Olimpiade invernale di Cortina 2026, è riservato allo sci con collaborazioni d’eccellenza con Falconeri Ski Team, Sci Club Druscié di Cortina ed il professor Walter Stacco oltre alle collaborazioni con altri sci club del Centro Move Different di Aosta. Dimostrare che il concept dei centri Move Different può fornire una specifica preparazione, una prevenzione ed un miglioramento della performance per

Studio medico di PDV

gli sciatori italiani è per tutto lo staff tecnico una sfida emozionante perché giochiamo in casa. Che suggerimento può dare a chi come lei intende dare il via ad una nuova idea di servizio che il centro sportivo può offrire, indicando quali ragionevoli obiettivi sono raggiungibili? Di avere una visione condivisa con lo staff e le risorse, in particolar modo umane, necessarie. Di progettare, pianificare e programmare un cambiamento che riguarda l’azienda tutta, valutando attentamente i punti di forza e di debolezza, le immense opportunità non dimenticando le

I tre pilastri del modello MD sono le high human resources, l’I tech, l’I touch/see, un tutto organico, funzionale ed unitario inevitabili resistenze. Come usiamo dire con Stefano Marcandelli siamo in presenza di un immenso oceano blu. Se gestita bene questa fase, si possono avere ritorni in tempi brevi. LIVE DIFFERENT, FEEL BETTER

PDV una della vasche outdoor

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Beatrice Masserini

beatrice.masserini@studiocassinis.com

MANAGEMENT

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L’ESPERTO RISPONDE Dalle domande di chi dirige imprese, società e centri sportivi, le risposte di una delle più autorevoli esperte del nostro settore. Beatrice Masserini, che cura da tempo questa rubrica, risponde ad una serie di quesiti su tematiche molto attuali e comuni, con focus particolare anche sulla fase delle riaperture e delle osservanze in merito alle nuove regole anti covid

“L’art. 124 del D.L. 34/2020 prevede l’azzeramento dell’aliquota Iva fino al 31 dicembre 2020 per i “detergenti disinfettanti per mani”. Mentre è chiara l’applicabilità per i prodotti classificabili come “presidio medico chirurgico”, si chiede se sono da includere nell’agevolazione anche i prodotti che rientrano comunque nei “materiali sanitari e farmaceutici necessari per contrastare i diffondersi dell’epidemia”. Nello specifico, un prodotto igienizzante che contiene oltre il 66% di alcol, e serve quindi ad inattivare il virus, è ammesso all’esenzione Iva, benché non sia presidio medico-chirurgico?” Si ritiene che il prodotto descritto nel quesito possa rientrare nel regime di esenzione, previsto dall’art. 124 del

D.L. 24/2020 (Decreto Rilancio), nella misura in cui possa essere classificato nella categoria dei “detergenti disinfettanti”. Secondo le definizioni fornite dall’ISS nel proprio sito web, “i termini detergente e disinfettante sono spesso confusi tra loro: mentre il primo ha lo scopo di rimuovere lo sporco (detergere), il secondo è formulato per diminuire drasticamente la presenza di batteri, funghi e/o virus (disinfettare)”. Inoltre, la vendita dei disinfettanti è soggetta ad autorizzazione, a differenza di quanto accade per i semplici detergenti. Dalle caratteristiche che sinteticamente sono descritte nel quesito, pare di capire che vi siano le condizioni per classificare il prodotto come un “disinfettante” e non come un semplice “detergente”.

“In seguito all’emergenza Covid-19 una SRL chiede un finanziamento per il 25% del suo fatturato con garanzia dello Stato e di Confidi. Se, un anno dopo avere ottenuto il finanziamento, a causa del crollo del commercio, questa società si trovasse in stato di insolvenza verso i fornitori e fosse costretta a chiedere il fallimento, chi pagherebbe il prestito alla banca? E che cosa rischierebbe l’imprenditore che ha fatto la richiesta?” Se il beneficiario dei finanziamenti non rimborsa le somme dovute alla banca, quest’ultima attiverà la garanzia rilasciata dal Fondo, che pagherà la banca in sostituzione del debitore. Una volta erogatala la somma, il Fondo di garanzia è surrogato nei

La vendita dei disinfettanti è soggetta ad autorizzazione, a differenza di quanto accade per i semplici detergenti Palestre e impianti sportivi possono rilasciare la certificazione per la deduzione del costo dalla denuncia dei redditi ph GymNation Dubai

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MANAGEMENT BEATRICE MASSERINI

Istruttori e la possibilità di passare da lavoro occasionale a partita iva - ph Shane Wridgway

diritti della banca verso il beneficiario del finanziamento, e potrà pertanto esercitare il diritto di rivalsa nei confronti dell’impresa inadempiente. In altri termini, il Fondo di garanzia recupererà il credito direttamente dal beneficiario del finanziamento. Ciò avviene attraverso la procedura di riscossione esattoriale: sarà notificata una cartella di pagamento (trattandosi di un credito avente origine da un contratto, il credito del Fondo soggiace alla prescrizione decennale), con aggravio degli agi di riscossione. Se, nel frattempo, l’impresa è sottoposta alla procedura fallimentare, il Fondo creditore – così come ogni altro creditore – dovrà insinuarsi nel passivo del fallimento e concorrere alla ripartizione dell’attivo secondo le norme di legge.

ne sul proprio stato di salute, ma una dichiarazione avente ad oggetto fatti determinati; si pensi, tra l’altro, alla presenza di sintomatologia riconducibile al COVID, alla positività accertata, alla frequentazione di soggetti positivi. Una simile dichiarazione, d’altra parte, consente al medico di venire a conoscenza di un presupposto di fatto necessario a comprendere l’iter da seguire (nel caso di atleti positivi e guariti, ad esempio, la ripresa deve essere graduale). Come va conservata la documentazione sanitaria relativa al COVID?

Che differenza c’è fra autocertificazione sullo stato di salute e la dichiarazione COVID?

Tutta la documentazione sanitaria esibita dall’atleta (dall’autodichiarazione, ai referti di eventuali accertamenti compiuti dagli atleti positivi e/o sintomatici necessari alla ripresa dell’attività) contenente dati sensibili, deve essere conservata nel rispetto della normativa sulla privacy.

La prima, con cui un soggetto certifica il proprio stato di salute è nulla, considerata l’indisponibilità del bene salute. Per lo stesso motivo sono nulle le clausole di esonero da responsabilità sottoscritte al momento della partecipazione ad una competizione o in occasione dell’iscrizione ad un corso sportivo. La dichiarazione Covid, prevista dalle linee guida ministeriali e recepita dai protocolli attuativi federali, non è un’autocertificazio-

“Una mia cliente è istruttrice sportiva e percepisce mensilmente compensi ex art. 67, comma 1, lettera m, del Tuir (PR 917/1986) da un’associazione sportiva dilettantistica per un importo annuo superiore a 10.000 euro. Non ha altri redditi e non è socia di alcuna società. Ora vorrebbe aprire la partita Iva con il nuovo regime forfettario, lavorando sempre per la stessa associazione. Può fruire della riduzione dell’aliquota del © DIRITTI RISERVATI

Il Fondo di garanzia recupererà il credito direttamente dal beneficiario del finanziamento

Prodotti per la sanificazione per il rimborso vanno distinti fra disinfettanti e detergenti ph - Anna Shvets da Pexels

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5% per i primi 5 anni, oppure rientra nell’ambito del proseguimento dell’attività precedentemente svolta e, quindi, deve applicare da subito l’aliquota del 15%? Cambierebbe qualcosa se l’associazione fosse diversa da quella con cui ha collaborato finora e se il luogo di lavoro non fosse più lo stesso?” L’art. 67, comma 1, lettera m, del Tuir (DPR 917/1986) qualifica come redditi diversi i compensi percepiti nell’esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche. Tale inquadramento è ammissibile a condizione che le prestazioni rese nei confronti dell’ente sportivo non abbiano natura professionale: diversamente, infatti, sarebbe già stato sussistente l’obbligo di apertura della posizione Iva. Verificato il presupposto della natura professionale dell’attività che andrà a svolgere l’istruttrice, e in considerazione del fatto che, per esempio, potrebbe effettuare le proprie prestazioni in modo abituale nei confronti di una pluralità di enti, la pregressa collaborazione nei confronti di una ASD non rappresenta una condizione ostativa all’applicazione del regime forfettario, né alla fruizione dell’aliquota ridotta per il primo quinquennio dell’attività. Resta inteso, però, che quest’ultima agevolazione spetta a condizione che non siano riscontrabili elementi di continuità, di fatto, rispetto all’attività precedentemente svolta in forma non professionale. “Ho una figlia minorenne che frequenta una palestra. Questa risulta formalizzata sotto forma di associazione culturale, alla quale ci si associa pagando le rette. I responsabili del Centro rilasciano ricevuta di pagamento, nonché un’attestazione

Le spese sostenute per la pratica sportiva dilettantistica dei ragazzi, per essere detraibili, devono essere documentate attraverso bollettino bancario o postale, fattura, ricevuta o quietanza di pagamento 54

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organizzano corsi di attività motoria non in palestra.

La dichiarazione Covid non è un’autocertificazione sul proprio stato di salute, ma una dichiarazione avente ad oggetto fatti determinati riepilogativa a fine anno dei versamenti effettuati da soci. I titolari mi hanno assicurato che tale forma giuridica risulta compatibile con la possibilità di detrarre le somme pagate per frequentare la palestra, in sede di dichiarazione dei redditi. E’ corretta questa interpretazione della normativa vigente?” Con la Circolare 13/E/2019, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito (fornendo un elenco a titolo esemplificativo) che la detrazione prevista – dall’art. 1, comma 1, lettera 1-quinquies, del Tuir (DPR 9217/1986) – per le spese sostenute per la pratica sportiva dilettantistica dei ragazzi, di età compresa tra i 5 ed i 18 anni, non spetta se l’attività sportiva è praticata presso: - Le associazioni che non rientrano nella definizione di “sportiva dilettantistica” (ASD), quali quelle che non hanno ottenuto il riconoscimento del Coni o delle rispettive Federazioni sportive nazionali o Enti di promozione sportiva; - Le società di capitali di cui alla Legge 91 del 1981 (sport professionistico); - Le associazioni non sportive (ad esempio, associazioni culturali) che

Da quanto esposto, sembrerebbe agevolabile la spesa per l’attività sportiva praticata in palestra con associazioni non sportive che organizzino corsi (è il caso proposto nel quesito). Con l’occasione si fa presente che le spese sostenute per la pratica sportiva dilettantistica dei ragazzi, di età compresa tra i 5 ed i 18 anni, svolta presso ASD e SSD, per essere detraibili, devono essere documentate attraverso bollettino bancario o postale, fattura, ricevuta o quietanza di pagamento. La documentazione deve riportare, a norma dell’art. 2, comma 1, lettere a), b), c), d) ed e), del citato Decreto 28 marzo 2007: - La ditta, la denominazione o ragione sociale o il cognome e nome (se persona fisica) e la sede o la residenza, nonché il codice fiscale, del percettore (associazioni sportive, palestre ecc.); - La causale del pagamento (iscrizione, abbonamento ecc.); - L’attività sportiva esercitata (per esempio nuoto o pallacanestro); - L’importo pagato; - I dati anagrafici del ragazzo praticante l’attività sportiva dilettantistica ed il codice fiscale del soggetto che effettua il versamento.

La pregressa collaborazione nei confronti di una ASD non rappresenta una condizione ostativa

I corsi dei figli fino a 18 anni sono deducibili purchè il servizio sia offerto da una ASD nel rispetto dei requisiti richiesti - ph Pool Academy Aquatics Dubai

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del settore PISCINA

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Marco Tornatore

INTERVISTA

redazione@euroaquatic.it

MANAGEMENT

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IL FUORICLASSE DEL GIORNALISMO Da Stefano Arcobelli, l’ineguagliabile narratore nazionale del nuoto, i pareri e le considerazioni su come si racconta il mondo dove gli sport natatori costruiscono pagine epiche e trionfi, ma anche i servizi e l’educazione sportiva di un popolo Vera icona del giornalismo sportivo, Stefano Arcobelli ha accompagnato i crescenti successi del nuoto italiano nel mondo, diviso fra carta stampata, web (gazzetta.it) e blog (questionedistile.gazzetta.it) tutto rigorosamente sotto il marchio Gazzetta dello Sport. Un binomio vincente, reso tale dalla qualità professionale di Arcobelli, la cui competenza trasversale, internazionale e costantemente aggiornata gli sono valsi molti riconoscimenti ed un’alta, meritata considerazione nel mondo dello sport. Impianti e società di gestione incluse, che a lui devono molto per lo spazio mediatico da sempre riservato al comparto a tutto tondo. In questa sede non viene meno al suo ruolo, con qualche cenno biografico di chi da decenni ci racconta il nuoto, i suoi personaggi e il mondo delle piscine su scala nazionale e mondiale.

Da esperto degli sport natatori, come ritiene escano dal lungo lockdown le discipline acquatiche nazionali e il mondo ad esse collegato? “Lo vedremo a settembre, certo il comparto gestionale ha subito un danno enorme, idem le società sportive: per riprendersi e recuperare servirebbe un ritorno in massa alle piscine. Finora solo la stagione estiva può dare qualche indicazione di ripresa, l’inizio dei corsi ci dirà quantitativamente la percentuale di riduzione che ci auguriamo la minore possibile. L’unico dato positivo è che questa pandemia può essere servita

a razionalizzare le realtà laddove sia necessaria”. Il suo osservatorio è molto ampio ed internazionale: le differenze che ha colto fra diversi paesi e che idea si è fatto degli scenari agonistici futuri, a cominciare dagli appuntamenti di agosto, guardando a Tokyo 2021? “In Germania si teme che una generazione di atleti abbandoni le pisci-

Stefano Arcobelli nella redazione della Gazzetta - ph Bozzani

Ho sempre considerato il mondo del nuoto un unicum: non ci sono campioni e medaglie se non si possono preparare adeguatamente in impianti attrezzati 56

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ne, qualche perdita ci sarà ovunque, Italia compresa, negli Usa la mobilitazione è forte nelle varie realtà “regionali”. In chiave olimpica e della stagione a cavallo tra 2020 e 2021, la ripresa agonistica con tutte le novità protocollari è di fatto slittata all’avvicinamento olimpico che da dicembre in poi vedrà un calendario molto compresso: si tratterà di riprendere le qualificazioni olimpiche e di far svolgere, come gli Europei, gare di avvi-

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MANAGEMENT MARCO TORNATORE

Stefano Arcobelli insignito di diversi riconoscimenti, qui a Budapest - ph Bozzani

Aprire le piscine alla comunicazione sarebbe qualcosa di importante perché il nuoto non è figlio di un dio minore cinamento propedeutiche ai Giochi. C’è chi dice che fino a quando non sarà scoperto il vaccino anti covid, tutto rimarrà incerto, Tokyo compreso. Il mondo sportivo potrà rinascere ai Giochi solo se non ci saranno limitazioni ulteriori: l’Olimpiade è la vera festa dello sport e speriamo sia come quelle del passato.

fondamentale per non far disperdere i talenti. Se potessi, “obbligherei” tutti gli impianti ad avere una squadra agonistica, talvolta i gestori ne fanno una questione prettamente economica, legittima, ma credo che come numeri l’Italia sia un grande Paese che avrebbe bisogno di più impianti da 50 metri. Non mi prendo molti meriti se non quello di aver contribuito, come rappresentante dei media, a sostenere le giuste battaglie. L’unico ruolo dei media è comunicare correttamente e compiutamente tutte le problematiche di un sistema. In questo credo che la mia esperienza trentennale possa servire come riferi-

mento. Vorrei cogliere l’occasione per dirlo: aprire le piscine alla comunicazione sarebbe qualcosa di importante perché il nuoto non è figlio di un dio minore”. Fare giornalismo durante e dopo il lockdown e senza notizie veramente sportive per l’inattività degli atleti: cosa cambia nel lavoro suo e del quotidiano più letto d’ Italia? “È stato difficile ma non impossibile, sul quotidiano e sul web abbiamo avuto la possibilità di far raccontare ad alcuni campioni famosi il momento davvero complicato. L’attività quo-

La Pellegrini intervistata da Arcobelli - ph Bozzani

Ha avuto la sensibilità di dare spazio alle vicende degli impianti sportivi, dei tecnici italiani e delle società di gestione, senza le quali lo sport non può esprimersi: perché questa sua disponibilità che ha dato un grande aiuto di sostanza al comparto? “Ho sempre considerato il mondo del nuoto un unicum: non ci sono campioni e medaglie se non si possono preparare adeguatamente in impianti attrezzati. Ritengo che tutte le componenti del nuoto, a partire dalle federazioni, svolgono un ruolo © DIRITTI RISERVATI

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Il Campione del giornalismo fra i due assi del nuoto Detti e Paltrinieri - ph Bozzani

tidiana sul blog ha tenuto e gli spunti non sono mancati: a cominciare dalle retrospettive che spero siano servite a raccontare da dove veniamo” Anche con il suo blog “questionedistile” si distingue per la sua capacità di raccontare quotidianamente campioni e momenti diversi delle discipline acquatiche, spaziando su news che attengono a novità impiantistiche e a fatti di cronaca collegabili: possiamo parlare di un Arcobelli style o è il modus operandi del giornalista sportivo del 2020? “L’unico stile che mi sono imposto sin dall’inizio di questa cavalcata che a ottobre festeggerà i 10 anni e gli oltre 10.000 post, è rifuggire da un linguaggio sguaiato. Anche nella vis polemica abbiamo sempre rispettato

Meno nuoto significa essere tutti più poveri: spero che i gestori, conti alla mano, possano riprendere da dove ci siamo fermati e attuare quegli aggiustamenti necessari 58

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tutti. Il nome del blog è una garanzia. Siamo rimasti coerenti sempre senza farci prendere la mano. Anche quando arrivavano commenti piccati - era l’epoca in cui non bisognava registrarsi ma si tendeva ad esagerare e degenerare per cui abbiamo dovuto prontamente fermare l’andazzo obbligando tutti alla registrazione se si vuole commentare i post - il mio invito è sempre stato quello di rispettare le opinioni di tutti in una logica di confronto pur nella diversità delle opinioni. In questo il movimento ha bisogno di crescere ancora e di considerare il confronto un’opportunità di sana discussione per migliorare tutti. Si cresce solo così”. Da professionista documentato e sempre attivissimo, quali reputa siano i rischi maggiori per lo sport nazionale che, nelle vasche, potrebbe subire l’effetto domino di chiusure e taglio dei costi? “Meno nuoto significa essere tutti più poveri: spero che i gestori, conti alla mano, possano riprendere da dove ci siamo fermati e attuare quegli aggiustamenti necessari. Bisognerebbe abbassare le tariffe e incentivare il settore con adeguate campagne di comunicazione e poi pensare di tornare ai grandi incassi. In questo servono incentivi statali e fiscali. Spero che tornino le file per iscriversi al nuoto. Significa che ci saremmo tutti ripresi”. © DIRITTI RISERVATI

L’unico stile che mi sono imposto è rifuggire da un linguaggio sguaiato. Anche nella vis polemica abbiamo sempre rispettato tutti All’inizio della sua carriera avrebbe mai pensato che avrebbe scritto di nuoto e che sarebbe diventato la penna di riferimento per le piscine nazionali? “Sinceramente no. Sono arrivato al nuoto attraverso altri sport, mi sono impegnato a calarmi nella realtà e l’unica fortuna è stata che il mio arrivo è coinciso con il boom azzurro. E’ stato più facile ed impegnativo allo stesso tempo: ma ho sempre voluto avere una visione internazionale. Anche noi agli eventi internazionali in fondo gareggiamo contro la concorrenza e siamo doppiamente azzurri”. Più difficile riportare una notizia che sia letta online o su carta e quali temi oggi prevalgono per interessare il lettore medio, non necessariamente ferrato su nuoto e piscina?


MANAGEMENT

“Sta cambiando il modo di veicolare notizie e informazioni: cambia il mezzo, ovvero attraverso i cellulari tutto corre velocissimo, e spesso le notizie arrivano dai social perché rispetto al passato gli stessi atleti e allenatori amano rendere pubbliche anche vicende private. Io dico che forse la varietà è persino troppa e bisognerebbe lasciare ai professionisti del settore la possibilità di lanciare le notizie per evitare fake news, distorsioni e faziosità. Vedo in giro atleti che si trasformano in giornalisti, allenatori che animano le chat ma poi la resa non è spesso efficace: questa è l’unica critica che farei a quelli che pensano di potersi sostituire alla stampa di professione. Poi certo, raccontare le storie via social può essere divertente e appassionante: ma il filtro professionale secondo me serve sempre. La ricchezza di interventi non ha fatto aumentare sui media l’interesse sul

MARCO TORNATORE

Sta cambiando il modo di veicolare notizie e informazioni: cambia il mezzo, ovvero attraverso i cellulari tutto corre velocissimo, e spesso le notizie arrivano dai social

Arcobelli e il mostro sacro dei tuffi, Giorgio Cagnotto - ph Bozzani

nuoto, ma sono personaggi ormai famosi e amati come una Pellegrini o un Rosolino a dare la giusta visibilità a quanto c’è dietro, anzi dentro le piscine. Aprire le piscine ai media è un mio vecchio pallino: le do un solo dato. Si spendono migliaia di euro per organizzare un meeting di fine settimana e quasi sempre, non si vede una riga sui giornali. Bisogna chiedersi cosa non funziona. Magari le società dovrebbero dotarsi di un addetto stampa. Spendere per co-

municare non è buttare via il denaro. E poi, a che servono gli sponsor? Gli sponsor non cercano visibilità?”. Il campione ideale per un giornalista di uno sport minore che deve conquistarsi spazi nel quotidiano dominato da calcio e sport-show. “Sarebbe troppo facile dire la Pellegrini: io direi ogni nuotatore che si rende disponibile con i media per me è un campione ideale. Io ho grande

Stefano Arcobelli in pieno lavoro mentre intervista la Castglioni - ph Bozzani

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Arcobelli intervista l’olimpionico francese Agnel - ph Bozzani

rispetto per chi si sacrifica a praticare questo sport, è giusto che gli venga riconosciuta la visibilità che merita. In questo, la nazionale, con gli ottimi risultati, ha imposto all’attenzione molti campioni, tutti diversi. Il nuoto in tal senso è ben messo da Sydney 2000”. Un suo parere per elevare la cultura sportiva nazionale, alimentata dall’informazione con ricadute positive per una crescente diffusione di una vita motoriamente attiva: dove dobbiamo migliorare?

“Nelle piscine bisogna avere non solo bravi addetti stampa, ma anche educatori, psicologi, fisioterapisti e allenatori professionisti. Anche i genitori che portano i figli in piscina e sono i primi tifosi, dovrebbero elevare il livello culturale del nostro sport. Non bisogna prendere dal calcio le degenerazioni, ma dal calcio dobbiamo imparare l’organizzazione a cascata. Il lavoro da fare è tanto ma ritengo che i risultati aiuteranno a migliorare la situazione. Dobbiamo crescere una

Casa, scuola, piscina: tutti devono adoperarsi per elevare la cifra culturale del nostro sport

Arcobelli al lavoro durante un evento - Mondiali in Corea - ph Bozzani

Si spendono migliaia di euro per organizzare un meeting di fine settimana e quasi sempre, non si vede una riga sui giornali. Bisogna chiedersi cosa non funziona

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MANAGEMENT

Il gossip piace più delle serie di allenamento

MARCO TORNATORE

generazione di atleti che non guardi solo ai social ma sia più profonda. Casa, scuola, piscina: tutti devono adoperarsi per elevare la cifra culturale del nostro sport. Sono felice ogni volta che posso pubblicare la notizia di un nuotatore laureato. E sono triste ogni volta che un nuotatore smette, ma almeno ho una speranza: chi si ritira spesso vuole rimanere in questo mondo acquatico, segno che è solida la base di partenza. Io farei più clinic con tutte le componenti per creare momenti di discussione. E durante i campionati arricchirei le proposte: non c’è solo la gara, c’è tutto un mondo che pullula di storie e di vita che resta sommerso. Facciamolo emergere”. Facendo astrazione da cosa oggi suscita maggior interesse nel lettore, quali notizie ed approfondimenti le danno più soddisfazione? “Quando un nuotatore diventa interessante per il modo in cui si pone e dice. Ci sono ragazzi che conoscono anche 5 lingue, mostrano interessi diversi e non smettono di essere ambiziosi: la chiave è questa. Poi le dico che il gossip piace più delle serie di allenamento, io direi che servono entrambe le informazioni ma purtroppo si parla di ciò che fa più notizia. È la severa legge del mercato”. Che sport ha praticato o l’hanno appassionata da ragazzo e, se ci sono tempo e spazio nel suo quotidiano, continua a praticare o segue?

Stefano Arcobelli con Sandro Campagna CT della pallanuoto azzurra - ph Bozzani

Stefano Arcobelli fra la mamma di Federica Pellegrini e Giorgio Lamberti mentre interviene all’ultimo Acquanetwork Summit

“Ho giocato a baseball, calcio, pallavolo: tutti sport di squadra, ma ho scoperto il fascino degli sport individuali anche se pure il nuoto, in fondo, è uno sport di squadra. Le staffette non sublimano la potenza di una nazione?”.

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Rossana Prola

L’OPINIONE

prola@professioneacqua.it

POOL

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PIÙ PROTOCOLLI PER LA RIAPERTURA CHE PISCINE APERTE Ci sarebbe da ridere se non fosse drammaticamente vero che i sedicenti esperti e coloro che stabiliscono le regole sono riusciti a complicare l’operatività e l’organizzazione delle piscine post lockdown, con l’effetto che i costi lievitano, gli impianti non aprono e la gente fatica a tornare È certamente confortante, per chi sta disperatamente cercando di venire fuori da una situazione disatrosa come mai si è vissuta, impegnando tutte le proprie risorse per non affogare (appunto), sapere che così tante persone si preoccupano del suo lavoro, scrivendo norme, protocolli, linee guida, rapporti... C’è un sacco di gente che si prodiga delle piscine! Visti i risultati pratici, viene da chiedersi se tutte queste persone non abbiano altro da fare, che magari a noi ci pensiamo da soli, ma sono certa che siano tutti animati dalle migliori intenzioni.

ponerebbe con l’acqua fredda. E come mi devo mettere a prendere il sole? Spaparanzato in sette metri quadri? No, non è così, posso stare vicino alla mia morosa ma lontano un metro e mezzo dal mio amico. Però, se non convivo con la mia morosa, anche se ci vado a letto, probabilmente non posso starle vicino. O forse sì. Invece se prendo un ombrellone, sotto i 10 metri quadri a disposizione posso metterci chi mi pare? E se non siamo conviventi dobbiamo stare a quanto di distanza,

Piscine estive e nuove inutili regole, un bel problema per gestori, operatori e clientela, che stenta a frequentarle - ph Aqua Design International

Ecco, a tutti questi benefattori dell’umanità che hanno trovato nel nostro settore terreno morto, visto che nessuno riesce a sollevare nemmeno un dito per reagire, vorrei dire: anche no, grazie. Stiamo bene così, abbiamo già dato, se state fermi fate meno danni, andate a giocare in un altro cortile. Noi non ce la facciamo più a stare dietro alle vostre paturnie, alle vostre manie di protagonismo. Come la volete questa benedetta doccia? Saponata? Accurata? Sulla vaschetta lavapiedi, quindi fredda? Negli spogliatoi, quindi calda? Ma se mi consigliate di non usare gli spogliatoi come faccio a farla accurata e saponata? Nella vaschetta lavapiedi non si può scaricare il sapone, e l’acqua è fredda, nessun pazzo si insa-

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Visti i risultati pratici, viene da chiedersi se tutte queste persone non abbiano altro da fare, che magari a noi ci pensiamo da soli

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POOL ROSSANA PROLA

In questa variante di aquatic pool – spray park – i protocolli come prevedono si possa “nuotare”? – ph Aqua Design International

un metro o un metro e mezzo? Nei parchi acquatici posso solo nuotare. Come nuoto in una vasca a spiaggia? Parto dal muro e poi mi spiaggio, come una balena, dalla parte opposta, che il paragone in effetti ci sta. Se poi ho un appartamento al lago con piscina, e meno male perchè quest’anno andare in vacanza sarà un bel problema, la piscina sarà chiusa. Come mai? Perchè qualcuno ha avuto la bella pensata di scrivere che ci vuole il bagnino e noi siamo

nove appartamenti, la maggioranza non ce la fa a pagarlo e poi non si trovano a giugno, ormai. E poi i bagnini non vogliono fare i guardiani e i guarda-cloro, loro sono bagnini, la responsabilità è guardare la vasca, quindi appartamento sì, ma piscina no. Visto tutto questo, mi viene da dire: come mai ci sono tante piscine che non aprono? Sarà il Covid, ho sentito dire che dà anche alla testa.

Come mai ci sono tante piscine che non aprono?

Troppe piscine estive e indoor non riaprono, a causa anche di esperti che rendono impossibile l’esercizio gestionale- ph Swim England

Le piscine condominiali rischiano di non poter essere aperte ph Aqua Design International

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Lorenzo Bolognini

lorenzo.bolognini@studiobolognini.com

MANAGEMENT

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LA REVISIONE DELLE CONCESSIONI INERENTI GLI IMPIANTI SPORTIVI PUBBLICI (ART. 216, C. 2, DEL DECRETO RILANCIO)

È auspicabile che i limiti attuali del Decreto Rilancio vengano cancellati e corretti al fine di dare reale sostegno ai soggetti gestori che altrimenti rischiano di essere schiacciati da scelte che, di fatto, non risolvono Recentemente, in piena crisi epidemiologica e con il totale lockdown disposto dai vari provvedimenti normativi intervenuti per contrastarla, avevamo già approfondito la tematica della revisione delle concessioni che includessero la gestione di impianti sportivi, richiamando le norme che si sono succedute nel tempo (l’art. 19, c. 2-bis, legge n. 109/1994, prima, l’art. 143, cc. 8 e 8-bis, d.Lgs. n. 163/06, poi, ed infine l’art. 165, c. 6, d.Lgs. n. 50/16 e s.m.i.).

Il tema era e continua ad essere la necessità di recuperare il disequilibrio economico-finanziario generato dalla crisi a causa dei minori ricavi – azzerati in periodo di lockdown – e dei maggiori costi che derivano, in particolare, dalla necessità di adeguare gli impianti sportivi alle misure anticontagio e, una volta riaperti, di sostenere oneri aggiuntivi (es. formazione del personale, intensificazione della presenta del personale con funzioni di assistenza all’utenza e con-

trollo, sanificazioni, pulizie, DPI ecc.). Il tema è talmente importante che il D.L. 19 maggio 2020, n. 34 (il c.d. Decreto Rilancio, non ancora convertito nel momento i cui stiamo scrivendo) ha voluto tentare di affrontarlo con il suo art. 216, c. 2: “2. In ragione della sospensione delle attività sportive, disposta con i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri attuativi del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, convertito, con

Questa scadenza (3107-2023) non ha senso né logico, né giuridico, né economico: il disequilibrio economico-finanziario prodotto dalla crisi c’è e rimane I centri sportivi pubblici rischiano di chiudere in mancanza di nuovi accordi con gli enti locali, proprietari degli impianti

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MANAGEMENT LORENZO BOLOGNINI

La piscina prevede investimenti e costi recuperabili solo con più anni di gestione - Bella Italia Village

modificazioni dalla legge 5 marzo 2020, n. 13, e del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, le parti dei rapporti di concessione, comunque denominati, di impianti sportivi pubblici possono concordare tra loro, ove il concessionario ne faccia richiesta, la revisione dei rapporti in scadenza entro il 31 luglio 2023, mediante la rideterminazione delle condizioni di equilibrio economico-finanziarie originariamente pattuite, anche attraverso la proroga della durata del rapporto, in modo da favorire il graduale recupero dei proventi non incassati e l’ammortamento degli investimenti effettuati o programmati. La revisione deve consentire la permanenza dei rischi trasferiti in capo all’operatore economico e delle condizioni di equilibrio economico finanziario relative al contratto di concessione. In caso di mancato accordo, le parti possono recedere dal contratto. In tale caso, il concessionario ha diritto al rimborso del valore delle opere realizzate più gli oneri accessori, al netto degli ammortamenti, ovvero, nel caso in cui l’opera non abbia ancora superato la fase di collaudo, dei costi effettivamente sostenuti dal concessionario, nonche’ delle penali e degli altri costi sostenuti o da sostenere in conseguenza dello scioglimento del contratto”. Ben venga la disposizione normativa introdotta che ha il merito di riferire

specificamente agli impianti sportivi pubblici il principio del riequilibrio economico-finanziario affermato dalle norme generali sulle concessioni commentate nell’ambito del recente articolo sopra richiamato. Ci sono alcuni aspetti, tuttavia, che si auspica siano modificati in sede di conversione. Innanzitutto, il prevedere che il diritto alla revisione dei rapporti concessori riguardi soltanto quelli scadenti entro il 31.7.2023. E il titolare di una concessione scadente il 1.8.2023? A causa di un solo giorno “di ritardo” perderebbe tale diritto? L’esempio è utile solo per evidenziare che questa scadenza non ha senso né logico, né giuridico, né economico: il disequilibrio economico-finanziario prodotto dalla crisi c’è e rimane a prescindere dalla data di scadenza della concessione. Anzi, per assurdo, una concessione che dovesse scadere prima, per esempio oggi, subirebbe un minor disequilibrio perché non soffrirebbe il pregiudizio che si svilupperà nei prossimi mesi a causa delle misure restrittive. Non ci si dilunga ulteriormente su questo specifico argomento perché, viste anche le varie richieste di emendamento, si confida nel fatto che la scadenza del 31.7.2023 venga meno in sede di conversione. Un altro aspetto che si ritiene meritevole di commento è quello che attie© DIRITTI RISERVATI

ne alle “motivazioni” della revisione dei rapporti concessori che il testo della norma in commento parrebbe circoscrivere “alla sospensione delle attività sportive, disposta con i decreti” che si sono succeduti nel periodo di febbraio e marzo: paradossalmente, si potrebbe sostenere che la sospensione delle attività è quella che ha generato il minor disequilibrio perché, nel periodo del lockdown, sebbene si siano azzerati i ricavi, è stato oggettivamente possibile ottimizzare anche i costi. I problemi maggiori si hanno con la riapertura degli impianti perché, in tale fase, occorre tornare a sostenere i costi ordinari incrementati degli oneri, come si diceva, delle specifiche misure anticontagio a fronte di

La crisi è di per sé una causa di forza maggiore: rientra tra i “fatti non riconducibili al concessionario che incidono sull’equilibrio del piano economico finanziario” HA 4 - 2020

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ricavi sensibilmente ridotti. E la riduzione dei ricavi ha una doppia causa: una è direttamente ricollegabile alle prescrizioni che limitano l’utilizzo degli impianti, ma l’altra è riconducibile alla minor propensione dell’utenza alla frequentazione di centri di aggregazione come gli impianti sportivi, che si registra e si registrerà nel prossimo futuro. Ed infatti, il disequilibrio da riequilibrare è anche quello imputabile alla crisi epidemiologica in se stessa, a prescindere alle misure adottate per contrastarla con strumenti normativi. La crisi è di per sé una causa di forza maggiore o, per utilizzare le parole del Codice dei Contratti Pubblici, rientra di per sé tra i “fatti non riconducibili al concessionario che incidono sull’equilibrio del piano economico finanziario”. Tuttavia, per sostenere il diritto al riequilibrio anche in relazione agli effetti non direttamente imputabili ai decreti che hanno disposto la sospensione delle attività, ci sono le norme generali attinenti alle concessioni, già commentate e sopra richiamate, che peraltro sono norme di fonte comunitaria gerarchicamente sovraordinate. L’ultimo commento sull’art. 216, c. 2, del Decreto Rilancio riguarda la soluzione per la quale parrebbe

volersi propendere, vale a dire la soluzione della “proroga della durata del rapporto”. Si vuole sottolineare che quello, probabilmente, non può essere l’unico strumento considerato che il lockdown, con l’azzeramento dei ricavi, e la riapertura, con l’aumento dei costi e la riduzione dei ricavi, produce soprattutto un problema di liquidità che non può essere risolto con la posticipazione della scadenza della concessione. Bisogna però sottolineare che il decreto include il termine “anche” (“attraverso la proroga”) e, quindi, non introduce alcun limite specifico. In definitiva, ben venga la norma dell’art. 216, c. 2, oggetto di commento che evidenzia una certa sensibilità per il problema gravante sulle gestioni degli impianti sportivi. La critica che deve essere mossa è quella per cui risulta essere troppo riduttiva al punto che, in alcuni casi, invece, di risolvere il problema, lo acuisce (i gestori con scadenza del contratto oltre il 31.7.2023, si stanno sentendo rispondere dalle Amministrazioni che non hanno diritto al riequilibrio sic!).Si confida che, in sede di conversione (e non si esclude che, al momento in cui questo articolo sarà pubblicato, la conversione sia già stata attuata) i limiti della norma siano stati risolti.

SUNTO L’art. 216, c. 2, del Decreto Rilancio recepisce il principio del riequilibrio economico-finanziario proprio delle concessioni nello specifico settore delle concessioni che interessano la gestione di impianti sportivi. Tuttavia, la norma introduce dei limiti tali per cui, se non risolti in sede di conversione, c’è il rischio che generi più problemi che soluzioni: la previsione che la revisione interessi solo i rapporti scadenti entro il 31.7.2023 o che riguardi solo il disequilibrio generato dalla sospensione delle attività quandanche la ripresa delle stesse risulti ancora più penalizzate e la propensione per la soluzione della proroga dei contratti. Si confida che, in sede di conversione, questi limiti siano rimossi.

Un problema di liquidità che non può essere risolto con la posticipazione della scadenza della concessione

Tre-sei mesi di chiusura causa COVID, comportano danni non sostenibili per nessun gestore - piscina East Garfield Park, Chicago, IL

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Elena Campanini ecampanini@yahoo.it

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RESTARE A SECCO… NELLA TERZA ETÀ I meno giovani hanno sofferto maggiormente l’isolamento da lockdown e oggi palestre e piscine possono aiutarli a recuperare la miglior condizione, beneficiando dell’acqua come vero farmaco della giovinezza Negli scorsi mesi per il lockdown da Covid 19 siamo rimasti a “secco”: di relazioni, di divertimento, di movimento e di sport. Per gli amanti degli sport acquatici anche a secco di acqua e piscina. E, come quando si rimane a secco di benzina ci accorgiamo della fatica di andare a piedi, allo stesso modo il lockdown può essere stato una buona occasione per apprezzare ciò che ci è mancato e che abbiamo sempre dato per scontato, sport ed esercizio fisico compresi. Nel mentre cerchiamo di riaffacciarci ad una lenta normalità, potrebbe essere utile chiederci come abbiamo vissuto questo periodo, cosa ci è mancato e che cosa abbiamo scoperto di noi. Dalle prime ricerche risulta che nella popolazione generale il lockdown abbia generato un aumento dei “disturbi da stress correlati” come ansia, disturbi del sonno, irritabilità, disturbi alimentari, relazionali e disturbi depressivi. Fra le cause di maggior stress si additano la mancanza di relazioni sociali e la ridotta mobilità. Nel frattempo palestre e piscine hanno riaperto. Gli ambienti sono gli stessi, ma si entra contingentati, in fila e bardati di mascherina. In piscina nuotando si sta con l’acqua in bocca, ma quelle due parole a fondo vasca o sotto la doccia che non possono mancare e talvolta hanno il potere di cambiarti la giornata ancora non sono spontanee e senza “protezione”. C’è poi chi si astiene ancora. Troppe procedure e forse ancora tanta paura. Secondo la Società Italiana di 68

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Psichiatria ci sono circa un milione di Italiani affetti dalla cosiddetta “Sindrome della Capanna”, in inglese “Cabin Fever”, cioè quella tendenza a voler rimanere nella propria “comfort zone” venutasi a creare come estremo adattamento alle condizioni forzate di solitudine, come la prigionia e in questo caso al lockdown. Anche se non riconosciuta ancora ufficialmente dalle scienze mediche, ne sono però stati individuati i criteri diagnostici: irritabilità, tristezza, paura e angoscia all’idea di uscire di casa, astenia e malesseri fisici che inficiano la progettualità e il movimento, necessità di riposo ingiustifi-

cato, difficoltà di concentrazione e di memoria, “mal d’aria” e senso di vertigine in spazi aperti. I soggetti più a rischio sembrano essere gli anziani, che sono anche i soggetti che pagano il prezzo più alto in termini di salute psicofisica per la ridotta mobilità fisica e l’isolamento sociale. È noto che l’attività fisica regolare ha un’azione stimolante sul Sistema Immunitario contro virus e cellule tumorali e che l’esercizio aerobico moderato ha un’azione antinfiammatoria a livello sistemico, combatte l’invecchiamento cellulare, contrasta l’insorgenza di patologie neurodegenerative quali demenza e Alzheimer

Il lockdown è stato una buona occasione per apprezzare ciò che ci è mancato e che abbiamo sempre dato per scontato, sport ed esercizio fisico compresi Per i meno giovani più attivi l’ health & training socializzando lo riscoprono in palestra ph Alessio Boyd-Square One

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VAS ELENA CAMPANINI

Ritornare giovani e più sani in ambienti acquatici ben focalizzati sulla categoria dominante nella nostra società - ph Therme di Erding

e agisce sui neuromediatori cerebrali in chiave ansiolitica ed antidepressiva. L’isolamento sociale oltre ad aumentare il vissuto di solitudine e di rinuncia, già molto comune negli anziani, può dare origine al cosiddetto “mal di vivere”, che è spesso l’anticamera di stati depressivi degni di nota clinica. Questa condizione porterà plausibilmente ad un maggiore ricorso a visite mediche e all’utilizzo di farmaci, con il relativo aumento dei costi della spesa sanitaria. È noto, altresì, che l’e-

sercizio fisico in acqua è particolarmente indicato per le persone non più giovanissime, perché compensa deficit e carenze strutturali dovute all’età. L’acqua è luogo d’incontro di corpi resi più leggeri dagli acciacchi del tempo, ma anche da solitudine e noia, e accorcia le distanze relazionali anche fra generazioni, riempiendo tempi talvolta troppo lunghi di giornate altrimenti tutte uguali. Dunque l’acqua e la piscina si prospettano come un farmaco di giovinezza a basso costo e con scarsi effet-

ti collaterali, una sola pillola che cura tanti mali. Troviamo il modo perché non possa loro mancare, rimanendo ancora troppo a lungo a secco!

L’acqua e la piscina si prospettano come un farmaco di giovinezza a basso costo e con scarsi effetti collaterali

Sorrisi e benessere in piscina un vero toccasana per gli over 60 - Aquatic Therapy & Rehab Institute

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HA INNOVATION INNOVATION DIGI PROJECT, PER PISCINE REALMENTE INCLUSIVE E PER TUTTI Sempre più piscine e impianti sportivi hanno maturato la consapevolezza relativa all’importanza di garantire a tutti l’accesso in acqua. Ne sono una prova le numerose iniziative volte a sostenere il binomio disabilità - acqua, enfatizzando i benefici per le persone con disabilità motorie temporanee o permanenti derivanti dal nuotare in piscina. A tal motivo, un numero sempre crescente di strutture si sta dotando di sollevatori per consentire la massima accessibilità negli ambienti acquatici. DiGi Project, con sede a Pegognaga (MN), è stata la prima azienda italiana a brevettare ausili che facilitano l’entrata in acqua e gli spostamenti di persone affette da disabilità fisica, attraverso l’invenzione di tecnologie sicure, adatte a risolvere i problemi di mobilità di disabili, anziani e soggetti in riabilitazione. I sollevatori DiGi Project consentono un ingresso sicuro e confortevole, rendendo piacevole l’esperienza. Sono altresì facilmente maneggevoli dall’operatore e presentano vari dispositivi di sicurezza per un’immersione e risalita dall’acqua in totale sicurezza. Per maggiori informazioni su come rendere accessibile la piscina e garantire a tutti di fruirne: www.digiproject.biz.

Blu One Basic

SUTTER PROFESSIONAL HA FATTO “SPLASH” CON CLORAM! Nel 2019 Sutter Professional è entrata nel settore delle piscine con CLORAM, per completare la sua offerta con una gamma sempre più vasta di prodotti e trattamenti specializzati: risposte professionali e qualificate per ogni esigenza del canale Ho.re.ca e non solo. Una scelta di mercato che ha portato Sutter Professional ad essere fornitore globale per tutta la propria rete distributiva. L’acqua della piscina, senza nessun trattamento, dopo pochi giorni ospita

batteri, funghi ed alghe; una volta che i bagnanti si immergono apportano ulteriori sostanze organiche e sostanze chimiche inorganiche quali urea, acido urico, carbamina (contenuta nella saliva), fosfati, ammoniaca, nitrati, cloruri, ed una quantità enorme di microrganismi delle più variate specie, stafilococco, streptococco, meningococchi ecc. Per risolvere tutte queste problematiche è necessaria una sinergia di prodotti, attrezzature e personale addetto

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al controllo. Sutter Professional ha individuato le soluzioni necessarie per esser sempre sicuri di avere un’acqua sanificata, pura e cristallina. Scopri la gamma CLORAM su www.cloram. com e la gamma Sutter Professional su www.sutterprofessional.it

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HA INNOVATION INNOVATION AQQUATIX, IDEE NUOVE FRA RIPARTENZE E FUTURO Fra ripartenze estive e posticipi a settembre, noi di Aqquatix siamo attivi in Italia per osservare la realtà da vicino, toccare con mano le difficoltà e le speranze degli imprenditori che, con la tenacia tutta italiana, si sono rimessi in cammino dopo il lungo stop. Essere al fianco di ogni piscina è fondamentale: solo dal confronto diretto Aqquatix può proporre soluzioni che siano di sostanziale aiuto al mercato e ad ogni operatore. Parallelamente Aqquatix, sin dal lockdown, sta continuando ad investire per dare sostanza alla necessità diffusa di ripensare la piscina: prendono così forma i nuovi progetti, in primis l’inedito Aqqua Fit Circuit, con attrezzi unici per qualità di costruzione, design e dinamiche di utilizzo. Una linea così innovativa che cambierà il mercato offrendo soluzioni per tutti, modulari, implementabili. La tecnologia HTS dà ulteriore esclusivo valore alla nuova linea per rendere l’attività in acqua un momento irripetibile, dove ogni persona, guidata o in autonomia, trova la sua giusta dimensione. Il primo gioiello tecnologico è la nuova HTS Aquabike dotata di HTS Display che, grazie ad HTS Sensor, indica in tempo reale i parametri di allenamento. Da settembre, tutte le altre novità che puoi scoprire su www.aqquatix.com

BPM con HTS Display e Sensor

EAA - CONTENUTI E NUOVI CONCEPT PER PROFESSIONISTI E PER OGNI TIPOLOGIA DI PISCINA E.A.A., sulla scia di nuovi concept e modelli interpretati dalle innovazioni di Aqquatix, ma non solo, sta costruendo i contenuti della rivoluzione avviata, per portarli nel contesto specifico di qualsiasi piscina, senza limiti: dalle vasche più grandi e classiche a

quelle più piccole e nate per VAS, dai villaggi turistici alla dimensione del privato, senza perdere di vista la riabilitazione e la preparazione atletica. Chiunque abbia una vasca, in qualsiasi contesto, sarà così in grado di poterla utilizzare nel migliore dei modi

Una fase della videoconferenza che il 4 luglio ha avviato il training mondiale di IAA

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con attrezzi rivoluzionari. Da ottobre tutto ciò sarà realtà e fruibile secondo profilo e livello del professionista o del praticante: ed è solo l’inizio del progetto con il quale EAA metterà sotto/sopra “l’acqua” in Italia e nel mondo.



La piscina è garanzia di salute e sicurezza sanitaria a beneficio della collettività

aqquatix.com

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Aqquatix dà sostegno a questa campagna di comunicazione e fornisce le soluzioni per rendere ogni piscina sicura, a tutela della salute di Collaboratori e Clienti. HA 4 - 2020

PER STARE MEGLIO, PER PREVENIRE PATOLOGIE, PER IL TUO FUTURO IN SALUTE

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