CINEMA
Ridiamo e scherziamo insieme a Toni Servillo
R
del ‘900, i teatri e i cinema sono nel pieno della loro fioritura. I cittadini ormai sono innamorati, ammaliati da Scarpetta, colui che è riuscito a far dimenticare Pulcinella con il suo personaggio di Felice Sciosciammocca, lo venerano come se fosse Dio. Eduardo è diventato l’icona del teatro napoletano a tutti gli effetti, nessuno ne ha mai abbastanza. Spettacolare è la scena in cui interpreta il suo iconico soggetto, una ricostruzione a dir poco superlativa da parte di Martone, fedele all’originale, l’ho amata. Per Eduardo il teatro è tutto, mettendo al secondo posto anche la propria famiglia, e sarà proprio questo a determinare il decadimento psicologico del personaggio. Il teatro si trasforma nell’unica ragione di vita, in un’ossessione. Scarpetta, è un uomo determinato, geniale, e nel corso della vi-
omantico, superlativo e passionale, il film di Mario Martone in concorso a Venezia 78 ha fatto emozionare tutta Italia. “Qui rido io” è la biografia del celebre drammaturgo e attore teatrale Eduardo Scarpetta interpretato dal grande Toni Servillo, uno di quegli attori che ho sempre apprezzato per la sua bravura, la passione e l’impegno che mette nell’immedesimarsi nei ruoli è magistrale. Cosa mi ha portato a parlare di questo film? Mi è capitato svariate volte di uscire da una sala cinematografica soddisfatta del film appena visto, raramente però sono uscita da un cinema con il sorriso stampato in viso e gli occhi lucidi dalla commozione, ed è proprio questo ciò che mi ha trasmesso quest’opera. Il film è ambientato nella Napoli dei primi anni
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