Esteri
Libia, il valzer delle conferenze non ferma le armi Umberto DE GIOVANNANGELI
Il Generale bullo e il Premier senza potere. In mezzo, uno Zar che vuole conquistare l’Africa e un Sultano che vuole avere una fetta importante della “torta” petrolifera. Ai bordi del campo, una Europa che parla, parla, fa missioni, indice conferenze, ma che alla prova dei fatti conta poco o nulla. Il caos libico in pillole. Ci ha pensato tutta la notte. E tutta la notte ha trattato per modificare a suo vantaggio l’accordo già siglato dal suo nemico. Non ha ottenuto ciò che desiderava e alla fine la penna rimasta sul tavolo e la pax russo-ottomana non ha, al momento, il suo visto. Kalifa Haftar aveva chiesto un periodo di riflessione prima di firmare l'accordo formale di cessate il fuoco accettato dal suo rivale, Fayez al-Sarraj, ma alla fine ha 13