Pasquale Di Matteo Pasquale Di Matteo(1) è una di quelle figure che nell’immenso mare dell’arte, a volte si scoprono solitarie, al di fuori di ogni regola accademica e che crescono all’ombra dei sogni, lasciandosi sfiorare da quell’intima necessità di scoprire e plasmare la materia, che fin da bambini ha aperto loro le porte della fantasia. Pasquale Di Matteo da tempi lontani e silenziosamente ha sempre coltivato una passione autentica per il legno. Il legno, nelle mani di Pasquale, è un “essere in attesa” le cui vive venature si abbandonano alle carezze dell’artista trasformandosi in “Silenti Portali della Vita”, che attraverso crepe, mattoni e sublimi portali, che raccontano e sussurrano stati d’animo, angoli quotidiani e il raffinato gusto creativo di quest’umile sognatore. Tanti i suoi progetti, tra i più noti vi è quello de “I Silenti portali della vita...” grazie al quale si è propagata la sua notorietà per bravura e professionalità. Progetto, questo, che inizia dal fascino di vecchi portali, da antiche facciate delle tante chiese della sua Maddaloni e innamoratosi del portone in cui vivevano i propri nonni, inizia, quasi a voler imprigionare il tempo di quegli anni nei suoi ricordi, a intagliare i primi fogli di legno ispirandosi a quei momenti. Con il passare degli anni, poi, la tecnica artistica matura e il desiderio sempre più forte di rendere le sue opere vive, accompagna “il Saggio” (cosi è chiamato dai suoi amici) in una sorta di viaggio nel tempo, fra simboli, particolari, vecchie tradizioni e antiche leggende della Campania. A questo poi si aggiunge l’arte di costruire tamburi a cornice con prodotti naturali che risale a tempi antichissimi, già testimoniata in un mosaico del II secolo a.c. Grazie alla passione, all’impegno e alla ricerca continua di Pasquale Di Matteo costruttore di tamburi a cornice e percussionista, tradizione che ancora oggi viene portata avanti nella nostra città di Maddaloni. Va detto che Pasquale Di Matteo è anche altro e presta sua opera appassionata attraverso anche l’associazione “Germogli”(2), di cui è presidente e principale fondatore, che tra i vari punti si prefigge di valorizzare, sostenere e promuovere la cultura popolare attraverso la ricerca, lo studio, corsi di formazione, seminari di musica, danza e costruzione di strumenti musicali della tradizione popolare come la tammorra, il tamburello, il putipù, il triccaballacche, le castagnette e tamburi del mondo. La stessa associazione Germogli ha dato anche vita da anni al gruppo di musica popolare “Germogli Folk Band” che allieta da anni con tammurriate pizziche 109