Michele Affinito Il Maestro degli Antichi Mestieri (fabbro) Michele Affinito contribuisce con la passione al decoro delle chiese e la sua conoscenza e identificazione delle opere contribuisce a non rendere anonimo un’arte, quella artigianale, spesso caduta nell’anonimato ma che nel tempo rappresenta una ricchezza inestimabile. Michele Affinito (Maddaloni 14 novembre 1953) nasce da Aniello (Maddaloni 13 giugno 1920 – Maddaloni 28 agosto 1999) e da Giuseppa Lombardi (Maddaloni 19 novembre 1923 – Maddaloni 5 febbraio 2011) unitisi in matrimonio nella chiesa di Sant’Aniello di Maddaloni il giorno 11 febbraio 1942(1). Dopo la formazione iniziale per esigenze familiari sarà avviato all’apprendistato presso l’officina dei fabbri Santangelo, di via San Francesco d’Assisi a Maddaloni dal 1960 a tutto il 1973 e qui vi tornerà dopo il servizio di leva (si congeda da caporale) a fine 1974, e vi resterà a tutto il 1976. Dal 1976 al 1979 sarà fabbro presso la ditta Italo Corrado di Maddaloni in zona via Viviani. Qui vi tornerà nuovamente dal 1983 e fino al 1995. Nell’arco temporale dal 1979 al 1983 e poi dal 1995 e fino a tutt’oggi, Michele ha avviato una propria attività artigianale del ferro ed opera nel proprio laboratorio (sito in via Campolongo 57 a Maddaloni) per committenze pubbliche e private, oltre ad organizzare ed a tenere in prima persona corsi gratuiti di formazione o di avvicinamento al mestiere del fabbro ed all’arte da esso espressa. Michele Affinito, il Maestro Michele, è considerato un passionario della tradizione della lavorazione del ferro perché ne ha fatto una missione la salvaguardia delle tecniche e la divulgazione della memoria. La sua passione nasce nel voler dare forma spaziale di una materia senza forma, trasmettere emozioni nel plasmare il ferro in conformazioni geometriche che esprimono lo spazio dinamico in cui si vive, dare vita, quindi, ad una materia informe con le emozioni di una forma dinamica e non più statica, come ci ricorda il suo amico arch. Filippo Suppa. E gli fa eco lo stesso Affinito che dice “Mi affascinava l’idea che dal ferro nascesse altro ferro plasmato secondo le emozioni dell’anima; il gioco e l’arte della trasformazione della materia”; “Non c’è nulla che non si possa fare con il ferro” aggiunge “ma nel forgiare la materia a caldo ci vuole mano precisa”. Il Maestro Michele Affinito, dunque, dà vita, plasmando il ferro battuto, a oggetti di uso quotidiano ma pure opere di 68