Notiziario della Marina luglio agosto 2021

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Il Notiziario della Marina è una testata giornalistica mensile fondata nel 1954

SOMMARIO

Registrazione: Tribunale di Roma n.396/1985 dell’ 8 agosto 1985

luglio/agosto 2021

Proprietà Ministero della Difesa Editore Ministro della Difesa Marina Militare - Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione

Nave Palinuro durante l’attraversamento del canale di Venezia dopo la partenza per la campagna addestrativa a favore degli allievi del Morosini.

DIRETTORE RESPONSABILE Antonio COSENTINO

REDAZIONE Alessandro BUSONERO, Luciano REGINA, Pasquale PRINZIVALLI, Emanuele SCIGLIUZZO D IREZIONE E R EDAZIONE Marina Militare - Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione Notiziario della Marina - piazza della Marina, 4 - 00196 Roma - tel. 06.3680.5556 mail: notiziario.marina@gmail.com segreteria e abbonamenti tel. 06.36806318 partita iva: 02135411003 N ORME

PER LA COLLABORAZIONE

La collaborazione è aperta a tutti, gli elaborati, inediti ed esenti da vincoli editoriali, esprimono le opinioni personali dell’autore, che ne assume la responsabilità. La Direzione si riserva il diritto di dare agli articoli il taglio editoriale ritenuto più opportuno. Gli articoli, concordati con il Direttore, dovranno essere corredati di foto (formato .tif o .jpg, di dimensioni minime 18 x 13 cm, con risoluzione a 300 dpi) e didascalie esplicative; gli elaborati dovranno essere redatti evitando l’uso di acronimi, che eventualmente vanno esplicitati. L’accoglimento degli articoli o proposte di collaborazione non impegnano la Direzione alla pubblicazione nè alla retribuzione. © Tutti i diritti sono riservati.Testi e foto non possono essere riprodotti senza l’autorizzazione del Direttore. COME ABBONARSI Le modalità di sottoscrizione sono: - versamento di € 20,00 con bollettino postale CCP 001028881603 oppure - bonifico bancario - codice IBAN IT26G0760103200001028881603 intestati a Difesa Servizi s.p.a. con la causale: abbonamento al Notiziario della Marina. Effettuato il pagamento è necessario inviare copia via mail a: notiziario.marina@gmail.com con i dati completi (nome, cognome, indirizzo, telefono, codice fiscale ed email).

Stampa: Fotolito Moggio srl, Villa Adriana - Tivoli

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L’editoriale di Alessandro Busonero Cambio al vertice della Squadra navale di Alessandro Lentini

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Le Campagne d’istruzione di Mariarosaria Lumiero, Fabio Vespucci e Alessandro Lentini

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Nave Alliance: missione Artico compiuta di Luciano Regina

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In mare non ci sono barriere di Emanuele Scigliuzzo MPE Italia - India nelle acque del Golfo di Napoli di Luciano Regina

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La Forza anfibia della Marina Militare di Alessandro Busonero

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Distinguished graduate Nella città dei due mari giurano gli allievi marescialli di Vincenzo Attanasio

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36 anni al servizio del Paese di Gianluca Santoro Insediato a Napoli il nuovo Comandante Logistico di Giuseppina Maria Greco

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Inaugurata a Palazzo Marina la nuova sala ginnica di Alessandro Busonero

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Future Combat Naval System 2035 di Enrico Vignola Siglato il protocollo d’intesa tra Marina Militare e ENI di Stefano Febbraro

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Il “modello Marina Militare” di Francesco Delzio

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Infermieri con le ali di Antonio Pulvirenti

Concessionaria di pubblicità: N&C Media srl tel 03311783010 amministrazione@necmedia.eu

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chiuso in redazione il 21 luglio 2021

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Museo tecnico navale di La Spezia di Elena Morabito

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Italy Sail Gran Prix 2021 di Antonio Tasca

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Grandi Vele a Gaeta di Luciano Regina

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Un “altro’ pass per l’Olimpo di Pasquale Prinzivalli

Errata corrige: nel numero di giugno 2021, pag. 48 nell’articolo “Gallipoli, Isola Sant’Andrea, faro di altura” è stata riportata erroneamente l’immagine del faro di Punta Palascia (Otranto) anzichè l’immagine del Faro d’Altura dell’Isola di S’Andrea di Gallipoli.

Volontari in Ferma Prefissata orientati nocchieri di Marcello Losito

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L’editoriale di Alessandro Busonero ffezionati lettori, “Assumo la guardia”. Così l’ufficiale di guardia in plancia prende sotto il suo diretto controllo la condotta della nave nell’attento rispetto delle direttive del comandante. Incarico di grande responsabilità, ma anche di forte gratificazione e bellezza per chi ama il mare e ha deciso di servire il proprio Paese proprio dal mare. Un’ incarico che non considero una meta d’arrivo in un percorso che da anni mi vede navigare nel mare magnum della comunicazione, bensì l’inizio di una nuova rotta, un nuovo percorso professionale sempre sotto l’insegna della Marina Militare. Con questo spirito marinaresco ho il piacere di condividere con voi, il mio nuovo incarico di Direttore del Notiziario della Marina. Una nuova sfida accettata con sincero entusiasmo, consapevolezza e l’onore di poter essere una piccola tessera di quel grande mosaico che dà forma e sostanza alla Pubblica Informazione e Comunicazione della Marina Militare. Comunicazione in continua evoluzione per un pubblico interno ed esterno alla Marina sempre più attento e preparato. La Marina Militare è un grande equipaggio, donne e uomini, militari e civili che traggono forza dai valori e dalle gesta del passato per un presente e un futuro in cui sia elemento imprescindibile la capacità di evolversi adeguando mezzi e personale a nuovi contesti e sfide impegnative. Saper guardare oltre l’orizzonte, questa è una prerogativa del DNA del marinaio al servizio del Paese. Il Notiziario della Marina dal 1954 racconta tutto questo. Ogni numero diviene la vetrina privilegiata di attività reali e addestrative, fatti, professionalità, ricorrenze, novità, storia, rubriche e nel futuro saranno sempre più protagoniste le storie del personale. La Marina raccontata da chi la vive tutti i giorni. Una rivista bella da vedere, piacevole da leggere e in grado di condividere passioni e emozioni.

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La nave, si sa, è poca cosa senza un valido equipaggio e per il Notiziario della Marina l’equipaggio è la redazione. Un ristretto, ma preparato staff di colleghi in grado di unire dedizione, professionalità e tanta passione. Ma l’equipaggio del Notiziario si estende anche ai tanti collaboratori ogni mese impegnati nel fornire preziosi contributi. Una rivista aperta a militari, civili e a chiunque abbia a cuore la Marina Militare e la marittimità dell’Italia. La futura rotta del Notiziario avrà l’obiettivo di consolidare la presenza della rivista nel panorama editoriale italiano volto a dare prestigio e accrescere la già elevata reputazione che la Marina gode tra i cittadini. La scia da seguire sarà quella lasciata dal dott. Antonio Cosentino. A lui, a nome della Marina e

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dei numerosi lettori mi permetto di dire grazie. Non ultimo, esprimo riconoscenza per la fiducia e la nomina concessami al Capo della Pubblica Informazione e Comunicazione contrammiraglio Angelo Virdis, il Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone e il Ministro della Difesa, on. Lorenzo Guerini editore del Notiziario della Marina. Consapevole della responsabilità che dal 1 luglio ho assunto nei loro e nei vostri confronti - affezionati lettori - mi rimetterò sempre al vostro giudizio sui frutti della nostra dedizione sapendo cogliere suggerimenti e contributi che vorrete sottopormi. Non mi resta che scrivere:“alla via così” Buona navigazione tra le pagine del Notiziario della Marina.


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“Onori” al dott. Cosentino. Il saluto dopo 44 anni di servizio, 16 trascorsi al Notiziario della Marina

ella mia carriera, alla Marina ho dato tanto, ma la Marina ha dato tantissimo a me. Ringrazio di cuore tutti, dai miei superiori ai tanti collaboratori di redazione che ho incontrato in questi anni. Ai primi dico grazie per la fiducia ricevuta, ai secondi dico grazie per aver seguito sempre le mie indicazioni con lealtà e passione. Siamo stati sempre un equipaggio affiatato. Al comandante Busonero che mi sostituirà auguro venti sempre favorevoli”. Sono queste, trattenendo a stento la commozione, solo alcune delle parole pronunciate dal dott. Antonio Cosentino, nel giorno del suo saluto alla Marina dopo 44 anni di servizio nell’Amministrazione Difesa. Sedici anni trascorsi al Notiziario della Marina, di cui gli ultimi dieci da direttore responsabile, al timone della rivista che racconta ogni mese la Forza Armata, le sue donne, i suoi uomini nelle tante attività svolte sotto l’insegna del jack della Marina. Durante la conduzione del dott. Cosentino, il nostro Notiziario della Marina cambia stile, impaginatura, vision editoriale sino ad arrivare ai nostri giorni, alle pagine di questo numero estivo. Una rivista che fa della potenza evocativa delle immagini il suo punto di forza, al passo coi tempi e in grado di appassionare giovani, personale in servizio e non, ma soprattutto che mette d’accordo tutti coloro che amano il mare e la Marina. Lo scorso 23 giugno il saluto ufficiale. Il dott. Cosentino lascia il servizio attivo e la guida del Notiziario all’amico Alessandro Busonero, capitano di fregata

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anch’egli giornalista e con alle spalle tanti anni di esperienza nel mondo della Pubblica Informazione e Comunicazione della Marina. Emozione.Tanta emozione, di quella spontanea che nasce dall’anima per il saluto al Direttore con “D” maiuscola al quale l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, capo di Stato Maggiore della Marina ha rivolto il suo personale commiato e ringraziamento in nome della Marina Militare per i tanti anni di dedizione e professionalità profusa. Un aneddoto che meglio di altri sintetizza cosa il Notiziario e l’affetto professionale del dott. Cosentino rappresentino per gli uomini e le donne della Marina è nelle parole dell’ammiraglio Aurelio De Carolis, attuale Sottocapo di Stato Maggiore della Marina. “Il Notiziario ha accompagnato le mie

letture di bambino e di ragazzo, alimentando la fantasia e il desiderio di entrare in Marina. Quelle immagini e storie di mare e di viaggi in paesi esotici – dice sorridendo l’ammiraglio De Carolis - mi facevano già sentire parte degli equipaggi, delle esercitazioni e delle missioni della Marina. Ringrazio quindi il dott. Cosentino – figura esemplare, per serietà, dedizione e competenza – per aver contribuito a mantenere e rafforzare nel tempo questa preziosa funzione divulgativa che il Notiziario continua ad assolvere, ogni mese, verso quanti amano il mare e la Marina”. In alto l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, capo di Stato Maggiore della Marina, saluta il direttore del Notiziario della Marina dott. Antonio Cosentino al termine del suo servizio.

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L’ammiraglio Paolo Treu lascia il timone all’ammiraglio Enrico Credendino

Cambio al vertice della Squadra navale di Alessandro Lentini l saluto di chi lascia il servizio attivo è sempre un po’ malinconico, come se per qualche motivo non lavorare più con una persona “cambiasse” l’approccio allo stesso lavoro di chi rimane. Se chi saluta è il Comandante in capo della Squadra Navale, l’ammiraglio Paolo

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Treu, e la cerimonia prevede anche la rassegna a distanza ravvicinata a bordo di un motoscafo tra le navi della Marina militare alla fonda nella Stazione navale Mar Grande di Taranto, allora un po’ di malinconia è più che giustificata.A bordo della portaerei Cavour, lo scorso 16 luglio, si sono svolte le principali celebrazioni del passaggio di consegne tra l’ammiraglio di squadra Paolo Treu, che al raggiungimento dei limiti d’età ha lasciato il servizio attivo, e l’ammiraglio di squadra Enrico Credendino che, lasciando il Comando delle Scuole della Marina, ha assunto quello della squadra Navale. “Il comando della Squadra navale ha in carico la cruciale gestione della funzione operativa e addestrativa della forza

armata e l’approntamento operativo dello strumento aeronavale -ha dichiarato il sottosegretario di Stato alla Difesa senatrice Stefania Pucciarelli, presente alla cerimonia - per assicurare la sicurezza degli spazi marittimi nazionali, ma anche la proiezione avanzata con funzioni di deterrenza attiva, monitoraggio, presenza, sorveglianza e prontezza d’intervento a tutela degli interessi nazionali quasi inTaranto , 16 luglio 2021. A bordo della portaerei Cavour, ll sottosegretario di Stato alla Difesa senatrice Stefania Pucciarelli, accompagnata dal Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone, assiste alla cerimonia del passaggio di consegne tra l’ammiraglio Paolo Treu e l’ammiraglio Enrico Credendino.


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teramente dipendenti dalla dimensione marittima”. Salutando l’ammiraglio Treu la senatrice si è detta sicura di come “Domani lei ripone l’uniforme ma continuerà a vestire le stellette sul cuore”. L’importanza di CINCNAV è stata descritta anche dall’ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone, capo di stato maggiore della Marina militare: “Siamo stati sottoposti a tagli drammatici ma abbiamo cercato di operarli il più possibile lontano dalla Squadra navale perché, per tutta la Difesa, è lo strumento più N OT I Z I A R I O

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flessibile, versatile, efficace che può rischierarsi lontano, dove si originano le crisi e intervenire prima che arrivino a toccare le nostre coste”. Molte parole sono state dedicate anche all’ammiraglio Treu, soprannominato, e più volte ricordato da tutti, Pitbull: “Un amico che non mi ha fatto mancare consigli, suggerimenti e critiche e da cui ho sempre percepito onestà, lealtà e soprattutto amicizia”. A bordo di nave Cavour erano schierati i massimi vertici di tutti i comandi che fanno capo al comandante della squadra

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navale: i comandi navali di La Spezia, Taranto, Brindisi,Augusta, il comando sommergibili e delle navi ausiliarie, il comando della forza anfibia e dell’aviazione navale, quello delle Telecomunicazioni e della Sicurezza delle comunicazioni. “Sono stato onorato e felice di essere stato al comando della Squadra navale proprio in questo periodo storico, riuscire ad assolvere tutte le missioni e operazioni programmate è stato sicuramente sinonimo di impegno e dedizione a dimostrazione di una Italia combattiva e resi-


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Taranto, 16 luglio 2021. Momento della cerimonia a bordo della portaerei Cavour. In alto ll sottosegretario di Stato alla Difesa senatrice Stefania Pucciarelli, il Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone, l’ammiraglio di squadra Paolo Treu e l’ammiraglio di squadra Enrico Credendino.

liente” ha dichiarato l’ammiraglio Treu, nel suo accorato discorso di commiato. Il saluto “alla voce”, così chiamato per la solennità rappresentata dall’equipaggio schierato su ponti di volo, ponti scoperti, alberate delle navi a vela, motobarche e alette di plancia, ha reso onore e rispetto anche all’ammiraglio Credendino, nuovo comandante della Squadra navale che, come previsto dal “cerimoniale”, ha passato in rassegna gli equipaggi alla fonda prima della cerimonia vera e propria. Non senza un velo d’emozione l’ammi-

raglio Credendino ha ringraziato i suoi predecessori in questo nuovo incarico, in particolare l’ammiraglio Treu, senza dimenticare gli equipaggi della Marina: “Ammirato dalle capacità dimostrate dal personale della Squadra navale nell’ultimo anno e mezzo caratterizzato dalla pandemia che non ne ha fiaccato spirito, entusiasmo ed operatività. È da loro che voglio partire, ed è su loro che la Squadra navale fa pieno affidamento.” Breve, intenso e festeggiato dal passaggio di 5 AV8B Plus (aerei caccia dell’Aviazione

Navale della Marina militare) il cerimoniale di passaggio di consegne, rappresentato dalla consegna della Bandiera di Guerra della Marina Militare e Forze Navali. Un gesto semplice con il quale si orienta lo sguardo di uomini e donne della Marina verso un nuovo corso di un comando nato nel 1952 e che discende dal Comando delle Forze Navali (1940) che a sua volta discendeva dal Comando dell’Armata Navale (1914), rappresentando oltre 100 anni di Storia e di Gloria della Marina Militare.

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Le Campagne d’istruzione Nave Vespucci, la Regina dei mari è salpata da Livorno sotto lo sguardo lucido dei famliiari e delle istituzioni

di Mariarosaria Lumiero

Il 5 luglio, 118 allievi della prima classe dell’Accademia Navale sono saliti a bordo della nave scuola per il battesimo del mare. Il comandante del corso Edoardo Luzzi e due allievi, si raccontano. N OT I Z I A R I O

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e grandi vele di olona dell’Amerigo Vespucci si sono spiegate e, imbarcati i 118 allievi della prima classe del ruolo normale, nel pieno rispetto dei protocolli covid – 19, hanno solcato il mare di Livorno dando il via alla Campagna d’Istruzione 2021, al comando del capitano di vascello Gianfranco Bacchi. 87 uomini e 31 donne, di cui 14 stranieri, dopo 8 mesi di indottrinamento etico – militare, osservando le rigide regole dell’Accademia Navale, hanno scelto di

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dedicarsi alla Patria salendo la passerella della Regina dei Mari, sulla quale imparare ad affrontare la sfida del mare con spirito di fratellanza e sacrificio, pronti a respirare “il profumo di antichità di questa signora di 90 anni”, citando le parole del CSMM durante la cerimonia di saluto. Si è raccomandato di non scegliere il lavoro del marinaio per sbarcare il lunario, il Capo di Stato Maggiore della Marina, bensì, di vincere così come hanno fatto durante la formazione in Ac-


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di Giuseppe Lucafò

Suggestiva immagine della nave scuola Vespucci al tramonto nel giorno della partenza dal porto di Livorno.

cademia, nonostante l’enorme fatica fisica e psicologica alla quale saranno sottoposti. Presenti le famiglie dei giovani allievi ed è a loro che, l’ammiraglio Cavo Dragone, ha voluto rivolgere parole profonde di stima e di rispetto per gli insegnamenti impartiti ai comandanti del futuro. “Hanno svolto un importante lavoro, indice di educazione sana, di principi e di valori che hanno agevolato il compito della Marina Militare”. Gli fa eco il Sottosegretario alla Difesa, Stefania

Pucciarelli, che ha sottolineato la maturità di questi giovani ragazzi, impegnandosi in un percorso di crescita che li porterà a rappresentare il futuro della Nazione all’interno di una Forza Armata, quale la Marina, di enorme rilevanza strategica. La Campagna d’Istruzione a bordo del veliero più famoso del mondo, è da sempre un momento di alta formazione marinaresca per gli allievi ufficiali. Il cosiddetto “battesimo del mare”, consente loro di sviluppare fedeltà,

senso del dovere e disciplina. Una tradizione secolare, quella addestrativa, che una volta terminata, vedrà scendere dalla passerella del Vespucci, una nuova generazione di ufficiali, ai quali il CSMM ha augurato “cieli sereni, venti in poppa – aggiungendo una nota di vicinanza alla loro giovane età – e divertitevi. Ma cosa portano con sé durante questa fondamentale esperienza di vita e di marina?... cerchiamo di scoprirlo attraverso le parole dei suoi protagonisti.

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La vostra è stata una scelta professionale determinata, convinta, dettata da una forte propensione al dovere e alla disciplina che, consapevolmente, avete deciso di mettere al servizio delle Istituzioni e della collettività nazionale, per soddisfare il fondamentale bisogno di sicurezza del cittadino il Sottosegretario alla Difesa Stefania Pucciarelli

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Il battesimo del mare sulla nave più bella del mondo, un’esperienza carica di responsabilità fisica e psicologica.Alla tua età hai fatto una scelta di vita ma sarebbe naturale avere dei momenti di sconforto. Ci sono stati? Cosa e chi ti ha dato la carica per superare queste fasi? Da sempre l’ambizione di un giovane allievo dell’Accademia Navale, superato il periodo a terra, è di completare il lungo percorso che lo porterà al “battesimo del mare”. La campagna addestrativa sul Vespucci è infatti un vero e proprio rito di passaggio, di iniziazione, che rappresenta il primo approccio all’andar per mare. L’aver sempre un compagno di corso su cui fare affidamento nei momenti di difficoltà è ciò che ci ha consentito di superare i momenti più duri di questo primo anno di Accademia: dal difficile ambientamento iniziale, quando ci siamo trovati a vivere con regole e norme a noi sconosciute fino a poco prima, al sus-

seguirsi delle attività sportive/militari, fino agli esami universitari finali, ciò che ci ha sempre aiutato ad andare avanti è sapere di avere qualcuno al nostro fianco disposto a tenderci la mano: tutti consapevoli dell’importanza del nostro obiettivo, abbiamo perseverato sulla via intrapresa. (All.vo 1^ Cl Federica Palmieri) Dai banchi dell’Accademia alle vele di tela olona del Vespucci, consapevole di dover mettere in campo i propri limiti e la propria forza di volontà. “Non chi comincia ma quel che persevera” (Leonardo da Vinci). Come ti sei preparato a perseverare? Siamo certi che il viaggio non sarà privo di difficoltà, ma non aspettiamo altro che affrontarle con coraggio e consapevolezza, sapendo che solo l’impegno costante e il sacrificio condiviso da tutti permettono di raggiungere le più grandi conquiste, e che anzi saranno le difficoltà stesse che ci consentiranno di apprendere, crescere, maturare, fino a condurci nella direzione che ci porterà alla scelta del nome del corso. Come quando ci si prepara a salire sul pennone dell’albero più alto, certamente ci si aspetta che sarà faticoso, in alcuni momenti particolarmente difficile, e guardare avanti potrebbe fare molta paura. Eppure, appena i piedi toccano nuovamente terra, tutto ciò che si ricorda è la vista dalla cima. (All.vo 1^ Cl Jacopo Bricco).

Alle loro spalle si sono lasciati i cancelli dell’Università del mare, l’Accademia Navale, dove, con annesse restrizioni covid, hanno svolto otto mesi di formazione propedeutica alla Campagna d’Istruzione. Luci accese alle ore 6.30, luci spente alle ore 22.00. Giornate scandite da lezioni in aula e attività sportive, giornate, durante le quali, a farla da padrone, è il rispetto delle regole militari e dell’affiatamento. Mai soli, con loro il Comandante del corso, capitano di corvetta Edoardo Luzzi, che dopo averli seguiti per otto intensi mesi, li osserverà crescere anche a bordo del Vespucci lasciando, al contempo, che i suoi allievi prendano il largo “da soli”. I suoi allievi, i suoi ragazzi. Ha dato loro l’indottrinamento etico-militare. Gli ha dato anche qualche consiglio sulla vita

oltre l’uniforme? I consigli che mi sono sentito di dare fanno parte del lavoro che tutti i formatori dell’Accademia svolgono quotidianamente, trasmettendo quei princìpi morali e comportamentali che possono guidare i nostri ragazzi ad una crescita personale ed umana, anche nel contesto della società civile. Grazie ai ritmi serrati della formazione eticomilitare, riusciamo a mettere alla prova l’effettiva interiorizzazione dei valori e la motivazione di ogni singolo individuo, intervenendo su eventuali aspetti da migliorare. Il fine ultimo è di far raggiungere ad ogni allievo il suo massimo potenziale, ovvero tendere a quella condizione fisica, etica e morale, necessaria ad affrontare in futuro le responsabilità e le decisioni di una carriera da Ufficiale della Marina Militare e, quali cittadini in uniforme, ad affrontare una professione che, sebbene ricca di soddisfazioni, richiede consapevolezza e sacrificio. Dallo studio al lavoto pratico. Come li ha preparati? Ha detto ai suoi allievi una frase in particolare da conservare come monito, quasi come fosse il motto della loro campagna d’istruzione? Pensare ad una frase in particolare mi riporta ad una delle prime sere in Accademia, quando ho potuto parlare per la prima volta agli allievi. Ci trovavamo nella parte del piazzale più vicina al mare, rivolti ad esso e con il frangere delle onde in sottofondo. Partendo dal quel suono ho presentato agli allievi la loro missione, il mare, l’ambiente che sarà la cornice del loro futuro a bordo delle nostre navi e nelle nostre componenti specialistiche, quali futuri Ufficiali diVascello, Ingegneri, Medici, Commissari ed Ufficiali delle Capitanerie di Porto. Da quel momento, fissato l’obiettivo, la preparazione si è basata sulla crescita progressiva degli Allievi come militari, accompagnata dall’apprendimento teorico delle competenze, diversificate ed approfondite, che permettono ai nostri equipaggi di operare. Con la Campagna addestrativa su Nave Vespucci gli Allievi passano ora ad applicare quanto appreso, confrontandosi per la prima volta con l’ambiente marino e le leggi della natura che lo governano, manovrando le splendide vele di nave Vespucci per sfruttare la forza del vento, impegnandosi in servizi di guardia per comprendere la complessità ed i ritmi della vita di bordo, ma soprattutto facendo la loro prima esperienza di navigazione a bordo come parte integrante di un equipaggio. (il Comandante del corso, C.C. Edoardo Luzzi).

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Nave scuola Palinuro Al via la campagna addestrativa 2021 a favore di 119 allievi nel Mar Mediterraneo.Il 7 giugno, la nave scuola è tornata a solcare i mari, omaggiando le città costiere italiane. di Fabio Vespucci

er circa un mese, l’equipaggio del brigantino goletta Palinuro è stato implementato e coadiuvato, alternativamente, da 56 allievi della 1ª Classe della Scuola Navale Militare “Francesco Morosini”, 63 allievi della 2ª Classe del medesimo istituto, nel pieno rispetto delle vigenti normative antiCovid. La campagna d’istruzione testimonia il valore attribuito dalla Marina Militare alla formazione del proprio personale, sottoponendo lo stesso ad un iter addestrativo d’eccellenza, capace di forgiare

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nell’animo e nel fisico i suoi uomini e donne che, grazie all’esperienza unica della navigazione a vela, apprendono il valore assoluto dell’equipaggio e l’importanza del gioco di squadra, temprando così il proprio carattere. La nave scuola, oltre al suo obiettivo primario della formazione, ha reso omaggio alle città costiere italiane con la propria presenza, illuminando di verde, bianco e rosso alberi e pennoni, riproducendo così il tricolore italiano, simbolo di unità nazionale e di vicinanza alla popolazione in questo periodo di difficoltà

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legata ala pandemia e di lenta ripresa. Il tricolore di nave Palinuro ha così “abbracciato” e “unito virtualmente” tutta la l’Italia. Nel corso della prima fase della campagna d’istruzione, gli allievi della 1ª classe della Scuola Navale Militare “Francesco Morosini appartenenti al corso “Centaurus” e gli allievi della 2ª Classe appartenenti al corso “Astraios” hanno appreso le basilari nozioni di nautica e di vela, spaziando dall’utilizzo del sestante alla condotta dell’unità a vela, senza tralasciare l’utilizzo delle manovre per l’apertura e la chiusura


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Un’esperienza di vita indimenticabile che mi ha insegnato il valore dell’organizzazione e del lavoro di equipaggio; il senso di questa nave e della vita in mare si riescono a capire solo quando si prendono in mano le manovre che aprono o chiudono le vele e, con fatica, si ammira la nave navigare a vele spiegate l’allieva Alice Branca

Nave Palinuro è stata varata ben 87 anni fa presso i Cantieri Navali Dubigeon di Nantes (Francia), entrando poi in servizio per la Marina Militare italiana il 16 luglio 1955; nonostante l’età, la nave scuola ed il suo spirito formativo restano immutati nel corso del tempo e il suo motto “Faventibus Ventis”, ossia “con il favore dei venti”, rappresenta a pieno la nave scuola ed i suoi valori.

Nave Palinuro durante l’attraversamento del canale di Venezia dopo la partenza per la campagna addestrativa a favore degli allievi del Morosini, immortalati durante le manovre a bordo del veliero.

delle vele e il corretto utilizzo dei sistemi di navigazione e di sicurezza presenti a bordo del Palinuro. La goletta della Marina Militare ha solcato le onde del Mar Tirreno e del Mar Adriatico, seguendo i venti favorevoli utili per la navigazione a vela: memorabile e suggestivo il doppio passaggio attraverso il Canale della Giudecca a Venezia e il passaggio davanti a Piazza San Marco. La seconda parte della campagna d’istruzione, della durata di altre due settimane, proseguirà con 9 allievi marescialli nocchieri della Scuola Sottufficiali di Taranto.

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Non solo Vespucci. Le campagne sulle navi a vela minori Da Livorno per tutto il Mediterraneo su barche a vela, poi a Brindisi e La Spezia, per rafforzare le capacità marinaresche. di Alessandro Lentini

e la campagna d’istruzione della prima classe dell’Accademia Navale si svolge su nave Vespucci, e la seconda in genere su una “nave grigia” per iniziare ad assaporare l’attività operativa, la 3^ classe imbarca sulle navi scuola a vela minori (NSVM) della Marina Militare: quest’anno Orsa Maggiore, Corsaro II e Stella Polare. “Una delle tante eccellenze che caratterizzano la Forza Armata; se non la

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prima, sicuramente annoverabile tra quelle con la più corposa e diversificata flotta a vela del mondo” così la Senatrice Stefania Pucciarelli, Sottosegretario alla Difesa, lo scorso 5 luglio a Livorno, alla partenza delle Campagne d’istruzione della Marina Militare. Caratterizzate dalle continue esercitazioni, dall’applicazione dei principi di navigazione anche astronomica per la determinazione della posizione, dalle

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attività operative e dai ritmi incalzanti dei servizi di guardia, l’attività addestrativa su queste imbarcazioni di stazza inferiore rispetto alle grandi navi a vela rappresenta un elemento cardine nella formazione del personale della Marina Militare, rafforzando le capacità marinaresche e i valori su cui si fonda la Forza Armata, oltre a sviluppare ulteriormente la passione per il mare e lo spirito di corpo. Gli aspiranti guardiamarina imbarcati


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Alcuni scatti che ritraggono le unità a vela minori durante la campagna addestrativa 2021 a favore degli aspiranti guardiamarina dell’Accademia Navale: al centro il Corsaro II, di fianco a sinistra l’equipaggio della Stella Polare in manovra, in basso veduta dall’alto dell’Orsa Maggiore.

potranno partecipare anche a importanti eventi sportivi durante il periodo a bordo, aumentando così le occasioni di incontro con le Marine estere e le rappresentanze diplomatiche, la cosiddetta Diplomazia navale. Il tutto per “formare i futuri Ufficiali di Marina, i prossimi Comandanti, a cui è sempre più richiesta la necessaria combinazione di elevata competenza tecnico-specialistica, spiccato acume ideativo, empatica intelligenza emotiva e straordinario spirito di sacrificio, indispensabili per assolvere efficacemente anche le missioni più delicate e complesse”, come ha sottolineato la senatrice Pucciarelli nel suo intervento.

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Con l'arrivo a Tromso (Norvegia), si è conclusa la quinta campagna di ricerca in Artico del programma pluriennale High North della Marina Militare.

nserita nelle azioni dell’ UN Ocean Science Decade for Sustainable Development 2021 – 2030, la campagna High North 21 rappresenta il consolidamento di un programma iniziato nel 2017 dalla Marina Militare italiana, coordinato e condotto dall’Istituto Idrografico della Marina (IIM). La campagna, sotto la direzione scientifica della professoressa Roberta Ivaldi dell’IIM, ha visto il team composto da ricercatori e specialisti appartenenti all’IIM, al Centre For Maritime Research and Experimentation (CMRE) e al Joint Research Centre (JRC) dell’Unione Europea, operare in Oceano Artico, nelle acque dello Stretto di Fram e a nord delle isole Svalbard (Norvegia), fino a raggiungere il limite massimo dei ghiacci alla latitudine di 80°38’N. L’attività di quest’anno,“Joint Hight North 21-NREP21”, è stata in parte sviluppata in coordinamento e sinergia con il progetto pluriennale Nordic Recognized Environmental Picture (NREP) del CMRE nell’ottimizzazione delle risorse e nella piena condivisione dei dati e dei risultati indirizzati a comuni obiettivi di ricerca. Sei giovani in formazione sono stati

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parte attiva della ricerca, evidenziando la particolare attenzione della Marina Militare alla formazione, in questo specifico caso, anche a supporto dell’azione delle Nazioni Unite per il decennio del mare per lo sviluppo sostenibile 20212030, nel creare una "generazione oceano" con il programma “ECOP - Early Carrier Ocean Professional” in linea con gli obiettivi del progetto, “The science we need for the ocean we want”. La conoscenza ed esplorazione dell’oceano, obiettivo del decennio del mare, si è concretizzata in High North 21con la realizzazione del 3D-mapping, una mappatura tridimensionale multidisciplinare ottenuta con l’integrazione dei dati acquisiti da molteplici strumenti e tecnologie innovative. Sono stati mappati complessivamente 8.510 km2 nel settore più profondo dell’Oceano Artico, nello Stretto di Fram e al ciglio dei ghiacci della banchisa artica, a nord delle isole Svalbard. Per monitorare le dinamiche ambientali con particolare riferimento alle masse d’acqua, sono stati posizionati in due siti, nel Molloy Hole e al largo delle Isole Svalbard, (Stretto di Fram), due

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nuove linee di strumentazione ormeggiata al fondo (c.d. mooring) annuali, CIO I e CIO II, testimonianza della ricerca congiunta tra CMRE, IIM e ONR (Office of Naval Research degli USA). Durante High North 21 sono stati eseguiti rilievi idro-oceanografici a breve termine per fornire una mappatura integrata di siti di specifico interesse, fondamentali per raccogliere dati e interpretare i cambiamenti in atto. Il successo delle campagne High North 17-18-1920, ha attirato l’attenzione delle più importanti realtà scientifiche per le modalità di ricerca e la garanzia di continuità nell’osservazione che la Marina Militare adotta per estendere la conoscenza


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Nave Alliance: missione Artico compiuta di Luciano Regina

La nave oceanografica Alliance in navigazione tra i ghiacciai. In alto a sinistra: l’itinerario della missione scientifica HN21. In basso a destra: il drone aereo dell’Istitito Idrografico della Marina.

del Polo Nord ad un’area sempre più vasta. Da qui, l’interesse delle Nazioni Unite con le quali si è avviata una costante cooperazione per la ricerca artica, inserendo l’Italia nel panorama “Ocean Decade Implementation Plan” e con il triennio High North 2020-2022 si andrà ad implementare il lavoro svolto negli anni scorsi. La chiave per il successo futuro sarà coinvolgere i governi, le istituzioni pubbliche e private, con un progetto comune di ricerca ed innovazione tecnologica. Il fine comune è conseguire un nobile obiettivo per l’umanità e il pianeta: un oceano pulito, sano, sicuro e sostenibile.

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In mare non ci sono barriere Nave Italia è salpata per la campagna di solidarietà 2021, l’obbiettivo è favorire l’inclusione sociale di persone in difficoltà. Fino al 23 ottobre saranno 14 le onlus che si imbarcheranno sul brigantino per una esperienza indimenticabile. N OT I Z I A R I O

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di Emanuele Scigliuzzo

n mare non ci sono muri. Quei muri che costituiscono pregiudizi e che mettono ai margini di una società le persone fragili o con difficoltà, crollano come castelli di sabbia a bordo di una nave dove “fare equipaggio è fondamentale”. La vita di bordo esalta la forza del gruppo e le diversità consolidano il rapporto tra le persone e favoriscono l’avvicinamento. Dal 2007, anno in cui

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Tender to Nave Italia Onlus è stata fondata, è schierata al fianco delle persone vittime di quei pregiudizi che combatte con progetti educativi e riabilitativi. La Onlus, si basa sulla convinzione che è compito di ogni società civile rispettare “la diversità per come si manifesta nelle persone affette da malattia, disabilità, disagio […]. A tutti devono essere assicurate non solo le cure necessarie, ma la qualità di vita e di integrazione sociale essenziali al benessere di ciascuno”. Tender to Nave Italia Onlus nasce da una collaborazione tra Marina Militare

Civitavecchia, 29 giugno 2021. e Yacht Club Italiano che insieme, fino Il sottosegretario alla Difesa, Stefania Pucciaad oggi, hanno realizzato oltre 280 prorelli, il ministro per le Disabilità, Erika Stefani, getti e portato a bordo di nave Italia a bordo di nave Italia, accompagnate oltre 5.100 beneficiari. “La navigazione dall’ammiraglio Giorgio Lazio (Marinanord), a vela, il mare e le sue regole, la vita di insieme all’equipaggio della nave e ai bordo e i suoi innumerevole aspetti – ragazzi del progetto del Centro Servizi si legge nella carta fondazione della Volontariato di Padova e Rovigo. Onlus – sono formidabili strumenti di A sinistra il brigantino Italia in navigazione. educazione abilitazione, riabilitazione, integrazione, socializzazione, crescita e divertimento”. La terapia dell’avventura sentirsi parte di un equipaggio". Queste su nave Italia punta a sviluppare l’autole parole del sottosegretario alla Difesa, stima, l’autonomia delle capacità relaStefania Pucciarelli in visita a bordo di zionali e il benessere dei destinatari dei nave Italia, accompagnata dall’ammiraprogetti. L’ambiente in cui i progetti glio Giorgio Lazio, comandante del Covengono svolti, la nave a vela Italia, conmando Marittimo Nord (Marinanord) e sente di sviluppare trattamenti persoalla presenza del ministro per le Disanalizzati attraverso strumenti di terapia bilità, Erika Stefani. La campagna di queindividuale e di gruppo, grazie al const’anno è iniziata il 22 giugno a La tatto con la natura e ai benefici per la Spezia e terminerà il salute fisica e men23 ottobre. "La votale che esso comporta. . A bordo di Le persone spesso smettono stra attività, diretta a sviluppare nell'ambito nave Italia, lo sguardo di sognare, voi di questa campagna delle persone destiriaccendete i sogni di solidarietà ben 14 natarie dei progetti progetti educativi che si apre verso orizsi concentreranno su zonti diversamente tre macro-aree di inpercorribili. "Da 14 Manuel, 35 anni tervento: disabilità, anni la nostra Marina disagio sociale e salute mentale, conMilitare, con il brigantino più grande del ferma l'impegno di questa straordinaria mondo, nave Italia, svolge una imporForza Armata – continua il sottosegretante campagna di solidarietà, attratario Pucciarelli - la quale, al pari delle verso la diffusione della cultura del altre, pone la massima attenzione allo mare, dello spirito d’equipaggio e della sviluppo di qualsiasi iniziativa che possa navigazione a vela quali strumenti di contribuire a portare un sorriso sul educazione, riabilitazione ed inclusione volto di persone speciali”. Tra i comsociale. Grazie al vostro impegno e alla menti più emozionanti, lasciati da chi ha vostra straordinaria passione aiuterete vissuto un’esperienza a bordo del vead infondere entusiasmo ed energia, liero, c’è quello di Manuel, 35 anni: “le oltre che a superare le sfide, grandi o persone spesso smettono di sognare, piccole, che la vita di bordo pone quovoi riaccendete i sogni”. tidianamente, facendo vivere la gioia di

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Nelle acque del mar Tirreno, tra il 4 ed il 5 luglio, si è svolta una Maritime Partnership Exercise tra la FREMM Antonio Marceglia e la fregata indiana Tabar.

MPE Italia-India nelle acque del Golfo di Napoli di Luciano Regina

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a FREMM (Fregata Europea Multi Missione) Antonio Marceglia, dopo un intenso periodo di attività internazionale in Oceano Atlantico e nel Mar del Nord impegnata nell’esercitazione internazionale di difesa antimissile denominata At Sea Demonstration / Formidable Shield-21 ed alla Baltops 50 è rientrata in Mediterraneo ed ha avuto la possibilità di effettuare un'esercitazione del tipo passex con la fregata della marina indiana INS Tabar. La nave indiana, giunta nel porto di Napoli il 3 luglio 2021 per una sosta programmata nell’ambito del suo dispiegamento nel Mar Mediterraneo, ha ricevuto il benvenuto da parte della Marina Militare italiana e dopo l’uscita dal porto, tra il 4 ed il 5 luglio, ha effettuato nel Mar Tirreno centrale una Maritime

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Partnership Exercise (MPE) con nave Marceglia. La MPE ha visto le due fregate effettuare esercitazioni di difesa aerea, rifornimento in mare, scambio di messaggi e operazioni con elicotteri di giorno e di notte e numerose attività tattiche-procedurali a favore del team plancia nonché scambi di comunicazioni radio e dati tra le rispettive Centrali Operative di Combattimento (COC). L’incontro ha costituito una preziosa occasione per entrambi gli equipaggi al fine di migliorare le rispettive capacità operative e incrementare il livello di addestramento degli equipaggi. L’attività ha assunto maggiore rilevanza perché svolta con una nave non appartenente alla NATO, ovvero in un contesto dove le procedure consolidate sono minori rispetto a quanto avviene nell’ambito

dell’Alleanza Atlantica. La fregata italiana, con un equipaggio di 168 tra uomini e donne, è lunga 144 metri e ha un dislocamento a pieno carico di 6.700 tonnellate. Nave Marceglia è l’ottava unità della classe Bergamini, una classe di fregata interamente progettate e costruite in Italia, che sta riscuotendo un notevole successo anche all’estero. Il Marceglia nasce in configurazione general purpose ed è caratterizzata da una flessibilità d’impiego che le consente di operare a tutela della sicurezza marittima ad ampio spettro ed anche a supporto delle forze speciali. Mar Tirreno Centrale. In alto la fregata indiana Tabar vista dal ponte di volo di nave Marceglia. A sinistra le due unità in attività addestrativa.

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Interoperabilità internazionale e prontezza operativa: missione compiuta per la Forza Anfibia della Marina Militare

La Forza anfibia della Marina Militare di Alessandro Busonero

n anno, 1 luglio 2020 – 1 luglio 2021, in cui l’Italia con il Battle Group (BG) anfibio a guida Marina Militare ha messo a disposizione in alta prontezza operativa per l’Unione Europea capacità e professionalità. Tremilaquattrocento tra donne e uomini e donne hanno servito sotto l’insegna di comando del contrammiraglio Alberto Sodomaco, comandante della Forza Anfibia e comandante della Terza Divisione Navale. L’ammiraglio della Marina Militare è stato il Force Commander delle forze che hanno costituito l’European Union Battle Group (EU-A-BG) a connotazione anfibia a framework SIAF/SILF (SpanishItalian Amphibious Force / SpanishItalian Landing Force).

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Una forza di tutto rispetto formata da nove navi con assetti aerei e di superficie imbarcati, di cui una nave comando e controllo flagship e sede del Force Head Quarter, quattro navi da assalto anfibio (di cui una battente bandiera spagnola e un’altra greca), due di scorta (un cacciatorpediniere ed una fregata) e due cacciamine, circa 1500 marines costituenti la Forza da sbarco con la Brigata Marina San Marco, la Infanteria de Marina spagnola, una compagnia greca ed una compagnia portoghese. Il Battle Group, in prevalenza formato da equipaggi e mezzi della Forza Anfibia della Marina Militare è stato in grado di assicurare una prontezza di intervento in teatro operativo costiero, entro

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seimila chilometri da Bruxelles in un tempo di attivazione compreso tra i cinque e i dieci giorni dal momento di necessità. Assai ampio le possibili missioni: dalla prevenzione dei conflitti (CP), alle operazioni di evacuazione (Non-combatant Evacuations Operation - NEO), assistenza alle Operazioni Umanitarie (Humanitarian Assistance - HA), concorso in operazioni di Stabilization and Reconstruction (SR) e Separazione dei contendenti. Anche se in piena emergenza pandemica legata al Covid-19, ma grazie all’osservanza dei rigidi protocolli sanitari di Forza Armata, il Force Head Quarter del EU(A)BG ha terminato la certificazione nel primo semestre del 2020, effettuando


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una Command Post Exercise (CPX), la European Lion 2020 svolta nelle sale operative della nave anfibia San Giusto che ha visto la partecipazione di circa 190 militari, tra l’organico del Comando della Amphibious Task Force (CATF) e quello della Landing Force (CLF), provenienti da venticinque comandi/enti della Marina Militare e la presenza di ufficiali delle Marine di Spagna, Grecia e Portogallo. Il 17 giugno 2020, durante il comando dell’Operazione Mare Sicuro, il contrammiraglio Sodomaco, Force Commander della Forza europea, in collegamento video con Bruxelles, ha dichiarato la prontezza della sua Forza al Political and Security Committee ed al Militaree

Committee dell’Unione Europea, Forza che ha assicurato la prontezza operativa per i 365 giorni di "mandato". La Marina Militare con la Forza Anfibia ha dato garanzia di avere a disposizione dell’Unione Europea una Forza militare pronta e rapidamente impiegabile al servizio della comunità internazionale oltre che della Nazione, rappresentando una capacità militare peculiare nel panorama del pacchetto capacitivo della Difesa italiana. Rilascio di mezzi da sbarco da nave San Giusto (foto di repertorio).

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Il tenente di vascello Daniele Rigliano, ufficiale del San Marco tra i migliori alla Marine Corps University in USA

Distinguished graduate ove mesi di Expeditionary Warfare School conclusi nel migliore dei modi dal tenente di vascello Daniele Rigliano della Brigata Marina San Marco presso la U.S. Marine Corps University di Quantico (Virginia). Un percorso di studi arduo ed impegnativo, portato a termine dall’Ufficiale anfibio al fianco di altri 234 ufficiali frequentatori, statunitensi e di paesi alleati. L’Expeditionary Warfare Course punta alla formazione dei futuri Comandanti di Compagnia ed ufficiali di staff, attraverso lo sviluppo di un curriculum diversificato, mirato all’approfondimento di tutti gli aspetti relativi alla pianificazione operativa ed alla conduzione delle operazioni anfibie. A completamento della formazione, diverse tematiche che spaziano dagli studi strategici allo sviluppo della leadership, sono state approfondite attraverso lectio magistralis di numerosi protagonisti della storia militare americana. L’ufficiale del San Marco ha avuto modo di apprendere i nuovi concetti operativi che stanno guidando il cambiamento radicale dei marines americani, spinti dall’evoluzione tecnologica e militare, e dei maggiori paesi dotati di tal genere di reparti. Utilizzo di droni, sistemi missilistici a lungo raggio, logistica flessibile e sviluppo della sinergia tra marines e US Navy, sono stati i temi pi˘ trattati durante il percorso di studi. Non meno importante è inoltre l’instaurazione di relazioni interpersonali tra i frequentatori, fondamentale per rafforzare i già saldi rapporti con le forze anfibie alleate. Il tenente di vascello Rigliano ha terminato il corso con l’ambita qualifica di ‘Distinguished Graduate’, un titolo conferito a chi, tra i frequentatori, si è distinto per rendimento accademico e professionale. Dopo un breve periodo trascorso al Battaglione Scuole Caorle, per trasferire le conoscenze ed esperienze acquisite a favore degli ufficiali impegnati nell’equivalente corso di specializzazione anfibia italiano, Rigliano è attualmente tra le fila del 1° Reggimento San Marco, al Comando della storica 2^ Compagnia “Tobruk”.

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Il tenente di vascello, della Brigata Marina San Marco, Daniele Rigliano presso la U.S. Marine Corps University di Quantico (Virginia).

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Nella città dei due mari giurano gli allievi marescialli

Mariscuola Taranto: Giuramento solenne degli allievi del 22° corso e del 23° corso Normale Marescialli di Vincenzo Attanasio

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li allievi del 22° Corso e del 23° corso Normale Marescialli, hanno giurato fedeltà alla Repubblica italiana, nella Piazza d’Armi di Mariscuola Taranto, il 28 giugno scorso. A presenziare la cerimonia il capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone e le autorità civili e religiose locali oltre ai familiari degli allievi giurandi accorsi da tutta Italia, nel rispetto delle predisposizioni sanitarie N OT I Z I A R I O

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previste dal protocollo di contenimento della pandemia in atto. L’importante evento per la Marina ha sancito un primo ritorno alla normalità per i giovani allievi che, dopo le restrizioni imposte nell’ultimo anno accademico, si sono ritrovati fianco a fianco dinanzi ai propri cari per suggellare il loro ingresso nella grande famiglia della Marina Militare, diventando così preziosi custodi di un'esperienza indelebile e compartecipi di quei valori e di quegli ideali che accomunano, da sempre, tutti i marinai. Conservando il suo carattere so-

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lenne, il Giuramento dei nuovi marescialli, ha assunto significati nuovi che invitano alla riflessione e all’impegno personale. I 229 allievi con il giuramento hanno fatto un ulteriore passo verso il grado da maresciallo della Marina. Dopo aver vinto un concorso pubblico, i frequentatori del 22° corso hanno iniziato il percorso formativo presso Mariscuola Taranto nel 2019 e l’anno successivo i colleghi del 23° corso. “Coraggio e onore sono le virtù apprese nelle difficoltà che ci siamo ritrovati ad affrontare durante questo primo anno,


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facendoci prendere ancor più consapevolezza dei nostri valori e delle nostre capacità nel fronteggiare situazioni difficili e nell’assumere importanti decisioni. Il segreto per non arrendersi? Mai abbassare lo sguardo, piuttosto scorgere quello del compagno affianco che ti fa capire di non essere solo bensì di far parte di un equipaggio coeso, specialmente in questo periodo storico di pandemia dove mascherine, distanziamento interpersonale e altre restrizioni non permettono il conforto che anche una semplice pacca sulla spalla può dare” - quanto ha detto al termine della cerimonia, l’allievo 1^ classe radarista Massimo Pisani. Il corso di formazione per gli aspiranti marescialli prevede

lo studio di materie universitarie e tecnico-professionali, educazione militare, marinaresca e lo svolgimento di attività ginnico-sportive. L’Iter formativo ha la durata di due anni accademici, ognuno dei quali suddiviso in un modulo didattico presso Mariscuola Taranto e una campagna d’istruzione nei mesi estivi a bordo delle navi della Marina Militare. Al termine del corso gli allievi sosterranno gli esami finali, ovvero prove volte ad accertare le capacità di compiere interventi di natura tecnico -operativa, della piena consapevolezza dei doveri e delle responsabilità propri del ruolo dei marescialli e di assolvere compiti di formazione e di indirizzo del personale dipendente. Per la campagna d’istruzione

estiva, quest’anno gli allievi della 1ª classe del 23° corso sono imbarcati sulla nave rifornitrice Etna (24 luglio al 1 settembre). Gli allievi della 2ª classe della categoria nocchieri del 22° corso, sono imbarcati sulla nave scuola Palinuro (11 - 25 luglio) mentre, la restante parte del corso, ha effettuato moduli di addestramento marinaresco. La Marina Militare dà il benvenuto a bordo nel suo grande equipaggio, ai 229 allievi della Scuola Marescialli di Taranto.

Taranto, 28 giugno 2021. Alcuni momenti della cerimonia di giuramento alla presenza del capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone.

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36 anni al servizio del Paese di Gianluca Santoro

La fregata Espero in navigazione al tramonto. A destra: Il saluto agli equipaggi dell’ammiraglio Paolo Treu, comandante in capo della Squadra navale. A seguire: il primo luogotenente depone la Bandiera di combattimento.

l 30 giugno 2021, la Stazione Navale Mar Grande di Taranto è stata palcoscenico della cerimonia dell’ultimo ammaina bandiera di nave Espero, con il contestuale sbarco della Bandiera di combattimento. Alla cerimonia, presieduta dal Comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Paolo Treu, hanno preso parte autorità militari, civili e religiose locali, le Associazioni Combattentistiche e d’arma, Vessilli, Labari e Gonfaloni locali ed infine gli ex comandanti dell’unità. Nel corso del suo intervento, l’ammiraglio Treu, ha ricordato

I Costruita a Riva Trigoso e varata il 19 novembre 1983, nave Espero entrò a far parte della flotta della Marina Militare italiana il 4 maggio 1985, con il motto “A nessuno secondo” N OT I Z I A R I O

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i momenti passati a bordo, in qualità di comandante, nel 1998, ringraziando di persona parte del suo equipaggio, presente alla cerimonia, e dedicando un pensiero «in ricordo di quanti, appartenuti a nave Espero, non sono più fra noi e che da lassù immagino seguire, con colpevole terrena commozione e partecipazione, questo nostro corale e affettuoso saluto alla nostra amata nave. Una nave che oggi ci fa sentire parte di un unico equipaggio, sotto un’unica bandiera; quella bandiera che, al cospetto dei nostri lucidi occhi, a breve verrà ammainata, per l’ultima volta». L’ Espero


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Stringiamoci in marinaresca fratellanza, per porgere il nostro riconoscente, affettuoso e commosso omaggio a una gloriosa stella del firmamento della nostra storica flotta, una stella di cui oggi vedremo il tramonto al calar del sole, una stella di cui attendiamo tuttavia il nuovo sorgere, dall’altra parte del mondo

Il comandante in capo della Squadra Navale ammiraglio di Squadra Paolo Treu mondo, le qualità e le capacità migliori del popolo italiano». Grande anche la commozione del comandante della nave, capitano di fregata Mauro Paolizzi, nel momento in cui la bandiera di combattimento è stata consegnata nelle mani del comandante in Capo della Squadra Navale, per essere poi deposta al sacrario delle bandiere a Roma, all’interno dell’Altare della Patria dove sarà conservata per gli anni avvenire. Settima delle otto fregate della

gloriosa classe Maestrale, nave Espero è stata un’unità missilistica e antisommergibile che dal 1985 al 2018 ha svolto un ruolo fondamentale in molte delle principali missioni e operazioni internazionali: Operazione “Golfo 1”, “Sharp Fence” e “Mare Nuovo 93-1”, Operazione “Sharp Guard”,“Active Endeavour”, UNIFIL I e II, Operazione “Atalanta”, con un complessivo di 675.000 miglia nautiche percorse, circa 31 volte la lunghezza dell’equatore.

avrà la prospettiva di una nuova vita nella flotta di un’altra nazione, l’Indonesia, a cui verrà ceduta dopo un periodo di lavori da parte di Fincantieri. Come ribadito dall’ammiraglio Treu «non dimentichiamoci che le navi hanno un’anima e quindi sono immortali, continuano a vivere nei cuori e nelle menti di coloro che le hanno vissute, nelle storie che verranno tramandate. Continueranno a vivere anche in tutto ciò che hanno donato, con la generosa, appassionata e solidale opera dei formidabili equipaggi che hanno animato le loro lamiere, portando, attraverso i mari del

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Insediato a Napoli il nuovo Comandante Logistico L’Ammiraglio Ispettore capo Giuseppe Abbamonte al comando dell’importante pilastro logistico della Marina Militare di Giuseppina Maria Greco

iò che desidero è mettere la mia esperienza e le competenze maturate durante la mia carriera a disposizione del Comando Logistico, nel solco della continuità con quanto è stato realizzato grazie all’eccellente lavoro svolto da tutto il personale sotto la guida dei miei stimati predecessori”. Sono le parole dell’ammiraglio ispettore capo Giuseppe Abbamonte, nuovo Comandante Logistico della Marina Militare. Nato a Napoli, l’ammiraglio Abbamonte proviene dalla Direzione Informatica,Telematica e Tecnologie Avanzate (Teledife), Comando Interforze di Roma che sovrintende il processo di ricerca e acquisizione dei beni in tali ambiti per l’intera Difesa, e subentra all’ammiraglio di squadra Eduardo Serra che ha lasciato il servizio attivo lo scorso 19 maggio. Istituito il 1° maggio del 2013 il Comando Logistico, dal quale dipendono organicamente o funzionalmente oltre 40 co-

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mandi ed enti della Forza Armata, dirige, coordina e controlla le attività di supporto allo strumento operativo aeronavale, vero core business della Marina Militare. I circa 6.000 uomini e donne, militari e civili, impiegati presso la linea funzionale logistica operano nei settori della manutenzione navale, dell’ingegneria logistica e predittiva, dei materiali e delle scorte a controllo centralizzato, delle infrastrutture e delle opere portuali nonché a garanzia della sicurezza marittima attraverso la gestione del servizio fari e segnalamenti marittimi. Al Comando Logistico fanno capo, inoltre, per le specifiche funzioni di supporto,

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i Comandi Marittimi ed i comandi ed enti da questi dipendenti, tra cui la Direzione Fari e Segnalamenti, gli stabilimenti di lavoro di La Spezia, Taranto ed Augusta, nonché i depositi munizionamento e combustibili ed i magazzini dei materiali di scorta. Completano il quadro delle professionalità della linea funzionale i centri di sperimentazione ed il centro di allestimento per le navi di nuova costruzione. A differenza dei suoi predecessori, l’ammiraglio Giuseppe Abbamonte è un ufficiale appartenente ai Corpi Tecnici ed ha trascorso la sua carriera nell’area tecnico operativa ed in quella tecnico


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Ciò che desidero è mettere la mia esperienza e le competenze che ho potuto maturare durante la carriera a disposizione del Comando Logistico, nel solco della continuità con quanto è stato realizzato grazie all’eccellente lavoro svolto da tutto il personale sotto la guida dei miei stimati predecessori

ammiraglio ispettore capo Giuseppe Abbamonte

amministrativa. Negli ultimi dieci anni ha diretto l’Arsenale di Augusta dopo esserne stato il Direttore Lavori e Servizi e, prima di approdare a Teledife, ha ricoperto l’incarico di Capo Reparto Sistema di Combattimento presso la Direzione degli Armamenti Navali (Navarm). Durante le due assemblee al Comando Logistico, tenute con il personale militare e civile schierato nelle sedi di Nisida e Napoli, l’ammiraglio Abbamonte ha espresso la sua soddisfazione per il prestigioso incarico affidatogli dalla Forza Armata. “Il nostro compito è, rimane e sarà

sempre quello di assicurare il supporto necessario all’efficienza dello strumento navale come abbiamo fatto fino ad oggi - ha detto. Lo scenario, quello che i matematici chiamano “le condizioni al contorno”, non è mai stato semplice ed anzi, specie in questo particolare periodo, sta diventando sempre più complesso e difficile. A noi raccogliere la sfida e fare in modo che, sia pure a fronte di tante difficoltà, il livello del supporto allo strumento sia sempre adeguato al bisogno e diventi sempre più efficiente. E perché ciò possa avvenire dovremo continuare a mettere in campo tutta la nostra professionalità, il nostro

impegno e la nostra dedizione al servizio”. Illustrando in breve le sue esperienze in ambito Marina e Interforze, l’ammiraglio Abbamonte ha sottolineato il suo legame con la città partenopea che gli ha dato i natali: “La nomina di un napoletano al vertice del Comando Logistico sottolinea una volta di più il profondo legame che unisce la Marina alla città di Napoli, alla sua storia ed alle sue tradizioni”.

La sede del Comando Logistico della Marina Militare di Nisida. In alto l'ammiraglio ispettore capo Giuseppe Abbamonte.

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Inaugurata a Palazzo Marina la sala ginnica Mens sana in corpore sano, uno stile di vita di Alessandro Busonero

ala ginnica di dimensioni contenute, ma funzionale al 100% per mantenersi in forma e allenati” così ci dà il benvenuto il personale in possesso dell’abilitazione di Istruttore Marinaresco Educatore Fisico (ISMEF), Primo Soccorso e BLSD (Basic Life Support and Defibrillation) addetto alla nuova sala per il mantenimento dell’efficienza fisica (MEF) in funzione dalla seconda metà di giugno a Palazzo Marina. Una sala pesi di circa 100mq equipaggiata con le principali attrezzature e macchine fitness permette di svolgere sia attività cardiofitness aerobica che allenamento isotonico anaerobico. La sala MEF, la prima nella storia dello Stato Maggiore Marina, auspicata e realizzata su diretta indicazione dell’ammiraglio Cavo Dragone, nasce con l’obiettivo di garantire a tutti uno spazio di condivisione per la cura di una sana mobilità, capace di

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alleggerire e rigenerare una realtà lavorativa dai ritmi lavorativi complessi ed elevati. Fondamentale è poi per il personale militare mantenere e accrescere le proprie capacità fisiche, anche nelle fasi di impiego a terra dove gli svantaggi di una vita sedentaria sono sempre un rischio. La possibilità di frequentare la sala MEF offre anche un ulteriore servizio, quello di preparare il personale militare a superare le prove periodiche d’efficienza fisica (PEF). Ogni appartenente alla Marina Militare, che sia a bordo di una nave, sommergibile, aeromobile o nelle basi a terra, non può che condividere e far tesoro di questi valori. Proprio per questo, la neonata area dedicata al MEF rappresenta una concreta opportunità offerta al personale di Palazzo Marina. Lo scorso 16 giugno si è svolta la cerimonia di inaugurazione della sala MEF,

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nei locali dove nel recente passato c’era parte del laboratorio fotografico dell’Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione. “Istituire una struttura dedicata alla cura psico-fisica di chi opera a Palazzo Marina è già di per sé opera meritoria. E assume un significato ancora più forte se si considerano i tempi record della sua realizzazione, peraltro in un momento di grandi criticità logistiche e operative imposte dal Covid” è quanto affermato dal sottosegretario di Stato alla Difesa, Stefania Pucciarelli che ha avuto l’onore del taglio del nastro tricolore. Presente il capo di Stato Maggiore della Marina ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, ospite d’eccezione, l’olimpionico Michele Maffei, medaglia d’oro nella scherma nel 1972 a Monaco per le XX Olimpiadi. La presenza del sig. Maffei con la sua prestigiosa carriera sportiva (12 edizioni dei campionati del mondo) ha rappresentato il sigillo sportivo e valoriale di questa inaugurazione.

Menzione d’obbligo, è rivolta a coloro i quali hanno realizzato la sala MEF: il personale del Nucleo Manutenzione Edile di Palazzo Marina. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un’ambiente principale di circa 80 mq con pavimento in materiale antinfortunistico, ricavato dal riciclo dei pneumatici, e uno adiacente di circa 20 mq destinati all’attività aerobica ed anaerobica; due spogliatoi con docce per uomini e donne e un defibrillatore automatico esterno che può essere usato dal personale addetto alla sala MEF in caso di immediata necessità. Nel rispetto dei protocolli sanitari in vigore non resta che augurare buon allenamento per una platea di frequentatori che sia nel tempo la più ampia possibile. Roma, Palazzo Marina, il Sottosegretario alla Difesa, Stefania Pucciarelli accompagnata dal capo di Stato Maggiore della Marina ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, taglia il nastro tricolore.

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l 1 luglio 2021 si è svolto presso il Circolo Sottufficiali di Tor di Quinto, a Roma, il primo Workshop sull’Innovazione Tecnologica della Marina Militare, organizzato con l’obiettivo di presentare una prospettiva di sviluppo dello strumento aeronavale in relazione alle sfide ed opportunità legate alle disruptive technologies. Quello dell’innovazione tecnologica è infatti un settore connotato da grande dinamicità e sta assumendo crescente rilevanza anche nello sviluppo delle capacità militari, che non possono esentarsi dal confronto con l’evoluzione nel settore dell’Intelligenza Artificiale, della robotica e sistemi autonomi, dell’Internet of Things, delle biotecnologie e dei computer quantistici. Nel corso dell’evento, cui ha partecipato il capo di Stato Maggiore della Marina, insieme ad autorevoli rappresentanti delle Forze Armate, dell’Industria e del mondo della ricerca, sono stati illustrati gli scenari futuri ed alcune tra le principali sfide ed opportunità di sviluppo capacitivo negli ambienti subacqueo, di superficie, aereo, anfibio e cibernetico. Si tratta di progettualità e percorsi di ricerca che vengono sviluppati mettendo a sistema l’esperienza e le esigenze operative dei militari, le conoscenze tecnico-scientifiche del mondo accademico e la capacità di produzione del mondo industriale. Il “Future Combat Naval System 2035” rappresenta la sintesi delle capacità che la Marina Militare traguarda per il suo strumento. Il capitano di vascello Enrico Vignola, Capo Ufficio Spazio ed Innovazione Tecnologica dello Stato Maggiore Marina, ne ha delineato le principali caratteristiche, focalizzando l’attenzione sulle principali aree di interesse tecnologico intorno alle quali lo strumento dovrà svilupparsi: l’Unmanned (con capacità autonomous e di teaming), l’armamento ad energia diretta, l’Intelligenza Artificiale, il Quantum (riferito al computing e ai sensori), il Green inteso nell’accezione di eco-sostenibilità degli assetti, con minori emissioni, riduzione dei consumi e maggiore autonomia

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di Enrico Vignola

La Marina Militare illustra il Future Combat Naval System 2035 durante il primo workshop sull’innovazione tecnologica

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operativa. Tutti i relatori hanno dato enfasi ai concetti di modularità, interconnessione e protezione cyber degli assetti in tutti i domini. Allo stesso tempo, è emersa una spiccata convergenza, a partire dai vertici di Leonardo e Fincantieri, verso l’approccio sistemico e sinergico, riconoscendo che solo se la triade Difesa-Industria-Ricerca funziona correttamente saremo capaci di indirizzarci verso soluzioni operativamente rilevanti, tecnicamente realizzabili e dunque appetibili anche per i mercati internazionali. Il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Cavo dragone durante il suo intervento ha sottolineato come questo workshop, il primo nel suo genere,

Il “Future Combat Naval System 2035” rappresenta la sintesi delle capacità che la Marina Militare traguarda per il suo strumento

“costituisce un punto di partenza per realizzare una combinazione virtuosa tra la vision della Forza Armata sulle macro-capacità necessarie per operare il Future Combat Naval System negli scenari del 2035 e le prospettive che il mondo della ricerca e quello industriale offrono in merito allo sviluppo capacitivo, con il comune obiettivo di consegnare al Paese uno strumento all’avanguardia”.

Roma Tor di Quinto, 1 luglio 2021. Circolo Sottufficiali della Marina Militare. Alcuni momenti del workshop alla presenza del capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e del sottocapo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Aurelio De Carolis.

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Siglato il protocollo d’intesa tra la Marina Militare e ENI

di Stefano Febbraro

arina Militare ed ENI (Ente Nazionale Idrocarburi), rappresentate dai rispettivi vertici, l’ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone, capo di Stato Maggiore della Marina Militare e il dottor Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, hanno siglato nel Salone dei Marmi di Palazzo Marina a Roma, un importante Protocollo d’Intesa. L’accordo mira a garantire la sicurezza secondo due aspetti: quella marittima in generale e la sicurezza energetica a

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protezione degli interessi nazionali. Nello specifico l’intesa propone di rendere familiare alla Marina Militare l'ambiente delle piattaforme di estrazione degli idrocarburi off-shore consolidando così le collaborazioni già in atto tra le due parti. La Marina, nello specifico, supporterà ENI nell’attività di vigilanza sul regolare sfruttamento delle risorse della piattaforma continentale, tramite l’azione di prevenzione e repressione dell’inquinamento marino e mettendo in pratica

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le indiscusse competenze della Marina Militare nel settore della subacquea e dell’idrografia. La firma del protocollo consente di sviluppare procedure che potranno riguardare, tra l'altro: programmazione di simulazioni di attività di intervento per la sicurezza delle strutture marittime e del personale impiegato; elaborazione di attività di ricognizione congiunta delle strutture marittime di Eni su aspetti unicamente legati alla security, nel rispetto delle normative degli Stati costieri e


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Siglato il Protocollo d’Intesa tra la Marina Militare ed Eni, tra l’Ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone, Capo di Stato Maggiore della Marina Militare ed il Dottor Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni

della loro esclusiva giurisdizione sulle piattaforme; direzione di verifiche ed ispezioni sulla parte immersa delle piattaforme off-shore, esclusivamente in situazioni di emergenza (legate alla security) e nel rispetto delle normative degli Stati costieri che esercitano la giurisdizione sulla zona marittima interessata; prestazione di assistenza in emergenza per situazioni a rischio security nelle installazioni off-shore e nei confronti del personale dipendente da Eni. La Marina, in quanto responsabile della

“vigilanza a tutela degli interessi nazionali e delle vie di comunicazione marittima al di là del limite esterno del mare territoriale” (D.lgs. n. 66/2010, Codice dell’Ordinamento Militare), mette a disposizione la Centrale Nazionale Interministeriale di Sorveglianza Marittima (CNISM) presente a Roma al comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV) e il Dispositivo Interministeriale Integrato di Sorveglianza Marittima (DIISM) contenente informazioni scambiate tra le differenti amministrazioni

dello Stato, acquisite dai mezzi navali della Marina Militare che possono essere impiegabili anche in un contesto di politica marittima integrata dell’Unione Europea. Roma, Palazzo Marina 6 luglio 2021. Il momento della sigla del Protocollo d’Intesa tra la Marina Militare ed ENI. Nella foto l'ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone, capo di Stato Maggiore della Marina Militare e Dottor Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni.

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Il “modello Marina Militare” di Francesco Delzio *

il 16 luglio nelle aule di Villa Blanc della Luiss Business School si è tenuta una lezione-testimonianza dell’ammiraglio Virdis con gli allievi del Master in Relazioni Istituzionali, Lobby e Comunicazione d’Impresa

’incrocio virtuoso tra istituzioni ed accademia può produrre risultati sorprendenti, sia per i rappresentanti dello Stato sia per gli allievi. E’ ciò che accaduto il 16 luglio nelle aule di Villa Blanc in occasione della lezionetestimonianza dell’Ammiraglio Virdis, che si è confrontato con gli allievi del Master in Relazioni Istituzionali, Lobby e Comunicazione d’Impresa della Luiss Business School. Prima il racconto del “modello Marina Militare” da parte

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dell’Ammiraglio: dalle sfide dei teatri operativi globali all’interesse nazionale, dalle attività di diplomazia economica e di promozione del made in Italy alle strategie di comunicazione su media tradizionali e social. Un modello vincente, nonostante vincoli di opportunità, logistici e di budget, fondato su una stretta coerenza tra linguaggio, comportamenti e azioni, su una credibilità rinnovata nei decenni e su una attenta gestione di una serie di brand dal valore

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straordinario. E poi una sequenza di domande e di riflessioni puntuali da parte degli allievi del Master, che hanno saputo cogliere lo “spirito” di fondo che guida l’agire quotidiano degli uomini della Marina Militare e hanno interrogato puntualmente l’Ammiraglio Virdis sulle sfide più attuali di geopolitica, identità e comunicazione in cui è ingaggiata la sua struttura. Oggi la Marina Militare gode di una reputazione molto positiva, tra le migliori


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nel mondo istituzionale: ben il 73,6% degli italiani mostrano fiducia verso la nostra Forza Armata di mare. Una reputazione così forte non nasce solo dalla gloriosa storia della Marina, ma è figlio anche (soprattutto) di una cultura della comunicazione al servizio dei cittadini che oggi permea in profondità il Corpo. Perché in realtà ogni marinaio è oggi un “brand reputation manager”. Responsabile, pro-quota, dell’immagine complessiva della Marina e della sua

tutela quotidiana mediante la capacità di fornire risposte rapide, chiare e complete ai media e ai cittadini, e di tenere comportamenti coerenti. Rendere visibile ciò che accade oltre l’orizzonte, mediante un lavoro di squadra quotidiano con istituzioni, imprese e protagonisti del sistema-Italia. Dietro questa strategia di comunicazione istituzionale della Marina Militare c’è, in realtà, una piattaforma di valori dall’alto valore formativo che merita di essere

raccontata, promossa, cristallizzata in un modello di riferimento all’interno delle principali Università italiane. Il seme è stato gettato.

* Condirettore del Master in Relazioni istituzionali, Lobby e Comunicazione d’Impresa della Luiss Business School, docente di Public Affairs, Corporate Communication e Relazioni Esterne presso la Luiss Guido Carli e la Scuola Nazionale dell’Amministrazione

Roma, 16 luglio 2021.L’ammiraglio Angelo Virdis, Capo Ufficio Pubblica Informazione e Comununicazione della Marina Militare, durante il suo intervento.

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Infermieri con le ali Obiettivo: agire in emergenza, salvare vite umane di Antonio Pulvirenti

ue anni fa, per la prima volta, sono entrato in una Stazione Elicotteri, è sempre stato ciò che più desideravo, da sottufficiale infermiere non sapevo con chiarezza come rendermi utile alla grande - famiglia con le ali - ma una cosa l’ho percepita da subito: la voglia e la determinazione dei miei colleghi di indossare quel distintivo alato. Con la stessa determinazione sono arrivato alla consegna degli attestati, e poter osservare lo sguardo dei miei compagni di viaggio orgogliosi insieme a me di ricevere il titolo di infermiere AER!”, così il capo di 1ª classe infermiere De Paolis Manuel commenta la fine del 1° Corso di formazione per l’impiego su aeromobili dei marescialli infermieri impiegati presso i Reparti Aerei della Marina Militare. Finalità del corso (concluso lo scorso maggio) è stata quella di “fornire al personale sanitario (infermieri), le conoscenze teorico – pratiche sul tipo di elicottero utilizzato, per il supporto sanitario alle operazioni di recupero e soccorso”. La formazione ha coinvolto quattordici marescialli infermieri (contraddistinti dalla categoria SS/I - Servizio Sanitario/Infermieri) della Stazione Aeromobili di Grottaglie e delle Stazioni Elicotteri

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di Luni-Sarzana e Catania. La parte teorica del corso è stata svolta con lezioni online e ha permesso al personale di partecipare senza la necessità di recarsi presso il Centro di Formazione per gli Equipaggi di Volo, di Maristaeli Catania, confermando i vantaggi della formazione a distanza e dando la possibilità al personale imbarcato di partecipare. Il programma di formazione teorica ha previsto nozioni di base sulla struttura degli elicotteri della Marina, sulle diverse possibilità di allestimento degli aeromobili con particolare riferimento alle configurazioni SAR (Search and Rescue), MEDEVAC (Medical Evacuation), CASEVAC (CASualty EVACuation), sulle dotazioni di sicurezza personali e degli aeromobili, sui sistemi di comunicazione di bordo e infine su elementi di “Crew Resources Management”. La formazione dedicata ai nostri infermieri ha trattato argomenti relativi alle condizioni sanitarie per le quali è richiesto il trasporto aereo: il supporto vitale, la traumatologia, le dotazioni sanitarie, la fisiopatologia aeronautica e, non ultimi, gli aspetti psicologici legati al particolare impiego in ambiente operativo, caratterizzato da elevata reattività, stress psicofisico ed inevitabile, seppur inconscio, coinvolgimento della sfera emotiva.


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Stazione Elicotteri della Marina Militare di Catania. L’ammiraglio Placido Torresi, consegna l’attestato di frequenza del corso “Infermieri Aer” al capo di prima classe De Paolis Manuel.

Le due settimane seguenti del corso sono state svolte in presenza presso i Gruppi di Volo dove è stato messo in pratica quanto illustrato durante le lezioni teoriche e dove è stato possibile ambientarsi negli spazi degli aeromobili, toccando con mano le dotazioni, ascoltando le comunicazioni e, più in generale, prendendo confidenza col particolare ed unico ambiente di lavoro dell’elicottero, in cui disciplina e addestramento sono lo step-up per la buona riuscita di ogni operazione. “Credo che la definizione della figura dell’Infermiere del Servizio di Volo rappresenti un passo fondamentale per l’impiego del personale sanitario in questo particolare e stimolante braccio operativo della Forza Armata. Auguri a noi e ai futuri Infermieri con le ali!” – quanto afferma uno degli infermieri, il 1° maresciallo Tinè Paolo. Questo corso rappresenta, per il personale sanitario impiegato nelle Stazioni Elicotteri/Aeromobili della Marina Militare, l’acquisizione di un’identità definita, legata alle peculiari attività da essi svolte in situazioni d’emergenza reali come, tanto per citare un caso, il recupero nel 2014 dei passeggeri del traghetto in fiamme Norman Atlantic alla deriva in Adriatico.

Anche all’insorgere dell’emergenza pandemica sul territorio nazionale è stato determinante il loro impiego presso gli ospedali da campo istituiti dallo Stato Maggiore Difesa a supporto della popolazione civile. L’impegno del personale sanitario è stato decisivo nell’azione di controllo e contenimento della diffusione di COVID-19 all’interno delle installazioni militari e a favore della popolazione. Il loro operato è stato risolutivo nel garantire la continuità della funzione operativa ed addestrativa delle basi aeromobili e nella gestione degli equipaggi imbarcati risultati positivi al tampone molecolare, con uno stretto monitoraggio e la cura del personale mantenuto in quarantena (es: fregata Bergamini nell’ottobre 2020). Il personale sanitario dei Reparti Aerei della Marina Militare, è inoltre abilitato al trasporto di pazienti infettivi impiegando sia mezzi terrestri che gli aeromobili della Marina equipaggiati per l’alto biocontenimento. In collaborazione con il Corpo Militare della Croce Rossa, infatti, gli infermieri “con le ali” gestiscono la stazione di biocontenimento e decontaminazione della Stazione Elicotteri della Marina di Catania, attualmente entry-point nazionale per la ricezione di pazienti altamente infettivi.

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Volontari in ferma prefissata orientati nocchieri di Marcello Losito

Giovani marinai, sempre più specializzati: un nuovo corso per preparare i VFP1 a operare a bordo delle navi come nocchieri

a poche settimane la Marina Militare ha introdotto un nuovo iter formativo per preparare ragazzi e ragazze volontari in ferma prefissata (VFP1) ad operare nella Componente Marinaresca delle navi della Marina. Il corso prende il nome di “VFP1 orientati Nocchieri” e si svolge alla Scuola Sottufficiali (Mariscuola) di La Maddalena l’istituto che, dal 1949, forma questa importante categoria. La professionalità del nocchiere è uno dei pilastri su cui si basa l’operatività delle navi. Il nocchiere infatti, tanto per citare alcune peculiarità, prepara le manovre per l’ormeggio e disormeggio, manovra le ancore e gestisce le altre manovre di forza (rifornimento in mare, rimorchio), cura l’impiego delle imbarcazioni, la manutenzione del fuoribordo, delle attrezzature, dei mezzi di salvataggio e vigila sulla sicurezza degli ormeggi. È per questo motivo che il nocchiere incarna tradizionalmente l’emblema del “marinaio” nell’immaginario comune, da cui dipende la sicurezza della nave e la sua capacità di navigare. Il corso “orientati nocchieri” prepara i giovani VFP1, in particolare chi ha pregresse esperienze nel settore nauticomarinaresco, a svolgere le mansioni di base all’interno della componente marinaresca. Un modulo formativo di tre settimane, che i giovani marinai vivono

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intensamente, tra discipline tecnico professionali e soprattutto tanta attività pratica, che copre la maggior parte del corso. In aula i marinai studiano gli elementi di costruzione e manutenzione delle imbarcazioni e le attrezzature di manovra, come pure la nautica, la meteorologia e le comunicazioni radio. La fase pratica è dedicata all’arte marinaresca, con lezioni di nodi, prove di ormeggio e disormeggio, esercitazioni al simulatore di plancia, familiarizzazione

La professionalità del nocchiere è uno dei pilastri su cui si basa l’operatività delle navi

a bordo di navi e imbarcazioni, prove di voga e molte altre discipline. Le tecniche di manutenzione sono messe in pratica anche attraverso diversi interventi reali che i marinai svolgono sulle ancore, catene e scafi della Scuola Sottufficiali. Quanto descritto serve a ricreare nel modo più realistico le condizioni che i marinai troveranno a bordo delle navi. “Del corso appena concluso ricorde-

Un nocchiere a bordo di nave Vespucci esegue una legatura ad un cavo. (foto di repertorio)

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remo la professionalità degli istruttori che ci hanno impartito le basi per poter affrontare al meglio questa esperienza in Marina. Un corso ricco di nozioni e storie di vita vissuta a bordo alle navi per i mari del mondo che ci hanno aiutato a capire meglio il ruolo del nocchiere e soprattutto la passione che ogni marinaio deve avere per il mare e per il lavoro svolto” - il commento dei comuni di 2ª classe nocchieri Alessio Battipaglia e Thomas Bachis. Il 25 giugno è terminato il secondo corso e trentaquattro nocchieri, che si aggiungono ai dieci del primo corso, si avviano verso la prima destinazione a bordo delle navi della Squadra Navale. A bordo i nocchieri saranno sottoposti a un tirocinio pratico individuale di quattro settimane per completare la preparazione conseguita alla Scuola Sottufficiali attraverso prove pratiche prima di sostenere l’esame finale che sancirà il completamento del corso e l’idoneità al conseguimento della qualifica di Nocchiere. L’introduzione di questa nuova figura professionale, quella del VFP1 nocchiere, testimonia da un lato la professionalizzazione del personale della Marina sin dall’ingresso in Forza armata che a bordo delle navi, anche nelle figure più giovani, è chiamato oggi a svolgere in-

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carichi a sempre più alta responsabilità, dall’altro l’attenzione della Forza armata per l’introduzione di nuovi percorsi formativi che recependo le esigenze dello strumento operativo possano preparare al meglio il personale della Marina. L’introduzione di questa nuova figura, quella del VFP1 nocchiere, testimonia la professionalizzazione del personale della Marina sin dall’ingresso in Forza armata. In special modo a bordo

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delle navi anche i membri dell’equipaggio più giovani sono chiamati a svolgere incarichi di sempre maggiore responsabilità. Allo stesso tempo vi è sempre maggiore necessità per la Forza armata di solcare la rotta dell’innovazione introducendo nuovi percorsi formativi in grado di soddisfare le esigenze dello strumento operativo e fornire la giusta preparazione professionale agli equipaggi della Marina.


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Museo tecnico navale di La Spezia e due ancore monumentali situate all’ingresso dell’Arsenale Militare Marittimo di La Spezia rappresentano un ornamento della porta principale e da decenni, oltre a costituire un vero e proprio “biglietto da visita” della Marina Militare, fanno parte del patrimonio culturale e artistico della città. Pur non avendo indicazioni circa la provenienza delle stesse, si suppone che possano appartenere al parco ancore Marina Militare di fine 800/inizio 900. Infatti, la tipologia specificamente con ceppo in legno è inserita nella pubblicazione Album delle ancore in servizio edita dal Ministero della Marina - Direzione Generale d’Artiglieria e Armamenti - nel maggio 1900 (come ancora di 6^/7^ classe), mentre nelle successive edizioni (1925 e 1930) vengono menzionate ancore dello stesso tipo solo con il ceppo in ferro. Le ancore, del tipo Ammiragliato a marre fisse con ceppo in legno e del peso di circa 4 tonnellate ciascuna, entrate nelle disponibilità del Museo Tecnico Navale nel 1966, a causa dell’esposizione agli agenti atmosferici, risultavano essere in precarie condizioni conservative tali da comprometterne la stabilità e da mettere a rischio la sicurezza delle stesse. Pertanto, grazie a un accordo di sponsorizzazione fra la Marina Militare e la Società Leonardo S.p.A., è stato compiuto un intervento manutentivo che ha permesso di ristabilire le necessarie condizioni di sicurezza e di riportare le ancore al loro originale splendore. In particolare l’intervento di manutenzione ha visto la demolizione in loco dei ceppi in legno (già sostituiti tre lustri fa) caratterizzati da evidenti segni di usura e sfaldamento e il successivo prelevamento e trasporto delle ancore presso la Ditta Golfo Due s.r.l. che si è occupata dell’intervento manutentivo-conservativo. Nello stabilimento sono stati costruiti dei nuovi ceppi ottenuti da tavole di legno Iroko incollate e sagomate nella forma originale, troncoconica alle estremità e a sezione quadrata nella parte centrale. Prima dell’accoppiamento delle porzioni realizzate, le sezioni dei ceppi

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sono state sottoposte a un trattamento protettivo con pittura impermeabilizzante. Anche i collari di tenuta sono stati ricostruiti e, dopo l’applicazione dello smalto di finitura, ceppi e collari sono stati assemblati. La scelta del legno Iroko è dovuta alle sue molteplici proprietà meccaniche, fisiche e tecnologiche. L’Iroko infatti è un legno molto resistente, presenta un’elevata durezza, un’ottima durabilità e un’alta stabilità alle escursioni termiche e, essendo in grado di resistere all’azione degli agenti atmosferici, è molto indicato per ambienti esterni e umidi. Inoltre, nonostante si tratti di un legno particolarmente resistente, presenta una buona lavorabilità. Il trattamento manutentivo-conservativo ha interessato anche i fusi e le marre in ferro che, dopo le opportune operazioni di spazzolatura, sabbiatura e pulizia di tutte le superfici, sono stati sottoposti a un ciclo di pitturazione finalizzato al restauro conservativo delle ancore mantenendo l’aspetto estetico di origine. Concluse le operazioni, i manufatti sono poi stati nuovamente trasportati e ricollocati nella posizione originale. L'ancora, la cui grandezza è proporzionale alla nave su cui è imbarcata, è l'organo utilizzato per dare solido ormeggio alla nave stessa; generalmente dotata di due bracci chiamati marre, viene trascinata in modo da far presa sul fondo e tenere così ferma la nave contro l'azione del vento e delle correnti. Da sempre, considerata un vero e proprio simbolo di salvezza, riveste un ruolo fondamentale nell’arte della navigazione e, con l’avvento del Cristianesimo, divenne addirittura simbolo di speranza per la vita futura. Con tali auspici le ancore di Porta Principale alla Spezia, ritornate saldamente alle loro posizioni originali e riacquisito il loro antico splendore, continueranno a far parte del patrimonio culturale e artistico della comunità cittadina.

La Spezia, porta principale dell’Arsenale Militare Marittimo. Una delle ancore sottoposta all’intervento manutentivo, ricollocata nella posizione originale.

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di Elena Morabito

Le ancore monumentali della porta principale dell’arsenale della Spezia tornano al loro antico splendore


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Italy Sail Gran Prix 2021 di Antonio Tasca

La seconda tappa della prestigiosa manifestazione velico internazionale svolta a Taranto dal 4 al 6 Giugno ha dimostrato che la città è una Capitale di mare

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l primo fine settimana del mese di giugno 2021, Taranto e i suoi cittadini hanno vissuto uno straordinario evento velico internazionale che l’hanno proiettata a livello internazionale, la Italy Sail Gran Prix, 2^ tappa del campionato mondiale per Catamarani F50, per la prima volta disputato in Italia. Il successo

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conseguito dalla manifestazione ha richiesto un notevole sforzo sinergico da parte del Comune di Taranto, dell’Organizzazione Sail GP, degli sponsor di caratura mondiale, di molteplici associazioni, di soggetti pubblici/privati e della Marina Militare. Oltre la competizione velica spettacolare


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e di assoluto livello, l’altro leitmotiv della manifestazione è stata la promozione della sostenibilità e l’eco compatibilità, un vero credo per l’Organizzazione che ha improntato lo svolgimento dei vari eventi secondo tale principio ispiratore: dall’utilizzo di materiali biodegradabili alla piantagione simbolica di alberi alla

vigilia delle regate presso il Parco Cimino, dalla produzione di energia elettrica attraverso pannelli ad energia solare e all’organizzazione di una Tavola Rotonda sul tema “Rigenerazione, Sostenibilità e Sicurezza dell’Ambiente Costruito”. La Marina Militare ha collaborato all’evento rendendo disponibili diversi assetti e siti che si sono rivelati centrali e determinanti per il successo della manifestazione. In particolare il Castello Aragonese gestito con cura dalla Marina Militare, ha offerto le locations e gli scenari esclusivi; presso i cortili e le sale del castello, sono state, infatti, ricevute le autorità civili e militari, ospitati dal Sindaco per l’evento, tra i quali gli ambasciatori e i diplomatici del Giappone, della Spagna e degli USA; dalla banchina prospicente il castello, Nave Cheradi della Squadra Navale e gli yachts hanno imbarcato gli ospiti che giornalmente seguivano le regate sul campo di gara in Mar Grande. La Galleria Meridionale ha ospitato, invece, la già citata tavola Rotonda sulla rigenerazione, sostenibilità e sicurezza dell’ambiente; argomenti cari all’organizzazione Sail GP e a Mr. Russel Coutts, il patron della manifestazione nonché pluricampione olimpico e della Coppa America che ha seguito le regate dal castello visibilmente soddisfatto della tappa tarantina e sorpreso dalle bellezze della città e della location riservatagli. Il Castello ha, inoltre, ospitato la cerimonia di premiazione conclusiva, sulla banchina del canale navigabile davanti alla scalinata opportunamente predisposta. Al termine, molti ospiti hanno spontaneamente rivolto l’apprezzamento e si sono congratulati per il lavoro meticoloso di restauro e manutenzione direttamente al capitano di fregata Mannara, respon-

sabile del Castello. Per la cronaca, ha vinto l’imbarcazione del Giappone, ma anche l’Italia ha contribuito alla vittoria con il flight controller, Francesco “Checco” Bruni, già timoniere di Luna Rossa all’ultima edizione dell’America’s Cup. “Sono stati giorni intensi e impegnativi; emozionante la grande parata delle 8 imbarcazioni in gara, ciascuna con a riva i colori della proprio Paese, lungo il canale navigabile e sotto il Ponte Girevole, aperto per l’occasione, con il pubblico lungo il corso Due Mari ad applaudire gli equipaggi” ha dichiarato l’Ammiraglio Vitiello. “Nel particolare, non sarebbe stato il successo che tutti stanno potendo apprezzare senza la Marina Militare, che con le sue location esclusive e il costante appoggio in Mar Grande ci ha consentito di mostrare al mondo intero tutta la bellezza e l’efficienza di questa capitale di mare.” ha dichiarato alla stampa, il Sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. Taranto. Immagini deIl’l'Italy Sail Grand Prix, il campionato di punta dei catamarani volanti F50, vinto dal Japan SailGP Team con a bordo Francesco Bruni, timoniere di Lunarossa nella recente campagna di Coppa America.

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Grandi Vele a Gaeta Gaeta è tornata ad ospitare l’appuntamento annuale con Le Grandi Vele, kermesse che ha portato nella “Perla del Tirreno” le più belle e prestigiose imbarcazioni d’epoca del mondo di Luciano Regina a bellezza delle Vele d'Epoca della 18ª edizione de “Le grandi Vele”, ha animato la città di Gaeta. La kermesse, un omaggio alla tradizione marinara italiana, ha avuto il piatto forte nel week-end quando, nel caratteristico golfo della città, la nave più anziana della

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Marina Militare, il veliero Amerigo Vespucci, ha regalato uno spettacolo unico, sempre apprezzato dagli amanti del mare. Non era possibile visitare la nave scuola a causa delle restrizioni COVID, ma vederla nuovamente nel golfo è stato un

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grande orgoglio per la città, per il territorio e per la manifestazione velica. La presenza del Vespucci ha rappresentato la realizzazione del sogno di un gruppo di amici, amanti della vela e del fascino di queste eleganti “signore del mare”. E’ del 2003 l’idea di portare per la


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Gaeta, 27 giugno 2021, momenti della manifestazione Le Grandi Vele d’epoca, con le navi a vela della Marina Militare. Ad arricchire le regate il Vespucci, simbolo della marineria italiana, testimonial d’eccezione della 18^ edizione. (Foto di Raffaele Parisi)

prima volta nel sud d’Italia le regate riservate alla barche storiche. L'evento, inserito nel calendario dell'AIVE (Associazione Italiana Vele d'Epoca) è stato organizzato dalla Lega Navale italiana sezione di Gaeta,Yacht club Gaeta Evs. e Club Nautico Gaeta in collaborazione con la Marina Militare che, per l’occasione, ha omaggiato la manifestazione con la presenza del Capricia, Stella Polare, Corsaro II, Chaplin, Artica, Penelope e Calypso della flotta delle navi a vela della Marina Militare, presente anche il Grifone III della Scuola Nautica della Guardia di Finanza di Gaeta, e tante altre di eguale eleganza e valore storico. ll Comune di Gaeta ha inserito il Trofeo fra gli eventi celebrativi dell’anno, un prestigioso riconoscimento per una manifestazione che, al di là degli indiscutibili meriti sportivi, riafferma il vero spirito delle più alte tradizioni marinare di questa città. La Marina Militare, da anni al fianco della manifestazione, valorizza e sostiene lo sport velico nelle sue espressioni più belle nell’unico palcoscenico che permette al pubblico di vedere da vicino le barche d’epoca, vere e proprie regine del mare ricche di storia e di fascino.

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Un “altro” pass per l’Olimpo

Nuoto i era conclusa, con il numero di giugno del Notiziario della Marina, la rubrica “Un pass per l’Olimpo” dedicata a tutti gli atleti che hanno conquistato nelle varie discipline sportive il pass per Tokyo 2020. Vi abbiamo raccontato della vita e dei successi sportivi di uomini e donne, atleti con le stellette, che con la loro determinazione, il loro sacrificio, l’impegno e la costanza hanno realizzato il sogno di ogni atleta professionista, la partecipazione alle Olimpiadi. Oggi vi raccontiamo un'altra bellissima storia, quella di Stefano di Cola, nuotatore del Gruppo Sportivo della Marina Militare e del Circolo Canottiere Aniene, 22 enne, nato a San Benedetto del Tronto, allenato da Stefano Morini a Ostia (RM). Stefano Di Cola si è presentato, a fine

S

di Pasquale Prinzivalli

I nostri atleti non smettono mai di sorprenderci. Riapriamo la rubrica, dedicata alla partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo, raccontandovi del recente pass olimpico ottenuto da Stefano Di Cola, nuotatore del Gruppo Sportivo della Marina Militare N OT I Z I A R I O

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Stefano Di Cola

giugno, ad un appuntamento sportivo molto importante a cui non poteva mancare, l’ultima tappa verso i Giochi olimpici, l’ultima occasione per ottenerne l’accesso, il 58° Trofeo Sette Colli. Gli internazionali di nuoto “Sette Colli” si sono disputati a Roma, allo Stadio del Nuoto del Foro Italico nel week end dal 25 al 27 giugno. Insieme agli azzurri sono saliti sui blocchi nuotatori in rappresentanza di Argentina, Austria, Brasile, Francia, Danimarca, Sud Africa, Belgio, Finlandia, Germania, Ungheria, India, Israele, Kazakhstan, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Nuova Zelanda, Grecia, Filippine, Serbia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna, Svezia, Norvegia, Svizzera, Turchia, Ucraina e Gran Bretagna.

Il nostro campione salendo sul terzo gradino del podio nei 200 m stile libero si è guadagnato il pass per i prossimi giochi olimpici nella specialità staffetta 4x200 stile libero. Al termine del 58° Trofeo Sette Colli, Stefano Di Cola si unisce dunque alla Nazionale di nuoto che partirà alla volta del Giappone insieme agli atleti che già avevano conseguito la qualificazione durante i campionati assoluti di dicembre 2019, campionati open di dicembre 2020 e ai campionati assoluti di aprile 2021. Il Consiglio Federale del CONI ha ufficializzato la composizione delle squadre nazionali della Federnuoto che parteciperanno alla 32esima edizione dei Giochi Olimpici, in programma a Tokyo dal 24 luglio all'8 agosto. Tra le corsie sono 36 i convocati alla rassegna a Cinque Cerchi, 21 uomini e

15 donne. Una squadra da record, capace di sbriciolare il numero di medaglie ottenuto a Glasgow (22) tre anni fa e di vincerne ben 27 in questa rassegna continentale del 2021. Va considerato che dei 27 podi citati, ben 23 arrivino da specialit‡ olimpiche e questo, senza dubbio, alimenta le speranze e le ambizioni per la manifestazione a Cinque Cerchi di Tokyo. Una edizione dei Giochi posticipata, l’edizione dell’era Covid che vuole rappresentare un’occasione di ripresa, di rinascita. In questa Olimpiade la delegazione del Gruppo Sportivo della Marina Militare sarà composta da 14 atleti e 4 tecnici, numero mai stato così alto da quando esiste il gruppo! Da parte del Notiziario della Marina, buon vento a tutti!

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