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Auguri a Cuneo Sono passati 60 anni da quando fu fondata l’Associazione Autonoma Panificatori della Provincia di Cuneo. Nove panettieri diedero vita all’ardita idea in una provincia profondamente diversa da quella di oggi: ma se la Provincia e la panificazione sono cambiate, non cambia la passione. “I panificatori avevano necessità di garantire un prezzo del pane che fosse equo”, analizza Piero Rigucci, figlio di Aldo e attuale presidente dell’Associazione, “per contrastare i prezzi calmierati e garantire un giusto compenso ai panettieri”. E’ una storia lunga quella dell’associazione autonoma in provincia di Cuneo. Una storia che è passata attraverso battaglie e conquiste che tornano oggi di straordinaria attualità. Dalla storica legge sul pane e sugli sfarinati in generale, la celebre 580 del 1967, alle rivendicazioni per orari di lavoro che fossero conciliabili con la vita famigliare, dal cambio di regime fiscale (dalla legge Vanoni ai moderni regimi fiscali) alle battaglie contro gli additivi chimici. “In sessant’anni è davvero cambiato tutto”, prosegue Rigucci. “Penso che negli anni ’50 c’era lo scambio farina pane e la gente viveva così. Ma rifletto anche sul fatto che tutto è cambiato ma certe conquiste oggi sono di nuovo rimesse in discussione da un sistema di società che per molti aspetti è da condannare aspramente”. Dunque sessant’anni ed una convinzione: nessuna conquista è per sempre ed ogni diritto va difeso. Perché da quel 1958 sembra di vivere un’altra storia
alla quale nel frattempo si sono aggiunti i nuovi regolamenti sanitari sino all’avvento dell’haccp, alla legge 2013 e il regolamento regionale 2017 sul pane fresco, un contratto specifico di categoria per i dipendenti dei panifici, l’iva sul pane al 4% … tanti capitoli di una storia prossima ad un traguardo storico. “La grande distribuzione con le sue imposizioni su orari e qualità dei prodotti della panificazione, l’invasione di tanti preparati che hanno coinvolto il mercato della panificazione, una burocrazia che continua ad essere in troppe occasioni nemica dei panettieri e non solo, l’assurda logica dello scontrino fiscale che da troppo tempo ormai l’associazione panificatori chiede venga abolito, la difesa dei nostri spazi e della nostra artigianalità si gioca su più fronti”, conclude Piero Rigucci. Ma come riconosciamo oggi il pane artigianale: “Se entrate in un panificio, al 99% non vi sbagliate. Comprerete del pane che con farine scelte e materie prime eccellenti qualcuno ha preparato per voi nel cuore della notte. E’ per questi artigiani meravigliosi che l’Associazione deve continuare a battersi”.
SETTEMBRE/OTTOBRE 2018
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