MONDO BIRRARIO
di Andrea Camaschella
Köln und Kölsch C
hiunque mastichi un po’ di birra ha sentito parlare di Kölsch o Koelsch se faticate a trovare sulla tastiera la umlaut in tedesco, dieresi in italiano insomma la o con i due puntini sopra. Dal 1997 le Kölsch sono IGP dunque nessuna birra prodotta al di fuori del territorio di Colonia, può utilizzarne il nome a fini commerciali. É un caso piuttosto raro, nel mondo brassicolo: il Lambic non è protetto o meglio lo è in quanto specialità tradizionale garantita ma senza alcun legame col territorio in cui è nato.
Un prodotto da raccontare Potrebbe sorgere il dubbio che si tratti solamente di una manovra commerciale, di marketing moderno: che storia avranno mai queste birre? Perché le birre di Plzeň in Boemia non sono protette al di fuori della Repubblica Ceca e queste invece sì? Premesso che le Pils avrebbero dovuto essere protette tanto quanto, a Colonia hanno tutti i diritti di erigere un baluardo protettivo sulle loro birre. Normalmente ci si ferma alla considerazione che sono un’eccezione del panorama germanico in quanto sono birre ad alta fermentazione. Si lascia anche spesso sottintendere che si tratti di una risposta alle Pils e alle Helles. Nulla di più errato: qui c’è la storia, c’è l’unicità del prodotto e c’è il fascino di raggiungere la città renana e berla lì, in loco, dove si produce. É anche una tipologia di birra che ha ispirato molti birrifici italiani, soprattutto agli albori della rivoluzione artigianale.
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BIRRA NOSTRA MAGAZINE
credit Willy Horsch
giugno 2020