ISSN: 1126-4284
MACCHINE UTENSILI
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PROGE T TA ZIONE
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AUTOMAZIONE
AT T UA L I TÀ
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Industry 4.0 Design #1 MARZO
M A N U FA C T U R I N G | I N D U S T R I A L I T | A U T O M AT I O N | M E C H AT R O N I C S
#2 marzo 2022 mensile
magazine
ROBOTICA & HEALTHCARE
LA ROBOTICA NELLA MEDICINA DEL FUTURO
PUNTO E VIRGOLA
AUTOMAZIONE DOMANI
di Carlo Marchisio
www.meccanica-automazione.com SPS ITALIA 2022
PERSONE, TECNOLOGIE E PROSPETTIVE
INSERTO INDUSTRY DESIGN 4.0
STORIA DI COPERTINA GERARDI ARTISTI DEL SERRAGGIO
FOCUS ON
M8V l’evoluzione della tecnologia CNC
DOSSIER SUSTAINABLE & GREEN MANUFACTURING
PAD. 5 STAND 18-A
Fraunhofer Premio Tecnologie della Pulizia
Sistema per catene portacavi e-skin flat igus per la cleanroom ®
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EDITORIALE di Chiara Tagliaferri
QUALCOSA DI PIÙ, QUALCOSA DI MEGLIO
N
Nonostante i concetti di produzione verde, sostenibile, circolare abbiano invaso il dialogare comune almeno quanto i più noti canali e comportamenti social, mi sorprende ogni volta scoprire quanto sia difficile perseguire questi obiettivi con orgoglio senza far scattare il pregiudizio di tanti. Certo, negli ultimi anni con il moltiplicarsi delle opportunità, si è assistito anche alla solita corsa all’ improvvisazione. Così è successo, ad esempio, che molti, troppi, maghi della finanza agevolata o dei superbonus che si sono resi interpreti dello sfruttamento di incentivi, spacciando facili soluzioni come approcci sostenibili. E come se non bastasse altrettanto spesso, accaniti sostenitori di questa o quell’ altra lobby hanno gettato fumo negli occhi e cemento sotto i piedi a chi la direzione giusta la stava prendendo. E questo non ha favorito l’emergere dei più timidi o indecisi. In più anni congiunturalmente complessi come quelli attuali, resi molto difficili dal susseguirsi di tante catastrofi epocali, stanno alimentando la tentazione di fare il passo del gambero per risparmiare oggi e ripensarci domani. Perché è vero, la Green Manufacturing e le pratiche sostenibili sono due modi per creare riduzioni dei costi e migliorare l’efficienza ma con risposte a medio/lungo termine. Diventare ecologici e utilizzare metodi sostenibili sono il frutto di investimenti a lungo termine soprattutto se guardiamo alla loro redditività aziendale. Richiedono consapevolezza di quanto si sta facendo, competenza negli operatori, tenacia nell’attendere i risultati. Pensare a come utilizzare meno energia, recuperarla, produrla in maniera più pulita, usare meno materiale, ridu-
cendo e riutilizzando gli scarti, ridisegnare un impianto produttivo per stravolgerne i rendimenti migliorandone l’efficienza certo non è cosa da tutti ma, se veramente si vuole, oggi esiste una soluzione per e alla portata di tutti. Così possiamo trovare grandi aziende energivore allearsi in strategie per sfruttare fonti energetiche alternative almeno quanto le più piccole sperimentare combinazioni innovative utilizzando al meglio genio e competenza. Le difficoltà devono alimentare il progresso non farci regredire. Non importa se c’è qualcuno che fa meno e peggio. Non confondiamo gli uomini con le idee, non confondiamo una minoranza di coriacei monoliti di marmo con il legittimo contenuto di una generazione che sta cercando di cambiare la traiettoria della propria produzione, consumi, valori e ambizioni desiderando giustamente di costruire qualcosa di più ma, soprattutto, qualcosa di meglio per il futuro in cui loro vivranno. L’Accordo di Parigi sul Clima, l’Agenda delle Nazioni Unite, la Carbon Neutrality da raggiungere nel 2050, non sono e non devono essere dogmi ma ambizioni e obiettivi sfidanti, opportunità da cogliere. Promuovere approcci di sostenibilità complessiva (ambientale, economica e sociale), definire nuovi prodotti, servizi e sistemi produttivi, promuovere la consapevolezza ambientale dei consumatori e dei produttori, rivedere i sistemi rodati da anni di studi e applicazioni, questa sì che è un’occasione unica in mano ai tanti imprenditori che scelgano di prodigarsi nella ricerca del meglio. chiara.tagliaferri@cnr.it M &A | MARZO 2022
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SOMMARIO MARZO #2 ISSN: 1126-4284
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AUTOMAZIONE
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Industry 4.0 Design #1 MARZO
M A N U FA C T U R I N G | I N D U S T R I A L I T | A U T O M AT I O N | M E C H AT R O N I C S
#2 marzo 2022 mensile
magazine
ROBOTICA & HEALTHCARE
LA ROBOTICA NELLA MEDICINA DEL FUTURO
PUNTO E VIRGOLA
AUTOMAZIONE DOMANI di Carlo Marchisio
www.meccanica-automazione.com SPS ITALIA 2022
PERSONE, TECNOLOGIE E PROSPETTIVE
INSERTO INDUSTRY DESIGN 4.0
STORIA DI COPERTINA GERARDI ARTISTI DEL SERRAGGIO
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FOCUS ON
M8V l’evoluzione della tecnologia CNC
DOSSIER SUSTAINABLE & GREEN MANUFACTURING
IN COPERTINA Gerardi spa Via Giovanni XXIII, 101 21015 Lonate Pozzolo (VA) - ITALY www.gerardi.it
EDITORIALE STORIA DI COPERTINA 5 Qualcosa di più, qualcosa di meglio 18 Gerardi artisti del serraglio
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M &A | MARZO 2022
CALEIDOSCOPIO 8 News e novità PANORAMA 12 Un quarto trimestre da record per MiR 13 Mecspe verso l’edizione 2022 14 UCIMU quarto trimestre da record 16 Nuovo configuratore armadi DKC
FOCUS ON 23 M8V, l’evoluzione della tecnologia CNC di Mitsubishi electric DOSSIER SUSTAINABLE & GREEN 29 Il futuro della produzione manifatturiera è sostenibile
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32 36 38 40 42 44 46 48 50
Digitalizzazione e transizione ecologica le sfide del futuro Eccellenza tecnologica per tecnologie green “Grow your part, grow your business, grow responsibly” I vantaggi di un processo produttivo efficiente Produzione sostenibile: i vantaggi del metal additive Tecnologie di punzonatura perfette per la green economy Estendere la vita delle macchine Una strategia proiettata alla sostenibilità Siemens numero 1 nella sostenibilità
SPECIALE PULIZIA INDUSTRIALE 54 La pulizia professionale ai tempi del Covid-19 INNOVARE CON LA FORMAZIONE 66 Progetto educational di ABB RICERCA & INNOVAZIONE 68 Progetto composer
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PRISMA 72 Prodotti
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CALEIDOSCOPIO NEWS E NOVITÀ FIERE
LAMIERA 2022 ANTICIPATA DI UNA SETTIMANA Lo spostamento è dovuto alla necessità di riorganizzazione del calendario fieristico delle manifestazioni ospitate da fieramilano, dopo che le condizioni sanitarie hanno imposto il posticipo di tutti gli eventi posizionati nel primo trimestre dell’anno. La presenza, nel mese di maggio e giugno, di eventi prima non programmati, caratterizzati tra l’altro da vasta occupazione degli spazi espositivi e tempi di allestimento molto lunghi, hanno costretto fieramilano a richiedere a tutti gli enti organizzatori coinvolti di ragionare su nuovi “incastri” per permettere il corretto svolgimento di ciascuno degli eventi previsti dalla nuova agenda. LAMIERA anticipa dunque di sette giorni il suo svolgimento per assicurare agli espositori i corretti tempi organizzativi per l’evento. L’appuntamento è dunque fissato a fieramilano Rho dal 18 al 21 maggio 2022.
AUTOMOTIVE
SIEMENS COLLABORA CON UMC SU KIT DI PROGETTAZIONE PER APPLICAZIONI AUTOMOBILISTICHE E DI POTENZA Siemens Digital Industries Software ha annunciato di aver collaborato con United Microelectronics Corporation (UMC) per sviluppare kit di progettazione di processo (PDK) per le piattaforme tecnologiche BCD da 110 e 180 nanometri (nm). I nuovi PDK per UMC, che è una fonderia di semiconduttori leader focalizzata sulla logica e sulle specialità tecnologiche, sono ottimizzati per il software di flusso di progettazione personalizzato Tanner™ di Siemens EDA, consentendo progetti innovativi per un’ampia varietà di circuiti integrati (IC) utilizzati nelle applicazioni automobilistiche e di potenza. I kit di progettazione IC personalizzati di Siemens costruiti utilizzando il suo software Tanner sono ora disponibili per i processi BCD di UMC. Le piattaforme di fonderia BCD a 110-nm e 180-nm mirano a fornire i migliori kit di progettazione di chip e soluzioni integrate per applicazioni che richiedono circuiti integrati di gestione della potenza (PMIC), circuiti integrati di gestione della batteria (BMIC) e circuiti integrati di ricarica rapida e wireless. P E R L E G G E R E G L I A R T I C O L I C O M P L E T I V I S I TAT E I L S I TO W W W. M E C C A N I C A - A U TO M A Z I O N E . C O M
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SOSTENIBILITÀ
PHOENIX CONTACT CON L’ADESIONE AD ORGALIM PUNTA A UN FUTURO GREEN Phoenix Contact è stata una delle prime aziende industriali a aderire alla più grande organizzazione ombrello per la tecnologia industriale in Europa, Orgalim. L’obiettivo è di sostenere l’associazione nel suo lavoro di comitato europeo, con la prospettiva di un’azienda industriale sulla strada verso un’Europa a zero emissioni di CO2. A tal fine, Phoenix Contact introdurrà approcci di soluzioni tecniche sotto forma di esempi applicativi che mostreranno le potenzialità della tecnologia. “Con Orgalim for Corporates vogliamo sostenere i produttori europei di tecnologia nella conduzione della trasformazione verde e digitale”, dichiara Malte Lohan, direttore generale di Orgalim. “Sono lieto di accogliere Phoenix Contact tra di noi. La sua adesione rafforza la capacità di Orgalim di contribuire in modo costruttivo al processo decisionale politico apportando le conoscenze e le competenze dei principali innovatori europei”. “Le dimensioni tecnologiche del cambiamento climatico ed energetico trasformano le sfide in grandi opportunità”, spiega l’amministratore delegato Frank Stührenberg (nella foto). “Nell’immagine della All Electric Society vediamo la risposta alle grandi domande del nostro tempo, poiché l’energia a zero emissioni di CO2 sarà il fattore chiave per conciliare protezione del clima e prosperità globale. Tuttavia, questo obiettivo è raggiungibile solo congiuntamente ed in questo, il sito industriale dell’Europa svolge un ruolo essenziale. Insieme alla politica possiamo fermare il cambiamento climatico. Vediamo quindi grandi opportunità nella cooperazione con Orgalim”. In qualità di associazione centrale paneuropea, Orgalim rappresenta gli interessi dei suoi membri dei settori dell’ingegneria meccanica, dell’ingegneria elettrica, dell’elettronica, delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e della tecnica del metallo presso i legislatori dell’UE a Bruxelles. L’organizzazione mira a collaborare con i decisori politici e le parti interessate per creare un ambiente istituzionale che supporti l’innovazione e le trasformazioni industriali, e che riunisca l’industria ed i responsabili politici in un dialogo costruttivo.
FIERE
MECFOR A PARMA DAL 24 AL 26 MAGGIO 2022 Fiere di Parma e Ceu-Ucimu hanno fissato le date di Mecfor, la nuova fiera della meccanica e subfornitura, la cui prima edizione era slittata a causa dell’emergenza pandemica: si terrà dal 24 al 26 maggio 2022 nel Padiglione 2 del quartiere fieristico di Parma. La manifestazione, organizzata in joint venture tra i partners, aggregherà in modo innovativo tre sezioni corrispondenti ad altrettanti saloni indipendenti e perfettamente sincroni con la domanda del mercato di flessibilità produttiva, di macchinari innovativi e rispondenti ai criteri di sostenibilità ambientale: Subfornitura, Revamping e Turning, tre sezioni e due visioni industriali differenti e sinergiche, quella dell’industria manifatturiera da un lato e della lavorazione conto terzi dall’altro. La prima edizione di Mecfor sarà una mostra che affiancherà all’esposizione delle aziende del settore anche una convegnistica caratterizzata da due eventi. Il primo sarà il convegno di apertura del 24 maggio che avrà un focus specifico sul revamping delle
macchine utensili. Intitolato “Il Revamping nell’ ambito di transizione 4.0 ” indagherà il tema del ricondizionamento delle macchine utensili e la sua evoluzione verso la mission indicata da transizione 4.0. Tra i relatori: i rappresentanti delle aziende impegnate nel revamping, esperti, rappresentanti delle istituzioni governative. Il secondo, si terrà il 25 maggio, intitolato “ Subfornitura e Sostenibilità ” sulla sostenibilità intesa come nuova condizione necessaria per la subfornitura nei comparti della meccanica. Strutturato come tavola rotonda, vedrà la presenza di esperti e rappresentanti di aziende della meccanica e della subfornitura.
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CALEIDOSCOPIO
AUTOMOTIVE
HORIZON AUTOMOTIVE ANNUNCIA LA PARTNERSHIP CON FACILE.IT Facile.it, nato nel 2008 con l’obiettivo di paragonare diverse tariffe assicurative, ha deciso di ampliare la propria offerta e di entrare nel mondo dell’automotive, con la proposta di auto in vendita e a noleggio a lungo termine, avvalendosi come sempre dei migliori operatori sul mercato e forte di una base clienti davvero senza paragoni. In questo contesto, la forza di Horizon è la disponibilità di veicoli, anche in pronta consegna, grazie ad un modello di business unico che prevede la partnership con i principali Gruppi a livello nazionale, che hanno da subito creduto nel progetto Horizon, tra cui il Gruppo Scarabel, aggiuntosi più di recente ai partner Denicar e Autorigoldi.
Horizon Automotive e Facile.it hanno l’obiettivo comune di fornire la miglior combinazione tra servizio e prezzo al cliente finale. Per questo motivo, Horizon offrirà le migliori soluzioni di vendita: dalla scelta delle offerte da pubblicare, alla costruzione del canone attraverso un algoritmo proprietario, passando per il contatto diretto con il cliente, ad opera dei propri consulenti, fino alla formalizzazione di tutti gli aspetti legati all’ordine dell’auto e dell’attivazione del servizio di noleggio. “Siamo orgogliosi di annunciare la partnership con Facile.it, che offre ad Horizon la possibilità di concretizzare tutti gli aspetti differenzianti della nostra strategia: tecnologia, pricing, disponibilità
delle vetture e specializzazione elevata nel noleggio” - ha dichiarato Luca Cantoni, CEO di Horizon Automotive. “Facile.it è lo strumento ideale per portare l’utente privato a conoscerci maggiormente e questa partnership ci permetterà di offrire le nostre tecnologie sempre più all’avanguardia e a misura di cliente.”
INAUGURAZIONI
NUOVA SEDE DI PRODUZIONE DI PHOENIX CONTACT E-MOBILITY IN POLONIA A ottobre 2021è stato inaugurato ufficialmente il nuovo stabilimento produttivo di Phoenix Contact E-Mobility nel Parco Scientifico e Tecnologico di Rzeszów-Dworzysko. “L’ampliamento della nostra produzione con una nuova sede in Polonia segna un passaggio decisivo per lo sviluppo della mobilità elettrica” sottolinea Michael Heinemann, CEO di Phoenix Contact E-Mobility. Nello stabilimento e-mobility di 15.000 m² già a gennaio 2021 è stato possibile avviare la produzione dei cavi di ricarica in AC. Il capannone è stato realizzato dalla società Panattoni, lo sviluppatore full service per immobili industriali, secondo le specifiche di Phoenix Contact. Il nuovo sito produttivo si è rapidamente adattato ai trend di crescita del mercato della mobilità elettrica. L’evoluzione del personale ha avuto uno sviluppo più rapido di quanto previsto inizialmente raggiungendo i 300 dipendenti. Su otto linee di produzione vengono prodotti cavi di ricarica in AC, prese socket outlet Tipo 2 oltre alle prese veicolo CHARX connect. Entro la fine dell’anno è previsto l’avvio di altre due linee di produzione per arrivare a dieci. 10
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Il numero di nuove immatricolazioni per veicoli esclusivamente elettrici e auto ibride plug-in cresce ogni anno in maniera esponenziale. Nel primo semestre 2021 la percentuale di nuovi veicoli elettrici immatricolati in Europa rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è più che raddoppiata. Dominik Mazur, responsabile dello stabilimento nella sede di Rzeszów, spiega: “Ognuno di questi veicoli ha nel bagagliaio un cavo di ricarica in AC. Gli incentivi e le agevolazioni all’acquisto in tutta Europa favoriscono l’espansione delle infrastrutture di ricarica private e pubbliche. Tutto ciò contribuisce all’aumento delle vendite dei cavi di ricarica in AC. Grazie alla sua buona posizione nel parco scientifico e tecnologico di Dworzysko e alla sua infrastruttura ben sviluppata, lo stabilimento diventerà un sito importante all’interno della rete di produzione Phoenix Contact E-Mobility”. Dalla Polonia verranno riforniti anche il mercato europeo e americano. Nella sede principale della Phoenix Contact E-Mobility a Schieder vengono sviluppate e collaudate nuove tecnologie. Qui vi sono impianti di produzione altamente automatizzati, preserie, costruzione di prototipi e lo scambio diretto tra sviluppo, marketing e vendite.
ACQUISIZIONI
IL GRUPPO SCHAEFFLER ACQUISISCE MELIOR MOTION GMBH E RAFFORZA IL BUSINESS DELLA ROBOTICA Schaeffler, fornitore automotive e industrial, ha firmato un accordo per acquisire tutte le azioni di Melior Motion GmbH. L’acquisizione di questo fornitore di innovativi riduttori per la robotica e altre applicazioni nel campo dell’automazione amplia il portfolio di prodotti per la robotica della Divisione Industrial del Gruppo Schaeffler. Con il rapido progredire dell’automazione sia per attività semplici e ripetitive, che per processi complessi di assemblaggio e di produzione, la Divisione Industrial espande costantemente la propria posizione di fornitore di componenti e sistemi per la robotica. Come primo passo, la Divisione ha portato ad un livello di produzione in serie un riduttore strain-
wave con motore elettrico e sensori per utilizzo nei robot collaborativi (cobots). Ora, viene ampliato il portafoglio prodotti con riduttori più potenti per carichi più elevati nelle applicazioni industriali. Il Dott. Stefan Spindler, CEO Industrial di Schaeffler, dichiara: “Con Melior Motion GmbH, rileviamo un’azienda altamente innovativa nel campo della robotica e in forte crescita. L’acquisizione implementa il nostro giovane portfolio di attuatori robotici ed espande considerevolmente la nostra posizione di fornitore innovativo in questa importante area di business. Come fruitori a nostra volta di robot, utilizzeremo le caratteristiche speciali di questo portfolio anche per aumentare l’efficienza nei nostri 75 siti di produzione Schaeffler.”
PARTNERSHIP
LG E MACROPIX INSIEME PER RISPONDERE ALLA CRESCENTE RICHIESTA DI SOLUZIONI LED LG Electronics e MacroPiX Srl, società italiana che sviluppa, produce e commercializza display a tecnologia LED, hanno stretto un accordo per soddisfare la crescente domanda di soluzioni LED e offrire ai dealer soluzioni chiavi in mano per la realizzazione di progetti integrati. MacroPiX Srl vanta una pluriennale esperienza nel settore dei Ledwall con oltre 200 installazioni LED in tutto il mondo, realizzate in contesti di vario tipo come spazi pubblici, ambienti aziendali, store e luoghi per l’intrattenimento culturale e sportivo. Nel combinare l’esperienza di MacroPiX Srl nel settore Ledwall con l’eccellenza dei prodotti con tecnologia LED di LG, l’obiettivo si sintetizza nel creare una sinergia che possa offrire ai clienti soluzioni chiavi in mano per la realizzazione di progetti integrati: dalla progettazione all’installazione e dalla manutenzione fino alla creazione di contenuti. MacroPiX Srl e LG offriranno, quindi, un canale di riferimento per i progetti con soluzioni LED in qualsiasi contesto e di qualsiasi dimensione. “Siamo davvero molto orgogliosi di poter annunciare questa partnership. La domanda di prodotti LED sta crescendo in modo esponenziale e questo ci ha spinto a individuare un partner che avesse una preparazione tecnica e un know how consolidato, come quello di MacroPiX Srl, al quale poter affidare il ruolo di distributore 2.0. MacroPiX Srl avrà anche la possibilità di offrire ai nostri business partner, system integrator e dealer, servizi ad alto valore aggiunto quali: progettazione, realizzazione e certificazione strutture, installazione, supporto tecnico e collaudo ed approntamento del materiale garantendo loro la massima tranquillità nell’offrire ai propri clienti le nostre innovative soluzioni LED” ha dichiarato Paolo Chiappari, Business Development Manager di LG Electronics Italia. “Il mercato dei led display è stato per molti anni frammentato, con diversi player in competizione e scarsa importanza del brand di prodotto. Questo mercato sta cambiando e sempre di più la qualità superiore e completezza dell’offerta abbinate alla riconoscibilità globale del marchio farà la differenza. La partnership tra LG e MacroPix è un passaggio fondamentale di questo processo” commenta Luca Conti, Presidente di MacroPix. “È un elemento di orgoglio per MacroPix diventare distributore dei LED LG rendendo così disponibile in tempi rapidi il prodotto per la rete dei partner e allo stesso tempo offrendo accessori e servizi ad alto valore aggiunto spesso richiesti dalla complessità dei progetti LED” aggiunge Francesco Punis, Direttore Generale di MacroPix. M &A | MARZO 2022
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PANORAMA I N FOR MAZ ION E DAL MON DO TECNOLOG ICO
CONTINUA LA CRESCITA DI MIR NEL 2021
L’IMPEGO DEGLI AMR IN NUOVI SETTORI PER IL TRASPORTO DI MATERIALI HA GARANTITO ALL’AZIENDA DI RAGGIUNGERE IMPORTANTI TRAGUARDI E CONTINUARE A CRESCERE A cura della redazione
M
obile Industrial Robots (MiR) ha registrato un aumento del 42% nelle vendite 2021 rispetto al 2020. Dicembre è stato un mese record per l’azienda, con la consegna di quasi 300 robot, la cifra più alta rispetto a qualsiasi mese precedente. Il successo di MiR è sicuramente da attribuire a nuovi settori dove gli AMR vengono impiegati per il trasporto di materiali leggeri e pesanti in ambienti produttivi e logistici difficili. “Nonostante la carenza dei componenti abbiamo ottenuto degli ottimi risultati nel 2021, anche grazie ai nostri clienti che riconoscono il valore dei nostri AMR, e li scelgono per l’affidabilità, la sicurezza garantita e la facilità di implementazione”, ha dichiarato Søren E. Nielsen, Presidente di MiR. “Per il 2022 ci aspettiamo un’ulteriore crescita derivante da un consistente volume di ordini”. Da quando MiR ha lanciato sul mercato il suo primo robot nel 2015, i prodotti dell’azienda hanno suscitato fin da subito particolare interesse dall’industria automobilistica ed elettronica conquistando la fiducia di grandi clienti multinazionali come Toyota, Ford e Faurecia. Ma ordini significativi stanno arrivando anche da parte di società operanti nei settori della logistica e dei beni di consumo confezionati (CPG) che desiderano ottimizzare e automatizzare i loro trasporti interni. I nuovi e più potenti robot MiR, il MiR600 e il MiR1350 lanciati sul mercato nel 2021, sono stati i più venduti infatti proprio in questi settori.
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“Con i due nuovi robot abbiamo potuto ampliare i nostri settori di riferimento, poiché possiamo operare in un maggior numero di ambienti e trasportare materiali più pesanti”, ha aggiunto Nielsen. “Un’altra nuova soluzione introdotta l’anno scorso, il MiR250 Hook, ha risposto a numerose esigenze nel settore della logistica, dove era necessario un sistema per semplificare il traino di più tipologie di carrelli di trasporto”. Inoltre la crescente adozione a livello globale del trasporto autonomo, in parte dovuta al fatto che sempre più aziende stanno focalizzandosi su come integrare gli AMR con le altre soluzioni di automazione presenti nella loro organizzazione, ha spinto l’azienda a sviluppare MiRFleet, il software di gestione della flotta. “I nostri clienti sono interessati a implementare più robot mobili contemporaneamente nei propri flussi di logistica e MiRFleet gioca un ruolo chiave nel renderlo possibile”, prosegue Nielsen. “Indipendentemente dal settore, ogni
Søren E. Nielsen, Presidente di MiR
organizzazione ha requisiti rigorosi in termini di semplicità d’uso, navigazione, scalabilità delle soluzioni e sicurezza. Pertanto i clienti apprezzano la nostra capacità di integrare insieme soluzioni complete e affidabili nei loro sistemi IT. La capacità di MiRFleet nello scegliere i percorsi efficienti per gli AMR fa anche una grande differenza nel garantire che i robot vengano utilizzati al massimo delle loro potenzialità”. Durante il 2021 gli AMR MiR, grazie alla loro estrema flessibilità operativa, hanno dimostrato di essere in grado di entrare in coesione anche con altri sistemi automatizzati. Ma questo non basta. Per soddisfare la crescente domanda di automazione e mantenere una crescita costante anche nel 2022 l’azienda prevede di ampliare il numero dei dipendenti, aprendo oltre 50 posizioni sia presso la sede centrale in Danimarca che a livello globale, compreso il Nord America che rappresenta per MiR il mercato in più rapida crescita. La sede principale dell’azienda sarà infine ubicata nel previsto Cobot Hub di Odense, che è stato costruito in collaborazione con l’azienda leader di robot collaborativi Universal Robots.
MECSPE VERSO L’EDIZIONE 2022 MECSPE TORNERÀ A BOLOGNAFIERE DAL 9 ALL’11 GIUGNO E INAUGURERÀ ANCHE MECSPE LIVE ACADEMY CON UNA PARTICOLARE ATTENZIONE AI GIOVANI
I
l Made in Italy corre veloce negli ultimi mesi e i più recenti dati Istat ne registrano uno sprint importante nell’ultimo trimestre del 2021, con il PIL che ha fatto segnare +6,5%. L’industria, dunque, si conferma il motore della crescita nel nostro Paese, proiettandolo ai primi posti dei ranking europei, in un quadro ricco di opportunità – come quelle offerte dai fondi del PNRR in arrivo – e di sfide, prima tra tutte quella del caro energia. Sfide che MECSPE, la fiera dedicata alle tecnologie innovative per l’industria manifatturiera che si terrà a BolognaFiere dal 9 all’11 giugno 2022, è pronta a cogliere per aiutare gli imprenditori nel loro percorso di crescita. Una manifestazione sempre più importante e ricca di contenuti che riparte da un’edizione di successo, quella del 2021, che ha visto la partecipazione di 2.024 espositori (cifra che ha portato MECSPE sul podio europeo delle fiere industriali per numero di espositori nel 2021), e 48.562 visitatori professionali, per la prima volta negli spazi di BolognaFiere, distribuiti sui 92.000 mq di superficie espositiva. MECSPE si posiziona così come importante appuntamento fieristico per le tematiche legate all’innovazione industriale, fondamentale per le agende dei buyer della filiera, i quali vi prendono parte soprattutto per incontrare
A cura della redazione uno o più espositori (71%) e per aggiornarsi sulle novità tecnologiche del settore (43%). Lo rivela un’indagine sulla Customer Satisfaction , secondo cui ben due terzi dei visitatori è rimasto più che soddisfatto della scorsa edizione, tanto da consigliare MECSPE a colleghi e professionisti del settore. Nel contempo è salita la percentuale di espositori che ritengono l’appuntamento annuale di MECSPE molto importante per la propria attività. Ma non solo. Rispetto al raggiungimento dei propri obiettivi, con la partecipazione a MECSPE gli espositori ritengono di aver efficacemente consolidato la propria immagine aziendale (per il 68%), verificato l’interesse per i propri prodotti (65%) e attivato nuovi rapporti commerciali (45%). La visita di MECSPE è dunque un’occasione non solo di business ma anche di arricchimento professionale, utile per lo sviluppo della propria attività, e si rivela fondamentale per incontrare gli operatori del settore tanto per i visitatori quanto per gli espositori. È proprio su queste basi che riparte la nuova edizione, che prevede un’ampia proposta di approfondimenti tematici, tante nuove iniziative speciali e aree dimostrative, attività che da sempre hanno reso la manifestazione “unica” per imprenditori e professionisti. Le direttrici della nuova edizione saranno sempre
digitalizzazione, sostenibilità e formazione, in quanto aree tematiche imprescindibili per l’avanzamento del comparto manifatturiero in ottica Industria 4.0. La formazione sarà il focus della MECSPE LIVE ACADEMY, la nuova area dimostrativa realizzata insieme a espositori, scuole, Università, e grazie alla collaborazione, avviata già nel 2021, con i Competence Center. La MECSPE LIVE ACADEMY sarà uno spazio in cui tutti e in particolare i ragazzi con 18-24 anni di età, potranno vedere da vicino il funzionamento di processi che coinvolgono Macchine, Additive Manufacturing, Automazione e Robotica, incrociando le tematiche della progettazione, digitalizzazione, sostenibilità e alleggerimento. Un’occasione di crescita professionale integrata con un percorso teorico in collaborazione con Accademia Tecniche Nuove. Infine, l’edizione del 2022 vedrà l’affiancamento di METEF, l’expo internazionale per l’alluminio, con una proposta di contenuti in linea con le esigenze di visitatori ed espositori, grazie alla presenza dell’area dedicata alla fonderia metalli e alle tecnologie dei materiali innovativi, con alternanza di momenti espositivi e momenti dimostrativi. MECSPE Customer Satisfaction Feedback aggiornata
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all’11/01/2022 su un campione di 2.567 visitatori e 354 espositori rispondenti. M &A | MARZO 2022
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PANORAMA
UN QUARTO TRIMESTRE DA RECORD PER GLI
ORDINI DI MACCHINE UTENSILI
NEL QUARTO TRIMESTRE 2021, L’INDICE DEGLI ORDINI DI MACCHINE UTENSILI ELABORATO DAL CENTRO STUDI & CULTURA DI IMPRESA DI UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE SEGNA UN INCREMENTO DEL 49,4% RISPETTO AL PERIODO OTTOBREDICEMBRE 2020. IN VALORE ASSOLUTO L’INDICE SI È ATTESTATO A 129,1 (BASE 100 NEL 2015). SI TRATTA DI UN VALORE RECORD CHE MAI ERA STATO REGISTRATO NELLA STORIA di Cristina Gualdoni
I
l risultato è stato determinato sia dal positivo andamento degli ordinativi raccolti sul mercato estero, sia dagli ottimi riscontri del mercato interno. In particolare, gli ordinativi raccolti all’estero sono cresciuti del 29% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore assoluto dell’indice si attesta a 101,5. Sul fronte interno, gli ordini raccolti hanno registrato un incremento del 96,9%, per un valore assoluto dell’indice pari a 243,9. Su base annua, l’indice degli ordini segna un incremento del 70,1%, per un valore assoluto di 130,4. A fronte di una evidente ripresa dell’attività oltreconfine, che si è concretizzata in un aumento degli ordinativi del 43,6%, per un valore assoluto di 112,7, è cresciuta in modo più che esponenziale la raccolta ordini sul mercato interno risultata pari al 166,6% in più rispetto al dato del 2020, per un valore assoluto pari a 182,7. Non è solo il quarto trimestre ad aver segnato una performance eccezionale, lo è l’intero anno e lo sono tutti i quattro trimestri del 2021, messi a confronto con i rispettivi periodi di riferimento. Barbara Colombo, presidente UCIMUSISTEMI PER PRODURRE, ha affermato: “Il 2021 è stato un anno decisamente soddisfacente per i costruttori italiani di macchine utensili come dimostra l’andamento dell’indice ordini nei 12 mesi, la cui crescita è stata determinata, da un lato, dalla parziale ripresa dell’attività sui mercati esteri e, dall’altro, dalla
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vivacità della domanda italiana sostenuta, anche, dagli incentivi governativi di Transizione 4.0. Questa inaspettata crescita di ordinativi, tutti concentrati in un lasso di tempo assai ridotto abbinata alla grande difficoltà di reperimento di materie prime e componenti elettriche e elettroniche, dovuta all’interruzione delle catene di fornitura specialmente legate al Far East, sta però mettendo a dura prova le nostre aziende che sono costrette a posticipare le consegne dei macchinari ordinati dai clienti, in attesa che giungano i materiali”. “Sic stantibus rebus, i costruttori di macchine utensili potrebbero avere difficoltà nell’assicurare la consegna delle macchine ordinate nel 2021, entro il termine fissato al 30 giugno 2022, scadenza entro la quale il cliente può godere dei benefici fiscali, come previsto dal provvedimento governativo 2021.” “Per questo – ha affermato Barbara Colombo – chiediamo alle autorità di governo un intervento immediato per allungare di sei mesi i termini di consegna dei macchinari ordinati entro la fine dell’anno 2021, spostando la scadenza dal 30 giugno 2022 al 31 dicembre 202. La modifica al provvedimento non comporterebbe alcun aggravio sulle casse dello Stato, sarebbe invece di grande giovamento per l’intero sistema manifatturiero del paese che, impegnato nel graduale processo di trasformazione digitale, non può certo fermare lo sviluppo
in corso, indispensabile per il mantenimento della competitività dell’industria”. “Oltre a ciò - ha continuato Barbara Colombo - due sono le grandi problematiche che i costruttori italiani devono fronteggiare e su cui chiedono particolare attenzione da parte delle autorità di governo. La prima riguarda i costi di produzione che l’industria si trova a sostenere. Stiamo assistendo all’incremento vertiginoso dei prezzi di materie prime, componenti e energia, incrementi che non possiamo certo ribaltare sui nostri clienti. Per i materiali l’impatto sulle nostre imprese è diretto e dunque devastante; per l’energia, l’effetto diretto è meno problematico, poiché il settore non è classificato certo tra i grandi energivori, ma è ugualmente molto pesante poiché incide sulla nostra filiera a monte e a valle. La seconda problematica riguarda invece la necessità di presidiare i mercati esteri cui è destinata più della metà della produzione di settore. Nel caso specifico delle macchine utensili, oltre all’attività di vendita, che non può certo essere fatta a distanza, se non per casi eccezionali, vi è quella di installazione e collaudo che necessitano di trasferimento di personale. Purtroppo, però, quarantene, vaccini non riconosciuti da European Medicines Agency, tamponi, regole ballerine e non condivise tra paesi, rendono tutta questa attività molto macchinosa. Per questo auspichiamo un intervento delle autorità di governo preposte affinché sia resa più fluida la burocrazia legata a viaggi e trasferte”.
PANORAMA
DALLA PERSONALIZZAZIONE DELL’ARMADIO AL PREVENTIVO FINALE DA UTILIZZARE IN FASE D’ORDINE: IL NUOVO CONFIGURATORE
ARMADI GRAFI DI DKC
DKC PRESENTA IL NUOVO CONFIGURATORE DEGLI ARMADI STRADALI GRAFI LINEA CONCHIGLIA. UN INNOVATIVO SISTEMA DI PROGETTAZIONE TOTALMENTE RINNOVATO NELLA VESTE GRAFICA E FUNZIONALITÀ, PER UN ALTISSIMO LIVELLO DI PERSONALIZZAZIONE E VELOCITÀ DI CONFIGURAZIONE di Sofia Rossi
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ll’inizio di febbraio, DKC ha presentato il primo webinar dedicato al nuovo configuratore armadi della serie Grafi linea Conchiglia, con il quale velocizzare il processo di configurazione e ottenere subito un armadio personalizzato. Grazie alla configurazione guidata del sistema progettare non sarà più un problema: il nuovo strumento di progettazione, totalmente rinnovato nella veste grafica e funzionalità, per un altissimo livello di personalizzazione e velocità di configurazione, permette ai clienti di progettare in modo semplice e veloce la propria soluzione procedendo per step successivi, fino al preventivo finale da utilizzare in fase d’ordine. Grafi è la gamma di armadi stradali polifunzionali e componibili che DKC, con la linea Conchiglia, ha introdotto nel mercato per installazioni destinate alle reti di distribuzione elettrica, telefoniche, gasacqua, impianti semaforici ed in generale per tutti i sistemi di gestione installabili in esterno, dove ogni componente viene realizzato al fine di potersi integrare in una gamma più ampia, funzionale e competitiva. Nel corso del webinar, il primo del nuovo format Webinar DKC che l’azienda dedica ai clienti per presentare le proprie soluzioni, Lucia Cambiaso, Product Manager della linea Conchiglia di DKC, leader nella produzione di sistemi portacavi e soluzioni per la protezione, trasporto e distribuzione di energia per infrastrutture civili e industriali, ha presentato le principali caratteristiche 16
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del progetto che ha portato alla creazione del nuovo configuratore e ha condiviso con gli utenti un video con un esempio di configurazione da utilizzare come tutorial.
Le esigenze del cliente al centro della progettazione Soluzioni sempre più complete e performanti, una gamma di prodotti molto ampia e competitiva, un approccio tailor-made che consente di affiancare il cliente in ogni fase di progettazione, garantendo massima versatilità per rispondere alle diverse esigenze di mercato con competenza, affidabilità, efficienza e sicurezza: con questa mission, il gruppo prosegue nel suo percorso di crescita, individuando sempre nuovi modi per fare impresa in modo responsabile. Anche per il nuovo configuratore degli armadi stradali Grafi linea Conchiglia, il Gruppo DKC ha posto al centro della soluzione le esigenze del cliente. “Partire da un possibile bisogno del cliente finale è stato l’approccio che abbiamo seguito per la progettazione del nuovo configuratore”, spiega in apertura del webinar Lucia Cambiaso, prima di illustrare le specifiche del prodotto. “Il bisogno è quello di inserire nel progetto un armadio stradale in vetroresina e configurarlo secondo dei parametri ben precisi. L’armadio dovrà avere tutte le caratteristiche dimensionali e di accessoriabilità che consentono al cliente di rispondere adeguatamente a specifiche esigenze e richieste progettuali”, continua Cambiaso. Con questa premessa, l’obiettivo
del Gruppo DKC è quello di rispondere ai bisogni del cliente creando uno strumento che sia di supporto nella configurazione della propria soluzione ideale e che abbia caratteristiche tali da affrontare e risolvere alcune problematiche specifiche. “Con questa soluzione – chiarisce Cambiaso - si è cercato di superare alcune problematiche riscontrate negli anni in questo tipo di soluzioni, alcune delle quali riguardano, ad esempio, la difficoltà nell’individuare gli elementi tecnici e i componenti che entrano in gioco nella configurazione dell’armadio. Soprattutto essere certi che tutti gli elementi selezionati completino correttamente il montaggio della particolare configurazione scelta. Lo strumento doveva risolvere anche il disagio legato alla necessità dei molteplici download e aggiornamenti delle applicazioni disponibili sui propri devices, pc, tablet o smartphone. Altra problematica è legata alla occasionale perdita di dati relativi a configurazioni iniziali, già eseguite e messe in stand-by, e successivamente modificate a seguito della variazione di alcuni parametri progettuali iniziali. Un altro problema ancora riguardava la carenza di supporti documentali adeguati per il progettista e per l’installatore durante le fasi di montaggio in opera. Come rispondere a queste molteplici esigenze? La soluzione è nella semplicità”.
Parola d’ordine: semplicità Per rispondere ai bisogni dei propri clienti, DKC ha puntato sulla semplicità grazie ad uno strumento di configurazione
semplice e intuitivo, caratterizzato da un’interfaccia snella, che supporti l’utente in tutte le fasi di configurazione, per arrivare a selezionare la soluzione ideale. “La soluzione prefigurata per il nuovo sistema di progettazione – precisa Cambiaso - dovrà consentire l’inserimento in automatico di tutti i componenti e gli elementi tecnici necessari per il corretto montaggio di tutti gli accessori compresi nella configurazione prescelta, senza bisogno di selezionarli nella fase di configurazione. Dovrà essere una webapp, un’applicazione che consenta di avere i prezzi di listino sempre aggiornati con l’ultima versione in vigore, con le ultime novità di prodotto e le eventuali variazioni di gamma, senza la necessità e la preoccupazione di dover aggiornare o scaricare nuovamente l’applicazione. Dovrà anche generare un documento di preventivo finale, contenente non solo i dati strettamente commerciali ma anche un contenuto descrittivo e informativo sulle caratteristiche tecniche proprie di tutti gli armadi della serie Grafi. Altro elemento fondamentale è la sezione che contiene tutta la documentazione e i supporti tecnici al progettista e dei video tutorial con le istruzioni di montaggio per l’installatore. Sono queste le caratteristiche di base del progetto che ha portato alla creazione del nuovo configuratore”. Il video trasmesso durante il webinar con un esempio di configurazione è disponibile nel canale Youtube di DKC e può servire come tutorial nelle prime fasi d’utilizzo del configuratore.
La linea Conchiglia La linea Conchiglia comprende un’ampia gamma di soluzioni per la distribuzione elettrica in bassa tensione, illuminazione pubblica, segnaletica stradale attiva, componenti per reti gas/acqua. Sono progettati da DKC con materie prime di qualità e garantiscono impianti affidabili e sicuri. Nel gruppo degli impianti di distribuzione B.T. (Bassa Tensione) e industriali sono compresi gli armadi e i contenitori in vetroresina, le cassette di derivazione e le morsettiere per armadio; la segnaletica e sicurezza contempla i segnalatori e gli indicatori stradali e autostradali e le centraline di controllo per i segnalatori; i materiali per l’illuminazione pubblica comprendono i portelli, le morsettiere e le cassette di derivazione da palo e altri accessori come pozzetti e chiusini; nei materiali per gli impianti Gas/Acqua sono compresi alcuni degli accessori utilizzati negli impianti gasdotti e i contenitori per l’alloggiamento dei contenitori del gas. In particolare, gli armadi stradali in vetroresina Grafi non solo vantano un altissimo livello di qualità, affidabilità e sicurezza, ma sviluppano anche i concetti di “componibilità” e “multifunzionalità”, al massimo del loro potenziale. Proprio grazie a queste caratteristiche, questi armadi stradali sono completamente personalizzabili, “a misura di cliente” e garantiscono la massima libertà compositiva dei singoli vani, per un risultato eccellente non solo dal punto
di vista delle prestazioni meccaniche, ma anche dal punto di vista estetico. In più, è possibile accessoriare e verniciare ogni modello a seconda delle necessità, per fare in modo che si integri alla perfezione nei contesti urbani in cui viene inserito. “Personalizzazione, componibilità e design funzionale sono i tre principali vantaggi della serie degli armadi Grafi”, afferma la Product Manager della linea Conchiglia. “Personalizzazione perché la gamma di armadi in vetroresina del modello Grafi nasce proprio con lo scopo di poter essere costruita sulla base delle necessità personali; componibilità perché è possibile l’abbinamento non solo in verticale e in orizzontale, ma anche nel senso della profondità, con la possibilità di separare o far comunicare i vani tra loro, e di creare diversi ingressi; design funzionale perché vantano un design unico, che offre ai progettisti la possibilità di personalizzare gli impianti, grazie alla esteticità della forma e al sistema componibile integrato della linea. Da oggi tutte queste possibili configurazioni e questi vantaggi potranno ancora più facilmente e velocemente essere sfruttate grazie al nuovo strumento di progettazione che DKC mette a disposizione dei propri clienti”. Il configuratore è disponibile dal 14 febbraio sul sito di DKC cliccando su un banner promozionale dedicato, che rimanda alla pagina di login dello strumento, a cui è possibile accedere con le stesse credenziali utilizzate per la registrazione al sito. M &A | MARZO 2022
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STORIA
di copertina G E R A R D I S PA
ARTISTI DEL SERRAGGIO GERARDI SPA È UN MARCHIO NOTO A LIVELLO INTERNAZIONALE NEL CAMPO DELLE MORSE MODULARI DI PRECISIONE E DELLE ATTREZZATURE DI SERRAGGIO. LO SCORSO ANNO, L’AZIENDA HA FESTEGGIATO IL SUO 50° ANNIVERSARIO DI ATTIVITÀ SUL MERCATO, UN TRAGUARDO NOTEVOLE CHE PONE A BUON DIRITTO L’AZIENDA DI LONATE POZZOLO TRA LE ECCELLENZE DELLA MECCANICA ITALIANA di Fabio Chiavieri
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U
Una strada costellata di successi e di scalate per raggiungere praticamente ogni mercato del mondo, frutto di investimenti continui che testimoniano una grande lungimiranza e capacità di programmazione. Al processo di internazionalizzazione – ultimo investimento temporale si chiama Gerardi India nata per soddisfare le necessità della clientela locale – Gerardi ha affiancato quello di automazione e digitalizzazione dei reparti produttivi. Nel nuovo stabilimento, realizzato accanto alla sede storica, sarà presto in funzione un secondo FMS, oltre a quello installato nel 2019, che completa il progetto della dirigenza di poter contare su impianti produttivi di ultima generazione progettati in ottica 4.0. «Automazione e digitalizzazione sono paradigmi produttivi di cui sentiremo parlare sempre più spesso anche in futuro, soprattutto dopo lo scoppio della pandemia che ha rimesso tutto in discussione. Per Gerardi tenersi al passo con i tempi per continuare ad alimentare le aspettative che clienti e distributori hanno nei nostri riguardi è di fondamentale importanza anche se ciò implica degli sforzi notevoli sotto vari aspetti, non ultimo quello organizzativo e strategico perché saper preparare il futuro è molto più importante che prevederlo – dice Ivano Gerardi Jr figlio del fondatore dell’azienda Ivano Sr. Quando abbiamo deciso di installare il primo FMS nel nuovo stabilimento, che produce prodotti standard e nuove soluzioni, dalla componentistica per teste angolari ai motorizzati e alle morse, non avevamo certo prospettato l’arrivo della pandemia. Oggi possiamo dire che proprio grazie a questo investimento siamo in grado di reggere la forte richiesta di prodotti che arriva dal mercato in questo momento di forte ripresa dell’economia.»
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STORIA
Intervista a Ivano Gerardi Jr., Direttore generale di Gerardi S.p.A. Il rincaro dell’energia e la carenza di materie prime rischiano di rallentare la ripresa dell’economia prevista in Italia per l’anno in corso. L’intero complesso manifatturiero sta facendo i conti, infatti, con queste due problematiche che di fatto portano a un aumento dei costi di produzione e la conseguente riduzione dei margini di guadagno. Fino a che punto di tratta di azioni speculative o di manovre politiche-economiche mondiali è difficile da capire, di certo la crescita dell’inflazione a cui stiamo assistendo sta mitigando gli effetti positivi della massiccia ripartenza dell’economia. Come sempre le aziende che sono state più lungimiranti ora sono quelle che soffrono di meno la situazione in atto, le altre devono rivedere le strategie sulla catena del valore, puntando su materie prime innovative in grado di sostituire, a parità di performance, quelle che maggiormente possono essere colpite da una scarsa disponibilità e sulla diversificazione dei fornitori. A Ivano Gerardi Jr., Direttore generale di Gerardi S.p.A., abbiamo chiesto come vede il mercato in questo particolare momento storico dell’economia mondiale e quali sono le strategie che la sua azienda sta mettendo in atto. «Essendo presenti in quasi tutto il mondo, abbiamo potuto constatare che non tutti i mercati hanno reagito allo stesso modo a questi due anni di pandemia. Alcuni paesi, come l’Italia ma praticamente tutto l’Occidente, sono letteralmente crollati, mentre altri come Cina, Russia, Turchia e Ucraina non si sono mai arrestati consentendoci, come Gerardi, di realizzare fatturati record in quelle nazioni. Questa situazione a macchia di leopardo continua a manifestarsi con la differenza che la tendenza è per tutti al rialzo. L’Italia, per fortuna, è tra i paesi che stanno cavalcando meglio l’onda della ripresa così come gli Stati Uniti e, in generale, l’intera Europa con picchi più marcati tra i paesi dell’Est. La Germania, fortemente legata al comparto Automotive ancora fermo, al momento non è più la motrice del vecchio continente anche se per Gerardi continua a essere un Ivano Gerardi Jr. e Sr. mercato di riferimento. Il problema della scarsa reperibilità di materie prime – prosegue Gerardi – non è di questo periodo. Sono già molti anni, infatti, che si discute di questa problematica che la pandemia ha messo ancora più in risalto, mettendo in crisi la supply chain di quasi tutti i comparti industriali. La nostra azienda ha previsto con anticipo quanto stava accadendo per cui, al momento, siamo toccati piuttosto marginalmente sia dall’aumento dei costi energetici – grazie a un contratto che almeno fino a giugno ci mette al riparo dai rincari – sia da quello delle materie prime essendo riusciti finora a non gravare più di tanto sui nostri clienti e distributori.» Possiamo dire quindi che il futuro va preparato non previsto. Prevedere la crisi pandemica, peraltro, sarebbe stato davvero difficile. Come ha saputo reagire Gerardi a quanto accaduto? Come tutti abbiamo sofferto nella fase più dura del lock down ma già a fine 2020 eravamo ai livelli del primo trimestre dell’anno. La ripresa è proseguita anche nel 2021 chiusosi in maniera veramente positiva grazie agli incentivi finanziari e fiscali adottati dal Governo ma, soprattutto, alle azioni promozionali e di marketing introdotte per festeggiare il nostro cinquantesimo anniversario. Se a livello globale il fatturato ci ha dato ottime soddisfazioni, ancora meglio è andato il mercato italiano che ha 20
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fatto registrare un incremento del 71% rispetto al 2020 e del 12% rispetto al 2019 che per noi era stato un anno record. Per quanto riguarda Gerardi, ritengo che questo trend proseguirà anche nell’anno in corso con un’ulteriore crescita della domanda interna trainata a livello generale dal prosieguo delle agevolazioni fiscali e dal nuovo PNRR. Il trend del mercato è certamente al rialzo, ma anche un’offerta variegata e di qualità aiuta a cavalcare meglio l’onda della ripresa sebbene ciò implichi un impegno notevole sia finanziario che organizzativo… Certamente sì. La nostra offerta è composta da prodotti consolidati ma anche da novità che annualmente immettiamo sul mercato. I primi sono quelli che trainano la produzione in situazioni di mercato più favorevoli, i secondi aiutano a raggiungere il fatturato quando la situazione è più stagnante. È questo uno dei motivi per cui durante lo scorso anno abbiamo spinto molto su nuove soluzioni, immaginando che la forte ripresa che stiamo vivendo ora li avrebbe un po’ oscurati, sebbene ciò non sia accaduto. In generale, abbiamo proseguito con l’ampliamento di alcune gamme introducendo novità di prodotto o migliorando prodotti esistenti. L’aumentata richiesta di automazione negli stabilimenti produttivi ha poi acceso i riflettori sulla nostra serie di morse automatiche pneumatiche e idrauliche GripMatic e ci ha spinto a realizzare una gamma pressoché completa di pinze in alluminio per robot dedicate ai system integrator che ci aprirà molte opportunità per il futuro. Il fatto di avere una gamma di soluzioni sempre più ampia se da un lato ci richiede sforzi produttivi e organizzativi notevoli, dall’altro ci mette nelle condizioni di avere sempre qualcosa di interessante da offrire ai nostri distributori o clienti finali in base anche alla tendenza del mercato. La maggior richiesta di automazione e la necessità di digitalizzare i sistemi produttivi riguarda tutte le aziende manifatturiere. In quest’ottica quali investimenti e strategie avete adottato? Grazie alle azioni di politica industriale introdotte dal Governo italiano finalizzate a sostenere le imprese nei loro investimenti in innovazione tecnologica e digitale ma, soprattutto, grazie alla forte domanda dei nostri prodotti da parte del mercato, abbiamo investito molto in automazione negli ultimi anni. Nel 2022 installeremo un altro FMS composto da 3 centri di lavoro a 5 assi in linea asservito da 50 pallet che si affiancherà, all’interno del nuovo capannone, al precedente FMS installato nel 2020 molto simile per configurazione ma costituito da centri di lavoro di tagli più grande e da 30 pallet. D’altronde è fondamentale oggi come oggi poter contare su una produzione snella, flessibile ed efficiente. Saper integrare i moderni sistemi di produzione con l’automazione, il tutto in chiave Industria 4.0, unitamente alla capacità di offrire al cliente un prodotto spesso personalizzato, rappresenta per Gerardi un valore aggiunto che ci ha reso unici in un mercato fortemente competitivo, sebbene tutto ciò richieda continue risorse finanziarie, infatti, questo tipo di investimenti ne richiede altri legati alla logistica, alla formazione del personale, al marketing e alle attività commerciali il cui compito è quello di “far girare” con il lavoro i nuovi impianti.
di copertina UNA SOLUZIONE, DIVERSE APPLICAZIONI
La nuova linea di morse MaxiGrip è stata pensata per fornire alla clientela finale una soluzione che fa della versatilità il suo punto di forza. Mix perfetto tra le Compact Grip e le morse FMS, questo nuovo prodotto può in maniera molto semplice passare dal serraggio del singolo pezzo al bloccaggio in contemporanea di due pezzi, anche differenti tra loro, grazie a un sistema flottante di forcella e vite, oppure alla modalità bloccaggio autocentrante. Questa caratteristica rende le morse MaxiGrip adatte per essere impiegate su macchine utensili da 3 a 5 assi. Compattezza, precisione nel tempo e robustezza sono altre peculiarità che caratterizzano la linea MaxiGrip ottenute grazie a un’attenta progettazione e costruzione: il corpo base, slitte e vite sono in acciaio cementato, temprato e rettificato, senza trascurare il fatto che per migliorare la scorrevolezza di tutti gli elementi vengono impiegati dei cuscinetti. La corretta lubrificazione dei meccanismi è garantita da una apposita guarnizione. Poiché i clienti finali chiedono sempre più spesso la facilità di integrazione dei nuovi prodotti con gli strumenti e le macchine già presenti in officina, le morse MaxiGrip sono compatibili con il sistema Zero Point di Gerardi e con i sistemi di cambio pallet esistenti sul mercato.
MANDRINO AUTOCENTRANTE MANUALE
Duo-Dux è l’autocentrante manuale a doppia guida prodotto da Gerardi a seguito dell’esperienza maturata in cinquant’anni di specializzazione in tecniche di serraggio. L’azienda ha deciso di puntare su questo nuovo progetto, realizzando un autocentrante di elevata qualità con garanzia 5 anni e un elevato rapporto qualità prezzo. Il sistema Duo-Dux non si pone semplicemente come alternativa ai prodotti già presenti sul mercato, ma si caratterizza con soluzioni tecniche uniche quali i morsetti a guida doppia, in grado di sopportare maggiori carichi di lavoro e garantire maggior stabilità. Morsetti, pignone e corona sono in acciaio al nichel-cromo, ma quest’ultima è cementata-temprata e rettificata con uno speciale metodo sviluppato da Gerardi che garantisce elevata precisione e ripetibilità. Ogni autocentrante Gerardi Duo-Dux viene equilibrato secondo normativa ISO3089/74, collaudato singolarmente, e fornito di apposito Certificato di collaudo e garanzia. La versione standard prevede diametri da 160 mm, 200 mm, 250 mm, 310 mm, 365 mm e 430 questi ultimi adatti a lavorazioni pesanti pur conservando le stesse caratteristiche tecniche di precisione dei mandrini di diametro minore. La versione speciale prevede un diametro di 270 mm e passaggio barra maggiorato di 105 mm.
PINZE AUTOMATICHE PER ROBOT
Come sottolineato da Ivano Gerardi in questo articolo, l’azienda punta ormai da anni sull’automazione. Una scelta che anche nel prossimo futuro risulterà vincente vista la sempre più pressante esigenza del settore manifatturiero di poter produrre in modo non presidiato e digitalizzato. Pensando al mondo dei system integrator. Gerardi, in collaborazione con Kitagawa, ha sviluppato le pinze pneumatiche per robot Grippers abbinate all’ampia gamma di ganasce speciali realizzate dall’azienda. Queste sono costruite in acciaio legato, sabbiate e nitrurate per garantire un’alta resistenza all’usura, mentre l’innovativo design permette un montaggio semplificato grazie agli ingombri ridotti rispetto ai modelli convenzionali presenti sul mercato e una manutenzione ridotta. Il corpo è in lega di alluminio a elevata resistenza all’usura garantito da un trattamento superficiale di ossidazione anodica che abbina leggerezza e rigidezza. L’alta efficienza meccanica tramite cuneo di spinta garantisce una presa pezzo sicura, precisa e ripetibile, anche per pezzi molto pesanti.
TESET ANGOLARI LINEA CLASSIC
Le teste angolari Gerardi della Linea Classic nascono da solide basi tecniche e dall’esperienza maturata nei cinquant’anni trascorsi al fianco dei nostri clienti durante i quali Gerardi ha risolto i problemi più variegati cercando la soluzione migliore e garantendo sempre l’elevata qualità e affidabilità dei prodotti. Sono 90 modelli di teste angolari standard, ideati, realizzati e distribuiti in oltre 50 paesi nel mondo dalla Gerardi S.p.A., corredati da una gamma di opzioni che ne completano le potenzialità applicative e prestazionali. Il Design compatto, insieme alle specifiche tecniche consente alte perfomances, elevate velocità e lunga durata degli utensili. Serie ATC È la linea di teste adatte ai centri di lavoro, e trasportabile automaticamente dal magazzino utensili al mandrino e viceversa.Una caratteristica primaria della serie ATC è l’albero centrale realizzato in un solo pezzo con il conodi attacco, per offrire la massima rigidità. Serie MTC È la linea di teste adatte a macchine utensili tradizionali e da fissare al mandrino tramite flangiatura. Un sistema modulare componibile, rende possibile variare la lunghezza del corpo testa aggiungendo l’elemento di prolunga.
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La soluzione ideale per trasmettere coppia in totale assenza di gioco in condizioni gravose. Disponibili anche in versione AIC con diagnostica integrata e misurazione di grandezze quali:
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FOCUS ON MITSUBISHI ELECTRIC
La nuova serie di controlli numerici M8V di Mitsubishi Electric.
di Sofia Rossi
FOCUS ON
M8V, L’EVOLUZIONE DELLA TECNOLOGIA CNC DI MITSUBISHI ELECTRIC A SUPPORTO DELLE STRATEGIE DI TRASFORMAZIONE DIGITALE
GRAZIE AL WI-FI INCORPORATO E AD UNA INFRASTRUTTURA INTUITIVA E DI FACILE UTILIZZO, LA NUOVA GAMMA M8V DI CONTROLLER PER LAVORAZIONI CNC DI MITSUBISHI ELECTRIC MIGLIORA LA PRODUTTIVITÀ E ABILITA LE APPLICAZIONI DI SMART MANUFACTURING 24
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di EMO MILANO, in grado di offrire elevate capacità in termini di precisione e velocità e di migliorare la produttività. “Evoluzione del precedente modello M8, presentato cinque anni fa sul mercato, il nuovo controllo numerico è stato pensato e sviluppato per supportare le logiche del manufacturing 4.0, trasformando la macchina utensile in una parte integrante dei sistemi di produzione nella fabbrica digitale e intelligente guidata dai dati”, dichiara Paolo Soroldoni, Mechatronics CNC Manager di Mitsubishi Electric Europe. “Questa nuova serie di controller M8V rappresenta un’evoluzione della tecnologia CNC che aiuterà i clienti ad aumentare la produttività e a minimizzare i tempi di lavorazione creando applicazioni di smart manufacturing che beneficeranno di una grande accuratezza”, sottolinea Soroldoni. “Questo è sinonimo di una grande attenzione nei confronti delle esigenze del mercato che i nostri prodotti riescono a soddisfare grazie ai continui miglioramenti in termini di potenza, oltre che di precisione e velocità. Il CNC M8V, ad esempio, impiega una CPU che è stata ulteriormente potenziata, studiata e realizzata internamente da Mitsubishi Electric appositamente per garantire tali requisiti, e una
interfaccia particolarmente user-friendly, indispensabile per eseguire lavorazioni complesse con estrema facilità. Non a caso i nostri CNC vengono montati dai più importanti costruttori di macchine utensili a livello mondiale in virtù della notevole possibilità di personalizzazione che consente loro di realizzare interfacce adattabili alle specifiche esigenze dei clienti”, spiega Soroldoni.
Massima accessibilità e prestazioni CNC di livello superiore La serie M8V è la prima al mondo ad aver il Wi-Fi integrato . “Questa novità - afferma Paolo Soroldoni - attivabile direttamente dal display con un semplice tocco, consente al controllo numerico di collegarsi in qualsiasi momento tramite dispositivi connessi, come i tablet, in modalità senza fili, facilitando l’interconnessione e la comunicazione tra macchina, CNC e mondo esterno. L’operatore, ovunque si trovi, ha così la possibilità di controllare lo stato della macchina e di scambiare dati con la stessa con affidabilità e in sicurezza”. Il Wi-Fi sviluppato da Mitsubishi Electric è sicuro e certificato, robusto per l’impiego in ambiente industriale e garantito anche sotto il profilo della sicurezza dei dati
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nterconnessione, affidabilità, qualità, precisione e velocità sono le richieste del mercato dell’industria 4.0, insieme a potenza di calcolo e facilità di utilizzo in termini di programmazione, per macchine sempre più interconnesse e integrate nel processo produttivo aziendale. Mitsubishi Electric, pioniere dell’automazione industriale grazie ad un portafoglio prodotti molto ampio e diversificato, non è solo in grado di rispondere alle esigenze del mercato, ma spesso ne anticipa le richieste, riuscendo a sviluppare i trend del futuro con prodotti e soluzioni d’avanguardia che supportano le imprese nel loro percorso di digitalizzazione. Basti pensare alla nuova serie di controlli numerici M8V che il noto costruttore giapponese ha lanciato in anteprima alla scorsa edizione
L’NC Machine Tool Optimizer è in grado di interpretare le informazioni ricevute da diverse macchine utensili per offrire una piattaforma intuitiva per la visualizzazione e il monitoraggio dei processi
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FOCUS ON e delle identità. “La nuova serie M8V costituisce un fattore abilitante chiave per gli ambienti IIoT (Industrial Internet of Things) mirati alla produzione “smart” basata sui dati. È stata anche ampliata la gamma dei display con schermi multitouch a 4 punti di contatto fino a 19 pollici, pensati proprio per facilitare l’utilizzo da parte dell’operatore. Infatti, il display touch può essere utilizzato anche con i guanti ed è possibile regolare la sensibilità dello schermo, offrendo così all’utente un’esperienza d’uso analoga all’utilizzo di uno smartphone, nell’ottica di ridurre il gap tra officina e macchine utensili per il mondo degli operatori di nuova generazione. Grazie al design intuitivo, gli utenti possono controllare e
Service d’eccellenza
“Inutile avere un prodotto d’eccellenza senza un supporto tecnico di pari valore. Questo è un punto fermo molto importante per Mitsubishi Electric”, precisa Soroldoni. “Il supporto tecnico pre e post-vendita è il nostro fiore all’occhiello, di cui siamo molto fieri. Abbiamo un nutrito team di ingegneri che supportano i costruttori nello sviluppo della macchina utensile, partendo dallo studio di fattibilità della macchina fino a quello delle soluzioni necessarie, e un supporto postvendita al quale il cliente può rivolgersi in ogni momento in caso di guasti e malfunzionamenti o semplicemente per ricevere dei consigli per lo sviluppo del pezzo anche in termini di programmazione. Un altro nostro punto di forza è un magazzino ricambi con pezzi per macchine con anche trent’anni di vita, disponibili in poche ore. Inoltre, se un pezzo è fuori produzione, abbiamo la possibilità di sviluppare parti nuove retro-compatibili e applicabili su macchine anche molto datate, senza bisogno di fermare il ciclo produttivo della macchina o di eseguirne il retrofit”.
La funzionalità Direct Robot Control (DRC) semplifica l’integrazione dei robot nelle applicazioni di lavorazione dei metalli
monitorare con facilità i parametri chiave di processo, mediante delle pagine che consentono il settaggio dei parametri di lavorazione. Ad esempio, attraverso la pagina denominata “Simple Parameter Adjustment” l’operatore può scegliere se prediligere la velocità o la precisione nella realizzazione dei componenti. Il tutto nell’ottica di rendere semplici le operazioni complesse”, aggiunge Soroldoni.
Soluzioni per l’interconnessione e l’analisi dei dati “Dal nostro punto di vista, la macchina non deve soltanto essere in grado di produrre il pezzo richiesto con velocità, precisione ed estrema semplicità, ma deve 26
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anche colloquiare con il mondo esterno e scambiare informazioni in modo bilaterale, inviando e ricevendo dati che supportino l’operatore nell’utilizzo della macchina e nell’individuazione e prevenzione di possibili fermi macchina, in una sorta di manutenzione predittiva per l’officina meccanica”, spiega Soroldoni. “L’M8V soddisfa tutti i requisiti dell’Industry 4.0, anche grazie all’integrazione con nuovi tool dedicati all’ottimizzazione della comunicazione uomo/macchina e macchina/macchina. Recentemente abbiamo presentato l’NC Machine Tool Optimizer, un nuovo software per monitorare da remoto lo stato della macchina, con informazioni relative ai carichi, ai tempi ciclo e pezzo, per rilevare
control” con la quale viene mantenuta costante l’altezza della superficie del pezzo. La combinazione tra la CPU dedicata e l’innovativa tecnologia di controllo OMR-CC aiuta le aziende a minimizzare i tempi di lavorazione beneficiando di una grande accuratezza. In effetti, queste caratteristiche consentono di creare prodotti di alta qualità riducendo i tempi di ciclo almeno dell’11% rispetto ai modelli precedenti, abbassando inoltre gli errori di percorso del 15%. Le applicazioni di lavorazione dei metalli possono inoltre beneficiare di un elevato numero di assi per i centri di lavorazione e i sistemi di tornitura, nonché di capacità di elaborazione dei segmenti fini raddoppiate, che possono arrivare a 540 chilo-blocchi al minuto”, spiega Soroldoni.
Programmazione dei robot dal pannello CNC
eventuali criticità sugli assi e consentire una diagnosi predittiva, compatibile con tutti i più diffusi protocolli di comunicazione, tra cui MTConnect, Umati e OPC-UA, e l’NC Machine Tool Connector, un software che contribuisce alla creazione delle basi per una smart factory interconnessa, in grado di raccogliere dati da qualsiasi macchina CNC, a prescindere dalla marca. Inoltre, la programmazione è semplificata e razionalizzata grazie al nuovo conversazionale Job Lathe, che guida gli utenti nella realizzazione del pezzo da produrre in modo veloce e intuitivo. L’interazione con il controller è quindi estremamente semplice, anche per il personale privo di competenze in G-code”, continua Soroldoni.
Estrema versatilità e riduzione dei tempi di lavorazione La serie M8V nasce per soddisfare le esigenze clienti, dalle più semplici alle più complesse, nei settori più classici delle macchine utensili, automotive, medicale, aerospace e truciolo, è molto versatile ed è applicabile su diversi modelli di macchina, ma è stata in particolare potenziata e arricchita di nuove funzionalità perché anche nuovi settori come le tecnologie non convenzionali, e quindi le macchine laser e tutto il mondo della lamiera, possano beneficiare delle sue potenzialità. “Per questo, abbiamo sviluppato ad esempio la funzione “fly cutting”, per ottimizzare l’accelerazione e la decelerazione degli assi durante l’interpolazione, e la “height
Un’ulteriore caratteristica è la funzione DRC (Direct Robot Control) che, sviluppata per semplificare l’integrazione dei robot nelle applicazioni di lavorazione dei metalli, consente di utilizzare il robot come un asse all’interno del part program della macchina utensile. “Questa integrazione comporta numerosi vantaggi, tra i quali la velocità e facilità di connessione tra robot e macchina CNC - basta un semplice cavo Ethernet e il collegamento ai cavi d’emergenza per abilitare subito le funzioni di gestione dell’intero sistema; inoltre rende possibile creare delle schermate custom di gestione e diagnosi del robot e visualizzarle sul display del CNC, così come apportare modifiche alle funzioni del robot programmando in codice G tramite il CNC in modo semplice e intuitivo”, precisa Soroldoni. “L’utilizzo dei robot nel mondo delle macchine utensili permette operazioni più flessibili e volumi di produzione più elevati, quindi maggiore competitività e aumento dei profitti. La funzione Direct Robot Control consente, infine, una riduzione dei costi, poiché l’integrazione può avvenire senza modifiche a livello hardware e non è più quindi necessario acquistare un’unità di controllo robot separata”, conclude il Manager di Mitsubishi Electric.
DOSSIER SUSTAINABLE AND GREEN MANUFACTURING
A CURA DI PATRIZIA RICCI
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DOSSIER S U S TA I N A B L E A N D G R E E N M A N U FA C T U R I N G
L’ATTENZIONE DELLE INDUSTRIE VERSO LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE CRESCE E MODIFICA IL MODELLO INDUSTRIALE E I PROCESSI DI PRODUZIONE. SCOPRIAMO COME IL MANIFATTURIERO DIVENTA SEMPRE PIÙ SOSTENIBILE
@eos
IL FUTURO DELLA PRODUZIONE MANIFATTURIERA È
SOSTENIBILE
I
Il concetto di sostenibilità, oggi tanto importante quanto talvolta utilizzato in modo inflazionato, risale agli anni ‘60 e ‘70 con accezione prettamente ambientale, quando viene adottata la Dichiarazione di Stoccolma e i 26 principi in essa contenuti. Successivamente il termine ha subito un’evoluzione che ha determinato l’inglobamento degli ambiti economico e sociale. L’attuale concetto di sostenibilità cominciò a diffondersi verso la fine degli anni ‘80 quando la Commissione Mondiale per l’Ambiente e lo Sviluppo (World Commission on Environment and Development, Wced) elaborò quello che oggi è noto come paradigma dello sviluppo sostenibile, ossia quello “sviluppo che soddisfa i bisogni del
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presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri” (Wced, 1987). Per cui, la definizione oggi più ampiamente condivisa di sviluppo sostenibile è proprio quella contenuta nel rapporto Brundtland (Our common future, 1987) elaborato dalla Commissione Mondiale per l’Ambiente e lo Sviluppo e che prende il nome dall’allora premier norvegese Gro Harlem Brundtland, che presiedeva tale commissione: “lo sviluppo sostenibile, lungi dall’essere una definitiva condizione di armonia, è piuttosto un processo di cambiamento tale per cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali siano resi coerenti con i bisogni futuri
oltre che con gli attuali” ovvero “lo sviluppo sostenibile è tale se green e sostenibile. Il quadro che emerge dalle aziende campione capace di far fronte alle necessità del presente, senza compromettere della ricerca, è quello di uno stadio di immaturità delle nostre aziende la capacità delle generazioni future di far fronte alle loro necessità”. manifatturiere, salvo qualche realtà di eccezione. In base ai dati L’elemento centrale di tale definizione è la necessità di cercare una ottenuti, il percorso verso la sostenibilità sembrerebbe essere lungo e equità di tipo inter-generazionale: le generazioni future hanno seguire un andamento lento che necessita di un sostegno economico e gli stessi diritti di quelle attuali. Il successo di tale enunciato, politico, ma, allo stesso tempo, anche di partner tecnologici selezionati prevalentemente di matrice ecologica, ha animato il dibattito con i quali intraprendere questo cruciale viaggio. Tuttavia, per dare internazionale, determinando numerosi approfondimenti e ulteriori concretezza ai progetti del Manufacturing, non bastano le tecnologie sviluppi del concetto di sostenibilità, che nel tempo si è esteso a e i fondi per acquistarle. La vera sfida per le aziende manifatturiere tutte le dimensioni che concorrono allo sviluppo. In tal modo, la riguarda l’aggiornamento di processi, competenze e modelli di business protezione dell’ambiente non viene più considerata un vincolo, bensì adeguati per l’evoluzione digitale imposta dall’era di incertezze aperta una condizione necessaria per uno sviluppo duraturo. con la pandemia. Inoltre, perchè lo sviluppo sia sostenibile da un punto Le aziende si trovano ad ottemperare ai dettami che le indirizzano di vista ambientale, è necessario l’uso di strumenti a basso consumo verso la sostenibilità, intraprendendo azioni e lanciando prodotti energetico, l’acquisto di macchinari e impianti di nuova generazione e che siano in linea con questi principi e volontà. Devono anche poter la produzione di energia da fonti rinnovabili. “sostenere” queste politiche nel lungo periodo del proprio conto economico così come l’ambiente deve poter sostenere le sollecitazioni L’importanza dell’economia circolare per la sostenibilità che arrivano dalle attività industriali. Il concetto di sviluppo I governi di tutto il mondo stanno ponendo sempre più l’accento sostenibile racchiude l’impegno verso una sostenibilità non solo sulla sostenibilità ambientale. Il Green Deal europeo, uno dei ambientale ma anche sociale ed economica. Non esiste sostenibilità programmi più ambiziosi d’Europa fino ad oggi, mira a ridurre le che non sia anche economica. Per cui, il minore impatto emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55 per cento e la minore impronta sul pianeta devono entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, e prevede necessariamente tradursi in una riduzione un’Europa climaticamente neutra entro il significativa anche dei costi di gestione. 2050. Inoltre, l’efficientamento dei processi Il raggiungimento di questo obiettivo produttivi e la modernizzazione degli include iniziative che sfruttano impianti secondo le più moderne ed l’economia circolare. L’economia @DMG MORI elevate certificazioni ha un costo che circolare è un’opportunità per deve essere assorbito in un tempo trasformare l’industria manifatturiera ragionevole. in un’ottica di sostenibilità ambientale e, in questo scenario, la trasformazione digitale assume un ruolo rilevante. Il contesto italiano L’economia circolare, infatti, enfatizza L’urgenza di una attenzione nei la progettazione di prodotti facendo sì che confronti di questi temi ha portato, nel i componenti possano essere recuperati in una 2015, all’approvazione dell’Agenda 2030 per fase successiva e che possano essere riciclati o rigenerati uno sviluppo sostenibile, con 17 obiettivi (OSS/ per l’uso in prodotti simili o di altro genere. I produttori devono SDGs, Sustainable Development Goals) e 169 sotto-obiettivi da raggiungere, basati su un nuovo approccio di salvaguardia dell’ambiente anche cercare di utilizzare nel ciclo produttivo nuove materie prime e di provenienza sostenibile che possano essere riutilizzate il più e del prodotto per cambiare i modi di produzione, allungando la possibile. Ciò si traduce in una minor quantità di risorse utilizzate vita dei prodotti, preferendo la riqualificazione alla eliminazione, nella produzione, meno rifiuti generati e una maggiore efficienza dei offrendo servizi per agevolare la svolta green. L’Italia è un Paese con costi per i produttori. A livello aziendale, la progettazione assistita molte problematiche e contraddizioni, ma con altrettante qualità da computer 3D può essere utilizzata nello sviluppo e progettazione ed eccellenze. L’industria è da sempre un asset fondamentale per di nuovi prodotti, facilmente recuperabili o riconfigurabili alla fine la sua crescita, riconosciuta a livello globale per la propria unicità. del loro ciclo di vita, oppure nella produzione di parti e componenti L’aspetto competitivo dell’industria italiana ha consentito al Paese “su richiesta”, con meno sprechi e tempi di lavorazione più rapidi. di avere un ruolo chiave per lo sviluppo della manifattura europea e Mentre l’intelligenza artificiale (AI) e il machine learning (ML) mondiale. “Il settore manifatturiero è tra i più importanti nel panorama consentono ai produttori di analizzare grandi quantità di dati industriale mondiale, ed è cruciale per la ripartenza. Tuttavia, per per rendere la produzione più sostenibile e per indagare come i supportare al meglio il comparto nel percorso di crescita servono consumatori utilizzano i loro prodotti. Il dossier che segue, al quale politiche industriali adeguate, non solo sussidi, ma un vero e proprio hanno partecipato alcune delle aziende più impegnate per uno bisogno di reinventarsi. È necessario un supporto per investimenti sviluppo sostenibile del settore manifatturiero, mira ad illustrare in termini di innovazione, digitalizzazione e sviluppo sostenibile”. È le politiche in atto per l’uso responsabile delle risorse, inclusi i quanto emerge dall’Osservatorio 2021 sulla Sostenibilità nel Settore macchinari, e le tecnologie più innovative per rimanere sostenibili per Manifatturiero, commissionato da Bosch Rexroth, azienda in prima il futuro. Buona lettura! linea nell’accompagnare le aziende verso una produzione più efficiente, M &A | MARZO 2022
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DOSSIER S U S TA I N A B L E A N D G R E E N M A N U FA C T U R I N G
BOSCH REXROTH
DIGITALIZZAZIONE E TRANSIZIONE ECOLOGICA, LE SFIDE DEL
FUTURO
BOSCH REXROTH HA FATTO PROPRIA QUESTA SFIDA E HA DECLINATO I CONCETTI DI DIGITALIZZAZIONE IN TUTTA LA SUA ORGANIZZAZIONE
G
Green e sostenibilità non sono argomenti nuovi per Bosch Rexroth, azienda leader mondiale nell’automazione industriale. “Nonostante la difficile situazione del 2020 che stiamo tutt’ora attraversando, Bosch Italia è stata in grado di intraprendere una serie di azioni concrete per il miglioramento dell’efficienza energetica dei propri siti produttivi, per la sicurezza delle persone e per l’implementazione di soluzioni tecnologiche che rendono efficiente la produzione e il risparmio di risorse”, ha dichiarato Fabio Giuliani, General Manager del Gruppo Bosch in Italia alla Conferenza annuale di presentazione dei dati di bilancio 2021. Nell’ultimo anno la prevenzione sanitaria e l’efficienza energetica sono stati due temi fondamentali per l’azienda. Altri esempi si riferiscono all’efficienza delle linee 32
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produttive e ottimizzazione dei consumi in ottica green, quali il riconoscimento d’immagini per la riduzione scarti, il monitoraggio in real-time e da remoto dello stato e delle performance delle macchine e l’implementazione di sistemi digitali a supporto dei processi di logistica fisica verso una produzione a “zero difetti”. Come prossimi passi, Bosch mira a ridurre le emissioni di CO₂ lungo l’intera catena del valore, dai fornitori ai clienti, del 15% entro il 2030 rispetto al livello del 2018, generando così una riduzione di 67 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica. Nel 2021, Bosch Rexroth ha commissionato una ricerca sulla “Sostenibilità nel settore manifatturiero” per indagare il contesto italiano sul tema della sostenibilità, sulla base di un campione composto da 84 aziende, e per analizzare le leve strategiche utilizzate
delle aziende del settore. Il manifatturiero, soprattutto in questo periodo storico, è infatti cruciale per la ripartenza del Paese. Ma per supportare al meglio il comparto nel percorso di crescita servono politiche industriali adeguate e un supporto per investimenti in termini di innovazione, digitalizzazione e sviluppo sostenibile.
Digitalizzazione e transizione ecologica, le sfide del futuro “Nel prossimo futuro, due sono le sfide che si affacciano all’orizzonte per le aziende”, ha dichiarato Massimo Giudici Business Unit Manager Industrial Hydraulics di Bosch Rexroth, in chiusura dell’evento di presentazione dei dati della ricerca “Sostenibilità nel settore manifatturiero”. “A fianco della cosiddetta quarta rivoluzione industriale, in cui le tecnologie industriali sono sempre più preponderanti, le aziende devono affrontare quella che viene definita “Transizione ecologica”. Sappiamo tutti che il consumatore e il mercato in generale stanno richiedendo prodotti sempre più green. Questi prodotti dovranno essere realizzati in aziende green. Dunque, come affrontare queste due sfide? L’elemento più importante riguarda le competenze e la formazione. Siamo preparati oggi per queste sfide in termini di skills? Forse non completamente e il focus delle aziende dovrà essere sempre più indirizzato a preparare personale e collaboratori che sappiano leggere i dati e decodificarli per poter avere le informazioni necessarie per prendere le
decisioni strategiche più corrette per affrontare queste due sfide”, ha spiegato Giudici. “In ambito di sostenibilità, il Gruppo Bosch, che comprende 400 sedi in tutto il mondo, sta portando avanti i propri obiettivi di azione per il clima come pianificato e nella primavera del 2020 ha raggiunto la neutralità climatica. Questo risultato, certificato da test indipendenti, fa di Bosch la prima azienda industriale globale ad essere carbon-neutral nelle sue sedi, incluse quelle italiane”, ha aggiunto. Bosch Rexroth ha fatto propria questa sfida e ha declinato i concetti di digitalizzazione in tutta la sua organizzazione, nei processi, nei prodotti e nelle applicazioni. Nello specifico, nell’oleodinamica industriale ha prodotto sistemi, in particolare centrali oleodinamiche, che raggiungono un risparmio energetico fino all’80%. “Questo contributo – ha affermato Giudici - è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi nella riduzione delle emissioni di CO2. In particolare, l’idraulica sta vivendo un momento di forte innovazione: con la digital transformation la tecnologia idraulica classica lascia il passo alla tecnologia elettro-idraulica, che, sia in fase di definizione che di progettazione, contempla delle intelligenze a bordo in grado di garantire il concetto dell’energy on demand. Oggi si guarda a soluzioni sempre più prestanti, in nome di una progettazione e produzione di impianti industriali compatta ed efficiente. Grazie a sistemi plug and play integrati, compatti, in cui è prevista anche la presenza di una sensoristica, è possibile realizzare il concetto della manutenzione
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DOSSIER S U S TA I N A B L E A N D G R E E N M A N U FA C T U R I N G
Cytrobox: le centraline idrauliche compatte, silenziose e connesse Anche l’industria idraulica dovrà valutare l’importanza di componenti intelligenti all’interno degli impianti ottenendo vantaggi immediati che riducano l’impiego dell’energia elettrica, la disponibilità di Kilowattora e generino in modo indiretto una minore emissione di CO2. Nuove soluzioni idrauliche che mirino semplicemente a consumare meno energia a parità di unità funzionanti, che riformulano nuove basi per una strategia di crescita industriale innovativa meno impattante perché basata sul monitoraggio costante dei dati. Con la soluzione Connected Hydraulics CytroBox, Bosch Rexroth è stata in grado di innovare totalmente le centrali idrauliche, ottenendo un risparmio energetico fino all’80% rispetto alle soluzioni industriali standard. Una centralina che riduce anche lo spazio fisico occupato, silenziosa e dal peso molto ridotto. I settori industriali che potrebbero beneficiare di CytroBox sono molteplici: possedere una centrale idraulica compatta significa soddisfare i requisiti di produzione con un blocco di distribuzione ridotto, le installazioni saranno più rapide, e i costi contenuti. Le aziende oleodinamiche che decideranno di impiegare Cytrobox godranno di un monitoraggio dei dati macchina impeccabile e in real time. Concepire un’impiantistica idraulica green e sostenibile come Cytrobox significa ridurre i consumi energetici (e i costi aziendali) essere conforme alla Direttiva 2009/125 CE e aderire agli Accordi di Parigi del 2015 che impongono, entro il 2030, una riduzione del 55% delle emissioni di CO2.
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predittiva e conseguire una riduzione dei fermi macchina e l’efficientamento dei nostri impianti. Tutti concetti che vanno nell’ottica della riduzione delle emissioni”.
L’importanza della formazione Il settore dell’oleodinamica sta vivendo uno dei momenti più interessanti dal punto di vista dell’evoluzione tecnologica e le competenze legate al software e alla digitalizzazione diventano sempre più importanti. Nel processo di digitalizzazione dell’oleodinamica industriale l’ammodernamento dovrà contemplare anche la presenza di personale qualificato in grado di interagire con sistemi differenti dall’applicazione analogica di un tempo. “Questo riporta al concetto di formazione, all’importanza di avere persone con skills adeguate alla richiesta del mercato”, ha spiegato Giudici. Come formare le persone nel modo corretto per far fronte a questo cambiamento? “Bosch Rexroth, ad esempio, ha creato ad Ulm un centro di competenza dove 250 tecnici stanno lavorando su soluzioni e prodotti all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e soprattutto sostenibile. Questo concetto è stato declinato anche a livello locale. In Italia, ad esempio, abbiamo creato una Academy locale, nella quale abbiamo coinvolto giovani ingegneri e talenti che stanno perseguendo un percorso cross-divisionale e cross-tecnologico all’interno della nostra azienda per essere successivamente impiegati allo sviluppo di applicazioni particolari, sempre orientate nell’ottica della sostenibilità e nella produzione di prodotti e soluzioni che permettano un risparmio energetico per i nostri clienti”, ha dichiarato Giudici. In due secoli di attività Bosch è sempre stata protagonista delle grandi rivoluzioni industriali e lo è ancora oggi in questa fase di transizione digitale ed ecologica. Porto come esempio un modello di collaborazione tra aziende, centri di ricerca e università orientata allo sviluppo di una tecnologia di cui sentiamo parlare tanto ogni giorno: quella della filiera dell’idrogeno, dalla produzione alla distribuzione. Noi vi prendiamo parte in modo collaborativo e trasversale tra i vari Enti e abbiamo deciso di investire anche in formazione per avere quelle competenze necessarie per portare il nostro valore aggiunto all’interno del sistema industriale italiano. Rifacendomi alla missione di Bosch “Tecnologia per la vita”, il nostro target è quello di creare prodotti che entusiasmino le persone, che migliorino la qualità della vita e tutelino l’ambiente in cui viviamo. Per raggiungere questi target consideriamo fondamentale la collaborazione tra i vari attori della filiera, per la quale è importante che le aziende lavorino con le università e i centri di ricerca e che utilizzino, come stiamo facendo noi all’interno della nostra organizzazione, system integrator e collaborazioni esterne per dare vita ad un gruppo di ricerca unico, orientato al raggiungimento del target di efficientamento energetico, finalizzato ad un obiettivo comune in modo tale da utilizzare in modo sinergico tutte le competenze presenti all’interno del mondo industriale”.
Soluzioni per automazione industriale
Soluzioni per installazioni elettriche
Soluzioni per installazioni da esterno e impianti BT
Soluzioni per infrastrutture IT
Il Gruppo DKC è leader nella produzione di soluzioni innovative, efficienti e solide che vanno dalla protezione, alla trasmissione, allo stoccaggio e al controllo dell’energia per infrastrutture civili e industriali. L’utilizzo di materie prime di elevata qualità, il lavoro dei nostri centri di ricerca, l’efficienza del servizio post-vendita e l’attenzione alle esigenze del mercato sono i punti di forza che rendono DKC un alleato prezioso per realizzare impianti e progetti nel mondo. Un partner affidabile sempre a fianco del cliente.
www.dkceurope.com
DOSSIER S U S TA I N A B L E A N D G R E E N M A N U FA C T U R I N G DMG MORI
ECCELLENZA TECNOLOGICA PER TECNOLOGIE
GREEN L’80% DELL’ENERGIA IDROELETTRICA DELLE ALPI È PRODOTTA DA TVAR E ALIMENTATA DA DMG MORI, COME LEVA PER IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
Le ruote delle turbine Pelton (a destra) sono componenti forgiati che vengono fresati dal pieno.
C
Con le turbine in acciaio temprato, CNC Tvar setta gli standard per quanto riguarda la generazione di energia idroelettrica. I sofisticati componenti sono prodotti su macchine a portale DMG MORI. Fondata nel 2007 a Liberec, nella Repubblica Ceca, con l’obiettivo di contribuire ad un metodo più efficiente e sostenibile di generazione d’energia, con turbine di alta qualità, l’azienda CNC Tvar ha un portafoglio che include, oggi, turbine, giranti ma anche stampi e componenti per il settore automotive. Con circa 130 dipendenti, il produttore, mantiene stretti rapporti con i propri clienti con lo scopo di produrre prodotti sempre ottimali. In produzione, CNC Tvar ha da sempre utilizzato macchine DMG MORI: nove DMU 200 P e DMU 210 P, tre DMU 340 P ed una DMU 95 monoBLOCK.
stampi e successivamente finite. Le parti saldate vengono di seguito unite, dando vita ad un pezzo complesso. Secondo Jan Richtárik, la sfida con le turbine forgiate è senza dubbio grande: “Fabbrichiamo questi componenti da un unico pezzo. Questo è il motivo per cui CNC Tvar ha guadagnato la propria reputazione così velocemente nell’industria”, afferma. Circa 300 turbine sono prodotte qui ogni anno. Turbine Pelton e Francis per il 90 percento. Oltre alla manifattura di precisione, l’azienda offre bilanciatura, certificazione e prove non distruttive per ognuna. “Forniamo turbine pronte per il montaggio,” aggiunge Tomáš Meruňka. CNC Tvar deve il proprio successo a ciò: nelle sole Alpi, l’80 percento delle centrali idroelettriche sono equipaggiate con turbine provenienti da Liberec.
Turbine idriche, dalla fusione al componente forgiato durevole nel tempo
DMU P: macchine a portale per lavorazioni pesanti di precisione
La generazione di energia idroelettrica trova le proprie origini nell’antichità e la tecnologia ha subìto diverse evoluzioni nell’era moderna. “Oggi, le turbine di acciaio forgiato sono il punto di riferimento in termini di efficienza, durata ed affidabilità,” spiega Jan Richtárik, Managing Director di CNC Tvar insieme a Tomáš Meruňka. La forgiatura in ferro, dice, è utilizzata, oggigiorno, solo in caso di presenza di sabbia nel corso d’acqua oppure di prodotti chimici aggressivi. Le turbine forgiate sono prodotte in
L’elevato volume di lavorazione e la difficoltà di manipolazione dell’acciaio al nichel-cromo, pongono requisiti elevate alla produzione di giranti e turbine. “Nel 2007, fummo i primi ad avventurarci in questa tipologia di turbine,” afferma Jan Richtàrik. Al tempo, dice, trovò la giusta soluzione al problema in una DMU 200P revisionata da DMG MORI: “Estremamente stabile, compatta e con una tavola circolare che ci fornisce la massima flessibilità”. CNC Tvar centrò il bersaglio con la sua idea. La richiesta crebbe e presto i
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concorrenti entrarono nel mercato per questo tipo di turbine. “Aumentando drasticamente la nostra capacità di produzione, fummo in grado di rimanere leader nel settore”, dichiara Tomas Merunka.
Centrale idroelettrica di accumulo con pompaggio Kaprun Limburg 2. CNC Tvar produce in particolare le ruote delle turbine Pelton e Francis, nonché le palette di guida per le turbine Francis di tali centrali elettriche.
Una lavorazione 7 volte più veloce grazie al knowhow ed alle macchine DMG MORI CNC Tvar ha anche un importante vantaggio competitivo grazie alle tre grosse DMU 340 P. Con misure di 3400 x 3400 x 1600 mm, l’azienda può produrre perfino la più grossa delle turbine. “I clienti continuano a tornare da noi – in parte proprio perché possiamo offrire componenti di praticamente qualunque taglia, ma anche grazie alla complessità tecnologica,” Jan Richtàrik riconosce. Aggiunge, in seguito, che il team ha lavorato con le macchine a portale di DMG MORI (ed il loro sistema di controllo uniforme) così a lungo, che sono riusciti a massimizzare il loro potenziale produttivo. “Oso dire che grazie alla nostra esperienza, possiamo soddisfare ordini che non potrebbero essere fatti da nessun altro”. Tomáš Meruňka apprezza soprattutto la resa nel lungo periodo delle macchine: “Possiamo produrre una turbina Pelton sette volte più velocemente di quando abbiamo iniziato”. Jan Richtàrik e Tomáš Meruňka immaginano una lunga cooperazione con DMG MORI – sia nell’acquisto che nell’assistenza – ed una stretta collaborazione che intendono proseguire. Per esempio, l’esperienza pratica di CNC Tvar è stata già utilizzata nello sviluppo di un mandrino. I test pratici avranno luogo da esperti proprio in Repubblica Ceca. “Anche noi vogliamo migliorare la nostra produzione ed i nostri processi in modo consistente, e proprio a questo scopo continueremo a concentrarci sulle grosse macchine a portale come la DMU 340 P,” dice Jan, guardando oltre “in modo tale che le turbine da Liberec proseguiranno con il ruolo di punto di riferimento ancora per lungo tempo.”
Energia Green come opportunità del futuro La collaborazione tra CNC Tvar e DMG MORI non è solo
Su un totale di 13 macchine DMG MORI, la CNC Tvar produce oltre 300 turbine all’anno, il 90% delle quali sono ruote per turbine Pelton e Francis.
un esempio di successo economico ma è anche espressione di crescita industriale sostenibile. Turbine durevoli nel tempo, rendono l’utilizzo di energia idroelettrica (una delle più pulite fonti energetiche) più efficiente. Le avanzate macchine di DMG MORI hanno dato un importante contributo a tutto ciò. Il produttore di macchine utensili è carbon neutral sin dal Maggio 2020. “Il desiderio di energia pulita stimola l’innovazione e mette in moto la spirale del successo,” trova Tomáš Meruňka. “DMG MORI è, da una parte, sinonimo di macchine di alta qualità e, dall’altra, garanzia di un gruppo di persone con le quali abbiamo ottimi rapporti personali e che ci aiuteranno nel nostro business con la loro conoscenza ed esperienza”.
DMG MORI Green Machine: sostenibilità a 360° per l’ambiente La company carbon footprint – ovvero la creazione del valore di DMG MORI – è già climaticamente neutra. DMG MORI è tra le prime società industriali che, a partire dal 2021, producono tutte le proprie macchine con una product carbon footprint climaticamente neutra al 100%, dalle materie prime alla consegna. Questa è la DMG MORI Green Machine: pensare in termini di protezione del clima a 360° e concentrarsi anche sull’utilizzo di macchine ecologiche. Il funzionamento efficiente delle macchine DMG MORI con un risparmio energetico fino al 30% (GREEN MODE) riduce i costi e consente l’accesso a interessanti sussidi statali. Inoltre, le soluzioni di DMG MORI svolgono un ruolo chiave nel campo della produzione di tecnologie verdi, come l’energia eolica e idrica e le nuove tecnologie di trasmissione (GREEN TECH). M &A | MARZO 2022
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DOSSIER S U S TA I N A B L E A N D G R E E N M A N U FA C T U R I N G
EOS
“GROW YOUR PART, GROW YOUR BUSINESS, GROW
RESPONSIBLY”
E
EOS E LA SOSTENIBILITÀ NEL SETTORE DELL’ADDITIVE MANUFACTURING
EOS, fornitore leader di soluzioni di produzione responsabile basate sulla tecnologia di stampa 3D industriale, è convinto che il futuro appartenga alla produzione digitale e che questa tecnologia industriale sia uno dei fattori chiave. Guidati dal motto “Grow your part, Grow your business, Grow responsibly”, EOS ha preso parte all’edizione 2021 di Formnext, la fiera internazionale dedicata alla prossima generazione di sistemi di produzione industriale intelligente, presentando diverse novità in termini di portfolio di soluzioni, comprese le tecnologie di metalli e polimeri, la consulenza e i programmi di formazione, con un forte focus sulla sostenibilità ambientale. Profondamente impegnata a soddisfare le esigenze dei clienti agendo in modo responsabile per il nostro pianeta, per sottolineare il suo impegno verso 38
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la sostenibilità, all’inizio di quest’anno EOS ha introdotto un approccio olistico alla sostenibilità e si è posta degli obiettivi di produzione responsabile. Il fine è quello di estendere i confini della produzione per garantire, insieme ai suoi clienti, una produzione che in futuro sia meno dannosa per l’ambiente. Per esempio, una recente analisi sistematica del ciclo di vita (LCA) condotta dall’azienda insieme al suo cliente YOU MAWO ed a Fraunhofer EMI sull’intero ciclo di vita dei loro occhiali in polimero stampati in 3D, ha concluso che gli occhiali stampati in 3D mostrano un carbon footprint inferiore del 58% rispetto allo scenario di produzione convenzionale esaminato. Per quanto riguarda il metallo, un induttore di nuovo design realizzato con EOS Copper CuCP su un sistema AMCM M 290 1kW di AMCM
Analisi carbon footprint sull’intero ciclo di vita dei prodotti
- una società EOS - contribuisce all’approccio di produzione responsabile di EOS. Consente l’integrazione funzionale del riscaldamento e del raffreddamento in un unico pezzo, permette una riduzione del 20% dei tempi di realizzazione dell’induttore, fino al 58% di riduzione dei costi, fino al 60% di riduzione del consumo energetico durante l’uso ed estende la durata fino a 2,5 volte.
Non solo prodotti La pandemia di COVID-19 ha reso evidente la necessità di ripensare i viaggi di lavoro e la formazione. EOS mira a portare l’apprendimento AM al livello successivo e a rendere la formazione più sostenibile. Nel 2016, ha fondato l’unità di consulenza Additive Minds, che supporta le aziende nello sfruttare tutto il potenziale della stampa 3D industriale lungo l’intera “value chain”. Dal 2020, EOS ha completato questa offerta con la formazione digitale di Additive Minds Academy. Provider di formazione omnicomprensiva per le tecnologie Selective Laser Sintering (SLS) e Direct Metal Laser Melting (DMLS®), Additive Minds offre un’esperienza pluriennale nella consulenza e nella formazione tecnica. Attraverso format di apprendimento misti, formazione online e a distanza, l’Additive Minds Academy sta facendo passi avanti verso la conservazione delle risorse. I corsi digitali riducono i tempi di viaggio e altri sforzi e costi coinvolti, rendendo accessibile più velocemente le competenze e promuovendo le pari opportunità per gli studenti di tutto il mondo.
Una valutazione dell’impronta carbonica di un prodotto fabbricato in modo additivo deve sempre essere fatta in relazione ad una specifica applicazione. Oltre alle offerte di consulenza esistenti, che si concentrano principalmente sul business case e sull’analisi del costo per parte, EOS Additive Minds ora offre anche sia l’analisi del ciclo di vita (LCA) delle parti finali, sia il calcolo del carbonio che aiuterà i clienti a studiare l’impronta carbonica di una produzione di stampa 3D. Sulla base dei costi macchina, del consumo di energia elettrica e gas oltre che dei materiali, EOS può calcolare l’impronta di un’intera produzione basata sull’AM. L’analisi del ciclo di vita dei componenti inizia con l’approvvigionamento, continua attraverso la produzione e la fase di utilizzo, e termina con il riciclo. Ciò che EOS ha ulteriormente imparato nell’ultimo anno è che i materiali in polvere possono avere un impatto enorme quando si tratta di impronta carbonica. Advanced Laser Materials (ALM) - una società di EOS, leader nello sviluppo di materiali per la stampa 3D industriale - ha condotto uno studio sull’analisi dell’intero ciclo di vita dei materiali, dall’approvvigionamento alla produzione fino alla consegna al cliente, sia negli Stati Uniti che in Europa. Ha rilasciato la prima linea di materiali polimerici certificati carbon neutral del settore, a partire da PA 820 MF CN - un materiale poliammide 11 bio-circolare caricato con minerali, e PA 802 CF CN - una poliammide 11 bio-circolare caricata con fibre di carbonio, ottimizzata per alte prestazioni e certificata come carbon neutral. Il materiale di base della poliammide 11, prodotto da Arkema e poi personalizzato da ALM per AM, è un ulteriore passo avanti nell’impegno di EOS per una produzione responsabile e la sostenibilità. In generale, l’obiettivo di EOS è di ripensare e sviluppare l’approvvigionamento, l’uso e il riciclo dei materiali per ridurre l’impronta nella produzione di polveri AM. Per quanto riguarda l’approvvigionamento dei materiali, l’azienda mira a utilizzare sempre più materiali polimerici a base biologica o a zero emissioni di carbonio, assicurandosi l’approvvigionamento regionale, dove possibile, e riducendo costantemente l’impronta nella produzione di polveri. Per quanto riguarda la fase di utilizzo, EOS sta attualmente testando dei parametri ottimizzati per la sostenibilità con l’obiettivo di impostare dei processi che permettano tassi di refresh più bassi o di lavorare con la vecchia polvere pura. Inoltre, i materiali PA a basso refresh sono in fase di sviluppo. Per quanto riguarda la fine dell’uso e il riciclo, EOS sta attualmente valutando come la polvere e i pezzi possano essere riciclati in granuli, ad esempio per essere riutilizzati nello stampaggio a iniezione. L’obiettivo più immediato è espandere anche il programma di riciclabilità delle polveri esistente in Germania ad altri paesi. M &A | MARZO 2022
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DOSSIER S U S TA I N A B L E A N D G R E E N M A N U FA C T U R I N G HERMLE
I VANTAGGI
DI UN PROCESSO PRODUTTIVO EFFICIENTE DALLO SVILUPPO E DALLA PRODUZIONE A BASSO CONSUMO ENERGETICO FINO ALLA MESSA IN ESERCIZIO DEI CENTRI DI LAVORAZIONE CNC, HERMLE È SINONIMO DI TUTELA AMBIENTALE SOSTENIBILE
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Un processo produttivo efficiente presenta dei vantaggi sia per il produttore che per il cliente. Per questo, già da decenni, Hermle punta sull’integrazione dell’efficienza energetica e delle risorse. Dallo sviluppo e dalla produzione a basso consumo energetico fino alla messa in esercizio dei centri di lavorazione CNC, Hermle è sinonimo di tutela ambientale sostenibile. “Tuttavia, per noi la produzione energeticamente efficiente non deve limitarsi soltanto a quella delle nostre macchine, ma deve riguardare anche le lavorazioni che esse consentono. L’efficienza dei nostri centri di lavoro può consentire un risparmio di energia fino all’80%. Il recupero dell’energia è solo uno dei numerosi vantaggi per i clienti dell’azienda. “We save energy. You save costs” è il nostro motto”, afferma Daniele Bologna, Direttore operativo di Hermle Italia srl.
I fattori che incidono sul risparmio energetico
La produzione energeticamente efficiente del leader tecnologico di Gosheim si traduce in un risparmio sui costi per il cliente, grazie all’attenzione riposta all’intero ciclo di vita di un centro di lavorazione CNC: dalla produzione di tecnologia di ghisa minerale che necessita di poca energia, al ricorso, quando possibile, a strutture leggere. “A tal proposito – precisa Bologna - è di notevole aiuto l’ottimizzazione topologica della progettazione che consente un uso efficiente dei materiali e il ricorso a strumenti virtuali che semplificano e velocizzano la progettazione, fornendo una percezione realistica di quello che potrà
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essere il risultato finale. Hermle, inoltre, concentra un elevato numero di attività di produzione in un unico stabilimento, limitando così i trasporti e le transazioni di consegna. Per i materiali e i pezzi d’acquisto prediligiamo fornitori di riferimento più vicini possibili. La scelta di elementi delle macchine di elevata qualità influisce sui risparmi energetici e minimizza le spese di manutenzione e assistenza: l’uso di viti a ricircolo di sfere, guide e cuscinetti a rulli di alta qualità riducono al minimo le perdite di energia”.
Recupero energetico di serie In questo settore Hermle svolge un lavoro pionieristico da oltre 20 anni. “Il nostro impegno nella costante ricerca delle migliori soluzioni in considerazione degli aspetti economico-aziendali è iniziato quando ancora non si parlava di risparmio energetico, adottando standard di sistemi di recupero energetico efficienti da integrare nelle nostre macchina, che consentono ai clienti un notevole risparmio in termini di costi energetici”, spiega Bologna. Oltre ad offrire al mercato un prodotto di altissima qualità, una vera e propria eccellenza nei centri di lavoro a 5 assi, il continuo confronto con clienti e utenti consente una configurazione ottimale della tecnica di trasmissione, prima ancora della fase di progettazione, con la quale è possibile evitare dimensioni eccessive che comportano un elevato consumo energetico senza sfruttare il potenziale di risparmio. “Lo stesso – precisa Bologna - vale per il
dimensionamento dei sistemi refrigeranti che, in combinazione con il recupero energetico e la tecnica di controllo a risparmio energetico - disattivazione relativa alla situazione, disattivazione serale, fase di riscaldamento minimizzata, riducono il fabbisogno energetico”. La qualità si ripaga: le macchine di lunga durata generano minori costi.
Efficienza energetica di processo Essere più veloci può far risparmiare energia. Hermle offre numerose soluzioni software che aumentano efficienza, precisione e produttività: moduli digitali che pongono le basi per una produzione più intelligente. “Ad esempio, il nostro controllo adattivo dell’avanzamento (AFC - Adaptive Feed Control) riduce i tempi di lavorazione, così è possibile risparmiare fino al 20% di energia. Se le distribuzioni reali risultano inferiori per via delle profondità di taglio oscillante nel modulo, AFC aumenta, a partire dalla prestazione del mandrino, la velocità di avanzamento e controlla così in modo permanente i limiti di processo specifici dell’utensile. Inoltre, la costruzione termo-simmetrica della macchina e la compensazione opzionale dell’espansione termica fanno sì che i nostri centri di lavoro raggiungano rapidamente la loro temperatura di esercizio”. Grazie alla lavorazione con cinque assi ed un solo serraggio, che si utilizza soprattutto in combinazione con la tecnologia MT, le operazioni di fresatura e tornitura possono essere eseguite simultaneamente, anche con la tavola di lavorazione ruotata. Il sistema di bilanciamento integrato tiene conto degli eventuali momenti di inerzia delle masse e dei sistemi di controllo, affinché tutti i processi funzionino in modo affidabile. “La tecnologia MT di Hermle risparmia la ripreparazione, dispendiosa in termini di tempo – o persino lo
spostamento dei pezzi su altre macchine. Da ultimo, i nostri moduli digitali pongono così le basi per una produzione più intelligente. Con Digital Production, Digital Operation e Digital Service offriamo al cliente un pacchetto comprensivo di moduli digitali per dare ai centri di lavorazione Hermle solide fondamenta per il futuro: gestione ordini intelligente e processi di lavorazione trasparenti; configurazione intelligente delle macchine, produzione elettronica e cicli tecnologici dettagliati nonché la possibilità di eseguire la manutenzione remota o preventiva. I nostri moduli digitali aumentano produttività, facilità d’uso ed efficienza”, conclude Bologna.
L’efficienza energetica e il risparmio delle risorse driver anche all’interno dell’azienda Che questi concetti siano i driver che guidano la produzione Hermle è evidente anche dall’investimento di risorse che l’azienda ha speso al suo interno, nelle tecnologie degli edifici e quindi nell’efficienza energetica. Tra le tante, citiamo la struttura a più livelli dei reparti di produzione che ha consentito un consumo inferiore di terra e superfici. Oppure l’adozione di una norma secondo cui per tutti i nuovi prodotti si deve provvedere ad una compensazione “naturale” (ad es. impianto di biotopi, installazione di cassette per la cova e le ampie aree a verde). L’intero stabilimento è dotato di un sistema di guida e segnalazione integrato e di controllo della climatizzazione; è presente anche un sistema di controllo dell’illuminazione per la disattivazione nelle pause e di notte. Tutte queste misure hanno due scopi, creare un ambiente di lavoro confortevole per tutti i dipendenti e gestire lo stabilimento nel modo più efficiente possibile. M &A | MARZO 2022
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PRIMA ADDITIVE
PRODUZIONE SOSTENIBILE: I VANTAGGI DEL
METAL ADDITIVE
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NUOVI CONCEPT DI SISTEMI E UN PROCESSO AFFIDABILE PER DIVERSE APPLICAZIONI E MATERIALI PER UNA TECNOLOGIA SEMPRE PIÙ GREEN E COMPETITIVA
Gli anni 2020, per quanto visto finora, mettono il mondo di fronte ad alcune sfide, la cui soluzione sarà di cruciale importanza per il futuro. In primo luogo, c’è la situazione pandemica, che ha riportato ognuno di noi a ripensare alla propria vita e, più nello specifico, ha portato le aziende a riconsiderare le proprie priorità: le difficoltà negli spostamenti e i rallentamenti nella produzione mondiale hanno generato una supply chain globale meno efficiente di quanto fossimo abituati. In secondo luogo, il costo delle materie prime e dell’energia è lievitato enormemente, con un conseguente aumento dei costi di produzione e delle incertezze in ogni mercato. Come terzo aspetto, probabilmente ancora più importante dei primi due, c’è la questione dei cambiamenti climatici: un fenomeno ormai avviato e innegabile, che 42
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potrebbe generare sconvolgimenti ancora più grandi di quelli a cui abbiamo assistito negli ultimi due anni. “Di fronte a queste sfide, tutti noi come individui, ma in particolar modo le aziende manifatturiere, siamo chiamati ad agire, cercando una soluzione per fronteggiarle e per fare la propria parte nella loro soluzione, fornendo ai nostri clienti soluzioni in grado di rafforzare la loro competitività, migliorandone la produttività, la flessibilità e l’efficienza”, afferma Silvio Parise, Product Manager di Prima Additive. “Dal punto di vista di Prima Additive, in qualità di fornitori di sistemi industriali, il nostro ruolo è quello di fornire a chi produce i giusti strumenti per affrontare le incertezze di questi tempi. L’additive manufacturing del metallo, infatti, offre risposte concrete ai tre problemi citati rivoluzionando
l’approccio al componente, dalla sua progettazione alla sua realizzazione, permettendo così di concepire nuovi modelli di business e partecipando a rendere la produzione più sostenibile”, precisa Parise.
Rivoluzionario approccio al componente In primo luogo, questa tecnologia abilita la cosiddetta “produzione on-demand”: ovvero la possibilità di realizzare parti complesse in metallo, producendo solo ciò che serve, quando serve e dove serve. “Così facendo, – spiega Parise - è possibile ridurre la disponibilità del magazzino, riducendo l’impatto che questo ha sui costi di gestione. Inoltre, si riducono i consumi e i costi di logistica per trasportare i pezzi da un’area del mondo ad un’altra e, infine, si ottimizza la catena di approvvigionamento, mettendola al riparo da ogni tipo di rallentamento generato da una supply chain globale sempre più frammentata e sempre meno affidabile. Internalizzando la realizzazione di molti pezzi grazie all’additive manufacturing, il re-shoring della propria produzione diventa quindi semplice e si riduce il numero di step necessari per realizzare il pezzo finito”. Dal punto di vista della riduzione degli sprechi di materiale, nonché della crescente difficoltà nel reperire le materie prime e del loro costo in continua crescita, l’additive manufacturing è un grande alleato poiché consente di limitare l’utilizzo del materiale alla sola quantità necessaria per realizzare il pezzo. “Le polveri di metallo utilizzate nel processo additivo, possono poi essere riciclate, permettendo un approccio favorevole alla riduzione degli scarti e più sostenibile rispetto alle tecnologie di asportazione, che implicano una grande percentuale di scarti e un processo lungo di recupero degli stessi. Il riciclo delle polveri inutilizzate nel processo additivo avviene istantaneamente e autonomamente, con la possibilità di riutilizzare le polveri per diversi cicli di produzione”, continua Parise.
Geometrie ottimizzate per un prodotto più sostenibile La sostenibilità dell’Additive Manufacturing si evidenzia anche sul prodotto, che può essere realizzato con geometrie ottimizzate, rendendolo più leggero, a parità di funzionalità e di caratteristiche meccaniche. Questo è possibile anche perché l’additive manufacturing non si limita alla fase di produzione di un componente, ma raggiunge il massimo delle sue potenzialità quando coinvolge ragionamenti su ciò che viene prima e ciò che viene dopo la produzione, ovvero la progettazione e lo smaltimento. “Innanzitutto, - chiarisce Eleonora Marino, Responsabile del progetto Prima Open Additive - le grandi opportunità offerte da questa tecnologia aprono moltissime strade nell’ambito del design: una progettazione efficiente di un pezzo è quella che non considera soltanto la produzione e l’utilizzo dello stesso, ma anche cosa accadrà quando dovrà
essere smaltito. Disporre di una tecnologia così versatile aiuta a ridurre gli assemblaggi, ma anche il numero di materiali diversi utilizzati: in questo modo, quando il componente raggiungerà la fine del suo ciclo di vita, sarà più semplice il suo smaltimento”. Inoltre, i pezzi progettati tenendo conto del loro utilizzo, sono “green” negli effetti che possono generare durante il loro utilizzo. “Parlando di un settore che per primo ha creduto in questa tecnologia come l’aerospace, ad esempio, l’adozione di pezzi realizzati in additive non costituisce soltanto un vantaggio in termini di funzionalità del velivolo, ma rappresenta anche un reale elemento di rispetto dell’ambiente e della sostenibilità del business aerospaziale”, continua Marino. Ridurre il peso di un aereo consente allo stesso tempo di ridurre il consumo di carburante del velivolo e, di conseguenza, ridurre le sue emissioni di CO2 nell’atmosfera. Lo stesso vale per il settore dell’automotive, dove l’elettrificazione dei veicoli porta verso veicoli sempre più pesanti: la sfida dei prossimi anni starà nel loro alleggerimento al fine di aumentarne l’efficienza e, siamo sicuri, l’additive giocherà un ruolo cruciale in questa sfida. “Oltre all’alleggerimento dei prodotti - aggiunge Marino - è importante poter lavorare su concetti di funzionalizzazione dei componenti o di riparazione degli stessi. In quest’ottica Prima Additive non si limita a fornire soluzioni con tecnologia di Powder Bed Fusion, utile a produrre pezzi finiti, ma è anche attiva con la tecnologia Direct Energy Deposition, proponendo sistemi che si collocano perfettamente all’interno di un’idea di sostenibilità industriale e di economia circolare, consentendo di riparare o funzionalizzare parti in metallo: un componente, quando è troppo usurato, può essere riparato in poche ore, allungando così il suo ciclo di vita ed evitando ulteriore utilizzo di risorse ed energia per crearne uno nuovo”. Tutti questi temi mostrano come l’additive manufacturing del metallo possa contribuire attivamente ad un approccio più sostenibile e l’obiettivo di Prima Additive è quello di rendere questa tecnologia sempre più competitiva, così da permettere all’utilizzatore finale di adottare una soluzione profittevole per fronteggiare le sfide dei nostri tempi. “Questo obiettivo – concludono Marino e Parise - è perseguito da Prima Additive attraverso la realizzazione di nuovi concept di sistemi, lo sviluppo di un processo affidabile per diverse applicazioni e materiali, il pieno supporto al cliente per adottare tale tecnologia. Questo è possibile anche perché Prima Additive fa parte del Gruppo Prima Industrie, che ha una storia di innovazione tecnologica nel settore industriale del manifatturiero. Il nostro DNA di innovatori nel campo della meccatronica, della fotonica e dell’innovazione di processo, ci permetterà di realizzare sistemi sempre più performanti, più produttivi e più automatizzati, con l’obbiettivo di soddisfare le esigenze dei nostri clienti e sostenerli in un ambiente che è sempre più interconnesso, agile, dinamico”. M &A | MARZO 2022
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DOSSIER S U S TA I N A B L E A N D G R E E N M A N U FA C T U R I N G SALVAGNINI
TECNOLOGIE DI PUNZONATURA PERFETTE PER LA
GREEN ECONOMY La combinata punzonatrice laser S1 Salvagnini è soluzione perfetta per la green economy.
L’APPROCCIO SALVAGNINI ALLA PUNZONATURA È PARTICOLARE E DISTINTIVO CON LA TESTA MULTI-PRESSA
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Rispetto alla classica torretta o al tradizionale sistema mono-punzone, il paradigma tecnologico intorno a cui è stata progettata l’intera gamma prodotto di Salvagnini è la testa multi-pressa. Una soluzione ideale per massimizzare produttività e flessibilità che, nel caso della combinata punzonatrice laser S1, si rivela anche sostenibile, grazie alla tecnologia ibrida evoluta. “In generale il mercato della punzonatura si è orientato sempre più verso soluzioni completamente elettriche,” spiega Gianfranco Gotter, Product Manager Salvagnini per le tecnologie di punzonatura. “Salvagnini ha scelto invece la tecnologia ibrida evoluta, con prestazioni energetiche superiori rispetto alle soluzioni elettriche tradizionali. È un concetto nuovo, brevettato, che abbiamo applicato alla combinata punzonatrice-laser S1.” Il motivo è semplice: il dimensionamento del motore elettrico dipende dalla forza massima di punzonatura richiesta. “Per punzonare con una soluzione completamente 44
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elettrica sono quindi vincolato alle lavorazioni più impegnative, perché la forza erogata dipende dalla potenza del motore”, riprende Gotter. “Provo a spiegarlo in pratica. Se per esempio le mie lavorazioni più impegnative richiedono di punzonare con una forza di 30ton, il motore elettrico deve garantire l’erogazione di una forza massima di 30ton. E avrà anche i consumi tipici di un motore capace di erogare 30ton: perché sarà alimentato, assorbirà energia, anche nel caso di lavorazioni meno impegnative, che posso realizzare con una forza di 10ton. Si tratta quindi di un motore con un amperaggio elevato, ad alto assorbimento”. La combinata punzonatrice laser S1 Salvagnini, invece, sfrutta un attuatore ibrido evoluto che ha un consumo medio inferiore a quello di qualsiasi altra punzonatrice oggi sul mercato. L’assorbimento energetico di S1 è variabile perché si adatta al materiale in lavorazione, al suo spessore e all’area da punzonare. Una soluzione all’avanguardia che per Salvagnini è ormai ordinaria, e che ha potuto beneficiare delle innovazioni
tecnologiche implementate negli ultimi anni su pannellatrici e piegatrici. “La nostra tecnologia ci permette di utilizzare motori molto meno esigenti rispetto alla concorrenza”, dice ancora Gotter. “Parliamo di una riduzione della potenza del motore di circa il 75% rispetto ad una soluzione elettrica. S1 è quindi una soluzione green e sostenibile, ma è anche una soluzione economicamente vantaggiosa, se pensiamo al mercato energetico odierno”.
Il futuro è nella riduzione degli sprechi
La punzonatrice S1 sfrutta un attuatore ibrido evoluto che ha un consumo medio inferiore a quello di qualsiasi altra punzonatrice oggi sul
Ma la green economy non è solamente sostenibilità ambientale e riduzione dei consumi energetici. Il suo obiettivo ultimo è passare da un modello economico basato su estrazione, trasformazione, produzione, consumo e scarto ad un nuovo paradigma che prevede una gestione più accorta delle risorse per limitare al massimo l’utilizzo di materie prime ed energia, riducendo scarti e sprechi in ogni fase del processo produttivo. “Le soluzioni Salvagnini per la punzonatura rispondono perfettamente anche a questa visione a lungo termine. Le tecnologie adattive integrate in S1 la rendono intelligente e capace di adattarsi automaticamente alle variazioni, azzerano scarti e correzioni e garantiscono alta qualità nelle lavorazioni. Penso alla riduzione degli errori di lavorazione, e quindi alla riduzione degli sprechi: S1 ha un sistema di controllo del
centraggio in ingresso che misura il foglio e, se necessario, adatta il programma in funzione delle reali dimensioni rilevate. Inoltre, sfrutta un sistema automatico che controlla la dilatazione termica degli assi del manipolatore e ne compensa le variazioni per garantire un posizionamento estremamente preciso. Penso all’ottimizzazione dell’efficienza nell’utilizzo del materiale, che è un comportamento dal punto di vista green ma che offre anche un beneficio economico: STREAMPUNCH.EVO, il software di programmazione di S1, utilizza l’algoritmo OPTI per ottimizzare l’utilizzo del foglio di lamiera, aumentando l’efficienza del processo e minimizzando lo scarto. Ma le punzonatrici Salvagnini hanno anche cicli di vita molto lunghi: sono davvero soluzioni circolari, che aderiscono in pieno ad una visione di manifattura green e sostenibile”, conclude Gotter.
Le tecnologie adattive integrate in S1 la rendono intelligente e capace di adattarsi automaticamente alle variazioni, azzerando scarti e correzioni.
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DOSSIER S U S TA I N A B L E A N D G R E E N M A N U FA C T U R I N G TRUMPF
Le soluzioni di TRUMPF consentono di generare dati in macchine più vecchie che possono quindi essere utilizzate, ad esempio, per la manutenzione predittiva (Fonte: Gruppo TRUMPF).
ESTENDERE
LA VITA DELLE MACCHINE LA SOSTENIBILITÀ, OVVERO L’USO RESPONSABILE DELLE RISORSE, STA DIVENTANDO SEMPRE PIÙ IMPORTANTE NELLA LAVORAZIONE DELLA LAMIERA. CIÒ INCLUDE L’UTILIZZO DELLE MACCHINE IL PIÙ A LUNGO POSSIBILE. MA LE AZIENDE VOGLIONO ANCHE UTILIZZARE LE ULTIME TECNOLOGIE PER RIMANERE SOSTENIBILI PER IL FUTURO. LE DUE COSE SONO COMPATIBILI? TRUMPF HA DIVERSE SOLUZIONI AFFINCHÈ LO SIANO
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La sostenibilità è ora importante per rimanere competitivi nella lavorazione della lamiera. “Quando un’azienda può dimostrare di essere riuscita a migliorare il proprio bilancio ecologico, i clienti spesso preferiscono acquistare le sue macchine”, afferma Tim Veith, Sustainability Manager di TRUMPF. Un fattore importante è l’attenta gestione di macchine e materiali. Questo perché una tonnellata di acciaio consuma circa 1,4 tonnellate di CO2, a seconda del processo di fabbricazione. Non è raro che le macchine utilizzate nella lavorazione della lamiera pesino oltre 10 tonnellate. Affinché un’azienda riduca la propria impronta di carbonio, vale quindi la pena utilizzare appieno le macchine il più a lungo possibile. Tuttavia, l’utilizzo di vecchie apparecchiature è spesso in contrasto con le tendenze emergenti come la digitalizzazione 46
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o l’intelligenza artificiale. Tali tendenze richiedono alle aziende di raccogliere e analizzare dati. Se una macchina non è in grado di farlo, le aziende spesso la scartano. TRUMPF è il fornitore leader della produzione in rete digitale. Questa esperienza ha permesso all’azienda di sviluppare varie tecnologie che i clienti possono utilizzare per aggiornare le loro vecchie macchine e renderle così praticabili per un uso futuro.
Retrofit invece di smaltimento OPC UA Retrofit Cube è una soluzione TRUMPF che aggiorna le vecchie macchine agli standard più recenti. Viene utilizzato per aggiungere un’interfaccia OPC UA alle macchine più vecchie. Si tratta di uno standard internazionale
e indipendente dalla piattaforma per lo scambio di dati tra macchine di produzione. Le macchine che utilizzano l’interfaccia OPC UA possono quindi essere collegate a sistemi software. Una delle caratteristiche dello standard è l’abilitazione della produzione in rete digitale. Le macchine più recenti di TRUMPF sono dotate di questa interfaccia. I modelli precedenti possono essere aggiornati utilizzando OPC UA Retrofit Cube. I clienti TRUMPF devono collegare l’armadio elettrico a forma di cubo alla loro macchina. L’installazione è rapida e semplice e la tecnologia è poco costosa. “OPC UA Retrofit Cube offre ai clienti una soluzione che consente loro di utilizzare tecnologie di comunicazione all’avanguardia con le loro vecchie macchine. Ciò aumenta la competitività e consente di risparmiare risorse”, afferma Tobias Grass, Product Manager per il networking presso TRUMPF Machine Tools.
Manutenzione predittiva per una durata più lunga La manutenzione predittiva nelle macchine è anche un modo per proteggere l’ambiente nella lavorazione della lamiera, perché i guasti imprevisti delle macchine nella produzione in serie aumentano l’impronta di carbonio della produzione. Quando le macchine subiscono un calo di prestazioni e questo non si nota in tempo, i componenti già realizzati sono spesso inutilizzabili e l’azienda ha sprecato materiale. Manutenzione predittiva significa che le macchine inviano dati sulla loro condizione in modo digitale e in tempo reale a un database. Le irregolarità vengono quindi rilevate automaticamente e vengono identificati i componenti responsabili. Tuttavia, le macchine più vecchie non sono sempre in grado di trasferire i dati rilevanti al database. TRUMPF ha quindi sviluppato la “Smart Power Tube IoT Box” per macchine laser CO2. Questa soluzione semplice ed economica può essere utilizzata anche in versioni di macchine
precedenti. Sono necessari solo pochi semplici passaggi per consentire ai clienti di installare la scatola sul generatore laser della macchina. La soluzione trasmette quindi i dati a TRUMPF con informazioni sulle condizioni della macchina. Se la macchina monitorata smette di fornire le prestazioni richieste, gli esperti TRUMPF informano il cliente, inviano una parte originale e fissano un appuntamento per eseguire i lavori di sostituzione. Ciò conserva le risorse e aumenta la produttività.
Riciclare invece di smaltire Quando una macchina TRUMPF diventa obsoleta nonostante tutti gli sforzi, gli utenti non devono scartarla. Possono invece vendere la macchina al “TRUMPF Resale Center”. Il team rimonterà le macchine e le rimetterà sul mercato. In uno stabilimento TRUMPF dedicato in Olanda, i dipendenti smontano la macchina, la puliscono e sostituiscono le parti usurate. Le macchine TRUMPF ricondizionate sono ora adatte per un secondo ciclo di vita. L’anno scorso è stato condotto un sondaggio dal Centro di rivendita TRUMPF che ha mostrato che le macchine ricondizionate continueranno a funzionare in modo affidabile per almeno dieci anni con i loro secondi proprietari. Quando un’azienda nel settore della lavorazione della lamiera opta per una macchina usata invece di una nuova, spesso risparmia non solo denaro ma anche CO2. Ciò è dovuto al risparmio che sarà realizzato sull’energia che sarebbe stata necessaria per produrre l’acciaio grezzo per un nuovo corpo macchina. Per avere un’idea delle cose, una macchina come la TruLaser 3030 di TRUMPF pesa circa 12 tonnellate. Il solo riciclaggio del corpo macchina consente all’azienda di risparmiare circa 16 tonnellate di CO2. Poiché vengono eliminati anche i processi a valle nella produzione delle macchine, gli utenti consumeranno circa 20 tonnellate di CO2 in meno.
TRUMPF ha sviluppato soluzioni che consentono alle aziende di digitalizzare le loro macchine più vecchie (Fonte: Gruppo TRUMPF).
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DOSSIER S U S TA I N A B L E A N D G R E E N M A N U FA C T U R I N G
SORALUCE
UNA STRATEGIA PROIETTATA ALLA
SOSTENIBILITÀ
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LA RESPONSABILITÀ D’IMPRESA È L’IMPEGNO DI SORALUCE VERSO L’AMBIENTE, I PROPRI CLIENTI, LA SOCIETÀ E IL SUO STAFF
Da sempre in SORALUCE, azienda di riferimento nel settore delle tecnologie di fresatura, alesatura e tornitura verticale per il mercato italiano, lo sviluppo sostenibile e il rispetto dell’ambiente sono fattori chiave indiscutibili per il futuro. Lo sviluppo sostenibile è un principio fondamentale per SORALUCE che collabora con i propri clienti per progettare e sviluppare un’ampia varietà di soluzioni sostenibili di fresatura, alesatura e multitasking. Con un approccio di sostenibilità strutturato e proattivo, l’azienda, parte di Danobatgroup, la divisione macchine utensili della Corporación Mondragón, una delle holding più importanti d’Europa, ha messo in atto un piano d’azione a breve e medio termine per migliorare il proprio sistema di gestione della sostenibilità perseguendo impegni, politiche e azioni tangibili sulle principali questioni con informazioni dettagliate sull’attuazione, seguite da una rendicontazione di sostenibilità significativa sulle azioni e sugli Key Performance Indicators. A tal fine, si impegna continuamente nella riprogettazione dei propri prodotti e processi, riducendo il consumo di energia e lubrorefrigeranti, introducendo materiale riciclabile, inserendo sostenibilità e responsabilità sociale nella cultura e nei processi aziendali.
energetico e i materiali di consumo. In accordo con le normative ISO 14006, SORALUCE realizza macchine con il sistema ECO DESIGN e con la più recente ed innovativa tecnologia per ridurre l’impatto ambientale e allo stesso tempo aumentare la produttività della macchina. SORALUCE è infatti la prima società nel settore delle macchine utensile ad ottenere, nel 2010, la certificazione per il Design di Prodotto e lo Sviluppo del Sistema di Gestione dei Processi (ECO DESIGN). Per diminuire l’impatto ambientale, gli aspetti più significativi nel ciclo di vita delle fresatrici sono la riduzione del consumo energetico, del materiale durante la fase di produzione dei vari pezzi di macchina, dei componenti idraulici e l’utilizzo di un sistema di cambio utensile automatico. L’attenzione riposta nei confronti di questi aspetti, ha portato ad una riduzione dell’11% dei consumi nella produzione, del 16% dei consumi di elettricità e lubrificante, rispettivamente, durante l’uso e ad un risparmio annuale dei consumi della macchina del 16%, avendoli portati da 187, 2 MW/h/anno a 156 MW/h/anno.
Responsabilità verso l’ambiente: il sistema ECO DESIGN
Responsabilità verso la società: the home of innovation
L’azienda ha creato una nuova generazione di macchine a portata d’uomo, progettata per ridurre al minimo il consumo
L’innovazione è al primo posto in tutti i prodotti e le soluzioni che l’azienda sviluppa e molte delle tecnologie
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un’estrema precisione in lavorazione. Grazie allo sviluppo tecnologico di soluzioni di fresatura e alla sua competenza ed esperienza nell’ingegneria meccanica, la società è in grado di fornire soluzioni personalizzate e adattate alle esigenze di produzione del cliente, progettate per rispondere ad ogni specifica applicazione. Le sue attrezzature di produzione consentono di ottimizzare i tempi di lavorazione, riducendo i tempi morti e con il minimo intervento dell’operatore. Le soluzioni SORALUCE sono molto affidabili ed efficienti, oltre ad essere macchine estremamente precise e di semplice gestione.
La Silver Medal 2021 di Ecovadis
che guidano il settore della macchina utensile sono state sviluppate da SORALUCE. L’atteggiamento innovativo, caratteristica distintiva dell’azienda, è accompagnato da un impegno e una vocazione costanti per fornire un servizio alla società. Grazie ai continui sviluppi tecnologici, SORALUCE migliora la efficienza, la produttività, la precisione e la capacità di adeguamento ai processi concreti di produzione dei propri clienti, avendo cura, durante il processo, di tutti gli aspetti e fornendo tecnologie intelligenti in continua evoluzione, rispondendo oggi alle domande di domani.
L’incremento della produttività della macchina Nei differenti settori merceologici, oggi più di ieri sempre più esigenti, lo sviluppo di soluzioni di produzione tecnologicamente avanzate, che riducono i tempi di lavorazione e offrono elevata disponibilità e precisione, è la chiave per affrontare le diverse sfide di produzione. Le soluzioni devono inoltre ridurre al minimo i tempi di fermo macchina, i tempi di carico/ scarico di pezzi o le operazioni accessorie, ottimizzando così i tempi di cambio teste e utensili. Inoltre, devono consentire la produzione non presidiata, dove l’intervento dell’operatore è minimo, ma l’affidabilità è garantita. SORALUCE offre un’ampia gamma di soluzioni per la realizzazione di pezzi con differenti morfologie e dimensioni, in grado di soddisfare le esigenze dei vari settori, totalmente focalizzate sul raggiungimento della massima produttività e sulla garanzia di
Per il raggiungimento della sostenibilità, SORALUCE è stata premiata con la Silver Medal 2021 dall’ente di certificazione indipendente Ecovadis, un riconoscimento che attesta, una volta di più, quanto l’azienda sia attenta ai temi della sostenibilità e quanto sia attiva sul fronte della responsabilità sociale. EcoVadis, affidabile piattaforma per le valutazioni della sostenibilità aziendale all’interno delle catene di approvvigionamento globali, valuta ogni azienda in base a criteri di prestazione ambientale, sociale ed etica. I criteri sono basati su standard internazionali di responsabilità sociale d’impresa (CSR), come i principi del Global Compact, le convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), lo standard Global Reporting Iniziative (GRI), lo standard ISO 26000 e i principi CERES, e in base al continuo impegno delle aziende a implementare pratiche sociali e ambientali nelle loro operazioni. La metodologia di valutazione include la valutazione della qualità del sistema di gestione della sostenibilità di un’azienda attraverso le sue politiche, azioni e risultati.
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SIEMENS
SIEMENS, NUMERO 1 NELLA
SOSTENIBILITÀ
SIEMENS È LEADER NELLE CLASSIFICHE INTERNAZIONALI DI SOSTENIBILITÀ DA OLTRE 20 ANNI. NEL DOW JONES SUSTAINABILITY INDEX (DJSI) 2021, SI È CLASSIFICATA AL PRIMO POSTO TRA I SUOI COLLEGHI DI SETTORE 50
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Il DJSI è una classifica di sostenibilità stabilita a livello globale, preparata annualmente dalla società di investimento Standard & Poor’s per conto del fornitore di indici Dow Jones. Siemens è stata inclusa in questa classifica ogni anno dal 1999, quando il DJSI è stato pubblicato per la prima volta. Nell’attuale classifica, pubblicata a novembre 2021, Siemens ha conquistato il primo posto tra le 45 aziende incluse nella classifica del proprio comparto industriale, con una valutazione complessiva molto positiva, ottenendo 81 punti su 100 possibili. “Essere sostenibili significa essere in grado di conservare e sviluppare le risorse e gli elementi che consentono alla vita sulla terra di proliferare”, ha affermato Raffaella Ghizzoni, Sustainability Manager di Siemens, in occasione della Giornata Mondiale della Terra 2021. “Siemens, come grande multinazionale, si impegna molto concretamente per la sostenibilità e negli ultimi anni ha lavorato per associare il proprio brand a quello di una società sostenibile, definendo un programma che aveva come riferimento i 17 obiettivi che l’Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite ha definito nell’agenda 2030”.
Forte punto di partenza per l’ecodesign In relazione agli obiettivi della progettazione ecocompatibile e dei materiali secondari – in altre parole, per lo sviluppo sostenibile dei prodotti e il riutilizzo delle materie prime nella produzione – Siemens ha già implementato in tutti i prodotti rilevanti dell’azienda il 26% degli standard di progettazione ecocompatibile, prendendo in considerazione aspetti come garantire la riciclabilità dei prodotti fin dalla fase di progettazione. Entro il 2030, l’azienda vuole sviluppare il 100% delle sue famiglie di prodotti rilevanti in modo sostenibile sulla base dei requisiti di progettazione ecocompatibile. Siemens intende intensificare l’acquisto di materiali riciclati – denominati “materiali secondari” – per metalli e resine e vuole attuare il principio di un’economia circolare. Inoltre, l’azienda intende avvicinarsi il più possibile all’azzeramento dei rifiuti non riutilizzabili (obiettivo: zero landfill waste) entro il 2030. Nell’anno fiscale 2021, il 38% dei metalli utilizzati da Siemens per fabbricare i suoi prodotti era già stato acquistato da fonti riciclate.
Focus sull’obiettivo di 1,5 gradi Celsius Siemens ha anche compiuto notevoli progressi nei suoi sforzi per la protezione del clima. Negli ultimi due anni, l’azienda ha ridotto le emissioni di CO2 delle sue operazioni di un altro 36%. All’inizio del 2021, l’azienda si era prefissata nuovi obiettivi di riduzione che sono stati convalidati dalla Science Based Targets-Initiative (SBTi). In questo modo, l’azienda vuole dare il suo contributo per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius. Sulla base del M &A | MARZO 2022
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DOSSIER S U S TA I N A B L E A N D G R E E N M A N U FA C T U R I N G
percorso di riduzione SBTi, Siemens vuole diventare carbon neutral nelle sue operazioni commerciali entro il 2030. Entro quell’anno, l’obiettivo è di ridurre le emissioni lungo l’intera catena del valore del 15% rispetto al 2019. Partner tecnologico affidabile per la Transizione 4.0 Nell’anno fiscale 2021, Siemens non solo ha ridotto ulteriormente le emissioni nelle proprie operazioni, ma ha anche aiutato i suoi clienti a fare lo stesso: le tecnologie del portafoglio ambientale di Siemens hanno consentito ai clienti dell’azienda di abbattere 88 milioni di tonnellate di CO2, il dieci percento in più rispetto all’anno fiscale 2020. Più in generale, l’azienda si pone come partner sempre più affidabile per la trasformazione digitale delle industrie italiane, in un’ottica sempre più sostenibile. Di fronte ad un mercato volatile, instabile, in cui aumenta la richiesta di personalizzazione, di velocità di reazione e di attenzione alla sostenibilità, è importante saper ottimizzare anche i propri processi interni di progettazione, attraverso una organizzazione del lavoro più snella e flessibile, approcci di vendita più efficaci e una gestione ottimizzata della Supply chain; il tutto per poter garantire la competitività quindi il futuro della propria azienda. Sinumerik ONE è il primo CNC nativo digitale, concepito e sviluppato per essere il fulcro della piattaforma digitale 52
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Siemens nel mondo della macchina utensile, che permette di esprimere il massimo potenziale della digitalizzazione, di innovare più velocemente, in modo sostenibile e più sicuro, di massimizzare la produttività e di sperimentare un nuovo modo di progettare, vendere e utilizzare le macchine utensili in un mondo in cui la digitalizzazione sta ormai pervadendo non solo ogni ambito della nostra vita quotidiana ma anche della filiera della macchina utensile.
Vantaggi per la sostenibilità ed efficienza energetica Con Sinumerik ONE, e le relative piattaforme di engineering e simulazione, cioè i digital twin, sia il CNC, che la macchina, che il processo produttivo possono essere simulati indipendentemente dalla presenza fisica della macchina e prima ancora che essa venga costruita e quindi possono essere realizzati e ottimizzati nativamente in ambiente digitale prima di essere disponibili nel mondo fisico. Grazie a Create My Virtual Machine e Run My Virtual Machine, sono disponibili 8 livelli di gemello digitale della macchina e della produzione che il costruttore di macchina e l’utilizzatore finale possono utilizzare in base alle proprie esigenze di simulazione, di progettazione o di ottimizzazione. Si apre così ad un nuovo modo di progettare,
vendere e utilizzare le macchine utensili. Il digital twin non rappresenta più una semplice opzione della macchina venduta dal costruttore ma uno strumento efficace, e sostenibile, di competitività per lo stesso costruttore e utilizzatore. Il costruttore di macchine, ad esempio, può offrire nuovi servizi agli utilizzatori finali, perché grazie alla disponibilità dei gemelli digitali di tutte le macchine installate può valutare possibili ottimizzazioni o risolvere, da remoto, possibili malfunzionamenti o anomalie sulla macchina senza necessariamente dover inviare tecnici sul campo. Inoltre, l‘utilizzatore finale può testare e ottimizzare i programmi sui gemelli digitali, incluso il controllo di collisione, senza dover impegnare fisicamente la macchina che può continuare la sua produzione; inoltre può mettere a disposizione di nuovi operatori neoassunti, in fase di training, il gemello digitale della macchina con tutte le sue funzionalità invece della macchina stessa evitando rischi di danni dovuti alla poca esperienza. Per l’utilizzatore finale significa quindi uno spostamento del lavoro di preparazione della lavorazione, dalla macchina all’ufficio, una riduzione dei tempi non produttivi, una riduzione dei rischi di uso improprio della macchina, quindi un incremento della produttività, una riduzione di numero di pezzi da scartare e infine un minor tempo per portare sul mercato nuovi manufatti.
Sinumerik ONE rappresenta una potente evoluzione della piattaforma SINUMERIK, che non solo mette a disposizione le elevate funzionalità già presenti sul predecessore Sinumerik 840D sl ma le amplia, e grazie a incrementate performance del PLC (10 volte più veloce), del CNC (fino al 50% più potente) e alla piattaforma modulare di gemelli digitali, consente un incremento della produttività della macchina che può arrivare al + 25%. I benefici di questo CNC innovativo riguardano l’intero ciclo di vita della macchina. Grazie all’utilizzo del digital twin i costruttori possono mappare virtualmente e ottimizzare l’intero sviluppo della macchina con una riduzione del Time-to-Market mediamente del 30%. Attraverso potenti tool di ingegneria è possibile incrementare efficienza e flessibilità e ridurre i tempi di messa in servizio della macchina del 50%. Con processi produttivi ottimizzati digitalmente, analisi dei dati e messa in funzione virtuale, e con tecnologie di azionamento innovative e integrate, i clienti possono risparmiare fino al 40% di energia e la corrispondente quantità di emissioni di CO2. Monitorando le prestazioni dei prodotti e dei processi, e riportando i dati nella progettazione del prodotto e nella pianificazione della produzione, il consumo di risorse e l’impronta ecologica dei prodotti sono costantemente ottimizzati durante l’intero ciclo di vita. M &A | MARZO 2022
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SPECIALE PULIZIA INDUSTRIALE
LA PULIZIA PROFESSIONALE AI TEMPI DEL
Covid 19
IL FUTURO DELLA SANIFICAZIONE E DELLA PULIZIA PROFESSIONALE, PROTAGONISTE INDISCUSSE DELLA SALUTE PUBBLICA E DELLA SICUREZZA DELLE PERSONE CON LA PANDEMIA, È SEMPRE PIÙ ORIENTATO ALLA SOSTENIBILITÀ, GRAZIE A PRODOTTI E TECNOLOGIE ECO-FRIENDLY IN GRADO DI RIDURRE IL CONSUMO DI RISORSE E DI CONSEGUENZA L’IMPATTO AMBIENTALE
I
Di Patrizia Ricci
l Covid-Sars2 ha ricordato a tutti l’importanza dell’igiene personale e la massima attenzione che si deve avere nella cura e igienizzazione degli ambienti tramite l’utilizzo di prodotti specifici per la pulizia. Soprattutto nei luoghi di lavoro condivisi e negli ambienti destinati al pubblico è indispensabile attuare, ancor più di prima, la massima sanificazione possibile. Questo si traduce in sistemi di pulizia che utilizzino dei prodotti in grado di eliminare ogni forma di contaminazione e che mantengano a lungo le superfici protette da cariche batteriche.
Sanificazione e la pulizia protagoniste assolute Indubbiamente, il settore della pulizia professionale ha avuto una vera e propria accelerazione con la pandemia, che ha esaltato il ruolo fondamentale del settore per assicurare un elevato standard igienico degli ambienti, tutelando la salute pubblica e la sicurezza delle persone. I temi dell’igienizzazione e dei servizi ad essa collegati sono stati centrali in questo difficile periodo di pandemia. Ognuno di noi ha scoperto e imparato ad apprezzare sempre più il prezioso contributo di questa realtà produttiva, al servizio della società, rispetto alla salute e alla sicurezza dei cittadini. Due sono le immagini simbolo di questa mutata percezione: gli applausi ai lavoratori impegnati nelle pulizie degli ospedali durante il lockdown e quelle della diretta RAI dal Teatro alla Scala di Milano, alla prima della riapertura, intenti a pulire la sala prima che si svolga il concerto. Da queste e dall’analisi di tutti i protocolli di sicurezza stipulati tra le parti sociali in epoca Covid 19 per la ripresa delle attività economiche, abbiamo compreso che la sanificazione e la pulizia sono protagoniste indiscusse al primo punto e come la pulizia 54
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non debba essere considerata elemento residuale, ma rappresenti il fattore essenziale per consentire a tutti noi di vivere in luoghi salubri e garantire la sanità pubblica. È emersa anche la convinzione che il mondo delle pulizie professionali rappresenti uno degli ingranaggi fondamentali per la ripartenza economica del Paese, anche perché, a seguito dell’esperienza pandemica, è cambiata in modo radicale nell’opinione pubblica l’immagine stessa di cosa rappresenti la pulizia, passando “ dallo stereotipo della signora che pulisce con la scopa in mano a quella delle nuvole di fumo prodotte dalla sanificazione ”.
Il mondo del professional cleaning Qualche mese fa, durante la Fiera ISSAPULIRE 2021, è stato presentato il TIPS – Team Interassociativo Pulizie e Servizi, il nuovo organismo che riunisce le associazioni del comparto della pulizia professionale: sia quelle che rappresentano le imprese di pulizia, sia quelle espressione del settore dell’offerta di prodotti, ovvero fabbricanti e distributori di tecnologie e attrezzature per il professional cleaning. Un “mondo” che oggi in Italia nel TIPS vede rappresentate 23mila imprese del settore, in grado di dare lavoro a 526 mila addetti, con un fatturato aggregato di oltre 21 miliardi di euro. Nel TIPS sono confluite, all’insegna di una precisa volontà comune d’intenti: AFIDAMP, Associazione che raggruppa i produttori e distributori di macchine, prodotti chimici e attrezzature per la pulizia professionale, Confcooperative lavoro e Servizi, Confartigianato Imprese di
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SPECIALE PULIZIA INDUSTRIALE Pulizia, CNA Imprese di Pulizia, Casartigiani Imprese di Pulizia, FNIP Confcommercio, Fondazione Scuola Nazionale Servizi, ISSA EMEA, Legacoop Produzione e Servizi, Unionservizi Confapi. Nell’ottica di una convivenza con il virus anche nei prossimi anni, il TIPS si propone come punto di riferimento per tutte le problematiche relative alla pulizia, disinfezione e sanificazione professionale, auspicando il proprio coinvolgimento, da parte delle istituzioni, nei processi decisionali finalizzati al contenimento della pandemia da SARS-CoV-2 e, in particolare, nella ricerca delle migliori soluzioni per il contenimento del rischio infettivo legato alla salubrità e alla pulizia delle strutture pubbliche e private. “Il TIPS è infatti un “tavolo aperto” che raccoglie dieci associazioni, al quale si spera possano aggiungersene altre”, come dichiarato da Andrea Loro Piana, consigliere di AFIDAMP. “Lo scopo che ci proponiamo – ha precisato – è quello di porsi quale interlocutore credibile e professionale nei confronti delle istituzioni”. Il settore del professional cleaning è straordinariamente dinamico. In esso operano piccole e grandi aziende di pulizia e multiservizi, a cui vengono affidati i grandi appalti relativi alla pulizia di ospedali e stazioni. Tuttavia, la realtà italiana è maggiormente caratterizzata da tantissime piccole e piccolissime imprese, anche a conduzione familiare, la cui mission viene trasferita di padre in figlio. Quello della pulizia professionale è un mondo assai variegato, con oltre mezzo milione di addetti, o forse più, che rappresenta una sorta di ascensore sociale per molti di essi, consentendo ad essi di svolgere un lavoro dignitoso, enormemente utile alla collettività. “Un comparto prezioso per la sanità pubblica, concetto che andrebbe esteso in tutti gli ambiti, visto il ruolo essenziale che assolve per la tutela e la salute dei cittadini. Un settore, il nostro – continua Loro Piana – che tra i primi ha saputo affrontare la sfida ambientale con i CAM, Criteri Ambientali Minimi, per l’affidamento delle gare d’appalto nella PA; il primo CAM è del 2012 e se ne sono aggiunti più recentemente altri due. Senza contare che il nostro è il primo Paese d’Europa per il numero di prodotti certificati ECOLABEL, con una cinquantina di aziende che possiedono tale importante certificazione. Siamo stati tra i primi a porsi il problema della compensazione da CO2 e stiamo affrontando quello della diffusione delle microplastiche nell’ambiente. Infine, guardiamo al futuro della robotica al servizio di una pulizia sempre più efficiente e sostenibile. Anche se non appare agli occhi, perché molto spesso lavora di notte, il nostro è un esercito composto da uomini e donne, soprattutto lavoratrici, che ci rendono la vita migliore”. Il TIPS si pone traguardi ambiziosi, tra i quali, oltre alla valorizzazione del settore e dei suoi operatori, la standardizzazione dei processi e dei protocolli di
Il mercato italiano dei prodotti per detergenza e pulizia
Secondo quanto emerge dallo Start Prodotti per la detergenza divulgato da Cerved a marzo 2021, la produzione italiana di prodotti per detergenza e pulizia è una delle più importanti in Europa. Nel 2020 il suo valore è stato di circa 3,8 miliardi di euro e, in controtendenza con l’andamento generale dell’economia, ha registrato un moderato progresso (+3,1%) rispetto all’anno precedente. Tra i segmenti principali, evidenziano maggiori progressi i prodotti per superfici.
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pulizia, compresa la predisposizione di un prezzario che tenga conto degli effettivi tempi e metodologie di esecuzione e la richiesta di un chiarimento normativo del concetto di sanificazione e di quali siano i soggetti abilitati a tale prestazione professionale.
Cresce l’interesse per prodotti ecocompatibili Negli ultimi anni, la sensibilità delle aziende e dei consumatori verso lo sviluppo di prodotti ecocompatibili a marchio ECOLABEL è cresciuta notevolmente. Anche se la loro penetrazione sul mercato per il momento risulta ancora bassa, il potenziale di crescita è buono, soprattutto se associato a una buona performance percepita e se sostenuti da campagne di comunicazione in grado di sensibilizzare i consumatori. Recenti ricerche di settore, hanno evidenziato che i prodotti ecosostenibili incidono per il 7,5% sul giro d’affari totale del comparto della cura della casa e per l’8,2% sull’assortimento presente in super e ipermercati, ma mostrano tassi di crescita superiori alla media. La sfida globale del clima, di anno in anno sempre più urgente, spinge il mercato verso la green economy. Un’indagine svolta da Symbola e Unioncamere nel mese di ottobre 2020, mostra che, tra le imprese che hanno effettuato investimenti per la sostenibilità, il 16% è riuscito ad aumentare il proprio fatturato, contro il 9% delle imprese non green. Il vantaggio competitivo delle imprese eco-investitrici si conferma in un periodo così complesso anche in termini occupazionali (assume il 9% delle green contro il 7% delle altre) e di export (aumenta per il 16% contro il 12%). Il motivo deve essere ricercato nei maggiori investimenti delle aziende eco-investitrici che innovano di più (73% contro 46%), impegnano maggiori risorse in R&S (33% contro 12%) e utilizzano o hanno in programma di utilizzare in misura maggiore tecnologie 4.0. Nonostante l’incertezza del quadro futuro, le imprese dimostrano di credere nella sostenibilità ambientale: quasi un quarto del totale (24%) conferma eco-investimenti per il periodo 2021-2023. L’indagine rivela chiaramente anche che green e digitale insieme rafforzano la capacità competitiva delle aziende. Le imprese eco-investitrici orientate al 4.0 nel 2020 hanno visto un incremento di fatturato nel 20% dei casi, quota più elevata del citato 16% del totale delle imprese green e più che doppia rispetto al 9% delle imprese non green. Nel Rapporto GreenItaly si coglie una accelerazione verso il green del sistema imprenditoriale italiano ed emergono quattro punti fondamentali (fonte: Fondazione Symbola – Unioncamere, GreenItaly, 2020): La transizione verde è un percorso su cui le imprese italiane si sono già avviate: un quarto di esse, malgrado le avversità di questo periodo, intende investire nella sostenibilità anche nel prossimo triennio. Le imprese della green economy sono più resilienti: nel 2020, hanno registrato perdite di fatturato inferiori alle altre, sono ottimiste più delle altre e ritengono di recuperare entro 1-2 anni i livelli di attività precedenti alla crisi. Le imprese green innovano di più, investono maggiormente in R&S, utilizzano di più le tecnologie 4.0 e privilegiano le competenze 4.0. Le imprese giovanili guardano di più al green: il 47% delle imprese di under 35 ha investito nella green economy nel passato triennio contro il 23% delle altre imprese.
Prodotti green anche nella pulizia professionale Molte delle imprese italiane, nonostante la crisi prodotta dal Covid19, non hanno rinunciato a innovare e scommettere sulla sostenibilità
Ecolabel UE
Ecolabel UE è il marchio di qualità ecologica dell’Unione Europea (Ecolabel UE) che contraddistingue prodotti e servizi che pur garantendo elevati standard prestazionali sono caratterizzati da un ridotto impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita. Il marchio è stato istituito nel 1992 dal Regolamento n. 880/92 ed è oggi disciplinato dal Regolamento (CE) n. 66/2010 in vigore nei 28 Paesi dell’Unione Europea e nei Paesi appartenenti allo Spazio Economico Europeo – SEE (Norvegia, Islanda, Liechtenstein). Ecolabel UE è un’etichetta ecologica volontaria basata su un sistema di criteri selettivi, definito su base scientifica, che tiene conto degli impatti ambientali dei prodotti o servizi lungo l’intero ciclo di vita ed è sottoposta a certificazione da parte di un ente indipendente (organismo competente). La prestazione ambientale è valutata su base scientifica analizzando gli impatti ambientali più significativi durante l’intero ciclo di vita del prodotto o del servizio, tenendo anche conto della durata della vita media dei prodotti e della loro riutilizzabilità/riciclabilità
e della riduzione degli imballaggi e del loro contenuto di materiale riciclato. I criteri Ecolabel, stabiliti a livello europeo con un’ampia partecipazione di parti interessate tra cui anche associazioni europee di consumatori e ambientaliste, riguardano anche aspetti importanti inerenti la salute e la sicurezza dei consumatori. Riguardano inoltre, ove pertinente, i principali aspetti sociali ed etici dei processi produttivi. Nel 2018 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea la DECISIONE (UE) 2018/680 che ha stabilito, per la prima volta, i criteri Ecolabel UE per i “Servizi di pulizia di ambienti interni” adottati dalla Commissione europea e ha aperto le porte della certificazione ambientale anche per gli operatori del cleaning professionale degli interni. I criteri affrontano i principali impatti ambientali associati ai servizi di pulizia ed hanno validità quinquennale. Negli ultimi anni le aziende del cleaning hanno testimoniato una crescente necessità di allineamento delle proprie pratiche commerciali, sociali e ambientali alle nuove esigenze del mercato di riferimento: a tal fine i nuovi criteri Ecolabel UE per servizi di pulizia di ambienti
interni, affrontando i punti più critici dei processi di pulizia, aiutano il richiedente ad intraprendere azioni concrete per una pulizia più “sostenibile”. Grazie ad essi, le aziende fornitrici di servizi di pulizia certificati Ecolabel UE sono in grado di dimostrare più agevolmente l’efficienza delle proprie pratiche ambientali nel partecipare alle “gare verdi” nell’ambito degli appalti pubblici (GPP). L’etichetta europea rappresenta inoltre un’attestazione dell’impegno delle aziende nei confronti del benessere e della sicurezza dei propri dipendenti, garantendo una riduzione della loro esposizione alle sostanze tossiche. I nuovi criteri danno inoltre la priorità all’utilizzo di prodotti per la pulizia che vantino etichette di tipo ISO I (14024) come il marchio Ecolabel UE, Nordic Swan e Blauer Engel. Finalmente, per l’affidamento dell’appalto tra diversi fornitori di servizi di pulizia, il prezzo non sarà più il principale elemento di differenziazione: fattori quali gli aspetti sociali ed ambientali stanno infatti diventando sempre più importanti, incontrando un orientamento generale verso la sostenibilità complessiva del vivere.
ambientale, anzi, alcune hanno deciso di alzare la posta per essere e servizi che pur garantendo elevati standard prestazionali sono ancora più competitive e resilienti. Il lavoro di queste imprese spinge caratterizzati da un ridotto impatto ambientale durante l’intero ciclo il Paese verso le frontiere avanzate della sostenibilità. L’economia di vita. Nell’ultimo decennio le aziende manifatturiere hanno fatto circolare diventa mainstream e tutti i settori ricorrono in maniera passi da gigante nel settore della pulizia. Le microfibre e i tessuti non più consistente a materiale di recupero, anche nelle produzioni di tessuto ad esempio, una volta tessuti innovativi, ora vengono utilizzate fascia alta. L’Italia è uno dei campioni mondiali nel campo della ovunque e senza l’ausilio di detergenti chimici. I nuovi prodotti chimica verde e sostenibile e delle bioplastiche, soprattutto per quanto offrono prestazioni migliorate per quanto riguarda l’assorbimento, la riguarda la ricerca e l’innovazione. Il mondo della pulizia durata, il rilascio di lanugine e il consumo di solventi, professionale risponde a questa crescente richiesta del riducendo al contempo l’impatto ambientale. mercato con prodotti e soluzioni studiati per aiutare le Si tratta di soluzioni progettate aziende a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità all’insegna della multifunzionalità senza compromettere le prestazioni, realizzati e dell’efficienza. Panni che da materie prime di origine vegetale e possono assorbire vari tipi sostenibili, provvisti di certificazioni che di liquidi, vantano attestano la rispondenza a requisiti un’assorbenza e una specifici. Il mercato chiede prodotti resistenza elevate che aiutino a raggiungere gli obiettivi di e garantiscono una sostenibilità e ad aumentare la produttività. pulizia duratura e che Il traguardo della sostenibilità viene raggiunto consentono inoltre di ridurre anche dalle certificazioni ambientali. Le aziende l’impatto ambientale grazie alla conformi allo standard UNI EN ISO 14001:2015 composizione al 100% biologica e (Sistema di Gestione Ambientale) si impegnano ad agli imballaggi realizzati con materiali Il panno antibatterico ESSECINQUE armonizzare il proprio sviluppo nel rispetto per l’ambiente e riciclati. Nel campo delle macchine per la prevenzione dell’inquinamento attraverso alcune pratiche, la pulizia invece la ricerca e sviluppo quali ad esempio, il controllo dei consumi delle risorse naturali ed si è indirizzata nella riduzione dei consumi d’acqua, di energia energetiche; la gestione accurata dei rifiuti, per garantire un corretto e di agenti chimici. Le ultime macchine lavasciuga o ad alta smaltimento ed aumentare il ricorso al recupero; il monitoraggio delle pressione, con le loro notevoli prestazioni sono un chiaro esempio emissioni in atmosfera derivanti dai propri processi e la scelta accurata di questo impegno. Il trend tecnologico delle macchine di ultima dei materiali impiegati nei processi produttivi, per limitare gli impatti generazione è rivolto verso soluzioni in ottica 4.0 in grado di ambientali associati e i rischi che l’uso di tali sostanze comportano. ottimizzarne l’utilizzo, migliorando il rendimento della macchina Le certificazioni di prodotto, invece, contraddistinguono prodotti e incrementandone la produttività. M &A | MARZO 2022
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SPECIALE PULIZIA INDUSTRIALE
SOLUZIONI DALLE AZIENDE DIANOS
L’ESPERIENZA DIANOS PER LA SANIFICAZIONE DELLE SUPERFICI Dianos, azienda storica del cleaning professionale, propone linee specifiche di disinfettanti biocidi formulati con i principi attivi consigliati dall’OMS, per la sanificazione delle superfici in ambito industriale. La linea Igiencloro Dianos comprende disinfettanti a base di ipoclorito di sodio - Autorizzazione in deroga ex art 55.1 BPR (Biocidal Product Regulation). Il sodio ipoclorito offre infatti un ampio spettro d’azione, un elevato potere disinfettante ed è stato approvato come principio attivo biocida. Igiencloro Diaclor Spray Disinfettante pronto uso a base di sodio ipoclorito indicato per l’igiene quotidiana di pareti e superfici in numerosi settori. Attivo contro batteri (tra i quali Salmonella e Listeria), lieviti e virus (in accordo con le Linee Guida OMS e ECDC). Igiencloro Diactive Disinfettante a base di sodio ipoclorito per superfici e pavimenti Indicato per l’igiene quotidiana di pavimenti, pareti e superfici in numerosi ambiti di applicazione e settori industriali. Attivo contro batteri (tra i quali Salmonella e Listeria), muffe/lieviti e virus (in accordo con le Linee Guida OMS e ECDC). Igiencloro Diaclor Disinfettante schiumogeno a base di sodio ipoclorito per superfici industriali e di trasporto In grado di rimuovere con efficacia lo sporco e i microrganismi che vi prolificano. Attivo contro batteri (tra i quali Salmonella e Listeria), muffe/lieviti e virus (in accordo con le Linee Guida OMS e ECDC). Igiencloro Diaclor Gel Gel disinfettante pronto all’uso a base di sodio ipoclorito per sanitari. Indicato per l’igiene di bagni e sanitari in numerosi settori. Attivo contro batteri (tra i quali la Listeria), muffe/lieviti e virus (in accordo con le Linee Guida OMS e ECDC). Dianos inoltre propone sanificanti biocidi a base di alcool in grado di garantire un’azione igienizzante profonda e un utilizzo pratico. Tra questi si evidenzia Dianol, disinfettante biocida senza risciacquo, ad elevata concentrazione di alcool (70%) per superfici e pavimenti. Ideale per la sanificazione di postazioni di lavoro, apparecchiature elettroniche, PC, tastiere, telefoni, stampanti, oggetti, mascherine, tessuti, vetri e cristalli, superfici varie in qualsiasi ambito industriale e professionale. www.dianos.net
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ESSECINQUE
LA SANIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI DI LAVORO: LE SOLUZIONI DI ESSECINQUE Se c’è una cosa che abbiamo tutti imparato nell’era della pandemia è la massima importanza che si deve avere nella cura e igienizzazione degli ambienti tramite l’utilizzo di prodotti specifici per la pulizia. Soprattutto nei luoghi di lavoro condivisi e negli ambienti destinati al pubblico è estremamente indispensabile attuare ancor più di prima la massima sanificazione possibile. Questo si traduce in sistemi di pulizia che utilizzino dei prodotti in grado di eliminare ogni forma di contaminazione e che mantengano a lungo le superfici protette da cariche batteriche. Essecinque Srl, forte dell’esperienza decennale nella produzione di mop e attrezzature per la pulizia professionale, ha incrementato per tali motivi in questi anni la produzione del mop in Tessuto non Tessuto. Questo materiale, che tutti hanno imparato a conoscere durante la pandemia, è stato forse il più ricercato. Nell’ambito dei prodotti sanitari ha avuto un consumo esponenziale, basti pensare alle mascherine, e ciò si è tradotto anche nell’ambito degli articoli per la pulizia. La necessità di garantire la riduzione di contaminazione batterica degli ambienti ha suggerito di proporre il mop con una banda centrale disponibile in più colori diversi, consentendo la classificazione del prodotto in base alla sua destinazione d’uso. Ogni diverso colore del mop pertanto corrisponde ad uno specifico luogo di utilizzo (bagni, luoghi di passaggio, zona mensa, postazioni di lavoro): grazie a tale classificazione lo stesso mop viene usato solo e soltanto negli ambienti a cui è destinato, senza possibilità di confusione da parte dell’operatore. Un altro aspetto interessante emerso in questi tempi di pandemia è stato il ricorso massiccio all’uso dei prodotti usa e getta, come mascherine, guanti, salviettine igienizzanti. Come operatori del settore cerchiamo di proporre dei prodotti che possano svolgere la stessa funzione di quelli usa e getta, ma che abbiano un utilizzo più lungo nel tempo, così da ridurre la produzione di rifiuti. Il Panno Antibatterico è l’alternativa ideale al panno usa e getta. È prodotto con fibra che presenta al suo interno nanoparticelle d’argento: la speciale composizione della microfibra assicura la rimozione di tutti i batteri in superficie, anche senza utilizzare agenti chimici additivi. Il panno è stato testato e gli studi hanno dimostrato che dopo l’utilizzo il 99% dei batteri non si ripresenta più per 24 ore, garantendo la sanificazione delle superfici. Il suo uso è garantito per 500 lavaggi, dunque un bel vantaggio in termini di riduzione di impatto ambientale. Anche questo panno, come il mop in Tessuto non Tessuto, è disponibile in quattro colori diversi (blu, rosso, giallo, verde), per assicurare l’utilizzo esclusivo del prodotto nei diversi ambienti. www.essecinque.net
Il panno antibatterico ESSECINQUE è l’alternativa ideale al panno usa e getta
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SPECIALE PULIZIA INDUSTRIALE
KROLL
LA PRIMA ED UNICA LINEA NERA DI PRODOTTI LAVAMANI PROFESSIONALI! Tradizione ed innovazione al servizio dell’igiene quotidiana nel massimo rispetto ambientale. Questo è nel DNA di Kroll, azienda certificata UNI EN ISO 9001 – UNI EN ISO 14001 – ECOLABEL IT/030/001 – ECO BIO ICEA – EMAS, che da più di 40 anni opera nel settore della cosmetica ed in particolare nei prodotti Lavamani Professionali, Saponi Liquidi e Foam, Detergenti per il Corpo e Creme protettive per Mani. Nel 1986, quando la sensibilità e l’attenzione per le tematiche ambientali non erano ancora così forti come oggi, noi di Kroll avevamo già sentito il bisogno di intraprendere una strada diversa e di lavorare con un approccio più “a misura d’uomo e della natura”. Da allora le nostre parole chiave da allora sono: materie prime di origine naturale vegetale da fonti rinnovabili, alta qualità e innovazione continua. Quando immaginiamo nuovi prodotti il nostro obiettivo è approdare a soluzioni alternative, mai proposte al mercato da nessun’altra azienda, superando ogni forma di standardizzazione. La nostra prerogativa è innovare utilizzando le opportunità offerte dagli elementi naturali. Alcune delle sostanze con cui la pelle viene a contatto possono essere molto dannose. La linea
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BLACKLINE® è pensata per eliminare queste sostanze nocive ed il carbone attivo vegetale, da sempre, viene usato per assorbire le impurezze dalle sostanze con cui viene a contatto. BLACKLINE® è la nuova linea ecosostenibile di lavamani professionali ad elevato potere lavante per i settori industriale, automobilistico, edilizia e fai da te, è l’evoluzione delle tradizionali paste lavamani bianche. È formulata utilizzando abrasivi naturali e vegetali con carbone attivo derivato dalla noce di cocco, riconosciuto per le capacità detossinanti e sbiancanti, è composta da due tipologie di prodotti “Dermatologicamente Testati”: • BLACKPASTE® Crema Lavamani Nera – Detox, fornita in barattolo da lt 1 o nei secchielli da lt 4 e lt 5 che consentono di utilizzare il pratico dispenser per paste lavamani DR2. • BLACKFLUIDE® Crema Lavamani Nera Fluida - Detox, fornita in bottiglia da ml 500 con dosatore, in tanica da lt 3 e da lt 5 entrambe con dosatore e nell’ecosostenibile packaging Bag Volflex® da utilizzare con il dispenser Hobelix. Finalmente il pulito è BLACK! kroll@kroll-amkro.com - www.kroll-amkro.com
MEWA
LAVAPEZZI A PENNELLO ECOLOGICA A NOLEGGIO In officina come nei reparti di produzione, per pulire gli utensili e le parti metalliche in modo ecologico, la lavapezzi biologica è la migliore alternativa alle lavapezzi a freddo che non solo emanano un forte odore, ma contengono anche sostanze dannose per la salute e l’ambiente. Il fornitore di servizi MEWA offre la soluzione ideale: la lavapezzi versatile MEWA Bio-Circle. I microrganismi naturali assicurano la pulizia biologica La lavapezzi MEWA Bio-Circle funziona con un detergente a base acquosa che non contiene solventi tossici e infiammabili. La sporcizia depositata sugli utensili e sulle parti metalliche viene rimossa delicatamente e senza esalazioni chimiche nocive. Per la pulizia vengono utilizzati microrganismi naturali che eliminano grassi, lubrificanti e oli. La pratica lavapezzi a pennello può essere utilizzata ovunque sia necessario pulire piccole attrezzature molto sporche in modo sicuro ed ecologico. A differenza delle lavapezzi a freddo, MEWA Bio-Circle può essere utilizzata anche nell’industria alimentare quando, per esempio, devono essere
rimossi composti chimici organici come lo zucchero. Pratico servizio di manutenzione La sicurezza operativa della lavapezzi è molto importante ed è garantita dalla continuità degli interventi di manutenzione periodica che includono il rabbocco del liquido di pulizia, il cambio del filtro e la sostituzione delle parti soggette a usura. Il contratto di assistenza MEWA comprende anche il servizio di manutenzione che viene effettuato ogni otto od ogni quattro settimane. Le parti eventualmente difettose vengono solitamente sostituite entro 24 ore. “Dopo aver firmato il contratto, il cliente può familiarizzare con la lavapezzi durante un periodo di prova. Il collaboratore di servizio MEWA consegna e installa la lavapezzi e poi assicura una manutenzione regolare. “Per rendere MEWA Bio-Circle ancora più ecologica, in Italia sono stati sviluppati e adottati filtri multiuso. Anche questi, secondo la filosofia MEWA, vengono ritirati, lavati, verificati e riutilizzati” – spiega Velko Winters, amministratore delegato MEWA Italia.
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SPECIALE PULIZIA INDUSTRIALE
NETTUNO
LEADER NELLA PRODUZIONE DI LAVAMANI PROFESSIONALI Nettuno, azienda bergamasca leader nella produzione di lavamani professionali, sviluppa da oltre 50 anni prodotti per la protezione, il lavaggio e la cura delle mani. Le mani non sono solo le artefici dell’impegno che i professionisti mettono ogni giorno nel loro lavoro. Incarnano un biglietto da visita nei confronti delle altre persone e rappresentano un elemento che racconta la cura del corpo nella vita di ogni giorno. Per questa ragione Nettuno, azienda italiana leader nel mercato della produzione di lavamani cosmetici, promuove da oltre 50 anni l’importanza di una corretta cultura dell’igiene delle mani. A concretizzare questa mission aziendale è un recentissimo progetto: il PANNELLO NETTUNO. Si tratta di un programma di protezione, lavaggio e cura delle mani, un’innovativa soluzione che mira a garantire contesti lavorativi più igienici e sicuri, oltre
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che mani dei lavoratori sempre protette e pulite, minimizzando così i rischi - non trascurabili - di malattie professionali più o meno gravi. Da applicare a muro, il pannello è disponibile sia nella versione fissa a 3 postazioni che singola e modulare, ed è ricaricabile attraverso pratiche e maneggevoli cartucce flessibili. “Attraverso questo sistema cerchiamo di sensibilizzare aziende e utilizzatori sull’importanza della prevenzione, aspetto cruciale nell’ambito del “welfare aziendale”, migliorando così la qualità di vita di tutti i lavoratori, specialmente se impegnati in mansioni in cui la pelle è particolarmente sotto stress. Una corretta gestione dell’igiene e della cura delle mani all’interno dei reparti operativi, infatti, comporta un minor numero di malattie professionali e dunque anche un risparmio economico, sia a livello aziendale che di spesa pubblica”
ha dichiarato Francesca Fratus, Export Manager di Nettuno srl. In più, oltre a lavamani professionali contro ogni tipo di sporco, l’ampia gamma di Nettuno include anche detergenti per la pulizia di superfici e per l’abbigliamento tecnico, garantendo una customer experience a 360°, senza mai distogliere l’attenzione da un aspetto cruciale che riguarda tutti noi: la sostenibilità ambientale. L’azienda si impegna quotidianamente nel minimizzare l’impatto ecologico dell’intera filiera produttiva attraverso scelte concrete, che vanno dalla progressiva riduzione del consumo di beni naturali allo sviluppo di prodotti e packaging green, coniugando sempre passione, tecnologia e capitale umano. Per scoprire il mondo Nettuno e trovare il prodotto più adatto alle tue esigenze visita il sito www.nettuno.net o scrivi a marketing@nettuno.net.
SPONTEX PROFESSIONAL
SPONTEX PROFESSIONAL E L’IMPEGNO PER UN PIANETA MIGLIORE: NUOVA GAMMA DI ABRASIVI E MICROFIBRE GREEN Spontex Professional nasce nel 1987 con l’obiettivo di rispondere alle esigenze di pulizia delle superfici in ambiente professionale. Contraddistinguendosi sul mercato inizialmente per la produzione di spugne in cellulosa vegetale, oggi l’azienda è presente in più di 85 Paesi con 4 stabilimenti produttivi in Europa e un’ampia gamma di prodotti per la pulizia, abrasivi e tessuti non tessuti che garantiscono efficienza, produttività, risoluzione dei problemi di stoccaggio e pulizia ergonomica. Al fine di rinnovare la sua offerta con prodotti che abbiano un impatto positivo sull’ambiente senza compromessi sull’efficienza di pulizia, Spontex Pro lancia la sua nuova gamma Green composta da abrasivi e microfibre ecologici realizzati con materiali vegetali e fibre riciclate. Infatti, è fondamentale
che anche tutte le aziende che operano nel settore della pulizia professionale possano compiere dei piccoli, ma molto utili gesti per contribuire alla creazione di un pianeta migliore per le generazioni presenti e future. Nel dettaglio, Sponrex 100 è la spugna bifunzionale realizzata con materiali naturali (la sua parte abrasiva è composta da gusci di noci), fibre riciclate e senza coloranti che garantisce qualità e durata. Questo innovativo abrasivo che assicura risparmio di tempo ed efficienza di pulizia è disponibile anche in formato fibra con Mercury 100 Pad e rotolo con Mercury 100 Roll. Infine, le MF Pro Recycled, microfibre in colore chiaro (blu, verde, rosso e giallo) per la minima presenza di coloranti, sono ideali per applicazioni multiuso con o senza acqua e detergenti e provengono da 5 bottiglie di plastica riciclata da 50
cl. La loro texture goffrata garantisce una pulizia due volte più veloce rispetto alle altre microfibre presenti sul mercato e un’ottima capacità di assorbimento. Assicurano anche una rimozione dei batteri al 99%. Sponrex 100 e tutte le MF Pro Recycled sono lavabili per prolungarne la durata, ridurre i costi e gli sprechi. Come riportato sulle rispettive schede tecniche, la spugna abrasiva è lavabile in lavatrice e lavastoviglie a 60°C senza compromettere l’efficienza del prodotto e le microfibre sono lavabili in lavatrice a 60°C oppure in autoclave a 121°C garantendo gli standard di qualità Spontex Professional. Per saperne di più sulla gamma Green Spontex Professional visita il sito web www.spontex-pro-green.com, scarica la brochure dedicata e le schede tecniche dei nuovi prodotti.
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SPECIALE PULIZIA INDUSTRIALE
TORK
TORK BIOBASED, I NUOVI PANNI VEGETALI E SOSTENIBILI PER LA PULIZIA INDUSTRIALE Tork, marchio internazionale di Essity, amplia la sua offerta per il settore della pulizia industriale con nuovi prodotti e nuove confezioni. Tra questi Tork Biobased, il nuovo panno per la pulizia industriale composto al 99% da fibre di origine vegetale e sostenibili, certificate come OK Biobased dal TÜV Austria. Con continui aggiornamenti di tutta la gamma, Tork intende sostenere le aziende nel miglioramento dell’efficienza e della sostenibilità. Il mercato chiede prodotti che aiutino a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e ad aumentare la produttività. I nuovi panni Tork Biobased ultraresistenti offrono prestazioni migliorate per quanto riguarda l’assorbimento, la durata, il rilascio di lanugine e il consumo di solventi, riducendo al contempo l’impatto ambientale. Tork apporta continui miglioramenti a tutta la propria gamma. I nuovi imballaggi utilizzano il 30% di plastica riciclata (aiutando a ridurre il consumo di plastica vergine) e il 100% di fibre di cartone riciclate. A partire dal 2011, le emissioni di CO2 dei panni exelCLEAN sono state ridotte del 28%. La sostenibilità è un fattore sempre più importante nelle scelte dei clienti. I prodotti e le confezioni Tork sono progettati per massimizzare l’efficienza e garantire una maggiore sostenibilità mantenendo elevati standard di prestazione. Oltre ai miglioramenti in termini di sostenibilità, ci sono aggiornamenti che rendono l’erogazione più efficiente. I panni per la pulizia Tork sono ora intercalati per un accesso più facile e veloce. L’erogazione ‘Uno ad uno’ significa che gli utilizzatori prendono solo ciò di cui hanno bisogno, riducendo gli sprechi.
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Panni Tork per le pulizie Biobased Riduci i consumi con i panni Tork per pulizia a lunga durata. Progettati all’insegna della multifunzionalità e dell’efficienza, possono assorbire vari tipi di liquidi e vantano un’assorbenza e una resistenza elevate. Grazie alla composizione al 100% biologica e agli imballaggi realizzati con materiali riciclati, consentono inoltre di ridurre l’impatto ambientale. Oltre a garantire una maggiore igiene, grazie all’erogazione singola vantano anche un ottimo rapporto costo/efficacia. Compatibili con la maggior parte dei solventi e dei detergenti, questi panni monouso non richiedono cambiamenti significativi nelle routine di pulizia abituali. • Puliscono olio, grasso e acqua e semplificano l’allestimento delle postazioni di lavoro. • Sono utilizzabili con la maggior parte dei solventi, disinfettanti e detergenti. • Incrementano la sostenibilità: sono biologici al 100%. La confezione è realizzata al 100% con fibre riciclate e con almeno il 30% di plastica riciclata. • Proteggono le superfici più delicate, evitando di danneggiarle, non lasciano residui e pelucchi. • Aumentano la sostenibilità
VIRASCHUTZ
VIRASCHUTZ: 3 MESI DI PROTEZIONE CON UNA SOLA APPLICAZIONE Efficace, sostenibile e rivoluzionario, potremmo definire così l’innovativo sistema di protezione continua degli ambienti formulato da Viraschutz. Un trattamento unico nel suo genere che garantisce ambienti sicuri per 3 mesi, 24 ore al giorno, con una sola applicazione. Ricerca, passione e determinazione hanno permesso di sviluppare una soluzione che rivoluzionerà il mondo della sanificazione, per assicurare salute a persone e ambiente. Come nasce l’idea? Il progetto nasce dalla volontà di un team di ricercatori e professionisti di dare risposta a un’esigenza molto diffusa: rendere più sicuri e salubri gli ambienti lavorativi. Sono i primi mesi del 2019 quando inizia la fase di R&S. Ripetuti test, sia in laboratorio che in scenari di vita reale, sono stati fondamentali a formulare la soluzione e certificarla con norme internazionali (ISO 22196:2011). A chi si rivolge? Poter garantire ai propri dipendenti ambienti sempre protetti in cui lavorare sarà la chiave del successo di qualsiasi business, nonché una riduzione dei costi
derivanti dalle assenze per malattia. Oltre ad essere uno strumento di prevenzione, Viraschutz rappresenta un mezzo di acquisizione di vantaggio competitivo, in quanto permette anche di risparmiare sui servizi di pulizia e sanificazione e di dimostrare attenzione verso la sostenibilità ambientale. In cosa consiste l’innovazione? La soluzione Viraschutz protegge gli ambienti per almeno 3 mesi con un’azione antimicrobica costante del 99,99%. “La nostra formulazione genera uno scudo invisibile sulle superfici che attrae a sé ed elimina continuamente batteri, muffe, odori e altri agenti patogeni” – ci spiega la Prof. ssa Roberta Censi, Chief Scientist di Viraschutz. Parte integrante dell’innovazione è la combinazione tra la formulazione ed erogatori elettrostatici professionali, per un trattamento più veloce ed efficace. La soluzione raggiunge rapidamente tutti gli angoli e si distribuisce uniformemente e a 360° sulle superfici. Viraschutz riesce a coniugare efficacia e
sostenibilità unendo l’attenzione alla salute di persone e ambiente. Legandosi in modo permanente alle superfici, la formula Viraschutz non si disperde nell’ambiente e ripetendo il trattamento solo 4 volte all’anno, si riduce l’utilizzo di prodotti chimici di più del 90%. Per maggiori informazioni sulla nostra innovazione visita il sito HYPERLINK “http://www.viraschutz.com” www. viraschutz.com o scrivici a HYPERLINK “mailto:info@viraschutz.com” info@ viraschutz.com.
WERNER & MERTZ PROFESSIONAL
GREASE POWER: QUATTRO FUNZIONI IN UN UNICO PRODOTTO Werner & Mertz Professional presenta GREASE power, un detergente sgrassante per cucine e i centri cottura dalle altissime prestazioni frutto di un importante lavoro di ricerca che ha creato un prodotto per la rimozione del grasso, anche carbonizzato, che non emette alcuna esalazione nociva o fastidiosa. È composto da tensioattivi e additivi di origine naturale. È certificato ECOLABEL per essere inserito facilmente nelle gare d’appalto. Ha ottenuto l’ambiziosa certificazione Cradle to Cradle, sinonimo del massimo della sicurezza per l’ambiente e la salute dell’utilizzatore. È ideale per la rimozione sporco grasso persistente nelle aree di preparazione degli alimenti ed è utilizzabile su tutte le superfici resistenti agli alcali. E’ indicato per anche forni a convezione con sistema di lavaggio integrato.
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INNOVARE con la FORMAZIONE
PROGETTO EDUCATIONAL DI ABB
S
I ROBOT COME AIUTO PER FORMARE LA PROSSIMA GENERAZIONE DI INGEGNERI ITALIANI
Sono più di 100 gli Istituti secondari di II grado in Italia che hanno aderito al progetto Educational di ABB divisone robotica, introducendo nei propri percorsi formativi corsi teorici/pratici, per insegnare ai propri studenti a progettare isole robotizzate e programmare robot industriali e collaborativi. I corsi hanno l’obiettivo di fornire agli studenti le competenze necessarie spendibili nel mondo del lavoro sempre più digitalizzato e automatizzato. Un esempio: i neo-diplomati potrebbero affrontare subito il mondo del lavoro presso aziende in cui sono vengono
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di Cristina Gualdoni
utilizzati i robot ABB, oppure decidere di proseguire gli studi presso l’Università o ITS. A questo proposito è stata incrementata anche la collaborazione tra ABB e gli ITS. Infatti sono stati organizzati percorsi formativi di robotica sempre più professionalizzanti per gli studenti che hanno già acquisito le competenze di base. Presso l’Istituto ITT G. Marconi di Rovereto, ad esempio, sono stati installati due robot ABB (un robot collaborativo YuMi® e un robot industriale IRB 120). I robot sono a disposizione anche di altri Istituti
della zona. Utilizzando i robot e il software di simulazione RobotStudio (fornito anch’esso gratuitamente da ABB), gli studenti possono imparare a programmarli e progettare isole robotizzate. Secondo il Prof. Eugenio Berti, docente dell’ITT Marconi, il robot collaborativo YuMi offre grandi opportunità per acquisire competenze pratiche spendibili nelle aziende del territorio: “Abbiamo visitato un produttore di occhiali della nostra zona che utilizza molti YuMi e abbiamo constatato che il cobot aveva grandi potenzialità come strumento educativo. Gli studenti sono
affascinati da YuMi e si sentono stimolati a mettersi alla prova per scoprire che cosa sono in grado di fare. Una delle sfide è sincronizzare i due bracci del dispositivo; le competenze di programmazione acquisite in questi corsi sono direttamente applicabili in ambienti industriali, preparando i nostri studenti a entrare nel mondo del lavoro.” Per un progetto di esame dello scorso anno presso l’ITT Marconi, gli studenti dovevano realizzare un progetto completo, utilizzando il robot per costruire una piccola torcia partendo da vari componenti. Gli studenti hanno dovuto combinare molti aspetti di ingegneria robotica, dalla progettazione e comunicazione web, fino alla programmazione dei movimenti del robot. Tutti gli studenti hanno superato l’esame e ora stanno frequentando corsi universitari di ingegneria elettronica. Il Prof. Berti aggiunge che, a volte, gli studenti lo sorprendono dimostrando di avere conoscenze innate: “Negli ultimi anni ho visto aumentare il numero di studenti che partecipano al corso e la nuova generazione è composta da nativi digitali. Quando questi ragazzi ricevono uno strumento come l’interfaccia FlexPendant, hanno già un’idea di come utilizzarlo. ABB è stata di grandissimo aiuto per lo
sviluppo di questi corsi e, oltre al supporto tecnico, ha dato un grande contributo ai contenuti formativi del corso, mandando i suoi tecnici alla nostra scuola per tenere lezioni e formare gli insegnanti. ABB ha creato anche una piattaforma online con molti materiali utili, come videolezioni, esercizi e libri di testo. Non mi vengono in mente altre aziende che si sarebbero impegnate nel progetto in questo modo.” Come ulteriore supporto alle scuole, l’azienda ha realizzato due libri di testo per istruire gli studenti, “Corso di robotica livello base” e “Corso di robotica livello avanzato” in cui si affrontano concetti di robotica teorica e pratica utilizzando il software Robotstudio. L’idea di realizzare i libri è nata dalla collaborazione con il Prof. Loris Latassa, docente dell’Istituto Majorana di Seriate, racconta Maurizio Lepori, School Education Coordinator di ABB Robotics: “Spiegare i concetti di robotica con esempi pratici, grazie all’uso di RobotStudio, è stata la chiave per coinvolgere gli studenti senza spaventarli con argomenti troppo difficili e solo teorici.” Un’altra testimonianza dell’importanza di questi corsi arriva dalla Prof.ssa Marta Castagna, Preside dell’Istituto Zaccagna Galilei di Carrara, che ha potuto constatare i benefici di questi attestati di competenza
per gli studenti: “Questa esperienza è fondamentale per l’integrazione fra scuola e lavoro; abbiamo creato anche corsi serali per adulti che vogliono aggiornare le proprie competenze. Grazie al nostro accordo con ABB, gli studenti ricevono un attestato di competenza in programmazione robotica, che possono presentare a qualsiasi datore di lavoro e dare un contributo efficace sul luogo di lavoro. Molti dei nostri studenti hanno trovato impieghi di alto livello grazie a questa iniziativa.”
Preparare gli studenti di oggi per il mondo di domani L’automazione robotica è destinata a svolgere un ruolo da protagonista nelle fabbriche del futuro ed è per questo che all’interbo di ABB è nata l’idea di attivare vari progetti per aiutare gli studenti di scuole, college e università in tutto il mondo a capire i vantaggi che i robot possono offrire in ogni ambito, dall’ingegneria alla manifattura, dall’architettura al design di prodotti. Dotando i giovani delle competenze e dell’esperienza necessarie per programmare e utilizzare i robot, l’azienda punta inoltre a creare opportunità di lavoro per il futuro, riducendo al tempo stesso l’impatto ambientale grazie a livelli superiori di efficienza e produttività.
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RICERCA e INNOVAZIONE
PROGETTO COMPOSER
C
INIZIATIVE E PROGETTI PER UN MANIFATTURIERO LOMBARDO CIRCOLARE
di Andrea Mazzoleni, AFIL; Eleonora Manarin, Gianmarco Griffini, POLIMI-CMIC; Marcello Colledani, Marco Diani, POLIMIMECC; Maryam Mirpourian, CNR-STIIMA; Giacomo Copani, CNR-STIIMA/AFIL
COMPOSER “Carbon-fiber reinforced cOMPOsites for Sustainable circular Economy models based on Repair and Remanufacturing for Reuse” è un progetto di ricerca finanziato da Fondazione Cariplo, iniziato nel 2018 e della durata di tre anni, coordinato dal Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano e che vede la partecipazione del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano e dell’Istituto di Sistemi e Tecnologie Industriali Intelligenti per il Manifatturiero Avanzato (STIIMA) del Consiglio Nazio-
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nale delle Ricerche (CNR). COMPOSER si concentra sull’implementazione dei principi dell’Economia Circolare per dimostrare la sostenibilità economica e ambientale di catene del valore innovative basate sul riciclo e recupero di prodotti in materiale composito a matrice polimerica e fibre di carbonio. Nello specifico, il progetto ha lo scopo di sviluppare tecnologie in grado di consentire una riduzione dell’utilizzo di fibre di carbonio vergini e di implementare logiche di riparazione, riutilizzo e riciclo della matrice polimerica e delle fibre di carbo-
nio, promuovendo un approccio sistemico alla valorizzazione di prodotti a fine vite in materiale composito. Nell’ultimo decennio, l’utilizzo di materiali compositi a matrice polimerica termoindurente rinforzati con fibre di carbonio (conosciuti come CFRPs : Carbon Fiber Reinforced Polymers) è cresciuto significativamente in diversi settori di mercato (trasporti, costruzioni, beni di consumo, sport, etc). Con la crescente quantità di CFRPs utilizzati in tutto il mondo, i corrispondenti rifiuti, inclusi gli scarti di produzione e i
componenti a fine vita, stanno lentamente ma costantemente raggiungendo livelli significativi, portando ad una crescente richiesta di attuazione di strategie per la loro gestione. Tuttavia, a causa della natura termoindurente della matrice polimerica usata, il recupero dei componenti non può essere intrapreso impiegando processi convenzionali di termoformatura o fusione come nel caso dei polimeri termoplastici. Inoltre, l’intrinseca natura eterogenea di questi materiali rappresenta un ulteriore grande ostacolo al loro riciclo e riutilizzo. Attualmente, la gestione dei rifiuti CFRPs è tipicamente basata sullo smaltimento in discarica o sull›incenerimento, che tuttavia richiedono sforzi economici sempre più ingenti a causa dei costi non trascurabili associati a questi processi. Un altro problema riguarda le crescenti preoccupazioni ambientali che hanno portato negli anni a severe condizioni di gestione
circa lo smaltimento dei rifiuti in materiale composito (si pensi alle direttive UE 1999/31/CE e 2000/53/CE). Oltre a queste considerazioni, un altro fattore determinante per il riutilizzo e la rimanifattura di parti in CFRPs è legato agli attuali costi elevati delle fibre di carbonio (FC) vergini, nell’ordine di 20-50 $/ kg. Inoltre, l’energia di produzione richiesta per la loro produzione è attualmente stimata nell’ordine di 198-594 MJ/kg, ben al di sopra della quantità equivalente necessaria per ottenere fibre di carbonio riciclate (11-36 MJ/kg). Questo scenario ha aumentato la consapevolezza ambientale ed economica sulla necessità di percorsi sostenibili per la gestione e la valorizzazione dei rifiuti CFRPs, e di conseguenza la necessità di definire una corretta strategia di gestione dei rifiuti verso una vera e propria Economia Circolare. In risposta alle attuali sfide e alle nuove necessità appena descritte, il progetto COMPOSER si pone l’obbiettivo di sviluppare un approccio olistico per il trattamento dei rifiuti CFRPs nella loro integrità (riparazione, demanifattura, rimanifattura e riutilizzo del componente in CFRP, recupero completo sia delle fibre di carbonio sia della matrice termoindurente), il tutto inquadrato all’interno di nuovi modelli di business propri dell’Economia Circolare, economicamente validi e ambientalmente sostenibili. L’approccio multidisciplinare del progetto è incentrato su quattro punti fondamentali: Sviluppo di matrici epossidiche innovative, termicamente reattive e intelligenti, progettate per permettere la riparazione e la demanifattura/rimanifattura del composito rinforzato con fibra, consentendone un effettivo riutilizzo a fine vita; Ottimizzazione di efficienti protocolli di riparazione e demanifattura/rimanifattura dei CFRPs per il recupero e il riutilizzo di componenti e materiali; Implementazione di opportuni protocolli di analisi e ispezione non distruttiva dei componenti in CFRP; Messa a punto di nuovi modelli di business basati sui paradigmi fondamentali dell’Economia Circolare attraverso l’analisi di diverse opzioni di logistica inversa nell’ambito dei CFRPs.
In questo quadro, il Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano ha messo a punto una serie di azioni innovative per lo sviluppo di nuovi polimeri termoindurenti termicamente reversibili da impiegare come matrici polimeriche per CFRPs. In particolare, nella fase di progettazione e produzione del materiale sono state introdotte nuove funzionalità chimiche in grado di promuovere processi di demanifattura e rimanifattura nei CFRPs. Tali funzionalità sfruttano la presenza di legami dinamici termicamente reattivi che ne consentono la riparazione, la saldatura, la rimanifattura e il riutilizzo senza comprometterne la fruibilità e le prestazioni in fase d’uso. Nello specifico, durante le attività sono stati progettati due nuovi sistemi epossidici intelligenti. Il primo è basato sulla reazione reversibile dissociativa Diels-Alder (D-A) tra una specie diene e una specie dienofila. A temperature sufficientemente elevate (>120 °C), la struttura polimerica è soggetta a una depolimerizzazione reversibile, che ne permette il riutilizzo, la termoformabili e il recupero. Il secondo è basato su una nuova classe di materiali associativi macromolecolari chiamati vitrimeri, caratterizzati da legami capaci di riorganizzarsi tramite reazioni di scambio attivate da specifici catalizzatori a temperature sufficientemente elevate (>150 °C), che ne permettono la termoformatura, il riutilizzo e la riparazione. Per questa seconda classe, sono stati impiegati reagenti bio-derivati in sostituzione alla controparte di origine fossile comunemente impiegata in quest’ambito, in un’ottica di ulteriore incremento della sostenibilità del materiale in fase di sviluppo e d’uso. Considerate le possibilità aperte da queste nuove resine, è previsto che il loro utilizzo in ambito industriale cresca notevolmente in futuro, con una conseguente crescita di rifiuti e scarti industriali prodotti con questi materiali. Per questo motivo, il Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano ha lavorato seguendo due soluzioni di economia circolare differenti, basate su due approcci fondamentali per il recupero di componenti e materiali critici. Il primo obiettivo è stato quello di defiM &A | MARZO 2022
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nire e sviluppare un preliminare ma innovativo processo laser per il trattamento di difetti superficiali. Il vantaggio di questo approccio, nonostante sia ancora in studio a scala di laboratorio, è quello di poter lavorare localmente. In questo modo, si può rigenerare la superficie di un componente danneggiato, evitando così soluzioni ad alto impatto ambientale e basso recupero del suo valore residuo, come conferimento a discarica e incenerimento.
Il Cluster AFIL
Quando un prodotto o componente non può essere riparato, invece, deve essere mandato a riciclo. Con l’obiettivo finale di recuperare la maggior parte del valore residuo del materiale, sono stati testati due processi innovativi di riciclo. Il primo è un processo termochimico, il quale permette di ottenere in uscita non solo le fibre pulite ma anche la resina della matrice, entrambi riutilizzabili per la creazione di nuovi componenti. Il secondo, invece, chiamato elet-
Associazione Fabbrica Intelligente sin dal 2015 la transizione del dell’Economia Circolare attraverso attività del Gruppo di Lavoro (GdL) “Demembri in rappresentanza di Aziende, Industriali, tra cui CNR-STIIMA e progetto COMPOSER. Le tematiche discusse dal GdL, che si è evoluto in “Strategic Community De-and Remanufacturing for Circular Economy”, riguardano tecnologie innovative per la gestione di prodotti e materiali a fine vita per massimizzare il valore residuo attraverso opportune pratiche di riuso, re-manufacturing e riciclo. Tra le varie attività, AFIL, su mandato di Regione Lombardia, coordina il Pilot “Efficient and Sustainable Manufacturing (ESM)” all’interno dell’iniziativa Vanguard. Tra le attività sviluppate nel Pilot vi è un demo-case, coordinato da AFIL, sul tema “De-and Remanufacturing” il cui obiettivo è contribuire alla creazione di nuove catene del
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tro-frammentazione, sfrutta la creazione di scariche elettriche ad alto voltaggio in un lasso breve di tempo per andare a lavorare all’interfaccia fra due materiali, ottenendo un effetto combinato di frantumazione e liberazione attraverso un processo puramente meccanico. In parallelo, l’Istituto per le Tecnologie Industriali e l’Automazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (STIIMA/CNR) ha valutato i criteri aziendali per l’adozione dei nuovi compo-
Lombardia – promuove e valorizza manifatturiero regionale verso il modello il coivolgimento dei propri Soci nelle and Remanufacturing”, che raccoglie RTOs, Università e Associazioni il Politecnico di Milano, partner del valore circolare in Europa, indirizzando casi industriali rilevanti a livello comunitario, tra i quali il recupero e il riuso dei materiali compositi, delle batterie dei veicoli elettrici e di componenti ad alto valore derivanti dai prodotti elettronici. I membri della Strategic Community sono attivamente coinvolti in questa iniziativa contribuendo allo sviluppo del demo-case “De-and Remanufacturing” e alla realizzazione di specifici progetti di R&I, come ad esempio: SCREEN, FiberEUse, CarE-Service e DigiPrime, finanziati dal programma H2020. Per maggiori informazioni: comunicazione@afil.it
siti carbon fiber e delle nuove tecnologie. A tale riguardo, sono stati ipotizzati alcuni potenziali settori per identificare le applicazioni industriali di utilizzo dei CFRC rigenerati e riparati. Le ipotesi sono state integrate e convalidate da un ampio studio di mercato attraverso ricerche documentali e prove empiriche mediante interviste con un produttore di componenti compositi attivi nell’ industria automobilistica avente sede in Lombardia. I risultati hanno permesso al CNR di formulare specifici modelli di business. Successivamente a ciò è stata effettuata una valutazione economica per valutare la sostenibilità finanziaria del modello proposto. In particolare, grazie alla riparabilità e riciclabilità del materiale si possono definire due nuovi modelli di business per due diversi attori della filiera: la riparazione lato produttore di componenti compositi e il modello aziendale di riciclaggio termico e/o meccanico lato riciclatore. Per quanto riguarda la riparazione, il modello di business si concentra sul caso di un produttore di componenti automobilistici che integra i nuovi CFRP nel processo produttivo. Grazie alle caratteristiche dei nuovi compositi, è possibile riparare le parti difettose. È importante sottolineare che, sulla base dell’intervista condotta, il tasso di difettosità delle parti realizzate in composito CF è relativamente alto. Pertanto, il nuovo modello di business può portare a un notevole risparmio sui costi attraverso la riparazione della difettosità. Le analisi di sensibilità e la valutazione economica hanno mostrato che il modello di business è promettente. Lato riciclatore, lo studio ha esaminato le nuove soluzioni composite EoL – End of Life -, in cui il riciclatore riceverebbe i compositi a fine vita grazie alla riciclabilità del materiale. Il profitto deriva dalla vendita delle fibre di carbonio secondo una logica di seconda applicazione. La valutazione economica indica che il riciclaggio meccanico non è redditizio, mentre il riciclaggio termico può esserlo ma in determinate condizioni. Sono state pertanto proposte alcune strategie gestionali in termini di partnership con gli stakeholder della filiera per diminuire i rischi di approvvigionamento e le incertezze che incidono sulla sostenibilità economica.
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PRISMA SIEMENS
DAIMLER TRUCK ADOTTA XCELERATOR DI SIEMENS PER PLASMARE IL FUTURO DEL TRASPORTO A ZERO EMISSIONI DI CO2 Siemens Digital Industries Software ha annunciato oggi che Daimler Truck ha adottato il software Simcenter™ STARCCM+™ di Siemens per sviluppare veicoli di prossima generazione a zero emissioni di CO2. Simcenter, parte del portafoglio Xcelerator di Siemens, fornirà a Daimler Truck la soluzione all’avanguardia di fluidodinamica computazionale (CFD) di cui ha bisogno per trasformare il suo processo di sviluppo CAE in un ambiente multifisico completamente guidato dal gemello digitale. Daimler Truck prevede di utilizzare Simcenter per migliorare le prestazioni aerodinamiche, così come esplorare e ottimizzare i sistemi innovativi di propulsione e gestione dell’energia per la mobilità elettrica, compreso il raffreddamento della batteria e la tecnologia dell’idrogeno. Il software aiuterà anche a supportare il datato motore a combustione e la progettazione del sistema di scarico e la riduzione di CO2 associata. Oltre al software, Siemens e Daimler Truck collaboreranno nella formazione di giovani ingegneri per creare gli specialisti di simulazione di alto livello che contribuiranno a garantire che Daimler Truck mantenga la sua leadership nel mercato. “Siamo orgogliosi di avere Daimler Truck come nuovo membro della nostra famiglia di clienti in conti-
nua espansione”, ha detto Edwin Severijn, Sr VP e General Manager, EMEA, Siemens Digital Industries Software. “La digitalizzazione è fondamentale per l’innovazione industriale sostenibile nel settore dei trasporti e, fornendo informazioni sulle prestazioni reali dei prodotti, Simcenter STAR-CCM+ può accelerare l’innovazione per un domani migliore”. Daimler Truck AG è il più grande produttore mondiale di camion e autobus, con posizioni di leadership nel settore in Europa, Nord America e Asia, e con più di 35 sedi principali in tutto il mondo. Con più di 100.000 dipendenti, riunisce sette marchi sotto lo stesso tetto: Freightliner, Western Star, Thomas Built Buses, Mercedes-Benz, Setra, BharatBenz e FUSO. Siemens Digital Industries Software sta guidando la trasformazione verso l’impresa digitale, all’interno della quale l’ingegnerizzazione, la produzione e la progettazione elettronica incontrano il futuro. Il portfolio di soluzioni Xcelerator aiuta le aziende di ogni dimensione a creare ed a sfruttare appieno i digital twin, che forniscono alle organizzazioni nuove capacità di esplorazione, opportunità e livelli di automazione, fattori chiave per guidare l’innovazione. Per maggiori informazioni siemens.com/software
LEUZE
MISURAZIONE E COMMUTAZIONE CON UN SOLO DISPOSITIVO L’innovativo sensore ODT 3C di Leuze è in grado di svolgere sia compiti di misura che di commutazione. La nuova soluzione 2 in 1 è quindi adatta a un›ampia gamma di applicazioni industriali automatizzate. C’è un oggetto sul nastro trasportatore? Se sì: qual è la sua posizione o distanza dalla macchina? Questi sono problemi tipici che devono essere affrontati in una vasta gamma di applicazioni e processi industriali. In passato, gli operatori di sistema risolvevano questo problema attraverso l’uso di più sensori. Con il nuovo ODT 3C di Leuze è necessario un solo dispositivo: L›innovativo sensore può trasmettere al controllo della macchina sia le informazioni di commutazione che quelle di misura, il che lo rende una soluzione 2 in 1 efficiente ed economica. Flessibile con un solo sensore L’ODT 3C trasmette i valori di misurazione e i dati diagnostici completi tramite IO-Link. I dati includono valori di temperatura, avvertimenti e qualità del segnale. Ha un sorprendente comportamento in bianco e nero (< ± 3 millimetri a 150 millimetri). Il range operativo può essere facilmente regolato tramite il pulsante di apprendimento, la linea o IO-Link. Il nuovo sensore Leuze offre anche un’impressionante sicurezza di funzionamento: La soppressione attiva della luce ambientale impedisce una commutazione errata, anche se esposta alla luce diretta dei sistemi di illuminazione dei padiglioni a LED. I LED facilmente visibili da tutti i lati permettono di leggere rapidamente lo stato dell’ODT 3C. Due uscite di commutazione indipendenti e modelli di sensori con uscita di avvertimento o un piccolo punto luminoso (pinpoint) integrano le funzioni del sensore. Questo permette agli operatori dell’impianto di utilizzare l’ODT 3C in modo flessibile in una vasta gamma di applicazioni. 72
M &A | GENNAIO/FEBBRAIO MARZO 2022 2022
WALTER
STABILITÀ A FRONTE DI UNA VITA UTENSILE PIÙ LUNGA Con il sistema di tornitura a copiare W1211/W1210 Walter trasferisce alla lavorazione interna le caratteristiche positive del suo sistema di tornitura per la lavorazione esterna W1011/W1010, leader di mercato. Le barre di alesatura e gli inserti a fissaggio meccanico ad accoppiamento geometrico WL risolvono un problema frequente: nella tornitura a copiare con inserti a V si generano forze elevate che causano micromovimenti dell’inserto nel corpo, allargando così la sede inserto. Le conseguenze sono un’usura più elevata, una riduzione della precisione e un’insufficiente precisione di indicizzazione con tipi di inserti a fissaggio meccanico come VBMT o DCMT. Grazie al design della sede inserto ad accoppiamento geometrico con appoggio a tre punti le barre di alesatura W1211/ W1210 e gli inserti WL25 raggiungono una stabilità estremamente elevata. Questo aumenta la vita utensile e allo stesso tempo consente all’utilizzatore di impiegare gli utensili in entrambe le direzioni di processo. In questo modo la precisione di indicizzazione migliora del 50%. Walter offre le barre di alesatura con Ø 25, 32 e 40 mm in due versioni: W1210 per angoli di copiatura fino a 72,5° e W1211 per angoli di copiatura fino a 50°. A seconda del requisito di applicazione, sono disponibili quattro tipi di inserti a fissaggio meccanico WL25 positivi a tre taglienti: versione neutra, sinistra, destra e a raggio completo, che si adattano allo stesso utensile. Oltre alle qualità del materiale da taglio resistenti all’usura Walter Tiger·tec® Silver, attualmente utilizzate, saranno a breve disponibili anche inserti Tiger·tec® Gold. Ad una maggiore vita utensile e quindi ad una maggiore economicità contribuisce anche la doppia lubrificazione della superficie di spoglia superiore, nonché la lubrificazione assiale, disponibile a richiesta, per l’evacuazione dei trucioli nella lavorazione di fori ciechi. Grazie a questa peculiarità, unita alla grande versatilità, il sistema è attualmente il punto di riferimento sul mercato.
18-21/5/2022
UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE
065/2019
LMRX19RS1
n. 1 Marzo 2022
ABBIAMO PARLATO DI...
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