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Parte V Storia del Risorgimento
Alessandro Cialdi Alessandro Cialdi e il progetto d’ingrandimento e il progetto d’ingrandimento del porto di Civitavecchia∗ del porto di Civitavecchia di Donato Tamblé
di Donato Tamblé
Nel 1861 il celebre comandante della marina pontificia Alessandro Cialdi1, che dopo un periodo di esilio, in seguito alla sua adesione alla Per una prima versione più breve del presente saggio, cfr.: DONATO TAMBLÉ, Cialdi e il porto di Civitavecchia. Un progetto urbanistico inattuato in: Il tesoro delle città, Strenna dell’Associazione per la storia della città, III, 2005, pp. 532-543. ∗
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A ventuno anni nel 1828 Alessandro Cialdi era stato ammesso a frequentare la scuola nautica di Genova e ben presto aveva iniziato a navigare, prima come pilota e poi come scrivano, su brigantini del regno di Sardegna diretti in Brasile. Dopo aver conseguito le patenti di capitano di cabotaggio, di lungo e gran corso, nel 1832 assunse il comando di un modesto bastimento, il San Carlo, di proprietà del romano Carlo Nepoti, che commerciava con il Brasile. Nel 1835 prese servizio come contabile e pilota provvisorio sul brick San Pietro della marina militare pontificia addetto alla sorveglianza sanitaria contro il colera nel Tirreno. Nel 1837 ebbe l’incarico di sovrintendere al trasporto a Bahía di un gruppo di detenuti politici destinati a lavorare per la società di colonizzazione brasiliana con cui era stato stipulato un contratto. Fra le sue imprese più famose si ricorda il trasporto nel 1839 di due obelischi di granito rosa dalla Cava di Baveno, sul Lago Maggiore, alla villa dal principe Alessandro Torlonia a Roma, con un viaggio per fiumi e mari (Ticino, Po, Adriatico, Ionio, Tirreno, Tevere) che portò a destinazione l’imbarcazione Il Fortunato, profittando nell’ultimo tratto della piena del Tevere e dell’Aniene. Ancor più celebre la cosiddetta spedizione in Egitto iniziata il 21 dicembre 1840 e durata trentotto giorni, che ebbe il compito di portare a Roma i monoliti di alabastro, dono del governatore Mohammed’ Ali a Gregorio XVI, per la nuova basilica di S. Paolo fuori le Mura. In questa occasione il capitano Cialdi volle anche risalire con il bastimento La Fedeltà il corso del Nilo per scoprirne le sorgenti e giunse alla cateratta che divide l’Egitto dalla Nubia, a 924 km dal Cairo. Dopo una missione a Londra per commissionare la costruzione di tre piroscafi rimorchiatori, fu nominato maggiore della marina di finanza e poco dopo, il 3 febbraio 1842, ispettore e comandante, col grado di tenente colonnello. Recatosi di nuovo in Inghilterra, ne ritornò con i tre piroscafi, navigando il Tamigi e la Manica e poi seguendo il corso dei fiumi e dei canali francesi. La sua relazione di questa impresa venne pubblicata a Parigi nelle Annales maritimes et coloniales del 1843. Cominciava così anche la carriera di studioso che vide il Cialdi progettare migliorie per la marina e per i porti dello Stato. Lo scoppio della prima guerra d’indipendenza portò il Cialdi ad effettuare diverse operazioni militari in