SPECIALE TREKKING
D AT I & S TAT I S T I C H E
RIPARTIRE SÌ, MA CON CAUTELA Il turismo in Italia resiste, ma per arrivare ai livelli pre-crisi bisognerà attendere il 2022. Grazie ai vaccini, il 70% degli italiani andrà in vacanza. Il comparto outdoor italiano registrerà un calo limitato tra il -3% e il -14% sui volumi ante-Covid _ di Tatiana Bertera
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ITALIA - DESTINAZIONI PRINCIPALI PER REGIONE
talia in ripresa, ma bisogna andarci piano. In questo articolo abbiamo confrontato e riportato i dati raccolti da due diverse ricerche sul turismo italiano ed estero, sia generalista sia a vocazione outdoor. In base a confronti con i numeri del triennio pre-crisi e a previsioni basate su variabili scelte in maniera oculata, emerge il quadro di un’Italia in ripresa, che potrebbe presto tornare “quasi” ai livelli pre-Covid. Ma anche per questo, ci vuole pazienza. Per comprendere il ritmo della ripresa, Euler Hermes, società del gruppo Allianz e leader mondiale dell’assicurazione crediti, ha esaminato in particolare due variabili: quanto tempo potrebbe servire ai Paesi per raggiungere l’immunità di gregge e le lezioni tratte da crisi economiche del passato. Ci si aspetta che l’UE raggiunga la stessa condizione nel secondo semestre 2021. Seguiranno Cina e Sudafrica: si parla della seconda metà del 2022. Non ci sono previsioni per India e Sud America, fortemente in ritardo sulla campagna vaccinale. Lo studio ha poi analizzato il tempo impiegato dal comparto turistico per riprendersi dopo le due ultime crisi economiche del passato (gli attentati dell’11 settembre e la crisi finanziaria globale del 2009). L’indotto turistico (turismo e affari) è tornato al livello pre-crisi due/ tre anni dopo l’inizio della crisi. Se consideriamo che l’attuale crollo economico è iniziato nel primo trimestre del 2020, ciò significa che i servizi legati al turismo globale potrebbero tornare agli standard ante-Covid a partire dalla seconda parte del 2022. LE PREVISIONI SUL TURISMO ITALIANO (IN GENERALE) - Senza i vaccini il numero degli italiani che sceglierebbero di andare in vacanza nell’estate del 2021 sarebbe simile a quello della scorsa estate: intorno al 50%. Grazie alla campagna vaccinale, invece, il numero degli italiani che quest’anno opteranno per le vacanza estive, supererà il 70%, una percentuale quasi prossima al periodo pre-pandemia (nel 2019 furono il 79,9%). Questi i principali risultati della ricerca sul sentiment degli italiani sulle prossime ferie, alla luce dell’emergenza sanitaria in corso, realizzata da Euler Hermes in collaborazione con Format Research. LE PRINCIPALI DESTINAZIONI NAZIONALI - Mare in testa: il 17,5% sceglie la Puglia, poi seguono con il 16,3% la Sardegna e la Sicilia, leggermente dietro la Toscana con il 15,9%. In montagna svetta il Trentino Alto Adige con il 13,2% delle preferenze, seguito da lontano dalla Valle d’Aosta, con il 4,3%. Altro “trend” molto rilevante: il 70% degli italiani cerca un alloggio ecosostenibile. Gli italiani che decideranno di restare nel nostro Paese trascorreranno in vacanza circa 12 giorni, spendendo in media 1.400 euro se partiranno in famiglia, e quasi 800 euro se partiranno da soli o con amici. Per i viaggi all’estero la spesa per le famiglie sale a circa 1.700 euro e a circa 1.000 per i viaggi individuali, ma i giorni medi di vacanza si riducono a otto.
ITALIA - PREVISIONI ESTATE 2021
LE PREVISIONI SUL TURISMO ITALIANO A VOCAZIONE OUTDOOR La ricerca condotta e pubblicata da Human Company, community per le vacanze open-air, in collaborazione con Thrends, società di consulenza specializzata in analisi e strategie nel settore Tourism & Hospitality, fornisce una panoramica sulla domanda delle ferie all’aria aperta in Italia e ha l’obiettivo di effettuare previsioni sull’estate 2021. Le previsioni sono state fatte tenendo in considerazione due scenari, legati al periodo di avviamento e diffusione del passaporto
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