CURATORE DELLA BIENNALE ARCHITETTURA 2021
HASHIM SARKIS
intervista di Paolo Lucchetta
WILL INTERVISTA CON HASHIM SARK IS
In che misura e in quali direzioni la sua visione aperta e multidisciplinare del fare architettura informa questa ‘sua’ Biennale?
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Il tema della Biennale e tutto il lavoro esposto traggono ispirazione proprio dal “mondo” in senso stretto del termine, in quanto identificano una situazione o un insieme di situazioni globali e interrogano gli architetti di tutto il mondo. In questo senso una Biennale internazionale si riferisce sempre alla condizione del mondo e a come viene vista attraverso la lente dell’architettura. Il mondo come scala di indagine architettonica e come terreno maturo per l’applicazione dell’immaginario architettonico trae ispirazione dagli esempi storici esposti nel libro The World as an Architectural Project che ho scritto in collaborazione con Roi Salgueiro Barrio e Gabriel Kozlowski, nonché dalla ricerca che ho svolto in passato su questo stesso argomento. Direi che lo stesso vale anche per Across Borders, una delle cinque scale dell’esposizione, che guarda proprio al rapporto tra architettura e geografia, un mio interesse di lunga data. E qui voglio rendere omaggio al compianto Vittorio Gregotti, curatore della prima Biennale che ha coinvolto l’architettura per la prima volta in modo diretto e significativo, e alla sua ricerca sulla geografia e la territorialità. Ma dopotutto, anche se alcuni dei temi traggono ispirazione dalla mia ricerca e pratica, come avviene con tutti i curatori, ciò non toglie che il lavoro dei partecipanti e dei curatori nazionali porti il tema in direzioni anche molto diverse che non possono che determinare ad un vitale arricchimento. Il Teatro del Mondo di Aldo Rossi è un faro che illumina ancora oggi la sua visione dell’architettura?
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Mi piace il vostro uso del termine “faro”. La risposta a questa domanda verrà data alla Biennale sotto forma di una piccola sorpresa...
1. IL MONDO COME PROGETTO ARCHITETTONICO La Biennale Architettura 2021 esprime con evidenza la sua visione del “mondo” inteso come progetto di Architettura. Nel suo libro The World as an Architectural Project lei auspica che si possano “fare mondi” con il confronto, con la molteplicità, con una visione non antropocentrica, con equità, nella prospettiva di anticipare e calibrare il futuro del pianeta. 14
2. IL TEATRO DEL MONDO A questo proposito, le sue pagine sul Teatro del Mondo di Aldo Rossi descrivono il Teatro come un faro, un progetto che include il Mondo nel suo nome e che, supportato dalle immagini dell’Arca di Noè, riflette sulle relazioni tra l’Architettura e la realtà che ci circonda. Un edificio dai valori totali e universali, che invita a non perseverare con i processi globali crescenti di produzione territoriale e che ci offre una visione alternativa del mondo.