THE BAG Biennale Architettura Guide - 17. International Architecture Exhibition - Venezia

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PROGETTO SPECIALE

PADIGLIONE DELLE ARTI APPLICATE intervista di Marisa Santin

INTERVISTA CON SHAHED SALEEM

TOGETHER Le moschee rappresentano comunità che pur preservando la propria forte identità vivono in stretta simbiosi con le società locali in cui operano. Come si manifesta questa relazione nell’ambiente urbano inglese?

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SHAHED SALEEM

a maggior parte delle moschee inglesi sono state ricavate dall’adattamento o dalla riconversione di edifici preesistenti. Solitamente il desiderio della comunità è quello di iniziare a servirsi subito dell’edificio senza attendere di poter avere a disposizione tutti i fondi necessari per la sua piena ristrutturazione. Quindi è frequente che in una fase iniziale l’edificio venga utilizzato nella sua forma originaria, apportandovi solo quelle modifiche essenziali che gli consentono di essere usato come luogo di culto, come ad esempio la creazione di spazi per l’abluzione, la definizione di uno spazio per gli uomini e di uno per le donne, e così via. A seguire, gradualmente, si procede poi ad un ulteriore adattamento della parte esterna dell’edificio, dove il tema del simbolismo svolge un ruolo molto importante. Quindi una volta che l’edificio è stato adattato ed è già funzionante per i riti religiosi, si procede con le modifiche necessarie a conferire i tratti distintivi propri della moschea, sostituendo le finestre, imbiancando le mura esterne, applicando le decorazioni. Per la comunità questi primi interventi hanno lo scopo di affermare che un dato edificio è diventato una moschea a tutti gli effetti, sottolineando con chiarezza che ora in quell’area vi è un nuovo luogo di culto, espressione di una cultura e di un credo diversi. Il progetto che qui presentate si coniuga perfettamente con il tema che Hashim Sarkis ha elaborato per questa Biennale. Come viene garantito l’equilibrio tra le diverse comunità? Com’è il loro living together?

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SHAHED SALEEM

ondamentalmente la nozione di equilibrio ruota attorno all’idea che l’edificio muta la propria funzione in seguito ad un compromesso non solo con l’ambiente circostante, ma anche con la comunità locale estesa in cui si inserisce, musulmana e non. Le modifiche che progressivamente vengono apportate fanno sì che l’edificio diventi parte dell’evoluzione dell’ambiente circostante. La graduale conversione di un edificio preesistente in una moschea è parte di un processo di trasformazione ben più profondo da tempo in atto, e spesso già consolidatosi, nel contesto di un dato tessuto urbano; un processo che, anche laddove si dispieghi in modo graduale, frequentemente crea resistenze da parte di porzioni più o meno ampie della popolazione qui residente da generazioni, diventando oggetto di discussione pubblica con conseguente coinvolgimento dei media locali. 42

CHRISTOPHER TURNER_Alla base vi è comunque sempre una trattativa sia con i responsabili della pianificazione del territorio che con le comunità residenti. Laddove le moschee rivestono una funzione di profonda aggregazione identitaria per le comunità di riferimento, il loro modo di manifestare questo rilevante ruolo a livello locale è naturalmente soggetto a una serie di trattative e di tensioni sociali che poi si risolvono con il tempo.

Le tre moschee prese in esame presentano tre diverse tipologie di riconversione. Una di esse ha interessato la trasformazione di un’ex cappella protestante poi sinagoga (Brick Lane); un’altra è stata ricavata da un ex pub (Old Kent Road); la terza, infine, è stata in realtà costruita ex novo dove prima sorgeva una casa utilizzata un tempo dalla comunità storica come luogo di preghiera (Harrow Central). Perché ha scelto questi tre edifici in particolare?

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SHAHED SALEEM

i troviamo al cospetto di una viva dialettica tra diverse comunità e visioni, come se il tessuto architettonico diventasse simbolicamente una voce, un’espressione materica dello scambio culturale in corso. Spesso il progetto iniziale prevede una riappropriazione di alcuni elementi dell’edificio preesistente che diventano successivamente parte integrante della moschea. Nel caso di Old Kent Road, ad esempio, la sala principale della preghiera occupa lo spazio precedentemente riservato alla sala del pub, la quale presentava originariamente delle decorazioni in stile tipicamente vittoriano. Durante la trasformazione dell’edificio in moschea la sala è stata completamente ridipinta con colori diversi per più adeguatamente qualificare la sua nuova funzione. Per la stessa ragione sono anche state applicate alcune iscrizioni in arabo. L’edificio in sé è rimasto strutturalmente inalterato, mutando decorativamente le sue sembianze in relazione alla sua nuova destinazione d’uso. ELLA KILGALLON_Sia Old Kent Road che Brick Lane sono la testimonianza di una trasformazione demografica complessa e in continuo divenire. Le trasformazioni avvengono sia per l’insorgere di nuove esigenze sociali, sia per l’estinguersi della presenza di altre storiche comunità. Nel caso specifico, solo quando è venuta meno la necessità di usare l’edificio di Brick Lane come sinagoga è quindi stato possibile trasformarlo in una moschea. Stesso dicasi per l’ex pub, che in seguito a profonde trasformazioni identitarie prodottesi all’interno della comunità locale era infine divenuto un luogo la cui funzione originaria di ritrovo e di socializzazione era andata nel tempo progressivamente esaurendosi. La riformulazione delle destinazioni di entrambi questi edifici riflette dunque innanzitutto una trasformazione demografica prodottasi negli anni in questi contesti.


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