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Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/MI/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.media

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issue_024 APRILE 2021

Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry

La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto


WE RECYCLE

FROM LINEAR TO CIRCULAR RAYTENT

ECONOMIA CIRCOLARE.

RAYTENT UP-CYCLING PROCESS

RAYTENT.COM | RAYTENT IS A BRAND OF GIOVANARDI | VILLIMPENTA | MANTOVA | ITALIA


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Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/MI/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.media

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COLOPHON APRILE 2021

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ISSN 2421-4779

issue_024 APRILE 2021 Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry

La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto

direttore responsabile editor in chief pietro giovanni ferrari redazione@webandmagazine.com direttore editoriale editorial coordinator beatrice guidi beatriceguidi_mkt@webandmagazine.media giornalisti journalists sonia maritan hanno collaborato collaborators

Per l’immagine di copertina ringraziamo RUBELLI per il Marchese di Caraba’, uno dei nuovo stampati della collezione 2021 Di Varia Natura, che comprende tessuti molto vari e diversi tra loro quanto a stile, colori, materiali, finissaggi, prestazioni.

patrizia esposito, paola govoni, mariadele mancini, renata pompas ufficio logistica logistic office

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SOMMARIO APRILE 2021

05 EDITORIALE

LA FILIERA TESSILE SI ADEGUA AI CAMBIAMENTI ‘IMPOSTI’ DAI TEMPI DIFFICILI THE TEXTILE SUPPLY CHAIN IS ADAPTING TO THE CHANGES 'IMPOSED' BY DIFFICULT TIMES di Beatrice Guidi

06 FILO D’ARIANNA

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INCONTRI FABIO CAMPANA LANIFICIO DELL’OLIVO RISPONDERE ALLE SFIDE DEL FUTURO FACING THE CHALLENGES OF THE FUTURE di Pietro Ferrari

ART & TEXTILES NIETTA CONDEMI DE FELICE: UN'ESPLOSIONE ALLEGRA DI FORME E COLORI di Renata Pompas

50 CULTURA TESSILE

SUSAN BOFFI PROVASI NEL MONDO DELLA “GRANDE BELLEZZA” BEAUTY AND SUSTAINABILITY di Pietro Ferrari

IL COLORE AL TEMPODEI...DINOSAURI di Mariadele Mancini

56 AREA ARREDAMENTO

BARBARA TARGIONI TA-BRU INTRECCI VIRTUOSI VIRTUOUS WEAVES di Pietro Ferrari

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AREA DENIM BERTO INDUSTRIA TESSILE IL DENIM INTRAMONTABILE EVERGREEN DENIM di Pietro Ferrari AREA MAGLERIA GRUPPO MARCHI & FILDI - FILIDEA VERSO IL FASHION TOWARDS FASHION di Pietro Ferrari

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FOCUS CERTIFICAZIONI SPAZIO GREEN LA BUSSOLA DELLA SOSTENIBILITÀ di Pietro Ferrari

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FOCUS CERTIFICAZIONI SPAZIO GREEN IL TEMA DELLA CERTIFICAZIONE di Pietro Ferrari

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PERCORSO COTONE MONTICOLOR NATURA E PERFORMANCE SUSTAINABILITY IS FASHION di Beatrice Guidi

68 AREA TESSILE TECNICO

30 PERCORSO LANA

BOTTO GIUSEPPE DI STAGIONE IN STAGIONE FROM SEASON TO SEASON di Pietro Ferrari

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PERCORSO LINO TAGWALK ORNELLA BIGNAMI AMO IL LINO LE VIRTÙ DEL LINO E LE SUE PROSPETTIVE THE VIRTUES OF LINEN AND ITS PROSPECTS di Pietro Ferrari

38 PERCORSO SETA

L’ANTICA ARTE SERICA RIPARTE DAL REAL SITO DI CARDITELLO THE ANCIENT SILK ART STARTS FROM THE ROYAL SITE OF CARDITELLO a cura Redazione

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ART & TEXTILES FRUSCIO DI STOFFE E DISSOLVENZE DI LUCE NEI DIPINTI DELLA SCAPIGLIATURA RUSTLE OF FABRICS AND LIGHT FADING IN THE PAINTINGS OF THE ‘SCAPIGLIATURA’ ART MOVEMENT di Paola Govoni

TINTEX 24 ORE DI VERITÀ THE NEW 24H COLLECTION BY TINTEX di Pietro Ferrari

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AREA TECNOLOGIE MENDIZZA UNA PIOGGIA BENEFICA A BENEFICIAL RAIN di Pietro Ferrari



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Beatrice Guidi

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La filiera tessile si adegua ai cambiamenti ‘imposti’ dai tempi difficili Il tessile-abbigliamento è riuscito a sopravvivere a tante crisi nel passato e ha sempre saputo reinventarsi… Anche dopo questo anno critico il settore sembra combattivo, ma conscio che anche la ripresa sarà più lenta. Il rilancio deve partire dalla visione circolare e crescere attraverso la ricerca, e lo sviluppo e la digitalizzazione. La crisi che stiamo vivendo ci fa riflettere sulla necessità di una trasformazione radicale per adattarsi al cambiamento introducendo importanti innovazioni attorno al tema della sostenibilità. Sensibilità alla tematica, dimostrata dal mercato in generale.

Questo percorso verrà sviluppato durante tutto il 2021, anche attraverso il confronto con enti e aziende della filiera. Secondo il report relativo al 2020 di Cikis, agenzia di consulenza di sostenibilità nel settore moda, il 73% delle PMI italiane ha già intrapreso alcune pratiche di sostenibilità, ma sei aziende su dieci non hanno le competenze tecniche interne adeguate ad avviare un percorso sostenibile… La buona notizia è che il comparto industriale si sta convertendo sempre di più alla trasparenza.

Textures, in questo numero, ha voluto sottolinearne alcuni aspetti nella rubrica Spazio Green, dedicando un approfondimento al tema della certificazione in senso generale.

THE TEXTILE SUPPLY CHAIN IS ADAPTING TO THE CHANGES 'IMPOSED' BY DIFFICULT TIMES Textile-clothing has managed to survive many crises in the past and has always been able to reinvent itself… Even after this critical year, the sector seems to be fighting, but aware that recovery will also be slower. The relaunch must start from the circular vision and grow through research, development and digitization. The crisis we are experiencing makes us reflect on the need for a radical transformation to adapt to change by introducing important innovations around the theme of sustainability. Sensitivity to the issue, demonstrated by the market in general. Textures, in this issue, wanted to underline some aspects in the section Spazio Green, dedicating an in-depth study to the issue of certification in a general sense. This path will be developed throughout 2021, also through discussions with institutions and companies in the supply chain.

According to the 2020 report by Cikis, a sustainability consultancy agency in the fashion sector, the 73% of Italian SMEs have already undertaken some sustainability practices, but six out of ten companies do not have the adequate internal technical skills to start undertaking a sustainable path ... The good news is that the industrial sector is increasingly converting to transparency.

editoriale


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FILO D’ARIANNA writer Mariadele Mancini

Avventurarsi sul cammino della ripresa significa tornare ad attingere al gigantesco serbatoio di energia di chi non ha abdicato alla volontà di rimettersi in cammino, di chi trova il coraggio di fare nuovi piani di volo. Guardiamoci intorno. Questa quotidianità inautentica di spettrale incertezza,non ci appartiene perché noi italiani siamo, intellettualmente e storicamente, collaudati cultori di bellezza, di creatività, di laboriosità. E siccome ''La Storia non è altro che l'attività dell'uomo che persegue i suoi fini'' (sosteneva Karl Marx), bisogna ritrovare la consapevolezza che la forza propulsiva di una società sono sempre gli uomini, con la loro capacità di costituire la spinta centrale di ogni progresso dell'Umanità.

I COLORI AL TEMPO DEI ….DINOSAURI


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! THE COLORS IN THE TIME OF THE DINOSAURS We are back to our favorite theme, COLOR. We have been obsessed with Rosso for a year now. On the virtual traffic light that dictates the organization of our days, when it appears red, we feel we are at war. Red is fire and burn. Alberto Burri comes to mind who, holding the blowtorch like a brush, burned the material with Rosso. That's enough. The time has come to seek refuge in a new range of soft nuance, almost indefinable colors, to re-paint our life. Once again it is Nature to suggest. Since primeval times, Color has surrounded the human species. Let's try to go back in time. Far back to the time of the Dinosaurs.

To those extraordinary giants at the edge of the world, which were the start-ing point of our evolutionary history, which ultimately generated the ecologi-cal balance of the Earth, that today we know and live. In the long journey through the millennia, in which the Primordial mixed with the New. We focus our spotlight on the colors of the Triassic rocks. A succession of layers formed with the fossil deposits of vertebrates. Blending of blue / gray. To move on to the shades of beige / green in the Jurassic rocks, which al-ready testify to the existence of a rich flora of numerous plant species. To conclude with the colors of the Cretaceous: shades of purple pink that become more intense in the ravines less affected by light. To testify the presence of the first flowering plants.

Già si sentono intorno a noi primi segnali importanti di un certo fermento. Al momento veicolati dalle parole. Come messaggi affidati ad una bottiglia che la risacca fa rotolare sui nostri passi. ''Ripartire, ricostruire, rinascere'' sottotitola l'ultimo Rampini. ''Recycle, reuse, reprocessing'' suggeriscono le ultime Tendenze di Milano Unica ''Mend and make new'' lo slogan che il Financial Time usa per descrivere la nuova tendenza negli USA e UK, di far rivivere la moda ''rammendando'' vecchie cose. E non, attenzione, per fare economia ma per coltivare stimoli a nuove emozioni. ''Rilancio creativo'' quello che propone G.F.Smith che, dal geniale recupero di tazze usa e getta, crea una nuova splendida carta, Extract, declinata come sempre in numerose bellissime varianti colori.

Progresso che si compie, sì, anche con l'aiuto della Tecnica, ma intesa questa, sempre, come strumento per attuarne lo sviluppo

Ed eccoci di nuovo al nostro tema preferito, il COLORE. Ormai da un anno, viviamo ossessionati dal Rosso. Sul semaforo virtuale che detta l'organizzazione delle nostre giornate, quando appare rosso, sentiamo di essere in guerra.


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FILO D’ARIANNA

Il Rosso è fuoco, incendio, ustione. Torna in mente Alberto Burri che, impugnando la fiamma ossidrica come fosse un pennello, ustionò di Rosso la materia. Basta. È giunto il momento di cercare rifugio in una nuova gamma di colori morbidi, sfumati, quasi indefinibili, per ri-penellare il nostro vivere. Ancora una volta é la Natura a suggerire. Fin dai tempi primordiali il Colore ha circondato la specie umana. Proviamo a tornare indietro nel tempo. Molto indietro, al tempo dei Dinosauri. A quei giganti straordinari ai confini del mondo, che sono stati il punto di partenza

della nostra storia evolutiva, che infine generò gli equilibri ecologici della Terra, che oggi conosciamo e abitiamo. Nel lungo cammino attraverso i millenni, in cui il Primordiale si mescolò col Nuovo. Puntiamo i nostri riflettori sui colori delle rocce del Triassico. Una successione di strati formatesi coi depositi fossili di vertebrati. Fusione di Blu/grigio. Per passare alle sfumature di Beige/verde nelle rocce del Giurassico, che già testimoniano l'esistenza di una ricca flora di numerose specie di piante. Per concludere con i colori del Cretaceo : sfumature del Rosa violaceo che diventano più intense negli anfratti meno colpiti dalla luce. A testimoniare la presenza delle prime piante da fiore.


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INCONTRI FABIO CAMPANA LANIFICIO DELL’OLIVO www lanificiodellolivo.com writer Pietro Ferrari

RISPONDERE ALLE SFIDE DEL FUTURO In un contesto mai così difficile, il Lanificio dell’Olivo individua nella sostenibilità, negli strumenti digitali e nella proposta di nuovi prodotti e di nuova creatività la via della ripresa.

! Fabio Campana, amministratore delegato di Lanificio dell’Olivo. ! L’entrata dell’Azienda.

Di proprietà del fondo di investimento Ethica Global Investments, Il Lanificio dell’Olivo è impegnato in uno sforzo di crescita che è validamente supportato dalle tecnologie costantemente aggiornate e ottimizzate presenti nello stabilimento, una solida e razionale costruzione degli anni Settanta che unisce pregio estetico a percorsi produttivi efficienti. L’azienda risale alla fine dell’Ottocento ed è nata come Fratelli Querci, Lanificio dell’Olivo è partito con questo nome nel 1947 ed è tuttora un’azienda assolutamente storica e primaria nel comprensorio pratese. L’amministratore delegato è Fabio Campana che, cortesemente, ci ha rilasciato questa intervista e che detiene una quota dell’azienda, insieme a lui, sono nella compagine societaria il direttore tecnico

Pierluigi Biagini, il direttore finanziario Gianluca Bazzi (che sono anche parte del management) e Vittoria Varianini, Presidente del CdA. Lo scorso anno il fondo Ethical Global Investments ha acquisito l’azienda, incluso il venti per cento ancora di proprietà della Famiglia Taddeucci. Con l’attuale management è stato operato un cambiamento radicale, sono stati cambiati i “motori in volo” come ci dice Fabio Campana. «Abbiamo portato – ci conferma – il concetto, che ho mutuato dalla mia esperienza nelle multinazionali americane, del lavoro d’equipe, del lavoro in team con obiettivi chiari, leggibili, conseguibili, decisioni nette e facilmente traducibili nella fase esecutiva, con la capacità di dele-


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! FACING THE CHALLENGES OF THE FUTURE Owned by the Ethica Global Investments, Il Lanificio dell'Olivo is committed to a growth effort that is validly supported by the constantly updated and optimized technologies present in the plant, a solid and rational construction of the seventies that combines aesthetic value with efficient production paths . The company dates back to the late nineteenth century and was born as Fratelli Querci, Lanificio dell’Olivo started with this name in 1947 and is still an absolutely historic and primary company in the Prato area. The managing director is Fabio Campana who, kindly, gave us this interview and who owns a share of the company, together with him, are in the company structure, the technical director Pierluigi Biagini and the financial director Gianluca Bazzi who are also part of the management and Vittoria Varianini, President of CdA. Last year, the Ethica Global Investments fund acquired the company, including twenty percent still owned by the Taddeucci family. A radical change has been made with the current management, the "engines in flight" have been changed as Fabio Campana tells us. "We have brought – he confirms – the concept, which I borrowed from my experience in American multinational Firms, of teamwork, teamwork with clear, legible, achievable objectives, clear decisions and easily translated into the executive phase, with the ability to delegate and trust collaborators. In other words, the entrepreneurial and managerial mentality that has made the companies that have adopted it grow".

STRATEGIES FOR DIFFICULT TIMES

Pietro Ferrari – Are we talking about Lanificio dell’Olivo's 2021 strategies? Fabio Campana – Like everyone else, we have suffered a significant drop in turnover, in the fashion world it ranges from twenty to eighty percent depending on the situation, we are around thirty percent less than last year. There is therefore a strong need to recover turnover at this stage. It is evident that with regard to these months (December 2020 ed) we are still in a delicate phase, because we are selling the spring-summer production to knitwear factories which undoubtedly is greatly reduced in terms of necessity, because last year in the months of the lockdown

we were in sellout and, basically, we had delivered all the yarn and those jerseys that were not sold had been made: therefore the supply chain is still blocked an unsold that had not been re-proposed at the time. The closure, in fact, took place in March, when it was possible to start selling for the spring-summer, with the reopening it was in a summer phase in which people bought the tee-shirt and not the shirt. Consequently, full knitwear factories, full shops and, in any case, spring-summer for knitwear is not the ideal season, so we are still recovering. I must say that, on the other hand, I am very positive about the new autumn-winter collection that we presented in June: it was not easy to get there, because we were in the weeks immediately following the lockdown and Pitti Filati had not taken place but I believe we did some adequate choices in the sense that we have favored in an accentuated way known yarns, those with a history. Undoubtedly safer for customers, limiting the flights of creativity. We consider that the fantasy product is linked to aesthetic results that may or may not be liked, and the customer at this juncture wants something that limits the risks. We are clearly a spinning mill that favors the imagination, the classic linear is not our field, but we have tried to give the maximum service in the fields where we are strong and to accelerate as much as possible in the fields that see us in the leading positions, primarily in sustainability.

THE THEME OF SUSTAINABILITY

Pietro Ferrari – What is your approach to this issue? Fabio Campana – First of all, there are no spinning mills having a number of certifications equal to ours and this is one of the investments we have made. These investments are part of a policy of constant commitment to growth, which is perceived and sought by our customers: this is what makes the difference with our competitors and allows us to sell with an added value that allows us to find the resources to grow. Continuous renewal is a fundamental factor of this path. We consider competition fundamental, as long as it is correct, always fair but that allows us to win on the field, through continuous innovation from the point of view of the product and this is confirmed by the fact that in recent years our collections have been innovative by definition. We consider competition fundamental, as long as it is correct, always fair but that allows us to win on the field, through continuous innovation from the point of view of the product and this is confirmed by the fact that in recent years our collections have been innovative by definition. On the subject of sustainability, as we said earlier, we have made very important investments. As a choice we have tried to be as certified as possible, because it is one thing


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! Collezioni SS22.

INCONTRI FABIO CAMPANA LANIFICIO DELL’OLIVO

gare e dare fiducia ai collaboratori. In altre parole la mentalità imprenditoriale e manageriale che ha fatto crescere le aziende che l’hanno adottata».

UNA RISPOSTA DECISA A TEMPI DIFFICILI

Pietro Ferrari – Parliamo delle strategie 2021 di Lanificio dell’Olivo? Fabio Campana – Noi, come tutti, abbiamo subito un calo importante del fatturato, nel mondo della moda si va dal venti all’ottanta per cento a seconda delle situazioni, noi ci attestiamo attorno a un trenta per cento in meno dell’anno scorso. C’è quindi la necessità forte di recuperare giro d’affari in questa fase. È evidente che per quanto riguarda questi mesi (dicembre 2020 ndr) siamo ancora in una fase delicata, perché noi stiamo vendendo ai maglifici la produzione della primaveraestate che indubbiamente è molto ridimensionata in termini di necessità, perché l’anno scorso nei mesi del lockdown eravamo in sellout e, sostanzialmente, avevamo consegnato tutto il filato ed erano state realizzate quelle maglie che non sono state vendute: quindi la supply chain è ancora bloccata un invenduto che non era stato allora riproposto. La chiusura, infatti, è avvenuta proprio a marzo, quando si è potuto cominciare a vendere per la primavera-estate, con la riapertura si era in una fase estiva in cui la gente ha com-

prato la tee-shirt e non la maglia. Di conseguenza maglifici pieni, negozi pieni e, comunque, la primavera-estate per la maglieria non è la stagione ideale, dunque siamo ancora in convalescenza. Devo dire che, invece, sono molto positivo rispetto alla nuova collezione autunno-inverno che abbiamo presentato a giugno: non è stato facile arrivarci, perché eravamo nelle settimane immediatamente successive al lockdown e non aveva avuto luogo Pitti Filati ma io credo che abbiamo fatto delle scelte adeguate nel senso che abbiamo privilegiato in modo accentuato i filati conosciuti, quelli con una storia. Indubbiamente più sicuri per i clienti, limitando i voli della creatività. Consideriamo che il prodotto fantasia è legato a risultati estetici che possono piacere o meno, e il cliente in questa congiuntura vuole qualcosa che limiti i rischi. Noi chiaramente siamo una filatura che privilegia la fantasia, il classico lineare non è il nostro campo, però abbiamo cercato di dare il massimo del servizio nei campi in cui siamo forti e di accelerare il più possibile nei campi che ci vedono nelle posizioni di testa, in primo luogo nella sostenibilità.

IL TEMA DELLA SOSTENIBILITÀ

Pietro Ferrari – Qual è il vostro approccio a questo tema? Fabio Campana – In primo luogo, non ci


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to talk about sustainable yarn and another to talk about certified sustainable yarn, precisely because there are third parties that make assessments both of a social nature (working conditions and so on) , both from the performance point of view and from the point of view of environmental protection and animal welfare, in the case of yarns of this origin. Today we find ourselves in a context of great seriousness, it is no longer the time for greenwashing. However, we are talking about investments that can be valued for a company like ours in several tens of thousands of euros every year, plus a person from the dedicated technical office who interfaces with the technicians responsible for the sector on the customers' side. The figure of the sustainability manager is now among that of purchases and style, now a strategic figure for our sector.

MARKET PRESENCE

Pietro Ferrari – Is your ability to penetrate the market also growing? Fabio Campana – We have given ourselves some important tools from a digital point of view: I believe that it is not easy to find in the sector a brilliant and effective site like

sono filature che abbiano un numero di certificazioni pari alla nostra e questo è proprio uno degli investimenti che abbiamo fatto. Questi investimenti rientrano in una politica di costante impegno per la crescita, che viene percepita e cercata dai nostri clienti: questo è quello che fa la differenza con i concorrenti e ci consente di vendere con un valore aggiunto che ci permetta di trovare le risorse per crescere. Di questo percorso è fattore fondamentale il continuo rinnovamento. Noi consideriamo la concorrenza fondamentale, purché sia corretta, sempre leale ma che ci permetta di vincere sul campo, attraverso innovazione continua dal punto di vista del prodotto e lo conferma il fatto che negli ultimi anni le nostre collezioni sono state innovative per definizione. Sul tema della sostenibilità abbiamo fatto, come dicevamo poc’anzi, investimenti molto importanti. Come scelta abbiamo cercato di essere il più certificati possibile, perché una cosa è parlare di filato sostenibile e altro è parlare di filato sostenibile certificato, proprio perché ci sono enti terzi

ours on which we have made an important investment. This is a completely new site released the day after the first lockdown in June. We came out with the new collection and today we have a consultation path and an unparalleled wealth of images. Starting from a site with five steps and various barriers to get to a given product, today we have direct accessibility: a style office enters our site today and is immediately on the subject, accesses the color chart and images, the product characteristics , including those relating to sustainability that we spoke about earlier. Pietro Ferrari – Only the hand is missing... Fabio Campana – Exactly, but even here we have not stopped: we have created boxes that we send to customers by post or courier in a compact version so that they can also have the tactile sensation. Recently in a conference call with American operators we compared our products and each of them had one of our boxes at hand. We are few who do such a thing. Videoconferencing will be increasingly important and will remain an acquired fact that will allow you to enhance the ability and the possibility of seeing people, you must be pro-

che fanno delle valutazioni sia di natura sociale (condizioni di lavoro e via dicendo), sia dal punto di vista prestazionale, sia dal punto di vista della protezione dell’ambiente e del benessere dell’animale, in caso di filati di questa origine. Ci troviamo oggi in un contesto di grande serietà, non è più il tempo del greenwashing. Parliamo comunque di investimenti che possono essere valutati per un’azienda come la nostra in diverse decine di migliaia di euro ogni anno, più una persona dell’ufficio tecnico dedicato che si interfaccia con i tecnici responsabili del settore dalla parte dei clienti. La figura del sustainability manager ormai è tra quella degli acquisti e dello stile, una figura strategica per il nostro settore.

LA PRESENZA SUL MERCATO

Pietro Ferrari – Sta crescendo anche la vostra capacità di penetrazione sul mercato? Fabio Campana – Ci siamo dati dei tool importanti dal punto di vista digitale: io credo che non sia facile trovare nel settore un sito brillante ed efficace come il nostro


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INCONTRI FABIO CAMPANA LANIFICIO DELL’OLIVO su cui abbiamo effettuato un investimento importante. Si tratta di un sito completamente nuovo uscito il giorno dopo il primo lockdown a giugno. Siamo usciti con la nuova collezione e oggi abbiamo un percorso di consultazione e una ricchezza di immagini senza paragoni. Partiti da un sito con cinque passaggi e varie barriere per arrivare a un dato prodotto, oggi abbiamo un’accessibilità diretta: un ufficio stile entra oggi nel nostro sito ed è subito sul tema, accede alla cartella colori e alle immagini, alle caratteristiche del prodotto, comprese quelle relative alla sostenibilità di cui parlavamo poc’anzi. Pietro Ferrari – Manca solo la mano… Fabio Campana – Esatto, ma anche qui non ci siamo fermati: abbiamo creato dei box che inviamo ai clienti via posta o corriere in versione compatta in modo che possano avere anche la sensazione tattile. Recentemente in una conference call con operatori americani abbiamo confrontato i nostri prodotti e ognuno di loro aveva sotto mano uno dei nostri box. Siamo pochi a fare una cosa del genere. La videoconferenze sarà sempre più importante e resterà un dato acquisito che

fessional and correct even in this mode and take all the necessary measures, also preparing to be a little smart in this behavioral area. Whoever manages to adapt first, also in this case, wins. Pietro Ferrari – Did the procurement discourse have repercussions in this difficult phase? Fabio Campana – Not to the extent that could be expected. The collapse of demand and the difficulty of supply are issues that are not directly connected. Speaking of Peru for the alpaca and South Africa for the mohair, which were countries in very difficulty in the first wave, the experience of Pierluigi Biagini helped us to cope

permetterà di potenziare la capacità e la possibilità di vedere le persone, bisogna essere professionali e corretti anche in questa modalità e adottare tutte le misure del caso, preparandosi anche a essere un po’ smart in questo ambito comportamentale. Chi riesce ad adattarsi prima, anche in questo caso, vince. Pietro Ferrari – Il discorso dell’approvvigionamento ha avuto delle ripercussioni in questa fase difficile? Fabio Campana – Non nella misura che ci si poteva attendere. Crollo della domanda e difficoltà dell’offerta sono questioni che non si sono direttamente collegate. Parlando di Perù per l’alpaca e di Sudafrica per il mohair, che sono sati paesi molto in difficoltà nella prima ondata, l’esperienza di Pierluigi Biagini ci ha aiutato a far fronte alle situazioni di rischio che potevano determinarsi mentre Gianluca Bazzi ha gestito ottimamente i flussi di cassa che ci hanno permesso di continuare ad investire. In termini generali, sono tempi non facili ma un certo ottimismo si giustifica nella constatazione che la stagione autunno-inverno dovrebbe essere fuori dal peggio. Abbiamo reagito in maniera forte investendo nel creare un prodotto innovativo, differente, bello, importante e sostenibile, investendo per i nostri clienti. Per questo, possiamo pensare però di traghettare fuori l’azienda con il minor danno possibile e di trovarci in pole position per la ripresa.

with the risk situations that could arise while Gianluca Bazzi managed very well the cash flows that have allowed us to continue investing. In general terms, these are not easy times but a certain optimism is justified in the observation that the autumn-winter season should be out of the worst. We reacted strongly by investing in creating an innovative, different, beautiful, important and sustainable product, investing for our customers. for this reason, however, we can think of ferrying the company out with the least possible damage and finding ourselves in pole position for the recovery.


Insieme per un nuovo fashion sourcing www.texworldevolution-paris.com

5 – 9 Luglio 2021 Atelier Richelieu, Paris - Francia


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SPAZIO GREEN FOCUS CERTIFICAZIONI writer Pietro Ferrari

LA BUSSOLA DELLA SOSTENIBILITÀ Sapere dove ci troviamo per muoverci nella giusta direzione. A commento dello speciale sulla certificazione pubblicato in questo numero abbiamo voluto ascoltare le osservazioni di Giusy Bettoni fondatrice e CEO di C.L.A.S.S. ecohub che ha dall’inizio della storia dei processi di certificazione ha avuto un ruolo di protagonista, anche negli anni in cui questi processi erano vissuti da molti come una costosa stravaganza. Il suo impegno ha contribuito a rendere più familiare questi processi al mercato e a trovare un punto di equilibrio tra le giuste richieste della sostenibilità, dell’equità sociale del rispetto dell’ambiente e delle forme di vita animali e vegetali, della preservazione degli oceani.

LE CERTIFICAZIONI DI FILIERA

Pietro Ferrari – Cosa “conta” oggi nel concetto di certificazione di sostenibilità? Giusy Bettoni – Prima di tutto per noi le cose più importanti sono la tracciabilità e la trasparenza di un’azienda, indipendentemente dalle certificazioni: oggi la cosa più importante è essere trasparenti rispetto a un tessuto, a un finissaggio o a un capo di vestiario, quella è la prima area in cui andiamo a raccontare la sostenibilità di un’azienda: se tu non sai come e dove produci i tuoi manufatti, anche se hai un timbro o un bollino, non vi è chiarezza. La seconda cosa fondamentale per noi, prima di arrivare al prodotto, è avere uno

sguardo d’insieme sull’azienda, perché è l’azienda che realizza i prodotti e non viceversa: anche da questo punto di vista il bollino che io mi trovo cucito non è sufficiente a raccontarmi la narrativa di sostenibilità di un’azienda. Per cui è giusto conoscere la tracciabilità e la trasparenza di tutto il processo ma poi anche molto dell’azienda: come opera? Qual è la sua strategia? Qual è la sua etica e quella dei suoi processi? Qui si arriva al caso di aziende i cui ingredienti di prodotto “non sono riconosciuti come convenzionalmente ecologici come i sintetici ) ma ci sono dei processi di produzione di tale eccellenza che non hanno bisogno di altro: per non fare nomi, Eurojersey lavora il nylon da sempre, continua a lavorarlo, quello su cui è intervenuti sono i processi e questo gli ha permesso di arrivare a rappresentare un punto di riferimento e un’ispirazione per il settore a livello internazionale. Dunque tracciabilità, azienda e solo poi si passa alla parte di prodotto, qui il tema del prodotto si declina a partire dai valori convenzionali – quali tipi di ingrediente, quali metodi di tintura e finissaggio, quali processi di produzione, fine vita del prodotto (sempre più rilevante), il packaging, tutta una serie di aspetti già esistenti precedentemente ma con una visione diversa.


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Sono tutti elementi a cui era stato riservato un grande interesse: si è sempre parlato di cotone organico o di poliestere riciclato ma non in una visione olistica. Per noi oggi è importante dire, in primo luogo, cosa so di quello che faccio e come lo faccio? In secondo luogo conoscere l’azienda in tutti i suoi aspetti di attività: se io sono un brand e compro dei tessuti io devo avere il controllo della tracciabilità non solo rispetto al tessuto ma anche rispetto agli ingredienti, del filato: mi interessa sapere quale azienda l’ha prodotto, ma anche quali sono le sue caratteristiche dal punto di vista della qualità, tutto questo diventa un discorso molto più complesso da una parte ma che deve entrare in una sorta di normalità gestionale. Perché io non posso essere responsabile solo del capo che propongo come brand, devo tener conto della scelta che ho fatto del tessuto e quando scelgo un tessuto devo sapere cosa sta dietro al tessuto stesso, perché il filatore non è un mondo a parte: questo approccio sta cambiando le regole, perché fino a oggi il brand si è preoccupato solo del tessuto, adesso, con il discorso della tracciabilità, si deve preoccupare anche del filato e delle fibra. Questo non significa che tutto quello che un’azienda realizza dev’essere perfetto e conforme al cento per cento alle varie norme e richieste di certificazione SUBITO, ma, se non ho la tracciabilità e la trasparenza al cento per cento, come faccio a realizzare un percorso della mia azienda verso il miglioramento? non posso cambiare tutto in una notte, soprattutto quando parlo di un’industria. La prima prova di serietà è, però, capire, prima ancora di cambiare, cosa bisogna cambiare. Da questo punto di partenza si parla dell’acquisizione dei valori di nuova generazione. I valori di nuova generazione non arrivano dal mercato ma arrivano dai consumatori. Le richieste di tracciabilità e di trasparenza, l’utilizzo dell’acqua, la richiesta di capire quanta chimica viene impiegata, il consumo di energia elettrica arrivano dal consumatore.

L’azienda deve disporre di uno story making e di uno story telling che, allineandosi, creano una comunicazione efficace nei confronti del consumatore: questo non è solo comunicare che io utilizzo il cotone organico, questo significa avere una narrazione che racconta una storia di azioni concrete e di assunzioni di responsabilità. È chiaro che, in questo caso, ci vuole una certificazione da parte di un ente terzo: nel momento in cui l’azienda vuole raccontare qualcosa deve comunicare chi l’ha portata avanti in modo che non sia un fatto autoreferenziale e, considerare che, poiché il mondo è pieno di comunicazioni in cui ci si autoproclama “ecologici”, “green”, “riciclati”, tutte queste proclamazioni tra non molto diventeranno bombe a orologeria. Chi proclama di produrre manufatti riciclati, deve spiegare anche altre cose: la materia prima da dove arriva? In che percentuale il materiale riciclato entra nella sua produzione? Quanta chimica viene impiegata? Sono tutte cose che devono evolversi: parlare di riciclato nel 2007 era una cosa eccezionale, adesso bisogna anche capire, la percentuale di riciclato, come è stato riciclato, post-consumer, pre-consumer, con quanto impiego di chimica e da che cosa è composto il resto. Per cui è opportuno cominciare ad analizzare le aziende con cui si lavora, guardare ai prodotti e poi rivolgersi a terze parti per certificare quello che viene fatto: le strade maestre sono la certificazione e l’analisi. Le certificazioni sono documenti che dichiarano che una determinata attività è stata portata avanti in base ai criteri richiesti dalla organizzazione che la rilascia: uno degli enti più importanti in questo campo è Textile Exchange, fondata nel 2011 da parte di una serie di grandi brand che hanno cominciato a darsi delle regole e a fissare da loro stessi degli standard, sono responsabili di diverse certificazioni, quali il GOTS (Global Organic Textile Standard) e il GRS (Global Recycled Standard). Queste certificazioni, come tante altre sono certificazioni di prodotto, e dicono, nel caso del GOTS, che un prodotto non contiene


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SPAZIO GREEN FOCUS CERTIFICAZIONI nè pesticidi nè coloranti di impatto negativo sulla salute e che vengono garantite condizioni di lavoro etiche per i dipendenti della filiera tessile. IL GRS certifica le caratteristiche, i parametri e le percentuali nel prodotto riciclato. Non si tratta di schemi perfetti ma vanno a rimediare a un sistema che si trovava allo stato brado. Nel cammino della sostenibilità è chiaro che se si continua a procedere entra in gioco il fattore della misurazione: la sostenibilità è tale quando il produttore stesso riesce a valutare il suo impatto sulle persone e sull’ambiente, per ottenere questo risultato esistono degli strumenti come l’LCA (Life Cycle Assessment) che va a valutare l’impatto presente nella produzione di un filo o di un tessuto o di un capo d’abbigliamento. In questo modo si comincia a disporre di valori di risparmio dell’acqua o dell’energia, ed è chiaro che tutto diventa più interessante perché è possibile analizzare un cotone, per esempio, realizzato in un certo modo rispetto a un altro cotone realizzato diversamente con dei numeri e dei valori misurabili in modo efficace ed efficiente: non esiste la misurazione principe, non possiamo dirlo, però un’analisi di impatto che può essere anche molto elaborata fa la differenza, moltiplicando i filtri utilizzati : ci sono dieci livelli nell’LCA base ma possono essere via via aggiunti sempre più filtri e più vengono applicati filtri più è accurato il modello di analisi. Una delle misurazioni più importanti è costituita dalla Cradle to Cradle che va a classificare il posizionamento dell’azienda su diversi livelli, da bronze a platinum, in base a cinque diversi criteri: salubrità degli ingredienti usati, riciclabilità del prodotto nel ciclo tecnico o biologico, utilizzo di energie rinnovabili, gestione idrica responsabile e rispetto delle norme sociali. Si tratta di un percorso che si differenzia per le singole linee di prodotto ma che porta, con l’impegno

costante e coerente, al conseguimento dei massimi risultati su tutte le differenti linee. Questo significa che questi strumenti di nuova generazione, basati su analisi precise, aiutano l’azienda a migliorare: non dicono bello o brutto, cattivo o buono ma informano l’azienda che esiste un problema, un problema che potrebbe anche non essere risolto nell’immediato, perché può essere un problema tecnologico e non c’è ancora una tecnologia in grado di risolvere le criticità di un determinato dettaglio, però ugualmente segnano una traccia da seguire, se e quando possibile. O esistono dei valori che vanno evidenziati. Poi, nell’ordine delle cose, certificazioni e analisi, sono in un contesto misto: dobbiamo cominciare in maniera uguale a mettere sul piatto insieme l’azienda e il prodotto: il consumatore che va in un negozio o che va on-line deve avere gli strumenti per capire cosa ha davanti. Noi sappiamo da ricerche di mercato datate 2019 (ma nel 2020 e 2021 saranno ancora più perentorie) che il consumatore si chiede cosa ci sia dentro il prodotto che acquista. È fondamentale comunicare al consumatore: di fronte a un mare di comunicazione generica sull’essere verde o eco-friendly, bisogna dire quello che va detto con precisione al consumatore. Avere un cotone certificato GOTS è solo un punto di partenza, per parlare di sostenibilità nei confronti del pubblico non si può considerare un solo aspetto: questa è la grande differenza tra quella che è chiamata la moda convenzionale, soprattutto fast-fashion (anche se va riconosciuto a questo mondo di aver iniziato la rivoluzione della sostenibilità rispondendo alla domanda del consumatore già dieci anni fa) rispetto a quella realmente progressiva e sostenibile. Oggi le aziende che fanno le cose


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bene hanno un grande vantaggio competitivo: aziende su cui ruotano cento famiglie da cent’anni, su un territorio, con un controllo totale della filiera totale dovrebbero sfruttare ancora di più questi vantaggi, i valori di nuova generazione devono essere adottati e manifestati da queste aziende.

LE CERTIFICAZIONI DI PRODOTTO

Giusy Bettoni – Le certificazioni di prodotto distinguono le grandi famiglie di filati naturali, organici, riciclati sia per la parte naturale sia per la parti sintetica. Nei materiali di nuova generazione si trovano i man-made che richiedono determinate certificazioni per esempio. Nelle fibre che abbiano una connessione con il mondo della foresta entrano in gioco le certificazioni FSC, nel mondo delle lane dove il materiale è di origine animale ecco entrare in gioco i criteri richiesti del mulesing free, o quelli della PETA, o la certificazione Vegan che richiede l’assenza totale di riferimenti al mondo animale. È fondamentale in questo mondo per le aziende creare delle strategie a cui attenersi, anche se - ribadisco - se non sai dove sei non troverai la tua strada. Quando si tratta di chimica, per esempio, quando troviamo il marchio Detox, ZDHC o bluesign® sappiano che c’è un’attenzione alla chimica e ai coloranti. Tutto è importante ma quello che è fondamentale è che l’azienda abbia una strategia, abbia delle scelte di priorità, perché se non l’ha, nel novanta per cento dei casi, significa che sta speculando, e questo, purtroppo avviene spesso. Nell’indagine che McKinsey effettuò nel 2019 per conto della Camera Nazionale della Moda, i retailer dissero chiaramente che avrebbero privilegiato dei fornitori che facessero delle narrative di comunicazione sulla sostenibilità (che risultassero vere), perché il motore di ricerca Lyst alla fine del 2019 dava un incremento del 75 per cento dei consumatori che entravano nei negozi chiedendo moda sostenibile. I retailer, che non sono un ente di benefi-

cenza, volevano evitare di rischiare di perdere quel 75 per cento di clienti che domanda: perché i brand non ci offrono gli articoli che ci servono? Perché nelle loro strategie la comunicazione sulla sostenibilità non è ancora prioritaria? Tanto è vero che noi, come C.L.A.S.S., da un anno e mezzo tra le nostre principali attività abbiamo la realizzazione dell’assessment della sostenibilità dei brand che si presentano ai retailer, perché questi ultimi hanno cominciato a richiedere degli standard. In una ricerca di mercato di Price Waterhouse Cooper sui Millennials in Italia, già quattro anni fa, si rilevava da parte loro l’insoddisfazione per il fatto che i designer italiani non facevano nulla di sostenibile e anche quando lo facevano non lo esprimevano in maniera chiara, i giovani e i meno giovani chiedevano di poter partire dall’etichetta per andare sul sito a conoscere la realtà da cui si servivano e il suo impegno nel campo della sostenibilità, stiamo parlando di Italia non dei Paesi Scandinavi. Ma le cose sono cambiate moltissimo da allora come dimostrato da Camera Nazionale della Moda Italiana che, fin dal 2010, si è impegnata nel porre la sostenibilità come valore fondante del sistema moda italiano. Un processo in cui CNMI ha coinvolto i propri Associati e gli operatori che rappresentano la filiera dell’intero sistema moda italiano. Per l’Italia, primo produttore di moda del lusso al mondo, la sostenibilità rappresenta quindi una fondamentale leva competitiva che permette di consolidare la propria leadership. Nel 2011 CNMI ha istituito il Tavolo di Lavoro sulla Sostenibilità. Successivamente sono nati la Commissione Sostenibilità e tre Gruppi di Lavoro: Commissione Tecnica Chemicals, Commissione Tecnica Retail, Tavolo dei Laboratori di Analisi Chimiche. Tutto questo deve far riflettere, perché un insufficiente attenzione alle tematiche della sostenibilità e alla loro gestione può spingere un’azienda fuori o ai margini del mercato.


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SPAZIOGREEN writer Pietro Ferrari

Un mondo complesso e articolato per il futuro del settore tessile.

IL TEMA DELLA CERTIFICAZIONE Il tema della certificazione è divenuto di straordinario rilievo nell’ultimo lustro e quelle che erano posizioni pionieristiche e coraggiose di pochi operatori coscienti dell’importanza dal punto di vista etico e scientifico di queste pratiche è oggi una prassi consueta. Se la tentazione di usare il fattore delle pratiche delle certificazioni come strumento di marketing, pur in seria e corretta conformità alle normative via via implementata, è stata presente, oggi con la generalizzazione di molti schemi certificativi afferenti a concetti generali, Quella che segue è una disamina, tutt’altro che completa. che serve a dare uno schema di base di un mondo, quello della certificazione di processo e di prodotto che è in costante evoluzione e movimento.

PRODUZIONE SOSTENIBILE E VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE Esistono diverse tipologie di certificazioni, ciascuna delle quali

serve ad attestare la produzione sostenibile di beni e servizi, ma anche la valutazione e la comunicazione degli impatti ambientali lungo il ciclo di vita di un prodotto. Le certificazioni ambientali, e non solo, presenti e più diffuse nelle aziende tessili italiane sono diverse, e hanno diversi scopi: GOTS (Global Organic Textile Standards) e BCI (Better Cotton Initiative) per il tessile organico, GRS (Global Recycled Standard) per il tessile riciclato. GOTS - Global Organic Textile Standards è la certificazione che attesta l’utilizzo di fibre naturali provenienti da agricoltura biologica, come cotone biologico o lana biologica. Garantisce al

consumatore che il prodotto acquistato è stato realizzato nel rispetto di stringenti criteri ambientali e sociali applicati a tutti i livelli: dalla coltivazione all’etichettatura del prodotto finito. Il gruppo di lavoro che redige lo standard è formato da quattro associazioni: Ota (Stati Uniti), Ivn (Germania), Soil Association (Regno Unito) e Joca (Giappone). In questo campo, BCI - Better Cotton Initiative è un committment aziendale che coinvolge 2.300mila coltivatori di cotone in 23 Paesi, incoraggia la creazione di prodotti tessili realizzati con cotone da coltivazione sostenibile. Questo significa che le fibre con cui vengono realizzati i prodotti


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tessili arrivano da un’agricoltura biologica e vengono poi lavorate in maniera responsabile e sostenibile. GRS - Global Recycled Standard è la certificazione che attesta in un’azienda la crescita di un modello di produzione e consumo sostenibile. Questa pratica punta a favorire la riduzione del consumo di risorse (materie prime, acqua, energia) e ad aumentare la qualità e la tracciabilità dei prodotti riciclati. Per ottenere il certificato GRS un prodotto tessile deve essere composto da almeno il 20% di materiali riciclati, e la produzione deve avvenire nel rispetto di criteri ambientali e sociali lungo l’intero percorso della filiera produttiva. Lo standard internazionale è gestito da Textile Exchange (ONG) e si occupa di certificare le aziende di moda che producono abbigliamento con determinate quantità di materiale riciclato. Questi sono i tessuti riciclabili ai quali è possibile applicare l'etichetta Global Recycle Standard: cotone riciclato/rigenerato, lana riciclata/rigenerata, poliestere riciclato, poliammide riciclata, rigenerato di fibre di cuoio. Il Recycled Claim Standard è promosso da Textile Exchange, una delle più importanti organizzazioni non-profit internazionali per lo sviluppo responsabile e sostenibile nel settore tessile. Lo standard riconosce l’importanza del riciclo per la crescita di un modello di produzione e consumo sostenibile, con l’obiettivo di favorire la riduzione del consumo di risorse (materie prime vergini, acqua ed energia). Il RCS prevede il rilascio di una dichiarazione ambientale verificata da parte terza che assicura il contenuto di materiali da riciclo dei prodotti, sia intermedi

che finiti, il mantenimento della tracciabilità lungo l’intero processo produttivo dal riciclo dei materiali, alle successive fasi manifatturiere, fino all’etichettatura del prodotto finito. Le fasi che non rientrano nella certificazione sono la raccolta di rifiuti, la cernita, selezione e raggruppamento. Possono essere certificati in base al RCS i prodotti e le attività manifatturiere. Fondamentale a livello di analisi è il Life Cycle Assessment (LCA): si tratta di una metodologia analitica e sistematica che valuta l'impronta ambientale di un prodotto

o di un servizio, lungo il suo intero ciclo di vita. Il calcolo spazia infatti dalle fasi di estrazione delle materie prime costituenti il prodotto, alla sua produzione, sua distribuzione, uso e sua dismissione finale, restituendo i valori di impatto ambientali associati al suo ciclo di vita. Ugualmente tramite le tecniche di LCA si può calcolare l'impronta ambientale di un servizio, contabilizzando l'impronta di tutto ciò che serve per l’erogazione di quel medesimo servizio. Al termine dei calcoli, il valore di impronta ambientale di un pro-

! A COMPLEX AND ARTICULATED WORLD The topic of certification has become of extraordinary importance in the last five years and what were pioneering and courageous positions of a few operators aware of the importance of these practices from an ethical and scientific point of view is now a common practice. If the temptation to use the factor of certification practices as a marketing tool, albeit in serious and correct compliance with the regulations gradually implemented, has been present, today with the generalization of many certification schemes relating to general concepts. What follows is an examination, far from complet, which serves to give a basic scheme of a world, that of process and product certification which is in constant evolution and movement.


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dotto/servizio viene così restituito secondo diverse “categorie di impatto”, che rappresentano tutti i diversi impatti che questo genera nei vari comparti ambientali.

LE CERTIFICAZIONI DEI FILATI BIOLOGICI

La Certificazione OCS (acronimo di Organic Content Standard) certifica prodotti tessili, tra cui anche i filati naturali e le attività manifatturiere. Valorizza i prodotti tessili realizzati con fibre naturali (vegetali o animali) prodotte e certificate in accordo coi criteri dell’agricoltura biologica. Poniamo attenzione al fatto che alla base di una certificazione biologica c’è l’esclusione di pesticidi, fertilizzanti e oltre mille sostanze nocive comunemente utilizzate nell’intera filiera di produzione. Inoltre la produzione certificata prevede la riduzione della quantità delle risorse naturali coinvolte nella filiera produttiva, quali l’acqua e l’energia, ad esempio, che contribuiscono a migliorare l’impatto ecologico. Cotone biologico, si differenzia da quello convenzionale in quanto la produzione è totalmente biologica: vengono esclusi i trattamenti chimici e le sostanze tossiche che normalmente assimi-

liamo attraverso il contatto con la pelle. Risulta più morbido e liscio ed è altamente traspirante. La totale assenza di trattamenti aggressivi rende il cotone biologico un filato naturale anallergico.

LA CERTIFICAZIONE OEKO TEX

Lo Standard 100 by Oeko-Tex® è una certificazione nata nel 1992, valida a livello internazionale e volta a controllare, verificare e stabilire i valori limite attraverso la sperimentazione con test scientifici. Questi esperimenti vengono svolti su tutta la filiera produttiva, dalle materie prime, ai materiali accessori usati durante le varie fasi (i colorati e i detergenti) fino ad arrivare al prodotto finito. La certificazione copre molteplici attributi umano-ecologici, comprese sostanze nocive proibite o regolamentate dalla legge come coloranti azoici, formaldeide, pentaclorofenolo, cadmio nichel, ecc o sostanze chimiche che sono note per essere dannose per la salute, ma che non sono ufficialmente proibite. Copre inoltre dei requisiti del Regolamento Europeo sulle sostanze chimiche REACH e della lista ECHA, se questi sono rilevanti per prodotti tessili e abbigliamento o accessori secondo la valutazione

del gruppo di esperti OEKO-TEX. Il REACH (acronimo di Registration, Evaluation, Authorisation of Chemicals) è un regolamento dell’Unione europea che ha l’obiettivo di assicurare un elevato livello di protezione della salute umana e dell’ambiente attraverso il miglioramento della conoscenza dei pericoli e dei rischi derivanti da prodotti chimici, la promozione di metodi alternativi per la valutazione dei pericoli che le sostanze comportano, rafforzando nel contempo la libera circolazione di sostanze nel mercato interno, la competitività e le capacità innovative dell’industria chimica europea;


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La lista ECHA comprende un elenco delle sostanze potenzialmente pericolose. Quindi filato ecologico e certificato, non significa che non siano presenti sostanza esterne, ma che anche se presenti esse lo sono in valori talmente bassi da non risultare dannose per la salute e per l’ambiente. Naturalmente da questa certificazione vengono esclusi tutti quei prodotti ritenuti tossici. OEKO-TEX® offre una Gamma di Servizi adattati alle esigenze specifiche e alla situazione dell'industria tessile. Grazie a questo approccio offrono vantaggi unici e un aiuto pratico a tutte le aziende che si impegnano a una gestione responsabile e sostenibile. OEKO-TEX è tra le più diffuse certificazioni tessili in ambito ambientale ed offre diversi standard (etichette) in base alle esigenze dell'azienda. La BlueSign si occupa di dettare dei principi chiari in termini di sostenibilità per una certificazione Internazionale con o seguenti principi: risparmio delle risorse

energetiche, sicurezza dei consumatori, riduzione dei consumi di acqua, abbattimento emissione tossiche nell'aria, salute e sicurezza sul lavoro. Per 'omologare' le sostanze utilizzate durante i vari processi lavorativi si mettono a disposizione tre categorie di valutazione di queste sostanze chimiche: categoria blu quando la sostanza non è dannosa per uomo e ambiente e può quindi essere sempre utilizzata; categoria grigia quando la sostanza può essere utilizzata in alcune circostanze particolari e in assenza di valide alternative; categoria nera quando la sostanza è tossica e non può essere utilizzata nei processi produttivi. Le aziende produttrici che richiedono la certificazione BlueSign devono adeguarsi a questi standard, trovando alternative valide per sostituire le sostanze chimiche presenti nella 'Categoria nera’.

LE SINGOLE FIBRE E I LORO SISTEMI DI CERTIFICAZIONE

Oltre alle certificazioni di carattere generale, nelle loro diverse articolazioni che spesso si innervano in sistemi certificativi (come è il caso del FSC) che vanno a interessare diversi settori, esistono altri sistemi di qualità inerenti alle singole fibre. La certificazione Pura lana vergine (internazionalmente Woolmark) rappresenta un marchio di qualità produttiva internazionale, promosso nel 1964 dalla "I.W.S." (International Wool Secretariat) ente senza scopo di lucro che raccoglie i produttori di lana di oltre 30 paesi. European Flax è la garanzia di tracciabilità di una fibra di lino di qualità Premium coltivata nell’Europa occidentale, frutto di

un’agricoltura rispettosa dell’ambiente senza irrigazione né OGM. Masters of Linen è la garanzia della tracciabilità europea del lino naturale, sostenibile e locale in tutte le fasi di trasformazione, dalla fibra European Flax al filato e al tessuto. Seri.co è un sistema di certificazione che assicura la qualità ed i requisiti di salute e sicurezza del prodotto tessile di seta e del sistema produttivo da cui il prodotto nasce. Al fine di tutelare i prodotti serici italiani e la loro tradizione di qualità e creatività, internazionalmente riconosciute, questa certificazione è concessa esclusivamente alle imprese con sede legale e produttiva in Italia. Qualità del prodotto: Seri.co garantisce che le caratteristiche qualitative del prodotto siano conformi a severe specifiche che ne assicurano un corretto comportamento alle sollecitazioni d’uso e ai trattamenti di manutenzione. Salute e Sicurezza del prodotto: Seri.co garantisce che il tessuto/prodotto non contiene e non rilascia sostanze nocive per la salute dell’utilizzatore e quindi che il prodotto risponde alle esigenze del mercato che richiede tessuti sicuri che diano piena fiducia al consumatore. Qualità dell’impresa: il mercato attuale richiede prodotti fabbricati nel rispetto di precisi codici etici, sociali ed ambientali che costituiscono elemento di riconosciuta garanzia; Seri.co integra alcuni dei principi più importanti dei sistemi di gestione qualità (ISO 9001), ambiente (ISO 14001), sicurezza (OHSAS 18001) e della responsabilità sociale (standard SA 8000) e li finalizza all’ottenimento di un prodotto qualitativamente


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caratterizzato e di proprietà controllate. Queste sono solo un esempio delle certificazioni che le singole fibre naturali o sintetiche hanno adottato, avremo modo nelle prossime uscite di approfondire queste iniziative che sarebbe impossibile raccontare in un singolo articolo.

CERTIFICAZIONI AMBIENTALI SUL PRODOTTO FINITO

Ancora più complesso e variegato è il mondo delle certificazioni che attengono al prodotto tessile finito. Le certificazioni ambientali applicate nel settore moda garantiscono l'utilizzo di sostanze chimiche non dannose per l'ambiente, sia in fase di coltivazione di una pianta, come il cotone, sia durante la filatura del tessuto e in tutte le successive lavorazioni, fino ad arrivare al prodotto finito e commercializzato. Le verifiche e le sostanze chimico tossiche bandite variano in base al certificato, ma la maggior parte di esse hanno diversi punti in comune. La certificazione Moda Sostenibile viene assegnata dal Network di Vesti la natura. Per ottenere que-

sta certificazione è necessario: accedere al corso dedicato alla moda sostenibile, completare le cinque lezioni disponibili sul portale di e-learning, completare con successo il quiz di valutazione finale. Compilare un questionario con le informazioni aziendali e attendere la valutazione da parte del Network di Vesti la natura. Ottenuta la certificazione sarà possibile applicare l'etichetta Moda Sostenibile sui prodotti all'interno, o sulla vetrina, di un punto vendita fisico e inserire il logo nel sito web e nei social network. Forest Stewardship Council (FSC) è un certificato internazionale senza scopo di lucro, nato principalmente con lo scopo di fermare la deforestazione ed i problemi sociali annessi che si propagano in tutto il mondo. Non solo aziende di moda, qualsiasi azienda può ottenere una certificazione Forest Stewardship Council, con l'obbiettivo primario di acquistare prodotti derivati da albereti coltivati in modo sostenibile. La certificazione FSC propone due standard differenti: • Gestione Forestale: è la certificazione adatta a chi gestisce delle vere e proprie foreste (coltivazione di albereti). • Catena di Custodia: è il certificato delle aziende commerciali che si occupano di vendita di prodotti derivati dallo sfruttamento delle foreste. I prodotti certificati FSC derivano da foreste controllate, nelle quali la deforestazione viene effettuata in maniera intelligente, e nella

maggior parte dei casi seguita dal re-innesto di alberi. Rispetto delle condizioni sociali dei lavoratori e soprattutto di eventuali abitanti delle foreste (animali o umani). FSC è una certificazione indispensabile per il futuro delle foreste. Il CID – Consorzio italiano Detox si occupa della gestione della sostenibilità ambientale nelle imprese della filiera del sistema moda. Nasce, primo e unico al mondo, come reazione di un gruppo di aziende manifatturiere aderenti a Confindustria Toscana Nord a una sfida lanciata da Greenpeace: eliminare le sostanze tossiche per l’uomo e inquinanti per l’ambiente dai capi d’abbigliamento. Grazie ad analisi, studi, ricerche e alla passione di alcuni imprenditori, si riesce a dimostrare che una moda eco-sostenibile è possibile. Fondamentale in questo senso è l’Indagine sui coloranti tessili, resa pubblica in occasione della presentazione ufficiale del Consorzio Italiano Detox, ad ottobre 2016.

LE CERTIFICAZIONI SOCIALI

Le certificazioni sociali fissano standard minimi di rispetto per i diritti dei lavoratori: sfruttamento mi-


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norile, stipendi equi, ore di lavoro, ferie, tutti elementi che sono considerate normali nei molti luoghi, ma che in diversi Paesi vengono totalmente ignorati. Le certificazioni sociali sono fondamentali nel mondo moderno. L'industria tessile, la Fast Fashion, la moda Low Cost, hanno sfruttato la delocalizzazione delle aziende spostando la produzione in paesi dove non è un problema ignorare le regole di base. L'obiettivo non è quello di fare del male alle persone, ma di abbassare i costi di produzione e di conseguenza il prezzo di vendita dei prodotti al dettaglio. La maggior parte dei certificati sociali sarebbero inutili in paesi europei come il nostro, infatti si occupano per lo più di paesi dove i problemi sociali sono molto evidenti: China, Bangladesh, India, Sud America. Equo Garantito è una associazione di categoria nel mercato equo solidale: a ssemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale. Lo slogan di Equo Garantito è: Il nostro lavoro è garantire un mondo più equo. Rappresenta le esperienze e la cultura dei suoi soci: organizzazioni non profit e Botteghe Equo Solidali che promuovono tali prodotti, in un’economia di giustizia fondata sulla cooperazione e sulle relazioni paritarie. In particolar modo il marchio Equo Garantito si occupa di: • Promozione del commercio equo solidale in Italia; • Monitoraggio delle organizzazioni di commercio equo solidale; • Educazione e formazione sul commercio equo solidale; • Lobbying e advocacy sulle istituzioni in Italia e in Europa. Fairtrade è un marchio che garantisce il commercio equo soli-

dale, un'organizzazione internazionale senza scopo di lucro (ONG) e principale certificatore di prodotti del commercio equo solidale. Lavora soprattutto nei paesi poveri, Asia e Sud America, si occupa del settore moda, ma anche di quello alimentare. È un ente, che garantisce soprattutto lo stato sociale dei lavoratori nei campi agricoli e all'interno delle aziende di produzione. Promuove mezzi di sostentamento per le famiglie coinvolte nel settore tessile/alimentare dei paesi sottosviluppati. Abbraccia anche l'aspetto ambientale, dettando le regole di base di una produzione ecosostenibile. Fair Wear Foundation (FWF) è un'organizzazione no-profit indipendente che lavora a stretto contatto con le aziende di moda con l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro degli operai nell'industria tessile. La certificazione Fair Wear Foundation garantisce in particolare le seguenti condizioni: i lavoratori abbiano liberamente scelto l’impiego, non vi sia alcuna discriminazione sul lavoro, non venga sfruttato il lavoro minorile, vi sia libertà di associazione a fini sindacali, vengano corrisposte retribuzioni eque, gli orari di lavoro siano sostenibili, le condizioni di lavoro siano sicure e salutari, i contratti di lavoro siano legali e diano certezze al lavoratore. La certificazione SA8000 è stata elaborata dalla ONG Social Accountability International ed è applicabile in diversi campi e non solo a quello della moda. Si occupa principalmente di verificare lo stato sociale dei lavoratori nelle aziende, in particolar modo verifica i requisiti di base: lavoro minorile, lavoro obbligato, salute e

sicurezza, libertà di associazione, discriminazione, procedure disciplinari, orari di lavoro, retribuzione, sistemi di gestione, SA8000 nasce dalle basi della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e sulla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Bambino, con l'obbiettivo di fissare degli standard internazionali verificabili. E' una certificazione importante per le aziende di moda, ma non entra nel merito della sostenibilità ambientale.

CERTIFICAZIONI PER I DIRITTI DEGLI ANIMALI

Le certificazioni per i diritti animali fissano regole per la salvaguardia del mondo animale. Si occupano soprattutto di certificare ed incentivare i brand di moda che decidono di rinunciare all'utilizzo di materiali di origine animale: lana, pelle, seta piume. Non si limitano però solo a questo, bensì valutano anche la filiera di produzione di un vestito (come di scarpe, borse, accessori ecc). Una filiera che deve essere pulita dall'utilizzo di sostanze chimico tossiche dannose per l'ambiente. L'utilizzo di queste sostanze incide negativamente anche sul mondo animale, provocando nell’ecosistema migliaia di vittime ogni anno. RWS e RMS per la salute e i diritti degli animali.


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visezione (ONG) e ha come obbiettivo primario quello di incentivare le aziende di moda a rinunciare totalmente o almeno parzialmente all'utilizzo di materiali di origine animale: pellicce, piume, pelle, seta, lana. La certificazione Animal Free Fashion assegna un rating di valutazione corrispondente a V | VV | VVV | VVV+. Il Rating VVV+ è assegnato alle aziende di moda che rinunciano a tutti i materiali sopra elencati. Mentre il Rating minore V viene assegnato a chi rinuncia solo alle pellicce continuando ad utilizzare altri materiali di origine animale. Con il passare del tempo, l'azienda può sostituire questi materiali ottenendo così un Rating più alto. Animal Free Fashion valuta anche l'impatto ambientale della produzione tessile di una azienda di

Per quanto riguarda la tutela degli animali, Responsible Wool Standard in un’azienda tessile attesta l’utilizzo di lana proveniente da allevamenti di pecore che soddisfano specifici requisiti in materia di benessere degli animali e gestione sostenibile del territorio. Responsible Mohair Standard è, invece, lo standard che garantisce che il mohair utilizzato per la produzione di un filato o di un tessuto proviene da aziende agricole che hanno un approccio sostenibile sia nella gestione della loro terra sia delle loro capre. La certificazione Animal Free Fashion è un'idea LAV - Lega Anti Vi-

moda (escludendo a priori alcune sostanze chimiche). L'utilizzo di sostanze chimico tossiche è dannoso per l'intero ecosistema e di conseguenza anche per il mondo animale: per ottenere la certificazione Animal Free Fashion si deve rinunciare a queste sostanze, sostituendole con altre a minor impatto ambientale. Fur Free è un programma internazionale lanciato dalla Lega Anti Vivisezione (LAV) in collaborazione con altre quaranta organizzazioni internazionali a tutela dei diritti animali. Al giorno d'oggi hanno aderito circa mille aziende tra brand di moda e retailer di tutto il mondo. L'obiettivo del programma Fur Free è eliminare definitivamente l'utilizzo di pellicce animali nel settore tessile. La pelliccia è sicuramente il materiale di origine animale più crudele in assoluto, ed è per questo motivo


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e non su analisi effettuate in laboratorio.

IL MONDO DEL RICICLO

che il programma Fur Free sta avendo successo anche tra i grandi brand di moda. Vegan OK è un marchio italiano molto utilizzato nel settore alimentare. È possibile trovare questa etichetta in qualsiasi supermercato e in ogni tipo di prodotto. Seppure poco utilizzata nel settore tessile alcuni brand di moda iniziano a farne uso. La certificazione Vegan OK può essere assegnata attraverso dei "test" effettuati da enti esterni, ma è possibile anche auto-certificare i propri prodotti purché rispettino la normativa UNI EN ISO 14021. La differenza è nel tipo di attestato rilasciato. Una certificazione da parte di enti esterni (tipo ICEA) ha sicuramente più valore rispetto all' auto-certificazione. People for the Ethical Treatment of Animals (PETA) è una associazione NO-PROFIT che da anni indaga e si batte a livello internazionale contro le violenze subite dagli animali. Lavorando su scala globale è certamente la certificazione più conosciuta, ma anche la prima in assoluto nel settore tessile. PETA si basa su auto-certificazione

Organic Content Standard (OCS) (vedi anche sopra) è un certificato emesso dall’ente internazionale Textile Exchange (ONG), il quale garantisce che nel prodotto sia presente una certa percentuale di Cotone Biologico: almeno il 95% di cotone biologico per l'etichetta Organic 100, oppure il 5% di cotone biologico per l'etichetta Organic Blended. Textile Exchange è un'organizzazione di beneficenza internazionale, che da anni è impegnata ad ampliare l'utilizzo dell'agricoltura biologica in tutto il mondo. L'etichetta Organic Content Standard riguarda esclusivamente la validazione del contenuto dichiarato dalle aziende di moda. Le fibre tessili naturali utilizzate devono provenire da agricoltura biologica e la tracciabilità va seguita durante l’intera filiera pro-

duttiva, passando per i prodotti intermedi, fino ai prodotti finiti e commercializzati. La certificazione Plastica Seconda Vita (PSV) è indirizzata a tutte le aziende che hanno a cuore la salute dell'ambiente. Parliamo di una vasta gamma di prodotti che vanno dall'edilizia ai materiali tessili, ma anche occhiali da sole, arredamento, prodotti per la casa e imballaggi. Possiamo trovare questa etichetta in qualsiasi prodotto creato con plastica riciclata, ma con un logo identificativo differente a seconda del prodotto e della tipologia di plastica utilizzata, plastica da raccolta differenziata, plastica da scarto industriale. Mix differenziata/industriale. Ecological pipe per le tubazioni. Food contact per plastiche a contatto con il cibo. Plastica Seconda Vita è un utile strumento per riconoscere i prodotti ecosostenibili, ed è stato inserito in un decreto ministeriale per rendere gli acquisti delle amministrazioni pubbliche sempre più green. Quella che il lettore trova in queste pagine è una elencazione, senza pretesa di completezza che approfondiremo nella nostra sezione "spazio green" nello spazio a venire.


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PERCORSO COTONE www monticolor.com writer Beatrice Guidi

NATURA E PERFO RMANCE La collezione Ice Elast di Monticolor per la Primavera/Estate 2022.

MONTICOLOR

Per la prossima Primavera/Estate 2022, Monticolor presenta Ice Elast, il nuovo filato di cotone organico che finalmente unisce in sé natura e performance, perché è naturalmente elastico, senza bisogno di altre fibre artificiali. L’Azienda bresciana, leader nella progettazione e creazione di filati fantasia in una vasta gamma di tipologie e colori sempre disponibili a magazzino, con Ice Elast prosegue il suo impegno nella sostenibilità. Una visione di responsabilità etica, adottata nel 2008 e che oggi, con il grande bisogno di certezza e di autenticità che c’è, si sta rivelando fondamentale per il futuro. Una scelta accompagnata da un’attività di ricerca&sviluppo molto intensa, tutta orientata a raggiungere grandi obiettivi nel settore tessile, come questo nuovissimo prodotto. Ice Elast è innovazione pura: un cotone biologico, coltivato secondo metodologie e tinture a certificazione GOTS, testato OGM-free, lavorato con una tecnica esclusiva che lo rende Dry-Touch ed elastico naturalmente. Test effettuati con misuratore dell’elasticità su un campione di maglia realizzata con Ice Elast hanno dimostrato l’ineccepibile funzionalità elastica bidirezionale di questo nuovo filato. A paragone con un normale cotone, risulta essere più elastico del 15% in am-


textures 29 ! Ice Elast nei colori della moda.

piezza e del 17% in lunghezza: proprietà stretch ottenute senza l’aggiunta di elastomeri sintetici. Con Ice Elast si può dare spazio alla creazione di capi che seguono la silhouette esaltandola e assecondano i movimenti. Tutto con il totale comfort e la purezza assoluta della fibra organica, delicata e sicura sulla pelle. «Ice Elast è un nuovo capitolo della nostra storia che nel 2008, anno della certificazione GOTS tramite ICEA, ha assunto per tutti noi un nuovo significato: la visione di un futuro che non puo’ prescindere da comportamenti più consapevoli e responsabili nei confronti della salvaguardia di tutti. Oggi siamo orgogliosi di collaborare con i principali brand di moda, che si affidano completamente alla nostra filiera di produzione e controllo, a ulteriore garanzia di sostenibilità» – commenta Alberto Corti – partner di Monticolor. «Ci tengo a ricordare che abbiamo anche aderito al progetto Detox e da quest’anno abbiamo

eliminato tutte le emissioni di sostanze chimiche pericolose dalle nostre filiere produttive».

! SUSTAINABILITY IS FASHION For next Spring/Summer 2022, Monticolor presents Ice Elast, the new organic cotton yarn that finally combines nature and performance, because it is naturally elastic, without the need for other artificial fibers. The Brescia-based company, leader in the design and creation of fancy yarns in a wide range of types and colors always available in stock, continues its commitment to sustainability with Ice Elast. A vision of ethical responsibility, adopted in 2008 and which today, with the great need for certainty and authenticity that exists, is proving to be fundamental for the future. A choice accompanied by very intense research&development, all aimed at achieving great goals in the textile sector, such as this brand new product. Ice Elast is pure innovation: an organic cotton, grown according to GOTS certified methods and dyes, GMO-free tested, worked with an exclusive technique that makes it Dry-Touch and naturally elastic. Tests carried out with an elasticity meter on a knitted sample made with Ice Elast

have demonstrated the flawless bidirectional elastic functionality of this new yarn. Compared with normal cotton, it is 15% more elastic in width and 17% in length: stretch properties obtained without the addition of synthetic elastomers. With Ice Elast you can give space to the creation of garments that follow the silhouette, enhancing it and following the movements. All with the total comfort and absolute purity of organic fiber, delicate and safe on the skin. "Ice Elast is a new chapter in our history that in 2008, the year of GOTS certification by ICEA, took on a new meaning for all of us: the vision of a future that cannot ignore more aware and responsible behavior towards the safeguarding of all. Today we are proud to collaborate with the main fashion brands, which rely completely on our production and control chain, as a further guarantee of sustainability" – comments Alberto Corti – partner of Monticolor. "I would like to remind you that we have also joined the Detox project and since this year we have eliminated all emissions of dangerous chemicals from our production chains".


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PERCORSO LANA BOTTO GIUSEPPE www bottogiuseppe.com writer Pietro Ferrari

DI STAGIONE IN STAGIONE Cresce la collezione Naturalis Fibra all’insegna della qualità e della sostenibilità.

Di stagione in stagione si arricchisce la gamma dei filati e tessuti sostenibili che fanno parte del ricco catalogo di Naturalis Fibra. Si conferma che la sostenibilità è il nuovo lusso e che Botto Giuseppe ha anticipato come scelta aziendale in un percorso iniziato nel 2015 che si arricchisce di nuove soluzioni lussuose e sostenibili. Da un’intuizione, l’avvio ad un processo fatto di ricerca continua, di sperimentazione di nuovi materiali naturali, finissaggi speciali, partner in tutto il mondo che presentano la certificazione di sostenibilità come una carta d’identità imprescindibile. L'azienda ha l'obiettivo di rendere la divisione filati completamente sostenibile entro il 2025! Naturalis Fibra è la collezione che racco-


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! FROM SEASON TO SEASON With each passing season, more types of sustainable yarn and fabrics are added to the already extensive Naturalis Fibra catalogue. It is widely accepted that sustainability is the new luxury, and that Botto Giuseppe anticipated this trend in 2015, with a series of corporate decisions that constantly add new sustainable luxury solutions. This process of continuous research and experimentation with new natural materials started with an intuition.

Now, the company is one of many partners worldwide that present sustainability certification as their unconditional identifying feature. Botto Giuseppe yarn division has the objective to become completely sustainable by 2025. The Naturalis Fibra collection contains a broad and ever expanding range of sustainable yarns processed in the factories in Vallemosso and Tarcento, which use renewable energy that has low environmental impact, certified by Cradle to CradleTM. The origin of the raw materials is the result of continuous searching at partner farms in Australia, New Zealand, China and India, whose animal breeding and care methods, processes, environmental policies, and social responsibility towards workers are guaranteed and sustainable. The company has received RWS certification (Responsible Wool Standard) for all its products, yarns, fabrics, and jerseys: RWS is the quality certification for the origin of wool from controlled farms that pay particular attention to animal well-being, the recovery of the natural landscape, and responsible land management. RWS certification guarantees that the wool is carefully selected, traceable and monitored along the entire supply chain, from origin to finished product. Likewise, the yarn and fabric collections for spring and summer of 2022 were created to offer clients fine and distinctive raw materials with sophisticated and perfectly designed solutions and colours. ! Una mano suntuosa e una concezione virtuosa per i tessuti Skudo.


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PERCORSO LANA BOTTO GIUSEPPE

glie un’ampia e sempre più vasta gamma di filati sostenibili lavorati negli stabilimenti di Vallemosso e Tarcento che utilizzano fonti rinnovabili a basso impatto ambientale , certificati da Cradle to Cradle TM. La provenienza della materia prima è frutto di una ricerca continua di fattorie partner in Australia, Nuova Zelanda, Cina e India i cui metodi di allevamento e cura degli animali, lavorazioni, ambiente e responsabilità sociale verso i lavoratori siano garantiti e sostenibili. L’azienda ha ricevuto la certificazione RWS (Responsible Wool Standard) per tutti i prodotti, filati tessuti e jersey: RWS è la certificazione di qualità per la provenienza della lana da fattorie controllate che privilegiano il benessere degli animali, il risanamento della terra e la gestione responsabile del territorio. La certificazione RWS garantisce che la lana è accuratamente selezionata, tracciabile e monitorata lungo tutta la supply chain, dall'origine al prodotto finito. Anche le collezioni filati e tessuti per la primavera estate 2022 nascono per offrire ai clienti materie prime pregiate distintive con soluzioni ricercate, di perfetto design nelle soluzioni e nei colori. I tessuti per la stagione estiva 22 si declinano in lane Slowool con micronaggi ultrasottili - 130’s - 160’s - di mano scattante ed aspetti opachi; in alternativa le superfici diventano piatte e scivolose .

Si rimane sulle tipologie finissime in vari pesi come il popeline o il double,realizzati con lane sostenibili. Si conferma il trend dell’outwear che vede le soluzioni tecniche per tessuti a base lana con trattamenti idrorepellenti fluoro-free; le tele sono finissime e machine-washable; i tessuti melange sono leggeri e doppiati con membrane colorate water e wind proof. In tema con il periodo, sono stati studiati speciali finissaggi antivirali e antibatterici su alcuni tessuti denominati Skudo. Altro motivo in tendenza sono i tessuti dall’aspetto più rustico ma declinato in versione chic che si presenta in mischia con fibre cellulosiche; fresco lo chambrai anche disegnato in lino e lana stretch. Le stuoie sono in mischie a due fibre come cotone-lino per una resa fresca e leggera oppure a tre fibre con lana-seta-lino per un aspetto più compatto e di mano brillante. Le fantasie sono mouliné in puro bamboo. Sempre grande lusso il cashmere per la stagione estiva di un peso impalpabile e avvolgente che diventa performante quando è ritorto in mischia con la seta. Raffinatissimo nelle tonalita' melange. Non può mancare la tridimensionalita' delle superfici, ottenute con movimenti di intrecci o con speciali finissaggi su ogni genere di peso,dalle voile semi-trasparenti fino ai doppi apribili.


SOURCING BEGINS WITH

THE LOOP DIGITAL FAIR

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MAY 17-21,

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www.performancedays.com/loop


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PERCORSO LINO TAGWALK ORNELLA BIGNAMI AMO IL LINO www tag-walk.com writer Pietro Ferrari

LE VIRTÙ DEL LINO PROSPETTIVE SUE LE E Fibra sostenibile per eccellenza, il lino si candida al ruolo di tessile del futuro: la conferma viene dalle rilevazioni di TAGWALK che Ornella Bignami per Amo il Lino ha illustrato in un vivacissimo webinar il 29 gennaio 2021. Il lino è ormai assodato, risponde a tutti i requisiti della sostenibilità sia per le sue caratteristiche intrinseche sia per la grande varietà di prodotti e di stili che si riescono a realizzare con i tessuti in lino. Lo studio, oggetto di questo incontro, è stato commissionato a TAGWALK-The fashion search engine – per verificare e analizzare la presenza dei tessuti in lino nelle collezioni P/E 2021. È interessante sapere che Tagwalk contatta ogni brand per assicurarsi che i materiali siano etichettati in modo conforme e corretto. Nelle recenti collezioni abbiamo visto, per esempio, Jacquemus e Fendi utilizzare il lino come non mai in precedenza. In particolare per quanto riguarda l’abbiglia-

mento femminile, la presenza del lino è in crescita in tutte le sfilate. Alcuni brand di particolare prestigio hanno utilizzato il lino per la prima volta e le loro scelte avranno sicuramente una ricaduta anche sulle collezioni di fascia meno elitaria. Rispetto alla primaveraestate 2020 si è registrato un 101% in più nella scelta del lino, un risultato decisamente importante. Il lino in questa fase si trova al 4° posto nella classifica dei materiali chiave, dopo la lana, dopo il denim, dopo il cuoio. Aggiungiamo che un numero sempre maggiore di designer sceglie il lino: abbiamo almeno il 49% di designer in più che hanno presentato almeno un capo in lino nelle loro collezioni primavera-estate 2021:


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! THE VIRTUES OF LINEN AND ITS PROSPECTS Linen is now well established, it meets all the requirements of sustainability both for its intrinsic characteristics and for the great variety of products and styles that can be created with linen fabrics. The study, the subject of this meeting, was commissioned to TAGWALK-The fashion search engine – to verify and analyze the presence of linen fabrics in the S / S 2021 collections. It is interesting to know that Tagwalk contacts each brand to make sure that the materials are labeled in a compliant and correct manner. In recent collections we have seen, for example, Jacquemus and Fendi use linen like never before. In particular with regard to women's clothing, the presence of linen is growing in all fashion shows. Some particularly prestigious brands have used linen for the first time and their choices will certainly have an impact also on the less elite range of collections. Compared to spring-summer 2020 there was a 101% more in the choice of linen, a decidedly important result. Linen at this stage is in 4th place in the ranking of key materials, after wool, after denim, after leather. Let's add that an increasing number of designers choose linen: we have at least 49% more designers who have presented at least one linen garment in their spring-summer 2021 collections: we can truly say that the field has expanded significantly. The brands that introduced linen underlined how these fabrics responded not only to their desire and their ideas relating to design and style, but that the choice was influenced by verifying that this fiber ideally represents sustainability. We think of Fendi that has made an important choice, focusing on comfortable fashion and highlighting the message of sustainability. A linen present in a wide range of proposals and with particular attention to typical colors, consistent with the trend identified for this season. The items presented express the possibility for these fabrics to interpret all styles from the most elegant to the most casual, from loungewear to romantic, to outerwear or formal suits. Margiela, to give another name, has 27% of the garments in her collection made in linen, using black and white for her slightly gothic creations. Jacquemus, the most leading brand for a young market at this time, very committed to the theme of sustainability, I chose linen for 45 percent of the items in its collection, after experimenting with this fiber also for the winter product. This is a sign that linen is increasingly expanding to uses without season. In a quick rundown, we can also see that Stella McCartney, Dior, Michael Kors, Alberta Ferretti have chosen linen for a

consistent number of garments. Louis Vuitton also uses linen for the trousers and jackets with special treatments that make the product shiny. MSGM adopts linen applying it to a very young street style to underline the versatility of this material. The focus on men for spring/summer 2021 highlights position no. 4 in the evaluation of key materials, surpassing products such as satin, suede, pvc or velvet, dominant in previous seasons. Normally it is thought that men's clothing is the sector in which linen is mainly used, but the numbers tell us that especially in the collections relating to spring/summer 2021, it has been used extensively in women's collections. In many collections, linen has been mixed or combined with other fabrics, such as knits, denim or other to enrich the design, fit and comfort. The excellence of European linen - The particular characteristics of European flax, grown in northern France, Belgium and the Netherlands can be summarized in fifteen points: Linen is ecological, does not require irrigation (99.9% CELC source), zero GMOs, zero defoliants, reduced use of fertilizers, very high carbon absorption. Flax does not produce waste, on the contrary one hundred percent of the plant is used. It is biodegradable, breathable and allows ventilation and moisture transfer, cool in summer and insulating in winter. Linen is absorbent and holds 20% of its weight in water without generating a damp feeling. It has a high dyeing affinity with excellent absorption of dense and vibrant colors. It is resistant, therefore solid and durable. The proximity of its sources of supply makes it the custodian of an all-European know-how that employs qualified jobs, while the product is guaranteed by adequate certification schemes. Its easy maintenance (washing with water and simple management) make it low-polluting also from the point of view of the products and processes used. This excellence is certified by two highly rigorous brands: European Flax® is the guarantee of traceability of a premium quality linen fiber grown in Western Europe, the result of environmentally friendly agriculture without irrigation or GMOs; Masters of Linen®, the guarantee of European traceability of natural, sustainable and local linen in all stages of transformation, from European Flax® fiber to yarn and fabric. A promising future - Linen interprets lightness for a romantic style, but is also proposed in a technological guise and innovative with brilliant coatings. Sartorial aspects up to the evening look, or a revised sartorial style to then move on to absolutely minimal, androgy-


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PERCORSO LINO TAGWALK ORNELLA BIGNAMI AMO IL LINO

! Immagine fornita da TAGWALK.

possiamo veramente dire che si è allargato il campo in maniera significativa. I brand che hanno introdotto il lino hanno sottolineato come questi tessuti rispondessero non solo al loro desiderio e alle loro idee relative al design e allo stile, ma che la scelta era stata influenzata dall’aver verificato che questa fibra rappresenta in modo ideale la sostenibilità. Pensiamo a Fendi che ha fatto una scelta importante, focalizzandosi su una moda confortevole e con una evidenziazione del messaggio di sostenibilità. Un lino presente in un’ampia gamma di proposte e con un’attenzione particolare ai colori tipici, coerenti con la tendenza individuata per questa stagione. I capi presentati esprimono la possibilità per questi tessuti di interpretare tutti gli stili dai più eleganti ai più casual, dal loungewear al romantico, fino all’outerwear o al tailleur formale. Margiela, per fare un altro nome, ha il 27% dei capi della sua collezione realizzati in lino, utilizzando per le sue realizzazioni un po’ gotiche il bianco e il nero. Jacquemus, il brand in questo momento più di punta per un mercato giovane, molto impegnato nel tema della sostenibilità, ho scelto il lino per il 45 per cento dei capi della sua collezione, dopo aver sperimen-

tato questa fibra anche per il prodotto invernale. Segnale questo che il lino si sta sempre più allargando a utilizzi senza stagione. In una carrellata veloce, possiamo anche vedere che Stella McCartney, Dior, Michael Kors, Alberta Ferretti hanno scelto il lino per un numero consistente di capi. Louis Vuitton utilizza il lino anche per il pantalone e le giacche con trattamenti particolari che rendono il prodotto luccicante. MSGM adotta il lino applicandolo a uno stile giovane molto street a sottolineare la versatilità di questo materiale. Il focus sull’uomo della primavera/estate 2021 evidenzia la posizione nr. 4 nella valutazione dei materiali chiave, superando prodotti come raso, suede, pvc o velluto, dominanti nelle stagioni precedenti. Normalmente si pensa che sia l’abbigliamento maschile il settore in cui il lino viene utilizzato prevalentemente, ma i numeri ci dicono che soprattutto nelle collezioni relative alla Primavera/Estate 21, è stato utilizzato abbondantemente nelle collezioni femminili. In molte collezioni il lino è stato mescolato o abbinato ad altri tessuti, come la maglia, il denim o altro per arricchire il design, la vestibilità e il confort.


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nous garments, with hints of workwear; without neglecting color. Linen is preferred in natural colors or just washed, it is a material that allows colors to vibrate, enhancing the total look, the ethnic, the nomadic style, the research on black and sorbet colors. The linen shirt is present in the collections of prestigious brands for its comfort, however there is also the shirt of great iconicity. This analysis would not be complete if we

L’ECCELLENZA DEL LINO EUROPEO

Le caratteristiche particolari del lino europeo, coltivato nel nord della Francia, in Belgio e in Olanda sono riassumibili in quindici punti: Il lino è ecologico, non richiede irrigazione (99,9% fonte CELC), zero OGM, zero defolianti, ridotto impiego di fertilizzanti, assorbimento di carbonio altissimo. Il lino non produce scarti, anzi viene utilizzato il cento per cento della pianta. È biodegradabile, è traspirante e permette ventilazione e trasferimento dell’umidità, fresco in estate e isolante in inverno. Il lino è assorbente e trattiene il 20 per cento del suo peso in acqua senza generare una sensazione di umido. Ha un’alta affinità tintoriale con un eccellente assorbimento dei colori densi e vibranti. È resistente, dunque solido e durevole. La prossimità delle sue fonti di approvvigionamento lo rende depositario di un know-how tutto europeo che impiega posti di lavoro qualificati, mentre il prodotto è garantito da schemi certificativi adeguati. La sua facile manutenzione (lavaggio ad acqua e gestioni semplici) lo rendono poco inquinante anche dal punto di vista dei prodotti e dei processi impiegati. Questa eccellenza è certificata da due marchi di grande rigore: European Flax® è la garanzia di tracciabilità di una fibra di lino di qualità premium coltivata nell’Europa occidentale, frutto di un’agricoltura rispettosa dell’ambiente senza irrigazione

did not mention the homewear and loungewear garments that allow, thanks to linen, to feel comfortable with a pleasant material in contact with the skin, transmitting a sense of well-being. Finally, brands that have a strong approach to the theme of sustainability prefer linen and the average percentage of this fiber in their collections is 25%. A no gender, no season, no age linen with a growing future in line with market demands.

né OGM; Masters of Linen®, la garanzia della tracciabilità europea del lino naturale, sostenibile e locale in tutte le fasi di trasformazione, dalla fibra European Flax® al filato e al tessuto.

UN AVVENIRE PROMETTENTE

Il lino interpreta la leggerezza per uno stile romantico, ma si propone anche in veste tecnologica e innovativa con spalmature brillanti. Aspetti sartoriali fino al look da sera, oppure uno stile sartoriale rivisto per passare poi a dei capi assolutamente minimali, androgini, con spunti di workwear; senza trascurare il colore. Il lino è preferito in tinte naturali o appena lavato, è un materiale che permette ai colori di vibrare, valorizzando i total look, l’etnico, lo stile nomade, la ricerca sul nero e sui colori sorbetto. La maglia in lino è presente nelle collezioni di brand di grande prestigio per il suo confort, tuttavia non manca la camicia di grande iconicità. Non sarebbe completa questa analisi se non citassimo i capi homewear e loungewear che permettono, grazie al lino, di sentirsi a proprio agio con un materiale piacevole a contatto con la pelle, trasmettendo un senso di benessere. Infine i marchi che hanno un approccio forte al tema della sostenibilità prediligono il lino e la percentuale media di questa fibra nelle loro collezioni è del 25 per cento. Un lino dunque no gender, no season, no age con un avvenire in crescita in linea con le richieste del mercato.


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PERCORSO SETA writer Redazione

L’ANTICA ARTE SERICA RIPARTE DAL REAL SITO DI CARDITELLO Gelsicoltura e bachicoltura, un accordo tra Fondazione Carditello, Club per l’Unesco Caserta, Coldiretti Caserta e Rete San Leucio Textile.

! Storici telai al Setificio Solimene.

! Una grandiosa immagine di San Leucio.

L’antica arte serica riparte dal Real Sito di Carditello, promuovendo lo sviluppo delle attività di gelsicoltura e bachicoltura sul territorio, e mettendo a disposizione di giovani coltivatori i terreni di pertinenza della Reale Delizia. Il protocollo – siglato da Fondazione Real Sito di Carditello, Rete San Leucio Textile, Coldiretti Caserta, Coldiretti Giovani e Club per l’Unesco di Caserta – si propone


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! THE ANCIENT SILK ART STARTS FROM THE ROYAL SITE OF CARDITELLO The ancient silk art restarts from the Royal Site of Carditello, promoting the development of mulberry and silk-growing activities in the area, and making the land belonging to the Reale Delizia available to young farmers. The protocol – signed by the Real Site Foundation of Carditello, Rete San Leucio Textile, Coldiretti Caserta, Coldiretti Giovanie Club for the Unesco of Caserta – aims to stimulate initiatives aimed at enhancing the production chain in the province of Caserta, in connection with the silk factories of San Leucio. An extraordinary opportunity, considering the outlet markets and the possible repercussions in various sectors: tourism-cultural; textiles (yarns and merchandising); cosmetic; production of fruit and derivatives (fruit juices, jams, jams, sweets, liqueurs, etc.); nutraceuticals and zootechnical feeding. "It is a very ambitious project – explains Luigi Nicolais, president of the Real Sito di Carditello Foundation – which will see us engaged in numerous research, training, production and promotion activities, thanks to the marketing of products deriving from the supply chain through the Carditello showcase and the distribution channels of the San Leucio silk factories. And not only. The San Leucio companies will become sponsors of the Foundation, contributing to the restoration of the silk furnishings that originally characterized the Bourbon estate". In particular, therefore, the focus is on the planting of mulberry plants and the breeding of silkworms on the grounds of the Foundation and of third parties (along the route to Capua or around Carditello), and to the experimental research activities to be conducted in collaboration with authoritative national organizations, such as the Bachiculture section of CREA-API (National reference body for research in beekeeping and silkworming), which in Padua holds a heritage of about 190 silkworm breeds. “Re-launching the agricultural, textile and manufacturing tradition of the territory – affirms Roberto Format, director of the Foundation – strengthens the natural vocation of our site which, at the same time, confirms itself as a hub for the development of local businesses. In recent months, gathering solicitations from committees and associations, we have started the enhancement of the path that links the Real Site of Carditello to the Capua railway station, presenting the cycle-pedestrian itinerary called ‘Path of mulberries’ which already includes the planting of a thousand mulberry plants. Today, with the signing of the memorandum of understanding, we have managed to complete

the entire supply chain that will allow many young farmers to stay on their land, giving life to self-entrepreneurship projects". The memorandum of understanding may be extended, through new agreements and initiatives, to the Department of Agriculture of the Campania Region, the Chamber of Commerce of Caserta, CREA-API and other subjects with collective interests. Below, the statements of the protagonists. "The protocol with the Real Site of Carditello – to speak is Gustavo Ascione, president of Textile, a network of companies that groups together the producers of the San Leucio area – has as its main theme the rediscovery of a production chain: from the cultivation of mulberry breeding of the silkworm and transformation, on the vein of the history of Ferdinand IV who strongly wanted both Carditello and Belvedere. It is a starting point to consolidate our presence as producers and to support the growth of San Leucio Silk, a product protection brand. Being able to do it in a prestigious place like Carditello and together with important partners, in the vision of the development of the territory, is truly a source of pride. We hope to be able to obtain the first results in the short term”. "Mulberry and silkworm growing – says Manuel Lombardi, president of Coldiretti Caserta – ancient stories that will be able to relive in the Bourbon area of S. Tammaro thanks also to the commitment of our young farmers in Coldiretti. Mulberry growing today makes use of new knowledge and uses, such as the production of dried fruit and derivatives, with important nutraceutical properties and also for the production of bioplastics. The Royal Palace of Carditello is for our territory, Felix again, not only a symbol of social redemption but also a cultural and educational attraction "." The liason between the Club for Unesco of Caserta and Carditello – specifies Jolanda Capriglione, president of the Club for Unesco, Caserta – began a long time ago not only for our natural vocation to pay attention to Historical Heritage, but also because we asked and obtained that Unesco declare the site a 'Peace Monument'. At that time we worked in solitude, but now we are pleased to accompany the Foundation on the new path towards UNESCO recognition. The convention underlines in a strong and innovative way Carditello's centuries-old bond with the whole territory: it is not a Palace, but a Royal 'factory' in the Vitruvian sense that was created to be productive and, above all, economically autonomous. Therefore, initiatives aimed at recalling the ancient splendors and, at the same time, giving birth to new economies are welcome".


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PERCORSO SETA

1.

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! 1. Luigi Nicolais, presidente della Fondazione Real Sito di Carditello. ! 2. Roberto Formato, direttore della Fondazione. ! 3. Manuel Lombardi, presidente Coldiretti Caserta. ! 4. Jolanda Capriglione, presidente del Club per l’Unesco, Caserta

(foto credits Antonio Ocone).

! Il Real Sito di Carditello. ! Gustavo Ascione, presidente di Textile,

rete di imprese che raggruppa i produttori dell’area di San Leucio (a destra).

3.

4.

di stimolare iniziative tese alla valorizzazione della filiera produttiva nella provincia di Caserta, in connessione con le seterie di San Leucio. Una opportunità straordinaria, considerati i mercati di sbocco e le possibili ricadute in diversi settori: turistico-culturale; tessile (filati e merchandising); cosmetico; produzione di frutta e derivati (succhi di frutta, marmellate, confetture, dolci, liquori, ecc.); nutraceutica e alimentazione zootecnica. «È un progetto molto ambizioso – spiega Luigi Nicolais, presidente della Fondazione Real Sito di Carditello – che ci vedrà impegnati in numerose attività di ricerca, formazione, produzione e promozione, grazie alla commercializzazione dei prodotti derivanti dalla filiera attraverso la vetrina di Carditello ed i canali distributivi delle seterie di San Leucio. E non solo. Le imprese di San Leucio diventeranno sponsor della Fondazione, contribuendo al ripristino degli arredi in seta che caratterizzavano in origine la tenuta borbonica». In particolare, dunque, si punta alla piantumazione delle piante di gelso e all’allevamento dei bachi da seta nei terreni della Fondazione e di soggetti terzi (lungo il percorso verso Capua o nei dintorni di Carditello), e alle attività di ricerca sperimentale da condurre in collaborazione con autorevoli organismi nazionali, come la sezione Bachicoltura del


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CREA-API (Ente di riferimento nazionale per la ricerca in apicoltura e bachicoltura), che a Padova detiene un patrimonio di circa 190 razze di baco da seta. «Rilanciare la tradizione agricola, tessile e manifatturiera del territorio – afferma Roberto Formato, direttore della Fondazione – rafforza la naturale vocazione del nostro sito che, allo stesso tempo, si conferma come hub per lo sviluppo di imprese locali. Negli ultimi mesi, raccogliendo sollecitazioni provenienti da comitati e associazioni, abbiamo avviato la valorizzazione del percorso che lega il Real Sito di Carditello alla stazione ferroviaria di Capua, presentando l’itinerario ciclo-pedonale denominato “Sentiero dei gelsi” che già prevede la piantumazione di un migliaio di piante di gelso. Oggi, con la firma del protocollo di intesa, siamo riusciti a completare l’intera filiera che permetterà a tanti giovani coltivatori di restare nella propria terra, dando vita a progetti di auto-imprenditorialità». Il protocollo d’intesa potrà essere esteso, attraverso nuovi accordi ed iniziative, all’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, alla Camera di Commercio di Caserta, al CREA-API e ad altri soggetti portatori di interessi collettivi. Di seguito, le dichiarazioni dei protagonisti. «Il protocollo con il Real Sito di Carditello – a parlare è Gustavo Ascione, presidente di Textile, rete di imprese che raggruppa i produttori dell’area di San Leucio – ha come filo conduttore la riscoperta di una filiera produttiva: dalla coltivazione del gelso all’allevamento del baco e alla trasformazione, sul filone della storia di Ferdinando IV che ha voluto fortemente sia Carditello che il Belvedere. È un punto di partenza per consolidare la nostra presenza come produttori e per sostenere la crescita di San Leucio Silk, marchio di tutela dei prodotti. Poterlo fare in un luogo prestigioso come Carditello e insieme a partner importanti, nella visione dello sviluppo del territorio, è davvero motivo di orgoglio. Speriamo nel breve di poter ottenere i primi risultati». «La gelsicoltura e la bachicoltura – dice

Manuel Lombardi, presidente Coldiretti Caserta – storie antiche che potranno rivivere nell’areale borbonico di S. Tammaro grazie anche all’impegno dei nostri giovani agricoltori di Coldiretti. La gelsicoltura oggi si avvale di nuove conoscenze ed utilizzi, come la produzione di frutta secca e derivati, con importanti proprietà nutraceutiche e anche per la produzione di bioplastiche. La Reggia di Carditello è per il nostro territorio, ancora Felix, non solo simbolo di riscatto sociale ma anche attrattore culturale e formativo». «La liason tra il Club per l’Unesco di Caserta e Carditello – precisa Jolanda Capriglione, presidente del Club per l’Unesco, Caserta – è cominciata tanto tempo fa non solo per la nostra naturale vocazione all’attenzione per i Beni Storici, ma anche perché abbiamo chiesto e ottenuto che l’Unesco dichiarasse il sito ‘Monumento di Pace’. Allora abbiamo lavorato in solitudine, ma ora ci fa piacere accompagnare la Fondazione nel nuovo percorso verso il riconoscimento Unesco. La convenzione rimarca in maniera forte e innovativa il legame plurisecolare di Carditello con il territorio tutto: non è una Reggia, ma una Reale ‘fabrica’ in senso vitruviano che nasce per essere produttiva e, soprattutto, autonoma economicamente. Ben vengano, dunque, le iniziative atte a richiamare gli antichi splendori e, al contempo, facciano nascere nuove economie». ! Macchine storiche

al lavoro a San Leucio.


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ART&TEXTILES writer Paola Govoni

FRUSCIO DI STOFFE E DISSOLVENZE DI LUCE NEI DIPINTI DELLA SCAPIGLIATURA Una mostra a Lecco conduce in un viaggio alla scoperta di nuovi linguaggi espressivi e inedite tecniche pittoriche degli artisti della Scapigliatura, una generazione contro. La mostra ‘La Scapigliatura. Una generazione contro’ curata da Simona Bartolena è il terzo appuntamento di una trilogia dedicata alla pittura dell’Ottocento in programma al Palazzo delle Paure di Lecco e – dal 19 settembre 2020 al 2 maggio 2021 – presenta oltre 80 opere fra dipinti, acquerelli e sculture provenienti da musei pubblici e collezioni private, offrendo ai visitatori un viaggio alla riscoperta di questo movimento, nato nella Milano della seconda metà dell’Ottocento, in anni in cui la città si avviava a diventare il motore

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! L’Autore Paola Govoni alla Mostra di Lecco ! 1. Tranquillo Cremona. Un falconiere, 1870, (particolare) olio su tela, collezione privata ! 2. Daniele Ranzoni. Giovinetta inglese, 1886, olio su tela, collezione privata ! 3. Daniele Ranzoni. La preghiera, olio su tela, collezione privata ! 4. Daniele Ranzoni. La cantante Ravenè. Olio su tela, collezione privata ! 5. Daniele Ranzoni. Ritratto di fanciulla inglese, acquerello su carta, collezione privata


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! RUSTLE OF FABRICS AND LIGHT FADING IN THE PAINTINGS OF THE ‘SCAPIGLIATURA’ ART MOVEMENT An exhibition in Lecco takes us on a journey to discover new expressive languages and new pictorial techniques of the artists belonging to the ‘Scapigliatura’ art movement, a ‘generation against’. Third appointment in a trilogy dedicated to the 19th century painting scheduled at the Palazzo delle Paure in Lecco, the exhibition 'La Scapigliatura. A generation against' curated by Simona Bartolena presents – from 19 September 2020 to 2 May 2021 – over 80 works including paintings, watercolors and sculptures from public museums and private collections, offering visitors a journey to rediscover this movement, born in the second half of the nineteenth century in Milan, in those years when the city was about to become the cultural

culturale e industriale dell’Italia unita. Le opere degli scrittori, dei musicisti, dei pittori e degli scultori che fanno riferimento al movimento della Scapigliatura, si caratterizzano per un linguaggio nuovo, anticonformista, inquieto, sintetico, che un critico ha definito ‘ad alto tasso di provocazione’. Il loro approccio dichiaratamente anticlericale lascia tuttavia trasparire una qualche forma di religiosità poetica, in particolare quando l’artista indaga le storie, la sfera privata e la dimensione psicologica dei personaggi. Tanto più meraviglia e attrae l’attenzione che questi giovani pittori scapigliati riservano alla gestualità, alle attitudini, alle atmosfere intime degli interni, così come ai particolari dell’abbigliamento e ai dettagli degli abiti, delle stoffe e dei motivi decorativi, che vengono resi con una tecnica pittorica originale e inedita attraverso l’uso di una pennellata ‘vibrante, leggera e dinamica’ che porta al concetto-base della ‘dissolvenza’. In queste opere, la figura femminile è

and industrial engine of the united Italy. The works of writers, musicians, painters and sculptors who refer to the Scapigliatura art movement are characterized by a new, nonconformist, restless, synthetic and out-ofscheme language, which one critic has defined as 'highly provocative'. Their works feature an anticlerical approach, nevertheless with a form of poetic religiosity, especially when the artist investigates the stories, the private sphere and the psychological dimension of the characters. Thus, more amazing and attractive is the attention that these young painters reserve to gestures, attitudes, the intimate atmospheres of the interiors, as well as the details of clothing, focusing on clothes, fabrics and decorative motifs, which are expressed with an original and unprecedented pictorial technique through the use of a 'vibrant, light and dynamic' brushstroke that leads to the basic concept of 'fading'.

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ART&TEXTILES

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raccontata, ritratta, ammirata e indagata nelle pieghe della sua psicologia e nel contesto del nuovo ruolo sociale che la donna va assumendo. È un modello di donna libera, consapevole, dolce e volitiva, che lascia intuire emozioni e risvolti trasgressivi.

! 6. Luigi Conconi. Marina. Si-

nestesia evocativa del mare, 1886, tempera e acquerello su cartone, collezione privata ! 7. Luigi Conconi. Ritratto di Noemi Pozzi, olio su tela, collezione privata ! 8. Luigi Conconi. Ritratto della moglie, 1898, olio su tela, collezione privata

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Appartiene a una aristocrazia colta e illuminata, che ben conosce l’arte del mecenatismo, o fa riferimento alla classe della nuova imprenditoria, che nasce e si sviluppa in area lombarda. IL NON-FINITO E LE STOFFE FRUSCIANTI Quello che irrompe con prepotenza nella scena artistica con il movimento della Scapigliatura, è la sensazione del non-finito, sia nelle tele a olio, sia negli acquerelli su carta e cartoncino, alcuni dei quali ritoccati a guazzo. I contorni si fanno sfumati e indefiniti, per creare un maggiore coinvolgimento emotivo ma anche per suggerire il senso dell’effimero, della transitorietà, del rapido scorrere del tempo e della vita. La tavolozza dei colori comprende anche tinte pregiate come il blu di lapislazzulo e la malachite. I ritocchi di bianco illuminano la tela. Nelle scene di genere in costume emerge l’attenzione verso motivi decorativi ricchi ed eleganti, come nell’opera del 1870 ‘Un falconiere’ di Tranquillo Cremona, il pittore che rappresenta il punto di riferimento del gruppo di artisti che in quegli anni vivono, studiano e lavorano nel quartiere milanese di Brera.


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The female figure is told, portrayed, admired and investigated in the folds of her psychology and in the context of the new social role that women are taking on. She is a model of a free, aware woman, sweet and strong-willed, who reveals emotions and transgressive moods. She belongs to a cultured and enlightened aristocracy, who knows the art of patronage, or refers to the class of new entrepreneurship, which was born and developed in the Lombardy area. THE NON-FINISHED AND THE RUSTLE OF FABRICS What powerfully bursts into the art scene with the movement of Scapigliatura, is the feeling of ‘unfinished’, both in oil canvases and in watercolors on paper and cardboard, sometimes retouched in gouache. The outlines become blurred and indefinite, to create greater emotional involvement but also to suggest a sense of ephemeral, transience, the rapid flow of time and life. The color palette also includes precious hues such as lapislazuli blue and malachite. Touches of white brighten the canvas. In the costume genre scenes the attention to rich and elegant decorative motifs emerges, as in the 1870 work 'A Falconer' by Tranquillo Cremona, the painter who represents the reference point of the group of artists who lived,

studied and worked at that time in the Milanese district of Brera. A significant example of the technique of ‘unfinished’ and of the portrait as an investigation of a state of mind, is the work ‘English young girl’ by Daniele Ranzoni, from 1886, where a vaporous and nuanced dress of evanescent elegance dresses a figure of girl like a bright cloud in silver tones. In the painting 'The prayer' by Ranzoni, the stain of color of the dress stands out in an unprecedented chromatic combination with the blouse, all filtered through shaded brushstrokes that keep the strong decorative mark unaltered. Dresses like textile architectures are painted in the portraits of the singer Ravenè and that of an English girl, in a game of laces and ribbons combined with fabrics of refined quality. The architect, painter and engraver Luigi Conconi marks a moment of transition from Scapigliatura to the first symbolist instances and towards the references to Art Nouveau, as in the 1886 'Marina. Evocative synaesthesia of the sea'. Here, the cut and pattern of the dress are emphasized by the shades of sepia. In other paintings, fabrics are warm and enveloping, with fur borders, as in Noemi Pozzi's portrait. Original in the puff sleeve, very modern in the cut and in the color tones the dress of the painter's wife in a portrait of 1898.

Esempio significativo di tecnica del non-finito e del ritratto come indagine di uno stato d’animo, è l’opera ‘Giovinetta inglese’ di Daniele Ranzoni, del 1886, dove un abito vaporoso e sfumato di evanescente eleganza veste una figura di ragazza come una nuvola luminosa nei toni dell’argento. Nell’opera ‘La preghiera’ dello stesso Ranzoni, spicca la macchia di colore della veste in un accostamento cromatico inedito con la blusa, il tutto filtrato attraverso pennellate sfumate che ne restituiscono inalterato il forte segno decorativo. Abiti come architetture tessili vestono i ritratti della cantante Ravenè e quello di una fanciulla inglese, in un gioco di trine,

di pizzi e di nastri e nell’uso di stoffe, delle quali si indovina la qualità raffinata. L’architetto, pittore e incisore Luigi Conconi segna un momento di passaggio dalla Scapigliatura alle prime istanze simboliste e verso i richiami dell’Art Nouveau, come nel quadro del 1886 ‘Marina. Sinestesia evocativa del mare’. Qui, il taglio e la fantasia dell’abito vengono sottolineati dalle sfumature del seppia. Altrove, le stoffe sono calde e avvolgenti, con profili di pelliccia, come nel ritratto di Noemi Pozzi. Originale nella manica a sbuffo, modernissimo nel taglio e nei toni di colore l’abito che veste la moglie del pittore, in un ritratto del 1898.


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ART&TEXTILES writer Renata Pompas

NIETTA CONDEMI DE FELICE: UN'ESPLOSIONE ALLEGRA DI FORME E COLORI

Parlando di tessitura sarda tutti pensiamo alla caratteristica lavorazione a pibiones (acini d'uva) che anima le superfici dei tessuti tipici con i suoi rilievi a nodini. Ma approfondendo scopriamo tante tecniche e motivi diversi, le cui armature ogni tessitrice ha elaborato, custodito nel tempo e tramandato con cura, mantenendo viva la tradizione. Oggi queste tecniche sono state studiate e rielaborate in chiave artistica e fortemente identitaria da una fiber artista, grande conoscitrice

e promotrice della tradizione isolana: Nietta Condemi De Felice. Nietta Condemi De Felice nasce a Orune (Nuoro), studia alla sezione “Arte del tessuto” dell’Istituto d’Arte di Nuoro, dove insegna dal dal 1972 al 2009. Approfondisce la tradizione storica del tessile sardo in tutte le sue declinazioni locali, auliche e popolari: dalla tessitura degli arazzi a quella dei tappeti, dalla tecnica ad ago a quella a nodi. Poi completa la sua formazione frequentando i corsi specialistici


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di Martha Nieuwenhuijs a Torino, di Paola Besana e di Marie Louise Rosholm a Milano. Quindi inizia la sua attività di docente, textile designer e artista e diventa attiva promotrice della cultura tessile sarda. Le sue fortunate iniziative vengono esportate in altre città e all'estero: ricordo tra tutte la Rassegna dei Tappeti d'Autore, Le vie dell’artigiananto, La via del Tessuto, Dalla Tradizione alla Fiber Art e gli Incontri Tessili Internazionali. La sua attività artistica esplora le potenzialità del telaio, la trasformazione degli intrecci e la manipolazione tattile e volumetrica dei materiali; Nietta è affascinata dalla possibilità di poter movimentare la superficie, aprirla, sfibrarla, compattarla e renderla aggettante e tridimensionale, passando dalla creazione di tessuti, a quella di tappeti, agli arazzi e alle opere tessili scultoree. Già nelle prime opere di fine anni Ottanta

mostra la giocosa indipendenza dalla costrizione del telaio, come in Trame in Libertà, dove inserisce negli orditi trasparenti di nylon dei legni dipinti a mano in colori vivaci. O quando mescola materiali solidi alla tessitura tessitura, come in Cerchi nell'acqua, dove l'intreccio di fili di carta ri-


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torta trattengono un midollino che crea avvolgimenti oscillanti di diverse dimensioni, creando una piccola scultura mobile e spigliata. La serie delle Sculture da viaggio consiste invece “opere aperte”, in cui reinterpreta la tradizione dei panni che servivano per avvolgere e far lievitare il pane, composte da bacchettine di legno multicolori, che cattura nel sottile nastro centrale, in modo che, ruotate su se stesse più volte, creino delle sculture manipolabili e trasformabili infinite volte. Nella serie delle Trame in concerto intesse – sul fondo blu indaco attraversato da filati cangianti che suggeriscono un rigo musicale - dei contrappunti di colore che alludono alle note musicali, denotando il suo spiccato senso cromatico. Mentre nella serie degli Squarci, dello

stesso anno, sperimenta l'intreccio di fettucce di carta a mano arricchite da piccoli frammenti policromatici di ikat in cotone. La valorizzazione dei costumi isolani, studiati e approfonditi nelle loro espressioni storiche ed etnologiche, nelle tecniche, nei significati e negli usi, si concretizza nell'alimento simbolico per antonomasia: il pane. Nella grande installazione Sos puzzoneddos de su Cossolu rende omaggio a Orune, il paese in cui è nata, introdurcendo tra i fili che delineano i cieli nei diversi colori delle ore del giorno degli uccellini votivi di pane, quelli che nella tradizone locale vengono preparati in occasione della novena della Madonna della Consolata a Orune e distribuiti alla popolazione come nutrimento del corpo e dello spirito.


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Ospite della Fondazione per il Tessile di Chieri crea Dalla tradizione all’innovazione, ora in esposizione permanente al Museo, in cui propone una versione contemporanea dei disegni tradizionali sardi detti Mustras, tessendoli con lucidi nastri di pvc nero, quelle delle videocassette, su fondo ecru. Nei lavori più recenti, esposti a Nuoro alla mostra Fili di Stelle, presso lo Spazio Sintesi, si può godere appieno il piacere della sua ricerca materica e cromatica in cui gioca con la variazione dei materiali: la liscia lucentezza della seta, l'opacità del cotone, la ruvida consistenza della lana sarda, la sofficie morbidezza di quella non cardata, la fragilità apparente della carta ritorta, lo spessore vellutato della ciniglia, mescolati in grovigli di materiali tessili e non, attorcigliati, avvolti, inanellati in forme volumetriche irregolari aggettanti, in cascate di cordoni, in fili e forme fluttuanti e in inserti oggettuali. Sono opere di formato ridotto, del 2020, che nella loro tridimensionalità materica si collocano a mezza via tra l'arazzo e la scultura morbida. In Senza Titolo 1 introduce nella superificie piana a intreccio stuoia di un profondo blu indaco una cascata libera di lamelle viola e rosse, con insertimenti di giallo zafferano e arancio, costruite con un doppio ordito inserito tra le trame e poi lavorato separatamente: un forte aggetto che conferisce una dinamismo tattile, materica e volumetrica in movimento. In Senza Titolo 2 esplode la varietà dei materiali, delle tecniche tessili e dei colori, che si fondono in un'unica capacità espressiva di intenso impatto emotivo. In Senza Titolo 3 gli inserti di tubicini di plastica trasparente, tra i grovigli dei filati e la consistenza del fondo, si colocano emotivamente tra il mare e il cielo, in un'intepretazione originale ed effervescente. In Senza Titolo 4 i fili flottanti si addensano a simulare una pelliccia coloratissima e varia, punteggiata da inserti e nastri. I turchesi si alternano al grigo antracite, i verdi brillanti alle tonalità bosco, i rossi fuoco ai gialli solari e agli arancioni intensi, con una tavolozza che comunica gioia e allegria. Sono opere che mostrano una grande li-

bertà di invenzione e sicurezza di esecuzione, una plasticità esuberante che si stacca dalla superficie per dialogare con lo spazio; una cromaticità intensa, allegra e felice, dai colori intensi combinati per armonie e per contrasti.

! Ph.Gianluca Laconi.


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CULTURA TESSILE SUSAN BOFFI PROVASI www provasi.tv writer Pietro Ferrari

NEL MONDO DELLA “GRANDE BELLEZZA”

In una conversazione con Susan Boffi, il racconto del tessile che “veste” il mobile. sulenza, progettavamo la nostra linea e investivamo molta della nostra creatività sulla ricerca. È stata un’esperienza intensa e formativa in cui ho imparato cosa significa lavorare con dedizione. Poi la vita ha rimescolato le carte e un giorno è arrivata l’occasione di entrare a far parte del mondo Provasi. Pietro Ferrari – È stato un passaggio non banale, perché prima il mondo dell’arredamento e quello dell’abbigliamento non erano così comunicanti. Susan Boffi – Sicuramente in passato lo erano molto poco, adesso la situazione si è evoluta: questi due mondi comunicano

Incontriamo nello stabilimento Provasi a Seregno, la stilista Susan Boffi che ci racconta la sua esperienza, iniziata nel mondo della moda e proseguita in quello dell’arredamento classico; una visione originale e uno sguardo sul mondo tessile che unisce esperienza e creatività. Pietro Ferrari – Ci racconti un po’ di lei… Susan Boffi – Il mio percorso è iniziato neI settore della moda, quando, dopo aver terminato gli studi in Fashion Design, ho aperto insieme a due compagne di corso, uno studio stilistico a Milano. Eravamo molto giovani, ma con il vantaggio di essere piene di entusiasmo: facevamo con-


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! BEAUTY AND SUSTAINABILITY We meet in the Provasi headquarter in Seregno, the stylist Susan Boffi who tells us her experience , which began in the world of fashion and continued in classic furniture; an original vision and a look at the textile world that combines experience and creativity. “The challenge for me – she tells us – is always the same: that of being able to do something interesting and reconcile my ideas and my principles with my vision of beauty " "The textile offer – he continues – is really wide, however, it is not easy to find immediately what I'm looking for. Provasi has always dedicated a lot care for textiles, it understood

molto di più. Sono da sempre convinta che l’energia creativa si possa incanalare verso forme differenti: poco importa dove decidi di indirizzarla, rimane uno strumento potente per raccontare un punto di vista, per esprimere un ideale estetico. Nel mio caso il passaggio dalla moda all’arredamento è avvenuto come risposta a una necessità, avevo bisogno di esplorare un territorio nuovo e di appropriarmi di un altro linguaggio. Pietro Ferrari – Che sfide ha trovato nel mondo dell’arredamento rispetto a quello della moda? Susan Boffi – La sfida per me è sempre la stessa: quella di riuscire a fare qualcosa di interessante e conciliare le mie idee e i miei principi con la mia visione del bello. Pietro Ferrari – Però lei è entrata nel mondo del mobile non nel suo aspetto del design ma nella sua concezione di prodotto classico: si è sentita un po’ imprigionata in questo mondo? Susan Boffi – Tutt’altro, mi ritengo molto fortunata, perché in realtà si tratta di un mondo che mi ha dato la possibilità di sperimentare e di mettermi alla prova, di attingere alle mie radici per creare qualcosa di nuovo, divertendomi a mescolare textures, linee, colori e concetti.

its great potential anticipate the times: it built a stylistic identity in which the harmony of materials and the mix and match of fabrics e trimmings characterize armchairs and sofas, make them special and recognizable”. “I often discuss the issue of sustainability with Professionals in the industry, and it's not encouraging to know that actually many proceedings used to make appealing a material are in any case impacting from environmental point of view. There is still a long way to go, but in the meantime everyone of us could engage daily to make small choices that allow, all together, to decrease impact on enironment, starting with better and more aware consumption way”.

Cosa che forse non avrei potuto fare con la stessa libertà in altri contesti. Pietro Ferrari – È molto interessante questo paradosso: da una parte il mondo del design che viene percepito come un mondo dinamico ed estroso e che invece non è così libero, rispetto al classico… Susan Boffi – Il mondo del design ha vissuto


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CULTURA TESSILE SUSAN BOFFI PROVASI

per molto tempo nel retaggio del “Less is more” imposto dalla cultura razionalista; solo recentemente ha sviluppato un nuovo approccio al progetto in cui si guarda con interesse alla decorazione. Nel mondo dell’arredamento classico, invece, l’attenzione all’aspetto decorativo è sempre stata peculiare, e Provasi ha fatto scuola in questo: basta sfogliare un catalogo per capirlo e constatare la grande sensibilità a questo tema. Giochi di materiali, forme, lavorazioni e accostamenti costruiscono scenografie di grande impatto.

NEL MONDO DI PROVASI

Pietro Ferrari – I fornitori di tessile vi aiutano? Trova sempre nella loro proposta quello che cercate? Susan Boffi – La proposta è davvero vasta, tuttavia non è semplice trovare subito quello che cerco. La cosa divertente - e che ogni volta mi sorprende - è che spesso alcuni prodotti, che a prima vista non mi conquistano, diventano poi il punto di partenza per sviluppare una collezione. Provasi è un’azienda che ha sempre investito

moltissimo nella ricerca e nello sviluppo del prodotto, rendendo così questa forza la caratteristica che la differenzia dalla maggior parte delle aziende di questo settore. Lavorare per Provasi significa avere la possibilità, anzi il dovere, di fare sperimentazioni, di immaginare soluzioni inconsuete, di azzardare abbinamenti. Ci poniamo ogni giorno il difficile obiettivo di rimanere un passo avanti e per farlo è indispensabile guardare con curiosità a tutto quello che succede intorno, lasciandosi contaminare da viaggi, arte, moda, cinema, letteratura. Provasi ha da sempre dedicato molta cura al tessile, ne ha capito il grande potenziale anticipando i tempi: ha costruito un’identità stilistica in cui il patchwork di materiali e il mix and match di tessuti e passamanerie caratterizzano poltrone e divani, li rendono speciali e riconoscibili. Ne vedi uno e subito pensi “questo è Provasi!”. Avere la possibilità di lavorare direttamente con le tessiture per sviluppare delle collezioni esclusive è una meravigliosa occasione di scambio creativo, ed in questo frangente sono nati e tuttora nascono, alcuni dei nostri tessuti più apprezzati. Tuttavia, per far fronte alle richieste di un


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mercato sempre più esigente, si ha la necessità di offrire ai clienti una vastità di scelta enorme: per questo motivo ci appoggiamo anche a tutti i migliori editori tessili, i quali con le loro continue proposte arricchiscono la gamma e ci permettono di soddisfare qualsiasi domanda. Sono orgogliosa di dire che lavoriamo con tessiture italiane nel 95% dei casi, mentre per quanto riguarda gli editori lavoriamo, oltre che con i bravissimi italiani, anche con tutte le principali aziende europee. Devo ammettere che un fattore discriminante nella scelta dei propri fornitori, oggi, è il servizio. Per quanto la creatività occupi sempre il primo posto, siamo spesso condizionati da scadenze e tempistiche molto serrate, che a volte costringono a optare per l’azienda che può garantire il servizio più rapido. Pietro Ferrari – Un altro concetto che viene talvolta sottolineato, è che il tessile Provasi non finisce nel rivestimento del divano o della poltrona ma c’è tutto un lavoro relativo ai complementi, alle tende, alle coperte, al tessile per la casa in generale. C’è una dialettica che immagino sia una sfida e un “gioco” straordinario… Susan Boffi – Se si volesse fare un parallelo

con la moda si potrebbe dire che è imprescindibile l’abito dall’accessorio, dal make up e dall’acconciatura. Lo stesso principio vale per l’ambiente arredato. Si tratta di vestire uno spazio e renderlo attraente attraverso una commistione di stoffe ricercate, tonalità evocative e dettagli preziosi. Pietro Ferrari – Il coordinato ha ancora una domanda importante? Susan Boffi – Certamente, e Provasi offre ai suoi clienti un’immagine completa, tutto diventa indispensabile e si lega nel suo concetto di arredo. La mia idea di coordinato corrisponde a una proposta in cui elementi diversi si mescolano trovando il giusto equilibrio: oserei definirla un’interessante armonia di cose apparentemente scoordinate. Quello che cerchiamo sempre di offrire, alla fine, è proprio questo: un lifestyle che sorprende, un’eleganza originale e senza tempo, di forte personalità. Credo che impegnarsi a fondo per dare qualcosa di unico e individuale al proprio cliente faccia la differenza; mettere a disposizione know-how e fantasia per proporre qualcosa di nuovo ogni volta rappresenta una parte molto gratificante del mio lavoro.


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CULTURA TESSILE SUSAN BOFFI PROVASI

E soprattutto questo per me significa avere l’onestà morale e intellettuale di quello che si sta facendo. Sono profondamente convinta che il vero lusso oggi sia la personalizzazione, il “made to measure” pensato e realizzato appositamente per il cliente, che non troverà mai un insieme identico. E se proprio vogliamo parlare di tendenze, credo che questa sia la vera tendenza. Pietro Ferrari – Quindi per Provasi il tessile entra pienamente nella dialettica con il cliente? Diventa una lettura delle sue esigenze? Susan Boffi – Come dicevo, è sempre maggiore il desiderio di personalizzazione: un tempo funzionava bene la vendita da catalogo, ora invece è molto frequente la richiesta di avere quel dettaglio che rende un divano il “tuo” divano, un letto “il tuo” letto. Il cliente si aspetta delle soluzioni studiate appositamente per sé. Pietro Ferrari – C’è qualche soluzione che in questi mesi sta incontrando sempre più il favore dei clienti? Susan Boffi – Sicuramente, complice anche il momento così particolare e complicato che stiamo vivendo, c’è una ricerca di tranquillità, un bisogno di ritrovare

sicurezza e serenità; notiamo che i clienti si innamorano a prima vista degli accostamenti azzardati che “rubano gli occhi” su un catalogo, ma la scelta finale è spesso frutto di un atteggiamento molto più ponderato che li porta a preferire un mood meno sfrontato per la propria casa. Vogliono sentirsi coccolati e protetti da un’atmosfera confortante. Va detto però che esiste una valenza culturale di cui tenere conto, specialmente in una realtà aziendale prestigiosa e consolidata in tutto il mondo come Provasi. La percezione dei colori, ad esempio, genera una reazione emotiva diversa da una cultura all’altra: ci sono paesi in cui sono considerati rassicuranti dei colori che la nostra sensibilità riterrebbe violenti e viceversa. Pietro Ferrari – Il senso del tattile diventa sempre più importante in diversi settori, è una dinamica che anche lei rileva? Susan Boffi – Senza dubbio. Poco fa stavo selezionando alcuni tessuti per un progetto e mi sono soffermata sulle ultime collezioni presentate dai principali editori: risaltano strutture molto corpose e molto piacevoli al tatto. Ho constatato che sicuramente il trend è quello di valorizzare l’aspetto sensoriale dei prodotti tessili di pregio.


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Nello specifico posso dire che i nostri clienti da sempre prediligono ciò che al tatto è caldo, soffice e avvolgente. Nel corso degli anni ho provato, un po’ per sfida e un po’ per curiosità, a proporre delle superfici più ruvide, simili a quelle d’ispirazione moderna, come tele di lino, rafia e lane jacquard, ma sono state recepite a fatica nonostante le presentazioni molto accattivanti: non si rinuncia facilmente alla sensazione data da materiali che accarezzano la pelle come il velluto, la seta, le morbide ciniglie. Mi sembra evidente che la proposta tessile nelle ultime stagioni si sia concentrata sulle soluzioni che uniscono filati preziosi e ricerca tecnologica, privilegiando strutture dall’effetto materico e investendo sui processi di finissaggio che regalano al tessuto una mano eccellente. È emblematica l’esplosione, negli ultimi tempi, di tutto quel filone legato a trame Chanel e bouclè: un genere senza tempo e per questo facilmente posizionabile sia in un contesto classico che in uno moderno. È il momento dei tessuti che non spaventano, non sono ostentativi e prendono il posto dei semplici “uniti” rispetto ai quali offrono un effetto visivo e tattile più ricercato.

LE INSIDIE DELLA SOSTENIBILITÀ

Pietro Ferrari – C’è anche attenzione sulla naturalità del tessuto? Susan Boffi – C’è sicuramente una forte propensione all’utilizzo di fibre naturali, risvegliato da una nuova sensibilità al tema della sostenibilità ambientale. È l’argomento di cui tanto si parla ultimamente, ma io cerco sempre l’onestà, la trasparenza e la sincerità nelle cose, e ho l’impressione che questa vocazione “green” venga spesso strumentalizzata da sistemi di marketing che ne sfruttano il potere seduttivo ma si disinteressano ai reali risultati. Mi confronto spesso sulla questione con professionisti del settore, e non è incoraggiante sapere che in realtà molti procedimenti utilizzati per rendere sostenibile un materiale sono comunque impattanti dal punto di vista ambientale. C’è ancora molta strada da fare, ma intanto ciascuno di noi potrebbe impegnarsi quotidianamente a fare piccole scelte che consentano di diminuire il proprio impatto individuale, a partire da un consumo migliore e più consapevole.


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AREA ARREDAMENTO BARBARA TARGIONI TA-BRU www tabru.it writer Pietro Ferrari

INTRECCI VIRTUOSI Con la consueta schiettezza, Barbara Targioni ci racconta le strategie di Ta-Bru in questi mesi difficili.

! L’insegna dello stabilimento Ta-Bru a Prato.

! Barbara Targioni con Pietro Ferrari alla Ta-Bru a Prato.

Da sempre i tessuti a intreccio sono un po’ la caratteristica della produzione di TaBru: sono almeno quarant’anni che l’azienda, nata quasi novant’anni fa per iniziativa di due fratelli che, entrambi, lavoravano la paglia, si occupa anche dell’arredamento. Mentre uno dei due fratelli ha proseguito in questa attività specifica, l’altro ha dato vita alla Ta-Bru, moltiplicando le applicazioni materiche. Da vent’ anni or sono Ta-Bru si muove anche nell’ambito dell’arredamento, attività nata dallo spunto fornito da un editore tessile americano che si innamorò degli intrecci di cellulosa e creò una collezione di grande successo oltreoceano.

Da qui partì il percorso nell’arredamento di Ta-Bru. «Oggi – ci dice Barbara Targioni – siamo specializzati nell’editoria tessile che vale per la maggior parte del nostro fatturato in questo settore, l’editore tessile trova con noi qualcosa di diverso. Abbiamo delle olone che appartengono alla tradizione toscana e che abbiamo riportato nell’arredamento ma anche tante nuove proposte. Realizziamo le parti rigide degli imbottiti, ma anche rivestimento, parti tessili. Sono tre tecnici interni che si occupano della creatività e dell’abbinamento di materiali diversi, innovando e cambiando filato spesso perché le orditure sono abbastanza stabili ma bisogna cercare via via le novità del settore filati». Tutte queste attività si svolgono nell’unità produttiva di Signa su due sedi per la tessitura a pochi metri l’una dall’altra e in una tintoria a Prato e, infine, i telai ad Annone Brianza,in via di evoluzione verso una produzione sempre più qualificata. In totale operano nel Gruppo una quarantina di addetti. Lavoriamo su vecchi telai che però vengono costantemente aggiornati e sviluppati all’interno dell’azienda

GUARDANDO AL FUTURO

Pietro Ferrari – Quali sono i programmi per questi mesi? Barbara Targioni – Stiamo procedendo nella messa a punto dei campionari, mo-


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! VIRTUOUS WEAVES Interwoven fabrics have always been a bit of the characteristic of Ta-Bru's production: for at least forty years the company, founded almost ninety years ago on the initiative of two brothers who both worked straw, has been dealing with even the furniture. While one of the two brothers continued in this specific activity, the other gave birth to the Ta-Bru, multiplying the material applications. For twenty years ago, Ta-Bru has also moved into the field of furniture, an activity born from the inspiration provided by an American textile publisher who fell in love with the weaving of cellulose and created a highly successful overseas collection. This is where Ta-Bru's journey into furnishings began. "Today – Barbara Targioni tells us – we specialize in textile publishing which is worth most of our turnover in this sector, the textile publisher finds something different with us. We have holons that belong to the Tuscan tradition and that we have brought back in the furnishings but also many new proposals. We make the rigid parts of the upholstery, but also upholstery, textile parts. There are three in-house technicians who deal with creativity and the combination of different materials, innovating and changing yarn often because the warps are fairly stable, but you have to look for novelties in the yarn sector as you go along".

All these activities take place in the Signa production unit on two weaving sites a few meters from each other and in a dyeing plant in Prato and, finally, the looms in Annone Brianza, evolving towards a production that is always more qualified. In total, about forty employees work in the Group. We work on old looms which, however, are constantly updated and developed within the company.

LOOKING AT THE FUTURE

Pietro Ferrari – What are the plans for these months? Barbara Targioni – We are proceeding with the development of the samples, showing them and presenting them via the internet, through what digital technology makes available to us, then we hope to resume with the sector fairs as soon as this is made possible by the progress of the pandemic . We are already registered in the events of our reference in the hope of a recovery at a global level. We are already in the production phase both for the handbag and footwear samples and for that relating to furniture, also because in some way we continue to practice the usual commercial practices, for furniture through video calls and, of course, the shipment of folders. of samples, also because there is a need to "touch" the product. For the stock market we have sent various links and various contacts, because it is a very advanced sector from the point of view of remote communication. Pietro Ferrari – It seems that the furniture sector is in some way a little less in crisis than clothing, especially in upholstery, in general the market seems a little less penalized by the current situation. Barbara Targioni – I think that unfortunately it is a bubble: it is true that people have been at home and have been led to take note of the need to change some pieces of furniture, however the problem of furniture, as we are seeing, is that no one has invested in the new collections, because there was a block. The one that was supposed to be released in 2020 will be out in 2021.


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AREA ARREDAMENTO BARBARA TARGIONI TA-BRU

! Aspetti della produzione TaBru nella elegante showroom aziendale.

strandoli e presentandoli via internet, tramite quello che la tecnologia digitale ci mette a disposizione, si spera poi di riprendere con le fiere del settore non appena questo sarà reso possibile dall’andamento della pandemia. Siamo già iscritti alle manifestazioni di nostro riferimento nella speranza di una ripresa a livello mondiale. Siamo già in fase di produzione sia per il campionario di borsetteria e calzature sia per quello relativo all’arredamento, anche perché in qualche maniera si continua a praticare le consuete prassi commerciali, per l’arredamento tramite videochiamate e, naturalmente, la spedizione di cartelle di campionario, anche perché c’è bisogno di “toccare con mano” il prodotto. Per la borsetteria abbiamo mandato vari link e vari contatti, perché si tratta di un settore molto avanzato dal punto di vista della comunicazione in remoto. Pietro Ferrari – Sembra che il settore arredamento in qualche modo sia un po’ meno in crisi rispetto all’abbigliamento, soprattutto nell’imbottito, nel tessile d’arredo in generale il mercato sembra un po’

meno penalizzato dalla situazione in corso. Barbara Targioni – Io penso che purtroppo si tratti di una bolla: è vero che le persone sono state a casa e sono state portate a prendere atto della necessità di cambiare alcuni pezzi di arredamento, tuttavia il problema dell’arredamento, come stiamo constatando, è che nessuno ha investito nelle collezioni nuove, perché c’è stato un blocco. Quello che doveva essere immesso sul mercato nel 2020, uscirà nel 2021. Quindi il settore il prossimo anno dovremo affrontarlo con i vecchi articoli. Le confermo che il settore sta muovendosi, perché il mercato si mantiene stabile, però bisogna considerare come le aziende affronteranno il prossimo anno, se faranno delle uscite per rinnovare quello che hanno già in casa, in termini di colori e decori, o se sarà piuttosto un anno di stasi più o meno completa, con la speranza nel 2022 di riprendere appieno. Pietro Ferrari – Se l’evoluzione della situazione non sarà drammatica, io penso che da settembre con il Salone del Mobile di Milano e gli eventi correlativi, saremo in


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So next year we will have to tackle the sector with the old articles. I confirm that the sector is moving, because the market remains stable, but we must consider how companies will face next year, if they will go out to renew what they already have at home, in terms of colors and decorations, or if it will be more a year of more or less complete stasis, with the hope in 2022 of fully recovering. Pietro Ferrari – If the evolution of the situation is not dramatic, I think that from September with the Salone del Mobile in Milan and the related events, we will be able to present something new. Barbara Targioni - Right now the new samples are quite firm, then there are some customers who told me to get ready for the Salone del Mobile. This also means that those few are waiting for the development of events. Pietro Ferrari – The proposal of the new in a phase like this could create an acceleration to the replacement, this could be a strategy, a strategy however risky. Barbara Targioni – In the furniture sector, many textile publishers have a budget for new collections, this budget is unfortunately blocked because they have not sold the old collections and logically make a virtue of necessity.

grado di presentare qualcosa di nuovo. Barbara Targioni – Ora come ora i campionari nuovi sono abbastanza fermi, poi c’è qualche cliente che mi ha detto di prepararsi per il Salone del Mobile. Questo vuol dire anche che quei pochi sono in attesa dello sviluppo degli avvenimenti. Pietro Ferrari – La proposta del nuovo in una fase come questa potrebbe creare una accelerazione al ricambio, questa potrebbe essere una strategia, una strategia però rischiosa. Barbara Targioni – Nel settore dell’arredamento molti editori tessili hanno un budget per le collezioni nuove, questo budget è purtroppo bloccato perché non hanno venduto le collezioni vecchie e logicamente fanno di necessità virtù. Pietro Ferrari – Per quanto riguarda il settore calzaturiero, c’è un panorama un po’ più vivace? Barbara Targioni – Sia il calzaturiero sia il borsettificio sono in una situazione simile: le ditte più grandi e strutturate, hanno la possibilità di far conto su di un ventaglio della vendita un poco più ampio e quindi sono

Pietro Ferrari – As far as the footwear sector is concerned, is there a slightly more lively panorama? Barbara Targioni – Both footwear and handbags are in a similar situation: the larger and more structured companies have the opportunity to rely on a slightly wider range of sales and therefore are at the forefront by selling in different countries, thanks to a wider distribution on the territory. The companies most linked to the national market have suffered much more. These dynamics have greatly favored online for us too, the frequency of this channel has also allowed us to find new customers. Pietro Ferrari – Have you also invested in digital communication technologies? Barbara Targioni – We already had a very good and very interactive site. E-commerce has also contributed as a sales channel. At the beginning of 2020 we didn't know what to do, we didn't already take part in many fairs, apart from those two or three classic events in our specific sector, so we were very worried about our marketing policies. Having invested in e-commerce and also expanded it on American markets and investing in small advertising interventions with social media, at a much lower cost than the

all’avanguardia vendendo in Paesi diversi, grazie a una distribuzione sul territorio più ampia. La aziende più legate al mercato nazionale hanno sofferto molto più. Queste dinamiche hanno favorito molto l’online anche per noi, la frequenza di questo canale ci ha permesso anche di reperire nuovi clienti. Pietro Ferrari – Voi avete investito anche in tecnologie di comunicazione digitale? Barbara Targioni – Disponevamo già di un sito molto valido e molto interattivo. Anche l’e-commerce ha contribuito come canale di vendita. All’inizio del 2020 non sapevamo cosa fare, già non prendevamo parte a molte fiere, tolti quei due-tre appuntamenti classici del nostro settore specifico, quindi eravamo molto preoccupati per le nostre politiche di marketing. Avendo investito nell’e-commerce e avendolo ampliato anche sui mercati americani e investendo in piccoli interventi pubblicitari con i social, con una spesa molto più ridotta rispetto all’investimento fieristico, abbiamo avuto ottimi risultati di cui siamo decisamente contenti.


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AREA ARREDAMENTO BARBARA TARGIONI TA-BRU

La vendita via e-commerce attualmente è cresciuta, per sommi capi, del venti per cento, pur concedendo che partivamo da un fatturato di base molto ridotto.

RIALLACCIARE PASSATO E FUTURO

Pietro Ferrari – Il gusto prevalente, prima di questi fatti, quello da cui ripartiremo, qual’era? Barbara Targioni – Noi siamo passati da un periodo in cui andava moltissimo la pelle piuttosto dei tessuti, mentre pian piano si ri-

fair investment, we have had excellent results which we are very happy with. Selling via e-commerce currently has grown, in summary, by twenty percent, while conceding that we were starting from a very low base turnover.

RECONNECT PAST AND FUTURE

Pietro Ferrari – The prevailing taste, before these facts, the one we will start from, what was it? Barbara Targioni – We have gone from a period in which leather was very good rather than fabrics, while gradually a balance between leather and fabrics is being returned, so even in winter fabrics such as chenille, velvet and satin are making a comeback. The classic is back in furniture, because stone washed can also be seen there, the maltinto that for some years had been superseded by yarndyed. This is the point from which we hope to start again. Also with this in mind we have worked on new chenille, pro-

torna a un equilibrio tra pelle e tessuti, per cui anche d’inverno stanno ritornando i tessuti come ciniglie, velluti, raso. Nell’arredamento è tornato un po’ il classico, perché anche li si rivede lo stone washed, il maltinto che da qualche anno era superato dal tinto in filo. Questo è il punto da cui ci auguriamo di ripartire. Anche in quest’ottica abbiamo lavorato su nuove ciniglie, proponendo degli animalier, con molti effetti importanti. Pietro Ferrari – Avete sempre avuto una grande forza di proposta. C’è anche una quota di tessuto riciclato? Barbara Targioni – Noi come tessuto riciclato abbiamo sempre portato avanti il tema delle cellulose e del cotone trattato in modo che sia riciclato e riciclabile. Pietro Ferrari – La certificazione sta diventando sempre più necessaria. Barbara Targioni – Pensiamo solo come una griffe di altissimo livello come Prada abbia ottenuto un grande successo con il poliestere riciclato, anche se poi ci si chiede quanto il cliente finale possa recepire queste tematiche nel loro tecnicismo. Dal punto di vista dell’eco sostenibilità sono contenta di aver investito non solo in filati e quindi tessuti riciclati ma di aver migliorato l’azienda con impianti fotovoltaici e di depurazione biologico cosa che porterà un benefico ecologico nel lungo periodo.

posing animal prints, with many important effects. Pietro Ferrari – You have always had a great strength to propose. Is there also a share of recycled fabric? Barbara Targioni – We as recycled fabric have always pursued the theme of cellulose and cotton treated so that it is recycled and recyclable. Pietro Ferrari – Certification is becoming more and more necessary. Barbara Targioni – We only think how a top-level brand like Prada has achieved great success with recycled polyester, even if one wonders how much the end customer can incorporate these issues into their technicality. From the point of view of eco-sustainability, I am happy to have invested not only in yarns and therefore recycled fabrics but to have improved the company with photovoltaic and biological purification systems, which will bring ecological benefits in the long run.


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photo credits : Davide Maestri

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SCARABEO RUG

Textures, è una rivista trimestrale in italiano e inglese che affronta i temi del tessile dal filato al tessuto per arredamento e moda. Interviste, visite alle manifestazioni di settore, statistiche e dati di mercato si uniscono alle rassegne di prodotto e alle schede e alle cronache delle aziende per costituire un mezzo d’informazione preciso e completo per i lettori e un veicolo ideale per gli inserzionisti. Pubblicata su 3 portali e sfogliabile gratuitamente on line: www.webandmagazine.media (il sito italiano) www.webandmagazine.com (il sito internazionale) http://issuu.com/web-and-magazine (archivio con tutte le nostre pubblicazioni) Textures is a quarterly magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry. Interviews, visits to industry meetings, figures and market data are combined with presentationons of the products and corporate news to sum up a complete and accurate choice of informations for our readers and an ideal media for our advertisers.

LIMITED EDITION

sitap.it

La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry www.webandmagazine.media


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AREA DENIM BERTO INDUSTRIA TESSILE www berto.it writer Pietro Ferrari

La più recente proposta di Berto Industria Tessile.

IL DENIM INTRAMONTABILE

Dai cowboy del far west alle fashion victim degli anni 2000. Un cult della moda, un evergreen che da decenni veste tutte le età, tutte le forme e tutti i gusti. Il denim è uno dei tessuti più trasformisti di sempre che negli anni ha saputo interpretare i cambiamenti della moda ed adeguarsi alle sempre nuove esigenze dei consumatori. Berto Industria Tessile per la stagione PE 2022, lancia la collezione Transformative, una proposta di tessuti in denim innovativi e performanti realizzati con Dryarn®, per un total look dedicato al nuovo concetto di easywear urbano e alla necessità di offrire capi con alti contenuti di comfort, in qualsiasi condizione metereologica. Dryarn®, la microfibra più leggera al mondo, già apprezzata dai migliori brand dello sport, da qualche anno è sbarcata nel fashion, offrendo un’interpretazione del denim all’insegna dell’innovazione, della leggerezza e del comfort. Inserendo in trama Dryarn® si ottiene infatti un denim che, indossato a contatto con la pelle, risulta essere più leggero e più traspirante. Grazie alla presenza di Dryarn®, il tessuto ha un miglior isolamento termico e una migliore gestione del sudore che, veicolato verso l’esterno, lascia asciutta la pelle, senza creare concentrazioni di umidità, possibile causa di macchie e irritazioni. La leggerezza del tessuto non va a scapito del suo potere coibente, anzi, Dryarn® riesce a conferire un maggior isolamento termico per un denim più fresco d’estate e più isolante in inverno.

! Applicazioni di Dryarn® di Berto Industria Tessile.


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La collezione Transformative di Berto Industria Tessile comprende 3 differenti tessuti per i diversi utilizzi del denim nel fashionwear: • peso pantalone da 7 oz con ordito in cotone tinto indaco e una costruzione tipica delle gabardine molto battute, dall’immagine più classica; • peso pantalone da circa 8,5 oz, con ordito in cotone tinto indaco, un’immagine denim con un peso medio piacevole da indossare e tipicamente interpretabile con modellature skinny: • peso pantalone (9,5 oz), anch’esso si avvicina ad una immagine denim con una diagonale ben definita, è adatto allo sviluppo di modelli “cinque tasche”. Tessuti innovativi che grazie a Dryarn® danno vita a capi estremamente versatili, confortevoli e altamente traspiranti, caratterizzati da un’ottima vestibilità in grado di supportare e accompagnare tutti i movimenti. Capi easy care perfetti per ogni outfit, dai look casual a quelli più formali.

! EVERGREEN DENIM From the cowboys of the far west to the fashion victims of the 2000s. A cult of fashion, an evergreen that for decades has been dressing all ages, all shapes and all tastes. Denim is one of the most transformative fabrics ever that over the years has been able to interpret the changes in fashion and adapt to the ever-changing needs of consumers. Berto Industria Tessile for the SS 2022 season, launches the Transormative collection, a proposal of innovative and performing denim fabrics made with Dryarn®, for a total look dedicated to the new concept of urban easywear and the need to offer garments with high comfort contents , in any weather condition. Dryarn®, the lightest microfiber in the world, already appreciated by the best sports brands, has recently landed in fashion, offering an interpretation of denim in the name of innovation, lightness and comfort. In fact, by inserting Dryarn® in the weave, a denim is obtained which, when worn in contact with the skin, is lighter and more breathable. Thanks to the presence of Dryarn®, the fabric has better thermal insulation and better management of sweat which, conveyed to the outside, leaves the skin dry, without creating concentrations of moisture, a possible cause of stains and irritation. The lightness of the fabric does not come at the expense of its insulating power, on the contrary, Dryarn® is able to give greater thermal insulation for a cooler denim in summer and more insulating in winter. The Transformative collection by Berto Industria Tessile includes 3 different fabrics for the different uses of denim in fashionwear: • 7 oz trouser weight with indigo-dyed cotton warp and a construction typical of heavily beaten gabardines, with a more classic image; • about 8.5 oz trouser weight, with indigo-dyed cotton warp, a denim image with a medium weight that is pleasant to wear and typically interpretable with skinny shapes: • trouser weight (9.5 oz), which also approaches a denim image with a well-defined diagonal, is suitable for the development of "five-pocket" models; Innovative fabrics that thanks to Dryarn® give life to extremely versatile, comfortable and highly breathable garments, characterized by an excellent fit that can support and accompany all movements. Easy care garments perfect for any outfit, from casual to more formal looks.


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AREA MAGLIERIA GRUPPO MARCHI & FILDI - FILIDEA www marchifildi.com writer Pietro Ferrari

VERSO IL FASHION Marchi & Fildi rinnova la collezione Filidea per maglieria.

La collezione Maglieria PE 2022 mostra i risultati dell’intenso lavoro di riposizionamento e ricerca che il brand Filidea, parte del Gruppo Marchi & Fildi - Filidea, ha condotto nell’ultimo anno. Per avvicinarsi ulteriormente alle esigenze e alla sensibilità dei brand del fashion, Filidea parte dai suoi valori – la preferenza per le fibre naturali, la performance dei filati e la sostenibilità ambientale a tutti i livelli – per creare una collezione versatile dal sapore contemporaneo, che si colloca nel segmento medio-alto del mercato. «Nell’ultimo anno – ci conferma Annalisa Garizio, responsabile marketing del Gruppo – abbiamo deciso di applicare la nostra esperienza nel tecnico alle richieste del mondo fashion, sviluppando una


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! TOWARDS FASHION The SS 2022 Knitwear collection shows the results of the intense repositioning and research work that the Filidea brand, part of the Marchi & Fildi - Filidea Group, has carried out in the last year. To get closer to the needs and sensitivity of fashion brands, Filidea starts from its values - the preference for natural fibers, the performance of yarns and environmental sustainability at all levels - to create a versatile collection with a contemporary flavor, which is ranks in the medium-high segment of the market. "In the last year – confirms Annalisa Garizio, marketing manager of the Group – we decided to apply our technical experience to the demands of the fashion world, developing a totally new range of yarns with this very linear technical imprint, starting first of all from raw materials that are obviously of a much higher level, so the Filidea brand wants to identify itself with a much higher target audience when it comes to yarns destined for fashion". The preference for natural and biodegradable fibers sees silk, European linen and GOTS certified cotton as protago-

! IL GRUPPO MARCHI & FILDI - FILIDEA Marchi & Fildi è un gruppo internazionale con un fatturato

La filatura Marchi & Fildi s.p.a. nasce nel 2007 dalla fusione di due aziende consolidate nel panorama italiano: la Filatura Marchi e la Fildi, guidate rispettivamente dalle famiglie Marchi e Dissegna. Nel 2008 nasce Filidea, azienda dinamica che si afferma rapidamente a livello internazionale nel comparto dei filati tecnologici e performanti in miste con fibre naturali e man made. Il Gruppo è focalizzato nella produzione di filati per il settore fashion (maglieria rettilinea, circolare, tessitura, calzetteria), per l’arredamento e per utilizzi tecnici. Nell’ambito dei filati tecnici il campo di applicazione comprende abbigliamento protettivo e da lavoro con standard ignifughi e altamente specialistici, tessili per la casa, automotive e utilizzi industriali. Il Gruppo è anche impegnato nello sviluppo di filati customizzati e con standard esclusivi e offre inoltre un servizio di stock service di greggi con basi cellulosiche nobili e di tintoria. Oggi, dopo l’ingresso della terza generazione di imprenditori in azienda,

annuo di oltre 65 milioni di euro e un tasso di crescita dinamico.

! THE MARCHI & FILDI - FILIDEA GROUP

Marchi & Fildi s.p.a. was born in 2007 from the merger of two consolidated companies on the Italian scene: Filatura Marchi and Fildi, led respectively by the Marchi and Dissegna families. 2008 is the foundation year of Filidea, a dynamic company that quickly established itself internationally in the sector of technological and performing yarns in blends with natural and man-made fibers. The Group is focused on the production of yarns for the fashion sector (from flat and circular knitting to weaving and hosiery), for furniture and for technical uses. In the field of technical yarns, the field of application includes protective and workwear with fireproof and highly specialized standards, home textiles, automotive and industrial uses. The Group is also engaged in the development of customized yarns with exclusive standards and offers trading and dyeing services too. Today, after the entry of the third generation of entrepreneurs into the Company, Marchi & Fildi is an international group with an annual turnover of over 65 million euros and a dynamic growth rate.


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AREA MAGLIERIA GRUPPO MARCHI & FILDI - FILIDEA

gamma totalmente nuova di filati con un’impronta tecnica molto lineare, partendo prima di tutto da materie prime che sono ovviamente di un livello molto più alto. Il brand Filidea, per quanto riguarda i filati destinati al fashion, vuole identificarsi con un target di riferimento molto più alto». La preferenza per le fibre naturali e biodegradabili vede protagonisti la seta, il lino europeo e il cotone certificato GOTS, puri o in blend anche con il BembergTM Cupro, fibra cellulosica che deriva dai linter di cotone e certificata GRS. La sostenibilità dei processi produttivi è un elemento di preferenza per tutte le fibre utilizzate, in linea con l’orientamento del Gruppo, e anche il packaging è stato rinnovato con imballaggi e nastri adesivi macerabili o compostabili. La collezione beneficia dell’esperienza di Filidea nei filati tecnici per proporre in ambito fashion una sua visione attenta alla performance, con un gusto attuale e internazionale. I titoli sono fini e finissimi per lo più lineari,


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nists, pure or blended with BembergTM Cupro, the regenerated and GRS certified cellulose fiber coming from cotton linters. The sustainability of production processes is an element of preference for all the fibers used, in line with the Group's orientation, and even the packaging has been renewed with repulpable or compostable packaging and adhesive tapes. The collection benefits from Filidea's experience in technical yarns to offer a vision of its own attentive to performance in the fashion field, with a contemporary and international taste. The titles are fine and very fine, mostly linear, with some forays into hyper-refined and chic material and structural threads, while showing their authentic soul. The hands are careful to define the volumes of contemporary knitwear. It is – Annalisa Garizio tells us again – a raw material for con-

con qualche incursione in fili materici e strutturali iper raffinati e chic, pur coerenti

temporary knitwear with a wide range and lends itself to volumetric processes: we wanted to make a tribute to the history of fashion, underlining its breadth of use with iconic names taken from protagonists from the world of fashion and costume not taken for granted". The protagonists of the collection are, in fact, ten new yarns inspired, starting from the name, by as many famous designers who have made a fundamental contribution to fashion, graphics and current taste: from the avant-garde of the early twentieth century to minimalism, from sculpture to clothing graphic motifs up to the love for exoticism and contaminations with street couture. The color palette favors clear shades in line with seasonal trends. A real excursus into the history of costume, which offers the fashion versatile, refined and sustainable yarns to express new trends. References are available for samples.

con la loro anima autentica. Le mani sono attente a definire i volumi della maglieria contemporanea. «Si tratta – ci dice ancora Annalisa Garizio – di una materia prima per la maglieria contemporanea con un ventaglio molto ampio, che si presta a lavorazioni volumetriche: abbiamo voluto rendere omaggio alla storia della moda, sottolineandone l’ampiezza di utilizzo con nomi iconici, non scontati, tratti da protagonisti del mondo della moda e del costume». I protagonisti della collezione sono, infatti, dieci nuovi filati ispirati, a partire dal nome, ad altrettanti famosi designer che hanno dato un contributo fondamentale alla moda, alla grafica e al gusto attuale: dalle avanguardie di inizio Novecento al minimalismo, dagli abiti scultura ai motivi grafici fino all’amore per l’esotismo e alle contaminazioni con la street couture. La palette di colori privilegia le nuances chiare e in linea con le tendenze stagionali. Un vero excursus nella storia del costume, che offre alla moda dei filati versatili, ricercati e sostenibili per esprimere le nuove tendenze. Le referenze sono disponibili per campionature.


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AREA TESSILE TECNICO TINTEX www tintextextiles.com writer Pietro Ferrari

24 ORE DI VERITÀ 1

! Behén. ! Maria Meira. ! David Catalàn. ! Maria Gambina.

In viaggio con TINTEX nella quotidianità delle persone reali. Ogni momento della nostra giornata è importante: TINTEX ne è cosciente e per la collezione PE 2022 propone soluzioni per migliorare il nostro benessere, adattandosi a tutte le nostre possibili esigenze 24 ore al giorno. Dall'alba al tramonto. La scorsa stagione la collezione Tintex "Raw" ha esplorato con successo la dimensione dell'essere umano moderno senza più generi e etnie, e oggi la nuova collezione PE 2022 conferma la visione Naturally Advanced Evolution costruita su un approccio fortemente orientato all'ambiente e una tecnologia all'avanguardia in grado di offrire al consumatore contemporaneo una nuovissima scelta smart e performante. Come? La collezione PE2022 TINTEX 24h offre soluzioni che possono adattarsi ai diversi momenti della nostra vita quotidiana per riscoprirsi nel mondo esterno, lasciandosi alle spalle l'isolamento sociale che tutti noi abbiamo vissuto nel 2020. Libertà, comfort, flessibilità e movimento sono i concetti che l'azienda esplora guardando non solo ai momenti speciali, ma a tutte le occasioni della vita dove i materiali più comodi ma performanti e responsabili – dai sintetici riciclati al cotone biologico – sono la "scelta di giusto valore". Da lì, il concetto di dare vita a 10 tessuti che incarnano veramente il nostro stile di vita quotidiano: comfort, versatilità, benessere. Colori. Un viaggio attraverso colori caldi e vivaci – dai rossastri agli arancio chiari con note di blu stellato – favorisce il benessere, la

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sensazione di sollievo, la libertà e la felicità perché sentiamo che "siamo di nuovo vivi" quando usciamo, facendo tutto quello che abbiamo sempre fatto, ma che siamo stati costretti a mettere in pausa. «Radiant Yellow è il colore TINTEX della stagione, con la sua intrinseca positività e forza. Un colore energico che richiama una naturale libertà di esplorare il mondo; una calda sensazione di estate che si sente a casa», dichiara Ana Eusebio, designer di TINTEX Textiles. Tutta la collezione si concentra sulla struttura interlock, in grado di offrire "concretamente" il valore della versatilità e soddisfare le esigenze di performance dei diversi momenti della vita. L'idea è quella di creare una collezione che esplori una sola struttura portandola al limite, ricreando, reinventando e riesplorando le sue possibilità per soddisfare il valore della dualità. Sì, in un'unica maglia TINTEX ha sfidato il modo in cui l'interlock è solitamente costruito, esplorando ogni lato degli articoli e combinando superfici testurizzate e lisce, così come pesi leggeri e pesanti. Interlock offre prestazioni di elasticità naturale e un'eccezionale stabilità dimensionale. Inoltre, un occhio importante al miglioramento responsabile delle prestazioni per rispondere alle sfide contemporanee e farci sentire comodi e sicuri! Sempre grazie al DNA di TINTEX che dimostra ancora una volta la sua costante ed evoluta capacità di realizzare tessuti smart abbinati a finissaggi ecohigh-tech uniche.


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! THE NEW 24H COLLECTION BY TINTEX Every moment of our day is important: TINTEX is aware of this and for the SS 2022 collection offers solutions to improve our well-being, adapting to all our possible needs 24 hours a day. From sunrise to sunset. Last season the TINTEX "Raw" collection successfully explored the dimension of the modern human being with no more genders and ethnicities, and today the new SS 2022 collection confirms the Naturally Advanced Evolution vision built on a strongly environment-oriented approach and a cutting-edge technology able to offer the contemporary consumer a brand new smart and performing choice. The SS2022 TINTEX 24h collection offers solutions that can 4 adapt to the different moments of our daily life to rediscover ourselves in the outside world, leaving behind the social isolation we all experienced in 2020. Freedom, comfort, flexibility and movement are the concepts that l the company explores looking not only at special moments, but at all occasions in life where the most comfortable but performing and responsible materials – from recycled synthetics to organic cotton – are the "right choice". From there, the concept of giving life to 10 fabrics that truly embody our daily lifestyle: comfort, versatility, well-being. Colors. A journey through warm and vibrant colors – from reddish to light oranges with hints of starry blue – promotes well-being, the feeling of relief, freedom and happiness because we feel that "we are alive again" when we go out, doing everything we have. always done, but we were forced to pause. "Radiant Yellow is the TINTEX color of the season, with its inherent positivity and strength. An energetic color that invokes a natural freedom to explore the world; a warm summer feeling that feels at home" says Ana Eusebio, designer of TINTEX Textiles . The whole collection focuses on the interlock structure, able to offer "concretely" the value of versatility and satisfy the performance needs of the different moments of life. The idea is to create a collection that explores a single structure taking it to the limit, recreating, reinventing and re-exploring its possibilities to satisfy the value of duality. Yes, in a single mesh TINTEX challenged the way interlock is usually built, exploring every side of the items and combining textured and smooth surfaces, as well as light and heavy weights. Interlock offers natural elasticity performance and exceptional dimensional stability. In addition, an important eye on responsible performance improvement to respond to contemporary challenges and make us feel comfortable and safe! Always thanks to the DNA of TINTEX which once again demonstrates its constant and evolved ability to create smart fabrics combined with unique eco-high-tech finishes.


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AREA TECNOLOGIE MENDIZZA www mendizza.com writer Pietro Ferrari

UNA PIOGGIA BENEFICA Le tecnologie di umidificazione di Mendizza risolvono un problema basico nella produzione tessile. Incontriamo a Milano, nelle giornate di Filo, la ditta Mendizza specializzata nella produzione di sistemi di umidificazione per l’ambiente di produzione tessile: con Luigi De Leo e con Pier Franco Gottero entriamo in questo poco conosciuto ma essenziale contesto dell’attività produttiva tesssile Luigi De Leo – L’azienda Mendizza si trova a Biella, centro laniero per eccellenza, e la sua produzione è particolare, forse unica in Italia: noi, da trent’anni, produciamo e installiamo sistemi di umidificazione per l’ambiente tessile. Dobbiamo pensare che, se mediamente nelle abitazioni e negli uffici in cui si lavora l’umidità è presente perfino in eccesso, negli ambienti produttivi in cui sono installati macchinari e linee ed è presente materiale di carattere igroscopico, quindi taglio laniero, taglio cotoniero e fibre naturali o sintetiche in genere, la presenza di un li-

vello elevato di umidità consente di abbattere le polveri e ridurre le cariche elettrostatiche, facendo sì che il materiale assorba un certo quoziente di umidità, garantendo la miglior resa sui macchinari. Gli impianti realizzano una nebulizzazione con una pioggia molto fine che non deve bagnare ma essere assorbita e dall’ambiente e dal materiale che in quell’ambiente si sta lavorando. L’impianto viene regolato come il termostato di una caldaia che rende possibile impostare la temperatura domestica, così a livello di unità produttiva si può impostare il livello corretto di umidità da mantenere, solitamente si tratta di livelli abbastanza elevati. Questo è l’obiettivo principale dei nostri clienti e noi siamo un’officina in grado di realizzare su misura l’impianto specifico necessario a ciascun cliente. Ci occupiamo di progettazione e costruzione e, se richiesto, installiamo l’impianto ed effettuiamo anche l’eventuale programma di manutenzione. Pietro Ferrari – Lavorate in Italia nei poli classici del tessile o anche all’estero? Luigi De Leo – Realizziamo il cinquanta per cento del nostro fatturato in Italia e il cinquanta per cento nel resto del mondo. Produciamo macchine abbastanza semplici che, una volta installate e messe in funzione, possono essere gestite anche in Sudamerica o in Africa o in Asia. Pietro Ferrari – Possono essere seguite anche in contesti non prossimi? Luigi De Leo – In Italia, molte azienda, data la relativa vicinanza ci affidano anche la manutenzione, in ambiti geo-


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! A BENEFICIAL RAIN During the days of Filo, in Milan, we meet the Mendizza company specializing in the production of humidification systems for the textile production environment: with Luigi De Leo and Pier Franco Gottero we enter this littleknown but essential context of textile production Luigi De Leo – The Mendizza company is located in Biella, the wool center par excellence, and its production is particular, perhaps unique in Italy: we, for thirty years, have been producing and installing humidification systems for the textile environment. We must think that, if on average in homes and offices where humidity is even present in excess, in production environments where machinery and lines are installed and hygroscopic material is present, therefore wool cutting, cotton cutting and fibers natural or synthetic in general, the presence of a high level of humidity allows to break down dust and reduce electrostatic charges, ensuring that the material absorbs a certain amount of humidity, guaranteeing the best performance on the machinery. The plants produce a nebulization with a very fine rain that must not wet but be absorbed by the environment and by the material that is being worked on in that en-

vironment. The system is regulated like the thermostat of a boiler which makes it possible to set the domestic temperature, so at the production unit level the correct level of humidity to be maintained can be set, usually these are quite high levels. This is the main objective of our customers and we are a workshop able to tailor the specific system needed for each customer. We take care of design and construction and, if required, install the system and also carry out any maintenance program. Pietro Ferrari – Do you work in Italy in the classic textile centers or even abroad? Luigi De Leo – We make fifty percent of our turnover in Italy and fifty percent in the rest of the world. We manufacture fairly simple machines which, once installed and put into operation, can also be operated in South America or Africa or Asia. Pietro Ferrari – Can they also be followed in other contexts? Luigi De Leo – In Italy, many companies, given the relative proximity, also entrust us with maintenance, in more distant geographical areas, the customer himself is put in a position to carry out the maintenance of their plants. On this front, a factor that we have learned over

grafici più lontani, il cliente stesso viene messo in condizioni di effettuare la manutenzione dei propri impianti. Su questo fronte, un fattore che abbiamo imparato col tempo e con l’esperienza è l’utilizzo di acqua molto pulita: se l’acqua è sporca, torbida o fortemente calcarea si genera una manutenzione frequente. Per questo la nostra azienda è anche attiva nel fornire acqua pura per l’alimentazione degli impianti. Pietro Ferrari – Quali sono le motivazioni di un investimento nelle vostre tecnologie? Pier Franco Gottero – Le aziende nel reparto tessile con noi sono felici: in una giornata come se ne trovano spesso in tutto il mondo, priva della naturale umidità, i problemi possono essere notevoli e generare costi determinati da polvere, da cariche elettrostatiche, rotture fili, fermi macchina, interventi manuali. Diventa così molto opportuno un investimento nei nostri dispositivi di umidificazione che danno artificialmente la


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AREA TECNOLOGIE MENDIZZA

possibilità a tutte le aziende del settore tessile di raggiungere nei propri reparti produttivi la corretta umidità: è un po’ come riprodurre quello che la natura ci dà nelle giornate piovose. Pietro Ferrari – Qui parliamo dunque di un risparmio in termini di tempo, di energia e di inconvenienti evitati. Pier Franco Gottero – I vantaggi di questo sistema sono numerosi, ciascuna azienda può trarre vantaggio da questi sistemi per

uno o più motivi: può avere bisogno semplicemente di abbattere le cariche elettrostatiche tipiche del lavoro su fibre sintetiche e di abbattere le polveri generate a loro volte dalle cariche elettrostatiche che le fanno accumulare sulle rocche o sui filati ma anche di altre e diversi funzioni. Sembra facile dire che utilizziamo l’acqua per creare umidità, ma farlo senza bagnare, senza creare condense ,con conseguente danneggiamento di materiali anche pregiati e macchine spesso molto delicate, non è un gioco da ragazzi. La nostra esperienza trentennale vede proprio la sua conferma nella capacità che abbiamo di utilizzare i nostri sistemi nella massima affidabilità e sicurezza.

time and experience is the use of very clean water: frequent maintenance is generated if the water is dirty, cloudy or heavily calcareous. This is why our company is also active in providing pure water for powering the plants. Pietro Ferrari – What are the reasons for an investment in your technologies? Pier Franco Gottero – The companies in the textile department are happy with us: in a day as often found all over the world, without natural humidity, the problems can be considerable and generate costs caused by dust, electrostatic charges, wire breaks , machine stops, manual interventions. An investment in our humidification devices thus becomes very appropriate, which artificially give all companies in the textile sector the possibility of achieving the correct humidity in their production departments: it is a bit like reproducing what nature gives us on rainy days. Pietro Ferrari – Here we are therefore talking about saving in terms of time, energy and avoided inconveniences. Pier Franco Gottero – The advantages of this system are numerous, each company can take advantage of these systems for one or more reasons: it may simply need to reduce the electrostatic charges typical of working on synthetic fibers and to reduce the dust generated in their turn from the electrostatic charges that cause them to accumulate on the spools or yarns but also from other and different functions. It seems easy to say that we use water to create humidity, but doing it without wetting, without creating condensation, with consequent damage to even precious materials and often very delicate machines, is not child's play. Our thirty years of experience sees its confirmation in the ability we have to use our systems with maximum reliability and safety.


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