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Il mercato italiano
‘Del doman non v’è certezza’ Leggere e stimare con precisione quanto successo nel corso di quest’anno non è semplice: ancor più difficile ipotizzare cosa potrebbe succedere nel futuro prossimo. Ma il ‘forecasting’ resta indispensabile per affrontare il mercato della comunicazione e orientare le decisioni strategiche. Vediamo come UNA, Nielsen, Osservatorio Internet Media e PwC quantificano e interpretano i trend in atto. Il 2020 che sta per concludersi è stato indubbiamente un anno fuori da ogni ‘ordinarietà’: eppure, dopo lo shock iniziale – e lo stop – dei primi mesi, le ruote e gli ingranaggi hanno, pur se molto lentamente, ricominciato a girare. Il mercato dei media e della comunicazione non fa naturalmente eccezione. Per quanto sia difficile trovare un orientamento in una fase delicata come quella che stiamo attraversando, guardare avanti e ragionare in termini numerici su ciò che è successo e ciò che potrebbe succedere resta comunque indispensabile. In questo senso, i principali analisti hanno quindi provato a ‘leggere’ i fenomeni che hanno avuto e stanno tutt’ora impattando questa industry: con la forse ovvia ma doverosa premessa che la contingenza regna ormai sovrana su qualsiasi tipo di interpretazione, presentiamo un giro di ‘ricognizione’ fra le stime rilasciate negli ultimi mesi sulla possibile chiusura dell’anno e sull’andamento prevedibile – entro tutti i limiti di cui sopra – per il prossimo.
UNA SEGNALI POSITIVI PER IL 2021 Nel corso dell’evento digitale ‘Comunicare Domani’ di ottobre, UNA ha comunicato le stime per il 2020 del suo Centro Studi, rivedendole al rialzo dopo le prime anticipazioni fornite lo scorso luglio: chiusura a quota 7,7
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Marianna Ghirlanda, CEO DLVBBDO e Presidente Centro Studi UNA
miliardi di euro per gli investimenti pubblicitari – pari ad un calo del -12,2%, quindi inferiore al -17,4% indicato in un primo momento –, e segnali positivi per il 2021 grazie a un mercato che dovrebbe ritornare a quota 8,7 miliardi, una crescita anno su anno del +13%, che riporterà il settore non lontano dai livelli del 2019 (8,8 miliardi di euro). Anche se con flessioni differenti da quanto stimato prima dell’estate, per il 2020 tutti i mezzi risultano colpiti dagli effetti del Covid-19: in primis il Cinema (-49%), rallentato dalle chiusure delle sale cinematografiche