Numero 68

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LA DOMUS MEDICA DEL TERZO MILLENNIO

IN QUESTO NUMERO

La nuova frontiera del Body Contouring si chiama IWAVE

Esosomi: la medicina rigenerativa del futuro

Bone Level Technique: benvenuti nell’era della medicina muscolare

Pnei, resilienza psico-fisica e longevità

Abbiamo definito la bellezza

La casa della Flebologia

ANNO XXIII - periodico di informazione scientifica a diffusione mirata
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n. 68 maggio-agosto 2023, anno XXIII - Aut. Tribunale Bologna n. 7071 del 05/12/2000 - Sped. a.p. 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Poste Italiane Dir. Comm. Imprese E/R Spedizione riservata ai soli abbonati non acquistabile in edicola. In
di mancata consegna, restituire all’editore che si impegna a pagare la relativa tassa c/o CMP di Bologna - Contiene I.P.
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Autorizzazione Tribunale di Bologna n. 7071 del 05/12/2000

Direttore responsabile: Marco Montanari

Coordinamento scientifico:

Bruno Giacomo Carrari, Maurzio Cavallini, Domenico D’Angelo, Alessandro Frullini, Salvatore Fundarò, Federica Lerro, Fabio Marini, Giorgio Maullu, Paola Molinari, Antonio Monti, Franco Paolini, Maurizio Priori, Paola Rosalba Russo.

Hanno collaborato:

Giovanni Alongi, Carlo Giuseppe Bonuccelli, Francesco Calvani, Lucia Calvisi, Antonella Carlucci, Maurizio Cavallini, Alvise Cavalloini, Attilio Cavezzi, Maurizio Ceccarelli, Barbata Claysset, Andrea Corona, Alessandra Cosma, Angelo Crippa, Maria Cristina D’Aloiso, Domenico D’Angelo, Alessandro Frullini, Gaspare Andrea Gerardi, Demetrio Guarnaccia, Dora Intagliata, Giuseppe Maria Izzo, Federica Lerro, Nicola Losacco, Chiara Manzi, Paolo Marchetti, Fabio Marini, Giorgio Maullu, Sergio Messini, Paola Molinari, Claudio Novali, Patrizia Pavei, Maurizio Priori, Ilaria Proietti, Maurizio Ronconi, Ncolò Scuderi, Marta Serafino, Simone Ugo Urso.

Segreteria di redazione: VALET s.r.l.

Via dei Fornaciai 29/b - 40129 Bologna Tel. 051.63.88.334 - Fax 051.32.68.40 - segreteria@valet.it - www.valet.it

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Stampa:

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È vietata la riproduzione, totale o parziale, di ogni contenuto di questa pubblicazione senza esplicita autorizzazione dell’editore. Tutti i punti di vista espressi in questo periodico sono quelli dei rispettivi autori e non riflettono necessariamente quelli delle imprese alle quali appartengono, dell’editore e delle istituzioni. Nulla intende rappresentare un consiglio o una raccomandazione su cure e metodiche; l’editore non da garanzie sui protocolli terapeutici citati e non riconosce alcuna responsabilità su eventuali danneggiamenti causati da nozioni riportate sulla rivista. La rivista è spedita in abbonamento postale. I dati anagrafici dei soggetti interessati alla spedizione della presente rivista provengono da elenchi pubblici e vengono trattati in conformità a quanto previsto dal “Codice Privacy” (GDPR. 2016/679). Le finalità del trattamento riguardano la spedizione in abbonamento postale della presente rivista, di altre pubblicazioni, invio di cataloghi ed eventuali altre comunicazioni inerenti le attività promosse dal titolare del trattamento. L’interessato può in qualsiasi momento richiedere informazione sul trattamento dei propri dati, ottenere modifiche od opporsi in tutto o in parte, facendone richiesta via fax, lettera o e-mail, al titolare del trattamento. II titolare del trattamento è VALET S.r.l. - Via dei Fomaciai, 29/b40129 Bologna (BO). Alla data della presente pubblicazione, il Responsabile del trattamento è il Sig. Daniele Morini. L’informativa integrale, completa di finalità, modalità del trattamento, diritti dell’interessato e soggetti a cui potrebbero essere comunicati i dati, è consultabile sul sito www.valet.it alla sezione Privacy.

Diffusione Nazionale:

Medici specialisti in: anestesia e rianimazione, angiologia e flebologia, chirurgia generale, chirurgia plastica, dermatologia, dietologia, endocrinologia, fisiatria, malattie reumatiche, medicina sportiva e patologia vascolare, centri di medicina e chirurgia estetica, estetica medica, medici di base, studi privati di agopuntura e mesoterapia, infermieri professionali, ambulatori di chiroterapia, fisioterapia, fisiokinesiterapia e massaggi, centri estetici, poliambulatori, case di cura e cliniche private, direttori sanitari: A.S.L., ospedali, stabilimenti termali, associazioni e istituzioni sanitarie, istituti scientifici e di ricerca, docenti e corsisti Divisione Didattica VALET: CPMA e CEDA.

SOMMARIO
Distribuzione: 140.000 copie PAGINA ARTICOLI 68 LA DOMUS MEDICA DEL TERZO MILLENNIO periodico di informazione scientifica a diffusione mirata ANNO XXIII - MAGGIO-AGOSTO 2023 PAGINA Arrivano i nostri! 5 La nuova frontiera del Body Contouring si chiama IWAVE 8 Eliminare le teleangectasie: miti e realtà 10 Esosomi: la medicina rigenerativa del futuro 11 Bone Level Technique: benvenuti nell’era della medicina muscolare 27 La “radiofrequenza 2.0” nel trattamento dell’atrofia vulvo-vaginale 30 Collo e décolleté: l’efficacia di un protocollo sinergico 32 Pnei, resilienza psico-fisica e longevità 34 La cucina antiaging 37 Il cibo: elisir di lunga vita 46 Medicina estetica e fisiologica: dalla visita alla terapia 48 Abbiamo definito la bellezza. Speciale 24° Congresso Internazionale SIES 2023 14 La scuola di Bologna, perché CPMA? 39 La casa della Flebologia. Speciale XVII Sclerotherapy & Venous Ablation 2023 40 Una piacevole conferma 40 RUBRICHE & SPECIALI

MEDICINA ESTETICA

ARRIVANO I NOSTRI!

Esistono numerose terapie iniettive per migliorare gli inestetismi del corpo.

Tecniche altamente efficaci che consistono nell’utilizzo di farmaci o sostanze iniettive autorizzate

La Medicina Estetica si avvale oggi di numerose terapie iniettive, al fine di migliorare gli inestetismi del corpo. Si tratta di tecniche altamente efficaci, quando eseguite da personale sanitario, e consistono nell’utilizzo di farmaci o sostanze iniettive autorizzate. Può capitare che insorgano manifestazioni cutanee, ma sono completamente transitorie; alcune zone trattate ritornano allo stato originario in maniera progressiva. Anche le tecniche utilizzate per la riduzione dei pannicoli adiposi o della cellulite servono a risolvere il problema, ma non in maniera definitiva: non esistono, oggi, trattamenti iniettivi che possano risolvere per sempre e in maniera definitiva gli inestetismi del corpo; tutte le sostanze utilizzate, inoltre, devono essere completamente tracciate e autorizzate dal Ministero della Salute e, grazie alle conoscenze scientifiche e ai protocolli standardizzati (linee guida), si ottengono ottimi risultati.

I TRATTAMENTI PIÙ UTILIZZATI

La tecnica mesoterapica si avvale di iniezioni che vengono effettuate con appositi aghi di lunghezza 4 mm e diametro di 0,4 mm. A volte è possibile utilizzare dispositivi a multiago, che garantiscono di inoculare contemporaneamente i principi attivi. L’intralipoterapia è una metodica di Medicina Estetica che consiste nell’iniettare soluzioni in grado di determinare la rottura e lo scioglimento degli adipociti (adipocitolisi).

Si tratta di una procedura non chirurgica molto efficace nel trattamento delle adiposità localizzate e viene iniettata grazie all’utilizzo di sottilis-

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Prof. Domenico D’Angelo Perf.to in Chirurgia Ambulatoriale Perf.to in Flebologia e Venereologia Prof. Fabio Marini Specialista in Chirurgia Vascolare Docenti Master 2 Livello Univ. di Sassari Skin Laser Clinic Membri del Comitato Scientifico SIES Docenti CPMA VALET - Bologna

simi aghi di lunghezza pari a 10 cm; si può trattare la regione addominale, la regione trocanterica, fianchi, braccia, interno coscia e ginocchio e il trattamento si ripete in genere ogni 3-4 settimane, arrivando a un massimo di 6 trattamenti. Tra i trattamenti più utilizzati da sempre vi sono la Biostimolazione corpo e la Biorivitalizzazione, che hanno lo scopo di rallentare i processi di invecchiamento. Le diverse sostanze iniettive servono a stimolare i fibroblasti, affinché possano sintetizzare collagene ed elastina; per questo è possibile trattare tutto il corpo e in particolare viso, collo, décolleté e mani, aumentando luminosità, turgore, elasticità, dando più freschezza e meno anni alla pelle. Si tratta di trattamenti indolori, senza effetti collaterali ed effettuati con microaghi e/o cannula.

LE MERAVIGLIE

DELLA CARBOSSITERAPIA

La Carbossiterapia, nata quasi 100 anni fa in Francia, rappresenta oggi una delle tante tecniche iniettive per il trattamento di inestetismi del corpo; è impiegata in Francia da anni anche nella medicina termale (bagni carbogassosi). Le indicazioni terapeutiche sono per problematiche vascolari, e in Medicina Estetica è spesso utilizzata per la panniculopatia ai vari stadi del tessuto adiposo localizzato, per il ringiovanimento del volto, del décolleté, genitali femminili, braccia, addome, gambe e perfino sul cuoio capelluto di uomo e donna. Dà buoni risultati anche nel trattamento di cicatrici, ulcere e smagliature in abbinamento ad altre tecniche. La tecnica prevede l’inoculazione sottocutanea di ani-

dride carbonica, la quale, legandosi all’emoglobina presente nei globuli rossi, favorisce un rilascio immediato di ossigeno dall’interno del tessuto trattato (grazie a un fenomeno

fisico chimico denominato effetto BOHR). Il numero delle sedute e la scelta della sede di applicazione infine, variano in base alla patologia da trattare (in media 10 sedute).

corso teorico-pratico

TECNICHE INIETTIVE CORPO

Obiettivo del corso Body Contouring è un termine con il quale ci si riferisce ai trattamenti di rimodellamento ed armonizzazione del profilo del corpo. Le tecniche utilizzate si possono dividere in chirurgiche e non invasive. Le non invasive a loro volta si differenziano in tecniche che prevedono l’utilizzo di tecnologie (Radio Frequenze esodermiche, endodermiche, a microaghi, HIFU, Crio, Ultrasuoni, Onde d’Urto, energie elettromagnetiche, etc...) e tecniche che prevedono l’utilizzo dei soli preparati iniettabili (soluzioni farmacologiche di principi attivi). La decisione di ricorrere alla chirurgia o all’utilizzo di tecniche non invasive spetta al medico preparato che sulla base di una valutazione anamnestica e clinica pre-trattamento, sceglierà di optare per l’una o per l’altra.Questo corso è finalizzato a far conoscere al discente le tecniche più innovative, le tendenze attuali in medicina estetica per l’aging e rimodellamento del corpo senza l’utilizzo delle costose tecnologie ma con il semplice ausilio di principi attivi iniettabili e sicuri.Quindi per il medico una curva di apprendimento veloce che prevede l’utilizzo della sola siringa senza onerosi investimenti economici. Per il paziente metodiche non invasive risultati in sicurezza con tempi di recupero insistenti o nulli.

DIDATTICA A CURA DI: Dr. Domenico D’Angelo

Dr. Fabio Marini

DATE DEL CORSO: 15-16 Settembre 2023

CREDITI ECM: in fase d’accreditamento

RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI

SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna

051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it

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Grafico dell’effetto BOHR
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MEDICINA ESTETICA

LA NUOVA FRONTIERA DEL BODY CONTOURING SI CHIAMA IWAVE

Dal progresso ingegneristico di Biotec Italia Medical nasce Iwave: tecnologia per il Body Contouring che associa microonde e ossigeno puro al 90%, garantendo risultati ottimali di rimodellamento corporeo nel massimo comfort

Itrattamenti di Body Contouring e di Body Shaping sono da sempre molto richiesti negli studi di Medicina Estetica e spesso vengono associati a protocolli di molte sedute, che comprendono l’utilizzo combinato di più dispositivi elettromedicali. In parallelo, Biotec Italia Medical, azienda vicentina da sempre main player del settore medico-estetico per ricercasviluppo, produzione e commercializzazione, di dispositivi tecnologici, conferma la sua vocazione scientifica e il suo slancio ingegneristico, immettendo sul mercato una nuovissima tecnologia per il Body Contouring, avanguardista nel concept e innovativa nella progettazione.

Dal brillante reparto R&D di Biotec Italia Medical, a febbraio 2023 viene presentata Iwave: la nuova frontiera del rimodellamento corporeo, soluzione ideale per coloro che cercano un trattamento non invasivo, sicuro ed efficace, che garantisca risultati visibili in poche e brevi sedute. Per gli inestetismi più ostici e complessi, tra cui la cellulite, i medici estetici hanno finalmente a disposizione Iwave: dispositivo brevettato che emette microonde molto affini con il tessuto adiposo e funzionali a trattare le alterazioni del tessuto connettivo e un flusso d’aria a elevata concentrazione di ossigeno per assicurare il massimo comfort durante l’intera procedura.

FOCUS SULLA TECNOLOGIA

Iwave è un dispositivo medico che agisce efficacemente su cellulite, adiposità localizzate e lassità cutanee: le microonde a 2.45GHz di Biotec Italia Medical riescono a raggiungere gli strati più profondi della pelle in maniera non invasiva e senza tempi di recupero per il paziente.

Questa forma di energia termica induce un riscaldamento controllato e confinato in profondità nel tessuto adiposo sottocutaneo o negli strati dermici più superficiali, sfruttando le caratteristiche dielettriche dei tessuti (ovvero la capacità di assorbire e immagazzinare l’energia). Questa tecnologia innovativa è dotata di due manipoli attentamente progettati per personalizzare il trattamento a seconda delle esigenze del paziente: il manipolo HD, di maggiore penetrazione, per il trattamento della cellulite e delle adiposità, e il manipolo LD per il tightening tissutale. Entrambi gli applicatori combinano l’effetto termico delle microonde con un flusso di ossigeno con concentrazione superiore al 90% direttamente sulla finestra di emissione, per evitare qualsiasi forma di discomfort e danni termici di superficie, consentendo quindi di sfruttare la potenza massima di 200W. Il flusso di ossigeno arricchito, peculiarità di questa tecnologia, migliora le proprietà dielettriche della pelle e favorisce la penetrazione delle microonde, massimizzando i risultati sin dalla prima seduta. La temperatura raggiunta sull’epidermide viene continuamente monitorata da un sensore, che disabilita l’emissione delle microonde quando questa supera i 42C°. Il medico potrà quin

di contare su una metodica sicura e una tecnologia evoluta e altamente affidabile. Il particolare design dei manipoli non richiede l’utilizzo di specifici gel di conduzione, visto che il materiale con cui vengono prodotti favorisce lo scorrimento sulla cute: la tecnologia non ha alcun costo di gestione o mantenimento.

IL TRATTAMENTO DELLA CELLULITE

Questo inestetismo, specialmente se agli stadi più avanzati, rappresenta una dura sfida per il medico a cui ci si affida. Il mercato delle tecnologie medicali ha da sempre vantato i sistemi a radiofrequenza e tecnologie per il miglioramento del microcircolo, e ora si arricchisce delle microonde di Iwave per trattare, oltre al grasso, anche il tessuto connettivo che circonda i lobuli adiposi della cellulite. Il calore dielettrico localizzato causa danni irreversibili alla membrana cellulare degli adipociti, così l’azione dei macrofagi porterà alla riduzione della componente adipocitaria. Allo stesso tempo, il calore causa la solubilizzazione dei setti fibrosi, che costringono la naturale lobulazione

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Product Specialists - BIOTEC ITALIA Manipoli HD e LD Flusso di ossigeno arricchito

del tessuto adiposo con conseguente sbrigliamento della trama poco elastica che strangola i lobuli. Viene eliminato l’aspetto di pelle “a buccia d’arancia” e indotta la formazione di fibre di collagene più elastiche, con effetto di rassodamento.

SEDUTE E TEMPI

DI TRATTAMENTO RIDOTTI

Il protocollo di trattamento della cellulite prevede non più di 4 sedute a cadenza mensile, con risultati che migliorano progressivamente, ma visibili sin da subito. La durata della seduta può variare da 10 (per: addome, fianchi, interno ed esterno coscia) a 45 minuti per zone più ampie. Il feedback dei pazienti è positivo sin dall’immediato post-trattamento dove la zona trattata appare ammorbidita e l’effetto “buccia d’arancia” notevolmente ridotto.

LE RISPOSTE DAL CAMPO

Su Iwave si esprimono due grandi personalità del panorama medico estetico nazionale e internazionale, sempre attente all’innovazione e alla direzione del progresso.

«Disporre delle migliori tecnologie presenti sul mercato a supporto dei protocolli terapeutici che offro ai miei pazienti è da sempre una delle peculiarità della mia attività» afferma il Dr. Raniero Facchini. «Con l’inserimento di Iwave nel mio studio, oggi posso trattare la cellulite e le adiposità localizzate in estrema sicurezza ed efficacia, senza alcun discomfort per i pazienti. I risultati sono al di sopra delle aspettative di tutti i pazienti, visibili già dalla prima seduta, e il loro grado di soddisfazione é massimo. Ancora una volta Biotec Italia è stata capace di introdurre un’eccellente novità nel settore della Medicina Estetica e di conseguenza nel mio studio». Il Dr. Fabrizio Melfa aggiunge: «L’Iwave è stato un vero e proprio work-changer nella mia pratica clinica relativa al Body Contouring.

Sono rimasto impressionato dalla rapidità con la quale le mie pazienti hanno raggiunto i loro obiettivi, grazie alla capacità dell’apparecchio di agire in modo mirato sulle zone problematiche del corpo. Inoltre, il fatto che il trattamento sia praticamente indolore e non invasivo lo rende una scelta ideale per chi desidera migliorare la propria silhouette senza doversi sottoporre a lunghi periodi di recupero post-operatorio. In conclusione, ritengo che questa nuova tecnologia, nata dall’evoluzione che Biotec Italia ha saputo dare al sistema a microonde, che non ho invece apprezzato in precedenti proposte di mercato, sia un dispositivo medico di grande valore, che può apportare notevoli benefici sia ai pazienti che ai professionisti che lo utilizzano. Personalmente sono molto grato di averne deciso l’acquisto e lo consiglio vivamente a tutti i colleghi che vogliono offrire ai loro pazienti un servizio di alta qualità nel campo della medicina estetica per il rimodellamento di alcune zone del corpo»

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Figline e Incisa in Val D’Arno (FI)

Resp. Modulo Angiologico CPMA VALET - Bologna

Il vero nome è “teleangectasie” ma i pazienti li chiamano “i capillari” intendendo quelle piccole vene rossastre o bluastre che si formano sulle cosce o sulle gambe creando un chiaro inestetismo. Sono più frequenti nel sesso femminile ma ormai anche i maschi sono interessati al loro trattamento (molti uomini si depilano per l’attività sportiva e comunque la richiesta estetica maschile è sempre più importante). Da un punto di vista anatomopatologico si tratta di una dilatazione abnorme di venule postcapillari (quindi non propriamente dei capillari) dove il sangue ristagna invece di circolare correttamente. Quindi ciò che vediamo sulla cute non è in realtà “il capillare” ma il sangue che si accumula nel suo interno. Infatti, se proviamo a comprimere per qualche secondo la

ELIMINARE

LE TELEANGECTASIE: MITI E REALTÀ

teleangectasia e a rilasciare la pressione improvvisamente, potremo notare per qualche istante la cute senza il capillare che invece sarà nuovamente visibile una volta che il sangue sarà rientrato al suo interno. Le teleangectasie si possono eliminare e ridare alla cute il suo aspetto normale ma è bene fare chiarezza perché i pazienti vengono sommersi in rete da tanti messaggi, spesso controversi se non vere e proprie fake news. Attualmente l’unico trattamento efficace e riconosciuto in tutto il mondo è la scleroterapia. Se questa viene fatta nel modo giusto il risultato si ottiene nella quasi totalità dei casi. L’importante è che il medico che la esegue abbia un’adeguata formazione flebologica e soprattutto l’esperienza necessaria. Per esempio, non è possibile fare questi trattamenti

Le teleangectasie si possono eliminare e ridare alla cute il suo aspetto normale, ma è bene fare chiarezza perché i pazienti vengono sommersi in rete da tanti messaggi, spesso controversi trattamento sclerosante con polidocanolo 0,5%

corsi teorico-pratici

INSUFFICIENZA VENOSA (propedeutico a Scleroterapia delle Varici)

Obiettivo del corso

Uno stage base che permette di acquisire le nozioni principali sulla malattia varicosa, sul tromboembolismo venoso, sulla metodica eco(color)Doppler, sull’edema e la elastocompressione, il tutto finalizzato a una gestione ottimale del paziente flebopatico e del proprio ambulatorio flebologico più in generale.

DIDATTICA A CURA DI: Dr. Mario Forzanini

DATE DEL CORSO: 22-23 Settembre 2023

CREDITI ECM: 22,3 crediti (previa compilazione del test)

SCLEROTERAPIA DELLE VARICI

ED ESAME ECO-COLOR-DOPPLER

Obiettivo del corso

Con questo corso è possibile conseguire un significativo bagaglio di nozioni teoriche e pratiche sulla terapia sclerosante delle varici degli arti inferiori; accanto a una base sulla fisiopatologia delle varici e il loro studio morfologico e emodinamico mediante esame Eco-color-Doppler, si forniscono le conoscenze fondamentali sui materiali più idonei e le tecniche classiche e più innovative di scleroterapia.

DIDATTICA A CURA DI: Dr. Alessandro Frullini - Dr. Mario Forzanini

DATE DEL CORSO: 20-21 Ottobre e 3-4 Novembre 20223

CREDITI ECM: 42,8 crediti (previa compilazione del test)

se non si è prima fatta una diagnosi flebologica mediante l’esecuzione di un esame ecocolordoppler. Tutto quello che viene proposto di alternativo ha risultati inferiori alla scleroterapia o addirittura nulli. Su internet, per esempio, vengono pubblicizzate creme miracolose che hanno come unico scopo quello di arricchire chi le produce, ma non riusciranno mai a eliminare i capillari. Inoltre, in Italia viene molto pubblicizzata la cosiddetta TRAP che viene presentata come una “rigenerazione” delle vene ma che in realtà è solo una scleroterapia. Certo, a tutti piacerebbe rigenerare le vene ma, per il momento, questo riesce solo al medico dell’astronave Enterprise di Star Trek, per noi medici del XXI secolo rimane solo il dovere di raccontare la verità ai nostri pazienti e non inventarsi fantomatiche rigenerazioni venose per trovare qualche paziente in più.

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Specialista in Chirurgia Vascolare Presidente Onorario AFI
ANGIOLOGIA & FLEBOLOGIA
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MEDICINA ESTETICA

Le informazioni genetiche sono custodite al sicuro all’interno del nucleo di ogni nostra cellula. La maggior parte dell’attività di una cellula, però, avviene fuori dal nucleo: le proteine vengono sintetizzate nel citoplasma, l’energia viene prodotta nei mitocondri e le interazioni con l’ambiente avvengono sulla superficie cellulare. Per questo il nucleo ha bisogno di comunicare con il resto della cellula. Le molecole di RNA realizzano questa funzione. L’RNA messaggero (mRNA) trasporta le informazioni genetiche dal nucleo al citoplasma, dove avviene la sintesi delle proteine. Una quota di informazioni viene rilasciata all’esterno della cellula. Le vescicole extracellulari (EV) sono secrete da vari tipi cellulari e veicolano cargo specifici destinati alle cellule target, mediando così effetti paracrini in meccanismi fisiologici e patologici. Sulla base delle dimensioni e del meccanismo

ESOSOMI:

LA MEDICINA RIGENERATIVA DEL FUTURO

Negli ultimi anni, lo studio delle vescicole extracellulari si è affermato in moltissimi ambiti e per la prima volta in Medicina Estetica, attraverso gli esosomi ExoSCRT di ExoCoBio derivati da cellule staminali di origine vegetale (rosa di Damasco) con attività su condizioni cutanee come infiammazione cutanea, pori dilatati, cicatrici post acneiche, invecchiamento e trofismo dei capelli

di biogenesi le EV possono essere distinte in corpi apoptotici, microvescicole (MV) ed esosomi. Gli esosomi sono un gruppo eterogeneo di vescicole con dimensioni che variano da 40 a 160 nm, la cui formazione può essere divisa in tre passaggi:

1) invaginazione della membrana plasmatica a formare l’endosoma;

2) invaginazione della membrana endosomica a formare un multi vesicular body (MVB) con all’interno le vescicole intraluminali (gli esosomi veri e propri);

3) fusione dei MVB con la membrana cellulare e conseguente rilascio degli esosomi all’esterno. Il processo può essere dipendente dal meccanismo endosomal sorting complex required for transport (ESCRT) o indipendente da esso in seguito alla formazione della ceramide o all’intervento di proteine della famiglia delle tetraspanine. Entrambi i meccani-

smi cooperano e il loro contributo varia in funzione del contenuto e del tipo cellulare.

FINALMENTE

LA MEDICINA ESTETICA

Negli ultimi anni, lo studio delle EV si è affermato in moltissimi ambiti e per la prima volta in Medicina Estetica, attraverso gli esosomi ExoSCRT di ExoCoBio derivati da cellule staminali di origine vegetale (rosa di Damasco) con attività su condizioni cutanee come infiammazione cutanea (dermatite atopica, acne e rosacea), pori dilatati, cicatrici post acneiche, invecchiamento e trofismo dei capelli. Questi esosomi, infatti, contengono circa 400 tipi di lipidi, 1.000 fattori di crescita e proteine e 600 tipi di microRNA (miRNA). Dobbiamo sottolineare che i miRNA sono presenti in tutti gli organismi e rappresentano una componente essenziale della regolazione biologica: è probabile che vengano prodotti nel nucleo cellulare, ma possono essere trasferiti di cellula in cellula, svolgendo funzioni “a distanza” che sono state identificate sia nelle piante, sia nel sistema circolatorio degli esseri umani. Ci sono studi di livello internazionale che riconoscono il miRNA vegetale come uno fra i più efficaci immunomodulanti e antinfiammatori su acne e rosacea. Attraverso l’inibizione dell’espressione delle citochine TSLP hanno un ruolo nella dermatite atopica e nel prurito. In queste condizioni esiste un danno della barriera cutanea e la quota di lipidi presenti sono in grado di ripristinare il corretto bilanciamento delle ceramidi della barriera cutanea.

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Dr.ssa Specialista in Dermatologia e Venereologia - Latina

EFFICACIA RIGENERATIVA

ASCEplus SRLV di ExoCoBio contiene PRDX, di cui è stata dimostrata l’efficacia rigenerativa con azione sui fibroblasti e sulla produzione di collagene e CD44, un ingrediente chiave che si combina con l’acido ialuronico nella pelle e ne promuove la produzione. Let-7b invece è un ingrediente che è stato dimostrato da studi clinici e pubblicazioni scientifiche come benefico per il trattamento delle cicatrici da acne e funziona come soppressore di infezioni per la pelle atopica. È stato osservato anche un effetto schiarente, probabilmente legato alla rigenerazione dermoepidermica indotta.

ASCEplus SRLV si presenta con un fialoide contenente gli esosomi in polvere che dovranno essere uniti al contenuto del fialoide della soluzione attivante contenente acido ialuronico, 4 fattori di crescita, aminoacidi e minerali. La dose contenuta in un set di ASCEplus SRLV dovrà essere conservata in frigo, serve per il trattamento di un paziente per viso e dovrà essere usato entro 3 ore dalla miscelazione. Si raccomandano da 3 a 5 trattamenti i risultati sono individuali, e si vedono dopo 2~3 giorni. L’applicazione topica degli esosomi dovrà avvenire successivamente al trattamento stabilito e andrà a massimizzare i risultati della procedura stessa.

Dal momento che gli esosomi non verranno iniettati, i trattamenti strumentali serviranno a rendere la pelle più permeabile e sono raccomandati microneedling (come SkinPen) o radiofrequenza ad aghi (Endymed con manipolo intensif). L’intervallo fra i trattamenti viene determinato in funzione della tecnologia utilizzata per la veicolazione e di solito si ripete il trattamento a guarigione della cute. Si consiglia un mantenimento a 6 e 12 mesi.

W LA DIFFERENZA!

Come si differenzia dagli altri Skin Booster? Gli Skin Booster esistenti sul mercato forniscono idratazione e sostanze nutritive alla pelle. Tuttavia, ASCEplus SRLV non solo rafforza la barriera cutanea, ma migliora anche le condizioni del derma e del tessuto

sottocutaneo, aumentando la sintesi del collagene e dell’elastina con un ingrediente potente, le cellule staminali vegetali. Di conseguenza, il prodotto modifica le condizioni fondamentali della pelle. Dalla stessa tecnologia è stato sintetizzato ASCEplus HRLV, indicato per il trattamento delle condizioni patologiche del capello come prurito, squame, croste e trofismo del capello (telogen effluvium e alopecia androgenetica). Nel fialoide contenente la polvere sono presenti 10 fattori di crescita specifici per i capelli (Noggin, FGF,

SCF, TMB4), 30 tipi di nutrienti specifici per i capelli (Biotina, Copper Tripeptide) e 30 tipi di miRNA per un effetto antinfiammatorio del cuoio capelluto (miR 231, miR 835, miR 391, miR 100). La formulazione in polvere può essere attivata con soluzione fisiologica ma anche con PRP o SVF per incrementarne l’attività e la biodisponibilità. È in grado, inoltre, di normalizzare l’ambiente dei capelli danneggiati fornendo gli effetti attivi all’intero strato del cuoio capelluto grazie all’eccellente tasso di assorbimento dell’HRLV e può essere potenziato anche in questa area con microneedling. L’ideale sarebbe eseguire la procedura almeno 5 volte. L’effetto del trattamento varia a seconda del grado di caduta dei capelli e delle caratteristiche dell’alopecia, e può essere osservato a partire da 2 mesi dopo il trattamento. Di solito sono necessarie sessioni di mantenimento ogni 3 mesi. Per evitare che l’area di trattamento si infetti, si raccomanda di non toccare il sito per almeno 4 ore o di fare lo shampoo entro 12 ore dal trattamento. Si consiglia inoltre di astenersi da sauna, lavaggi e docce nelle 12 ore successive al trattamento, non rimuovere le croste sul cuoio capelluto e lasciarle fino a quando non si saranno naturalmente cicatrizzate e staccate e non esercitare pressione sull’area di trattamento e non strofinarla eccessivamente.

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I PRIMI ESOSOMI AL MONDO PER

CAPELLI E CUOIO CAPELLUTO 10

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ABBIAMO DEFINITO LA BELLEZZA

Ancora una volta, il Congresso Internazionale SIES ha riscosso un grande successo. Ne parliamo con alcuni dei protagonisti...

Un grande successo, il solito verrebbe da aggiungere, può essere raccontato in tanti modi. Noi, per celebrare il 24° Congresso Internazionale SIES di Medicina e Chirurgia Estetica, ne abbiamo scelti tre: i “freddi” numeri, che poi tanto freddi non sono, le immagini e le testimonianze dirette di chi era presente alla kermesse congressuale. Di più: le testimonianze dirette di chi ha materialmente “fatto” la kermesse congressuale. Per introdurvi in questa meravigliosa tre giorni bolognese, durante la quale SIES ha centrato l’obiettivo che si era prefissa (“La definizione della Bellezza” era lo slogan), eccovi, in rapida carrellata alfabetica, i partecipanti al nostro forum:

• Carlo Giuseppe Bonuccelli, medico estetico, membro del comitato scientifico SIES;

• Lucia Calvisi, Medico chirurgo estetico, specialista in dermatologia;

• Maurizio Cavallini, chirurgo plastico, vicepresidente SIES;

• Andrea Corona, Urologo - Andrologo e Medico Estetico;

• Maria Cristina D’Aloiso, medico estetico, membro del comitato scientifico SIES, docente presso la Scuola CPMA-VALET di Bologna;

• Domenico D’Angelo, specializzato in Medicina Estetica e Chirurgia Laser, specializzato in Chirurgia Vascolare, Membro Scientifico e Direttore del Dipartimento Laser SIES, docente presso la Scuola CPMA-VALET di Bologna;

• Dora Intagliata, medico chirurgo estetico, responsabile SIES per la Regione Sicilia, oltre che membro del Comitato Scientifico;

• Giuseppe Maria Izzo, specialista in dermatologia, già docente presso la Scuola CPMA-VALET di Bologna, socio onorario SIES;

• Fabio Marini, specialista in chirurgia vascolare, master in Medicina e Chirurgia Estetica Laser Chirurgia, membro scientifico della SIES;

• Giorgio Maullu, Medico Chirurgo specializzato in Scienza dell’Alimentazione, vicepresidente SIES, docente presso la Scuola CPMA-VALET di Bologna;

• Paola Molinari, membro del comitato scientifico SIES e direttore scientifico del Congresso, docente presso la Scuola CPMA-VALET di Bologna;

• Maurizio Priori, presidente SIES;

• Antonella Quaranta, Medico Estetico Medico Chirurgo Odontoiatra specializzata in Chirurgia Generale Chirurgia Estetica;

• Nicolò Scuderi, medico chirurgo specializzato in Chirurgia Plastica, professore emerito di Chirurgia Plastica all’Università La Sapienza di Roma. ◼

14 CONFERENCE
Carlo Giuseppe Bonuccelli Lucia Calvisi Maurizio Cavallini Andrea Corona Maria Cristina D’Aloiso Domenico D’Angelo Dora Intagliata Giuseppe Maria Izzo Fabio Marini Antonella Quaranta Nicolò Scuderi Paola Molinari Maurizio Priori
I PROTAGONISTI INTERVISTATI
Giorgio Maullu

I “PIATTI FORTI” DEL CONGRESSO

Il livello scientifico delle relazioni presentate, le “live” dal Poliambulatorio Multimed, il Cadaver Lab, l’Open Square, la medicina culinaria...

Maurizio Priori: «Le novità, come sempre, sono state diverse. Una che voglio citare è stata la sessione in diretta dal Poliambulatorio Multimed quando abbiamo presentato dal vivo diverse dimostrazioni sia di preparazioni cosmetiche sia di preparazioni antiaging. Poi vorrei citare quelle su base culinaria, per un’alimentazione adeguata. Impossibile trascurare la sessione sul Cadaver Lab dal vivo, con infiltrazioni fatte attraverso endoscopia, ovvero attraverso una sonda endoscopia, per dimostrare la penetrazione e la posizione dei filler nei diversi tessuti, sia attraverso i legamenti sia attraverso le tessuto adiposo. Questa è stata forse la più seguita dell’intero Congresso»

Paola Molinari: «Piatti forti del Congresso? Tanti: numero uno, la novità della medicina culinaria, una sessione dedicata a come ci si può curare per la bellezza e la salute anche mangiando e quindi piccole chicche, piccole suggerimenti di alimenti da poter utilizzare e di ricette da poter realizzare per ottenere lo scopo. Numero due, l’uso dei social network. Diciamo che per la prima volta, in un congresso scientifico, sono entrati pure i pazienti, anche se non fisicamente, perché credo che questo contesto debba mantenere un’aura di nicchia, di scientificità legata ai professionisti. Ma i pazienti intervistati e in collegamento dall’esterno tramite i social, hanno seguito quattro sessioni in cui abbiamo sviscerato argomenti di interesse per i pazienti dal punto di vista medico e dal punto di vista del paziente stesso».

IL CONGRESSO DÀ I NUMERI

1997 Anno in cui si è svolto il primo Congresso Internazionale di Medicina e Chirurgia Estetica organizzato dalla SIES.

220 I medici che parteciparono al primo Congresso Internazionale di Medicina e Chirurgia Estetica SIES del 1997.

4382 I medici accreditati alla ventiquattresima edizione del Congresso Internazionale SIES.

411 Le relazioni selezionate dal Comitato Scientifico SIES per la discussione pubblica.

236 I medici chiamati a discutere le proprie relazioni durante la tre giorni congressuale.

23 Le Live Sessions che si sono tenute durante il 24° Congresso, in collegamento televisivo diretto con la sala operatoria del Poliambulatorio MULTIMED.

103 I medici provenienti dall’estero che hanno partecipato al Congresso SIES.

119 Le Aziende del settore che hanno esposto i loro prodotti all’interno dei saloni del Palazzo dei Congressi di Bologna.

Nicolò Scuderi: «Mi verrebbe da dire che i piatti forti sono i soliti, nel senso che il Congresso ormai ha una tradizione consolidata di aggiornamento, novità e interdisciplinarità. Le varie branche della Medicina Estetica si confrontano e trovano nel Congresso un appuntamento importante, addirittura imperdibile»

Carlo Giuseppe Bonuccelli: «Per prima cosa segnalo la costanza, diciamo così, nell’ottima organizzazione del Congresso. Poi mi hanno sicuramente colpito alcuni nuovi tipi di trattamento, l’integrazione, ad esempio, di alcuni aspetti un pochino al di fuori di quella classicamente concepita, tipo la medicina culinaria, che era una novità di questa edizione. Ovviamente è stata evidenziata sempre di più una Medicina Estetica di precisione, che emerge con un sempre più ampio uso anche dell’ecografia. Sottolineerei anche la nuova location, rinnovata un pochino rispetto alle ultime edizioni. Ha dato ancora più aria e bellezza, diciamo così, al Congresso stesso» ◼

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Lucia Calvisi: «Il Congresso SIES ha avuto tantissimi piatti forti. Abbiamo iniziato dal giovedì mattina con tre interessantissimi corsi congressuali, uno dei quali è stato tenuto anche da me, ossia l’inquadramento da un punto di vista del dermatologo della Medicina Estetica. A seguire, le relazioni sulle labbra, poi hanno interessato molto i temi medico-legali, un focus sulle complicanze e tantissimi altri argomenti, per cui c’era veramente l’imbarazzo della scelta»

Maria Cristina D’Aloiso: «Sono stati numerosi, in realtà, i piatti forti del Congresso, perché molte sono state le novità. Nell’anno dell’Open Square, in cui i relatori si sono confrontati tra loro in una sorta di piazza aperta e fruibile da tutti, quindi i pazienti per la prima volta sono potuti entrare in live streaming all’interno del Congresso. Un’altra bella novità è stato il corso precongressuale di dermatologia, quindi la Medicina Estetica dal punto di vista del dermatologo. E infine il corso che ho avuto il piacere di organizzare, dedicato agli Assistenti di Studi di Medicina Estetica, nel quale proprio noi docenti ci impegniamo a illustrare vari aspetti del ruolo dell’assistente di Medicina Estetica».

Domenico D’Angelo: «Direi che, come ogni anno, i piatti forti sono molteplici. Abbiamo avuto parecchi relatori preparati che hanno espresso le loro opinioni, il loro saper fare nel proprio ambulatori. Quindi me la caverei dicendo che, come ogni anno, si è ripetuta la qualità di questo Congresso».

Dora Intagliata: «L’Open Square, secondo me, è ciò che ha fatto la differenza. Dare la possibilità sia ai medici che ai visitatori che agli assistenti di ascoltare le varie tematiche, dal punto di vista scientifico, è assolutamente una strategia vincente. Un’altra cosa che mi è molto piaciuta sono stati sempre gli open social, quindi fatti nel luogo, per quanto virtuale, dove è possibile unire anche il pubblico del web e dei social direttamente con i professionisti»

Maurizio Cavallini: «Il messaggio più importante, il piatto forte appunto, è stato assolutamente la scientificità del contenuto delle relazioni che sono state fatte. Proposte serie, supportate, che ci hanno portato veramente a un livello qualitativo molto alto».

Giuseppe Maria Izzo: «Ho notato anche in questa nuova sistemazione che tutti i partecipanti erano molto attenti e le relazioni ormai hanno raggiunto un livello scientifico eccezionale».

Fabio Marini: «Come al solito, il Congresso SIES ha proposto nuovissimi temi, confermandosi all’avanguardia per quanto riguarda le novità. Naturalmente la mia è una posizione privilegiata dal punto di vista delle tecnologie e sicuramente due tecnologie mi hanno colpito particolarmente, parlando del mondo dei laser: la prima è una tecnologia non invasiva per il ringiova-

nimento del viso. La caratteristica di questa tecnologia è che non ha tempi di recupero da parte del paziente, quindi dà un risultato veloce, senza che il paziente abbia le crosticina sul viso, in modo da poter riprendere immediatamente la sua attività lavorativa e la sua vita sociale. L’altra tecnologia, sempre in campo laser, sconvolge quelle che sono le caratteristiche di tutti i laser, dove per ogni patologia abbiamo necessità di un solo laser. Con questa nuova tecnologia, approvata negli Stati Uniti con tanto di legge, con un solo dispositivo riusciamo a trattare addirittura 37 indicazioni terapeutiche diverse, 37 indicazioni, tra l’altro, date appunto dalla FDA statunitense»

Giorgio Maullu: «Non è una novità, ma anche quest’anno ho notato grande attenzione a tutti i temi proposti. I “piatti”, rimanendo nella metafora, sono stati conditi con scrupolo, puntualità scientifica, grande disponibilità di relatori e soprattutto grande attenzione del pubblico».

Antonella Quaranta: «Come da tradizione, il Congresso SIES è stato molto stimolante. Essere qui è un modo per incontrare colleghi e scambiare informazioni, è un bellissimo confronto. Che cosa mi ha colpito di questo Congresso? L’affluenza, perché ritrovare tutti i colleghi è stato molto bello».

Andrea Corona: «Ho provato enorme entusiasmo nel vedere un Congresso così ricco. E dico ricco sotto ogni aspetto: ricco nell’organizzazione della scientificità e nella presenza dei colleghi. Questo confronto consente sempre un apprendimento a 360 gradi, che non farà altro che giovare a tutte le nostre pazienti per quello che è il risultato finale del nostro lavoro». ◼

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LA MEDICINA PUÒ SOVRAPPORSI ALLA CHIRURGIA?

Il dibattito, per niente banale, è attualissimo e coinvolge tutti...

Maurizio Priori: «Oggi la Medicina Estetica ha una sovrapposizione con la chirurgia in quanto i pazienti vogliono un effetto naturale, senza cicatrici e senza lunghi periodi di degenza. Quindi possiamo dire che la Medicina Estetica, con diverse tecniche che sono microchirurgia, riesce addirittura a superare alcune terapie chirurgiche che avevano il sopravvento una quindicina d’anni fa»

Paola Molinari: «No, secondo me Medicina Estetica, Chirurgia Plastica e Chirurgia Estetica vanno a braccetto in maniera sempre più integrata, ma non sono l’una sovrapponibile all’altra come branche scientifiche. Diciamo che effettivamente alcuni procedimenti che fino a un po’ di tempo fa noi utilizzavamo soltanto in chirurgia per creare condizioni nuove per i nostri pazienti, adesso hanno lasciato spazio alla medicina, ad esempio il famoso e tanto richiesto filler. La correzione della gibbosità, dei piccoli difetti del naso, in alcuni casi adesso viene fatta con l’utilizzo di filler o di presidi ambulatoriali. Fino a qualche tempo fa, solo la chirurgia poteva dare questo tipo di correzione. Non sono invece d’accordo nella correzione spinta di questi inestetismi: la correzione spinta esagerata, quando l’indicazione è soltanto chirurgica, deve essere fatta mediante la chirurgia

Nicolò Scuderi:

parlare di sovrapposizione, perché – come tutte le specialità chirurgiche – la Chirurgia Estetica si sta av vicinando alla medicina. Sempre più procedure che una volta erano considerate solo chirurgiche, adesso diventano miste o mediche. Quindi direi che è un’in terdisciplinarità medico-chirurgica che vediamo in tutti i campi, anche in cardiologia, in chirurgia toraci ca e anche in chirurgia generale

Carlo Giuseppe Bonuccelli:

andare a coprire alcune situazioni lievi, moderate, in cui però tutt’oggi la Chirurgia Estetica senza ombra di dubbio rappresenta il gold standard. Basti pensare al classico lifting. Esistono tutta una serie di tecnologie o comunque approcci combinati che possono andare ad aiutare il paziente a posporre comunque quello che può essere un intervento chirurgico

Maria Cristina D’Aloiso:

biti ancora prettamente chirurgici, parlo in particola re del corpo e anche, perché no, di alcune specifiche indicazioni del viso, blefaroplastica e lifting, che ri mangono ancora di pertinenza del chirurgo plastico

Domenico D’Angelo: «Secondo me no, penso che siano due ambiti completamente diversi che possono comunque lavorare insieme. Però ci sono alcuni ambiti in cui la Chirurgia Estetica non può assolutamente essere sostituita dalla Medicina Estetica, altrimenti si creano false illusioni tra i nostri pazienti».

Dora Intagliata: «Sono due mondi che si incontrano, che collaborano, ma che comunque è bene mantenere ben distinti».

Giuseppe Maria Izzo: «Parlo come dermatologo, medico estetico e padre di chirurgo plastico. Posso dire che le due discipline sono in sinergia, non in sovrapposizione, nel senso che il chirurgo plastico deve oggi conoscere bene le tecniche estetiche».

Fabio Marini: «L’approccio medico estetico ha delle proprie indicazioni, ma a volte c’è necessità di un approccio chirurgico, quando la Medicina Estetica non riesce a ottenere un risultato efficace per il nostro paziente»

Giorgio Maullu: «Assolutamente no. Sono due discipline che si integrano perfettamente, non più con limiti netti, ma soprattutto con sinergie consolidate. Direi quindi che una migliora l’altra». ◼

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I TRATTAMENTI LIVE RAPPRESENTANO SEMPRE UN PUNTO DI FORZA DEL CONGRESSO?

La SIES li ha introdotti per prima tanti anni fa e li potenzia edizione dopo edizione...

Maurizio Priori: «Come sempre, ormai non è una novità. I Live Treatment, attraverso il Poliambulatorio Multimed della Valet, proietta direttamente al SIES e questa è ormai una tradizione che porta a risultati notevoli, riempiendo le aule e facendo crescere l’attenzione della platea con l’interattività tra il pubblico in sala e l’operatore in ambulatorio. I trattamenti live li abbiamo introdotti noi, abbiamo ottenuto grande successo e ovviamente continueremo a farli»

Paola Molinari: «Io amo i trattamenti live, che secondo me sono la nostra forza e anno dopo anno sempre di più ne faremo e sempre di più daremo spazio proprio a questo tipo di approccio. Il medico che arriva nel nostro ambiente vuole vedere come vengono fatti i trattamenti, e questo ha effettivamente una grande importanza, anche perché spesso invece la ricerca della spiegazione su una comunicazione scientifica porta ad aspetti teorici. Veder lavorare in diretta il medico ci dà molto di più il senso di quello che si può ottenere con quella pratica»

Nicolò Scuderi: «Sì. Ormai il medico non vuole soltanto avere una partecipazione passiva, ma vuole essere coinvolto. Se così non fosse, allora potremmo fare tutto attraverso i computer o attraverso internet. In realtà non è così. La bellezza dell’incontro sta anche nella partecipazione diretta, quindi ben vengano questi trattamenti, dove si può chiedere di intervenire e vedere quello che accade veramente in una realtà per niente virtuale»

Carlo Giuseppe Bonuccelli: «Questa è una delle caratteristiche peculiari del Congresso di Bologna che ormai è ben consolidata. E i riscontri sono sempre ottimi, perché permettono di andare a vedere direttamente quello che è il trattamento, senza limitarsi semplicemente alla visione di qualche slide più teorica».

Lucia Calvisi: «I trattamenti live sono sicuramente un valore aggiunto, consentono di vedere appunto dal vivo quello che in sala viene raccontato e ci consentono di portare a casa un suggerimento in più da applicare immediatamente nella nostra pratica quotidiana» ◼

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Maria Cristina D’Aloiso: «Direi che più che punto di forza sono proprio fondamentali, perché consentono ai docenti e ai colleghi che si approcciano per la prima volta alla Medicina Estetica, ma anche ai senior, di confrontarsi con tecniche nuove e di prendere spunti interessanti da portare poi nei rispettivi studi. Il Poliambulatorio Multimed è il fiore all’occhiello di CPMA-VALET, essendo l’ambulatorio multimediale della scuola»

Domenico D’Angelo: «I trattamenti live sono un punto di forza del Congresso, certo. Io mi occupo fondamentalmente di laser, e purtroppo questi strumenti non sono ancora alla portata di molti, sia per l’elevato costo, sia perché occorre un’adeguata preparazione, che cerchiamo di trasmettere ai nostri discenti nei corsi della Scuola di Bologna»

Dora Intagliata: «Quest’anno ho fatto diverse live. Quando rientravo al Palazzo dei Congressi erano tante le domande che mi venivano rivolte dai colleghi che avevano seguito la live durante la sessione. Quella dei trattamenti live è un’altra strategia vincente perché ti permette di far vedere dal vivo il trattamento e anche far conoscere che tipo di principio attivo e di prodotto stai adoperando»

Maurizio Cavallini: «Io credo che questo sia sempre stato un punto di forza quello del Congresso, perché abbiamo sempre voluto trasformare la teoria in pratica»

Giuseppe Maria Izzo: «Ormai da un quarto di secolo facciamo così e credo che questo sia stato il primo Congresso scientifico a fare questo tipo di trattamento. Ora lo fanno tutti per far capire che cosa si può fare e come»

Fabio Marini: «Questo è un aspetto importante del nostro Congresso, perché ci permette di trasmettere ai colleghi che sono nelle aule quella che effettivamente è la pratica clinica quotidiana. E anche in questo caso credo sia necessario fare i complimenti all’organizzazione VALET: trasmettere contemporaneamente da tre ambulatori in diretta è stato un lavoro molto impegnativo, ma loro l’hanno svolto con altissima precisione»

Giorgio Maullu: «Non potrebbe essere diversamente, perché i colleghi vedono in diretta, soprattutto quelli che hanno meno esperienza, come devi affrontare il caso. La diretta trasforma un’azione, o un’idea, in azione. Impagabile». ◼

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QUALI SONO LE PROSSIME FRONTIERE DELLA MEDICINA ESTETICA?

La medicina rigenerativa potrebbe essere il prossimo salto di qualità...

Maurizio Priori: «Le prossime frontiere sono naturalmente sia elettromedicali che presidi medici, nel senso che stanno nascendo diversi tipi di tossina botulinica con maggior durata di azione, vengono proposti filler sempre più competitivi, biocompatibili e a lunga durata anche questi e stanno uscendo metodiche di elettromedicali che hanno un’azione meno cruenta sulla pelle e quindi danno ottimi risultati, essendo molto meno visibili le tracce lasciate»

Paola Molinari: «Non te lo so proprio dire. Quello che posso dire è che io e tutti i colleghi con i quali mi confronto e con cui ho la fortuna di lavorare cerchiamo sempre di più di arrivare a una Medicina Estetica basata sulle evidenze, quindi anche le tecniche e i trattamenti che noi già facciamo in maniera purtroppo basata solo e soltanto sull’empirismo, adesso sempre di più saranno fatti basandosi su evidenze scientifiche che vogliamo valorizzare. Vogliamo la Medicina Estetica legata all’evidenza scientifica, insomma»

Nicolò Scuderi: «Le frontiere sono tante e sempre di più si tende a dare un risultato rapido, in assenza di

effetti collaterali e con il raggiungimento di un’aspettativa che molte volte è ideale nel nostro paziente. Il cliente del medico estetico vorrebbe raggiungere un ideale di perfezione, di bellezza, di immagine. Io direi che il futuro è trovare un punto d’incontro che renda felici i nostri pazienti e tranquilli i nostri medici, diciamo quelli che poi devono rispondere alle aspettative della società prima ancora che del singolo»

Carlo Giuseppe Bonuccelli: «Prossima frontiera della Medicina Estetica? Bella domanda. Io credo si debba puntare sempre di più sull’importanza di quelli che sono i trattamenti combinati, perché in Medicina Estetica 1+1 non fa 2, spesso fa 3...»

Lucia Calvisi: «Sempre di più i nostri pazienti chiedono la naturalezza del risultato. Questo penso che sia assolutamente indispensabile. Per cui, se in passato si tendeva magari a esasperare certi tipi di trattamento, ora invece si tende sempre di più a rispettare la naturalezza del volto. E in questo, va detto, moltissime aziende ci accompagnano»

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a pag. 26
PREMIO CRESCENZO DI DONATO
Il racconto dei due vincitori

Maria Cristina D’Aloiso: «La Medicina Estetica è in continua evoluzione. In questi ultimi vent’anni, i miei personali di esperienza, davvero moltissime cose si sono evolute anche molto velocemente. Si è sempre più attenti a mantenere inalterato l’aspetto del paziente, quindi si vuole davvero arrivare ad avere una Medicina Estetica che porti all’armonia, al refresh piuttosto che agli stravolgimenti che grazie a Dio non sono più di moda. In questo Congresso abbiamo presentato tutta la parte dell’ecografia del volto, a dimostrazione che è possibile davvero essere più precisi, più puntuali e avere anche nei nostri studi dei device più performanti e sicuramente utili per il nostro lavoro»

Domenico D’Angelo: «L’interesse sulle terapie laser mi porta a pensare che proprio questa sia la prossima frontiera della Medicina Estetica. Spero che si arrivi al più presto a terapie meno invasive e soprattutto cercare di rientrare nei canoni della bellezza senza vedere più donne e uomini stravolti da queste terapie»

Dora Intagliata: «La tecnologia la sta facendo da padrona, in Medicina Estetica. Quindi mi aspetto che verrà sempre di più adoperata tecnologia all’interno dei nostri ambulatori»

Maurizio Cavallini: «Io credo che la prossima frontiera sarà la medicina rigenerativa, perché sicuramente

il processo di rigenerazione tissutale, nelle sue capacità di riattivazione, sarà non solo nell’ambito della Medicina Estetica, ma anche nell’ambito della medicina in generale»

Giuseppe Maria Izzo: «Assisteremo al boom della medicina rigenerativa e vi dico che per esempio adesso stanno venendo fuori gli ex sogni, come ad esempio la possibilità di rigenerazione del nostro corpo. Ne parleremo meglio l’anno prossimo, quando avremo più esperienza diretta di questa nuova disciplina»

Fabio Marini: «La prossima frontiera della Medicina Estetica è sicuramente l’altissima tecnologia e la robotica, che ci apriranno strade terapeutiche infinite. Sarà un approccio più preciso e sicuramente più tecnologico, anche se dietro ci sarà sempre la mano umana»

Giorgio Maullu: «Io penso che la frontiera più vicina sia la medicina rigenerativa. I tanti studi che stiamo facendo in collaborazione con varie università italiane, che sono sempre un fiore all’occhiello del supporto scientifico, si stanno spostando sempre di più verso una medicina rigenerativa che diventa estetico-rigenerativa. Questo sarà il piatto forte da qui ai prossimi dieci anni» ◼

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QUALI SONO LE PROSSIME FRONTIERE DELLA CHIRURGIA ESTETICA?

La ricerca della mini invasività...

Maurizio Priori: «Le prossime tappe della Chirurgia Estetica devono essere meno invasive. La parola d’ordine, oggi, è “mini invasività”. Nessuno vuole più grossi interventi demolitori sul viso e sul corpo, ma soltanto esili tracce di chirurgia dermatologica, che devono per forza non lasciare una loro traccia per molto tempo. I pazienti non vogliono essere stravolti, ma vogliono sempre di più. Quindi, tecniche microinvasive. E sono sicuro che ci arriveremo, visti i risultati che sono già stati ottenuti»

Paola Molinari: «La Chirurgia Estetica sarà sempre meno aggressiva e sempre più per correggere inestetismi solo e soltanto soltanto quando sia veramente necessario».

Nicolò Scuderi: «La frontiera della Chirurgia Estetica è avere sempre più interventi che non siano interventi chirurgici, cioè che siano meno invasivi. L’ideale sarebbe entrare da una porta in sala operatoria e uscire dall’altra in salotto. Quindi ridurre l’invasività e nello stesso tempo i rischi e aumentare il risultato»

Carlo Giuseppe Bonuccelli: «Sicuramente ridurre il follow up del paziente. Perché ovviamente la Chirurgia Estetica, come detto, rappresenta, in alcune situazioni, l’opzione migliore. Però in alcuni casi viene tuttora evitata perché si va incontro a un down time molto più ampio rispetto a quello classico dei trattamenti di medicina...»

Domenico D’Angelo: «Sono convinto che le tecnologie laser daranno un grossa mano alla chirurgia per essere sempre meno invasiva»

Dora Intagliata: «Mi aspetto una maggiore attenzione nell’utilizzo dei materiali, soprattutto per quanto riguarda le protesi nell’ambito mammario, e poi nuove tecnologie sempre più performanti»

Fabio Marini: «Io guardo con interesse alla chirurgia rigenerativa, quindi tutto ciò che ci permette, partendo dalle cellule staminali, di ricreare la fisiologia e il funzionamento ideale di questo fantastico corpo umano».

Giorgio Maullu: «Beh, penso che la Chirurgia Estetica, non essendo io un chirurgo, possa essere rappresentata dal miglioramento delle tecniche sempre meno invasive, con risultati sempre più eclatanti, magari anche più in sinergia con la Medicina Estetica e soprattutto con meno effetti collaterali e meno inter-

venti cruenti. Oggi vedo proprio l’arte di saper fare il “ritaglio”, che è la cosa più difficile. Ma in fondo siamo pur sempre i nipoti di Leonardo da Vinci e di Michelangelo, l’arte scorre nelle nostre vene...». ◼

MAIN SPONSORS

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Il Congresso è stato realizzato col supporto non condizionante di PLATINUM DIAMOND SILVER BRONZE GOLD

PREMIO ENRICO FOLLADOR

Il premio assegnato alle due relazioni permanenti più viste e ascoltate su YouTube

CONFRONTARSI CON IL MAESTRO

Per me è stato un grande motivo d’orgoglio ricevere il Premio intitolato al collega che mi fece innamorare della Medicina Estetica. L’unico cruccio? Non poter ascoltare i suoi consigli...

Aver ricevuto il Premio Follador per la miglior relazione (sul trattamento della cellulite con la carbossiterapia) al 24° Congresso internazionale SIES (la Società italiana di medicina e chirurgia estetica), svoltosi a Bologna a febbraio, è per me motivo di orgoglio per due ragioni. Primo, perché con questo riconoscimento saldo un “debito” che ho contratto anni fa con un amico e collega, Enrico Follador. Devo a lui la scintilla che accese la mia passione per l’innovazione e la ricerca in Medicina e Chirurgia Estetica. Era un eclettico pioniere Enrico, scomparso purtroppo troppo presto.

È tempo di ringraziarlo, sperando di aver fatto non solo un buon lavoro, ma anche un lavoro utile per altri colleghi. Ho solo un rammarico: non potermi confrontare con lui. Nel caso specifico, sono certo che avrebbe parecchi suggerimenti da darmi sulla cura della cellulite con la carbossiterapia.

UNA SFIDA

La seconda ragione per essere fiero del Premio Follador è che arriva alla vigilia dei miei 70 anni. Indosso il camice bianco da una vita ormai e, dopo tanto studio e lavoro, questo riconoscimento mi ha intimidito, emozionato e soddisfatto al tempo stesso.

L’attestato l’ho già incorniciato nel mio studio, sia come un omaggio a Enrico, sia come sigillo per la riconoscen-

za dei pazienti che hanno riposto la loro salute nelle mie mani nel corso degli anni.

Ma il Premio Follador è per me anche una sfida, quella di continuare a guardare avanti unendo ogni giorno teoria-e-pratica e pratica-e-teoria, proseguendo sulla via dell’innovazione, la sola che faccia crescere come medici e persone.

Ma soprattutto la sola che mi distolga dall’ascoltare il ticchettio inesorabile del tempo che passa, la sola che mantenga giovane la mia personale passione per la ricerca clinica.

Perché, al di là che si tratti di curare l’acne o la cellulite, di fotoringiovanimento o di couperose, di impiegare la carbossiterapia o il laser, la biodermogenesi o gli ultrasuoni focalizzati, o ancor più l’esaltante combinazione di questi trattamenti insieme fra loro, al fine di ottenere risultati migliori e più duraturi per i pazienti, resta il fatto che la Medicina Estetica (è mia convinzione) abbia davanti a sé nuovi e ancora inesplorati campi di applicazione per assicurare un benessere psico-fisico ai pazienti.

Da ultimo, ma non meno importante, un grazie va al consiglio direttivo SIES per l’apprezzamento per il mio lavoro presentato a Bologna e per la decisione, con mia sorpresa, di onorarlo assegnandomi il Premio Follador

Dr. Angelo CRIPPA

IL “BELLO” CHE DIVENTA “BUONO”

Mi sono aggiudicata l’ambito riconoscimento grazie al lavoro “La Medicina Estetica: approccio combinato al disagio socio-emotivo e funzionale dei pazienti”...

Mi occupo di Medicina Estetica da più di quindici anni, dopo essermi specializzata in cardiochirurgia e aver frequentato per alcuni anni una seconda specializzazione in anestesia e rianimazione. Il mio avvicinamento alla Medicina Estetica è stato puramente casuale: un’azienda leader del settore farmaceutico mi chiese di svolgere un’indagine scientifica volta a mettere in correlazione le malattie cardiovascolari, l’invecchiamento cutaneo e gli inestetismi del corpo. Non fu amore a prima vista. Il mio primario dell’epoca insistette parecchio per convincermi ad accettare la proposta, per cui, a essere sinceri, se non fosse stato per lui forse ancora oggi mi troverei a lavorare all’interno di una sala operatoria. Nel corso della ricerca iniziai a frequentare colleghi che si occupavano di Medicina Estetica, ossia di una nuova branca medica che all’epoca si stava sviluppando.

L‘INNAMORAMENTO

Iniziai a documentarmi sui trattamenti eseguiti e sui device utilizzati, rimanendo particolarmente colpita dall’impatto positivo generato sui pazienti soprattutto in termini di benessere. Così, mentre ancora lavoravo come cardiochirurgo, ho iniziato a frequentare corsi monotematici presso le scuole di Medicina Estetica della Valet di Bologna e dell’Agorà di Milano e ad affiancare grandi professionisti. Poco alla volta mi innamorai della medicina estetica e iniziai a collaborare presso lo studio di una collega occupandomi, inizialmente, dei trattamenti vascolari. Fu lì che appresi i primi rudimenti del mestiere. Dopo circa un anno dalla pubblicazione della mia ricerca scientifica rimasi incinta del mio primo figlio. Proprio in quel periodo feci il grande passo: lasciai l’ospedale e iniziai a occuparmi a tempo pieno di Medicina Estetica, aprendo il mio primo ambulatorio. Con il passare del tempo ho compreso la valenza di questo mestiere e ho iniziato a relazionarmi diversamente con il paziente: non più un rapporto di mera soddisfazione della richiesta del paziente, ma un rapporto di fiducia all’interno del quale il medico propone per primo programmi personalizzati anche di cura e prevenzione, tenendo conto delle esigenze del paziente. Parallelamente ho sempre cercato di tenermi aggiornata e di scovare nuove tecnologie, nuovi approcci e nuove tecniche, cercando di dedicare il maggior tempo possibile al mio aggiornamento professionale. Nel giro di poco tempo ho quindi iniziato ad occuparmi in prima persona di formazione.

LA RELAZIONE VINCENTE

Oggi mi occupo delle attività scientifiche di alcuni progetti che portano innovazione e miglioramento in Medicina Estetica e collaboro con chirurghi plastici di fama internazionale. Ma qual è la mia idea di medicina estetica? La mia medicina estetica cerca di migliorare la qualità della vita delle persone che avvertono disagio per un inestetismo, proponendo programmi di cura e prevenzione dell’invecchiamento cutaneo. Non mi occupo solo della correzione di una ruga o del riempimento di una mucosa, ma anche della correzione degli inestetismi dell’intero organismo. All’edizione del SIES 2023, la mia relazione “La Medicina Estetica: approccio combinato al disagio socio-emotivo e funzionale dei pazienti” è stata selezionata come relazione permanente in memoria di Enrico Follador, membro del consiglio direttivo SIES, che da sempre aveva posto l’attenzione sull’importanza della EBM in medicina estetica. Il mio lavoro è iniziato più di un anno fa, quando ho programmato un piano di cura a un paziente di 60 anni sottoposto a parotidectomia totale destra per neoplasia della parotide, che aveva comportato una lesione del nervo facciale e di conseguenza un’emiparesi destra. Dover curare una malattia può anche influenzare la salute mentale e l’umore dei pazienti. Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista “Psycho-oncology”, il 70% dei pazienti oncologici soffre di distress psicologico e soltanto un 10% di questi si rivolge a uno specialista nel settore. La malattia neoplastica può determinare dismorfismi e limitazioni funzionali, motivo per cui molti

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sconforto e rabbia, così generandosi in loro un disagio ulteriore rispetto alla sofferenza derivante dalla malattia. L’approccio iniziale al mio paziente è stato quello di valutare il suo dismorfismo e di scegliere i tipi di device da utilizzare. Ho scelto di trattare il mio paziente in tre sedute. Nella prima seduta ho utilizzato un filler volumizzante ad alto G prime con peptidi biomimetici per ripristinare il volume perso e per rimodulare lo spostamento dei tessuti verificatisi dopo l’importante svuotamento subito nella zona zigomatico-malare. Per il trattamento ho usato una cannula da 22G che garantisce maggior confort al paziente e riduce le possibilità di ematomi. Nella seconda e nella terza seduta ho utilizzato fili di trazione in PDO (polidioxanone) con due tecniche differenti: nella prima la tecnica one-point nella zona zigomatico-malare, legando i fili tra di loro per creare una maggiore trazione e produrre collagene di tipo 1 e di tipo 3 a distanza di 30 giorni. Nella terza e ultima seduta ho utilizzato due linee vettoriali parallele, una prima dall’osso zigomatico al pre jawl e una seconda dal trago alla commissura labiale inferiore per risollevare la deviazione della commissura labiale. Ho così ottenuto il risollevamento dell’emiviso di destra e il ripristino dei volumi, ricreando un effetto liftante dell’area trattata che si è mantenuto a follow-up a 6 mesi, con un sensibile miglioramento dello stato emozionale del paziente. Il lavoro scientifico è stato pubblicato

sull’“International Journal of clinical Studies e Medical case reports” con il professor Maurizio Cavallini, a dimostrazione dell’interesse che il mondo scientifico dedica oggi a questo tema. Chi si occupa oggi di Medicina Estetica può essere di grande supporto per il paziente, cercando di consentirgli il raggiungimento di un maggior benessere attraverso l’utilizzo di nuovi device e il proprio continuo aggiornamento.

L’EMOZIONE NON HA VOCE

Il sabato, giorno della premiazione, ero particolarmente emozionata e vedere lo stato maggiore SIES schierato sul palco faceva un certo effetto. Quando il professor Cavallini ha preso la parola e ha pronunciato il mio nome, lo confesso, ho sentito un vuoto allo stomaco, un’emozione incredibile di quelle che ti dici “…e ora come faccio a fare gli scalini senza cadere per terra?”. Ma per fortuna ho vinto l’emozione e mi sono goduta completamente l’applauso della platea. Ho dedicato la vittoria al mio paziente, per il coraggio che ha dimostrato presentandosi al mio studio, e a Maurizio, che ha collaborato con me nella stesura del case report. Nel pathos del momento, ahimè, non ho ringraziato i membri del comitato scientifico SIES per l’impegno, la dedizione e l’attenzione alla qualità delle varie proposte scientifiche che prestano ogni anno. Spero di poter recuperare almeno in parte facendolo ora. ◼

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BIOTEC

BONTEMPI

BTL AESTHETICS

CANDELA

CANFIELD SCIENTIFIC

CARBOSSITERAPIA ITALIANA

CAUDALIE ITALIA

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CLARIUS

CLUB COSMETICO - LEMI GROUP

CROMA

CUCINA EVOLUTION

D. T. A. - ACEA MEDICA

DERMACEUTIC

DERMO AROMA GROUP

DIFA COOPER

EDMEDICA

ESQUIRE

EUFOTON

FARMA NEW AGE

FARMACIA METALLA

FENIX

FIDIA FARMACEUTICI

GALDERMA ITALIA

GIEFFE MEDICAL

GIULIANI

GMV

GP DERMAL SOLUTION

GPQ - WIQOMED

GRIFFIN EDITORI

GUNA

HYALUAL

I AM INNOVATIVE AESTHETIC MEDICINE

IBSA

IREDEEM

ITALFARMACIA

JALOR

JU GO

KORPO

L’AMBULATORIO MEDICO

LA PELLE - EDITORE

LG CHEM

LINERASE

LOGOFARMA

M. R. DEVICES

MAC

MARLLOR BIOMEDICAL

MASTELLI AESTHETICS

MED PHARM ENGINEERING

MEDWELLNESS

MED & TECH

MEDICAL TREND

MEDIXA

MERZ AESTHETICS

MESOESTETIC

MITOCHON

M.R. DEVICES

MULTIMED POLIAMBULATORIO

NEAUVIA

NTS

OFFICINA EDITORIALE OLTRARNO

ONIRICUM

OTI OMEO TOSSICOLOGICI ITALIA

PASTELLI

PICCIN NUOVA LIBRARIA

RENEVE

RPF

S2C

SEFFILINE

SELTEC MEDICAL

SEVENTY BG

SIES

SINCLAIR

SOFTFIL

SOLTA MEDICAL

STUDIO LEGALE LERRO & ASSOCIATI

TAUMED

TECHNOLUX

TECNOCARE

TEMA MEDICINA

TEOXANE

TOP QUALITY AESTHETIC

VALET - CPMA

VISOMED

VIVACY

WAVEMED

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ELENCO COMPLETO SPONSORS Il Congresso è stato realizzato col supporto non condizionante di ADO MEDICAL ALLERGAN AESTHETICS A DIVISION OF ABBVIE
ALTA

PREMIO CRESCENZO DI DONATO

Il premio assegnato alle due migliori tesi dissertate all’Esame CPMA VALET

CREDO NELLA COLLABORAZIONE

IL SORRISO DELLE LABBRA

Ortodontista e medico estetico possono collaborare sempre più strettamente per completarsi a vicenda e proporre al paziente un approccio terapeutico a 360 gradi Sarebbe sciocco nasconderlo: per me è stato un immenso piacere essere selezionata per partecipare al Premio Di Donato all’interno del Congresso Internazionale SIES. Avevo appena concluso il percorso di studi annuale iniziato a marzo 2022, quando ho ricevuto la chiamata dalla preziosissima Lea della segreteria Valet! L’organizzazione del corso mi ha permesso di coniugare la mia attività lavorativa in Sicilia, la mia vita da mamma a piacevoli week-end di formazione bolognesi.

Come Odontoiatra specializzata in Ortognatodonzia all’Università di Ferrara un bel po’ di anni fa, tornare a studiare in Emilia Romagna è stato per me veramente emozionante!

Emozionante e stimolante, perché si trattava di un percorso di studi totalmente nuovo, anche se Medicina Estetica del volto e Ortodonzia hanno alcuni importanti punti in comune. Le labbra sono uno di quelli: focus principale della tesi che mi ha permesso di vincere questo prestigioso premio.

In questi anni ho trattato tanti pazienti adulti con malocclusioni scheletriche e dentali che presentavano disarmonia dei tessuti molli soprattutto a carico del terzo inferiore del viso: retrusione mandibolare, labbra poco rappresentate e un’alterazione delle proporzioni tra labbro superiore e inferiore. In alcuni casi, il trattamento ortodontico con la movimentazione degli incisivi può influire sulla proiezione delle labbra. In specifici casi, la Medicina Estetica delle labbra è raccomandata nel paziente che ha intrapreso un trattamento ortodontico.

Esistono infine interessanti casi borderline in cui un compromesso ortodontico e medico-estetico può offrire un‘alternativa al paziente che rifiuta il trattamento di chirurgia ortognatica.

Ho scritto la mia tesi e portato i miei casi perché convinta che ortodontista e medico estetico possano collaborare sempre più strettamente per completarsi a vicenda e proporre al paziente un approccio terapeutico a 360 gradi. ◼

L’AGOPUNTURA ESTETICA

Una tesi dal titolo “Agopuntura cosmetica per il trattamento delle occhiaie” mi ha permesso di raccogliere il materiale da presentare in occasione del Congresso Internazionale SIES

La mia vita professionale parte in primis con la laurea nel 2018 presso l’Università di Modena e a febbraio 2019 in seguito al conseguimento dell’abilitazione medica. Sono entrato nel Corso di Formazione in Medicina Generale, che ho completato in aprile 2022; tuttavia da subito il mio interesse si è focalizzato su tematiche aggiuntive, esterne o complementari alla medicina intesa in senso stretto come solo trattamento della patologia.

LA SCOPERTA DI CPMA-VALET

Per questo (e per esperienze positive in famiglia con la metodica) ho portato avanti in parallelo la mia formazione complementare frequentando la scuola di agopuntura AMAB di Bologna e il primo modulo sulla Medicina Estetica del viso presso la scuola CPMA-VALET. Da questa commistione di interessi è nata l’idea del lavoro di tesi dal titolo “Agopuntura cosmetica per il

trattamento delle occhiaie”, uno studio che ha richiesto tempo e che mi ha permesso anche di raccogliere il materiale da presentare in occasione del Congresso Internazionale SIES. Il taglio pratico dello studio e l’argomento tutto sommato di “frontiera” e ancora poco conosciuto, secondo me hanno suscitato l’interesse della commissione; la premiazione sul palco è stato infatti un momento emozionante.

Tutto questo mi conferma come la Medicina Estetica e l’Agopuntura siano due ambiti complementari e con un futuro promettente; il loro utilizzo combinato suscita interesse e sarà sempre più appassionante portarli avanti in parallelo. Essi sono due strumenti sinergici che ci permettono di lavorare senza mai perdere di vista l’obiettivo della nostra professione: aiutare il nostro paziente a raggiungere il benessere fisico e mentale e a ristabilire l’armonia tra mente e corpo. ◼

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Dr. Paolo MARCHETTI

MEDICINA ESTETICA

BONE LEVEL TECHNIQUE: BENVENUTI NELL’ERA DELLA MEDICINA MUSCOLARE

LG Chem ha finalmente trovato la giusta formula, riuscendo a ottenere il perfetto equilibrio tra elasticità e coesività, creando un prodotto estremamente volumizzante, elastico, fluido, maneggevole, duraturo, che non migra e soprattutto performante

La Medicina Estetica, ormai, fa parte della nostra vita. Oggi ci si rivolge al medico estetico per migliorare il proprio aspetto, per correggere quel piccolo difetto che non vorremmo avere o magari solo per sentirsi esteticamente meno stanchi in questa vita così frenetica. Principalmente, con l’avanzare dell’età, si ha un cambiamento morfologico del volto, dovuto principalmente a un cambiamento dell’elasticità cutanea, un cambiamento del volume dei comparti adiposi del volto e soprattutto un cambiamento dovuto a un riassorbimento osseo. Tutti questi processi portano a uno scivolamento del volto dall’alto verso il basso.

Le forze agenti su cute e sottocute rendono la muscolatura facciale mimica sempre più soggetta a stress e ad alterazioni di contrazione.

Questo si traduce in un invecchiamento non solo tissutale, ma anche mimico ed espressivo.

Quindi, in realtà, dobbiamo chiederci un’altra cosa: ma cos’è che il paziente vuole da un trattamento estetico?

Cambiare l’espressione che via via, con l’avanzare dell’età, cambia divenendo sempre più adulta, o il riempimento di qualche solco qua e là? E più che altro, che cosa significa espressione adulta?

Sicuramente un adulto ha esperienza, ha già riso e sofferto e quindi la sua espressione è più matura e questo sicuramente gioca un ruolo importante nella società.

Quindi lo stupore, l’effetto “wow” che oggi sempre più si cerca e il risultato “pazzesco” , in fondo che cosa è? Non è nient’altro che un’emozione e proprio l’emozione del paziente è quel sentimento che deve essere rispettato. Questo preambolo serve per comprendere la nostra tecnica.

DIECI PUNTI “CARDINALI”

a tecnica Bone Level è terapeutica, in quanto agisce direttamente sul riassorbimento osseo, portando un beneficio sulla contrattura di tutti i muscoli mimici e non solo.

La tecnica prevede alcune infiltrazioni sovra periosti in punti strategici, che portano al cambiamento dell’asse muscolare e quindi al cambio di contrazione.

Questo cambio crea una vera riabilitazione di contrazione muscolare, regolando tra loro la contrazione di tutti i muscoli mimici: tutto ciò si traduce in elasticità, sollevamento, sospensione, turgore e mimica riabilitata.

I 10 punti si dividono su tutto il distretto facciale (Fig. 1):

• 3 mandibolari

• 2 mascellari intramucosi

• 2 zigomatici

• 2 sovraorbitari

• 1 nasale.

La tecnica prevede infiltrazioni in bolo sovraperiostee per un totale di 2,5 ml. Il filler usato è specifico e ha una tecnologia all’avanguardia a livello mondiale.

LG Chem finalmente ha trovato la giusta formula, riuscendo a ottenere il perfetto equilibrio tra elasticità e coesività, che rende Y-Solution 720 unico, creando un prodotto estremamente volumizzante, elastico, fluido, maneggevole, duraturo, che non migra e soprattutto performante (ha

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Specialista in Chirurgia Maxillo-Facciale, Medico Estetico - Roma Fig. 1: i 10 punti d’iniezione

una resa elevata, basta poco prodot to per ottenere i risultati voluti). Dal momento che Y-Solution 720 presenta contemporaneamente le caratteristiche migliori dei filler bi fasici e di quelli monofasici, viene descritto dai suoi produttori come appartenente a una nuova tipologia, denominata Y-Phasic (Fig. 2).

LA MEDICINA ESTETICA FUNZIONALE

Ritengo opportuno soffermare la vo stra attenzione sulle indicazioni cli niche che questo nuovo filler ricopre. La caratteristica che mi ha maggior mente impressionato, nell’utilizzo di Y-Solution 720, è stata l’elevata capacità volumizzante del filler e la sua stabilità. Altra caratteristica pe culiare è la versatilità, sottolineando che Y-Solution 720 può essere uti lizzato non solo nelle classiche aree che necessitano aumento volume trico, come zigomo, mento, profilo mandibolare e tempia, ma anche in zone più delicate come il naso, per ottenere una ridefinizione del profi lo, e il labbro. Questa ampia gamma di indicazioni rende Y-Solution 720 il filler perfetto. Ciò si traduce in un effetto estetico prolungato, stabile e duraturo nel tempo. Il massimo confort del paziente è dovuto princi palmente alle infiltrazioni profonde, che riducono le complicanze e il rias sorbimento. La tecnica è riabilitativa, perché non solo agisce nell’imme diato dando un risultato estetico, ma migliora lo stesso nel tempo e con risultato stabile per mesi. Infine, con

questa tecnica riusciamo a conservare inalterati tutti i distretti tissutali, muscolari e adiposi, che spesso vengono infiltrati in maniera incongrua dando risultati estetici scadenti, con alterazione della funzionalità muscolare e un appesantimento estetico di tutto il volto. Questa tecnica, pubblicata a livello internazionale con studi scientifici e strumentali tra cui l’elettromiografia facciale pre e post trattamento, mediante la quale si è potuto realmente registrare il cambio di contrazione muscolare, è una

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Fig. 2: le caratteristiche di Y-Phasic Dr. Francesco Calvani Dr. Francesco Calvani Dr. Francesco Calvani Dr. Francesco Calvani

MEDICINA ESTETICA

LA “RADIOFREQUENZA 2.0”

NEL TRATTAMENTO DELL’ATROFIA VULVO-VAGINALE

Restituire alle donne in menopausa, e non solo, benessere, sicurezza e una buona qualità di vita, in maniera non invasiva, indolore e in sole due sedute l’anno? Si può fare!

L’atrofia vulvo-vaginale (AVV) ha un’incidenza altissima: in Italia colpisce una donna su due, dopo la menopausa spontanea o indotta. È una patologia che ha un forte impatto negativo sulla qualità di vita della donna. Nonostante l’ampia diffusione, ancora oggi l’AVV è decisamente sottostimata: il coinvolgimento delle parti intime provoca spesso disagio nelle donne, che tendono a trascurare questa disfunzione, con inevitabili conseguenze di salute e sulla vita di coppia, soprattutto perché è una condizione cronica che tende a peggiorare nel tempo.

FISIOPATOLOGIA DELL’AVV

L’AVV si caratterizza per l’assottigliamento della mucosa vaginale con conseguente riduzione della vascolarizzazione, dell’elasticità e del grado di idratazione, un aumento del pH vaginale associato a una tendenziale disbiosi genitale con riduzione dei lactobacilli. I tessuti vaginali si modificano e si caratterizzano per la prevalenza di fibrociti quiescenti. Il contenuto di acqua della matrice extracellulare è basso e quindi vi è una scarsa permeabilità della lamina propria alle sostanze nutrienti. La mucosa diventa asciutta, fragile, poco nutrita e vulnerabile ai traumi e alle infezioni. Le donne che soffrono di AVV presentano una serie di sintomi tipici: secchezza, prurito, dolore, dispareunia, possibile sanguinamento nei rapporti sessuali, urgenza mintoria.

Essendo una patologia strettamente legata alla carenza di estrogeni, caratterizza la peri- menopausa e post-menopausa. Però si può manifestare anche prima del climaterio, transitoriamente nel puerperio, e come conseguenza di particolari situazioni patologiche o cause iatrogene (chemioterapia, radioterapia o ovariectomia bilaterale). L’AVV interessa infatti oltre il 70% delle pazienti trattate per neoplasia maligna mammaria, come effetto collaterale delle terapie oncologiche che includono trattamenti farmacologi endocrini anti-estrogenici.

TRATTAMENTI A DISPOSIZIONE

I percorsi terapeutici per la cura dell’AVV sono svariati. Quando i lubrificanti vaginali non sono sufficientemente efficaci, la terapia estrogenica locale rappresenta la prima opzione di trattamento. Tuttavia, tale opzione è sovente poco accettata e rispettata, in quanto può essere fastidioso utilizzare quotidianamente creme o gel vaginali. Un’opzione farmacologica alternativa non ormonale è rappresentata dal trattamento con modulatori selettivi dei recettori degli estrogeni (SERMS). Alternativi e/o complementari alla terapia farmacologica sono i trattamenti fisici con laser o radiofrequenza. Questi hanno dimostrato effetti benefici sui sintomi vulvo- vaginali e sulla ripresa dell’attività sessuale. Il meccanismo d’azione è legato alle alte temperature generate dai Sistemi, che inducono uno shock termico nei tessuti, determinando un transitorio cambiamento nel metabolismo cellulare. In particolare, si ha l’attivazione delle Heat Shock Proteins (HSPs), la cui funzione è di proteggere le cellule da possibili danni e stimolare il fattore di crescita TGF-ß, importante nella risposta infiammatoria e nel processo fibrogenetico. In

questo processo, l’attività dei fibroblasti risulta fondamentale per la produzione di collagene e matrice extracellulare, acido ialuronico, glicosaminoglicani e proteoglicani. Il risultato è un tessuto più trofico, idratato e turgido, in stato di benessere.

TEMPSURE® VITALIA:

IL TRATTAMENTO INNOVATIVO A RADIOFREQUENZA

Attualmente è disponibile un nuovo sistema a radiofrequenza, Tempsure® Vitalia (Distribuito in Italia da Technolux srl), che impiega energia monopolare a 4MHz per la cura dell’AVV. Il trattamento con la radiofrequenza dura solo 20 minuti e prevede solo due sedute annue. Oltre all’AVV, con questo dispositivo è possibile trattare anche la Sindrome da Rilassamento Vaginale. Tempsure® Vitalia ha le seguenti caratteristiche: la workstation si correla con la specifica sonda monouso Vitalia, ergonomica, ultrasottile e leggera, con testina di spessore 18mm, con cui è possibile indurre un incremento termico dei tessuti. La testina è provvista di ben due termistori che misurano costantemente la temperatura tissutale target, onde evitare di creare danni tissutali. Tale temperatura è compresa fra 39°C e 44°C, raggiunta in meno di 1 minuto. La durata di trattamento per area predefinita è di 5 minuti e la sonda va sempre tenuta in movimento (Fig. 1)

Tutti i parametri presi in esame sono riportati sullo schermo Tempsure®, quindi il medico ha la possibilità di modificarli in tempo reale, a seconda della risposta della paziente. Data la natura del trattamento, è opportuno preparare la paziente nei giorni precedenti sia con idratazione generale (idropinoterapia normominerale) che topica dell’area.

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Prof. Sergio Messini ex Primario Ginecologia e OstetriciaBolzano Dr.ssa Marta Serafino Clinical Manager Stern srl Fig. 1: Disegno rappresentativo della sonda Vitalia durante un trattamento

Somma dei risultati complessivi ottenuti dai valori assegnati ad ogni singolo sintomo preso in esame, pre trattamento (in blu) e al follow up (in rosa)

LO STUDIO CLINICO

CON TEMPSURE® VITALIA

Per valutare l’efficacia di Tempsure® Vitalia nel trattamento della S. Genitourinaria della Menopausa da AVV abbiamo eseguito uno studio pilota. A 13 donne in post-menopausa, in cui era presente uno stato di discomfort genitale legato a sintomi da AVV, è stato proposto ed eseguito il trattamento Vitalia, secondo la tecnica standard. La ri-valutazione è avvenuta dopo un singolo trattamento con follow-up a 6-10 settimane.Considerando che la cosa rilevante del trattamento è la percezione

soggettiva dello stato di benessere o malessere genitale, abbiamo utilizzato una scala semi-quantitativa soggettiva da 0 (condizione migliore) a 10 (condizione peggiore) su 8 parametri (Grafico), per la quantificazione dei risultati. La compliance da parte delle pazienti è stata ottimale e il trattamento ben tollerato. In nessuna delle pazienti si sono rilevati effetti collaterali. Sui dati raccolti sono stati eseguiti test statistici di significatività. La valutazione della differenza dei valori soggettivamente assegnatisi dalle pazienti dopo il trattamento, rispetto a quelli assegnatisi

pre-trattamento è risultata statisticamente significativa, come evidenziato nel grafico. In particolare, altamente significativo all’analisi statistica risulta il miglioramento dei valori soggettivamente attribuiti ai sintomi di atrofia vulvare, atrofia vaginale, dispareunia penetrativa, discomfort generale.

CONCLUSIONI

Tempsure® Vitalia risulta altamente efficace nel trattamento delle manifestazioni genitali da Atrofia vulvovaginale, grazie alla facilità di utilizzo e all’ottima compliance da parte delle pazienti.

Inoltre, il trattamento Vitalia si è rivelato risolutivo anche e soprattutto su pazienti che avevano già effettuato altre terapie senza ottenere i risultati sperati.

Tempsure® Vitalia, la radiofrequenza 2.0 a disposizione delle donne. Un trattamento rapido, ambulatoriale, privo di effetti collaterali e downtime, totalmente indolore, compatibile con terapie locali e infiltrative. Sono sufficienti solo due sedute l’anno per ottenere risultati reali e duraturi nel tempo.

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L’utilizzo dell’anidride carbonica medicale iniettiva è fondamentale, in uno studio di Medicina Estetica, e creare sinergie tra essa e altri trattamenti significa potenziarne gli effetti e i risultati: è questo il caso dell’associazione della Carbossiterapia con la somministrazione iniettiva di acido Ialuronico non cross linkato. L’anidride carbonica insufflata superficialmente contribuisce contemporaneamente a creare un’importante vasodilatazione e una significativa iperossigenazione del tessuto: in poche parole, rivitalizza e prepara al meglio la struttura dermica e sottodermica a ricevere, nella stessa seduta, la somministrazione di acido ialuronico non cross-linkato. Questa

COLLO E DÉCOLLETÉ: L’EFFICACIA DI UN PROTOCOLLO SINERGICO

La combinazione “carbossiterapia e biostimolazione iniettiva con acido Ialuronico” per ripristinare l’idratazione e la texture della cute del collo e del décolleté

sinergia permette all’acido Ialuronico di svolgere al meglio la sua funzione di ridensificazione, riparazione e protezione della pelle del collo e del décolleté, che facilmente risulta spesso stressata e disidratata dal tempo. La Carbossiterapia deve essere somministrata a basso flusso, 20-30 ml/min, a una temperatura di almeno 38 gradi: si utilizza un ago 30G per una distribuzione superficiale e focalizzata, iniziando dalle aree laterali del collo, procedendo lentamente, fino alla zona mediale.

In tal modo il primo effetto è quello di uno scollamento del tessuto, che crea una struttura fisiologicamente favorevole ad accogliere l’acido Ialuronico non cross-linkato che, grazie alla sua alta coesività, si integrerà nel tessuto in modo omogeneo e uniforme. Il primo effetto che si nota all’insufflazione del gas è un transitorio arrossamento cutaneo, verosimilmente in relazione alla subitanea vasodilatazione dell’area trattata, associato a un modesto enfisema sottocutaneo (Fig. 1).

PUNTI DI ACCESSO

Conclusa questa prima parte di trattamento, si somministra l’acido Ialuronico non cross linkato, alla concentrazione di 15 mg/ml, per un totale di circa 3 ml.

L’infiltrazione può essere effettuata con ago a tappeto a piccoli boli intradermici a distanza di circa 0,5-1,00 cm, sia per il collo sia per il décolleté. Il trattamento del collo può essere effettuato anche con cannula, dall’alto verso il basso, con tecnica lineare a ventaglio molto superficiale; i punti di accesso sono o uno uni-

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MEDICINA
ESTETICA
Dr.ssa Paola Molinari Specialista in Chirurgia Generale, Medico Estetico - Modena Coordinatrice Comitato Scientifico SIES e Scuola CPMA VALET - Bologna Dr. Simone Ugo Urso Specialista in Chirurgia d’Urgenza e Pronto Soccorso, Medico Estetico - Bologna Docente CPMA VALET - Bologna Fig. 1: modesto enfisema e lieve arrossamento e immediatamente ben visibili Fig. 2: Si evidenziano a sx le due tecniche d’infiltrazione di HA e l’apprezzabile risultato a dx

co, centrale, sottomentoniero a circa 1 cm dal bordo mandibolare, oppure uno doppio, con punti di accesso laterali, a circa 2 cm sotto l’angolo mandibolare bilateralmente. La cannula da noi maggiormente utilizzata ha diametro 25G e lunghezza 50 mm.

PROTOCOLLO DI TRE SEDUTE

Il risultato è immediatamente molto apprezzabile: si evidenzia una distensione della cute, con attenuazione delle piccole rughe superficiali e lieve riempimento dei solchi delle aree trattate (Fig. 2). Questo effetto, se ripetuto con un protocollo che prevede almeno tre sedute ogni 1421 giorni, è abbastanza duraturo nel tempo e ha l’obiettivo di ottenere un’azione antiossidante e ridensificante e di migliorare il metabolismo cutaneo, soprattutto nei casi di severo crono-fotoaging.

RIFERIMENTI

Oliveira SMD, et al. Effects of carboxytherapy on skin laxity. J Cosmet Dermatol. 2020. Kroumpouzos G, et al. Carboxytherapy in dermatology. Clin Dermatol 2022.

CARBOSSITERAPIA IN MEDICINA ESTETICA

corso teorico-pratico

Obiettivo del corso L’obiettivo del corso è di mettere il medico estetico nelle condizioni di poter utilizzare una metodica terapeutica – la Carbossiterapia – inquadrando correttamente i vari aspetti clinici ed il suo corretto uso. Il corso inoltre permetterà di imparare a sfruttarne tutte le potenzialità tecniche, utilizzandola come tecnica a solo oppure integrandola con altri trattamenti. La Carbossiterapia, pertanto, consente di implementare le capacità di trattamento e di applicazione sia per gli inestetismi del viso sia per il profilo corporeo, garantendo risultati rapidi ed apprezzabili in maniera significativa. Il corso sarà teorico e soprattutto pratico, sarà illustrata la metodica con prove pratiche in diretta e sarà possibile visionare filmati esplicativi e dimostrativi.

DIDATTICA A CURA DI: Dr.ssa Paola Molinari

Dr. Simone Ugo Urso

DATE DEL CORSO: 26 Maggio 2023

CREDITI ECM: 6 crediti (previa compilazione del test)

RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI

SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it

Mendoza et al. Antioxidant Profile of Hyaluronan: Physico-Chemical Features and its Role in Pa-thologies Mini Reviews in Medicinal Chemistry, Volume 9, Number 13, 2009. Anderegg U, et al. More than just a fillerthe role of hyaluronan for skin homeostasis.

Exp Dermatol. 2014. PMID: 24628940 Review.

Laurent TC, et al. FASEB J. Hyaluronan 1992. PMID: 1563592 Review.

Stern R, et al. Eur J Cell Biol. 2006. PMID: 16822580 Review.

MEDICINA INTEGRATA

PNEI, RESILIENZA PSICO-FISICA E LONGEVITÀ

La Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (PNEI) è una scienza che nasce probabilmente alcuni millenni or sono, ma si afferma negli Anni 30 (studi sullo stress di Selye), permettendo di superare il riduzionismo della contrapposizione tra mente e corpo, tra medicina e psicologia. La PNEI è la disciplina che studia le relazioni bidirezionali tra mente e sistemi biologici: l’una influenza gli altri e viceversa; trattasi in definitiva di una disciplina scientifica che descrive il paradigma fisiopatologico e clinico con cui guardare alla salute e alle malattie degli esseri umani [1].

Il sistema PNEI costituisce una rete integrata di autoregolazione che mira al mantenimento di un equilibrio chimico-fisico, biologico e psicologico del nostro organismo, in risposta a stimoli di varia natura, da organici e ambientali a psicosociali. Dunque la scienza PNEI sottolinea il collegamento esistente tra psiche, sistema nervoso, endocrino e immunitario ed evidenzia l’influenza degli stati emotivi sulla realtà biologica e viceversa, in una relazione interdipendente e bidirezionale tra mente e corpo. La letteratura scientifica ha ripetutamente dimostrato come il mantenimento dell’omeostasi psico-organica umana rispetto a stimoli ambientali di varia natura sia alla base della gestione di qualunque stress psico-fisico-chimico; questa interazione è inoltre alla base di tutti i meccanismi dell’epigenetica, oggi considerata molto più importante della genetica nell’ambito dell’invecchiamento umano [1-5]

GLI ELEMENTI CHIAVE

Lo stato psicologico del paziente, il suo stile di vita, le condizioni sociali e il sonno sono sempre più riconosciuti come elementi chiave nei processi di diagnosi e cura di qualsiasi malattia.

Di fatto, gli elementi psicosociali non sono quindi solo espressioni astratte di un vissuto soggettivo; il loro valore si esprime anche attraverso manifestazioni cliniche concrete che dipendono dal rapporto individuoambiente. È noto da innumerevoli e autorevoli pubblicazioni come lo stress cronico comporti variazioni neuroendocrine (ipotalamo, ipofisi, corteccia surrenale) e neurologiche (midollare surrenale e sistema ortosimpatico con aumento di adrenalina/noradrenalina), portando ad alterazioni cerebrali, tra le quali atrofia dell’ippocampo e della corteccia prefrontale (comportamento alterato) e ipertrofia dell’amigdala (correlata con ansia e depressione). Ugualmente è stata dimostrata una disimmunità da stress cronico, con aumento dell’autoimmunità, accanto a perturbazioni endocrine e ripercussioni metaboliche varie con insorgenza di diabete, obesità, aterosclerosi ecc. [1-5]. In fondo tutte le malattie croniche de-

generative MCD (aterosclerosi, diabete, obesità, neurodegenerazione, cancro, autoimmunità), e ancor più il processo di invecchiamento, sono processi patologici strettamente legati all’attività del sistema PNEI; più specificamente si fa sempre più riferimento alla resilienza psico-fisica come fattore chiave nel processo naturale/patologico della senescenza cellulare e dell’invecchiamento umano [6]. Così, ai fini della longevità umana, una buona gestione dello stress cronico può risultare probabilmente più importante dei, pur necessari e utili, fattori anti-aging rappresentati da una buona alimentazione e un’adeguata attività fisica.

ADATTARSI

AL PROPRIO AMBIENTE

Nel 2009, un editoriale su Lancet [7], intitolato “Cos’è la salute? La capacità di adattamento”, si afferma chiaramente che “la salute è la capacità di adattarsi al proprio ambiente”.

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Una scienza che permette di superare il riduzionismo della contrapposizione tra mente e corpo, tra medicina e psicologia
Specialista in Chirurgia Vascolare, Esperto in Medicina della Longevità Eurocenter Venalinfa - San Benedetto del Tronto (AP) Docente CPMA VALET - Bologna

Secondo questa visione più completa e moderna della salute, dunque, al sistema PNEI è stato riconosciuto un ruolo sempre più significativo nella senescenza cellulare [1-5]. Il processo cardine attraverso il quale il sistema PNEI interviene nella maggior parte delle malattie è senza dubbio l’infiammazione, in termini di infiammazione cellulare cronica di basso grado (ICCBG) che accompagna la vita umana sin dai primi giorni di vita [1-5]. Oramai centinaia di pubblicazioni hanno confermato l’importanza della cosiddetta “risposta trascrizionale conservata alle avversità” dell’essere umano, generatasi nei primi 1.000 giorni di vita, quando in gravidanza o nel corso dell’infanzia si verificano avversità psicologiche, sociali, ambientali capaci di indurre nel soggetto adulto un’esagerata risposta a qualunque forma di stress, attraverso i modelli operativi interni formatisi nell’età precoce. Questa alterata risposta allo stress comporta una disimmunità e soprattutto un’iperattivazione dei percorsi pro-infiammatori, incrementando la ICCBG, il dismetabolismo, lo stress ossidativo, ancor più quando ricorre lo stress cronico [1-5]. Giova qui sottolineare che queste avversità psico-socioambientali verificatesi nelle primissime fasi della vita, attraverso una ridotta resilienza psico-biologica del soggetto alle varie forme di stress, si traducono in un rischio notevolmente aumentato (di circa il 50%) di mortalità precoce, il che supera di gran lunga molti altri fattori negativi per la salute umana [8]

I PRIMI 1000 GIORNI DI VITA

La neuroscienza più avanzata dimostra che l’asse dello stress si sviluppa con il classico braccio ipofisi-ipotalamo-surrene (cortisolo), ma segue anche altre vie (catecolamine, dopamina ecc.) ed è capace di creare un disequilibrio dei pilastri del sistema PNEI, favorendo di conseguenza l’infiammazione dei tessuti per l’aumento della delle citochine in-

fiammatorie (IL-1, TNF-alfa, IL-6 ecc.) [1]. È proprio l’alterata tolleranza agli stimoli stressogeni, dovuto in primis alle condizioni di avversità psicosociali nei primi 1.000 giorni di vita, che danno un imprinting in tal senso, a porre le basi per i percorsi pro-infiammatori biochimici cellulari e quindi dei dismetabolismi e delle MCD che seguiranno, comportando un invecchiamento non in salute. L’infiammazione cronica è considerata il terreno comune di moltissimi processi patogenetici e nei primi Anni 2000 il nostro gerontologo Franceschi ha definito “inflammaging” la combinazione di ICCBG, come meccanismo patogenetico centrale di qualsiasi processo degenerativo e senescenza cellulare [9]. I processi infiammatori possono originarsi e peggiorare per molteplici cause, sia organiche che psicologiche/sociali, il che ribadisce la stretta interdipendenza tra infiammazione cronica e disregolazione del sistema PNEI [1-5]. Negli ultimi anni si è poi affermata l’importanza dei mitocondri, quali elementi di interconnessione fra psicologia e biologia e lo sviluppo di una migliore o peggiore resilienza cellulare a ogni forma di stress, il che mette questi organelli sempre più al centro della salute umana [10].

L’APPROCCIO DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO

Le moltissime conferme scientifiche del ruolo significativo del sistema PNEI nella longevità hanno rinforzato

la necessità di considerare in prima istanza un approccio diagnostico e terapeutico rivolto anche verso il vissuto psicosociale dell’individuo, il suo sistema nervoso autonomo (orto-e para-simpatico), la sua resilienza psico-organica (questi ultimi due elementi sono correlati fra loro e ben investigabili mediante la tecnica HRV, variabilità della frequenza cardiaca) [10-11]. Ricordiamo qui infine alcune tra le possibilità terapeutiche tipiche del mondo PNEI, tutte volte a migliorare la resilienza, quindi la capacità dell’essere umano di adattarsi ai cambiamenti e gestire meglio stressors di qualunque tipo: meditazione, mindfulness, yoga, agopuntura, respirazione diaframmatica, stimolazione transcutanea del nervo vago, stimolazioni ormetiche di tipo fisico-chimico e nutrizionali (per es. digiuno intermittente), nutraceutici (melatonina e polifenoli in primis), agopuntura, yoga e pratiche spirituali (religiose in primis.., che riducono del 33% il rischio di mortalità precoce rispetto alla popolazione non praticante) [12]. È infine utile menzionare in ambito PNEI l’importanza della gestione del famoso asse intestino-cervello, sia contribuendo a un miglior microbiota che ottimizzando la terza branca del sistema nervoso autonomo (quella enterica, appunto).

L’ASSE MENTE-CORPO

In conclusione, la complessità della scienza biomedica richiede un approccio meno riduzionistico e più comprensivo e olistico, quindi inclusivo dell’asse mente-corpo. Il ruolo determinante della PNEI nel processo di invecchiamento e nella genesi ed evoluzione delle MCD è basato su alcune evidenze scientifiche inoppugnabili; oggi sappiamo in definitiva con certezza che il distress (lo stress cronico) e le avversità psico/ sociali (soprattutto nei primi 1.000 giorni di vita) riducono la durata media della vita umana, favorendo uno stato infiammatorio cronico sistemico. Nell’ottica di una vita longeva in

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infiammazione Rigenerazione delle cellule staminali Epigenetica
Patologie legate all’età Invecchiamento Stress Danno macromolecolare Metabolismo Proteostasi

salute, il miglioramento della resilienza psico-biologica e della gestione dello stress cronico in tutte le sue forme, può e deve dunque costituire un obiettivo fondamentale, al pari e forse ancor più del miglioramento dell’alimentazione e dello stile di vita.

RIFERIMENTI

1) Bottaccioli F, Bottaccioli AG. Psiconeuroendocrinoimmunologia e scienza della medicina integrata. Il manuale. Edra Ed. Milano, ed. 2022.

2) Scapagnini U. Psychoneuroendocrinoimmunology: The basis for a novel therapeutic approach in aging, Psychoneuroendocrinology, 1992,17,4:411-20.

3) Galimberti D. La medicina dell’aging e dell’antiaging. Ed Elsevier. Italia 2016.

4) Cavezzi A, Ambrosini L, Quinzi V, Colucci R, Colucci E. Psychoneuroendocrineimmunology (PNEI) and longevity Heal Ag Res 2018, 7,12.

5) Cavezzi A, Ambrosini L, Colucci R, Di Ionna G, Urso SU. Aging in the Perspective of Integrative Medicine, Psychoneuroendocrineimmunology and Hormesis. Curr Aging Sci. 2020;13(2):82-91.

6) Zeng Y and Shen K. Resilience Significantly Contributes to Exceptional Longevity, Current Gerontology and Geriatrics Research, 2010.

MEDICINA INTEGRATA DELLA LONGEVITÀ

Obiettivo del corso

corso teorico-pratico

Acquisire le nozioni di base sui meccanismi dell’invecchiamento e delle patologie croniche degenerative, sulle possibilità dei provvedimenti della medicina integrata e sulle relative nuove frontiere diagnostico-terapeutiche.

DIDATTICA A CURA DI: Dr. Attilio Cavezzi

DATA DEL CORSO: 27 Maggio 2023

CREDITI ECM: 8 crediti (previa compilazione del test)

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7) What is health? The ability to adapt, Lancet, 2009 Mar 7;373(9666):781.

8) Kelly-Irving M, Lepage B, Dedieu D, et al. Adverse childhood experiences and premature allcause mortality. Eur J Epidemiol. 2013;28(9):72134.

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9) Franceschi C, Valensin S, Bonafè M, Paolisso G, Yashin AI, Monti D, et al. The network and the remodeling theories of aging: historical background and new perspectives; Exp Gerontol. 2000 Sep;35(6-7):879-96.

10) Cavezzi A, Colucci R, d’Errico G. Mitoresilien-

ce: Hormesis, Psycho-physical Resilience, Mitochondria and Heart Rate Variability as Relevant Interplaying Elements in Longevity Medicine. Curr Aging Sci. 2023;16(1):25-32.

11) Colucci R, Di Ionna G, Cavezzi A. Heart rate variability: an overview and a few immediate/ short-term assessments. Heart Mind (Mumbai) 2018;2:111–18.

12) Li S, Stampfer MJ, Williams DR, VanderWeele TJ. Association of Religious Service Attendance With Mortality Among Women. JAMA Intern Med. 2016 Jun 1;176(6):777-85.

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La ricerca scientifica più recente ha evidenziato che non è il DNA il fattore che maggiormente determina la durata della nostra vita e il nostro stato di salute. Il DNA può influire dal 5 al 15%. Ciò che incide di più è lo stile di vita. Soprattutto cosa mangiamo e quanto ci muoviamo. Un esempio lampante è il caso della popolazione di Okinawa, isola del Giappone che ha il primato mondiale non solo della durata della vita, ma anche della più lunga aspettativa di salute. Molti abitanti superano i cent’anni in ottimo stato di salute: non si ammalano! Sono stati oggetto di ricerca in particolare tredici coppie di gemelli omozigoti: uno dei due ha sempre vissuto sull’i-

LA CUCINA ANTIAGING

Ecco come rallentare l’invecchiamento cellulare con... golosità

sola, l’altro in Paesi ricchi e sviluppati. Nonostante il DNA fosse quasi identico, solo l’abitante dell’isola ha goduto di lunga vita e salute. Il segreto non sta quindi nella latitudine in cui si nasce, ma nella dieta sobria aderente allo stile Mediterraneo e nell’attività fisica legata alla pesca e all’agricoltura. Non è una bella notizia? La longevità è un bene che ci possiamo conquistare e non è appannaggio di pochi fortunati!

Q UALE CIBO È ELISIR DI LUNGA VITA?

Le cause delle malattie non trasmissibili legate all’alimentazione non sono gli additivi chimici, non sono i coloranti, non sono gli alimenti colti-

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vati con fertilizzanti, non sono quelli cotti a lungo o surgelati e neanche quelli senza marchio di origine. I principali colpevoli sono soprattutto quattro:

1. I pasti troppo calorici, il sovrappeso e l’obesità.

2. I pasti eccessivamente grassi, ricchi soprattutto di grassi saturi e trans (margarine, panne vegetali, grassi tropicali come olio di palma e cocco, ma anche salumi, formaggi, fritti e simili).

3. Troppi zuccheri semplici (dolci, bevande zuccherate, succhi di frutta, drink, bustine di zucchero nel caffè, ecc).

3. Troppo sale aggiunto (in cucina o nei cibi conservati, nei salumi o nei formaggi).

La Dieta Antiossidante è inoltre ricca di fibre prebiotiche, antiossidanti, polifenoli e molecole bioattive, omega-3. Come fare a preparare piatti golosi ricchi di antiossidanti, fibre e molecole della longevità e contemporaneamente povere di sale, zucchero e grassi? Come rinunciare alle calorie ma non al gusto?

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L’innovazione sposa la tradizione culinaria nei Master e Corsi di Medicina Culinaria di Cucina Evolution Academy. I primi percorsi di Alta Formazione in Europa che insegnano come prevenire le patologie cronico degenerative, dimagrire e vivere in salute gustando i piatti più buoni della tradizione Made in Italy, riformulati con più vitamine, antiossidanti, sali minerali e poveri di grassi, zuccheri e sale.

Diretti da chi scrive e dal professor Michele Rubbini, contano la partecipazione di docenti d’eccellenza provenienti dalle più prestigiose università del mondo come l’Harvard Medical School di Boston. Un viaggio che unisce la ricerca scientifica con la pratica in cucina con l’obiettivo di creare Benessere fisico e mentale con piatti sani e gustosi. In questi percorsi formativi si acquisiscono conoscenze uniche su tutti gli aspetti nutrizionali per una corretta alimentazione, su come cambiano i valori nutrizionali e gli effetti sulla

salute dei cibi, a seconda di come vengono dosati, abbinati e cucina ti. Inoltre, fanno luce su tutte le so stanze cancerogene che si possono formare durante le cotture, svelando come evitarne la formazione, sulle più innovative tecniche di cottura, sui packaging innovativi e su tutti gli aspetti nutrizionali relativi agli additivi. La Scienza ha scoperto come trasformare i piatti più calorici in elisir di lunga vita. La domanda di prodotti sani e gustosi è in continuo aumento. Già da qualche anno i supermercati hanno creato interi scaffali dedicati ai prodotti salutari, ma spesso anche

vola piatti poco salutari per il nostro organismo? Perché c’è gente che sviluppa ancora patologie derivanti da una cattiva alimentazione come diabete, colesterolo, malattie cardiovascolari, obesità e tumori?

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LA CASA DELLA FLEBOLOGIA

Chi già conosce Sclerotherapy ritorna ogni volta perché sa che le sue aspettative non verranno deluse, chi entra a far parte della famiglia AFI apprezza subito il rispetto, il merito e la condivisione che la animano

La Grande Famiglia dell’AFI (Associazione Flebologica Italiana), secondo la definizione data dal presidente onorario Alessandro Frullini, si è ulteriormente allargata e arricchita di nuove competenze. Sclerotherapy 2023, il Congresso andato in scena a Bologna il 24 e 25 marzo scorsi, ha fatto registrare l’ormai “solito” (ma non per questo scontato) successo in fatto di partecipanti, aziende espositrici e relazioni presentate in aula. È stata anche l’occasione per eleggere il nuovo presidente e il nuovo comitato esecutivo. Di questo, per fissare nella memoria di chi era presente e per aggiornare i pochi colleghi che non sono riusciti a raggiungere Bo-

logna, abbiamo parlato con una nutrita rappresentanza di medici. In ordine alfabetico: Giovanni Alongi, rappresentante per la Regione Sicilia dell’AFI; Alvise Cavallini, rappresentante per la Regione Veneto dell’AFI; Alessandro Frullini, presidente onorario e fondatore dell’AFI; Gaspare Andrea Gerardi, rappresentante per la Regione Umbria dell’AFI; Demetrio Guarnaccia, presidente uscente dell’AFI; Federica Lerro, avvocato e consulente legale dell’AFI; Claudio Novali, rappresentante per la Regione Piemonte dell’AFI; Patrizia Pavei, past president dell’AFI e membro del Consiglio Direttivo AFI; Maurizio Ronconi, neoeletto presidente dell’AFI. ◼

UNA PIACEVOLE CONFERMA

A Bologna, ovviamente, era presente pure l’Ufficio Legale AFI: un successo all’interno del successo...

Ho partecipato con grande piacere a questo Congresso e, in qualità di Ufficio Legale AFI, abbiamo portato come contenuto l’aspetto legale all’interno della sessione di analisi dei casi clinici. Abbiamo affrontato l’approccio al caso clinico di complicanza, di recidiva e di errore dal punto di vista del medico donna e del medico uomo, declinando così tutte le diversità, anche di approccio, rispetto ai singoli casi. Ha aperto la sessione una lectio molto interessante di Bruno Mastroianni, filosofo esperto in comunicazione, e ha ottenuto veramente un grande successo. Questa, a mio avviso, è stata una sessione assolutamente innovativa. Poi ha avuto ottimo seguito il corso di preparazione tecnico-giuridica per i

consulenti tecnici, perché al termine è stato rilasciato l’attestato di frequenza che attesterà la competenza specifica a svolgere il ruolo di consulente tecnico del giudice per la parte nel contenzioso medico-paziente. Dovessi riassumere in una sola parola Sclerotherapy 2023, mi verrebbe da dire “sorprendente”, perché ho notato una partecipazione eccezionale. Ho partecipato anche ad altri congressi di flebologia (ricordo ad esempio quello congiunto che qualche anno fa è stato celebrato, sempre a Bologna, in abbinamento con SIES) e devo dire che quest’anno, in termini di affluenza e soprattutto di attenzione, sono stati battuti tutti i record. Tutti volevano partecipare nel senso pieno della parola.

Quindi non solo una grande affluenza, ma anche una partecipazione attiva in termini davvero sorprendenti. Posso darne una testimonianza diretta: in sala, il sabato mattina alle 9, per la sessione sui casi clinici, avevamo già l’aula gremita. Perché spesso i congressi rappresentano anche, chiaramente, un’occasione per incontrare i colleghi, e quindi le aree espositive sono sempre molto affollate, come d’altronde i “break” dedicati ad aperitivi, pranzi, pausa caffè. Chiaramente a Sclerotherapy c’era anche questo, ma devo dire che quello di Bologna si è confermato un Congresso in cui la partecipazione ha un taglio scientifico che è assoluto rispetto a tutto il resto. ◼

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SCLERO HERAPY &
MARCH
VENOUS ABLATION
Avv. Federica Lerro Legale SIES e AFI Roma, Milano, Reggio Emilia, Roma Membro del Comitato Scientifico SIES Docente CPMA VALET - Bologna
UFFICIO LEGALE

COME È CAMBIATA LA FLEBOLOGIA NEGLI ULTIMI ANNI?

Su questo punto, tutti gli esperti sono d’accordo: «Siamo passati dal Giurassico all’Era Moderna»

Giovanni Alongi: «Negli ultimi anni, la flebologia è cambiata tantissimo. Ci sono state alcune innovazioni che hanno portato una sempre minore invasività dei trattamenti, anche se la vera e propria rivoluzione è la schiuma sclerosante, che riesce ad avere ottimi risultati sia da un punto di vista clinico che da un punto di vista estetico» .

Alessandro Frullini: «Come è cambiata la flebologia? È cambiata tantissimo, perché è diventata una vera scienza. Un tempo era sostanzialmente da una parte chirurgia delle vene più importanti e dall’altra una terapia per quelli che la gente chiama “i capillari”. Oggi abbiamo a disposizione tantissimi metodi per trattare le vene in maniera molto differente, molto meno invasiva e con risultati decisamente superiori»

Demetrio Guarnaccia: «La flebologia è cambiata molto perché abbiamo utilizzato tecnologie sempre più avanzate, che ci hanno portato a ottenere risultati che precedentemente riuscivamo a raggiungere con difficoltà»

Claudio Novali: «La flebologia moderna è diventata in qualche modo un argomento di maggiore interes-

se da un punto di vista sociale, ma anche da un punto di vista intellettuale, perché si è cercato di dare un peso culturale che fino a pochi anni fa mancava: la flebologia è sempre stata considerata una sorta di scienza minore, ma la sua incidenza sulla vita delle persone oggi impone strategie che siano codificate e una cultura dello studio da parte dei suoi operatori» .

Patrizia Pavei: «Ha addirittura subito una rivoluzione assoluta, nel senso che ha acquisito una grande valenza, per esempio, dal punto di vista bibliografico, con lavori scientifici che hanno documentato la validità del trattamento della patologia venosa. La comparsa di nuove metodiche sia di tipo endovascolare termico che di tipo sclerosante hanno poi ampliato e migliorato i risultati ottenibili nel trattamento, appunto, della patologia venosa»

Maurizio Ronconi: «Siamo passati dal Giurassico all’Era Moderna, soprattutto grazie all’avvento della schiuma e della tecnica endovascolare. Oggi esistono tecniche nuove, molto più delicate per i malati, insomma molto meno aggressive. Sicuramente la flebologia ha cambiato volto» ◼

QUALE SETTORE DELLA FLEBOLOGIA PRATICHI DI PIÙ?

Perché oltre al problema clinico, esiste quello estetico che non va sottovalutato

Giovanni Alongi: «Oggi il paziente viene nei nostri studi non solo per un problema clinico, quindi problemi di sintomatologia, pesantezza, ulcere, ma viene anche per un discorso estetico. E noi possediamo tecniche e tecnologie nuove che riescono a risolvere in maniera ottimale anche questo disturbo, che non è così trascurabile» .

Alvise Cavallini: «Abbiamo un campo vastissimo e cerchiamo di coprirlo tutto. Consideriamo che for-

se il 50-60% dei pazienti che si rivolgono a noi, lo fanno per problematiche estetiche. C’è però ancora una piccola percentuale di pazienti che ci impegnano molto di più, che sviluppano i sintomi di insufficienza venosa cronica. Insomma, cerchiamo di coprire ogni settore...»

Alessandro Frullini: «Io faccio tutto, sostanzialmente si fa il trattamento dei grandi vasi, ma anche quella che è la parte più estetica, cioè il trattamento e la gestione. Quindi direi tutta la flebologia, senza distinzioni» .

Patrizia Pavei: «Quale settore? Tutti, dal trattamento delle ulcere al trattamento estetico, all’insufficienza venosa cronica alle varici, alla trombosi profonda. Ricordiamoci che la patologia venosa ha anche risvolti importanti e gravi sulla salute dei pazienti. Tra questi, la trombosi venosa profonda e l’embolia polmonare» . ◼

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QUALI SONO LE INNOVAZIONI PIÙ IMPORTANTI IN FLEBOLOGIA?

Dalla diagnostica non invasiva alla schiuma sclerosante

Giovanni Alongi: «Innovazioni più importanti della flebologia sono sicuramente la schiuma e tutte le metodiche termiche, o i nuovi ultrasuoni. Abbiamo ecografi sempre più performanti, disponiamo di tecnologie come la realtà aumentata. Insomma, tutta una serie di novità che hanno stravolto negli ultimi dieci-quindici anni i vecchi concetti e le vecchie linee guida flebologiche»

Alvise Cavallini: «Io direi che l’innovazione ha cambiato la flebologia. Penso agli Anni 90, la diagnostica vascolare non invasiva, in particolare quella Doppler. Questo ha cambiato l’approccio alla flebologia in termini di strategia, nel senso che non facciamo più trattamenti “demolitori”, ma facciamo trattamenti più conservativi possibile. Questo è stato un cambiamento concettuale. Questa strategia conservativa ha aperto la strada a tecniche mini invasive» .

Alessandro Frullini: «Beh, per quanto riguarda l’insufficienza safenica, quella che una volta veniva trattata solo chirurgicamente, oggi abbiamo a disposizione quelli che si chiamano trattamenti termici, laser, onde radio, frequenza, cioè gli strumenti che generano calore all’interno della vena in modo da cicatrizzare. Però direi che l’innovazione più clamorosa di questi ultimi vent’anni è la schiuma sclerosante, che elimina la vena senza necessità di un intervento chirurgico, senza necessità di anestesia e di ricovero»

Gaspare Andrea Gerardi: «In generale, c’è un grosso sviluppo nella ricerca di nuove tecniche sempre meno

tornare alla sua attività in tempi estremamente brevi»

Demetrio Guarnaccia: «Per esempio l’utilizzo degli ultrasuoni, che secondo me siamo ancora agli albori ma è molto promettente e sono convinto che nel prossimo futuro, rappresenta quella che sarà una rivoluzione nel trattamento di pazienti flebo ematici. Abbiamo raggiunto adesso, con nuovi device, una pseudo standardizzazione per il trattamento dell’insufficienza della malattia venosa cronica che ci porta a sperare nel futuro. A fare la differenza saranno soprattutto quelle che sono le procedure endotermiche laser, ma soprattutto le procedure endo chimiche»

Claudio Novali: «Diciamo che, come tutta la scienza medica di questi ultimi anni, l’innovazione tecnologica, quindi l’uso di nuove tecnologie, ha portato a soluzioni che hanno trasformato il trattamento di queste patologie. In altre parole, l’innovazione tecnologica, sia essa farmacologica ma anche strumentale, ha creato soluzioni che rendono più semplice la cura di queste malattie»

Patrizia Pavei: «Le innovazioni più importanti sono state sicuramente la comparsa della terapia con la schiuma (anzi, questa è stata una grande rivoluzione) e poi la cosiddetta rivoluzione endovascolare della terapia biologica, vale a dire l’utilizzo di metodiche poco aggressive e meno invasive, che ci consentono di ottenere trattamenti assolutamente sovrapponibili alle tecniche chirurgiche tradizionali, con un minimo rischio per il paziente e una minima invasività per il paziente. E parlo precisamente del trattamento termico laser a

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QUALE RITIENI SIA LA TERAPIA PIÙ EFFICACE PER L’INSUFFICIENZA VENOSA?

Tutto dipende dall’obbiettivo che si vuole raggiungere

Alvise Cavallini: «Non abbiamo una metodica unica, dipende da tutta una serie di valutazioni che sono strumentali e cliniche, perché anche in questo caso personalizziamo il trattamento»

Alessandro Frullini: «Io preferisco i trattamenti meno invasivi, in particolare la schiuma, che in realtà non è un trattamento semplice da eseguire, però è semplice come concetto e permette di trattare con il minor disagio possibile per i pazienti»

Gaspare Andrea Gerardi: «Più che una terapia più efficace di un’altra, direi che esiste la capacità di calibrare il tipo di terapia in base alla patologia presente, che il paziente presenta al momento. Per cui la capacità del medico emerge nella scelta di una tecnica rispetto all’altra

Demetrio Guarnaccia: mo raggiunto una pseudo standardizzazione per il

trattamento dell’insufficienza della malattia venosa cronica che ci porta a sperare nel futuro. Adesso l’associazione tra l’expertise e quello che la tecnologia offre, ci permette di andare al di là di quelli che erano prima limiti invalicabili»

Claudio Novali: «Non c’è un gold standard, perché ogni persona necessita di un trattamento mirato. Ecco allora l’importanza degli operatori, cioè quella di avere un bagaglio a 360 gradi delle competenze, delle conoscenze che consentiranno di utilizzare gli strumenti migliori a seconda del quadro che va trattato» .

Patrizia Pavei: «La terapia “pianificata” per insufficienza venosa non esiste. Esiste invece la terapia per ogni paziente, che viene tagliata su misura del paziente stesso, sulla sua situazione clinica

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QUALE RITIENI SIA IL RUOLO DI UN’ASSOCIAZIONE COME L’AFI?

Il nuovo presidente, Maurizio Ronconi, continuerà l’opera nel solco dei predecessori

Giovanni Alongi: «È fondamentale, perché permette di essere in contatto con tutti i colleghi che si occupano della stessa branca in Italia e all’estero, e di fare congressi, quindi di portare le proprie casistiche e di confrontarci e di conseguenza migliorare, per offrire al paziente sempre i migliori risultati.»

Alvise Cavallini: «Questa è una società scientifica in cui mi sono ritrovato immediatamente e ho accettato con entusiasmo di rappresentarla nella regione in cui lavoro tutti i giorni» .

Alessandro Frullini: «Nata da non tantissimo tempo, si è rapidamente imposta come la società flebologica leader in Italia ed è ben posizionata nel mondo. Diciamo che la mission, lo scopo di società come questa, è da una parte migliorare le conoscenze tecnologiche dei medici e quindi farli crescere portando le innovazioni, creando una palestra di confronto fra specialisti in modo da poter offrire il miglior trattamento possibile»

Gaspare Andrea Gerardi: «Il ruolo dell’AFI è quello di informare i colleghi e di creare un insieme di medici più consapevoli riguardo a ciò che è la flebologia e il suo sviluppo a livello mondiale»

Demetrio Guarnaccia: «L’AFI si è affermata come la società più importante d’Italia, una società che suscita grande interesse pure all’estero»

Claudio Novali: «In qualità di presidente di una delle poche, anzi forse l’unica associazione pazienti che esiste in Italia e che si occupa di malattie vascolari, posso dire che l’AFI ha accolto subito l’appello. Per-

ché oggi le associazioni scientifiche in qualche modo devono veicolare le loro istanze con le istituzioni in tandem con le associazioni pazienti. Con il presidente onorario, Frullini, abbiamo avviato una collaborazione che mi auguro sia fruttuosa, dove la nostra funzione sarà di integrazione e di completamento delle istanze e delle esigenze»

Patrizia Pavei: «I ruoli dell’associazione sono più di uno e il primo è quello di diffondere una cultura flebologica adeguata e di creare un network di professionisti che lavorano insieme. Oltre a questo, di proporre alle istituzioni le linee guida e le possibili soluzioni che possono raggiungere il massimo risultato per il paziente»

Maurizio Ronconi: «Proprio in chiusura di Sclerotherapy mi è stato comunicata la mia elezione a presidente. Per me è un onore essere a capo di AFI, che ho conosciuto esattamente vent’anni fa. Mi innamorai subito di questa associazione che metteva in contatto professionisti pragmatici, che non parlavano di filosofia ma di cose concrete, di quello che succedeva negli ambulatori. AFI è una famiglia che con il tempo si è allargata senza perdere la propria identità: gli amici che avevo nel 2003 sono gli amici che ho anche oggi, assieme ai tanti che si sono aggiunti nel tempo. Spero di essere all’altezza del cimento e in ogni caso il mio compito sarà quello di proseguire nel solco già tracciato da chi mi ha preceduto, Patrizia Pavei e Mimmo Guarnaccia» ◼

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COM’È STATO SCLEROTHERAPY 2023?

Un successo oltre le aspettative, come partecipazione numerica, ma anche per il livello scientifico

Giovanni Alongi: «Congresso fantastico. Uno Sclerotherapy così non era immaginabile, qualche anno fa. Speriamo di andare sempre più avanti, di fare congressi sempre più grandi. C’è stata una grandissima partecipazione da parte di medici provenienti da tutta Italia e anche di tantissimi colleghi internazionali, che arricchiscono con i loro contenuti le presentazioni in aula» .

Alvise Cavallini: «È stato un momento di incontro molto gradito, soprattutto dopo due lunghi anni di isolamento. Noi diamo molta importanza allo scambio di idee. In questi contesti esprimiamo pareri e da questo brainstorming nascono nuove idee, nuove possibilità di approccio ai nostri pazienti con grande soddisfazione»

Alessandro Frullini: «Beh, io sono un po’ di parte... Però, dopo averlo organizzato, direi che sono molto contento, perché questo Congresso è andato oltre le nostre aspettative, come partecipazione, diciamo numerica, ma anche per il livello scientifico. Quindi permettetemi di cogliere questa occasione per ringraziare tutti quelli che hanno preso parte al Congresso e per ringraziare le aziende che ci hanno supportato e tutti quelli che hanno lavorato all’organizzazione dell’evento» .

Gaspare Andrea Gerardi: «Sclerotherapy? Un congresso ottimamente organizzato, molto partecipato, con contenuti sicuramente di spessore, un appuntamento davvero irrinunciabile» .

Demetrio Guarnaccia: «Se calcoliamo che abbiamo avuto più di 600 iscritti, neanche con le nostre più rosee previsioni potevamo ipotizzare un successo del genere. Dobbiamo essere molto soddisfatti, perché quello che noi riusciamo a dire, quello che noi riusciamo a trasmettere, è un qualcosa che favorisce l’aggiornamento continuo della pratica dei nostri colleghi» .

Patrizia Pavei: «Mi ha soddisfatto, come sempre. Volendo trovare un piccolo neo, dico che avrei voluto più discussione. Ma questa è davvero l’unica cosa migliorabile...» .

Maurizio Ronconi: «Venni per la prima volta a Sclerotherapy nel 2003 e c’erano più o meno 400 persone. Oggi siamo nel 2023 e abbiamo superato i 600 iscritti a questo Congresso. Che cosa si può aggiungere? Che di anno in anno la nostra kermesse congressuale è migliorata e adesso che sono il presidente di AFI ce la metterò tutta per migliorare l’ottimo lavoro svolto da chi c’era prima di me...» . ◼

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PLATINUM SPONSORS GOLD SPONSORS SPONSORS D SI NE BR p esse arma Si ringraziano, per il contributo non condizionante We thank, for non-conditional contribution

DIETOTERAPIA

L’aumento del numero degli esseri umani sulla terra determina anche il fabbisogno alimentare, con l’assurda condizione che nelle aree sviluppate del globo vi sia uno spreco senza limiti di risorse alimentari, mentre nelle aree più povere e arretrate, che diventano sempre più vaste, la mancanza di cibo diventa un problema sempre più grande e grave da risolvere. Nonostante ogni anno si rinnovino le promesse di salvare il pianeta dall’inquinamento, responsabile secondo molti del cambiamento climatico, il quale influisce certamente sulla quantità e sulla qualità dei raccolti, le promesse rimangono tali. Inoltre i focolai di guerra che incendiano ormai tutti i continenti contribuiscono non poco sulla produzione e sulla circolazione delle derrate alimentari. In questo panorama di per sé apocalittico, si inserisce la polemica sull’impiego della farina prodotta dagli insetti e della carne sintetica. Il tutto giustificato naturalmente in virtù della sostenibilità della terra, contribuendo così alla limitazione di allevamenti intensivi di animali, utilizzo dei cereali per l’uomo e non per gli animali e via dicendo. Si omette però di dire che in questa politica alimentare c’è come sempre un business internazionale delle multinazionali, che sempre più si stanno interessando al food in senso lato, ammantando gli enormi guadagni con la filantropia.

UNO SGUARDO AL PASSATO

Eppure, se si fa una piccola riflessione, soltanto 60 anni or sono, la condizione alimentare in Italia e nel bacino mediterraneo era completamente diversa. La produzione di pane e dei suoi derivati si otteneva soprattutto da grano duro, lievita-

to con lievito madre. Il consumo di carne era molto limitato, soprattutto quella rossa, mentre abbondavano legumi, cereali e frutta, quella di stagione. Questa situazione alimentare di fatto, sosteneva una bassissima incidenza di malattie metaboliche quali il diabete, l’ipercolesterolemia, la sindrome plurimetabolica, l’obesità ecc., come ampiamente dimostrato da numerosi studi. Oggi si cerca di poter riproporre alcune condizioni alimentari di allora, adeguandole a quelle che sono le attuali esigenze e un esempio per tutti è il digiuno intermittente. Esso di fatto non limita l’assunzione dei cibi, ma presenta una finestra temporale lunga in cui non si devono assumere alimenti, al fine di indurre l’organismo a consumare i grassi in eccesso stipati nelle cellule adipose e riducendo così tutte le sequele cardiovascolari, oltre che a perdere peso.

PERCORSO FORMATIVO

VALET CPMA di Bologna, sempre attenta alle esigenze e all’evoluzione della Medicina Estetica, propone, con il modulo di scienza dell’alimentazione e di dietoterapia dell’obesità, un percorso formativo sui principi cardine della nutrizione umana. In esso si rivisiteranno i principi di termogenesi alimentare, cosa sono i nutrienti, il loro metabolismo, le loro funzioni plastiche ed energetiche. La composizione corporea, il dinamismo energetico che ne deriva, gli esami strumentali più utili per poter seguire l’evoluzione di un progetto dietetico. Inoltre, come si struttura una prescrizione dietetica tenendo conto di tutte le variabili individuali. In questo percorso si farà un excursus sul mondo dei batteri intestinali, il microbiota, unico e individuale, e

quali sono i rapporti complessi tra esso e il cibo. Acquisite queste conoscenze, si approfondirà il supporto della terapia alimentare in patologie quali le sindromi intestinali, le patologie metaboliche e quelle cardiache maggiormente presenti nella nostra popolazione. Naturalmente in questo percorso verranno valutate e discusse anche le interazioni con molte problematiche che hanno un interessamento da parte della Medicina Estetica, come per esempio la panniculite edema-fibro-sclerotica e molte altre.

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Oggi le mutate condizioni sociali e lavorative hanno cambiato drasticamente lo stile di vita della maggior parte della popolazione
Un esempio di P.E.F.S. (panniculite edemafibro-sclerotica) Prof. Giorgio Maullu Specialista in Scienza dell’Alimentazione - Sassari Coordinatore e Docente Master di II Livello Università di Sassari - Membro CRISMENC Coordinatore regionale SIES Sardegna Docente CPMA - VALET - Bologna

corsi teorico-pratici

SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE (propedeutico a Dietoterapia dell’Obesità)

Obiettivo del corso

Fornire una preparazione completa nel campo della Scienza dell’Alimentazione, dalle nozioni di biochimica e di fisiologia della nutrizione alla digestione, assorbimento, trasporto e trasformazioni biochimiche dei nutrienti energetici, con particolare attenzione al reale fabbisogno energetico (basale e di riposo; di utilizzazione degli alimenti; di svolgimento delle comuni attività di vita, professionali e sportive), fino ad arrivare alla personalizzazione della dieta.

DIDATTICA A CURA DI: Prof. Giorgio Maullu - Dr.ssa Emanuela Spiga

DATE DEL CORSO: 13-14 Ottobre 2023

CREDITI ECM: in fase d’accreditamento

DIETOTERAPIA DELL’OBESITÀ

Obiettivo del corso

Far acquisire ai corsisti le conoscenze teorico-applicative di base per formulare diete personalizzate nei confronti di pazienti in eccesso ponderale.

DIDATTICA A CURA DI: Prof. Giorgio Maullu - Dr.ssa Emanuela Spiga

DATE DEL CORSO: 1-2 Dicembre 2023

CREDITI ECM: in fase d’accreditamento

RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI

SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it

l cibo, costituito dai nutrienti, è la benzina che fa muovere la cellula, quanto più esso è naturale quanto più è salutare. Oggi le mutate condizioni sociali e lavorative hanno cambiato drasticamente lo stile di vita della maggior parte della popolazione. La riduzione dell’attività fisica, lo stravolgimento dei ritmi circadiani con l’alterazione dei cicli sonno/ veglia associata all’abbondanza di alimenti preconfezionati introdotti ha portato a un sensibile aumento dell’insulina oltre a aumento ponDurante il percorso nutrizionale sarà oggetto di riflessione anche l’aspetto psicologico del paziente e anche come deve porsi il medico nell’a-

I pazienti con eccesso ponderale non hanno bisogno solamente di una prescrizione dietetica, ma anche di un supporto personale che li aiuti a portare a termine il percorso intrapreso. Il mondo della nutrizione fa parte senza dubbio della sfera emotiva, per cui è necessario essere sempre delicati quando si affrontano determinati aspetti anamnestici, perché spesso l’abuso del cibo, oppure il suo utilizzo scorretto, può essere la spia di un malessere molto più profondo, dove spesso è indispensabile la collaborazione di altre figure quali lo psichiatra e lo psicologo, per poter essere efficaci nel percorso terapeutico. Mangiare e dormire sono condizioni fondamentali per vivere, mangiare bene permette di dormire bene e quindi di ripristinare l’armonia intracellulare.

Non servono diete drastiche, non esistono cibi “cattivi” : esistono buone abitudini che devono essere gratificate con il buon cibo, condito con le relazioni sociali e la giusta dose di “movimento”

Questa è la ricetta che ha fatto diventare famosa la zona dell’Ogliastra, in Sardegna, conosciuta come una delle cinque zone blu nel mondo, in cui l’aspettativa di vita è di molto superiore alla media. Aspettandovi numerosi al corso, non mi resta che augurarvi “a chent’annos” (a cento anni). ◼︎

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Foto di RyanMcGuire su Pixabay

MEDICINA ESTETICA E FISIOLOGICA: DALLA VISITA ALLA TERAPIA

La vera essenza della Medicina Estetica? Quella di essere una branca medica che ottimizza lo stato di salute psicofisica del paziente, sia portando i suoi sistemi biologici a una funzione naturale, sia armonizzando l’apparire del suo corpo per avvicinarlo al naturale stato di bello

La Medicina Estetica unisce alla parola Medicina l’appellativo Estetica per indicare una branca medica utile a migliorare l’apparire del corpo del paziente. Può sembrare strano questo abbinamento, visto che l’essenza propria della parola medicina indica una scienza deputata al mantenimento dello stato di salute del paziente. Stato di salute che, secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, corrisponde a uno stato di completo benessere fisico e mentale. Questo ci fa comprendere subito che la vera medicina non si deve interessare semplicemente di risolvere l’eventuale malattia o infermità, ma deve ottimizzare le funzioni del corpo e della psiche del paziente per portarlo in uno stato di reale benessere. Ci sembra ovvio che ottenere lo stato di benessere del corpo e della psiche dei nostri pazienti richieda la normalizzazione e la corretta attivazione di tutti i meccanismi biologici e, meglio, fisiologici, che mantengono la normalità delle nostre funzioni. Il termine fisiologia deriva dal greco Physis che indica sia il concetto di natura che quello più poetico di aspetto, forma naturale, apparire del corpo, di ciò che evoca fascino. Ecco che ora comprendiamo la vera essenza del binomio Medicina-Estetica, dove estetica deriva sempre dal greco αἴσθησις , cioè sensazione, percezione, capacità di sentire, sensibilità. Cioè un termine che, innanzitutto, indica quel particolare tipo di sensazione che proviamo quando giudichiamo “bello” qualcosa. E ovviamente la vera bellezza è la bellezza della natura: la bellezza naturale. Comprendiamo così la vera

essenza della Medicina Estetica, cioè quella di essere una branca medica che si interessa di ottimizzare lo stato di salute psicofisica del paziente, sia portando i suoi sistemi biologici a una funzione naturale, sia armonizzando l’apparire del suo corpo per avvicinarlo al naturale stato di bello.

D A VITRUVIO ALLE STATUE GRECHE

La bellezza naturale fu descritta da Vitruvio nel Primo secolo a.C. e rappresentata, materialmente, dalle sculture greche di Fidia, Mirone e Policleto.

Vitruvio afferma che un corpo è bello quando ogni sua parte ha una dimensione proporzionata all’intera figura. Queste proporzioni furono poi definite come Proporzioni Auree o Costante di Fidia; furono calcolate matematicamente da Fibonacci nel 1200 e inserite materialmente, nel corpo umano e nelle sue opere d’arte, da Leonardo da Vinci nel 1400. Fechner nel 1800, nella sua Psicofisica, affermò che l’osservazione di

un oggetto che conserva le Proporzioni Auree induce una sensazione di piacere in coloro che l’osservano, indicando all’industria quale debba essere la struttura di un prodotto, che deve piacere al pubblico per

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MEDICINA ESTETICA
Prof. Maurizio Specialista in Patologia Generale, Medico Estetico - Roma

essere venduto. Il pacchetto delle sigarette, la carta di credito, l’iPad, rispettano le Proporzioni Auree. Oggi le neuroscienze ci dicono che l’osservazione di un corpo che rispetta le Proporzioni Auree stimola la corteccia prefrontale orbito-mediale (MOPFC) con liberazione di Dopamina a livello del Centro del Piacere (Nucleus Accumbens). Quindi la vera bellezza è la bellezza naturale, la bellezza che troviamo nella natura che ci circonda, la bellezza che rispetta le Proporzioni Auree. Aristotele nel Quinto secolo a.C. definiva fisiologi gli studiosi della natura e delle sue funzioni (Fisiologia).

LA VERA FUNZIONE

Da ciò, oggi, non parliamo più solo di Medicina Estetica, ma di Medicina Estetica e Fisiologica per far comprendere la vera funzione di questa importante branca medica che può, con un corretto operato, consentire al paziente di raggiungere uno stato di completo benessere fisico e mentale attraverso la normalizzazione delle funzioni fisiologiche (naturali) dell’organismo e attraverso l’armonizzazione (Proporzioni Auree) dell’apparire del suo corpo. Infatti, una scienza recente, la PNEI (PsicoNeuro-Endocrino-Immunologia), ci dice che consentire al paziente di osservarsi con un aspetto estetico armonico, induce in lui una sensazione di piacere che si evidenzia, organicamente, con una normalizzazione delle funzioni nervose, endocrine e immunitarie.

Questo ci fa comprendere l’importanza di esercitare la Medicina Estetica nel rispetto di quanto esposto, cioè con la finalità di ottimizzare lo stato di salute del soggetto normalizzando la sua fisiologia e armonizzando il suo aspetto estetico. Armonizzazione dell’aspetto estetico che deve rispettare in ogni sua parte una dimensione proporzionata all’intera figura, secondo le Proporzioni Auree, e non rincorrendo le transitorie mode estetiche che non mirano alla vera bellezza, ma trasformano la vera estetica del corpo. Compresa l’essenza filosofica dell’esercizio della professione di medico estetico, passiamo alla pratica.

ATTENTA VALUTAZIONE MEDICO-ESTETICA

Questa dovrà prevedere un’attenta valutazione medico-estetica, alla quale seguirà, sulla base del consuntivo diagnostico, la correzione degli errori comportamentali alla base della creazione del danno estetico, con i trattamenti restitutivi e, se necessario, correttivi, utili all’ottimizzazione fisiologica ed estetica del corpo e della psiche del paziente. Un corretto approccio di Medicina Estetica non può prescindere da un inquadramento clinico del paziente per individuare le cause che hanno indotto il problema estetico.

È fondamentale, in questo, ricordare che un problema estetico deriva sempre da un’irregolarità funzionale di un organo o apparato e, da ciò, solo attraverso il riequilibrio fisiologico di questo si potrà risolvere, correttamente, l’inestetismo.

L’inquadramento clinico è basato su una classica visita medica che, evidenziata l’assenza di patologie, si approfondisce nello studio del livello di funzione dei vari meccanismi fisiologici del corpo.

Sulla base dei risultati ottenuti si programmano interventi comportamentali, restitutivi e correttivi, utili a risolvere l’irregolarità fisiologica e ad evitare che questa ricompaia. La visita inizia con un’accurata anamnesi comportamentale, perché è dagli irregolari comportamenti del paziente che nascono le alterazioni funzionali che sfociano nell’inestetismo.

Si studierà:

• L’alimentazione, sia sul piano quantitativo che qualitativo.

• Le supplementazioni integrative.

• Le funzioni digestive e detossicanti.

• L’attività fisica.

• Il sonno.

• L’assunzione di tossici.

Si passerà poi a una serie di valutazioni fisiologiche:

• Valutazione antropometrica.

• Valutazione cutanea.

• Valutazione posturale.

• Valutazione flebo-linfologica.

• Valutazione ematochimica.

• Valutazione genetica.

Le diverse valutazioni ci permetteranno di inquadrare lo stato fisiologico del paziente e le eventuali alterazioni estetiche, che principalmente sono inquadrabili in:

• Eccesso adiposo generalizzato.

• Eccesso adiposo localizzato.

• Cellulite, meglio definita come P.E.F.S.

• Ipotrofia muscolare.

• Lassità cutanee.

• Invecchiamento cutaneo da cronoaging.

• Invecchiamento cutaneo da photoaging.

• Iperpigmentazioni.

Importante è ricordare, parlando di terapia, che, come abbiamo precedentemente definito, le alterazioni estetiche sono conseguenti a irregolarità dei naturali meccanismi biologici tessutali.

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Questo ci dice che, per normalizzare queste alterazioni, dobbiamo effettuare trattamenti ad attività biologica, utili a normalizzare le reazioni fisiologiche del nostro corpo.

PROTOCOLLI UTILIZZATI

In Medicina Estetica si usano normalmente dei medical device, sia come prodotti che come strumentazioni. I medical device, per legge,

corso teorico-pratico

non possono avere azioni biologiche o farmacologiche. Questo ci fa comprendere che, nella nostra impostazione di trattamento medico della normalizzazione funzionale del corpo e della sua armonizzazione estetica, non sono utili questi prodotti che, avendo solo azioni meccaniche, portano a variazioni estetiche e non funzionali.

Nella nostra attività di normalizzazione della fisiologia dei vari tessuti del corpo, necessitiamo di principi attivi che sono presenti nei farmaci della Farmacopea Europea. La limitazione dell’uso dei farmaci pronti è data dal fatto che questi farmaci sono tarati, dal punto di vista molecolare, per organismi del peso di 6070 chili. Noi, al contrario, trattiamo patologie locoregionali e, di conseguenza, dobbiamo diluire i farmaci pronti.

Ne consegue che, per mantenere la sterilità e la sicurezza d’uso, dobbiamo effettuare preparazioni galeniche sterili, con richiesta specifica d’uso per il paziente e preparata da una farmacia provvista di camera sterile.

Ultimamente, a livello mondiale, la richiesta dei pazienti si è spostata dall’armonizzazione dell’aspetto estetico a quella dell’ottimizzazione dello stato di salute, al fine di prevenire i danni dell’invecchiamento patologico.

IL MEDICO ESTETICO: DALLA PRIMA VISITA

AL PERCORSO DI TRATTAMENTO

Obiettivo del corso

Il medico estetico in formazione verrà messo nelle condizioni ideali per effettuare una visita completa, per inquadrare il proprio paziente e saper impostare un corretto programma terapeutico.

DIDATTICA A CURA DI: Prof. Maurizio Ceccarelli

DATA DEL CORSO: 29 Settembre 2023

CREDITI ECM: 8 crediti (previa compilazione del test)

RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI

SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna

051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it

Questo ha esaltato l’impostazione estetico-fisiologica della nostra attività, consentendo la messa a punto di programmi individuali di rigenerazione psico-fisica utili alla qualità di vita dei nostri pazienti. Dal 1990, la Medicina Estetica e Fisiologica si interessa di prevenzione di questi danni per consentire una vita più lunga e in salute; trasformando la popolazione vecchia in popolazione anziana, cioè attiva e autonoma, sia sul piano personale che su quello sociale.

Diversi protocolli sono oggi utilizzati con questo scopo. Tra questi, Il Life Quality Medical Program, sviluppato con l’Università di Barcellona, e il Trattamento Individuale di Rigenerazione Psicofisica, sviluppato con l’Associazione Monegasca di Lifestyle Medicine. ◼︎

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Poliambulatorio & Day Surgery Bologna PER INFORMAZIONI 1 Sala operatoria & Day Surgery + 4 Ambulatori per le tue esigenze 051 320.862 • info@multimedbologna.it • www.multimedbologna.it Direttore sanitario: Dr. Salvatore Fundarò - Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Generale Foto di ANTONI SHKRABA su pexels.com

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