Gli Amici del Loggione n° 15 - Maggio 2021

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I Concerti Brandeburghesi, di Johann Sebastian Bach  ASPETTI STORICI Per un musicista e compositore dell’epoca barocca il posto di Kapellmeister (maestro di cappella) presso una corte principesca rappresentava il raggiungimento di uno dei gradini più elevati dell’ascesa sociale. Vi aspirava anche il giovane Bach che alla corte ducale di Weimar da organista di corte era avanzato al grado di Konzertmeister (primo violino solista), quando però nel 1716 morì il vecchio maestro di cappella Drese, non riuscì con suo disappunto a divenirne il successore. L’anno successivo arrivò finalmente ad ottenere la posizione desiderata: infatti nel dicembre 1717, all’età di 32 anni, fu chiamato a ricoprire la carica di Kapellmeister alla corte del Principe Leopold di Anhalt-Cöthen [nel dipinto]. Bach si trasferì quindi a Cöthen con la moglie e i quattro figli, e qui gli si aprirono in un primo tempo tali condizioni di lavoro e di vita, che pin seguito consider̀ questi anni tra i più felici della sua vita. Lo si legge nella lettera del 28 ottobre 1730 indirizzata all'amico Georg Erdmann: «...Voi conoscete nei dettagli quale fu il mio destino in gioventù, fino al mutamento che mi condusse a Cöthen in qualità di Kapellmeister. Qui trovai un principe clemente e tanto buon conoscitore quanto dilettante di musica, presso il quale contavo di terminare gli anni della mia vita...». Mentre alla luterana corte di Weimar la musica sacra aveva un posto di primo piano (conformemente alla tradizione protestante), nella Cöthen calvinista la musica era bandita dalle chiese: qui si coltivava la “musica da camera”, che nell’accezione consueta dell’epoca includeva anche composizioni per orchestra e concerti. Cöthen era un vero laboratorio per la musica strumentale: il principe Leopold era un ottimo conoscitore di musica, e anche il Collegium musicum di corte, forte di 18 elementi, era formato di strumentisti di grande abilità: per intuirne il valore basti pensare alle composizioni di Bach per strumenti soli (Sonate e Partite per violino solo e col clavicembalo, Suites per violoncello, Sonate per viola da gamba e cembalo, Sonate per flauto) che nacquero proprio dal contatto con i «virtuosi» dell'orchestra di Cöthen; tra questi, ricordiamo il violinista Spiess, l'oboista Rose, il flautista Freytrag, il trombettista Schreiber, e dalle esigenze tecniche dei Concerti e Sonate di quel periodo si pù​̀ immaginare la loro abilità esecutiva. Spesso il Principe stesso prendeva parte alle esecuzioni; aveva studiato canto, suonava il clavicembalo e la viola da gamba. Bach preferiva la viola da braccio e dirigeva i concerti dal leggio della viola. [3]


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