2022- Costruire il futuro n°3 - maggio giugno

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nuovo ccnl edilizia

Patto di alleanza della filiera edile

La firma del nuovo contratto collettivo nazionale dell’edilizia pone l’attenzione sulle problematiche attuali del settore edile, rafforzando i temi della formazione, sicurezza e qualità del costruito 40

maggio/giugno/2022

I

l 3 marzo scorso è stato firmato da Ance, Alleanza delle cooperative (LegaCoop, Confcooperative, Agci) e i rappresentati di Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil, il rinnovo del contratto collettivo nazionale dell’edilizia che conferma la volontà delle parti di raggiungere traguardi per il settore in termini di rafforzamento della sicurezza, legalità e qualità del lavoro per imprese e dipendenti. Il nuovo accordo, che riguarda oltre un milione di lavoratori, va a sostituire quello siglato nel 2018, aggiornandolo per ulteriori ventotto mesi e vede la disponibilità da parte dei sindacati a lavorare con Ance per raggiungere obiettivi sensibili per le imprese ed essenziali per il benessere dell’intero comparto. La valutazione del panorama attuale è stata imprescindibile per la definizione dell’accordo. L’intesa, infatti, si è focalizzata su un intervento congiunto da parte delle parti coinvolte col fine di giungere insieme a soluzioni in grado di rispondere all’emergenza in atto, tutelando imprese e di conseguenza i lavoratori. Nello specifico il rinnovo è intervenuto per supportare il settore con l’introduzione di modifiche atte a rispondere a tematiche di forte attualità. È noto co-

me l’aumento dei prezzi dei materiali abbia generato estreme difficoltà per le imprese edili e le ricadute non si sono percepite solo per la realizzazione delle opere. Una minaccia più che reale, la quale apporta pesanti conseguenze che gravano sulla salute dell’intera filiera. Altra questione da non sottovalutare è lo stesso aumento delle commesse generato anche in parte dalla spinta dei bonus fiscali, superbonus in primis. Se da un lato ha giovato all’intero mercato edile, dall’altro si è sommato alle difficoltà di reperimento dei materiali e all’aumento dei costi, oltre che alla proliferazione di nuove imprese di dubbia trasparenza. Come riscontrato con l’occasione del superbonus si è registrato un vertiginoso aumento della natalità di nuove imprese. Secondo i dati di Ance solo nel secondo semestre del 2021 sono nate 11.563 nuove imprese, quasi 64 al giorno, alcune legalmente non in linea con le normative. In particolare, si è evidenziata una proliferazione di nuove microsocietà, molto spesso di persone e imprese con uno o tre dipendenti, di queste la maggior parte risultano avere un codice Ateco diverso da quello edile. Tale considerazione va di pari passo con l’aumento di


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