Rivista_ANCE_3-2022_ANCE_3-2022 01/06/2022 15:37 Pagina 42
il futuro dell’edilizia
ESG & dintorni Una via digitale? di Angelo Luigi Camillo Ciribini Università degli Studi di Brescia
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a tematica del merito creditizio, influenzato da parametri non finanziari, nel momento in cui le imprese di costruzioni, impegnate nel rispetto dei contratti pubblici o di quelli privati, tanto più se soggetti ai regimi di agevolazione e di incentivazione fiscale (a iniziare dal Superbonus 110%), soffrono acutamente il rilevante aumento dei prezzi delle forniture e, ancor più, il ritardo della consegna delle stesse, può apparire inappropriata o, nel migliore dei casi, una vera e propria fuga in avanti. Allo stesso tempo, ipotizzare che in questo ambito la digitalizzazione, a meno che con essa non ci riferisca a una mera dematerializzazione documentale, accompagnata dal ricorso a qualche software di calcolo, possa avere un ruolo significativo può sembrare, a buon diritto, velleitaria eventualità. Eppure, una serie di iniziative, a un livello di operatività più o meno avanzato, relative alla decarbonizzazione delle produzioni cantieristiche (come nel caso di Ance assieme a Boston Consulting Group), alla regolarità e alla salute e sicurezza sui cantieri stessi (come nel caso della piattaforma digitale Check promossa da Eseb), a ecosistemi di dispositivi semi automatici legati ai cespiti residenziali prevalentemente condominiali (come nel caso di Elisir, ideata da un consorzio avente come capofila il Dicatam della Università degli Studi di Brescia), introdotte in piattaforme digitali, sono già state, come si suole dire con una locuzione piuttosto inelegante, «messe a terra». Esse di fatto costituiscono, per così dire, l’avanguardia, o meglio, i presupposti per una Twin transition, per una transizione digitale e sostenibile che, proprio nell’ambito della concessione del credito e del
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maggio/giugno/2022
servizio al debito alle imprese di costruzioni, assumono una concretezza forse meno percepibile ragionando solo sui ben noti obiettivi relativo allo sviluppo sostenibile espressi dalle Nazioni Unite (Sustainable development goals ovvero Sgd). È chiaro, d’altronde, che le imprese di costruzioni, afflitte in qualche modo da una storia controversa di non performing loan e, soprattutto, da una annosa sottocapitalizzazione, possano confrontarsi con maggiore pragmaticità con i nuovi quadri valoriali propri all’ambiente costruito attraverso gli indicatori non finanziari, finalizzati, tuttavia, alla valutazione del merito creditizio, contenuti nei cosiddetti criteri Esg (Environmental social governance). Per questa ragione l’Esg rating riferito al settore dell’ambiente costruito implica, stante la specificità poliedrica del comparto, criteri e modalità peculiari, sartoriali e, infine, semplificati. Non sono mancate, peraltro, alcune significative esperienze internazionali dedicate, quale, ad esempio, quella del Gresb (Global esg benchmark for real assets). Il tema appare oggi essere affrontato sia in funzione della valutazione quantitativa, sia in merito al perseguimento di obiettivi specifici di natura qualitativa. Sotto questo profilo, uno degli scopi principali consiste nel valorizzare non solo gli aspetti di natura ambientale, circolare e sostenibile, ma pure quelli di natura sociale e gestionale che, almeno in parte, si riconducono ai sistemi di controllo di gestione e di conduzione delle commesse e alle soluzioni attinenti alla gestione della salute e della sicurezza nei cantieri temporanei o mobili. Occorre perciò affermare che, in virtù del contesto estremamente frammentato del
tessuto tanto della committenza, pubblica e privata, del versante della domanda, quanto del lato dell’offerta, professionale e imprenditoriale, emerge la necessità di concepire modelli organizzativi e gestionali adattati e, in ultima analisi, semplificati. Certo, in essi non possono non figurare gli aspetti orientati alla gestione dell’ambiente (environmental), dall’efficientamento energetico del cantiere alla gestione circolare dei prodotti e dei rifiuti, dall’elettrificazione dei mezzi e dei macchinari alla mitigazione degli impatti ecologici, ma, appunto i risvolti indirizzati alla responsabilità sociale (social) e alla gestione organizzativa (governance), dalla correttezza nella acquisizione e nella gestione della esecuzione del contratto all’ottimizzazione del processo produttivo, possono e devono sempre più essere formalizzati, persino resi computazionali (essere resi autenticamente digitali), includendoli in apposite dashboard, più o meno analitiche. Il settore del credito sta, appunto, attivandosi con una certa intensità anche nei confronti della sensibilizzazione degli operatori economici a cui rivolge i propri servizi finanziari, come dimostrano le iniziative intraprese da diversi gruppi bancari, ma, ancora una volta, sarebbe utile che possano darsi iniziative specifiche che tengano in conto la peculiarità del settore. La ricerca scientifica, a livello internazionale, focalizzandosi specificamente sul settore della costruzione e dell’immobiliare, ha peraltro evidenziato come non vi sia sempre piena corrispondenza, all’interno delle comunicazioni societarie destinate ai mercati mobiliari in tema di Esg, tra gli operatori economici e i loro stakeholder, considerando, d’altronde, che questi ultimi siano molto eterogenei, inclu-