2022- Costruire il futuro n°4 - luglio agosto

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Rivista_ANCE_4-2022_ANCE_4-2022 29/07/2022 09:55 Pagina 20

economia

Per l’economia bresciana e per il comparto delle costruzioni prospettive che delineano uno scenario non privo di ostacoli

Una sfida senza sosta tra crisi energetica e inflazione

A

nche il sistema economico bresciano resta in balìa di un contesto condizionato da tensioni e incertezze, alimentate - tra l’altro - dagli effetti del conflitto tra Russia e Ucraina, senza dimenticare la nuova ondata della pandemia da Covid-19 e la corsa dell’inflazione. Un quadro nel quale si sono inserite e si inseriscono alcune analisi destinate a non passare inosservate. «Nel 2022, per la crisi energetica, ci sarà un extra costo sul sistema industriale italiano di circa 50 miliardi di euro, che significano 50 miliardi in meno di investimenti», ha evidenziato, recentemente e senza troppi giri di parole, Antonio Gozzi, presidente di Federacciai e leader del gruppo Duferco Italia Holding. Gozzi ha messo in evidenza un «calcolo» che vede l’industria manifatturiera italiana passare da una bolletta di circa 11 miliardi di euro nel 2019 a una - nelle condizioni attuali di 60 miliardi da pagare a fine anno. Un impatto stimato in almeno 3 miliardi di euro per le aziende manifatturiere bresciane che, nel frattempo, rinnovano l’impegno e la volontà per essere protagoniste sui mercati internazionali forti anche dell’andamento registrato nella fase iniziale del nuovo anno. Nel primo trimestre del 2022 - come testimoniato dall’indagine condotta dal Servizio studi della Camera di commercio territoriale su base Unioncamere Lombardia - la produzione

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industriale ha segnato una variazione positiva rispetto al quarto trimestre del 2021 dell’1,1%; nel confronto con il dato di marzo 2021 ha fatto registrare un +11,6%, grazie a un’attività assicurata dagli ordini in crescita da alcuni trimestri. Un andamento migliore nel confronto con la dinamica regionale: in Lombardia l’incremento tendenziale è stato del 10,7%, mentre la variazione congiunturale si è attestata a +1,8%, quindi a un livello leggermente inferiore. Hanno fatto da traino gli ordini esteri, cresciuti del 3,7% rispetto al trimestre precedente; bene anche la domanda interna aumentata del 2,3%. Tuttavia - evidenzia l’ente camerale di Brescia - «l’intensità della crescita per entrambe le componenti è rallentata rispetto al trimestre scorso». Il fatturato a prezzi correnti ha mostrato un incremento, rispettivamente dell’1% (su dicembre) e del 19,1% (su marzo 2021), anche per effetto degli aumenti dei prezzi di vendita applicati dalle imprese. Tutti i settori nell’industria hanno riscontrato un recupero consistente sul primo trimestre 2021: incrementi tendenziali sopra la media per meccanica (+16,2%) e carta-stampa (+13,7%). Positiva, ma sotto la media, la dinamica per minerali non metalliferi (+9%), gommaplastica (8,9%), degli alimentari (+7,8%), mezzi di trasporto (+5,1%) e siderurgia (+5,1%).


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