DA ITALIA 03

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IL MERCATO DEL VENDING [ fabbricanti ]

INTERVISTA alla FAS

IL GRUPPO FAS SI RINNOVA PER CONQUISTARE NUOVI MERCATI

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Il mercato del vending è in gran parte determinato dal consumo del caffè e dei suoi derivati (67% del fatturato di settore). L’importanza strategica di questo segmento è così rilevante che qualsiasi fabbricante che voglia competere seriamente nella distribuzione automatica, deve integrare la propria offerta con macchine che erogano il prodotto maggiormente richiesto. Il gruppo veneto FAS, da anni la realtà produttiva di maggior profilo nel segmento dello “snack e food” in Europa, non ha voluto sottrarsi a questa nuova sfida. Dopo una serie di cambiamenti profondi del management, non solo ha intrapreso con decisione questa strada, ma si è posta degli obiettivi ambiziosi e all’altezza delle indiscusse capacità e professionalità dei nuovi dirigenti. Per D.A.ITALIA è stata l’occasione per valutare quale siano le problematiche relative all’ingresso nel settore del “caldo” da parte di un’impresa che per quasi 40 anni ha dominato il segmento del “freddo” e fare la conoscenza con il nuovo gruppo manageriale. Abbiamo visitato gli uffici e lo stabilimento di Schio (Vicenza), intervistando il direttore generale Luca Adriani, il managing director Goffredo Buttazzoni e il responsabile del marketing Marco Baron.

I n t e r v i s t a a l m a n a g e m e n t d e l l a FA S Il gruppo FAS è una realtà presente nel mercato del vending da alcuni decenni, quale è in sintesi la sua storia e cosa ha determinato il rinnovamento quasi radicale dell’azienda in quest’ultimo anno? La FAS è stata fondata 38 anni fa da Antonio Adriani, l’attuale presidente della società e da Santino Adriani, l’attuale socio e presidente della Coges. L’azienda nasce a Schio, un piccolo paese in provincia di Vicenza e un po’ “fuori dal coro”, lontano dal cuore produttivo della distribuzione automatica che in quegli anni era incentrato quasi esclusivamente in Lombardia. FAS non si è posizionata, come la maggior parte dei fabbricanti di distributori automatici, nel segmento del caldo, ma si è concentrata nel segmento dello snack. D.A.ITALIA 24

Le prime macchine progettate e realizzate dall’azienda erano dei distributori automatici di panini. La macchina che ha introdotto nel mercato del vending e che ne ha decretato il successo commerciale è un modello a dischi, in produzione ancora oggi, che sfruttava un’idea decisamente innovativa. Le macchine a dischi infatti, esistevano già e il loro funzionamento era assicurato dalla presenza di un motorino per ogni disco (ogni distributore aveva quindi al suo interno 10-12 motorini). Antonio Adriani ha introdotto un motore unico frizionato in grado di far funzionare tutti i dischi e questo ha evidentemente abbattuto i costi permettendo a FAS di presentarsi sul mercato con un prodotto con ottime prestazioni e un prezzo inferiore alla concorrenza. La storia ha visto progredire FAS con una serie di modelli a dischi e

poi, all’inizio degli anni ’90, abbiamo cominciato a produrre le macchine a spirale. Nel 2000 abbiamo acquisito OMNIMATIC, una importante azienda che produce distributori per il caldo e che nel 2003 è diventata, grazie ad una fusione, una parte integrante di FAS. Oggi possiamo finalmente dire che FAS è un’azienda in grado di produrre e commercializzare distributori di qualsiasi genere: snack, food e caldo. Senza dimenticare che la nostra offerta complessiva viene completata con i prodotti COGES, che riguardano i sistemi di pagamento. L’introduzione in un nuovo importante segmento di mercato ci ha spinto ad accelerare un normale processo di rinnovamento, anche generazionale, che ha portato FAS a profondi cambiamenti.

La fusione con un’altra azienda storica come Omnimatic è stata problematica? La scelta di entrare anche nel mondo del caffè è stata una decisione strategicamente corretta. Purtroppo, a fronte di una decisione assolutamente giusta da parte del presidente Antonio Adriani, il management precedente non ha avuto la necessaria convinzione e non ha mai spinto per un’effettiva fusione tra le azienda e i due marchi hanno continuato a operare sul mercato in maniera separata. Alla fine del 2002, con l’arrivo di Luca Adriani e Goffredo Buttazzoni e con una oggettiva rivoluzione degli organici (è variato circa l’ottanta percento del management), le cose sono mutate radicalmente e l’attività d’integrazione è iniziata a pieno titolo già nel 2003.


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