Riflessioni sulle preiscrizioni 2021 alle scuole superiori
42,2%
57,8%
Totale Istituti Professionali e Tecnici
Totale Licei
L
Marcello Pasquero
e preiscrizioni alle scuole superiori nella Granda si sono chiuse con un aumento di iscritti: 5.043, 200 in più rispetto a un anno fa. Si registra un lieve calo (l’uno per cento in meno) di iscrizioni agli istituti professionali (scelti dal 16% degli studenti cuneesi, 809), mentre gli istituti tecnici mantengono un’attrattiva del 38% (1.822, +0,3%). Gli istituti professionali vedono crescere gli iscritti in manutenzione e assistenza tecnica (passati da 81 a 102). Scende, invece, dopo anni di crescita continua, l’istruzione legata all’enogastronomia (da 372 a 347 iscritti). Dati incoraggianti arrivano dagli istituti tecnici con l’indirizzo di informatica e telecomunicazioni che vedono passare gli iscritti da 333 a 477. Grafica e comunicazioni fanno un bal-
L’istruzione e i pregiudizi A fianco e nella tabella in basso a destra: i dati riassuntivi nazionali in merito alle scelte compiute dalle famiglie riguardo alle preiscrizioni alle scuole superiori dei ragazzi e delle ragazze di terza media
zo che sfiora il 100 per cento: le iscrizioni sono passate dalle 61 del 2020 alle 119 del 2021. Marco Costamagna, presidente della Sezione meccanica di Confindustria Cuneo e amministratore delegato della Biemmedue di Cherasco, commenta i dati sulle preiscrizioni che, dal suo punto di vista, non possono essere ritenuti soddisfacenti: «L’appello del presidente Mauro Gola, il quale tre anni fa aveva lanciato l’allarme per la mancanza di operai specializzati, sta portando i primi frutti, ma non possiamo certo essere soddisfatti. In base ai dati “Excelsior Unioncamere-Anpal”, in provincia di Cuneo, tra dicembre e febbraio 2021, le aziende avevano previsto 6.900 assunzioni, il 30 per cento nell’industria manifatturiera e delle cosiddette “public utilities”, però mancano gli operai specializzati. Questa tendenza continuerà nei prossimi mesi, ma il rischio è che manchino le figure specializzate». Costamagna precisa: «Innanzitutto, sgombriamo il campo da un falso mito. Quando si usa la parola “operaio”, purtroppo la si collega a figure attive in condizioni difficoltose, con bassa istruzione. Bisogna uscire da questi pregiudizi. Oggi l’operaio specializzato, così come il tecnico con competenze informatiche, agisce in un ambiente che sembra più a una clinica che al vecchio concetto, ampiamente superato, di fabbrica.
Lavora in ambienti puliti, accoglienti, con stipendi adeguati e importanti prospettive di crescita che tanti altri impieghi non garantiscono più». Un ruolo importante nella giusta informazione dev’essere svolto dalle famiglie: «I genitori, nel consigliare ai figli il percorso di studi da seguire, dovrebbero tenere conto della solidità del settore manifatturiero della nostra provincia, una solidità che nemmeno la drammatica emergenza sanitaria è riuscita a minare». Anzi, la pandemia, con un’industria che diventa sempre più 4.0, sta accrescendo ulteriormente la richiesta di personale formato in modo adeguato: «La necessità di gestire da remoto i macchinari ha incentivato la richiesta di una trasformazione digitale che porterà alla ricerca di operai specializzati e di tecnici con competenze informatiche, oltre che di trasfertisti instal-
TRANSIZ 24