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Claude Monet a Milano Il più importante rappresentate dell’Impressionismo di Daniela Malabaila
N
ella settimana dell’arte milanese, a Palazzo Reale è stata inaugurata l’attesissima mostra “Monet. Dal Musée Marmottan Monet, Parigi”. Promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Arthemisia, la mostra è curata da Marianne Mathieu ed è realizzata in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi, da cui proviene l’intero corpus di opere, e l’Académie Des Beaux Arts - Institut de France. “Organizzare una mostra così importante per la cultura europea e mondiale in un momento di ripartenza come quello che stiamo vivendo dopo la pandemia, rinnova la vocazione internazionale di Milano e conferma il suo ruolo di centro cul-
turale europeo”, commenta così il Sindaco di Milano, mentre Érik Desmazières, Direttore del Musée Marmottan Monet, ringrazia per l’opportunità di rinnovare il legame fra le due istituzioni: “L’eccezionale insieme di opere di Monet presentato in tale occasione; un insieme attraverso cui sarà possibile ricostruire l’itinerario di un artista straordinario, pioniere della modernità: dai capolavori della giovinezza all’apoteosi delle ultime tele. Non sarebbe stato possibile realizzare questo evento senza la partecipazione attiva di Domenico Piraina, Direttore di Palazzo Reale, e la professionalità e l’impegno di Iole Siena, presidente del gruppo Arthemisia, e del suo team.” Il percorso espositivo divide le 53 opere presenti in diverse sezioni, non prima però di aver reso omag-
gio a Paul Marmottan, il fondatore del Musée Marmottan Monet, con un allestimento che vuole richiamare le origini del museo ed il periodo napoleonico. Nella prima sezione si scoprono le opere legate all’origine del Musée Marmottan Monet, di quando nel 1932 Paul Marmottan lasciò in eredità il suo palazzo e le collezioni in esso contenute all’Académie des Beaux-Arts che, secondo le sue volontà, trasformò l’edificio in un museo. Si prosegue con il classico “La pittura en plein air”, dove ammiriamo le opere frutto dei viaggi di Monet. Nella terza sezione, “La luce impressionista”, sono allestite le opere che più rappresentano la forza delle variazioni luminose colte dall’artista, mentre in “Da Londra al giardino: nuove prospettive” vediamo come Monet ad un certo punto abbia concentrato tutta la composizione su un particolare del suo giardino d’acqua: l’inquadratura è audace, la linea dell’orizzonte è sparita. Non mancano le “Ninfee dell’Orangerie”, custodite nella sala de “Le grandi decorazioni”, che anticipa “Monet e l’astrazione”, che comprende le opere create con Claude Monet - Barca a vela. Effetto sera 1885, olio su tela, 54x65 cm. Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito Michel Monet, 1966 Inv. 5171 © Musée Marmottan Monet, Académie des beaux-arts, Paris A destra, in alto: Claude Monet - Le rose 1925-1926, olio su tela, 130x200 cm. Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito Michel Monet, 1966 Inv. 5096 © Musée Marmottan Monet, Académie des beaux-arts, Paris
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