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Il subconscio di Mirò La mostra alla Fondazione Magnani-Rocca di Flavio Ennante
L
a nuova stagione dell’arte in provincia di Parma si apre con la mostra dedicata all’artista spagnolo Joan Mirò: “Miró. Il colore dei sogni”. Visitabile fino al 12 dicembre presso la Fondazione Magnani-Rocca, è curata da Stefano Roffi, Direttore scientifico della Fondazione, ed è realizzata in collaborazione con Fundación MAPFRE di Madrid, inoltre vanta il contributo di studiosi sia spagnoli che italiani.
È proprio a Roffi che affidiamo un primo commento sull’artista e sul perchè è così adatta la Fondazione Magnani-Rocca ad ospitare questa esposizione: “Miró dipinge ispirandosi alle forme della natura, ma anche alla musica; per un periodo compone poesie di stile surrealista, seguendo meccanismi psicologici simili a quelli adottati in pittura. Egli aspirava chiaramente al divino e la musica e la poesia erano le sue fonti di ispirazione. Talvolta le parole compaiono anche nei quadri, costituendo
la loro chiave di lettura. Un rapporto fra pittura-musica-poesia che ben si accorda con gli interessi e la sensibilità di Luigi Magnani, fondatore della Magnani-Rocca”. Miró fu uno dei più radicali teorici del surrealismo, si può descrivere come il più surrealista fra tutto il gruppo; non si dedicava solo alle tele, ma creò anche sfusi di ceramica e sculture di bronzo. Negli ultimi anni di vita, dunque negli anni ‘80, Miró concepì le sue idee più radicali, interessandosi alla scultura gassosa ed alla pittura quadridimensionale. Il percorso espositivo conta circa cinquanta opere, e si snoda come uno spartito musicale, evidenziando così la sfida continua dell’artista nei confronti della pittura tradizionale. “É chiaro in opere come “Cheveaux mis en fuite par un Claude Monet (1840-1926) Iris vers 1924-1925, huile sur toile, 105x73 cm. Paris, musée Marmottan Monet, legs Michel Monet, 1966. Inv. 5076 © Musée Marmottan Monet, Académie des beaux-arts, Paris A destra: Claude Monet (1840-1926) Nymphéas vers 1916-1919, huile sur toile, 130x152 cm. Paris, musée Marmottan Monet, legs Michel Monet, 1966. Inv. 5098 © Musée Marmottan Monet, Académie des beaux-arts, Paris
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