SPAZIO DONNA
AFGHANISTAN, LE DONNE CORAGGIOSE 2021 MARIA ROSA BATTAN
Credo, e mi auguro, che tutte noi, a partire dalla caduta di Kabul, avvenuta a metà agosto, abbiamo sottoscritto almeno una delle tante richieste di raccolta di firme che arrivano a cura di donne illustri, rappresentanti di associazioni, di realtà associative economiche (CNA Impresa Donna), accademiche, artistiche. Firme di denuncia circa la gravissima situazione di soprusi e limitazione della libertà che subiscono le donne Afghane. Proibire il diritto allo studio, al lavoro, alla partecipazione sociale e politica credo siano le più significative tra le limitazioni imposte dai Talebani alle donne Afghane che considerano non persone ma soggetti per i quali decidere come, quando e perché dare o non dare compiti e significato. 26 | VERDETÁ n° 81
Questo atteggiamento di repressione e oppressione ha portato molte giovani, giovanissime e meno giovani a scendere in piazza per manifestare a salvaguardia dei diritti acquisiti nel ventennio di un governo di apertura, governo, alternamente ma continuamente contrastato dai talebani e recentemente dagli stessi sostituito. Le manifestanti si dichiarano impaurite ma assolutamente decise a continuare nel loro intento senza delegare o attendere. Attenzione, comunque, deve essere prestata anche all’altissima percentuale di Afghane che vivono in luoghi rurali, lontane dalla città, lontane da Kabul. Alcune di queste donne, intervistate, hanno indicato un percorso nettamente diverso.